4 Storia Della Scenografia, Il Rinascimento Parte A

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1 http://arteinscena.nin g.com Teatro del Rinascimento Teatro del Rinascimento Nel XVI secolo assistiamo al passaggio da un luogo provvisoriamente adibito a sede di spettacoli (chiesa, piazza, giardino, cortile, sala) all'edificio teatrale stabile. Mancando ancora una sede apposita, le rappresentazioni teatrali di impianto classico, erano generalmente tenute all'aperto, spesso nei cortili dei palazzi nobiliari i cui proprietari erano proprio i principali fruitori (nonché spesso attori e sceneggiatori) di questi spettacoli. La scena era dunque temporanea, adattata nel loggiato dei cortili, dove venivano usate prevalentemente tendaggi che venivano aperti e chiusi durante le entrate e le uscite degli attori. Ad esempio, a Roma, Palazzo Riario, dove gli attori recitavano nello spazio della loggia colonnata che, nella cultura del circolo umanistico

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Teatro del RinascimentoTeatro del Rinascimento Nel XVI secolo assistiamo al passaggio da un luogo provvisoriamente adibito a sede

di spettacoli (chiesa, piazza, giardino, cortile, sala) all'edificio teatrale stabile. Mancando ancora una sede apposita, le rappresentazioni teatrali di impianto

classico, erano generalmente tenute all'aperto, spesso nei cortili dei palazzi nobiliari i cui proprietari erano proprio i principali fruitori (nonché spesso attori e

sceneggiatori) di questi spettacoli.

La scena era dunque temporanea, adattata nel loggiato dei cortili, dove venivano usate prevalentemente tendaggi che venivano aperti e chiusi durante le entrate e le uscite degli attori. Ad esempio, a Roma, Palazzo Riario, dove gli attori recitavano nello spazio della loggia colonnata che, nella cultura del circolo umanistico di Pomponio Leto, voleva essere una rievocazione della scena classica.

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Veduta scenografica con la Veduta scenografica con la piazza di Ferrara piazza di Ferrara ((1550 circa), identificato come

bozzetto per I SuppositiI Suppositi, la commedia ariostescaariostesca

ambientata a Ferrara, poi utilizzato dal RuzanteRuzante.

Dopo la riscoperta della prospettiva nel primo decennio del Cinquecento, si

sviluppò l’uso di una scena prospettica centralizzata di cittàscena prospettica centralizzata di città resa dalla giustapposizione di piani figurati (quinte e fondale), il cui punto di fuga era posto ad una altezza determinata che coincideva con la visione perfetta del principe seduto al centro della sala. Gli spettatori potevano essere disposti in due modalità: o con una gradinata di fronte al palco o con tribune laterali. Questa sistemazione era naturalmente provvisoria e veniva smontata alla fine della festa e, se pur in modo effimero, determinava la disposizione teatrale di un interno.

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Bernardo BuontalentiBernardo Buontalenti (1536 - 1608), architetto della corte medicea, costruì un importante teatro all’interno degli Uffizi per il Gran Duca

Ferdinando I,  inaugurato il 16 febbraio 1586, in occasione del matrimonio

di Virginia dei Medici Medici con Cesare d’Este.  Era alto quanto i due piani

degli Uffizi Uffizi e rimase intatto fino al 1889, quando fu usato come sede del senato quando Firenze fu capitale d’Italia.  Fu demolito per fare spazio al museo ed al Gabinetto delle Stampe. L’ingresso principale al primo piano

degli Uffizi e la scalinata monumentale che portava al teatro sono stati conservati.  

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La Loggia Cornaro La Loggia Cornaro Tra le espressioni della cultura rinascimentale del teatro è la Loggia Cornaro a Padova (realizzata probabilmente in due tempi diversi dal 1524), edificata per

volere di Alvise Cornaro ed utilizzata per rappresentazioni teatrali (vi si svolsero le prime rappresentazioni di alcune opere del commediografo Ruzantecommediografo Ruzante).

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Il primo teatro stabile coperto dell'epoca moderna è generalmente considerato il

Teatro Olimpico di Vicenza di Andrea PalladioTeatro Olimpico di Vicenza di Andrea Palladio (1508-1580), l'unico a conservare intatte le scene originali. Il celebre architetto veneto riportò in questa sua ultima opera gli esiti dei propri lunghi studi sulla struttura del teatro classico, basati sull'interpretazione filologica del trattato De Architectura di Vitruvio e

sull'indagine diretta dei ruderi dei teatri romani ancora visibili all'epoca. 

Palladio in particolare si concentrò nella problematica operazione di ricostruire il proscenio del teatro romano (di cui non erano rimaste testimonianze visibili).

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Nelle tre illustrazioni: Andrea Palladio, Nelle tre illustrazioni: Andrea Palladio, progetto per il Teatro Olimpico di progetto per il Teatro Olimpico di

Vicenza (1590)Vicenza (1590)

Ingegnosamente ricavato all'interno di una vecchia polveriera di impianto

medioevale, il Teatro Olimpicoil Teatro Olimpico dopo la morte di Palladio fu completato nel 1585 da Vincenzo Scamozzi (1548-1616).

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La prima pianta a sinistra mostra un teatro romano, la seconda invece è la pianta del Teatro OlimpicoTeatro Olimpico di Vicenza di Vicenza, dove si ha un'interpretazione prospettica della

scena ed un allargamento in senso semiellittico della cavea. PalladioPalladio era un grande cultore dell’architettura romana, già nel 1556 aveva illustrato una

traduzione in italiano del trattato di Vitruvio sull’architettura.

Alla tradizione della scena monumentale romana (l'inquadramento del proscenio ad arcate) PalladioPalladio unisce l'esperienza della scena prospettica di città, con un'accentuazione di piani lunghi sfuggenti a tre fuochitre fuochi per tre tre distinte vie distinte vie inaquadrate dagli inaquadrate dagli archiarchi..

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Il progetto di Teatro OlimpicoTeatro Olimpico si basava sugli studi del Palladio delle rovine del Teatro Berga a Vicenza e sugli scritti di Vitruvio. Il Teatro

Olimpico conta 3000 posti sulle gradinate organizzate a semicerchio. Sul palcoscenico è rimasta la scenografia in prospettiva accelerata che Scamozzi ha creato per l’Edipo Re di Sofocle nel 1585. Le notevoli scene lignee, erano

inizialmente pensate per un'unica rappresentazione ma sono poi divenute fisse e giunte miracolosamente intatte ai giorni nostri. Il teatro è tuttora

utilizzato per rappresentazioni classiche e concerti.

Scena del Teatro Olimpico di VicenzaScena del Teatro Olimpico di Vicenza

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IlIl Teatro OlimpicoTeatro Olimpico (qui sotto il disegno della scena fissa) è stato allestito all’interno di una struttura esistente. E’ stato commissionato a Palladio Palladio

dall’Accademia Olimpicodall’Accademia Olimpico, un gruppo d’intellettuali che rappresentavano spettacoli teatrali in cortili ed altri spazi dal 1556. Palladio stesso era membro

dell’accademia. Il Teatro Olimpico mostra un classicismo essenzialmente archeologico nella sua aderenza ai modelli antichi. Riproduce un odeon romano.

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Dopo l’esperienza del Teatro Olimpico, ScamozziScamozzi è stato chiamato a

SabbionetaSabbioneta, la città ideale innalzata per volontà di Vespasiano Gonzaga. A Sabbioneta Scamozzi ha costruito il Teatro all’Antica nel 1590Teatro all’Antica nel 1590. E’ il primo teatro nell’Italia moderna appositamente costruito come edificio teatrale, non

all’interno di una struttura preesistente. Il progetto, del 1588, è conservato agli Uffizi. Ricalca la pianta del Teatro Olimpico, su scala minore, con soli 250 posti.

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Ad oggi il il Teatro di Teatro di

SabbionetaSabbioneta è

perfettamente restaurato ed

utilizzato ancora come

luogo di spettacolo, nonostante

interventi di restauro

novecenteschi poco rispettosi

della architettura originaria.

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Il Teatro Il Teatro FarneseFarnese situato al primo piano del

Palazzo della Palazzo della PilottaPilotta occupa un

grande "salone" che era originariamente destinato a "Sala

d'arme" (lunghezza m 87.20; larghezza m 32.15; altezza m 22.65), riadattata e

trasformata in teatro tra la fine del 1617 e l'autunno del 1618.

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IlIl Teatro FarneseTeatro Farnese fu costruito in brevissimo tempo, usando materiali

leggeri come il legno e lo stucco dipinti. Nacque per volontà di Ranuccio I, duca di Parma e

Piacenza dal 1593 al 1622, il quale intendeva festeggiare con sfarzo la

sosta di Cosimo II de' Medici a Parma, programmata in occasione di un

viaggio del Granduca di Toscana a Milano per visitare le tomba di San

Carlo Borromeo.Si trattava di un evento di grande

importanza politica per Ranuccio, che aveva così la possibilità di rinsaldare i suoi legami con la famiglia medicea, riallacciati nel 1615 con un accordo

matrimoniale tra le due famiglie ducali.

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Il Teatro FarneseIl Teatro Farnese, ultimato nel 1619, fu inaugurato solo nel 1628, con uno spettacolo allegorico-mitologico dal titolo "Mercurio e Marte"

(con testo di Claudio Achillini e musiche di Claudio Monteverdi),

Lo spettacolo fu arricchito da un torneo e culminò in una spettacolare naumachia, per la quale fu necessario allagare la platea con una enorme quantità d'acqua, pompata tramite una serie di serbatoi posti al di sotto del palcoscenico.

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Una descrizione pratica di Una descrizione pratica di come costruire un teatrocome costruire un teatro è contenuta per la prima volta, in

maniera chiara, nel trattato

“Architettura” di

Sebastiano SerlioSebastiano Serlio, , pubblicato nel 1545.pubblicato nel 1545.

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In essa sonoIn essa sono compresi quattro punti fondamentali: • sala rettangolaresala rettangolare con scena posta ad una estremità della sale e sedili digradanti per gli spettatori su sostegni; tale disposizione deriva dalla cavea del teatro romano.• divisione delle scene in divisione delle scene in scena tragicascena tragica, , comicacomica e e satiricasatirica,, seguendo la trattazione di VitruvioVitruvio con una sostanziale proposta di scene-tipo per più commedie.

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 Nella pianta della scena, il SerlioSerlio, imita la piattaforma scenica romana, ma la piattaforma è inclinata, sulla quale

poi disporre prospetticamente case costruite e telone dipinto; le case più vicine alla parete anteriore della scena presentano due lati: uno parallelo al fronte della sena e uno obliquo verso

l'interno.

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Secondo il trattato di Serlio gli attori non recitano nella scena, ma davanti ad essa o al massimo fanno uso delle case più vicine per non vanificare l'illusione prospettica.

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Alla metà del 1600Alla metà del 1600 comparvero due libri di esclusivo argomento teatrale: “Pratica di fabbricar scene e macchine ne' teatri” (1638), di Nicola

Sabbatini, e “Architectura recreationis” (1640) di Joseph Furttenbach.

A sinistra: Sabbatini illustra i periaktoi il cui si protrasse per lungo tempo con una concezione del teatro in disaccordo con quella del Serlio.

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Prospettiva centrale di un fondale scenografico da: Prospettiva centrale di un fondale scenografico da: “Pratica “Pratica di fabbricar scene e macchine ne' teatri”di fabbricar scene e macchine ne' teatri” (1638), di (1638), di

Nicola SabbatiniNicola Sabbatini..