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Modelli di Rendicontazione

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Modelli di Rendicontazione

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Mettiamoli a confronto:

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In Italia il BS viene redatto seguendo principalmente due standard: GBS e GRI.

Il BS può essere sottoposto sia ad una verifica di conformità procedurale degli standard utilizzati da parte di un ente terzo, sia da una verifica interna da parte dei dipendenti, dei soci, dei finanziatori, dei clienti, dei fornitori, delle Istituzioni Pubbliche e della collettività.

Che cos’è un Bilancio di Sostenibilità?

“è un modello di rendicontazione sulle quantità e sulle qualità di relazione tra l’impresa ed i gruppi di interesse, mirante a delineare un quadro omogeneo, puntuale, completo e trasparente della complessa interdipendenza tra i fattori economici e quelli socio-politici conseguenti alle scelte fatte” (definizione del GRI).

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Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una evoluzione del Bilancio Sociale nel Bilancio di Sostenibilità, che incorpora oltre agli aspetti economici espressi nel Bilancio d’esercizio e quelli sociali propri del Bilancio Sociale, anche aspetti ambientali (approccio Triple Bottom Line).

Attenzione!

BILANCIO SOCIALE BILANCIO DI

SOSTENIBILITA’

SISTEMA DI ACCOUNTABILITY

RENDICONTAZIONE SOCIALE

BILANCIO AMBIENTALE

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Bilancio sociale

Bilancio ambientale

Bilancio di genere

REPORT DI SOSTENIBILITA�

STAKEHO

LDER

DIALO

GU

E

AC

CO

UN

TAB

ILITY

Financial Accounting and Control

Management Accounting and Control

Corporate Performance Management

KPI finanziari e solo consuntivi

KPI finanziari, anche predittivi

KPI anche non finanziari, e anche predittivi

Fonte: Gartner, 2005

Anche la Relazione sulla Gestione (art. 2428 c.c.) richiede l’utilizzo di sistemi di indicatori quanti-

qualitativi che estendano l’analisi descrittiva oltre la comprensione economico - finanziaria

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Triple Bottom Line:

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Costi e benefici sociali: Tenendo a mente il capitale umano, sia dal punto di vista della forza lavoro e la comunità, un Triple Bottom Line di business integra il benessere della società, i dipendenti e la comunità.

Costi e benefici ambientali: un Triple Bottom Line di business integra l'Ambiente naturale nel suo inventario delle preoccupazioni a livello superiore. Utilizzando best practice un Triple Bottom Line Affari cerca di minimizzare l'impatto ambientale e non consumo di energia rinnovabile

Costi e benefici economici: in un Triple Bottom Line profit assume un significato più ampio che in una società dove si svolge la responsabilità aziendale in silenzio. L'azienda è profittevole in senso classico, ma il concetto di profitto è estesa a tutta la comunità come bene.

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Quali sono i vantaggi?

Risponde alle esigenze degli

stakeholder

Favorisce la partecipazione

degli stakeholder

Aiuta a delineare il rischio aziendale per

finalità creditizie

Ambiente di lavoro più sicuro

Aumenta senso d'identità ed appartenenza

Migliora la reputazione d’impresa

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!  fornisce)elemen,)per)migliorare)il)ciclo)ges,onale)e)per)il)processo)di)pianificazione)e)controllo)strategico)

!  consente)una)visione)complessiva)delle)a6vità)dell�organizzazione)!  è)un�occasione)per)una)rile9ura)e)revisione)della)stru9ura)interna)!  promuove)la)comunicazione)interna)!  contribuisce)a)rafforzare)una)comune)iden,tà)aziendale)!  orienta)le)risorse)umane)verso)il)miglioramento)dei)risulta,)!  perme9e)di)recuperare)informazioni)disperse)tra)i)vari)uffici)migliora)

la)collaborazione)e)le)sinergie)tra)gli)uffici)!  s,mola)l�approccio)all�innovazione)e)alla)sperimentazione)!  fornisce)la)possibilità)di)partecipare)a)gruppi)di)lavoro)interse9oriali)

!  favorisce)il)confronto)con)i)propri)interlocutori,)innalzandone)il)grado)di)fiducia)e)il)coinvolgimento)nelle)a6vità)aziendali)

!  perme9e)di)sistema,zzare)e)rendere)più)fruibile)il)flusso)di)informazioni)a9raverso)il)quale)l�Ente)racconta)se)stesso)e)si)apre)verso)l�esterno)

!  è)un�opportunità)di)qualificare)le)relazioni)con)la)comunità)di)riferimento)e)di)valorizzare)il)ruolo)sociale)dell�organizzazione)

!  contribuisce)a)una)maggiore)visibilità)dei)proge6)e)delle)inizia,ve)realizzate)

!  è)un�operazione)di)comunicazione)e)trasparenza))

!  consente)di)raccogliere)elemen,)u,li)per)focalizzare)la)mission)aziendale)

!  fornisce)una)risposta)alle)a9ese)e)alle)esigenze)conosci,ve)dei)portatori)d�interesse)

!  accresce)il)livello)di)rispondenza)tra)ciò)che)l�organizzazione)vuole)essere)e)come)viene)percepita)

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Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale

Indicazioni di Struttura e Aree di Rendicontazione

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Cos’è?

Obiettivo: Informare i terzi sulle performance sociali dell’azienda, sul fronte interno ed esterno.

E’ uno standard che identifica i principi di redazione del Bilancio Sociale ed i contenuti del documento.E’ stato proposto in Italia da un gruppo di lavoro a

partecipazione mista (società di consulenza, università, dott. commercialisti, ecc...)

Focus: VALORE AGGIUNTO e sua RIPARTIZIONE

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Principi:

Responsabilità e Identificazione Trasparenza Inclusione Coerenza

Neutralità Competenza di Periodo Prudenza Comparabilità

Comprensibilità, chiarezza ed intelligibilità

Periodicità e ricorrenza Omogeneità Utilità

Significativià e rilevanza

Verificabilità dell’informazione

Attendibilità e fedele rappresentazione

Autonomia delle terze parti

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Struttura

Identità aziendale

Produzione e distribuzione del valore aggiunto

Relazione sociale

che implica l'esplicitazione dell’assetto istituzionale, della missione, dei valori etici di riferimento e del

disegno strategico.

che rappresenta il principale tramite di relazione con il bilancio di esercizio e che rende evidente l'effetto

economico (o economicamente esprimibile) che l'attività d'azienda ha prodotto sulle principali

categorie di stakeholder.

che espone sinteticamente i risultati ottenuti in relazione agli impegni e ai programmi e

agli effetti sui singoli stakeholder.

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Calcolo del valore aggiunto

Il processo di calcolo riclassifica i dati del Conto Economico in modo da evidenziare la produzione e la successiva

distribuzione del valore aggiunto agli stakeholder di riferimento.

Prospetto di determinazione

Prospetto di riparto

individua il Valore Aggiunto attraverso la contrapposizione dei

ricavi e dei costi intermedi

sommatoria delle remunerazioni percepite dagli interlocutori

dell’impresa e delle libertà esterne

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ESERCIZI (val./arr.)VALORE AGGIUNTO GLOBALE (n) (n-1) (n-2)

A) Valore della produzione

1. Ricavi delle vendite e delle prestazioni - rettifiche di ricavo2. Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di

lavorazione, semilavorati e finiti (e merci)5

3. Variazione dei lavori in corso su ordinazione4. Altri ricavi e proventiRicavi della produzione tipica

5. Ricavi per produzioni atipiche (produzioni in economia)

B) Costi intermedi della produzione6. Consumi di materie prime, Consumi di materie sussidiarie Consumi di materie di consumo Costi di acquisto di merci (o Costo delle merci vendute)7. Costi per servizi8. Costi per godimento di beni di terzi9. Accantonamenti per rischi10. Altri accantonamenti11 Oneri diversi di gestione

VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO LORDO

C) Componenti accessori e straordinari

12. +/- Saldo gestione accessoria

Ricavi accessori - Costi accessori

13 +/- Saldo componenti straordinari

Ricavi straordinari - Costi straordinari

VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO

- Ammortamenti della gestione per gruppi omogenei di beni

VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO

5 Le componenti reddituali della produzione mercantile possono essere inserite anche secondo la logica

del costo del venduto, seguendo l’impostazione civilistica.

VALORE AGGIUNTO

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Le imposte che l'azienda versa a titolo di ritenute e quelle che non risultano dal contoeconomico in quanto non costituiscono un costo di esercizio, devono essere indicate nellarelazione sociale nella categoria di stakeholder relativa alla pubblica amministrazione.

C - REMUNERAZIONE DEL CAPITALE DI CREDITO

Costituiscono interlocutori (stakeholder) dell’aggregato in oggetto, i fornitori di capitale adinteresse esplicito: di funzionamento o di finanziamento; di breve o di lungo termine. Leclassi di dettaglio riflettono la seguente analisi:! Oneri finanziari su capitale di credito a breve termine;! Oneri finanziari su capitale di credito a lungo termine, ulteriormente suddivise per classi

di finanziatori.

D- REMUNERAZIONE DEL CAPITALE DI RISCHIO

La remunerazione del capitale di rischio è data dall’ammontare dei dividendi o degli utilidistribuiti alla proprietà. Tale ammontare può risultare superiore o inferiore al redditoconseguito.L’aggregato può essere ulteriormente dettagliato in ragione dell’assetto proprietario.

E - REMUNERAZIONE DELL’AZIENDA

In questo contesto l’azienda è considerata interlocutore autonomo. Poiché si tratta di valoricontenuti nel bilancio d'esercizio, l'aggregato comprende soltanto gli accantonamenti ariserva nel caso in cui si consideri il Valore Aggiunto Netto, ovvero anche gli ammortamentiove si consideri il Valore Aggiunto Lordo.Nel caso in cui si prenda in considerazione il valore aggiunto netto, il processo diaccumulazione, quantificato da ACCUM > 0, è, nel medio periodo, condizione di sviluppo,come ACCUM < 0, in linea di massima, indica una condizione di declino.ACCUM = 0 indica uno stato di sopravvivenza. Nel caso in cui si consideri il valore aggiuntolordo, ai fini dell'individuazione dello stato di sopravvivenza, la remunerazione dell'aziendadeve essere almeno uguale agli ammortamenti 6.

F - LE LIBERALITÀ ESTERNE

Le quote di valore aggiunto riguardanti le liberalità esterne, non hanno natura diremunerazione ma costituiscono vere e proprie distribuzioni. Il dato ha rilevanza esplicativain quanto concorre ad esprimere la sensibilità sociale esterna dell’azienda.

PROSPETTO DI RIPARTO DEL VALORE AGGIUNTO

ESERCIZI (val./%)DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO(n) (n-1) (n-2)

A - Remunerazione del personale

Personale non dipendentePersonale dipendente a) remunerazioni dirette b) remunerazioni indirette

6 Accum = Accumulazione dell’aggregato relativo alla remunerazione dell’azienda (aggregato E nel

prospetto di riparto del Valore Aggiunto).

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c) quote di riparto del reddito

B - Remunerazione della Pubblica Amministrazione

Imposte diretteImposte indirette - sovvenzioni in c/esercizio

C - Remunerazione del capitale di credito

Oneri per capitali a breve termineOneri per capitali a lungo termine

D - Remunerazione del capitale di rischio

Dividendi (utili distribuiti alla proprietà)

E - Remunerazione dell'azienda

+/- Variazioni riserve

(Ammortamenti 7)

F - Liberalità esterne

VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO

7 Solo nel caso in cui si consideri il Valore Aggiunto Lordo.

RIPARTO DEL VALORE AGGIUNTO

al posto dei

“costi” si parla di

“remunerazione”

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RELAZIONE SOCIALE

obiettivi e le norme di comportamento

identificazione degli stakeholder

esplicitazione delle politiche

processo di formazione del

bilancio

ordinata e completa esposizione dei fatti

opinioni e i giudizi degli stakeholder

eventuali comparazioni

obiettivi di miglioramento per

l’esercizio successivo

eventuali pareri e giudizi delle parti

terze

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Contenuti del documento:

Identità aziendale

Valore Aggiunto

Relazione sociale

assetto istituzionale, Valori di riferimento, Mission, Vision, Strategia, Politiche

Produzione del valore aggiunto e distribuzione del valore aggiunto

impegni e politiche,

informazioni e benchmarking

Soci, clienti, personale, investitori,

Finanziatori, PA

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Giudizi e opinioni degli stakeholder

Commenti, dichiarazioni dell’azienda

Miglioramenti nel bilancio sociale

Focus group, indagini di clima, customer satisfaction, customer

loyalty,...

Valutazioni complessive, commenti alle opinioni degli stakeholder,...

Miglioramenti futuri, strategia futura,...

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AA1000Indicazioni di Processo e

dialogo con gli stakeholder

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Che cos’è?E’ uno standard di processo per la costruzione dei sistemi di contabilità sociale ed ambientale.

E’ stato lanciato dall’AccountAbility (Ente di ricerca Londinese)

Scopo:

• determinare una strategia basata su una comprensione ampia e bilanciata e sulla risposta a questioni significative e alle aspettative degli

stakeholder;

• stabilire obiettivi e standard a fronte dei quali la strategia e le performance associate possono

essere giudicate e gestite e...

• rivelare informazioni credibili in merito a strategia, obiettivi, standard e performance a

coloro che fondano le proprie azioni e decisioni su queste informazioni.

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1. Pianificazione (PLANNING)

2. Rilevazione (ACCOUNTING)

3. Verifica delle informazioni e

della comunicazione

(AUDITING and REPORTING)

4. Integrazione nel sistema di

gestione (EMBEDDING)

5. Coinvolgimento degli

stakeholder (ENGAGEMENT)

Fasi indicate:

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Principi:

INCLUSIVITA’

MATERIALITA’

RISPONDENZA

significa favorire la partecipazione degli stakeholder allo sviluppo e al raggiungimento di una risposta

responsabile e strategica alla sostenibilità.

significa determinare la rilevanza di un tema per un’organizzazione ed i suoi

stakeholder.

!la risposta di un’organizzazione ai temi sollevati dagli stakeholder e che hanno a che fare con la

propria performance e si realizza attraverso decisioni, azioni, risultati, nonché attività di

comunicazione con gli stakeholder.

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Ora possiamo parlare di Bilancio di Sostenibilità

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Che cos’è? E’ uno standard di contenuto

(che ora ingloba anche i processi) per la rendicontazione di sostenibilità (performance sociale, ambientale ed economico finanziaria).

E’ un iniziativa internazionale, volta a diffondere delle linee guida per la redazione di un documento che integri

l’informativa economica, sociale ed ambientale.

Articolato in livelli di applicazione :

2

Livelli di applicazione del GRI AL

© 2000-2006 GRI

Criteri dei Livelli di applicazione

I report predisposti per quali!carsi per i livelli C, C+, B, B+, A o A+ devono soddisfare i criteri indicati nella colonna del livello corrispondente.

Dichiarazione del Livello di applicazione

La griglia del Livello di applicazione del GRI dovrà essere inclusa nel report per evidenziare il livello dichiarato e chi ha fornito tale valutazione. Un report, per poter essere considerato basato sul GRI, deve contenere un’autodichiarazione del Livello di applicazione. I redattori dei report hanno la possibilità di far veri!care l’accuratezza della propria autodichiarazione da parte di terzi o del Segretariato del GRI.

I redattori del report possono collocare la griglia del Livello di applicazione in qualsiasi punto del report online o cartaceo. Le posizioni più logiche includono, ma non si limitano a:

• 2a di copertina o 3a di copertina del report cartaceo;

• pagina introduttiva o indice del report online;

• nell’ambito della trattazione di obiettivi e parametri del report (vedere Pro!lo 3.1 - 3.11);

• nel GRI Content Index (vedere Pro!lo 3.12).

Nel suo sito web il GRI riconoscerà come basati sul GRI esclusivamente i report che contengono la griglia del Livello di applicazione con, come minimo, un livello autodichiarato. Per essere inclusi nel sito web del GRI non è necessaria la veri!ca di terza parte né del GRI. Qualsiasi uso dei termini “Livelli di applicazione delle Linee guida del GRI” deve basarsi sui criteri dei Livelli di applicazione del GRI sopra speci!cati.

OUTP

UTOU

TPUT

OUTP

UT

Livello di applicazione del report

Indicatori di Performance G3

e Supplementi di Settore

APPENDIX A – FINAL VERSION GRI APPLICATION LEVELS APPROVED BY THE GRI BOARD OF DIRECTORS JULY 2006

Inclusione di:1.12.1 – 2.103.1 – 3.8, 3.10 – 3.124.1 – 4.4, 4.14 – 4.15

Inclusione di tutti i criteri elencati per il Livello C più:1.23.9 – 3.13,4.5 – 4.13, 4.16 – 4.17

Non Richiesto Informativa sulla modalità di gestione per ciascuna categoria di indicatori

Stessi requisiti previsti per il Livello B

Informativa sulla modalità di gestione per ciascuna categoria di indicatori

Inclusione di almeno 10 Indicatori di performance, di cui almeno un indicatore per ciascuna delle seguenti categorie: sociale, economica e ambientale

*Versione !nale del Supplementi di settore

Inclusione di almeno 20 Indicatori di performance, di cui almeno un indicatore per ciascuna delle seguenti categorie: economica, ambientale, diritti umani, lavoro, società, responsabilità di prodotto

Inclusione di ciascun Indicatore G3 Core e di ciascun Indicatore del Supplemento di settore* considerando il Principio di materialità, includendo l’Indicatore oppure inserendo la spiegazione della sua omissione

C C+ B+ A+B A

Repo

rt co

n assu

ranc

e este

rna

Repo

rt co

n assu

ranc

e este

rna

Info

rmat

iva St

anda

rd

Repo

rt co

n assu

ranc

e este

rna

Informativa sul Pro!lo G3

Informativa sulla modalità di gestione G3

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Ad ogni livello corrisponde una certificazione:

3

Livelli di applicazione del GRI AL

Versione 3.0

Richiesta di veri!ca del Livello di applicazione I redattori di report possono contattare il GRI e richiedere una veri!ca del Livello di applicazione. Le richieste dovranno essere fatte online al sito www.globalreporting.org. Ricevendo debito preavviso, il GRI può veri!care il livello di autodichiarazione prima della pubblicazione del report. Una volta raggiunto un accordo sul Livello di applicazione, il GRI fornirà una speci!ca icona, corrispondente al livello, che potrà essere utilizzata sul report elettronico o cartaceo.

Considerazioni relative alle veri!che del Livello di applicazione del GRI:

• Il GRI veri!ca la presenza o la mancanza nel report dei criteri corrispondenti all’autodichiarazione del Livello di applicazione da parte dei redattori del report. Il GRI provvederà a fornire al redattore del report una descrizione di quanto riscontrato.

• La veri!ca del Livello di applicazione del GRI non rappresenta un giudizio del GRI sul valore o la qualità del report e dei suoi contenuti, ma deve essere intesa come una semplice dichiarazione sul grado di utilizzo del GRI Reporting Framework.

• I livelli “più” (+) (C+, B+, A+) possono essere dichiarati solo in presenza di un’assurance esterna del report. Una veri!ca del Livello di applicazione del GRI non equivale a un’assurance esterna e non ne consegue lo status “più” (+).

• Se si richiederà al GRI la veri!ca di un report con Livello di applicazione C+, B+ o A+, sarà veri!cata la presenza della dichiarazione del fornitore dell’assurance.

• La veri!ca del Livello di applicazione del GRI è eseguita dietro compenso. Agli Organizational Stakeholder del GRI non è richiesto di versare tale compenso.

2006 00620200062006200620062006

2006 00620200062006200620062006A+

GRI REPORTGRI CHECKED

2006 0062220200062006200620062006

2006 0062220200062006200620062006A

GRI REPORTGRI CHECKED

2006 0062220200062006200620062006

2006 0062220200062006200620062006B+

GRI REPORTGRI CHECKED

2006 0062220200062006200620062006

2006 0062220200062006200620062006B

GRI REPORTGRI CHECKED

2006 00620200062006200620062006

2006 00620200062006200620062006B

GRI REPORTGRI CHECKED

2006 0062220200062006200620062006

2006 0062220200062006200620062006C+

GRI REPORTGRI CHECKED

2006 0062220200062006200620062006

2006 0062220200062006200620062006C

GRI REPORTGRI CHECKED

Auto Dichiarazione

C C+ B+ A+2002Conformità al B A

Veri!ca di terza parte

Veri!ca da parte

del GRI

Icona di veri!ca da parte del GRI

Report Application Levels

Opzio

nale

Obbl

igat

orio

Repo

rt co

n assu

ranc

e este

rna

Repo

rt co

n assu

ranc

e este

rna

Repo

rt co

n assu

ranc

e este

rna

Ad esempio, questa griglia illustra che il redattore del report ha autodichiarato il livello B e che sia una terza parte sia il GRI ne hanno veri!cato la dichiarazione.

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Struttura: Parte 1: Definizione di contenuto, qualità e perimetro del report

Principi di riferimentoPrincipi di riferimento CONTESTO DI SOSTENIBILITÀ COMPLETEZZA

EQUILIBRIO COMPARABILITÀ ACCURATEZZA TEMPESTIVITÀ

MATERIALITÀINCLUSIVITÀ

DEGLI STAKEHOLDER

CHIAREZZA RELIABILITY

Page 29: 5a lezione

Parte 2: Informativa standard

strategia e profilo

Strategia e Analisi

Profilo organizzazione

Parametri del report

Governance Impegni Coinvolgimento stakeholder

modalità di gestione

reporting sull’andamento

utilizzo dei Protocolli Metriche

aggregazione dei dati

presentazione dei dati

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Indicatori di performance:

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Indicatori di performance ambientale

Page 32: 5a lezione
Page 33: 5a lezione

Pratiche di lavoro e Indicatori di condizioni di

lavoro adeguate

Page 34: 5a lezione

Indicatori di performance dei diritti

umani

Page 35: 5a lezione

Indicatori di performance sulla società

Page 36: 5a lezione

Indicatori di performance della responsabilità di

prodotto