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Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 L. 27/02/2004-N.46 a.1-c.2-CNS LE Mezzogiorno, croce o risorsa? DOSSIER Piani di zona: dove sono i servizi? Le associazioni che hanno aderito al forum PAGG.8-9-10 AMBIENTE Discariche abusive: verso azioni concrete PAG. 14 EDITORIALE di Luigi Russo Mensile delle Associazioni di Volontariato Marzo 2009 - Anno IV - n. 30 Forum permanente “Salento contro il nucleare” Segue a Pag.12 Attiva sul territorio la campagna di sensibilizzazione contro il nucleare. Adesioni di associazioni o circoli culturali o singoli si possono inoltrare all'indirizzo [email protected] N o al nucleare nel Salento! È partita sul territorio salentino la mobilitazione dei cittadini, delle asso- ciazioni e del mondo dell’informazione, costituen- do un forum permanente di sensibilizzazione. Sulla base dell’accordo di cooperazione stipulato dal gover- no italiano con la Francia, infatti, si apre la strada nel nostro paese alla costruzione di almeno quattro nuove centrali nu- cleari di terza generazione Epr entro dieci anni. Tra le ipotesi in circolazione sui siti dove dovranno sorgere le centrali compaiono anche i nomi di Carovigno, nella pro- vincia di Brindisi, Avetrana tra Taranto e Lecce, Mola in provincia di Bari. La decisione governativa desta sconcerto anche perché in aperto disaccordo con la volontà espressa dai venti milioni di italiani che nel 1987 votarono un referendum per dire “no” al nucleare. Molte le ragioni della protesta contro una decisione di dub- bia opportunità e legittimità; tante le problematiche legate al nucleare, ancora oggi insuperabili nonostante gli ostenta- ti ottimismi e le false verità governative. Le adesioni al Fo- rum sono libere e si possono manifestare attraverso l'indi- rizzo mail: [email protected], a cui è possi- bile mandare anche proposte e idee. A. Carbone Associazione Sos Costa Salento, Associazione Coppula Tisa, Associazione culturale 2000, Associazione Agesci, Associazione Zampa Libera, Pro Civ Arci Tricase, Culturambiente, Nuova Messapia, Associazione Grande Salento, Associazione Italoellenica Zollino, Circolo Culturale Ghetonìa Calimera, Comitato No Acquarossa Melendugno, Associazione Melendugno Nostra Associazione Insieme per i disabili onlus, Associazione Tonga Soa, Centro Solidarietà Beato Faa di Bruno, Uildm Capo di Leuca, FIDAS Gagliano del Capo, Associazione AEEOS, Associazione C.N.I.S., Associazione ADOC Lecce, Associazione Mondoazzurro, Italia Nostra, Associazione ARCI Cantieriaperti di Casarano, Parrocchia San Giovanni Bosco Ugento, Associazione Ndronico Archeoclub, Associazione Vivi il Sociale di Novoli, Associazione Famiglie Insieme di Leverano, Associazione Ipposalento, Comune di Alessano, Mondoradio, Paese Nostro, Tacco D’Italia, Salento.com, Volontariato Salento, Legambiente Salve, Associazione Terra dei Messapi, Circolo PRC/SE Carovigno, Associazione Sud Salento. E’ tornata prepotentemente alla ribalta nelle ultime settimane la cosiddetta “questione meridionale”. Dopo un anno in cui il governo ha messo in pratica politiche soprattutto attente alle regioni del Nord, sotto l’im- pulso della Lega che sa fare bene i fatti suoi, nel Mezzogiorno è scop- piata una mezza ribellione. Dire Sud non equivale solo ad ineffi- cienze, mafie, rassegnazione; non basta riversare cemento (per ponti - mito o mega strutture) o elemosine vere o presunte per avviare un vero sviluppo. C’è bisogno di azioni concrete che promuovano un mo- dello di crescita diverso da quello che è fallito in questa crisi econo- mica e finanziaria mondiale, basa- to sugli interessi dei forti (i Nord) a scapito proprio dei Sud del mondo, compreso quello italiano. C’è biso- gno di un modello di sviluppo eti- co, che punti sulla valorizzazione dei legami comunitari, sulle reti, sulla qualità della vita, sui servizi alla persona e sul turismo. Ci sono tre tendenze positive nel nostro Mezzogiorno che vanno proprio in questa direzione. E’ in atto una trasformazione del complesso mondo del volonta- riato, anche per effetto della recen- te presenza dei CSV nelle regioni meridionali. Questo volontariato adesso sta mettendo in atto la più grande campagna di infrastruttura- zione sociale del Mezzogiorno, finanziata dalle Fondazioni Banca- rie e gestita direttamente dai volon- tari che prevede per ogni anno quasi oltre 21 milioni di euro per servizi e strutture: non era mai suc- cesso nella storia del Mezzogiorno. Un secondo fenomeno che sta trasformando il sud è quello dello sviluppo della cultura d’impresa nel mondo giovanile, favorita dalle

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Volontariato Salento - mensile delle associazioni di volontariato della provincia di Lecce

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Mezzogiorno,croce o risorsa?

DOSSIER

Piani di zona:dove sono i servizi?

Le associazioni che hanno aderito al forum

PAGG.8-9-10

AMBIENTE

Discariche abusive:verso azioni concrete

PAG. 14

EDITORIALE

di Luigi Russo

Mensile delle Associazioni di Volontariato Marzo 2009 - Anno IV - n. 30

Forum permanente “Salento contro il nucleare”

Segue a Pag.12

Attiva sul territorio la campagna di sensibilizzazione contro il nucleare. Adesioni di associazioni ocircoli culturali o singoli si possono inoltrare all'indirizzo [email protected]

No al nucleare nel Salento! È partita sul territoriosalentino la mobilitazione dei cittadini, delle asso-ciazioni e del mondo dell’informazione, costituen-

do un forum permanente di sensibilizzazione.Sulla base dell’accordo di cooperazione stipulato dal gover-no italiano con la Francia, infatti, si apre la strada nel nostropaese alla costruzione di almeno quattro nuove centrali nu-cleari di terza generazione Epr entro dieci anni. Tra le ipotesi in circolazione sui siti dove dovranno sorgerele centrali compaiono anche i nomi di Carovigno, nella pro-vincia di Brindisi, Avetrana tra Taranto e Lecce, Mola inprovincia di Bari.

La decisione governativa desta sconcerto anche perché inaperto disaccordo con la volontà espressa dai venti milionidi italiani che nel 1987 votarono un referendum per dire“no” al nucleare. Molte le ragioni della protesta contro una decisione di dub-bia opportunità e legittimità; tante le problematiche legateal nucleare, ancora oggi insuperabili nonostante gli ostenta-ti ottimismi e le false verità governative. Le adesioni al Fo-rum sono libere e si possono manifestare attraverso l'indi-rizzo mail: [email protected], a cui è possi-bile mandare anche proposte e idee.

A. Carbone

Associazione Sos Costa Salento, Associazione CoppulaTisa, Associazione culturale 2000, Associazione Agesci,Associazione Zampa Libera, Pro Civ Arci Tricase,Culturambiente, Nuova Messapia, Associazione GrandeSalento, Associazione Italoellenica Zollino, CircoloCulturale Ghetonìa Calimera, Comitato No AcquarossaMelendugno, Associazione Melendugno NostraAssociazione Insieme per i disabili onlus, AssociazioneTonga Soa, Centro Solidarietà Beato Faa di Bruno, UildmCapo di Leuca, FIDAS Gagliano del Capo, Associazione

AEEOS, Associazione C.N.I.S., Associazione ADOC Lecce,Associazione Mondoazzurro, Italia Nostra, AssociazioneARCI Cantieriaperti di Casarano, Parrocchia San GiovanniBosco Ugento, Associazione Ndronico Archeoclub,Associazione Vivi il Sociale di Novoli, AssociazioneFamiglie Insieme di Leverano, Associazione Ipposalento,Comune di Alessano, Mondoradio, Paese Nostro, TaccoD’Italia, Salento.com, Volontariato Salento, LegambienteSalve, Associazione Terra dei Messapi, Circolo PRC/SECarovigno, Associazione Sud Salento.

E’tornata prepotentementealla ribalta nelle ultimesettimane la cosiddetta

“questione meridionale”. Dopo unanno in cui il governo ha messo inpratica politiche soprattutto attentealle regioni del Nord, sotto l’im-pulso della Lega che sa fare bene ifatti suoi, nel Mezzogiorno è scop-piata una mezza ribellione. DireSud non equivale solo ad ineffi-cienze, mafie, rassegnazione; nonbasta riversare cemento (per ponti -mito o mega strutture) o elemosinevere o presunte per avviare un verosviluppo. C’è bisogno di azioniconcrete che promuovano un mo-dello di crescita diverso da quelloche è fallito in questa crisi econo-mica e finanziaria mondiale, basa-to sugli interessi dei forti (i Nord) ascapito proprio dei Sud del mondo,compreso quello italiano. C’è biso-gno di un modello di sviluppo eti-co, che punti sulla valorizzazionedei legami comunitari, sulle reti,sulla qualità della vita, sui servizialla persona e sul turismo. Ci sonotre tendenze positive nel nostroMezzogiorno che vanno proprio inquesta direzione.

E’ in atto una trasformazionedel complesso mondo del volonta-riato, anche per effetto della recen-te presenza dei CSV nelle regionimeridionali. Questo volontariatoadesso sta mettendo in atto la piùgrande campagna di infrastruttura-zione sociale del Mezzogiorno,finanziata dalle Fondazioni Banca-rie e gestita direttamente dai volon-tari che prevede per ogni annoquasi oltre 21 milioni di euro perservizi e strutture: non era mai suc-cesso nella storia del Mezzogiorno.

Un secondo fenomeno che statrasformando il sud è quello dellosviluppo della cultura d’impresanel mondo giovanile, favorita dalle

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Brevi dal sito www.csvsalento.it

Quello tra il mondo del volon-tariato e il mondo del giorna-lismo non è un rapporto rose

e fiori. Le notizie sull’opera dei vo-lontari, pur importanti per il tantoauspicato cambiamento sociale, ven-gono ignorate o mal-trattate dai me-dia distribuiti nel Salento. La ricercache il centro servizi volontariatoSalento pubblicherà a breve, mette inluce i punti d’ombra che esistono traqueste due realtà. Da una parte leassociazioni di volontariato, attive enumerose nel territorio, lamentanoscarsa visibilità e scarso interesse daparte di quotidiani e televisioni; dal-l’altra gli stessi attori della comuni-cazione si difendono adducendomancanza di mezzi, risorse e tempiper approfondire temi che meritereb-bero spazio e una trattazione non su-perficiale. Con alcune eccezioni: iperiodici, che ospitano inchieste eapprofondimenti avendo più tempoa disposizione. È il caso del mensile“L’impaziente”: “le associazioni per

noi sono state fonte di notizie, anchedettagliate, sullo stato dell’immigra-zione, sulla presenza dell’illegalitànel territorio, sulla sanità, a cui ab-biamo dedicato interi numeri della ri-vista. Quello de l’impaziente non èun caso isolato. Anche il mensile “Iltacco d’Italia” dedica ampi spazi alleassociazioni: “per noi sono il panequotidiano. Se non ci fossero comereperiremmo le informazioni neces-sarie per trattare temi quali l’emer-genza rifiuti, la violenza sulle don-ne?”. Diverso il discorso sui quoti-diani. La concorrenza che subisconodagli altri mezzi di informazione liobbliga a scegliere cronaca (nera)sport e politica. Il direttore del “Nuo-vo quotidiano di Puglia”, leader nelmercato dell’informazione salentina(esiste il motto “se la notizia nonesce sul quotidiano il fatto non èaccaduto”) denuncia l’impossibilitàdi trattare certi temi con uno staffsottodimensionato rispetto alla realeportata del giornale (pubblica una

media di 40 – 50 pagine). “Eppure,con salti mortali, stiamo conducendodelle inchieste. Ad esempio quellasulla disabilità, su come la città diLecce respinge i disabili con barrierearchitettoniche che persistono anchenelle nuove costruzioni pubbliche”.La “Gazzetta del Mezzogiorno” si èoccupata di alcune iniziative dei vo-lontari, come il banco alimentare diAlessano, la questione depuratori equella legata alle discariche a cieloaperto nel basso Salento. Con le tele-visioni non va meglio. L’informazio-ne veloce e immediata e la competi-zione sul mercato impone scelte chelimitano ancora di più le possibilitàdate al volontariato. Da parte di tutte le testate, tuttaviac’è grande disponibilità al cambia-mento, “soprattutto se le associazioni- spiegano i direttori - imparano arendere accattivanti le notizie sulloro operato, a raccontare le storiecon fare giornalistico”.

Pina Melcarne

Volontariato e stampa, un rapporto difficile

Bando perequazione, scaduto il termine. Cosa succede ora?Sono circa 120 le proposte progettua-li, e 360 le persone coinvolte tra pro-ponenti e partners, a cui il personalequalificato del Csvs ha fornito assi-stenza e consulenza, servizi fortemen-te richiesti dalle Odv del territorio. E'lo stesso Csvs, ora, ad effettuare unaprima istruttoria di carattere solo for-male dei progetti pervenuti, mentre lavalutazione “nel merito” spetterà adun'apposita Commissione di valuta-zione composta da esperti indipenden-ti.

Un ufficio stampa per dare voce a quello che rimane nascostoI servizi gratuiti del Settore Informa-zione del Csvs per le associazioni delterritorio: un gruppo di esperti e gior-nalisti è a disposizione per scriverecomunicati stampa, divulgarli sullemaggiori testate locali, regionali enazionali, supportare la promozione diun evento con telefonate divulgativedell'informazione. Tel: 0832-392640, mail: [email protected], [email protected]

Fund e People Raising, parte la formazione per le OdVAl via a Lecce e Casarano il corso diformazione su Fund e People Raisingpromosso dal Csvs e rivolto alle asso-ciazioni di volontariato. Il corso dibase è partito mercoledì 4 marzo pres-

so lo sportello territoriale di Lecce eparallelamente presso quello diCasarano. Il fund raising è un approc-cio strategico alla progettazione dellavita e dello sviluppo di un'organizza-zione ed è divenuto, ormai, un ele-mento cardine della sostenibilità del-l'intero settore non profit.

Donazione del cordone ombelicale,attivo a Lecce il Centro prelievo eraccoltaUn passo avanti importante nella bat-taglia per la vita: è realtà, all'ospedaleVito Fazzi di Lecce, il Centro di pre-lievo e raccolta del sangue del cordo-ne ombelicale, attivato grazie all'im-pegno che porta avanti da tre anni ilComitato “Un cordone per la vita”.L'avvio del servizio segue quello atti-vato all'ospedale Cardinale Panico diTricase all'inizio dell'anno. E' già par-tita sul territorio una campagna diinformazione e sensibilizzazione.

Nasce a Maglie l'Ufficio BicicletteFiab “Il Ciclone” saluta con entusia-smo la nascita dell'Ufficio Biciclette aMaglie, presupposto fondamentale perlo sviluppo di politiche per la promo-zione della mobilità ciclabile nellacittà. Sono ormai numerose le città ita-liane più o meno grandi che hannoistituito con successo l'Ufficio dellaBicicletta con lo scopo di aumentarel’uso della bicicletta come mezzo ditrasporto privato realmente alternativoall’uso dell’auto.

Nascerà a Lecce la “Casa delle Donne”Si tratta di un progetto portato avanticon determinazione e successo dalla“Libera Federazione delle Donne”,rete costituita da otto associazioni didonne salentine e immigrate. Obietti-vo fondamentale del progetto, crearele condizioni per accrescere l’autode-terminazione e la libertà delle donne,la “Casa delle Donne” sarà un luogodove incontrarsi, progettare, riflettere,divertirsi, condividere e crescereinsieme.

Far tornare operativa la cardiochirurgia pediatrica all'ospedale di BariSuperare la situazione di stallo e ren-dere di nuovo pienamente operativo ilreparto di cardiochirurgia pediatricapresso l’ospedale Giovanni XXIII diBari. E' quello che chiede con forzal'Associazione di volontariato "SA-RA" Famiglie Bambini Cardiopaticidi Copertino (Le), con l'intento disbloccare una situazione che rendeancora più difficile il percorso che lefamiglie e i piccoli pazienti si trovanoad affrontare.

Servizio civile, Giovanardi: ''Nel2009 partiranno 40 mila giovani''“Nel 2009 partiranno 40 mila volonta-ri per il servizio civile nazionale”. Loha annunciato il sottosegretario allaPresidenza del Consiglio CarloGiovanardi, precisando che in attesa

della riforma del servizio civile nelcorso di quest'anno partiranno 40 milavolontari, garantendo così la continui-tà del servizio e rispondendo allepreoccupazioni che da più parti si eramanifestata sul futuro del serviziocivile nazionale.

Ne "Il Soffio della Terra" il delicato tema dell'eutanasiaIl cortometraggio di Stefano Russovuole porre l'attenzione sull'argomen-to, senza esprimere giudizi o sentenze,ma raccontando una storia tra le tante.Il sito ufficiale del film (www.ilsoffio-dellaterra.it) è stato realizzato daglistudenti dell'Istituto Costa di Lecce. Il corto è nato dalla penna di StefanoRusso, autore premiato in diversi con-corsi di sceneggiatura, e di LuigiBarbieri.

Cure odontoiatriche a tariffa agevolata: le indicazionidi HandyLex.orgSul portale www.handylex.org a dis-posizione l'analisi e le indicazioni su“come fare” in relazione all'accordo siglato da Ministero delLavoro, della Salute e delle Politichesociali, Associazione nazionale denti-sti Italiani (Andi) e AssociazioneOdontoiatri cattolici italiani con l’in-tento di favorire l’accesso alle cureodontoiatriche a specifiche categoriedi cittadini, fissando tariffe “di favo-re” limitatamente però ad alcune pre-cise prestazioni.

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Svolta a Roma l’assemblea nazionale soci di Csvnet

Si è svolta a Roma il 21 feb-braio scorso l’assemblea na-zionale dei soci di Csv.net. I

lavori assembleari hanno vistol’approvazione di importanti docu-menti che interesseranno la vitadel Coordinamento Nazionale e ditutti i Csv italiani. Il dibattito par-tecipato ha consentito, dopo unimportante percorso di consulta-zione territoriale che ha coinvoltotutti i Csv e i loro coordinamentiregionali, di approvare la docu-mentazione di indirizzo triennale2009 – 2011, la programmazioneper il 2009, il bilancio preventivo2009 di Csv.net, il documento re-lativo al sistema di governo e or-ganizzazione dei Csv, la deliberaper le quote sociali 2009 e lo sche-ma operativo per l’attuazione delpunto 2 relativo all’accordo del 22ottobre 2008 sulla progettazionesociale da concordare con Acri.Tutto questo lavoro consentirà diavere chiari gli scenari, le prioritàe gli obiettivi su cui lavorare per iprossimi anni.

Dai documenti approvati sievince il forte impegno assunto daiCsv nel rafforzare la propria mis-sione e identità di soggetti gover-nati dal volontariato e a disposi-zione di esso come strumenti disostegno, qualificazione e promo-zione. Ciò sarà reso possibile indi-viduando delle priorità di azione,come il rafforzamento della tra-sparenza e della qualità dei Csv, lapromozione e il sostegno allo svi-luppo e all’autonomia del volonta-riato, la raccolta, la valorizzazionee la diffusione delle buone prati-che relative ai servizi offerti daicentri e la promozione e diffusionedelle esperienze di progettazionesociale, a partire dall’esperienza

acquisita in questi anni dal lavorodei Csv nei territori al fianco delleOdV.

Il documento di indirizzo trien-nale 2009-2011 indica l’indirizzoprogrammatico per il nuovo trien-nio, costituendo la base del manda-to che viene affidato dall’Assem-blea al Consiglio Direttivo e nellostesso tempo guida e indirizzo perl’elaborazione dei programmi ebilanci preventivi annuali che gliorgani sociali dovranno elaborareed approvare. Il documento appro-vato nell’assemblea di CSVnet del21 febbraio scorso viene declinatonei programmi annuali dove sonodefiniti specifici macro-obiettivi,obiettivi e azioni; nei bilanci pre-ventivi annuali; nelle delibere qua-dro del Consiglio Direttivo dovevengono precisati i progetti esecu-tivi degli specifici obiettivi conl’assegnazione ai consiglieri dele-gati e alle specifiche macro-areedella struttura di CSV.net, indican-do anche gli eventuali gruppi allar-gati di riferimento, con l’articola-zione del budget e con i tempi diattuazione. In particolare la pro-grammazione relativa al 2009, laprima annualità del triennio, costi-tuisce la base della programmazio-ne triennale e l’ossatura su cui in-serire successivamente i program-mi del 2010 e 2011.

Il programma 2009 per questomotivo contiene alcuni obiettiviche, pur trovando la loro attivazio-ne nel 2009, si svolgeranno in untempo che necessariamente dovràcomprendere anche il secondoanno del triennio. Tali scelte speci-fiche rientreranno e saranno defi-nite nelle delibere quadro di com-petenza del Consiglio Direttivo.

Luigi Conte

“Una risorsa essenziale ed in continua crescita”Presentato il Report 2007 sull’attività

dei Centri servizio. Oltre 24mila le organizzazioni di volontariato beneficiarie

Lo scorso 20 febbraio si è svolto a Roma il convegno di presen-tazione del Report 2007 sulle attività dei Centri di Servizio peril Volontariato in Italia. “In un momento in cui il volontariato è

chiamato a fronteggiare la crisi economica e sociale è importante chei Csv lo aiutino ad interpretare bene questo ruolo, promuovendo unsistema di interventi integrato e di qualità, in grado di costruire pro-cessi che promuovano la più ampia partecipazione e rappresentativitàdel Volontariato per il bene comune e la coesione sociale”. Con questeparole Marco Granelli, presidente di Csv.net, il Coordinamento Nazio-nale dei Centri di Servizio ha aperto il convegno. Una realtà al servi-zio del volontariato e dei cittadini, attivamente presente in ogni regio-ne e provincia. È questa la fotografia dei 77 Centri di Servizio per ilVolontariato che emerge dal Rapporto.

Quella dei Csv è un'esperienza in cre-scita, una regia unitaria governata dal vo-lontariato a favore del volontariato e acontatto con le istituzioni locali. La pub-blicazione del Report 2007 nasce dall'esi-genza dei Centri di servizio di far cono-scere la propria organizzazione, la diffu-sione nel territorio, i servizi attivati, i de-stinatari raggiunti e le risorse impiegate,con l'obiettivo di far cogliere a tutti la plu-ralità dei percorsi e delle attività svolte.Per il 2007 i Csv hanno ricevuto dalle fon-dazioni di origine bancaria circa 108milioni di euro e impiegato 1.099 lavora-tori continuativi -una forza lavoro per il63% al femminile - allo scopo di finanzia-re progetti e attività dedicate al volontariato. Nel complesso, questihanno prodotto circa ottantamila servizi logistici, settantamila consu-lenze, quasi ventimila attività di orientamento e quattromila progetti divolontariato finanziati per circa 23 milioni di euro. Oltre 24mila leorganizzazioni di volontariato che hanno avuto accesso ai servizi, il57% di quelle esistenti in Italia, oltre a numerose altre organizzazionie cittadini.

I Centri di Servizio per il Volontariato sono enti di natura associa-tiva formati dall'insieme delle organizzazioni di volontariato di un ter-ritorio. Tra i principali servizi, vi sono la consulenza, la formazione,l'informazione e la comunicazione, la documentazione, la ricerca e lapromozione. Ma soprattutto la formazione, con quasi 103mila ore diattività seminariale e di corsi di aggiornamento: un incrementodell’85% rispetto al 2006. Sono state poi organizzate duemila iniziati-ve finalizzate al coinvolgimento diretto delle persone, anche nonvolontari. Complessivamente, il 2007 è stato un anno di forte crescitaper tutte le principali aree d'intervento dei Centri: è avvenuto un incre-mento del 13% nei servizi logistici, del 22% nelle consulenze e del37% nelle attività di accompagnamento del volontariato. I cittadini chene hanno potuto usufruire sono stati circa 51mila. Notevole anche losforzo di trasparenza sull'uso delle risorse, soprattutto nella redazionedei bilanci sociali e nel controllo della qualità dei servizi erogati: i trequarti dei Centri ha un regolamento di servizio e circa la metà unaCarta dei Servizi. Tutto questo sono ad oggi i Centri di Servizio inItalia, una risorsa essenziale ed in continua crescita per il volontariato.

L.C.

Approvata la documentazione di indirizzo triennale 2009-2011. L'impegno dei Csv per rafforzare la propria missione

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Marzo 2009 4ASSOCIAZIONI

L'associazionismo stranieroin lotta contro l’Aids: èquesto il tratto distintivo

del progetto “Girasole”, primacampagna sociale nazionale suirischi di contagio di hiv e malattiesessualmente trasmissibili tra lapopolazione straniera, interamentepensata e promossa da associazio-ni di immigrati, nata nell'ambitodel progetto Prisma-Stranieri pro-mosso dall’Oim, finanziato dalMinistero del Lavoro, della Salutee delle Politiche sociali, in collabo-razione con la provincia di Mi-lano.(Gruppo Interculturale Rivol-to Agli Stranieri. Ostacolare L’hive aids E malattie sessualmente tra-smissibili). A condurre la campa-gna una rete di 14 associazioni di

immigrati, dislocate tra il nord, ilcentro e il sud Italia – capofila In-tegra onlus di Lecce – che hannolavorato insieme ad associazioniitaliane di lotta all’hiv-aids pro-muovendo eventi di sensibilizza-zione a Genova, Milano, Bergamo,Lecco, Roma, Lecce e Catania. Immigrati protagonisti per informa-re altri stranieri sui comportamentisessuali a rischio, dunque. In pocopiù di tre mesi la rete del progettoha contattato circa 10mila personedi diverse nazionalità con 26 puntiinformativi nelle 7 città coinvolte.

Duplice lo sforzo compiuto nelrealizzare l'iniziativa: da un latocreare un network tra realtà pubbli-che e private (sono 80 quelle coin-volte nel complesso, tra enti locali,

ospedali, Asl e associazioni), dal-l’altro portare i messaggi di-rettamente all’interno delle co-munità migranti. Dai dati forniti dalCentro Operativo Aids (Coa)dell’Istituto superiore di sanità,emerge un aumento dei casi tra glistranieri, la cui proporzione è cre-sciuta dal 4,6% del 1994 - 1995 al20,8% del 2006 - 2007. Secondo leanalisi degli esperti, esiste un 'effet-to migrante sano', cioè l’immigra-zione è sostenuta prevalentementeda giovani uomini e donne con unpatrimonio di salute pressoché inte-gro, frutto di una selezione naturaleche precede la partenza dal Paesed’origine. Tuttavia, la precarietàoccupazionale nel paese ospite, lascarsa tutela sul lavoro, l’indigenza

e le carenze abitative, possono cau-sare malattie che si aggravano perle barriere culturali.

Nel caso specifico del contagioda hiv, i migranti sembrano esserepiù esposti per la loro elevata mo-bilità e il loro status legale checomporta scarsa informazione sul-l’accesso ai servizi sanitari di pre-venzione. In una serie di intervistefuori da una nota discoteca roma-na, realizzate dall’associazione“Cap-Italia donne onlus” della co-munità Capoverdiana, le rispostedel campione contattato - una cin-quantina tra uomini e donne dai 13ai 48 anni - hanno evidenziato lavulnerabilità dei più giovani, cuimanca la memoria storica dellecampagne anti-aids degli anni ‘80.

Contagio da hiv: sui migranti pesano l’elevata mobilità e la scarsa informazione sull'accesso ai servizi

I risultati della campagna nazionale “Girasole” che vede come capofila Integra onlus

Fin dal ‘500, in Puglia, i teatri erano itineranti, allestitidi piazza in piazza. Gli spettacoli si muovevano tra lagente, essenziali, ma in grado di attrarre le folle. I

primi teatri stabili a Lecce e Gallipoli furono realizzati intor-no al ‘700. Arene e politeama nati come strutture effimere,erano luoghi e divertimenti per gente meno colta, per unpubblico semplice, ma finirono per diventare teatri per unpubblico più vasto. L’associazione culturale Comunic’arte-venti, in collaborazione con il comune di Bari e Vodafone, harealizzato un mostra itinerante momentaneamente accoltadal Museo Castromediano di Lecce, che propone all’atten-zione del pubblico, curiosità e storia dei teatri pugliesidell’800 e ‘900. Attraverso le immagini e la sua storia si pos-sono capire i cambiamenti di una società, il teatro diventavetrina di un periodo culturale della Puglia.

La sua costruzione, infatti, è ciò che nell' '800 distingueuna città dal borgo. Strade e lavori pubblici si realizzavanointorno ai teatri, spesso anch’essi pubblici. In Puglia ve nesono ben 20 risalenti all’epoca in questione e proprio Leccepuò vantare la prima costruzione teatrale popolare, parago-nabile a quelle del centro- nord. Il Politeama Greco, cheprende il nome dal suo ideatore, fu inaugurato nell’84 conl’Aida di Verdi. Con la capacità di contenere 2000 spettato-ri, questa struttura era dotata di moderni meccanismi per ilcambio scena, illuminazione a gas, e persino congegni antin-cendio.

Visitando la mostra, ci si imbatte in tante curiosità, comead esempio scoprire che la direzione artistica di Tito Schipa,comportò nel ’26 la realizzazione del golfo mistico per l’or-chestra, oggetti usati come sfoggio della mondanità durantel’Opera, l’elogio dell’arte, ma anche della ricchezza, con isuoi lustrini, borsette dorate e binocoli in madreperla.

Laura Mangialardo

Alzando il siparioFa tappa anche al Museo Castromediano diLecce una mostra itinerante che offre curiosità estoria dei teatri pugliesi dell’800 e ‘900

Il 23 febbraio, pressol’Asl si è svolto un inte-ressante convegno su

“Vitiligine: dalla clinica alladermocosmesi”, organizzatodal dermatologo dott. Euge-nio Romanello, in collabora-zione con la nota marca dicosmetici Roche-Posay. Durante l’as-semblea è stata presentata una nuovaassociazione: l’Ami.Pel, Amici dellaPelle, Associazione Salentina Malati diPsoriasi, Vitiligine e Malattie Foto-sensibili.

L’Assessore alla Sanità del comunedi Lecce, Alfredo Pagliaro, ha sottoli-neato l’importanza di una tale associa-zione, unica, nel territorio salentino, atutelare le persone affette da questemalattie. Si è inoltre impegnato a “por-tare questi problemi nei luoghi compe-tenti”. La rappresentante dell’Ami.Pel,la Sig.ra Antonini, ha ribadito lo scopo

dell'associazione che, oltrea porsi da tramite tra lamalattia e le istituzioni, saràimpegnata a far riconoscerequeste malattie come invali-danti, poiché queste nonpermettono una normale vitasociale e di relazione.

L'associazione è impegnata sono so-prattutto di promozione della ricercascientifica anche tramite l’organizzazio-ne di dibattiti e convegni. La loro primavittoria è stato l’abbassamento dei costidi un prodotto fondamentale per la curadella vitiligine, che aveva subito unaumento ingiustificato di prezzo. L’As-sociazione ha anche un sito internet, conun servizio utile per tutti: “il dermatolo-go risponde”. Chiunque abbia bisogno,può rivolgersi gratuitamente per avereuna consulenza specialistica veloce e adomicilio.

S. B. D’A.

AMI.PEL: ecco la nuova associazionePresentata al Convegno “Vitiligine : dalla clinica alla dermocosmesi”

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Marzo 2009 5DONAZIONI

Traffico di organi di minori in Italia

Il 16 febbraio 2009 è stata sotto-scritta la convenzione tra RegionePuglia le Associazioni e le Federa-

zioni dei Donatori Volontari di San-gue. Alle suddette è garantita la parte-cipazione alla programmazione regio-nale e locale delle attività trasfusionaliattraverso organismi collegiali (Art.1).La Regione Puglia e le Associazioni eFederazioni si impegnano a promuo-vere la donazione volontaria, associa-ta, periodica, anonima, non remunera-ta e responsabile del sangue ed emo-componenti nonchè l’informazionedei cittadini e la formazione dei dona-tori, oltre allo sviluppo del Volontaria-

to organizzato e della sua rete associa-tiva. Sostengono lo sviluppo dellachiamata e delle attività gestite dalleAssociazioni e Federazioni e lo svi-luppo della gestione informatizzatadelle attività attraverso l’utilizzo delsistema informativo trasfusionale re-gionale; definiscono le modalità diraccordo organizzativo con il SistemaTrasfusionale; promuovono la tuteladel donatore, intesa nella sua piùampia per valore etico giuridico e sa-nitario; incentivano lo sviluppo di pro-grammi di promozione della salutespecificatamente dedicati ai Donatoridi Sangue (Art.2). Nell’Art.4 si pro-

muove e si sostiene la donazione attra-verso il reclutamento e la fidelizzazio-ne dei donatori; l’incentivazione diiniziative e programmi di informazio-ne, di comunicazione sociale, di edu-cazione sanitaria e di formazione. LaRegione è da supporto per svolgereiniziative di informazione sui valorisolidaristici della donazione. L’Art.5cita: “La chiamata alla donazione è at-tuata dalle Associazioni e Federazioniin base ala normativa vigente. Lestrutture trasfusionali comunicano irisultati delle indagini cliniche e dilaboratorio ai donatori e provvedono,altresì, a comunicare, con cadenza

almeno mensile, alle Associazioni diappartenenza gli elenchi dei donatorisottoposti a donazione unitamente adogni altra informazione concernente laloro idoneità e le relative sospensionitemporanee e definitive. I presidi ospedalieri che ospitanoStrutture Trasfusionali sono tenute amettere a disposizione dei donatoriadeguati spazi gratuiti per il parcheg-gio delle auto. In assenza o insufficienza di tali spazisono tenute a rimborsare la relativaspesa se documentata”. La convenzio-ne ha validità tre anni

Mimina Sergi

Convenzione tra Regione Puglia, associazioni e federazioni dei donatori di sangueFirmata la convenzione triennale con FIDAS, FRATRES, AVIS, AJDS, ASDS

Il rapporto Unicef 2009 sui paesi inemergenza, presentato lo scorso gen-naio, evidenzia la drammatica situa-

zione dei bambini e delle donne di tuttoil mondo, specie nei paesi del sud. Tut-tavia, lo stato di emergenza per i bambi-ni non è solo una realtà del terzo mondoe secondo il ministro Maroni, intervenu-to a margine della presentazione, il no-stro paese non è immune dal traffico diorgani di minori: “abbiamo delle evi-denze di traffici di organi di minori, chesono presenti e sono stati rintracciati inItalia”. Quanto alle possibili soluzioni, ilministro ha annunciato che “uno deimezzi più efficaci che useremo adesso,sarà l'attuazione di un accordo interna-zionale che istituisce in Italia la bancadati nazionale del Dna e degli altri paesieuropei. Con questi strumenti potremocontrastare meglio il fenomeno”. Le evi-denze del traffico si spiegano secondoMaroni con l’analisi incrociata dei datisui ragazzi extracomunitari scomparsidopo esser arrivati a Lampedusa e lesegnalazioni relative al traffico d’organiinviate dai paesi d’origine alla poliziaitaliana tramite Interpol. Evidenze, inol-tre, che “si incrociano con un dato che èassolutamente negativo e molto preoc-cupante e che riguarda i minori extraco-munitari che spariscono ogni anno inItalia”. Tuttavia, l’AIDO (AssociazioneItaliana per la Donazione di Organi) haprontamente smentito che in Italia vi siatraffico di organi di minori non risultan-do, ad oggi, nessuna denuncia da partedelle autorità competenti nei confrontidei centri trapianti del nostro paese inrelazione a presunti traffici di organi diminori. "Spesso - ha spiegato il presi-dente Vincenzo Passarelli - ci si trova afronteggiare tutta una serie di miti, timo-

ri ancestrali, false notizie e illazionisenza conferme, che senza alcun dubbiohanno fatto presa sull'opinione pubblicae hanno creato una situazione di allarmegeneralizzato che non favorisce proprioper niente la donazione altruistica”.Questa affermazione è stata suffragataanche dal direttore del Centro nazionaletrapianti (Cnt), Alessandro Nanni Costache ha dichiarato che “la rete trapianto-logica italiana è sicura ed estranea alfenomeno del traffico di organi, ma èstata allertata alla luce di traffici connes-si a paesi extraeuropei. Nessun organocon provenienza sconosciuta può entra-re nella rete trapiantologica italiana.Tutti gli organi prelevati nelle rianima-zioni italiane e utilizzati nei centri tra-pianto hanno un percorso dal donatoreal ricevente chiaramente definito eimmediatamente rintracciabile”. LaCommissione parlamentare d’inchiestasul Servizio Sanitario Nazionale (SSN),presieduta dal sen. Ignazio Marino(PD), ha convocato d’urgenza il mini-stro Maroni per le sue affermazioni. "Leparole del ministro dell'Interno – haaffermato Marino in una nota - sono diuna gravità inaudita e vanno al più pre-sto chiarite e approfondite”. Qualchegiorno dopo Maroni, a modo suo, hasmentito tutto. “Non ho mai detto chec’è evidenza che all’interno del sistemasanitario italiano si svolgano attività chehanno a che fare con il traffico di organidi minori. Quando ho parlato di trafficodi organi ho messo insieme le sparizionidi minori e le segnalazioni di inchiestesvolte in diversi Paesi, anche tramiteInterpol, sul traffico di organi. Il resto - ha aggiunto - sono libere inter-pretazioni”.

Mi. Se.

Il ministro Maroni lancia l'allarme. Pronta smentita dell'AIDO

Sanità e tutela dei diritti dei cittadini

Un servizio gratuito di prelievo domiciliare delsangue, per andare incontro alle difficoltà dicoloro che non riescono a sostenere le spese. È il

progetto su cui – nel momento in cui scriviamo – si staimpegnando l’assessorato alla Sanità del comune diLecce. Sulla base dei dati a disposizione dei laboratori dianalisi “possiamo ipotizzare che sul territorio cittadinosiano circa 2mila le persone in situazioni di difficoltà eco-nomica, con patologie gravi e invalidanti, che siano nel-l'impossibilità di recarsi autonomamente presso i labora-tori di analisi e che comunque necessitino del prelievodomiciliare – sottolinea Alfredo Pagliaro, assessore allaSanità –. Per cercare di rispondere a queste esigenze, egarantire quindi a chi ha bisogno tutela e assistenza, ab-biamo chiesto in primo luogo la collaborazione dei labo-ratori di analisi della città che hanno fornito la loro di-sponibilità”. Su questa base l’assessorato ha preso i con-tatti con il Collegio professionale degli infermieri diLecce, per discutere delle modalità e dei criteri di coin-volgimento della categoria. Volontà di collaborare all'ini-ziativa è stata espressa anche da due associazioni di infer-mieri, personale che svolge servizi sanitari all’internodelle abitazioni. Nel momento in cui scriviamo proseguo-no i contatti dell'assessorato con le realtà attive sul terri-torio in modo da arrivare in tempi rapidi all'attivazionedel servizio. L’intento è quindi cercare di andare incontroal problema di una sanità che costa sempre di più e chespesso costringe i cittadini a rinunciare a curarsi. Il periodo di transizione verso l'economia di mercato hafortemente degradato le condizioni di vita delle categoriesociali più svantaggiate, e la non equa redistribuzionedella crescita economica contribuisce ad aggravare la si-tuazione.“Il progetto vorrebbe rispondere ad un dovere di solida-rietà sociale – aggiunge Pagliaro – e in questa logica stia-mo pensando anche a costituire presso il comune la figu-ra dell’‘infermiere di comunità’, che vada incontro aibisogni dei cittadini svolgendo servizi di tipo sanitario”.

In via di attivazione il servizio di prelievo domiciliare gratuito, promosso dal comune di Lecce

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Marzo 2009 6SALUTE

Sclerosi laterale amiotrofica, in arrivo dalla Regione gli assegni di cura

Un contributo economicomensile destinato a soste-nere la permanenza a do-

micilio e l’attività assicurata da unfamiliare care giver: è il riconosci-mento che l’assessorato regionalealla solidarietà ha previsto per lepersone affette da Sclerosi lateraleamiotrofica (Sla) ed in condizionidi non autosufficienza grave. LaRegione ha così emanato le lineeguida rivolte alle Asl per la raccol-ta delle domande di accesso all’as-segno di cura per malati di Sla.

La copertura finanziaria derivadal Fondo Nazionale per le NonAutosufficienze (annualità 2007)per un importo complessivo di 2milioni di euro, risorse aggiuntiverispetto a quelle che la RegionePuglia ha già stanziato per l’eroga-zione degli assegni di cura a nucleifamiliari con persone anziane edisabili in condizioni di non auto-sufficienza grave, causata da pato-logie distinte rispetto a quelle perpersone con Sla.

Il contributo è destinato al fa-miliare-care giver che quotidiana-mente svolge attività di aiuto esupporto alla persona in situazionedi grave fragilità per la cura del sè,l’igiene personale, l’alimentazionee la mobilizzazione. Si tratta di

un’attività caratterizzata da signifi-cativa valenza socio-sanitaria,spesso svolta autonomamente dal-la famiglia e, pertanto, in alternati-va oppure ad integrazione delleprestazioni che possono essereerogate dall’operatore socio-sani-tario (OSS) assicurate da Asl eComuni nell’ambito delle presta-zioni domiciliari (ADI), fatta ecce-zione per l’erogazione di presta-zioni ADI in regime residenzialeh24. L'intervento è quindi innova-tivo, puntando a valorizzare la cu-ra a domicilio della persona nellafase avanzata che comporta nonautosufficienza grave da parte delproprio nucleo familiare, ed a limi-

tare o ritardare la necessità di unricovero permanente nelle struttureresidenziali. Si offre così alla fami-glia un’ulteriore opportunità di ri-sposta ai bisogni propri e del con-giunto in condizioni di fragilitàestrema. Il contributo economicoriconosciuto a ciascun avente dirit-to ammonta a 500 euro mensili fi-no ad un massimo di 6mila euroannui. La somma può essere ero-gata previo accertamento dellecondizioni di grave non autosuffi-cienza della persona affetta da Sla,e copre retroattivamente – rispettoall’accertamento del diritto al con-tributo – il periodo che va dal 1°gennaio 2009 al completamento

delle 12 mensilità. Sarà erogata daciascuna Asl in quattro tranche tri-mestrali, alla conclusione di cia-scun trimestre. Le direttive appenaemanate definiscono quindi i re-quisiti di accesso al contributo e lecondizioni di priorità in caso dieventuale eccedenza del numero didomande rispetto al numero massi-mo degli aventi diritto, data la do-tazione finanziaria.

L’erogazione di questo contri-buto non è cumulabile con l’asse-gno di cura per persone non auto-sufficienti né con altri contributierogati a titolo di assistenza indi-retta personalizzata, eventualmen-te riconosciuta dal Comune di resi-denza dell’avente diritto e del ri-spettivo familiare care-giver. Perottenere il contributo occorre pre-sentare domanda utilizzando l’ap-posito modulo presso l’UfficioUrp di ciascun Distretto Sociosani-tario, oppure presso altra unità or-ganizzativa appositamente indica-ta dalla Direzione Generale di cia-scuna Asl. Una circolare a firmadegli assessori Elena Gentile eTommaso Fiore è stata indirizzataalle Asl pugliesi in modo da riusci-re ad avviare tempestivamente laraccolta delle domande e la verifi-ca degli aventi diritto.

Un contributo economico mensile per favorire la permanenza a domicilio dei malati e sostenere i familiari

Chi si ammala pagaNell’VIII Rapporto sulle politiche della cronicità, lo stato dei malati cronici in Italia e il servizio sanitario

nazionale, tra spese, attese, barriere e burocrazia per la cura e l’assistenza di quasi il 40% della popolazione

Con dati e tabelle a far luce sullo statodella capacità di risposta della sanitàitaliana, è stato presentato, il 12 feb-

braio a Roma, l’VIII Rapporto sulle politichedella cronicità, “Il prezzo dei diritti”, la rela-zione annuale con cui il Coordinamento na-zionale associazioni malati cronici-Cittadi-nanzattiva (a cui aderiscono 140 organizza-zioni) fa il punto sulla condizione dei malaticronici in Italia e sulle questioni ancora aper-te. Il ritratto del 2009 è simile a quello prece-dente: i malati cronici, in Italia, pagano di ta-sca propria le carenze del Servizio sanitarionazionale e lottano quotidianamente con laburocrazia per ottenere quanto, in teoria, ègarantito a livello pubblico. E per curarsispendono anche più di 1.700 euro al mese, frabadante (986 euro mensili), farmaci, protesi.Secondo gli ultimi dati Istat 2008, a soffrire dialmeno una patologia cronica in Italia è il39,2% dei residenti e il 20,5% dichiara diessere affetto da due o più malattie croniche.

Questa percentuale sale notevolmente quandosi passa alla fascia anziana della popolazione:l'86,9% degli ultrasettantacinquenni soffre dialmeno una malattia cronica e il 68,3% di dueo più. Le malattie croniche più diffuse sononell'ordine: artrosi/artrite (17,9%), ipertensio-ne (15,8%), malattie allergiche (10,6%),osteoporosi (7,3%), bronchite cronica e asmabronchiale (6,4%), diabete (4%). In Puglia siregistrano percentuali superiori alla media na-zionale per artrosi-artrite (19,00) ipertensione(16,4%), osteoporosi (8,7%), bronchite easma bronchiale (6,7%) e diabete (5,7%), mi-nori per malattie allergiche (10,2), cardiache(2,5% contro il 3,6% nazionale) e ulcera (2,4contro 3,1). In Puglia si registra un minoreconsumo di farmaci, 33,8%, rispetto al 39,8%della media nazionale. Il rapporto di quest’an-no sulle politiche della cronicità mette in rilie-vo le difficoltà di accesso ai servizi socio-sanitari per circa 23 milioni di italiani.Disastrose le conseguenze, sul portafoglio e

sulla salute: ben l’83% fa i conti con l’au-mento dei costi privati, per l’80% aumentanole complicanze della malattia e ben il 70%denuncia un conseguente peggioramento del-lo stato di salute. È soprattutto la burocrazia afar da ostacolo nell’accesso ai servizi socio-sanitari: è la prima criticità per il 77% delleassociazioni che hanno partecipato al rappor-to. Essa incide sull’accesso ai farmaci e alleprestazioni sanitarie (con le liste di attesa), alrilascio e rinnovo della invalidità, a presidi,protesi e ausili. Oltre la metà delle associazio-ni (57%), inoltre, ha difficoltà a ottenere ibenefici socioeconomici previsti dalla legge.E in particolare denuncia il mancato accesso aindennità di accompagnamento (47% delleassociazioni), riconoscimento dell’invaliditàcivile e dell’handicap (37%), criteri di esen-zione limitati (33%), mancato riconoscimentodel codice esenzione (30%) e del contrasse-gno ed esenzione bollo auto (30%).

Silvana Sarli

Assessore Elena Gentile

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Marzo 2009 7GIOVANI

Un progetto per valorizzare la creativi-tà e le culture giovanili, mettendo adisposizione strutture che possano

agevolare e supportare lo sviluppo di attività.Questa la sfida di “Telestreet”, iniziativa pre-sentata dall’Unione Thalassa dei comuni diTricase e Castrignano del Capo, e ammessa afinanziamento nell’ambito del programma“Bollenti Spiriti” promosso dall'Assessoratoalla trasparenza e alla cittadinanza attiva del-la Regione Puglia. Obiettivo di fondo, darevoce al territorio, favorire lo scambio cultura-le soprattutto tra i giovani, l'arricchimento, ladivulgazione di iniziative, creare nuovi lega-mi, contaminazioni, movimenti e spostamen-ti reciproci tra attività, eventi e manifestazio-ni. Il progetto presentato alla Regione Pugliaprevede la messa a disposizione di strutturedove realizzare in concreto le attività. “ACastrignano è previsto il recupero della ex

scuola elementare di Giuliano – sottolineaLucio Ricciardi, responsabile del procedi-mento – mentre a Tricase verranno recupera-ti due ex alloggi di case popolari”. Le struttu-re, una volta messe a disposizione, sarannopronte per ospitare laboratori di arte figurati-ve, spettacoli, televisione, cinema. Un puntofondamentale nella concretizzazione del pro-getto sarà “l'attivazione di una telestreet, pic-cola emittente televisiva che trasmetterà inetere attraverso un sito web e mediante pro-

grammi di streaming – aggiunge Ricciardi –.Siamo adesso nella fase di messa in piedi delprogetto esecutivo, che dovrebbe essereapprovato dalla Regione entro il mese di apri-le, in modo da consentirci di partire con leazioni. Penso che nei primi mesi del 2010tutte le attività saranno a regime”. I laborato-ri saranno dati in gestione a cooperative edassociazioni culturali, con l'intento proprio dicoinvolgere realtà del territorio nelle azioniche verranno programmate. L'obiettivo difondo sarà poi far sì che i centri attivati pos-sano conquistare un'autonomia e su questabase procedere. Il progetto quindi vuole, piùche inventare nuove attività, creare nuovilegami, contaminazioni, movimenti e sposta-menti reciproci tra attività, eventi e manife-stazioni che interessano il territorio ed i gio-vani beneficiari delle iniziative.

Sara Mannocci

Non c’è pace per il ServizioCivile. Dopo le polemichesui tagli finanziari e la va-

gheggiata riforma del sistema, unanuova querelle si abbatte sulle co-scienze dei giovani volontari e de-gli operatori del settore. L’eventoche ha suscitato discordia è l’u-dienza del Santo Padre per i vo-lontari in Scn nella giornata del 28marzo presso la Città del Vaticano.

In realtà non è tanto l’incontroin sé per sé a destare agitazione. Èinnegabile che una molteplicità dienti che fruiscono del Servizio Ci-vile siano di radice cristiano cat-tolica, e perciò non urta nessunasensibilità l’idea di consentire aquei volontari che abbiano fondatola propria scelta su tali valori, lapossibilità d’incontrare la massimaespressione del loro credo. Ciò cheindigna le coscienze laiche o d’al-tre confessioni, che hanno fattofronte comune nella protesta, è chequesto incontro nasca da un preci-so impegno organizzativo dell’Uf-ficio Nazionale per il Servizio Ci-vile (UNSC) che dovrebbe esserper antonomasia il garante dellalaicità e l’imparzialità del sistemaServizio Civile, e che questo even-to sia stato collocato, come l'ap-puntamento più importante nelpacchetto di iniziative per celebra-re l’ottavo anno dell’istituzione.

Fra le voci di protesta, spiccaper veemenza quella della Diaco-nia Valdese che contesta vivamen-te l’iniziativa e il valore formativoattribuito all’incontro (sostitutivacioè di parte della formazione ob-bligatoria che ogni ente è dovuto afornire ai volontari in servizio, suivalori e sui significati del serviziocivile)

La vicenda poi si tinge di notedi grottesco nel corpo di risposteche sono susseguiti alla nota di“stupore” espressa dalla Diaconiacongiuntamente alla Federazionedelle Chiese Evangeliche d’Italia.In un primo tempo infatti èl’UNSC a rispondere affermandoche “corre l'obbligo di precisareche non è consentito a chi è ispira-

to da pregiudizi ideologico-reli-giosi, valutare la portata formativadell'incontro dei giovani del SCNcon Sua Santità Benedetto XVI,illustre cattedratico, indipendente-mente dal suo carisma di SommoPontefice. L'udienza dei giovanicon Sua Santità…”. salvo poi lasubitanea correzione del sottose-gretario Carlo Giovanardi condelega al Servizio civile, che “sco-munica” la nota dell’UNSC,dichiarandola inammissibile erevoca il valore formativo dell’u-dienza, riconoscendola unicamen-te come “giornata di servizio”.

La “Costruzione di Pace”obiettivo principale del ServizioCivile sembra dunque dover primauscire indenne da una serie di“Guerre Sante”? Sarebbe una bentriste conclusione, che per fortunaviene smentita dallo spirito e dellagenuinità, che trionfa giornalmen-te nelle azioni delle migliaia digiovani che hanno scelto di esservolontari non per appartenenza di“cappella”, ma per limpido e sere-no impegno solidale e morale eche fedeli al loro credo, qualunqueesso sia, non contendono ideolo-gie e prese di posizioni ma svolgo-no il proprio servizio con serietàed efficienza.

Luca Spagnolo

Guerra di religione nella costruzione di paceL’ottavo compleanno del Servizio Civile Nazionale si tinge di polemica

Il Servizio Civile Nazionale si sperimenta oltre confine. LaCommissione Europea ha infatti approvato il progetto speri-mentale "European Civic Service: A Common Amicus", un pro-

getto che ha come obiettivo generale quello di stimolare la discus-sione a livello Europeo sul significato del Servizio Civile, identifi-candone i valori fondanti nei diversi Paesi coinvolti nel progetto;definire il ruolo che ricopre in ogni Paese; individuare i valori e ilruolo che il Servizio Civile ha nella U.E. in termini di partecipa-zione alla creazione di una cittadinanza e di una Nazione Europeafondate sulla solidarietà, sulla pace, sul dialogo interculturale e nelrispetto dei valori delle singole esperienze. A questa prima edizio-ne del progetto hanno avuto accesso 21 volontari selezionati trami-te un apposito bando pubblico scaduto scaduto il 6 marzo. Un terzodei posti è stato riservato d'ufficio ai giovani residenti nelle Regionimeridionali e nelle isole, ed un altro terzo a figli di immigrati concittadinanza e residenza in Italia. Il progetto prevede ua prima faseformativa che si svolgerà a Roma e quindi un servizio di 6 mesi pergruppi di 3 volontari in Francia, Spagna, Germania, Cipro ePolonia, presso organizzazioni locali no profit, aderenti al progetto.

“Un Amicus oltre confine”

Una telestreet per valorizzare le culture giovaniliA Tricase e Castrignano del Capo il progetto approvato dal bando regionale “Bollenti Spiriti”

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Marzo 2009 8DOSSIER

Piani di zona: dove sono i servizi?In Puglia i piani sociali di zona hanno programmato servizi sociali e sociosanitari a partire dal 2005. Aquattro anni dall’avvio di questo nuovo processo, i cittadini pugliesi hanno beneficiato di pochissimi ser-vizi sul territorio regionale, quasi niente su quello provinciale. Dove stanno le responsabilità? Chi deverispondere di questi ritardi? Viaggio nell’immobilismo della pubblica amministrazione tra i ritardi dei Comuni e le accelerate dellaRegione, un elastico sempre teso che non produce gli effetti sperati.

FNPS (FondoNazionale PoliticheSociali)FGSA (FondoGlobaleSocioassistenzialeRegionale)

Che cosa sono i piani sociali di zona

Da dove arrivano le risorse

Il viaggio dei soldi: dallo Stato alle casse dei Comuni tutte le tappe

I piani sociali di zona sono lo strumento di programmazione attraverso il quale iservizi sociali dei singoli comuni, raggruppati in Associazioni di Comuni, espri-mono, sotto forma di progetto o pianificazione, ciò che faranno (cioè i servizisociali e sociosanitari e le prestazioni che erogheranno) in un arco temporale dipiù anni, all’interno di un determinato ambito territoriale, con le risorse finan-ziarie assegnate. Gli ambiti territoriali coincidono con i distretti sociosanitari e

raggruppano più Comuni. In Puglia i distretti sociosanitari in totale sono 45, nella provincia di Lecce 10(Lecce, Campi Salentina, Nardò, Galatina, Maglie, Martano, Casarano,Gallipoli, Gagliano del Capo, Poggiardo).

La Puglia con l’approvazione della Legge Regionale 17/2003 e del PianoRegionale delle Politiche Sociali (2004-2006), avvia il processo del sistema inte-grato di interventi e servizi sociali, in attuazione della Legge quadro Nazionale328/200, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi eservizi sociali”. La programmazione sociale risulta un compito arduo in quantogli obiettivi sono complessi, e soprattutto risulta povera l’offerta di servizi orga-nizzati sul territorio e ancora più povera risulta quella di dati certi sui bisognidella collettività.Nel 2006 l’intervento del legislatore regionale pugliese, di abrogazione della LR. n. 17/2003, permette l’adozione di un nuovo testo normativo, la L. R. 19/2006“Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benesseredelle donne e degli uomini in Puglia”. Il nuovo testo sembra effettivamente per-

mettere una maggiore libertà d’azione alla Regione rispetto ai limiti che segna-no il rapporto tra legge c. d. cornice e legge c.d. di dettaglio, che si è sempre tra-dotto in un annullamento della capacità di innovazione dell’attività legislativa direcepimento delle Regioni, che si limitavano ad omogeneizzarsi l’una all’altra,tanto da essersi parlato di fenomeno di “leggi-fotocopia”.Alla nuova legge regionale segue il regolamento attuativo che completa il pooldegli strumenti normativi del sistema di welfare pugliese. Il regolamento regio-nale n. 4 del 2007 e le successive modifiche introdotte con il regolamento n. 19dell’agosto 2008, creano i robusti pilastri per far sì che i servizi sociali e socio-sanitari in Puglia siano garantiti in maniera omogenea, abbiano le stesse regole,coinvolgano gli stessi attori.

Per finanziare i piani sociali di zona esiste un pacchetto composto da più fonti difinanziamento: il Fondo nazionale politiche sociali (FNPS), il Fondo globalesocioassitenziale regionale (FGSA), le risorse proprie dei singoli comuni, le fina-lizzazioni di altri fondi (es. assegni di cura, prima dote, fondo per le non auto-sufficienze, fondi di lotta alla droga, fondi per l’integrazione scolastica, etc.).Prima dei piani sociali di zona esisteva soltanto il Fondo regionale socioassi-stenziale che veniva erogato ad ogni singolo comune per l’attuazione dei servizisociali, oltre a quello che garantivano gli stessi comuni con le risorse proprie eche anche adesso, per effetto di un obbligo introdotto dalla legge regionale19/2006, devono continuare a garantire. Infatti per non depauperare di risorse ilsistema, la Legge Regionale 19/2006 ha obbligato i Comuni a garantire conrisorse proprie la stessa spesa sociale che avevano certificato nel triennio 2001-2003.

Nel primo periodo di programmazione gli ambiti hanno potuto contare su un sal-vadanaio che si era accumulato negli anni perché, nonostante i finanziamenti na-zionali, la Regione Puglia ancora non si era dotata di un sistema di regole, e dun-que non aveva ancora utilizzato le risorse che erano state stanziate dallo Stato.Così ai vecchi piani di zona (che sono tutt’ora in corso di attuazione) sono stateassegnate complessivamente le risorse del Fondo nazionale politiche sociali2001-2003, 2004, 2005, del Fondo globale socio assistenziale regionale 2005 e2006, le premialità sui fondi nazionali, altre risorse pubbliche (assegni cura,prima dote, fondi lotta alla droga, fondi per l’integrazione scolastica delle perso-ne con disabilità etc.). Complessivamente in provincia di Lecce sono state erogate dalla Regione Pugliaper il quadriennio 2005-2008 Euro 46.133.210,64 e, al 31 dicembre 2007, di que-ste risorse erano state spese poco più del 13,5%.

Lo Stato annualmente nella Legge Finanziaria stabilisce quanto verrà assegna-to al Fondo sociale. Sulla base delle regole dettate dalla Legge quadroNazionale, la 328 del 2000, il Fondo viene erogato a ciascuna Regione. Le Regioni, per effetto delle leggi regionali che sono applicative della Leggequadro Nazionale, e che dettano le regole a livello regionale di utilizzo e ripar-tizione delle risorse, erogano le risorse ai Comuni.In Puglia queste risorse, assieme a quelle regionali e ad altri fondi ad hoc, ven-gono trasferite non ai singoli comuni ma ai comuni sede del distretto sociosa-nitario, detti appunto comuni capofila. I Comuni, nel rispetto di quanto preve-dono le leggi regionali e sulla base di regole condivise e di una pianificazioneconcertata (piani sociali di zona), spendono questi soldi attuandoli in servizisociali e sociosanitari che in Puglia possono avere valenza d’ambito o comu-nale. In tutti i casi, sono comunque gestiti con regole comuni. In Puglia e nella pro-vincia di Lecce tutti gli ambiti territoriali hanno scelto la gestione associata deiservizi. Per fare questo si sono associati (hanno realizzato un’associazione diComuni) sottoscrivendo una convenzione, secondo un meccanismo e unmodello analoghi a quelli già sperimentati per la gestione dei rifiuti.

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Marzo 2009 9DOSSIER

Ambiti territoriali della Provincia diLecce e Piani di zona

Ma quanto gli ambiti territoriali hanno investito in servizi di ambito e quantoinvece hanno continuato a parcellizzare in piccoli interventi? Si definiscono servizi a valenza di ambito, quei servizi che coprono il territoriodi un ambito territoriale e sono rivolti dunque a tutti i cittadini dell’ambito, indif-ferentemente se i cittadini appartengono a questo o quel Comune. Regolarmentequesti servizi vengono gestititi da un unico Comune (in genere si tratta delComune capofila) per conto di tutti gli altri, con le risorse provenienti dal salva-danaio unico dell’ambito territoriale. Viceversa, sono servizi a valenza comuna-le quelli circoscritti su un territorio comunale e per la maggior parte gestiti dalsingolo Comune, anche se con risorse provenienti dal salvadanaio dell’ambito.Come si legge nella tabella sottostante, se in ben quattro ambiti territoriali(Campi Salentina, Galatina, Martano e Poggiardo) si è scelto di realizzare la tota-

lità delle azioni a scala di ambito, i Comuni dell’ambito di Maglie hanno prefe-rito riservare per un servizio su sei una valenza esclusivamente comunale.Tuttavia anche il dato dei quattro Comuni che sembrerebbero aver fatto una scel-ta di programmazione più affine ai dettati regionali, va letto con oculatezza.Spesso, infatti, l’indicazione “ambito” nella parte che concerne la gestione neglistrumenti finanziari adottati in maniera uniforme su tutto il territorio regionale,viene utilizzata per rimarcare che il servizio viene finanziariamente gestito dal-l’ambito ma in maniera indiretta. Il che significa che i comuni per la realizza-zione dei servizi anticipano le somme che recuperano successivamente, a frontedi una rendicontazione, dal comune capofila. Il che significa che la gestioneassociata è solo formale ma non reale.

La Legge Regionale 19/2006 stabilisce che la gestione associata dei servizisociali e sociosanitari venga effettuata dai Comuni che fanno parte di uno stessoambito territoriale. La gestione associata si effettua quando i Comuni si dotanodi regole comuni per consentire l’accesso ai servizi e la gestione degli stessi ser-vizi. Quindi, ad esempio, si dotano di regolamenti unici (per gestire il fondo, perassegnare la gestione a terzi, etc.) nel rispetto di quanto stabilisce la normativanazionale e regionale in materia. Per obbligo di legge, in Puglia sono tenuti allagestione associata dei servizi sociali quegli ambiti territoriali composti in preva-lenza da comuni con abitanti inferiori a 10 mila. In provincia di Lecce sono intotale otto su dieci (Casarano, Gagliano del Capo, Galatina, Gallipoli, Lecce,Maglie, Martano, Poggiardo). Sono solo due (Campi Salentina e Nardò) gli ambitiche, pur non essendo obbligati alla gestione associata dei servizi, hanno scelto que-sta forma di gestione. La stessa legge regionale, difatti, prevede delle forme di incentivazione finanziariaper quegli ambiti che, pur non essendo obbligati, scelgono la formula associata e poidimostrano di effettuare una gestione associata dei servizi. In Puglia tutti gli ambiti

territoriali hanno scelto di gestire in maniera associata i servizi sociali e quindi diconcorrere agli incentivi aggiuntivi. Tali incentivi, nel caso degli ambiti obbligati,vengono assegnati ed erogati di diritto.Tuttavia…In provincia di Lecce sono pochissimi gli ambiti che, pur essendo obbligati allagestione associata, poi svolgono un’effettiva e reale gestione associata. Alcunisostengono che si può parlare di gestione associata quando ci si dota di regole comu-ni, anche se l’applicazione non è perfettamente aderente a quello che prevede lalegge. Secondo la Legge Nazionale (la 328/2000) e l’applicativa regionale (la19/2006) l’unica modalità per determinare l’accesso ai servizi è il bisogno. Ne deriva una formula molto semplice: sia che il cittadino appartenga a Martanoo Caprarica o ancora a Castrì, se presenta determinati requisiti, stabiliti a monte,può aver diritto o meno a determinate agevolazioni sociali. Facciamo un esem-pio concreto. Se si dovesse seguire alla lettera la legge, come pure sarebbe buona

Segue a Pag.10

Come sono state utilizzate le risorse dagli ambiti salentini

Gestione associata, questa sconosciuta

Nell’analisi della programmazione per singolo inter-vento/servizio/prestazione effettuata e realizzata, alme-no in parte, dagli ambiti territoriali della provincia diLecce, e compiuta dall’Osservatorio regionale dellepolitiche sociali mediante operazioni statistiche sulleschede finanziarie di dettaglio dei piani sociali di zona2005-2008, è possibile innanzitutto sottolineare ildiverso comportamento generale assunto dai vari con-testi territoriali rispetto al grado di “dispersione/con-centrazione” delle risorse economiche.Come si evince dalla tabella sottostante, se gli ambititerritoriali facenti capo a Nardò, Lecce e CampiSalentina hanno deciso di dotare finanziariamente ogniproprio intervento con oltre 100 mila euro, nell’ambito

di Martano si è attuata una politica programmatoria piùpropensa allo “spacchettamento” dei singoli servizi(più servizi con una inferiore dotazione finanziaria).Tale ripartizione tuttavia risulta scarsamente predittivadelle reali tendenze realizzate sul territorio se nonviene accompagnata da un’analisi più in profonditàsulla reale natura delle azioni messe in campo.L’indicatore “importo medio per servizio/progetto” èun indicatore della frammentazione maggiore o minoreche caratterizza la programmazione sociale di un ambi-to territoriale e della maggiore o minore capacità diattivare servizi/progetti di durata superiore a quellaannuale, e quindi va letto in modo più articolato.

AMBITO

CAMPI SALENTINA

SERVIZI

44

IMPORTO

5.355.574,68

MEDIA

121.717,61

102.669,92

95.528,93

80.165,78

112.489,21

123.441,28

93.002,04

52.519,58

139.900,50

79.379,57

98.721,92

4.620.146,44

6.209.380,40

4.248.786,15

4.837.035,88

9.998.743,60

4.836.106,13

3.781.409,70

6.855.124,65

4.048.358,20

54.790.665,83

45

65

53

43

81

52

72

49

51

555

C ASARANO

GAGLIANO DEL CAPO

GALATINA

GALLIPOLI

LECCE

MAGLIE

MARTANO

NARDO’

POGGIARDO

TOTALE

AMBITO

CAMPI SALENTINA

COMUNALE

0,00

338.597,26

5.355.574,68

4.147.083,68

5.355.574,68

4.485.680,94

5.740.694,57

4.248.786,15

4.406.008,94

9.998.743,60

4.817.896,13

3.781.409,70

6.855.124,65

3.297.859,72

52.987.779,08

5.269.656,36

4.248.786,15

4.047.860,65

9.458.580,19

4.017.896,13

3.781.409,70

6.733.031,48

3.297.859,72

50.357.738,74

0,0

7,5

100,0

92,5

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

91,8

100,0

91,9

94,6

83,4

100,0

98,2

100,0

95,0

8,2

0,0

8,1

5,4

16,6

0,0

1,8

0,0

5,0

471.038,21

0,00

358.148,29

540.163,41

800.000,00

0,00

122.093,17

0,00

2.630.040,34

AMBITO TOTALE

C ASARANO

GAGLIANO DEL CAPO

GALATINA

GALLIPOLI

LECCE

MAGLIE

MARTANO

NARDO’

POGGIARDO

TOTALE

(Fonte Osservatorio regionale delle Politiche Sociali – OSR)

(Fonte – OSR 2009)

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Marzo 2009 10norma, il servizio di educativa domiciliare sociale per minori ad esempio,dovrebbe essere erogato in questo modo: l’ambito pubblica un avviso in cui indi-ca quali sono i requisiti per l’accesso a quel servizio (es. età, reddito familiare,etc). I cittadini dell’ambito che presentano i requisiti richiesti fanno domanda.L’ambito stila una graduatoria di ambito che dunque è effettuata sulla base delbisogno ed eroga il servizio agli aventi diritto. Questo, quindi, indifferentemen-te se il cittadino è di Castrì, Caprarica o Martano. Potrebbe succedere che in unambito territoriale alcuni cittadini di uno dei Comuni non siano raggiunti da unservizio ma questo non segna una speraquazione. Vuol dire solo che in quelComune non è presente quel bisogno o che lo è in maniera inferiore di quantonon lo sia in altri comuni dell’ambito. Questo è come dovrebbe essere.Invece…Nella maggior parte dei Comuni, fatta eccezione per alcuni servizi resi obbliga-tori dalla Regione (ad esempio l’assistenza domiciliare integrata e l’assistenzasociale), si effettuano tante graduatorie quanti sono i Comuni. Quindi le regole per l’accesso al servizio di educativa domiciliare per minorisono le stesse per ogni Comune dell’ambito ma viene fatta una ripartizione amonte delle somme finanziariamente disponibili.

Così, se l’ambito territoriale dispone di 100 mila euro per il servizio di educati-va, i 100 mila euro vengono suddivisi tra i Comuni che fanno parte dell’ambitocon un criterio che è diverso da quello stabilito dalla legge: la demografia. Neicasi più evoluti, incrociato con la demografia per la fascia interessata (quindi,nell’esempio citato, la fascia dei minori). Altro che bisogno. Altro che gestione associata dei servizi. Così, sempre nei casimigliori, ciascun Comune conoscendo la disponibilità economica del servizio dieducativa domiciliare per il proprio Comune, anticipa le somme ed eroga il ser-vizio, sempre con le regole comuni di cui l’ambito si è dotato. Successivamente,a fronte di rendicontazione del servizio, riceve dall’ambito territoriale il rimbor-so delle spese che ha sostenuto. Formalmente è tutto corretto perché la leggeviene rispettata (le stesse regole, gli stessi bandi, etc.) ma sostanzialmente le cosesono molto differenti. Perché si fa fatica ad elaborare una visione strategica e sistemica d’insieme?Perché non si riesce a rinunciare alle quote finanziarie per singolo comune e sistenta ancora a gestire, trattenendo una fetta e non lasciando la delega piena alComune che, per convenzione, si è scelto per questo ruolo? Ci sono intoppi tec-nici o politici?

Centro socio-educativo diurno per minori : Casarano; Galatina; Lecce.Asilo nido:Casarano; Maglie; Martano.Gruppo appartamento per disabili:Campi Salentina.Centro socio-educativo e riabilitativo per disabili:Campi Salentina; Gallipoli; Lecce; Martano.Centro diurno per anziani: MartanoCasa famiglia o casa per la vita per persone con problematiche psicosociali:MaglieAlloggio sociale per adulti in difficoltà: Campi Salentina.Casa rifugio per donne vittime di violenza: Lecce; Maglie; Martano.Servizio di segretariato sociale:Campi Salentina; Casarano; Gagliano del Capo;Galatina; Gallipoli; Lecce; Maglie; Martano;Nardò; Poggiardo.Sportello sociale:Gagliano del Capo; Gallipoli.Servizio di pronto intervento sociale: Campi Salentina; Casarano; Galatina; Nardò;Poggiardo.Servizio sociale professionale:Casarano; Gagliano del Capo; Galatina; Gallipoli;Lecce; Maglie; Martano; Poggiardo.Servizio di assistenza domiciliare: Campi Salentina; Casarano;Gagliano del Capo; Galatina; Gallipoli; Lecce;Maglie; Martano; Nardò; Poggiardo.

Servizio di assistenza domiciliare integrata:Campi Salentina; Casarano; Gagliano del Capo;Galatina; Gallipoli; Lecce; Maglie; Martano;Nardò; Poggiardo.Centro ludico prima infanzia:GallipoliTutor: Campi Salentina; Nardò; Poggiardo.Servizio per l'integrazione scolastica e sociale extrascolastica dei diversamente abili: Campi Salentina; Casarano; Gagliano del Capo;Galatina; Gallipoli; Lecce; Maglie; Martano;Nardò; Poggiardo.Centro di ascolto per le famiglie e servizi disostegno alla famiglia e alla genitorialità:Campi Salentina; Gagliano del Capo; Lecce; Martano; Nardò.Mediazione familiare:Maglie; Martano; Poggiardo.Affidamento familiare minori:Campi Salentina;Casarano;Gagliano del Capo;Galatina; Gallipoli; Lecce; Maglie; Martano;Nardò; Poggiardo.Servizio di telefonia sociale:Campi Salentina; Casarano; Gagliano del Capo;Galatina; Martano; Nardò.Servizi di contrasto della povertà e delle devianza:Campi Salentina; Casarano; Gagliano del Capo;Galatina; Gallipoli; Lecce; Maglie; Martano; Nardò; Poggiardo.Servizi educativi per il tempo libero:Gagliano del Capo; Galatina; Gallipoli; Lecce;Maglie; Martano; Nardò; Poggiardo.Centro aperto polivalente per minori:Campi Salentina; Galatina; Martano.

Centro sociale polivalente per diversamente abili:Campi Salentina;Nardò.Sportelli per l'integrazione socio-sanitaria-culturale degli immigrati:Campi Salentina; Gagliano del Capo; Galatina;Gallipoli; Martano; Nardò.Ufficio di piano:Campi Salentina; Casarano; Galatina; Gallipoli; Lecce; Martano;Nardò.Porta unica di accesso/unità di valutazione multidimensionale: Casarano;Gagliano del Capo; Galatina; Gallipoli; Lecce; Martano;Nardò.Trasporto disabili ai centri di riabilitazione:Casarano; Gagliano del Capo; Gallipoli; Lecce; Maglie; Martano; Nardò; Poggiardo. Pagamento rette di inserimento in strutture residenziali:Campi Salentina; Casarano; Gagliano del Capo;Gallipoli; Lecce; Maglie; Martano.Interventi vari nell'area abuso e maltrattamento:Casarano; Gagliano del Capo; Galatina; Gallipoli;Lecce; Maglie; Martano; Nardò; Poggiardo.Attività di formazione-informazione aggiornamento:Campi Salentina; Gagliano del Capo; Galatina;Lecce; Martano; Nardò.

PRINCIPALI SERVIZI PROGRAMMATI IN PROVINCIA DI LECCE

(Fonte: Osservatorio Regionale per le politiche sociali - 2009)

In una classificazione a tre dimensioni (servizio-contri-buto economico-struttura semiresidenziale o residen-ziale), il grafico a lato mostra tendenze molto signifi-cative. Nonostante gli sforzi compiuti per qualificare ilsistema di welfare nei servizi alla persona, ci sonoancora alcuni ambiti della provincia di Lecce (Nardò,Martano e Maglie) in cui sono molto presenti i trasferi-menti economici. Per Maglie e Martano si attestanointorno ad un quinto del programmato, per Nardò unquarto. Scarso risulta invece l’investimento finanziarioeffettuato dagli ambiti territoriali salentini per la dota-zione di strutture a carattere semiresidenziale e resi-denziale, con incidenze che non superano mai il 13,8%(dato dell’ambito di Lecce).

DOSSIER

Quali sono i servizi privilegiati dagli ambiti della provincia di Lecce

(Fonte: Osservatorio Regionale per le politiche sociali - 2009)

Page 11: 30 - VS Marzo 2009

Marzo 2009 11DISABILITÀ

Udito a rischio per i concerti

Studio dell’Università diMontreal sulle varie modalità

di ascolto della musica

Un risultato atteso da ben dueanni: è stato finalmente ap-provato il 24 febbraio scorso

dalla Camera dei Deputati il disegnodi legge di ratifica della Convenzionedelle Nazioni Unite sui diritti dellepersone con disabilità: al momento delvoto erano presenti in aula 500 depu-tati e tutti hanno espresso voto favore-vole. Il via libera, che segue quindiquello del Senato, è stato dato in mododefinitiva. Sono passati due anni da quando ildocumento, il primo grande trattatosui diritti umani del ventunesimosecolo, era stato firmato al Palazzo diVetro il 30 marzo 2007. Insieme allaConvenzione, è stato dato l’ok ancheall’istituzione dell’Osservatorio sullacondizione delle persone con disabili-tà, al quale è affidato il compito diprovvedere alla redazione, entro dueanni dalla ratifica e poi ogni quattroanni, di un rapporto dettagliato sullemisure prese per rendere efficaci gliobblighi sanciti dal documento e suiprogressi conseguiti al riguardo.L’Osservatorio sarà composto da 40membri con una dotazione di 500 milaeuro. La ratifica diventerà operativa,come da prassi, dopo la firma del pre-

sidente della Repubblica e la pubbli-cazione sulla Gazzetta Ufficiale: fino-ra sono 49 gli Stati in tutto il mondoche hanno ratificato il documentoOnu, l’Italia potrebbe essere il cin-quantesimo. Il nostro paese ha sotto-scritto anche il Protocollo opzionale,che è finora stato ratificato da 28 Stati. La Convenzione è nata per tutelare idiritti di 650 milioni di persone intutto il mondo e rappresenta di fattouna pietra miliare nel percorso diaccettazione, partecipazione e inseri-mento alla vita sociale e lavorativa deidisabili. Adottata da 192 paesi, firma-ta da 126 e ratificata da 49, la Con-venzione è entrata in vigore il 3 mag-gio del 2008: scritta insieme alle piùgrandi associazioni e organizzazionidel settore, il documento viene a col-mare una lacuna del diritto internazio-nale e tratteggia nel dettaglio i dirittidi cui godono le persone disabili, chie-dendo quel cambiamento di atteggia-mento da parte della società indispen-sabile a garantire il raggiungimentodella piena uguaglianza.La Convenzione non introduce nuovi

diritti, ma si prefigge lo scopo di pro-muovere, proteggere e assicurare allepersone con disabilità il pieno ed

eguale godimento del diritto alla vita,alla salute, all'istruzione, al lavoro, aduna vita indipendente, alla mobilità,alla libertà di espressione e in genera-le alla partecipazione alla vita politicae sociale. La prima parte del docu-mento è imperniata anzitutto sull’u-guaglianza, declinata con riguardoalla lotta ai pregiudizi, in modo parti-colare rispetto alle donne e ai bambi-ni. Il testo enumera poi i cosiddetti

“diritti di seconda e terza generazio-ne”, ad iniziare da quello alla libertà,declinata nei diversi ambiti; la secon-da parte del documento affronta inve-ce le modalità di entrata in vigoredella Convenzione ed il monitoraggiodel suo rispetto da parte degli Stati fir-matari a partire dall’istituzione delComitato dei diritti con il compito diricevere segnalazioni di inadempienzeo violazioni del testo.

L’ANIO Onlus (Associazione Nazionale Infe-zioni Osteoarticolari) con altre associazioni hadenunciato che la maggior parte degli Uffici

Invalidi dell’Asl non applicano la legge 80/2006 sul-l’esenzione dalle visite di verifica per le persone affet-te da patologie gravi e croniche.Secondo la ricerca dell’ANIO su oltre 180 uffici inva-lidi solo il 45% conosce la legge, mentre effettivamen-te la attua solo il 10%. La legge resta quindi inapplica-ta nel 90% dei casi.Secondo la legge 80 sono da considerarsi esoneratidalle visite di controllo tutti gli invalidi civili affetti da“menomazioni o patologie stabilizzate o ingravescenti,che abbiano dato luogo al riconoscimento dell’indenni-tà di accompagnamento o comunicazione”. È stato sti-lato un elenco di 12 patologie che “determinano unagrave compromissione dell’autonomia personale egravi limitazioni delle attività e della partecipazionealla vita comunitaria” e per ciascuna voce è stato indi-cata la documentazione sanitaria necessaria all’esonerodalla visite di controllo o revisione.Le patologie sono:-insufficienza cardiaca in IV classe NHYA refrattaria aterapia;

-insufficienza respiratoria in trattamento continuo diossigenoterapia o ventilazione meccanica;

-perdita della funzione ematoria del rene,. In tratta-mento dialitico, non trapiantabile;

-perdita anatomica o funzionale bilaterale degli artisuperiori e/o degli arti inferiori, ivi comprese la meno-mazioni da sindrome da talidomine;

-menomazione dell’apparato osteo-articolare, non

emendabili, con perdita o gravi limitazioni funzionalianaloghe a quelle delle voci 2 e/o 4 e/o 8;

- patopatie con compromissione persistente del sistemanervoso centrale e/o periferico, non emendabile conterapia farmacologia e/o chirurgica

- patologia oncologica con compromissione secondariadi organi o apparati.

- patologie e sindromi neurologiche di origine centraleo periferica, (come al punto 4). Atrofia muscolare pro-gressiva; atassie; afasie; lesione bilaterale combinatedei nervi cranici con deficit della visione, deglutizio-ne, fonazione o articolazione del linguaggio; statocomiziale con crisi plurisettimanali refrattarie al trat-tamento;

- Patologie cromosomiche e/o genetiche e/o congenitecon compromissione d'organo e/o d'apparato chedeterminino una o più menomazioni contemplate nelpresente elenco;

- patologie mentali dell'età evolutiva e adulta con gravideficit neuropsichici e della vita di relazione.

- deficit totale della visione.-deficit totale dell'udito, congenito o insorto nellaprima infanzia.

La mancata applicazione della legge comporta l'inutileconvocazione delle commissioni invalidi con un ingiusti-ficato dispendio economico per lo Stato. Inoltre, ai citta-dini chiamati per il rinnovo, vengono sospese le provvi-gioni economiche, spesso unico sostegno del disabile. Losportello InformaHandicap consiglia, a tal riguardo, unpiccolo stratagemma: chiedere direttamente la visita 45giorni prima della scadenza dei benefici.

Sara Beaujeste D’Arpe

Ècomune pensa-re che l’esposi-zione prolun-

gata alla musica pro-dotta da i-Pod ed Mp3possa creare ingentidanni all’apparato uditivo. Dall’università diMontreal arriva però una clamorosa smentita.Sembra infatti che siano i concerti live adesporre tutti gli appassionati a danni ben mag-giori per l’udito. Questo è stato dimostrato dauno studio condotto da Nicolae Petrescu, ri-cercatore dell’Università di Montreal, secon-do il quale “negli anni scorsi c’è stata una cre-scente attenzione al ruolo dell’ascolto dellamusica ad alto volume nella perdita dell’udito.Per questo il mio team ha riesaminato i piùrecenti lavori sul livello di rumore, il suoeffetto sulla perdita dell’udito e la percezio-ne”. Sono state analizzate 43 ricerche con idati relativi alla fruizione di musica rock epop, in luoghi diversi, dalle discoteche ai con-certi live. I risultati sono sorprendenti. È infat-ti l’ascolto prolungato della musica dal vivo acreare i maggiori danni per l’udito. Fonda-mentale è ora stabilire le misure di prevenzio-ne attuabili sia per gli appassionati della musi-ca che per gli addetti ai lavori.

Disabilità, dalla Camera il sì definitivo alla Convenzione OnuDopo due anni la ratifica del documento delle Nazioni Unite e del Protocollo opzionale.

Decisa anche l'istituzione dell'Osservatorio

Ideato dal Ministero per la PubblicaAmministrazione e l’Innovazione,nasce “Linea Amica”, un servizio

per aiutare i cittadini a districarsi neimeandri della pubblica amministrazio-ne. È un gigantesco URP, che attraversoInternet e un numero verde permette,anche a chi non a dimestichezza con lenuove tecnologia, di accedere da casa amolti servizi delle pubbliche ammini-strazioni. Infatti, i contact center e gliurp delle pubbliche amministrazioni ricevono più di 500.000 richieste al gior-no. “Linea Amica” fungerà, quindi, da coordinamento, indirizzando gli uten-ti verso l’amministrazione competente per il loro problema.

Da segnalare come da aprile, saranno disponibili nuovi servizi di assi-stenza specifici per i disabili.

Nasce “Linea Amica” per i cittadini

Indagine ANIO Solo il 10% delle Commissioni Invalidi applica la legge 80/2006

sull’esonero dalle visite periodiche

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Marzo 2009 12INFANZIA

Segue da Pag.1

Mezzogiorno, croce o risorsa?

La Circolare del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, n.16 del 10 febbraio, ha come oggetto l’adozione dei libri di testo per l’an-no scolastico 2009-2010. La scelta dei testi deve essere orientata, come

cita la circolare, allo “sviluppo dei livelli di apprendimento degli studenti” non-ché a “garantire l’effettiva valenza dei libri di testo adottati”. Libri che, inoltre,devono essere il meno costosi possibile. Un’interessante novità è sicuramente lapossibilità di adottare libri scaricabili in tutto o in parte da internet.

Una volta scelti, i libri dovranno essere adottati per almeno 5 anni nella scuo-la primaria e 6 in quella secondaria. Gli editori potranno comunque aggiornare ivolumi con delle appendici. Vi è inoltre la proposta di permettere alla scuola ilcomodato d’uso o il noleggio dei volumi agli alunni più bisognosi.

La circolare inoltre detta i criteri generali attraverso cui deve avvenire al scel-ta dei libri di testo, come ad esempio la necessità che i libri siano in linea con gliobiettivi generali dell’ordinamento e che rispettino le linee guida previste daiPiani Offerta formativa (POF).

Questa circolare, riprendendo l'art. 5 della legge 169/2008, rafforza il principiosecondo il quale i libri di testo devono contenere solo i più importanti argomenti,lasciando ad ogni docente la possibilità di integrare multimedialmente i contenuti.

Il 13 febbraio il Consiglio dei Mi-nistri ha approvato, su propostadei Ministri degli affari esteri

Franco Frattini, della giustizia Angeli-no Alfano, e per le pari opportunitàMaria Rosaria Carfagna, un disegnodi legge per la “Ratifica e l’esecuzio-ne della Convenzione del Consigliod’Europa sulla protezione dei minoricontro lo sfruttamento e gli abusi ses-suali”.

Si tratta di un atto di grande rilevanza i cui obiettivi, oltre alla pre-venzione e al contrasto degli episodi di sfruttamento dei minori, sono:la tutela dei diritti dei minori, la promozione di forme di cooperazionefra Stati contro questi fenomeni, l’istituzione di un meccanismo dimonitoraggio.

La novità più importante del disegno di legge è sicuramente l’intro-duzione del reato di adescamento di minore a scopo sessuale, anche tra-mite Internet, punibile con la reclusione da uno a tre anni. Tra le altrenovità c’è il raddoppio del termine di prescrizione per il reato di vio-lenza sessuale commessa su un minore di anni 14. Viene inoltre previ-sto il reato di associazione al fine di commettere reati sessuali e l'ag-gravante di abuso di “autorità o influenza” sul minore, anche se ultra-sedicenne. Si parla poi nello specifico di reclutamento a fini di prosti-tuzione. “Oggi, attraverso l’uso di semplici strumenti informatici, ilpedofilo è in grado di contattare e manipolare a proprio piacimento ilminore, senza ricevere un’adeguata sanzione”- ha affermato il ministroCarfagna. “Se consideriamo che in base alle statistiche diffuse dalMoige, solo il 19% dei genitori afferma di essere in grado di affiancaresempre i propri figli durante la navigazione in internet, ci rendiamosubito conto dei potenziali pericoli”.

S. B. D’A.

Per cercare di contrastare il feno-meno del bullismo una nuovaproposta ministeriale apre alla

possibilità di installare a scuola circui-ti di telecamere. Come la mettiamocon la privacy?

E poi, quali sarebbero le conse-guenze possibili?

Le ipotesi positive prevedrebberoche i ragazzi, sapendo di essere visti–e quindi esposti a sanzioni certe–, in-terrompessero i loro cattivi comporta-menti. Nella migliore delle ipotesi an-drebbe proprio così. Ma i due ragazzidi Genova che nel mese di febbraio sisono ripresi con i telefonini mentre sidavano fuoco insinua il dubbio le-gittimo che possa aversi, all’opposto,un effetto moltiplicatore.

Ecco che a questa proiezione otti-mistica se ne contrappongono imme-diatamente altre. Alcune riguardano iragazzi, ma anche gli adulti sono incausa.

Prima proiezione - Ragazzi incerca di notorietà e impermeabili all’i-dea di sanzione si esibiscono volonta-riamente davanti alla telecamera comedi fronte alla ripresa di un telefonino,col vantaggio certo di sapersi guarda-ti. I giornali locali o nazionali, le tv, imagazine on line completeranno l’o-pera amplificando definitivamente le

irregolarità commesse in ambito sco-lastico. Questo per un po’ di tempo.Poi passerà la moda e parrà normaleche i ragazzi girino con il coltello intasca. I loro eccessi non faranno piùnotizia e dovranno forse inventarnealtri.

Seconda proiezione - Portati a sfi-dare gli adulti e le loro regole, gli stu-denti alzano la posta, rompono a sas-sate la telecamera e si sbizzarrisconosui più deboli senza più freni. Cosìbullismo e vandalismo finalmente siuniscono, con la soddisfazione di tantiopinionisti che non hanno mai saputo

quale fosse la differenza tra una cosa el’altra.

Terza proiezione - Per quantesiano le telecamere funzionanti, nonsaranno mai dappertutto. Anche ilsistema di sorveglianza meglio orche-strato avrà sempre una smagliatura.Così tutto avverrà nel cono d’ombra.Con la certezza dell’impunità per chicommette prepotenze, perché nessunopuò esibire prove contro di lui, e nel-l’indifferenza degli adulti, perché sequalcosa fosse accaduto le telecamerelo avrebbero ripreso.

Quarta proiezione - Questo riguar-

da gli adulti. Per gli insegnanti l’ideadi essere visti dal dirigente scolastico,dai colleghi o dai genitori sarà permolti una gogna senza fine. Salteran-no equilibri, rispettabilità.

L’ultima proiezione - ancora pen-sando agli adulti. La telecamera di-venta il grande alibi che autorizza asmettere di guardare. La lucina rossa èaccesa, ci pensa lei a registrare. Nonc’è bisogno di tenere gli occhi aperti.

O forse sì, onde evitare - succe-desse un fattaccio - l’imputazionelegale per il docente distratto che hatrascurato i propri doveri di educatore.

Ah, già… “di educatore”!Parrà inconcepibile ma se c’è una

fragilità che tanti ragazzi hanno, è pro-prio quella di chi non si sente visto dai“grandi”. Questi giovani sono al cen-tro di aspettative intrecciate, esistonocome consumatori, come autori diperformance e come ambasciatori del-la cultura familiare, ma difficilmentesentono che gli adulti sono lì proprioper loro, non per accontentarli ma perascoltare i loro desideri. E allora vienevoglia, davvero, che nelle scuole ci sialleni a guardare, non a spiare. A guar-dare con occhi umani. Forse questoconsentirebbe di ridurre il bullismo ela violenza.

Luigi Conte

Telecamere a scuola?

Decreto legge per proteggere i minori anche sul webIntrodotto il reato di adescamento

di minore a scopi sessuali

Novità per i libri scolastici

risorse dei Fondi strutturali europei. La Regione Puglia, per esempio, con l’impegnodell’assessorato alla trasparenza e alla cittadinanza attiva di Guglielmo Minervini, hadato vita a migliaia di “Prestiti d’onore” e poi al percorso di “Bollenti spiriti”, sempreper sviluppare l’intrapresa giovanile, e bloccare la fuga dei cervelli.

Il terzo fenomeno importante è il consolidamento in tutti i territori del Mezzo-giorno della Legge quadro nazionale (la 328 del novembre del 2000) per il sistemaintegrato dei servizi sociali. La Regione Puglia, con l’impegno dell’assessore alla soli-darietà Elena Gentile, si sta dotando di un sistema di servizi sociali moderno e inte-grato, che promuove una partecipazione dal basso attraverso il coinvolgimento di tuttii soggetti della società civile e dei singoli cittadini e volontari. Quando il sistema andràa regime, porterà anche un incremento deciso dell’occupazione.

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Marzo 2009 13MEDIA

Nel 2006, la classifica sulla li-bertà di stampa stilata dall’au-torevole istituto americano

House of Freedom (in italiano Casadella Libertà, per chi volesse godernel’ironia…), piazzava l’Italia in settan-tanovesima posizione, a parimeritocon il Botswana.

La notizia non era stata, come sidice in gergo, strillata in prima pagina,anche perché chi avrebbe dovuto farloera proprio quel mondo dell’informa-zione che la classifica aveva definito“parzialmente libero”. Che è un po’come dire “parzialmente onesto” o“parzialmente giusto”. Non significanulla.

Solo un modo un po’ più gentileper indorare la pillola di una veritàimbarazzante, tanto più per un paeseche siede al tavolo dei grandi del G8.

Dopo due anni la situazione èmigliorata, siamo balzati al sessanta-cinquesimo posto e quel “parzialmen-te” è sparito. Tuttavia continuiamo adarrancare a quaranta lunghezze edoltre da paesi come Inghilterra,Germania o Stati Uniti.

Perché? Cosa ci manca per esserecome i nostri colleghi europei o d’ol-treoceano?

È sempre in ballo l’annosa e mairisolta questione del conflitto di inte-ressi, ma non è sufficiente da sola arelegarci nelle retrovie di questa clas-sifica.

La legge sulle intercettazioni indiscussione in Parlamento, ad esem-pio, prevedeva, nella sua prima stesu-ra, il carcere per i giornalisti rei dipubblicare gli atti dei processi. Allafine si è giunti ad uno striminzitocompromesso, con la possibilità dipubblicare solo le sintesi degli atti, esolo qualora questi siano stati messi adisposizione dalle parti.

Probabilmente il prossimo anno lanostra posizione in classifica scenderàdi nuovo, ma abbiamo sfiorato la cata-strofe e ci troviamo nelle condizioni ditirare un sospiro di sollievo.

Del resto anche il giornalismo“tiene famiglia”, e la precarietà dellecondizioni lavorative unito alla dimi-nuzione delle garanzie costituiscononuove ragioni per restare allineati ecoperti, per non uscire dal coro. Il pro-blema dell’autocensura limita lanostra libertà di informare molto piùdi qualsiasi editore, e relega i giornali-sti a impiegati delle notizie, con diret-tive da seguire e divieti d’accesso

puntellati lungo il percorso.Con le televisioni allineate e

arroccate su posizioni sempre più de-finite e i giornali troppo impegnati arisolvere i loro problemi economiciper pensare ad altro, la verità dei fattisi è presa una lunga vacanza, e riappa-re come un vecchio zio trascurato edimenticato in piccole isole felici che,involontariamente, fanno il gioco del

potere, dando al pubblico la sensazio-ne di un pluralismo e di un’indipen-denza che in realtà non esistono più.

Le speranze si chiamano Internet,giornalismo diffuso (cioè fatto daglistessi utenti), web tv.

Troppo poco per un paese che hatanto bisogno di verità, e ne ha biso-gno ora.

Sergio De Cataldis

I bavagli della libertà di stampa

Il mondo dell’informazione è in rapida evoluzione,ma intanto il giornalismo sta morendo

Gli occhi elettronici che seguono i nostri passi

Icittadini di New York sanno che un occhio elettronico li riprende ogniduecento metri, che si riducono a soli quindici nel quartiere di Manhattan.In pratica, ogni venti passi una nuova telecamera sta inquadrando ogni

istante della loro esistenza in pubblico.È proprio grazie a questi strumenti se si sono riusciti ad individuare e

punire molti crimini commessi nella Grande Mela,ma la sensazione di convivere con un GrandeFratello praticamente ubiquo lascia ancora sgomen-ti molti amanti della libertà personale.

Una regola non scritta prevede che a qualsiasiaumento della sicurezza corrisponda una equivalen-te diminuzione della libertà. Lo si è visto chiara-mente durante il periodo successivo agli attacchidell’11 settembre, quando spiare e controllare ognicosa sembrava l’unico mezzo di prevenzione possi-bile. Da quel giorno non molte cose sono cambiate,anzi nuovi strumenti hanno, a volte in maniera inconsapevole, aumentato lanostra sindrome da accerchiamento.

Ultimo in ordine di arrivo è un nuovo sistema di mappatura di Google,chiamato “Street View”. Già arrivato nelle grandi città italiane, si tratta di unamacchina che gira e riprende per strada, a 360 gradi, la città come è in quelmomento. In questo modo i tecnici hanno potuto poi ricostruire uno scenariovirtuale in tre dimensioni che è possibile visitare interattivamente dal propriocomputer. Ma la vita di tutti i giorni spesso ci coglie in situazioni imbaraz-zanti. Così i visitatori del sito hanno iniziato a segnalare scene in cui i prota-gonisti venivano colti mentre espletavano i loro bisogni dietro un’automobi-le, nel momento esatto di una caduta accidentale o svenuti ad un angolo distrada. Alcuni di loro si sono addirittura riconosciuti in queste situazioni, opeggio ancora sono stati riconosciuti da amici e conoscenti.

Il nemico ti spia, si diceva un tempo, ma oggi i rischi maggiori sembra-no arrivare proprio dagli amici.

Dal reality al fantasy show

Quando nel ‘65 Elio Petridiresse “La decima vittima”,non poteva immaginare che

quella storia in cui si dava sfogo allaviolenza individuale con una cacciaall’uomo, come show televisivo,potesse un giorno avvicinarsi allarealtà. Vittime e carnefici si uccide-vano sotto lo sguardo attento di unpubblico cinico. Oggi non siamoancora arrivati all’omicidio in diretta,ma alla morte e al dolore, sì. I realityshow, nati come un esperimentosociologico che voleva riprendere lavita quotidiana della gente comune,ha invaso ogni rete. Prendendodiverse forme, e non essendo più unreport reale della quotidianità, domi-nano la televisione pubblica quantoquella privata. Dal Grande Fratelloall’Isola dei famosi, dalla Talpa allaFattoria, scene di isterismo, lacrime erivalità poco costruttive, sono entratinella mente degli italiani, e non solo,distraendola dalle problematichesociali.

Tutto fa audience: malattia, tragi-che notizie date in diretta ai parteci-panti dei reality accrescono notorietàe prendono la pancia dello spettatore.

In Italia, nell’ultimo mese ungrave dolore si viveva in diretta tv.Eluana Englaro, suo malgrado coin-volta in sistemi mediatici cinici emeschini, è morta. Tutte le tv italianene parlavano, ma Mediaset, reginadei reality, decideva di mandare inonda il Grande Fratello, ignorando larichiesta di Matrix di cambiare laprogrammazione per parlare di undramma di una donna e della suafamiglia, ma anche di una scelta eticadiscussa politicamente. Il pubblicoaspettava di vivere la sventura di unqualsiasi partecipante del GrandeFratello che quella sera sarebbe statoeliminato dal gioco. Dunque, sembraquesto il messaggio: lo spettacolo vaavanti, mentre la crisi economicaimpazza, mentre la politica decide,meglio distrarre che spiegare.

Laura Mangialardo

Il reality show, nato come esperimento sociologico, èormai diventato specchio di una realtà che si muove

solo dietro ad un copione

Marzo 2009 – Anno IV - n.30Iscritto al n. 916 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 24/01/2006

Redazione: Serenella Pascali, Sergio De Cataldis, Valentina D’Amico, Silvana Sarli, Luigi Conte, Donato Melcarne, Mimina Sergi, Michela Santoro, Sara Mannocci,

Sara D’Arpe, Daria Caione, Luca Spagnolo, Laura Mangialardo

Mensile delle associazioni di volontariato della Provincia di Lecce

Direttore Responsabile: Luigi Russo

sede: Centro Servizi Volontariato Salento - via Gentile, 1 - LecceTel. 0832.392640 – Fax 0832.391232 – Direttore: 3356458557

Stampa: SERAFINO ARTI GRAFICHE - TRICASE Tel e Fax 0833 541866

[email protected]

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Con la definizione degli stan-ziamenti e la procedura di dis-tribuzione di 742mila euro a

sei parchi naturalistici del Salento è inpiena fase di attuazione il Piano pro-vinciale per l’Ambiente inserito nel-l’ambito del programma regionale ditutela ambientale (Legge 17/2000 art.4 e 5). Il Piano Parchi provinciale, cheservirà a migliorare la fruizione e lagestione delle aree parco, è stato sud-diviso in tre linee di intervento, con404mila euro destinati ai progetti diconservazione e fruizione, 138milaalla tabellazione e alla cartellonistica,150mila euro per le prime misureantincendio e 50mila per la redazionedei piani antincendio. Per la ripartizio-ne delle somme si è tenuto conto del-l’estensione territoriale dei sei parchi:si tratta del Parco Regionale Bosco ePaludi Di Rauccio, gestito dal

Comune di Lecce, che ha un estensio-ne di 239 ettari, del Parco Regionaledi Porto Selvaggio e Palude delCapitano, del Comune di Nardò, cheoccupa un area di circa 1.000 ettari;dei “neo-nati” Parco della CostaOtranto- Santa Maria di Leuca, estesoper 37 km e che interessa i Comuni diOtranto, Santa Cesarea Terme, Castro,Diso, Andrano, Tricase, Triggiano,Corsano, Alessano, Gagliano del Capoe Leuca, del Parco del Litorale diGallipoli e Isola di Sant’Andrea, delComune di Gallipoli, di 289 ettari, delParco del Litorale di Ugento, delComune di Ugento, di 757 ettari, eParco Marino di Porto Cesareo, delComune di Porto Cesareo, di 22 ettari.

“L’obiettivo del Piano- ha dichia-rato l’Assessore all’Ambiente e Terri-torio, Gianni Scognamillo, - è quellodi rendere i parchi visibili in modo

che possano essere fruibili, di realiz-zare interventi per una corretta gestio-ne e per la messa in sicurezza con larealizzazione all’interno dei parchidelle principali misure e la redazionedi piani antincendio.

Per i parchi di più recente istitu-zione, è stato necessario attendere ilpiano di organizzazione delle aree.Relativamente al Parco di Otranto-Leuca, un mese fa è stato istituito un

consorzio, con sede ad Andrano, glialtri parchi, Gallipoli, Ugento e PortoCesareo, sono gestiti dai singoliComuni”.

A Porto Selvaggio, che riunifica inun unica area il parco naturale attrez-zato già istituito nel 1980 e l'area natu-rale protetta della Palude delCapitano, e comprende tre siti di inte-resse comunitario (SIC) Torre Uluzzo- Torre Inserraglio - Palude delCapitano, e numerose aree di interessearcheologio e paleontologico, i lavoridi intervento sono iniziati nei giorniscorsi, e si spera di riuscire a ultimarliper il via della stagione estiva.

Si. Sa.

Marzo 2009 14

Depuratori, al via le richieste di rimborso ai Comuni

Il rimborso dei canonidi depurazione ai cit-tadini perché i depu-

ratori non erano allac-ciati o perché l’impiantoera disattivo, dovrà av-venire solo su istanza diquesti ai vari Comuni.Questo è stato ribaditodalla sezione regionaledi Controllo della Cortedei Conti del Molise,con il parere n. 3/2009.Per la Corte, gli EntiLocali hanno incassatoqueste somme “sine causa” edessendo un indebito oggettivo, èlegittima la richiesta di restituzioneda parte dell’utente. Essendo unindebito, è però necessaria l’espres-sa richiesta di restituzione da partedei cittadini, che sono inoltre tenutia presentare una prova dell’avvenu-

to pagamento. Le amministrazioninon potranno quindi procedere auto-nomamente alla restituzione. Sullesomme da restituire, la Corte hainoltre precisato che sono dovuti aicittadini solo gli interessi legali enon la rivalutazione monetaria, inquanto non è ipotizzabile alcun ille-cito.

I parchi naturali più belli da visitareIn fase di attuazione il piano ambientale della Provincia di Lecce

Non ci saranno restituzioni autonome ai cittadini

Portoselvaggio-Nardò

AMBIENTE

Partecipato e puntuale il Forumsulle discariche Abusive orga-nizzato dal Comune di Alessano

il 27 febbraio in collaborazione con ilCSV Salento, SOS Costa Salento,Coppula Tisa e le testate giornalisticheVolontariato Salento, Mondoradio ePaese Nostro. Hanno partecipato tuttii sindaci, o loro rappresentanti, deicomuni dell’Ato LE3, l’assessore pro-vinciale all’ambiente Gianni Scogna-millo, i rappresentati della PoliziaProvinciale, della Forestale, dellevarie Polizie municipali e delle prote-

zioni civili, le ditte che smaltiscono irifiuti e soprattutto numerosi volontarie cittadini.

La metodologia di lavoro delForum si è definita in tre momenti:esame del problema, individuazionedelle responsabilità, ricerca di modali-tà di intervento, realizzazione di unpiano strategico che coinvolga tutti isoggetti. I dati presentanti sono statiimpressionanti: in un anno vengonoraccolti in media 437 mila kg di mate-riale inerte di costruzione e demolizio-ne, 145 mila kg di rifiuti organici, 29

mila kg di scarti vegetali, 29 mila kgdi manufatti di amianto, ecc. Una veraazione di contrasto di questo problemadeve tenere certamente in conto lanecessità di rispondere alle emergenze(bonifica, pulizia), ma soprattuttodeve creare le condizioni anche cultu-rali per modificare i comportamentiillegali, attraverso campagne di infor-mazione e formazione mirate ai diver-si soggetti: i semplici cittadini, le pic-cole ditte artigiane.

Alla luce del dibattito che ne èscaturito e delle problematiche emersesono state individuate alcune azioniconcrete da intraprendere su tutto ilterritorio.1. Questione inerti. L'80% per cento

della superficie di una discaricaabusiva è interessata da deposito dimateriale inerte proveniente dagliscarti di demolizione e ristruttura-zione edilizia. Ci sono solo 9 discariche in perquesto materiale in tutta la provin-cia, pertanto occorre creare delle

isole ecologiche più vicine, tenden-zialmente una in ogni comune.

2. Questione rifiuti speciali (gomme-batterie-materiale elettronico, ecc).Ci vuole maggior controllo, daparte degli organi di vigilanza, pres-so le aziende produttrici per verifi-care il regolare smaltimento deirifiuti speciali.

3. Questione Rifiuti solidi Urbani(RSU) – Occorre coinvolgere leassociazioni di volontariato e i citta-dini nella raccolta differenziata delmateriale riciclabile e nella sua ven-dita diretta alle aziende di riciclag-gio nazionali: il ricavato può essereutilizzato per la bonifica di ulterioridiscariche e per il sostentamentodelle associazioni e per campagnedi sensibilizzazione.

4. Questione amianto: continuare ilProtocollo di intesa con le aziendeautorizzate per la raccolta e smalti-mento dell'amianto a prezzi compe-titivi.

A. Carbone

Discariche abusive: istituzioni evolontari verso azioni concrete

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Marzo 2009 15

Un freddo atipico abbracciava Copertino,mentre il Presidente della Regione, NichiVendola, scopriva la targhetta del nuovo

sportello per l’integrazione e la tutela dei migranti,presente nella cittadina. Le parole del Presidente,durante l’inaugurazione del Centro, hanno sottoli-neato gli antichi aspetti della cultura salentina, con lasua natura di terra d’accoglienza. Ma hanno anchesottolineato, come rancori xenofobi, dettati sia dal-l’azione mediatica che da quella politica, stianorianimando fantasmi razzisti in un’ Europa e un’Ita-lia, già tristemente protagoniste di episodi simili.

“Risulta particolarmente importante indicareche, secondo i dati forniti dagli uffici anagrafe deiComuni dell’Union 3 ed aggiornati al 2006, gliimmigrati regolari presenti sul nostro territorio,sono circa 960 – sostiene il presidente del Centro,Gianmarco Negri –. Effettuando una valutazionecomparata delle varie attività economiche deiComuni che costituiscono l’Union 3, si nota comenell’ambito territoriale di riferimento, i settori eco-

nomici e produttivi prevalenti sono riconducibiliall’agricoltura ed al turismo. Questa tipicità hacomportato che, nel tempo, un forte numero dimigranti si sia stabilito sul territorio, trovandolavoro principalmente come braccianti agricoli,manovali, colf. Come si evince dai dati forniti dagliUffici Anagrafe, sono numerosi i migranti chehanno deciso di risiedere stabilmente sul territo-rio”. I problemi più gravi per i migranti, secondol’analisi effettuata ai fini dell’attività dello sportel-lo, interessano l’accesso ai servizi erogati nel terri-torio, le difficoltà burocratiche nel rinnovo dei per-messi di soggiorno, l’alloggio, lo sfruttamento dellavoro e non ultima la difficoltà di integrazione.

Gradualmente però, oltre alla crescita delnumero dei migranti, si può registrare l’aumento diuna presenza femminile nei flussi migratori. Datosignificativo, questo, poiché riguarda un target par-ticolarmente vulnerabile allo sfruttamento da partedi datori di lavoro privi di scrupoli. Le donneimmigrate, costituiscono, infatti, una categoria

estremamente debole poiché sono oggetto di unadoppia discriminazione basata sull’origine etnica esul sesso. Secondo la coordinatrice del progetto,Anna Cordella, “è’ necessario garantire una digni-tosa soluzione alle numerose problematiche delledonne immigrate, prima tra tutte quella della salu-te, con particolare riguardo alle gestanti, alle par-torienti e ai neonati. Il rispetto per i nascituri dia lasperanza di realizzare il progetto per un avvenirecomune anche per chi viene da un passato diverso”.

Laura Mangialardo

E'iniziata il 1° marzo e siconcluderà a maggio "Iti-nerario Rosa 2009”, il for-

tunato e ricco calendario di iniziati-ve e manifestazioni di carattere cul-turale, sociale, artistico,sportivo,giunto all’undicesima edizione epromosso dal Comune di Lecce,Ufficio Cultura. La rassegna mira avalorizzare il ruolo sociale e cultura-le della donna nei vari settori delladinamica sociale. Il progetto vedecoinvolte le associazioni femminilipresenti sul territorio che progettanoe realizzano, con il concorsodell'Amministrazione Comunale,varie iniziative volte a mettere inevidenza le capacità e l'impegnodelle donne utilizzando contesti digrande pregio storico ed architetto-nico della città. Spazio quindi a con-vegni e dibattiti riguardanti, mostre,spettacoli, manifestazioni sportive,laboratori. Sono ormai 60 le associa-zioni che partecipano al programma,del quale vi segnaliamo:20 MARZOConferenza “La Donna e l’ Islam –verità e pregiudizi”, Sala UTE Castello Carlo V ore17.30 a cura dell’ ANDE21-29 MARZOMostra fotografica “Il Dono”, sen-sibilizzazione al tema della dona-zione di sangue del cordone ombe-licale. Bastione Castello Carlo V.Orari: 17.00-21.00 - giorni festivi epre-festivi anche 10.00-13.00, acura del Comitato un Cordone perla Vita.25-28 MARZOEsposizione di manufatti realizzatidalle ragazze inserite nei program-mi di recupero. Libreria ERGOT,p.ta Falconieri orari: 18.00-20.30

31 MARZO“In ricordo di Renata Fonte- Il co-raggio delle donne” Voci di donne,omaggio nel XXV anniversariodella sua morte. Sede Ass. DonneInsieme, Via S. Maria del Paradiso12 (ex Cons. S. Anna), ore 11.00 1-5 APRILEMostra “Donne di Weya”. BastioneCastello Carlo V , orari: 17.00-20.002 APRILEConferenza “Donne migranti inTerra d’Otranto”, Sala conferenzeCastello Carlo V, ore 17.303 E 9 APRILEV edizione “Invito alla scrittura”. Salaconferenze ex Conservatorio S. Anna3 aprile -Tavola Rotonda “Oltre ilrelativismo: alla ricerca di mondipossibili, verso La città della gioia”ore 18.009 aprile -Laboratorio di scrittura-“Gestire se stessi per danzare lasperanza, tra sentimenti e sognabi-lità” ore 18.00. Info 347.0703290-0832 398374-0832.256997.

“Occorre più ascolto per tutti”Inaugurato a Copertino il nuovo centro per l’inclusione sociale dei cittadini immigrati. I problemi principali l’accesso ai servizi e le difficoltà burocratiche

Nichi Vendola

L’UNICEF racconta leemergenze del pianeta

E’da poco statodiffuso il Rap-porto sull’in-

tervento umanitario 2008dell’Unicef, creato conl’intento di fare un appel-lo ai suoi donatori infavore dei bambini e delledonne colpiti da emer-genza umanitaria.

Ogni anno il rapportoinquadra le situazioni più disastrose cheil pianeta si trova ad affrontare, dallecalamità naturali alle tragedie causate daconflitti e instabilità politiche, fino agliaumenti incontrollati di cibo e petrolio.Una sorta di gigantesco report su quelloche non va, sulle situazioni verso lequali troppo spesso i mezzi di informa-zione tradizionali abbassano lo sguardo,come in un gesto di impotente resa.

Soltanto nel 2008, una devastantestagione degli uragani ha colpito iCaraibi, dei terremoti catastrofici si sonoverificati in Cina e in Pakistan, sulMyanmar si è abbattuto il peggior ciclo-ne della sua storia, e ci sono state inon-dazioni e frane nell’Asia meridionale,nonché siccità e inondazioni nel Cornod’Africa.

Anche le situazioni umanitarie sonopeggiorate, soprattutto nel caso di diver-se emergenze prolungate e ancora incorso, tra cui la ripresa dei combatti-menti nella parte orientale dellaRepubblica Democratica del Congo e ilpeggioramento delle condizioni di insi-curezza alimentare nello Zimbabwe.

Il rapporto comprende in totale 36paesi nelle sei regioni UNICEF, cercan-

do di mettere in evidenza soprattutto levittime silenziose e più indifese di ognicrisi, le donne e i bambini.

I fondi necessari per interveniresuperano il miliardo di dollari, superan-do di gran lunga il bilancio dello scorsoanno. Questo perché la maggiorpartedelle emergenze si prolungano da moltianni, aggravando ulteriormente la situa-zione e richiedendo sforzi ancora mag-giori per porvi rimedio.

Più della metà dei fondi raccoltigarantirà la continuazione del sostegnodell’UNICEF alle cinque principali ope-razioni umanitarie nel mondo, ossiaquelle che si svolgono nella RepubblicaDemocratica del Congo, in Somalia, nelSudan, in Uganda e nello Zimbabwe.

Gli appelli dell’UNICEF, nel 2007,hanno prodotto un volume di donazionipari a seicento milioni di dollari, copren-do così circa il settanta per cento del fab-bisogno.

Anche quest’anno c’è bisogno dellastessa gara di solidarietà, per chi volesseprenderne parte è sufficiente collegarsial sito www.unicef.it.

Sergio De Cataldis

Percorsi al Femminile

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Marzo 2009 16

La prima rivista femminile ita-liana su cd: è “Donne del Sud”,giornale di arte, moda, eventi,

cultura, attualità nata con l'intento di“dar voce, spazio e speranza a tutte ledonne che vorrebbero trasformare leproprie aspirazioni in realtà evitandoche il loro essere artistico finisca nelcassetto dei sogni”, si legge nel blogdella rivista (www.donnedelsud.splin-der.com). Il progetto è partito circa unanno fa su iniziativa di Tiziana Lezzi,stilista leccese, fondatrice del CentroAccademico ModArte e promotricedel progetto “Moda Solidale”. “Que-sta rivista nasce con l'intento di rac-

contare storie di donne, fare spazioalle esperienze di vita nelle situazionipiù varie – sottolinea Tiziana Lezzi –evitando che le aspirazioni, le abilità, isogni, rimangano penalizzati soprat-tutto a causa della nostra collocazionegeografica, o chiusi tra le strette muradomestiche. La pubblicazione della ri-vista su supporto magnetico nasce dalsentire ‘stretta’ la carta stampata, edalla necessità di avere molto spazio adisposizione anche per ospitare videoe opere d'arte”. Numerose e diversifi-cate le aree di interesse su cui la rivi-sta, attraverso il cd, concentra la pro-pria attenzione, per promuovere, por-

tare all'attenzione le iniziative, i pro-getti, gli eventi sul territorio. Spazioquindi a lavoro e formazione, salute,benessere alla famiglia, cucina, almondo delle associazioni e della soli-darietà, all'arte, alla cultura e all'attua-lità. Il “Premio Donna del Sud”, inve-ce, è il riconoscimento che la rivistaattribuisce a personalità femminili delterritorio che si siano particolarmentedistinte per il loro impegno. “Sarà atti-vata anche una nuova rubrica medicain collaborazione con l'Asl – aggiungeLezzi – rivolta alla cittadinanza nelsuo complesso e orientata a far emer-gere quello che funziona e quello che

invece manca sul fronte sanitario”.“Donne del Sud” fa spazio anche all'u-niverso maschile attraverso le rubri-che “Un uomo tra noi” e “Un ragazzotra noi”, che vogliono portare alla lucecapacità ed abilità artistiche. Un settore fondamentale è anche quel-lo delle azioni concrete di solidarietà.Le alunne del Centro AccademicoModArte confezionano capi di abbi-gliamento per donne e bambini, pre-sentati e venduti attraverso sfilate, e ilcui ricavato viene destinato a sostene-re progetti di solidarietà. Un esempio?Un macchinario per l’analisi dei neisulla pelle sarà donato al reparto onco-logico dell'ospedale di Lecce. “Donne del Sud” viene al momentodistribuito attraverso esercizi conven-zionati, indicati nella rivista, ma l’in-tento è allargare la rete facendo spazioalle edicole.

Sara Mannocci

La mission dell’associazione culturaleContemporary Art Addiction consistenella promozione umana attraverso

l’arte e con l’“Ecologico International filmFestival”, sua diretta emanazione, è comin-ciata un’opera di sensibilizzazione pubblicaal tema della tutela dell’ambiente.

La domanda infatti, che l’associazione ri-volge a se stessa e al pubblico è “Cosa possofare per il mio pianeta?”. Roberto Quarta, pre-sidente dell'associazione, si è rivolto agli stu-denti dell’Istituto d’Arte “Toma” che hannopartecipato alla cerimonia di consegna al re-sponsabile del Centro regionale per i servizieducativi e culturali di Nardò, Mauro Vaglio,dell’archivio dell’Ecologico Film Festival.Quarta ha ricordato come le vecchie genera-zioni hanno rubato all’ambiente e purtroppocontinuano a farlo, sfruttando continuamentematerie prime e non rispettando la natura. Maprima o poi tutto finisce e bisognerà trovare lesoluzioni. Per questa ragione, il presidentedell’associazione che da tempo si occupa dipromuovere un’educazione ecologica attra-verso i documentari, ha invitato i giovani aripensare insieme al mondo, a far ripartire unnuovo modo di vivere la natura.

L’invito viene anche dall’assessore pro-vinciale all’ambiente, Gianni Scognamillo, ilquale con entusiasmo ha partecipato all’in-

contro in vista di una ricostruzione della cul-tura ambientale. L’assessore si è rivolto airagazzi, artefici del futuro. “È difficile infattifar cambiare abitudini ad un adulto – ha ricor-dato Scognamillo – ma le giovani generazio-ni sono predisposte ad acquisire nuovi com-portamenti”. La cultura, infatti, non è soloquella che si apprende sui libri, e da oggi, igiovani neretini e non solo, hanno la possibi-lità di usufruire di un nuovo strumento educa-tivo più vicino al loro linguaggio: le immagi-ni dei film ecologici.

“Aiutateci ad aiutarvi – è stato l’invitodell’assessore – perché il futuro è vostro e segestiamo male la contemporaneità sarà diffi-cile avere miglioramenti futuri”. Non per ulti-mo l’assessore comunale, Mino Natalizio, haesortato i ragazzi a non farsi bombardare da“inutilità mediatiche”, bensì a sfruttare questonuovo contenitore di cultura e ambiente perpoter vivere al meglio soprattutto i nostri luo-ghi. “Bisogna pensare – ha dichiarato Natali-zio – che sono i parchi a dover dettare le rego-le intorno a sé”. In questa nuova ottica, sia leamministrazioni provinciali e comunali, chel’associazione e il Centro regionale per i ser-vizi educativi e culturali si stanno muovendoinsieme entrando direttamente nelle scuole,luogo di nascita del nuovo mondo.

Laura Mangialardo

Arte, moda, solidarietà: un cd per fare spazio all'universo femminile“Donne del Sud” è la prima rivista femminile in Italia su supporto magnetico

E’aperta a tutti e in particolare a tutte le donneimmigrate della provincia di Lecce e di Puglia ilProgetto “BIKALORO”, la campagna di comu-

nicazione, di informazione e sensibilizzazione sui rischidelle Mutilazioni genitali femminili e sui diritti delle donnee delle bambine. Il progetto della Lega Italiana per la Lottacontro l’Aids, sede di Lecce, nasce in collaborazione conlo Sportello immigrazione Salento e l’Istituto di CultureMediterranee della Provincia di Lecce, con il contributodella Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimentoper le Pari Opportunità, e con la partnership degli assesso-rati provinciali alle Pari opportunità e al Mediterraneo,dell’Asl Lecce, dell’Ordine locale dei medici e dei chirur-ghi, del Cinit Cineforum Lecce, di Senza Frontiere soc.coop., di Paz soc. coop, dell’associazione culturale albane-se Vellazerimi (Albania), dell’associazione cittadiniSomali ed Etiopi, di Arte Brasil, Mijikenda Cultural (Ke-nja), dell’associazioni Centro Multiculturale Etnos, Guy GiIl Baobab e Diaspora.

Sono almeno 30 mila le donne e le bambine infibulatein Italia e anche se le mutilazioni genitali femminili sonovietate dalla legge italiana, proibire spesso non è sufficien-te. Perchè proprio a Lecce? Il progetto nasce in una terracaratterizzata da un’alta incidenza di immigrati: oltre10.000 cittadini immigrati regolari (si stima che quelli irre-golari siano quasi il doppio). I recenti Stati Generalisull’Immigrazione organizzati dalla Regione Puglia hannovisto la città di Lecce quale laboratorio di proposte per unanuova politica dell’immigrazione, più attenta ai diritti e piùinclusiva. Il programma prevede: il 4 aprile, ore 10 a Leccec/o Palazzo Cezzi Tamborrino (centro storico Lecce), ilConvegno “Bikaloro – riflessioni sulle mutilazioni genita-li femminili”; una serie di appuntamenti, il 5, 12, 19, 26marzo, a cura di Cineforum Cinit c/o Cinema Santa Lucia,a partire dalle ore 19.30. Per informazioni ulteriori sullacampagna si può contattare il numero 0832-246800, a di-sposizione il sito www.bikaloro.com.

Bikaloro a Lecce perdifendere le donne

Educare alla naturaCosa posso fare per il mio pianeta? Con l’Ecologico Internationalfilm Festival un invito ai giovani per ripensare insieme il mondo

Cerimonia all’Istituto d’arte “Toma”