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AUTOREBiagetti ing. Emanuele - funzionario tecnico DTTLo scritto riflette esclusivamente le opinioni dell'Autore e non impegna in alcun modo l'Ente di cui egli sia dipendente.

RIFERIMENTI NORMATIVIdecreto legislativo 30/04/1992 n. 285 art. 78.

CONTENUTOSommario:

QUADRO GENERALEIMPIANTI DI ALIMENTAZIONE A GPL E CNG NEI VEICOLIComplessivi di trasformazione a GPL e CNGSistemi speciali di adattamento a GPL o CNGSistemi dual-fuel e mixed-fuelSistemi di adattamento a GPL e CNG per veicoli ibridiAPPROVAZIONE DEGLI IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE A GPL E CNG NEI VEICOLI IN CIRCOLAZIONEInstallazione dei componenti dell'impiantoVisita e prova del veicoloAggiornamento dei documenti di circolazione del veicoloAggiornamento del Certificato di proprietàDocumenti per l'approvazione di impianto a GPL negli autoveicoli o motoveicoliDocumenti per l'approvazione di impianto a GPL nei ciclomotoriDocumenti per l'approvazione di impianto a CNG negli autoveicoli o motoveicoli (impianti di tipo "A")Documenti per l'approvazione di impianto a CNG negli autoveicoli o motoveicoli (impianti di tipo "B")Documenti per l'approvazione di impianti a GPL o CNG negli autoveicoli EURO 5 o EURO 6Documenti per l'approvazione di impianti a GPL o CNG negli autoveicoli conformi al regolamento ECE/ONU n. 115Documenti per l'approvazione di impianti dual-fuel e mixed-fuelAPPROVAZIONE DEGLI IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE A GPL O CNG NEI VEICOLI NON ANCORA IMMATRICOLATICIRCOLAZIONE DEI VEICOLI IN ATTESA DI APPROVAZIONE DEGLI IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE A GPL E CNGSOSTITUZIONE DI ELEMENTI DEL SISTEMA DI TRASFORMAZIONE DELL'ALIMENTAZIONE A GPL O CNGSostituzione di elementi del sistema su veicoli omologati fin dall'origine con la doppia alimentazione (veicoli bifuel)Sostituzione dei serbatoi o delle bomboleProcedura per l'approvazione delle modifiche nel caso di sostituzione di elementi del sistema di trasformazionedell'alimentazione a CNG o GPLELIMINAZIONE DELL'IMPIANTO A GPL O CNG E RIPRISTINO DELL'ALIMENTAZIONE A BENZINA NEI VEICOLIProcedura per l'eliminazione dell'impianto a GPL o CNG e ripristino dell'alimentazione a benzinaCOMPENDIO OPERATIVOInstallazione di impianti a GPL negli autoveicoli e motoveicoliInstallazione di impianti a GPL nei ciclomotoriInstallazione di impianti a CNG negli autoveicoli e motoveicoli (impianti di tipo A)Installazione di impianti a CNG negli autoveicoli e motoveicoli (impianti di tipo B)Installazione di impianti a GPL o CNG negli autoveicoli EURO 5 o EURO 6Sostituzione delle bombole di metano e dei serbatoi di GPLEliminazione dell'impianto a GPL o CNG e ripristino dell'alimentazione a benzina nei veicoliAGGIORNAMENTO DEI DOCUMENTI DI CIRCOLAZIONE A SEGUITO DELL'INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A GPL OCNGPresenza di annotazioni relative ad impianti a GPL o CNG sui documenti di circolazioneEtichetta autoadesiva (MC 951) per impianti a GPLEtichetta autoadesiva (MC 951) per impianti a GPL rispondenti al regolamento ECE/ONU n. 67/2001Etichetta autoadesiva (MC 951) per impianti a CNGCodici dispositivi impianti alimentazione alternativaI FAC-SIMILEDichiarazione dell'allestitore per impianti a CNG (in uso fino al 21.5.2003)Dichiarazione dell'allestitore per impianti a CNG (in uso dal 21.5.2003 - impianti di tipo "A" e di tipo "B")Dichiarazione dell'allestitore per sistemi speciali di adattamento a GPL o CNG conformi al regolamento UNECE n. 115Dichiarazione dell'allestitore per impianti a GPL negli autoveicoliDichiarazione dell'allestitore per impianti a GPL nei motoveicoliDichiarazione dell'allestitore per impianti GPL nei ciclomotoriDichiarazione dell'allestitore per impianti a GPL o CNG negli autoveicoli EURO 5 ed EURO 6

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Dichiarazione dell'allestitore per sistema speciale di adattamento a LPG o CNG per veicoli ibridiPRINCIPALI TIPOLOGIE DI IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA

QUADRO GENERALE (1)

La trasformazione del sistema di alimentazione dei veicoli muniti di motore a combustione interna avviene mediante l'installazionedi una catena funzionale di componenti appositamente progettata per alimentare il propulsore con combustibili alternativi alla benzinae al gasolio, disponibili sul mercato: il GPL (Gas di Petrolio Liquefatti) o il CNG (Gas Naturale Compresso ovvero, comunemente il"metano"). La catena funzionale di componenti (29) (riduttore di pressione, attuatore, miscelatore o iniettori, serbatoio o bombole, valvole,ecc.) costituisce il cosiddetto "impianto a gas".

Possono essere muniti di impianto a gas per l'alimentazione alternativa o esclusiva (12) (28):autoveicoli (autovetture, autocarri, autobus, autoveicoli ad uso speciale o per trasporto specifico, ecc.),motoveicoli (motocicli, tricicli, quadricicli, ecc.) (5) limitatamente ai veicoli che presentano determinate caratteristiche costruttive,ciclomotori limitatamente ai veicoli che presentano determinate caratteristiche costruttive.

La trasformazione del sistema di alimentazione può essere attuata sia su motori a benzina che su motori a gasolio e puòconsentire il funzionamento del motore:

alternativamente a benzina e GPL oppure a benzina e CNG,esclusivamente a GPL oppure a CNG,a gasolio e CNG (dual - fuel),a gasolio e GPL (mixed - fuel).

L'impianto di alimentazione a GPL o CNG può essere installato:fin dall'origine dalla casa costruttrice del veicolo come sistema di alimentazione alternativo, oppure esclusivo su modelli "dedicati"(alimentazione esclusiva a GPL o CNG) che, peraltro, beneficiano anche di riduzioni fiscali (28);da officine iscritte nel registro imprese autoriparazione (4), nelle sezioni di meccanica e motoristica o di elettrauto (17);da officine autorizzate ad operare nel territorio della Repubblica di San Marino che possono rilasciare certificazioni relativeall'esecuzione della prova idraulica e all'installazione dell'impianto ai fini dell'aggiornamento di carte di circolazione italiane, previodeposito dell'autorizzazione conseguita presso il competente UMC (17).

La trasformazione dell'alimentazione dei motori con combustibili in pressione deve:essere eseguita a perfetta regola d'arte (8);essere realizzata nel pieno rispetto delle prescrizioni eventualmente emanate dalla casa costruttrice del veicolo e dei dispositivi;garantire un corretto funzionamento nelle normali condizioni d'uso.

L'approvazione dell'impianto compete agli UMC; la verifica viene effettuata sottoponendo il veicolo ad apposita visita e prova(cosiddetto "collaudo"):

ai sensi dell'art. 78 CDS (veicoli circolanti): eseguita la visita e prova, l'UMC aggiorna il documento di circolazione (14) (15)(autoveicoli, motoveicoli e ciclomotori),ai sensi dell'art. 75 CDS (veicoli non ancora immatricolati): eseguita la visita e prova l'UMC rilascia il certificato di approvazionevalido per l'immatricolazione del veicolo (42).

IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE A GPL E CNG NEI VEICOLI

L'impianto di alimentazione alternativa che utilizza quale carburante il GPL o il CNG può essere installato adottando uncomplessivo di trasformazione funzionante a:

CNG per motori ad accensione comandata: l'installazione è disciplinata da (v. inPratica 316):regolamento ECE/ONU n. 110: l'applicazione del regolamento è prevista ai fini del rilascio dell'omologazione europea mentre èfacoltativa per impianti installati sui veicoli in circolazione che sono soggetti all'approvazione in unico esemplare (cosiddetti impiantidi tipo "A");norme nazionali (37) per impianti installati sui veicoli in circolazione che sono soggetti all'approvazione in unico esemplare(cosiddetti impianti di tipo "B");

GPL per motori ad accensione comandata: l'installazione è subordinata al rispetto delle prescrizioni del regolamento ECE/ONU n.67/01 (21) (v. inPratica 317); il regolamento è stato applicato in Italia a partire dall'1.1.2001 (24) e ha sostituito le norme nazionali chepertanto sono disapplicate;GPL o CNG per autoveicoli muniti di motori ad accensione comandata rispondenti ai regolamenti (CE) nn. 715/2007 e692/2008 (EURO 5 ed EURO 6) valido anche per quelli rispondenti ai regolamenti (UE) n. 566/2011, 459/2012, n. 630/2012 (46), n.143/2013 e n. 171/2013 successivamente sostituito dai regolamenti n. 195/2013 (49) e n. 136/2014 (50) nonché al regolamento (UE)n. 2015/45 (51);GPL o CNG in conformità al regolamento ECE/ONU n. 115 la cui applicazione è facoltativa e, attualmente, è alternativa a quellanazionale che prevede l'omologazione di complessivi di trasformazione (41);GPL o CNG per motori ad accensione spontanea (ciclo diesel) del tipo dual-fuel (funzionanti a gasolio - CNG) o mixed-fuel(funzionanti a gasolio - GPL);GPL o CNG per veicoli ibridi muniti di propulsione meccanica ricavata da un carburante di consumo e da un dispositivo perl'immagazzinamento dell'energia elettrica (48).

I veicoli adattati con un impianto di alimentazione alternativa devono essere sottoposti ad accertamento tecnico per

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l'aggiornamento della carta di circolazione presso gli UMC del DTNAGP e gli impianti installati (complessivi di trasformazione osistemi speciali) sui veicoli devono essere di tipo omologato secondo le procedure previste dalle vigenti norme. I veicoli in circolazione e già approvati secondo la previgente normativa non devono essere adeguati alle nuove norme salvonel caso di sostituzione del serbatoio (GPL) o del tipo di bombole (CNG). Gli impianti di alimentazione alternativa a metano o GPL possono essere installati fin dall'origine dal costruttore del veicolo(veicoli omologati con doppia alimentazione).

Complessivi di trasformazione a GPL e CNG L'approvazione della trasformazione dell'alimentazione a GPL o CNG tramite complessivi di trasformazione è subordinata allaconformità dell'impianto e dei componenti installati ad uno schema del complessivo di trasformazione approvato dal DTNAGP sullascorta delle prove eseguite presso il CSRPAD di Roma (11).

Nello schema vengono indicati il tipo (9) di:riduttore di pressione, identificato tramite gli estremi di approvazione,miscelatore, identificato anche solamente tramite il marchio di fabbrica e/o il tipo,centralina computerizzata di controllo, identificata anche solamente tramite il marchio di fabbrica e/o il tipo;attuatore di flusso, identificato anche solamente tramite il marchio di fabbrica e/o il tipo.

Lo schema del complessivo di trasformazione approvato (25):riporta specifiche annotazioni relative ad eventuali limitazioni che riguardano l'installazione dei componenti su veicoli conparticolari caratteristiche costruttive (cilindrata, tipo del sistema di alimentazione, sovralimentazione, ecc.);è valido, di norma, per tutti i veicoli costruiti conformemente alle prescrizioni delle norme antinquinamento precedenti a quella a cui siriferisce (11); il numero della norma antinquinamento alla quale il veicolo risponde viene riportato sulla carta di circolazione alla pagina2 ove compaiono annotazioni del tipo "rispetta la direttiva 91/441/CEE" per modello MC 804N oppure al punto (V.9) della pagina 2 delmodello MC 820 F;viene aggiornato in base alle norme antinquinamento via via entrate in vigore (v. inPratica 210) ed è divulgato con appositedisposizioni emanate dal DTT (34);deve essere presentato in sede di approvazione dell'impianto per consentire al funzionario tecnico dell'UMC di verificare che lacatena dei dispositivi installati sul veicolo corrisponda a quelli indicati sullo schema e che vengano rispettate le eventuali prescrizioniimposte per la trasformazione.

Si distinguono complessivi di trasformazione a GPL o CNG per:autoveicoli rispondenti alla direttiva antinquinamento 88/76/CEE e successive modifiche ed integrazioni (91/441/CEE, 93/59/CEE e94/12/CEE, ecc.);autoveicoli rispondenti ai regolamenti (CE) nn. 715/2007 e 692/2008 (EURO 5 ed EURO 6) per i quali sono previsti specificicomplessivi di trasformazione (denominanti anche "sistemi speciali di adattamento") validi anche per quelli rispondenti ai regolamenti(UE) nn. 566/2011, 459/2012, 630/2012 (46) (43) (44) e al regolamento (UE) n. 2015/45 (51);veicoli ibridi per i quali si applicano le procedure previste per i veicoli EURO 5 e EURO 6 (48);motoveicoli, rispondenti al capitolo V fase I della direttiva antinquinamento n. 97/24/CE e dotati d elementi di carrozzeria chedelimitano i vani interni protetti, con propulsore endotermico a 2 e 4 tempi aventi motore con potenza non superiore a 15 kW (35);ciclomotori, rispondenti al Capitolo V fase I della direttiva antinquinamento n. 97/24/CE, allegato I fase I oppure II (36).

Non sussiste l'obbligo di installazione dei componenti conformemente ad uno schema del complessivo di trasformazioneapprovato per i veicoli circolanti non catalizzati che rispondono alle norme antinquinamento precedenti alla direttiva 88/76/CEE(veicoli omologati prima dell'1.7.1988) (16).

Sistemi speciali di adattamento a GPL o CNG I sistemi speciali di adattamento omologati ai sensi del regolamento UNECE n. 115 (tale definizione è espressamente adottatadal regolamento) sono sistemi per autoveicoli che permettono di utilizzare il GPL o il CNG nel loro propulsore (41). Il regolamento UNECE n. 115, attualmente, ha carattere facoltativo e pertanto rimane in vigore la normativa nazionale cheprevede l'omologazione dei cosiddetti complessivi di trasformazione (v. inPratica 311.1.1).

Sistemi dual-fuel e mixed-fuel I sistemi di alimentazione di motori ad accensione spontanea (ciclo diesel) del tipo dual-fuel (funzionanti a gasolio - CNG) omixed-fuel (funzionanti a gasolio - GPL) sono definiti "complessivi di trasformazione" (v. inPratica 311.1.1) per similitudine con quelliprevisti per l'alimentazione dei motori con ciclo ad accensione comandata. Tali sistemi sono soggetti ad approvazione nel rispetto dei limiti previsti per le emissioni inquinanti da gas combusti all'atto dellaprima omologazione del tipo di motore o del veicolo dotato dello specifico tipo di motore (23).

L'approvazione dei complessivi di trasformazione dual-fuel o mixed-fuel è rilasciata dai CPA.

Sistemi di adattamento a GPL e CNG per veicoli ibridi I veicoli ibridi in circolazione dotati di propulsione meccanica ricavata da un carburante di consumo e da un dispositivo perl'immagazzinamento dell'energia elettrica possono essere trasformati ad alimentazione a GPL/CNG tramite specifici sistemi diadattamento che possono derivare da quelli già omologati per l'installazione sui veicoli muniti di motori a benzina.

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I sistemi a GPL/CNG devono ottenere l'estensione dell'omologazione all'intera gamma dei veicoli ibridi in circolazionesuperando specifiche prove (per veicoli ricaricabili esternamente (HEV OVC) e veicoli non ricaricabili esternamente (HEV NOVC) cone senza commutatore) presso il CPA o il Servizio tecnico della DIV 3 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. L'installazione sui veicoli in circolazione deve essere approvata presso il competente UMC tramite le procedure di collaudo giàstabilite per l'approvazione di impianti a GPL o CNG negli autoveicoli EURO 5 o EURO 6 (v. inPratica 311.2.9): specificadichiarazione che riguarda l'installazione sul veicolo del sistema speciale di adattamento (v. inPratica 311.9.8) (48).

APPROVAZIONE DEGLI IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE A GPL E CNG NEI VEICOLI IN CIRCOLAZIONE L'approvazione della trasformazione dell'alimentazione a GPL o CNG è di competenza dell'UMC ove ha sede la ditta che hainstallato l'impianto di alimentazione sul veicolo.

La procedura di approvazione si articola essenzialmente nelle seguenti fasi:installazione dei componenti dell'impianto,visita e prova del veicolo,aggiornamento dei documenti di circolazione dei veicoli.

La documentazione da presentare per l'approvazione della trasformazione varia in base alla:tipologia dell'impianto (complessivo di trasformazione a GPL oppure a CNG, sistema speciale di adattamento a GPL o a CNG perautoveicoli EURO 5 ed EURO 6, sistema speciale di adattamento conforme al regolamento ECE/ONU n. 115);classificazione del veicolo (autoveicolo, motoveicolo, ciclomotore).

Installazione dei componenti dell'impianto

L'impresa di autoriparazione, eseguita l'installazione dei componenti dell'impianto per la trasformazione del sistema dialimentazione del veicolo appone la stampigliatura (timbro ad inchiostro con l'indicazione della ditta, della sede, della partita IVA, deltipo di impianto installato nonché la data in cui è stata eseguita la modifica) e la firma del titolare (2):

sulla carta di circolazione dell'autoveicolo o del motoveicolo,sulla dichiarazione dell'allestitore conforme all'allegato alla circolare 17.10.2002, n. 4110-MOT2C (v. inPratica 311.9.6), predispostain 3 copie nel caso di ciclomotori.

L'installazione deve essere eseguita nel rispetto delle specifiche norme tecniche per impianti a GPL (v. inPratica 316) e impiantia CNG (v. inPratica 316).

Visita e prova del veicolo Il proprietario (o persona o studio di consulenza appositamente delegati), entro 15 giorni dall'installazione, presenta presso ilcompetente UMC:

domanda di visita e prova compilata su modello TT 2119 unitamente alla prescritta documentazione (dichiarazione di esecuzionedei lavori dell'officina (6), certificato di origine del riduttore, schema del complessivo di trasformazione, ecc.);domanda per la prova idraulica delle tubazioni compilata su modello TT 2100, se ricorre l'obbligo (è obbligatoria per impianti aCNG con tubazioni non omologate in base al regolamento UN/ECE n. 110 (39) e/o per officine (19) che non hanno ottenuto ilriconoscimento ad effettuare la prova idraulica delle tubazioni (v. inPratica 314).

L'UMC accorda la data e l'ora per la visita e prova del veicolo.

Aggiornamento dei documenti di circolazione del veicoloEffettuata la visita e prova, l'UMC aggiorna il documento di circolazione del veicolo mediante:

il rilascio di un tagliando autoadesivo da apporre sulla carta di circolazione (20) qualora trattasi di autoveicoli o motoveicoli;l'emissione di un duplicato della carta di circolazione sul quale vengono annotati i dati variati a seguito della trasformazione (14)per autoveicoli o motoveicoli (40);il rilascio di una dichiarazione dell'allestitore conforme all'allegato alla circolare 17.10.2002, n. 4110-MOT2C (v. inPratica 311.9.6),predisposta in 3 copie vidimata dall'UMC e l'annotazione dell'avvenuta installazione dell'impianto sul certificato di idoneitàtecnica nel caso di ciclomotori ("veicolo munito di impianto GPL") (33).

I l contrassegno identificativo dei veicoli suscettibili di esenzione dalle restrizioni alla circolazione ai sensi del decretointerministeriale del 12.11.1992 non viene più rilasciato a partire dal 15.12.1998 (22).

Aggiornamento del Certificato di proprietà L'aggiornamento del CDP (certificato di proprietà) a seguito dell'installazione di un impianto a GPL o CNG presso gli uffici delPRA non è più previsto essendo ritenuta sufficiente la comunicazione dell'UMC circa l'avvenuto aggiornamento della carta dicircolazione (2) (3).

Documenti per l'approvazione di impianto a GPL negli autoveicoli o motoveicoli A partire dal 28.4.2003 la procedura di aggiornamento della carta di circolazione a seguito dell'installazione di un impianto a GPLsugli autoveicoli o sui motoveicoli prevede la presentazione di una domanda di visita e prova presso il competente UMC unitamente a:

attestazioni di versamento su c/c postale degli importi relativi alla tariffa "3.4" (tagliando autoadesivo) oppure "3.1" (duplicatodella carta di circolazione) (v. inPratica 022);

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carta di circolazione del veicolo;dichiarazione dell'officina con cui la medesima attesta che i lavori sono stati eseguiti a perfetta regola d'arte (10).La dichiarazione deve essere redatta conformemente allo schema previsto dall'allegato alla:

circolare 19.9.2002, n. 3662/MOT2/C (31) per autoveicoli (v. inPratica 311.9.4),circolare 19.9.2002, n. 3636/MOT2/C (32) per motoveicoli (v. inPratica 311.9.5);

dichiarazione dell'officina con cui la medesima certifica di aver controllato che non si verifichino fuoriuscite di gas (39) (ladichiarazione è compresa nello schema di dichiarazione di esecuzione dei lavori a perfetta regola d'arte di cui al punto precedente);certificato di omologazione del serbatoio comprensivo dell'allegato 2B del "corrigendum 1" del 12.12.2000 al regolamentoECE/ONU n. 67/01 ove sono riportati i dispositivi di sicurezza PRV e PRD compatibili con il serbatoio oppure, in alternativa,certificato di omologazione del serbatoio con l'indicazione dei dispositivi di sicurezza PRV e PRD compatibili con ilserbatoio;certificato di origine del riduttore;fotocopia dello schema del complessivo recante gli estremi di approvazione attribuiti dal Ministero delle infrastrutture e deitrasporti.Il complessivo di trasformazione deve riportare gli estremi di approvazione (marcature presenti sui vari dispositivi) secondo lemodalità previste (11) mentre i dispositivi componenti il complessivo possono riportare anche solamente le seguenti marcature diidentificazione (18):

riduttore di pressione: estremi di approvazione quale dispositivo;miscelatore: marchio di fabbrica e/o tipo;centralina computerizzata di controllo: marchio di fabbrica e/o tipo;attuatore di flusso: marchio di fabbrica e/o tipo.

Sulla carta di circolazione dei veicoli approvati con sistemi di sicurezza ECE/ONU n. 67/01 risulta specifica annotazione del tipo"veicolo con impianto GPL dotato di sistemi di sicurezza ECE/ONU 67/01".

Documenti per l'approvazione di impianto a GPL nei ciclomotori A partire dal 28.4.2003 la procedura di aggiornamento del documento di circolazione a seguito dell'installazione di un impianto aGPL sui ciclomotori prevede la presentazione di una domanda di visita e prova presso il competente UMC unitamente a:

attestazioni di versamento su c/c postale degli importi relativi alla tariffa "3.4" (v. inPratica 022);certificato di idoneità tecnica oppure certificato di circolazione;dichiarazione dell'officina con cui la medesima attesta che i lavori sono stati eseguiti a perfetta regola d'arte (10).

La dichiarazione deve essere redatta conformemente allo schema previsto dall'allegato alla circolare 17.10.2002, n.4110/MOT2/C per ciclomotori (v. inPratica 311.9.6) (33);

dichiarazione dell'officina con cui la medesima certifica di aver controllato che non si verifichino fuoriuscite di gas (39) (ladichiarazione è compresa nello schema di dichiarazione di esecuzione dei lavori a perfetta regola d'arte di cui al punto precedente);certificato di omologazione del serbatoio comprensivo dell'allegato 2B del "corrigendum 1" del 12.12.2000 al regolamentoECE/ONU n. 67/01 ove sono riportati i dispositivi di sicurezza PRV e PRD compatibili con il serbatoio oppure, in alternativa,certificato di omologazione del serbatoio con l'indicazione dei dispositivi di sicurezza PRV e PRD compatibili con ilserbatoio;certificato di origine del riduttore, se presente (v. inPratica 317);fotocopia dello schema del complessivo recante gli estremi di approvazione attribuiti dal Ministero delle infrastrutture e deitrasporti.

Il complessivo di trasformazione dovrà riportare gli estremi di approvazione (marcature presenti sui vari dispositivi) secondo lemodalità stabilite dalle norme vigenti. Il complessivo di trasformazione riporta la dicitura: "complessivo di trasformazione destinato aciclomotori in circolazione, rispondente all'allegato I della direttiva 97/24/CE fase......" (37).

L'aggiornamento del certificato di idoneità tecnica viene effettuato mediante (33):annotazione sul certificato di idoneità tecnica, a mezzo timbro ad inchiostro, della dicitura: "DOTATO DI IMPIANTO GPL ", datadel collaudo, timbro tondo e firma del responsabile dell'ufficio,compilazione della dichiarazione dell'allestitore conforme all'allegato alla circolare 17.10.2002, n. 4110-MOT2C (v. inPratica311.9.6), predisposta in 3 copie con data del collaudo, timbro tondo e firma del tecnico che ha effettuato la verifica.La dichiarazione dell'allestitore sottoscritta dal tecnico dell'UMC viene consegnata in copia:

all'allestitore,al proprietario del ciclomotore; il documento diventa parte integrante del certificato di idoneità tecnica per ciclomotore e deveessere esibito agli organi di polizia in caso di richiesta.

L'aggiornamento dei dati tecnici a seguito di trasformazioni o allestimenti di ciclomotori muniti di certificato di circolazione erelativa targa (ciclomotori targati a vario titolo dal 14.7.2006) si ottiene mediante l'emissione del duplicato del documento (v. inPratica197).

Documenti per l'approvazione di impianto a CNG negli autoveicoli o motoveicoli (impianti di tipo "A") A partire dal 28.4.2003 la procedura di aggiornamento della carta di circolazione a seguito dell'installazione di un impianto a CNGdi tipo A sugli autoveicoli o sui motoveicoli prevede la presentazione di una domanda di visita e prova presso il competente UMCunitamente a:

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311.2.8

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311.2.9

unitamente a:attestazioni di versamento su c/c postale degli importi relativi alla tariffa "3.4" (tagliando autoadesivo) oppure "3.1" (duplicatodella carta di circolazione) (v. inPratica 022);carta di circolazione del veicolo;dichiarazione dell'officina con cui la medesima attesta che i lavori sono stati eseguiti a perfetta regola d'arte (10).

La dichiarazione deve essere redatta conformemente allo schema previsto dall'allegato alla conforme all'allegato III (settore"Impianto tipo A") alla circolare 21.11.2002, n. 4043-MOT2/C (v. inPratica 311.9.2) (38);

dichiarazione dell'officina con cui la medesima certifica di aver controllato che non si verifichino fuoriuscite di gas (39) (ladichiarazione è compresa nello schema di dichiarazione di esecuzione dei lavori a perfetta regola d'arte di cui al punto precedente);certificato di omologazione del serbatoio ove sono riportati i dispositivi di sicurezza PRV e PRD compatibili con ilserbatoio;certificato di origine del riduttore;fotocopia dello schema del complessivo recante gli estremi di approvazione attribuiti dal Ministero delle infrastrutture e deitrasporti.Il complessivo di trasformazione deve riportare gli estremi di approvazione (marcature presenti sui vari dispositivi) secondo lemodalità stabilite dalla circolare ministeriale 29.11.1991, prot. n. 3737/4108(0)-A051 (11) mentre i dispositivi componenti ilcomplessivo possono riportare anche solamente le seguenti marcature di identificazione (18):

riduttore di pressione: estremi di approvazione quale dispositivo,miscelatore: marchio di fabbrica e/o tipo,centralina computerizzata di controllo: marchio di fabbrica e/o tipo,attuatore di flusso: marchio di fabbrica e/o tipo.

Documenti per l'approvazione di impianto a CNG negli autoveicoli o motoveicoli (impianti di tipo "B")

A partire dal 28.4.2003 la procedura di aggiornamento della carta di circolazione a seguito dell'installazione di un impianto a CNGdi tipo B sugli autoveicoli o sui motoveicoli prevede la presentazione di una domanda di visita e prova presso il competente UMCunitamente a:

attestazioni di versamento su conto corrente postale degli importi relativi alla tariffa "3.4" (tagliando autoadesivo) oppure "3.1"(duplicato della carta di circolazione) (v. inPratica 022);carta di circolazione del veicolo;dichiarazione dell'officina con cui la medesima attesta che i lavori sono stati eseguiti a perfetta regola d'arte (10).

La dichiarazione deve essere redatta conformemente allo schema previsto dall'allegato III (settore "Impianto tipo B") alla circolare21.11.2002, n. 4043-MOT2/C (v. inPratica 311.9.2) (38);

dichiarazione dell'officina con cui la medesima certifica di aver eseguito la prova idraulica delle tubazioni in pressione (ladichiarazione è compresa nello schema di dichiarazione di esecuzione dei lavori a perfetta regola d'arte di cui al punto precedente)se ricorre l'obbligo (solo impianti a CNG con tubazioni non omologate) (39);certificato di origine del riduttore;fotocopia dello schema del complessivo recante gli estremi di approvazione attribuiti dal Ministero delle infrastrutture e deitrasporti.Il complessivo di trasformazione dovrà riportare gli estremi di approvazione (marcature presenti sui vari dispositivi) secondo lemodalità stabilite dalla circolare ministeriale 29.11.1991, prot. n. 3737/4108(0)-A051 (11) mentre i dispositivi componenti ilcomplessivo possono riportare anche solamente le seguenti marcature di identificazione (18):

riduttore di pressione: estremi di approvazione quale dispositivo;miscelatore: marchio di fabbrica e/o tipo;centralina computerizzata di controllo: marchio di fabbrica e/o tipo;attuatore di flusso: marchio di fabbrica e/o tipo.

Qualora l'impresa non sia munita di autorizzazione ad effettuare la prova idraulica delle tubazioni (v. inPratica 314) deve esserepresentata anche la domanda per l'effettuazione della prova idraulica delle tubazioni del veicolo se ricorre l'obbligo (solo impiantia CNG con tubazioni non omologate) (39) unitamente ad attestazioni di versamento su conto corrente postale degli importirelativi alla tariffa "3.3" (v. inPratica 022). La prova idraulica deve essere effettuata in presenza di un funzionario tecnico dell'UMC contemporaneamente alla visita e provadi aggiornamento (13).

Documenti per l'approvazione di impianti a GPL o CNG negli autoveicoli EURO 5 o EURO 6 La procedura di aggiornamento della carta di circolazione a seguito dell'installazione di un sistema speciale di adattamento aGPL o CNG su autoveicoli (passeggeri e commerciali leggeri) rispondenti ai regolamenti (CE) nn. 715/2007 e 692/2008 (EURO 5ed EURO 6) compresi quelli rispondenti ai regolamenti (UE) nn. 566/2011, 459/2012 e 630/2012 [anche quando sui documenti dicircolazione compaiono le seguenti diciture: 459/2012 (EURO 5-6-A-B-C), 630/2012 (EURO 5-6-A-B-C) e 715/2007*566/2011A-B] (46)nonché nn. 143/2013, 171/2013 e 195/2013 (49), comporta la presentazione di una domanda di visita e prova del veicolo presso ilcompetente UMC unitamente a (43):

attestazioni di versamento su conto corrente postale degli importi relativi alla tariffa "3.4" (tagliando autoadesivo) oppure "3.1"(duplicato della carta di circolazione) (v. inPratica 022);carta di circolazione del veicolo;

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311.2.10

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311.2.11

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311.3

dichiarazione dell'allestitore su modello conforme all'allegato 5 alla circolare 9.2.2009 prot. n. 12816/23.36.14 unitamente a copiadel documento di identità (v. inPratica 311.9.7); tale dichiarazione ha valore tecnico legale e riguarda, in particolare, l'installazione delsistema di adattamento a perfetta regola d'arte ed in conformità con le prescrizioni vigenti in materia con particolare riferimento:

alle prescrizioni sul fissaggio dei serbatoi (e della camera stagna di ventilazione e dei contenitori a tenuta, se presenti),alle prescrizioni concernenti la resistenza dei supporti e dei punti di ancoraggio del serbatoio al veicolo,alle caratteristiche delle tubazioni,al manuale di installazione,all'esito favorevole della verifica concernente l'assenza di fuoriuscite di gas installato in conformità alle prescrizioni dell'allegato 4del regolamento UNECE n. 115;

copia del certificato di omologazione (43); in allegato al certificato viene riportato l'elenco dei tipi di autoveicoli, caratterizzati dalcodice di immatricolazione OE o dal numero di omologazione, sui quali risulta possibile l'installazione del complessivo omologato;tuttavia, tale elenco può essere sostituito, solo per sistemi omologati per famiglie di veicoli senza (o con e senza) iniezione d'aria esenza (o con e senza) EGR, dall'indicazione di alcuni parametri (potenza per ciascun cilindro, catalizzatore tipo, senza iniezionead aria oppure con e senza iniezione ad aria, senza ricircolo dei gas di scarico oppure con e senza ricircolo dei gas di scarico) (26);pertanto l'elenco dei tipi di autoveicoli in allegato al certificato (26):

occorre esclusivamente se tali sistemi sono omologati solo "con iniezione ad aria" o solo "con EGR" (la circostanza si rileva dallacopia del certificato di omologazione);può essere omesso se lo stesso sistema è stato omologato "senza iniezione d'aria" e "senza EGR" (la circostanza si rileva dallacopia del certificato di omologazione), fermo restando la verifica di appartenenza alla famiglia in base agli altri parametri (potenzaunitaria e tipo di catalizzatore);

scheda informativa del sistema di adattamento; le schede informative, (v. allegati 3 per GPL e 4 per CNG della circolare 9.2.2009prot. n. 12816/23.36.14) devono riportare gli estremi di omologazione di tutti i dispositivi del sistema speciale per i quali ricorrel'obbligo di omologazione, compresi i componenti rientranti nel campo di applicazione delle norme vigenti in materia di compatibilitàelettromagnetica (26);manuale di installazione e di manutenzione del sistema speciale di adattamento fornito dal costruttore che deve esseredisponibile in sede di visita e prova.

L'UMC aggiorna la carta di circolazione del veicolo dopo aver verificato la documentazione presentata e la rispondenza delsistema alle prescrizioni tecniche della vigente normativa (v. inPratica 316.3).

Documenti per l'approvazione di impianti a GPL o CNG negli autoveicoli conformi al regolamento ECE/ONU n. 115 L'approvazione dell'installazione dei sistemi speciali di adattamento a GPL o CNG omologati ai sensi del regolamentoECE/ONU n. 115 presso l'UMC competente consiste nella presentazione di apposita domanda di visita e prova del veicolo unitamentea (41):

attestazioni di versamento su conto corrente postale degli importi relativi alla tariffa "3.4" (tagliando autoadesivo) oppure "3.1"(duplicato della carta di circolazione) (v. inPratica 022);carta di circolazione del veicolo debitamente;dichiarazione dell'officina installatrice, redatta in conformità allegato I della circolare 26.9.2005, n. 3092-MOT2/C (v. inPratica311.9.3),certificato di omologazione del sistema speciale di adattamento e relativo addendum, i cui modelli sono riportati negli allegati1A e 1B al regolamento ECE/ONU n. 115,manuale di installazione e di manutenzione fornito dal costruttore del sistema speciale di adattamento, nonchédocumentazione necessaria alla verifica della compatibilità tecnica tra veicolo e sistema (certificato di omologazione del sistemaspeciale di adattamento ed addendum al certificato) di cui deve disporre il richiedente.

Le procedure per effettuare la prova di tenuta per i sistemi speciali di adattamento a CNG e GPL e i requisiti minimi per ilfissaggio dei serbatoi di CNG o GPL sono indicati negli allegati del regolamento UNECE n. 115 (v. inPratica 316.4). L'UMC aggiorna la carta di circolazione del veicolo dopo aver verificato la documentazione presentata e la rispondenza delsistema alle prescrizioni tecniche della vigente normativa (v. inPratica 316.4).

Documenti per l'approvazione di impianti dual-fuel e mixed-fuel La carta di circolazione dei veicoli che vengono equipaggiati con impianti per l'alimentazione del motore diesel a gasolio-CNG(dual-fuel), gasolio-GPL (mixed-fuel) deve essere aggiornata presso il competente UMC sulla base di (23):

copia dell'approvazione del complessivo,certificato di origine dei componenti dell'impianto,dichiarazione di montaggio dell'officina.

L'UMC, effettuata l'approvazione, aggiorna la carta di circolazione e vi appone la frase: "veicolo equipaggiato con impianto dialimentazione gasolio - CNG o gasolio - GPL" e le annotazioni previste per il cambio di alimentazione del motore con la dicitura "puòfunzionare anche a gasolio" (23).

APPROVAZIONE DEGLI IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE A GPL O CNG NEI VEICOLI NON ANCORAIMMATRICOLATI

L'installazione di un impianto funzionante a GPL/Metano su autoveicoli non ancora immatricolati può avvenire secondo la

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311.4

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311.5

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311.5.1

procedura stabilita dalla DG del DTNAGP.La richiesta di approvazione deve essere presentata presso l'UMC territorialmente competente unitamente a (42):

documentazione relativa all'impianto di alimentazione GPL o CNG,nulla osta del Costruttore del veicolo, individuato per numero di telaio, all'allestimento, con l'indicazione della Ditta allestitrice,certificato di origine del veicolo, integrato con il riferimento al codice OE/numero di omologazione,attestato del Costruttore del veicolo, reso anche in uno con il certificato di origine, di rispondenza alle pertinenti norme (direttiveUE, regolamenti ECE/ONU, norme nazionali) vigenti per l'omologazione, indicando la data della prima di esse in scadenza perl'immatricolazione. Oltre tale data il veicolo non può essere immatricolato (non è applicabile la procedura di immatricolazione di "fineserie"). La data di scadenza ai fini immatricolativi sarà esplicitata nelle righe descrittive del certificato di approvazione.

La validità del certificato di approvazione ai fini dell'immatricolazione è di un anno dalla data del rilascio salvo conferma previe ledovute verifiche (v. inPratica 303). Eventuali richieste di inquadramento dei veicoli in categoria diversa da quella originaria, ove ammissibile in base alle disposizionivigenti, possono essere effettuate soltanto successivamente alla immatricolazione (42). A partire dal 19.9.2006 è disponibile una specifica procedura del CED per l'inserimento dei dati relativi agli impianti tramiteapposite procedure per gli UMC e gli Allestitori che utilizzano la procedura "prenota certificato di approvazione".

CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI IN ATTESA DI APPROVAZIONE DEGLI IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE A GPL E CNG È consentita la circolazione di un veicolo sul quale sia stato installato un impianto di alimentazione GPL o CNG, in attesa dellaprescritta visita e prova per l'aggiornamento della carta di circolazione, alle seguenti condizioni (44):

l'impianto sia stato installato da una ditta autorizzata;il veicolo circoli solo ed esclusivamente con il sistema di alimentazione originario e con il/i serbatoio/i GPL o CNG vuoto/i;sia stata prenotata la prescritta visita e prova, per l'aggiornamento della carta di circolazione, presso il competente UMC.

Ai fini della circolazione, in attesa della visita e prova per l'aggiornamento della carta di circolazione, a bordo del veicolo devonoessere tenuti, tra gli altri, i seguenti documenti (44):

dichiarazione di installazione della ditta installatrice in calce alla quale deve essere riportata l'annotazione: "Avvertenza: finoall'esito positivo della visita e prova presso il competente Ufficio Motorizzazione Civile l'impianto di alimentazione a CNG non puòessere utilizzato ed il veicolo deve circolare con il/i serbatoio/i vuoto/i" completata con la firma per presa visione dell'intestatario delveicolo;"COPIA DICHIARANTE" della domanda di aggiornamento della carta di circolazione (redatta sul modulo TT 2119 e registratapresso il competente UMC) riportante nel retro l'annotazione della prenotazione della visita e prova con l'indicazione della data e delluogo ove la stessa verrà effettuata oppure ricevuta di prenotazione informatizzata (v. inPratica 199.5.1).

SOSTITUZIONE DI ELEMENTI DEL SISTEMA DI TRASFORMAZIONE DELL'ALIMENTAZIONE A GPL O CNG

Il veicolo deve essere sottoposto a visita e prova per l'aggiornamento del documento di circolazione quando vengono apportatemodifiche ai componenti installati nel caso di impianti già approvati (come ad es. la sostituzione del serbatoio di GPL scaduto, lavariazione del tipo o del numero di bombole di CNG, il tipo di riduttore, l'attuatore, la centralina elettronica, l'installazione di serbatoitoroidali o lenticolari (7), ecc.). Casi particolari riguardano la sostituzione di:

elementi del sistema di trasformazione dell'alimentazione su veicoli omologati fin dall'origine con la doppia alimentazione (veicolibifuel);serbatoi o bombole.

L'aggiornamento del documento di circolazione è subordinato alla presentazione di apposita domanda di visita e prova, effettuatala quale, il competente UMC aggiorna il documento di circolazione del veicolo mediante:

rilascio di un tagliando autoadesivo (45), ovveroemissione di un duplicato della carta di circolazione (14) qualora venga richiesta l'approvazione di più dispositivi (ad esempio:gancio di traino, tipo di pneumatico, carrello appendice, ecc.).

Nel caso di sostituzione del serbatoio GPL scaduto di validità con serbatoio e relativo gruppo valvolare conformi alregolamento ECE n. 67/01 viene riportata specifica annotazione del tipo "veicolo con impianto GPL dotato di sistemi di sicurezzaECE/ONU n. 67/01" (27). L a sostituzione delle bombole di CNG con altre uguali in occasione della scadenza (le bombole vengono sostituitegratuitamente con altre ricollaudate dal ENI - GFBN) non richiede l'aggiornamento della carta di circolazione (30).

Sostituzione di elementi del sistema su veicoli omologati fin dall'origine con la doppia alimentazione (veicoli bifuel) La sostituzione, totale o parziale, di elementi che fanno parte del sistema di trasformazione dell'alimentazione sui veicoli incircolazione, omologati fin dall'origine con impianto bifuel (benzina + GPL o CNG) è ammessa a determinate condizioni.

Se la sostituzione riguarda (47):un dispositivo del sistema in alternativa previsto dal costruttore del veicolo e compreso nel fascicolo di omologazioneaggiornato, l'approvazione del veicolo è subordinata alla presentazione di nulla osta del costruttore nel quale sono indicate lecondizioni per la trasformazione. Non è ammessa la sostituzione di elementi o dispositivi del sistema a gas non in conformità alfascicolo di omologazione aggiornato;un serbatoio con altro di tipo omologato, che non rientra nel fascicolo di omologazione del veicolo, l'approvazione delveicolo è subordinata alla presentazione del nulla osta del costruttore del veicolo nel quale sono indicate le condizioni di

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311.5.2

311.5.3

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311.6

311.6.1

•••

installazione del serbatoio.

Sostituzione dei serbatoi o delle bombole Nel caso di sostituzione del serbatoio GPL scaduto di validità è obbligatoria l'installazione di serbatoio e relativo gruppovalvolare conformi al regolamento ECE n. 67/01; in occasione dell'aggiornamento sulla carta di circolazione viene riportata specificaannotazione del tipo "veicolo con impianto GPL dotato di sistemi di sicurezza ECE/ONU n. 67/01" (27). Si ritiene che la sostituzione delle bombole di CNG con altre uguali in occasione della scadenza (le bombole vengonosostituite gratuitamente con altre ricollaudate dal ENI - GFBN) non richieda l'aggiornamento della carta di circolazione (30). La sostituzione di un serbatoio con un altro di tipo omologato, che non rientra nel fascicolo di omologazione del veicoloa GPL o CNG su veicoli omologati fin dall'origine con la doppia alimentazione (veicoli bifuel) è ammessa a determinatecondizioni (v. inPratica 311.5.1).

Procedura per l'approvazione delle modifiche nel caso di sostituzione di elementi del sistema di trasformazionedell'alimentazione a CNG o GPL

La procedura per l'approvazione delle modifiche nel caso di sostituzione, totale o parziale, di elementi che fanno parte del sistemadi trasformazione dell'alimentazione prevede la presentazione di una domanda di visita e prova presso il competente UMC unitamentea:

attestazioni di versamento su c/c postale degli importi relativi alla tariffa "3.4" (tagliando autoadesivo) oppure "3.1" (duplicatodella carta di circolazione) (v. inPratica 022);carta di circolazione del veicolo o certificato di idoneità tecnica;dichiarazione di un'officina con cui la medesima attesta che i lavori di sostituzione totale o parziale, di elementi che fannoparte del sistema di trasformazione dell'alimentazione sui veicoli in circolazione sono stati eseguiti a perfetta regola d'arte(10);nulla osta del costruttore del veicolo nel caso di sostituzione di un dispositivo del sistema di trasformazione dell'alimentazioneprevisto dal costruttore del veicolo e compreso nel fascicolo di omologazione aggiornato oppure di un serbatoio con altro di tipoomologato, che non rientra nel fascicolo di omologazione del veicolo (veicoli omologati fin dall'origine con la doppia alimentazione -veicoli bifuel).

ELIMINAZIONE DELL'IMPIANTO A GPL O CNG E RIPRISTINO DELL'ALIMENTAZIONE A BENZINA NEI VEICOLI

Il veicolo deve essere sottoposto a visita e prova per l'aggiornamento del documento di circolazione anche quando vieneeliminato l'impianto di alimentazione alternativa già installato e viene ripristinata l'alimentazione originaria (trasformazioni dabenzina-GPL a benzina, da benzina-CNG a benzina, da CNG a benzina, da GPL a benzina, ecc.). Deve essere presentata apposita domanda di visita e prova presso il competente UMC effettuata la quale, l'UMC aggiorna ildocumento di circolazione del veicolo tramite l'emissione di un duplicato della carta di circolazione nel caso di autoveicoli emotoveicoli (14). Ancorché non previsto dalle disposizioni del DTNAGP e dall'art. 78 del vigente CDS si ritiene che in occasione della visita eprova dei ciclomotori, l'UMC:

acquisisca agli atti la dichiarazione dell'allestitore (opportunamente annullata) conforme all'allegato alla circolare 17.10.2002, n. 4110-MOT2Ccon timbro tondo e firma del tecnico che ha approvato l'installazione dell'impianto a GPL;annulli la dicitura: "dotato di impianto GPL" riportata sul certificato di idoneità tecnica.

Procedura per l'eliminazione dell'impianto a GPL o CNG e ripristino dell'alimentazione a benzina

La procedura per l'approvazione delle modifiche nel caso in cui venga eliminato l'impianto precedentemente installato eripristinata l'alimentazione a benzina prevede la presentazione di una domanda di visita e prova presso il competente UMC unitamentea:

attestazioni di versamento su c/c postale degli importi relativi alla tariffa "3.1" (v. inPratica 022);carta di circolazione del veicolo o certificato di idoneità tecnica;dichiarazione di un'officina con cui la medesima attesta che i lavori di ripristino dell'alimentazione originaria sono statieseguiti a perfetta regola d'arte (10);certificato di proprietà (o foglio complementare) in visione (solo per impianti installati prima del 1.10.1993).

CONTINUAParte 1 di 2. Per le restanti parti di testo vedasi: Parte 2

NOTE 08/10/2015 Con l’entrata in vigore del regolamento UE n. 2015/45 (emissioni dei veicoli passeggeri e commerciali

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leggeri) non sono stati modificati i limiti di emissione (euro 5-6-A-B-C). Pertanto è stata confermata la validità delleomologazioni nazionali dei sistemi di adattamento a gas di petrolio liquefatto (LPG) ed a gas naturale compresso (CNG),per autoveicoli rispondenti ai regolamenti CE n. 715/2007 e n. 692/2008 (euro 5 ed euro 6) (Circ. 29.9.2015, prot. n. 22060-DIV3-C - Aggiornati paragrafi 311.1, 311.1.1 e aggiunta nota 51).

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311.7311.7.1

B(*)B0B1

B2B3

B4

B5B6

311.7.2

B(*)B0B1B2B3

B4

B5B6

311.7.3

B(*)B0B1

B2B3B4

B5B6

311.7.4

B(*)B0

Aggiornato al 08/10/2015311 - Installazione impianti di alimentazione a gas nei veicoli

CONTENUTOCOMPENDIO OPERATIVOInstallazione di impianti a GPL negli autoveicoli e motoveicoli

ACCERTAMENTO TECNICO

Domanda di visita e prova del veicolo.Attestazioni di versamento su c/c postale degli importi relativi alle tariffe "3.4" o "3.1".Carta di circolazione del veicolo debitamente compilata con timbro, data e firma del responsabile dell'officina che haprovveduto ad installare l'impianto.Dichiarazione dell'officina con cui la medesima attesta che i lavori sono stati eseguiti a perfetta regola d'arte.Dichiarazione dell'officina con cui la medesima certifica di aver controllato che non si verifichino fuoriuscite di gas (ladichiarazione è compresa nello schema di dichiarazione di esecuzione dei lavori a perfetta regola d'arte di cui al puntoprecedente).Certificato di omologazione del serbatoio comprensivo dell'allegato 2B del "corrigendum 1" del 12.12.2000 alregolamento ECE/ONU n. 67/2001 ove sono riportati i dispositivi di sicurezza PRV e PRD compatibili con il serbatoiooppure, in alternativa, certificato di omologazione del serbatoio con l'indicazione dei dispositivi di sicurezza PRV e PRDcompatibili con il serbatoio.Certificato di origine del riduttore.Fotocopia dello schema del complessivo recante gli estremi di approvazione attribuiti dal Ministero delle infrastrutture e deitrasporti.

Installazione di impianti a GPL nei ciclomotori

ACCERTAMENTO TECNICO

Domanda di visita e prova del veicolo.Attestazioni di versamento su c/c postale degli importi relativi alla tariffa "3.4".Certificato di idoneità tecnica oppure certificato di circolazione.Dichiarazione dell'officina con cui la medesima attesta che i lavori sono stati eseguiti a perfetta regola d'arte.Dichiarazione dell'officina con cui la medesima certifica di aver controllato che non si verifichino fuoriuscite di gas (ladichiarazione è compresa nello schema di dichiarazione di esecuzione dei lavori a perfetta regola d'arte di cui al puntoprecedente).Certificato di omologazione del serbatoio comprensivo dell'allegato 2B del "corrigendum 1" del 12.12.2000 alregolamento ECE/ONU n. 67/2001 ove sono riportati i dispositivi di sicurezza PRV e PRD compatibili con il serbatoiooppure, in alternativa, certificato di omologazione del serbatoio con l'indicazione dei dispositivi di sicurezza PRV e PRDcompatibili con il serbatoio.Certificato di origine del riduttore (se presente).Fotocopia dello schema del complessivo recante gli estremi di approvazione attribuiti dal Ministero delle infrastrutture e deitrasporti.

Installazione di impianti a CNG negli autoveicoli e motoveicoli (impianti di tipo A)

ACCERTAMENTO TECNICO

Domanda di visita e prova del veicolo.Attestazioni di versamento su c/c postale degli importi relativi alle tariffe "3.4" o "3.1".Carta di circolazione del veicolo debitamente compilata con timbro, data e firma del responsabile dell'officina che haprovveduto ad installare l'impianto.Dichiarazione dell'officina con cui la medesima attesta che i lavori sono stati eseguiti a perfetta regola d'arte.Dichiarazione dell'officina con cui la medesima certifica di aver controllato che non si verifichino fuoriuscite di gas.Certificato di omologazione del serbatoio ove sono riportati i dispositivi di sicurezza PRV e PRD compatibili con ilserbatoio.Certificato di origine del riduttore.Fotocopia dello schema del complessivo recante gli estremi di approvazione attribuiti dal Ministero delle infrastrutture e deitrasporti.

Installazione di impianti a CNG negli autoveicoli e motoveicoli (impianti di tipo B)

ACCERTAMENTO TECNICO

Domanda di visita e prova del veicolo.Attestazioni di versamento su c/c postale degli importi relativi alle tariffe "3.4" o "3.1".

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B1

B2B3

B4B5

BB(*)BB0

311.7.5

B(*)B0B1B2

B3B4B5

311.7.6

B(*)B0B1B2

311.7.7

B(*)B0B1B2

B3

311.8

311.8.1

Carta di circolazione del veicolo debitamente compilata con timbro, data e firma del responsabile dell'officina che haprovveduto ad installare l'impianto.Dichiarazione dell'officina con cui la medesima attesta che i lavori sono stati eseguiti a perfetta regola d'arte.Dichiarazione dell'officina con cui la medesima certifica di aver eseguito la prova idraulica delle tubazioni in pressione sericorre l'obbligo.Certificato di origine del riduttore.Fotocopia dello schema del complessivo recante gli estremi di approvazione attribuiti dal Ministero delle infrastrutture e deitrasporti.

PROVA IDRAULICA

(La presentazione della domanda è obbligatoriase l'impresa non è munita di autorizzazione

ad effettuare la prova in officina)

Domanda per l'effettuazione della prova idraulica delle tubazioni del veicolo se ricorre l'obbligo.Attestazioni di versamento su c/c postale degli importi relativi alla tariffa "3.3".

Installazione di impianti a GPL o CNG negli autoveicoli EURO 5 o EURO 6

ACCERTAMENTO TECNICO

Domanda di visita e prova del veicolo da presentare all'UMC.Attestazioni di versamento su c/c postale degli importi relativi alla tariffa "3.4" o "3.1".Carta di circolazione del veicolo o certificato di idoneità tecnica.Dichiarazione dell'allestitore su modello conforme all'allegato 5 alla circolare 9.2.2009 prot. n. 12816/23.36.14 e copia deldocumento di identitàCopia del certificato di omologazioneScheda informativa del sistema di adattamentoManuale di installazione e di manutenzione del sistema speciale di adattamento (deve essere disponibile in sede di visitae prova)

Sostituzione delle bombole di metano e dei serbatoi di GPL

ACCERTAMENTO TECNICO

Domanda di visita e prova del veicolo da presentare all'UMC.Attestazioni di versamento su c/c postale degli importi relativi alla tariffa "3.4" o "3.1".Carta di circolazione del veicolo o certificato di idoneità tecnica.Dichiarazione di un'officina con cui la medesima attesta che i lavori di sostituzione dei serbatoi sono stati eseguiti aperfetta regola d'arte.

Eliminazione dell'impianto a GPL o CNG e ripristino dell'alimentazione a benzina nei veicoli

ACCERTAMENTO TECNICO

Domanda di visita e prova del veicolo da presentare all'UMC.Attestazioni di versamento su c/c postale degli importi relativi alla tariffa "3.1".Carta di circolazione del veicolo o certificato di idoneità tecnica.Dichiarazione di un'officina con cui la medesima attesta che i lavori di ripristino dell'alimentazione originaria sono statieseguiti a perfetta regola d'arte.Certificato di proprietà (o foglio complementare) in visione (solo per impianti installati prima del 1.10.1993).

AGGIORNAMENTO DEI DOCUMENTI DI CIRCOLAZIONE A SEGUITO DELL'INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A GPL OCNGPresenza di annotazioni relative ad impianti a GPL o CNG sui documenti di circolazione

Annotazioni tecniche (caratteristiche impianto)Data diaggiornamento(collaudo)

Manuale + timbroe firma tecnicoUMC

Meccanizzatapag. 5 o pag. 6[3]

EtichettaautoadesivaMC 952 [1]

Primadell'1.10.1993 [5]

x [2] x -

Dopol'1.10.1993 eprima delluglio 1996 [5]

- x -

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[1][2]

[3]

[4] L'aggiornamento dei documenti di circolazione dei ciclomotori (certificato di idoneità tecnica) viene effettuatomediante:

[5]

311.8.2

Targa veicolo Data installazione Data collaudo Codice antifalsificazione

| | | |

A/AA000AA /INSTAL. 01.1.1999 /COLL.DO 01.02.1999 /A1C2E

*** INSTALLAZIONE IMPIANTO GPL***

(luogo), (data) AG. 0000

311.8.3

Targa veicolo Data installazione Data collaudo Codice antifalsificazione

| | | |

A/AA000AA /INSTAL. 01.1.1999 /COLL.DO 01.02.1999 /A1C2E

*** INSTALLAZIONE IMPIANTO GPL***

(luogo), (data) AG. 0000

311.8.4

Targa veicolo Data installazione Data collaudo Codice antifalsificazione

| | | |

A/AA000AA /INSTAL. 01.1.1999 /COLL.DO 01.02.1999 /A1C2E

*** INSTALLAZIONE IMPIANTO METANO***

Dopoluglio 1996 [5]

- x [4] x

L'etichetta autoadesiva deve essere apposta sulla carta di circolazione e riporta un codice antifalsificazione.Sulla carta di circolazione del motoveicolo o dell'autoveicolo è apposto il timbro dell'officina installatricesottoscritto dall'installatore e convalidato con timbro dell'UMC e la firma dell'operatore tecnico che ha eseguito lavisita di approvazione.Nel caso di rilascio del duplicato della carta di circolazione. L'annotazione può comparire alla pagina 5 oppure allapagina 6 (Righe descrittive) della carta di circolazione modello MC 804 oppure alla pagina 3 o 4 della carta dicircolazione modello TT 820F.

annotazione sul certificato di idoneità tecnica, a mezzo timbro ad inchiostro, della dicitura: "DOTATO DIIMPIANTO GPL", data del collaudo, timbro tondo e firma del responsabile dell'ufficio,compilazione della dichiarazione dell'allestitore conforme all'allegato alla circolare 17.10.2002, prot. n. 4110-MOT2C, predisposta in 3 copie con data del collaudo, timbro tondo e firma del tecnico che ha effettuato laverifica.

L'installatore deve riportare sulla dichiarazione dell'allestitore (per ciclomotori) o sulla carta di circolazione permotoveicoli e autoveicoli la stampigliatura (timbro ad inchiostro) con l'indicazione della ditta, della sede, dellapartita IVA, del tipo di impianto installato nonché la data in cui è stata eseguita la modifica e la firma del titolaredell'impresa. Entro 15 giorni deve essere presentata presso il competente UMC apposita domanda diaggiornamento della carta di circolazione.

Etichetta autoadesiva (MC 951) per impianti a GPL

ALIMENTAZIONE GAS PETROLIO LIQUEFATTO (GPL) E BENZINASERBATOIO (marca) CAPACITÀ LITRI (litri), N. (matricola)UBICATO NEL BAULE CONTENITORE TOTALE (marca)CONTENITORE (marca)EVAPORATORE (marca)RIDUTTORE/I (marca)

Etichetta autoadesiva (MC 951) per impianti a GPL rispondenti al regolamento ECE/ONU n. 67/2001

ALIMENTAZIONE GAS PETROLIO LIQUEFATTO (GPL) E BENZINASERBATOIO (marca) CAPACITÀ LITRI (litri), N. (matricola)UBICATO NEL BAULE CONTENITORE TOTALE (marca)CONTENITORE (marca)EVAPORATORE (marca)RIDUTTORE/I (marca)IMPIANTO DOTATO DI SISTEMI DI SICUREZZA ECE/ONU 67/

Etichetta autoadesiva (MC 951) per impianti a CNG

ALIMENTAZIONE A GAS METANO E BENZINA3 BOMBOLE CAPACITÀ LITRI (litri), (litri), (litri)UBICATO NEL BAULE CONTENITORE PARZIALEMISCELATORE (marca) RIDUTTORE/I (marca)L'AUTOVEICOLO IN ASSETTO DI MARCIA, NON PUÒ COMUNQUE SUPERARE

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(luogo), (data) AG. 0000

311.8.5

311.9311.9.1

DICHIARAZIONE DI INSTALLAZIONE

ALL'UMC DI ...................

SERBATOIO/I numero marca litri matricola scadenza kg ------- ------- ------- ------- ------- ------- ------- ------- ------- ------- ------- -------

311.9.2

LA MASSA COMPLESSIVA INDICATA SULLA PRESENTE CARTA DI CIRCOLAZIONE,RIDUCENDO, SE NECESSARIO, IL NUMERO DI PERSONE SUL SEDILE POSTERIORE.

Codici dispositivi impianti alimentazione alternativa

(v. inPratica 017).

I FAC-SIMILEDichiarazione dell'allestitore per impianti a CNG (in uso fino al 21.5.2003)

Ditta ............................................ Partita IVA ...................................................Città ................................. via .......................................... tel. ..........................Firma depositata all'UMC di ......................... protocollo n............. del ...................Autorizzazione prova idraulica dell'UMC di ............ protocollo n. ........ del ..........La suddetta ditta dichiara di aver installato conformemente alle norme vigentisull'autoveicolo Fabbrica e tipo ............................................................. Targa ...............................dotato di sonda lambda e marmitta catalitica rispondente alla direttiva CEE .....un impianto di alimentazione CNG (gas naturale compresso = metano) aventele seguenti caratteristiche:

---------------------

UBICATO/I nel ......................... CONTENITORE parziale marca .........................RIDUTTORE/VAPORIZZATORE DGM n. ....................... Marca .........................SISTEMA DI CONTROLLO LAMBDA tipo .......................................................Sussiste la possibilità di funzionamento anche a benzina.ESISTE/NON ESISTE dispositivo di intercettazione combustibile MANUALE/AUTOMATICO.

Dichiara, inoltre, sotto la propria responsabilità:di aver eseguito a perfetta regola d'arte l'impianto nel rispetto delle prescrizioni sul fissaggio dei serbatoi sul veicolo ai sensi del punto3 della circolare ministeriale n. ................. del ....................;che la realizzazione degli ancoraggi del/i serbatoio/i è tale da garantire una resistenza alle sollecitazioni conseguenti ad accelerazioninella direzione di marcia ed in quella ad essa ortogonale pari a 5 g (dove g = 9,8 m/s2) nella condizione di serbatoio/i pieno/i;che il costruttore del/i serbatoio/i ha formalmente dichiarato alla suddetta ditta installatrice che detto/i serbatoio/i è/sono stato/irealizzato/i con materiale resistente alla corrosione ovvero trattato/i sulla superficie esterna con materiale anti-corrosione;che le tubazioni ad alta e a bassa pressione e l'impianto elettrico sono conformi alle prescrizioni delle norme vigenti in materia diinstallazione di impianti CNG;che sono state rispettate le eventuali prescrizioni generali della casa costruttrice del veicolo.

Dichiarazione dell'allestitore per impianti a CNG (in uso dal 21.5.2003 - impianti di tipo "A" e di tipo "B")Sostanzialmente conforme all'allegato III (settore "Impianto tipo B") alla circolare 21.11.2002, n. 4043-MOT2/C

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311.9.3

Dichiarazione della ditta allestitrice per un autoveicolo con sistema speciale di adattamento, per l'alimentazione alternativa con gas di petrolio liquefatto - gas naturale [1]

a)b)c)

Firma del responsabile dell'officina installatrice accreditata presso il S.I.I.T ...........................................................................

[1][2][3][4][5]

(modello indicativo per i S.I.I.T. - Settore Trasporti)

Dichiarazione di installazioneDichiarazione dell'allestitore per sistemi speciali di adattamento a GPL o CNG conformi al regolamento UNECE n.115Sostanzialmente conforme all'allegato 1 alla circolare 26.9.2005, prot. n. 3092-MOT2/C

Il responsabile ............................................................................................................ della officina installatrice............................................................. dichiara quanto segue. Il sistema di adattamento del costruttore ................................................................. è omologato ai sensi del regolamento UNECEn. 115, con numero: ........................... Il veicolo di categoria internazionale (M1, M2, ecc.): ................................................... è contraddistinto dalla targa............................, della fabbrica .............................................. tipo [2] ..........................................

In particolare il veicolo è/non è [3] dotato di:sistema di catalizzazione del tipo (a tre vie, di ossidazione ecc.): ................................sistema di iniezione dell'aria: presente/non presente [4]valvola per il ricircolo dei gas combusti (EGR): presente/non presente [5]

ed è equipaggiato con il sistema di alimentazione sotto individuato (descrizione):.........................................................................................................................................................e risponde alla seguente direttiva CE per la riduzione dell'inquinamento atmosferico:............................................................................... È stata effettuata, con esito positivo, la prova di tenuta, in conformità con le prescrizioni previste nell'allegato 4 del regolamentoUNECE n. 115 dal responsabile autorizzato. L'installazione è stata realizzata in conformità con le prescrizioni concernenti il fissaggio dei serbatoi prescritte nell'allegato 5 delregolamento UNECE n. 115. L'installazione è stata realizzata a perfetta regola d'arte, seguendo le indicazioni, i consigli e gli accorgimenti forniti dal costruttoredel sistema speciale di adattamento (manuale di installazione e d'uso, comunicazioni ecc.), non apportando al veicolo alcuna altramodifica nel rispetto delle sue caratteristiche originarie. Durante l'installazione e nel funzionamento con l'alimentazione alternativa non sono stati ravvisati elementi o caratteristiche deicomponenti o del sistema di adattamento che abbiano fatto sorgere dubbi circa il buon funzionamento del componente o del sistema. Data,

___

Cancellare la dicitura che non ricorre.Denominazione del tipo riportata nell'addendum (allegato lA al Reg. 115) al certificato di e sulla carta di circolazione del veicolo.Cancellare la dicitura che non ricorre.Cancellare la dicitura che non ricorre.Cancellare la dicitura che non ricorre.

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Data

Data

311.9.4

311.9.5

311.9.6

FIRMA DELL'INSTALLATORE

Dichiara, inoltre, che le tubazioni ad alta pressione escluso il riduttoresono state sottoposte con esito favorevole a prova idraulica con pressione non inferiore a 30.000 kPa presso la propria sede.

FIRMA DELL'INSTALLATORE NotaL'accelerazione nella direzione di marcia ed in quella ad essa ortogonale deve essere pari a 5 g (per cat. int. M1, M2, N1, N2) e a 3 g(per cat. int. M3, N3).Se l'officina è munita di autorizzazione all'esecuzione della prova idraulica (v. inPratica 314) può sottoscrivere la dichiarazione riportatain calce al fac-simile. In caso contrario la prova deve essere eseguita presso l'UMC.

Dichiarazione dell'allestitore per impianti a GPL negli autoveicoliSostanzialmente conforme all'Allegato alla circolare 19.9.2002, prot. n.3662-MOT2/C

Dichiarazione allestitore impianti GPL per autoveicoliDichiarazione dell'allestitore per impianti a GPL nei motoveicoliSostanzialmente conforme all'Allegato II alla circolare n. 3636-MOT2/C del 19.9.2002

Dichiarazione allestitore impianti GPL per motoveicoliDichiarazione dell'allestitore per impianti GPL nei ciclomotoriSostanzialmente conforme all'Allegato alla circolare n. 4110-MOT2/C del 17.10.2002

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311.9.7

-

-

-- - -- - - --

-

-

[6]

Dichiarazione allestitore impianti GPL per ciclomotoriDichiarazione dell'allestitore per impianti a GPL o CNG negli autoveicoli EURO 5 ed EURO 6Sostanzialmente conforme all'Allegato 5 alla circolare 9.2.2009, prot. n. 12816/23.36.14

Dichiarazione concernente l'installazione sul veicolo del sistema speciale di adattamento

a gas di petrolio liquefatto, LPG, od a gas naturale compresso, CNG [6]

Il sottoscritto ....................................... nato a ................. il ........................... residente a .................................. via ............................... inqualità di .................................... della Ditta .................. con sede in .......................................... partiva IVA o C.F. ..................................Iscritta alla .............................................. Consapevole delle sanzioni penali previste dall'art. 76 del DPR 445/2000 in caso di dichiarazioni mendaci e falsità negli atti

DICHIARAai sensi e per gli effetti dell'art. 47 del medesimo DPR 445/2000:

di aver installato sul veicolo targato ...................telaio n. ........................... il sistema speciale di adattamento individuato dal numero diomologazione ..............................., a perfetta regola d'arte e nel rispetto delle prescrizioni contenute nel manuale di installazione;che il suddetto veicolo rientra nella famiglia per la quale è stato omologato il sistema speciale di adattamento installato sul veicolostesso;che la realizzazione degli ancoraggi del serbatoio/i è tale da garantire una resistenza alle sollecitazioni prescritte;che il/i serbatoio/i è - non è/sono - non sono nuovo/i di fabbrica, per il/i quale/i si forniscono i relativi dati:

identificazione: costruttore .............................. matricola ..........revisione (per serbatoi non nuovi): verbale n........................... rilasciato in data ................... da ...........................

di aver rispettato tutte le prescrizioni vigenti in materia, ed in particolare, quelle riguardanti:il fissaggio dei serbatoi e della camera stagna di ventilazione (ove sia stata prevista);la resistenza dei supporti e dei punti di ancoraggio al veicolo;le caratteristiche delle tubazioni.

di aver effettuato, dopo l'installazione, la prova di tenuta in conformità alle prescrizioni dell'allegato 4, del regolamento UN-ECE 115del sistema speciale di adattamento sopra specificato, a garanzia che non vi siano fuoriuscite di gas.

Dichiara, inoltre:

che nella parte dell'impianto in cui le pressioni sono inferiori a 20 KPa sono stati installati i seguenti componenti (per i quali non ricorrel'obbligo di omologazione ai sensi del regolamento UN-ECE n. 67/01, ovvero del regolamento UN-ECE n. 110):..........................................................................

Si allega alla presente:

copia del documento di identità Luogo e data

firma (per esteso e leggibile)___

Cancellare la menzione non contemplata.

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311.9.8

-

--- -

-- -

-

--

-

-

[5]

311.10

(*)

A

B

Dichiarazione dell'allestitore per sistema speciale di adattamento a LPG o CNG per veicoli ibridiSostanzialmente conforme all'allegato 5 alla circolare 5.11.2013, prot. n. 27253 (la dichiarazione è simile a quella prevista per impianti a GPL o CNGnegli autoveicoli EURO 5 ed EURO 6) (48)

Dichiarazione concernente l'installazione sul veicolo del sistema speciale di adattamento a gas di petrolio liquefatto, LPG, od a gas naturalecompresso, CNG [5] ovvero per veicoli ibridi Il sottoscritto ............................................................................... nato a ................. il .......................... residente a .................................. via............................... in qualità di .................................... della Ditta .................. con sede in .......................................... partiva IVA o C. F...................................Iscritta alla ..............................................Consapevole delle sanzioni penali previste dall'art. 76 del DPR n. 445/2000 in caso di dichiarazioni mendaci e falsità negli atti

DICHIARAai sensi e per gli effetti dell'art. 47 del medesimo DPR n. 445/2000:

di aver installato sul veicolo targato ................... telaio n. ............................ il sistema speciale di adattamento individuato dal numero diomologazione .............................., a perfetta regola d'arte e nel rispetto delle prescrizioni contenute nel manuale di installazione;che il suddetto veicolo rientra nella famiglia per la quale è stato omologato il sistema speciale di adattamento installato sul veicolo stesso;che la realizzazione degli ancoraggi del serbatoio/i è tale da garantire una resistenza alle sollecitazioni prescritte;che il/i serbatoio/i è - non è/sono - non sono nuovo/i di fabbrica, per il/i quale/i si forniscono i relativi dati:

identificazione: costruttore .............................. matricola ..........revisione (per serbatoi non nuovi): verbale n. ........................... rilasciato in data ................... Da ...........................

di aver rispettato tutte le prescrizioni vigenti in materia, ed in particolare, quelle riguardanti:il fissaggio dei serbatoi e della camera stagna di ventilazione (ove sia stata prevista);la resistenza dei supporti e dei punti di ancoraggio al veicolo;le caratteristiche delle tubazioni.

di aver effettuato, dopo l'installazione, la prova di tenuta in conformità alle prescrizioni dell'allegato 4, del regolamento UN-ECE 115 del sistemaspeciale di adattamento sopra specificato, a garanzia che non vi siano fuoriuscite di gas.

Dichiara, inoltre:

che nella parte dell'impianto in cui le pressioni sono inferiori a 20 kPa sono stati installati i seguenti componenti (per i quali non ricorre l'obbligo diomologazione ai sensi del regolamento UN-ECE n. 67/01, ovvero del regolamento UN-ECE n. 110):....................................................................................................................................

Si allega alla presente:

copia del documento di identità Luogo e data

firma (per esteso e leggibile)___

Cancellare la menzione non contemplata

PRINCIPALI TIPOLOGIE DI IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE ALTERNATIVATipo Alimentazione Bombole

serbatoiOmologazione

CNG Alternativa benzina/metano Bombole CNG NazionaleEsclusiva a metanoVeicoli ibridi UNECE 110 (CNG1, CNG2,

CNG3, CNG4)DUAL FUEL Miscela gasolio/CNGGPL Alternativa benzina/GPL Serbatoi GPL UNECE 67/01

Esclusiva a GPLVeicoli ibridi

MIXED FUEL Miscela gasolio/GPL

Le procedure sono così contraddistinte:procedure di richieste preventive, redatte in bollo, funzionali ad operazioni di tipo B;operazioni in materia di motorizzazione con applicazione delle tariffe previste dalla legge n. 870/1986 (B = domanda; B0 = tariffa legge n. 870/1986

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C

D

(1) •

(2)

(3)

(4)

(5)

(6)

(7)

(8)

(9)

(10)

(11)

(12)

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con indicazione del codice; B1 e seguenti = documenti);titoli autorizzativi e/o documentazione integrativa della carta di circolazione (C = domanda; C0 = tariffa legge n. 870/1986 con indicazione del

codice; C1 e seguenti = documenti);formalità di competenza del PRA (D = domanda; D0 = emolumenti, IPT e bolli; D1 e seguenti = documenti).

V. al riguardo la seguente normativa:lettera ministeriale 6.5.1983, prot. n. 1588/4183/03;circolare MCTC 12.1.1985, prot. n. 60/4183(0)-A003.

V. legge 21.7.1984 n. 362 (GU 24.7.1984 n. 202). La legge appare applicabile nel caso di autovetture e promiscui. L'art. 4 della legge 21.7.1984 n. 362prevede che l'allestitore, dopo aver apportato le modifiche al sistema di alimentazione del motore, apponga una stampigliatura (timbro ad inchiostro) conl'indicazione della ditta, della sede, della partita IVA, del tipo di impianto installato nonché la data in cui è stata eseguita la modifica sulla carta dicircolazione del veicolo.L'allestitore deve apporre la propria firma in calce alla stampigliatura.Entro 15 giorni da tale data deve essere presentata richiesta di approvazione dell'impianto presso il competente UMC.V. circolare ACI - PRA 6.8.1984, n. 31/573.L'argomento è stato trattato nella circolare MCTC 20.10.1984, n. 190/84 e successivamente dalla legge 5.2.1992, n. 122.Già con lettera ministeriale MCTC 16.6.1987, prot. n. 702/4150(0) con la quale, ancor prima dell'emanazione del regolamento ECE/ONU n. 67/2001(impianti a GPL) e n. 110 (impianti a CNG), fu chiarito che la trasformazione dell'alimentazione a CNG di motocarri non appariva in contrasto con ilregolamento del previgente CDS e pertanto era ammessa.La dichiarazione dei lavori compilata a cura dell'officina installatrice attesta che i lavori sono stati eseguiti a perfetta regola d'arte e le caratteristichedell'impianto di alimentazione installato (numero, tipo di serbatoi e loro ubicazione, tipo e marca del riduttore, ecc.).È ammessa l'installazione di serbatoi toroidali (a forma di ciambella) oppure lenticolari al posto della ruota di scorta degli autoveicoli (v. anche specificaapprovazione per serbatoi toroidali con verbale-tipo del CSRPAD di Roma).V. in particolare, punto 2 dell'allegato 1 della circolare DTT 22.5.2001, n. 1671-4102.V. circolare 29.11.1991, prot. n. 3737/4188(0)A051.V. circolare 2.11.1992, prot. n. 2023/4307(5).V.:

circolare MCTC 28.1.1993, n. 26/93;circolare MCTC 21.9.1994, n. 127/94;circolare MCTC 9.3.1995, n. 36/95.

L'art. 344 regolamento del vecchio CDS vietata l'alimentazione del motore con combustibili gassosi o in pressione nei veicoli muniti di impianto diriscaldamento che prelevi l'aria non direttamente nell'atmosfera esterna ma dall'ambiente chiuso intorno al motore.Le professionalità richieste per gli operatore tecnici dell'UMC sono indicate all'art. 81 CDS. Inoltre v. le modalità indicate nell'art. 351 regolamento al vecchioCDS.V. art. 78 CDS.V. art. 236 regolamento CDS.I motori non catalizzati possono essere: a carburatore, ad iniezione e turbo ad iniezione.

I motori a carburatore, di più facile realizzazione, richiedono, oltre agli elementi già descritti, una elettrovalvola o un relè per circuitare e/o interrompereil flusso della benzina, sia nel caso di pompa AC (Alimentazione Carburante) convenzionale, sia nel caso di pompa elettrica.

Nei motori ad iniezione, per l'abbinamento del sistema si utilizza un kit appropriato al tipo di motore. I sistemi di iniezione sono già numerosi; i principalisono: SPI (Single Point Injection); MPI (Multi Point Injection); Bosch K-Jetronic, L-Jetronic, LE2 Jetronic, L-Monotronic, LH; Weber-Marelli-IAW; Alfa RomeoCEM; Renix; LUCAS; in essi si devono considerare le caratteristiche di funzionamento e la presenza di molti sensori, ma in particolare si devonorapportare e tarare le centraline. Per bloccare gli iniettori, mantenendo in funzione la pompa, è indispensabile un dispositivo che dovrebbepreferibilmente consentire l'avviamento a benzina e la commutazione automatica a gas dopo il raggiungimento di un certo numero di giri. Se la centralinanon è di tipo "aperto", si deve impiegare un emulatore che invii alla centralina elettronica segnali simili a quelli precedenti alla trasformazione, come se ilveicolo continuasse a funzionare a benzina.

I motori turbo ad iniezione alimentati a gas sono come i precedenti, salvo la difficoltà di controllare un flusso di aria soggetto a repentine variazioni divelocità e portata che, miscelata con il gas a monte delle valvole di aspirazione, aumenta la possibilità di rovinose deflagrazioni.

Tutti i veicoli della classe M, esclusi quelli destinati a trasportare oltre sei persone (incluso il conducente) e quelli di massa superiore a 2.500 kg,dall'1.1.1997 per essere immatricolati devono rispondere alla direttiva 94/12/CEE sull'inquinamento e sono pertanto muniti di motori catalizzati.Vengono perciò costruiti motori e componenti molto sofisticati, preferendo l'adozione di sistemi di alimentazione ad iniezione integrati con catalizzatori a trevie e sonda lambda.Per i veicoli rispondenti alla direttiva 94/12/CEE occorre che il kit dell'impianto sia omologato secondo una direttiva precedente a quella del veicolo e che ilmotore del veicolo sia compreso in un gruppo ben definito.Le definizione dei gruppi dei propulsori, in base alla circolare MCTC 9.3.1995, n. 36 è effettuata facendo riferimento alle caratteristiche del veicolopresentato dal costruttore dei dispositivi:

stessa cilindrata con tolleranza del ± 25%;stesso genere di sistema di controllo e gestione dell'alimentazione (carburatore, iniezione);presenza o meno del sistema di sovralimentazione.

La sequenza delle direttive CEE sul controllo delle emissioni continuerà ad allungarsi: dopo la direttiva 88/76, sostituita dalla direttiva 91/441 (recepita conDM 28.12.1991) e in vigore dall'1.1.1996, sono seguite le successive: 93/59, 94/12 e le più recenti 96/44, 96/69 e 98/69 (in vigore al 13.7.1999).In questi motori pervengono alle centraline elettroniche, oltre a tutti i valori considerati per i precedenti motori del gruppo ad iniezione, i segnali emessi dallasonda lambda.Probabilmente, nell'immediato futuro verrà utilizzata una seconda sonda collocata dopo il catalizzatore, come già imposto negli USA, con funzione dicontrollo incrociato sulle "centraline" che gestiscono il funzionamento di motore, carburazione, combustione ed emissione dei gas di scarico e di inibizioneall'uso del veicolo fino alla eliminazione dell'anomalia (i catalizzatori potrebbero aumentare di numero con funzioni catalizzanti per specifici inquinanti).Per eseguire una trasformazione correttamente è indispensabile:

l'uso di componentistica non solo di qualità, ma compatibile con il veicolo;l'omologazione o il riconoscimento per tutti gli elementi per i quali sia prescritto;

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(26)(27)V. circolare 19.3.2001, prot. n. 227/MOT 1.04/C. (28)

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la consegna, anche se non prescritta, dei certificati di origine o di garanzia (che possono consentire di trasferire le eventuali responsabilità direttamenteai costruttori);

che l'impiantista, oltre al rispetto delle norme, esegua gli interventi diligentemente, rispettando le metodologie appropriate per garantire un lavoro aregola d'arte, nell'osservanza delle prescrizioni dettate dai costruttori dei dispositivi o dei veicoli, evitando tassativamente di apportare modifiche senza ledebite autorizzazioni dei costruttori e del DTT, anche se si ritenessero migliorative per il veicolo, e non solo in presenza di "complessivi".

V. circolare 16.12.1992, prot. n. 4314/4183/(0) con la quale sono riconosciute idonee le certificazioni delle officine operanti nella Repubblica di San Marinoin virtù delle condizioni di reciprocità instaurate con le Repubbliche con la ratifica della convenzione del 6.8.1913 per la circolazione dei bicicli, motocicli eautomobili nonchè della convenzione di Amicizia e Buon Vicinato del 31.3.1993.V. circolare MCTC 12.7.1995, prot. n. 2319/4183(0)-B042.V. circolare 20.10.1984, n. 190/84.V. lettera ministeriale MCTC 26.6.1996, prot. n. A6384/60C4.Le prescrizioni della circolare DTT 22.5.2001, prot. n. 1671-4102 modificata e integrata dalla circolare DTTSIS 8.4.2002, prot. n. 1883/MOT/2C sonoimmediatamente valide e annullano e sostituiscono quella della circolare circolare MCTC 26.3.1998 n. 32/98 che tuttavia rimangono in vigore per gliimpianti a CNG.V. circolare MCTC 12.11.1998, n. L5132/60C4.V. circolare DTT 14.2.2000, n. 220/M3/C2.Le norme regolamento ECE/ONU n. 67/2001 sono state applicate in Italia a partire dall'1.1.2001:

1.1.2001 per i componenti correlati alla sicurezza,14.5.2001 per tutti i componenti dell'impianto,22.5.2001 per tutti i componenti costituenti l'impianto e per l'installazione dei componenti sul veicolo.

L'elenco aggiornato delle circolari con le quali sono state istituite e divulgate le procedure specifiche per l'approvazione dei vari complessivi ditrasformazione è indicato nella circolare DTT 22.5.2001, prot. n. 1671-4102.V. circolare 10.12.2010, prot. n. 98926 che ha modificato la circolare DTT 9.2.2009, prot. n. 12816/23.36.14.

Pur essendo consentito costruire veicoli funzionanti esclusivamente a GPL o a METANO, tale soluzione finora non è stata adottata dalle case costruttriciche solo tuttavia hanno iniziato a commercializzare veicoli con "motori dedicati" (così sono definiti i motori modificati o progettati per essere alimentatiesclusivamente a CNG o a GPL).Di norma un impianto di alimentazione a GPL o a CNG è realizzato in aggiunta a quello originario a benzina, in modo tale che il conducente possa utilizzarel'uno o l'altro carburante, mediante una semplice manovra di commutazione: tale soluzione di compromesso limita la possibilità di incrementare la potenzaspecifica dei motori, sfruttando le caratteristiche del CNG.L'art. 351, c. 4 regolamento al previgente Codice della strada aveva già stabilito che, qualora i veicoli fossero stati "omologati già muniti di impianto dialimentazione con combustibile in pressione o gassoso", l'immatricolazione poteva avvenire in base alla sola "dichiarazione di conformità".La catena funzionale degli impianti a GPL e a CNG è costituita essenzialmente dai seguenti dispositivi:

Apparecchiature elettriche contenute nel serbatoio,Sistema di convogliamento verso l'esterno delle fughe di gas (precedentemente si parlava di "contenitori parziali o totali"),Regolatore di pressione (precedentemente identificato come riduttore o riduttore-vaporizzatore, rispettivamente per CNG e GPL),Valvola di blocco/passaggio del flusso (già identificata come elettrovalvola; l'art. 348 del DPR n. 420/1959 la definisce "rubinetto"),Attuatore/regolatore della pressione,Miscelatore/attuatore di flusso,Iniettori e corpo porta iniettori,Serbatoio.

Nel sistema di iniezione CNG Multipoint, realizzato dalla Landi, oltre al riduttore, che può essere tarato a pressione 5-9 bar (monostadio) o 1-9 bar (bistadio)e per temperature di funzionamento -40°/+120°C, elementi caratterizzanti sono:

rail iniettori con sensori di pressione e di temperatura dimensionati per pressioni di esercizio fino a 9 bar e di collaudo fino a 20 bar;elettroiniettori con portata fino a 7 kg/h, dimensionati per pressioni uguali a quelle del rail e per temperature di funzionamento -40/+130 °C;valvola termostatica a controllo elettronico per regolare la temperatura del gas all'uscita dal regolatore nel campo tra 15° e 30 °C;centralina elettronica con microprocessore 32 bit 16 Mhz che comanda fino a 6 iniettori, effettua la diagnosi dei sensori e degli iniettori, comunica col

PC per la programmazione; con temperatura d'esercizio da -40 °C a +50 °C.Pure la Tartarini, la BRC, l'EGI, ecc. hanno realizzato impianti che presentano anche notevoli differenze concettuali e di realizzazione.Tutto ciò evidenzia l'ampia e rapida evoluzione dei sistemi e dell'impiantistica per l'alimentazione a gas dei veicoli.L'elencazione delle "apparecchiature specifiche" enumera dispositivi che già compaiono in alcuni impianti:

dispositivo di iniezione e di miscelazione,unità di dosaggio del gas, a sé stante o in combinazione con l'iniettore,tubazioni flessibili,bocchettoni di riempimento,valvola di non ritorno,valvola di sicurezza per la tubazione del gas,gruppo filtro,sensore di pressione o di temperatura,pompa combustibile,raccordo di servizio,dispositivo limitatore della pressione azionato a determinata temperatura (fusibile),scatola a tenuta di gas,

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valvola limitatrice della pressione (valvola di scarico); ecc.Qualsiasi modifica a un impianto di alimentazione, già sottoposto a visita da parte di un operatore tecnico dell'UMC, in via teorica renderebbe obbligatoriauna ulteriore visita; tuttavia, si è consolidata da parte degli operatori del settore l'usanza di differenziare le modifiche che richiedono nuova visita eaggiornamento tecnico, da quelle che non ne determinano la necessità.È sicuramente necessario procedere ad una visita per aggiornamento in caso di:

sostituzione del riduttore/evaporatore, del miscelatore, del contenitore con altro di diversa marca,sostituzione o aggiunta dei serbatoi (anche di pari capacità e dimensioni),sostituzione di bombole diverse per capacità, dimensione o massa,variazione dell'ubicazione dei serbatoi,se in occasione dell'installazione fossero stati trascritti sulla carta di circolazione le matricole del riduttore o delle bombole.

Può omettersi la visita nei casi sottoindicati, fermo restando che comunque tali sostituzioni vanno effettuate con elementi regolari e compatibili:sostituzione delle bombole con altre identiche per capacità, dimensioni e massa (nelle carte di circolazione la capacità delle singole bombole di CNG

viene espressa con l'arrotondamento all'unità di litro),sostituzione del riduttore/evaporatore o contenitore con altro della stessa marca,sostituzioni di altri elementi comunque non trascritti nell'aggiornamento sulla carta di circolazione e che non comportano la modifica degli elementi

enumerati nel complessivo di trasformazione o verificati in sede di approvazione (anoraggio serbatoi, posizione dispositivi, ecc.).In ogni caso l'installatore deve rilasciare al proprietario la documentazione relativa ai lavori eseguiti (come il certificato di origine e di garanzia del riduttorela ricevuta fiscale o la fattura) che potrebbe consentire una facile individuazione dei lavori realmente eseguiti e il non riconoscimento delle garanziereclamate in caso di modifiche effettuate da altri (si rimanda all'art. 11 della legge 5.2.1992, n. 122 e al Codice civile), comunque l'impiantocomplessivamente deve soddisfare i requisiti prescritti dalla normativa e dai costruttori dei singoli componenti.In occasione della "revisione" del veicolo, o di un controllo durante la circolazione, la rilevazione di un impianto a GPL o a CNG difforme dalle prescrizioni invigore al momento dell'installazione comporta in sede di "revisione", un esito sfavorevole, e sulla strada, l'applicazione della sanzione amministrativa aisensi dell'art. 79.Nel caso di modifica di alimentazione da GPL a CNG e viceversa si procede come nel caso di una prima installazione senza utilizzare materiali e/odispositivi del precedente impianto.Il Dipartimento per i trasporti terrestri, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici ha accolto la domanda della Citroen Italia che ha richiesto diprocedere, per alcuni tipi di veicoli bi-fuel, alla sostituzione di serbatoi CNG in materiale composito con altri in acciaio, tutti omologati in conformità alregolamento UNECE n. 110 riconducendo i veicoli omologati con codici OEVF705EST42 (v. circolare 7.10.2009, prot. n. 86199/23.30), OEVF705EST42B,OEVF705EST42C e OEVF705EST42D ad altro corrispondente veicolo bi-fuel, individuato dal codice di immatricolazione OEVF7058EST42E (v. circolare31.7.2009, prot. n. 76755/23.30). Per ogni veicolo individuato per numero di telaio e di targa deve essere presentata la seguente documentazione:

nulla osta, rilasciato dal costruttore del veicolo, contenente il dettaglio delle modifiche da effettuare e l'individuazione dell'officina o della rete di officineautorizzate ad eseguire le modifiche;

dichiarazione dei lavori a regola d'arte rilasciata da un'officina a ciò abilitata e autorizzata dal costruttore del veicolo.In sede di visita e prova per l'aggiornamento della carta di circolazione, l'UMC verifica, tra l'altro:

la sostituzione dei serbatoi CNG e di quant'altro specificato nel nulla osta del costruttore;l'eventuale variazione della tara del veicolo.

V. circolare DTTSIS 22.5.2001, prot. n. 1671-4102 come modificata e integrata dalla circolare 19.9.2002, prot. n. 3662/MOT2/C.V. circolare DTTSIS 19.9.2002, prot. n. 3636/MOT2/C.V. circolare DTTSIS 17.10.2002, prot. n. 4110-MOT2/C.Per le procedure amministrative relative all'approvazione dei complessivi di trasformazione v. circolare DG 9.3.1995, n. 36/95.V. in particolare, circolare DTTSIS 19.9.2002, prot. n. 3597-MOT2/C.V. circolare DTTSIS 15.10.2002, prot. n. 4111-MOT2/C.V. artt. dal 341 al 351 del regolamento di esecuzione del previgente CDS e dalla circolare 21.11.2002, prot. n. 4043-MOT2/C.V. circolare 21.11.2002, prot. n. 4043-MOT2/C.Con l'adozione di tubazioni omologate in base al regolamento UN/ECE n. 67/01(per il GPL) e UN/ECE n. 110 (per il CNG) la prova idraulica delle tubazioni(v. circolare 15.3.200, prot. n. 579-MOT2/B):

non è più ricorrente per impianti a GPL e per impianti a CNG con tubazioni omologate ai sensi del regolamento UN/ECE n. 110,è ricorrente per impianti a CNG con tubazioni non omologate (in questo caso, valgono ancora le norme del previgente CDS).

Il settore D della dichiarazione dell'allestitore per impianti a GPL o CNG che utilizzano tubazioni omologate in base ai regolamenti citati deve ritenersi riferitaa una verifica effettuata dall'allestitore finalizzata ad accertare che non si verifichino fuoriuscite di gas.In base ad una recente modifica apportata alla procedura informatica del CED del DTT è possibile inserire nella memoria fino a sei bombole di metano (v.circolare 26.11.2004, prot. n. 60C4.).V. circolare DTT 26.9.2005, prot. n. 3092-MOT2/C.V. circolare DTT 28.7.2006, prot. n. 22286. La ministeriale prevede inoltre che:

in una prima fase, l'immatricolazione dei veicoli ai quali è stato rilasciato il certificato di approvazione avviene esclusivamente presso gli UMC secondole istruzioni fornite,

a partire dal 19 settembre 2006:il CED consente l'inserimento e la codifica dei dati relativi agli impianti con procedure aggiornate,le carte di circolazione dei veicoli sui quali è stato installato un impianto di alimentazione GPL/metano prima dell'immatricolazione riportano al primo

carattere del codice di immatricolazione la lettera "G".V. circolare DTT 9.2.2009, prot. n. 12816/23.36.14. La circolare prevede che ai fini dell'omologazione del sistema di adattamento, appartengono alla stessafamiglia gli autoveicoli aventi:

medesimi valori limiti per le emissioni inquinanti in atmosfera (con riferimento alla prova di tipo 1, di cui all'allegato III del regolamento (CE) n.692/2008),

se il sistema di alimentazione del gas è dotato di un dosatore unico per l'intero motore: la potenza di omologazione erogata deve essere compresatra 0,7 e 1,15 volte quella del motore del veicolo capostipite; se il sistema di alimentazione del gas è dotato di un dosatore per ciascun cilindro lapotenza di omologazione erogata da ciascun cilindro (potenza massima diviso il numero dei cilindri) deve essere compresa tra 0,7 e 1,15 volte quella

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(49)(50)V. circolare 27.4.2015, prot. n. 10081-DIV3-C.(51)V. circolare 29.9.2015, prot. n. 22060-DIV3-C.

erogata da ciascun cilindro (potenza massima diviso il numero dei cilindri) del motore del veicolo capostipitestesso sistema di controllo delle emissioni inquinanti: stesso tipo di catalizzatore, se montato (a tre vie, ossidazione, deNOX, ecc.); iniezione ad aria

(con o senza); ricircolo dei gas di scarico (EGR) (con o senza).Se il veicolo sottoposto a prova non è dotato di iniezione ad aria o ricircolo dei gas di scarico, sono comunque ammessi motori con tali dispositivi.V. circolare DTT 13.2.2009, prot. n. 14998/23.30.V. circolare 21.6.2010, prot. n. 53870. La procedura di stampa del tagliando autoadesivo per l'aggiornamento della carta di circolazione (sostituzionebombole di metano o serbatoi di GPL) è operativa a partire dall'1.7.2010.V. circolare 15.11.2012, prot. n. 31304-DIV3-C.V. circolare 27.6.2013, prot. n. 16766-DIV3-C. La circolare chiarisce che i veicoli bifuel omologati fin dall'origine con impianti GPL o CNG rientrano nellamateria trattata dalla "direttiva quadro" 2007/46/CE (omologazione dei veicoli a motore) e quindi dalle relative direttive particolari UE e regolamenti UEriguardanti sia le emissioni dei gas inquinanti sia gli aspetti relativi all'introduzione o alla eliminazione del doppio sistema di alimentazione, previsto dallamedesima direttiva quadro. Pertanto qualunque modifica del veicolo è di esclusiva competenza del costruttore, il quale provvede, in caso di modificadell'impianto, all'aggiornamento del fascicolo di omologazione ai sensi della direttiva 2007/46/CE.V. circolare 5.11.2013, prot. n. 27253.V. circolare 20.11.2013, prot. n. 28513-DIV3-C.

CONTINUAParte 2 di 2. Per le restanti parti di testo vedasi: Parte 1

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Aggiornato al 04/12/2013

317.0317.1317.2317.2.1317.2.2317.2.3317.2.4317.2.5317.3317.3.1317.3.2317.3.3317.4317.4.1317.4.2317.4.3317.5317.6317.7317.7.1317.7.2317.7.3317.7.4317.7.5317.7.6317.7.7317.7.8317.7.9317.7.10317.7.11317.7.12

317.0

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317 - Installazione impianti di alimentazione a gas di petrolio liquefatto (GPL)

AUTOREBiagetti ing. Emanuele - funzionario tecnico DTTLo scritto riflette esclusivamente le opinioni dell'Autore e non impegna in alcun modo l'Ente di cui egli sia dipendente.

RIFERIMENTI NORMATIVIdecreto legislativo 30/04/1992 n. 285 art. 78.

CONTENUTOSommario:

QUADRO GENERALEDISCIPLINA APPLICABILEINSTALLAZIONE DI IMPIANTI A GPL SUGLI AUTOVEICOLIElementi costitutivi di impianti a GPL sugli autoveicoliNorme tecniche per l'installazione del complessivo di trasformazione sugli autoveicoliRiduttore e tubazioni sugli autoveicoliSerbatoi sugli autoveicoliValvole e altri dispositivi sugli autoveicoliINSTALLAZIONI DI IMPIANTI A GPL SUI MOTOVEICOLI E SUI CICLOMOTORIRiduttore e tubazioni sui motoveicoli e ciclomotoriSerbatoi sui motoveicoli e ciclomotoriValvole e altri dispositivi sui motoveicoli e ciclomotoriINSTALLAZIONE DI IMPIANTI A GPL PER AUTOVEICOLI RISPONDENTI ALLE NORME EURO 5 E EURO 6 (GPL)Elementi costitutivi per autoveicoli rispondenti alle norme EURO 5 o EURO 6 (GPL)Omologazione dei complessivi per autoveicoli rispondenti alle norme EURO 5 o EURO 6 (GPL)Norme tecniche per l'installazione di dispositivi per autoveicoli rispondenti alle norme EURO 5 o EURO 6 (GPL)INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A GPL PER AUTOVEICOLI CONFORMI AL REGOLAMENTO ECE/ONU N. 115 (GPL)INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A GPL PER VEICOLI IBRIDICOMPENDIO OPERATIVOPrescrizioni tecniche per l'installazione di tutti i componenti (impianti a GPL su autoveicoli)Prescrizioni tecniche per l'installazione dei serbatoi (impianti a GPL su autoveicoli)Prescrizioni tecniche per l'installazione degli accessori dei serbatoi (impianti a GPL su autoveicoli)Prescrizioni tecniche per l'installazione dei tubi (impianti a GPL su autoveicoli)Prescrizioni tecniche per l'installazione di altri accessori (impianti a GPL su autoveicoli)Prescrizioni tecniche per l'installazione di tutti i componenti (impianti a GPL su motoveicoli e ciclomotori)Prescrizioni tecniche per l'installazione dei serbatoi (impianti a GPL su motoveicoli e ciclomotori)Prescrizioni tecniche per l'installazione degli accessori dei serbatoi (impianti a GPL su motoveicoli e ciclomotori)Prescrizioni tecniche per l'installazione dei tubi (impianti a GPL su motoveicoli e ciclomotori)Prescrizioni tecniche per l'installazione del riduttore (impianti a GPL su motoveicoli e ciclomotori)Prescrizioni tecniche per l'installazione di altri dispositivi (impianti a GPL su motoveicoli e ciclomotori)Riepilogo delle principali prescrizioni tecniche per l'installazione di impianti a GPL

QUADRO GENERALE Il sistema di alimentazione dei veicoli muniti motore a combustione interna può essere trasformato per funzionarealternativamente con benzina o GPL oppure esclusivamente con GPL (alimentazione "monofuel").I veicoli muniti fin dall'origine di impianti di alimentazione alternativa a GPL o alimentati esclusivamente a GPL sono soggetti al rilasciodell'omologazione del tipo di veicolo. I veicoli nuovi o già immatricolati che subiscono la trasformazione del sistema di alimentazioneoriginario sono soggetti al collaudo in unico esemplare a cura dei competenti UMC.

Gli impianti di alimentazione a GPL possono essere installati su:autoveicoli (autovetture, autobus, autocarri, autoveicoli per uso speciale, autoveicoli per trasporti specifici, autocaravan, ecc.) (16),motoveicoli dotati di (17):

carrozzeria con vani interni e protetti (motocicli a 2 ruote, i cosiddetti "scooter") oppure di piano di carico o cassone (tricicli oquadricicli) (20),motore a 2 o 4 tempi con potenza massima del motore non superiore a 15 kW,

ciclomotori dotati di carrozzeria con vani interni e protetti (i cosiddetti "scooter") (18). La trasformazione dell'alimentazione mediante l'installazione di impianti a GPL sui veicoli deve essere effettuata in conformità alregolamento ECE/ONU n. 67/01 le cui prescrizioni, valide dapprima per gli autoveicoli, sono state estese ai motoveicoli (17) esuccessivamente ai ciclomotori in considerazione dei risultati ottenuti in materia di contenimento dell'inquinamento atmosferico (18).

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317.1

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317.2

317.2.1

L'installazione dell'impianto a GPL è soggetta a specifica approvazione presso il competente UMC secondo le procedurepreviste dal DTNAGP (Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale) (v. inPratica 311).

DISCIPLINA APPLICABILE A decorrere dal 22.5.2001 gli impianti funzionanti a GPL installati sui veicoli devono risultare conformi al regolamento ECE/ONUn. 67/01 adottato obbligatoriamente da parte della UE (19). Le prescrizioni tecniche del suddetto regolamento sono state introdotte come norme di osservanza obbligatoria ai finidell'omologazione o dell'approvazione in unico esemplare dei veicoli tramite:

allegato 1 alla circolare 22.5.2001, prot. n. 1671-4102, per autoveicoli (16),allegato I alla circolare 19.9.2002, prot. n. 3636-MOT 2/C, per motoveicoli (17) e circolare 7.10.2002, prot. n. 4110-MOT2/C, perciclomotori (18).

Inoltre, è previsto il rilascio dell'omologazione in conformità alle prescrizioni del regolamento ECE/ONU n. 67/01 (16)esclusivamente a:

componenti specifici di impianti per autoveicoli, motoveicoli e ciclomotori, con riferimento alla parte I del regolamento ECE/ONU (16)(17), marcati anche con targhette autoadesive serigrafate inamovibili e inalterabili (6),veicoli a motore (autoveicoli) dotati fin dall'origine di impianti a GPL, con riferimento alla parte II del regolamento ECE/ONU (16).

Sono obbligatori specifici sistemi di adattamento (complessivi di trasformazione) soggetti ad omologazione nazionale perautoveicoli rispondenti ai regolamenti (CE) n. 715/2007 e n. 692/2008 (EURO 5 ed EURO 6) compresi quelli successivi che non hannomodificato i limiti di emissione (v. inPratica 311.1). È prevista anche l'installazione di sistemi speciali di adattamento al funzionamento con GPL in conformità al regolamentoECE/ONU n. 115 la cui applicazione è facoltativa e, attualmente, alternativa a quella nazionale che prevede l'omologazione dicomplessivi di trasformazione (21). Gli impianti già approvati e installati sui veicoli in circolazione prima dell'entrata in vigore delle nuove norme non devonoessere adeguati e possono conservare le caratteristiche che presentavano al momento della loro approvazione. Tuttavia a decorrere dall'1.6.2001, in occasione della sostituzione del serbatoio scaduto devono essere installati serbatoi erelative valvole di sicurezza conformi al regolamento ECE n. 67/01 nell'ottica di garantire un più elevato il grado di sicurezza degliimpianti GPL sui veicoli in circolazione (11).

INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A GPL SUGLI AUTOVEICOLI Gli impianti funzionanti a GPL installati sugli autoveicoli devono risultare conformi al regolamento ECE/ONU n. 67/01 adottato daparte della UE. Specifici complessivi di trasformazione (denominati anche sistemi di adattamento) sono invece obbligatori per autoveicolirispondenti alle norme EURO 5 ed EURO 6 (v. inPratica 317.4).

Elementi costitutivi di impianti a GPL sugli autoveicoliL'impianto è costituito da una catena funzionale di componenti la cui presenza può essere obbligatoria o facoltativa (16).

Tutti i componenti installati devono risultare omologati in conformità alle prescrizioni del regolamento ECE/ONU n. 67/01 (16).

Sono considerati componenti obbligatori: il serbatoio, la valvola di arresto all'80%, l'indicatore di livello, la valvola di sicurezzaalla sovrapressione (PRV), il dispositivo di sicurezza o termofusibile (PRD) se la valvola PRV ha portata inferiore a 17,7 m3/min (inrelazione alle caratteristiche dell'impianto), valvola di servizio controllata a distanza con valvola di eccesso di flusso (elettrovalvola),regolatore di pressione e vaporizzatore che possono essere combinati tra loro, valvola di intercettazione controllata a distanza, unità dicarica (12), tubi e/o flessibili (esclusi tubi in rame o in acciaio ed esclusi componenti installati in parte dell'impianto con pressioneinferiore a 20 kPa), dispositivo iniezione gas o miscelatore, unità elettronica di controllo e/o unità di sicurezza, camera stagna diventilazione (in relazione alle caratteristiche dell'impianto). Sono considerati componenti facoltativi: la valvola di non ritorno, la valvola di sicurezza per il tubo del gas, l'unità di dosaggiogas, l'unità di filtro GPL (in relazione alle caratteristiche dell'impianto), il sensore di pressione o temperatura, la pompa GPL, la boccolapassacavo per serbatoio, l'accoppiamento di servizio, il collettore gas per iniettori. La valvola di intercettazione controllata a distanza può essere incorporata nel regolatore di pressione/vaporizzatore o esseresistemata il più vicino possibile tra il serbatoio e lo stesso dispositivo; l'alimentazione si deve interrompere quando il motore vienespento.

Il termofusibile è un dispositivo che favorisce lo svuotamento rapido del serbatoio in caso di incendio.Valvole e dispositivo di sicurezza possono essere raggruppati in un'unica valvola denominata "multivalvola".

La funzione del dispositivo di sicurezza alla sovrapressione (termofusibile) può essere assolta dalla valvola di sicurezza allasovrapressione avente portata minima pari a 17,7 m3/min. Non possono essere accoppiati serbatoi omologati secondo il regolamento ECE n. 67/01 e componenti non omologati ECEn. 67/01 (ad esempio in occasione della sostituzione del serbatoio sui veicoli già in circolazione e muniti di impianto di alimentazionealternativa).

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ABCDEFGH317.2.2

•••• valvole.

317.2.3

317.2.4

Impianto di alimentazione a GPLserbatoio GPL,tubazioni ad alta pressione,riduttore di pressione,iniezione,centralina,fori aerazione bagagliaio,unità di carica,valvola del serbatoio e contenitore valvolare.

Norme tecniche per l'installazione del complessivo di trasformazione sugli autoveicoli Le prescrizioni tecniche del regolamento ECE/ONU n. 67/01 relative all'installazione degli impianti a GPL sugli autoveicoli incircolazione sono fissate nell'allegato 1 della circolare 22.5.2001, prot. n. 1671-4102 (16). Tale allegato stabilisce le prescrizioni generali (6), particolari e aggiuntive applicabili ai fini dell'installazione di tutti i componentidell'impianto a GPL con particolar riferimento a:

riduttore,tubazioni ad alta e a bassa pressione,serbatoi di GPL,

La trasformazione dell'alimentazione degli auotoveicoli deve essere attuata nel rispetto di alcune regole generali espressamenterichiamate dal regolamento internazionale (16):

l'installazione dei componenti deve avvenire nel pieno rispetto delle indicazioni fornite dal costruttore del veicolo e dalcostruttore dei dispositivi e degli accessori installati,l'autoveicolo trasformato, in assetto di marcia, non può mai superare la massa complessiva a pieno carico riportata nella carta dicircolazione,per installare i dispositivi e gli accessori che costituiscono l'impianto è ammesso praticare piccole aperture sul pianale del veicolo(escluse le zone di irrigidimento come scatolature, imbutiture, ecc.) senza l'approvazione della casa costruttrice.

Riduttore e tubazioni sugli autoveicoli

Il riduttore di pressione e gli apparecchi di carburazione alimentano la camera di scoppio con una miscela che ha il rapportostechiometrico corretto (per ottenere il quale è indispensabile il ricorso alla meccanica di precisione e all'elettronica). La funzione del riduttore di pressione per GPL è quella di provocare il cambio di stato del GPL da liquido a gassoso e di ridurre lapressione fino a quella atmosferica; il dispositivo modula il flusso di gas in base all'energia richiesta mantenendo il più costantepossibile il rapporto stechiometrico di 16,1:1 (7). Il miscelatore consente al gas di fluire nell'apparato di aspirazione del motore in funzione della richiesta di potenza ai diversiregimi; il miscelatore ha il compito di rendere omogenea la miscela formata dal combustibile (GPL) e dal comburente (aria) che alimentala camera di scoppio. L'attuatore installato tra il riduttore e il miscelatore serve ad aumentare la precisione del rapporto stechiometrico e consiste inuna valvola che, mossa da un velocissimo motorino elettrico, modifica il flusso del gas in funzione dei parametri della sonda Lambda edi altri elementi (come ad es.: l'accelerazione, ecc.). Le tubazioni ad alta pressione e quelle a bassa pressione servono a trasferire il gas tra i vari dispositivi che costituisconol'impianto (serbatoio, riduttore, miscelatore, ecc.) (8). Il regolatore di pressione e vaporizzatore (7), il miscelatore e l'attuatore vengono alloggiati, di norma, nel vano motore del veicolo. Il regolamento ECE/ONU n. 67/01 non prevede specifiche disposizioni per la collocazione del riduttore di pressione che,pertanto, è soggetto alle disposizioni generali valide per tutti i componenti. Stabilisce invece le caratteristiche, le modalità di ancoraggio,il sistema di collegamento e la posizione di tubi e tubazioni.

Serbatoi sugli autoveicoliI serbatoi (v. inPratica 313) sono progettati e costruiti per contenere il GPL e presentano diverse forme e dimensioni.

Il serbatoio più comune è quello di forma cilindrica, costituito da un "mantello" chiuso da una saldatura longitudinale con unasola apertura, alla quale, tramite una ghiera saldata, può essere fissato un corpo metallico (di norma di ottone) contenente le valvole dicarica e di alimentazione e l'indicatore di livello, completato con due calotte (o ogive) che vengono saldate lungo le circonferenzeestreme del corpo cilindrico (mantello). In tempi recenti sono stati prodotti serbatoi di forma "toroidale" e "lenticolare" (1) (14) per essere collocati negli spazi destinatialla ruota di scorta o in altre posizioni che garantiscano comunque la migliore utilizzazione dei volumi di carico delle autovetture (9). Il regolamento ECE/ONU n. 67/01 non fornisce specifiche prescrizioni in ordine all'ubicazione dei serbatoi, anche se ne ammette

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implicitamente l'installazione:sulla carrozzeria o sul piano di carico del veicolo,nel vano passeggeri (o di carico) a condizione che sia comunque evitata qualsiasi interferenza con i passeggeri e i vaniadeguatamente aerati (3),nella zona sottostante il veicolo.

Come invece precisato dal DTT è esclusa la possibilità di installare serbatoi che occultano i dati di identificazione delveicolo (13) (come ad esempio accade nel caso di installazione dei serbatoi toroidali o lenticolari nel vano porta ruota di scorta qualoranella parte inferiore risulti punzonato il numero di telaio). Il regolamento fissa inoltre le prescrizioni generali relative alla posizione, alle modalità di ancoraggio, alla protezione eall'identificazione del serbatoio di GPL. Relativamente alla posizione sono fissate le distanze minime del serbatoio rispetto al profiloesterno del veicolo, rispetto al suolo e all'asse anteriore; relativamente alla protezione vengono stabilite la posizione del serbatoio diGPL rispetto al serbatoio della benzina, le caratteristiche dei dispositivi di protezione dai raggi solari, da ghiaia o sassi, ecc.;relativamente all'ancoraggio (15) del serbatoio sono fissati i valori delle accelerazioni alle quali deve resistere; i dati identificativi delserbatoio riportati su apposita targhetta devono risultare sempre leggibili. Mentre i serbatoi per GPL soggetti ad omologazione nazionale erano muniti del certificato di approvazione per singoloserbatoio, i serbatoi omologati in base al regolamento ECE/ONU n. 67 e n. 67/01 riportano solamente una punzonatura recante i datiidentificativi del serbatoio e l'anno di costruzione (9). La data di scadenza dei serbatoi a GPL omologati in base al regolamento ECE/ONU n. 67/01 (sui quali non viene individuata ladata di inizio utilizzo) si calcola dalla data di collaudo dell'impianto ovvero, qualora installato prima dell'immatricolazione, dalla data diimmatricolazione del veicolo (5).

I serbatoi contenenti GPL sottoposti a verifica decennale:riportano la punzonatura della data di collaudo e della stella recante all'interno la sigla "RI" sulla targhetta contenente i dati diidentificazione apposta direttamente sull'involucro esterno del serbatoio;timbro, data e firma dell'operatore tecnico dell'UMC che ha eseguito le prove sul certificato relativo al serbatoio (modello MC 930); ilcertificato non occorre se il serbatoio è omologato ai sensi del regolamento ECE n. 67 oppure n. 67/01(in questo caso risultaapposita marcatura sulla targhetta di identificazione del serbatoio del tipo "EX 00 0000" ove la x è il numero che identifica il paeseove il serbatoio è stato omologato ("3" per l'Italia) ed i restanti numeri rappresentano il numero di omologazione).

È ammessa la modifica della posizione o del fissaggio del serbatoio della benzina, previa specifica autorizzazione delcostruttore del veicolo e nel completo rispetto delle particolari prescrizioni dettate da quest'ultimo. Il serbatoio della benzina puòessere eliminato qualora venga trasformata l'alimentazione del veicolo esclusivamente a GPL.

Valvole e altri dispositivi sugli autoveicoli Le valvole ed altri dispositivi, ancorchè non indispensabili per il funzionamento dell'impianto di alimentazione alternativa, sonodeterminanti al fine di garantire un adeguato grado di sicurezza sia durante l'utilizzazione del veicolo sia quando il veicolo viene lasciatoin sosta. I seguenti dispositivi, alcuni dei quali possono essere totalmente o parzialmente raggruppati con altri, sono correlati alla sicurezzadell'impianto a GPL:

valvola di servizio controllata a distanza con valvola di eccesso di flusso,valvola alla sovrapressione (PRV): entra in funzione in caso di sovrapressione e deve garantire un livello minimo di smaltimentodel gas,valvola automatica (valvola di arresto all'80%): ha il compito di bloccare l'immissione di carburante quando il serbatoio è riempitoall'80% del volume interno,dispositivo di sicurezza alla sovrapressione termofusibile (PRD): tale dispositivo assicura lo svuotamento rapido del serbatoioin caso di incendio ed evita l'esplosione del serbatoio,valvola di intercettazione controllata a distanza (10),indicatore di livello: serve a misurare il livello del combustibile contenuto nel serbatoio (12),unità di carica: è dotata, di norma, di un tappo di protezione (10),componenti elettrici.

La valvola di arresto all'80%, la valvola alla sovrapressione (PRV), la valvola controllata a distanza, la valvola di non ritorno e lavalvola alla sovrapressione termofusibile (PRD) possono essere totalmente o parzialmente raggruppati in unico componente che vienedenominato "multivalvola". L'installazione delle valvole, dell'indicatore di livello e dei componenti elettrici è soggetta al rispetto delle prescrizioni generalivalide per tutti i componenti e delle prescrizioni particolari espressamente previste per i singoli dispositivi dal regolamento ECE/ONU n.67/01 (16). Tali prescrizioni riguardano la posizione e la protezione della valvola di intercettazione, dell'unita di carica, dei componentielettrici, ecc.

INSTALLAZIONI DI IMPIANTI A GPL SUI MOTOVEICOLI E SUI CICLOMOTORI Le prescrizioni tecniche del regolamento ECE/ONU n. 67/01 relative all'installazione degli impianti a GPL sui motoveicoli e suiciclomotori in circolazione sono fissate nell'allegato I alla circolare 19.9.2002, n. 3636-MOT 2 /C (17). Tale allegato (desunto con le opportune modifiche da quello valido per gli autoveicoli) stabilisce le prescrizioni generali (6),particolari e aggiuntive applicabili ai fini dell'installazione di tutti i componenti dell'impianto funzionante a GPL sui motoveicoli e sui

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317.3.2

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ciclomotori con particolar riferimento a:riduttore (se previsto in relazione alle caratteristiche del veicolo),tubazioni ad alta pressione e a bassa pressione,serbatoio di GPL,valvole.

La trasformazione dell'alimentazione dei motoveicoli e dei ciclomotori deve essere attuata nel rispetto di alcune regole generaliespressamente richiamate dal regolamento internazionale (17):

installazione dei componenti deve essere effettuata nel pieno rispetto delle indicazioni fornite dal costruttore del veicolo e dalcostruttore dei dispositivi e degli accessori installati;motoveicoli e ciclomotori trasformati non possono mai superare, in assetto di marcia, la massa complessiva a pieno caricoriportata nei documenti di circolazione;per realizzare l'installazione dei dispositivi e degli accessori che costituiscono l'impianto è ammesso praticare piccole aperture sulpianale del veicolo (escluse le zone di irrigidimento come scatolature, imbutiture, ecc.) senza l'approvazione della casa costruttrice.

Non è ammessa l'alimentazione del motore con combustibili gassosi nei veicoli che sono muniti di impianto di riscaldamentoo di aerazione con prelevamento dell'aria nell'ambiente chiuso intorno al motore e non direttamente dall'atmosfera esterna (20).

Riduttore e tubazioni sui motoveicoli e ciclomotori Per quanto attiene al riduttore di pressione, agli apparecchi di carburazione, al miscelatore, all'attuatore e alle tubazioni adalta pressione e quelle a bassa pressione valgono le stesse considerazioni svolte per gli autoveicoli (v. inPratica 317.1.1). Non è obbligatoria la presenza del vaporizzatore che, in relazione alle caratteristiche ed alla tipologia dell'impianto, può nonessere presente (17). Il regolatore di pressione e vaporizzatore (7), il miscelatore e l'attuatore vengono alloggiati, di norma, nei pressi del motore delveicolo. Il riduttore deve essere installato in conformità alle prescrizioni previste dal regolamento ECE/ONU n. 67/01 che, nel caso deimotoveicoli stabilisce oltreché disposizioni generali valide per tutti i componenti anche disposizioni specifiche relative alla posizione ealle modalità di ancoraggio del dispositivo. Per quanto attiene a tubi e tubazioni il regolamento prevede specifiche prescrizioni in ordine alle modalità di ancoraggio, alsistema di collegamento e alla posizione.

Serbatoi sui motoveicoli e ciclomotori Per quanto riguarda i serbatoi (9) valgono le stesse considerazioni generali svolte a proposito degli autoveicoli (v. inPratica317.2.1). Il regolamento ECE/ONU n. 67/01 non fornisce specifiche prescrizioni in ordine all'ubicazione dei serbatoi su motoveicoli eciclomotori, anche se ne ammette implicitamente l'installazione in un "vano interno, sufficientemente protetto da collisioni". A proposito dell'installazione del serbatoio sui motoveicoli, il DTT ha chiarito che, pur essendo i tricicli ed i quadricicli del tuttoassimilabili agli autoveicoli ai fini del posizionamento del serbatoio di GPL non è ammessa l'installazione del serbatoio sul tetto(carrozzeria) in quanto non sono disponibili sufficienti informazioni sulla resistenza delle carrozzerie di tali veicoli (20).

Pertanto, in linea generale, è ammessa l'installazione di serbatoi (17) (20):sul piano di carico o nel cassone del veicolo (tricicli e quadricicli),nella zona sottostante il veicolo (tricicli e quadricicli),nei vani interni dei motocicli o ciclomotori a 2 ruote ("scooter").

Il regolamento fissa le prescrizioni generali relative alla posizione, alle modalità di ancoraggio, alla protezione eall'identificazione del serbatoio di GPL. Relativamente alla posizione sono fissate le distanze minime del serbatoio rispetto all'asseanteriore e posteriore del veicolo, l'ubicazione del serbatoio rispetto alla carrozzeria. Relativamente alla protezione è stabilita laposizione del serbatoio di GPL rispetto al serbatoio della benzina e ai silenziatori e condotti di scarico. Relativamente all'ancoraggiodel serbatoio vengono fissate le sollecitazioni alle quali deve resistere; i dati di identificazione del serbatoio riportati su appositatarghetta devono risultare sempre leggibili. Per quanto attiene alla validità dei serbatoi di GPL si rinvia alle considerazioni già svolte per gli autoveicoli (v. inPratica317.1.2).

Per ciclomotori, non è prevista la possibilità di:modificare le caratteristiche, la posizione e il fissaggio del serbatoio della benzina,eliminare il serbatoio della benzina trasformando l'alimentazione del veicolo esclusivamente a GPL.

Valvole e altri dispositivi sui motoveicoli e ciclomotori

Per quanto riguarda le valvole e gli altri dispositivi valgono le stesse considerazioni svolte per gli autoveicoli (v. inPratica317.1.3). L'installazione delle valvole, dell'indicatore di livello e dei componenti elettrici è soggetta al rispetto delle prescrizioni generalivalide per tutti i componenti e delle prescrizioni particolari espressamente previste per i singoli dispositivi dal regolamento ECE/ONU n.67/01 valido per motoveicoli e ciclomotori (17). Tali prescrizioni riguardano la posizione e la protezione della valvola di intercettazione,dell'unita di carica, dei componenti elettrici, ecc.

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Per motoveicoli e ciclomotori la valvola di intercettazione non è obbligatoria qualora il tubo tra regolatore di pressione e serbatoioha una lunghezza inferiore a 1 metro e contiene gas nella fase gassosa (17).

INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A GPL PER AUTOVEICOLI RISPONDENTI ALLE NORME EURO 5 E EURO 6 (GPL) I complessivi di trasformazione a GPL per autoveicoli rispondenti ai regolamenti (CE) n. 715/2007 e n. 692/2008 (EURO 5ed EURO 6) compresi quelli compresi quelli successivi che non hanno modificato i limiti di emissione (v. inPratica 311.1), denominatianche sistemi di adattamento speciali in analogia alla definizione adottata dal regolamento UNECE n. 115, sono costituiti da una catenafunzionale di dispositivi installati sull'autoveicolo in conformità alle prescrizioni del regolamento ECE/ONU 67/01.

Detti dispositivi, fatta eccezione per le tubazioni rigide, sono rispondenti alle prescrizioni del citato regolamento. La norma si applica obbligatoriamente ai suddetti autoveicoli già in circolazione (v. inPratica 311.2) e a quelli da immettere incircolazione (v. inPratica 311.3) (4).

Elementi costitutivi per autoveicoli rispondenti alle norme EURO 5 o EURO 6 (GPL) I sistemi specificamente omologati per veicoli EURO 5 ed EURO 6 (v. inPratica 311.1), fermo restando l'eventuale equivalenzatecnica di alcuni dispositivi, sono caratterizzati essenzialmente da:

regolatore di pressione e/o vaporizzatore,pompa, installata nel serbatoio, con funzione di dosaggio di gas verso i dispositivi di alimentazione,miscelatore e/o dispositivi di iniezione,unità di controllo, che agisce nella gestione del sistema speciale di adattamento.

Rientrano tra i suddetti dispositivi anche quelli che modificano le condizioni di immissione del carburante GPL nel motore.

Omologazione dei complessivi per autoveicoli rispondenti alle norme EURO 5 o EURO 6 (GPL) L'omologazione dei sistemi per veicoli EURO 5 ed EURO 6 (v. inPratica 311.1) deve essere richiesta da parte del costruttoredel sistema presso un CPA tramite la presentazione di:

apposita domanda,scheda informativa, redatta in conformità al modello riportato nell'allegato 3 (Modello di scheda informativa per un sistema speciale diadattamento a GPL di un veicolo) alla circolare 9.2.2009, prot. n. 12816/23.36.14, e ai relativi disegni.

Il CPA, effettuate le verifiche e prove su un veicolo rappresentativo della famiglia di autoveicoli (21), trasmette alla competenteDivisione della Direzione generale per la motorizzazione:

fascicolo di omologazione del sistema,verbale delle verifiche e prove,manuale di installazione con le informazioni minime previste,manuale per l'utente,informazioni relative al funzionamento,copia conforme dei certificati di omologazione dei dispositivi,certificato di omologazione del sistema.

Nel certificato di omologazione, redatto in conformità al modello di cui all'allegato 1 (Modello del certificato di omologazionenazionale di un sistema speciale di adattamento a GPL) alla suddetta circolare 9.2.2009, sono riportati i dati essenziali del costruttore,quelli relativi al sistema speciale di adattamento ed i dati concernenti i tipi di autoveicoli che compongono la famiglia cui il sistemaspeciale di adattamento è diretto. La variazione di una o più delle caratteristiche essenziali comporta un'estensione dell'omologazione mentre la variazione di altrecaratteristiche comporta il solo aggiornamento dell'omologazione.

Norme tecniche di installazione per autoveicoli rispondenti alle norme EURO 5 o EURO 6 (GPL) L'approvazione dell'installazione di sistemi specificamente omologati per veicoli EURO 5 ed EURO 6 (v. inPratica 311.1) èsubordinata alla presentazione di specifica documentazione (v. inPratica 311.2.9).

L'UMC approva la trasformazione dopo aver verificato (4):rispondenza del sistema alle prescrizioni riportate nel manuale d'installazione,conformità dei dati distintivi concernenti i dispositivi installati rispetto a quelli dichiarati e riportati nella documentazione(denominazione del costruttore, individuazione dei tipi di dispositivi e relativi numeri di omologazione, ecc.),rispondenza del veicolo alle prescrizioni dei numeri 17.1, 17.2, 17.3, 17.4, 17.5, 17.6, 17.7, 17.8, 17.9, 17.10, 17.11 e 17.12 delregolamento UNECE n. 67-01 revisione 02 per i sistemi a GPL, ed eventuali successive modificazioni e integrazioni (2).

INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A GPL PER AUTOVEICOLI CONFORMI AL REGOLAMENTO ECE/ONU N. 115 (GPL)

L'applicazione del regolamento ECE/ONU n. 115 relativo all'omologazione dei sistemi speciali di adattamento al GPL perautoveicoli che permettono di utilizzare tale carburante nel loro sistema di propulsione ha attualmente carattere facoltativo e quindirimane tuttora in vigore la normativa nazionale che prevede l'omologazione dei cosiddetti "complessivi di trasformazione" (v. inPratica316.2 e inPratica 316.4).

I suddetti sistemi speciali di adattamento al GPL per autoveicoli devono essere omologati presso un CPA (21).L'approvazione della trasformazione è subordinata alla presentazione di specifica documentazione (v. inPratica 311.2.10).

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••••

••

317.6

L'UMC, procede all'aggiornamento della carta di circolazione previa verifica:della documentazione presentata,che il tipo di veicolo è presente tra quelli riportati nell'addendum,del certificato di omologazione,della conformità dell'installazione con quanto indicato nel manuale di installazione del costruttore del sistema speciale di adattamentoe della conformità dei componenti installati con quelli omologati,del corretto funzionamento del veicolo e del sistema,del controllo della targhetta apposta dall'installatore.

Le procedure per effettuare la prova di tenuta per i sistemi speciali di adattamento a GPL consistono nel controllo tramiterilevatore di gas o fuoriuscita di fluido di tutti i dispositivi e accessori del sistema. La prova di tenuta è effettuata in conformità a quanto previsto dall'allegato 4 del regolamento UNECE n. 115 e la dichiarazionesull'esito di tale prova, è firmata dal responsabile della officina installatrice autorizzata all'effettuazione delle prove di tenuta (v. inPratica314). I requisiti minimi per il fissaggio dei serbatoi di GPL (22) (fasce, bulloni, rondelle, piastre, ecc.) sono indicati nell'allegato 5 alregolamento ECE/ONU n. 115 (21).

INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A GPL PER VEICOLI IBRIDI I veicoli ibridi (dotati di propulsione meccanica ricavata da un carburante di consumo e da un dispositivo perl'immagazzinamento dell'energia elettrica) in circolazione possono essere trasformati ad alimentazione GPL tramite specificisistemi di adattamento omologati.

L'installazione è subordinata all'approvazione presso il competente UMC (v. inPratica 311.1).

CONTINUAParte 1 di 2. Per le restanti parti di testo vedasi: Parte 2.

NOTE 04/12/2013 Modificato paragrafo 317.4 ed eliminata nota (23).

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317.7317.7.1

317.7.2

Aggiornato al 04/12/2013317 - Installazione impianti di alimentazione a gas di petrolio liquefatto (GPL)

CONTENUTOCOMPENDIO OPERATIVOPrescrizioni tecniche per l'installazione di tutti i componenti (impianti a GPL su autoveicoli)

Componente Caratteristica Note All. circ. 22.5.2001Tutti Protezione Devono essere protetti da movimenti relativi,

collisioni, ghiaia, carico e scarico del veicolo,movimenti del carico

1.f)

Sporgenza oltrela sagoma delveicolo

Non ammessa (ad eccez. dell'unità di carica fino a10 mm)

1.j)

Sporgenza inbasso rispettoal veicolo

Non ammessa (ad eccez. del serbatoio) se altraparte del veicolo non è situata più in basso nelraggio di 150 mm

1.k)

Distanza da tubodi scarico o fontidi calore

Almeno 100 mm oppure deve essere presenteadeguato schermo

1.l)

Perdite Devono essere assenti 1.e)

Prescrizioni tecniche per l'installazione dei serbatoi (impianti a GPL su autoveicoli)

Componente Caratteristica Note All. circ. 22.5.2001Serbatoio Posizione Non deve essere nel comparto motore 2.a)

Posizione In conformità alle istruzioni del costruttore delserbatoio

2.b)

Posizione Non deve essere davanti al piano verticalecontenente l'asse anteriore

4.a)

Posizione Il serbatoio nel vano passeggeri non deveinterferire con i passeggeri

4.d)

Posizione Quando il serbatoio è installato nell'abitacolo o nelbagagliaio chiuso occorrono due prese d'aria (nonostruibili) nella parte bassa, con diam. non inferiorea 25 mm

4.p)

Posizione dalprofilo esternodel veicolo

Il serbatoio può essere collocato: lateralmente, inaderenza alle pareti interne della carrozzeria senzaeliminazioni di parti interne; posteriormente adalmeno 75 mm dal profilo del paraurti post. ma nona contatto con la carrozzeria

4.m)

Posizionerispetto alsuolo

Almeno 200 mm (con veicolo in ordine di marcia)oppure protetto anteriormente e ai lati senzasporgere inferiormente alla struttura di protezione

2.e)

Protezione I serbatoi sulla carrozzeria o sul piano di caricodevono essere protetti dai raggi solari concontenitori a pareti forate su almeno 180°

4.b)

Protezione I serbatoi sotto la carrozzeria devono essereprotetti anteriormente e lateralmente

4.g)

Protezione I serbatoi di benzina e GPL non possono essere adiretto contatto; non sono ammesse modifiche dicaratteristiche, posizione e fissaggio del serbatoiodella benzina (se non con nulla osta); il serbatoiobenzina può essere eliminato

4.h), 4i)

Protezione Non devono esserci contatti metallo su metallo (adeccez. punti fissaggio)

2.c)

Protezione Tra serbatoio e veicolo occorre materialeantiscintillio, cedevole e non igroscopico

4.f)

Protezione Il serbatoio e l'eventuale camera stagna devonoessere protetti dal carico con struttura metallica(autocarri)

4.l)

Sporgenze Vicino al serbatoio non devono esserci sporgenzeo spigoli vivi, parti suscettibili di agganciarepersone (i raggi di racc. fino a 2 m dal suolodevono essere di almeno 2,5 mm esclusi dispositividi protez. laterale di cui direttiva 89/297/CE)

4.e)

Fissaggio Il serbatoio deve essere fissato permanentementeal veicolo e deve resistere a sollecitazioni dovutead accelerazioni nella direzione di marcia e

2.d).f)

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[1]

I requisiti per il fissaggio dei serbatoi suggeriti dalle vigenti disposizioni sono (15):

[2]

317.7.3

317.7.4

ortogonali [1]Presenza piùserbatoi

Ogni serbatoio deve essere collegato a un tubo dialimentazione con valvola di non ritorno all'uscitadella valvola di servizio controllata a distanza evalvola idrostatica di sicurezza sul tubo dialimentazione all'uscita della valvola di non ritorno[2]

2.g), 2.h)

Estremiidentificazione

Leggibili 4.j)

I serbatoi devono essere fissati ed in modo che ne sia assicurata l'inamovibilità in caso di sollecitazioni dovute alleaccelerazioni (nella direzione di marcia ed in quella normale) pari a:

20 g (direzione di marcia) e 8 g (ortogonale alla direzione di marcia) per veicoli della categoria M1 e N1,10 g (direzione di marcia) e 5 g (ortogonale alla direzione di marcia) per veicoli della categoria M2 e N2,6,6 g (direzione di marcia) e 5 g (ortogonale alla direzione di marcia) per veicoli della categoria M3 e N3.

fasce da 30 mm x 1,5 mm, supporti di fissaggio al veicolo aventi dimensioni minime di 30 mm x 3 mm ediametro dei bulloni non inferiore a M10 per serbatoi aventi capacità nominale inferiore o uguale a 80 l;fasce da 50 mm x 2 mm, supporti di fissaggio al veicolo aventi dimensioni minime di 50 mm x 6 mm e diametrodei bulloni non inferiore a M12 per serbatoi aventi capacità nominale compresa tra 80 e 150 l.

Ogni serbatoio, nel caso vi siano più serbatoi collegati ad un singolo tubo di alimentazione, deve essere dotato diuna valvola di non ritorno installata all'uscita della valvola di servizio controllata a distanza e da una valvolaidrostatica di sicurezza installata sul tubo di alimentazione all'uscita della valvola di non ritorno. Un adeguato filtrodeve essere installato a monte della valvola di non ritorno atto a prevenire la perdita di funzionalità della valvola dinon ritorno.La valvola di non ritorno e la valvola idrostatica di sicurezza sul tubo di alimentazione non sono richieste se lacontropressione della valvola di servizio controllata a distanza, in posizione chiusa, supera 500 kPa. In questocaso le valvole controllate a distanza devono essere costruite in modo che non sia possibile l'apertura simultaneadi più di una valvola per più di due minuti.

Prescrizioni tecniche per l'installazione degli accessori dei serbatoi (impianti a GPL su autoveicoli)

Componente Caratteristica Note All. circ. 22.5.2001Accessoriserbatoio

Obbligo camerastagna

La camera stagna è obbligatoria se il serbatoionon è installato all'esterno e gli accessori nonsono protetti da sporco e acqua

3.f)

Posizionecamera stagna

Deve risultare in comunicazione diretta conl'atmosfera tramite tubi flessibili correttamentefissati (a tenuta) alla camera e aperture diventilazione verso il basso ma non nell'arcopassa ruota o su fonte di calore (es. silenziatore);sez. libera min. della bocchetta d'areazione: 400mm2

3.g), 3.h), 3.i), 3.j)

Protezionecamera stagna

L'eventuale camera stagna deve essere protettadal carico con struttura metallica (autocarri)

4.l)

Protezioneaccessoriserbatoio

Gli accessori del serbatoio (eccetto camerastagna e tubi fless.) devono risultare a: 50 mm daelementi telaio, nervature, sospensioni, serbatoiobenz., valvole ed elementi rigidi del sistemafrenante, parti struttura traino veicolo;150 mmlateralmente da contorno veicolo; 350 mm (senon protetti da serbatoio) posteriormente dacontorno esterno paraurti veicolo

4.n)

Letturaindicatore livello

Agevole oppure presenza ripetitore vicino alposto di guida

4.j)

Prescrizioni tecniche per l'installazione dei tubi (impianti a GPL su autoveicoli)

Componente Caratteristica Note All. circ. 22.5.2001Tubi Posizione Tubi o flessibili nel vano passeggeri o nel vano

bagagli devono risultare di lunghezza contenuta;tubi e connessioni possono essere ubicati nelvano passeggeri o bagagli se le connessionisono nella camera stagna e le connessioni tra itubi e i componenti dotate di protezione (intubati);per veicoli M2 e M3 non si applicano prescrizionise tubi, flessibili e connessioni sono inconnessione con l'atmosfera

3.y), 3.z)

Caratteristiche Devono essere: privi di saldature, in rame rivestitiin gomma o plastica, in acciaio inox o acciaio conprotezione per corrosione o se non metallici,omologati regolamento ECE/ONU n. 67/01. Nonsono ammesse brasature, giunti saldati o

3.k), 3.m), 3.s), 3.l)

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317.7.5

317.7.6

317.7.7

graffettati. Dimensioni: diam. est. non inf. 12 mm espessore non inf. a 0,8 mm

Ancoraggio I tubi: non devono essere soggetti a vibrazioni osollecitazioni meccaniche (tubi metallici) o asollecitazioni meccaniche (tubi non metallici),devono essere protetti nei punti di fissaggio e dipassaggio attraverso la lamiera (tubi rigidi oflessibili), non devono essere posizionati neipunti di giunzione della struttura del veicolo (tubimetallici o i flessibili)

3.n), 3.o), 3.p),3.q), 3.r)

Collegamento I tubi devono essere collegati con adeguatiraccordi (in acciaio inox per tubi di acciaio inox,compatibili ai fini della corrosione, con blocchettiresistenti alla corrosione, giunti a deformazione indue parti per tubi in acciaio, biconico o a doppiaflangia per tubi in rame, ecc.); i raccordi devonoessere ispezionabili, in numero minimo possibile

3.t), 3.u), 3.v), 3.w),3.x),

Prescrizioni tecniche per l'installazione di altri accessori (impianti a GPL su autoveicoli)

Componente Caratteristica Note All. circ. 22.5.2001Valvola diintercet-tazione

Posizione Tra serbatoio e regolatore dipressione/vaporizzatore (il più vicino possibile oincorporata nel regolatore dipressione/vaporizzatore)

3.aa)

Collegamento Deve interrompere l'alimentazione con motorespento e alimentato con secondo carburante

3.aa)

Unità dicarica

Protezione Protetta da sporco e acqua 3.bb)Posizione All'esterno del veicolo per serbatoi nel vano

passeggeri o bagagli3.cc)

ComponentiElettrici

Posizione Con fusibile di protezione raggiungibile senzauso attrezzi; collegati e isolati contro passaggio dicorrente nelle parti contenenti carburanti (zonecon press. sup. 20 kPa); protetti; non generarescintille se alloggiati in camera stagna; adeguatosistema selezione carburante.

3.dd), 3.ee), 3.ff),3.gg), 3.hh), 3.ii)

Dispositivosicurezza PRD

Posizione Deve essere installato sul serbatoio con scariconella camera stagna di ventilazione

3.jj)

Prescrizioni tecniche per l'installazione di tutti i componenti (impianti a GPL su motoveicoli e ciclomotori)

Componente Caratteristica Note All. circ. 19.9.2002Tutti Posizione Devono risultare (ad eccez. apparecchiature

non interessate da flusso gas): in sensolongitudinale tra i piani verticali per i due assimeno una porzione ant. pari a 1/3 distanzainterassi; in senso trasversale interni allasagoma

4.a)

Posizioneesternamentealla carrozzeria

Non devono presentare parti spigolose otaglienti che aumentano rischio lesioni dipersona urtata da veicolo, suscettibili diagganciare cose o persone, con raggio diraccordo inferiore a 2,5 mm (ad eccez. di partiche sporgono meno di 5 mm dalla superficie est.che devono avere angoli smussati o consporgenze inf. a 1,5 mm)

4.b)

Protezione Devono essere protetti da movimenti relativi,collisioni

1.f)

Sporgenza oltrela sagoma delveicolo

Non ammessa (ad eccez. dell'unità di carica finoa 10 mm)

1.h)

Sporgenza inbasso rispettoal veicolo

Non ammessa (ad eccez. del serbatoio) se altraparte del veicolo non è situata più in basso nelraggio di 150 mm

1.i)

Distanzada tubo discarico o fontidi calore

Almeno 100 mm oppure deve essere presenteadeguato schermo

1.j)

Perdite Devono essere assenti 1.e)

Prescrizioni tecniche per l'installazione dei serbatoi (impianti a GPL su motoveicoli e ciclomotori)

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317.7.8

317.7.9

Componente Caratteristica Note All. circ. 19.9.2002Serbatoio Posizione In vano interno, protetto da collisioni 2.a)

Posizione In conformità alle istruzioni del costruttore delserbatoio

2.b)

Posizione Quando il serbatoio è installato in vanooccorrono due prese d'aria nella parte bassa,con diam. non inferiore a 25 mm

4.g)

Posizione Il serbatoio può essere collocato inaderenza alle pareti interne dellacarrozzeria senza eliminazioni diparti esterne

2.d)

Posizione Distanza serbatoio GPL e accessorie silenziatore o condotti di scarico nondeve essere inf. a 50 mm oppure a30 mm se risulta interposto diaframmatermicamente isolante di almeno 1 mm

4.d)

Protezione I serbatoi di benzina e GPL non possono esserea diretto contatto; non sono ammesse modifichedi caratteristiche, posizione e fissaggio delserbatoio della benzina

4.h), 4f)

Protezione Non devono esserci contatti metallo su metallo(ad eccez. punti fissaggio), parti sporgenti ospigoli vivi

2.c)

Protezione Tra serbatoio e veicolo occorre materialeantiscintillio e non igroscopico

4.c)

Fissaggio Il serbatoio deve essere fissatopermanentemente al veicolo e deve resistere asollecitazioni dovute ad accelerazioni daimpatto pari a 20 g

2.d), 2.e)

Estremiidentificazione

Leggibili 4.e)

Linea dialimentazione

Non deve risultare nel passaruota; se non èpossibile altra soluzione deve risultare protettacon guaina o opportuna protezione contro urti

4.n)

Prescrizioni tecniche per l'installazione degli accessori dei serbatoi (impianti a GPL su motoveicoli e ciclomotori)

Componente Caratteristica Note All. circ. 19.9.2002Accessori Protezione

accessoriserbatoio

Gli accessori del serbatoio (eccetto camerastagna e tubi fless.) devono risultare a: 50 mmda elementi telaio, sospensioni, serbatoio benz.,valvole ed elementi rigidi del sistema frenante

4.k)serbatoio

Letturaindicatoredi livello

Agevole oppure presenza ripetitore vicino postodi guida

4.e), 4.l)

Prescrizioni tecniche per l'installazione dei tubi (impianti a GPL su motoveicoli e ciclomotori)

Componente Caratteristica Note All. circ. 19.9.2002Tubi Caratteristiche Devono essere: privi di saldature, in rame

rivestiti in gomma o plastica, in acciaio inox oacciaio con protezione per corrosione o se nonmetallici, omologati regolamento ECE/ONU67/01.Non sono ammesse brasature, giunti saldati ograffettati. Dimensioni: diam. est. non inf. 12 mme spessore non inf. a 0,8 mm

3.f), 3.h), 3.n), 3.g)

Ancoraggio I tubi: non devono essere soggetti a vibrazioni osollecitazioni meccaniche (tubi metallici) o asollecitazioni meccaniche (tubi non metallici),devono essere protetti nei punti di fissaggio e dipassaggio attraverso la lamiera (tubi rigidi oflessibili), non devono essere posizionati neipunti di giunzione della struttura del veicolo (tubimetallici o i flessibili)

3.i), 3.j), 3.k), 3.l),3.m)

Collegamento I tubi devono essere collegati con adeguatiraccordi (in acciaio inox per tubi di acciaio inox,compatibili ai fini della corrosione, con blocchettiresistenti alla corrosione, giunti a de formazionein due parti per tubi in acciaio, biconico o adoppia flangia per tubi in rame, ecc.); i raccordi

3.o), 3.p), 3.q), 3.r),3.s),

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317.7.10

317.7.11

317.7.12

devono essere ispezionabili, in numero minimopossibile

Collegamenti I collegamenti soggetti a vibrazione ospostamenti devono essere flessibili o realizzaticon soluzioni alternative adeguate

4.o)

Prescrizioni tecniche per l'installazione del riduttore (impianti a GPL su motoveicoli e ciclomotori)

Componente Caratteristica Note All. circ. 19.9.2002Riduttore Posizione Distanza dai condotti o silenziatori di scarico

non inf. a 50 mm oppure a 30 mm se risultainterposto diaframma termicamente isolante dialmeno 1 mm

4.m)

Ancoraggio Deve essere fissato direttamente oindirettamente a pareti interne della carrozzeriao al telaio; è vietato l'ancoraggio al motore oelementi ad esso connessi

4.m)

Prescrizioni tecniche per l'installazione di altri dispositivi (impianti a GPL su motoveicoli e ciclomotori)

Componente Caratteristica Note All. circ. 19.9.2002Valvola diintercet-tazione

Posizione Tra serbatoio e regolatore di pressione (il piùvicino possibile o incorporata nel regolatore dipressione); la valvola non è obbligatoria se tuboha lungh. inf. a 1m e contiene gas in fasegassosa

3.t)

Collegamento Deve interrompere l'alimentazione con motorespento e alimentato con secondo carburante

3.t)

Accesso Agevole 4.e)

Posizione Può essere all'esterno o sulla multivalvola;accessibile

4.p)

Protezione Protetta da sporco e acqua 3.u)Componentielettrici

Posizione Con fusibile di protezione raggiungibile senzauso attrezzi; collegati e isolati contro passaggiodi corrente nelle parti contenenti carburanti(zone con press. sup. 20 kPa); protetti;adeguato sistema selezione carburante

3.v), 3.w), 3.x), 3.y),3.z)

Dispositivosicurezza PRD

Posizione Deve essere installato sul serbatoio 3.aa)

Riepilogo delle principali prescrizioni tecniche per l'installazione di impianti a GPL

Componenti [*] PrescrizioniTutticomponenti

protezione da movimenti relativi, collisioni, pietrisco, carico e scarico, movimenti del caricoposizione non ammessa sporgenza in basso (ad eccez. serbatoio) se altra parte non è

situata più in basso nel raggio di 150 mm≥ 100 mm dal tubo di scarico e da fonti di calore o adeguato schermo

perdite assentiSerbatoi installazione vietata nel comparto motore

davanti all'asse anteriorese interferiscono con i passeggeri

posizione ≥ 75 mm dal profilo del parurti post. (non a contatto con carrozzeria)posizione interna ammessa in aderenza alle pareti interne (rivestimento)posizione interna (nelbagagliaio o abitacolo)

occorrono due prese aria (non ostruibili) in basso (diam. ≥ 25 mm)

posizione esterna (sottola carrozzeria)

rispetto al suolo ≥ 200 mm (in ordine di marcia) o protetto anteriormente e ai latiprotetti anteriormente e lateralmentenon a contatto diretto con serbatoio benzina

posizione esterna (sullacarrozzeria o piano dicarico)

protetti dai raggi solari su 180° con contenitori a pareti forateprotetti dal carico con struttura mettalica (autocarri)

ancoraggio non devono esserci contatti metallo-metallooccorre materiale antiscintillio, cedevole, non igroscopico

più serbatoi ognuno deve essere collegato ad un tubo di alimentazione, con valvola di nonritorno e idrostatica di sicurezza (salvo eccezioni)

Camera stagna installazione obblig. se serbatoio non è all'esterno e accessori non protetti da sporco e acquain comunicazione diretta con atmosfera (tramite tubi flessibili che non scaricano

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[*]

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

(6)

(7)

(8)

nel passaruota o a dist. < 100 mm da fonte di calore)protetta dal carico con struttura metallica (autocarri)

Accessoriserbatoio

installazione ≥ 50 mm da elementi telaio, nervature, sospensioni, serb. benzina, sitemafrenante, struttura traino≥ 150 mm lateralmente da contorno veicolo≥ 350 mm da profilo del parurti posteriore (o protetti da serbatoio)

Tubi installazione privi di saldatureancoraggio non devono essere soggetti a vibrazioni e sollecitazioni

Unità di carica posizione protetta da sporco e acquaall'esterno del veicolo

La tabella riepiloga sinteticamente le principali prescrizioni tecniche per l'installazione dell'impianto di alimentazione. Per idettagli occorre consultare la vigente normativa.

V. anche specifica approvazione per serbatoi toroidali come da verbale-tipo del CSRPAD di Roma.Per quanto riguarda i veicoli a CNG v. Allegato I alla circolare 21.11.2002 prot. n. 4043-MOT2/C mentre per quanto riguarda i veicoli a GPL v. Allegato 1 allalettera circolare 22.5.2001 prot. n. 1671-4102.Sono state fornite prescrizioni aggiuntive alle norme di installazione indicate con circolare DTTSIS 22.5.2001 n. 1671-4102: in merito alla necessità direalizzare i fori di aerazione qualora i serbatoi vengano installati nell'abitacolo o nel bagagliaio chiuso.V. circolare DTTSIS 8.4.2002 prot. n. 1383/MOT2/C.V. circolare DTT 9.2.2009 prot. n. 12816/23.36.14 e circolare 10.12.2010 prot. n. 98926.V. circolare DTTSIS 16.11.2000, n. B76/2000/MOT.Il regolamento ECE/ONU n. 67/01 prevede che i componenti del sistema risultino:

installati in modo adeguato,non sporgenti oltre la sagoma del veicolo (ad eccezione dalla valvola di carica che può sporgere di 10 mm),in nessuna sezione trasversale, ad eccezione del serbatoio e compresi i materiali di protezione, non sporgenti in basso rispetto al veicolo salvo nel caso

in cui un'altra parte del veicolo nel raggio di 150 mm non sia situata più in basso,non collocati nel raggio di 100 mm dal tubo di scarico o da fonti di calore simili a meno che non siano opportunamente schermati,protetti da danni dovuti ai movimenti relativi del veicolo, collisioni, ghiaia, carico e scarico, movimenti del carico,compatibili per l'utilizzo di GPL,nel rispetto delle prescrizioni di installazione del costruttore del veicolo e dei componenti.

V. circolare DTTSIS 22.5.2001 prot. n. 1671-4102.È consentita la marcatura con targhette autoadesive serigrafate inamovibili e inalterabili (v. circolare DTTSIS 1.6.2001, n. 1837-MOT).La pressione del GPL, a monte del 1° stadio, può ritenersi compresa tra i 2,5-15,5 bar rispettivamente con temperature tra -10° e +40°C alla condizione cheil volume del gas, allo stato liquido, sia sempre inferiore alla capacità effettiva del serbatoio (tale condizione dovrebbe essere assicurata dal buonfunzionamento del limitatore di riempimento).Il regolamento ECE n. 67 prevede che l'evaporatore/riduttore sia costruito con materiali compatibili con il GPL (per la verifica può essere usato il n-esano); ildispositivo deve, inoltre, essere compatibile con il liquido refrigerante del motore e regolato ad una pressione uguale a due volte quella di taratura.Il vaporizzatore deve essere progettato in modo tale che, quando l'alimentazione del GPL raggiunge una pressione di 5.000 kPa, il flusso deve essereinterdetto.Il "regolatore di pressione", nel caso di utilizzo dell'iniezione del GPL allo stato liquido, sostituisce il tradizionale "riduttore/evaporatore".Le principali caratteristiche tecniche di un tradizionale evaporatore-riduttore per GPL sono:

specifiche del materiale impiegato;pressione massima di prova (minimo 4.500 kPa, circa 45 bar);pressione di regolazione ai diversi "stadi" (il numero delle "camere" e dei valori delle pressioni non sono vincolati);sensibilità e precisione di regolazione della riduzione di pressione;temperatura di lavoro (valori non vincolati);portata;tensione di alimentazione (12 Vcc);potenza della bobina.

Il "miscelatore", consente al gas (GPL) di fluire in base ai valori della depressione presente nello stesso, in funzione delle richieste di potenza ai diversiregimi, e rende più omogenea la miscela formata dal combustibile e dal comburente (aria).L'"attuatore" serve ad aumentare la precisione del rapporto stechiometrico e consiste in una valvola a valle del riduttore che, mossa da un velocissimomotorino elettrico, modifica il flusso del gas in base ad impulsi elettrici che "aprono" o "chiudono" in relazione a parametri della sonda Lambda e altrielementi come la richiesta di accelerazione, ecc.Tutti gli elementi sopraelencati, se per GPL e di nuova progettazione, dal 15.2.2000 devono essere omologati esclusivamente secondo le prescrizioniECE/67-01.Le norme ECE/67, per identificare un tubo omologato per l'impiego di GPL, prevedono una marcatura a intervalli non superiori a 0,5 m di numeri e simboliidentificativi di:

marchio di fabbrica,anno di fabbricazione,

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(9)

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(19)

(20)

(21)

(22)

dimensione,tipo,contrassegno GPL.

I tubi non possono superare i 20 mm di diametro interno e devono resistere a temperature da -25 a +80 °C e a pressioni massime di funzionamento di 4.500kPa (pressione di prova di 5.000 kPa, e pressione di rottura non inferiore a 10.000 kPa (ECE/67).Nei nuovi impianti in cui il GPL viene iniettato allo stato liquido nel collettore di aspirazione la pressione del serbatoio viene incrementata di almeno 500 kPamediante una pompa immersa; in tali impianti esiste anche una tubazione di ritorno per il carburante in eccesso: si considerano ad alta pressione sia latubazione di mandata sia quella di ritorno.La normativa di riferimento per la costruzione e per il collaudo dei serbatoi per GPL per autotrazione definiti "bidoni" prima dell'entrata in vigore delregolamento ECE n. 67/01 era contenuta nel regolamento approvato con DM 12.9.1925 e serie di norme integrative.Tanta è l'affidabilità dei "bidoni" dimostrata nel tempo che con la 55^ serie di norme Integrative il termine quinquennale della revisione periodica è statotrasformato in decennale; inoltre, alla scadenza di tale termine i bidoni possono essere riutilizzati per un altro decennio a seguito di specifica "revisione" daparte di funzionari tecnici dell'UMC: di tale facoltà, per la verità, si fa scarso uso, forse per gli elevati costi di raccolta, selezione, preparazione, collaudo,riverniciatura e ridistribuzione dei "bidoni" in rapporto al costo della costruzione.Diversamente da quanto stabilito per le bombole per il metano, il serbatoio per GPL può essere usato fino al 31 dicembre del decimo anno dalla costruzioneo "revisione", a prescindere dal mese di costruzione.I serbatoi sono stati soggetti all'omologazione nazionale o a quella ECE/67 fino al 14.2.2000; dal giorno successivo, esclusivamente a quella ECE/67-01:

quelli con omologazione nazionale devono essere muniti del "certificato di approvazione", documento per singolo serbatoio, contenente datiidentificativi, costruttivi e di uso (in caso di suo smarrimento occorre richiedere il duplicato all'UMC che ha rilasciato l'originale, tramite il costruttore);

per quelli omologati secondo le norme ECE/67 non vengono rilasciati "certificati singoli", ma vengono emessi "certificati cumulativi" che rimangono inpossesso del costruttore e dell'UMC di competenza. L'accertamento immediato dell'omologazione, pertanto, è limitato esclusivamente alla punzonaturache deve essere impressa sui serbatoi, tipo "Ex 67R******", oltre ad altri dati quali l'anno di costruzione (dove gli asterischi sostituiscono gli estremidell'omologazione, e la x sostituisce il numero che identifica lo Stato - E3 per l'Italia).

Ai fini della sicurezza, secondo le normative ECE/67, i serbatoi devono dilatarsi di almeno il 20% del proprio volume prima della rottura se la lunghezza delserbatoio è maggiore del suo diametro, altrimenti la dilatazione non deve essere inferiore al 17%.Le norme ECE 67 prevedono l'utilizzo di acciaio conforme alla norma Euronorm 120-83, ma anche di altri materiali purché garantiscano le stessecaratteristiche di sicurezza.È previsto comunque che le caratteristiche del materiale e della resistenza alla corrosione debbano essere dichiarate dal costruttore del serbatoio.I bidoni, calcolati e collaudati per una pressione di prova di 45 bar vengono poi sottoposti a ricottura di distensione per acquisire i requisiti di elasticità.Grazie a tecnologie, ormai usuali, dei procedimenti di lavorazione, taglio, saldatura delle lamiere, accorpamento delle valvole e dell'indicatore, hanno reso iserbatoi odierni più pratici, leggeri ed economici.I gruppi valvolari, le elettrovalvole e i dispositivi di carica sono soggetti all'omologazione ECE/67 divenuta obbligatoria dal 15.2.2000 (ECE/67-01).Sulla linea di caricamento, dopo la valvola d'imbocco per il rifornimento del GPL, è posta in serie la valvola limitatrice che deve bloccare l'immissione delcombustibile quando il serbatoio è riempito all'80% del volume interno.Il regolamento ECE/67 prevede che la valvola debba resistere a 5.000 kPa ed essere dotata di un tappo di protezione. Relativamente alle valvole dicaricamento manca però la normativa che unifichi almeno i sistemi europei, costringendo spesso gli automobilisti che transitano da uno Stato europeoall'altro a ricorrere ad "adattatori" per superare le difficoltà di rifornimento dovute a diversi sistemi d'imbocco.V. circolare 19.3.2001 prot. n. 227/MOT 1.04/C.Il regolamento ECE/67, che riguarda esclusivamente il GPL, prescrive che l'indicatore debba resistere ad una pressione di 5.000 kPa e che la verifica dellivello del liquido nel serbatoio sia del tipo a collegamento indiretto tra l'interno e l'esterno del serbatoio (per es., magnetico).V. circolare MCTC 10.9.1998 prot. n. 2037/4183(0).I "serbatoi circolari" (toroidali, elissoidi) sono stati progettati per essere posizionati nello spazio riservato alla ruota di scorta, pur non escludendosi lapossibilità di collocarli in altri punti del veicolo, compatibilmente alle normali prescrizioni e considerando la compatibilità della multivalvola per "pescaggio"del tubo di mandata e per la limitazione di riempimento del serbatoio.Essendo le ruote di scorta normalmente coperte da pannelli rigidi o da spesse "moquette", si ritiene di poter considerare come "vano separato" tale spazioprevedendo che sia aerato (con fori di aerazione in posizione "bassa" per le caratteristiche del GPL).È stato chiarito che le caratteristiche minime del sistema di fissaggio dei serbatoi indicate nella circolare 22.5.2001 prot. n. 1671/4102, sono statesuggerite a titolo puramente orientativo.V. circolare 22.5.2001 prot. n. 1671/4102, come modificata ed integrata dalla circolare 19.9.2000, n. 3662/MOT2/C (aggiornamento impianto autoveicoli).V. circolare 19.9.2002 prot. n. 3636/MOT2/C (aggiornamento impianto motoveicoli).V. circolare 17.10.2002 prot. n. 4110/MOT2/C (estensione norme aggiornamento impianto ciclomotori).Le norme del regolamento ECE/ONU n. 67/01 sono state applicate in Italia agli autoveicoli a partire dal:

1.1.2001 per i componenti correlati alla sicurezza (serbatoio, valvola di arresto all'80% del riempimento, valvola di sicurezza alla sovrappressione (PRV),valvola controllata a distanza (elettrovalvola) con valvola limitatrice di flusso, valvola di non ritorno, dispositivo di sicurezza alla sovrapressione(termofusibile - PRD);14.5.2001 per tutti i componenti dell'impianto;22.05.2001 per tutti i componenti costituenti l'impianto e per l'installazione dei componenti sul veicolo.

Pertanto, con l'entrata in vigore del citato regolamento non sono più in valide, in quanto disapplicate, le disposizioni generali degli articoli dal 341 al 351 delDPR 15.6.1959 n. 393 (regolamento d'esecuzione del vecchio CDS che dettava le prescrizioni generali di installazione degli impianti a gas) e quelle del DD13.10.1998 che fissava l'altezza minima dei serbatoi dal suolo nonché tutte le norme emanate con circolare 26.3.1998 n. 32/98, e successive modifiche edintegrazioni.V. circolare 2.12.2002 n. 4446-MOT2/C.V. circolare 26.9.2005 prot. n. 3092-MOT2/C.Il regolamento propone la seguente tabella per materiale FE 370, bulloni classe 8.8:

Capacità serbatoio(litri)

Dimensioni minimerondelle (mm)

Dimensioni minime fasceserbatoio (mm)

Diametro minimo deibulloni (mm)

fino a 85 30 x 1,5 20 x 3,0 825 x 2,5 30 x 1,5 -

85 - 100 30 x 1,5 30 x 3,0 1025 x 2,5 20 x 3,0 8

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-

-

-

-

-

(se min. 3 fasce) (se min. 3 fasce)100 - 150 50 x 2,0 50 x 6,0 12

30 x 3,0 50 x 3,0(se min. 4 fasce)

10(se min. 4 fasce)

più di 150 Secondoreg. n. 67/01per GPL ereg. n. 110per metano

Secondoreg. n. 67/01per GPL ereg. n. 110per metano

Secondoreg. n. 67/01per GPL ereg. n. 110per metano

Il regolamento, relativamente al serbatoio, prescrive inoltre che:

esista uno spazio diviso tra sedile e serbatoio e tra serbatoio e parte posteriore di almeno 100 mm,le fasce siano almeno 3, se sostengono l'intera massa del serbatoio.le fasce siano tali che il serbatoio non scivoli, ruoti o si distacchi,feltro, pelle o plastica siano interposti tra serbatoio e fasce,se esiste un telaio per serbatoio:il serbatoio sia fissato al telaio con almeno due fasce,se le fasce sostengono l'intera massa del serbatoio siano almeno 3,le fasce siano tali che il serbatoio non scivoli, ruoti o si distacchi,feltro, pelle o plastica siano interposti tra serbatoio e fasce,per serbatoi longitudinali (l'asse del serbatoio forma un angolo di non più di 30 gradi con il piano longitudinale centrale del veicolo) deve esserepresente una connessione trasversale di fronte al telaio del serbatoio dello spessore del telaio, alta almeno 30 mm, almeno 30 mm sopra il punto piùbasso del serbatoio, più vicina possibile o all'interno del fondo bombato del serbatoio.

CONTINUAParte 2 di 2. Per le restanti parti di testo vedasi: Parte 1.

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Aggiornato al 04/12/2013

316.0316.1316.2316.2.1316.2.2316.2.3316.2.4316.2.5316.2.6316.3316.3.1316.3.2316.3.3316.4316.5316.6316.6.1316.6.2316.6.3316.6.4316.6.5316.6.6316.6.7316.6.8316.6.9316.6.10316.6.11316.6.12316.6.13

316.0

316 - Installazione impianti di alimentazione a gas metano (CNG)

AUTOREBiagetti ing. Emanuele - funzionario tecnico DTTLo scritto riflette esclusivamente le opinioni dell'Autore e non impegna in alcun modo l'Ente di cui egli sia dipendente.

RIFERIMENTI NORMATIVIdecreto legislativo 30/04/1992 n. 285 art. 78.

CONTENUTOSommario:

QUADRO GENERALEDISCIPLINA APPLICABILEINSTALLAZIONE DI IMPIANTI A CNG DI TIPO "A" E "B"Elementi costitutivi del complessivo di trasformazione (impianti A e B)Norme tecniche per l'installazione del complessivo di trasformazione (impianti A e B)Riduttori di pressione e tubazioni (impianti A e B)Serbatoi (impianti A e B)Valvole e altri dispositivi (impianti A e B)Impianto elettrico (impianti A e B)INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A CNG PER AUTOVEICOLI RISPONDENTI ALLE NORME EURO 5 E EURO 6Elementi costitutivi per autoveicoli rispondenti alle norme EURO 5 o EURO 6 (CNG)Omologazione dei complessivi per autoveicoli rispondenti alle norme EURO 5 o EURO 6 (CNG)Norme tecniche per l'installazione di dispositivi per autoveicoli rispondenti alle norme EURO 5 o EURO 6 (CNG)INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A CNG PER AUTOVEICOLI CONFORMI AL REGOLAMENTO ECE/ONU n. 115 (CNG)INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A CNG PER VEICOLI IBRIDICOMPENDIO OPERATIVOPrescrizioni tecniche per l'installazione di tutti i componenti (impianti di tipo A)Prescrizioni tecniche per l'installazione del serbatoio (impianti di tipo A)Prescrizioni tecniche per l'installazione degli accessori del serbatoio (impianti di tipo A)Prescrizioni tecniche per l'installazione dei tubi (impianti di tipo A)Prescrizioni tecniche per l'installazione di altri componenti (impianti di tipo A)Prescrizioni tecniche per l'installazione di tutti i componenti (impianti di tipo B)Prescrizioni tecniche per l'installazione dei serbatoi (impianti di tipo B)Prescrizioni tecniche per l'installazione degli accessori del serbatoio (impianti di tipo B)Prescrizioni tecniche per l'installazione del riduttore (impianti di tipo B)Prescrizioni tecniche per l'installazione dei tubi (impianti di tipo B)Prescrizioni tecniche per l'installazione di altri accessori (impianti di tipo B)Riepilogo delle principali prescrizioni tecniche per l'installazione di impianti a metano (tipo A - norme internazionali)Riepilogo delle principali prescrizioni tecniche per l'installazione di impianti a metano (tipo B - norme nazionali)

QUADRO GENERALE Il sistema di alimentazione dei veicoli muniti di motore a combustione interna può essere trasformato per funzionarealternativamente con benzina o CNG oppure esclusivamente con CNG (alimentazione "monofuel"). I veicoli muniti fin dall'origine di impianti di alimentazione alternativa a CNG o alimentati esclusivamente a CNG sono soggetti alrilascio dell'omologazione del tipo di veicolo. I veicoli nuovi o già immatricolati che subiscono la trasformazione del sistema di alimentazione originario sono soggetti invece alcollaudo in unico esemplare per l'aggiornamento dei dati riportati sulla carta di circolazione a cura dei competenti UMC.

Gli impianti di alimentazione alternativa funzionanti a CNG possono essere installati:sugli autoveicoli (autovetture, autobus, autocarri, autoveicoli per uso speciale, autoveicoli per trasporti specifici, autocaravan, ecc.)(18),sui motocarri (19).

Sono obbligatori specifici sistemi di adattamento (complessivi di trasformazione) per autoveicoli rispondenti alle nome EURO 5ed EURO 6. È prevista anche l'installazione di sistemi speciali di adattamento al funzionamento con CNG in conformità al regolamentoECE/ONU n. 115 la cui applicazione è facoltativa e, attualmente, alternativa a quella nazionale. Pertanto, la trasformazione del sistema di alimentazione mediante l'installazione di impianti a CNG sui veicoli a motore èdisciplinata da norme internazionali (regolamenti UNECE) e da norme nazionali. L'installazione dell'impianto a CNG è soggetta a specifica approvazione presso il competente UMC secondo le procedure

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316.1

• - -•

316.2

••

316.2.1

ABCDEFGH316.2.2

previste dal DTNAGP (Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale) (v. inPratica 311).

DISCIPLINA APPLICABILE A decorrere dal 21.5.2003 l'installazione degli impianti di alimentazione alternativa CNG sui veicoli a motore viene effettuata inconformità:

al regolamento ECE/ONU n. 110 le cui prescrizioni tecniche sono di applicazione:facoltativa ai fini dell'approvazione dei veicoli in circolazione e dei componenti,obbligatoria per il rilascio dell'omologazione europea ai veicoli appartenenti alla categoria internazionale M1;

alle norme nazionali (18). Possono essere installati ed approvati complessivi di trasformazione a CNG di tipo A (componenti conformi al regolamentoECE/ONU n. 110) e di tipo B (componenti conformi alle norme nazionali oppure al regolamento ECE/ONU n. 110). Sono obbligatori specifici sistemi di adattamento (complessivi di trasformazione) soggetti ad omologazione nazionale perautoveicoli rispondenti ai regolamenti (CE) nn. 715/2007 e 692/2008 (EURO 5 ed EURO 6) compresi quelli successivi che non hannomodificato i limiti di emissione (v. inPratica 311.1). È prevista anche l'installazione di sistemi speciali di adattamento al funzionamento con CNG in conformità al regolamentoECE/ONU n. 115 la cui applicazione è facoltativa e, attualmente, è alternativa a quella nazionale che prevede l'omologazione dicomplessivi di trasformazione (21) Gli impianti già approvati ed installati sui veicoli in circolazione prima dell'entrata in vigore delle nuove norme non devonoessere adeguati e possono conservare le caratteristiche che presentavano al momento della loro approvazione. Tuttavia si ritieneche, nell'ottica di garantire il più elevato grado di sicurezza degli impianti a CNG installati sui veicoli in circolazione, qualora vengasostituito un componente dell'impianto (ad esempio: il numero di bombole) l'allestitore debba realizzare la modifica attenendosi alleprescrizioni della normativa in vigore.

INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A CNG DI TIPO "A" E "B" Nelle more dell'emanazione di specifica normativa possono essere installati e approvati complessivi di trasformazione a CNG:

di tipo "A": costituito esclusivamente da componenti omologati in base alle prescrizioni del regolamento ECE/ONU n. 110,di tipo "B": costituito da componenti omologati secondo le norme nazionali oppure in base alle norme ECE/ONU e nazionali.

Specifici sistemi di adattamento sono invece obbligatori per autoveicoli rispondenti alle norme EURO 5 ed EURO 6 (v.inPratica 316.3).

Elementi costitutivi del complessivo di trasformazione (impianti A e B)L'impianto è costituito da una catena funzionale di componenti la cui presenza può essere obbligatoria o facoltativa (18).

Per gli impianti di tipo "A" (componenti omologati in conformità al regolamento ECE/ONU n. 110) sono considerati componentiobbligatori: l'unità di carica o bocchettone di riempimento, il serbatoio, l'indicatore di pressione (che tuttavia non è soggetto aomologazione obbligatoria), il dispositivo di sicurezza o termofusibile (PRD), la valvola automatica, la valvola manuale, la valvola dieccesso di flusso, il regolatore di pressione, il regolatore di portata del gas, il miscelatore aria/gas, i tubi rigidi (che tuttavia non sonosoggetti a omologazione obbligatoria), tubi flessibili, unità elettronica di controllo, raccordi, sistema di selezione del carburante esistema elettrico (che tuttavia non è soggetto a omologazione obbligatoria). Sono considerati componenti facoltativi: camera stagna di ventilazione, valvola di ritenuta o di non ritorno, valvola di sicurezzaalla sovrapressione (PRV), unità di filtro, sensore di pressione o temperatura, valvola automatica supplementare del regolatore dipressione. Gli impianti di tipo "B" (componenti soggetti a omologazione nazionale ai sensi del regolamento del previgente CDS oppure aomologazione ECE/ONU oppure al riconoscimento di ammissibilità) sono composti da una catena funzionale composta da:dispositivo o unità di carica, serbatoio e/o gruppo valvolare, contenitore parziale o gruppo valvolare, riduttore, attuatore/regolatore,iniettori e corpo porta-iniettori, tubazioni e loro raccordi.

Impianto di alimentazione a metano (CNG)serbatoio (bombola o bombole di CNG),tubazioni ad alta pressione,riduttore di pressione,iniezione,centralina,fori aerazione bagagliaio,unità di carica,valvola del serbatoio e contenitore valvolare.

Norme tecniche per l'installazione del complessivo di trasformazione (impianti A e B)

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••••

316.2.3

316.2.4

Le prescrizioni tecniche del regolamento ECE/ONU n. 110 devono essere applicate obbligatoriamente solo nel caso di rilasciodell'omologazione europea di veicoli della categoria M1 (categoria di veicoli soggetta ad armonizzazione obbligatoria alle normeeuropee). Ai fini dell'approvazione dei veicoli in unico esemplare si possono applicare sia le norme internazionali (impianti di tipo A) siale norme nazionali (impianti di tipo B) le cui prescrizioni sono riportate rispettivamente nell'allegato I e nell'allegato II alla circolare21.11.2002, prot. n. 4043-MOT2/C (18). Negli allegati tecnici sono stabilite le prescrizioni generali, particolari e aggiuntive applicabili ai fini dell'installazione di tutti icomponenti dell'impianto funzionante a CNG con particolar riferimento a:

riduttore,tubazioni ad alta e a bassa pressione,serbatoi di CNG,valvole.

Le norme internazionali (regolamento ECE/ONU) e quelle nazionali (regolamento del previgente CDS) prescrivono che latrasformazione sia attuata nel rispetto dei seguenti criteri generali:

la trasformazione dell'alimentazione deve essere effettuata nel pieno rispetto delle indicazioni fornite dal costruttore del veicolo edal costruttore dei dispositivi e degli accessori installati;l'autoveicolo trasformato, in assetto di marcia, non può mai superare la massa complessiva a pieno carico riportata nella carta dicircolazione;per realizzare l'installazione dei dispositivi e degli accessori che costituiscono l'impianto è ammesso praticare piccole aperture sulpianale del veicolo (escluse le zone di irrigidimento come scatolature, imbutiture, ecc.) senza l'approvazione della casa costruttrice.

Le norme nazionali prescrivono che l'installazione di serbatoi con massa superiore a 100 kg (compresa la massa del gas) sullacarrozzeria del veicolo sia subordinata alla presentazione in sede di approvazione di specifica autorizzazione del costruttorequalora non risulti apposita indicazione dal documento di omologazione del veicolo. Tuttavia si ritiene che tale prescrizione debbaessere applicata anche nel caso di installazione effettuata in conformità alle norme internazionali (ECE/ONU) (12).

Riduttori di pressione e tubazioni (impianti A e B) I riduttori di pressione e gli apparecchi di carburazione (5) alimentano la camera di scoppio con una miscela che ha ilrapporto stechiometrico corretto (per ottenere il quale è indispensabile il ricorso alla meccanica di precisione e all'elettronica). La funzione del riduttore di pressione per CNG è quella di ridurre la pressione del gas contenuto nelle bombole (dopo ilrifornimento supera i 200 bar) fino a quella atmosferica, di modulare la portata in funzione dell'energia richiesta e di mantenere in ognicondizione il rapporto stechiometrico prossimo a 17,4:1. Il costruttore del riduttore rilascia un certificato di origine sul quale sono annotati marca, tipo, estremi di omologazione e numero dimatricola del dispositivo (7). L'attuatore serve ad aumentare la precisione del rapporto stechiometrico e consiste in una valvola installata tra il riduttore e ilmiscelatore che, mossa da un velocissimo motorino elettrico, modifica il flusso del gas in base ad impulsi elettrici che "aprono" o"chiudono" in funzione dei parametri della sonda Lambda e altri elementi (come ad es.: l'accelerazione, ecc.). Il miscelatore consente al gas (CNG) di fluire nell'apparato di aspirazione del motore in base ai valori della depressione e infunzione della richiesta di potenza ai diversi regimi; il miscelatore ha il compito di rendere omogenea la miscela formata dalcombustibile (CNG) e dal comburente (aria). Tali dispositivi vengono riconosciuti idonei per specifici gruppi di veicoli e sono individuati nel complessivo di trasformazione (kitdell'impianto) (3). Le tubazioni ad alta pressione e quelle a bassa pressione servono a trasferire il gas tra i vari dispositivi (serbatoio, riduttore,miscelatore, ecc.) (8).

Il riduttore (7) viene fissato alla carrozzeria o al telaio del veicolo e viene ubicato, di norma, nel vano motore.Per gli impianti di tipo A:

non sono previste specifiche disposizioni per la collocazione del riduttore di pressione che, pertanto, è soggetto alle disposizionigenerali valide per tutti i componenti;sono previste oltreché le disposizioni di carattere generale anche specifiche disposizioni per le caratteristiche, l'ancoraggio, ilcollegamento e la posizione dei tubi.

Per gli impianti di tipo B oltre alle disposizioni di carattere generale:sono espressamente previste specifiche disposizioni in ordine alla posizione del riduttore di pressione (è vietato l'alloggiamento deldispositivo nei vani per l'aerazione dell'abitacolo) e alla distanza del dispositivo dai condotti e silenziatori di scarico;sono previste anche specifiche disposizioni per la posizione e l'ancoraggio dei tubi ad alta pressione.

Serbatoi (impianti A e B)

La normativa che regolamenta la costruzione delle bombole per metano (v. inPratica 312) è contenuta nel regolamentoapprovato con DM 12.9.1925, nell'art. 342 del regolamento CDS previgente (9) e nel regolamento UNECE 110. Le bombole devono essere installate in modo da non superare mai la massa massima ammessa complessiva per il veicolo equella massima ammessa sugli assi. Le bombole di metano vengono fissate direttamente alla struttura portante del veicolo oppure a profilati trasversali ancorati alla

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struttura portante del veicolo. Nel caso di installazione di più di una bombola vengono generalmente utilizzate strutture a castellocostituite da profilati saldati ai quali i serbatoi sono ancorati con apposite fasce (14) (16).

I serbatoi devono essere installati in modo da non occultare i dati identificativi del veicolo (numero di telaio) (6). Non è ammessa l'installazione di bombole nella parte anteriore del veicolo (1). Il regolamento ECE/ONU specifica anche che iserbatoi non possono essere ubicati davanti al piano verticale contenente l'asse anteriore (18).

Per quanto riguarda l'installazione dei serbatoi:per gli impianti di tipo A : sono previste oltreché le disposizioni generali anche specifiche disposizioni relative alla posizione, allaprotezione e al fissaggio (13) dei serbatoi di CNG; il regolamento internazionale non individua in modo univoco le possibili ubicazionid e i serbatoi sul veicolo ancorché risulta implicitamente ammessa l'installazione degli stessi sotto la carrozzeria, sopra lacarrozzeria, all'interno dell'abitacolo;per gli impianti di tipo B: sono previste, oltre alle disposizioni di carattere generale, anche specifiche disposizioni in ordine allaposizione e all'ancoraggio dei serbatoi; le norme nazionali, a differenza del regolamento ECE/ONU, individuano in modo univoco laposizione ammessa per l'installazione dei serbatoi e le relative prescrizioni alle quali attenersi. È esplicitamente ammessal'installazione dei serbatoi:

internamente al veicolo nel vano separato (se i vani separati non sono realizzati a tenuta stagna (11), devono essereinstallati appositi contenitori parziali (di tipo omologato) chiusi ermeticamente verso l'interno del veicolo, contenenti le valvole econvenientemente aerati per mezzo di due prese d'aria dall'esterno),sotto la carrozzeria del veicolo (1),sulla carrozzeria o sul tetto del veicolo (1): tale sistemazione è realizzabile purché i serbatoi siano adeguatamente protetti dairaggi solari.

L'installazione di serbatoi e di strutture di contenimento sul tetto o sulla carrozzeria deve essere effettuata in conformità alleprescrizioni riportate sul libretto di uso e manutenzione del veicolo. Qualora la massa totale (serbatoi, struttura di ancoraggio e massa del CNG) risulti superiore a 100 kg (densità media del CNG:0,14 kg/l) è necessario un parere favorevole della casa costruttrice del veicolo se non risultano adeguate prescrizioni sul libretto di usoe manutenzione del costruttore.

Le bombole di CNG devono essere sottoposte a verifica periodica (v. inPratica 312). Tuttavia la rilevazione dei dati di identificazione può essere effettuata anche tramite la targhetta ENI-GFBN collocata, di norma,nel vano motore. Il regolamento ECE/ONU e le norme nazionali non consentono di modificare né la posizione né il fissaggio del serbatoio dellabenzina, se non con autorizzazione del costruttore del veicolo e nel completo rispetto delle particolari prescrizioni di quest'ultimo.

Valvole e altri dispositivi (impianti A e B) Le bombole del metano devono essere munite della "valvola" (2), la cui funzione principale, oltre a quella di raccordo con letubazioni, è di consentire l'interruzione del flusso del metano, in caso di necessità, con una manovra manuale. Le valvole devonorisultare adeguatamente protette da una fuoriuscita accidentale (art. 345 regolamento del previgente CDS) (15).

In commercio esistono diversi tipi di valvole, costruite, di norma, in ottone.In un impianto per CNG vengono installate, di norma:

una valvola a comando manuale per ogni bombola (10),una per il rifornimento (dispositivo di carica),un'elettrovalvola immediatamente a monte del riduttore ("valvola di blocco/passaggio del flusso" - elettrovalvola, "orifizio diriempimento del serbatoio con valvola di ritenuta" - dispositivo di carica).

È consentito unificare in un unico corpo l'elettrovalvola e la valvola di caricamento o addirittura integrarle al riduttore.Per quanto riguarda l'installazione dei dispositivi:

per gli impianti di tipo A: l'installazione del dispositivo di carica e delle valvole è soggetta al rispetto, oltreché delle norme generalivalide per tutti i componenti, anche a specifiche disposizioni in ordine alla posizione ed al funzionamento dei dispositivi;per gli impianti di tipo B: vengono fissate oltre alle disposizioni generali valide per tutti i componenti anche specifiche disposizioniche consentono tra l'altro di inserire il dispositivo di carica nel vano di alloggiamento del bocchettone della benzina, se lo stesso èsufficientemente ampio e non è in comunicazione con l'interno del veicolo. Sono stati approvati anche dispositivi bocchettoni dicarica di tipo smontabile che vengono installati in occasione del rifornimento con semplici manovre.

Impianto elettrico (impianti A e B)

Fino al 1994 circa, il funzionamento elettrico degli impianti di alimentazione alternativa si limitava all'invio di energia elettricaagli elettromagneti della valvola d'intercettazione del flusso del gas e a quello dell'elettrovalvola della benzina per i veicoli muniti dipompa A.C. Gli attuali impianti di alimentazione risultano invece molto più sicuri e sofisticati in quanto contengono un numero assai maggioredi componenti elettrici ed elettronici per i numerosi dispositivi di controllo. Pertanto, essendo sensibilmente aumentata la probabilità di guasti, la vigente normativa ha imposto che l'impianto elettrico siaadeguatamente protetto (17). Il regolamento ECE/ONU e le norme nazionali impongono specifiche prescrizioni in materia di realizzazione degli impianti elettrici.

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316.4

INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A CNG PER AUTOVEICOLI RISPONDENTI ALLE NORME EURO 5 E EURO 6 I complessivi di trasformazione a CNG per autoveicoli rispondenti ai regolamenti (CE) n. 715/2007 e n. 692/2008 (EURO5 ed EURO 6) compresi quelli successivi che non hanno modificato i limiti di emissione (v. inPratica 311.1), denominati anche sistemidi adattamento speciali in analogia alla definizione adottata dal regolamento UNECE n. 115, sono costituiti da una catena funzionale didispositivi installati sull'autoveicolo in conformità alle prescrizioni del regolamento UNECE 110. Tali complessivi di trasformazione sono costituiti, fatta eccezione per serbatoi e tubazioni rigide, da dispositivi rispondenti alleprescrizioni del regolamento UNECE 110. È, infatti, ammessa la conformità dei serbatoi, oltre al citato regolamento, anche alle normenazionali previgenti.

È previsto l'uso esclusivo di una valvola automatica per ciascun serbatoio di CNG (24). La norma si applica obbligatoriamente ai suddetti autoveicoli già in circolazione (v. inPratica 311.2) e a quelli da immettere incircolazione (v. inPratica 311.3) (23).

Elementi costitutivi per veicoli rispondenti alle norme EURO 5 o EURO 6 (CNG) I sistemi specificamente omologati per veicoli EURO 5 ed EURO 6 (v. inPratica 311.1), fermo restando l'eventuale equivalenzatecnica di alcuni dispositivi, sono caratterizzati essenzialmente da:

regolatore di pressione e/o vaporizzatore,pompa, installata nel serbatoio, con funzione di dosaggio di gas verso i dispositivi di alimentazione,miscelatore e/o dispositivi di iniezione,unità di controllo, che agisce nella gestione del sistema speciale di adattamento.

Rientrano tra i suddetti dispositivi anche quelli che modificano le condizioni di immissione del carburante CNG nel motore.

Omologazione dei complessivi per autoveicoli rispondenti alle norme EURO 5 o EURO 6 (CNG) L'omologazione dei sistemi per veicoli EURO 5 ed EURO 6 (v. inPratica 311.1) deve essere richiesta da parte del costruttoredel sistema presso un CPA tramite la presentazione di:

apposita domanda,scheda informativa, redatta in conformità al modello riportato nell'allegato 4 alla circolare 9.2.2009, prot. n. 12816/23.36.14 (Modello discheda informativa per un sistema speciale di adattamento a CNG di un veicolo), e relativi disegni.

Il CPA, effettuate le verifiche e prove su un veicolo rappresentativo della famiglia di autoveicoli (23), trasmette alla competenteDivisione della Direzione generale per la motorizzazione:

fascicolo di omologazione del sistema,verbale delle verifiche e prove,manuale di installazione con le informazioni minime previste,manuale per l'utente,informazioni relative al funzionamento,copia conforme dei certificati di omologazione dei dispositivi,certificato di omologazione del sistema.

Nel certificato di omologazione, redatto in conformità al modello di cui all'allegato 2 alla suddetta circolare 9.2.2009, sono riportati idati essenziali del costruttore, quelli relativi al sistema speciale di adattamento e i dati concernenti i tipi di autoveicoli che compongonola famiglia cui il sistema speciale di adattamento è diretto. La variazione di una o più delle caratteristiche essenziali comporta un'estensione dell'omologazione mentre la variazione di altrecaratteristiche comporta il solo aggiornamento dell'omologazione.

Norme tecniche di installazione per autoveicoli rispondenti alle norme EURO 5 o EURO 6 (CNG) L'approvazione dell'installazione di sistemi specificamente omologati per veicoli EURO 5 ed EURO 6 (v. inPratica 311.1) èsubordinata alla presentazione di specifica documentazione (v. inPratica 311.2.9).

L'UMC approva la trasformazione dopo aver verificato (23):rispondenza del sistema alle prescrizioni riportate nel manuale d'installazione,conformità dei dati distintivi concernenti i dispositivi installati rispetto a quelli dichiarati e riportati nella documentazione(denominazione del costruttore, individuazione dei tipi di dispositivi e relativi numeri di omologazione, ecc.),rispondenza del veicolo alle prescrizioni dei paragrafi da 17.1 a 17.10 del regolamento UNECE n. 110 revisione 01 per i sistemi aCNG ed eventuali successive modificazioni e integrazioni (20).

INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A CNG PER AUTOVEICOLI CONFORMI AL REGOLAMENTO ECE/ONU n. 115 (CNG)

L'applicazione del regolamento ECE/ONU n. 115 relativo all'omologazione dei sistemi speciali di adattamento al CNG perautoveicoli che permettono di utilizzare tale carburante nel loro sistema di propulsione ha attualmente carattere facoltativo e quindirimane tuttora in vigore la normativa nazionale che prevede l'omologazione dei cosiddetti "complessivi di trasformazione" (v. inPratica316.2 e inPratica 316.3).

I suddetti sistemi speciali di adattamento al CNG per autoveicoli devono essere omologati presso un CPA (21).L'approvazione della trasformazione è subordinata alla presentazione di specifica documentazione (v. inPratica 311.2.10).L'UMC, procede all'aggiornamento della carta di circolazione previa verifica:

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316.5

della documentazione presentata,che il tipo di veicolo è presente tra quelli riportati nell'addendum,del certificato di omologazione,della conformità dell'installazione con quanto indicato nel manuale di installazione del costruttore del sistema speciale di adattamentoe della conformità dei componenti installati con quelli omologati,del corretto funzionamento del veicolo e del sistema,del controllo della targhetta apposta dall'installatore.

Le procedure per effettuare la prova di tenuta per i sistemi speciali di adattamento a CNG consistono nel controllo tramiterilevatore di gas o fuoriuscita di fluido di tutti i dispositivi e accessori del sistema. La prova di tenuta è effettuata in conformità a quanto previsto dall'allegato 4 del regolamento UNECE n. 115 e la dichiarazionesull'esito di tale prova, è firmata dal responsabile della officina installatrice autorizzata all'effettuazione delle prove di tenuta (v. inPratica314). I requisiti minimi per il fissaggio dei serbatoi di CNG (22) (fasce, bulloni, rondelle, piastre, ecc.) sono indicati nell'allegato 5 alregolamento UNECE n. 115 (21).

INSTALLAZIONE DI IMPIANTI A CNG PER VEICOLI IBRIDI I veicoli ibridi (dotati di propulsione meccanica ricavata da un carburante di consumo e da un dispositivo perl'immagazzinamento dell'energia elettrica) in circolazione possono essere trasformati ad alimentazione CNG tramite specificisistemi di adattamento omologati.

L'installazione è subordinata all'approvazione presso il competente UMC (v. inPratica 311.1).

CONTINUAParte 1 di 2. Per le restanti parti di testo vedasi: Parte 2

NOTE 04/12/2013 Modificato paragrafo 316.3 ed eliminata nota (24).

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316.6316.6.1

316.6.2

Aggiornato al 19/11/2013316 - Installazione impianti di alimentazione a gas metano (CNG)

CONTENUTOCOMPENDIO OPERATIVOPrescrizioni tecniche per l'installazione di tutti i componenti (impianti di tipo A)

Componente Caratteristica Note All. circ.21.11.2002

Tutti Posizione In conformità alle istruzioni delcostruttore del serbatoio

3.q)

Protezione Devono essere protetti damovimenti relativi, collisioni,pietrisco, carico e scarico del veicolo,movimenti del carico

1.f)

Sporgenza oltre lasagoma delveicolo

Non ammessa (ad eccez.dell'unità di carica fino a 10 mm)

1.i)

Distanza datubo di scaricoo fonti di calore

Almeno 100 mm oppure deveessere presente adeguato schermo

1.j)

Perdite Devono essere assenti (nondevono formarsi bolle entro 3min. con acqua saponata)

1.e)

Prescrizioni tecniche per l'installazione del serbatoio (impianti di tipo A)

Componente Caratteristica Note All. circ. 21.11.2002Serbatoio Posizione Non deve essere nel

compartomotore1.k)

Posizione Non deve essere davanti alpiano verticale contenentel'asse anteriore

3.a)

Posizione Il serbatoio nel vano passeggerinon deve interferire con ipasseggeri

3.d)

Posizione Quando il serbatoio è installatonell'abitacolo o nel bagagliaiochiuso occorrono due presed'aria (non ostruibili) nella partelateralepiù alta, con diam. non inferiorea 25 mm

3.e)

Posizione dalprofilo esternodel veicolo

Il serbatoio può esserecollocato:lateralmente, in aderenza allepareti interne della carrozzeriasenza eliminazioni di partiinterne;posteriormente ad almeno 75mm dal profilo del paraurti post.ma nona contatto con la carrozzeria

3.o)

Posizionerispetto al suolo

almeno 200 mm (con veicoloinordine di marcia) oppureprotetto anteriormente e ai latisenza sporgere inferiormentealla struttura di protezione

1.k)

Protezione I serbatoi sulla carrozzeria o sulpiano di carico devono essereprotetti dai raggi solari con

3.b)

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[1]

I requisiti per il fissaggio dei serbatoi suggeriti dalle vigenti disposizioni sono:

316.6.3

contenitori a pareti forate sualmeno 180°

Protezione I serbatoi sotto la arrozzeriadevono essere protettianteriormente e lateralmente

3.h)

Protezione I serbatoi di benzina e CNG nonpossono essere a direttocontatto; non sono ammessemodifiche dicaratteristiche, posizione efissaggio del serbatoio dellabenzina (se non con nulla osta);il serbatoio benzina può essereeliminato

3.i), 3.j)

Protezione Non devono esserci contattimetallo su metallo (ad eccez.punti fissaggio)

1.k)

Protezione Tra serbatoio e veicolo occorremateriale antiscintillio, cedevoleenon igroscopico e non di tiposchiumogeno

3.g)

Protezione Il serbatoio e l'eventuale camerastagna devono essere protettidalcarico con struttura metallica(autocarri)

3.n)

Sporgenze Vicino al serbatoio non devonoesserci sporgenze o spigoli vivi,parti suscettibili di agganciarepersone (i raggi di racc. fino a 2m dal suolo devono essere dialmeno 2,5 mmesclusi dispositivi di protez.laterale di cui direttiva89/297/CE)

3.f)

Fissaggio Il serbatoio deve essere fissatopermanentemente al veicolo edeve resistere a sollecitazionidovutead accelerazioni nella direzionedi marcia e ortogonali [1]

1.k)

Estremiidentificazione

Leggibili direttamente o tramitetarghetta ENI-GFBM

3.l)

I serbatoi devono essere fissati ed in modo che ne sia assicurata l'inamovibilità in caso di sollecitazioni dovute alleaccelerazioni (nella direzione di marcia ed in quella normale) pari a:

20 g (direzione di marcia) e 8 g (ortogonale alla direzione di marcia) per veicoli della categoria M1 e N1,10 g (direzione di marcia) e 5 g (ortogonale alla direzione di marcia) per veicoli della categoria M2 e N2,6,6 g (direzione di marcia) e 5 g (ortogonale alla direzione di marcia) per veicoli della categoria M3 e N3.

2 fasce da 30 mm x 2,5 mm oppure 3 o più fasce da 30 mm x 1,5 mm, supporti di fissaggio al veicolo aventidimensioni minime di 30 mm x 6 mm e diametro dei bulloni non inferiore a M12 per serbatoi aventi capacitànominale inferiore a 100 l;2 fasce da 50 mm x 2,5 mm oppure 3 o più fasce da 50 mm x 2 mm, supporti di fissaggio al veicolo aventidimensioni minime di 50 mm x 6 mm e diametro dei bulloni non inferiore a M14 per serbatoi aventi capacitànominale compresa tra 100 e 150 l.

Prescrizioni tecniche per l'installazione degli accessori del serbatoio (impianti di tipo A)

Componente Caratteristica Note All. circ. 21.11.2002Accessoriserbatoio

Obbligo camerastagna

La camera stagna è obbligatoriase il serbatoio non è installato

2.g), 2.m)

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316.6.4

all'esterno; deve contenere tutti icomponenti nel bagagliaio onell'abitacolo

Posizionecamera stagna

Deve risultare in comunicazionediretta con l'atmosfera tramitetubi flessibili a tenuta (10 kPa)correttamente fissati tramitefascette o altro e aperture diventilazione che non devonoscaricare sull'arco delpassaruota o a distanza inf. a100 mm da fonte di calore (es.silenziatore); sez. libera min.della bocchetta d'areazione: 400mm2

2.h), 2.i), 2.j), 2.k), 2l)

Protezionecamera stagna

L'eventuale camera stagna deveessere protetta dal carico construttura metallica (autocarri)

3.n)

Protezioneaccessoriserbatoio

Gli accessori del serbatoio(eccetto camera stagna e tubifless.) devono mrisultare a: 50mm da elementi telaio, nervature,sospensioni, serbatoio benz.,valvole ed elementi rigidi delsistema frenante, parti strutturatraino veicolo;150 mmlateralmente da contorno veicolo;350 mm (se non protetti daserbatoio) posteriormente dacontorno esterno paraurti veicolo

3.p)

Lettura indicatorelivello

Agevole oppure presenzaripetitore vicino al posto di guida

3.k)

Prescrizioni tecniche per l'installazione dei tubi (impianti di tipo A)

Componente Caratteristica Note All. circ. 21.11.2002Tubi Caratteristiche Devono essere: privi di

saldature, in acciaio inox oacciaio con protezione percorrosione.Non sono ammesse brasature,giunti saldati o a compressione asuperficie mordente

2.n), 2.u)

Ancoraggio I tubi rigidi non devono esseresoggetti a vibrazioni osollecitazioni meccaniche; i tubiflessibili non devono esseresoggetti a sollecitazionimeccaniche; i tubi devonoessere protetti nei punti difissaggio e di passaggioattraverso la lamiera; non devonoessere ubicati nei punti disollevamento del veicolo

2.p), 2.q), 2.r), 2.s),2.t)

Collegamento I tubi devono essere collegaticon adeguati raccordi, i tubi inacciaio devono essere collegatiesclusivamente da raccordi inacciaio inossidabile, resistentialla corrosione; i raccordi devonoessere ispezionabili, in numerominimo possibile

2.v), 2w), 2.x), 2.y),2z)

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316.6.5

316.6.6

316.6.7

minimo possibile Posizione Tubi o flessibili nel vano

passeggeri o nel vano bagaglidevono risultare di lunghezzacontenuta; tubi e connessionipossono essere ubicati nel vanopasseggeri o bagagli se leconnessioni sono nella camerastagna e le connessioni tra i tubie i componenti dotate diprotezione (intubati); per veicoliM2 e M3 non si applicanoprescrizioni se tubi, flessibili econnessioni sono in connessionecon l'atmosfera

2.aa)

Prescrizioni tecniche per l'installazione di altri componenti (impianti di tipo A)

Componente Caratteristica Note All. circ. 21.11.2002Valvola dieccessodi flusso

Posizione Deve essere installata sulserbatoio

2.e)

Unitàdi carica

Protezione Protetta da polvere e acqua 2.bb)Posizione All'esterno del veicolo per

serbatoio nel vano passeggeri obagagli

2.cc)

Componentielettrici

Posizione Protetti da sovraccarichi; nongenerare scintille se alloggiati incamera stagna; adeguatosistema selezione carburante

2.dd), 2.ff)

Funzionamento Sistema selezione carburantenon deve fornire al motore più diun carburante

2.ee)

Dispositivosicurezza PRD

Posizione Deve essere installato sulserbatoio con scarico nellacamera stagna di ventilazione

2.d)

Valvolaautomatica

Posizione Deve essere montata su ogniserbatoio

2.a)

Funzionamento Deve interrompere il flusso digas a motore fermo qualsiasisia la posizione della chiave

2.c)

Valvolamanuale

Posizione Deve essere fissata alserbatoio (può essere integratain quella automatica)

2.f)

Prescrizioni tecniche per l'installazione di tutti i componenti (impianti di tipo B)

Componente Caratteristica Note All. circ. 21.11.2002Tutti Protezione Devono essere evitati danni da

collisioni di materiali esterni1.1

Prescrizioni tecniche per l'installazione dei serbatoi (impianti di tipo B)

Componente Caratteristica Note All. circ. 21.11.2002Serbatoio Posizione:

esterno veicoloLe parti esterne non devonopresentare partispigolose,taglienti o sporgenzeche aumentano rischio o gravitàlesioni; la superficie non deveavere parti suscettibili diagganciare persone; le partisporgenti devono avere raggio

2.1

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di racc. non inf. a 2,5 mm (adeccezione di parti che sporgonomeno di 5 mm con angolismussati o inf. a 1,5 mm); leparti sporgenti di materialecedevole possono avere raggiodi curvatura inf. a 2,5 mm.Sono esclusi: parti a più di 2 mo sotto pianale del veicolo eserbatoi e dispositivi protetti daprotezione laterale (direttiva89/297/CE)

Posizione: sottocarrozzeria opiano di carico

I serbatoi devono risultareinternamente alla sagoma inpianta del veicolo; distanzamin. da terra: 200 mm (cat. int.M2, M3, N2, N3); 155 mm (cat.int. M1, N1, L4, L5);protetti in parte anteriore edinferiore da danni meccanicicon lamiera o materialeequivalente (spessore min. 1mm), distante almeno 10 mmda serbatoio e 145 mm dalsuolo (veicolo carico);distanza serbatoio benzina egas naturale compresiaccessori non deve essere inf.a 50 mm se non interpostodiaframma;serbatoio benzina non puòessere modificato (posizione efissaggio) se non con nullaosta costruttore veicolo;distanza serbatoio esilenziatore o condotti discarico non deve essere inf. a100 mm (50 mm se condiaframma termicamenteisolante oequivalente di 1 mm)

2.2

Posizione: sucarrozzeria o pianodi carico

I serbatoi devonorisultareinternamente allasagoma in pianta del veicolo; iserbatoi sulla carrozzeria o sulpiano di carico devono essereprotetti dai raggi solari concontenitori a pareti forate sualmeno 180°; per serbatoi pienicon massa sup. a 100 kgoccorre autorizzazione delcostruttore del veicolo oapposita indicazione sudocumento di omologazionedel veicolo (CNG = 0,14 kg/l)

2.3

Posizione:all'interno delveicolo

Il vano separato (portabagaglidelle autovetture a tre volumioppure vano costituito daschienale-sedili-portaoggettidegli autov. a 2 volumi emonovolume oppure vanomerci) deve essere munito di

2.4

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[1]

I requisiti per il fissaggio dei serbatoi suggeriti dalle vigenti disposizioni sono:

316.6.8

due prese d'aria (diametro noninf. a 25 mm) nella parte lateralepiù alta; negli autocarri i serbatoie i contenitori parziali devonoessere protetti da urti construttura metallica;i serbatoi devono essereinstallati:lateralmente anche in aderenzaalla carrozzeria senzaasportazione di parti interne,posteriormente a almeno 75 mmda filo posteriore paraurti e nona contatto con carrozzeria

Protezione Protetti da conseguenze dicollisioni

1.1

Sporgenze Vicino al serbatoio non devonoesserci parti sporgenti o spigolivivi

1.1

Fissaggio Il serbatoio deve essere fissatoal veicolo e deve resistere asollecitazioni dovute adaccelerazioni nella direzione dimarcia e ortogonali [1]

1.1

Estremiidentificazione

Leggibili direttamente o tramitetarghetta ENI-GFBM

1.1

Posizionecontenitore parzialee gruppi valvolari

Devono essere posizionati a:50 mm da elementi telaio,nervature, elementisospensione, parti del sistemadi scarico, serbatoio benzina,valvole ed elementi rigidisistema frenante, parti strutturadi traino;lateralmente a 150 mm dalcontorno esterno del veicolo;posteriormente (se non protettida corpo serbatoio ad almeno50 mm da piani di tangenza) a350 mm dal contorno esternoparaurti

3.7

I serbatoi devono essere fissati ed in modo che ne sia assicurata l'inamovibilità in caso di sollecitazioni dovute alleaccelerazioni (nella direzione di marcia ed in quella normale) pari a:

20 g (direzione di marcia) e 8 g (ortogonale alla direzione di marcia) per veicoli della categoria M1 e N1,10 g (direzione di marcia) e 5 g (ortogonale alla direzione di marcia) per veicoli della categoria M2 e N2,6,6 g (direzione di marcia) e 5 g (ortogonale alla direzione di marcia) per veicoli della categoria M3 e N3.

2 fasce da 30 mm x 2,5 mm oppure 3 o più fasce da 30 mm x 1,5 mm, supporti di fissaggio al veicolo aventidimensioni minime di 30 mm x 6 mm e diametro dei bulloni non inferiore a M12 per serbatoi aventi capacitànominale inferiore a 100 l;2 fasce da 50 mm x 2,5 mm oppure 3 o più fasce da 50 mm x 2 mm, supporti di fissaggio al veicolo aventidimensioni minime di 50 mm x 6 mm e diametro dei bulloni non inferiore a M14 per serbatoi aventi capacitànominale compresa tra 100 e 150 l.

Prescrizioni tecniche per l'installazione degli accessori del serbatoio (impianti di tipo B)

Componente Caratteristica Note All. circ. 21.11.2002Accessoriserbatoio

Contenitoreparziale delgruppovalvolare

Deve assicurare flusso ariacon 2 prese per ingresso euscita con tubi di diametrointerno non inf. a 30 mm;spazi chiusi per l'alloggiamentodei serbatoi devono avere

3.1, 3.4, 3.5

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316.6.9

316.6.10

316.6.11

prese d'aria con diametronon inf. a 25 mm;dispositivi chiusura contenitoreparziale devono essere protettida operazioni di carico escarico bagagliaio o perspostamento del carico

Protezionecontenitori totali egruppi valvolariPosizione indicatoredi pressione

Negli autocarri i serbatoi e icontenitori parziali devonoessere protetti da urti construttura metallica

2.4

In vano motore, facilmentevisibile oppure è ammessoindicatore elettronico digitale incruscotto o zona posto di guida

6.4

Prescrizioni tecniche per l'installazione del riduttore (impianti di tipo B)

Componente Caratteristica Note All. circ. 21.11.2002Riduttore Posizione All'esterno dei vani preposti

all'aspirazione dell'aria peraerazione e riscaldamentoabitacolo; a distanza non inf. a100 mm da condotti esilenziatori di scarico (oppurefino a 75 mm con diaframmatermicamente isolante oequivalente con spessore min.di 1 mm)

4

Prescrizioni tecniche per l'installazione dei tubi (impianti di tipo B)

Componente Caratteristica Note All. circ.21.11.2002

Tubi Posizione:tubi ad altapressione

Non devono essere alloggiati nelpassaruota oppure con opportunaprotezione se il tubo non è dotato diguaina di protezione; distanza tubi esilenziatore o condotti di scarico nondeve essere inf. a 100 mm (50 mm secon diaframma termicamente isolante oequivalente di 1 mm)

5.1

Ancoraggio:tubi a bassapressione

I collegamenti soggetti a vibrazionedevono essere con giunzioni flessibili oequivalenti; distanza punti diancoraggio non deve superare 80 cm

5.1

Posizione:tubi ad altapressione

Devono avere lunghezza e flessibilitàda seguire i movimenti relativi delmotore

5.2

Prescrizioni tecniche per l'installazione di altri accessori (impianti di tipo B)

Componente Caratteristica Note All. circ.

21.11.2002Unità di carica Posizione Il dispositivo deve essere all'esterno

del veicolo o nel vano motore, benvisibile e facilmente accessibile; puòessere collocato nel vano dialloggiamento bocchettone dicarica benzina purchésufficientemente ampio; se ildispositivo risulta in comunicazione

6.1, 6.2

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316.6.12

con l'interno del veicolo deve risultarein un contenitore con convogliamentoverso l'esterno di eventuali fughe digas

Componentielettrici

Posizione I componenti devono essere protetticontro i sovraccarichi con fusibile diprotezione raggiungibile senza usoattrezzi; i collegamenti elettriciall'interno dei contenitori parziali ototali devono essere realizzati conbrasatura dolce e guainetermorestringenti, con connettori ditipo antisfilamento

7.1, 7.2, 7.3

Valvola diintercettazione

Accesso Deve essere agevole 2.3Funzionamento Con dispositivo di chiusura manuale o

automatico2.3

Riepilogo delle principali prescrizioni tecniche per l'installazione di impianti a metano (tipo A - norme internazionali)

Componenti [*] PrescrizioniTutticomponenti

protezione da movimenti relativi, collisioni, pietrisco, carico e scarico,movimenti del carico

posizione ≥ 100 mm dal tubo di scarico e da fonti di calore o adeguatoschermo

perdite assenti (salvo eccez.)Serbatoi installazione vietata nel comparto motore

davanti all'asse anteriorea contatto con carrozzeriase interferisce con i passeggeri

posizione ≥ 75 mm dal profilo del parurti post. (non a contatto concarrozzeria)

posizione interna ammessa in aderenza alle pareti interne (rivestimento)posizione interna(nel bagagliaio oabitacolo)

occorrono due prese aria (non ostruibili) in alto (diam. ≥ 25 mm)

posizione esterna(sotto la carrozzeria)

rispetto al suolo ≥ 200 mm (in ordine di marcia) o protettoanteriormente e ai latiprotetti anteriormente e lateralmentenon a contatto diretto con serbatoio benzina

posizione esterna(sulla carrozzeria opiano di carico)

protetti dai raggi solari su 180° con contenitori a pareti forateprotetti dal carico con struttura mettalica (autocarri)

ancoraggio non devono esserci contatti metallo-metallooccorre materiale antiscintillio, cedevole, non igroscopico

Camera stagna installazione obblig. se serbatoio non è all'esterno e accessori non protetti dasporco e acquain comunicazione diretta con atmosfera (tramite tubi flessibili chenon scaricano nel passaruota o a dist. < 100 mm da fonte dicalore)protetta dal carico con struttura metallica (autocarri)

Accessoriserbatoio

installazione ≥ 50 mm da elementi telaio, nervature, sospensioni, serb. benzina,sistema frenante, struttura traino≥ 150 mm lateralmente da contorno veicolo≥ 350 mm da profilo del parurti posteriore (o protetti da serbatoio)

Tubi installazione privi di saldatureancoraggio non devono essere soggetti a vibrazioni e sollecitazioni

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[*]

316.6.13

[*]

(1)

Unità di carica posizione protetta da sporco e acquaall'esterno del veicolo o nel vano motore

La tabella riepiloga sinteticamente le principali prescrizioni tecniche per l'installazione dell'impianto di alimentazione. Per idettagli occorre consultare la vigente normativa.

Riepilogo delle principali prescrizioni tecniche per l'installazione di impianti a metano (tipo B - norme nazionali)

Componenti [*] PrescrizioniTutti icomponenti

protezione da movimenti relativi, da danni dovuti a collisioni di materiali esterni,resistenza alle sollecitazioni

Serbatoi posizione:esterno veicolo

parti esterne non spigolose, non taglienti, con raggio di raccordo ≥ 2,5mm (escluse parti ad altezza ≥ 2 m o sotto pianale del veicolo)

posizione: sottocarrozzeria opiano di carico

interni alla sagoma del veicoloaltezza dal suolo ≥ 200 mm (cat. M2, M3, N2, N3), 155 mm (M1, N1,L4, L5)protetti in parte anteriore e inferiore con lamiera o materialeequivalente (spess. ≥ 1 mm), distante dai serbatoi ≥ 10 mm e dalsuolo ≥ 145 mm (veicolo carico)distanti da serbatoio benzina ≥ 50 mm (o diaframma)distanti dal silenziatore o dai condotti di scarico ≥ 100 mm (o ≥ 50 mmcon diaframma termicam. isolante con spess. ≥ 1 mm)

sopra lacarrozzeria opiano di carico

interni alla sagoma del veicoloprotetti dai raggi solari su 180° con contenitori a pareti foratepieni ≥ 100 kg: occorre autorizzazione costruttore o indicazione sudoc. omologazione (CNG: 0,14 kg/l)

all'interno delveicolo

in vano separato portabagagli autov. 3 volumi o vano costituito daschienale-sedili-portaoggetti (autov. 2 volumi) o vano mercioccorrono due prese aria (non ostruibili) in alto (diam ≥ 25 mm)protetti dal carico con struttura mettalica (autocarri)rispetto al profilo del parurti posteriore ≥ 75 mmlateralamente anche in aderenza con a parti interne carrozzeria

ancoraggio dimensionatooccorre materiale cedevole, antiscintillio e non igroscopico

Contenitoreparziale evalvole

protezione ≥ 50 mm da elementi telaio, nervature, sospensioni, serb. benzina,sitema frenante, struttura traino≥ 150 mm da contorno laterale del veicolo≥ 350 mm dal profilo del paraurti posteriore (o protetti da serbatoio adalmeno 50 mm)con ingresso e uscita dell'aria tramite tubi con diam. int. ≥ 30 mm

Riduttore posizione vietata nei vani per aspirazione aria e riscaldamento abitacolo≥ 100 mm dai condotti e dai silenziatori di scarico (≥ 75 mm condiaframma termic. isolante o equivalente con spess. ≥ 1 mm)

Tubi posizione vietata nei passaruota (ammessa se tubo ha guaina di protezione)≥ 100 mm dai condotti e dai silenziatori di scarico (≥ 50 mm condiaframma termic. isolante o equivalente con spess. ≥ 1 mm)

ancoraggi a distanza ≤ 80 cmUnità di carica posizione all'esterno del veicolo o nel vano motore o nel bocchettone di carica

benzina (suff. ampio)La tabella riepiloga sinteticamente le principali prescrizioni tecniche per l'installazione dell'impianto di alimentazione. Per idettagli occorre consultare la vigente normativa.

V. art. n. 344 del regolamento al vecchio CDS.

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(2)

(3)

(4)

(5)

(6)

(7)

I valori indicati tra parentesi, esclusi i primi due, sono puramente indicativi in quanto, non essendo stabilite norme, possono variare secondo i tipi, icostruttori, l'evoluzione tecnologica o scelte commerciali.

(8)

(9)

V. art. n. 345 del regolamento al vecchio CDS.V. circolare MCTC n. 2319/4183(0)-B042 del 12.7.1995.V. in particolare inPratica 311.I dispositivi tramite i quali vengono alimentate le camere di scoppio del motore sono: il riduttore, l'evaporatore/riduttore, il miscelatore, il regolatore dipressione e l'attuatore.Alcuni dispositivi possono coesistere nello stesso impianto.Tali dispositivi sono di tipo diverso a seconda che siano destinati a motori a carburatore, a iniezione o a iniezione con catalizzatore ma anche secondogamme di cilindrata e/o di potenza.Il costruttore del riduttore deve garantire che esso sia stato sottoposto a "prova di tenuta" mediante "certificato d'origine o di garanzia" sul quale devonorisultare: marca, tipo, estremi di omologazione (ex approvazione) della DGM e matricola (attualmente non è prevista omologazione UNECE).V. lettera circolare MCTC prot. n. 2037/4183(0) del 10.9.1998.Le principali caratteristiche tecniche di un RIDUTTORE per metano sono:

specifiche del materiale impiegato per il corpo,pressione massima di prova (minimo 30.000 kPa, circa 300 bar),pressione massima di entrata (alla pompa 216 bar),pressione di regolazione ai diversi "stadi" (numero delle "camere e valori delle pressioni non sono vincolati),temperatura ambiente di lavoro (-40 °C + 120 °C),portata,tensione di alimentazione (12 Vcc),potenza bobina alta pressione (20 W),potenza bobina avviamento (14-25 W),dispositivi di facilitazione per l'avviamento.

Gli artt. 346 e 349 distinguono le tubazioni in:

ad alta pressione,a bassa pressione,a pressione inferiore e quella atmosferica.

L'art. 349 del regolamento del previgente Codice, trattando delle tubazioni a B.P., ne indica due tipi:pressione bassa "ma comunque maggiore di quella atmosferica";pressione del gas che " fluisce per effetto della sola aspirazione del motore".

Le tubazioni ad A.P. devono essere in acciaio o in altro idoneo metallo senza saldature e ricotte; sono ammesse anche tubazioni flessibili, purché dianoogni garanzia di sicurezza, e siano di tipo riconosciuto ammissibile.La linea di trasferimento del carburante è composta dalle tubazioni e dai raccordi ed è fissata al veicolo con "staffe".L'art. 351 del regolamento al previgente Codice prevede che le tubazioni debbano superare una prova di tenuta alla pressione di "300 kg/cm²" per il metanoe di "45 kg/cm²" per il GPL (rispettivamente di 30.000 e di 4.500 kPa secondo la denominazione del SI - Sistema internazionale).Le tubazioni a B.P. si suddividono ulteriormente nei seguenti due gruppi:

tubazioni in cui il gas è a pressione superiore a quella atmosferica,tubazioni in cui il gas è inferiore o uguale a quella atmosferica.

V. DM 12.19.1925.Le bombole devono:

poter tollerare una pressione di "esercizio" di 200 bar,recare l'iscrizione "METANO",non essere utilizzate per contenere altri gas,essere sottoposte a visita di revisione quinquennale.

La data di costruzione o quella di ultimo collaudo consentono di definire il termine oltre il quale l'uso della bombola non è più consentito (nel conteggio deicinque anni va incluso anche il mese ivi punzonato (per es., una bombola che reca la data di collaudo del 6/98 può essere utilizzata fino al 30 giugno 2003).Per soddisfare le diverse esigenze, di volume e di ingombro, le bombole vengono costruite con lunghezze e diametri diversi.Elemento di valutazione di una bombola può essere il rapporto di tara/m3 di CNG contenuto.L a revisione delle bombole per metano, affidata al comitato di Gestione del Fondo Bombole Metano (GFBM) dalla legge 8.7.1950, n. 640 e dalregolamento di Esecuzione approvato con DPR 16.12.1950, viene effettuata in presenza di un funzionario tecnico dell'UMC o dell'INAIL (funzioni giàesercitate dall'ISPESL, soppresso dal DL 31.5.2010, n. 78 convertito, con modificazioni, nella legge 30.7.2010, n. 122).Compiti del GFBM sono: la gestione tecnico-amministrativa per il controllo di oltre un milione di bombole; il ritiro di quelle non più idonee con la sostituzionegratuita di quelle il cui "fuori uso" non derivi da uso o manipolazioni negligenti; copertura assicurativa dei rischi R.C.La copertura assicurativa, in particolare (art. 2), "copre tutti i casi di responsabilità derivanti da detenzione e/o uso delle bombole per danni di qualsiasinatura dipendenti dall'uso od anche dalla sola presenza di bombole da metano, vuote o piene che siano, nelle fasi di riempimento, maneggio,manipolazione, verifiche, deposito, da carico e scarico, trasporto, distribuzione ed utilizzazione, compresi i danni subiti dalle bombole stesse.".Il finanziamento del GFBM, stabilito con legge 7.6.1990 n. 145, avviene mediante il l'incremento del prezzo del metano.In considerazione dell'affidabilità dimostrata dalle bombole nei lunghi tempi, con DM 16.2.1983 è stato prorogato il limite massimo di utilizzo dellemedesime da 30 a 40 anni dalla data di costruzione; dopo il 40° anno, esse possono essere riconosciute ancora idonee per altri usi.Le bombole sono identificabili mediante la seguente serie di dati incisi nell'ogiva superiore secondo precise modalità:

costruttore,

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(10)

• affidabilità nel tempo.

(11)

(12)

(13)

1 carico di prova 18.000 N, 33.700 N;

2 carico di rottura minimo 24.400 N, 46.400 N.

1 carico di prova 26.100 N, 48.900 N;

2 carico di rottura minimo 35.400 N, 67.400 N.

matricola,data di costruzione e di collaudo,tara,dicitura "METANO",data delle "REVISIONI" quinquennali,convalida ufficiale (v. punti 3 e 6) con punzonatura della stella a 5 punte contenente la sigla "RI" (Repubblica Italiana).

Le bombole costruite o "revisionate" vengono elencate in "Certificati cumulativi" le cui copie vengono conservate presso il costruttore e l'organo pubblicodi controllo che ha eseguito le prove.Sulle bombole viene apposta un etichetta autoadesiva con l'annotazione relativa al Codice che identifica il metano e l'anno di scadenza della bombola.Le caratteristiche principali che differenziano le valvole nel loro impiego sono:

minimo ingombro, in particolare, nel senso assiale della bombola,facilità della manovra di apertura/chiusura e di controllo della relativa posizione,inclusione, nello stesso corpo, del "contenitore parziale",

La valvola viene avvitata alla bombola con una filettatura conica; il sistema di apertura/chiusura più comune è quello a sfera.È importante che l'avvitamento delle valvole sia effettuato correttamente, per assicurare la perfetta tenuta del gas e per non danneggiare la filettatura in fasedi montaggio o di smontaggio: occorre utilizzare per la tenuta e la lubrificazione un nastro di Teflon perché lo smontaggio della valvola potrebbe avveniresolo dopo 5 anni (può essere usato anche un po' di grasso) ed occorre che l'imbocco delle valvola avvenga senza sforzi, evitando ogni azione violenta.La coppia di serraggio della valvola deve rispettare la forza stabilita dai costruttori (di bombola e di valvola) che è di circa 20-30 DaN m (circa 20-30 kgm);inoltre, la lunghezza della parte avvitata deve essere non inferiore a 25 mm, cioè pari o superiore al diametro del bocchino.Considerando che la filettatura della valvola, più facilmente di quella della bombola, può rovinarsi per la differenza di materiale, per le sollecitazioni a cui èsottoposto il corpo della valvola, per le "grippate" con conseguenti "sgranamenti" della filettatura interna alla bombola è preferibile non riutilizzare la valvolanei casi in cui potessero sorgere dubbi sull'integrità della stessa.Ipotizzando fughe di gas dal complesso "serbatoio, gruppo valvolare, raccordi", le probabili perdite saranno localizzate nella flangiatura del gruppovalvolare e nei raccordi delle tubazioni.L'art. n. 344 del regolamento al vecchio CDS: stabilisce che con il serbatoio ubicato all'interno del veicolo si devono utilizzare i "contenitori": dispositivi disicurezza che convogliano all'esterno le eventuali fughe di gas dal gruppo valvolare e che possono essere di tre tipi: parziale; totale ermetico; totale nonermetico:

il contenitore parziale racchiude esclusivamente il gruppo valvolare; se destinato al CNG, è invece soggetto al "riconoscimento nazionale";il contenitore totale, oltre al gruppo valvolare, racchiude anche il serbatoio; se destinato al CNG è soggetto al "riconoscimento nazionale". I contenitori

le tubazioni devono avere un diametro interno di 30 mm (misura stabilita dalla circolare n. 58/96 con decorrenza dall'1.8.96 rispetto ai precedenti 25 mmstabiliti dalla circolare n. 175/82); la prova dell'ermeticità viene effettuata chiudendo le estremità dei tubi di areazione e verificando la tenuta alla pressionedi 10 kPa (circa 0,1 bar);

con il contenitore totale non ermetico è indispensabile ricorrere anche ad un contenitore parziale per isolare il gruppo valvolare; il punto 5.7 dellacircolare n. 32/98, riconfermando quanto precedentemente indicato dalle soppresse circolari nn. 175/82 e 58/96, stabilisce che i tubi di areazione delcontenitore parziale possano raggiungere l'esterno del veicolo utilizzando i tubi di areazione del contenitore totale: in tal caso, il diametro interno dei tubidi areazione del contenitore totale deve essere superiore di almeno 10 mm a quello esterno dei tubi del contenitore parziale. Esiste anche la soluzione(poco utilizzata perché poco vantaggiosa) di un contenitore totale non ermetico con quattro passaggi per due coppie di tubi di areazione: una per i tubirelativi al contenitore parziale e l'altra per l'areazione dell'intercapedine tra il serbatoio e la parete interna del contenitore.

Eventuali prescrizioni in ordine al posizionamento del carico sul tetto del veicolo possono essere annotate sul libretto di uso e manutenzione redatto dalriduttore e devono ritenersi vincolanti ai fini dell'installazione dei serbatoi.Durante il moto del veicolo, i serbatoi sono soggetti sia ad accelerazioni e decelerazioni a causa della forza centrifuga nei percorsi curvilinei e delle forzed'inerzia durante le frenate, sia ai sobbalzi per l'irregolarità del fondo stradale.Queste sollecitazioni sono molto contenute e solo il "tamponamento" del fine corsa della sospensione o sospensioni molto rigide potrebbero generaresollecitazioni significative.Le accelerazioni da prendere in considerazione sono pertanto quelle che possono svilupparsi in occasione di collisioni frontali o laterali o cappottamenti delveicolo; per la calcolazione possono essere considerati i carichi di resistenza dei materiali al limite di elasticità.Anche considerando che:

le fasce nella fase di montaggio vengono sollecitate e precaricate per dare un corretto "tiro" ai bulloni,la calcolazione dovrebbe considerare sollecitazioni contemporanee di flessione, di taglio e di piegamento,è stata calcolata la resistenza di una sola fascia,è possibile la presenza di elementi favorevoli (esempio estremo è il vano ruota in cui si trova di norma inserito il serbatoio toroidale),

le sollecitazioni risultano complessivamente contenute e lontane perfino dai limiti di elasticità.BulloniL'attuale bulloneria commerciale, anche della classe più bassa, costruita secondo le norme UNI, è in grado di sopportare ampiamente i carichi previsti (permassa di 100 kg: 4905 N; per massa di 150 kg: 7357,5 N).Le caratteristiche di resistenza di un bullone M10 a "passo grosso", di classe 4.8 e di classe 8.8 sono rispettivamente:

Le caratteristiche di resistenza di un bullone M12 a "passo grosso", di classe 4.8 e di classe 8.8, sono rispettivamente:

Notevole è il margine di sicurezza anche considerando gli incrementi per sollecitazioni al taglio (riduzione dei valori precedenti a 4/5) o per carichi a causadi montaggi errati o grossolani (la bulloneria di qualità sopporta perfino la mancanza di complanarità delle superfici di appoggio della testa e del dado).Saldature della testa o del dado del bullone a traverse o altri "ferri" sono da evitare in quanto l'elevato calore provoca alterazioni chimiche e fisichealtamente negative per la resistenza del metallo.Traverse

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(14)

(15)

(16)

Dove:

(17)

Un particolare cenno richiedono i profilati, posti solitamente trasversalmente nel bagagliaio del veicolo per sostenere e trattenere i serbatoi, in quanto dirado vengono fissati direttamente alla struttura del veicolo.I profilati più utilizzati sono a sezione circolare, quadrata, a L, a C.Le "traverse" adattabili sono a sezione chiusa composte di due elementi concentrici registrabili in lunghezza: la loro capacità di resistenza diminuisce incorrispondenza dei punti di sezione inferiore (occorre evitare di saldare i due tubolari o di praticare una foratura attraverso la quale "serrare" un bulloncino,ritenendo di irrobustire la traversa).Strutture a "castello"Per fissare le bombole, in particolare quando sono più di due, invece di utilizzare elementi semplici e lineari, spesso viene realizzata una struttura a"castello", con "ferri" di forma e di sezioni diverse, uniti da saldature; in questa struttura le bombole vengono strette in anelli registrabili con bulloni(l'equivalente delle fasce), formando un unico grappolo di due, tre o quattro serbatoi (serrati in modo singolo).Per rendere utilizzabile al massimo lo spazio residuo del bagagliaio, spesso, le bombole sono collocate in posizioni a sbalzo che producono "forze torcenti"(coppie) ed inducono delle "oscillazioni".L'installatore può evitare tali inconvenienti con l'inserimento di puntoni che, scendendo lateralmente, si ancorino al pianale in idonei punti.Le "traverse" poste dietro lo schienale a mezza altezza rappresentano non solo un supporto ma, in caso di collisione del veicolo, un vero elemento disicurezza del tipo "antintrusione".L'elevata pressione a cui viene compresso il CNG è in grado di esercitare sulla valvola forze enormi: è consigliabile in ogni caso installare le bombole inmodo che, in caso di eventuale accidentale fuoriuscita, la traiettoria della valvola termini contro elementi robusti della stessa carrozzeria e, quando ciò nonsia possibile, è opportuno completare l'impianto con un'adeguata "protezione".Per il dimensionamento della "protezione" occorre valutare che la forza esercitata sulla valvola in caso di fuoriuscita è di circa 10.000 N (~ 1.000 kg)immediatamente dopo il rifornimento (questi valori poi diminuiscono per il consumo e per il raffreddamento). Tale valore si calcola considerando unasezione di ~ 4,90 cm2 ed una pressione di 200 - 220 bar (forza pari a 9.614 - 10.575 N); inoltre, l'energia accumulata da una valvola, nell'attimo in cui sidovesse verificare lo sfilamento dal "bocchino", può essere stimata (in difetto) intorno a 16.000 Joule e la forza di impatto intorno ad almeno 1.500 daN (circa1.500 kg).Ipotizzando una protezione costituita di un profilato a tubo quadro con sezione 35/31 (35 mm lato esterno; 31 mm lato interno), con spessore di 2 mm aventeuno sbalzo di soli 100 mm, la sollecitazione unitaria si aggira sui 55 kg/mm2 (oltre i limiti di resistenza del materiale).In alternativa alle attuali "traversine" o "mensole", potrebbero essere realizzate "staffature" collegate direttamente alle "fasce" che fissano le bombole.Occorre evitare ogni saldatura quando la bombola sia già montata, per non comprometterne l'integrità meccanica e chimica e per non "bruciare" lecentraline del veicolo con saldatura ad "arco".Elementi di saldaturaLa saldatura consente di unire due parti solide realizzando la continuità del materiale e ottenendo una costruzione monolitica; i vantaggi, tuttavia,potrebbero essere ridotti dalla concentrazione delle linee di forza con pericolo di rottura per fragilità (nel caso di acciai dolci o debolmente legati Fe42, C10,ecc.).Tra i diversi tipi di saldature quelle utilizzabili in queste lavorazioni sono quelle ad arco elettrico con elettrodo nudo o rivestito o a filo nudo o rivestito.Gli elettrodi rivestiti (immersi o compressi), rispetto a quelli nudi, danno saldature di maggiore qualità grazie alla protezione dall'ossidazione; si citano soloalcuni elettrodi di tipo rivestito:

al rutilo (ossidi di titanio e di ferro-manganese): hanno effetti scarsamente protettivi; hanno fusione dolce, formano una buona scoria, dando al cordoneregolarità, buon aspetto e buona resistenza; sono sconsigliati per acciai scadenti;

neutri: buone caratteristiche meccaniche e tecnologiche (superiori al rutilo) e minore scorrevolezza; sono sconsigliati con acciaio scadente (con tenoredi C superiore allo 0,25%);

acidi: costituiti di ossidi metallici e di ferro o leghe di ferro. Le caratteristiche meccaniche sono in genere elevate purché siano scarsi lo zolfo (S) e ilfosforo (P). Adatte per grossi spessori;

basici: costituiti di carbonati di calcio o magnesio e di fluorite; conseguono proprietà desolfanti e defosfanti al bagno di fusione (lo zolfo favorisce lacriccabilità a freddo, il fosforo la criccabilità a caldo). Le proprietà meccaniche e tecnologiche sono elevate, ma gli elettrodi sono molto delicati, soprattuttoa contatto dell'umidità atmosferica.

Fondamentali per la riuscita della saldatura sono la tensione della corrente elettrica e la distanza dell'arco.La tensione di alimentazione orientativamente può essere calcolata con le seguenti formule:I = 45 x d - 30;V = 20 + 0,04 x I.

I = ampère;V = volt;d = diametro elettrodo.

La lunghezza ideale dell'arco è di 3 mm:un arco corto determina un eccessivo riscaldamento del pezzo e l'incollamento dell'elettrodo (si ode scricchiolio e l'arco frigge);un arco lungo (maggiore di 7 mm) determina dispersione di calore e quindi scarsa penetrazione; la saldatura risulta piatta e poco resistente.

Nella scelta degli elettrodi è bene utilizzare quelli che danno una resistenza a trazione compresa tra i 431 e i 549 N/mm2 (codice 44).Osservando il cordone di saldatura si può valutare la qualità della saldatura stessa.I principali difetti esterni sono:

mancanza di penetrazione (scarsa fusione del materiale di apporto);mancanza di metallo (inadeguato riporto di materiale perché la passata è stata troppo veloce);sovraspessore eccessivo (difetto contrario del precedente);aspetto irregolare (tecnica esecutiva maldestra);intaccature nel materiale di base (tecnica di saldatura errata, più probabile nella parte superiore delle saldature piane di angolo).

Si tralascia la descrizione dei difetti interni in quanto non visibili ad occhio.L'allegato II della circolare 21.11.2002 prot. n. 4043.MOT2/C ha confermato i criteri generali riguardanti l'installazione già contenuti nelle circolari MCTC n.32/98 del 26.3.1998:

i cavi elettrici devono essere adeguatamente protetti (per evitare deterioramenti, lesioni o danneggiamenti dovuti all'umidità);è obbligatorio un fusibile per la protezione contro i sovraccarichi elettrici, dimensionato ed inserito nel circuito elettrico, secondo quanto indicato dal

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(18)

(19)

(20)

(21)

(22)

-

-

-

-

-

(23)

(24)

costruttore dei componenti;il fusibile deve essere in posizione facilmente raggiungibile (anche se non è specificato dalla circolare, in analogia a quanto prescritto per gli altri fusibili

del veicolo, deve essere facilmente identificabile);i collegamenti elettrici all'interno dei contenitori parziali o totali debbono essere eseguiti con estrema accuratezza (mediante brasatura dolce e

isolamento con guaine termorestringenti, con connettori di tipo antisfilamento e con ritenuta meccanica separata dal contatto elettrico).I collegamenti elettrici interni all'abitacolo e al bagagliaio devono essere conformi alla classe IP40; gli altri alla classe IP54, ai sensi della IEC 529(regolamento internazionale impianti elettrici).V. circolare 21.11.2002 prot. n. 4043.MOT2/C.V. lettera ministeriale 16.6.1987 prot. n. 702/4150(0) con la quale è stato ribadito che l'art. 344 del regolamento di esecuzione del previgente CDS nonesclude possibilità di operare trasformazioni dell'alimentazione a metano di motocarri.Per quanto riguarda i veicoli a CNG v. Allegato I alla circolare 21.11.2002 prot. n. 4043-MOT2/C mentre per quanto riguarda i veicoli a GPL v. Allegato 1 allalettera circolare 22.5.2001 prot. n. 1671-4102.V. circolare 26.9.2005 prot. n. 3092-MOT2/C. L'allegato II alla circolare contiene Traduzione in italiano (non ufficiale) e testi ufficiali in inglese e francesedegli allegati 4 e 5 al regolamento ECE/ONU n. 115 che trattano:

allegato IV Descrizione delle procedure di prova per la tenuta dei sistemi speciali di adattamento a metano/gpl installati sui veicoli,allegato V Prescrizioni concernenti il fissaggio dei serbatoi del gpl e del metano

Il regolamento propone la seguente tabella per materiale FE 370, bulloni classe 8.8:

Capacitàserbatoio(litri)

Dimensioniminimerondelle(mm)

Dimensioniminimefasceserbatoio(mm)

Diametrominimo deibulloni(mm)

fino a 85 30 x 1,5 20 x 3,0 25 x 2,5 30 x 1,5 8

85 - 100 30 x 1,5 30 x 3,0 1025 x 2,5 20 x 3,0 (se

min. 3 fasce)8 (se min. 3 fasce)

100 - 150 50 x 2,0 50 x 6,0 1230 x 3,0 50 x 3,0 (se

min. 4 fasce)10 (se min.4 fasce)

più di 150 Secondoreg. n. 67/01per GPL ereg. n. 110per metano

Secondoreg. n. 67/01per GPL ereg. n. 110per metano

Secondoreg. n. 67/01per GPL ereg. n. 110per metano

Il regolamento, relativamente al serbatoio, prescrive inoltre che:

esita uno spazio diviso tra sedile e serbatoio e tra serbatoio e parte posteriore di almeno 100 mm,se le fasce sostengono l'intera massa del serbatoio siano almeno 3,le fasce siano tali che il serbatoio non scivoli, ruoti o si distacchi,feltro, pelle o plastica siano interposti tra serbatoio e fasce,se esiste un telaio per serbatoio:

il serbatoio sia fissato al telaio con almeno due fasce,se le fasce sostengono l'intera massa del serbatoio siano almeno 3,le fasce siano tali che il serbatoio non scivoli, ruoti o si distacchi,feltro, pelle o plastica siano interposti tra serbatoio e fasce,per serbatoi longitudinali (l'asse del serbatoio forma un angolo di non più di 30 gradi con piano longitudinale centrale del veicolo) deve essere

presente una connessione trasversale di fronte al telaio del serbatoio dello spessore del telaio, alta almeno 30 mm, almeno 30 mm sopra il punto piùbasso del serbatoio, più vicina possibile o all'interno del fondo bombato del serbatoio.

V. circolare DTT 9.2.2009 prot. n. 12816/23.36.14 e circolare 10.12.2010 prot. n. 98926.La DGM ha ribadito che il regolamento ECE/ONU n. 110 prevede l'uso esclusivo di una valvola automatica per ciascun serbatoio di CNG; pertanto nonpossono essere usate valvole manuali (v. circolare 18.2.2013 prot. n. 4422-DIV3-B).

CONTINUAParte 2 di 2. Per le restanti parti di testo vedasi: Parte 1

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Aggiornato al 19/05/2008

314.0314.1314.2314.2.1314.3314.3.1314.4314.4.1314.4.2314.4.3

314.0

••

314.1 •

314 - Autorizzazioni officine per installazione impianti a gas nei veicoli

AUTOREBiagetti ing. Emanuele - funzionario tecnico DTTLo scritto riflette esclusivamente le opinioni dell'Autore e non impegna in alcun modo l'Ente di cui egli sia dipendente.

RIFERIMENTI NORMATIVIdecreto legislativo 30/04/1992 n. 285 art. 78.

CONTENUTOSommario:

QUADRO GENERALEATTREZZATURE TECNICHE DELL'OFFICINA AUTORIZZATAPROCEDURE DI RICONOSCIMENTOPresentazione della richiestaCOMPENDIO OPERATIVOPresentazione della richiestaI FAC-SIMILEDomanda in bollo per il riconoscimento di idoneità all'esecuzione e certificazione della prova idraulicaDocumento di idoneità rilasciato dall'UMC all'esecuzione e certificazione della prova idraulicaCertificazione relativa alla prova idraulica delle tubazioni

QUADRO GENERALE L'art. 351 regolamento del previgente CDS prescriveva che le tubazioni (escluso il riduttore) degli impianti di alimentazionealternativa funzionanti a GPL o CNG vengano sottoposte a prova idraulica alla pressione di:

300 bar (30.000 kPa) per gli impianti a CNG,45 bar (4.500 kPa) per gli impianti a GPL.

La prova idraulica delle tubazioni ad alta pressione (quelle che collegano il serbatoio o le bombole al riduttore di pressione)era obbligatoria per tutti i veicoli sottoposti a visita e prova per l'aggiornamento della carta di circolazione a seguito dell'installazione diimpianto a gas (GPL o CNG).

L'accertamento aveva lo scopo di controllare che, anche a motore fermo, non si verificasse uscita di gas. Tuttavia, con l'adozione di tubazioni omologate in base al regolamento UN/ECE n. 67/01 (per il GPL) e UN/ECE n. 110 (per ilCNG) la prova idraulica delle tubazioni (9):

non è più ricorrente per impianti a GPL che devono essere realizzati con tubazioni omologate e per impianti a CNG realizzati contubazioni omologate ai sensi del regolamento UN/ECE n. 110 la cui applicazione è facoltativa; pertanto, il settore D delladichiarazione dell'allestitore per impianti che utilizzano tubazioni omologate in base ai regolamenti citati deve ritenersi riferita ad unaverifica effettuata dall'allestitore finalizzata ad accertare che non si verifichino fuoriuscite di gas (v. inPratica 311) e non piùalla prova idraulica vera e propria (9);è ricorrente per impianti a CNG con tubazioni non omologate; in questo caso, valgono ancora le norme del previgente CDS cheprevedono l'effettuazione della prova idraulica.

La prova può essere eseguita:in occasione della visita e prova per l'approvazione della modifica dell'alimentazione alla presenza di un funzionario dell'UMC,previa presentazione di specifica richiesta su modello TT 2100 e previa corresponsione degli importi relativi alla tariffa 3.3;da parte dell'officina esercente l'attività di riparazione veicoli, costruttrice di dispositivi di alimentazione o esercente l'attivitàdi riparazione e installazione di impianti; in questo caso l'officina trasformatrice appositamente riconosciuta idonea ed autorizzatadall'UMC esegue e certifica, di volta in volta, la prova idraulica delle tubazioni relative all'impianto installato senza la corresponsionedi alcuna tariffa (4).

La certificazione e gli accertamenti di cui sopra non ricorrono per gli impianti di alimentazione con combustibile in pressione ogassoso per i veicoli già omologati con tali dispositivi ed immatricolati con la dichiarazione di conformità (1). La visita e prova per l'approvazione dell'impianto deve essere eseguita presso il competente UMC in base all'ubicazione dellasede dell'officina (5). Le officine autorizzate ad operare nel territorio della Repubblica di San Marino possono rilasciare certificazioni relativeall'esecuzione della prova idraulica e all'installazione dell'impianto ai fini dell'aggiornamento delle carte di circolazione italiane previodeposito presso il competente UMC dell'autorizzazione conseguita (7).

ATTREZZATURE TECNICHE DELL'OFFICINA AUTORIZZATAL'officina installatrice deve essere dotata almeno delle seguenti attrezzature tecniche (2):

sollevatore,

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••••••••••

314.2

314.2.1A(*) A1

A2

A3

314.3314.3.1

A(*) A1

A2

A3

314.4

314.4.1

trapano elettrico con punte adeguate,utensile per l'esecuzione dei fori di sfiato nel baule,goniometro da officina per il corretto posizionamento della multivalvola (GPL),attrezzatura idonea al montaggio delle valvole sulle bombole per metano (CNG),saldatrice elettrica,pistola stroboscopica e prontuario contenente i dati relativi all'anticipo delle autovetture più comuni,compressore per aria,analizzatore dei gas di scarico per la taratura dell'impianto a gas,pompa idraulica, manometro F.S.P.0-400 bar ed accessori per la prova idraulica delle tubazioni dell'impianto,normali serie di chiavi aperte, a stella ed a bussola, cacciaviti piatti ed a croce, forbici da elettricista e da lamiera, serie di pinze peranelli "seeger", martelli, cesoie per tubi, spazzola di ferro.

PROCEDURE DI RICONOSCIMENTO

L'officina installatrice viene riconosciuta idonea ad eseguire e certificare la predetta prova idraulica dall'UMC previapresentazione di apposita istanza. L'UMC, verificata l'esistenza di tutte le condizioni e dei requisiti prescritti emette il documento di idoneità, assegna un numeroprogressivo che identifica l'officina ed annota sull'apposito registro l'avvenuto rilascio dell'autorizzazione. Copia del provvedimento viene trasmesso all'officina richiedente e al Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemiinformativi e statistici (6).

L'impresa certifica l'esecuzione della prova idraulica con apposita dichiarazione (2).

Presentazione della richiestaDomanda in bollo di riconoscimento di idoneità all'esecuzione ed alla certificazione della prova idraulica.La domanda deve essere redatta conformemente allo schema di cui alla circolare 190/84 del 20.10.1894 (2).Certificato di iscrizione rilasciato dalla CCIAA attestante l'iscrizione dell'impresa oppure autocertificazione secondo levigenti norme.Copia dell'autorizzazione comunale di esercizio o certificato di agibilità o di idoneità dei locali del comune oppurecertificato di agibilità o di idoneità dei locali.Poiché l'autorizzazione comunale di esercizio non è sempre prevista può essere presentato anche il certificato di agibilità o diidoneità dei locali rilasciato dal comune territorialmente competente (3).Relazione tecnica redatta da un ente autorizzato a redigere tale documento, qualora l'impresa intenda richiederel'intervento di uno degli enti qualificati (necessaria qualora si intenda agevolare l'istruttoria).Qualora il titolare della ditta intenda dimostrare la capacità ad operare richiede l'intervento di uno degli enti autorizzati.Sono enti autorizzati: il centro italiano GPL, la Feder Metano, l'Assogas Liquidi, ecc. (8).Tale relazione deve essere redatta conformemente all'allegato n. 2 della circolare 190/84 del 20.10.1984 (2).

COMPENDIO OPERATIVOPresentazione della richiesta

Domanda in bollo di riconoscimento di idoneità all'esecuzione ed alla certificazione della prova idraulica.La domanda deve essere redatta conformemente allo schema di cui alla circolare 190/84 del 20.10.1894 (2).Certificato di iscrizione rilasciato dalla CCIAA attestante l'iscrizione dell'impresa oppure autocertificazione secondo levigenti norme.Copia dell'autorizzazione comunale di esercizio o certificato di agibilità o di idoneità dei locali del comune oppurecertificato di agibilità o di idoneità dei locali.Poiché l'autorizzazione comunale di esercizio non è sempre prevista può essere presentato anche il certificato di agibilità o diidoneità dei locali rilasciato dal comune territorialmente competente (3).Relazione tecnica redatta da un ente autorizzato a redigere tale documento, qualora l'impresa intenda richiederel'intervento di uno degli enti qualificati (necessaria qualora si intenda agevolare l'istruttoria).Qualora il titolare della ditta intenda dimostrare la capacità ad operare richiede l'intervento di uno degli enti autorizzati.Sono enti autorizzati: il centro italiano GPL, la Feder Metano, l'Assogas Liquidi, ecc.Tale relazione deve essere redatta conformemente all'allegato n. 2 della circolare 190/84 del 20.10.1984 (2).

I FAC-SIMILE

Domanda in bollo per il riconoscimento di idoneità all'esecuzione e certificazione della prova idraulica

All'UMC di ......................................

La sottoscritta ditta ......................................................................................

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1)2)3)

Data .......................................

[1] [2][3]

314.4.2

• • •••

SI RICONOSCE L'IDONEITÀ

IL DIRETTORE DELL'UMC

314.4.3

Ragione sociale ............................................................................................Via ......................... Città .......................Partita IVA ....................................,con riferimento alle procedure stabilite con la circolare DG n. 190/84 - DC IVn. A095 del 20.10.1984, chiede il riconoscimento di idoneità alla esecuzione ecertificazione della prova idraulica delle tubazioni, escluso il riduttore, per gliimpianti direttamente installati, ai sensi del terzo c. dell'art. 351 delregolamento di esecuzione del Codice della strada, sostituito dal DPR 10.1.1984,n. 16.Dichiara di essere in possesso delle attrezzature elencate al punto 2.1.1. dellasu citata circolare.

Allega i seguenti documenti:iscrizione alla CCIAA [2];autorizzazione comunale di esercizio [1];documento emesso da ................................ sull'accertamento deirequisiti di idoneità [3].

FIRMA ...................................... _____

In luogo dell'autorizzazione comunale di esercizio può essere presentato il certificato diagibilità o di idoneità dei locali rilasciato dal comune (così è stato disposto con letteracircolare prot. n. 60/4183/(0)-A03 del 12.1.1985).Oppure autocertificazione secondo le norme vigenti.Ove ricorre.

Documento di idoneità rilasciato dall'UMC all'esecuzione e certificazione della prova idraulica

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

UMC DI ..............................

Visto il TU delle norme concernenti la disciplina della circolazione stradale,approvato con DPR 15 giugno, n. 393;Visto il regolamento di esecuzione, approvato con DPR 30.6.1959,n. 420;Vista la circolare DG n. 190/84 DC IV n. A095 del 20.10.1984;Vista la domanda in data ................... presentata dalla ..............................;Esaminata la documentazione allegata a detta domanda;

della ............................................. con sede in Via .....................................Città ......................... alla esecuzione e certificazione della prova idraulica delletubazioni, escluso il riduttore, per gli impianti direttamente installati, ai sensi delterzo c. dell'art. 351 regolamento di esecuzione del Codice della strada,sostituito dal DPR 10.1.1984, n. 16. Data ................................

Certificazione relativa alla prova idraulica delle tubazioni

La sottoscritta ditta ............................... Via........................... Città................Partita IVA ....................................... dichiara di aver installato, conformementealle norme vigenti ed a perfetta regola d'arte in data ................... sull'autoveicolofabbrica ..................................... tipo .......................... targato ........................l'impianto di alimentazione a GPL/CNG [1] indicato nell'annotazione apposta suldocumento di circolazione.Dichiara inoltre di aver sottoposto le tubazioni dell'impianto, escluso il riduttore,con esito favorevole a prova idraulica alla pressione di 45/300 bar [1].

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FIRMA

Autorizzazione esecuzione e certificazione prova idraulica n. .....................

[1]

(*) A

B

C

D(1)(2)(3)(4)(5)(6)

(7)

(8)

(9)

del ............................... Firma depositata prot. n. ................. del ....................... _____V. anche dichiarazioni complete relative all'installazione dell'impianto riportate nelle schede 311.0A e 311.0B.

Depennare il caso che non ricorre

Le procedure sono così contraddistinte:procedure di richieste preventive, redatte in bollo, funzionali ad operazioni di tipo B;operazioni in materia di motorizzazione con applicazione delle tariffe previste dalla legge n. 870/86 (B = domanda; B0 = tariffa legge n. 870/86 conindicazione del codice; B1 e seguenti = documenti);titoli autorizzativi e/o documentazione integrativa della carta di circolazione (C = domanda; C0 = tariffa legge n. 870/86 con indicazione del codice; C1 eseguenti = documenti);formalità di competenza del PRA (D = domanda; D0 = emolumenti, IPT e bolli; D1 e seguenti = documenti).

V. art. 351 regolamento del previgente CDS.V. circolare n. 190/84 del 20.10.1984.V. circolare n. 60/4183/(0) - A003 del 12.1.1985.V. lettera ministeriale n. 1896/4183/(0) del 16.7.1985.V. circolare n. 2588/4183/(0) - A117 del 8.11.1985.La circolare n. 235/C4 dell'1.2.2001 è stato abrogato il punto 2.2 della circolare n. 190/84 del 20.10.1984 che prevede l'obbligo di inviare al Dipartimento per itrasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici copia del provvedimento di riconoscimento d'idoneità alla prova idraulica delle officine autorizzate.Tuttavia si ritiene che nulla sia variato in ordine alla procedura di rilascio dell'autorizzazione e pertanto debba intendersi abrogato solamente l'obbligo ditrasmissione al Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici del provvedimento citato di cui al punto 2.2 della circolare 190/84.V. circolare n. 4314/4183/(0) del 16.12.1992 con la quale sono riconosciute idonee le certificazioni delle officine operanti nella Repubblica di San Marino invirtù delle condizioni di reciprocità instaurate con le Repubbliche con la ratifica della convenzione del 6.8.1913 per la circolazione dei bicicli, motocicli eautomobili nonché della Convenzione di amicizia e buon vicinato del 31.3.1993.Il DTT con circolare 5.10.2004, n. 3692-MOT2/C ha comunicato che il Consorzio Italiano GPL Autotrazione ha cambiato denominazione in Consorzio Ecogased ha confermato l'autorizzazione ad operare quale ente autorizzato all'effettuazione della visita ispettiva presso le officine di impianti di alimentazionealternativa che intendono svolgere la prova idraulica in sede.V. circolare DTT 15.3.2005, n. 579-MOT2/B.

NOTE 14/01/2009 Modificate denominazioni uffici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per effetto del DPR3.12.2008, n. 211.

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Aggiornato al 26/02/2016

312.0312.1312.1.1312.1.2312.1.3312.1.4312.1.5312.2312.2.1312.2.2312.2.3312.2.4312.2.5312.3

312.3.1312.3.2312.3.3312.3.4312.3.5312.3.6312.3.7312.3.8312.3.9312.4312.5312.5.1312.5.2

312.5.3

312.6

312.0

••

312.1 •

312 - Bombole per metano per alimentazione veicoli

AUTOREBiagetti ing. Emanuele - funzionario tecnico DTTLo scritto riflette esclusivamente le opinioni dell'Autore e non impegna in alcun modo l'Ente di cui egli sia dipendente.

RIFERIMENTI NORMATIVIdecreto legislativo 30/04/1992 n. 285 art. 78.

CONTENUTOSommario:

QUADRO GENERALENORME COSTRUTTIVE E D'USO DELLE BOMBOLE PER METANOIdentificazione delle bombolePeriodicità dei controlli delle bombolePeriodo di utilizzo delle bomboleCompiti del GFBM (gestione fondo bombole metano)Valvole delle bomboleVISITA PERIODICA DELLE BOMBOLE UNECE PER METANOIspezione visiva delle bomboleAltre prescrizioni per l'ispezione delle bomboleVerifiche straordinarie delle bomboleProcedura amministrativa per la revisione delle bomboleEsito della revisione delle bomboleVISITA PERIODICA DELLE BOMBOLE UNECE CNG-4 PER METANO INSTALLATE FIN DALL'ORIGINE SU VEICOLIM1 E N1Comunicazione della metodologia di prova scelta dal costruttore del veicoloPeriodicità della riqualificazione delle bomboleControllo tecnico delle bomboleOrganizzazione delle sedute di riqualificazione delle bomboleDomanda per la riqualificazione delle bombole e rilascio delle certificazioni e delle targhetteBombole che devono essere ritirateBombole che non superano la riqualificazioneCostruttori, elenchi delle officine e procedure di controllo per la verifica delle bomboleCosti relativi alla visita di riqualificazione periodicaSOSTITUZIONE DELLE BOMBOLE E DELLE VALVOLE DI SICUREZZA SU VEICOLI IN CIRCOLAZIONEI FAC-SIMILECertificato di riqualificazione delle bombole di tipo CNG-4 installate su veicoli M1 e N1Dichiarazione del proprietario del veicolo relativa al non coinvolgimento in incidenti o incendio delle bombole di tipo CNG-4installate su veicoli M1 e N1Dichiarazione del responsabile dell'officina che il veicolo M1 e N1 munito delle bombole di tipo CNG-4 non è stato oggetto diinterventi che possono averne coinvolto la conformitàBOMBOLE PER METANO

QUADRO GENERALE Le bombole per metano sono serbatoi destinati a contenere il metano compresso che, nel linguaggio comune, vengono indicatesemplicemente come "bombole".

La costruzione e l'utilizzo delle bombole è disciplinata da:norme nazionali,regolamento UNECE n. 110 che ha introdotto nel mercato nazionale bombole omologate in conformità agli standard internazionali edestinate ad essere utilizzate nel campo dell'autotrazione (8).

Nelle more dell'attuazione in via definitiva e obbligatoria di specifiche norme UE, convivono, per il momento, le prescrizioni dellenorme nazionali e del regolamento internazionale ed è prevista l'installazione sui veicoli in circolazione degli impianti a metano sia ditipo A (costituiti da componenti omologati in base alle prescrizioni del regolamento UNECE 110) che di tipo B (costituiti da componentiomologati secondo le norme nazionali) (v. inPratica 316).

NORME COSTRUTTIVE E D'USO DELLE BOMBOLE PER METANOIn base alle norme nazionali le bombole devono (1):

tollerare una pressione di "esercizio" di 200 bar (3);

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••

CNG-1CNG-2

CNG-3

CNG-4

••

- - -

312.1.1 ••••••••

•••••••••

recare iscrizione del numero di identificazione e del nome del gas ("Metano - 1971") mediante punzonatura o etichetta durevole overniciatura aderente e ben visibile (2);non essere utilizzate per contenere altri gas;essere sottoposte a visita di revisione periodica.

Le bombole si differenziano in base al rapporto della tara rispetto alla capacità (kg/m3) di metano che contengono e, persoddisfare le diverse esigenze di volume e di ingombro, vengono costruite con lunghezze e diametri diversi (4). L'impiego di materiale composito per la costruzione delle bombole riduce i problemi di ingombro e di tara elevata con notevolecontenimento dei consumi di carburante e di inquinamento atmosferico (3). I l regolamento UNECE n. 110 attuato anche in Italia prevede quattro tipologie di bombole destinate all'autotrazione chedifferiscono per struttura e materiali di costruzione (8):

bombole con corpo metallico,bombole con corpo metallico rinforzato da una guaina composta da un filamento continuo impregnato con resina (avvolte inmaniera circonferenziale),bombole con corpo metallico rinforzato da una guaina composta da un filamento continuo impregnato con resina(completamente avvolte),bombole con corpo non metallico e rinforzato da una guaina composta da un filamento continuo impregnato con resina (tuttocomposito).

Le bombole devono (8):recare una targhetta in posizione ben visibile con l'indicazione dei dati identificativi,essere sottoposte a verifiche periodiche (revisioni); il periodo previsto dal regolamento (o inferiore se prescritto dal costruttore) ècomputato dalla data:

di costruzione della bombola oin cui è stata effettuata la prova di pressione dal costruttore odi immatricolazione dell'autoveicolo (se l'impianto è presente fin dall'origine).

Identificazione delle bombole

Le bombole conformi a norme nazionali sono identificate mediante la seguente serie di dati incisi nell'ogiva superiore:costruttore,matricola,data di costruzione e di collaudo,tara,dicitura "metano",data delle "revisioni" quinquennali,convalida ufficiale con punzonatura della stella a 5 punte contenente la sigla "RI" (Repubblica italiana),iscrizione del numero di identificazione e del nome del gas ("Metano - 1971" e anno di scadenza).

Identificazione delle bombole di metano conformi alle norme nazionali e targhetta Le bombole omologate in conformità al regolamento UNECE n. 110 sono identificate, di norma, tramite apposita targhettacollocata in posizione ben visibile e contenente i seguenti dati identificativi (8):

marchio del costruttore,numero di serie,pressione di lavoro in MPa (v. inPratica 090),regolamento ECE e tipo della bombola (ad es.: ECE R 110 CNG3),data della prova iniziale (mese e anno),tara del serbatoio,nome dell'autorità competente o dell'ente ispettivo, della capacità (litri),pressione di prova in MPa (v. inPratica 090),data limite di utilizzo della bombola (ad es.: "CNG ONLY DO NOT USE AFTER ..." e altre istruzioni.

La marcatura (leggibile, permanente e alta almeno 6 mm) può essere realizzata tramite etichetta autoadesiva inserita nellaresina o a stampigliatura leggera (categorie CNG-1 e CNG-2) oppure tramite una combinazione di tali sistemi (8).

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312.1.2 •

••

312.1.3

312.1.4 ••

Identificazione delle bombole di metano conformi al regolamento UNECE 110 (es.: tipo CNG 3)

Periodicità dei controlli delle bomboleLe bombole per metano devono essere sottoposte ai seguenti controlli periodici:

ogni 5 anni (5) se rispondenti a norme nazionali, salvo qualche eccezione (ad es., alcune bombole nazionali con corpo metallicorinforzato da una guaina composta da un filamento continuo impregnato con resina sono soggette a controllo ogni 3 anni),ogni 48 mesi se rispondenti al regolamento UNECE n. 110 (8) a eccezione di quelle soggette a riqualificazione,ogni 4 anni dall'immatricolazione del veicolo e successivamente ogni 2 anni per bombole di tipo CNG4 installate sin dall'originesui veicoli di categoria M1 e N1, soggette a riqualificazione (senza smontaggio dal veicolo).

La revisione periodica delle bombole è affidata al Comitato di gestione del Fondo bombole metano (GFBM) (v. inPratica 312.1.4)(6) e viene effettuata in presenza di un funzionario tecnico dell'UMC o dell'INAIL (solo bombole nazionali) (9). La riqualificazione periodica delle bombole per l'autotrazione di tipo CNG-4 installate fin dall'origine sui veicoli di categoria M1ed N1 (v. inPratica 312.3) è di competenza degli UMC e viene effettuata in presenza di un funzionario tecnico dell'UMC, pressoapposite officine.

L'esito del controllo periodico viene attestato da:una punzonatura sull'ogiva di ogni bombola e una targhetta (riepilogativa delle scadenze) per ogni veicolo per bombole nazionali,UNECE CNG-1, UNECE CNG-2 sottoposte a revisione presso il GFBM;una targhetta apposta su ogni singola bombola, una targhetta (riepilogativa delle scadenze) per ogni veicolo per bombole UNECECNG-3, UNECE CNG-4 sottoposte a revisione presso il GFBM;una targhetta apposta su ogni singola bombola, una targhetta (riepilogativa delle scadenze) per ogni veicolo e una targhetta (didimensioni contenute) apposta in prossimità del punto di rifornimento per bombole UNECE CNG-4 sottoposte a riqualificazioneperiodica. In occasione del controllo viene rilasciato anche un certificato di riqualificazione (uno per veicolo) che contiene numero edati delle bombole che hanno superato il controllo periodico (v. inPratica 312.5.1).

Targhetta da applicare sulla singola bombola

Targhetta da consegnare all'utente (una per veicolo)

Targhetta da applicare in prossimità del punto di rifornimento del veicolo

Periodo di utilizzo delle bombole In considerazione dell'affidabilità dimostrata dalle bombole conformi a norme nazionali nei lunghi periodi, ne è stato prorogato illimite massimo di utilizzo da 30 a 40 anni dalla data di costruzione (7). Dopo il 40° anno, esse possono essere riconosciute ancoraidonee per altri usi. Le bombole conformi al regolamento UNECE n. 110 non possono essere utilizzate per più di 20 anni (o per un periodoinferiore se prescritto dal costruttore) e dopo tale periodo devono essere consegnate all'ente GFBM per la rottamazione (8).

Compiti del GFBM (gestione fondo bombole metano)Compiti del GFBM sono:

gestione tecnico-amministrativa per il controllo di oltre un milione di bombole,ritiro delle bombole non più idonee con la sostituzione gratuita di quelle il cui "fuori uso" non derivi da uso o manipolazioninegligenti,

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312.1.5

••••

312.2

312.2.1

••••••••••••

copertura assicurativa dei rischi RC. La copertura assicurativa, in particolare, "copre tutti i casi di responsabilità derivanti da detenzione e/o uso delle bombole perdanni di qualsiasi natura dipendenti dall'uso od anche dalla sola presenza di bombole da metano, vuote o piene che siano, nelle fasi diriempimento, maneggio, manipolazione, verifiche, deposito, da carico e scarico, trasporto, distribuzione e utilizzazione, compresi idanni subiti dalle bombole stesse".

Il finanziamento del GFBM avviene mediante l'incremento del prezzo del metano (6).

Valvole delle bombole

Le bombole per metano devono essere munite della "valvola", la cui funzione principale, oltre a quella di raccordo con letubazioni, è di consentire l'interruzione del flusso del metano, in caso di necessità, con una manovra manuale o automatica(elettrovalvola presente negli impianti conformi al regolamento UNECE).

In commercio esistono diversi tipi di valvole, costruite, di norma, in ottone.Le caratteristiche principali delle valvole che le differenziano nel loro impiego sono:

minimo ingombro, in particolare, nel senso assiale della bombola,facilità della manovra di apertura/chiusura e di controllo della relativa posizione,inclusione, nello stesso corpo, del "contenitore parziale",affidabilità nel tempo.

La valvola viene avvitata alla bombola tramite apposita filettatura conica.Il sistema di apertura/chiusura più comune è quello a sfera.

VISITA PERIODICA DELLE BOMBOLE UNECE PER METANO

Tutte le bombole conformi al regolamento UNECE sono soggette ad ispezione visiva per l'identificazione dei danni e adeventuali altri controlli.

Per le bombole di tipo CNG-2 e CNG-3 sono previste anche (10):l a prova idraulica (il costruttore definisce anche un limite per la deformazione volumetrica che non può eccedere il 5% delladeformazione volumetrica totale alla pressione di prova),una prova non distruttiva ad ultrasuoni o con metodo equivalente (il costruttore, il GFBM ovvero altro laboratorio qualificato rilasciacertificazione circa l'idoneità delle prove).

Per le bombole di tipo CNG-4 sono previste anche (10):l a prova idraulica (il costruttore definisce anche un limite per la deformazione elastica che non può eccedere del 10% ilcorrispondente valore medio verificato sul lotto di appartenenza; il regolamento consente, in alternativa, la possibilità di utilizzare o laprova di espansione volumetrica ovvero la prova di pressione: si procede in relazione alle indicazioni del costruttore della bombola oalle indicazioni del GFBM);una prova non distruttiva a ultrasuoni o con metodo equivalente (tuttavia, siccome per tali bombole non è possibile ricorrere alcontrollo ad ultrasuoni, il costruttore, il GFBM ovvero altro laboratorio qualificato rilascia certificazione circa l'idoneità delle proveeffettuate con metodo anche visivo, ritenuto equivalente).

Per le bombole di tipo CNG 4 che equipaggiano fin dall'origine i veicoli di categoria M1 e N1 è prevista, in alternativa allaprocedura ordinaria, una riqualificazione periodica senza lo smontaggio delle bombole dal veicolo (v. inPratica 312.3) (10).

Ispezione visiva delle bombole Per l'ispezione è necessario prendere visione delle informazioni del costruttore della bombola e del costruttore del veicolo(se presenti) che devono comprendere l'esame delle specifiche originali e i criteri di ispezione per ogni tipo di bombola. Occorre conoscere anche il manuale di manutenzione, comprese le raccomandazioni per l'uso della bombola e per la suainstallazione. L'ispezione visiva comporta un accurato e completo esame delle sue superfici (la superficie esterna deve esserecompletamente libera e priva di residui, comprese le parti coperte dai sistemi di fissaggio e gli elementi di protezione del serbatoio).

I danni da valutare sono quelli relativi a:corrosione;tagli;graffi;incavature fibre esposte;ammaccature;rigonfiamenti;fratture;perdita/rimozione di materiale;cambiamento di colore della superficie della bombola (fuliggine, annerimenti, attacchi chimici, ecc.);prove dell'esposizione al calore;urto o incidente;deterioramento del materiale superficiale.

I criteri di accettazione:

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312.2.2 •

312.2.3 •••

312.2.4

312.2.5

312.3

•••

312.3.1

possono essere forniti dal costruttore della bombola,devono comunque rispettare i requisiti minimi riportati nell'allegato della circolare 19.9.2005, prot. n. 3171-MOT2/C (v. punti 3.2 e3.3).

Altre prescrizioni per l'ispezione delle bombole

Deve essere scartata una bombola:della categoria CNG-1, qualora presenti più punti con lo stesso tipo di danno ovvero più tipologie di danno, ancorché ricadenti neilivelli di accettazione; può non essere scartata se sottoposta ad uno specifico esame conformemente alle prescrizioni delregolamento, che escluda la presenza di cricche;della categoria CNG-2, CNG-3 oppure CNG-4, qualora presenti più punti con lo stesso tipo di danno, ovvero più tipologie di danno,ancorché ricadenti nei livelli di accettazione.

Qualsiasi tipo di bombola che presenta danni o malfunzionamenti delle valvole ivi installate deve essere sottoposta alle verifichestraordinarie (v. inPratica 312.2.3). Deve essere rimosso e prontamente sostituito qualsiasi elemento del sistema di fissaggio (es. fasce, collari, boccole, bulloni,etc.) che può compromettere la solidità dell'ancoraggio della bombola al veicolo.

Verifiche straordinarie delle bomboleSono previste verifiche straordinarie quando le bombole:

sono state coinvolte in un incidente veicolare,sono state soggette all'azione del fuoco,vengono reinstallate dopo essere state smontate da un altro veicolo.

Le bombole soggette a verifica a seguito di incidente veicolare o perché soggette all'azione del fuoco devono essere certificatecon nulla osta del costruttore. Le modalità per l'effettuazione delle verifiche e i criteri per condurre l'ispezione visiva sono dettagliatamente indicati al punto 3 delregolamento (8).

Procedura amministrativa per la revisione delle bombole La procedura amministrativa da applicare per la revisione delle bombole omologate in conformità al regolamento UNECE n.110 è la stessa già utilizzata per le bombole nazionali. Le bombole costruite o "revisionate" vengono elencate in "Certificati cumulativi" le cui copie vengono conservate presso ilcostruttore e l'organo pubblico di controllo che ha eseguito le prove.

Esito della revisione delle bombole Effettuata la revisione con esito favorevole deve essere apposta una targhetta adesiva di aggiornamento sulla quale risultaannotata la data di svolgimento delle prove e la data di scadenza (per le bombole della tipologia CNG-1 e CGN-2 i dati possono essereanche punzonati sulle ogive) (8).

Targhetta recante la data di effettuazione e l'anno di scadenza della revisionedi un bombola di tipo CNG 4 conforme al regolamento UNECE 110

VISITA PERIODICA DELLE BOMBOLE UNECE CNG-4 PER METANO INSTALLATE FIN DALL'ORIGINE SU VEICOLIM1 E N1

Per le bombole di tipo CNG4, installate su veicoli di categoria M1 ed N1, in luogo della procedura ordinaria (v. inPratica 312.2) èpossibile ricorrere a "metodologie di riqualificazione" alternative in linea con le tecniche costruttive e di utilizzo delle medesime,senza lo smontaggio delle bombole dal veicolo (salvo eccezioni). Ciò in quanto, il regolamento UNECE prevede che le bombole sonogarantite durante il periodo di vita prevista dal costruttore (comunque non superiore a venti anni), a condizione che siano installate,utilizzate e ispezionate secondo le istruzioni fornite dallo stesso costruttore.

Il ricorso alla metodologia di controllo alternativa è ammessa a condizione che:il costruttore del veicolo delle categorie M1, N1 comunichi la modalità di riqualificazione congrua per le bombole utilizzate suiveicoli di sua produzione, per tipo di veicolo equipaggiato con bombole CNG-4 (scegliendo, in alternativa alla metodologia ordinaria,la procedura di riqualificazione che non comporta lo smontaggio delle bombole dal veicolo);vengano organizzate sedute di revisione delle bombole presso le officine della rete dei costruttori dei veicoli;sia avanzata apposita richiesta di visita al competente UMC;i l funzionario del UMC incaricato, effettuati i controlli previsti e acquisita la prescritta documentazione, rilasci al proprietario delveicolo il certificato di riqualificazione (v. inPratica 312.5.1) unitamente alle targhette da esporre sulle bombole e sul veicolo (v.inPratica 312.3.5);la riqualificazione sia effettuata la prima volta dopo 4 anni e successivamente ogni 2 anni.

Comunicazione della metodologia di prova scelta dal costruttore del veicolo

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••

312.3.2 ••

312.3.3

a)b)c)d)e)f)g)

312.3.4

••••

312.3.5

I costruttori dei veicoli di categoria M1 ed N1 devono espressamente comunicare alla DGM e al GFBM quale modalità diriqualificazione periodica sia congrua per le bombole utilizzate sui veicoli di loro produzione, per tipo di veicolo equipaggiato conbombole CNG-4, tra:

metodologia ordinaria prevista dalla circolare 19.9.2005, n. 3171 MOT2/C che comporta lo svolgimento di apposita visita dicontrollo e prova idraulica delle singole bombole (smontate dal veicolo) presso il GFBM (v. inPratica 312.1.4);procedura alternativa che comporta una visita di controllo delle singole bombole senza lo smontaggio dal veicolo; in tal casoil costruttore deve inviare le raccomandazioni appositamente redatte, conformi a quanto previsto dal regolamento UNECE 110,condivise con il costruttore delle bombole, unitamente all'elenco delle officine della propria rete individuate come sedi diriqualificazione periodica.

Il GFBM divulga:il predetto metodo di riqualificazione scelto dai costruttori dei veicoli,l'elenco delle officine sedi di riqualificazione.

Le suddette informazioni sono riportate sul "Portale dell'automobilista" (14).

Periodicità della riqualificazione delle bomboleLa riqualificazione delle bombole, è effettuata:

la prima volta dopo quattro anni dall'immatricolazione del veicolo,successivamente ogni due anni, questi ultimi applicabili limitatamente alla tipologia di bombole CNG-4 riqualificate con le procedurepreviste.

Controllo tecnico delle bombole

La riqualificazione delle bombole comporta l'accesso al vano di alloggiamento mediante lo smontaggio delle coperture diprotezione o di altri elementi degli autoveicoli secondo precise modalità e procedure.

I controlli sono effettuati a vista secondo le raccomandazioni fornite dal costruttore. L'ispezione comprende un esame visivo delle superficie esterna della bombola e delle relative staffe di supporto e valvole. Le valutazioni dello stato di conservazione delle bombole va eseguito con riferimento alle raccomandazioni trasmesse dalcostruttore e disponibili presso le officine. Il funzionario del UMC deve procedere alla verifica della marcatura delle bombole (conformi al Regolamento UNECE 110)munite di targhetta su cui sono apposti in maniera chiaramente leggibile e indelebile almeno i seguenti dati:

il numero di serie;la capacità in litri;la marcatura "GNC";la pressione di esercizio/di prova [MPa];la massa (kg);il mese e l'anno di omologazione (es. 01.1996);il marchio di omologazione.

La pulizia delle superfici della bombola da controllare, a carico dell'officina, è importante per eseguire un accurato esame visivoe per una corretta interpretazione delle eventuali discontinuità/anomalie e delle conseguenti valutazioni. L'esame visivo delle zone non direttamente accessibili è effettuato con l'ausilio di specchi ad angolo, o altri dispositivi(microcamere) forniti dall'officina ai fini dell'intero esame della superficie delle bombole. I danni da valutare sono quelli relativi a corrosione delle parti metalliche (zona di attacco della valvola), tagli, graffi, fibre esposte,rigonfiamenti, incrinature, perdite/rimozione di materiale, cambiamenti di colore della superficie della bombola, abrasioni odeterioramento della superficie; i criteri di accettazione sono forniti dal costruttore dei veicoli nelle citate raccomandazioni redatte conl'accordo del fabbricante delle bombole.

Organizzazione delle sedute di riqualificazione delle bombole Nella prima fase di avvio le sedute di revisione delle bombole devono essere eseguite presso le officine della rete deicostruttori dei veicoli (11), che devono:

predisporre quanto necessario per l'espletamento delle attività in sicurezza,rendere disponibili le attrezzature necessarie,soddisfare i requisiti concernenti la sicurezza sul lavoro,fornire i necessari DPI (dispositivi di protezione individuale) ai funzionari del UMC incaricati.

Qualora a giudizio dell'UMC la sede dell'officina non sia idonea per eseguire le riqualificazioni delle bombole, l'UMC segnalal'inidoneità alla propria DGT che, valutata la situazione, informa la DGM. La richiesta delle sedute di riqualificazione periodica delle bombole è effettuata secondo le modalità di prenotazione in uso dalleofficine sedi di riqualificazione. I versamenti delle tariffe e i pagamenti delle indennità e straordinario dei funzionari degli UMC incaricati per la riqualificazione dellebombole sono effettuati secondo le modalità ordinarie.

Domanda per la riqualificazione delle bombole e rilascio delle certificazioni e delle targhette

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••• •

312.3.6 •

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312.3.7

312.3.8 •

312.3.9

•••

••

Per ogni veicolo deve essere compilato il modello TT2119 completo di:modulo conforme all'allegato 1 (v. inPratica 312.5.1), predisposto in triplice copia,copia della carta di circolazione del veicolo,attestati di pagamento della tariffa 3 (25,00 euro sul c.c. postale n. 9001 e 16,00 euro sul c.c. postale n. 4028).

Effettuata la visita, il funzionario incaricato:compila il modulo conforme all'allegato 1 della circolare 27.3.2015, prot. n. 7865-Div3/H (v. inPratica 312.5.1) che consegna in copiaal proprietario (una copia deve essere inviata dall'officina alla SFBM e una copia rimane agli atti dell'Ufficio);acquisisce la dichiarazione del proprietario del veicolo conforme all'allegato 2 della circolare 27.3.2015, prot. n. 7865-Div3/H (v.inPratica 312.5.2) con il quale il medesimo attesta che le bombole non sono state coinvolte in collisioni o incendi (le bombole chesono state coinvolte in una collisione o in un incendio debbono essere ritirate dal servizio secondo le modalità già in uso);acquisisce la dichiarazione resa dal responsabile dell'officina - conforme all'allegato 3 della circolare 27.3.2015, prot. n. 7865-Div3/H(v. inPratica 312.5.3) con la quale il medesimo attesta che l'installazione dell'impianto non è stata oggetto di interventi che possonoaverne coinvolto la conformità;consegna le targhette da applicare in prossimità del punto di rifornimento del veicolo; le targhette (contraddistinte da unnumero progressivo) devono essere consegnate alle officine sedi di riqualificazione che ne curano la compilazione (v. inPratica312.1.2);appone le targhette che attestano la revisione sulle singole bombole; le targhette (contraddistinte da un numero progressivo)devono essere completate con pennarello indelebile con la data di effettuazione della revisione e il numero progressivo deve essereindicato sul modulo di revisione delle bombole (v. inPratica 312.1.2);rilascia le targhette che attestano l'avvenuta revisione di tutte le bombole del veicolo da consegnare all'utente; le targhette(contraddistinte da un numero progressivo) devono essere consegnate alle officine sedi di riqualificazione che ne curano lacompilazione (v. inPratica 312.1.2).

La consegna delle targhette che attestano la riqualificazione delle bombole viene curata dal Magazzino stampati della DGM (13). Se una o più bombole non superano la riqualificazione il veicolo deve essere presentato a nuova visita, previa sostituzione dellebombole scartate con bombole dello stesso tipo, unitamente alla nuova domanda, alla certificazione della bombole e alla dichiarazionedell'officina che ha provveduto alla sostituzione delle stesse ed effettuato la prova di tenuta dell'impianto.

Bombole che devono essere ritirateLe bombole devono essere ritirate dalla circolazione dal GFBM quando:

sono prive dell'etichetta contenente le informazioni obbligatorie oppure hanno etichette sulle quali per una qualunque ragione leinformazioni obbligatorie siano diventate illeggibili;il veicolo su cui sono installate è stato coinvolto in un incendio;il veicolo è stato coinvolto in una collisione;si hanno elementi per ritenere che la bombola sia stata danneggiata con qualsiasi mezzo: per esempio agenti chimici ecc.;è presente qualsiasi allentamento del sistema di montaggio che consente una vibrazione anomala delle bombole.

Bombole che non superano la riqualificazione

Le bombole che non hanno superato le prove di riqualificazione periodica devono essere rese inutilizzabili in modo da prevenirela loro riparazione, riutilizzo o riciclaggio secondo le modalità in uso e le disposizioni impartite dal GFBM e inviate a cura dell'officinanelle sedi indicate dallo stesso GFBM.

Costruttori, elenchi delle officine e procedure di controllo per la verifica delle bomboleSul sito "ilportaledellautomobilista" sono pubblicati (12):

l'elenco dei costruttori che hanno chiesto l'adozione della procedura alternativa di riqualificazione per la verifica delle bombole ditipo CNG 4, le procedure di smontaggio-rimontaggio delle bombole, e le precauzioni e i criteri per la verifica periodica (percorso:"professionisti", "riqualificazione bombole di tipo CNG 4");gli elenchi delle officine dei costruttori presso le quali possono essere effettuate le visite di riqualificazione delle bombole di tipoCNG 4 (percorso: "veicoli", "revisioni", "revisione periodica bombole di tipo CNG 4").

Costi relativi alla visita di riqualificazione periodica

Alla luce delle vigenti norme che disciplinano le revisioni delle bombole di metano, restano a carico del Fondo Bombole di Metanoi costi relativi a:

sostituzione gratuita delle bombole CNG-4dichiarate non più idonee in occasione delle revisioni effettuate dai funzionari del UMC;assicurazione RCVT;operazioni di revisione delle bombole (trasferte dei funzionari del UMC, diritti di collaudo e certificati); l'Officina presso la qualevengono effettuate le operazioni di revisione anticipa tali spese per poi ribaltarle al Fondo Bombole Metano contestualmente all'inviodei certificati di revisione.

Il rimborso riguarda pertanto:costo del bollo € 16,00 per la richiesta alla UMC della seduta del collaudo presso l'officina;diritti di collaudo fissati dal UMC (normalmente € 1,71/bombola); per importi diversi occorre allegare il documento del UMC cheattesta l'importo;

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312.4

312.5312.5.1

1) 2) 3) 4)

312.5.2

costo del certificato che riporta la matricola e il tipo di bombole collaudate, con attestati di pagamento previsti per ciascun veicolo,come da tariffa indicata alla voce 3 della tabella 3 della legge 1.12.1986 n. 870: 25,00 euro su c.c. postale n. 9001 e 16,00 euro suc.c. postale n. 4028;anticipazione delle spese di trasferta da pagare alla Tesoreria della Banca d'Italia e fissato dagli UMC.

Non sono previsti rimborsi per eventuali spese di agenzia per il disbrigo delle pratiche amministrative. Pertanto il proprietario delle bombole si deve accollare solamente le spese di mano d'opera per interventi richiesti all'Officina perl'effettuazione delle operazioni di revisione. Le spese vengono rimborsate con l'invio di una fattura intestata a Gestione Fondo Bombole Metano, Piazzale Enrico Mattei 1 -00144 Roma - P.IVA 00893841007 - C.F. 00441540580 (15).

SOSTITUZIONE DELLE BOMBOLE E DELLE VALVOLE DI SICUREZZA SU VEICOLI IN CIRCOLAZIONE Le bombole e i relativi gruppi valvolari non vengono più individuati mediante specifica annotazione sulla carta di circolazione,come in passato, con il nome del costruttore, il numero e la capacità delle bombole. Spesso sul documento di circolazione risultano generiche annotazioni del tipo "Alimentazione a benzina/Metano" e non vengonospecificati nemmeno il numero delle bombole installate sul veicolo. Tuttavia è opportuno tener presente che la sostituzione delle bombole per metano (numero e/o capacità delle singolebombole, loro ubicazione, ecc.) comporta l'approvazione della modifica (v. inPratica 311). Si ritiene che non occorra sottoporre a visita e prova il veicolo qualora si sostituiscano le bombole di metano già installate escadute di validità con altre revisionate gratuitamente presso il comitato di Gestione del Fondo Bombole Metano (GFBM) a condizioneche:

siano equivalenti a quelle precedentemente installate (sono equivalenti bombole aventi la stessa marca, la stessa capacità, ugualeforma e identiche dimensioni anche se sono tollerate le piccole differenze di tara dovute alla fabbricazione della bombola);vengano installate nella medesima posizione di quelle precedentemente installate.

La sostituzione di un serbatoio con un altro di tipo omologato, che non rientra nel fascicolo di omologazione del veicolo su veicoliin circolazione, omologati fin dall'origine con la doppia alimentazione è ammessa a determinate condizioni (v. inPratica 311.5.1).

I FAC-SIMILECertificato di riqualificazione delle bombole di tipo CNG-4 installate su veicoli M1 e N1Sostanzialmente conforme all'allegato 1 della circolare 27.3.2015 n. 7865-Div3/H

(in triplice copia)

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTIDirezione Generale Territoriale ..................... - UMC ............ Sezione ..........

MARCA OPERATIVA .........................Officina sede della verifica .................................................................................Marca e modello del veicolo: .................................Produttore: ..............................................................Targa: .......................................................................Telaio n.: ................................................................

a cura del funzionario incaricato della riqualificazioneImpianto di alimentazione a metano realizzato con n. ......... bombole:

marca ......... tipo ............... capacità ................ numero serie .......................omologazione .................. ubicazione .................marca ......... tipo ............... capacità ................ numero serie .......................omologazione .................. ubicazione .................marca ......... tipo ............... capacità ................ numero serie .......................omologazione .................. ubicazione .........................................................................................................................................

[ ] RIQUALIFICAZIONE REGOLARE[ ] RIQUALIFICAZIONE NON REGOLARE - Non è consentita la circolazione del veicolo con l'alimentazione a metano ai sensi dell'art.79 del CdS.Le bombole N. xxxxxnon hanno superato la riqualificazione ......... (indicare i motivi corrispondenti alle raccomandazioni del costruttore).Altro ........................................................................................ Luogo e data .........

Il funzionario

Dichiarazione del proprietario del veicolo relativa al non coinvolgimento in incidenti o incendio delle bombole di

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OGGETTO:

312.5.3

OGGETTO:

312.6

tipo CNG-4 installate su veicoli M1 e N1Sostanzialmente conforme all'allegato 2 della circolare 27.3.2015 n. 7865-Div3/H

Al MINISTERO DELLE INFRASTRUTTUREE DEI TRASPORTIUfficio Motorizzazione Civile di .........

Riqualificazione periodica delle bombole di tipo CNG4 che equipaggiano il veicolo targa .............

Il/La Sottoscritto/a .............................................................................................nato/a ............................................................................ il .................................residente a .........................................................................................................via ......................................................................................................................nella sua qualità di ........................................................... dal ...........................del veicolo targa .............................................. immatricolato il .........................

DICHIARAai sensi degli artt. 46 e 47 D.P.R. 28/12/2000 n.445

Che il succitato veicolo non è stato coinvolto in un incidente o incendio come definiti nelle istruzioni di uso e manutenzione delveicolo. Data e luogo

In fede

Dichiarazione del responsabile dell'officina che il veicolo M1 e N1 munito delle bombole di tipo CNG-4 non è statooggetto di interventi che possono averne coinvolto la conformitàSostanzialmente conforme all'allegato 3 della circolare 27.3.2015 n. 7865-Div3/H

Al MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE EDEI TRASPORTIUfficio Motorizzazione Civile di .........

Riqualificazione periodica delle bombole di tipo CNG4 che equipaggiano il veicolo targa .............

Il/La Sottoscritto/a .............................................................................................nato/a ............................................................................... il .............................nella sua qualità di responsabile tecnico dell'officina ........................................sita in .......................................................... via ................................................

DICHIARAai sensi degli artt. 46 e 47 D.P.R. 28/12/2000 n. 445

Che l'impianto di alimentazione del veicolo targa ..................... non è stato oggetto di interventi che possono averne coinvolto laconformità alle normative vigenti; i tubi per il riempimento delle bombole, per l'alimentazione del veicolo e gli sfiati sono correttamente esaldamente fissati; i supporti a protezione delle bombole a contatto con le staffe sono montati correttamente e in buone condizioni; lebombole sono saldamente tenute dalle staffe; i bulloni che fissano le staffe al veicolo sono completamente serrati; le staffe di montaggiosono in buone condizioni e non piegate, rotte o deformate; il veicolo è esente da danni nelle zone in cui sono fissate le staffe dimontaggio; i bulloni che reggono le staffe o le cinghie sono serrati a livelli adeguati; la valvola e/o dispositivi di scarico a pressione sonoesenti da danni; le valvole sono correttamente serrate; sono assenti perdite di gas. Data e luogo

In fede

BOMBOLE PER METANO Tipo Caratteristiche Dati identificazione Scadenza revisione Dati revisioneNazionale Corpo metallico Punzonati su ogiva 5 anni [1] Punzonati su ogivaUNECE - CNG1

Corpo metallico Punzonati su ogiva 48 mesi Punzonati su ogiva

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[1][2][3][4]

(1)

(2)

(3)

(4)

UNECE - CNG2

Corpo metallico eguaina con filamentocontinuo impregnatocon resina(avvolgimentocirconferenziale)

Punzonati su ogiva 48 mesi Punzonati su ogiva

UNECE - CNG3

Corpo metallico eguaina con filamentocontinuo impregnatocon resina(avvolgimentocompleto)

Riportati su targhettainserita nella resina

48 mesi Targhettaautoadesiva [2]

UNECE - CNG4

Corpo non metallicocon guaina confilamento continuoimpregnato con resina(tutto composito)

Riportati su targhettainserita nella resina

48 mesi (revisioneordinaria)

Targhettaautoadesiva [2]

4 anni daimmatricolazione esuccessivamente ogni 2anni (riqualificazione)

Targhettaautoadesiva [2]

Targhettaautoadesiva vicinoal punto di carica [3]

Certificato diriqualificazione [4]

3 anni per bombole con corpo metallico rinforzato da una guaina composta da un filamento continuo impregnato con resina.Apposta sulle singole bombole.Una per ogni veicolo.Viene rilasciato un certificato per ogni veicolo.

La normativa che regolamenta la costruzione delle bombole per metano è contenuta nel regolamento approvato con DM 12.9.1925 e successive normeintegrative. Altra norma di riferimento ancora vigente è l'art. 342 del regolamento al precedente codice.V. DD 15.10.1999. L'adeguamento alle prescrizioni deve essere effettuato in occasione della prima visita di revisione del della bombola.La linea di adduzione del gas, nelle stazioni di rifornimento, deve essere protetta da valvole tarate alla pressione massima di 220 bar (225 kg/cm²) per cuipari pressione può raggiungere la valvola di carica delle bombole (DDMM 8.6.1993 e 24.11.1984).L'aumento di pressione da 200 a 300 bar consentirebbe un incremento della quantità di CNG di circa il 34% mentre l'incremento del consumo di energiaelettrica aumenterebbe di oltre il 50%; inoltre, l'evidente diminuzione del rendimento di compressione provoca maggiori costi di gestione complessiva ed'impianto delle stazioni di distribuzione per cui il bilancio, sotto il profilo ecologico, peggiora.La ditta Faber, per esempio, già dal 1987 costruisce ed esporta (USA, Germania, ecc.) bombole costruite con "liners" in acciaio avvolti da fibre di vetroimpregnate di resine termoindurenti e idonee a "cariche" superiori ai 200 bar.V. al riguardo l'elaborazione dati da "Motori endotermici" di D. Giacosa relativa al confronto tra i combustibili contenuti in un serbatoio/bombola dellacapacità di 60 litri

GPL CNG BENZINE GASOLIO

Massa serbatoio/bombola kg 24 55 8 8(indice benzina = 100) (300) (687,5) (100) (100)Massa combustibile kg 32,4 12,3 45 50,1(indice benzina = 100) (72) (27,3) (100) (111,3)Massa totale kg 56,4 67,4 53 58,1(indice benzina = 100) (106,4) (127,1) (100) (109,6)Potere cal. inf.re MJ/kg 45,8 46,9 43,7 42,7(indice benzina = 100) (43,7) (107,3) (100) (97,7)Contenuto in energia MJ 1484 577 1967 2139(rapporto benzina = 100) (75,4) (29,3) (100) (108,7)Massa totale/Energia 3,8 11,7 2,69 2,71(indice benzina = 100) (140,7) (433,3) (100) (100,7)Equivalenza alla benzina l 45,4 17,6 60 65,2(indice benzina = 100) (75,6) (29,3) (100) (108,6)

V. al riguardo il prospetto che segue relativo alla evoluzione delle bombole per metano dagli anni 40 ad oggi:

BOMBOLA kg/m3 * kg/l **In acciaio comune al carbonio 12-14 3-3,50In acciaio al nichel (Dalmine) 8-9 2- 2,25

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(5)

(6)

(7)

(8)

(9)

(10)

(11)

(12)

(13)

(14)

(15)

In acciaio al nichel (GIP) 5,5 1,37-1,50In acciaio al molibdeno (Vibrac del Wichers Armstrong) 5,5-6 1,37-1,50In acciaio sottile al carbonio blindate con filo d'acciaio 5,5-6 1,37-1,50In ferro elettrolitico blindate con filo d'acciaio 5 1,25In lega Allumag con tubo o corda d'acciaio 3-4 0,75-1J. Heiser (34Cr 4Mo) 3,24-4,75 0,80-1,18Faber (34Cr 4Mo, DIN 17200) *** 3,28-3,81 0,82-0,95J. Heiser (composite) **** 2,99-3,74 0,74-0,93Faber (composite) **** 2,76-3,00 0,67-0,75* Rapporto massa bombola per m3 di CNG a 0°C e 760 Hg.** Rapporto massa bombola per capacità.

A titolo esemplificativo si riportano i valori estremi delle bombole di acciaio legato prodotte da due costruttori in diverse combinazioni di capacità, massa edimensioni.

CARATTERISTICHE kg/lCapacità (l) FABER da 30 a 140 0,86-0,85HEISER da 24 a 90 1,06-0,80Massa (kg) FABER da 26 a 120 0,86-0,85HEISER da 25,5 a 72 1,06-0,80Lunghezza (mm) FABER da 920 a 1690 0,86-0,85HEISER da 935 a 1860 1,06-0,80Diametro (mm) FABER da 229 a 390 0,82-0,88HEISER da 204 a 267 0,93-0,80

La data di costruzione o quella di ultimo collaudo consentono di definire il termine oltre il quale l'uso della bombola non è più consentito (nel conteggio deicinque anni va incluso anche il mese ivi punzonato - per esempio, una bombola che reca la data di collaudo del 6/98 può essere utilizzata fino al 30 giugno2003).Il Comitato di Gestione del Fondo Bombole Metano (GFBM) è stato istituito con legge 8.7.1950, n. 640 il cui regolamento di esecuzione è stato approvatocon DPR 16.12.1950; con legge 7.6.1990, n. 145 ne è stato previsto il finanziamento avviene mediante l'incremento del prezzo del metano.V. DM 16.2.1983 "Ottantesima serie di norme integrative al decreto ministeriale 12 settembre 1925. Limite massimo di impiego delle bombole per metano".Vedi circolare 19.9.2005, n. 3171-MOT2/C. Inoltre:

a seguito dell'adozione di apposito emendamento al regolamento ECE/ONU n. 110 (v. circolare 13.1.2006, prot. n. 131/MOT2/C) le visite periodiche(revisioni) delle bombole per autotrazione devono essere effettuate almeno ogni 48 mesi anziché ogni 36 mesi come previsto dal testo originale;

con circolare 27.3.2006 la DGM ha chiarito che in conformità con quanto stabilito dal regolamento ECE-ONU n. 110, per le bombole della tipologiaCNG-1, i dati da apporre a seguito di revisione con esito favorevole possono essere anche punzonati sulle ogive con modalità previste dalle norme EN1089-1;

con circolare 9.8.2012, n. 22392-Div3/H la DGM ha fornito chiarimenti, tra l'altro, in merito alle prove relative alle bombole di tipo CNG-4 per le quali nonè possibile ricorrere al controllo ad ultrasuoni.

Funzioni già esercitate dall'ISPESL soppresso dall'art. 7 DL 31.5.2010 n. 78 convertito, con modificazioni, nella legge 30.7.2010 n. 122.Sull'argomento si evidenzia che la DGM con:

circolare 4.8.2014, n. 17355-Div3/H, in attesa della definizione di specifici criteri per il controllo periodico, aveva sospeso la prima revisione dellebombole di tipo CNG-4 (materiale composito) installate sui veicoli delle categorie M1 e N1 fin dall'origine; il costruttore del veicolo aveva la facoltà disostituire le bombole in scadenza con altre nuove dello stesso tipo o di altro tipo previsto in sede di omologazione del veicolo;

circolare 16.12.2014, n. 28652 - File avviso n. 40/2014 aveva consentito lo svolgimento delle revisioni periodiche dei veicoli muniti delle predettebombole scadute presso gli UMC; ciò al fine di consentire la circolazione dei veicoli in parola in via esclusiva con l'alimentazione a benzina.

Con circolare 27.3.2015, n. 7865-Div3/H, sono stati definiti i criteri per la riqualificazione periodica delle suddette bombole (senza smontaggio dellemedesime dal veicolo).

Successivamente saranno ricomprese, come sedi di riqualificazione, anche soggetti non appartenenti alla rete dei costruttori (officine private) in grado digarantire la corretta esecuzione delle ispezioni (v. circolare 27.3.2015, n. 7865-Div3/H).V. circolare 10.6.2015, prot. n. 13650/Div 3/H.V. circolare 25.8.2015, prot. n. 19447/DIV 3/H.La DGM ha ribadito che i costruttori dei veicoli di categoria M1 ed N1 che utilizzano bombole per il contenimento di metano del tipo CNG4, devonocomunicare quale metodologia di riqualificazione è congrua per le bombole da loro utilizzate. Dette informazioni sono pubblicate nel sito il portaledell'automobilista e sono raggiungibili tramite il percorso "professionisti", "riqualificazione bombole di tipo CNG4" (v. circolare 21.12.2015, prot. n.29628/div3/H).V. circolare 22.2.2016, prot. n. 4327/Div3/H.

NOTE 26/02/2016 In materia di riqualificazione periodica delle bombole di metano di tipo CNG 4, la DGM ha diffusopagina 11 di 1225/06/2016 Documento presente in Iter e nelle seguenti banche dati tematiche

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apposita nota del Comitato Gestione fondo bombole metano con la quale si chiarisce che:- i costi relativi alla richiesta alla UMC della seduta del collaudo, ai diritti di collaudo fissati dal UMC (normalmente €1,71/bombola), al costo del certificato, all’anticipazione delle spese di trasferta presso l’officina del funzionario del UMCpossono essere rimborsati mediante l'invio di una fattura intestata a Gestione Fondo Bombole Metano,- il proprietario delle bombole si deve accollare solamente le spese di mano d'opera per interventi richiesti all'Officina perl'effettuazione delle operazioni di revisione,- è prevista la sostituzione gratuita delle bombole CNG-4dichiarate non più idonee.(Circ. 22.2.2016, prot. n. 4327/Div3/H - Aggiunti paragrafo 312.3.9 e nota 15).

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OGGETTO:

--

B) ---------

C)

------

D)1.

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-

-

-

MINISTERO DEI TRASPORTI E DELLA NAVIGAZIONEDIPARTIMENTO DEI TRASPORTI TERRESTRI

Unità di gestione motorizzazione e sicurezza del trasporto terrestreMOT 3

Prot. n. 220/M3/C2Roma, 14 febbraio 2000

Veicoli dotati di motori con ciclo diesel. Trasformazione dell'alimentazione originaria da gasolio a gasolio - C.N.G.

(dual-fuel) o a gasolio - G.P.L. (mixed fuel). A) PREMESSE

Si richiamano gli argomenti trattati con le circolari:n. 204/85 del 14.12.1985 (1),n. 92/87 del 25.5.1987 (2),

con le quali sono state concesse alcune autorizzazioni a carattere sperimentale per immettere in circolazione autoveicoli il cui motore adaccensione spontanea è alimentato con il sistema dual-fuel o mixed-fuel, fermo restando il sistema di accensione della miscela presente all'interno delcilindro. La presente circolare abroga le due precitate circolari e stabilisce dei nuovi criteri da adottare per l'immissione in circolazione dei veicoliequipaggiati con impianti per l'alimentazione del motore diesel con gasolio - C.N.G. o gasolio - G.P.L.

DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI.Si ricorda, in sintesi, che l'intervento di modifica dell'impianto di alimentazione comporta di norma l'installazione di:

uno o più riduttori di pressione,uno o più miscelatori,uno o più elettrovalvole,uno o più regolatori di flusso,uno o più attuatori di flusso,uno o più centraline di pilotaggio del sistema,uno o più sensori e interruttori,tubazioni di adduzione del C.N.G. o del G.P.L.,una o più bombole per G.N.G. o serbatoi per G.P.L.,

mentre non comporta la modifica del motore che conserva la possibilità di essere alimentato anche soltanto a gasolio.

Dalle sperimentazioni finora effettuate si è potuto rilevare che i veicoli, così allestiti, risultano mediamente meno inquinanti rispetto agli stessitipi alimentati con solo gasolio e, nell'ipotesi di regolazione del nuovo sistema di alimentazione tale da mantenere entro limiti ammissibili le variazionidi prestazione (giri max, coppia, potenza), non sembra risultare compromessa l'affidabilità nel tempo dello stesso motore.

APPROVAZIONE DEI SISTEMI DI ALIMENTAZIONE TIPO DUAL-FUEL O MIXED-FUEL I sistemi di alimentazione di motori con ciclo diesel con sistemi dual-fuel o mixed-fuel definiti per similitudine con quelli previsti perl'alimentazione dei motori con ciclo ad accensione comandata: COMPLESSIVI DI TRASFORMAZIONE (citati in seguito, per brevità, quali complessivi- si vedano per una completa informazione sullo specifico argomento le circolari:

prot. 3323/4183/(0) del 29.11.1991 (3),prot. 3737/4183/(0) del 29.11.1991 (4),prot. 342/4183/(0) del 28.1.1993 (5),prot. 3070/4183/(0) del 21.9.1994 (6),n. 36/95 del 9.3.1995 (7),n. 101/97 del 5.1.1997) (8).

Sono soggetti ad APPROVAZIONE nel rispetto dei limiti previsti per le emissioni inquinanti da gas combusti vigenti all'atto della primaomologazione del tipo di motore o del veicolo dotato dello specifico tipo di motore.

ADEMPIMENTI DEI CENTRI PROVA AUTOVEICOLIProcedura amministrativaI complessivi possono essere approvati in relazione a specifiche norme tecniche o direttive CE o regolamenti ECE/ONU, relative all'inquinamentoda gas combusti, utilizzando per le verifiche e prove motori o veicoli omologati in conformità alla stessa norma o direttiva o regolamento in relazioneal quale è chiesta l'approvazione del complessivo.I singoli dispositivi componenti il complessivo, quando ricorre il caso (e cioè solo per elementi in pressione), debbono risultare omologati ai sensidelle vigenti norme tecniche (omologazioni nazionali o omologazioni in conformità al regolamento ECE/ONU/67 - si veda in proposito la circolare n.32/98 del 26.3.1998 (9) riguardante la nuova stesura della circolare n. 58/96 del 30.4.1996) (10).I seguenti elementi caratterizzanti il complessivo, se presenti, e cioè:

il/i riduttore/i di pressione,l'/gli attuatore/i di flusso,la/le centralina/e,le bombole per il C.N.G. o i serbatoi per il G.P.L.,

pagina 1 di 425/06/2016 Documento presente in Iter e nelle seguenti banche dati tematiche

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2.

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3.

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a)

b)

c)

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4.

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-

-

costituiscono caratteristiche essenziali del complessivo e pertanto le variazioni di uno o più di questi elementi comporta il rilascio di unaggiornamento di approvazione.L'approvazione del complessivo riguarda l'insieme dei quattro elementi di cui al precedente capoverso con l'aggiunta dell'eventuale miscelatore.Questi debbono riportare gli stessi estremi di marcatura del complessivo, tranne nel caso in cui uno dei componenti non risulti già omologato oapprovato, nel qual caso esso mantiene il suo originario numero di omologazione o approvazione.Gli elementi componenti il complessivo, oltre al numero di omologazione o approvazione, debbono riportare impresso anche il nome della fabbrica eil tipo di dispositivo.Le indicazioni, di cui ai due precedenti capoversi, possono essere impresse per: punzonatura, stampigliatura a rilievo per fusione, targhettemetalliche rivettate o autoadesive serigrafate a distruzione nell'eventualità di rimozione.In caso di esito favorevole delle prove, i singoli dispositivi e l'intero complessivo, sono oggetti di omologazione o di approvazione da parte dellaU.d.G. Motorizzazione e Sicurezza del Trasporto Terrestre MOT 2 o MOT 3, in relazione al tipo di veicolo cui sono destinati.

Procedura tecnicaIndividuazione dei gruppi di veicoliIn analogia a quanto già previsto per i complessivi dedicati ai veicoli dotati di motore ad accensione comandata (si veda la circolare n. 36/95 del9.3.1995) (7) si è reso opportuna la delimitazione del campo di applicabilità dei complessivi a gruppi di veicoli caratterizzati dalla costanza di alcuniparametri significativi a livello macroscopico.I gruppi di veicoli che possono essere ritenuti omogenei agli effetti delle prove e per i quali si istituisce un rapporto biunivoco con ciascuncomplessivo sono caratterizzati dai seguenti parametri:

cilindrata con tolleranza del + del 25%,pressione max di iniezione con tolleranza del + 25%,sistema di gestione dell'alimentazione (iniezione diretta o indiretta),sistema di sovralimentazione (assenza o presenza).

Documentazione tecnicaL'approvazione dei complessivi è rilasciata Centri Prova Autoveicoli.Le ditte produttrici dei complessivi debbono presentare al Centro Prove Autoveicoli, competente per territorio, apposita domanda corredata daiseguenti documenti:

attestazione del versamento previsto per l'omologazione di un dispositivo,tre copie della relazione tecnica, di cui una in bollo. La relazione tecnica deve descrivere l'impianto in tutti i suoi componenti, indicandone lerelative caratteristiche,tre copie del progetto, di cui una in bollo. Il progetto dell'impianto deve contenere, oltre al disegno dell'impianto completo in tutte le sue parti,l'indicazione dei tipi di apparecchiature impiegate con i relativi dati di approvazione e le prescrizioni tecniche di montaggio. Nel progetto deveessere anche precisata la tipologia dei motori sui quali può essere impiegato l'impianto stesso (motori aspirati o sovralimentati),curve di coppia e potenza del motore alimentato a gasolio, nonché una relazione indicante i sistemi costruttivi o di regolazione che consentono diverificare l'esistenza di almeno una posizione dei sistemi di regolazione dell'impianto con la quale le curve di coppia e potenza del motorealimentato a solo gasolio od a gasolio-C.N.G/gasolio-G.P.L., sono tali da rispettare le seguenti prescrizioni:

al medesimo numero di giri (+ 2%) il rapporto tra coppia a gasolio - C.N.G/gasolio/G.P.L. e coppia a solo gasolio sia compreso fra 0,9-1,1 pertutti i regimi di prova,il rapporto tra il numero di giri di potenza massima a gasolio - C.N.G./gasolio-G.P.L. od a solo gasolio sia compreso tra 0,95 e 1,05,il rapporto tra le potenze massime ai regimi di cui al punto b) sia compreso tra 0,9 e 1,1.

Dichiarazione della ditta produttrice del complessivo che attesta, sotto la sua responsabilità, che, in base a prove effettuate sul motore di cuitrattasi (da allegare), sono state soddisfatte le condizioni di cui ai punti a), b), c) del precedente capoverso.Criteri di individuazione del gruppo di veicoli ai quali è destinato il complessivo di trasformazione.Mod D.G.M. 405 prodotto in forma sintetica, di norma privo di schemi e disegni riportante l'annotazione della rispondenza alla normaantinquinamento in questione nonché l'individuazione del gruppo di veicoli a cui il complessivo stesso è destinato. In caso di particolariinstallazioni (es. su motori sovralimentati, con aggiunta di altre apparecchiature di sicurezza) il mod. D.G.M. 405 riporta anche lo schema deidispositivi che costituiscono il sistema. La Ditta produttrice del complessivo ha la facoltà di chiedere che il suo sistema sia dedicato ad uno o piùgruppi di veicoli, caratterizzati da tutte le possibili combinazioni dei parametri di cui al punto 2. È appena il caso di rimarcare che per ciascungruppo di veicoli, a parità di complessivo, dovranno essere ripetute le prove previste.

Modalità per le visite e prove.I complessivi, installati su veicoli rappresentativi di ciascun gruppo, sono sottoposti a visita e prova presso il Centro Prova Autoveicoliterritorialmente competente, che verifica il rispetto dei requisiti prescritti dalle norme vigenti ed in particolare:

la rispondenza del motore, alimentato con il sistema dual-fuel o mixed-fuel, alle norme antinquinamento in vigore al momento dell'omologazioneoriginaria dello stesso motore alimentato a gasolio o dell'omologazione del tipo di veicolo cui è in dotazione,la rispondenza del veicolo alla direttiva sulla rumorosità in vigore al momento dell'omologazione del tipo di veicolo cui è in dotazione,che nell'alimentazione con il sistema dual-fuel o mixed-fuel, il regolatore di giri assicuri la stessa funzionalità prevista per l'alimentazione a sologasolio e che al momento in cui il regolatore interviene riducendo al minimo la mandata di gasolio venga interrotto anche l'afflusso di CNG o GPLmetano dal riduttore di pressione,che l'installazione del complessivo di trasformazione, nella sua interezza, sia stata realizzata conformemente alle disposizioni emanate concircolare n. 32/98 del 26.3.1998 (9).

Il Centro Prove Autoveicoli, espletata con esito favorevole la procedura suindicata, rilascia l'approvazione del complessivo per i veicoli muniti di unmotore appartenente alla tipologia verificata; riportando gli estremi del verbale e apponendo il proprio benestare sull'originale del progetto, checostituisce il documento di riconoscimento all'impiego del complessivo. Copia del documento di riconoscimento viene inviata alla MOT2 o MOT3 edagli Uffici Provinciali della MCTC.

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E)

---

-

IL DIRETTORE DELL'UNITA' DI GESTIONE F.F.

dr. ing. Ciro Esposito

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

(6)

(7)

(8)

(9)

(10)

(11)

(12)

La ditta richiedente deve poi comunicare al CPA l'elenco delle officine idonee alla esecuzione della installazione dell'impianto e presentare copiadelle istruzioni che le officine stesse sono tenute a rispettare nella esecuzione delle operazioni di montaggio e regolazioni. È del tutto evidente che l'approvazione di un complessivo, ottenuto in rispondenza ad una determinata direttiva comunitaria su normeantinquinamento da gas combusti, è valida anche per veicoli omologati in conformità a direttive in materia precedentemente emanante, ovvero anorme nazionali.

ADEMPIMENTI DEGLI UFFICI PROVINCIALI. La carta di circolazione dei veicoli che vengono equipaggiati con impianti per l'alimentazione del motore diesel a gasolio-CNG, gasolio-GPL,deve essere aggiornata presso un Ufficio Provinciale della MCTC. A tal fine deve essere presentata copia dell'approvazione del complessivo e delMod. DGM 405 dello stesso, il certificato di origine dei componenti dell'impianto, nonché la dichiarazione dell'officina di montaggio, nella quale sianoriportati gli estremi del riconoscimento all'impiego dell'impianto e venga attestata l'esecuzione del lavoro a regola d'arte e secondo le norme vigenti.

Gli Uffici Provinciali della MCTC, sulla base della predetta documentazione accertano che:l'officina che ha eseguito l'installazione dell'impianto sia contenuta nell'elenco presentato,l'installazione dell'impianto sul veicolo sia stato realizzato secondo lo schema riconosciuto;l'esecuzione del montaggio risponda a tutte le prescrizioni previste agli artt. 341 -351 (11) del Regolamento del C.d.S. nonché alle norme dellacircolare n. 32/98 del 26.3.1998 (9),la massa totale per asse e complessiva nonché il rapporto tra le masse dell'asse anteriore e quello posteriore rientrino nei valori ammessi in sede diomologazione.

Eseguiti i suddetti accertamenti con esito favorevole, gli Uffici Provinciali della MCTC appongono sulla carta di circolazione, la frase: “veicoloequipaggiato con impianto di alimentazione gasolio - CNG o gasolio - GPL” e le annotazioni previste per il cambio di alimentazione del motore dallacircolare D.G. n. 165/84 del 4.9.1984 (12); con la modifica della “può funzionare anche a benzina” in “può funzionare anche a gasolio”, nonché i nuovivalori ponderali. L'apposizione dell'aggiornamento sulle carte di circolazione non comporta responsabilità degli uffici per quanto riguarda le prestazionifuture del mezzo e la durata del motore modificato essendo ambedue connesse con la regolazione dell'impianto affidata alla responsabilità dell'officinache ha eseguito il montaggio e dell'utente per quanto riguarda l'uso e la manutenzione del veicolo.

Vedasi "la motorizzazione 1985" pag. 85646.Vedasi "la motorizzazione 1987" pag. 87263.Vedasi "la motorizzazione 1995" pag. 95137.Vedasi "la motorizzazione 1991" pag. 91522.Vedasi "la motorizzazione 1993" pag. 93083.Vedasi "la motorizzazione 1994" pag. 94652.Vedasi "la motorizzazione 1995" pag. 95135.Vedasi "la motorizzazione 1997" pag. 97555.Vedasi "la motorizzazione 1998" pag. 98139 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.01.Vedasi "la motorizzazione 1992" pag. 96213.Vedasi:art. 341 regolamento al CDS (in "codice della strada" pag. 139.01.00 o "la patente di guida" pag. 07.02.00),art. 342 regolamento al CDS (in "codice della strada" pag. 141.01.00),art. 343 regolamento al CDS (in "codice della strada" pag. 142.02.00),art. 344 regolamento al CDS (in "codice della strada" pag. 142.03.00),art. 345 regolamento al CDS (in "codice della strada" pag. 142.04.00),art. 346 regolamento al CDS (in "codice della strada" pag. 144.01.00),art. 347 regolamento al CDS (in "codice della strada" pag. 148.02.00),art. 348 regolamento al CDS (in "codice della strada" pag. 149.01.00),art. 349 regolamento al CDS (in "codice della strada" pag. 154.01.00),art. 350 regolamento al CDS (in "codice della strada" pag. 155.01.00),art. 351 regolamento al CDS (in "codice della strada" pag. 157.01.00).Vedasi "la motorizzazione 1984" pag. 84313 o "guida pratica al PRA" pag. 51.02.03.

NOTE Si richiamano gli argomenti trattati con le circolari:

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- n. 204/85 del 14.12.1985,- n. 92/87 del 25.5.1987,con le quali sono state concesse alcune autorizzazioni a carattere sperimentale per immettere in circolazione autoveicoli ilcui motore ad accensione spontanea è alimentato con il sistema dual-fuel o mixed-fuel, fermo restando il sistema diaccensione della miscela presente all’interno del cilindro.La presente circolare abroga le due precitate circolari e stabilisce dei nuovi criteri da adottare per l’immissione incircolazione dei veicoli equipaggiati con impianti per l’alimentazione del motore diesel con gasolio - C.N.G. o gasolio -G.P.L.

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ABROGATA

OGGETTO:

A.

a)

b)c)

B.

123456

1.

2.

3.

-

-

MINISTERO DEI TRASPORTI E DELLA NAVIGAZIONEDIPARTIMENTO DEI TRASPORTI TERRESTRI

Unità di gestione motorizzazione e sicurezza del trasporto terrestreMOT 1

CIRCOLARE N. B63/2000/MOT

Prot. n. 837/MOT1.04/CRoma, 11 ottobre 2000

Serie 01 di emendamenti al Regolamento ECE/ONU n. 67 recante “Prescrizioni uniformi relative alla approvazione

di dispositivi di alimentazione dei veicoli a propulsione GPL, ed alla omologazione di veicoli per ciò che concernel'installazione di impianti GPL”. Differimento della data di applicazione obbligatoria; Istruzioni per il collaudo diveicoli trasformati a GPL.

DIFFERIMENTO DELLA DATA DI APPLICAZIONE OBBLIGATORIA DEL REGOLAMENTO ECE n. 67/01

Con circolare n. B82/1999 del 25.11.1999 (1) è stata adottata la serie 01 di emendamenti al Regolamento n. 67 con la quale sono state introdotteuna serie di prescrizioni di sicurezza per gli impianti GPL che in fase di prima applicazione della norma hanno dato luogo a differenti interpretazioni daparte delle autorità di omologazione europee. Al fine di rendere le prescrizioni tecniche di univoca interpretazione, in sede ECE/ONU sono state proposte ulteriori modifiche al testo delregolamento n. 67/01 che saranno adottate dal “Foro Mondiale sulla Armonizzazione dei Regolamenti sui Veicoli-WP29” nel corso della sessioneprevista dal 6 al 11 novembre 2000. Nell'attesa della emanazione del suddetto emendamento, le procedure di prova per il rilascio della omologazione hanno subito dei rallentamentidovuti all'incertezza d'interpretazione delle prescrizioni tecniche; ciò ha ritardato l'avvio della produzione di serie dei componenti conformi alla normaemendata. Ciò premesso, si ritiene che la scadenza del 14 novembre 2000, derivante dalla applicazione del paragrafo 22.4 del regolamento e concernenteil divieto di collaudare veicoli trasformati a GPL con componenti non conformi al Regolamento 67/01 non possa essere rispettata dai costruttori, ancheperché in molti Uffici Provinciali i tempi intercorrenti tra la prenotazione e la effettuazione del collaudo introducono ritardi aggiuntivi.

Pertanto, sulla base di quanto sopra esposto si dispone quanto segue:a far data dal 1° gennaio 2001 sarà possibile la installazione di impianti a GPL sui veicoli solo se i componenti correlati alla sicurezza dell'impiantoed indicati al punto B. della presente circolare saranno conformi alle prescrizioni del regolamento ECE n. 67/01;a partire dal 14 maggio 2001 le prescrizioni del regolamento n. 67/01 si applicheranno anche ai restanti componenti dell'impianto;per entrambe le scadenze sopra indicate farà fede la data di prenotazione della visita e prova presso l'Ufficio Provinciale M.C.T.C.

E' tuttavia possibile sin d'ora l'allestimento di impianti GPL con componenti omologati in base al regolamento n. 67/01 alle condizioni di seguitoillustrate.

ISTRUZIONI PER IL COLLAUDO DI VEICOLI TRASFORMATI A GPL CON COMPONENTI CONFORMI AL REGOLAMENTO ECE N. 67/01 Premessa

Sono considerati componenti correlati alla sicurezza dell'impianto i seguenti :SerbatoioValvola di arresto all'80 % del riempimento;Valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV);Valvola controllata a distanza (elettrovalvola) con valvola limitatrice di flusso;Valvola di non ritorno;Dispositivo di sicurezza alla sovrapressione (termofusibile, nel seguito anche denominato PRD).

Tale dispositivo serve ad assicurare lo svuotamento rapido del serbatoio in caso di incendio, in modo da scongiurarne l'esplosione.

I componenti di cui ai punti 2), 3), 4), 5) e 6), possono essere totalmente o parzialmente raggruppati in un unico componente denominato“multivalvola”. In taluni impianti la funzione del dispositivo di sicurezza alla sovrapressione (termofusibile - PRD) può essere assolta dalla valvola di sicurezzaalla sovrapressione (PRV) che in tal caso è dimensionata, secondo quanto prescritto dal regolamento 67/01, per portate di almeno 17.7 m3/min.

Ciò premesso si dispone quanto segue:per ragioni di sicurezza è fatto divieto di approvare impianti GPL costituiti da un serbatoio omologato ECE 67/01 accoppiato con componenti disicurezza non omologati ECE 67/01 (che quindi recano l'omologazione ECE 67/00 oppure DGM);in sede di approvazione dovrà essere verificata la presenza dei componenti correlati alla sicurezza sopra elencati marcati con un marchio diomologazione ECE 67/01 (v. allegato 2);nella dichiarazione dell'allestitore dell'impianto dovranno essere contenute le informazioni riportate nell'allegato 1 alla presente circolare le qualiintegrano quelle già richieste nell'allegato 2 alla circolare D.G. N. 32/98 del 26.3.1998 (2).

La dichiarazione dell'allestitore deve essere verificata per accertare che:il valore della portata della valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) risulti uguale o superiore a quello corrispondente riportato al punto A.dell'allegato 1 relativo alla portata minima compatibile con l'omologazione del serbatoio;il valore della portata del dispositivo di sicurezza alla sovrapressione (termofusibile-PRD) risulti uguale o superiore a quello corrispondente riportatoal punto A. dell'allegato 1 relativo alla portata minima compatibile con l'omologazione del serbatoio;

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ABROGATA

-

IL DIRETTORE DELLA UNITA' DI GESTIONE

dr. ing. Ciro Esposito

A.

B.B.1

B.2 Omologazione ...............

Omologazione ...............

[1]

nel caso in cui la funzione PRD sia svolta dalla valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) quest'ultima dovrà avere una portata minima di 17.7m3/min e comunque superiore alla somma dei valori (PRV) e (PRD) di cui al punto A. dell'allegato 1, compatibili con l'omologazione del serbatoio.

Negli allegati 3 e 4 alla presente circolare si riportano degli esempi numerici relativi alle verifiche sopra descritte.

Il rispetto dei requisiti sopra menzionati consente, oltre che l'approvazione e l'aggiornamento della carta di circolazione, anche l'inserimento delcampo “SI” (impianto dotato di sistema di sicurezza) nelle maschere SC11 STD1 e *RAV di cui al file avvisi n. 54 del 4.10.2000 emanato dalla UnitàINF2.

Si raccomanda la puntuale osservanza delle disposizioni sopra riportate.

Allegato 1 alla circ. n. B63/2000/MOT dell'11.10.2000

CARATTERISTICHE DI SICUREZZA

(ad integrazione dei dati contenuti nell'allegato 2 alla Circolare D.G. n. 32/98 del 26.3.1998 dichiarati dall'allestitore dell'impianto)

SERBATOIOOmologazione ...............Superficie del mantello (mq) ...............Portata minima della valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) [*](m3/min) ...............[*] rif. Paragrafo 6.15.8.3 del regolamento ECE 67/01

Portata minima del dispositivo di sicurezza alla sovrapressione (PRD -termofusibile) [*] (m3/min) ...............[*] rif. Paragrafo 6.15.8.6 del regolamento ECE 67/01

VALVOLEDISPOSITIVO MULTIVALVOLAOmologazione ...............Portata valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) (m3/min) [1]Termofusibile (PRD): Presente SI / NOSe presente indicare la portata (m3/min)…......[1]……..

DISPOSITIVI SEPARATIValvola di sicurezza alla sovrapressione [1]

Portata (m3/min) ...............Termofusibile (se presente) [1]

Portata (m3/min) ...............Elettrovalvola

Omologazione ...............Valvola di arresto all'80%

Omologazione ...............Indicatore di livello

Omologazione ...............Elettrovalvola con eccesso di flusso

Omologazione ...............Valvola di non ritorno

Omologazione ...............

__________

L'allestitore dichiara che la valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) ed il dispositivo di sicurezza alla sovrapressione (PRD - termofusibile) installati sulserbatoio hanno superato con esito favorevole la prova di resistenza al fuoco prevista dal regolamento ECE 67/01, effettuata su serbatoi aventi una superficiedel mantello uguale o superiore a quella del serbatoio installato.

Allegato 2 alla circ. n. B63/2000/MOT dell'11.10.2000

ESEMPIO DI MARCHIO DI OMOLOGAZIONE DI COMPONENTI CONFORMI AL REGOLAMENTO ECE 67/01

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ABROGATAA.

B.B.1

B.2 Omologazione ...............

Omologazione ...............

Elettrovalvola con eccesso di flusso

Omologazione ...............

[1]

Il marchio di omologazione sopra riportato, impresso su un componente dell'impianto GPL indica che tale componente è stato omologato inOlanda (E4) secondo il Regolamento 67 emendamento 01 (prime due cifre del numero di omologazione). Qualora il componente sia stato omologato in altri Paesi aderenti al Regolamento ECE 67/01 la lettera E sarà seguita da un numero differenteche, ad esempio, nel caso dell'Italia è 3 (E3) Per quanto attiene alle classi esse si riferiscono alle pressioni massime di esercizio dei componenti ed alla loro funzione cosi come indicato nelparagrafo 2 del Regolamento n. 67/01.

Allegato 3 alla circ. n. B63/2000/MOT dell'11.10.2000

ESEMPIO N.1 - CARATTERISTICHE DI SICUREZZA

L'esempio numerico sotto riportato si riferisce ad un impianto GPL in cui la funzione del dispositivo di sicurezza alla sovrapressione (PRD) è assoltadalla valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) che assicura una portata di 20 m3/min superiore a quella minima richiesta dalla norma (17,7m3/min) ed è inoltre superiore alla somma delle portate minime PRV (11,48 m3/min) e PRD (2,99 m3/min) compatibili con il serbatoio.

SERBATOIOOmologazione 67R01XXXX ...............Superficie del mantello (mq) 1.095 ...............Portata minima della valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) [*](m3/min) …11,48 ...............[*] rif. Paragrafo 6.15.8.3 del regolamento ECE 67/01Portata minima del dispositivo di sicurezza alla sovrapressione (PRD -termofusibile) [*] (m3/min) 2,99 ...............[*] rif. Paragrafo 6.15.8.6 del regolamento ECE 67/01

VALVOLEDISPOSITIVO MULTIVALVOLAOmologazione 67R01XXXX ...............Portata valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) (m3/min) 20.00 ...............Termofusibile (PRD): Presente NOSe presente indicare la portata (m3/min) ...............

DISPOSITIVI SEPARATIValvola di sicurezza alla sovrapressione

Portata (m3/min) ...............Termofusibile (se presente)

Portata (m3/min) ...............Elettrovalvola

Omologazione ...............Valvola di arresto all'80%

Omologazione ...............Indicatore di livello

Omologazione ...............

Valvola di non ritorno

Omologazione ...............

__________

L'allestitore dichiara che la valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) ed il dispositivo di sicurezza alla sovrapressione (PRD - termofusibile) installati sul

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ABROGATA

A.

B.B.1

B.2 Omologazione ...............

Omologazione ...............

Elettrovalvola con eccesso di flusso

Omologazione ...............

[1]

(1)(2)

serbatoio hanno superato con esito favorevole la prova di resistenza al fuoco prevista dal regolamento ECE 67/01, effettuata su serbatoi aventi una superficiedel mantello uguale o superiore a quella del serbatoio installato.

Allegato 4 alla circ. n. B63/2000/MOT dell'11.10.2000

ESEMPIO N.2 - CARATTERISTICHE DI SICUREZZA L'esempio numerico sotto riportato si riferisce ad un impianto GPL munito di dispositivo di sicurezza alla sovrapressione (PRD) di portata pari a3.80 m3/min e di valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) di portata pari a 20 m3/min.. Le suddette portate sono superiori ai rispettivi valoricompatibili con il serbatoio.

SERBATOIOOmologazione 67R01XXXX ...............Superficie del mantello (mq) 1.32 ...............Portata minima della valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) [*](m3/min) 13.36 ...............[*] rif. Paragrafo 6.15.8.3 del regolamento ECE 67/01Portata minima del dispositivo di sicurezza alla sovrapressione (PRD -termofusibile) [*] (m3/min) 3,60 ...............[*] rif. Paragrafo 6.15.8.6 del regolamento ECE 67/01

VALVOLEDISPOSITIVO MULTIVALVOLAOmologazione 67R01XXXX ...............Portata valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) (m3/min) 20.00 ...............Termofusibile (PRD): Presente SISe presente indicare la portata (m3/min) 3.80 ...............

DISPOSITIVI SEPARATIValvola di sicurezza alla sovrapressione

Portata (m3/min) ...............Termofusibile (se presente)

Portata (m3/min) ...............Elettrovalvola

Omologazione ...............Valvola di arresto all'80%

Omologazione ...............Indicatore di livello

Omologazione ...............

Valvola di non ritorno

Omologazione ...............

__________

L'allestitore dichiara che la valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) ed il dispositivo di sicurezza alla sovrapressione (PRD - termofusibile) installati sulserbatoio hanno superato con esito favorevole la prova di resistenza al fuoco prevista dal regolamento ECE 67/01, effettuata su serbatoi aventi una superficiedel mantello uguale o superiore a quella del serbatoio installato.

Vedasi "banca dati ITER" pag. 043941.Vedasi "la motorizzazione 1998" pag. 98139.

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ABROGATA

NOTE 11/10/2002 Circolare abrogata dalla circolare prot. n. 3662/MOT2/C del 19.9.2002.Punto b) ed allegato I) annullati e sostituiti dalla circolare prot. 1671-4102 del 22.5.2001La scadenza del 14 novembre 2000 concernente il divieto di collaudare veicoli trasformati a GPL con componenti nonconformi al Regolamento 67/01 è rinviata; pertanto:a) dal 1° gennaio 2001 sarà possibile la installazione di impianti a GPL sui veicoli solo se i componenti correlati allasicurezza dell’impianto ed indicati al punto B. della presente circolare saranno conformi alle prescrizioni del regolamentoECE n. 67/01;b) dal 14 maggio 2001 le prescrizioni del regolamento n. 67/01 si applicheranno anche ai restanti componenti dell’impianto.E’ tuttavia possibile sin d’ora l’allestimento di impianti GPL con componenti omologati in base al regolamento n. 67/01 allecondizioni illustrate nella circolare.

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OGGETTO:

A)

B)

C)1)

COMPONENTI OMOLOGAZIONE

Serbatoio X

Valvola di arresto all'80% [1] X

Indicatore di livello [1] X

Valvola di sicurezza alla sovrapressione (PRV) [1] X

a 17,7 m3/min [1] X

eccesso flusso (elettrovalvola) [1] X

essere combinati fra loro [3] X

Valvola di intercettazione controllata a distanza [3] X

MINISTERO DEI TRASPORTI E DELLA NAVIGAZIONEDIPARTIMENTO DEI TRASPORTI TERRESTRI

Unità di gestione motorizzazione e sicurezza del trasporto terrestreMOT 2

Prot. n. 1671-4102

Roma, 22 maggio 2001

Impianti per l'alimentazione dei veicoli a gas petrolio liquefatto (GPL): omologazione dei veicoli, dei componentied installazione.

Premessa Considerata la necessità di aggiornare le disposizioni nazionali, in ottemperanza al disposto del nuovo codice della strada ed a seguitodell'adozione della serie di emendamenti 01 al regolamento ECE/ONU n. 67 concernente l'omologazione di componenti specifici e di veicoli a motoreper l'alimentazione con gas di petrolio liquefatto, si ritiene opportuno riordinare le prescrizioni tecniche emanate sull'argomento.

Le disposizioni della presente circolare si applicano agli autoveicoli di cui all'articolo 54 comma 1 del codice della strada (1).

Quadro normativo In relazione alla obbligatorietà di applicazione del regolamento ECE/ONU n. 67/01 fissata dalla Commissione economica per l'Europa edell'adozione di tale regolamento da parte della Comunità europea, anche in forza dell'articolo 71 comma 4 del codice della strada (2) e degli articoli227 (3) e 228 (4) del relativo regolamento di esecuzione, sono disapplicate le prescrizioni e le disposizioni contenute negli articoli dal 341 al 351 delD.P.R. 15 giugno 1959, n. 393 (23) e nel decreto dirigenziale del 13.10.1998 recante "Nuove prescrizioni riguardanti l'altezza minima dal suolo deiserbatoi degli autoveicoli alimentati a gas naturale compresso e a gas di petrolio liquefatto (GPL)" per componenti, impianti o veicoli a motorealimentati con gas di petrolio liquefatto.

Omologazione di componenti specifici GPL Si rimanda a quanto disposto dalla circolare U.d.G. n. B082/1999 del 25.11.1999 (5), di adozione della serie di emendamenti 01 del regolamentoECE/ONU n. 67, con la quale è stata resa obbligatoria l'applicazione delle disposizioni contenute nel citato regolamento internazionale. Per quanto sopra, i provvedimenti di omologazione possono essere rilasciati esclusivamente a componenti specifici conformi alle prescrizionicontenute nella parte I del regolamento ECE/ONU n. 67/01.

Omologazione dei veicoli dotati fin dall'origine di impianti GPL Si rimanda a quanto disposto dalla circolare U.d.G. n. B082/1999 del 25.11.1999 (5) di adozione della serie di emendamenti 01 del regolamentoECE/ONU n. 67 con la quale è stata resa obbligatoria l'applicazione delle disposizioni contenute nel citato regolamento internazionale. Per quanto sopra, i provvedimenti di omologazione possono essere rilasciati esclusivamente a veicoli a motore dotati fin dall'origine di impiantiGPL conformi alle prescrizioni contenute nella parte II del regolamento ECE/ONU n. 67/01.

Impianti GPL da installare su veicoli in circolazioneInstallazione

Gli impianti per l'alimentazione dei motori con combustibile GPL debbono essere installati in modo da rispettare le disposizioni seguenti.

In analogia a quanto contenuto nella parte II del regolamento ECE/ONU n. 67/01 (p. 17.3), gli impianti di alimentazione con combustibile GPL inpressione, sia liquido che gassoso, sono costituiti da una catena funzionale di componenti, di cui alla tabella seguente:

PRESENZAECE 67/01

obbligatoriaobbligatoriaobbligatoriaobbligatoria

Dispositivo di sicurezza o termofusibile (PRD),obbligatorio solo se la valvola di sicurezza allasovrappressione (PRV) ha portata inferiore

[2]Valvola di servizio controllata a distanza con valvola di

obbligatoriaRegolatore di pressione e vaporizzatore, che possono

obbligatoriaobbligatoria

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Unità di carica X

Tubi e/o flessibili [4] [5] X

Dispositivo di iniezione gas o miscelatore [5] X

Unità elettronica di controllo e/o unità di sicurezza X

Camera stagna di ventilazione [1] X

Valvola di non ritorno [1] X

Valvola di sicurezza per il tubo gas X

Unità di dosaggio gas X

Unità di filtro GPL X

Sensore di pressione o temperatura X

Pompa GPL [1] X

carburante/sensore di livello) X

Accoppiamento di servizio X

Collettore gas per iniettori X

2) -----

3)

CIRCOLARI

L. circ. 3737/4183 del 29.11.1991 (8)

Circ. 26/93 del 28.1.1993 (9)

Circ. 127/94 del 21.9.1994 (11)

Circ. 36/95 del 9.3.1995 (13)

Circ. 101/97 del 5.11.1997 (15)

Circ. B54 del 27.7.2000 (18)

----

obbligatoriaobbligatoriaobbligatoriaobbligatoria[2]facoltativafacoltativafacoltativa[2]facoltativafacoltativa

Boccola passacavo per serbatoio (attuatori/pompafacoltativafacoltativafacoltativa

Nell'impianto possono essere presenti collegamenti tra i diversi componenti GPL, un sistema di selezionamento di carburante ed un sistemaelettrico i quali ai sensi del regolamento non sono soggetti ad omologazione. Anche i tubi rigidi in rame o acciaio inox o acciaio con protezione controla corrosione non sono soggetti ad omologazione ai sensi del regolamento ECE/ONU 67/01. Sono ammissibili ulteriori componenti necessari per il funzionamento del motore che possono essere installati nella parte dell'impianto in cui lapressione è minore di 20 KPa. Le prescrizioni di carattere generale relative all'installazione dei componenti dell'impianto sono stabilite nel regolamento ECE/ONU n. 67/01,parte II, paragrafi 17.1 e 17.2; le prescrizioni relative all'installazione di ogni singolo componente dell'impianto sono stabilite nei successivi paragrafi17.4, 17.5, 17.6, 17.7, 17.8, 17.9, 17.10, 17.11 e 17.12. Per completezza d'informazione le suddette prescrizioni sono riportate nell'allegato I allapresente; nel medesimo allegato vengono riportate inoltre le prescrizioni aggiuntive che si rendono necessarie per l'installazione di impianti GPL suveicoli in circolazione.

Dichiarazione dell'allestitore (24)L'allestitore deve presentare una dichiarazione relativa all'esecuzione a perfetta regola d'arte dell'impianto con specifica menzione:

delle prescrizioni sul fissaggio dei serbatoi e della camera stagna di ventilazione (ove esiste);della resistenza dei supporti e dei punti di ancoraggio al veicolo;delle previste caratteristiche di resistenza delle tubazioni;delle indicazioni fornite dal costruttore del veicolo e dai costruttori di ogni singolo componente;dell'eventuale installazione di componenti non omologati ai sensi del regolamento 67/01, nella parte dell'impianto in cui le pressioni sono inferiori a20 KPa.

A titolo di esempio nell'allegato II è riportato il "fac simile" del modello relativo alle dichiarazioni in argomento, che contempla anche lecaratteristiche di sicurezza dell'impianto di cui all'allegato I della circolare U.d.G. B n. 63 del 11.10.2000 (6).L'allestitore deve apporre, sul documento di circolazione del veicolo, il timbro di cui all'articolo 4 della legge 21.7.1984 n. 362 (7).

Rispondenza alle direttive sulle emissioni inquinanti

Gli impianti destinati ad essere installati su autoveicoli in circolazione rispondenti alle direttive europee sulle emissioni inquinanti, comprendonoun "complessivo di trasformazione" approvato con riferimento alle medesime direttive. Le procedure specifiche per l'approvazione dei "complessivi di trasformazione" sono state istituite e divulgate con successive circolari, dellequali viene fornito in tabella l'elenco aggiornato.

DIRETTIVEDirettiva 88/76/CEE

Direttiva 91/441/CEE (10)Direttiva 93/59/CE (12)Direttiva 94/12/CE (14)Direttive 96/44/CE (16) e 96/69/CE (17)Direttiva 98/69/CE (19)

Note finali

La presente circolare annulla e sostituisce inoltre le seguenti disposizioni:circolare D.G. n. 32 D.C. IV n. A016 prot. n. 1106/4183/0 del 26.3.1998 (20) (esclusivamente per quanto attiene gli impianti GPL);circolare D.G. n. 78 D.C. IV n. A037 prot. n. 3011/4183/(0) dell'11.7.1997 (21);circolare D.G. n. 164 D.C. IV n. A075 prot. n. 3167/4183(0) del 5.10.1995 (22) (esclusivamente per quanto attiene gli impianti GPL);punto B) ed allegato I (caratteristiche di sicurezza) della circolare U.d.G. MOT n. B63/2000 dell'11.10.2000 (6).

Le prescrizioni della presente circolare hanno validità immediata.

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IL DIRETTORE DELL'UNITA' DI GESTIONE

dott. ing. Ciro Esposito

1.

a)

b)c)d)e)f)

g)

h)

i)

j)

k)

l)

2.

a)b)c)d)

e)

f) Valori di accelerazione Cat. M1 e N1 Cat. M2 e N2

Direzione di marcia 20 g 10 g

Ortogonalmente alla direzione di marcia8 g 5 g

g)

h)

3.

a)

b)

c)

d)

e)f)

Allegato 1 alla lett. circ. prot. n. 1671-4102 del 22.5.2001

Prescrizioni per l'installazione di impianti GPL su veicoli in circolazionePRESCRIZIONI DEI PARAGRAFI 17.1 E 17.2 DEL REGOLAMENTO ECE/ONU n. 67/01, CHE RISULTANO APPLICABILI AGLI IMPIANTI"RETROFIT"L'impianto deve assicurare che:il componente GPL installato su di un veicolo deve funzionare in maniera buona e sicura alla massima pressione di esercizio per la quale è statoprogettato ed omologato;ogni singolo componente del sistema deve avere l'omologazione di tipo come descritto nella parte I del regolamento 67/01;i materiali utilizzati nel sistema devono essere compatibili per l'utilizzo di GPL;tutti componenti del sistema devono essere installati in modo adeguato e nel rispetto delle prescrizioni fornite dal regolamento 67/01;il sistema GPL non deve presentare perdite;il sistema GPL deve essere installato in modo da avere la migliore protezione contro danni, dovuti ad esempio ai movimenti relativi deicomponenti del veicolo, collisioni, ghiaia, carico e scarico del veicolo o movimenti del carico;non devono essere collegate apparecchiature al sistema GPL eccetto quelle strettamente necessarie per un corretto funzionamento del motoredel veicolo;i veicoli delle categorie M2, M3, N2, N3, M1 con massa totale maggiore di 3500 Kg possono essere dotati di un sistema per il riscaldamento delvano passeggeri, collegato al sistema GPL, se adeguatamente protetto e se non viene compromessa la funzionalità del sistema GPL;i veicoli delle categorie internazionali M2 e M3 devono avere una targhetta di identificazione con le caratteristiche riportate nell'allegato 16 delregolamento 67/01; la targhetta deve essere installata anteriormente e posteriormente al veicolo e sulle porte di uscita laterali opposte al sedile diguida (a sinistra, per guida destra e a destra per guida sinistra);nessun componente del sistema, compresi i suoi materiali di protezione, devono proiettarsi oltre la sagoma del veicolo, ad eccezione dell'unità dicarica che può sporgere di 10 mm;ogni componente del sistema, con eccezione del serbatoio, e compresi i materiali di protezione, in nessuna sezione trasversale del veicolo, puòsporgere in basso rispetto al veicolo, a meno che un'altra parte del veicolo, in un raggio di 150 mm, non sia situata più in basso;nessun componente del sistema deve essere collocato nel raggio di 100 mm dal tubo di scarico o da fonti di calore simili, a meno che non siaopportunamente schermato.

PRESCRIZIONI DEI PARAGRAFI 17.4 E 17.5 DEL REGOLAMENTO ECE/ONU n. 67/01 RELATIVE AL SERBATOIO APPLICABILI AGLIIMPIANTI "RETROFIT"Il serbatoio deve essere installato:permanentemente sul veicolo e non nel comparto motore;in posizione corretta come descritto nel libretto di istruzioni del costruttore del serbatoio, se presente;in modo che non vi siano contatti metallo su metallo ad eccezione dei punti di fissaggio permanenti del serbatoio;con punti di fissaggio permanenti che lo assicurano al veicolo. Il serbatoio può anche essere assicurato al veicolo da elementi strutturali e dafasce;almeno 200 mm al di sopra della superficie stradale (con veicolo in ordine di marcia) od altrimenti essere adeguatamente protetto anteriormente eai lati, non sporgendo inferiormente alla struttura di protezione stessa;(26) in modo da resistere alle sollecitazioni derivanti dalle seguenti accelerazioni [7]:

Cat. M3 e N3

6,6 g5 g

in modo che ogni serbatoio, nel caso vi siano più serbatoi collegati ad un singolo tubo di alimentazione, sia dotato di una valvola di non ritornoinstallata all'uscita della valvola di servizio controllata a distanza e da una valvola idrostatica di sicurezza installata sul tubo di alimentazioneall'uscita della valvola di non ritorno. Un adeguato filtro deve essere installato a monte della valvola di non ritorno atto a prevenire la perdita difunzionalità della valvola di non ritorno.Inoltre:(29) la valvola di non ritorno e la valvola idrostatica di sicurezza sul tubo di alimentazione non sono richieste se la contropressione della valvola diservizio controllata a distanza, in posizione chiusa, supera 500 KPa. In questo caso le valvole controllate a distanza devono essere costruite inmodo che non sia possibile l'apertura simultanea di più di una valvola per più di due minuti.

PRESCRIZIONI DEI PARAGRAFI 17.6, 17.7, 17.8, 17.9, 17.10, 17.11, 17.12 CONCERNENTI GLI ACCESSORI FISSATI AL SERBATOIO PERQUANTO APPLICABILI AGLI IMPIANTI "RETROFIT"la valvola di servizio controllata a distanza con valvola eccesso di flusso deve essere installata direttamente sul serbatoio, senza l'uso diraccordi;la valvola di servizio controllata a distanza con valvola eccesso di flusso deve essere comandata in modo che si chiuda automaticamente quandoil motore si ferma senza tenere conto della posizione della chiave di accensione, e deve rimanere chiusa per il tempo in cui il motore è fermo;la valvola di sovrapressione sul serbatoio (tipo a molla) deve essere installata sul serbatoio in collegamento con la frazione vapore e deve poterscaricare nell'atmosfera o nella camera stagna di ventilazione qualora questa risponda alle prescrizioni dei punti successivi da f) a j);la valvola automatica che limita il livello di riempimento (valvola di arresto all'80%) deve essere di tipo adeguato al serbatoio su cui viene installataed in posizione corretta in modo che assicuri un riempimento non superiore all'80%;l'indicatore di livello deve essere di tipo adatto al serbatoio e deve essere installato in posizione corretta;sul serbatoio deve essere installata una camera stagna di ventilazione, che copre gli accessori fissati al serbatoio, a meno che il serbatoio nonsia installato all'esterno del veicolo e gli accessori siano protetti contro sporco e acqua;

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g)

h)

i)

j)

k)

l)m)n)o)p)q)r)

s)t)u)v)w)

x)y)

z) 1)

e, anche

2)

aa)

bb)cc)dd)

ee)

ff)

gg)hh)

ii)jj)

4.a)

b)

c)d)

e)

la camera stagna di ventilazione deve essere in comunicazione diretta con l'atmosfera, ove necessario attraverso tubi o flessibili e bocchette diaerazione di materiale compatibile con il GPL;le aperture di ventilazione della camera stagna devono essere rivolte verso il basso in uscita dal veicolo, ma non devono scaricare nell'arcopassaruota o su una fonte di calore, come il silenziatore di scarico;ogni tubo flessibile e bocchetta d'aerazione destinata alla ventilazione della camera stagna, deve avere un'apertura minima di 450 mm2. Seall'interno del tubo flessibile è alloggiato il tubo del gas o cavi elettrici collegati la sezione libera del tubo flessibile deve essere di almeno 450mm2;il tubo flessibile di collegamento deve essere correttamente fissato alla camera stagna ed alle bocchette d'aerazione affinché venga assicurata latenuta;i tubi rigidi devono essere privi di saldature e costituiti con rame, acciaio inox o acciaio con protezione per la corrosione; se viene utilizzato rame,il tubo deve essere dotato di rivestimento in gomma o plastica;il diametro esterno dei tubi non deve superare 12 mm e lo spessore deve essere almeno di 0,8 mm;i tubi qualora siano realizzati con materiali non metallici devono essere omologati in base al regolamento 67/01;i tubi metallici devono essere fissati in modo tale da non essere soggetti a vibrazioni o sollecitazioni meccaniche;i tubi non metallici devono essere fissati in modo tale da non essere soggetti a sollecitazioni meccaniche;nei punti di fissaggio i tubi o i flessibili devono essere provvisti di materiale di protezione;i tubi metallici o i flessibili non devono essere posizionati nei punti di giunzione della struttura del veicolo;nei punti di passaggio attraverso la lamiera i tubi rigidi o flessibili anche se provvisti di guaina di protezione devono essere opportunamenteprotetti;brasature o giunti saldati e giunti graffettati non sono ammessi;i tubi devono essere collegati mediante raccordi compatibili ai fini della corrosione;tubi in acciaio inox devono essere uniti esclusivamente da raccordi in acciaio inox;i blocchetti di distribuzione devono essere in materiale resistente alla corrosione;i tubi devono essere collegati tramite adeguati raccordi, ad esempio: giunti a deformazione a due parti per i tubi in acciaio, giunti di tipo biconico oa doppia flangia per i tubi in rame, non devono essere utilizzati raccordi che possono causare danni alle tubazioni; la pressione di funzionamentodei raccordi deve essere maggiore od uguale a quella specificata per i tubi;il numero di raccordi deve essere limitato al minimo indispensabile; tutti i raccordi devono trovarsi in aree accessibili per l'ispezione;nel vano passeggeri o nel vano bagagli i tubi o i flessibili non devono essere più lunghi del necessario. Si ritiene soddisfatta tale prescrizionequalora il tubo o il flessibile non si estende più della distanza tra serbatoio e lato opposto del veicolo;non devono essere installati tubi e connessioni nel vano passeggeri o nel vano bagagli a meno che:

le connessioni siano all'interno della camera stagna

la connessione tra i tubi rigidi (o flessibili) e i componenti siano dotate di protezione (resistente al GPL, intubati) tali da veicolare ogni perdita digas direttamente nell'atmosfera);

le prescrizioni y) e z) non si applicano ai veicoli di categoria internazionale M2 ed M3 nel caso in cui i tubi, i flessibili e le connessioni siano dotatedi protezione (resistente al GPL) che sia in connessione diretta con l'atmosfera. La parte finale della protezione deve essere posizionata nel puntopiù basso;una valvola di intercettazione controllata a distanza deve essere installata nel tubo di collegamento tra il serbatoio GPL e il regolatore dipressione/vaporizzatore, il più vicino possibile al regolatore di pressione/vaporizzatore; può essere incorporata nel regolatore dipressione/vaporizzatore; in alternativa a quanto sopra la valvola può essere installata anche nel vano motore, come specificato dal fabbricantedell'apparecchiatura GPL se provvista di sistema di ritorno carburante tra il regolatore di pressione e il serbatoio; deve essere installata in modoche l'alimentazione si interrompa quando il motore viene spento o, se il motore è alimentato con un secondo carburante, quando si effettua ilpassaggio da un carburante all'altro (è ammesso un ritardo di due secondi durante la fase di diagnosi del sistema);la parte fissa dell'unità di carica deve essere collegata in modo da evitare rotazioni e deve essere protetta contro sporco e acqua;quando il serbatoio è installato nel vano passeggeri o nel vano bagagli, l'unità di carica deve essere installata all'esterno del veicolo;i componenti elettrici del sistema devono essere protetti contro i sovraccarichi e almeno un fusibile deve essere installato sul cavo dialimentazione del sistema;il fusibile deve essere installato in una posizione in cui può essere raggiunto senza l'uso di attrezzi; l'alimentazione elettrica dei componenti delsistema GPL che trasportano il gas, non può essere effettuata attraverso le tubazioni;tutti i componenti elettrici installati nella zona dell'impianto in cui la pressione supera i 20 KPa saranno collegati e isolati in modo che la correntenon passi attraverso le parti contenenti carburante;i cavi elettrici devono essere adeguatamente protetti da eventuali danneggiamenti;un veicolo con diversi sistemi di alimentazione deve avere un sistema di selezione carburante per assicurare che non sia simultaneamente fornitoal motore più di un carburante; è ammesso un breve intervallo di sovrapposizione durante l'operazione di selezione carburante; in alternativa aquanto sopra è ammissibile l'alimentazione contemporanea di più carburanti nel caso di motore "dual fuel" a selezione manuale;le connessioni elettriche e i componenti alloggiati nella camera stagna saranno costruiti in modo da non generare scintille;il dispositivo di sicurezza alla sovrapressione termofusibile (PRD), quando è prescritta la sua presenza, deve essere installato sul serbatoio inmodo da scaricare il gas nella camera stagna di ventilazione.

PRESCRIZIONE AGGIUNTIVEI serbatoio GPL non possono essere installati nella parte antistante il piano verticale contenente l'asse anteriore, ortogonale alla direzionelongitudinale del veicolo;i serbatoi installati sulla carrozzeria o sul piano di carico del veicolo debbono essere protetti dall'azione dei raggi solari tramite appositi contenitoria pareti forate di conformazione tale da impedire l'accumulo di gas; la protezione deve coprire almeno un arco di 180°;il veicolo in assetto di marcia non deve superare la massa complessiva a pieno carico riportata sul documento di circolazione;il serbatoio installato nel vano passeggeri deve essere posizionato in modo che nelle normali condizioni d'uso sia evitata qualsiasi interferenzacon i passeggeri stessi;in prossimità del serbatoio non devono essere presenti parti sporgenti o spigoli vivi; la superficie esterna dell'impianto non deve presentare partisuscettibili di agganciare persone all'esterno del veicolo in particolare: i raggi di raccordo, al di sotto dei due metri di altezza da terra, devonoessere di almeno 2,5 mm; sono esclusi dal rispetto di tale prescrizione i dispositivi di protezione laterale rispondenti ai requisiti della direttiva89/297/CEE e successive modificazioni;

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f)

g)

h)i)

j)

k)

l)

m) -

-

n)

I)

-

-

-

-

-

II)

-

-

o)

p)

[1][2][3][4][5]

[6][7]

Capacità nominaleFasce (almeno Anelli, piastre o del/i serbatoio/i (C)due fasce) supporti di fissaggio

alla struttura

del veicolo

Litri Dimensioni minime (mm)

C < 80 30 x 1,5 30 x 3

80 < C < 150 50 x 2 50 x 6

(1)

tra serbatoio e veicolo deve essere interposto materiale cedevole, antiscintillio e non igroscopico; sono da evitare le applicazioni di materialischiumogeni di qualsiasi natura;nel caso di serbatoio installato nella zona sottostante la carrozzeria del veicolo, lo stesso deve essere adeguatamente protetto anteriormente elateralmente;il serbatoio della benzina e quello del GPL non possono essere a diretto contatto;non sono ammesse modifiche delle caratteristiche, della posizione e del fissaggio del serbatoio della benzina rispetto a quanto previsto dalcostruttore del veicolo (l'operazione è ammissibile solo subordinatamente al rispetto delle prescrizioni fornite dallo stesso costruttore con appositaautorizzazione); è consentita l'eliminazione totale del serbatoio benzina, nel qual caso il veicolo sarà considerato "monofuel";la lettura dell'indicatore di livello e degli estremi di identificazione del serbatoio devono risultare agevoli; in alternativa l'indicatore di livello puòessere dotato di un ripetitore posto in zona visibile dal posto di guida;per realizzare l'installazione è consentito praticare aperture di piccole superfici di lamiera del pianale del veicolo (sono esclusi gli elementi diirrigidimento della struttura quali scatolature, imbutiture, ecc.) installando, qualora sia possibile, sportellini di chiusura. L'operazione non èsubordinata all'approvazione della casa costruttrice del veicolo;nel caso di autocarri con carrozzeria furgone e cassone, i serbatoi e l'eventuale camera stagna di ventilazione devono essere protetti da possibiliurti derivanti dal movimento del carico, mediante idonea struttura metallica, stabilmente ancorata alla carrozzeria;i profili esterni dei serbatoi debbono rispettare le seguenti distanze minime dai profili esterni del veicolo:

lateralmente possono essere collocati anche in aderenza alle pareti interne della carrozzeria, senza asportazione o rimozione di parti interne delveicolo,posteriormente a non meno di 75 mm dal contorno esterno del paraurti e comunque non a contatto diretto con la parete della carrozzeria delveicolo;

gli accessori fissati al serbatoio, con esclusione della camera stagna di ventilazione e dei suoi tubi flessibili di collegamento, devono essereposizionati nel rispetto delle seguenti condizioni:

nell'intorno, per un distanza di 50 mm, non devono trovarsi:elementi di telaio, o nervature del pianale di forma e rigidezza tali da poter essere considerate assimilabili ad elementi di telaio,elementi delle sospensioni del veicolo (assiali, molle, balestre, barre di collegamento, ecc.),serbatoio della benzina,valvole ed elementi rigidi del sistema frenante,parti della struttura di traino del veicolo;

distanze minime dal profilo esterno del veicolo:lateralmente 150 mm dal contorno esterno dell'autoveicolo;posteriormente 350 mm dal contorno esterno del paraurti;

nel caso particolare in cui gli accessori fissati al serbatoio risultino efficacemente protetti dal corpo del serbatoio, le condizioni di posizionamentonon devono rispondere al punto II;nella completa osservanza di quanto sopra prescritto in merito alle norme vigenti, devono essere rispettate anche le eventuali prescrizionid'installazione fornite dalle case costruttrici dei veicoli e dei componenti.(28) quando il serbatoio è installato nell'abitacolo o in un bagagliaio chiuso devono essere realizzate due prese d'aria collegate all'esterno, didiametro interno non inferiore a 25 mm.Le due prese d'aria devono essere ubicate nella parte laterale più bassa possibile. Allo scopo di evitare che il bagaglio possa ostruire le due presed'aria, le stesse devono essere protette da una struttura che permetta comunque la circolazione dell'aria; è consentito praticare una foratura dellacarrozzeria; questa operazione non è subordinata alla approvazione della casa costruttrice del veicolo.

Allegato II alla lett. circ. prot. n. 1671-4102 del 22.5.2001 (25)

_____

Componenti che possono essere combinati insieme.Presenza obbligatoria o facoltativa in relazione alle caratteristiche costruttive dell'impianto ed alla tipologia d'installazione.Componenti che possono essere combinati insieme.L'omologazione ai sensi del reg. ECE/ONU 67/01 non è richiesta per i tubi in rame od in acciaio.L'omologazione ai sensi del reg. ECE/ONU 67/01 non è richiesta qualora il componente sia installato nella parte dell'impianto in cui la pressione è inferiore a20 KPa.A: superficie del mantello del serbatoio in m2, q1min e q2min espresse in m3/min.

(27) Nel caso di fissaggio effettuato mediante la soluzione convenzionale con fasce, bulloni e supporti si suggeriscono a titolo puramente orientativo,dimensioni e caratteristiche e minime del sistema di ancoraggio:

Diametro bulloni

M 10M 12

Vedasi "codice della strada" pag. 054.00.00.

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(2)

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(15)

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(28)

(29)

Vedasi "codice della strada" pag. 071.00.00.Vedasi "codice della strada" pag. 071.01.00.Vedasi "codice della strada" pag. 072.01.00.Vedasi "banca dati ITER" pag. 043941.Vedasi "la motorizzazione 2000" pag. 2000/391.Vedasi "guida pratica al PRA" pag. 83.01.00.Vedasi "la motorizzazione 1991" pag. 91522.Vedasi "la motorizzazione 1993" pag. 93083.Vedasi "la motorizzazione 1992" pag. 92200.Vedasi "la motorizzazione 1994" pag. 94652.Vedasi "banca dati ITER" pag. 070100.Vedasi "la motorizzazione 1995" pag. 95135.Vedasi "banca dati ITER" pag. 023702.Vedasi "la motorizzazione 1997" pag. 97555.Vedasi "banca dati ITER" pag. 040224.Vedasi "banca dati ITER" pag. 040832.Vedasi "la motorizzazione 2000" pag. 2000/329.Vedasi "banca dati ITER" pag. 031850.Vedasi "banca dati ITER" pag. 029951 o "la motorizzazione 1998" pag. 98139 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.01.Vedasi "la motorizzazione 1997" pag. 97477.Vedasi "la motorizzazione 1995" pag. 95722.Deve intendersi D.P.R. 30.6.1959, n. 420.Punto dapprima sostituito dalla circolare prot. n. 3662/MOT2/C del 19.9.2002 (v. "banca dati ITER" pag. 052312) e successivamente dalla circolare prot. n.37564-DIV2/C del 15.4.2009.Allegato così sostituito dalla lett. circ. prot. n. 1836-MOT2/C dell'1.6.2001 (v. "banca dati ITER" pag. 046561) e successivamente dalla circolare prot. n.3662/MOT2/C del 19.9.2002 (v. "banca dati ITER" pag. 052312).Lettera così sostituita dalla circolare prot. n. 1383/MOT2/C dell'8.4.2002 (v. "banca dati ITER" pag. 051660).Nota così sostituita dalla circolare prot. n. 1383/MOT2/C dell'8.4.2002 (v. "banca dati ITER" pag. 051660).Lettera aggiunta dalla circolare prot. n. 1383/MOT2/C dell'8.4.2002 (v. "banca dati ITER" pag. 051660) modificata dalla circolare prot. n. 2184_MOT2/C del3.6.2002 (in "banca dati ITER" pag. 091611).Così modificata dalla circolare prot. n. 1327/MOT2/C del 6.4.2002 (v. "banca dati ITER" pag. 054642).

NOTE 24/04/2009 Il punto 2 nel paragrafo C relativo alla "Dichiarazione dell’allestitore" è stato sostituito dalla circolare15.4.2009 prot. n. 37564-DIV2/C per adeguarlo al regolamento ECE-ONU.

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OGGETTO:

IL DIRETTORE

dr. ing. Alessandro De Grazia

(1)

MINISTERO DEI TRASPORTI E DELLA NAVIGAZIONEDIPARTIMENTO DEI TRASPORTI TERRESTRI

Unità di gestione motorizzazione e sicurezza del trasporto terrestreMOT 2

Prot. n. 1836-MOT2/C

Roma, 1° giugno 2001

Modello di dichiarazione dell'allestitore per impianti GPL. Allegato II - circ. n. 1671-4102 del 22.5.2001 (1). Si trasmette il nuovo allegato II alla circolare di cui all'oggetto, che sostituisce quello precedente, in quanto alla voce dati dell'installatore si èinserito il dato firma depositata presso l'Ufficio Provinciale M.C.T.C. di ..... Alla pagina n. 5 della circolare di cui all'oggetto, la frase "(la quale dovrà essere completata con esclusione dei punti 6, 7, 8)" viene sostituitadalla seguente: (la quale dovrà essere completata con esclusione dei punti 7, 8, 9).

Allegato alla lett. circ. n. 1836-MOT2/C dell'1.6.2001

Vedasi "la motorizzazione 2001" pag. 2001/260 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.11.

NOTE Si trasmette il nuovo allegato II.

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OGGETTO:

- Valori di accelerazione Cat. M1 e N1 Cat. M2 e N2

Direzione di marcia 20 g 10 g

Ortogonalmente alla direzione di marcia 8 g 5 g[7]

Capacità nominaleFasce (almeno Anelli, piastre o del/i serbatoio/i (C)due fasce) supporti di fissaggio

alla struttura

del veicolo

Litri Dimensioni minime (mm)

C < 80 30 x 1,5 30 x 3

80 < C < 150 50 x 2 50 x 6

- “p)

IL DIRETTORE

dott. ing. Alessandro De Grazia

(1)(2)

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTIDIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI

E PER I SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICIDirezione generale della motorizzazionee della sicurezza del trasporto terrestre

Prot. n. 1383/MOT2/C

Roma, 8 aprile 2002

Adeguamento di alcune disposizioni concernenti l’installazione di impianti GPL su veicoli già in circolazione. In relazione ai quesiti pervenuti a questa sede circa l’applicazione di alcune disposizioni contenute nella circolare 1671-4102 del 22.5.2001 (1),l’allegato I della citata circolare viene modificato come segue.

Il punto 2 lettera f) e la relativa nota è sostituito da:“in modo da resistere alle sollecitazioni derivanti dalle seguenti accelerazioni [7]:

Cat. M3 e N3

6,6 g5 g

Nel caso di fissaggio effettuato mediante la soluzione convenzionale con fasce, bulloni e supporti si suggeriscono a titolo puramente orientativo, dimensioni ecaratteristiche e minime del sistema di ancoraggio:

Diametro bulloni

M 10M 12"

Le prescrizioni aggiuntive sono integrate con il punto seguente:quando il serbatoio (2) è installato nell’abitacolo o in un bagagliaio chiuso devono essere realizzate due prese d’aria collegate all’esterno, didiametro interno non inferiore a 25 mm.Le due prese d’aria devono essere ubicate nella parte laterale più bassa possibile. Allo scopo di evitare che il bagaglio possa ostruire le dueprese d’aria, le stesse devono essere protette da una struttura che permetta comunque la circolazione dell’aria; è consentito praticare unaforatura della carrozzeria; questa operazione non è subordinata alla approvazione della casa costruttrice del veicolo.”.

Vedasi "la motorizzazione 2001" pag. 2001/260 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.11.Così modificato dalla circolare prot. n. 2184_MOT2/C del 3.6.2002 (in "banca dati ITER" pag. 091611).

NOTE 20/01/2003 Punto P modificato ai sensi della circolare prot. n. 2184_MOT2/C del 3.6.2002.Con la circolare vengono modificati 2 punti di precedente disposizione relativamente a:- resistenza degli attacchi alle sollecitazioni derivanti dalle accelerazioni;- fori per le prese d'aria nel baule contenente il serbatoio del gas.

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OGGETTO:

“2) -----

IL DIRETTORE GENERALE

dott. Giorgio Berruti

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTIDIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI

E PER I SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICIDirezione generale della motorizzazionee della sicurezza del trasporto terrestre

Prot. n. 3662/MOT2/C

Roma, 19 settembre 2002

Impianti GPL. Modifica alla circolare 1671-4102 del 22.5.2001 ed abrogazione della circolare n. B63/2000/MOT del11.10.2000.

A seguito dell'entrata in vigore del “corrigendum 1” alla serie 01 degli emendamenti al regolamento ECE/ONU n. 67, di cui si è data notizia concircolare n. 6/MOT1.04/C del 15.1.2001 (1), le omologazioni dei serbatoi a gas di petrolio liquefatto (GPL) e le relative certificazioni sono corredatedell'indicazione delle valvole di sovrapressione e termofusibile (PRV e PRD) idonee ad essere installate su ogni specifico serbatoio. Considerato che sono ormai superati i termini di differimento accordati con la circolare n. B63/2000/MOT del 11.10.2000 (2) e che il periodo ditempo intercorso dall'entrata in vigore della successiva rettifica ha permesso agli operatori del settore di adeguare opportunamente le omologazioni deicomponenti GPL, al fine di garantire la compatibilità dei serbatoi con un congruo numero di valvole di sicurezza, a far data dalla presente circolarevengono abrogate le disposizioni a suo tempo diramate con la citata circolare. Per quanto sopra le disposizioni necessarie per l'installazione sui veicoli a motore dei componenti GPL restano esclusivamente quelle fissatecon circolare n. 1671-4102 del 22.5.2001 (3), in cui il punto C) 2 e l'allegato II sono sostituiti come segue (eliminazione dell'alternativa di calcolo perstabilire la compatibilità valvole/serbatoio):

Dichiarazione dell'allestitore (5)L'allestitore deve presentare una dichiarazione relativa all'esecuzione a perfetta regola d'arte dell'impianto con specifica menzione:

delle prescrizioni sul fissaggio dei serbatoi e della camera stagna di ventilazione (ove esiste);della resistenza dei supporti e dei punti di ancoraggio al veicolo;delle previste caratteristiche di resistenza delle tubazioni;delle indicazioni fornite dal costruttore del veicolo e dai costruttori di ogni singolo componente;dell'eventuale installazione di componenti non omologati ai sensi del regolamento 67/01, nella parte dell'impianto in cui le pressioni sono inferiori a20 KPa.

A titolo di esempio nell'allegato II è riportato il “fac simile” del modello relativo alle dichiarazioni in argomento.

L'installatore deve allegare alla dichiarazione, un certificato di omologazione del serbatoio comprensivo dell'allegato 2B del “corrigendum 1” del12.12.2000 al regolamento ECE/ONU n. 67/01; tale documento riporta i dispositivi di sicurezza PRV e PRD compatibili con la prova di “bonfire”effettuata in sede di omologazione del serbatoio. Gli Uffici Provinciali in sede di visita e prova, devono anche verificare che i provvedimenti diomologazione dei dispositivi di sicurezza installati sul veicolo corrispondono a quelli riportati sul certificato di omologazione del serbatoio.

L'allestitore deve apporre, sul documento di circolazione del veicolo, il timbro di cui all'articolo 4 della legge 21.7.1984 n. 362 (4). “La circolare prot. n. B63/2000/MOT del 11.10.2000 è abrogata (2).

Allegato alla circolare prot. n. 3662/MOT2/C del 19.9.2002

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(1)(2)(3)(4)(5)

Vedasi "banca dati ITER" pag. 045967.Vedasi "la motorizzazione 2000" pag. 2000/391.Vedasi "la motorizzazione 2001" pag. 2001/260 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.11.Vedasi "la motorizzazione 1984" pag. 84259 o "i veicoli: profili amministrativi" pag. 1984.07/02.Il punto 2) della circolare prot. n. 1671-4102 del 22.5.2001 è stato nuovamente formulato con circolare n. 37564-DIV2/C del 15.4.2009.

NOTE A seguito dell’entrata in vigore del “corrigendum 1” alla serie 01 degli emendamenti al regolamento ECE/ONU n. 67,le omologazioni dei serbatoi a gas di petrolio liquefatto (GPL) e le relative certificazioni sono corredate dell’indicazionedelle valvole di sovrapressione e termofusibile (PRV e PRD) idonee ad essere installate su ogni specifico serbatoio.Le disposizioni necessarie per l’installazione sui veicoli a motore dei componenti GPL restano esclusivamente quellefissate con circolare n. 1671-4102 del 22.5.2001, con sostituzione del punto C) 2 e dell’allegato II (eliminazionedell’alternativa di calcolo per stabilire la compatibilità valvole/serbatoio).

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OGGETTO:

a)

b)

1 2 3 4

IL CAPO DEL DIPARTIMENTO

dott. ing. Amedeo Fumero

1. a)

b)

c)

d)

e)

f)

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTIDIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI

E PER I SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICIDirezione generale della motorizzazionee della sicurezza del trasporto terrestre

Prot. n. 3636-MOT2/C

Roma, 19 settembre 2002

Circolare prot. n. 1671-4102 del 22.5.2001 (1), estensione degli effetti al settore dei motoveicoli alimentati con gasdi petrolio liquefatto (GPL): omologazione dei componenti ed installazione degli impianti sui motoveicoli incircolazione.

Premessa Considerata la crescente esigenza di contenere l'inquinamento atmosferico determinato da gas combusti emessi da motori endotermici e presoatto dei risultati positivi della recente sperimentazione effettuata sui motoveicoli alimentati con GPL, si ritiene opportuno estendere alcune prescrizionitecniche, emanate con la circolare in oggetto indicata, anche al campo dei motoveicoli. Campo di applicazione

Le disposizioni della presente circolare si applicano esclusivamente ai motoveicoli dotati di:elementi di carrozzeria che delimitano vani interni e protetti (motoveicoli a due ruote che nella comune accezione sono identificati quali “scooter”,ovvero tricicli o quadricicli);propulsore endotermico, a due o quattro tempi, caratterizzato (con il sistema di alimentazione originario) da una potenza massima non superiore a15 Kw .

Omologazione di componenti specifici GPL

Si fa riferimento a quanto disposto in merito al capitolo A) della circolare in oggetto.

Impianti GPL da installare su motoveicoli in circolazione

InstallazioneSi fa riferimento a quanto disposto in merito al capitolo C), punto 1 della circolare in oggetto. La presenza del vaporizzatore, di cui alla tabella deicomponenti del predetto capitolo C), è facoltativa in relazioni alle peculiari caratteristiche della tipologia di impianto.Dichiarazioni dell'allestitoreSi fa riferimento a quanto disposto in merito al capitolo C), punto 2 della circolare in oggetto.Le officine autorizzate per l'installazione degli impianti sui motoveicoli sono le stesse già accreditate presso gli Uffici periferici del Dipartimento deitrasporti terrestri e per i sistemi informativi e statistici per l'installazione degli impianti sugli autoveicoli.Rispondenza alla direttiva sulle emissioni inquinantiSi fa riferimento a quanto disposto in merito al capitolo C), punto 3 della circolare in oggetto. In particolare, le procedure specifiche perl'approvazione dei complessivi di trasformazione da installare sui motoveicoli sono contenute nella circolare 3597-MOT2/C del 19.9.2002 (2).Verifiche tecniche ed aggiornamento del documento di circolazioneLe verifiche tecniche dei motoveicoli ed il relativo aggiornamento del documento di circolazione, a seguito dell'installazione di un impianto dialimentazione GPL, si effettuano utilizzando le stesse procedure in vigore per il settore degli autoveicoli.

Allegato I alla circolare prot. n. 3636-MOT2/C del 19.9.2002

Prescrizioni per l'installazione di impianti GPL su motoveicoli in circolazione

PRESCRIZIONI DEI PARAGRAFI 17.1 E 17.2 DEL REGOLAMENTO ECE/ONU n. 67/01L'impianto deve assicurare che:

il componente GPL installato su di un veicolo deve funzionare in maniera sicura alla massima pressione di esercizio per la quale è statoprogettato ed omologato;ogni singolo componente del sistema deve avere l'omologazione di tipo come descritto nella parte I del regolamento 67/01;i materiali utilizzati nel sistema devono essere compatibili per l'utilizzo di GPL;tutti i componenti del sistema devono essere installati in modo adeguato e nel rispetto delle prescrizioni fornite dal regolamento 67/01;il sistema GPL non deve presentare perdite;il sistema GPL deve essere installato in modo da avere la migliore protezione contro danni, dovuti ad esempio ai movimenti relativi deicomponenti del veicolo e collisioni con materiali esterni;

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g)

h)

i)

j)

2. a)

b)

c)

d)

e)

3. a)

b)

c)

d)

e)

f)

g)

h)

i)

j)

k)

l)

m)

n)

o)

p)

q)

r)

s)

t)

u)

v)

w)

x)

y)

z)

non debbono essere collegate apparecchiature al sistema GPL eccetto quelle strettamente necessarie per un corretto funzionamento del motoredel motoveicolo;nessun componente del sistema, compresi i suoi materiali di protezione, devono proiettarsi oltre la sagoma del veicolo, ad eccezione dell'unitàdi carica che può sporgere di 10 mm;ogni componente del sistema, con eccezione del serbatoio, e compresi i materiali di protezione, in nessuna sezione trasversale del veicolo, puòsporgere in basso rispetto al veicolo, a meno che un'altra parte del veicolo, in un raggio di 150 mm, non sia situata più in basso;nessun componente del sistema contenente GPL deve essere collocato nel raggio di 100 mm dal tubo di scarico o da fonti di calore simili, ameno che non sia opportunamente schermato.

PRESCRIZIONI DEI PARAGRAFI 17.4 E 17.5 DEL REGOLAMENTO ECE/ONU n. 67/01 RELATIVE AL SERBATOIOIl serbatoio deve essere installato:

permanentemente in un vano interno del veicolo in modo tale da risultare sufficientemente protetto dalle conseguenze di collisioni;in posizione corretta come descritto nel libretto di istruzioni del costruttore del serbatoio, se presente;in modo che non vi siano contatti metallo su metallo ad eccezione dei punti di fissaggio permanenti del serbatoio, ne parti sporgenti o spigolivivi;con punti di fissaggio permanenti che lo assicurano al veicolo. Il serbatoio può anche essere assicurato al veicolo da elementi strutturali e dafasce. Può inoltre essere installato in aderenza alla parete interna della carrozzeria, senza asportazione o rimozione di parti esterne della stessacarrozzeria;in modo da resistere in tutte le direzioni ad una decelerazione da impatto pari a 20 g.

PRESCRIZIONI DEI PARAGRAFI 17.6, 17.7, 17.8, 17.9, 17.10, 17.11, 17.12 CONCERNENTI GLI ACCESSORI FISSATI AL SERBATOIO

la valvola di servizio controllata a distanza con valvola eccesso di flusso deve essere installata direttamente sul serbatoio senza l'uso diraccordi, salvo che il complesso delle due valvole non sia stato omologato congiuntamente;la valvola di servizio controllata a distanza con valvola eccesso di flusso ovvero altro sistema equivalente, deve garantire in modo automatico ilblocco dell'alimentazione quando il motore si ferma senza tenere conto della posizione della chiave di accensione, e deve rimanere chiusa per iltempo in cui il motore è fermo;la valvola di sovrapressione sul serbatoio (tipo a molla) deve essere installata sul serbatoio in collegamento con la frazione vapore e deve poterscaricare nell'atmosfera o nella camera stagna di ventilazione;la valvola automatica che limita il livello di riempimento (valvola di arresto all'80%) deve essere di tipo adeguato al serbatoio su cui vieneinstallata ed in posizione corretta in modo che assicuri un riempimento non superiore all'80%;l'indicatore di livello deve essere di tipo adatto al serbatoio e deve essere installato in posizione corretta;i tubi rigidi devono essere privi di saldature e costituiti con rame, acciaio inossidabile o acciaio con protezione per la corrosione; se vieneutilizzato rame, il tubo deve essere dotato di rivestimento in gomma o plastica;il diametro esterno dei tubi non deve superare 12 mm e lo spessore deve essere almeno di 0,8 mm;i tubi qualora siano realizzati con materiali non metallici devono essere omologati in base al regolamento 67/01;i tubi metallici devono essere fissati in modo tale da non essere soggetti a vibrazioni o sollecitazioni meccaniche;i tubi non metallici devono essere fissati in modo tale da non essere soggetti a sollecitazioni meccaniche;nei punti di fissaggio i tubi o i flessibili devono essere provvisti di materiale di protezione;i tubi metallici o i flessibili non devono essere posizionati nei punti di giunzione della struttura del veicolo;nei punti di passaggio attraverso la lamiera i tubi rigidi o flessibili anche se provvisti di guaina di protezione devono essere opportunamenteprotetti;brasature o giunti saldati e giunti graffettati non sono ammessi;i tubi devono essere collegati mediante raccordi compatibili ai fini della corrosione;tubi in acciaio inossidabile devono essere uniti esclusivamente da raccordi in acciaio inossidabile;i blocchetti di distribuzione devono essere in materiale resistente alla corrosione;i tubi devono essere collegati tramite adeguati raccordi, ad esempio: giunti a deformazione a due parti per i tubi in acciaio, giunti di tipo biconicoo a doppia flangia per i tubi in rame; non devono essere utilizzati raccordi che possono causare danni alle tubazioni; la pressione difunzionamento dei raccordi deve essere maggiore od uguale a quella specificata per i tubi;il numero di raccordi deve essere limitato al minimo indispensabile; tutti i raccordi devono trovarsi in aree accessibili per l'ispezione;una valvola di intercettazione controllata a distanza deve essere installata nel tubo di collegamento tra il serbatoio GPL e il regolatore dipressione, il più vicino possibile al regolatore, e può essere incorporata nello stesso regolatore. In alternativa a quanto sopra la valvola puòessere installata anche nel vano motore, come specificato dal fabbricante dell'apparecchiatura GPL se provvista di sistema di ritorno carburantetra il regolatore di pressione e il serbatoio. Deve essere installata in modo che l'alimentazione si interrompa quando il motore viene spento o, seil motore è alimentato con un secondo carburante, quando si effettua il passaggio da un carburante all'altro (è ammesso un ritardo di duesecondi durante la fase di diagnosi del sistema). Tale valvola non è obbligatoria negli impianti nei quali il tubo di collegamento tra serbatoio eregolatore di pressione è non più lungo di 1 m e contiene GPL solo in fase gassosa;la parte fissa dell'unità di carica deve essere collegata in modo da evitare rotazioni e deve essere protetta contro sporco e acqua;i componenti elettrici del sistema devono essere protetti contro i sovraccarichi e almeno un fusibile deve essere installato sul cavo dialimentazione del sistema;il fusibile deve essere installato in una posizione in cui può essere raggiunto senza l'uso di attrezzi; l'alimentazione elettrica dei componenti delsistema GPL che trasportano il gas, non può essere effettuata attraverso le tubazioni;tutti i componenti elettrici installati nella zona dell'impianto in cui la pressione supera i 20 KPa saranno collegati e isolati in modo che la correntenon passi attraverso le parti contenenti carburante;i cavi elettrici devono essere adeguatamente protetti da eventuali danneggiamenti;un motoveicolo con diversi sistemi di alimentazione deve avere un sistema di selezione carburante per assicurare che non sia simultaneamentefornito al motore più di un carburante; è ammesso un breve intervallo di sovrapposizione durante l'operazione di selezione carburante; in

pagina 2 di 425/06/2016 Documento presente in Iter e nelle seguenti banche dati tematiche

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aa)

4. a)

-

-

b)

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-

c)

d)

e)

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g)

h)

i)

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p)

q)

r)

alternativa a quanto sopra è ammissibile, l'alimentazione contemporanea di più carburanti nel caso di motore “dual fuel” a selezione manuale;il dispositivo di sicurezza alla sovrapressione termofusibile (PRD), quando è prescritta la sua presenza, deve essere installato direttamente sulserbatoio.

PRESCRIZIONI AGGIUNTIVE

L'installazione dell'impianto, di ogni suo componente o parte (con l'esclusione delle apparecchiature non interessate dal flusso del gas qualiripetitori a distanza dell'indicatore di livello, apparecchiature elettriche quali interruttori e commutatori di alimentazione e relativi cablaggi elettrici)deve rispondere alle seguenti prescrizioni:

la posizione in senso longitudinale deve essere interna ai due piani verticali passanti per i due assi e normali al piano verticale mediano delmotoveicolo, escludendo una porzione anteriore equivalente ad 1/3 della distanza tra gli assi (vedi pagina 10, Figura 1),la posizione in senso trasversale deve essere interna alla sagoma in pianta del motoveicolo;

i componenti dell'impianto o le parti degli stessi eventualmente posizionati esternamente alla carrozzeria devono rispettare le seguentiprescrizioni:

non debbono presentare parti spigolose, taglienti che per la loro forma, dimensione, orientamento e durezza possono aumentare il rischio o lagravità delle lesioni subite da una persona urtata dal veicolo,non debbono presentare parti suscettibili di agganciare persone o cose,nessuna parte sporgente deve avere un raggio di raccordo inferiore a 2,5 mm . La prescrizione non si applica alle parti che sporgono meno di5 mm dalla superficie esterna circostante; gli angoli di queste parti orientate verso l'esterno devono essere smussati, a meno che lesporgenze risultanti siano inferiori a 1,5 mm,le parti sporgenti costituite da materiali cedevoli, possono avere una raggio di curvatura inferiore a 2,5 mm;

i serbatoi devono essere fissati in modo tale da non produrre sfregamento durante il movimento del veicolo; la condizione può esseresoddisfatta con l'interposizione, tra serbatoio e sistema di fissaggio, di materiale antiscintillio e non igroscopico;la distanza tra il silenziatore, i condotti di scarico del motoveicolo ed il serbatoio del GPL ed i suoi accessori non può essere inferiore a 50 mm.Qualora tale distanza sia inferiore al valore minimo prescritto, ma comunque superiore a 30 mm, è necessario che sia interposto tra gli elementiun diaframma di materiale termicamente isolante o di materiale di equivalenti caratteristiche, dello spessore minimo di 1 mm;l'accesso alle valvole di intercettazione del serbatoio, nonché la lettura dell'indicatore di livello e degli estremi di identificazione del serbatoiostesso debbono risultare agevoli;non sono ammesse modifiche alla posizione ed al fissaggio del serbatoio della benzina rispetto a quanto previsto dal costruttore delmotoveicolo;il vano in cui è posizionato il serbatoio GPL deve essere munito di due prese d'aria dall'esterno, di diametro interno non inferiore a 25 mm,ubicate nella parte inferiore del vano stesso ed in modo da consentire da una parte l'ingresso e dall'altra l'uscita dell'aria durante la marcia delveicolo, mediante apposita sagomatura dell'imbocco;il serbatoio della benzina e quello del GPL non possono essere a diretto contatto;la lettura dell'indicatore di livello e degli estremi di identificazione del serbatoio devono risultare agevoli; in alternativa l'indicatore di livello puòessere dotato di un ripetitore posto in zona visibile dal posto di guida;per realizzare l'installazione è consentito praticare aperture di piccole superfici di lamiera del pianale del veicolo (sono esclusi gli elementi diirrigidimento della struttura quali scatolature, imbutiture, ecc.), installando, qualora sia possibile, sportellini di chiusura. L'operazione non èsubordinata all'approvazione della casa costruttrice del veicolo;gli accessori fissati al serbatoio, con esclusione della camera stagna di ventilazione e dei suoi tubi flessibili di collegamento, devono essereposizionati nel rispetto della condizione che nell'intorno, per una distanza di 50 mm, non devono trovarsi:

elementi del telaio,elementi delle sospensioni del veicolo,serbatoio della benzina,valvole ed elementi rigidi del sistema frenante;

nella completa osservanza di quanto sopra prescritto in merito alle norme vigenti, devono essere rispettate anche le eventuali prescrizionid'installazione fornite dalle case costruttrici dei veicoli e dei componenti;il riduttore deve essere:

fissato direttamente, o indirettamente tramite altri organi, alle pareti interne della carrozzeria od al telaio del motoveicolo (è vietatol'ancoraggio al motore o agli elementi ad esso connessi),installato ad una distanza non inferiore a 50 mm dai condotti e dai silenziatori di scarico, qualora tale distanza sia inferiore al valore minimoprescritto, ma comunque superiore a 30 mm, è necessario interporre tra gli elementi un diaframma di materiale termicamente isolante o dimateriale di equivalenti caratteristiche dello spessore minimo di 1 mm ;

la linea di alimentazione del serbatoio non può essere alloggiata nell'arco passaruota del motoveicolo. Nel caso in cui il rispetto della presentedisposizione sia tecnicamente impossibile, il tratto di tubazione che comunque viene alloggiato nel vano passaruota deve essere limitato alminimo indispensabile, ed il tubo deve essere dotato di guaina di protezione ovvero di un'opportuna protezione contro gli urti accidentali chepotrebbero essere provocati da corpi esterni;i collegamenti soggetti a vibrazione o spostamenti debbono essere realizzati con giunzioni flessibili o debbono essere adottate soluzionitecniche alternative che non impediscano, in condizioni di sicurezza, gli spostamenti relativi tra le parti rigide dell'impianto;il dispositivo di carica può essere esterno al motoveicolo (in tal caso valgono le prescrizioni di cui ai punti a) e b) oppure alloggiato direttamentesulla multivalvola; comunque deve risultare facilmente accessibile garantendo una facile manovra di riempimento;il dispositivo di commutazione deve essere posizionato in modo da essere manovrato facilmente;il motoveicolo, in assetto di marcia, non deve superare la massa complessiva a pieno carico riportata sul documento di circolazione.

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(1)(2)

Allegato II alla circolare prot. n. 3636-MOT2/C del 19.9.2002

Vedasi "la motorizzazione 2001" pag. 2001/260 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.11.Vedasi "banca dati ITER" pag. 052311.

NOTE Considerata la crescente esigenza di contenere l’inquinamento atmosferico determinato da gas combusti emessi damotori endotermici e preso atto dei risultati positivi della recente sperimentazione effettuata sui motoveicoli alimentati conGPL, vengono estese alcune prescrizioni tecniche, emanate con la circolare prot. n. 1671-4102 del 22.5.2001, anche alcampo dei motoveicoli alimentati a GPL.

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OGGETTO:

a)

b)

IL DIRETTORE

dr. ing. Alessandro De Grazia

(1)(2)

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTIDIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI

E PER I SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICIDirezione generale della motorizzazionee della sicurezza del trasporto terrestre

Prot. n. 4446-MOT2/C

Roma, 2 dicembre 2002

Quesito sulla circolare prot. n. 3636-MOT2C del 19.9.2002.

Con l'allegata nota Codesto ufficio ha chiesto precisazioni in merito agli argomenti di seguito riportati.Installazione impianto di alimentazione con GPL nei motoveicoli, il cui impianto di riscaldamento dell'abitacolo preleva l'aria nell'ambiente intorno almotore.

E' opportuno innanzitutto osservare che la circolare in oggetto ha come preciso obiettivo i motoveicoli del tipo "scooter", ma tuttavia estende isuoi effetti anche ai tricicli ed ai quadricicli, tipologia di veicoli generalmente dotate di un vano passeggeri chiuso. L'alimentazione del motore con combustibili gassosi nei veicoli muniti di impianto di riscaldamento o di aerazione, quando il prelevamentodell'aria per tali funzioni avvenga nell'ambiente chiuso intorno al motore e non direttamente dall'atmosfera esterna, non è ammesso. Si rammenta peraltro che anche il Regolamento di esecuzione del precedente T.U. (D.P.R. 15 giugno 1959, n. 393) - ultimo comma dell'art. 344(1) - vietava questo tipo di installazione.

Posizionamento del serbatoio per GPL. Si osserva preliminarmente che i tricicli ed i quadricicli, per la loro configurazione morfologica, possono di norma essere assimilati agliautoveicoli, ai fini del posizionamento del serbatoio per il GPL. In tali casi, in analogia a quanto previsto per gli autoveicoli, si ritiene ammissibile l'installazione del serbatoio sul piano di carico, nel cassone osotto la carrozzeria, subordinatamente alla rispondenza delle specifiche prescrizioni sull'argomento diramate con circolare prot. n. 1671-4102 del22.5.2001 (2), nonché alla conseguente verifica delle masse. La richiesta di posizionamento del serbatoio sul tetto (in generale sulla carrozzeria) dei tricicli e quadricicli tuttavia non può essere accoltapoiché, considerato il quadro normativo di riferimento, non sono disponibili sufficienti elementi che forniscono informazioni sulla resistenza dellacarrozzeria di tali veicoli a sollecitazioni non previste in fase di progettazione e realizzazione.

Allegato: omissis

Vedasi "banca dati ITER" pag. 004744 o "codice della strada" pag. 071.01.04.Vedasi "la motorizzazione 2001" pag. 2001/260 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.11.

NOTE - Non è ammessa l'alimentazione a gas in scooter, tricicli e quadricicli muniti di impianto di riscaldamento o diaerazione, quando il prelevamento dell'aria per tali funzioni avvenga nell'ambiente chiuso intorno al motore e nondirettamente dall'atmosfera esterna.- Per tricicli e quadricicli è ammissibile l'installazione del serbatoio GPL sul piano di carico, nel cassone o sotto lacarrozzeria, subordinatamente alla rispondenza delle specifiche prescrizioni previste, nonché alla conseguente verificadelle masse, mentre non è ammissibile il posizionamento sul tetto.

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OGGETTO:

IL DIRETTORE

dott. ing. Alessandro De Grazia

(1)

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTIDIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI

E PER I SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICIDirezione generale della motorizzazionee della sicurezza del trasporto terrestre

Prot. n. 1327-MOT2/C

Roma, 6 aprile 2004

Impianti per l'alimentazione dei veicoli a gas petrolio liquefatto (GPL): omologazione dei veicoli, dei componentied installazione. Rettifica della nota 1671-4102 del 22.5.2001 (1).

Dal riesame del testo della circolare in oggetto indicata è emerso che il punto 2, lettera h dell'allegato 1 della suddetta circolare è difforme daltesto originale del regolamento ECE/ONU n. 67 emendamento 01.

Per quanto sopra il testo del suddetto punto è così sostituito:

“la valvola di non ritorno e la valvola idrostatica di sicurezza sul tubo di alimentazione non sono richieste se la contropressione della valvola diservizio controllata a distanza, in posizione chiusa, supera 500 KPa. In questo caso ...”.

Vedasi "la motorizzazione 2001" pag. 2001/260 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.11.

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OGGETTO:

a)

b)

-

-

IL DIRETTORE

dott. ing. Alessandro De Grazia

(1)(2)

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTIDIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI

Direzione generale per la motorizzazione

Prot. n. 579-MOT2/B

Roma, 15 marzo 2005

Impianti per l'alimentazione dei motori degli autoveicoli con gas di petrolio liquefatto (GPL) o con gas naturale(CNG).

In merito ad alcune richieste di chiarimenti, pervenute recentemente circa l'obbligo di eseguire la prova di tenuta delle tubazioni (cosiddettaprova idraulica) negli impianti citati in oggetto, si forniscono le seguenti informazioni. La citata prova fu introdotta nella legislazione nazionale dall'art. 351 del Regolamento di esecuzione del previgente Codice della Strada,emanato nell'anno 1959. La prescrizione trovava la sua ratio nel sistema normativo all'epoca vigente che non prevedeva, per le tubazioni perl'adduzione di gas compresso, alcuna forma di approvazione che garantisse la sicurezza dell'impianto in relazione a prefissate sollecitazioni massime. L'avvento di nuove norme internazionali sull'argomento, recepite nella legislazione nazionale, ha però profondamente modificato il quadro diriferimento. L'adozione di tubazioni omologate in relazione alle disposizioni recate dal regolamento UN/ECE n. 67/01 (per il GPL), e dal regolamento UN/ECEn. 110 (per il CNG) rende, evidentemente, non più indispensabile l'effettuazione della prova idraulica sulle tubazioni medesime.

In merito all'argomento è comunque opportuno fornire alcune schematizzazioni:per quanto concerne gli impianti per l'alimentazione con GPL, stante il carattere obbligatorio della normativa internazionale, che prevedel'omologazione delle relative tubazioni ai sensi del predetto regolamento UN/ECE n. 67, la prova idraulica sulle tubazioni non è più ricorrente;per quanto concerne gli impianti per l'alimentazione con CNG, per i quali sono facoltativamente applicabili le disposizioni recate dal regolamentoUN/ECE n. 110, (oltre naturalmente a quelle previste dalla normativa nazionale), si possono distinguere due casi:

tubazioni non omologate, per le quali vigono ancora le disposizioni del previgente Codice della Strada che prescrivono l'esecuzione della provaidraulica;tubazioni omologate ai sensi del predetto regolamento, per le quali la prova idraulica non è più indispensabile.

Nel caso di impianti che utilizzano tubazioni omologate, la voce “D-PROVA IDRAULICA” contenuta nel modello di dichiarazione dell'allestitore,riportato negli allegati III alle circolari prot. 1671-4102 del 22.05.01 (1) (per il CPL) e prot. 4043-MOT2/C (2) (per il CNG), farà riferimento ad una verificasull'impianto, effettuata dall'allestitore medesimo, mediante l'utilizzazione di appositi strumenti, finalizzata a rilevare che in fase di esercizio non siverifichino fuoriuscite di gas.

Vedasi "la motorizzazione 2001" pag. 2001/260 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.11.Vedasi "la motorizzazione 2002" pag. 2002/585 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.01.

NOTE Circa l’obbligo di eseguire la prova di tenuta delle tubazioni (cosiddetta prova idraulica) negli impianti perl’alimentazione dei motori degli autoveicoli con gas di petrolio liquefatto (GPL) o con gas naturale (CNG) viene chiarito cheper gli impianti di alimentazione a:a) GPL: prova idraulica NON OBBLIGATORIA;b) CNG, occorre distinguere due casi: - tubazioni non omologate: prova idraulica OBBLIGATORIA; - tubazioni omologate ai sensi del regolamento UN/ECE n. 110: prova idraulica NON OBBLIGATORIA.

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OGGETTO:

a)b)

a)

b)

1.

2.

--

-------

IL DIRETTORE GENERALE

dott. ing. Sergio Dondolini

Dichiarazione della ditta allestitrice per un autoveicolo con sistema speciale

di adattamento, per l'alimentazione alternativa con gas di petrolio liquefatto -

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTIDIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI

Direzione generale per la motorizzazione

Prot. n. 3092-MOT2/C

Roma, 26 settembre 2005

Sistemi speciali di adattamento al GPL (gas di petrolio liquefatto) od al CNG (gas naturale compresso) perautoveicoli, che permettano di utilizzare tali carburanti nel loro sistema di propulsione. Prescrizioni operative perl'attuazione del Regolamento ECE/ONU n. 115.

Premessa In relazione alla recente adozione del Regolamento ECE/ONU n. 115, concernente l'omologazione dei sistemi speciali di adattamento al GPL edal CNG per autoveicoli, con la presente circolare si diramano le procedure finalizzate:

all'omologazione dei sistemi in oggetto;all'accertamento tecnico-amministrativo al quale è subordinato l'aggiornamento delle carte di circolazione dei veicoli oggetto dell'installazione deipredetti sistemi.

Si sottolinea peraltro, come l'applicazione del Regolamento ECE/ONU n. 115 abbia attualmente carattere facoltativo e che quindi rimane tuttorain vigore la normativa nazionale che prevede l'omologazione dei cosiddetti "complessivi di trasformazione".

Si precisa che per l'installazione su un autoveicolo di:un sistema speciale di adattamento, omologato ai sensi del Regolamento ECE/ONU n. 115, deve essere esperita la procedura di accertamento,secondo quanto stabilito dalla presente circolare;un complessivo di trasformazione, omologato (con numero DGM) ai sensi della norma nazionale, vige la procedura di verifica prevista dalle circolarin. 1671-4102 del 22.5.2001 (1) e n. 4043-MOT2/C del 21.11.2002 (2).

Omologazione del sistema speciale di adattamento. Adempimenti dei Centri Prove Autoveicoli.

La procedura amministrativa per l'omologazione del sistema speciale di adattamento, è quella prevista dal D.M. 2.5.2001 n. 277 (3) relativa alleomologazioni dei veicoli, dei sistemi e dei loro componenti.

Visita e prova dell'autoveicolo a seguito dell'installazione di un sistema speciale di adattamento. Adempimenti degli Uffici dellaMotorizzazione Civile.

Alla richiesta di aggiornamento della carta di circolazione, per l'installazione di un sistema speciale di adattamento deve essere allegata laseguente documentazione:

dichiarazione dell'officina installatrice, redatta secondo lo schema riportato in allegato I alla presente circolare;certificato di omologazione del sistema speciale di adattamento e relativo addendum, i cui modelli sono riportati negli allegati 1A e 1B alRegolamento ECE/ONU n. 115.

In particolare si rammenta che, la prova di tenuta è effettuata in conformità a quanto previsto dall'allegato 4 del predetto Regolamento e ladichiarazione sull'esito di tale prova, è firmata dal responsabile della officina installatrice. Il deposito di firma del responsabile e l'autorizzazione all'effettuazione delle prove di tenuta, già effettuate con le modalità di cui alla circ. D.G.190 D.C. IV n. A095 del 20.10.1984 (4), rimangono valide agli effetti delle presenti disposizioni. In sede di visita e prova il richiedente, oltre alla carta di circolazione, deve disporre del manuale di installazione e di manutenzione fornito dalcostruttore del sistema speciale di adattamento, nonché della documentazione necessaria alla verifica della compatibilità tecnica tra veicolo e sistema(certificato di omologazione del sistema speciale di adattamento ed addendum al certificato).

L'ufficio interessato procede alle verifiche:della documentazione presentata;della presenza del tipo di veicolo in esame tra quelli riportati nell'addendum;del certificato di omologazione (seconda tabella dell'addendum al certificato di omologazione del sistema speciale di adattamento);della conformità dell'installazione con quanto stabilito dal costruttore del sistema speciale di adattamento, descritto nel manuale d'installazione;della conformità dei componenti installati con quelli omologati;del corretto funzionamento del veicolo e del sistema installato;del controllo della targhetta apposta dall'installatore.

Nell'allegato II alla circolare sono riportate, per facilità di consultazione, la traduzione non ufficiale in lingua italiana, nonché i testi ufficiali inlingua inglese e francese degli allegati 4 e 5 al Regolamento ECE/ONU n. 115.

Allegato I alla circolare 26.9.2005, prot. n. 3092-MOT2/C

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gas naturale [1]

a)b)c)

Firma del responsabile dell'officina installatrice

accreditata presso il S.I.I.T

.....................................................................................

[1][2][3][4][5]

1. 2.

3.3.1.

Il responsabile .......................................................................................................................

della officina installatrice .................................................................. dichiara quanto segue.Il sistema di adattamento del costruttore .................................................................

è omologato ai sensi del regolamento ECE/ONU n. 115, con numero: ...........................Il veicolo di categoria internazionale (M1, M2, ecc.): ...................................................

è contraddistinto dalla targa ............................, della fabbrica ..............................................tipo [2] ..........................................

In particolare il veicolo é/non è [3] dotato di:sistema di catalizzazione del tipo (a tre vie, di ossidazione ecc.): ................................sistema di iniezione dell'aria: presente/non presente [4]valvola per il ricircolo dei gas combusti (EGR): presente/non presente [5]

ed è equipaggiato con il sistema di alimentazione sotto individuato (descrizione):.........................................................................................................................................................e risponde alla seguente direttiva CE per la riduzione dell'inquinamento atmosferico:...............................................................................

E' stata effettuata, con esito positivo, la prova di tenuta, in conformità con leprescrizioni previste nell'allegato 4 del Regolamento ECE/ONU n. 115 dalresponsabile autorizzato.

L'installazione è stata realizzata in conformità con le prescrizioni concernenti ilfissaggio dei serbatoi prescritte nell'allegato 5 del Regolamento ECE/ONU n. 115.

L'installazione è stata realizzata a perfetta regola d'arte, seguendo leindicazioni, i consigli e gli accorgimenti forniti dal costruttore del sistema speciale diadattamento (manuale di installazione e d'uso, comunicazioni ecc.), non apportandoal veicolo alcuna altra modifica nel rispetto delle sue caratteristiche originarie.

Durante l'installazione e nel funzionamento con l'alimentazione alternativa nonsono stati ravvisati elementi o caratteristiche dei componenti o del sistema diadattamento che abbiano fatto sorgere dubbi circa il buon funzionamento delcomponente o del sistema. Data,

___

Cancellare la dicitura che non ricorre.Denominazione del tipo riportata nell'addendum (allegato lA al Reg. 115) al certificato di omologazione e sulla carta di circolazione del veicolo.Cancellare la dicitura che non ricorre.Cancellare la dicitura che non ricorre.Cancellare la dicitura che non ricorre.

(modello indicativo per i S.I.I.T. - Settore Trasporti)

Allegato II alla circolare 26.9.2005, prot. n. 3092-MOT2/C

Traduzione in italiano (non ufficiale) e testi ufficiali in inglese e francesedegli allegati 4 e 5 al Regolamento ECE/ONU n. 115

"Allegato 4

Descrizione delle procedure di prova per la tenuta dei sistemi specialidi adattamento a metano/gpl installati sui veicoli

Scopo.Descrivere le procedure che l'installatore deve seguire per verificare la tenuta del sistema.L'installazione del sistema deve essere effettuata in accordo con le indicazioni previste dal costruttore del sistema speciale di adattamento nelmanuale d'installazione, Parte I e II.Procedura di prova per evitare le fuoriuscite nei sistemi gpl.Quando l'installazione è stata completata, l'installatore provvede al controllo dell'installazione, paragrafo 7.1.5 ed applica le procedure descrittenel paragrafo 7.1.6. Dopo che il sistema è stato riempito con gpl è necessario il controllo con un rilevatore di gas o di fuoriuscita di fluido in tuttii dispositivi ed accessori del sistema. Le valvole a solenoide devono essere in posizione aperta per far funzionare tutti i componenti del sistemaalla pressione di servizio. Nessuna evidenza di perdite è consentita.

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4.4.1.

1.

1.1.1.2.1.3.

Capacità del serbatoioDimensioni minime Dimensioni minime

[litri] delle rondelle e piastredelle fasce del

[mm]

fino a 85 diametro: 30 x 1,5 20 x 3

diametro: 25 x 2,5 30 x 1,5

85-100 diametro: 30 x 1,5 30 x 3

diametro: 25 x 2,5 20 x 3*

100-150 diametro: 50 x 2 50 x 6

diametro: 30 x 3 50 x 3**

più di 150

** *

2.

3.4.5.6.6.1.

6.2.6.3.6.4.6.5.

6.5.1.6.5.2.6.5.3.

6.6.

(1)(2)(3)(4)

Procedura di prova per evitare le fuoriuscite nei sistemi a metano.Quando l'installazione è stata completata, l'installatore provvede al controllo dell'installazione, paragrafo 7.1.5 ed applica le procedure descrittenel paragrafo 7.1.6. Dopo che il sistema è stato riempito con metano alla pressione di servizio è necessario il controllo con un rilevatore di gasod un rilevatore di fuoriuscita di fluido in tutti i dispositivi ed accessori del sistema. Le valvole a solenoide devono essere in posizione aperta perfar funzionare tutti i componenti del sistema alla pressione di servizio. Nessuna evidenza di perdite è consentita.

Allegato 5

Prescrizioni concernenti il fissaggio dei serbatoi del gpl e del metanoI requisiti del regolamento n. 67 serie di emendamenti 01, concernenti il fissaggio dei serbatoi di gpl o quelli del regolamento n. 110 concernenteil fissaggio dei serbatoi di metano sono considerati soddisfatti nel caso in cui il serbatoio è assicurato al veicolo attraverso almeno:due fasce per serbatoio,quattro bulloni, eappropriate rondelle e piastre nel caso in cui le lamine della carrozzeria per la collocazione ed il serraggio sono di spessore sottile;assumendo che il tipo di materiale sia Fe370, i bulloni di fissaggio saranno di classe 8.8 ed avranno le dimensioni specificate nella Tabella 1sotto indicata:

Diametro minimo deibulloni [mm]

serbatoio8

108*1210**

Devono rispondere alle prescrizioni del Regolamento ECE/ONU n. 67serie di emendamenti 01, per i serbatoi gpl, od al Regolamento ECE/ONUn. 110 per i serbatoi metano

Nel caso in cui il serbatoio sia assicurato con almeno tre fasce.Nel caso in cui il serbatoio sia assicurato con almeno quattro fasce.

Se il serbatoio è installato dietro un sedile, deve essere previsto una spazio completamente sgombro di almeno 100 mm nella direzionelongitudinale del veicolo. Questo spazio può essere diviso tra il serbatoio ed il pannello posteriore del veicolo e tra il sedile ed il serbatoio.Se le fasce del serbatoio sostengono l'intera massa del serbatoio pieno, devono essere previste almeno tre fasce.Le fasce di ancoraggio del serbatoio devono assicurare che il serbatoio non scivoli, ruoti o si distacchi.Un materiale di protezione quale feltro, pelle o plastica deve essere interposto tra il serbatoio pieno e le fasce del serbatoio.Telaio per serbatoio.Se il serbatoio è assicurato al veicolo a motore da un telaio e da fasce di ancoraggio, il serbatoio deve essere assicurato al telaio del serbatoioda almeno due fasce.Se le fasce di ancoraggio del serbatoio sostengono l'intera massa del serbatoio pieno, devono essere previste almeno tre fasce.Le fasce di ancoraggio del serbatoio devono assicurare che il serbatoio non scivoli, ruoti o si distacchi.Un materiale di protezione quale feltro, pelle o plastica deve essere interposta tra il serbatoio pieno e le fasce del serbatoio.Se il serbatoio cilindrico è installato longitudinalmente al veicolo, deve essere presente un connessione trasversale di fronte al telaio delserbatoio che sia:almeno dello stesso spessore del telaio del serbatoio;alta almeno 30 mm e il punto più alto almeno 30 mm al di sopra del punto più basso del serbatoio;più vicino possibile, od anche all'interno, del fondo bombato del serbatoio. La dizione "installato longitudinalmente" sta a significare che l'assedel serbatoio cilindrico del carburante crea un angolo di non più di 30 gradi con il piano longitudinale centrale del veicolo.Le fasce del serbatoio, rondelle, piastre o bulloni utilizzati devono rispondere alle prescrizioni del sopra riportato paragrafo 1."

Testi ufficiali in inglese e francese: omissis

Vedasi "la motorizzazione 2001" pag. 2001/260 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.11.Vedasi "la motorizzazione 2002" pag. 2002/585 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.01.Vedasi "la motorizzazione 2001" pag. 2001/395 o "codice della strada" pag. 075.00.01 o "l'accordo ATP" pag. 20.03.00 o "l'accordo ADR" pag. 9.1.1/08.00.Vedasi "la motorizzazione 1984" pag. 84357.

NOTE La recente adozione del Regolamento ECE/ONU n. 115, relativo all'omologazione dei sistemi speciali diadattamento al GPL ed al CNG per autoveicoli, la cui applicazione è tuttavia è ancora facoltativa in quanto resta tuttoravalida la normativa nazionale che prevede l'omologazione dei cosiddetti "complessivi di trasformazione" e quindi,

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attualmente, per l'installazione su un autoveicolo di un impianto per alimentazione a GPL o a metano possono essereutilizzati:- un SISTEMA SPECIALE DI ADATTAMENTO, omologato ai sensi del Regolamento ECE/ONU n. 115, deve essereesperita la procedura di accertamento, secondo quanto stabilito dalla presente circolare;- un COMPLESSIVO DI TRASFORMAZIONE, omologato (con numero DGM) ai sensi della norma nazionale, vige laprocedura di verifica prevista dalle circolari n. 1671-4102 del 22.5.2001 e n. 4043-MOT2/C del 21.11.2002.In relazione pertanto alla nuova applicazione del SISTEMA SPECIALE DI ADATTAMENTO, la circolare prevede che per:1. OMOLOGAZIONE: i CPA devono seguire la procedura amministrativa prevista dal D.M. 2.5.2001 n. 277;2. VISITA E PROVA PER L'INSTALLAZIONE: gli UMC devono seguire la seguente procedura. Alla richiesta diaggiornamento della carta di circolazione, per l'installazione di un sistema speciale di adattamento deve essere allegata laseguente documentazione:- dichiarazione dell'officina installatrice, redatta secondo lo schema riportato in allegato I alla presente circolare, unitamentealla dichiarazione sulla prova di tenuta firmata dal responsabile della officina installatrice;- certificato di omologazione del sistema speciale di adattamento e relativo addendum, i cui modelli sono riportati negliallegati 1A e 1B al Regolamento ECE/ONU n. 115.- in sede di visita e prova il richiedente, oltre alla carta di circolazione, deve disporre del manuale di installazione e dimanutenzione fornito dal costruttore del sistema speciale di adattamento, nonché della documentazione necessaria allaverifica della compatibilità tecnica tra veicolo e sistema (certificato di omologazione del sistema speciale di adattamento edaddendum al certificato).

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OGGETTO:

1.

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3.

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MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTIDIPARTIMENTO PER I TRASPORTI, LA NAVIGAZIONE

ED I SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICIDirezione generale per la motorizzazione

Divisione 2 Prot. n. 12816/23.36.14

Roma, 9 febbraio 2009

Omologazione nazionale di sistemi speciali di adattamento a gas di petrolio liquefatto (LPG) ed a gas naturalecompresso (CNG), per autoveicoli rispondenti ai regolamenti Ce n. 715/2007 e n. 692/2008 (euro 5 ed euro 6).

Premessa

Allo stato attuale l'equipaggiamento di un autoveicolo con un sistema di alimentazione che utilizza quale carburante l'LPG o il CNG può essereeffettuato adottando:

un sistema speciale di adattamento omologato ai sensi del regolamento Un-Ece n. 115, in ottemperanza alle disposizioni della circolare n. 3092-MOT2/C del 26.9.2005 (1);un complessivo di trasformazione, approvato in base alla normativa nazionale, la cui installazione deve essere eseguita in conformità alleprescrizioni recate dalle circolari n. 1671-4102 del 22.5.2001 (2) e n. 4043-MOT2/U del 21.11.2002 (3) e successive modifiche ed integrazioni.

Le presenti disposizioni riguardano esclusivamente l'omologazione nazionale dei suddetti complessivi di trasformazione, in seguito denominatisistemi speciali di adattamento in analogia alla definizione adottata dal Regolamento Un-Ece n. 115, installati sugli autoveicoli già in circolazioneovvero ricadenti nella procedura di cui alla circolare n. 22286 del 28.7.2006 (4), rispondenti ai nuovi regolamenti Ce n. 715/2007/Ce (5) e n.692/2008/Ce (euro 5 ed euro 6), emanati per la riduzione dell'inquinamento provocato dai veicoli passeggeri e commerciali leggeri.

Definizione di sistema speciale di adattamentoSi definisce sistema speciale di adattamento una catena funzionale di dispositivi installati sull'autoveicolo in conformità alle prescrizioni:

del regolamento Un-Ece n. 67-01 per il gas di petrolio liquefatto (LPG), i cui elementi distintivi sono schematicamente riassunti alla sezione C,paragrafo 1 della circolare n. 1671-4102 del 22.5.2001 (2);del regolamento Un-Ece n. 110 e delle norme previgenti per il gas naturale (CNG), i cui elementi distintivi sono schematicamente riassunti allasezione 3, paragrafo 1 della circolare n. 4043-MOT2/C del 21.11.2002 (3).

Si rammenta al riguardo che per l'alimentazione degli autoveicoli:gli impianti LPG sono costituiti, fatta eccezion per le tubazioni rigide, esclusivamente da dispositivi rispondenti alle prescrizioni del regolamento Un-Ece 67-01;gli impianti CNG sono costituiti, fatta eccezione per i serbatoi e per le tubazioni rigide, da dispositivi rispondenti alle prescrizioni del regolamento Un-Ece 110. E', infatti, ammessa la conformità dei serbatoi, oltre al citato regolamento 110, alle norme nazionali previgenti.

Adempimenti dei Centri Prova Autoveicoli. Procedura di omologazione nazionale

Il costruttore di un sistema speciale di adattamento LPG o CNG presenta la domanda di omologazione ad un Centro Prova Autoveicoli,allegando la scheda informativa, redatta in conformità ai modelli riportati negli allegati 3 e 4 ed i relativi disegni. Alla domanda devono essere allegate le attestazioni dei versamenti effettuati in base alle tariffe indicate nelle tabelle allegate alla legge 1dicembre 1986 n. 870 e successivi aggiornamenti, nonché di quelli effettuati per l'assolvimento delle imposte di bollo. Esaminata la documentazione presentata dal costruttore del sistema speciale di adattamento, il Centro Prova Autoveicoli provvedeall'effettuazione delle verifiche e prove indicate al successivo paragrafo c), su un autoveicolo rappresentativo della famiglia, come in seguitoindividuata, alla quale è diretto il sistema speciale di adattamento. Il Centro Prova Autoveicoli, a conclusione del procedimento, trasmette alla competente Divisione della Direzione Generale per laMotorizzazione:

il fascicolo di omologazione del sistema speciale di adattamento, comprensivo di scheda informativa e disegni, in duplice copia;verbale delle verifiche e prove;manuale di installazione contenente i seguenti requisiti minimi:

descrizione del sistema;principi di funzionamento del sistema;descrizione dei componenti del sistema;regole generali per la corretta installazione del sistema;chiare frasi di avvertimento circa i rischi derivanti da scorrette modalità di installazione;procedure di verifica per una corretta installazione;procedure di start up;programma manutenzione dei componenti del sistema;al manuale potranno essere aggiunte delle schede, qualora venga ritenuto necessario dal costruttore del sistema, con specifiche istruzioni perl'installazione del sistema su particolari veicoli o tipologie di veicoli;

manuale per l'utente;ulteriori informazioni relative al funzionamento del sistema speciale di adattamento;copia conforme dei certificati di omologazione dei dispositivi costituenti il sistema speciale di adattamento;certificato di omologazione del sistema speciale di adattamento, predisposto per il rilascio.

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a) 1)

2)

3) •

b)

1)2)3)4)

c) --

4.

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Nel certificato di omologazione, redatto in conformità ai modelli di cui agli allegati 1 e 2, sono riportati i dati essenziali del costruttore, quellirelativi al sistema speciale di adattamento ed i dati concernenti i tipi di autoveicoli che compongono la famiglia cui il sistema speciale di adattamentoè diretto. In sede di emissione del certificato di omologazione, la Divisione competente restituisce al costruttore od al suo rappresentante legale unacopia dei disegni e della scheda informativa con l'indicazione degli estremi del provvedimento emesso.

Individuazione della famiglia di autoveicoli alla quale è destinato il sistema speciale di adattamentoAi fini della presente circolare appartengono ad una medesima famiglia gli autoveicoli aventi le seguenti caratteristiche:

medesimi valori limiti per le emissioni inquinanti in atmosfera con riferimento alla prova di tipo 1, di cui all'allegato III del regolamento Ce n.692/2008;se il sistema di alimentazione del gas è dotato di un dosatore unico per l'intero motore: la potenza di omologazione erogata deve essere compresatra 0,7 e 1,15 volte quella del motore del veicolo capostipite; se il sistema di alimentazione del gas è dotato di un dosatore per ciascun cilindro lapotenza di omologazione erogata da ciascun cilindro (potenza massima diviso il numero dei cilindri) deve essere compresa tra 0,7 e 1,15 voltequella erogata da ciascun cilindro (potenza massima diviso il numero dei cilindri) del motore del veicolo capostipite;stesso sistema di controllo delle emissioni inquinanti:

stesso tipo di catalizzatore, se montato (a tre vie, ossidazione, deNOX ...);iniezione ad aria (con o senza);ricircolo dei gas di scarico (EGR) (con o senza).

Se il veicolo sottoposto a prova non è dotato di iniezione ad aria o ricircolo dei gas di scarico, sono comunque ammessi motori con tali dispositiviCaratteristiche essenziali del sistema speciale di adattamento

I dispositivi del sistema speciale di adattamento che influenzano direttamente il regime di funzionamento del motore, sono riportati nell'elencosotto indicato.

Nello stesso elenco sono anche riportati, tra parentesi tonde, i parametri di equivalenza, indicati per ciascun dispositivo:regolatore di pressione e/o vaporizzatore (medesima portata d'esercizio e pressione massima regolata del gas in uscita);pompa, installata nel serbatoio, con funzione di dosaggio di gas verso i dispositivi di alimentazione;miscelatore e/o dispositivi di iniezione (nel caso di presenza dei soli iniettori, medesime caratteristiche degli iniettori);unità di controllo, che agisce nella gestione del sistema speciale di adattamento.

Nell'elenco prescritto rientra comunque ogni eventuale ulteriore dispositivo che possa modificare le condizioni di immissione del carburante LPGo CNG al motore. Qualora risulti possibile stabilire l'equivalenza tecnica, ai fini della regolazione del motore di trazione, di tipi differenti di dispositivi appartenenti almedesimo punto dell'elenco sopra riportato, questi possono essere posti in alternativa. Ciò posto, nell'ambito di ciascuna famiglia di autoveicoli i parametri sopra riportati rappresentano le caratteristiche essenziali del sistemaspeciale di adattamento LPG o CNG. La variazione di una o più delle predette caratteristiche essenziali comporta l'emanazione di un provvedimento di estensione dell'omologazione. Nel caso in cui invece la modifica del sistema speciale di adattamento LPG o CNG comporti la variazione di una o più caratteristiche diverse daquelle precedentemente illustrate (ad esempio, la sostituzione del serbatoio) si procede al semplice aggiornamento dell'omologazione.

Prove per la rispondenza ai limiti previsti per le emissioni inquinanti in atmosfera dai regolamenti Ce n. 715/2007 (5) e n. 692/2008E' prevista l'effettuazione della:

prova di tipo 1 di cui all'allegato III del regolamento Ce n. 692/2008 «Verifica delle emissioni medie allo scarico in condizioni ambiente»;prova di tipo 2 di cui all'allegato IV appendice 1 del medesimo regolamento Ce «Misura delle emissioni di monossido di carbonio ai regimi di minimo(normale ed elevato)» (rif. regolamento Un-Ece n. 83).

La prove predette sono effettuate utilizzando i carburanti di riferimento indicati nell'allegato IX della norma [1], nel rispetto delle modalità diesecuzione previste nel pertinente regolamento a riferimento. Per la determinazione dei valori delle emissioni di inquinanti, da comparare ai limiti prescritti, sono utilizzate le medie aritmetiche dei valorimisurati nelle prove eseguite con i carburanti estremi di riferimento. Si rammenta che anche per i dispositivi elettrici/elettronici del sistema speciale di adattamento LPG o CNG ricorre l'obbligo di rispondenza alladirettiva 95/54/Ce (6) ovvero alle successive direttive di aggiornamento in materia di soppressione delle perturbazioni radioelettriche degli autoveicoli(compatibilità elettromagnetica).

Adempimenti degli Uffici della Motorizzazione Civile. Visita e prova dell'autoveicolo a seguito di installazione di un sistema speciale diadattamento per l'alimentazione alternativa con LPG, ovvero con CNG

Il responsabile tecnico dell'officina installatrice, a conclusione dei lavori di allestimento dell'autoveicolo, dichiara che l'installazione del sistemaspeciale di adattamento è stata eseguita a perfetta regola d'arte ed in conformità con le prescrizioni vigenti in materia, con particolare riferimento alle:

prescrizioni sul fissaggio dei serbatoi (e della camera stagna di ventilazione e dei contenitori a tenuta, se presenti);prescrizioni concernenti la resistenza dei supporti e dei punti di ancoraggio del serbatoio al veicolo;caratteristiche delle tubazioni;manuale di installazione.

La dichiarazione ha valore tecnico legale, poiché certifica la qualità dei lavori nell'allestimento dell'autoveicolo eseguiti dall'impresa. Essa deveriportare l'espressa indicazione dell'esito favorevole della verifica concernente l'assenza di fuoriuscite di gas eseguita sull'impianto installato inconformità alle prescrizioni dell'allegato 4 del regolamento Un-Ece n. 115.

L'allegato 5 riporta il modello della dichiarazione dell'allestitore.

In sede di visita e prova, oltre alla documentazione concernente le caratteristiche tecniche e di circolazione del veicolo (carta di circolazione,certificato di origine, ecc.), deve essere disponibile il manuale di installazione e di manutenzione del sistema speciale di adattamento fornito dalcostruttore.

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- -

-

5.

IL DIRETTORE GENERALE

dott. arch. Maurizio Vitelli

[1]

Omologazione [2] n.: ....................

1.1.a1.b 1.c1.d1.e1.f1.g1.h1.i1.l1.m1.n1.o1.p1.q1.r2.3.4.5.6.7.

La richiesta di aggiornamento, a seguito dell'installazione di un sistema speciale di adattamento a LPG o a CNG, deve essere corredata delladocumentazione concernente l'impianto, di seguito elencata:

dichiarazione dell'officina installatrice (in conformità all'allegato 5);copia del certificato di omologazione e la scheda informativa del sistema speciale di adattamento LPG o CNG.

In sede di visita e prova dell'autoveicolo, l'Ufficio della Motorizzazione Civile procede alla verifica:della documentazione presentata;della rispondenza del sistema speciale di adattamento alle prescrizioni riportate nel manuale d'installazione;della conformità dei dati distintivi concernenti i dispositivi installati rispetto a quelli dichiarati e riportati nella documentazione (denominazione delcostruttore, individuazione dei tipi di dispositivi e relativi numeri di omologazione, ecc.);della rispondenza del veicolo così adattato alle prescrizioni rubricate:

ai numeri 17.1, 17.2, 17.3, 17.4, 17.5, 17.6, 17.7, 17.8, 17.9, 17.10, 17.11 e 17.12 del regolamento Un-Ece n. 67-01 revisione 02 per i sistemi aLPG, nonché eventuali successive modificazioni ed integrazioni;

alle prescrizioni dal paragrafo 17.1 al paragrafo 17.10 del regolamento Un-Ece n. 110 revisione 01 per i sistemi a CNG, nonché eventuali successivemodificazioni ed integrazioni.Note finali

Si evidenzia, che la presente circolare si applica obbligatoriamente ai veicoli rispondenti ai regolamenti Ce n. 715/2007 (5) e n. 692/2008 (euro 5ed euro 6).

Per i veicoli non conformi ai predetti regolamenti sulle emissioni continueranno ad applicarsi le disposizioni già emanate in precedenza.

___Regolamento CE n. 692/2008: carburanti di riferimento, per l'LPG A e B; per il CNG G20 e G25.

Allegato 1 alla circolare 9.2.2009 prot. n. 12816/23.36.14

Modello del certificato di omologazione nazionale di un sistema speciale diadattamento a gas di petrolio liquefatto (LPG)

Estensione n. (se ricorre): .......................

CARATTERISTICHE DEL SISTEMA SPECIALE DI ADATTAMENTO [3] PER LPG:SerbatoioAccessori montati nel serbatoio:

valvola di arresto all'80% di riempimentoindicatore di livellovalvola di sicurezza (PRV)dispositivo di sicurezza (PRD)elettrovalvola con valvola di eccesso di flussocon/senza pompa per carburante GPLmultivalvola, con i seguenti accessori: ................camera stagnapassacavo (pompa/attuatori)

Pompa del carburanteVaporizzatore/Regolatore di pressioneValvola di intercettazioneValvola di non ritornoValvola di sicurezza per tubo del gasRaccordo di servizioTubazione flessibileUnità di rifornimentoDispositivo per iniezione gas o iniettoreUnità di dosaggio gasUnità di miscelazione gasCentralina elettronicaSensore pressione/temperaturaFiltro per GPLNome, ragione sociale e indirizzo del costruttore:Nome, ragione sociale e indirizzo dell'eventuale rappresentante del costruttore:Presentato per l'omologazione in data:Centro Prova Autoveicoli che ha effettuato le verifiche e prove:Numero e data del verbale delle verifiche e prove:Motivo/i dell'estensione (se ricorre):

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8.9.10.11.12.

[2][3]

1.1.a1.b 1.c1.d1.e1.f1.g1.h1.i1.l1.m1.n1.o2.3.4.5.6.7.8.9.10.11.12.

[4][5]

1.1.1.1.2.1.3.1.4.1.5.1.5.1.

Tipi di autoveicoli, con relativi estremi di omologazione, sui quali può essere installato il sistema speciale di adattamento descritto:Requisiti del sistema speciale di adattamento LPG rispetto ai limiti delle emissioni inquinanti:Luogo:Data:Firma:

___La scheda informativa forma parte integrante del presente certificato.Per ciascun dispositivo presente indicare gli estremi di omologazione. Se il dispositivo non è presente cancellare la voce. Indicare i dispositivi in alternativa.

Allegato 2 alla circolare 9.2.2009 prot. n. 12816/23.36.14

Modello del certificato di omologazione nazionale di un sistema speciale diadattamento a gas naturale compresso (CNG)

Omologazione [4] n.: .......................

Estensione n. (se ricorre): ..........................

CARATTERISTICHE DEL SISTEMA SPECIALE DI ADATTAMENTO [5] PER CNG:Serbatoio/i :Accessori montati sul serbatoio:indicatore di livello o di pressionevalvola di sicurezza (PRV)elettrovalvola con valvola di eccesso di flusso dispositivo di sicurezza (PRD)camera stagnacontenitore parzialecontenitore totaleRegolatore di pressioneValvola automaticaValvola di non ritornoLinea o tubazione flessibile del carburanteUnità di caricaMiscelatore gas/ariaRegolatore flusso gasMiscelatore gas/aria (carburatore)Centralina elettronicaSensore pressione/temperaturaFiltro per CNGNome, ragione sociale e indirizzo del costruttore:Nome, ragione sociale e indirizzo dell'eventuale rappresentante del costruttore:Presentato per l'omologazione in data:Centro Prova Autoveicoli che ha effettuato le verifiche e prove:Numero e data del verbale delle verifiche e prove:Motivo/i dell'estensione (se ricorre):Tipi di autoveicoli, con relativi estremi di omologazione, sui quali può essere installato il sistema speciale di adattamento CNG descritto:Requisiti del sistema speciale di adattamento CNG rispetto ai limiti delle emissioni inquinanti:Luogo:Data:Firma:

___La scheda informativa forma parte integrante del presente certificato.Per ciascun dispositivo presente indicare gli estremi di omologazione. Se il dispositivo non è presente cancellare la voce. Indicare i dispositivi in alternativa.

Allegato 3 alla circolare 9.2.2009 prot. n. 12816/23.36.14

Modello di scheda informativa per un sistema speciale di adattamento a gas di petrolioliquefatto (LPG) di un veicolo

Descrizione del veicolo prototipo della famigliaNome e indirizzo del costruttoreCategoria e identificazione del tipoNumero di identificazione autotelaioNumero di certificazioneIdentificazione del tipo di motore endotermicoPrincipio di funzionamento e ciclo termodinamico

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1.5.2.1.5.3.1.5.4.1.5.5.2.2.1.2.2.2.3.2.4.

2.5.2.5.1.2.5.22.5.3.2.5.4.2.5.5.2.5.6.2.5.7.2.5.8.2.5.9.2.5.102.5.11. Pressione di esercizio:2.6.2.6.1. Numero2.6.2.2.6.3.2.6.4.2.6.5. Posizione di installazione (allegare disegno/i)2.6.6.2.6.7. Pressione di esercizio:2.7.2.7.1. Numero2.7.2.2.7.3.2.7.4.2.7.5. Posizione di installazione (allegare disegno/i)2.7.6.2.7.7. Pressione di esercizio:2.8.2.8.1.2.8.2.2.8.3.2.8.4. Pressione di esercizio:2.8.5.2.9.2.9.1.2.9.2.2.9.3.2.9.4.2.10.2.10.1.2.10.22.10.3.2.10.4. Capacità di ciascun serbatoio in successione:2.10.5.2.10.6.2.10.7.2.11.2.11.1.2.11.1.1.2.11.1.2.2.11.1.3.2.11.2.2.11.2.1.2.11.2.2.2.11.2.3.2.11.3.

Ad aspirazione naturale o sovralimentatoCilindrataTipo di catalizzatoreTipo di accensioneDescrizione del sistema speciale di adattamento per GPLDenominazione del costruttoreIdentificazione del tipoDisegno e schemi per l'installazione nel veicoloSoluzione integrata al sistema OBD del veicolo: (descrizione, se ricorre)

.........................................................................................................................................

.........................................................................................................................................

.........................................................................................................................................

.........................................................................................................................................Vaporizzatore o regolatore di pressioneCostruttoreTipoNumero di certificazioneIdentificazioneDisegniNumero di punti di regolazione principaliDescrizione delle modalità di regolazione mediante i punti di regolazione principaliNumero di punti di regolazione del minimoDescrizione delle modalità di regolazione mediante i punti di regolazione del minimoAltre possibilità di regolazione: quali e di che tipo (descrizioni e disegni)

kPaMiscelatore:

CostruttoreTipoDisegni

Possibilità di regolazione

kPaUnità di dosaggio del gas:

CostruttoreTipoDisegni

Possibilità di regolazione

kPaDispositivi di iniezione del gas, iniettori:CostruttoreTipoIdentificazione

kPaDisegni di installazioneCentralina elettronicaCostruttoreTipoPosizione di installazionePossibilità di regolazioneSerbatoio LPGCostruttoreTipo/i (allegare disegni)Numero di serbatoi

litriPompa di alimentazione GPL nel serbatoio:Numero di omologazione/iDisegni di installazione del serbatoio/iAccessori per il serbatoio LPGValvola di arresto all'80% di riempimento:CostruttoreTipo/iPrincipio di funzionamento: galleggiante/altro (allegare descrizione o disegni)

Indicatore di livello:CostruttoreTipo/iPrincipio di funzionamento: galleggiante/altro (allegare descrizione o disegni)

Valvola di sicurezza (valvola di scarico, PRV):

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2.11.3.1.2.11.3.2.2.11.4.2.11.4.1.2.11.4.2.2.11.5.2.11.5.1.2.11.5.2.2.11.6.2.11.6.1.2.11.6.2.2.11.6.3.2.11.7.2.11.7.1.2.11.7.22.12.2.12.1.2.12.2.2.12.3.2.13.2.13.1.2.13.2.2.14.2.14.1. Pressione d'esercizio: 2.15.2.15.1.2.15.2.2.15.3.2.15.4. Pressione/i d'esercizio:2.16.2.16.1.2.16.2.2.16.3.2.17.2.17.1.2.17.2.2.17.3.2.17.4. Pressione/i d'esercizio (specificare secondo la tipologia):2.18.2.18.1.2.18.22.18.3.2.18.4. Pressione d'esercizio:2.19.2.19.1.2.19.2.2.19.3.2.19.4. Pressione/i d'esercizio:2.20.2.20.1.

2.20.2.2.20.3

1.1.1.1.2.1.3.1.4.1.5.1.5.1.1.5.2.1.5.3.1.5.4.

CostruttoreTipo/i

Dispositivo di sicurezza (valvola PRD):CostruttoreTipo/i

Elettrovalvola con valvola di eccesso di flusso:CostruttoreTipo

Multivalvola:CostruttoreTipo/iDescrizione multi-valvola (allegare disegni)

Camera stagna:Costruttore

Tipo/iPassacavo (pompa carburante/attuatori):CostruttoreTipoDisegniPompa del carburante LPG:CostruttoreTipoPompa montata nel serbatoio GPL:

kPaValvola d'intercettazione/Valvola di non ritorno/Valvola di sicurezza del tubo del gasCostruttoreTipo/iDescrizione e disegni

kPaUnità di rifornimento:CostruttoreTipo/iDescrizione e disegniTubazioni flessibili e tubazioni rigide:Costruttore/i: (specificare secondo la tipologia)Tipo/i (specificare secondo la tipologia)Descrizione (specificare secondo la tipologia)

kPaSensore/i di pressione e temperatura:CostruttoreTipoDescrizione

kPaFiltro GPL:CostruttoreTipo/iDescrizione

kPaUlteriore documentazioneDescrizione del sistema speciale di adattamento LPG e delle protezioni fisiche del catalizzatore nel momento della commutazione da benzinaa LPG e viceversaConfigurazione del sistema speciale di adattamento (collegamenti elettrici, collegamenti con tubi flessibili a depressione, ecc.)Ulteriori elementi del sistema speciale di adattamento

Allegato 4 alla circolare 9.2.2009 prot. n. 12816/23.36.14

Modello di scheda informativa per un sistema speciale di adattamento a gas naturalecompresso (CNG) di un veicolo

Descrizione del veicolo prototipo della famigliaNome e indirizzo del costruttoreCategoria e identificazione del tipoNumero di identificazione autotelaioNumero di certificazioneIdentificazione del tipo di motore endotermicoPrincipio di funzionamento e ciclo termodinamicoAd aspirazione naturale o sovralimentatoCilindrataTipo di catalizzatore

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1.5.5.2.2.1.2.2.2.3.2.4.

2.5.2.5.1.2.5.22.5.3.2.5.4.2.5.5.2.5.6.2.5.7.2.5.8.2.5.9.2.5.102.5.11. Pressione di esercizio:2.6.2.6.1.2.6.2.2.6.3.2.6.4.2.6.5.2.6.6.2.6.7. Pressione di esercizio:2.7.2.7.1.2.7.2.2.7.3.2.7.4.2.7.5.2.7.6.2.7.7. Pressione di esercizio:2.8.2.8.1.2.8.2.2.8.3.2.8.4. Pressione di esercizio:2.8.5.2.9.2.9.1.2.9.2.2.9.3.2.9.4.2.10.2.10.1.2.10.22.10.3.2.10.4. Capacità di ciascun serbatoio in successione:2.10.5.2.10.6.2.11.2.11.1.2.11.1.1.2.11.1.2.2.11.2.2.11.2.1.2.11.2.2.2.11.3.2.11.3.1.2.11.3.2.2.11.4.2.11.4.1.2.11.4.2.2.11.5.2.11.5.1.2.11.5.2

Tipo di accensioneDescrizione del sistema speciale di adattamento per CNGDenominazione del costruttoreIdentificazione del tipoDisegno e schemi per l'installazione nel veicoloSoluzione integrata al sistema OBD del veicolo: (descrizione, se ricorre)

.........................................................................................................................................

.........................................................................................................................................

.........................................................................................................................................

.........................................................................................................................................Riduttore di pressioneCostruttoreTipoNumero di certificazioneIdentificazioneDisegniNumero di punti di regolazione principaliDescrizione delle modalità di regolazione mediante i punti di regolazione principaliNumero di punti di regolazione del minimoDescrizione delle modalità di regolazione mediante i punti di regolazione del minimoAltre possibilità di regolazione: quali e di che tipo (descrizioni e disegni)

kPaMiscelatore:NumeroCostruttoreTipoDisegniPosizione di installazione (allegare disegno/i)Possibilità di regolazione

kPaUnità di dosaggio del gas:NumeroCostruttoreTipoDisegniPosizione di installazione (allegare disegno/i)Possibilità di regolazione

kPaDispositivi di iniezione del gas, iniettori:CostruttoreTipoIdentificazione

kPaDisegni di installazioneCentralina elettronicaCostruttoreTipoPosizione di installazionePossibilità di regolazioneSerbatoio CNGCostruttoreTipo/i (allegare disegni)Numero di serbatoi

litriNumero di omologazione/iDisegni di installazione del serbatoio/iAccessori per il serbatoio CNGIndicatore di livello:CostruttoreTipo/i

Valvola di sicurezza (valvola di scarico, PRV):CostruttoreTipo/i

Dispositivo di sicurezza (valvola PRD):CostruttoreTipo/i

Elettrovalvola con valvola di eccesso di flusso:CostruttoreTipo

Camera stagna:Costruttore

Tipo/i

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2.11.6.2.11.6.1.2.11.6.2.2.11.6.3.2.11.7.2.11.7.1.2.11.7.22.12.2.12.1.2.12.2.2.12.3.2.12.4. Pressione di funzionamento:2.13.2.13.1.2.13.2.2.13.3.2.14.2.14.1.2.14.2.2.14.3.2.14.4. Pressione/i d'esercizio (specificare secondo la tipologia):2.15.2.15.1.2.15.22.15.3.2.15.4. Pressione d'esercizio:2.16.2.16.1.2.16.2.2.16.3.2.16.4. Pressione/i d'esercizio:2.17.2.17.1.

2.17.2.2.17.3

-

--- -

-- -

-

--

-

Contenitore parziale:CostruttoreTipoDisegni

Contenitore totale:Costruttore

TipoElettrovalvola/Valvola di non ritornoCostruttoreTipo/idisegni

kPaUnità di rifornimento:CostruttoreTipo/iDescrizione e disegniTubazioni flessibili e tubazioni rigide:Costruttore/i: (specificare secondo la tipologia)Tipo/i (specificare secondo la tipologia)Descrizione (specificare secondo la tipologia)

kPaSensore/i di pressione e temperatura (specificare):CostruttoreTipoDescrizione

kPaFiltro CNG:CostruttoreTipo/iDescrizione

kPaUlteriore documentazioneDescrizione del sistema speciale di adattamento LPG e delle protezioni fisiche del catalizzatore nel momento della commutazione da benzinaa LPG e viceversaConfigurazione del sistema speciale di adattamento (collegamenti elettrici, collegamenti con tubi flessibili a depressione, ecc.)Ulteriori elementi del sistema speciale di adattamento

Allegato 5 alla circolare 9.2.2009 prot. n. 12816/23.36.14

Dichiarazione concernente l'installazione sul veicolo del sistema speciale di adattamentoa gas di petrolio liquefatto, LPG, od a gas naturale compresso, CNG [6]

Il sottoscritto ....................................... nato a ................. il ........................... residente a .................................. via ............................... inqualità di .................................... della Ditta .................. con sede in .......................................... partiva IVA o C.F. ..................................Iscritta alla ..............................................

Consapevole delle sanzioni penali previste dall'art. 76 del DPR 445/2000 in caso di dichiarazioni mendaci e falsità negli atti

DICHIARA

ai sensi e per gli effetti dell'art. 47 del medesimo DPR 445/2000:di aver installato sul veicolo targato ...................telaio n. ........................... il sistema speciale di adattamento individuato dal numero diomologazione ..............................., a perfetta regola d'arte e nel rispetto delle prescrizioni contenute nel manuale di installazione;che il suddetto veicolo rientra nella famiglia per la quale è stato omologato il sistema speciale di adattamento installato sul veicolo stesso;che la realizzazione degli ancoraggi del serbatoio/i è tale da garantire una resistenza alle sollecitazioni prescritte;che il/i serbatoio/i è - non è/sono - non sono nuovo/i di fabbrica, per il/i quale/i si forniscono i relativi dati:

identificazione: costruttore .............................. matricola ..........revisione (per serbatoi non nuovi): verbale n........................... rilasciato in data ................... da ...........................

di aver rispettato tutte le prescrizioni vigenti in materia, ed in particolare, quelle riguardanti:il fissaggio dei serbatoi e della camera stagna di ventilazione (ove sia stata prevista);la resistenza dei supporti e dei punti di ancoraggio al veicolo;le caratteristiche delle tubazioni.

di aver effettuato, dopo l'installazione, la prova di tenuta in conformità alle prescrizioni dell'allegato 4, del regolamento Un-Ece 115 del sistemaspeciale di adattamento sopra specificato, a garanzia che non vi siano fuoriuscite di gas.

Dichiara, inoltre:

che nella parte dell'impianto in cui le pressioni sono inferiori a 20 KPa sono stati installati i seguenti componenti (per i quali non ricorre l'obbligo diomologazione ai sensi del regolamento Un-Ece n. 67/01, ovvero del regolamento Un-Ece n. 110): .............

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-

[6]

(1)(2)(3)(4)(5)(6)

....................................................................................................................................

Si allega alla presente:

copia del documento di identità Luogo e data

firma (per esteso e leggibile)___

Cancellare la menzione non contemplata.

Vedasi "la motorizzazione 2005" pag. 2005/529.Vedasi "banca dati ITER" pag. 046365 o "la motorizzazione 2001" pag. 2001/260 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.11.Vedasi "banca dati ITER" pag. 052407 o "la motorizzazione 2002" pag. 2002/585 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.01.Vedasi "la motorizzazione 2006" pag. 2006/355.Vedasi "banca dati ITER" pag. 064658.Vedasi "banca dati ITER" pag. 026523.

NOTE La circolare detta disposizioni relativamente alla omologazione nazionale dei complessivi di trasformazione, quidenominati sistemi speciali di adattamento in analogia alla definizione adottata dal Regolamento Un-Ece n. 115 e quindi èrivolta prevalentemente ai CPA i quali, dopo aver esaminata la documentazione presentata dal costruttore del sistemaspeciale di adattamento, provvede ad effettuare le verifiche e prove indicate nella circolare medesima su un autoveicolorappresentativo della famiglia, individuata nella circolare, alla quale è diretto il sistema speciale di adattamento.Il Centro Prova Autoveicoli, a conclusione del procedimento, trasmette alla competente Divisione della Direzione Generaleper la Motorizzazione per il consueto rilascio della omologazione.

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OGGETTO:

1)2)3)

1)

2)

IL DIRETTORE GENERALE

arch. Maurizio Vitelli

(1)(2)(3)

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTIDIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI

E IL TRASPORTO INTERMODALEDirezione generale per la motorizzazione

Divisione 2 Prot. n. 14998/23.30

Roma, 13 febbraio 2009

Veicoli alimentati a GPL o CNG. Pervengono diversi quesiti concernenti la possibilità di circolare con un veicolo, sul quale sia stato installato un impianto di alimentazione a gasdi petrolio liquefatto (GPL) o gas naturale (CNG), in attesa della prescritta visita e prova per l'aggiornamento della carta di circolazione (art. 78, Codicedella strada (1)).

Nel merito si argomenta quanto segue.

Com'è noto, un impianto di trasformazione del sistema di alimentazione dei motori degli autoveicoli in GPL o CNG è costituito da una catenafunzionale di componenti (serbatoio, valvole, riduttore di pressione, attuatore, etc.), preventivamente omologati, in base a regolamenti internazionali,ovvero in conformità a disposizioni nazionali.

L'installazione sui veicoli degli impianti di trasformazione in parola soggiace a specifiche prescrizioni tecniche.

La visita e prova, effettuata a norma del citato art. 78 (1), com'è noto, finalizzata alla salvaguardia della sicurezza della circolazione stradale, siespleta, in estrema sintesi, attraverso una serie di verifiche: effettuazione preventiva della prova di tenuta delle tubazioni, conformità dei componentiinstallati, rispetto delle prescrizioni di montaggio.

E' intuitivo che l'uso dell'impianto non può che essere subordinato all'esito positivo di tali accertamenti.

Tuttavia, si osserva che un impianto di alimentazione GPL o CNG non incide sul sistema di alimentazione originario del veicolo e, tra l'altro, inassenza di alimentazione GPL o CNG è sempre assicurato il funzionamento del veicolo con l'originario sistema di alimentazione. Tutto ciò premesso, si ritiene che possa essere consentita la circolazione di un veicolo al quale sia stato installato un impianto di alimentazioneGPL o CNG, in attesa della prescritta visita e prova per l'aggiornamento della carta di circolazione, alle seguenti condizioni:

l'impianto sia stato installato da una ditta autorizzata;il veicolo circoli solo ed esclusivamente con il sistema di alimentazione originario e con il/i serbatoio/i GPL o CNG vuoto/i;sia stata prenotata la prescritta visita e prova, per l'aggiornamento della carta di circolazione, presso il competente Ufficio Motorizzazione Civile(UMC).

Conseguentemente, durante la sua circolazione, a bordo del veicolo dovranno essere tenuti, tra gli altri, i seguenti documenti:la consueta dichiarazione della Ditta installatrice dell'impianto di alimentazione GPL o CNG (vedasi, a seconda dei casi, allegato II circolare n. 3092-MOT2-C del 26.9.2005, allegato II alla circolare n. 1671/4102 del 22.5.2001 (2), allegato III circolare prot. 4043-MOT2/C del 21.11.2002 (3))riportante in calce la seguente annotazione:"avvertenza: fino all'esito positivo della visita e prova presso il competente UfficioMotorizzazione Civile l'impianto di alimentazione a GPL/CNG non può essere utilizzato ed il veicolo deve circolare con il/i serbatoio/ivuoto/i". L'avvertenza deve essere completata con la firma, per presa visione, dell'intestatario del veicolo;la "COPIA DICHIARANTE" della domanda di aggiornamento della carta di circolazione (redatta sul modulo TT 2119 e registrata presso ilcompetente UMC) riportante nel retro l'annotazione della prenotazione della visita e prova con l'indicazione della data e del luogo ove la stessa verràeffettuata.

Infine, si ritiene opportuno specificare che, a parere di quest'Amministrazione, il mancato rispetto di una delle condizioni sopra riportatecomporta l'applicazione delle sanzioni previste dall'art. 78 del Codice della strada (1) nel caso in cui un veicolo, al quale sia stato installato un impiantodi alimentazione GPL o metano, circoli in attesa della prescritta visita e prova.

Si pregano le Direzioni Generali Territoriali di assicurare la diffusione della presente nota agli Uffici coordinati.

Vedasi "codice della strada" pag. 078.00.00 o "i veicoli: profili amministrativi" pag. 1992.04/21 o "le revisioni dei veicoli" pagg. 53.01.00 e 54.01.00.Vedasi "la motorizzazione 2001" pag. 2001/260 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.11.Vedasi "la motorizzazione 2005" pag. 2005/529.

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NOTE E' consentita la circolazione dei veicoli su cui sia stato installato l'impianto di alimentazione GPL o CNG (metano),in attesa della prescritta visita e prova per l’aggiornamento della carta di circolazione, a condizione che:1) l’impianto sia stato installato da officina autorizzata;2) il veicolo circoli esclusivamente con l'alimentazione originaria e con i serbatoi GPL o CNG vuoti;3) sia stata prenotata la prescritta visita e prova, per l’aggiornamento della carta di circolazione, presso il competente UMC.Durante la sua circolazione, a bordo del veicolo dovranno essere tenuti, tra gli altri, i seguenti documenti:1) dichiarazione della Ditta installatrice dell’impianto di alimentazione GPL o CNG riportante in calce l'annotazione: "Avvertenza: fino all’esito positivo della visita e prova presso il competente Ufficio Motorizzazione Civile l’impianto dialimentazione a GPL/CNG non può essere utilizzato ed il veicolo deve circolare con il/i serbatoio/i vuoto/i". L’avvertenzadeve essere completata con la firma, per presa visione, dell’intestatario del veicolo;2) "COPIA DICHIARANTE" della domanda di aggiornamento della carta di circolazione (redatta sul modulo TT 2119 eregistrata presso il competente UMC) riportante nel retro l’annotazione della prenotazione della visita e prova conl’indicazione della data e del luogo ove la stessa verrà effettuata.

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OGGETTO:

-----

IL DIRETTORE GENERALE

dott. arch. Maurizio Vitelli

(1)

(2)

(3)

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTIDIPARTIMENTO PER I TRASPORTI, LA NAVIGAZIONE

ED I SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICIDirezione generale per la motorizzazione

Divisione 2 Prot. n. 37564-DIV2/C

Roma, 15 aprile 2009

Circolare prot. n. 1671-4102 del 22.5.2001 degli impianti per l'alimentazione dei veicoli a gas di petrolio liquefatto(GPL). Aggiornamento delle disposizioni.

A seguito di modifiche apportate alle disposizioni della norma internazionale Un Ece n. 67-01, si precisa che alcune disposizioni contenute nelparagrafo C, punto 2 della circolare prot. n. 1671-4102 del 22.5.2001 (1) non sono più vigenti poiché in contrasto con l'attuale formulazione delregolamento suddetto e pertanto devono essere disapplicate. Le prescrizioni in argomento riguardano specificatamente le compatibilità ammesse tra gli accessori al serbatoio ed il serbatoio medesimo,nell'installazione degli impianti a gas di petrolio liquefatto sui veicoli in circolazione. E' noto infatti, che ai sensi del regolamento Unece n. 67-01 l'accertamento delle compatibilità tra il serbatoio, le valvole di sicurezza ed i relativiaccessori, è espressamente previsto soltanto nel corso del procedimento di omologazione del serbatoio. Conseguentemente le predette compatibilità, esplicitate nell'appendice al certificato sono in tale sede verificate, ed ivi fornite le pertinentiinformazioni tecniche.

Il sopraccitato punto è così nuovamente formulato:"2 Dichiarazione dell'allestitoreL'allestitore deve presentare una dichiarazione relativa all'esecuzione a perfetta regola d'arte dell'impianto con specifica menzione:

delle prescrizioni sul fissaggio dei serbatoi e della camera stagna di ventilazione (ove esiste);della resistenza dei supporti e dei punti di ancoraggio al veicolo;delle previste caratteristiche di resistenza delle tubazioni;delle indicazioni fornite dal costruttore del veicolo e dai costruttori di ogni singolo componente;dell'eventuale installazione di componenti non omologati ai sensi del regolamento 67/01, nella parte dell'impianto in cui le pressioni sono inferiori a20 KPa.

A titolo di esempio nell'allegato II è riportato il "fac simile" del modello relativo alle dichiarazioni in argomento, che contempla anche lecaratteristiche di sicurezza dell'impianto di cui all'allegato I della circolare U.d.G. B n. 63 del 11.10.2000 (2).

L'allestitore deve apporre, sul documento di circolazione del veicolo, il timbro di cui all'articolo 4 della legge 21.7.1984 n. 362 (3)."

In analogia con quanto sopra riportato, le disposizioni recate al paragrafo B della circolare U.d.G. n. 63 del 11.10.2000 (2), poste dopo il punto 3e in contrasto con le presenti disposizioni, si considerano disapplicate.

Vedasi "banca dati ITER" pag. 046365 o "la motorizzazione 2001" pag. 2001/260 o "le revisioni dei veicoli" pag. 53.01.11.Vedasi "banca dati ITER" pag. 045344 o "la motorizzazione 2000" pag. 2000/391. La circolare B63/2000/MOT prot. n. 837/MOT1.04/C dell'11.10.2000,peraltro, è stata abrogata dalla circolare prot. n. 3662/MOT2/C del 19.9.2002.Vedasi "la motorizzazione 1984" pag. 84259 o "la motorizzazione 1985" pag. 85042 o "i veicoli: profili amministrativi" pag. 1984.07/02.

NOTE Il punto 2 nel paragrafo C relativo alla "Dichiarazione dell’allestitore" comtenuto nella circolare prot. n. 1671-4102del 22.5.2001 è stato sostituito per adeguarlo al regolamento ECE-ONU.

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OGGETTO:

IL DIRETTORE DELLA DIVISIONE

dott. ing. Vito Di Santo

(1)

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTIDIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI

E IL TRASPORTO INTERMODALEDirezione generale per la motorizzazione

Divisione 3 Prot. n. 16766-DIV3-C

Roma, 27 giugno 2013

Sostituzione di elementi di sistemi di trasformazione a GPL o CNG su veicoli omologati sin dall'origine con ladoppia alimentazione (veicoli bifuel). Chiarimenti

Sono pervenute da parte di alcuni Uffici della Motorizzazione richieste di informazioni circa le procedure da adottare nei casi di collaudi per lasostituzione, totale o parziale, di elementi che fanno parte del sistema di trasformazione dell'alimentazione su veicoli omologati sin dall'origine conimpianto bifuel (benzina + GPL o CNG).

Si rende quindi necessario fornire chiarimenti in merito.

Bisogna innanzitutto sottolineare come i veicoli bifuel omologati sin dall'origine con impianti GPL o CNG rientrano nella più ampia materiatrattata dalla direttiva quadro 2007/46/CE (omologazione dei veicoli a motore) e quindi dalle relative direttive particolari CE e regolamenti CE riguardantisia le emissioni dei gas inquinanti sia gli argomenti che vengono coinvolti dall'introduzione o dalla eliminazione del doppio sistema di alimentazione,previsto dalla direttiva quadro 2007/46/CE (1) suddetta. Di conseguenza qualunque modifica del veicolo è di esclusiva competenza del costruttore del veicolo stesso, il quale provvede, in caso dimodifica dell'impianto, all'aggiornamento del fascicolo di omologazione ai sensi della direttiva 2007/46/CE (1). Nel caso in cui in un veicolo in circolazione venga sostituito un dispositivo del sistema in alternativa previsto dal costruttore del veicolo stessoe compreso nel fascicolo di omologazione aggiornato, il veicolo potrà essere presentato a visita e prova presso gli UMC previa esibizione di nulla ostadel costruttore nel quale saranno indicate le condizioni alle quali la trasformazione deve essere subordinata. Qualora l'utenza chieda di sostituire elementi o dispositivi del sistema a gas non in conformità al fascicolo di omologazione aggiornato, leistanze non possono essere prese in considerazione in quanto i parametri interessati riguardano le prescrizioni relative alle emissioni inquinanti. Unica eccezione è rappresentata dal caso in cui vengano avanzate istanze tese alla sostituzione del serbatoio con un altro di tipo omologato,che non rientra nel fascicolo di omologazione del veicolo, per tale dispositivo si ritiene che il collaudo possa essere effettuato con la presentazione delnulla osta del costruttore del veicolo nel quale si attestino le condizioni di installazione. È il caso di sottolineare infine come la presente circolare riguardi solo ed esclusivamente i veicoli con alimentazione bifuel prevista sindall'origine e riconosciuta in sede di omologazione del veicolo.

Vedasi "banca dati ITER" pag. 066942.

NOTE Si chiarisce che su veicoli omologati sin dall’origine con impianto bifuel (benzina + GPL o CNG) qualunquemodifica del veicolo è di esclusiva competenza del costruttore del veicolo stesso, il quale provvede, in caso di modificadell’impianto, all’aggiornamento del fascicolo di omologazione.Se la sostituzione riguarda dispositivi del sistema in alternativa compresi nel fascicolo di omologazione aggiornato ilveicolo potrà essere presentato a visita e prova presso gli UMC previa esibizione di nulla osta del costruttore con leindicazioni per la trasformazione.Su richiesta dell’utenza la sostituzione di elementi o dispositivi del sistema a gas non in conformità al fascicolo diomologazione aggiornato, essendo interessati parametri che riguardano le prescrizioni relative alle emissioni inquinanti,può riguardare solo il serbatoio se sostituito con altro di tipo omologato; anche in tal caso il collaudo può essere effettuatocon la presentazione di nulla osta del costruttore del veicolo contenente le condizioni di installazione.

pagina 1 di 125/06/2016 Documento presente in Iter e nelle seguenti banche dati tematiche

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