5a-mohr_MASSI
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Tr f rm zi n ll n i ni
I Cerchi di Mohr
Riferimenti Bibliografici
1. Beer 4ed. pp. 354 e ss.2. Shigley pp. 72 e ss.
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Obiettivi: Definire completamente lo stato tensionale in un punto di un corpo, permezzo delle sue componenti normali e tangenziali, qualunque sia l’inclinazionedella superficie che contiene il punto stesso.
Particolare riferimento agli stati di tensione piana (condizione semplificativa ma
che si riscontra molto spesso nella pratica)
Strumenti: equazioni di trasformazione delle tensioni
Sintesi della lezione
Output finale: equazioni delle circonferenze di Mohr, tensioni principali, tensionetangenziale massima, orientamento dei piani principali
Cosa bisogna saper fare alla fine:
Dato uno stato tensionale noto, ricavare le tensioni principali e l’orientamento deipiani principali di tensione. Conoscere le circonferenze di Mohr per gli stati disollecitazione semplice. Ricavare le circonferenze di Mohr partendo dalla
struttura reale.
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Consideriamo un corpo rigido qualunquesottoposto all’azione delle forze Pi e per il qualele Ri sono le possibili reazioni vincolari
Se si vuole determinare lo stato tensionale in
un punto Q generico, occorre eseguire un taglio(o una sezione) del corpo con una superficie checontenga Q
L’orientamento del piano può essere arbitrario,
Introduzione
ma di solito la scelta viene fatta in modo tale dapoter determinare facilmente le tensioni outilizzare comode relazioni geometriche
Nel caso in esame, la sezione ha normalediretta come l’asse x
In generale la sezione sarà interessata da unacerta distribuzione di sforzi (nonnecessariamente uniforme) e, in un dato punto diessa, la distribuzione non è né normale né
tangente alla superficie stessa.
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Tensioni normali e tangenziali
In ogni caso è possibile definire (nel punto Qconsiderato) una componente diretta come lanormale alla superficie (tensione normale, σσσσ ditrazione se la direzione è uscente dalla superficie e
di compressione se entrante) ed una componentetangenziale (tensione tangenziale ττττ)
In generale la notazione che si impiega prevede diaggiungere alla lettera che indica la sollecitazione
direzione della normale alla superficie. Quindi, adesempio, la dicitura σx denota una tensione normaleavente direzione x.
A partire dalla direzione x, scelta arbitrariamente in
precedenza, è possibile definire una terna ortogonalecartesiana destrorsa che comprende gli assi y e z.
In tal modo la tensione tangenziale τ può esserescomposta nelle due componenti secondo le
direzioni y e z, ossia τxy e τxz.
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Tensioni su un elementino
Nel caso delle tensioni tangenziali è necessariointrodurre due pedici, il primo dei quali definisce ladirezione della normale alla superficie, mentre ilsecondo indica la direzione della tensione
Per descrivere completamente lo stato tensionalein un punto sarebbe necessario considerare tuttele infinte superfici passanti per quel punto
Un modo agevole per ottenere rapidamente lo stesso
risultato è quello di fare ricorso al metodo che faimpiego della trasformazione delle coordinate, o deiCerchi di Mohr
Prima di descrivere il procedimento che consente ditracciare i cerchi di Mohr, si considerino due sezionicondotte per il punto Q ma stavoltaperpendicolarmente alle direzioni y e z
Lo stato di tensione è ora rappresentatoconsiderando tre superfici mutuamente
perpendicolari che individuano un cubetto.
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Componenti cartesiane di tensione
Le tensioni agenti sulle varie facce sono rispettivamente:
Sulla faccia avente come normale la direzione x
σx (tensione normale diretta come l’asse x)
τxy (tensione tangenziale appartenente al piano avente normale diretta come l’asse x e diretta
secondo l’asse y)
τxz (tensione tangenziale appartenente al piano avente normale diretta come l’asse x e direttasecondo l’asse z)
Sulla faccia avente come normale la direzione y
σy (tensione normale diretta come l’asse y)
τyx (tensione tangenziale appartenente al piano avente normale diretta come l’asse y e direttasecondo l’asse x)
τyz (tensione tangenziale appartenente al piano avente normale diretta come l’asse y e direttasecondo l’asse z)
Sulla faccia avente come normale la direzione z
σz (tensione normale diretta come l’asse z)
τzy (tensione tangenziale appartenente al piano avente normale diretta come l’asse z e direttasecondo l’asse y)
τzx (tensione tangenziale appartenente al piano avente normale diretta come l’asse z e direttasecondo l’asse x)
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Tensioni su un elementino
Si dimostra che la conoscenza delle tensioniagenti su tre piani mutuamenteperpendicolari è sufficiente per conoscere lostato tensionale su qualunque superficie
passante per il punto considerato.In generale, dunque, uno stato ditensione tridimensionale è definito danove componenti.
Tuttavia, per l’equilibrio, le tensioni“incrociate”, ossia quelle che, agenti sufacce adiacenti, puntano verso lo stessospigolo o da esso si allontanano, sonouguali e quindi si ha:
τxy =τyx , τxz =τzx , τzy =τyz
Ciò riduce da nove a sei il numero dellecomponenti di tensione necessarie a definire
uno stato tensionale tridimensionale.
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Stati piani di tensione
Uno stato tensionale particolare che si verificafrequentemente nella pratica è quello in cui letensioni agenti su una delle tre superfici sononulle. In questo caso si parla di stato piano di
tensioneNella figura è riportato un esempio in cui lasuperficie scarica è quella avente normale direttacome l’asse z
In questo caso risulta:
σz = τzx = τzy = 0
Analizziamo ora il modo in cui si possonoricavare i cerchi di Mohr per uno stato tensionalepiano
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Stati piani di tensione
Supponiamo di tagliare l’elementino in figura conun piano obliquo avente normale n, inclinato di unangolo arbitrario φ misurato in senso antiorario apartire dalla direzione positiva dell’asse x
La sezione appena creata è interessata dallapresenza di tensioni normali e tangenziali cheagiscono su tale piano obliquo
Per l’equilibrio, ponendo uguale a zero la somma
di tutte le forze associate alle componenti ditensione si trova che le tensioni σ e τ valgono:
+
−−=
+
−+
+=
φ τ φ σ σ
τ
φ τ φ σ σ σ σ
σ
2cos2sin2
2sin2cos22
xy
y x
xy
y x y x
Queste relazioni vengono chiamate equazioni di trasformazione per unostato piano di tensione
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Stati piani di tensione (max σ)
Derivando l’equazione che esprime la tensionenormale rispetto a φ
φ τ φ
σ σ σ σ
σ 2sin2cos22xy
y x y x
+
−
+
+
=
ed uguagliando a zero si ottiene
sin 2 2 cos 2
cos 2 2 sin 2
d
d
d d
ϕ ϕ ϕ
ϕ ϕ ϕ
=
= −
y x
xy p
σ σ τ φ −
= 22tan
Questa equazione è soddisfatta per due valori dell’angolo φp uno dei quali
definisce la massima tensione normale σ1 e l’altro la minima tensione normaleσ2
Queste due tensioni sono dette tensioni principali e le loro corrispondentidirezioni chiamate direzioni principali. L’angolo tra le direzioni principali è di
90°
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Stati piani di tensione (max σ)
Si osservi che l’equazione
y x
xy
pσ σ
τ φ
−=
22tan
può anche essere espressa nella forma:
Confrontando questa espressione con quella vista in precedenza per la τ:
02cos2sin2
=−
−
p xy p
y x
φ τ φ
φ τ φ σ σ τ 2cos2sin2
xy
y x+−−=
Si vede che τ = 0 dunque i piani che contengono le tensioni principalihanno tensioni tangenziali nulle.
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Stati piani di tensione (max τ)
In modo del tutto analogo, se si deriva l’equazioneche esprime la tensione tangenziale rispetto a φ
ed uguagliando a zero si ottiene
φ τ φ σ σ
τ 2cos2sin2
xy
y x+
−−=
xy
y xs
τ σ σ φ
22tan
−−=
Questa equazione è soddisfatta per due valori dell’angolo φs in
corrispondenza dei quali la tensione tangenziale τ raggiunge i valori massimi
L’angolo tra i piani sui quali giacciono le massime tensioni tangenziali èdi 90°
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Stati piani di tensione (max τ)
Si osservi ancora che l’equazione
può anche essere espressa nella forma:
02sin2cos =+− y x
τ σ σ
xy
y x
sτ
σ σ φ
22tan
−−=
Confrontando questa espressione con quella vista in precedenza per la σ:
2
Si ricava che
φ τ φ σ σ σ σ
σ 2sin2cos22
xy
y x y x
+
−
+
+
=
2
y x σ σ
σ
+=
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Espressioni delle tensioni principali
Confrontando le equazioni
si può osservare che i due angoli sono l’uno il reciproco dell’altro cambiato disegno. Ciò significa che i piani che contengono le massime tensionitangenziali e i piani che contengono le tensioni principali formano un angolodi ± 45°
y x
xy
pσ σ
τ φ
−=
22tan
xy
y x
sτ
σ σ φ
22tan
−−=
τ 2os uen o va or e ango o p o enu o a equaz one
nell’equazione
si ottiene
y x
p
σ σ −
=2tan
φ τ φ σ σ σ σ
σ 2sin2cos22
xy
y x y x+
−+
+=
2
2
21
22
, xy
y x y xτ
σ σ σ σ σ σ +
−±
+=
In modo del tutto analogo si trova che i due valori estremi delle tensionitangenziali sono espressi dalla relazione:
2
2
212, xy
y x
τ σ σ
τ τ +
−
±=
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Espressioni delle tensioni principali
Le due equazioni
2
2
212
, xy
y xτ
σ σ τ τ +
−±=
2
2
2122
, xy
y x y xτ
σ σ σ σ σ σ +
−±
+=
Sono di fatto equazioni parametriche diuna circonferenza in σ e τ dove ilparametro è 2φ
La circonferenza possiede:
CENTRO C = (σ ,τ ) = [ ] e
RAGGIO R = [ ]
)0,2 y x σ σ +
2
2
2xy
y xτ σ σ
+
−
Il piano cartesiano σ ,τ nel quale si
rappresentano le circonferenze prendeanche il nome di Piano di Mohr
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Convenzioni nei cerchi di Mohr
Nelle rappresentazioni dei cerchi diMohr occorre rispettare alcuneconvenzioni che riguardano il segnodelle tensioni tangenziali ed inparticolare:
Le tensioni tangenziali che tendono a farruotare l’elementino in senso orariosono rappresentate sopra l’asse delle σ
Le tensioni tangenziali che tendono a farruotare l’elementino in senso antiorariosono rappresentate sotto l’asse delle σ
(quindi sono negative)
Analogamente, la convenzione fissa perle tensioni normali di trazione il versopositivo dell’asse σ, mentre quelle dicompressione (negative) sonorappresentate alla sinistra dell’originedegli assi.
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Un esempio
Consideriamo il generico stato tensionalepiano illustrato in figura e rappresentiamo icerchi di Mohr
• La faccia destra dell’elementino è
caratterizzata dalla presenza di unasollecitazione σx di trazione e da unatensione tangenziale τxy che tende a farruotare l’elementino in senso antiorario.
• Il primo punto da fissare sul piano di Mohravrà dunque ascissa positiva ed ordinatanegativa.
• La faccia superiore è caratterizzata dallapresenza di una sollecitazione σy di trazione
e da una tensione tangenziale τxy che tendea far ruotare l’elementino in senso orario.
• Il secondo punto da fissare sul piano diMohr avrà dunque ascissa ed ordinata
entrambe positive. I due stati tensionali sono ruotati di 90°nell’elementino e
quindi di 180°nel cerchio di Mohr
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Un esempio
I punti così fissati individuano il diametro delcerchio di Mohr. Il centro è a sua voltalocalizzato dall’intersezione del diametro conl’asse delle σ
È importante sottolineare che il cerchio diMohr rappresenta lo stato tensionale in unsingolo punto della struttura, ed ogni suopunto rappresenta lo stato tensionale
struttura nel punto considerato• I punti disposti a 180°l’uno rispetto all’altrosul cerchio di Mohr rappresentano lo statotensionale su due facce a 90°
dell’elementino• Le intersezioni del cerchio di Mohr conl’asse delle σ individuano le tensioniprincipali σ1 e σ2 e, naturalmente, i loro valoricoincidono con quelli determinati conl’equazione
2
2
2122
, xy
y x y xτ
σ σ σ σ σ σ +
−±
+=
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Alcune considerazioni
• Le tensioni tangenziali sono nulle sui pianicontenenti le tensioni principali σσσσ1 e σσσσ2 e iloro valori assoluti massimi sono pari al raggiodel cerchio di Mohr
• Lo stato tensionale su un piano genericoinclinato di un angolo φ misurato in sensoantiorario, è rappresentato dal punto H
• Inizialmente impiegati soprattutto
graficamente, attualmente i cerchi di Mohrhanno il fine di fornire un supporto soprattutto“visivo” per un immediata analisi dello statotensionale
• I cerchi di Mohr, inoltre, consentono una più
facile comprensione dei criteri di resistenza,strumento indispensabile nella progettazioneper valutare la possibilità di cedimento di uncomponente realizzato con un certo materialee sottoposto ad un determinato statotensionale
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8050
x
xy
PaPa
σ τ
==
Altro esempio
Utilizzare i cerchi di Mohr per determinare le tensioni principali nell’elementinosottoposto allo stato di sollecitazione raffigurato:
2
2
2122
, xy
y x y xτ
σ σ σ σ σ σ +
−±
+=
2
2
21)50(
2080
2080, +
−±+=σ σ
−=
=
MPa MPa
03.2403.104
2
1
σ σ
°=°=−=−
⋅=
−= 67.2534.51
80
100
080
)50(22
22tan p p
y x
xy
p arctg φ φ
σ σ
τ φ
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Graficamente…
N.B. La rotazione dell’elementino
deve essere fatta (per la metàdell’angolo determinato con leequazioni e riportato sul piano diMohr) in senso concorde a quelloche porta il punto considerato
sull’asse delle sigma.
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Esaminiamo i cerchi di Mohr nel caso di alcunesollecitazioni semplici
TRAZIONE
La trazione semplice è una sollecitazionemonoassiale nella quale un generico elementino sitrova ad essere sollecitato con una tensione
Sollecitazioni semplici
xσ xσ
norma e agen e su uno so o e suo p an
Dunque, essendo:
0≠ xσ 0== xy y τ σ
Banalmente risulta:
=+
−±
+=
022,
2
2
21
x
xy
y x y x σ τ
σ σ σ σ σ σ
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Esaminiamo i cerchi di Mohr nel caso di alcunesollecitazioni semplici
TORSIONE
Nella torsione semplice, un elementino si trova adessere sottoposto unicamente a tensionitangenziali
Sollecitazioni semplici
Dunque, essendo:
0== y x σ σ 0≠ xyτ
Banalmente risulta:
−
+=+
−±
+=
xy
xy
xy
y x y x
τ
τ τ
σ σ σ σ σ σ 2
2
2122
,
Il cerchio di Mohr è centrato sull’origine degli assi. Le tensioni principali sonouguali (in modulo) alle tensioni massime tangenziali
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Esercizio
Per lo stato piano di tensione mostrato infigura determinare i piani e le tensioniprincipali
Analiticamente:
2
2
2122
, xy
y x y xτ
σ σ σ σ σ σ +
−±
+=
y x
xy
pσ σ
τ φ
−=
22tan
2
2
21)48(
260100
260100, +
−±+=σ σ
=
=
MPa MPa
28132
2
1
σ σ
°=°==−
⋅= 69.3338.67
40
96
60100
)48(22 p p arctg φ φ
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Osservazione
Finora si è fatto riferimento ad un’unica coppia di piani per descrivere ilprocedimento che porta a tracciare i cerchi di Mohr.
Tuttavia, una rappresentazione completa dovrebbe tenere conto di tutte lepossibili coppie di piani (cioè 3) dell’elementino e dunque i cerchi di Mohr sono in
realtà anch’essi 3.Negli stati di tensione piani, una delle facce è scarica, e qundi la relativa tensioneprincipale è nulla; ciò conduce a rappresentare i cerchi di Mohr come mostrato infi ura naturalmente val ono anche le situazioni simmetriche .
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Attenzione
E’ importante tracciare tutti e tre i cerchi di Mohr, perché è dal cerchio“fondamentale” (quello che inviluppa gli altri due) che traiamo informazioni sullostato tensionale più pericoloso….
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Osservazione
Quando la terna di riferimento è scelta in modo tale che la σz non è principale,non esistono tensioni principali nulle, e i cerchi di Mohr avranno una collocazionesimile a quella mostrata in figura
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Sul web
http://web.mst.edu/~medialab/fipse/preview/Philpot/mohr_stress/a_game.htm
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Sul web
http://www.engapplets.vt.edu/Mohr/java/nsfapplets/MohrCircles2-3D/Applets/applet.htm
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Applicazione: serbatoi in pressione
Nei recipienti cilindrici in pressione (es. vasi,protesi vascolari) la pressione interna del fluidoprovoca l’insorgere di tensioni radiali ecirconferenziali i cui valori dipendono dallageometria dell’elemento.
Se si indica con ri il raggio interno del cilindro, conro il raggio esterno ed essendo pi la pressioneinterna e po quella esterna, si può dimostrare chee ens on c rcon erenz a e ra a va gono:
Nel caso particolare in cui po sia nulla si ha:
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Applicazione: serbatoi in pressione
r σ
t σ
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Applicazione: serbatoi in pressione
Esempio:
Un recipiente in lega di Alluminio, contenente un fluido avente pressione pari a5.3 MPa è costuito da un tubo avente diametro esterno 200 mm e spessore 6mm.
Calcolare le com onenti di tensione e tracciare i cerchi di Mohr
( ) ( )
( ) ( )2
22
22
22
22
2
2
22
2
(max)/ 86
94100
941003.51 mm N
r r
r r p
r
r
r r
pr
io
ioi
i
o
io
iit =
−
+=
−
+=
+
−=σ
2
(max)/ 3.5 mm N pir −=−=σ
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Recipienti in parete sottile
Quando lo spessore è minore o uguale ad1/20 del raggio, la tensione radiale diventatrascurabile rispetto a quella circonferenziale.Inoltre, in presenza di chiusure laterali, occorreconsiderare anche la tensione longitudinale
La tensione tangenziale si può determinareim onendo l’e uilibrio tra le forze ori inaterispettivamente dalla σt (tensione tangenzialeagente sulla sezione del recipiente) e dallapressione interna del fluido
Si ha rispettivamente:
t
pd iavt
2)( =σ
t
pd il
4=σ