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E-mail: [email protected] [email protected] 1 Lettera del Provinciale 3 Verbale CP 3/12 (Limone, 9-13 luglio 2012) 19 Note della Consulta di giugno 2012 20 Intervista a Dom Gianni Giacomelli 24 Ad multos annos! 26 Per un Piano di politica economica provinciale 32 Mille Piccoli Sguardi 38 Corrispondenza / p. Gaspare Trasparano / p. Felice Pezzin (RIP) / p. Sebastiano Bianchi INSERTO La Missione secondo Mc 6,7-13 3/2012 30 luglio - Memoria di S. Giustino De Jacobis, vescovo e missionario

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1 Lettera del Provinciale

3 Verbale CP 3/12 (Limone, 9-13 luglio 2012)

19 Note della Consulta di giugno 2012

20 Intervista a Dom Gianni Giacomelli

24 Ad multos annos!

26 Per un Piano di politica economica provinciale

32 Mille Piccoli Sguardi

38 Corrispondenza / p. Gaspare Trasparano / p. Felice Pezzin (RIP) / p. Sebastiano Bianchi

INSERTO – La Missione secondo Mc 6,7-13

3/2012 30 luglio - Memoria di

S. Giustino De Jacobis, vescovo e missionario

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CALENDARIO INCONTRI PROVINCIALI 2012

SETTEMBRE 2-22 Intercapitolare a Roma 25-30 Carovana Missionaria della Pace

OTTOBRE 14-27 Corso di Formazione per Economi Provinciali 22-25 Raduno CP a Firenze NOVEMBRE 4-15 Corso Rientrati (CUM) a Verona 5-10 Esercizi Spirituali a Pesaro 26-30 Assemblea Superiori a Pesaro 30 Raduno CP a Pesaro

Assemblea dei Superiori

Pesaro,

26 - 30

novembre 2012

Si comincia con la cena di lunedì

26 novembre e si finisce con il pranzo

di venerdì 30 novembre.

PER UN SORRISO...

Le Tasse Un francese si lamenta con un americano degli oneri fiscali. "A furia di tasse, siamo ridotti come la nostra bandiera : rossi dalla rabbia, bianchi dall’esaurimento e blu dalla paura. “Tale e quale a noi - risponde l’ameri-cano. Solo che noi vediamo le stelle”.

Berlusconi dal dentista Berlusconi va dal dentista per una normale pulizia dei denti. Terminato il lavoro prega il dentista di mandare l'onorario al suo ufficio e se ne va. Il giorno dopo gli giunge la fattura: 700 euro! Che ? per un'operazione così breve - anche per il Berlusca non sono poche! Invia comunque l'assegno richiesto accompagnandolo da questo biglietto: "Le invio la somma richie-sta, anche se mi permetto far presente che son soldi rubati!". Il giorno dopo il dentista risponde: "Lo so, Presidente, ma non si preoccupi, non lo dirò a nessuno!"

Banchiere in Paradiso Un ricco banchiere muore e va in paradiso. All'ingresso trova però un guardiano che si rifiuta di farlo entrare: 'Mi dispiace, ma il suo nome non è nell'elenco' 'Come è possibile! Protesta il banchiere. Io in vita mia non ho fatto altro che bene, ho fatto beneficenza ai poveri, ho dato lavoro a centinaia di per-sone, ho aiutato chi aveva bisogno...' 'Si, d'accordo' - risponde il guardiano - 'tutte azioni meritevoli, ma qualche cattiva azione ci sarà pur stata!' 'Qualcuna si, è inevitabile, ma le ho rivendute subito!

Bic Ultimissime dal mondo dell'economia: E' morto il signor Bic: ci ha lasciato le penne!

Il motto dei Pugili C'e' più gioia nel dare che nel ricevere” (Atti 20,35).

Problemi d’identità Se tutto il giorno sei attivo come un'ape, lavori come un cavallo e alla fine della giornata sei stanco come un cane, vai da un veterinario; forse sei un... asino.

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Un RINGRAZIAMENTO

… Da Verona CAA

Reverendo Padre Masini Corrado,

Forse non si aspettava di ricevere una letterina dal CAA di Verona firmata da P. Pezzin Felice. Lei ricorderà che mi trovavo dal mese di no-vembre del 2007 ad Arco e poi, ai primi di del mese di marzo 2012, P. Taneburgo Giovanni - di passaggio ad Arco - mi accennava alla possibilità di essere trasferito al CAA di Verona e la conferma arrivò l’8 marzo e di essere pronto verso la fine della settimana dopo. E così il 17 marzo mi tra-sferirono qui a Verona al CAA, cioè al secondo piano della Casa Madre. Ho passato 4 anni e quasi 5 mesi nella casa di Arco e mi sono trovato bene e ringrazio il personale e tutti i missionari comboniani per le loro presta-zioni a mio riguardo. Non posso ancora dire come mi trovo qui a Verona, ma dalle prime esperienze devo prevedere che la mia permanenza qui a Verona sarà buona e sempre più felice per rendermi ancora più felice. Colgo questa occasione per ringraziare Lei e tutti coloro che hanno cooperato a questa soluzione. La saluto con tanti ringraziamenti,

P. Felice Pezzin (RIP)

(Scritta una settimana dopo il suo arrivo al CAA di Verona). … e da Rebbio Caro P. Corrado,

Ti ringrazio del tuo ricordo e dei tuoi auguri per il mio Sessantesimo di Ordinazione Sacerdotale e anche della mia prima partenza per l’Africa (via Libano). Devo anch’io ringraziare il Signore per tutti questi anni che Egli mi ha concesso di donare a Lui nell’Apostolato Missionario, prima in Sudan e poi in Uganda. Ringrazio il Signore anche per la mano Provvidente che sempre mi ha salvato nei pericoli delle guerre, ma in un modo del tutto particolare per avermi dato la grazia di far conoscere ed amare la santa Madre del Signore anche attraverso il Santuario a Lei dedicato. Mando a te e ai confratelli cordiali saluti e auguri di ogni bene.

P. Sebastiano Bianchi

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Lettera del Provinciale

Cari confratelli,

è piena estate. Col saluto vi auguro anche un meritato e benefico riposo, un tempo in cui lasciando da parte alcune attività stiamo di più con il Signore, con noi stessi, con le persone e la natura riscoprendo con gioia il dono della vita e della missione.

In cammino. Se ripenso a questo primo periodo dell’anno lo vedo costellato di raduni-assemblee: dei superiori, dell’ assemblea Europea AMEV, degli economi locali e provinciali di Europa, della formazione di base e PV, convivenza dei fratelli … Raduni che ci hanno tenuto occupati ed hanno sottolineato l’importanza di camminare assieme. Ripensando a queste assemblee mi sono chiesto che cosa potessero avere in comune. L’obbiettivo mi è parso il seguente: fare missione assieme oggi, guidati dalla parola che è all’origine del “nostro essere e fare missione”. Dall’as-semblea dei superiori, in cui abbiamo riflettuto su “nuovi stili di relazione in comunità”, all’assemblea AMEV “comunità di presenza missionaria”, che mi ha ripresentato in modo nuovo una affermazione della Carta AMEV “la vita comunitaria non può essere il traguardo da raggiungere, ma la condizione per un servizio missionario efficace”. Questa voglia ai fare missione assieme è stata sottolineata anche a livello di continente nell’assemblea AMEV delle Province di Europa. Forse, a livello concreto, non ha prodotto tanto ma ha confermato gli obbiettivi comuni, ha eviden-ziato un sentire condiviso e ad un desiderio di collaborazione per una pre-senza significativa in Europa. La riflessione guida delle assemblee degli economi (economi di comunità, ed economi provinciali di Europa) ha evi-denziato i valori del fondo comune totale, che promuove la condivisione, la fraternità, e dà un impulso maggiore a vivere il senso di appartenenza alla comunità e sua missione. Accentua la corresponsabilità di ciascuno di noi nel reperire quanto è necessario per la comunità e la missione mentre promuove trasparenza e sobrietà. Sono convinto che il fondo comune tota-le è una proposta vera a persone mature, comunitarie ed appassionate della missione. La convivenza dei fratelli è stato l’ultimo raduno provinciale. Mi ha richiamato il grande valore di una parola che è sulla nostra bocca ogni giorno, la “fraternità”. Abbiamo in proposito vissuti bellissimi ma qualche volta reazioni da “inesperienza” che tolgono la gioia al nostro camminare assieme. Credo che questa parola “fraternità”, “comunione” possiamo cancellarla dal nostro vocabolario se ogni giorno non ci rigene-riamo nell’accoglienza e nel perdono.

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Carta della comunità. E’ importante tenere presente il cammino fatto per aggiornare la carta della comunità e elaborare il progetto comuni-tario per il nuovo anno pastorale. Vale l’affermazione che “Non tutti sia-mo chiamati a fare tutto, ma tutti sono invitati ad elaborare un progetto comune”. Il progetto ovviamente tiene in debito conto le sfide del territo-rio, perché la nostra una presenza sia significativa e possibilmente creati-va, non presenza muta. Ricordo inoltre che abbiamo ricevuto dalla Com-missione Centrale della Formazione Permanente un nuovo strumento, il sussidio “Animazione della comunità comboniana” (Roma 2012), faccia-mone uso. Il Signore ci doni comunità che siano trasparenza di Cristo: l’uomo di oggi non ci chiede solo di parlargli di Cristo, ma di farglielo vedere. “Vogliamo vedere Gesù” è stata la domanda antica ma oggi è più insistente. Più che parlare agli altri di Gesù, l’impegno vero del missiona-rio è quello di mostrare alle genti Gesù, oggi, nella nostra esistenza. La credibilità della missione è questione di trasparenza. Siamo trasparenza di Cristo non quando viviamo isolati, e portiamo avanti il nostro personale progettino di missione, ma vivendo la comunione nella comunità, con la provincia Assegnazioni. Sono state tante in questo ultimo Consiglio. Grazie per la vostra disponibilità, che rende vero il dono delle nostre vite per la missione. E’ importante prendere bene l’assegnazione. Prenderla bene si-gnifica non prenderla come peso, né come un premio, ma come un dono. Se la prendi come un peso o come una pena, allora sorgono tante doman-de, dal primo giorno scatta inesorabile il conto alla rovescia, e così si ri-schia di passare il tempo a sospirare che arrivi l’ora di potersene liberare. Se la prendi come un premio appena finita la luna di miele rischi di comin-ciare a rimpiangere il passato o a sognare la prossima assegnazione. Se la prendi come un dono, allora ti metti in pace, e vivrai la missione e servi-zio, nella gratitudine e serena gioia. Prendere bene una nuova assegnazio-ne è fiducia nel Signore che dà pienezza alla nostra vita anche nel momen-to della difficoltà; è mostrare che lavoriamo per Dio e i fratelli, non per noi stessi. Abbiamo scelto Dio, prima delle cose di Dio. Intercapitolare. Accogliamo l’invito del Superiore Generale a con-siderare e fare dell’intercapitolare “non solo l’assemblea del CG, dei se-gretari dei provinciali e delegati, ma sarà anche un momento di vita per ognuno dei membri dell’Istituto che si sente responsabile della missione che gli è stata affidata”. Sia un momento di ascolto dello Spirito, in comu-nione con tutto l’Istituto, vissuto nella preghiera per rinnovarci nello spiri-to missionario.

P. Corrado Masini

ziato il secondo corso residenziale che dura fino al 15 luglio per 25 cate-chisti provenienti da alcune delle 14 parrocchie della vasta diocesi di Bon-do estesa 75.600kmq. Dico alcune delle 14 parrocchie, perché le parroc-chie situate all’est di Bondo sono talmente lontane, qualcuna anche a più di 350km. Per queste, in agosto, si è programmato che il Centro Pastorale si sposta ad Ango per la formazione. La formazione degli agenti pastorali compresi i catechisti è la priorità delle priorità in una chiesa che vede i laici responsabili delle varie comunità. Ogni parrocchia comprende diversi villaggi e tutta la pastorale ordinaria dalla catechesi alla guida della pre-ghiera domenicale senza prete è in mano ai laici. Le distanze sono enorme, le piste della foresta ostruite da alberi o da canna di bambù caduti e i mez-zi di trasporto sono solo le biciclette o al massimo qualche moto. Anche noi di Bondo non abbiamo nessuna macchina ma due moto e tre biciclette, mezzi con i quali ci spostiamo per l’apostolato. La vita della missione per l’annuncio del vangelo è molto movimen-tata e non si ha il tempo per annoiarsi, ma la sera, in ginocchio, si ringrazia il Signore amante della vita per averci guidati e protetti lungo la via, mo-strandosi il compagno di viaggio sempre fedele. L’8 giugno, 4° anniversario dell’ordinazione episcopale del nostro vesco-vo di Bondo, Mons. Etienne, tutti i preti diocesani, le suore e noi combo-niani ci siamo riuniti attorni a lui per ringraziare il Signore e passare una bella serata di fraternità tra canti e balli congolesi. La diocesi di Bondo ha appena 15 sacerdoti diocesani di cui alcuni provenienti da altre diocesi del Congo e noi Comboniani, due a Bondo e due a Bambilo. C’è anche questa povertà sacerdotale, oltre alle varie povertà materiali e spirituali. Il Centro Pastorale lavora a pieno ritmo 12 mesi all’anno. Un corso finisce e un altro incomincia. Quando finisce questo corso il 15 luglio, si andrà ad Ango per i catechisti dell’Est, (agosto) e in settembre, al ritorno, è programmato un corso di formazione per i responsabili del rinnovamento carismatico, e in ottobre-novembre ci sarà il terzo corso di quest’anno per i catechisti. Certo che per me è tutta una nuova avventura nel prepararmi i vari corsi e cercare di esprimere meglio possibile i concetti in Lingala, la lingua ufficiale. Lo Spirito della Pentecoste continua a soffiare, e bisogna crederci. Infatti l’unica fede è espressa in tutte le lingue e accolta da tutti i popoli. Con lo sguardo amante verso questo popolo a partire dal Cuore Trafitto di Cristo Buon Pastore, fraternamente vi giunge il mio saluto e la benedizione del Padre celeste,

p. Gaspare (P. Di Vincenzo Trasparano)

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il luogo della riconoscenza di un amore che mi ha sempre preceduto, l’a-more di Dio per me rivelatomi in Gesù il Figlio, per il quale anch’io sono figlio. Ringrazio il Signore che in tutte le prove e le fatiche, oggi a 60 an-ni, il mio vestito non è logoro e il mio piede non si è gonfiato. E’il vestito della festa per cui cantare le lodi della vita, è il piede del messaggero di liete notizie che corre veloce come nomade di Dio per le strade polverose del Congo a portare la pace.  Il 26 maggio 2012, 33 di sacerdozio. Avevo 27 anni il 26 maggio 1979, quando ordinato sacerdote sono partito per la missione il 20 ottobre dello stesso anno, dopo la concelebrazione a S. Pietro presieduta da Gio-vanni Paolo II. Ritorno come nomade di Dio, alla riconsegna del Crocifis-so da parte del vescovo di Agrigento, per le strade polverose del Congo, e ne ho già 60 di anni. Tra i missionari europei presenti in Congo sono tra i più giovani. Nel mio 33.mo di sacerdozio lascio la missione di Bambilo, dopo appena 2 mesi e mezzo, per Bondo dove mi si chiede di occuparmi, da direttore, del Centro Pastorale diocesano per la formazione dei vari agenti della pastorale. Ero partito dall’Italia per la missione di Bambilo dove restarci, ed ecco che i superiori mi chiedono di andare a sostituire p. Desirè che andrà a Mumgbere. Anche se i confratelli delle due comunità quella di Bondo e quella di Bambilo, le uniche presenti nella stessa diocesi a 140km di distanza l’una dall’altra, interagiamo aiutandoci nei vari servi-zi missionari. Dovendo già recarmi a Bondo per iniziare a prendere visione del Centro Pastorale prima che p. Desirè vada a Mungbere, p. Sergio, della comunità di Bondo, mi ha evitato di fare la spola avanti e indietro tra le due missioni e si è recato a Bambilo, in attesa che p. Lorenzo che è in Ita-lia ritorni in missione. In questo mese di giugno, a conclusione dell’anno scolastico e del catecumenato, nelle cappelle dei vari settori c’è d’ammini-strare i battesimi ai ragazzi delle scuole e la prima comunione come anche la celebrazione di qualche matrimonio. I progetti e i vari servizi missiona-ri, pur con responsabilità diverse, vengono assunti insieme dalle due comunità. Tutti siamo impegnati nella formazione dei catechisti an-che se io ne assumo la direzione e la responsabilità diretta. Ognuno di noi impartisce dei corsi sia biblici, che di liturgia, di catechesi, di giustizia e pace, di igiene… Il 2 giugno è ini-

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Verbale del Raduno 3/2012 del Consiglio Provinciale

Limone, 9 - 13 luglio 2012

1/3/12 Presenti: p. Corrado Masini (provinciale), fr. Claudio Bozza, p. Danilo Castello, p. Giuseppe Cavallini, p. Antonio Guglielmi, p. Venanzio Milani, p. Giovanni Taneburgo, p. Rinaldo Ronzani (segretario). Preghiera e riflessione 2/3/12 P. Andrea Polati introduce il raduno guidando un momento di pre-ghiera e riflessione basato sul tema di Gesù Buon Pastore (Gv 10,11-18) e sulla RV 102. Nella sua riflessione, P. Andrea presenta alcune attitudini del Buon Pastore e sottolinea come il Superiore è chiamato a vivere queste attitudini in spirito di servizio per poter guidare i confratelli a vivere la loro consacrazione missionaria nella santità e sviluppare i loro doni e cari-smi personali nel servizio missionario in un clima di responsabilità comu-ne. Lettura e approvazione dei Verbali 3/3/12 Il CP valuta ed approva il Verbale del Raduno precedente (2/2012) tenutosi a Brescia. ANIMAZIONE MISSIONARIA-EVANGELIZZAZIONE

Rapporto del Segretariato AMEV

4/3/12 Il CP prende visione del rapporto del Segretariato AMEV che si è tenuto a Firenze il 23-24 aprile 2012 e, alla luce della riflessione e discus-sione si orienta come segue: Equipe AMEV con altre forze della Famiglia Comboniana: il CP prende in considerazione la proposta di essere presenti e animare missionariamente la chiesa locale anche organizzando delle equipe preparate e con mezzi adeguati, possibilmente con le altre forze della famiglia comboniana, e invita il segretariato a studiare modi di collaborare con le Suore e i LMC.

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Nel frattempo: - dopo questo periodo di introduzione si intensifichi a Palermo il progetto di una maggiore collaborazione con le Suore e i LMC nel campo dell’A-MEV; - si invitano gli animatori AMEV dei luoghi dove le Suore e/o i LMC sono presenti, soprattutto a Brescia, Venegono e Verona, a trovare nuove forme di collaborazione; - è da studiare come organizzare delle equipe pronte ad intervenire per settimane, progetti e lavoro con gli studenti delle scuole superiori e univer-sità, gruppi e parrocchie.

Forum dei LMC: il CP accoglie la proposta (già fatta dai Laici nel passato) che venga organizzato un Forum dei LMC assieme alle Comboniane per poter collaborare nell’animazione missionaria ed evangelizzazione. P. Mi-lani seguirà la proposta, tenendo conto del cammino che i LMC stanno facendo. Il CP suggerisce che, sia in vista dell’assemblea dei LMC del 2013, centrata sull’Evangelizzazione, che del Forum, si organizzino anche degli incontri a livello di Zona su questo argomento.

Anno della Fede e Nuova Evangelizzazione: il CP invita le comunità a col-laborare con la Chiesa locale nelle varie iniziative portando il nostro con-tributo missionario specifico e la nostra esperienza ecclesiale di missione.

Immigrazione: il CP chiede alla commissione dei migranti ad iniziare i lavori in vista del rinnovo della Carta dell’Immigrazione che, secondo il Piano Sessennale (38), dovrebbe essere pronta per la fine di quest’anno 2012. Il CP ha preso nota anche delle altre questioni presentate dal Segretariato che riguardano aspetti particolari della vita della Provincia. Commissione Laici

5/3/12 P. Milani presenta brevemente il calendario dell’Assemblea dei LMC europei che si celebrerà a Verona (2-7 agosto 2012) e alla quale par-teciperanno circa 50 persone. Questa assemblea ha lo scopo di riunire in-sieme i LMC che hanno fatto esperienza di missione e di offrire loro la possibilità di conoscersi e di entrare in un contatto profondo con il Com-boni e il suo carisma in un clima di convivenza.

Corrispondenza

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Vita di missione in Congo… e il cuore pieno di gioia!

15 giugno 2012 - Festa del Sacro Cuore

Carissimi amici, Innanzitutto, con voi desidero ringraziare il Padre della vita per aver compiuto 60 anni il 7 maggio e 33 anni di sacerdozio per la missione il 26 dello stesso mese qui in Congo lungo la strada da Bambilo a Bondo. E’ il cammino dei discepoli di Emmaus che lungo la strada incontrano il Risor-to, si prendono il rimprovero per essere sciocchi e tardi di cuore, ne ascol-tano la Parola e si aprono all’intelligenza delle scritture, lo invitano a re-stare, lo riconoscono allo spezzare del pane. E’ il mio cammino di questi 60 anni, troppe volte anch’io sciocco e lento di cuore nel comprendere le parole dei profeti, deluso e senza speranza di fronte a certi fallimenti della vita, ma la pazienza del Risorto compagno di viaggio a camminare con me e a spiegarmi le scritture mi ha aperto l’intelligenza al progetto di Dio, ad aprirmi alla speranza nell’andare sempre oltre, a riprendere il cammino per aver sperimentato nell’incontro con il Vivente la vita in abbondanza. Il 7 maggio, dopo un lungo viaggio di 10 ore, arrivando a Bondo, trovo la comunità in adorazione davanti l’Eucaristia e subito dopo abbia-mo celebrato la santa messa. Il Cristo non solo ha accettato l’invito a rima-nere ma mi ha preceduto e ha ancora spezzato il pane perché, con la forza del cibo, ne riprenda il cammino della missione. E’ il cammino del popolo d’Israele nel deserto: “Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto…..” ( Deut. 8,2s). Devo riconoscere che tutto è grazia in questi 60 anni di vita, tutto è dono, che l’amore è più forte di ogni cosa, di ogni delusione. Ogni prova è stata

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Da sinistra a destra: P. C. Prevedello, Fr. C. Bozza, Fr. A. Marchi, Dom G. Giacomelli, e i postu-lanti Pellegrino Mario e Santanto Ema-nuele. Pesaro, Convivenza Fratelli 2012.

1000 PICCOLI SGUARDI

1000 numeri e 85 anni di PM

Il Piccolo Missionario

Il primo gennaio 1927 ha visto la luce il primo numero de “Il Piccolo Missionario”, la nostra rivista missionaria per ragazzi.

Il primo settembre 2012 uscirà il numero 1000 del PM, erede di quella storica testata che da 85 anni forma e informa le giovani generazioni italiane alla sensibilità missionaria.

Per celebrare questo importante anniversario e per rivisitare questa straordinaria iniziativa editoriale, presso la Biblioteca Civica di Verona sarà allestita (dal 15 settembre al 31 ottobre) la mostra 1000 Piccoli Sguardi, a cura della Redazione PM e della Biblioteca Civica di Verona.

L’esposizione di pubblicazioni, libri, fumetti, illustrazioni, oggetti d’arte africana e giocattoli realizzati con materiale riciclato, offrirà ai visitatori un originale percorso storico di 85 anni di editoria missionaria per ragazzi, nel contesto della società italiana di ieri e di oggi.

TANTI AUGURI al PM!!!

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Da sinistra a destra: Geraci Alessio, P. C. Masini, Pellegrino Mario e Trevisan Stefano.

PROMOZIONE VOCAZIONALE

Ammissione al Noviziato

6/3/12 Il CP valuta an-che la richiesta di am-missione al Noviziato dei postulanti Geraci Alessio, Pellegrino Ma-rio e Trevisan Stefano (tutti candidati sacerdo-ti) e, vista la relazione positiva del loro forma-tore p. Celestino Preve-dello e il parere positivo della comunità di Padova, li ammette al Novizia-to. Auguriamo ai nostri neo-novizi ogni benedizione del Signore nel loro cammino di formazione e li accompagnamo con la preghiera. Relazione sul Novizio Antonello Giovanni

7/3/12 Il CP prende visione della relazione positiva che i Padri Maestri hanno inviato riguardo al nostro Novizio Antonello Giovanni che sta fa-cendo un buon cammino, e lo incoraggia a continuare il suo percorso di formazione in vista della Professione il prossimo anno. Campi Estivi GIM

8/3/12 Il CP riflette brevemente sul fatto che pochi giovani sembrano in-teressati ai Campi GIM che sono stati proposti quest’anno. Mentre ci si riserva di fare una valutazione nel prossimo raduno di ottobre, alla luce della riflessione delle equipes GIM, sembra che la proposta di organizzare annualmente uno o due campi in missione debba essere preso in conside-razione, come veniva fatto nel passato e come viene fatto tutt’ora con suc-cesso da molti centri missionari diocesani, da Istituti e altre organizzazioni ecclesiali. Questi campi potrebbero essere un punto di partenza e un mo-mento di aggancio dei giovani per un cammino vocazionale.

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FORMAZIONE PERMANENTE

Assemblea Superiori (Pesaro, 26-30 novembre 2012)

9/3/12 Al termine della sua riflessione sull’Assemblea dei Superiori del novembre prossimo, il CP: - definisce il tema: “Fondo Comune Totale ed Evangelizzazione/

Missione”; - stabilisce le date: l’assemblea inizierà lunedì 26 novembre sera e termi-

nerà venerdì 30 con il pranzo; - incarica la commissione FP di organizzarla; - elabora il tema come segue: dopo una giornata dedicata ai nuovi stili di

relazione nella comunità (come continuazione dell’assemblea dello scor-so anno), la riflessione volgerà sul FCT e sul Piano di politica economi-ca provinciale. Mezza giornata sarà anche dedicata ad altre questioni della Provincia e l’ultima mattina sarà riservata per una commemorazio-ne-celebrazione del 50º anniversario dell’apertura del Vaticano II.

Il CP suggerisce anche i nomi dei relatori/animatori interni (pp. Codianni, Crea) e alcuni relatori esterni (don Chiavacci [per l’economia] e Mons. Ovidio Poletto [per il 50º del Concilio]) che ci aiutino a vivere e celebrare l’anniversario dell’apertura del Vaticano II. Il CP invita le Zone a continuare la loro riflessione sul tema del FCT e sul Piano di politica economica provinciale dedicando parte dell’incontro pro-grammato ad ottobre su questi temi. Merita attenzione il documento prepa-rato da parte del segretariato dell’economia a riguardo della politica eco-nomica che potrebbe essere adottata in provincia. Questo documento sarà pubblicato nel Notiziario. Convivenza europea per i giovani comboniani sotto i 40 anni

10/3/12 P. Guglielmi presenta una breve relazione della convivenza euro-pea per i giovani comboniani sotto i 40 anni che si è tenuta a Palermo dal 16 al 20 aprile 2012. Gli otto partecipanti hanno valutato molto positiva-mente la convivenza e apprezzato i vari momenti organizzati, soprattutto: - la calorosa accoglienza offerta dalla nostra comunità di Palermo, e gli

incontri fatti con i Laici e le Comboniane, in vista di fare una conoscen-za della Famiglia Comboniana in Sicilia;

- i momenti di formazione permanente, condivisione (mezza giornata di ritiro e la catechesi cristologica nel Duomo di Monreale);

- l’immersione nel territorio e soprattutto nella realtà dell’immigrazione

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- Fare almeno due campagne annuali con i benefattori, una in quaresi-ma e l’altra nel periodo di avvento/Natale. Si possono anche presentare progetti concreti, magari di qualche missionario nativo della zona, sce-gliendoli tra i progetti presentati alla provincia.

- In contatto con le rettorie e le curie diocesane, condividere le inten-zioni di messe.

- Impegnarsi nella vendita delle produzioni comboniane (libri EMI e materiale della Fondazione Nigrizia, CD, DVD, gadget, sciarpe, Mondia-rio…

- Organizzare mostre che, oltre a promuovere interessanti occasioni di animazione missionaria, possono portare alla raccolta di fondi.

- Impegnarsi nelle giornate missionarie. - Diffondere il 5x1000 a favore della Fondazione Nigrizia e di Mondo

Aperto. - Rilanciare l’Opera del Redentore. - Rendersi disponibili per conferenze, incontri.

6. Tappe per l’introduzione del FCT

2012: Gennaio: presentazione di tutti i consuntivi e preventivi delle comu-

nità Febbraio: incontro segretariato economia per studio dei preventivi e

assemblea degli economi. Marzo: approvazione del CP Ogni tre mesi il segretariato si incontra per valutare i bilanci.

2013 Gennaio: presentazione del Bilancio e Preventivo Febbraio: incontro segretariato economia per studio dei preventivi

e assemblea degli economi. Stabilire il tetto minimo di ogni comunità dopo l’esperienza fatta

come riferimento del dare e avere delle comunità. Marzo: approvazione del CP.

2014

Inizio del Fondo Comune Totale

Il segretariato suggerisce che il provinciale e l’economo provinciale visitino insieme le comunità per aiutarle a prendere coscienza del cammi-no verso FCT e monitorare preventivi consuntivi.

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Le richieste di agevolazioni devono essere sempre concordate ed approva-te dall’economo responsabile del servizio.

- Ferie: Il periodo di maturazione delle ferie va dal 01 gennaio al 31 dicembre. I giorni di ferie maturati devono essere esauriti entro aprile dell’anno successivo. I dipendenti non italiani che abbiano la necessità di godere di un periodo più lungo per tornare al proprio paese possono gode-re di 26 (ventisei) giorni di ferie consecutive ogni tre anni. 4. Policy sugli investimenti

Considerando il momento economico e finanziario dell’Italia si decide di: - Investire sulla liquidità e su alcuni immobili. - Ridurre gli investimenti in azioni. - Per le obbligazioni, adottare lo stacco di cedole a semestre. - Spalmare su più istituti di credito e prodotti finanziari le risorse eco-

nomiche. - Creare un comitato etico interno per monitorare i gestori, consideran-

do soprattutto la loro sensibilità nella questione ambientale, il rapporto con i paradisi fiscali e le tematiche sociali.

- Mantenere gli immobili che possono rappresentare un effettivo inve-stimento a lunga scadenza. 5. Policy sull’auto-sostentamento

- È necessario un lavoro di formazione permanente. Bisogna arrivare a ridurre le spese. Evitare l’inutile a tutti i livelli, personali, comunitari, nel vestito, nella cucina, ecc. Usare solo l’essenziale. Privilegiare l’usato sicu-ro riducendo la mania del nuovo e del meglio. Ridurre le auto personali. Ridurre i viaggi. Usare i mezzi pubblici. Rendersi disponibili a fare servizi in comunità, le pulizie delle stanze, la manutenzione dei luoghi comuni, la portineria, la posta da spedire. Rifiutare la legge che per rispondere a tutti i bisogni bisogna comperare o avere dipendenti a servizio. Accettare anche qualche ristrettezza: il termine di paragone non può essere chi ha di più ma chi ha di meno. Anche a livello sanitario, comportarsi come si comporte-rebbe una persona normale, senza esigenze esorbitanti. Instaurare il fai da te, la manualità, l’auto-manutenzione. Più cose si riescono a fare da soli, meno soldi servono, meno bisogno si ha di un lavoro retribuito. Dove è possibile, risuscitare gli orti.

- Consolidare il contatto con i benefattori e cercarne di nuovi, soste-nendo il rapporto con loro. Eventuali progetti legati all’antica missione devono essere discussi e condivisi in comunità e approvati dal CP.

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attraverso l’incontro con Mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, e la visita alle strutture di emergenza;

- i momenti di condivisione, svago e la visita alla Valle dei Templi. Il CP ringrazia P. Guglielmi e la comunità di Palermo per la loro disponi-bilità e collaborazione. La prossima convivenza sarà fatta in Germania nel 2013. Convivenza Fratelli

11/3/12 Fr. Bozza presenta brevemente la Convivenza Fratelli che si è te-nuta a Pesaro dal 10 al 13 maggio 2012, e sottolinea come per i fratelli è stato un bel momento di fraternità e crescita anche grazie alle relazioni, le testimonianze e la ricca condivisione tra i partecipanti. I partecipanti sono stati 31 (inclusi i postulanti) e il tema principale è stato: La Parola di Dio nel nostro essere e fare missionario. Il CP ringrazia Fr. Bozza per la sua dedizione e per il libretto che ha preparato sulla Convivenza e che è stato inviato a tutte le comunità.

CANAM

12/3/12 P. Taneburgo informa il CP sul raduno del gruppo ristretto della CANAM (Brescia 28 maggio 2012) sottolineando i seguenti punti: - le comunità CANAM procedono abbastanza bene, e si cerca di offrire un servizio qualificato anche se al momento Milano e Verona registrano un “tutto pieno”; - con l’assistenza dell’economato provinciale sono stati rivisti i programmi di contabilità e le questioni del personale laico nelle strutture CANAM; - l’esperienza che si sta facendo a Verona CAA con l’animatrice Chiara si è rivelata positiva e di beneficio ai confratelli; - per quanto riguarda la vita spirituale dei confratelli anziani e ammalati si possono trovare dei modi per animarli e sostenerli; - a Rebbio si è deciso di terminare il contratto con il Convivio per i pasti alla fine di ottobre. Dopo la presentazione di P. Taneburgo e la discussione sui vari punti, il CP decide: - di chiedere alla CANAM di fare una “policy” per i confratelli che ritor-

nano in Italia per cure e controlli medici, in modo da gestire questo ser-vizio nel modo migliore e di informarne i Provinciali;

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- di informare tutti i Provinciali – durante l’Intercapitolare - sulle spese reali che la Provincia Italiana affronta per i confratelli ammalati e quanto viene coperto dalla diaria.

ECONOMIA

Incontro con il Segretario 13/3/12 P. Luigi Codianni, Economo Provinciale, presenta i punti princi-pali emersi negli ultimi due raduni del Segretariato dell’Economia (Verona, 16 maggio e 6 luglio 2012) e in particolare il Piano di politica economica provinciale. Dopo aver fatto una breve presentazione della situazione economica di alcune comunità della Provincia, P. Codianni ha focalizzato la sua atten-zione sui seguenti punti: 1. Piano di politica economica provinciale: P. Codiani presenta il Piano di politica economica provinciale preparato dal segretariato. Questo è stato un lavoro collettivo di riflessione fatto dai membri del segretariato anche in vista della implementazione del FCT nel 2014. Dopo una riflessione sulla situazione della Provincia, il cammino verso il FCT e la crisi econo-mica che stiamo vivendo, il piano indica prima di tutto la policy su diverse questioni importanti della vita della Provincia, quali: le strutture, i proget-ti, il personale, gli investimenti e l’auto-sostentamento. 2. Associazione Avoco: si sta regolarizzando la situazione dell’AVOCO – che era debitamente registrata. Considerando le nuove normative vigenti che regolano le associazioni, si sta procedendo a riformulare lo statuto e a pagare le tasse e imposte che nel corso degli anni non sono state pagate. A settembre dovrebbe essere pronta. 3. Finanziamento comunità “CANAM”: la politica di finanziamento/gestione/budget dei centri di Verona e Milano secondo lo schema approva-to del tetto mensile sta portando frutto. Il segretariato farà una valutazione più attenta dopo la rendicontazione del primo semestre. 4. Liste benefattori: nel corso degli ultimi anni il numero dei benefattori è diminuito, anche perché molte comunità hanno fatto la “pulizia” dello schedario senza preoccuparsi di trovare altri indirizzi/benefattori che po-tessero sostituire quelli vecchi. Il segretariato dell’Economia suggerisce al segretariato dell’AMEV di studiare con gli animatori nuove metodologie per aumentare il numero di benefattori nelle nostre comunità.

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l’amministratore della Fondazione Nigrizia, l’economo provinciale, il procuratore e presidente di Mondo Aperto, un consigliere della procura e due o tre altri confratelli indicati dal consiglio provinciale.

f. Tutto deve avere le caratteristiche della trasparenza e della serietà nella gestione.

g. Nella misura in cui si introdurrà il FCT, anche le richieste dovran-no venire dalle provincie e non più dagli individui.

3. Policy sul personale

a. Per la gestione: - Tutto il personale della “Fondazione Nigrizia onlus” e del “Collegio

Missioni Africane” viene gestito direttamente da Verona dal legale rappre-sentante;

- Nelle case, vengono nominati responsabili gli economi, che, per ogni atto legale, dovranno sempre far riferimento al legale rappresentante;

- Tutto il personale (comprese le colf) viene regolarizzato prima dell’assunzione con contratto, remunerato secondo il contratto di assunzio-ne e con riconosciuti tutti i benefici previsti dai vari C.C.N.L. di categoria.

- In certi casi e tipologie di lavori, si possono assumere per brevi pe-riodi (lavori occasionali e accessori) personale che sostituisce i dipendenti in ferie, in malattia, in infortunio, ecc. Saranno pagati mediante voucher, previa relativa pratica. Anche in questo caso le decisioni sono prese dal legale rappresentante. Non possono esistere in nessun caso lavoratori pa-gati in modo irregolare (in nero).

b. Questioni specifiche: - Prestiti e T.F.R.: normalmente non vengono concessi, se non nei

casi previsti in legge (al massimo due volte nell’arco della durata del rap-porto di lavoro, dopo almeno 8 anni di servizio e per sostenere spese medi-che per terapie riconosciute dalle strutture pubbliche o per l’acquisto di prima casa per sé o per i propri figli).

- Agevolazioni per le colf per favorire la conciliazione fra tempi di lavoro e famiglia: in virtù di tale uso, a tutte le collaboratrici familiari che hanno figli a proprio carico, sono concesse alcune agevolazioni dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, quali la possibilità di tardare l’ini-zio del lavoro, la possibilità di smettere in anticipo e la possibilità di ridu-zione dell’orario di lavoro, sia in entrata che in uscita. Tali facilitazioni sono concesse fino alla fine del ciclo elementare dei figli. Per l’assistenza ai genitori anziani, ogni caso viene trattato con il responsabile del servizio.

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si possa avere un quadro più dettagliato delle spese. - La CANAM deve essere ripensata, per avere un profilo più tecnico,

senza perdere l’aspetto umano. - Saranno aggiornate le diarie per i centri ammalati.

2. Policy sui progetti

a. Sono “progetti” le richieste dei comboniani che chiedono aiuto per opere (scuole, ospedali, strutture formative), per la promozione umana e l’appoggio alle attività missionarie in generale. Oggi, considerando i nuovi ambiti della missione e della solidarietà, si possono creare e promuovere progetti di sviluppo e solidarietà anche in Italia (soprattutto nel mondo dell’immigrazione e progetti legati al laicato…).

b. Ci sia un’unica vetrina provinciale per presentare i progetti, evitan-do di passare l’idea di frammentazione e competizione. E ci sia un unico coordinamento. Fondazione Nigrizia e Mondo Aperto siano le strutture per gestirli nel modo più professionale ed efficace.

c. Il limite della richiesta per un comboniano che non appartenga radi-calmente alla provincia è stabilito dalla DG. Oltre tale cifra la richiesta va inviata all’economato generale, che esprimerà il suo parere. Non ci sono limiti per le richieste di confratelli di appartenenza radicale.

d. Le richieste di aiuto devono essere elaborate seguendo lo schema in uso nella provincia.

- Nella richiesta l’interessato deve dichiarare di impegnarsi a rendi-contare il progetto, allegando copia delle fatture o pezze giustificative di spesa e una documentazione fotografica che dimostri l’effettiva realizza-zione del progetto.

- Le richieste devono essere accompagnate dal parere e dalla firma del superiore provinciale del richiedente.

- Normalmente non sono accolte richieste di altri Istituti, vescovi e sacerdoti diocesani. Potranno essere prese in considerazione se sostenute dal superiore provinciale comboniano del posto, oltre che dal superiore provinciale dell’istituto del richiedente o dal vescovo se la richiesta è pre-sentata da un sacerdote diocesano.

- Non sono finanziati progetti di provincia che non abbia fatto la nor-male rendicontazione l’anno precedente o a scadenze avvenute.

e. La commissione provinciale per i progetti analizza due volte l’anno (marzo e ottobre) le richieste e le approva. Ne faranno parte

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5. Bilanci e preventivi: diverse comunità hanno inviato i consuntivi trime-strali con un eccessivo ritardo e questa dilazione sta rallentando la costru-zione del processo per arrivare al FCT perché non permette di avere un quadro referenziale delle comunità. Si spera che non succeda per i consun-tivi semestrali. P. Locatelli si è messo a disposizione per aiutare le comu-nità a redigere consuntivi. Per novembre 2012 anche i segretariati e le commissioni dovranno preparare i loro preventivi. 6. Nuovo Centro Ammalati di Castel D’Azzano: P. Codianni fa una sintesi di quanto avvenuto nell’ultimo mese con l’architetto e il comune di Castel D’Azzano. Il segretariato suggerisce di aggiornare la commissione che accompagna i lavori del nuovo centro. 7. Impianto fotovoltaico a Bari: la comunità di Bari ha presentato un pre-ventivo per l’istallazione del fotovoltaico. La comunità è favorevole. Il segretario esprime il parere favorevole e chiede di fare uno studio per ve-dere la possibilità di avere finanziamenti dalle banche. La decisione do-vrebbe essere abbastanza rapida perché ad ottobre entriamo nella fase 4 e gli incentivi saranno inferiori del 30%. Il segretariato pensava di fare uno studio anche su altre comunità che avevano chiesto (es. Pesaro). 8. Percentuale Progetti: il segretariato suggerisce al CP di mettere una norma che sui progetti approvati dalla Fondazione e dalla Mondo Aperto Onlus venga trattenuta la percentuale del 5% per le spese di gestione. 9. Bari: La Cooperativa che era interessata a ristrutturare parte della casa non può fare il lavoro a causa della mancanza di fondi. Il segretariato chie-de al CP l’autorizzazione di trovare altri possibilità per non lasciare l’im-mobile vuoto. Il CP, alla luce della presentazione dell’economo provinciale e della di-scussione dei vari punti, si orienta come segue: - Il Piano di politica economica provinciale elaborato dal segretariato ver-

rà pubblicato sul Notiziario in modo che i confratelli ne vengano a cono-scenza e si possa così continuare la riflessione in vista del FCT. Alcune delle norme presenti in questo Piano sono già in atto, mentre altre ver-ranno valutate e studiate dagli economi e nell’Assemblea dei Superiori in novembre.

- Una certa centralizzazione per quanto riguarda l’economia è stata dettata anche dal fatto che la Provincia ha dovuto pagare molte (e alte) multe per inadempienze e irregolarità fatte a livello locale. Il CP invita supe-riori ed economi a consultare l’economo provinciale prima di prendere decisioni importanti in campo economico (come firmare contratti, ecc.).

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- Per quanto riguarda le spese sostenute dalla Provincia per i confratelli ammalati, il CP decide di non alzare la diaria, ma di informare la DG e ai Provinciali che inviano qui i confratelli ammalati sul vero costo del servizio che la Provincia offre.

- Incarica l’economato provinciale di studiare la possibilità di avere finan-ziamenti dalle Banche per il fotovoltaico a Bari e per le altre comunità che l’hanno chiesto.

- Nomina Revisore dei Conti per Milano il Signor Perina.

In seguito il CP approva le seguenti richieste di aiuto: - Troia: contributo per alcuni lavori nel cortile interno. - Venegono: sussidio per il nuovo impianto di telefonia. - Palermo: acquisto di una macchina di seconda mano. Il CP approva an-

che il condono del debito della Parrocchia con l’economato provinciale. - Rispondendo alla richiesta di p. Giorgio Giboli, il CP decide di dare un contributo per le celebrazioni del 20º anniversario di Fratel Fiorini. - Rispondendo alla lettera del Padre Generale, il CP decide di dare alla Direzione Generale un contributo straordinario per il 2012.

FONDAZIONE NIGRIZIA

14/3/12 P. Cavallini presenta i punti salienti del verbale del CDA del 18 maggio 2012 e le attività portate avanti dalla Fondazione Nigizia Onlus. La Fondazione lavora bene. Nigrizia e Museo sostanzialmente sono in atti-vo, mentre il Piemme è un po’ in rosso a causa dell’alto costo della fume-tistica. Nimedia invece ha delle perdite piuttosto consistenti. Si rende ne-cessario fare un risanamento dei conti, e per Nimedia di ridurre i progetti. I rapporti tra Fondazione Nigrizia e Mondo Aperto Onlus sono buoni e il piano è quello di rendere le due identità complementari secondo la policy preparata dall’economato provinciale.

PERSONALE 15/3/12 Assegnati alla Provincia Italiana Nella Consulta di giugno 2012 (dal 1.7.2012): P. Cavinato Ampelio (KE) P. De Feo Giuseppe (BNE) P. Mazzoni Mario (PE) P. Sala Danna Mario (C) P. Zanatta Emilio (DCA) Fr. Fadda Silvestro (EC)

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g. Anche in economia bisogna sottolineare l’importanza della corre-sponsabilità e della sussidiarietà. Questo piano cerca di tenerne conto nella divisione dei compiti e nell’attribuzione delle responsabilità.

h. A metà del Piano Sessennale approvato, si vede l’importanza di fare una revisione per introdurre gli elementi di politica economica che qui vengono presentati e che inizialmente non erano stati contemplati. 1. Policy sulle strutture

a. Distinguiamo strutture e presenza. Pur restando in un territorio, può essere arrivato il momento di lasciare strutture tradizionali e cercare strutture più semplici e adeguate.

b. Adottiamo tre tipologie di strutture: - destinate alla prestazione di servizi (case di formazione, case per

malati e anziani, santuari, ecc.). Devono essere adeguate ai servizi. In ogni caso, nessuna struttura deve avere tocchi di lusso o spreco di spazi. La so-brietà deve essere un valore vissuto in tutte le comunità e orientare la pro-vincia nelle costruzioni o nelle ristrutturazioni.

- in uso dalla comunità per una presenza sul territorio. Si faccia una revisione provinciale periodica per tagliare gli sprechi. Come regola gene-rale, le strutture ideali delle comunità sono quelle che le comunità possono permettersi e riescono a mantenere con il loro lavoro. Inserendosi nei vari contesti, possono occupare strutture delle chiese locali.

- strutture di investimento (principalmente terreni, appartamenti, beni che si ricevono in eredità che generalmente non usiamo). Ci sia una co-stante riflessione per impedire di entrare nella logica dell’accumulazione, della speculazione immobiliare e della garanzia per il futuro.

c. Entro la fine del 2012 si definiscano le strutture provinciali che devono essere mantenute. Il segretariato dell’economia poi studierà come agire con le altre. Si definiscano anche, in dialogo con le comunità interes-sate, le modalità d’uso degli spazi non utilizzati nelle strutture che decidia-mo di mantenere. Il segretariato vigili su questo punto e stimoli a trovare soluzioni adeguate.

d. CANAM: - Avendo come prospettiva il FCT, si è stabilito un budget di per Ve-

rona e Milano. Nei budget non sono compresi i salari dei dipendenti. A fine semestre ci sarà una valutazione.

- E’ stato redatto un piano di conti specifico per il settore in modo che

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SEGRETARIATO DELL’ECONOMIA Questa proposta, preparata dal Segretariato dell’Economia

e presentata al raduno del CP di luglio a Limone, viene ora pubblicata in modo che diventi oggetto di riflessione e studio soprattutto a livello di

Zona, negli incontri degli economi e nell’Assemblea dei Superiori anche in vista dell’ introduzione del FCT (Fondo Comune Totale).

Per un Piano di politica economica provinciale

Premessa

Cercando di definire una politica economica provinciale, il Segreta-riato dell’Economia prende in considerazione alcuni aspetti:

a. Come consacrati, abbiamo un impegno di austerità di vita, atten-zione alla gente, condivisione con i poveri, assunzione dei valori evangeli-ci.

b. Oggi l’Italia vive un momento di crisi. Viene descritta come crisi grave, sistemica, finanziaria e con ricadute sul lavoro e l’occupazione, sul-le famiglie e la gioventù, sulle istituzioni e lo Stato. Anche sulla chiesa e le congregazioni. Come conseguenza di questa crisi qualcosa, legato al mondo antico (certi tipi di produzione familiare e artigianale, comprese certe forme di solidarietà…) saltano, obbligando a ripensare e a ripensarci come persone e famiglia religiosa.

c. La crisi ha un doppio effetto, distruttivo e costruttivo. Dobbiamo vederla anche come opportunità di rivedere la nostra vita.

d. C’è molta gente in difficoltà. Come famiglia e istituto ci dobbiamo mettere profondamente in discussione se non sentiamo anche noi gli effetti della crisi.

e. Il momento chiede serietà e scelte concrete. Nel dettaglio, tagli (di quello che è superfluo o non strettamente necessario), revisione dello stile di vita e delle linee economiche e uno sforzo per proiettare fin da oggi la realtà del futuro.

f. Come istituto abbiamo imboccato la strada che porta al FCT. Oltre che obbligare e ripensarsi partendo da una nuova prospettiva, più comuni-taria e responsabile, dovrà esprimere un salto di qualità nella organizzazio-ne, nelle scelte di fondo e nello stile di vita.

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16/312 ASSEGNAZIONI:

Balducci p. Maurizio: Venegono Bedin p. Alessandro (EG): Firenze Castellari p. Graziano: Verona CAA Coppe p. Daniele: Rebbio Crimi p. Claudio: Gozzano Dal Santo fr. Tarcisio: Verona CM De Feo p. Giuseppe : Bari Fadda fr. Silvestro: Brescia Fugazza p. Mario: Palermo Girelli fr. Giovanni: Brescia Garasoma Subari p. Pascal: Firenze Lubich p. Mariano: Arco Marrone p. Salvatore: Castelvolturno

Martin fr. Pietro: Milano Mazza p. Piercarlo: Rebbio Mazzoni p. Mario: Rebbio Poletti p. Giorgio: Roma San Pancrazio Riva p. Mario: Gozzano Sala Danna p. Mario: Firenze Spagnolo p. Marillo: Troia Terlinbacco p. Franco: Troia Vicari p. Giovanni: Rebbio Zanatta p. Emilio: Lucca

17/3/12 Nomine:

Antonini p. Gian Battista: superiore di Roma San Pancrazio (1.8.2012) Milani p. Venanzio: superiore di Verona CCM (1.8.2012) Robol p. Massimo: superiore di Venegono (1.8.2012) Guglielmi p. Antonio: superiore di Palermo (1.9.2012) Tresoldi p. Efrem: direttore responsabile di Nigrizia (1.8.2012)

18/3/12 ASSEGNAZIONI DALLA PROVINCIA ITALIANA Contini p. Gianluca, alla C dal 1.7.2012 Dalle Carbonare p. Diego a KH dal 1.7.2012 Ardini p. Roberto, al CN dal 1.1.2013

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19/3/12 Consiglio Provinciale Elezione del sostituto di P. G. Cavallini: Dal momento che P. G. Cavallini è stato assegnato all’Etiopia dal 10 agosto 2012, si rende necessario eleg-gere un nuovo consigliere per la Zona Nord-Est. In linea con il Direttorio Provinciale (148), il CP, dopo aver esaminato l’esito delle votazioni del 2010, a voto deliberativo indica i nomi di tre confratelli appartenenti alla Zona Nord-Est: P. Bettega Gianfranco (Trento), P. Candian Tarcisio (Cordenons), P. Prevedello Celestino (Padova) e indice una consultazione tra tutti i membri della Provincia. Verrà eletto il confratello che ottiene la maggioranza relativa dei voti. Lo spoglio dei voti sarà fatto il 22 settembre 2012 per permettere al nuovo consigliere di prendere parte al raduno del CP in ottobre.

Ringraziamento a P. G. Cavallini: Il CP ringrazia P. Cavallini per il pre-zioso servizio che ha prestato alla Provincia come consigliere per quasi 5 anni oltre al suo impegno come Superiore del CCM e coordinatore della Zona Nord-Est. Gli auguriamo ogni benedizione del Signore nel suo nuo-vo impegno in Etiopia. Dimissioni di P. V. Milani: P. V. Milani con lettera del 18 maggio 2012 presenta le sue dimissioni da Consigliere alla luce del suo trasferimento a Verona CCM. Il CP, dopo aver riflettuto sulla questione e aver valutato la situazione della Provincia non accetta le dimissioni di P. Milani e gli chie-de di continuare il suo servizio di consigliere coordinando la Zona Centro. Si ricorda che i consiglieri, pur essendo proposti dalle zone, sono scelti a suffragio di tutta la provincia. 20/3/12 Segretariati e Commissioni Alla luce delle varie proposte emerse dai segretariati e commissioni, del movimento del personale e di altre questioni, il CP decide di aggiornare il segretariato dell’AMEV e alcune commissioni come segue: Segretariato AMEV: P. E. Tresoldi prenderà il posto di P. Giuseppe Caval-lini; Al gruppo ristretto della CANAM vengono aggiunti i seguenti confratelli: P. E. Mauri e P. R. Zordan (Brescia). P. L. Codianni sarà invitato per argo-menti che riguardano l’economia. Consiglio di Gestione della Procura: P. V. Milani prenderà il posto di P. Giuseppe Cavallini.

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50° di Ordinazione Presbiterale

Ecco i nostri sorridenti confratelli che hanno celebrato il 50° della loro Ordinazione Presbiterale. Qui ne vediamo otto di loro, riuniti a Limone, per attingere forza e coraggio dal nostro fondatore.

Da sinistra a destra: P. R. Carraro, P. G. Baresi, P. A. Galeazzo, P. U. Rainoldi, P. S. Pacifico, P. G.B. Antonini, P. V. Benigna e P. B. Buzza-carin.

60° di Ordinazione Presbiterale

I Padri Bianchi Sebastiano, Boffelli Pasquale, Camerone Enrico, Ne-grato Lino, Pazzaglia Andrea, Riva Mario, Valdameri Antonio (RIP), e Varesco Luigi hanno celebrato con riconoscenza al Signore il 60° di Ordinazione Presbiterale nelle loro comunità. Il Signore li ricolmi delle sue benedizioni e grazie.

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ORDINAZIONE PRESBITERALE di P. Diego Dalle Carbonare e i VOTI PERPETUI di Fr. Simone Bauce

AD MULTOS ANNOS !!

Imposizione delle mani di Mons. Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova

Fr. Simone Bauce e Fr. Alberto Degan.

Nel mese di giugno a nostra Provincia ha celebrato diversi momenti im-portanti, quali l’ordinazione presbiterale di P. D. Dalle Carbonare a Pado-va (3 giugno) e la sua Prima Messa solenne domenica 10 giugno a Cogollo del Cengio (VI), i Voti Perpetui di Fr. Simone Bauce domenica 24 giugno a Castello di Arzignano (VI), oltre agli anniversari di Ordinazione e Pro-fessione Religiosa di molti nostri confratelli. Ringraziamo il Signore per questi momenti di grazia e per la vite consa-crate alla Missione sulle orme di San Daniele Comboni. Chiediamo al Pa-dre di continuare a benedire la nostra Provincia e in particolare i neo novi-zi che fra qualche mese inizieranno il Noviziato in Portogallo.

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Commissione Progetti: P. M. Vailati prenderà il posto di P. Giuseppe Ca-vallini. Quando necessario, la commissione potrà avvalersi del Signor Ma-gri della Fondazione Nigrizia Onlus, data la sua esperienza in materia di progetti. Commissione Nuovo Centro CAA di Castel D’Azzano: P. L. Codianni (coordinatore), Fr. G. Grazian, Fr. G. Bianchi, Fr. C. Bozza e Fr. T. Dal Santo.

Dimissioni di Fr. G. Bianchi: Fr. G. Bianchi presenta le sue dimissioni da membro del Segretariato dell’Economia “per raggiunti limiti d’età” (70 anni). Il CP non accetta le sue dimissioni e gli chiede di andare avanti nel suo servizio alla Provincia come membro di questo segretariato.

VARIA

Incontro con la comunità di Limone 21/3/12 Nel pomeriggio di mercoledì 11 luglio, il CP incontra la comunità religiosa di Limone, formata dai Padri Danilo Castello, superiore, Manuel Ceola, economo, Andrea Polati e P. Joseph Ulh (DSP). Dopo aver ringra-ziato il CP per la visita e per l’incontro, P. Castello e gli altri confratelli presentano la situazione della comunità, l’impegno nell’accoglienza dei pellegrini e nelle varie attività pastorali in zona. Nella condivisione e ri-flessione emergono i seguenti punti: - Nella linea del progetto europeo, Limone dovrebbe essere Luogo di Spi-ritualità e tutte le Province europee sono chiamate a sentirsi coinvolte in questo progetto anche con l’investimento di personale qualificato per fare di Limone una comunità internazionale sotto la responsabilità della Pro-vincia Italiana. Questo aspetto sarà oggetto di riflessione dei Provinciali d’Europa. Emerge ancora la proposta di studiare la collaborazione con le Comboniane e la presenza delle Secolari e dei LMC. - Oltre all’impegno pastorale sul territorio e la partecipazione agli eventi della Chiesa locale, è importante dare più spazio ed energie all’animazione missionaria anche per far conoscere il Comboni. - La costruzione del Salone Multiuso non sembra così urgente ed essenzia-le al momento. Intanto P. Ceola – con l’aiuto dei confratelli della comunità - si renderà disponibile quale presbitero collaboratore festivo per le parroc-chie di Voltino, Vesio, Pieve e Sermerio di Tremosine. - La comunità è aperta ad accogliere i confratelli che desiderano andare lì per un periodo di preghiera e riflessione o per gli esercizi spirituali che vi sono organizzati.

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Da ultimo il CP incoraggia la comunità a continuare con gioia il suo servi-zio di accoglienza e animazione missionaria a servizio di tutta la Famiglia Comboniana e dei pellegrini. Incontri Provinciali del Continente Europa 22/3/12 Incontro dei Provinciali d’Europa: durante questo incontro, che si terrà a Varsavia dal 16 al 21 luglio, verranno studiate le risposte delle Province al Questionario 2, e verrà anche preparata la relazione continen-tale per l’Intercapitolare. Poi i Provinciali studieranno le varie proposte e mozioni degli incontri continentali, in particolare i 3 progetti continentali emersi nell’assemblea europea AMEV a Pesaro nel febbraio scorso. Poi P. Masini mette al corrente il PC dei vari incontri Continentali che si sono svolti negli ultimi mesi e che saranno oggetto di riflessione all’incon-tro dei Provinciali a Varsavia: - Incontro degli Economi e Procuratori (Roma Eur, 22-29 aprile 2012): Oltre allo studio e proposte sul documento “Bozza del FCT”, a questo in-contro si sono anche studiate diverse questioni, tra le quali quella dei pro-getti (in vista di una policy comune), della “personalità giuridica della Pro-vincia”, e del piano dei conti. I partecipanti hanno anche presentato una serie di mozioni che ora sono alla studio del Segretariato in vista della loro implementazione. - Incontro dei Responsabili LMC (Coimbra, 29 aprile – 1 maggio 2012): L’incontro aveva tre obiettivi principali: presentare il resoconto delle atti-vità dell’anno precedente; riflettere sul cammino fatto dai LMC di ogni provincia negli ultimi anni, confrontandolo con le decisioni degli incontri precedenti; preparare l’incontro dei LMC della prima settimana di agosto 2012, a Verona. Questo incontro ha dato ai LMC la possibilità di appro-fondire il senso di famiglia fra tutti per rafforzare la possibilità di riflettere a livello locale e trovare anche vie di cooperazione in progetti internazio-nali. - Incontro della Commissione Immigrati (Coimbra, 7-11 maggio 2012): coscienti che l’evento delle migrazioni oggi è il più vasto movimento di persone di tutti i tempi, si è cercato di riflettere sulla nostra missione in questo contesto. Mentre si impone la scelta della collaborazione con la Chiesa locale, viene anche affermato l’urgenza per noi di continuare l’im-pegno con a tra gli immigrati a livello locale ma con una visione sempre più europea e la possibilità di scambio di personale anche di altri continen-ti. Il raduno ha anche presentato una mozione finale ai Provinciali d’Euro-pa in cui emerge, tra le altre cose, che l’ACSE e Camarate (Portogallo)

te, qual è la relazione che la chiesa oggi sta avendo con questo eccezio-nale avvenimento che ha marcato l’ultima parte del 20° secolo?

Credo che siano ancora attuali le parole di Giovanni XXIII con cui iniziò l’omelia della Messa di apertura del Concilio:“Gioisce la Madre Chiesa”. Ancora oggi possiamo gioire di un evento di portata storica che ha manifestato con chiarezza come lo Spirito agisce nella Storia degli uo-mini. “L’aggiornamento” a cui la Chiesa fu chiamata è la modalità che ha assunto nella Chiesa moderna il mistero dell’Incarnazione. Come ogni grande Concilio è necessario un tempo di sedimentazione e di maturazio-ne. Non so quanto siamo stati all’altezza di tutto questo. C’è stato chi ha voluto minimizzarne la portata, chi lo ha voluto rivedere. Non possiamo negare che alcune marce indietro sono state innestate. Purtroppo anche talune interpretazioni fuorvianti. Credo che tutti dovremmo comprendere che se Dio ha ispirato e accompagnato un evento ecclesiale di questa por-tata, non ci è consentito manipolarlo in alcun modo: resta un Dono e un Impegno. Ci sono alcuni acquisizioni dalle quali non possiamo tornare indietro, non perché decidiamo che ci conviene, ma perché si tratta della realizzazione di cio’ che “lo Spirito ha detto alla Chiesa”: nessun passo indietro sulla Chiesa come Mistero e come Popolo, sul ruolo in essa dei Laici, sull’Ecumenismo e il dialogo interreligioso, sulla simpatia e mater-nità con cui guardiamo al mondo contemporaneo, su di una liturgia sempre più partecipata e incarnata, sulla Parola riportata al centro della vita spiri-tuale. E anche nessun passo indietro sullo “stile” che ha assunto chi lo ha convocato e condotto, ovvero quello di usare della medicina della miseri-cordia piuttosto che quella della condanna. È il sorriso del Vangelo; questa sì che è Nuova Evangelizzazione. In fondo l’ha proprio iniziata il Concilio!

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Ogni discepolo di Cristo sceglie una sua modalità, una sua postura per stare nella Chiesa e interpretare il suo ministero in essa. Ed è vero che queste due anime ci sono. Francamente non capisco chi fa della propria vita una “conservazione”; la vita è progressiva di suo. Lo è biologicamen-te, psichicamente, lo è anche spiritualmente. Cambiano la politica, l’eco-nomia, la cultura, che lo vogliamo o no. Lo stesso Gesù ha vissuto, parla-to, operato dentro un contesto: Lui era Incarnato! Abbiamo molte paure, e sono queste che ci bloccano. Se immaginassimo una Chiesa ferma, noi la condanneremo alla morte. Ma – grazie a Dio – lo Spirito è vita. Io non mi preoccupo tanto della coesistenza di anime diverse; ciò che rimane è quel-lo che Dio sostiene, come ben sapeva Gamaliele (v. Atti). Quello che desta la mia attenzione piuttosto è il “ritardo nell’amore” che certe posizioni miopi e difensive possono creare. E ciò che desta a volte la mia preoccu-pazione è che a volte il mondo percepisca la Chiesa come colei che pro-nuncia solo dei no. Questo è ingeneroso, e non tiene conto che la Chiesa pronuncia molti sì per l’uomo e che inoltre è per intero quel Popolo di Dio che cammina nella Storia con il suo “sensum fidei” così prezioso e così veritiero. È questo popolo “santo e peccatore” che va ascoltato insieme a chi esercita il ministero di pastore. Personalmente è in questa direzione che desidero camminare. Ci prepariamo a vivere l’anno della fede e a celebrare il sinodo sulla nuova evangelizzazione. Noi missionari, esperti di prima evangelizza-zione, abbiamo qualcosa da dire per la nuova evangelizzazione? Credo proprio che chi vive « dentro » la vita abbia qualcosa da dire. In che cosa sarà “nuova” questa evangelizzazione? Io spero e prego perché sia nuova nel senso che parta dal di dentro dell’esperienza. Chi vive, sof-fre, piange, gioisce, lavora dentro una storia è il primo soggetto dell’evan-gelizzazione (il soggetto/attore, non semplicemente il soggetto/destinatario). Proviamo a sognare per una volta. Il Sinodo “ascolta” la Pa-rola, “ascolta” il Popolo di Dio, “ascolta la Storia”, “da loro” impara e “con loro” scrive il suo atto di fede nel Vangelo in atto. E “a loro” manife-sta il suo grazie “eucaristico”. E tutti insieme si ascoltano l’un l’altro in una reciproca amante obbedienza. È immaginare l’impossibile? Quando Daniele Comboni voleva salvare l’Africa con l’Africa cosa voleva dire? Lo abbiamo ascoltato? In Ottobre celebreremo 50 anni dall’apertura del Concilio. Secondo

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vengono indicate come le iniziative comboniane che corrispondono mag-giormente agli indicatori proposti. - Incontro dei Coordinatori GPIC (12 Maggio 2012): a questo incontro è stata data una panoramica delle varie attività portate avanti nelle Provincie e si sono formulate delle aree prioritarie per future attività comboniane in Europa, soprattutto nel campo della Integrità del Creato (nuovi stili di vita, giustizia ambientale, acqua). Si è sottolineato che il lavoro nel settore della GPIC deve essere fatto in collaborazione con altri movimenti ecclesiali e della società civile. - Corso di FP e Assemblea Promotori Vocazionali e Formatori (Maia, 1-14 luglio 2012): questo evento è tuttora in corso e P. Masini riferirà su questo incontro nel prossimo raduno.

23/3/12 I Tre Progetti Europei: nella riflessione e condivisione che segue la presentazione, il CP concentra la sua attenzione sui tre progetti europei.

1. Limone, Luogo di Spiritualità: Grazie al lavoro della commissione creata dai Provinciali Europei (formata dai PP: M. João Pereira, R. Piazza e J. Ulh) si è già iniziato a riflettere su questo tema importante e nella condivisione emergono le seguenti questioni – sollevate anche nell’incon-tro con la comunità di Limone - che verranno studiate e approfondite: - Finalità di Limone: Limone ha un valore per tutto l’Istituto e la Famiglia Comboniana come luogo di spiritualità comboniana, di incontro con il Fondatore, di attrazione e di irradiazione, e di animazione missionaria; - Iniziative: oltre alle varie iniziative che già si svolgono, si suggerisce di qualificare la Comunità in modo da creare maggiore interesse per Limone anche nelle altre Province, di usare la biblioteca per studi sul Comboni e la missione, e di trovare vie per far crescere la “devozione” al Comboni; - Quale Comunità?: comunità internazionale, ma gestita dalla Provincia Italiana; - Collaborazione con la Famiglia Comboniana: studiare le modalità della presenza e servizi. 2. Progetto Europeo Immigrati: Il CP fa notare che la possibile scelta dell’ACSE come progetto europeo di rilievo nel mondo dell’immigrazione ci chiede di

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gestire questa realtà all’insegna della sensibilizzazione e animazione in vista di poter sviluppare la collaborazione con altri organismi ecclesiali e non del settore presenti in città, e di creare una maggiore coscienza riguar-do al problema a tutti i livelli, inclusi gli organismi internazionali. La pos-sibilità di formare una equipe internazionale all’ACSE non è stata affron-tata.

3. Centro Multimediale europeo a Londra: Per quanto riguarda questo progetto, il CP appoggia la proposta che venga fatto uno studio sulla sua validità e efficacia.

GERT 24/3/12 Il CP prende in considerazione il Rapporto sul Meeting di Limo-ne (10-13 aprile 2012) e le questioni affrontate: - Il contenuto e schema del libro (da pubblicare possibilmente per ottobre

2012) per celebrare i 10 anni del GERT e i 6 Simposi di Limone sono stati studiati bene. Un secondo libro verrà preparato forse nel 2013.

- Il GERT ha dato anche alcuni suggerimenti a proposito dei progetti pro-posti durante l’Assemblea europea AMEV di Pesaro lo scorso febbraio, in particolare la casa di Limone come Luogo di Spiritualità e riflessione sulla missione.

- Il prossimo Simposio di Limone sarà celebrato subito dopo la Pasqua 2013 e avrà come tema: “La missione comboniana e la ministerialità”.

RADUNO CIMI 25/3/12 P. Masini informa il CP sull’ultimo incontro della CIMI, tenutosi a San Pietro in Vincoli (12-14 giugno 2012). I punti che ci riguardano più da vicino sono i seguenti: - P. Sandro Carminati, IMC, è stato scelto come nuovo presidente della

CIMI. - I partecipanti hanno avuto modo di riflettere sulle assemblee CIMI a sul-

la loro metodologia per poter essere più incisivi a livello ecclesiale e poter anche fare delle iniziative insieme, come per esempio la lettera ai Vescovi della CEI, o degli editoriali e /o dossier comuni in tutte le rivi-ste missionarie.

- Le prospettive per il futuro della EMI: nel suo intervento, P Munari ha informato la CIMI che il progetto di vendita della proprietà è andato a vuoto e che è necessario trovare una sede più piccola e tagliare le spese

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La missione in contesto monastico ha un sapore molto particolare. I monaci hanno sem-pre vissuto questa tensione missionaria come una testimonianza di vita, uno “stare” (ecco la vera stabilitas monastica) nella fedeltà al Si-gnore e nella ricerca di Lui. Questa testimo-nianza di ricerca dell’Assoluto è stato il loro “specifico”. E questa ricerca è nel cuore degli uomini a qualsiasi latitudine vivano. Così han-no attirato attorno a sè una attenzione fraterna che si è trasformata in condivisione e si è incar-nata in opere specifiche che manifestassero questa ricerca dell’Assoluto nel sevizio ai fra-telli; sono così nate scuole, università, ospedali. A volte anche l’attività pastorale è stata un esi-to; ma spesso – coscienti che non fosse il loro specifico – hanno lasciato ad altri, missionari moderni soprattutto, queste esperienze. Così è stato per noi in Brasile, nelle due epoche in cui si è avuta la nostra presenza.

Oggi la missione è una sfida di rispetto e di libertà. Non è più im-maginabile l’idea di una missione che “porti” qualcosa; la missione si rea-lizza piuttosto nella consapevolezza e nell’esercizio di una fraternità uni-versale. La condivisione del Regno si gioca sulla consapevolezza che tutto ciò che è umano trova eco – scrive la GS – nel cuore dei discepoli di Cri-sto. È lo stesso “umano” che diventa Rivelazione. È il Dio/Uomo incarna-to di Nazareth che ce lo mostra. Oggi, moltiplicare i pani – per fare un esempio evangelico – prende la forma della testimonianza e dell’azione perché l’acqua sia un bene di tutti, o perché alla preoccupazione per quello che “potrebbe” mancare al sazio occidente (...maestro non c’è pane per sfamare tutti...) si sostituisca la preoccupazione per il “minimo” di dignità di ogni uomo che coincide con la sua sopravvivenza, od ancora perché la pace non sia un’opzione possibile, ma una necessità inderogabile. Il vero proselitismo oggi è quello che conquista nuovi uomini e nuovi popoli alla dignità. Nella chiesa di oggi sembrano coesistere due anime parallele, con vi-sioni e prospettive piuttosto lontane le une dalle altre. Una linea piut-tosto tradizionale e un’altra più “progressista”. E’ possibile un ascolto tra le due anime? O è meglio ignorarsi e che ognuno vada per la sua strada?

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Intervista a Dom Gianni Giacomelli, priore di Fonte Avellana

Grazie, Gianni, per aver accettato di predicare gli esercizi spirituali ai missionari comboniani. “Ascoltare la Parola per ascoltare il mondo” è il titolo che hai scelto per questo corso. Perché questo titolo? Quando leggiamo le Scritture scrutiamo in esse il Mistero di Dio. Cerchiamo di comprendere e sperimentare la sua presenza nella nostra vita. Ci accorgiamo poi che dentro questa stessa rivelazione ve n’è un’altra che ci riguarda da vicino. Le Scritture ci raccontano l’Uomo più di quanto possiamo immaginare, anche quando parlano di Dio. Parlano di Lui in re-lazione a noi. Quanto più noi ascoltiamo la Parola, tanto più comprendia-mo chi siamo: la nostra esistenza è svelata. È dentro questa consapevolez-za che noi riusciamo a comprendere chi sta intorno, a percepire il mondo attraverso la rivelazione che Dio stesso ne fa, poiché è il luogo ove Lui si dice. Ecco perché i testi, letti secondo il contesto in cui sono stati scritti, risultano ancora cosi’ nuovi, freschi, provocatori. 2. Un monaco che vive normalmente per vocazione tra le mura di un monastero ha qualche cosa da dire a dei missionari che, per vocazio-ne, vivono la loro missione sulle strade del mondo?

Sì, perché le mura del monastero e le strade del mondo hanno un punto in comune: in entrambi vi abitano gli uomini e vi abita Dio. La bel-lezza della pluralità di vocazioni nella Chiesa consiste nel fatto che ciascu-no risponde con il profondo del suo cuore all’appello di Dio e le risposte sono tante quante gli uomini. Ma uno solo è l’esito: l’espansione del Re-gno. Quello che il monaco si sente di dire al missionario è di camminare nello Spirito: in assenza di Lui ogni opera nel mondo è monca, le manca quel respiro di Assoluto che ne fa un’opera eterna e un’opera di Amore. Ma il monaco si sente di chiedere al missionario: di essere aiutato a non disincarnarsi mai nel suo monastero. Il grido dei poveri e degli ultimi lo deve tenere vigilante. È un aiuto mutuo: nessuno può fare a meno dell’al-tro.

Sei appena ritornato da un viaggio in Brasile, dove ha lavorato per due anni e mezzo. Qual è la tua visione della missione oggi? Quali le sfide e le priorità?

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anche riducendo il personale. Si stanno vagliando le domande fatte da 6 persone (laici) che sono interessate al posto di amministratore delegato dell’EMI. A causa di questo cambiamento, anche lo statuto che regola il ruolo dell’amministratore delegato e del presidente deve essere aggior-nato. I Provinciali hanno concordato che in ogni caso l’EMI deve mante-nere la stessa linea editoriale, che rimarrà a Bologna e che è necessario trovare una sede più piccola.

- FORUM 2013: si terrà a Trevi (18-23 febbraio) sul tema: “Educarci-educare alla missione: cammino di comunione ecclesiale”. Ai Combo-niani sono stati assegnati 10 posti di cui uno per i LMC.

- P. Mario Menin presenta il Seminario della rivista Ad Gentes su: Lo Spi-rito Santo e la Missione oggi. Questo seminario si terrà nella nostra casa di Pesaro dal 3 al 6 settembre 2012.

- P. Masini informa il CP riguardo all’incontro della Commissione GPIC della CIMI e sottolinea soprattutto il lavoro della commissione nella pre-parazione del sussidio per l’Avvento che avrà come tema: Osare la spe-ranza: Dio continua ad incarnarsi. Ci si augura che tutti i confratelli usino questo sussidio come strumento per poter leggere i segni della pre-senza di Dio in mezzo a noi, e diventare sensibili al nuovo e bello che emerge nella comunità, nella Chiesa e nella società.

Il Provinciale dà anche delle informazioni sul SUAM che ora ha un nuovo direttore nella persona di P. Antonio Rovelli, IMC. Questi sono i punti che ci riguardano: - Corso per Missionari Rientrati: quest’anno il Corso, che si terrà al CUM di Verona dal 4 al 15 novembre. I confratelli che sono invitati a partecipa-re saranno contattati. - Richiesta dal CUM: il CUM ha chiesto la collaborazione di P. Luigi Consonni come membro dell’equipe direttiva. - Pastorale Giovanile: i giovani che hanno partecipato alla CO.MI.GI a

Frascati sono stati in netto calo rispetto alla precedente edizione ad Assi-si.

- Il SUAM sta studiando le modalità per offrire ai giovani legati alla Mis-sione di partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) in Brasile nel 2013.

Alla luce della discussione, il CP: - appoggia la proposta della CIMI di fare delle iniziative comuni a diversi

livelli per sensibilizzare la Chiesa e la società sul tema della missione oggi;

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CORSO DI ESERCIZI SPIRITUALI

organizzato dalla Provincia

Pesaro, 5-10 novembre 2012

guidato da Fr. Alberto Degan

Tema: “Se la mia Parola rimane in voi…” (Gv 15,7)

Arrivo: per pranzo di lunedì 5. Si inizia al pomeriggio del lunedì 5. Si termina con il pranzo di sabato 10 novembre.

- chiederà a P. Munari di accompagnare l’inserimento del nuovo direttore dell’EMI e di assistere la CIMI nella formulazione di uno statuto che garantisca all’EMI un buon futuro ora che sarà gestita da un laico;

- suggerisce i nomi dei confratelli che saranno invitati a partecipare al Fo-rum e chiede al Coordinamento dei Laici di indicare uno di loro che vi parteciperà. Chiede anche ai confratelli dell’AMEV di sollecitare la par-tecipazione di Direttori dei CMD con i quali collaboriamo;

- è favorevole al coinvolgimento di P. Consonni al CUM, anche se per ora resterà membro della comunità di Rebbio.

Carovana Missionaria della Pace

26/3/12 Il CP apprezza il fatto che questa iniziativa sia stata assunta dalla Chiesa locale (Missio) e che goda del coinvolgimento attivo di altri Istituti Missionari e di alcune organizzazioni (come per esempio l’AIFO). E’ da sottolineare come positivo e interessante il piano di continuare la sensibi-lizzazione ai vari temi della Carovana attraverso dei seminari e attività varie nelle scuole superiori nel prossimo anno scolastico.

Prossimo raduno del CP: a Firenze in ottobre, da lunedì 22 sera a giove-dì 25 sera.

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CONSIGLIO GENERALE Note della Consulta di giugno 2012

Assegnazioni alla Provincia Italiana (dal 1.7.2012)

P. Cavinato Ampelio (KE) P. De Feo Giuseppe (BNE) P. Mazzoni Mario (PE) P. Sala Danna Mario (C) P. Zanatta Emilio (DCA) Fr. Fadda Silvestro (EC)

Assegnazioni dalla PI

P. Contini Gianluca, alla C dal 01.07.2012 P. Dalle Carbonare Diego a KH dal 01.07.2012 P. Ardini Roberto, al CN dal 01.01. 2013

Esercizi Spirituali

I partecipanti agli Esercizi Spirituali aPesaro (30 giugno - 7 luglio 2012) sono stati molto contenti ed hanno apprezzato le riflessione offerte da Dom Gianni che ringraziamo per la sua presenza tra noi. Ecco alcune statistiche interessanti:

34 gli iscritti 28 i partecipanti 5 in vacanza dalla missione (o in cure mediche) 8 da Verona 4 da Brescia 3 da Milano 2 da San Tomio 1 da Cordenons, Venegono, Gozzano, Rebbio, Castelvolturno, e Casavatore

3 gli auditores 6 i ritirati (4 padri, 1 fratello e un vescovo ... per ragioni di salute)

11 fratelli 17 padri 1 vescovo (assente)

45 anni: il più giovane 92 anni: il più vecchio.

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Ciò corrisponde bene al significato più profondo della guarigione biblica!

Entrare in una casa

Chiesa domestica

Vorrei concludere il mio intervento con una riflessione sulla chiesa-famiglia. Spesso la pastorale familiare non riceve l'importanza che merita in molte delle nostre missioni. Siamo occupati dalle Comuni-tà Ecclesiali di Base (CEB), dove si incontrano spesso solo donne e bambini. Stiamo perdendo gli uomini e i giovani. Tuttavia, la prima Chiesa nascente si trovava nelle famiglie cristiane. Va notato che nelle missioni in cui ci si dona e s’investe per l'evangelizzazione della famiglia, si semina nella terra buona, dove i frutti sono sicura-mente garantiti.

La Pastorale Familiare ci ricor-da anche l’importanza di stare con la gente. E’ questo ciò che porta a una vera conversione alla persona di Gesù, attraverso la nostra testimonianza del Cri-sto che abbiamo conosciuto e incontrato.

I missionari dei grandi safari sono, purtroppo, in via di estin-zione! Oggi siamo diventati missionari delle visite rapide al

villaggio, spesso solo per la Messa. Tutto qui. Non abbiamo più tempo per stare con le comunità, conoscerle, imparare la lingua lo-cale ... Siamo troppo occupati dal ministero sacramentale!

P. John IKUNDU, mccj

[email protected]

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L’insertodiquestonumerodelNotiziarioriportalari lessionesuMarco6,7‐13preparatadaP.JohnIkundu,

missionariocombonianoinChad.

La Missione secondo Mc 6,7-13

Introduzione

Possiamo dire con una certa sicurezza che le prime comunità cristiane erano composte da una minoranza di origine ebraica e da una maggioranza crescente di altre origini. Questa mescolanza con visioni teologiche e missionarie diverse, deve aver causato problemi di convivenza all'interno delle comunità. A livello culturale, lingui-stico, di mentalità e di visione, vi è stata una vera e propria cacofo-nia che richiedeva una nuova teologia e metodologia missionaria. I Vangeli tentano di dare una nuova prospettiva, mettendo a fuoco le linee portanti del nuovo cammino in Cristo e presentano dei veri manuali missionari di adattamento alle situazioni nuove e alle nuove sfide da affrontare. Il problema è come affrontare le nuove sfide con le nuove strategie! I Vangeli sono così visti come veri do-cumenti di missione per la nuova chiesa nascente. Gli Evangelisti cercano di rinnovare lo slancio della fede e di giustificare la legittimità della missione universale, soprattutto la partenza al di là delle frontiere: la missione ad gentes! E'proprio questa uscita al di fuori dei confini conosciuti che ha dato origine a nuove ispirazioni missionarie: questo è il coraggio di osare! Marco si situa in questo contesto che cerca di dare una nuova articolazione ai rapporti tra i credenti e la società. L'evangelista elabora nel suo libro il messaggio chiave che annuncia già dalla prima pagina: Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al Vangelo (Mc 1, 15). Non esita a presentare le difficoltà che il Cri-sto ha incontrato nel suo ministero pubblico, nella presentazione del suo messaggio. Qualcuno ha chiamato Marco l’Evangelista del Mis-sionario del Padre, disprezzato e non accettato dal popolo a cui è stato inviato.

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San Marco

Notiamo anzitutto che l'identità del secondo evangelista non ci è sta-ta data. Sulla sua identità, ci appoggiamo sulla tradizione della Chie-sa, gli Atti degli Apostoli e le lettere di San Paolo. Il fatto di non nominare esplicitamente l'autore è un aspetto importante della meto-dologia missionaria. Non è l'identità personale del missionario che conta, ma l'identità di chi lo ha inviato, il padrone della messe e il suo messaggio! Fin dalla prima pagina, Marco mette i suoi interlo-cutori in contatto con la persona di Gesù, raffigurato come un Mes-sia d’azione, come il Figlio di Dio e il Salvatore dell’umanità. L'ori-gine e l'identità del missionario sono ovviamente importanti. Il suo bagaglio culturale e la storia giocano nel modo di presentarsi e di comunicare con la gente. Questo non dovrebbe essere messo in pri-mo piano nella sua attività missionaria. E’ - e sarà sempre- un servo inutile! Umiltà e semplicità sono molto enfatizzate nei racconti della nascita a Betlemme del Missionario del Padre e queste caratteristi-che le ritroviamo nel testo di cui ci occupiamo. Contesto di Mc 6,7-13

Il capitolo 6 di Marco è contrassegnato da elementi che carat-terizzano il ministero pubblico di Gesù, come ad esempio il disprez-zo della gente a causa della sua origine umile. Esercita il mestiere del falegname, professione umile, mal retribuita (Mc 6,1-6). Possia-mo chiamarlo un missionario che non ha grandi mezzi finanziari. Attenzione! La gente non dubita della sua saggezza o della sua ca-pacità di trasformare il mondo attraverso i grandi miracoli fatti dalle sue mani (Mc 6,2). Diffida invece delle sue povere origini! Già nei primi secoli Gesù sarà disprezzato come uno che è so-lo un semplice carpentiere (cfr. Celso) e il grande teologo Origene nel suo Contra Celsus metterà in gioco tutta la sua conoscenza per affermare che in nessuna parte del Vangelo, Gesù è esplicitamente chiamato “falegname”. Il tardo giudaismo riporta la storia della fi-glia di un imperatore, che dice a Rabbi Joshua B. Hanniah che il suo Dio è un falegname. Il rabbino prega e la ragazza è punita con la lebbra. Dio non può essere un falegname! Incontriamo qui un inter-

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del pastore che segue il suo gregge. Il missionario non è un sedenta-rio, ma un uomo sempre in cammino. I sandali e il bastone evocano anche l'idea di ciò che è strettamente indispensabile per il lavoro della missione. Dobbiamo averne! In una terra montuosa e sassosa della Palestina c’era bisogno di sandali resistenti e di un bastone so-lido. Ogni Istituto missionario deve dotarsi del minimo necessario per la missione che gli è stata affidata. La fiducia nella provvidenza significa usare la testa con creatività e inventare le iniziative concre-te che permettano di avere il necessario.

La missione olistica

Il regno di Dio che si annuncia in missione significa proclamare la vita in abbondanza, proclamare la fede e promuovere l’uomo. E’ fondamentale capire che la parola “guarire”, nel linguaggio corrente, significava anche servire la persona umana nei suoi bisogni quoti-diani. Anche nella Bibbia, il vocabolo guarire è più profondo del semplice curare una persona malata. La guarigione biblica mira a tutta la persona nella sua interez-za, in tutti i suoi aspetti. La missione non può permettersi di ignora-re l'azione sociale. Infatti, la fede deve essere presa come uno stru-mento indispensabile per la trasformazione sociale, per una vita più di-gnitosa. Alla luce di tutto ciò dobbiamo leggere anche il senso dell'autorità che Gesù concede di scacciare i demoni e gli spiriti ma-ligni. Sono essi che tengono la persona umana nella miseria, l'ingiu-stizia e la schiavitù di ogni tipo di peccato.

L'invito a guarire evoca anche la questione della carità cristiana che trova la sua giustificazione nella profonda relazio-ne che possiamo stabilire con Dio, proprio perché Deus caritas est. L'amore cristiano è la mia fede nelle mie mani! La pratica della carità è un modo per ridare speranza a qualcuno.

Mi piacciono le parole di Madre Teresa di Calcutta: “La più grande povertà oggi non è la mancanza di pane, ma la solitudine e la mancanza di amore”.

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Divina, alla preghiera personale e comunitaria (vedi AC 2009, n° 29). Lavoriamo in un continente in cui il cavallo di Troia per il suc-cesso del nostro annuncio è la sfida della Riconciliazione, della Giu-stizia e della Pace. A questo proposito le parole di Africae Munus (AM) ci devo-no interpellare: Il cammino verso la riconciliazione inizia con la co-munione dei discepoli di Cristo (cfr. AM, n° 89). Nella mia provin-cia, poco prima del battesimo degli adulti, facciamo delle inchieste e una delle condizioni richieste è la partecipazione alla vita delle Co-munità Ecclesiali di Base (CEB). La vita comunitaria del villaggio! Mi chiedo sempre, se noi possiamo concepire le nostre comunità comboniane come piccole CEB per evitare di presentarci come dei funzionari di Dio che servono bene, con professionalità e che appli-cano fedelmente la legge... ma solo per gli altri…

Non portare nulla per via... Guarire gli infermi

Missione nella semplicità e l’autosufficienza

L’unica sicurezza della missio-ne è il Signore stesso. Questo significa affidarsi alla divina provvidenza, al Dio che provve-de. La Provvidenza non elimina l'uso dell'intelligenza umana per

trovare i mezzi per la missione. Oggi in molte missioni si parla di autosufficienza a livello ministeriale, a livello della fede e a livello finanziario. Il Signore parla dell’accoglienza da parte della comunità locale. Nel mondo semitico “accogliere” vuol dire dare acqua da bere, che in realtà significa prendersi cura della persona. E' un per-corso lento e difficile, ma bisogna percorrerlo aiutando le comunità cristiane a farsi carico dell’annuncio della Buona Notizia, tenendo in conto le tre dimensioni dell’autosufficienza. Penso che questo ci aiuterà a superare il concetto di Chiesa come un problema dei preti. L'invito a indossare sandali e a portare il bastone ricorda la figura

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rogativo ancora attuale in molte missioni oggi: chi è il vero missio-nario? Chi dispone di grandi mezzi o chi ha una sapienza divina e arriva a trasformare il mondo rimanendo un povero 'falegname'? Non amo fare polemiche, ma dobbiamo onestamente ricono-scere che la questione del denaro oggi è uno dei maggiori problemi da superare nelle nostre comunità in missione e nelle nostre provin-ce, soprattutto con la questione del FONDO COMUNE TOTALE ... Subito dopo l'evangelista ci presenta ancora il falegname, la cui fama ha raggiunto anche il grande pa-lazzo del re Erode (cfr Mc 6, 14-16). E la domanda è sempre la stessa: Da dove gli vengono questi poteri miracolosi (cfr. Mc 6, 14)? E poi l'evangelista con la storia dell'e-secuzione di Giovanni Battista (Mc 6, 14-29) presenta la fine che attende il piccolo carpentiere di Galilea. Il martirio e la mis-sione sono inseparabili! È in questo conte-sto che Marco inserisce il testo della missio-ne dei dodici (Mc 6,7-13). E' chiaro che questo è davvero un contesto missionario.

Il testo Mc 6,7-13

Qui mi limiterò a citare alcuni aspetti che ritengo importanti, senza alcuna pretesa di esaurire né il senso del testo né la teologia della missione che vengono presentati.

E chiama innanzi i Dodici e cominciò a inviarli due a due

La missione è frutto della chiamata

Solo chi è chiamato può essere inviato. L’essere associati all’opera del Messia è un dono che si riceve con una chiamata. Non siamo noi che chiediamo la missione: la missione è ricevuta! Vi è una crescen-te tendenza a voler lavorare in un posto particolare, in una tale co-munità e con una durata ben determinata. Questa è la mentalità delle organizzazioni umanitarie che penetra lentamente anche nelle con-gregazioni missionarie. Questo testo ci ricorda l'istituzione dei Do-dici (cfr. Mc 3,13-19), che sono stati chiamati prima di tutto a stare

Page 24: 3/2012 · 2019. 7. 29. · E-mail: provibl@comboniani.org provibl@tin.it 1 Lettera del Provinciale 3 Verbale CP 3/12 (Limone, 9-13 luglio 2012) 19 Note della Consulta di giugno 2012

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con Lui. Ed è proprio questo stare con Lui che legittima il nostro essere missionario. Questo essere con Lui ci dà il coraggio di dire con San Giovanni: “Quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e le nostre mani hanno toccato ... noi testimoniamo ... vi annunziamo la vita eterna, che era con il Pa-dre e si è manifestata a noi ... quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi ... ” (1 Gv 1,1-3). San Paolo da parte sua insiste sul fatto che ciò che qualifica un missionario e un apostolo è il fatto di aver visto Gesù e fatto espe-rienza del Messia risorto. La missione e l'annuncio hanno la loro origine nel rapporto forte che il missionario intreccia con il Signore. Stare con Lui ci fa condividere la sorte e il destino del Signo-re della missione – noi i “piccoli falegnami” del falegname di Gali-lea. Diventiamo così i veri testimoni di Cristo di cui il mondo oggi ha bisogno, più che di maestri della fede (cfr. Redemtoris Missio N° 42). La missione come frutto di una chiamata pone l’accento su un punto fondamentale: la missione è iniziata dal “padrone” della mis-sione. L'enfasi è sulla chiamata di Cristo che è la base e la legittimi-tà del nostro essere missionario. Sono questa chiamata e l'esperienza di “essere con Lui” che ci danno l'autorità di agire.

Metodologia missionaria

Si noti che la chiamata è individuale, personale, ma ha come fine il costruire una comunità apostolica, una comunità missionaria che San Daniele Comboni chiama “Cenacolo di Apostoli”. I Padri della Chiesa ci ricordano che Dio mi ha creato solo, ma mi vuole salvare in una comunità. E' interessante notare che nella comunità scismati-ca di Qumran, l'aspetto comunitario era così fondamentale che per l'arrivo del Messia solo un gruppo di almeno dieci persone avrebbe potuto andargli incontro. Mai da soli! Lavorare in equipe fa parte di una metodologia di evangelizza-zione. Il mondo laico parla oggi della sinergia di forze e di talenti per massimizzare il profitto. In questo mondo secolare la motivazio-ne di fondo è l’efficienza e il profitto. Non è così nel mondo missio-nario in cui prevale la metodologia della reciprocità e della testimo-nianza della fraternità universale. Noi dobbiamo testimoniare l'amo-

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re che proclamiamo. Se due persone rie-scono a lavorare e a stare insieme è grazie a un terzo invisibile, il “padrone della messe” che è in mezzo a loro. E' da questa convinzione che dob-biamo tendere a sviluppare seriamente una spiritualità di collaborazione, con una vi-sione di missione come comunione fonda-ta sulla collaborazione creativa e costrutti-va. Ciò implica che io non scelga il con-fratello con cui lavorerò o con chi vivrò in comunità. Ciò significa anche evitare di

vedere le nostre comunità apostoliche come piccoli gruppi di amici. Quello che ci tiene insieme è la comune chiamata dello stesso Si-gnore per la stessa missione. Non dobbiamo essere ingenui e pensare che non troveremo divisioni e divergenze. Lungi da ciò! Il consenso su ciò che è essen-ziale e la carità cristiana su ciò che ci divide devono sempre prevale-re per il buon funzionamento della missione. Le parole di San Da-niele Comboni restano ancora pertinenti e valide oggi: “Diamoci tutti a vicenda la mano. Uno sia il voto, uno lo scopo, uno l’impe-gno di tutti coloro che amano Gesù Cristo ... ” (cfr. Scritti 2182). Il più grande nemico di questo modo di lavorare è l'individualismo, che è ben caratterizzato in missione dal protagonismo personale e spesso si esprime in un attivismo sfrenato che disprezza (spesso sen-za rendersene conto) le capacità e i doni delle persone in mezzo alle quali viviamo! Con il grave rischio di sentirci indispensabili! “Diamoci tutti la mano l’un l’altro!” Questo non significa negare lo spazio per la creatività e l'e-spressione dei carismi individuali. Non bisogna soffocarli! Per que-sto il dialogo è parte integrante della missione non solo come conte-nuto dell’annuncio missionario, ma anche e soprattutto come meto-dologia missionaria. Questa è la grande ed eterna questione della qualità della comunicazione all’interno della comunità evangelizza-trice, costruita e fondata sulla Parola di Dio. Questo significa dare una priorità all’ascolto e allo studio della Parola di Dio, alla Lectio