6 Storia Della Scenografia, Il Barocco, Parte A
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Teatro Teatro BaroccoBaroccoparte Aparte A
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Durante il Seicento ed il Settecento il teatro uscì dai Palazzi nobiliari e dalle corti e sorsero teatri gestiti da privati, luoghi dove si poteva entrare
mediante il pagamento di bollettini, questa novità aprì la fruizione dello spettacolo ad un pubblico più vasto e spesso, come nel caso della
Commedia dell'Arte, ad un pubblico popolare.
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A Venezia le famiglie Grimani e Vendramin costituirono una rete di spazi spettacolari concentrati
nell'ansa del Canal Grande che va da Piazza San Marco al Ponte di
Rialto, dove si trovavano poco distanti l'uno dall'altro il Teatro
Sant'Angelo, il Teatro San Giovanni Grisostomo, il San
Samuele e il Teatro San Benedetto.
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Anche altre città sia italiane che straniere furono
influenzate dalla nascita di questa nuova industria, ad esempio le Confraternite fiorentine, poi diventate nel corso del XVII secolo Accademie, gestivano i
nuovi spazi come il Teatro della Pergola
dell'Accademia degli Immobili o il Teatro del Cocomero (oggi Teatro
Niccolini) dell'Accademia degli Infuocati o quello detto di via dell'Acqua
gestito dall'Accademia del Vangelista.Pianta del Teatro vecchio di via
del Cocomero (oggi Teatro Niccolini)
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Fu precisamente il Teatro “La Pergola” di FirenzeTeatro “La Pergola” di Firenze, costruito nel 1656, il primo vero teatro barocco. Pur avendo un’apertura di palcoscenico di m. 11,60 (modesto per un'opera lirica) il suo palcoscenico è molto vasto rispetto alla sala. Sebbene dei pilastri delimitano le parti laterali fra di loro, è possibile
piazzare i carri che permettono cambiamenti velocissimi, anche a vista. Interessante il sottopalco munito di argani che a mezzo di un complesso
rimando di corde portano platea e palcoscenico allo stesso livello. Eliminando le sedie, si tenevano feste danzanti.
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Con l'arrivo dei comici italiani anche ParigiParigi adibì degli spazi per la nuova tipologia di spettatori, non più cortigiani ma anche borghesi e
popolari, per esempio l'Hotel de Bourgognel'Hotel de Bourgogne e quello del Teatro della Pallacorda.
Il salone dell’ Hotel de Bourgogne, nel 1640, sistemato e decorato per rappresentazioni teatrali.
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In Francia però il vero centro delle rappresentazioni amate dal popolo rimanevano i Teatri della Foire .Teatri della Foire .
Teatro della Foire Saint Laurent
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In questo nuovo frangente il teatro continuò a modificarsi rendendosi più complesso: le gradinate vennero abolite, la sala prese una forma oblunga, con il
pavimento a piano inclinato (platea) e le pareti verticali sulle quali si aprivano più ordini di palchi, gli spazi di servizio aperti (per le varie macchine sceniche).
Dal proscenio, che prima si protendeva verso la sala, si giunse al proscenio normale che venne ad unirsi alle due estremità dell'arco scenico in muratura,
sviluppando una leggera curva. La forma di pianta a ferro di cavallo della sala non subì varianti, salvo qualche caso di pianta rettangolare. Alle pareti vi erano ordini di palchi e gallerie. L'orchestra si posizionò prima del proscenio (golfo mistico o fossa d'orchestra), a quota più bassa del piano palcoscenico in modo
tale da non ostacolare o disturbare la visuale del pubblico.
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Nei teatri come il Ducale di Mantova, del 1706, progettato da Ferdinando da Bibbiena, il Filarmonico di Verona, del 1729,
progettato da Francesco da Bibbiena, il Falcone di Genova, i palchetti furono costruiti in modo da sporgere leggermente secondo un ordine
rigoroso per facilitare la fruibilità della scena.
Il teatro teatro Filarmonico Filarmonico di Veronadi Verona fu inaugurato nel 1729 su disegno dell'architetto Francesco Francesco BibienaBibiena, che progettò una nuova disposizione dell'infilata dei palchi, da percorrersi dal fondo del teatro verso il palcoscenico.
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Molto diffuse furono la sistemazione a ferro di cavalloferro di cavallo come nel caso del Teatro Argentina a RomaTeatro Argentina a Roma, 1732, La Scala di MilanoLa Scala di Milano e La Fenice di La Fenice di VeneziaVenezia; o campanacampana come nel caso del Teatro San Carlo di NapoliTeatro San Carlo di Napoli.
Giovanni Paolo Pannini, Festa musicale(Teatro Argentina, 1747 - Museo del Louvre,
Parigi)
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Pianta del Teatro Filarmonico di VeronaTeatro Filarmonico di Verona di Francesco Francesco BibbienaBibbiena, con la disposizione dei palchetti "a campana"."a campana".
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Il Teatro Comunale di Bologna, con la stessa Il Teatro Comunale di Bologna, con la stessa
disposizione a campana. disposizione a campana.
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Altri architetti preferivano lavorare
sulla base di una ellisse tagliata all'estremità da un arco di proscenio,
come nel caso del
Teatro Regio di Teatro Regio di TorinoTorino.
Il Teatro Regio di Torino fu commissionato da Carlo Emanuele III a Filippo Juvarra, ma dopo la morte dell'architetto venne realizzato da Benedetto Alfieri. Il dipinto qui sopra mostra la sua inaugurazione il 26 dicembre 1740.
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Fondale Fondale scenografico di scenografico di
Giacomo Giacomo TorelliTorelli
( 1608 - 1678 ) ( 1608 - 1678 )
Nel 1600 il matematico Guidobaldo pubblica “Perspectiva libri sex”, di cui Nel 1600 il matematico Guidobaldo pubblica “Perspectiva libri sex”, di cui una sezione era dedicata alla scenografia. Questo libro rappresenta la prima una sezione era dedicata alla scenografia. Questo libro rappresenta la prima analisi delle leggi della prospettiva e spalanca un nuovo mondo di meraviglie analisi delle leggi della prospettiva e spalanca un nuovo mondo di meraviglie a coloro che erano interessati ai problemi della scena, suggerendo un metodo a coloro che erano interessati ai problemi della scena, suggerendo un metodo scenico destinato ad avere fortuna. scenico destinato ad avere fortuna.
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Jean DubreuilJean Dubreuil nel terzo nel terzo volume della volume della Perspective Perspective
pratique, spiega i segreti della pratique, spiega i segreti della prospettivaprospettiva
Le peintre au travail, tiré de " La perspective pratique "Père Jean Dubreuil 1624
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Scene barocche con Scene barocche con profondità prospettica profondità prospettica montate su carrelli per montate su carrelli per
consentire rapidi consentire rapidi cambiamenti di scenacambiamenti di scena
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Fu però Giacomo Torelli (1608-1678) ad introdurre corsie per muovere le quinte laterali, con un argano centrale posto sotto il palcoscenico, per i
cambi simultanei.
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Altra novità fu l'introduzione di scene di boschi nella Venere gelosa (Venezia 1643), con l'uso di quinte forate che lasciano intravedere le
quinte successive.
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La maggior parte dei frontespizi scenici, disegnati nel seicento, erano semplicemente bidimensionali e di forma rettangolare: erano piatte cornici di quadro che racchiudevano il palcoscenico vero e proprio, mentre durante il periodo barocco, invece, tesero sempre più verso la tridimensionalità, con
decorazioni e figure in rilievo.