30° DELLA La CONFUSIONE - Prospettive - settimanale ... · sperimentare nuovi codici comunicativi...

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“L ’informazione è radicalmente cambiata, il giornalismo classico non esiste più, il nuovo modello si fonda sulla con- divisione delle fonti e delle notizie e mette in que- stione la relazione tra coloro che le danno e coloro che le ricevono”. Ne è convinto padre Francesco Occhetta, scrittore della rivista “La Civiltà Catto- lica” e consulente ecclesiastico dell’Unione catto- lica della stampa italiana (Ucsi). Intervenendo come relatore al XXI master di aggiornamento del- la Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), dedicato a don Alfio Inserra, iniziato a Siracusa il 20 settembre e concluso il 23 a Palermo, padre Occhetta ha spiegato che la “sfida comunicativa” che attende i giornalisti e, in particolare, quelli cat- tolici è “oggi più che mai aiutare le persone ad ave- re elementi validi per analizzare la realtà”. Il diret- tore di Civiltà Cattolica si è soffermato in partico- lare sulla necessità di comunicare bene. “I media, che con ragione vengono definiti il quarto potere, hanno il dovere di curare la qualità dell’informazio- ne e la sua credibilità. Dobbiamo essere però consapevoli che si è credi- bili non se si è creduti, ma se non si è falsificabili. Una buona informazione ha la capacità di vedere lontano, fino a dove c’è un uomo che soffre e non riesce a parlare. Informare bene vuol dire raccontare sempre la verità. Una verità che è a servizio del bene comune. Se ciò non avviene si degenera in forme di giornalismo dannose, servili o ‘verbalmen- te violente’. In questa logica, la stampa cattolica - anche se caratterizzata a volte da strumen- ti poveri e semplici - può riaffermare il valore dell’informazione come “relazione attenta e costante con i problemi del terri- torio, per raccontare la vita della gente, discernere i problemi che emergono e comprendere i valori che tengono insieme il Paese”. Mentre oggi sembra che i gran- di media non abbiano interesse a recepire le informazioni del territorio, distratti da notizie volte, strumentalmente, ad avvalo- rare ragioni di parte. Una scelta che svuo- ta di vita il loro comunicare. Concludendo il suo intervento ha voluto puntare qualche riflettore anche sul mondo giovanile. Oggi in un contesto economico-finanziario in cui questa generazione di giovani sembra ormai esse- re stata tagliata fuori da prospettive occupazionali, “bisogna sviluppare la capacità di fare rete e di sperimentare nuovi codici comunicativi per le nuove generazioni. È importante anche che la Chiesa e le redazioni siano palestre gratuite per i giovani giornalisti, curando la formazione di essi. Una formazione permanente e continua a livello spirituale e culturale”. ® A PAGINA 7 Il Contrammiraglio DE MICHELE AL VILLAGGIO SAN GIUSEPPE D alle pagine di questo set- timanale la scorsa setti- mana si lamentava la scarsa sensibilità del governo regionale della Sicilia per il rispetto di giornate particolarmen- te care alla tradizione cattolica che ancora oggi sempre più si ripropone come collante di una società, quella isolana, che ormai rassegnata ha perso ogni ambizione in un futuro migliore dove ognuno riesca a dare corpo alle proprie aspirazioni di vita dignitosa. Ecco che a rendere anco- ra più confuso il quadro ci pensa il ministro Profumo con la sua ultima esternazione sull’insegnamento del- la religione cattolica (Irc). Perché adesso? Lo stesso ministro, non molto tempo fa, ha firmato un’inte- sa con la Conferenza episcopale ita- liana sulle nuove indicazioni didat- tiche per l’Irc nelle scuole superiori (oltre a un’altra sulla qualificazione dei docenti) che tengono certamen- te conto dell’attenzione alla società multietnica, della conoscenza e del rapporto tra le religioni. Quei temi che, secondo le ultime esternazioni, renderebbero invece l’Irc inadeguato e da rivedere. Già a Torino, la settimana scorsa, alla festa di Sini- stra, ecologia e libertà, Profumo aveva sostenuto che l’ora di religione, così com’è strutturata, avrebbe poco senso e andrebbe modificata. Perché ormai “nelle nostre classi, soprattutto alle elementari e alle medie, il 30% degli studenti è di origine stra- niera e, spesso, non di reli- Catania - anno XXVIII - n. 34 - 30 settembre 2012 - Euro 0,60 - www.prospettiveonline.it settimanale regionale di attualità (conv. in L. 27/02/ 2004 n o 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: 1720-0881 “Poste Italiane s.p.a.” - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 “In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente” AL VIA IL TRIBUNALE DELLE IMPRESE a pagina 11 (segue a pagina 2) 30° DELLA FONDAZIONE DELL’AVULSS -CATANIA a pagina 3 I BENEDETTINI di NICOLOSI ONORANO il BEATO DUSMET a pagina 9 Sostenere la ricerca della verità Il XXI Master di Sicilia ha avuto per tema “la Sicilia oltre le mafie” La CONFUSIONE cattiva consigliera Francesco Zanotti, presidente Fisc in visita al Monumento per i caduti della strage di Capaci durante il XIX Master di giornalismo (Foto SIR - 23 settembre 2012) Roma, 28 giugno: il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e Francesco Profumo, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, firmano le nuove Intese Cei-Miur (Foto Siciliani-Gennari/SIR) Ignoti i motivi della polemica del Ministro Profumo sull’insegnamento della religione cattolica

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“L’informazione è radicalmentecambiata, il giornalismo classico

non esiste più, il nuovo modello si fonda sulla con-divisione delle fonti e delle notizie e mette in que-stione la relazione tra coloro che le danno e coloroche le ricevono”. Ne è convinto padre FrancescoOcchetta, scrittore della rivista “La Civiltà Catto-lica” e consulente ecclesiastico dell’Unione catto-lica della stampa italiana (Ucsi). Intervenendocome relatore al XXI master di aggiornamento del-la Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc),dedicato a don Alfio Inserra, iniziato a Siracusa il20 settembre e concluso il 23 a Palermo, padreOcchetta ha spiegato che la “sfida comunicativa”che attende i giornalisti e, in particolare, quelli cat-tolici è “oggi più che mai aiutare le persone ad ave-re elementi validi per analizzare la realtà”. Il diret-tore di Civiltà Cattolica si è soffermato in partico-lare sulla necessità di comunicare bene. “I media,

che con ragione vengonodefiniti il quarto potere,hanno il dovere di curarela qualità dell’informazio-ne e la sua credibilità.Dobbiamo essere peròconsapevoli che si è credi-bili non se si è creduti, mase non si è falsificabili.Una buona informazioneha la capacità di vederelontano, fino a dove c’è un

uomo che soffre e non riesce a parlare. Informarebene vuol dire raccontare sempre la verità. Unaverità che è a servizio del bene comune. Seciò non avviene si degenera in forme digiornalismo dannose, servili o ‘verbalmen-te violente’.In questa logica, la stampa cattolica -anche se caratterizzata a volte da strumen-ti poveri e semplici - può riaffermare ilvalore dell’informazione come “relazioneattenta e costante con i problemi del terri-torio, per raccontare la vita della gente,discernere i problemi che emergono ecomprendere i valori che tengono insiemeil Paese”. Mentre oggi sembra che i gran-di media non abbiano interesse a recepirele informazioni del territorio, distratti danotizie volte, strumentalmente, ad avvalo-rare ragioni di parte. Una scelta che svuo-

ta di vita il loro comunicare.Concludendo il suo intervento ha voluto puntarequalche riflettore anche sul mondo giovanile.Oggi in un contesto economico-finanziario in cuiquesta generazione di giovani sembra ormai esse-re stata tagliata fuori da prospettive occupazionali,“bisogna sviluppare la capacità di fare rete e disperimentare nuovi codici comunicativi per lenuove generazioni. È importante anche che laChiesa e le redazioni siano palestre gratuite per igiovani giornalisti, curando la formazione di essi.Una formazione permanente e continua a livellospirituale e culturale”.

®

A PAGINA 7

Il ContrammiraglioDE MICHELE

AL VILLAGGIOSAN GIUSEPPE

Dalle pagine di questo set-timanale la scorsa setti-mana si lamentava lascarsa sensibilità del

governo regionale della Sicilia peril rispetto di giornate particolarmen-te care alla tradizione cattolica cheancora oggi sempre più si riproponecome collante di una società, quellaisolana, che ormai rassegnata haperso ogni ambizione in un futuromigliore dove ognuno riesca a darecorpo alle proprie aspirazioni di vitadignitosa. Ecco che a rendere anco-ra più confuso il quadro ci pensa ilministro Profumo con la sua ultimaesternazione sull’insegnamento del-la religione cattolica (Irc). Perchéadesso? Lo stesso ministro, nonmolto tempo fa, ha firmato un’inte-sa con la Conferenza episcopale ita-liana sulle nuove indicazioni didat-tiche per l’Irc nelle scuole superiori(oltre a un’altra sulla qualificazionedei docenti) che tengono certamen-te conto dell’attenzione alla societàmultietnica, della conoscenza e delrapporto tra le religioni. Quei temiche, secondo le ultime esternazioni,

renderebbero invece l’Ircinadeguato e da rivedere.Già a Torino, la settimanascorsa, alla festa di Sini-stra, ecologia e libertà,Profumo aveva sostenutoche l’ora di religione, cosìcom’è strutturata, avrebbepoco senso e andrebbemodificata. Perché ormai“nelle nostre classi,soprattutto alle elementarie alle medie, il 30% deglistudenti è di origine stra-niera e, spesso, non di reli-

Catania - anno XXVIII - n. 34 - 30 settembre 2012 - Euro 0,60 - www.prospettiveonline.it

settimanale regionale di attualità

(conv. in L. 27/02/ 2004 no 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: 1720-0881“Poste Italiane s.p.a.” - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003

“In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente”

AL VIAIL TRIBUNALEDELLE IMPRESE

a pagina 11

(segue a pagina 2)

30° DELLAFONDAZIONEDELL’AVULSS-CATANIA

a pagina 3

I BENEDETTINIdi NICOLOSIONORANO ilBEATO DUSMET

a pagina 9

Sostenere la ricerca della verità

Il XXI Master di Sicilia ha avuto per tema “la Sicilia oltre le mafie”

La CONFUSIONEcattiva consigliera

Francesco Zanotti,presidente Fiscin visita al Monumentoper i caduti dellastrage di Capacidurante il XIX Masterdi giornalismo(Foto SIR - 23settembre 2012)

Roma, 28 giugno:il card. Angelo Bagnasco,presidente della Cei,e Francesco Profumo,ministro dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca,firmano le nuove Intese Cei-Miur(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Ignoti i motivi della polemica del Ministro Profumo sull’insegnamento della religione cattolica

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gione cattolica”. “Probabilmente -aveva aggiunto - quell’ora di lezio-ne andrebbe adattata, potrebbediventare un corso di storia dellereligioni o di etica”. Oggi, a margi-ne di un incontro per la presentazio-ne della biblioteca ministeriale, ètornato sulla questione, scatenandoinevitabilmente una ridda di com-menti, e di confusione,sull’Irc“catechismo coi soldi pub-blici”, che indottrina i ragazzi.Naturalmente chiunque può dire lasua, ma altrettanto naturalmente unministro ha un “peso” specifico par-ticolarissimo e forse gli andrebbe

chiesta un po’ di sana “prudenza”,giacché sta parlando di un insegna-mento che coinvolge il 90% di alun-ni e famiglie della scuola italiana.A chi giova sollevare un polveronedel genere mentre il Paese e la scuo-la hanno ben altri e più gravi pro-blemi?Tanto più che il ministro dovrebbesapere bene che l’Irc è ben diversodal “catechismo” su cui insistonogli irriducibili paladini di ideologieormai superate, non è solo per i cat-tolici ma è per tutti, concorre al pie-no raggiungimento delle finalitàdella scuola pubblica, non chiedeadesioni di fede, contempla, neiprogrammi e negli strumenti didat-tici, la conoscenza e il confronto

con tradizioni culturali e religiosediverse.Dovrebbe sapere, anche, il ministro,che tale insegnamento è frequentatoin concreto da molti allievi non cat-tolici, anche stranieri, i quali evi-dentemente non si sentono discrimi-nati dall’Irc e, attraverso la cono-scenza dei principi del cattolicesi-mo, parte del patrimonio storico delpopolo italiano, contribuisce a pro-muovere integrazione culturale ecittadinanza.E allora viene da pensare che il pol-verone serve a coprire proprio i“gravissimi” problemi, che vannodall’edilizia scolastica disastrataalla situazione precaria delle scuoleterremotate, dalla situazione irrisol-

ta del precariato al malumore e dis-amore di molti operatori scolastici echi più ne ha più ne metta. Problemiche evidentemente nemmeno i pro-clami sulla “scuola digitale” riesco-no a mettere in secondo piano.Davvero non serve oggi una pole-mica in più sull’Irc. Ben venga unariflessione sulle didattiche innovati-ve, sulla necessità di restare al pas-so con la società e i bisogni educati-vi delle nuove generazioni, ma sen-za confusioni.L’Irc in questi anni ha camminatoproprio in questa direzione. Si puòsempre migliorare, ma polemiche eideologia non sono la strada giusta.

®

(continua da pag. 1)LA CONFUSIONE...

Nessuno condanni Cai-no. Ma a tutto c’è un

limite. L’ennesimo teatrino dellapolitica nostrana balzato agli onoridella cronaca nelle ultime settimane,sta suscitando un mix di sentimenticontraddittori. Rabbia, disgusto,risentimento, solo per citarne alcuni.Da troppo tempo si assiste (purtrop-po) a uno spettacolo triste, in cui“burattini” di secondo ordine recita-no e siedono su poltrone comodissi-me. Mentre il governo dei tecnicipropone e dispone tagli alla spesa, inmolte zone del belpaese si continua aspeculare.A spendere. Intanto i contribuentiitaliani vivono al limite della soprav-vivenza umana, la disoccupazioneaumenta, le fabbriche (un tempovera forza lavoro in molte regioniitaliane) stanno chiudendo, senzadimenticare le piccole e medieimprese, ormai sull’orlo del falli-mento. Scandali a go-go che nonrisparmiano nessuno, proprio nessu-no. Bipartisan naturalmente, comeda tradizione. Scandali che hannodeturpato l’identità di una Nazione,in primis, e poi quella di milioni di

cittadini, giovani emeno giovani stan-chi che l’andazzo siasempre quello. DaNord a Sud, conl’aggiunta che gliindagati, restanosempre a loro posto.Inchiodati ai lorivitalizi, tanto diffici-li da lasciare. Cosialla vigilia di una nuova tornata elet-torale nazionale (elezioni nel 2013?),- per la cronaca in Sicilia si voteràper eleggere il Presidente dellaRegione e per il rinnovo dell’Assem-blea Regionale il 28 ottobre -, aleg-gia tra i cittadini il fantasma dell’as-senteismo e dell’indifferenza versole istituzioni. Ma prevale, allo stesso tempo, anchela voglia di cambiamento, di un rin-novamento per il bene comune. Insintesi, è questo il messaggio cheviene fuori da una recente indaginecommissionata dall’Acli e dal nome:“I cattolici nella politica italiana:valori, valutazioni e attese”. Ricercarealizzata da Ipsos per conto delleAssociazioni cristiane dei lavoratori

italiani. I dati raccontano un’altraItalia, lontana da come i mass mediala descrivono, dove i cittadini hannola consapevolezza che rinascere daltorpore è un obbligo che appartiene atutti, e in primis alle istituzioni. Cosicome emerge che una delle prioritàche dovrebbe essere in cima allaprossima agenda politica, è la lottaad ogni forma di spreco. “Al primoposto - ha esordito il presidente del-le Acli, Andrea Olivero - degli italia-ni, cattolici compresi, c’è la lotta aglisprechi insieme alle preoccupazioniper il rafforzamento dell’economia ela difesa del potere d’acquisto deisalari e degli stipendi”.Analisi che mostra come la “consa-pevolezza tra gli elettori sia in

aumento e che lo svilup-po economico e la difesadel potere d’acquisto deilavoratori e delle fami-glie vanno di pari pas-so”. Soprattutto, ammo-nisce il portavoce delleAcli: “Occorre stipulareun’alleanza tra impresee lavoratori, sostenutadallo Stato, per rilancia-re i redditi dei lavoratorie migliorare la produtti-vità”.E sulla domanda su cosasi aspettano i cattolici

dai futuri politici, la risposta non si èfatta attendere: “Chiedono più atten-zione alle condizioni di lavoratori,famiglie e poveri (47%) e più onestàe rigore morale rispetto agli altripolitici (36%)”.Infine su un ipotetico partito cheandrà a governare, anche qui c’èmolta coerenza di pensiero. Ovveroche non è necessario che i cattoliciabbiano una forza politica specificache li rappresenti. Quanto l’esigenzadi potersi organizzare meglio, per farsentire la propria voce attraverso unimpegno continuo e duraturo in stret-ta sinergia con le istituzioni politichee con i partiti.

Maxwell

Prospettive - 30 settembre 20122

PRIMO PIANOPadre Gabriele Allegra:Beatificazione di un figliodella terra etnea ___________3Padre Pino Puglisi saràBeato il 25 maggio 2013____4Indietro nel tempo intervistandoG. Lombardo Radice _________5

INFORMADIOCESINotizie in breve___________6Lettera pastoraledell’Arcivescovo __________6Studio Teologico S. Paolo:Corso Filosofico-Teologicoper Avvocati _____________6

DIOCESIPaternò: Collettivafemminile “La Bottegadel Filo Bizzarro” _________7In ricordo di Mons.Gaetano Guarriera _________8Donazione del midollo: Giornatadi informazione organizzatadall’associazione ADMO_____9A Catania Renzo Arbore inconcerto alla Villa Bellini __11

sommario al n. 34

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Questo numero è stato chiusoalle ore 13.00 di mercoledì 26 settembre 2012

È tramontato il tempo in cui Lotta agli sprechi e rinnovamento: i cattolici cercano nuove risposte dalla politica

Berta filava

Eutanasia, accanimento terapeutico, testamento biologico

Ancora una volta dob-biamo ritornare su di

un argomento, l’eutanasia, che battein breccia su ognuno di noi, special-mente in coloro di una certa età edin certe condizioni di salute.Attorno a quegli emblematici obiet-tivi: eutanasia, accanimento tera-peutico, testamento biologico cui lapolitica ci vuol far giungere ad ognicosto, se ne “parla” troppo, a voltein maniera impropria”.Da tempo, non scopriamo nessunsegreto di Stato, si registrano tenta-tivi di legalizzare l’eutanasia e suquesto argomento, che riteniamomolto importante, fermiamo la n/sattenzione.Purtroppo particolari vicende uma-ne di sofferenza vorrebbero spinge-re la società ad essere selettiva sul-la vita e sulla morte dei suoi mem-bri, quello che si chiama omicidio,una uccisione intenzionale, unaomissione di soccorso attraversouna anche se impropria, ripeto,

“licenza di uccidere”, in contrastocon gli insegnamenti di Ippocrate, ilpadre della medicina che adottava ilprincipio: “L’uomo è ministro edinterprete della natura, se ad essanon obbedisce, ad essa però noncomanda” e “Non darò a nessunoalcun farmaco mortale neppure serichiestone, né mai proporrò un taleconsiglio”.In parole povere: la medicina ed ildovere del medico sono di proteg-gere la salute, guarire le malattie,alleviare le sofferenze, confortarenel rispetto della libertà la dignitàdella persona, impegno a favoredella vita contro la morte, comeinsegna la Raccomandazione n.776/1976 dell’Assemblea del Con-siglio d’Europa dove si afferma “che il medico deve placare le soffe-renze e che non ha il diritto di acce-lerare il processo di morte”.Così come è presentata la “discus-sione” nella politica, a tratti quasi acorrente alternata, si corre il rischio

di considerare la cosiddetta pietàper le sofferenze insopportabili odaltre motivazioni, come uno stru-mento che porta all’eliminazionedella vita, ritenuta per alcuni “casi”,non più di valore.Si tratta di “considerazioni” moltopericolose perché potrebbero coin-volgere malati di Alzheimer, malatipsichici, handicappati fisici, pazien-ti anziani o con gravi patologie,bambini anormali, come in GranBretagna che è stato chiesto allaSuprema Corte il suicidio assistitoper i depressi.Il principio fondamentale di ugua-glianza dei cittadini di fronte allalegge, assieme a quello di libertà,pari dignità, solidarietà sociale, èaffermato dall’art. 3 della Costitu-zione Italiana.Sarebbero, quindi, contrarie allastessa quelle eventuali “norme giuri-diche” che concedessero ad unacategoria od a singoli individui par-ticolari privilegi non riconosciuti

alla generalità delle persone, perchéciò violerebbe il principio dellauguaglianza di trattamento dei citta-dini.Dalla pari “dignità sociale”, più vol-te richiamata dalla Costituzione, nediscendono i così detti diritti sociali,come il diritto ad ottenere dallo Sta-to determinate prestazioni a favoredi bisognosi, di assistenza sanitaria,cure gratuite per gli indigenti, adde-stramento professionale per gli inva-lidi (art.38) la protezione dellamadre e del fanciullo (art.31).Ora, signori della politica, non si puòpiù indorare la pillola come attual-mente si cerca di fare con il presen-tare “casi dolorosi od altro” che insi-diano la salute e la vita.Il valore della vita dipende per i cri-stiani dalla capacità di seguire il rap-porto della persona indicato dallaFede e per i non credenti dal rispettodella dignità e della libertà umana.

Previte

Rispetto della dignità e della libertà umana

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Nel pomeriggio di giove-dì 20 settembre, nella

sala C dell’Area Fieristica “Le Cimi-niere”, l’Avulss, (Associazione per ilVolontariato nelle Unità Locali deiServizi Socio-sanitari) di Catania, hasolennemente festeggiato il 30° anni-versario della fondazione nel com-mosso e grato ricordo di don Giaco-mo Luzietti, il carismatico ideatoredel benemerito sodalizio promossodall’Oari, che ha assunto veste giuri-dica a Milano il 3 ottobre 1979 e si ètrasformato in federazione di asso-ciazioni il 3 ottobre 2004. La manife-stazione dei primi 30 anni di serviziodell’Avulss, avente come logo“Lavorare insieme per serviremeglio”, ha evidenziato che, comesottolineato dalla presidente MariaRonsisvalle Maglia richiamando ilfondatore, nonostante sia trascorsooltre un quarto di secolo il serviziopotrà continuare con lo “stesso entu-siasmo, la stessa perseveranza, lostesso amore di sempre accanto allasofferenza, dimensione inquietantema preziosa del nostro essere uma-ni”. L’Avulss promuove e affermaanche a Catania, come principio fon-damentale ed indispensabile, lanecessità di operare in gruppo e dimettersi al servizio dei fratelli nellacondivisione, con precise modalità:continuità, assiduità nel servizio, gra-tuità e formazione.L’Associazione, operante a Cataniadal 20 settembre 1982, risponde alledomande dell’uomo in situazione disofferenza e di disagio; nel territorioopera in diverse strutture: ospedaliGaribaldi, Cannizzaro, Ferrarotto,

Vittorio Emanuele, policlinico Rodo-lico, Centro Aiuto alla Vita, Casa Cir-condariale di piazza Lanza, Tenda S.Camillo di Guardia Mangano.Hanno portato il saluto per conto dei

rispettivi enti istituzionali d’apparte-nenza il deputato nazionale GiuseppePalumbo; il vicepresidente della Pro-vincia regionale Ruggero Razza; ildirettore generale Asp GaribaldiAngelo Pellicanò; l’assessore provin-ciale alle Politiche sociali GiuseppePagano. Ha aperto e coordinato l’in-contro la presidente Avulss che haevidenziato le finalità formative eculturali del sodalizio, fondato istitu-zionalmente ed esclusivamente nelvolontariato, con corsi base di for-mazione, di qualificazione e diaggiornamento, avente come esclu-sivo obiettivo il servizio totalmentegratuito e sistematico verso i piùdeboli. Costoro hanno ricevuto dalla

presidente un dono-ricordo del tren-tennale.Ad impreziosire l’incontro di festa,che ha rivestito le caratteristiche e ilclima cordiale di una serena e fami-

liare assemblea generale di tutti gliassociati, sono intervenuti con densee magistrali relazioni Paolo Spinaci,presidente nazionale federazioneAvulss e Franco Belluigi, past-presi-dent, che hanno invitato tutti a riflet-tere sulla propria e comune missionedi volontario cristiano.Nel fare più volte riferimento alleradici cristiane dell’associazione e aibrani evangelici e delle lettere apo-stoliche per chiarire come si debbaintendere concretamente l’amoreverso il prossimo che sta alla base delVolontariato, i cui principi non sonosoggetti a variazione e adattamentiflessibili di comodo, secondo lemode del momento, il presidente Spi-

naci ha sottolineato i principi fonda-mentali della gratuità, della fratellan-za e della solidarietà, in quanto ilvolontario non è un dispensatore dicose ma un donatore di essere: “daregratis perché si è ricevuto gratis”, perservire Dio gratuitamente, per asso-migliare a Gesù, servo di Dio. È benecomprendere che il servizio, assolu-tamente volontario e responsabile, èil nome tecnico dell’amore: essodeve essere sempre considerato unlavoro da fare bene, con senso diresponsabilità e seriamente, in primopiano. I volontari Avulss, laici d’ispi-razione cristiana, hanno un obbligodi testimonianza e di fedeltà agliimpegni presi per alleviare la soffe-renza del prossimo. Ad essi si richie-de disponibilità, dedizione, attenzio-ne, fedeltà agli ideali che stanno allabase dello spirito di servizio, semprepronti a superare le difficoltà chepossono nascere dalla vita associati-va.Il past-president Belluigi, nel ricor-dare i trascorsi e proficui rapporti conla sede di Catania, ha evidenziato ilgrande e primario valore della gratui-tà del servizio dei volontari negliospedali, nelle case di riposo, ecc.con la cultura della solidarietà, deldono, segno dell’amore di Dio, chesostituisce la mentalità egoistica del“do ut des”: l’amore inteso non comemero sentimento ma come l’esserestesso di Dio in relazione con l’uo-mo, come atto libero e gratuito. Lacultura della gratuità presuppone lascelta della libertà e della povertàcome valori fondanti del volontariatocristiano, cosa ben diversa dall’assi-

stenzialismo istituzionalizzato o peg-gio finanziato. Il volontariato, egli haribadito, non deve avere un ruolosostitutivo della carenza degli inter-venti pubblici ma un valore aggiunto,totalmente libero. È un messaggio divalori perenni e umani da trasmettereai giovani, che non hanno bisogno dimaestri ma di testimoni credibili.Il terzo intervento è stato quello diGioia Consoli Andreozzi, fondatricee volontaria Avulss Catania, che hacompiuto un articolato ed esaurienteexcursus storico delle vicende delsodalizio catanese, impegnato, dallafondazione ad oggi, a star vicino aimalati, ai vecchi, agli anziani, spessosoli e abbandonati.Sarebbe opportuno pubblicare in unfascicolo commemorativo tali testi-monianze di vita e di opere per assi-curare alle nuove generazioni laconoscenza delle origini, dell’evolu-zione e dell’operare ieri e oggi del-l’Avulss a Catania, che ha avutocome presidenti, succedutesi crono-logicamente negli anni, anche Euge-nia Spoto Puleo, Mariella Montema-gno Palumbo, Maria Guccione Ric-cioli fino ad arrivare all’attualeresponsabile. Sono seguiti la conse-gna degli attestati ai volontari con 30anni di servizio, gli interventi liberi,la simpatica e struggente recitazionedi una poesia da parte dell’ospite d’o-nore, l’attrice Guja Jelo, con la parte-cipazione dei violinisti in JeansAngelo Di Guardo e Antonio Macrì.Ha moderato la giornalista GiorgiaMosca.

Blanc

Prospettive - 30 settembre 2012 3

È arrivato finalmente il grandegiorno della beatificazione delvenerabile servo di Dio fra’ Gabrie-le Maria Allegra, evento di grazia edi consolazione tanto atteso e desi-derato dall’Ordine dei Frati Mino-ri, dalla Famiglia Francescanasparsa nel mondo, da tutta la Chie-sa e in modo particolarissimo daisiciliani, fieri di essere conterraneie concittadini di un cristiano auten-tico che ha onorato l’umanità e ilmondo intero. È quanto emerso loscorso sabato, 22 settembre, in unaconferenza stampa svoltasi presso ilconvento di S. Biagio in Acireale,dove sono state presentate le diver-se iniziative poste in essere per labeatificazione del missionario chefece conoscere la Bibbia al popolocinese.I diversi momenti che coinvolgonole diocesi di Acireale e di Cataniasono stati resi noti anche sul sito:www.ofmsicilia.it

Le comunità ecclesialidell’Arcidiocesi di Cata-

nia esprimono la loro gioia per l’iscri-zione nell’elenco dei Beati della santaChiesa Cattolica Apostolica Romanadi un eletto e degno figlio della nostraterra, conosciuto in tutto l’ecumenecristiano –fratelli ortodossi e riforma-ti- per le straordinarie doti di santità,di dottrina teologica e biblica e di cul-tura umanistica: il frate minoreGabriele M. Allegra nativo di S. Gio-vanni La Punta, la cittadina etneadove sorge il santuario diocesano del-la Madonna della Ravanusa tantolegato alla vocazione alla vita consa-crata francescana e sacerdotale delBeato e all’amicizia spirituale con lavenerabile serva di Dio Lucia Manga-no, orsolina secolare. Dalla solennitàdell’Assunzione della Beata VergineMaria ad oggi il ridente paese etneocontinua ad essere meta di pellegri-naggi di tanti fedeli, grazie allo spe-ciale giubileo di quel santuario per

lucrare le indulgenze concesse dallaSede Apostolica, che in tal modo sisono preparati anche a partecipare alsolenne rito di beatificazione.Padre Allegra nacque alle ore 6 del26 dicembre 1907, primogenito diotto figli –quattro maschi e quattrofemmine- da Rosario e GiovannaGuglielmino, in vico Filco oggi viaTorrisi, ma fu “rivelato” al municipioil successivo 2 gennaio, come si usa-va dalla nostre parti per i figlimaschi. Al battesimo in matrice fuchiamato Giovanni Stefano in onoredel santo patrono del paese e del pro-todiacono martire di Gerusalemme.La sua è stata una numerosa e mode-sta famiglia di contadini abitante inuna piccola e povera casa, timoratadi Dio e senza alcuna risorsa; ilpadre, compare Saro, lavorava con ilfratello Gaetano come mezzadro agiornata di due ricchi possidenti divigneti e con la moglie casalinga, ilpolso fermo e severo di casa, non tra-

lasciava mai le pratiche devozionalidurante l’anno e soprattutto di guida-re ogni giorno il s. rosario, le pre-ghiere del mattino e della sera, amensa e in campagna all’ora del-l’Angelus.Ogni mattina mamma Giovanna por-tava i figlioletti a Messa nella chiesaS. Sebastiano dell’Itria, dove Gio-vanni Stefano serviva la Messa comeil primo dei chierichetti oltre che pri-mo della classe a scuola. Frequenti

erano i brevi pellegrinaggi dellafamigliola alla Ravanusa, soprattuttoper la quindicina dell’Assunta, aisantuari della Madonna di Valverde edi Mompileri. Papà Rosario, affet-tuoso ed espansivo, ogni anno mon-tava la guardia la notte del 14 agostodavanti all’immagine della Ravanusae non poteva passare davanti unachiesa della Madonna senza entrarviper salutarla. La famigliola sarebbe

L’intraprendenza della santità

Padre Gabriele Allegra: Beatificazione di un figlio della terra etnea

Una risposta alle domandedell’UOMO SOFFERENTE

(segue a pagina 4)

A “Le Ciminiere” festeggiato il 30° anniversario della fondazione dell’AVULSS-Catania

Foto di Orietta Scardino

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Il cardinale Paolo Romeoal termine della celebra-

zione Eucaristica di sabato scorso inoccasione del XIX anniversario delmartirio del sacerdote ucciso dallamafia il 15 settembre del 1993, nelgiorno del suo 56° compleanno. Ladata è stata resa nota a tre mesi dal-l’inizio del percorso di beatificazio-ne, avviato con il decreto del santoPadre con cui si riconosceva il mar-tirio del sacerdote di Brancaccio “inodium fidei” che esonera ora dallanecessità di provare un miracolo

compiuto con l’intercessione delServo di Dio.La celebrazione della beatificazionedi don Pino Puglisi si terrà a Paler-mo, probabilmente all’aperto perconsentire la partecipazione dimigliaia di fedeli che vorranno esse-re presenti all’evento.Nel corso della celebrazione Eucari-stica, il cardinale Romeo ha ordinatopresbiteri quattro alunni del semina-rio: don Francesco Di Maio, donMatteo Ingrassia, don SergioMatranga e don Massimiliano Turtu-

rici, a loro ha rivolto l’invito a guar-dare a padre Puglisi come modello divita sacerdotale. “A voi, carissimiFrancesco, Matteo, Sergio e Massi-miliano, è donato in modo particola-re oggi, nel giorno della vostra ordi-nazione, come consegna particolare,l’esempio di don Pino, discepolo diCristo perché ascoltatore attento del-la sua volontà. Vivete il vostro sacer-dozio sempre da discepoli, sempre“dietro” il Maestro. Sacerdoti ediscepoli, sacerdoti-discepoli, nel-l’obbedienza fiduciosa a quella mis-

sione che - mediante il ministero delVescovo - il Signore vorrà affidarvi.Un’obbedienza fiduciosa che saràcerto anche faticosa. Tante sarannole proposte allettanti e gli stili di vitapersonalistici o autoreferenziali, che

vi inviteranno a vivere un discepola-to comodo e dunque un sacerdozioimborghesito e clericale.Guardate, vi prego, all’esempio didon Pino, vostro confratello. Il gior-no in cui il Cardinale Pappalardo gliproponeva il trasferimento a Bran-caccio, all’uscita dall’episcopio, unamico medico, che aveva saputo del-la nuova missione, affettuosamentegli domandava “Peppinu, si’ cunten-tu?”. Don Pino rispondeva con sem-plicità e convinzione: “Al Cardinalenon avrei mai potuto dire di no!”. Ilsuo volto certo tradiva la sofferenzadi “cambiare ancora una volta”, di“rimettersi in gioco” per una missio-ne problematica. Ma nelle sue paro-le c’era l’allontanamento da ognivalutazione legata a preferenza, suc-cesso o merito, ed una reale disponi-bilità all’ascolto della volontà diDio, disponibilità ordinaria e disar-mante, nell’obbedienza al Vescovo.Un “perdere la vita” in una sequelaautentica dietro a Gesù, dietro alPastore Buono di cui era immagine,dietro al Giusto Crocifisso del quale,proprio a Brancaccio, sarebbe diven-tato icona con il suo martirio”.

Pino Grasso

PRIMOPIANO

Prospettive - 30 settembre 20124

per salutarla. La famigliola sarebbestata messa a durissima prova dallalunga assenza di compare Saro, chia-mato a servire la Patria nella GrandeGuerra.In un ambiente così religioso nonpotevano mancare le vocazioni: congioia i genitori, devotissimi dellaMadonna, offrivano al Signore i lorofigli: Giovanni, missionario france-scano; Agata e Paola, missionariefiglie di Maria; Gioacchino, semina-rista morto a 19 anni; Sarina orsoli-na morta in fama di santità. Anchenel parentato le vocazioni furonoconsiderate una grazia della Madon-na della Ravanusa: da parte dellamamma, il fratello mons. Gioacchi-no Giglielmino, parroco; le sorelleM. Grazia e Carmela, figlie di MariaAusiliatrice, Agata, orsolina; i nipo-ti, Ignazio e Angelina Barbagallo,agostiniano scalzo e orsolina; SarinaCostantino, orsolina; PaolinaGuglielmino, francescana missiona-ria di Maria; i pronipoti, AntonellaCostantino, Figlia del S. Cuore;Ignazio e Celestino Pennisi, passio-nista e frate minore. Da parte delpadre: nipoti, Leone e Leonia Mura-bito, frate minore e monaca clarissa.Hanno composto la famiglia Allegraanche il fratello Antonio, sposato ediplomatico nonché Teresa, morta adue mesi.Giovannino, ragazzino, era vivacis-simo, esuberante, gioioso ed espan-sivo. Era una calamita sempre in

movimento nel vicinato, capobandadei compagnetti, scorrazzava per icampi e per il paese, giocava con lefigurine dei fiammiferi di cera contanta passione fino ad essere pic-chiato dalla mamma col cucchiaio dilegno caldo di minestra.Come tutti i bambini bisticciava coni coetanei, soprattutto con il fratellominore Iano, robusto compagno dicento marachelle, di scherzi e diarrampicate sugli alberi e di abbuffa-te di fichi. Tutti e due fratelli, diversima tenaci lavoratori al servizio dellafamiglia. Una ne faceva e cento nepensava.Ma era anche un bambino docile,intelligentissimo, diligentissimo,compostissimo e disciplinato in chie-sa, raccolto mentre pregava GesùSacramentato e la Santa Vergine.Agile e magro, dal volto affilato edagli occhi lucenti, leggeva attentis-simo anche quando mangiava quelloche gli capitava sott’occhio e a scuo-la dimostrava già una memoria foto-grafica prodigiosa e aiutava tutti.Aiutava papà e mamma nel lavoro.In chiesa era un chierichetto esem-plare. Anche in castigo cercava dileggere. Durante il mese di maggionel cortile di casa, l’aia dove eranoallevati gli animali, organizzava peruna numerosa comitiva di monelli“una messa” di cui era “celebrante” e“predicatore” con processione finalee, poi, escogitava con la polvere dasparo del fucile di papà i giochi piro-tecnici! Tutti pendevano dalle sue lab-bra. Diceva sua madre di lui: “O

diventerà un birbante o un grande san-to”. Il 14 dicembre 1918, al terminedella IV elementare, ottenne dal cardi-nale Giuseppe Francica Nava il per-messo di poter abbracciare lo statoreligioso presso il Collegio seraficodel convento S. Biagio di Acireale perpoi transitare nel noviziato del con-vento minoritico di Bronte dove emi-se i voti semplici, ricevette l’abito eassunse il nome da regolare. Feceritorno a S. Biagio per completare glistudi liceali e filosofici. Nel settembre1926 fu mandato al Collegio interna-zionale S. Antonio dei FF. MM. di viaMerulana a Roma per la preparazioneimmediata al presbiterato e alla vitamissionaria. Da qui, ordinato sacerdo-te nella città eterna il 20 luglio 1930,spiccò il folle volo “concordato” conla Madonna della Ravanusa verso laCina per tradurre la Bibbia in cinesedai testi originali, fondando e dirigen-do lo Studio Biblico prima a Pechinoe poi a Hong Kong, restando semprelegato alla sua terra d’origine, allaChiesa catanese, alla numerosa fami-glia dalla quale aveva ricevuto iperenni valori della vita cristiana.Dopo aver sopportato tante sofferenzespirituali e fisiche rese l’anima a Dioil 26 gennaio 1976 fedele alla pro-messa che aveva fatto da giovane:“Fa, o Signore che sappia mutare lostudio in continua preghiera e studisoltanto per diventare discepolo dellaSapienza, cioè per conoscerti e peramarti di più”.

Memorex

(continua da pag. 3)

Padre Pino Puglisi sarà Beato il 25 maggio 2013

POLICLINICO - VITTORIO EMA-NUELE» DI CATANIA - (scadenza:22 ottobre 2012) - Con deliberazione n.961 del 25 luglio 2012 è stata indetta unaselezione pubblica, per titoli e colloquio,per la formulazione di graduatoria validaper assunzioni a tempo determinato didirigente medico, disciplina Medicinatrasfusionale. Il bando integrale e ilmodello della domanda di partecipazio-ne sono pubblicati nel sito internet del-l’azienda: www.policlinicovittorioema-nuele.it Per ulteriori informazioni rivol-gersi al Settore Risorse Umane, esclusi-vamente il martedì dalle 15,30 alle 16,30- tel. 095/7435757- 095/7435634 -0957435734.POLICLINICO - VITTORIO EMA-NUELE» DI CATANIA (scadenza:22 ottobre 2012) - Con deliberazione n.986 del 27/07/2012 è stato indetto il con-corso pubblico per titoli ed esami, per lacopertura a tempo indeterminato di unposto di dirigente medico disciplinamalattie dell’apparato respiratorio. L’i-stanza di partecipazione dovrà essereinviata a mezzo raccomandata postaleA. R. ed indirizzata al Direttore Genera-le dell’Azienda Ospedaliero Universita-ria Policlinico Vittorio Emanuele, via G.Clementi, 36, 95124 Catania. Per ladeterminazione della data di presenta-zione della domanda farà fede il timbropostale di spedizione. Il testo integrale

del bando è pubblicato nella Gazzet-taUfficiale della Regione Siciliana n. 15del 31/08/2012. e sul sito internet del-l’Azienda: www.policlinicovittorioema-nuele. itCONCORSO BENETTON “UNEM-PLOYEE OF THE YEAR” (scaden-za: 14 ottobre) – La “Benetton” indiceoun concorso rivolto ai giovani disoccu-pati under 30. I partecipanti dovrannopresentare entro il 14 ottobre 2012 unprogetto per la realizzazione di opereartistiche o in ambito commerciale oindustriale. L’iscrizione e la partecipa-zione presuppone l’esistenza o la crea-zione di un profilo Facebook ed avven-gono esclusivamente attraverso la regi-strazione al sito web www. unhatefoun-dation. org. Per informazioni, è possibi-le scaricare il bando relativo al Concor-so Benetton “Unemployee of the year”visitando il sito www.Unhatefounda-tio.orgAZIENDA OSPEDALIERA ‘CAN-NIZZARO’ DI CATANIA - Bando diConcorso per N. 1 direttore strutturacomplessa chirurgia generale. Scad. 15ottobre 2012. Fonte: G.U.R.I. N.72 del14-09-2012.

AZIENDA SANITARIA PROVIN-CIALE DI CATANIA - Bando di Con-corso per N.1 tecnico sanitario di radio-logia medica. Scad. 01 ottobre 2012. Fonte: DIR N.60 del 05-09-2012.

A cura del Centro Orizzonte Lavoro

095 320054 / [email protected] opportunità e concorsi

CONCORSI

DISPONIBILITÀnell’obbedienza

Acireale: Convegno per ricordare Mario Cortellese

L'INTRAPRENDENZA...

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Sono passati 13 anni dal-l’ultimo concorso per

insegnare nelle scuole ed il nuovoMinistro dell’Istruzione annunciache è arrivato il momento di bandir-ne uno nuovo per dare lavoro a gio-vani prof e svecchiare la scuola ita-liana. Gliaspiranti docenti sarannoalmeno 300.000 e sicuramente nonci sarà posto per tutti. Le stime deiposti disponibili non sono ancora sta-te calcolate, ma intanto le libreried’Italia e in particolar modo dellaSicilia, dove abbonda la domandadell’ambito posto in cattedra, sonoprese d’assalto. Si ventila che l’esa-me sarà costituito dalla simulazionedi una lezione in classe, quindi neo-laureati, abilitati e precari tutti allaricerca di testi di didattica e che vin-cano i migliori, almeno questo siauspica!Faccio parte anch’io di questa turbadi 300 mila anime candidate alla pro-va di insegnante quindi senza esitare,mi dirigo in una delle tante libreriedella città alla ricerca  di testi compa-tibili con l’esame concorsuale.I volumi che propongono le case edi-trici sono tanti e subentra l’imbaraz-zo della scelta accompagnato daldubbio: quale sarà il testo adatto? Nescelgo uno il cui titolo mi ispira mag-gior fiducia e pensierosa più che maimi avvio per le strade della città.Mentre procedo col libro sottobrac-cio, penso ai percorsi della mia vita,alla laurea conseguita dodici anni fa,alla sofferta carriera di giornalista, aicorsi di formazione che ho costituito

nell’ambito dell’Associazione e alladidattica di storia della Sicilia per lescuole. Se non ho lasciato Catania, seoggi sono rimasta nella “città dellalava e degli aranci”lo devo al mionume tutelare, lo storico cataneseSanti Correnti, che mi ha formato invent’anni di frequenza della sua casa,lasciandomi una preziosa eredità, ilsuo sapere, che coltivo e approfondi-sco giorno per giorno, e a RuggeroMoncada, spirito eletto, personifica-zione della grazia e della virtù checon sagacia mi collabora concreta-mente in questo percorso formativoper le scuole. Arrivo davanti ad ungrande edificio: è l’istituto scolasticoGiuseppe Lombardo Radice.Sono un po’ stanca, pertanto neapprofitto per fare una pausa e seder-mi sui gradini della scuola.Improvvisamente si siede accanto ame un gentiluomo in abito scuro easpetto da intellettuale d’altri tempi.Mi sorride e con garbo mi porge ilsuo saluto, poi così si esprime:<<Gentile Stefania, noto che sei unpo’ preoccupata perché temi di nonriuscire a portare a compimento i tuoiprogetti, ma io ti esorto ad avere fidu-cia; ogni onore comporta sempre unpeso e nessuna conquista nell’esi-stenza è priva di una certa sofferenza.Quest’istituto scolastico mi è statodedicato a ricordo imperituro dellamia attività pedagogica. Sono nato aCatania nel 1879, insegnai pedagogianell’Ateneo di questa città e vennichiamato da Giovanni Gentile, alloraministro della Pubblica Istruzione,

alla direzione generale della scuolaelementare, dove preparai i program-mi per la scuola primaria e contribuiialla riforma scolastica>>. Ero mera-vigliata! Stavo dialogando con Giu-seppe Lombardo Radice grazie allericorrenti esperienze metatemporaliche da qualche anno colorano la miavita. Dimostrai pertanto di esserelusingata dell’insolito incontro e pre-gai il mio illustre interlocutore di par-larmi di sé. Con un sorriso di accon-discendenza e congiungendo le manicosì mi parla: <<Divenni presto unpersonaggio scomodo per il regimefascista, quindi abbandonai la carrie-ra politica e mi dedicai esclusiva-mente all’insegnamento e alla diffu-sione del mio pensiero pedagogicocon la rivista “L’educazione naziona-le”. Il mio ideale formativo è costi-

tuito dalla scuola dipopolo, del popolo, peril popolo. Trovai la cul-tura pedagogica italianainfeudata di positivismodecadente: i metodididattici all’epoca parla-vano di selezione, diallevamento. Usavanospesso una terminologiavalida per le specie ani-mali.Io amavo la scuola comeun innamorato e i mieigrandi amici non erano icolleghi di cattedra, ma imaestri elementari,quelli che facevano leloro umili e forti espe-

rienze in scuole di campagna, dandoapporti di umanità meravigliosi. Hosradicato pian piano la concezionemaestro che opprime con la sualezione tutta preparata a casa, cheparla alla massa come al singolo indi-viduo, che non ammette di essereinterrotto nella sua brava spiegazio-ne, e che fa fare il tema che vent’an-ni prima fu fatto fare a lui e che esigesolo di essere ascoltato.Nella scuola il maestro deve andare siben preparato, deve leggere a casa,aggiornarsi, ma soprattutto per incon-trarvi delle anime, e non per cercareorecchi; la sua esperienza deve incon-trare l’esperienza dei ragazzi.Il maestro farà la lezione con il cuo-re, dialogherà, discorrerà con glialunni e se a casa e in strada questiparlano in dialetto, non si potrà pre-

tendere che a scuola parlino la linguadi Dante, perché continueranno aparlare il dialetto. Il maestro aiuterà ilgiovane a passare alla lingua progres-sivamente; e ci si passa bene se ilmaestro parla bene, se possiede eglistesso la parlata corretta se non fa lesolite minestre di dialetto e lingua, selegge con voce chiara e aperta, senon si rifiuta di spiegare un cantodialettale, e i proverbi, mostrandoquali sono le forme corrispondentiitaliane, se insomma, sa che nellascuola si entra passando per la portadella vita. La scuola sia una palestradove lo spirito possa esprimersi libe-ramente attraverso il canto, la poesia,il disegno, i racconti, le opere d’arte.In principio era la poesia. Solo così sipotrà formare l’animo del giovanecon la consapevolezza della libertà dicoscienza>>.Avevo ascoltato queste parole cheentravano nel mio cuore come unbalsamo che lenisce tante ferite e lopregai di restare e di guidarmi neisentieri della vita.Dandomi una leggera pacca sullespalle, l’illustre personaggio così mirispose: <<Coraggio, senti nel cuorela didattica come sentiresti i battitiper un amore profondo>>.Detto questo lentamente svanì. Tra lemani mi trovai un suo libro “Lezionidi Didattica e ricordi di esperienzamagistrale”, il regalo di un illustrepedagogista che oggi conservo tra glioggetti a me cari

Stefania Bonifacio

Ogni tanto dal RegnoUnito arriva la notizia

di qualche ricerca bizzarra sull’uti-lizzo del Web e dei suoi strumenti.Stavolta, al cen-tro dell’attenzio-ne, è finito ilcomportamentodi chi usa fre-quentemente laposta elettronica.In altre parole, inbase a quante e-mail si mandanocorrisponde unpreciso profilocomportamenta-le. Che c’è distrano? La curio-sità è che i ricer-catori hannoaccoppiato lecaratteristiche di15 uccelli adaltrettanti com-portamenti umani. Lo studio è statocondotto da Karen Renaud dellaGlasgow University e da JudithRamsay dell’University of the Westof Scotland. Il tutto ha avuto iniziodalla constatazione che l’uso impro-

prio della posta elettronica, e soprat-tutto il suo abuso, genera una serie dimodelli caratteriali idiosincratici neisoggetti sottoposti allo studio delle

due ricercatrici. A ogni utente le duedottoresse hanno accoppiato unvolatile particolare. Cosi è venutafuori una lista di 15 uccelli che percaratteristiche di comportamentosono stati associati ad altrettante

caratteristiche umane legate all’uti-lizzo della posta elettronica. Sicomincia con “Il Picchio Compulsi-vo”: si riferisce a un soggetto che

deve leggere con-tinuamente l’e-mail, ovunque edovunque, in qual-siasi circostanza oevento. Poi, è ilturno del “PavoneLamentoso”: sof-fre di protagoni-smo e “spamma”( d a l l ’ i n g l e s espam, è l’invio dimessaggi indesi-derati, general-mente commercia-li) con la classicafrase: “Tutti devo-no sapere”. Il“Corvo Fastidio-so”, invece, man-da copie multiple

delle stesse mail, cosi da infastidiregli altri uccelli. C’è anche il “CuculoScaricabile”: preferisce scaricare adaltri le proprie responsabilità. Altromodello ornitologico è “L’Emu chesi copre le spalle”, identificabile con

quanti (anche in ufficio) si copronole spalle mandando continue emailin copia, per conoscenza, onde evita-re poi di essere ripresi dai superiori.Cosi nel caso uscisse qualcosa, lui hasempre le spalle coperte. Altro uccel-lo strano, accoppiato al comporta-mento umano, è quello del “Succhia-capre Oziante”, cioè, il soggetto chepecca d’affidabilità: non legge mai lemail. Nella lista è presente anche lo“Struzzo in isolamento”: molto simi-le al succiacapre oziante, solo che luile mail le legge, ma poi non rispon-de. Poteva non mancare la “Beccac-cia Camuffata”? È simile a quei sog-getti che inviano le copie dei mes-saggi ad altri contatti senza che ildestinatario principale ne sia a cono-scenza. Senza dimenticare che glialtri uccelli (utenti del web) lo odia-no e quando passa lui, si dileguano.Ma c’è anche lo “Stornello Ripetiti-vo”: ringrazia continuamente perogni e-mail ricevuta. Una sinfoniafatta di cortesie stucchevoli e talvoltainutili. Altro uccello che si adatta allecaratteristiche comportamentali è il“Pappagallo Maleducato” che ha uncomportamento volgare e poco corte-se: manda email inutili e spesso inop-

portune. Ma c’è anche il “Tordo Imi-tatore” che invia qualsiasi cosa glicapiti sottocchio. Un vero persecuto-re, e che spesso finisce nella postaindesiderata e poi nel cestino. O nel-la peggiore delle ipotesi viene bloc-cato in partenza. C’è anche il“Gufo”: opera di notte, a qualsiasiora, incurante del concetto di tempo.Anche lui non è molto gradito. Tragli uccelli trova spazio anche la“Gazza Accaparratrice”: ha la casellapostale intasata. Non cancella mai imessaggi inutili e poi quando devecercarne uno, non lo trova mai. Infondo alla lista troviamo poi “Il coli-brì dalla risposta immediata”: identi-ficabile con il soggetto che rispondesubito, sempre connesso e collegatoalla propria casella di posta. Fulmi-neo e sempre puntuale nel risponderein maniera istantanea. L’ultimouccello è il “Pettirosso Comune”.Esempio ideale di come sopravviverenella giungla delle mail: trova sem-pre il tempo di parlare di presenzacon il destinatario, e usa in manieraintelligente la posta elettronica senzaesserne schiavo. E tu a chi somigli?

Filippo Cannizzo

Dimmi quante email scrivi e ti dico a chi somigli

Prospettive - 30 settembre 2012 5

PRIMOPIANO

La scuola palestra della liberaespressione dello spirito

Indietro nel tempo intervistando Giuseppe Lombardo Radice

l’intervista

Una ricerca condotta nel Regno Unito stabilisce i profili comportamentali dall’utilizzo della posta elettronica

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Prospettive - 30 settembre 2012

DOCUMENTI EINFORMAZIONI

degli UfficiPastorali dellaCuria diocesanadi Catania

095/31.26.20 Arcivescovo095/25.04.306 Segreteria Arcivescovile346/3842521 Segreteria Arcivescovile095/25.04.309 Vicario Generale095/25.04.311 centralino curia095/715.90.62 centralino curia346/38.42.808 centralino curia346/38.42.912 centralino curia346/38.42.545 centralino curia346/38.42.923 centralino curia095/25.04.357 fax segreteria Arcivescovo095/25.04.358 fax Curia095/25.04.359 fax ufficio scolastico095/25.04.360 fax economato

✆entralino Curia Arcivescovile di CT

Lunedì 1•• Ore 9.00 Arcivescovado: udienze.•• Ore 12.00 Catania, Seminario:

celebra la S. Messa.•• Ore 20.00 Catania, Istituto S. Fran-

cesco di Sales: (Visita pastorale).

Martedì 2•• Ore 9.30 Catania, parrocchia S.

Maria di Gesù: (Visita pastorale).•• Ore 18.00 Catania, parrocchia Ss.

Angeli Custodi: celebra la S. Messa.•• Ore 20.00 Arcivescovado: presie-

de l’incontro della Commissionediocesana per le Celebrazioni inonore di S. Agata.

Mercoledì 3•• Ore 18.30 Catania, Basilica Cat-

tedrale: celebra la S. Messa inoccasione del suo XX Anniversa-rio di Ordinazione episcopale econferisce i ministeri del lettoratoe dell’accolitato ad alcuni alunnidel Seminario.

Giovedì 4•• Ore 9.00 Arcivescovado: udienze.•• Catania, parrocchia S. Maria di

Gesù: (Visita pastorale).

Venerdì 5•• Ore 9.30 Catania, Museo dioce-

sano: prende parte ad un Conve-gno sul tema “Oggi il cristianesi-mo è ancora vivo?”

•• Ore 17.00 Catania, parrocchia S.Maria di Gesù: (Visita pastorale).

Sabato 6•• Ore 9.00 Arcivescovado: presie-

de la riunione del CdA dell’Ope-ra Diocesana Catanese Culto eReligione.

•• Ore 11.30 Arcivescovado: presie-de l’incontro con il DirettivoCRAL.

•• Ore 18.00 Catania, parrocchia S.Maria di Gesù: (Visita pastorale)

Domenica 7•• Ore 11.00 Catania, Basilica Cat-

tedrale: celebra la S. Messa inoccasione del XXV anniversariodi sacerdozio di Don Antonio DeMaria.

•• Ore 18.00 Catania, Basilica Col-legiata: celebra la S. Messa.

®

Dall’Agenda dell’Arcivescovo

Notizie in breve dall’1 al 7 ottobre

Lo Studio Teologico S. Paolo, in conformità al decre-to Novo Codice della Congregazione per l’Educazio-ne Cattolica e con l’approvazione della detta Congre-gazione, istituisce un Corso Filosofico-Teologicoper Avvocati.Il Corso permette, a quanti hanno conseguito o stan-no per conseguire la laurea in Giurisprudenza, diaccedere al secondo ciclo degli studi ecclesiastici, aconclusione del quale si può ottenere il grado accade-mico di Licenza in Diritto canonico presso una Pon-tificia Facoltà di Diritto canonico. Tale Licenza per-mette di patrocinare presso i Tribunali ecclesiasticiregionali, oltre che insegnare Diritto canonico nelleistituzioni accademiche ecclesiastiche. Il Corso, inoltre, intende offrire un percorso di appro-

fondimento dei contenuti dellafede cristiana, specialmente inquesto anno pastorale indettocome Anno della fede da Bene-detto XVI. Le lezioni del Corso, per la durata di due anni, si ter-ranno soltanto nei giorni di venerdì (18.00-21.30) esabato (9.00-12.30) e, per l’anno accademico 2012-2013, inizieranno il 5 ottobre e si concluderanno il 22giugno. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla Segrete-ria dello Studio Teologico S. Paolo, Catania: vialeOdorico da Pordenone 24; 095-222775; 0957335048;[email protected]

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Ai Reverendi Presbiteri e ai Diaco-ni, alle Persone Consacrate,alle Aggregazioni Ecclesiali del-l’Arcidiocesi

Fratelli e Sorelle,Vi scrivo di ritorno da Perugia dovepensavo di incontrare mio cognatoRenzo molto provato dalla sofferen-za. Il Signore ha disposto, invece,che la mia visita si trasformasse nel-la celebrazione della Messa esequia-le del carissimo Renzo.Insieme a mia sorella, ai figli e aglialtri familiari, vi siamo profonda-mente riconoscenti per la vicinanzaaffettuosa, solidale ed orante. Io, inparticolare, ho potuto sperimentare,ancora una volta, la solidità del vin-colo che ci unisce nella comunioneecclesiale e nella fraternità sacerdo-tale: grazie di cuore.La presente vi trova impegnati nellaripresa delle attività: auguro a tuttiun sereno svolgimento dell’Annopastorale che sarà anche per noi ladiligente e fruttuosa celebrazionedell’Anno della Fede.Esorto nuovamente a valorizzare laLettera del Santo Padre “La Portadella Fede” e la “Nota” della Con-gregazione della Dottrina dellaFede.Affido alla vostra cortese attenzionee collaborazione i punti che seguonoe che descrivono l’inizio di questoAnno pastorale.

a) Come negli anni precedenti, ciincontreremo per i tre momenti giàben collaudati:

ASSEMBLEA PASTORALE, venerdì 28settembre in Seminario alle ore 18,00.La relazione sarà tenuta dal carissi-mo Mons. Francesco Ventorino cheha accolto molto volentieri l’invitodi illustrarci il significato dell’Annodella Fede.Chiedo ai carissimi Parroci di curarein modo speciale la partecipazionedei membri degli organismi di parte-cipazione ecclesiale a livello parroc-chiale e di Vicariato.

INCONTRI NEI VICARIATI nei giornisuccessivi, con il programma chesarà predisposto dai Vicari Foranei esu argomenti comuni che scaturiran-no dalla relazione di Mons. Ventori-no.

CELEBRAZIONE IN CATTEDRALE,mercoledì 3 ottobre alle ore 18,30 inoccasione del XX anniversario dellamia ordinazione episcopale. Durantela celebrazione eucaristica avrò lagioia di conferire i ministeri del Let-torato e dell’Accolitato ad alcunialunni del nostro Seminario.

b) Sabato 29 settembre avrà luogonella Cattedrale di Acireale la BEATI-FICAZIONE di P. GABRIELE MARIAALLEGRA. Nella messe vespertine ein quelle di domenica 30 i sacerdotifacciano un opportuno riferimentoall’evento, utilizzando il testo del-l’apposito Messaggio che indirizzoper la circostanza alla comunità dio-cesana.

d) Giovedì 18 ottobre celebreremoin Cattedrale alle ore 18,30 1’APER-TURA DELL’ANNO DELLA FEDE. Allafine consegnerò ai Parroci e Rettoridi Chiese il testo di una Nota pasto-rale che terremo presente per rende-re le nostre così tanto partecipatefeste religiose degne celebrazionidell’Anno della Fede.Allego alla presente la scheda di par-tecipazione alla Beatificazione conl’indicazione di alcuni aspetti tecnici.

Nelle Celebrazioni Eucaristiche del-la successiva domenica 21 ottobre sisvolgerà un analogo momento con leindicazioni che saranno date succes-sivamente.In attesa di incontrarci, invio a tuttiun affettuoso saluto.

✠ Salvatore, Arcivescovo

P.S. Circa il prossimo CONVEGNOLITURGICO MUSICALE (16, 17, 18 otto-bre) seguiranno ulteriori indicazioni.

Incontri e appuntamenti

L’Arcivescovo

Facoltà Teologica di Sicilia Studio Teologico S. Paolo

A conclusione del restauro della Badia di Sant’ Aga-ta, il 15 ottobre prossimo alle ore 11, ci sarà la riapertura alculto della chiesa e dello storico Monastero Benedettino,preceduto dalla presentazione degli interventi eseguiti. Pre-senzierà il nostro Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina.

Riapertura della

Badia di Sant’Agata

Siamo alla fine di settembre e con l’avvicinarsi del periodo freddo il nostro“Help Center” e la “Unità di Strada” svolgono un servizio gratuito di volonta-riato nel dare, a chi dorme per strada, una coperta che li aiuti nei mesi freddi.Stiamo, con il giusto anticipo, cercando benefattori che “Donino” una copertaper questi poveri. Chi vuole donare una o più coperte può rivolgersi al nostro:HELP CENTER CARITAS presso Stazione Centrale di Catania (entrata latosinistro) tel. 095/530126 oppure per ritiri a domicilio tel. Pappalardo Salvo347/7275408.Vi ringrazio per quanto farete per questa campagna.

Saluti nel Signore Don Francesco Leto (Cell. 3400672184)

Campagna “Dona una coperta per i poveri”

Caritas diocesana di Catania

Ai Rev. Parroci dell’Arcidiocesi.

Consegna del Censimento Corali ParrocchialiPer desiderio dell’Arcivescovo, l’Ufficio Liturgico organizza un ConvegnoLiturgico-Musicale per il prossimo 16-18 ottobre c.a.. In preparazione a taleevento, si invitano i Rev. Parroci a voler fornire i nominativi degli operatoripastorali che collaborano nell’animazione liturgica, in particolare nell’aspet-to musicale. La scheda di adesione deve essere compilata e restituita in Curia,oppure inviando un fax allo 095/2504358 o attraverso e-mail [email protected].

L’Ufficio Liturgico Diocesano

Ufficio Liturgico Diocesano

Corso Filosofico-Teologico per Avvocati

3-5 Viagrande (Matrice)6-8 Trecastagni (Matrice)10-12 Trecastagni (S. Alfio)13-15 Nicolosi (S.M. Grazie)17-19 Fieri20-22 Zafferana Etnea24-26 Bongiardo27-29 S.Giovanni Galermo

1-3 S.Maria della Salette4-6 S.Giovanni Evangelista8-10 S. Cuore al Fortino11-13 S. Camillo15-17 S. Maria di Ogninella18-20 SS. Cosma e Damiano

Turno dell’esposizione

della SS. Eucaristia

a Catania

SETTEMBRE 2012

OTTOBRE 2012

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L’assolata tarda mattina-ta di mercoledì 19 set-

tembre tutti gli oltre 70 ospiti resi-denti e non e l’intero personale delCentro di riabilitazione del VillaggioSan Giuseppe dell’ICAM, IstitutoCatechistico dell’Annunciazione diMaria, fondato in territorio di Mon-terosso Etneo dal compianto mons.Santo D’Arrigo, hanno vissuto unmomento straordinario e tanto atte-so, particolarmente emozionante edesaltante: il contrammiraglio Dome-nico De Michele, direttore marittimodella Sicilia orientale e comandantedella Capitaneria di Porto di Catania,ha restituito con simpatia ed entusia-smo, ben oltre la cortesia di pram-matica, la visita compiuta il 31 luglioai militari della Capitaneria di Portoda 10 entusiasti ospiti della comuni-tà del Villaggio San Giuseppe cheopera nell’ambito della riabilitazionedi soggetti con disabilità.In quell’indimenticabile occasione,in piena stagione estiva, i 10 “villeg-gianti di S. Giuseppe” hanno potutoeffettuare, in via eccezionale, un’u-scita nelle azzurre acque del MarJonio a bordo della motovedettad’altura CP 271, nell’ambito dell’at-tività addestrativa svolta a favoredegli equipaggi della GuardiaCostiera nelle acque antistanti allitorale etneo, al largo della costadella Scogliera giungendo fino aifaraglioni di Acitrezza.Il contrammiraglio, accompagnatodal capitano di corvetta RobertoD’Arrigo, capo ufficio relazioniesterne e assistente del direttoremarittimo, dal luogotenente LuigiFerrara, segretario del direttore

marittimo, e dal sottocapo Pier Pao-lo Baffo, in un clima di grande cor-dialità è stato accolto nel VillaggioSan Giuseppe -che sorge in cima aduna collina in territorio di Monteros-so Etneo, frazione di Aci Sant’Anto-nio- dalle signorine Francesca Lean-za e Marianna Ricupero, rispettiva-mente presidente dell’ICAM e diret-trice della struttura, religiose consa-crate dell’ICAM, nonché dai tresacerdoti che fanno parte dell’ICAMdon Duilio Melissa, il parroco deiSanti Angeli Custodi che ha volutofortemente la visita e ha fatto da tra-mite tra i militari della Capitaneria diPorto e l’ICAM, don Renato Minio,vicario parrocchiale allo Spirito San-to in Catania, e don Giuseppe Meli,parroco a San Giuseppe in Pisano-Zafferana Etnea. Il via alla tantoattesa visita è stato dato dall’alzabandiera e dall’esecuzione dell’innonazionale suonato dalla banda musi-cale dei ragazzi del Villaggio.È stata graditissima la presenza delnostro Arcivescovo Mons. SalvatoreGristina, accompagnato dal can. Ora-zio Greco, parroco a S. Giovanni Bat-tista in San Giovanni La Punta, evenuto appositamente dalla DomusSeraphica dov’erano in corso gli eser-cizi spirituali del Clero diocesanocatanese, per celebrare la s. Messa eper onorare la visita degli illustri ospi-ti, che hanno voluto visitare tutti iplessi del Villaggio immerso nel ver-

de della campagna etnea, accompa-gnati dal direttore sanitario dottoressaPaola Pane e dalla psicologa MariaGrazia Trovato. Erano pure presenti,anche in rappresentanza delle conso-relle della “Città dei Ragazzi” di viaGramignani in Catania, le signorineCarmela Chines, Giuseppina Brachit-ta e Caterina Amato.Momento centrale della visita e diintensa spiritualità è stato quello vis-suto nella raccolta cappella del Vil-laggio dove l’Arcivescovo ha presie-duto la concelebrazione dell’Eucari-stìa e ha tenuto l’omelìa. Nel com-mentare la liturgia della Parola di

Dio della feria IV della XXIV setti-mana per annum, con riferimentoall’inno paolino alla Carità (1 Cor12,31-13,13), in cui è cantata lamisteriosa presenza e superioritàdella carità sugli altri doni dello Spi-rito Santo, ha ricordato commosso egrato la carismatica e grande figurasacerdotale di mons. Santo D’Arri-go, un sacerdote figlio della nostraarcidiocesi, molto dotto e colto, cheha saputo realizzare le grandi opereancor oggi assai valide ed attive avantaggio di chi ha più bisogno –ilcentro di riabilitazione del VillaggioSan Giuseppe e la Città dei Ragazzi

di Catania- spinto dalla carità, dall’a-more cristiano verso le persone piùbisognose di attenzione e di cura.Per capire le opere, il carisma, latestimonianza che ha lasciato PadreSanto, ha sottolineato l’Arcivescovo,bisogna risalire alla carità evangeli-ca, una virtù teologale che egli prati-cava concretamente e continuamentecon semplicità e tenacia, sulla scia diGesù Buon Pastore, animato dalloSpirito di Dio e affidandosi con fedesmisurata alla Divina Provvidenza.L’apostolo Paolo, infatti, afferma lasuperiorità della carità, dell’amorevero, su tutti i carismi che sarebberoprivi di autentica consistenza cristia-na senza la carità.Il salmo 32 richiama la virtù dell’a-more che rende beato il popolo chein esso si fonda.La visita si è conclusa con una sim-patica foto-ricordo di gruppo, ai pie-di della grande statua bianca di GesùRedentore ed Accogliente, e conun’agape fraterna alla quale hannopartecipato con gioia tutti i presentiche hanno ringraziato con gesti disimpatia e di amicizia gli illustriospiti. L’ammiraglio De Michele conspirito di gratitudine ha lasciato indono il crest del Comando Marittimoe si è dichiarato disponibile per altrimomenti di collaborazione e diconoscenza reciproca.

Antonino Blandini

Spesso una delle grandiproblematiche del sud

Italia non è tanto la mancanza dirisorse, ma l’incapacità di saperlescoprire e utilizzare. Fortunatamenteci sono dei casi in cui qualcuno, ani-mato da una forte volontà e dal gran-de desiderio di cambiare, riesce ademergere. È questo il caso di unabellissima collettiva tutta al femmi-nile sorta a Paternò (CT). Il gruppo,che prende il nome de “La Bottegadel Filo Bizzarro” (a sottolineare laspontaneità e l’originalità della loroaggregazione), è composto da moltecasalinghe che, pur non essendo arti-giane professioniste, creano per pas-sione stupendi manufatti.L’idea di creare questa nuova collet-tiva nasce da alcuni incontri e confe-renze svoltesi nella parrocchia di SanBiagio a Paternò, attualmente guida-ta da don Enzo Algeri e sempreattento alle problematiche sociali.Giuseppina Caruso, artigiana perprofessione, frequentando questiincontri, si è resa conto della neces-sità di creare una forma di coopera-zione per far si che i talenti nascostidel territorio paternese potesserofinalmente emergere. L’idea di dareun’impronta tutta femminile allanuova collettiva, nasce dai risultatiottenuti dopo il “corso di formazionealla cooperazione” tenutosi nellasuddetta parrocchia. Infatti, il corsoha evidenziato come la donna abbia

una più naturale propensione allacooperazione lavorativa e all’aggre-gazione rispetto all’uomo. Così,dopo alcuni iniziali passi come: illaboratorio artistico-artigianale svol-tosi in luglio 2011 presso i locali del-la parrocchia e l’incontro sul proget-to Policoro tenuto in febbraio 2012da Don Piero Sapienza, la collettivainizia a comporsi e ad allargarsi.Ad accomunare le donne de La Bot-tega del Filo Bizzarro sono princi-palmente due caratteristiche: l’esserecasalinghe e l’avere una fantasticaabilità nel creare piccole opere d’ar-te con le proprie mani. Il gruppo inpoco tempo si conosce e si consoli-da, fino a creare un’atmosfera caldae famigliare. La collettiva è momen-

taneamente formata da: GiuseppinaCaruso (ideatrice del gruppo) èun’artigiana professionista, lavoranel campo della tessitura dando vitaa fantastici manufatti tessili che van-no dall’arredo casa a borse ed acces-sori per donna, particolarmenterichiesti sono i suoi simpaticissimi“angioletti birichini”; Debora Saiacrea meravigliosi gioielli artisticiceramizzati a freddo con incastona-ture di pietre dure e perle, realizzaticompletamente a mano; Pia Bellissi-mo spazia dal campo della creazionea quello del restauro, dando forma amagnifiche modellazioni, sculture epitture; Valeria Garraffo dà vita aindescrivibili, per magnificenza,lavori in pietra lavica ceramizzata e

patchwork (è un manufatto che con-siste nell’unione, tramite cucitura, didiverse parti di tessuto accuratamen-te decorate); Angela Perla lavoraall’uncinetto per creare collane,orecchini, bracciali ed eleganti e sti-listici accessori femminili; France-sca Bellissimo realizza maglieria perneonato, così bella e raffinata che favenire voglia di avere un bambino achi ancora non ce l’ha; Fabiola Rielavola nel mondo della fantasia sugge-rendo il lavoro manifatturiero, icolori e l’immaginazione come stru-menti di creazione, meditazione,riposo e vita. Realizza meravigliosioggetti decorativi su legno, pietra,compensato, tele e argilla, offrendoanche corsi di formazione artigiana-le a chi voglia apprendere l’arte del-la manifattura; Emanuela Nicolosiutilizza la lana cardata e il dolce efavoloso tema del mondo delle fate,per realizzare stupende creazionimirate a sviluppare il senso del bene-ficio del lavoro manuale nei bambi-ni, approfondendo l’aspetto cogniti-vo sviluppato dalla manualità. I suoilavori seguono la pedagogia Waldorfo Steineriana (La concezione steine-riana dei bisogni del bambino si fon-da su osservazioni antropologicheche riguardano, in particolare, la tri-partizione dell’uomo in corpo, animae spirito quindi in volontà, sentimen-to e pensiero: questa concezioneimplica l’esigenza di educare i bam-

bini armonicamente nei tre ambiti);Elisa Bellissimo crea spettacolarilavori in fimo, belli da vedere edeccezionali per decorare la casa;Anna Meli, oltre a lavorare con lapietra lavica, realizza ceramiche arti-stiche raffiguranti i mestieri più anti-chi, utilizzando uno stile che tramiteil colore risalta i particolari dei per-sonaggi; “Le Amiche del Ricamo” èun’associazione composta da donneche valorizza e propone lavori arti-gianali tipici siciliani: sfilato, puntoa giorno, chiacchierino e altro.L’occasione per uscire dal buio delleproprie case e affiorare alla luce delmondo fieristico e commerciale si èconcretizzata con l’evento della tra-dizionale fiera di settembre tenutasia Paternò. Qui la Bottega del FiloBizzarro ha riscosso un grande suc-cesso, esponendo e vendendo le suecreazioni. Le componenti della col-lettiva, aiutate dalla costante presen-za e forza fisica dei mariti e dellefamiglie, hanno realizzato deglistand utilizzando una comune logi-stica e decorazione (ovviamente daloro creata), dando così vita a unapiccola fiera nella fiera. La gente chevisitava lo spazio dedicato alla Bot-tega del Filo Bizzarro sembrava qua-si ritrovarsi all’interno di un sorri-dente e accogliente quartiere.In occasione della fiera hanno aderi-to alla collettiva anche l’azienda di

Prospettive - 30 settembre 2012 7

(segue a pagina 8)

I segni della caritàIl Contrammiraglio Domenico De Michele in visita al Villaggio San Giuseppe

Dall’idea all’evento per il bene comunePaternò: efficace manifestazione della collettiva femminile “La Bottega del Filo Bizzarro”

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Un pesante e lungoperiodo di sofferenze

ha preparato al ben morire il nostrocaro Confratello MONS. GAETA-NO GUARRIERA, Canonico Mag-giore del Capitolo Metropolitano,Vicario parrocchiale della BasilicaCattedrale, il quale ha lasciato que-sto esilio terreno alle ore 12 del 14settembre 2012, giorno in cui sicelebrava la festa dell’Esaltazionedella S.Croce.Era nato a Catania il 15 febbraio1928. La sua stella sembra sia stataquella di convivere quasi tutta unavita in compagnia della BasilicaCattedrale di Catania. E sin da pic-colo! Infatti, preadolescente, facevaparte di quel manipolo di ragazzini,chiamati “sagrestanelli”, che erano a“perpetuo” servizio della Cattedra-le: vivevano insieme, mangiavanoin comunità, andavano insieme ascuola, sottostavano ad un giovanesacerdote con il titolo di Prefetto diSacrestia. Loro compito era quellodi tenersi sempre a disposizione deiSignori Canonici Maggiori del Duo-mo, gli intoccabili “Monsignori” dialtri tempi. I quali celebravano sin-golarmente ogni giorno – secondo laliturgia preconciliare - la loroS.Messa privata, in un altare secon-dario loro assegnato lungo le navatedella Cattedrale.

Capitava spesso che,poi, i più buoni ed i piùintelligenti di questibimbetti entravano inSeminario. P.GaetanoGuarriera fu uno diquesti sagrestanelliche, dovendo iniziare ilginnasio, allungò unpo’ più la gamba e dal-la sacrestia della Catte-drale passò al Semina-rio di Piazza Duomo.Espletati gli studi teo-logici, ricevette l’ordi-ne del presbiterato inCattedrale, il 21 giugno1953, da Mons. GuidoLuigi BentivoglioS.O.C., che, da qualcheanno, era il nuovo Arci-vescovo di Catania.Subito dopo l’ordinazione fu invia-to, Vicario parrocchiale, a S.Berilloin S.Maria degli Ammalati, piccolachiesetta su Piazza Bovio, a Catania,allora legata alla prima Casa delClero “Card.Dusmet”, a favore deisacerdoti anziani. Vi rimase tre anni.Poi dal 1956 al 1961, sempre in qua-lità di Vicario, fu trasferito a S.Cri-stoforo alle sciare, in Via Plebiscito,in aiuto ad un giovane Parrocosupervivace e più che esuberante, atal punto che nel bel mezzo di tante

ottime attività pastorali, preferìcambiare ...mestiere e, messo daparte il suo ministero, passò ad atti-vità tuttaltro che ecclesiastiche. Epi-sodi che, di tanto in tanto si avvera-vano anche a quei tempi, ma che,per la verità, erano abbastanza rari.P.Guarriera, ancora giovincello,dovette sostenere e alleviare, concoraggio e con prudenza, il traumaprodotto in parrocchia fra i fedeliper la improvvisa fuoruscita del loropastore che, peraltro, era amato e

stimato.Il 19 dicembre 1961 fu nominatoVicario parrocchiale della BasilicaCattedrale di Catania. Vi entrò cheera ancora giovane e ne uscì, giàanziano, ma senza vita.Per non rimanere, però, del tuttofossilizzato fra le mura della Catte-drale, gli fu data dai Superiori anchela possibilità di esplicare un po’ delsuo apostolato al di fuori di esse.Così ebbe l’incarico di insegnante direligione nelle scuole pubbliche del-lo Stato e, per tanti anni, quella diCappellano delle Suore Francescanedel S.Cuore a Misterbianco, ove, dibuon mattino, si recava ogni giornoper la celebrazione della S,Messa.È difficile non aver conosciutoP.Guarriera. Bastava entrare in Cat-tedrale, in questi ultimi cinquantaanni e l’incontro era certamente fat-to. Ne son passati di Parroci e Cano-nici sotto quelle secolari archate!Tutti tramontati; lui, P.Guarriera, èrimasto lì, imperterrito,colonnaincrollabile, sempre in servizio finoalla fine. Lo vedevi quotidianamen-te in movimento, pronto per qualsia-si lavoro materiale o spirituale: senon confessava, lo trovavi, con ilmartello in mano per rinsaldare ilchiodo di qualche cassetto. Spessolo trovavi alla scrivania della sacre-stia a recitare il breviario. A vederlo

per la prima volta, ti dava l’impres-sione di un uomo austero, ruvido,bisticciato col sorriso; qualche voltaanche un po’ irritato. Ma non erasempre così. All’occasione sapevaridere e ridere di cuore. Il suo passosempre cadenzato, come un militarein pattuglia, il busto e petto, drittoed impettito. Solitamente rivestito diabito talare.Nelle grandi celebrazioni episcopaliera il factotum. Tutto doveva usciredalle sue mani. Anche perché lui elui solo deteneva le chiavi di tutte leporte, di tutti i cassetti e di tutti gliarmadi. Quando per dieci anni rico-prii l’incarico di Tesoriere della Cat-tedrale, pur potendolo, non mi per-misi mai di togliergli il privilegio eil “potere delle chiavi”. E devo direche fu con me sempre servizievole.Vice parroco per una vita! Un inca-rico che lo rese sempre sereno. Incielo potrebbe essere accolto comeil Patrono di tutti i Vice Parroci!Lo incitai calorosamente, una volta,con il consenso dell’Arcivescovo,ad accettare una parrocchia priva dititolare; non ne volle sapere; dicevadi star bene dove stava ed amavapiuttosto rimanere in sottordine elavorare in Cattedrale.Amante, com’era della sua ChiesaMadre, sembrava giusto, ad un certomomento, che godesse anche lui diun po’ di “fumo” e che gli si “arros-sisse” un tantino quel funebre nerodella tonaca. Così, nel 1983, funominato Canonico minore e, nel1993, passò tra i Canonici maggiori.Indossò la sua bella mozzetta rossa,ma volle conservare sempre il suoultimo posto sul presbiterio.Frequentava, di tanto in tanto, lacompagnia dei suoi confratelli diordinazione. Preferiva però di più ilsilenzio e la penombra della suaChiesa Cattedrale. A tarda sera,chiuse le porte del Tempio, se nesaliva solo, soletto, nel suo apparta-mentino e godeva della sua solitudi-ne, in compagnia di un cagnolinoche gli saltava addosso.I suoi ultimi anni furono tribolati davari disturbi fisici. A distanza dipoco tempo ebbe la frattura di tuttee due i femori con i relativi ricoverid’urgenza, poi il suo maldestro affi-damento a persone interessate piùdel suo portafogli che della sua salu-te. Trovò, alla fine, un po’ di riposoe di vera assistenza presso l’OasiMaria SS.Assunta ad Aci S.Antonio.Lì, in quel sacro luogo, il suo luci-gnolo, ormai fumigante, lentamentesi spense.In Cattedrale, com’era giusto, furo-no celebrate le esequie dall’Arcive-scovo S.E. Mons. Gristina.Non l’avrai sentito, Don Gaetano,ma, anche per te, Canonico maggio-re della Cattedrale, suonò, a morto,il grande campanone del Duomo,unica, magra consolazione – a diredi Mons.Gagliani - rimasta a noi,Canonici Maggiori, fra i tanti anti-chi privilegi canonicali.Ritirandoti nel tuo appartamentopassavi, sera dopo sera, davantiall’altare di S.Agata e accanto alcorpo del Beato Card. Dusmet, e lisalutavi con affetto.Essi, lassù, ne sono certo, ti avran-no preparato il posto che ti sei meri-tato.

Mons. Mauro Licciardello

Prospettive - 30 settembre 20128

fotografia aerea Metamorfosi diGagliano Angela e liberi professioni-sti del mondo artistico come IonellaOrto e Caterina Arcidiacono, che sioccupano di pittura e restauro.La Bottega del Filo Bizzarro haanche ricevuto molte richieste daparte di altre donne che vorrebberounirsi alla collettiva e presentare iloro lavori. Visto il successo riscontrato, lecoraggiosissime donne de La Botte-ga del Filo Bizzarro hanno deciso dicontinuare a stendere e a tessere illoro bizzarro filo portando avanti

questa esperienza. Infatti, a tale sco-po, sono già proiettate nell’organiz-zare nuovi eventi nel periodo natali-zio e primaverile.È bello sapere che in periodi di crisie di paura come quello che vive oggil’Italia e in particolare la Sicilia, cisiano ancora realtà pronte a scom-mettersi e a rischiare.È bello che sia proprio dall’artigia-nato, settore di grande tradizione estoria per la Sicilia, che provengauna risposta positiva contro il mostrocrisi. Ma è ancora più bello il fattoche siano state delle donne a capire ea dimostrare che da soli non si va danessuna parte, ma insieme si può

fare tanta strada. La Bottega del FiloBizzarro ha realizzato con passione ecollaborazione una collettiva tuttasprint e talento!Alla realizzazione dell’evento è statafondamentale la sinergia creatasi trala collettiva e gli organizzatori:l’amministrazione comunale, in par-ticolare, nella persona del sindacoMauro Mangano e dell’assessorealle attività produttive Agostino Bor-zì, la Pro Loco e la Confcommerciodi Paternò.L’augurio è che molti, seguendo l’e-sempio delle campionesse paternesi,riescano a trovare il coraggio di usci-re dalla solitudine delle loro case e

creare insieme uno spazio nel mondolavorativo, spazio che nessuno trapolitici, industrie, multinazionali ecall center sembra ormai sapergarantire.È arrivato il momento di tessere ilfilo che dia una vera alternativa allacondizione stagnante in cui artigiani,liberi professionisti e piccole impre-se versano.È proprio il caso di dirlo, l’unione fala forza!Per informazioni contattateci al tel.3480167984 oppure inviate un’e-mail: [email protected]

Alessandro Paternò

(continua da pag. 7)DALL’IDEA...

DIOCESI

La vita e la missione in Cattedrale

Vendicari, Marzamemi ePalazzolo Acreide: un

itinerario “Sulle orme di San Paolo”che, promosso dalla Cooperativa Eti-ca Oqdany di Noto, è stato realizzatodalla Confraternita del SS. Sacra-mento di Tremestieri Etneo sabato 22settembre ad inizio dell’anno sociale2012-2013.Un pullman, capitanato dal parrocodella Chiesa Madre S. Maria dellaPace, padre Salvatore Scuderi, e cari-co di confrati, socie delle “Sacra-mentine” e altri parrocchiani, ha rag-giunto in mattinata la bellissima Oasinaturalistica di Vendicari, con i suoipantani popolati da diverse specie diuccelli, l’arenile, la tonnara e la torresveva e poi il vicino borgo marinarodi Marzamemi. Nel pomeriggio,dopo l’immancabile e attesissimopranzo, la visita di Palazzolo Acrei-de, cittadina patrimonio dell’Umani-nità che in san Paolo Apostolo rico-nosce il suo patrono e venera con

tanta devozione il 29 giugno di ognianno con la maestosa “sciuta”.Dell’Apostolo, di cui è stata procla-mata la lettura della conversione,tratta dalla Scrittura, è stata sottoli-neata la forza della testimonianzaderivante dall’incontro personale conGesù e l’esempio per tutti i cristiani,nell’imminente inizio dell’Anno del-la Fede, di vivere il grande dono rice-vuto, incarnandolo nella vita quoti-diana.Il barocco di Palazzolo Acreide e del-le restaurate (e recentemente riaperteal culto) Chiesa Madre e Chiesa del-l’Annunziata, oltre alla stessa Basili-ca di San Paolo, resterà nel cuore enegli occhi di tutti i partecipanti,insieme all’impegno di salvaguarda-re le piccole e grandi tradizioni che cisono state tramandate e quanto lamano dell’uomo e di Dio, nel creato,han saputo fare.

Vincenzo Caruso

Sulle orme di San PaoloIn pullman alla scoperta delle bellezze naturalistiche di Vendicari

In ricordo di Mons. Gaetano Guarriera

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Con un incontro cultura-le di alto livello e di

grande interesse divulgativo, nel pic-colo monastero benedettino “BeatoDusmet” di Nicolosi, in corso diampliamento, è stata ricordata e ono-rata la straordinaria ed indimenticatafigura dell’ultimo abate di San Nico-lò La Rena in Catania-Nicolosi, pri-mo Arcivescovo dell’arcidiocesietnea e penultimo Cardinale dellaChiesa catanese, rimasto nel cuore ditutti, credenti e non credenti, per l’e-semplare governo monastico ed epi-scopale e per la grande ed autenticatestimonianza cristiana di caritàevangelica, che ardeva nel suo cuoredi apostolo credibile di Cristo.Alla presenza di tanti devoti del bea-to, in un’atmosfera d’intensa spiri-tualità, qualificati oratori, nell’ap-prossimarsi della festa liturgica chericorda l’anniversario della beatifi-cazione, hanno focalizzato la loroattenzione sul carismatico e veneratomonaco cassinese e pastore Giusep-pe Benedetto Dusmet, magistral-mente e amorevolmente descrittodall’architetto Salvatore Di Mauronel libro biografico “I chiostri e lestrade di Dusmet”, edito dalla LEV.Il convegno è stato moderato da domBenedetto Chianetta, abate-ordinarioemerito di Santissima Trinità diCava de’ Tirreni, contento della scel-ta di questo cenobio etneo, destinatodalla Congregazione benedettinacassinese all’accoglienza e soprattut-to alla preghiera nel nome del loro

carissimo e venerato padre e mae-stro. Il padre abate, nel ricordarequanto finora fatto per celebrare ilpio e santo benedettino, si è dichia-rato entusiasta di quanto viene fattoper rimuovere il velo dell’oblìo dallagigantesca personalità del beato, perla cui canonizzazione tutti sono invi-tati a pregare.Particolarmente coinvolgente è statol’intervento dell’assessore comunaleal turismo e giornalista pubblicistaMarisa Mazzaglia che, dopo avertratteggiato i punti salienti dell’ope-ra, si è soffermata sulla devozionepopolare di loro nicolositi nei con-fronti dell’amato pastore verso ilquale hanno un imperituro debito di

riconoscenza. Di padre in figlio siperpetua il ricordo di quanto si siaprodigato in occasione della minac-ciosa eruzione del maggio 1886.Non solo li confortò esortandoli adavere fiducia in Dio, ma quando ilpericolo fu incombente avanzò conla reliquia del Velo incontro alla lavache miracolosamente poi si fermò.Il dott. Rosario Cunsolo, dirigentemedico nei presidi ospedalieri, haillustrato il servizio pastorale delDusmet nei confronti dei più derelit-ti: bisognosi ed ammalati erano sem-pre nel suo cuore e spinto dal deside-rio di aiutarli si adoperò per il rilan-cio o l’istituzione di tante opere dicura e di solidarietà: ospedale di

maternità Santo Bambino per ragaz-ze madri che rifiutavano di ricono-scere il proprio neonato, Monte diPietà S. Agata, Asilo S. Agata dellePiccole Suore dei Poveri, Dormito-rio pubblico che avrebbe preso il suonome, carissimo a tutti i catanesi aldi là di ogni divisione ideologica. Il padre abate Ildebrando Scicolone,già preside del P. Ateneo S. Ansel-mo, ha lodato ed incoraggiato lapositiva diffusione dell’originale edesauriente biografia voluta dal diret-tore della LEV, il salesiano prof. donGiuseppe Costa che nei primi anni disacerdozio e di vita consacrata nel-l’oratorio S. Filippo Neri di via Tea-tro Greco ha operato in profondità e

generosità con lo spirito di DonBosco, il padre e maestro della gio-ventù che fu amico ed estimatore delDusmet.L’illustre studioso ha sottolineatol’origine della vocazione alla vitaconsacrata e al sacerdozio del mona-co Dusmet nel monastero S. Martinodelle Scale, che ha perpetuato inva-riato lo spirito benedettino dell’<oraet labora>, coniugando cristiana-mente lo studio, la preghiera, laParola, l’ubbidienza, la povertà, lacastità che avrebbero permesso alriformatore e rifondatore dell’Ordi-ne, con l’istituzione della Confede-razione benedettina, di governarecon la saggezza della mente e lasapienza del cuore i fratelli claustra-li, e poi il clero secolare e regolare ele comunità ecclesiali diocesane affi-date alla sua cura di pastore esigentee misericordioso.Il prof. Scicolone ha reso noto comeal Collegio romano S. Anselmo ilbeato è presente attraverso diversememorie, la più importante dellequali è costituita dal dipinto che rie-voca realisticamente il rito di ringra-ziamento tenutosi a Nicolosi dopo loscampato pericolo. È stato un illustree severo docente benedettino tedescoa preconizzare il riconoscimento del-la santità di Dusmet, auspicata anchedall’intervento del prof. AngelinoCunsolo, direttore de La Gazzettadell’Etna.

A.B.

Si è tenuta in 50 piazzed’Italia, la seconda edi-

zione della giornata nazionale diinformazione “Ehi, tu… hai midol-lo?” e a Catania, in questi giorni, sisono riuniti in piazza Stesicoroparecchi volontari della sezione pro-vinciale dell’Admo nonché medici,biologi del Centro Trapianti(Responsabile Dr. G. Milone) e Cen-tro Donatori (Responsabile Dr.ssaG. Sortino) della Divisione Cliniciz-zata d’Ematologia del Policlinico-V.E., i volontari della sezione pro-vinciale Admo, delle associazioniSan Marco, AVIS, FIDAS e FratresSanta Maria di Ognina con le loroemoteche mobili messe a disposizio-ne per i prelievi di sangue, che vedenei giovani i maggiori protagonisti,giacché la fascia d’età dei potenzialidonatori è quella compresa tra i 18 ei 40 anni. In un giorno ben 102 dona-tori sono stati reclutati, “testimo-niando come, sottolinea Elisa Mar-chese presidente Admo, anche nellanostra società alligni la solidarietà”;nel corso della mattinata ha illustratole modalità tramite cui avvicinarsialla donazione “Diventa importantis-simo diffondere la cultura delladonazione attraverso l’informazioneed il coinvolgimento della Scuola,della Chiesa della Società civile e deigiovani, riuscendo così ad abbattereil muro dell’indifferenza. È questa lamissione principale di ADMO, la cuisede nazionale è a Genova”. I risul-tati ottenuti a Catania dall’equipe diTrapianto di midollo dell’OspedaleFerrarotto, diretta dal dr GiuseppeMilone, in quasi 300 trapianti dadonatore familiare e non familiare

per varie malattie ematologichecome la leucemia acuta ed i linfomiconfermano la validità della dona-zione di midollo. Il numero di dona-zioni premia gli sforzi degli organiz-zatori locali fra cui Adriana Sgroipresidente VIP clown di Catania. L’i-niziativa è stata promossa dalla Pro-vincia, dall’assessore alle PoliticheSociali Pippo Pagano, S. Fisichellain rappresentanza di S. Licciardello.“Ringrazio i volontari che svolgonoattività con sentimenti di genuinoaltruismo, dichiara l’assessore Paga-no, e ammiro l’Admo che è un puntodi riferimento per tanti malati dimidollo osseo”. Momenti di spetta-colo offerti volontariamente dal coropolifonico Freedom, maestro N.Faro, recital di pianoforte e violon-cello del duo Ilia e Diletta, ballerinidel SCL Dance diretti da T. Nastasi;Tangodanzarte di Milone e Torre,chitarra e voce di G. Timpanaro.Emozioni coinvolgenti, legate alletestimonianze dei trapiantati dimidollo che hanno raccontato la loroesperienza: la storia di Stefano,malato di leucemia e di suo fratelloRiccardo conosciuto con il nome diclown “Furbetto” ha tenuto avvintetantissime persone, ascoltandolamolti hanno deciso di darci unamano e sono diventati potenzialidonatori di midollo.Il prof. Giuseppe Milone spiega“dopo il trapianto molti tornano acondurre una vita normale: rinasco-no”. Perché il trapianto possa dare

risultati positivi occorre che tra ilmidollo osseo del paziente e quellodel donatore ci sia una grande somi-glianza, cioè sia HLA compatibile,altrimenti l’organismo del pazientenon lo riconosce e lo elimina o cipossono essere gravi complicanze.Solo il 25% dei pazienti trova gene-ralmente tra i fratelli il midollo osseocompatibile, per gli altri 75% non cisarebbe speranza di vita se non cifossero i donatori volontari di midol-lo osseo. Il dr Milone fornisce alcu-ne informazioni: che cosa è il midol-lo osseo? “È un tessuto da cui origi-nano le cellule del sangue (globulibianchi, rossi e piastrine) si trovanella cavità delle ossa piatte (baci-no,sterno, coste) e non deve essereassolutamente confuso con il midol-

lo spinale che si trova invece nellacolonna vertebrale e che ha un’altrafunzione”. Come si diventa donato-ri? “Basta recarsi presso i centri ditipizzazione HLA autorizzati e fareun prelievo di sangue. Non occorreimpegnativa medica ma si deve ave-re il codice fiscale o il libretto sani-tario.Viene effettuato un colloquio infor-mativo e dopo avere firmato il con-senso informato e l’adesione al Regi-stro i risultati della tipizzazione HLAvengono inseriti in un archivio infor-matico e trasferiti tramite il RegistroRegionale al Registro Nazionale(IBMDR)”. Come si fa la donazionedel midollo osseo? “Il prelievo delsangue midollare può essere fatto indue modi a secondo della preferenza

del donatore. Il primo modo consistenel prelievo del midollo osseo dalbacino (di circa 70 grammi, il nostrocorpo ne contiene tre chili, e si ricreaentro due settimane) tramite aneste-sia totale o epidurale, la durata delprelievo è di circa quaranta minuti. Ilsecondo modo consiste nel fare unprelievo di sangue perifericomediante un separatore cellulare. Ilsangue prelevato da un bracciomediante un sistema sterile entra inun circuito chiuso dove le cellulemidollari utili al trapianto vengonoseparate e raccolte in una sacca, ilresto del sangue viene re-infuso dalbraccio opposto. Per questo tipo didonazione occorre che il donatorenei tre quattro giorni che precedonola donazione prenda un farmaco cheha la capacità di fare crescere piùfacilmente le cellule midollari stami-nali, le progenitrici delle cellule delsangue periferico e di facilitarne ilpassaggio dalle ossa piatte al sangueperiferico. I disturbi che più comu-nemente potrebbe avvertire sono:mal di testa, febbricola, un po’ distanchezza, che scompaiono dopo lasospensione del farmaco. Conentrambe le modalità di raccolta ildonatore non subisce alcuna meno-mazione né conseguenza”. Per qual-siasi informazione è possibile consul-tare il sito NAZIONALE www.admo.it o contattare: [email protected] / 3346205504

Artemisia

Prospettive - 30 settembre 2012 9

DIOCESI

Non avere paura di salvare una vitaDonazione del midollo: Giornata di informazione organizzata dall’associazione ADMO

Opere che odorano di santità...in occasione

della minacciosaeruzione del maggio

1886... quandoil pericolo fu

incombente avanzòcon la reliquia del Velo

incontro alla lavache miracolosamente

poi si fermò

Nicolosi: Monastero Benedettino onorato il titolare, il Beato Dusmet

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Fede Il Sacerdote sa che l’immagine del-la preghiera si costruisce attorno aivalori della fede e della speranza.La preghiera ci inserisce nel rap-porto di comunione filiale, che Cri-sto ha con il Padre.Nei confronti della fede, la preghie-ra diventa lode, adorazione, ringra-ziamento, riconoscimento delPadre, affidamento a Lui.Nei confronti della speranza, 1apreghiera è intercessione, doman-da, implorazione che accoglie in séi desideri dell’uomo, ma integrati epurificati nel desiderio fondamen-tale di fare, nella fede, la volontàdel Padre. Con la preghiera il cuoresi apre alle dimensioni del Regno ealle sue realizzazioni ecumeniche emissionarie.In questo quadro generale dellapreghiera prendono il loro giustoposto i vari aspetti della preghiera:quello liturgico-sacramentale, quel-lo personale e quello comunitario,quello del cuore e quello delle lab-bra, quello del silenzio teso all’a-scolto e quello della vigilanteapplicazione di ciò che si è ascolta-to al tessuto storico quotidiano.Il Sacerdote scopre che non è pos-sibile cogliere il frutto specificodell’Eucaristia, che è la carità, senon si cammina nella via della fedee della speranza. Ma questo suppo-ne un impegno costante di silenzio-so ascolto della Parola di Dio e diabbandono fiducioso al suo pianodi salvezza.Esperienza

Il Sacerdote si potrà chiedere: comevivere tutte queste realtà nella espe-rienza quotidiana? Si può averel’impressione che si tratti di veritàgrandiose, che ci aprono nuovi oriz-zonti, ma che è difficile riportarealla pratica di ogni giorno. La nostra

povera preghiera personale, lenostre semplici letture della Bibbiae i momenti di adorazione e silenzioche il Sacerdote riesce a strappareall’incalzare degli impegni quoti-diani, sono davvero un “tesoronascosto” che si riscopre nel campodella vita. Si tratta di partire da ciò che già ciè dato di capire e di vivere e di met-terci a camminare decisamente econ gioia per questa via, con corag-gio e spirito di sacrificio, avendoben chiari nel cuore le mete, glistrumenti e gli ambiti dell’educa-zione alla preghiera.È importante evitare un certasuperficialità (proporre la preghieracome una cosa da fare accanto allealtre, senza capire la sua presenzanella vita globale del cristiano edell’uomo) e un certo efficientismo(illudersi di raggiungere risultatiimmediati, quasi automatici, inconseguenza di certi strumentimessi a disposizione).Le mete della preghiera sonomodeste e insieme radicali. Ci sirende conto che è dal di dentro chela preghiera silenziosa e contem-plativa diventa iindissociabile dal-l’esistenza cristiana autentica. Sitratta di cominciare a fare alcunipassi: importante è farli nella dire-zione giusta. Si prevedono formee modi che già immettano le perso-ne, secondo i diversi stadi di matu-rità spirituale, nel mondo meravi-glioso della preghiera contemplati-va. A pregare, infatti, si impara pre-gando. È utile una catechesi benfatta, distribuita magari in alcunimomenti dell’anno con sussidiappositi. Occorre contemporanea-mente pregare e far pregare, con

opportuni esercizi e pau-se di silenzio. La neces-sità di unire parola,silenzio e preghiera valeper ogni comunicazionedella fede cristiana.ConoscenzaÈ interessante una cono-scenza concreta dellavita di preghiera vissutada coloro che hanno lavocazione profetica del-la preghiera. È utilefavorire per questo icontatti con i vari luoghie centri di contemplazio-ne per far conoscere illoro modo di pregare.Sarebbe auspicabile checoloro che vivono que-sto dono della preghierain comunità, in partico-lare i religiosi e le reli-giose, potessero aprirsi amomenti di accoglienzaper chi volesse parteci-pare con essi a questeesperienze.Per educarsi alla pre-ghiera possono essere utili sussidipratici , conoscere le più significa-tive variabili dei diversi metodi dipreghiera meditativa proposti daisanti lungo la storia della tradizionespirituale cristiana, tenendo ancheconto delle proposte di preghieraprofonda che giungono dall’Orien-te cristiano e non cristiano.Potrebbe anche essere utile tentaredi affrontare qualche concreto iti-nerario di preghiera per varie cate-gorie di persone, utilizzando lemolte esperienze già fatte in questocampo. Gli ambiti entro cui vengo-

no messi in atto questi strumentiriguardano le varie componentidella comunità cristiana e i nucleifondamentali della società umana.Va anche presa in considerazione lapossibile esperienza di una “scuoladi preghiera”. Dal modo e dal tonocon cui si prega, dal rispetto dellepause e dei momenti di silenzio,dalla solennità, dignità e intelligibi-lità con cui viene proclamata dailettori la Parola della Scrittura, dal-la cura posta nel canto, dipende ingran parte la intuizione che esiste,al di là della preghiera delle labbra,

una preghiera delcuore, e l’invito aprolungarla e a colti-varla esplicitamente.L’educazione teoricae pratica alla preghie-ra può essere data inmaniera molto sem-plice ed efficace,anche in occasionedel sacramento dellaRiconciliazione conun “accompagna-mento spirituale”.Anche i bambini sonoaperti ad una gradualeeducazione alla pre-ghiera, che sappiavalorizzare anche igesti e i segni esterio-ri. I santuari e i centridi preghiera contem-plativa vanno risco-perti, valorizzati, pro-posti come meta dipellegrinaggi e incon-tri. Le famiglie, perchéprime educatrici dellapreghiera, sono chia-

mate a riscoprire questo loro com-pito ed essere aiutate a diventarevero luogo di preghiera. La fami-glia è luogo d’interessi affettivi, dirapporti personali profondi: puòessere, quindi, un ambito privile-giato per ricostruire il tessuto dellapreghiera.Sarà importante che i genitori sap-piano educare i figli a riservarespazi di aperta e affettuosa conver-sazione e di raccoglimento davantia Dio.

Padre Angelico Savarino

Dio toglie parte del suo spirito da Mosè e lopone sopra i settanta uomini anziani. Questiprofetizzano appena lo spirito si posa su diloro. Profetizzano solo per quel giorno. Sonorimasti due persone nell’accampamento e lospirito si posa anche su di loro e profetizza-no. Dà fastidio questa disparità di tratta-

mento e fanno chiedere da Giosuè figlio diNun a Mosè che impedisca il loro profetiz-zare. Mosè scopre la loro gelosia dicendo aGiosuè “Sei tu geloso per me? Fossero tuttiprofeti nel popolo del Signore e volesse por-re su di loro il suo spirito”. Anziché esseregelosi e chiudersi nel proprio egoismo biso-gna invece aprirsi e far in modo che i bene-fici di uno siano di tutti nel popolo di Dio. Èsignificativo che Dio tolse parte dello spiritoda Mosè per porlo sui settanta anziani. Qua-si a dire che ciò che Dio dà non lo dà inproprietà privata ma per il bene di tutti.Gesù si comporta come Mosè quando gli

riferiscono che chi non era dei loro facevamiracoli e glielo volevano impedire. Gesùribadisce: “ Non glielo impedite, perché nonc’è nessuno che faccia un miracolo nel mionome e subito possa parlare male di me: chinon è contro di noi è per noi”. Da questodiscorso si capisce che il rapporto con luinon può essere formale, legato e chiuso daregole non ordinate da lui. Chi agisce nelnome di Gesù e nel nome di Dio se è onestoe veritiero e agisce perché mosso dallo Spiri-to di Dio non può avere egoismi, chiusure,o commettere il male contro chiunque,ancor più grave se contro gli innocenti, né

essere formalmente integri, corretti sempreformalmente e poi essere motivi di scanda-lo. Meglio essere con un solo occhio e o conuna sola mano che andare nella geenna condue occhi e due gambe. Porre la propriaattenzione sui beni materiali dimenticandoDio e i fratelli che sono nel bisogno, essereingiusti defraudando il lavoratore non signi-fica avere lo spirito di Dio e agire secondo ilsuo volere. Dio vuole la giustizia, l’equità, lasolidarietà, la verità e tutto ciò che unisce.Respinge l’ipocrisia, la bugia, i formalismi,l’iniquità.

Leone Calam brogio

Riflessioni sul Vangelo

XXVI DOM T O /B - Nm 11,25-29; Sal 18/19,8.10-14; Gc 5,1-6; Mc 9,38-43.45.47-48

La morte di Gesù cambia le cose. Non sivive più per se stessi o per la carne, ma sivive per il Signore, perché morte e risur-rezione ci hanno resi creature nuove. Ciòsignifica che non è la carne che ci deveguidare ma lo Spirito. Le cose vecchiesono passate, ne sono nate di nuove. Tutto

ciò viene da Dio che ci ha riconciliati con Luimediante il Messia ed ha affidato a noi ilministero della riconciliazione. Dio ha ricon-ciliato a sé il mondo in Cristo senza imputarele colpe agli uomini e affidando a noi il mini-stero della riconciliazione. Ministero impor-tante che esige che ci lasciamo riconciliare

con Dio perché fungiamo da ambasciatori perCristo: è come se Cristo esortasse attraversodi noi. Dio trattò da peccato Cristo in nostrofavore perché noi potessimo diventare permezzo di lui giustizia di Dio.

L.C.

San Paolo in briciole

… TOLSE PARTE DELLO SPIRITOCHE ERA SU DI LUI …

… lasciarsi riconciliare con Dio … 2 Cor 5,14-21

LA BELLEZZA DI APRISI A DIO E AGLI ALTRI

Il Sacerdote è consapevole che la preghiera è un dono dall’alto da implorare continuamente

Prospettive - 30 settembre 201210

DIOCESI

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La cordialità musicale epersonale di Renzo

Arbore ha coinvolto e travolto posi-tivamente ancora una volta il pubbli-co catanese affluito al piazzale dellecarrozze della Villa Bellini di Cata-nia. Uomo di spettacolo, disk-joc-key, ma anche musicologo e filologodella musica leggera, Arbore da ven-tuno anni gira il mondo con la sua“Orchestra italiana” che, meridio-nalmente e italianamente, punta sulrepertorio classico della canzone ita-liana, principalmente quella napole-tana, con nuovi spiritosi arrangia-menti, ma anche con attenta, riguar-dosa cura della tradizione in omag-gio alla quale ha celebrato, nel cente-nario della nascita Roberto Murolo:cantante napoletano che predilessel’esecuzione sentimentale, intimistae ricca di coloriture e sfumature, incontrotendenza rispetto alle abitualiesecuzioni muscolari popolari. Perdare risalto alla peculiarità di Muro-lo “persona – a dire di Arbore - di

grande nobiltà intellettuale e mora-le, caposcuola della musica e unmaestro: l’artista napoletano che piùdi ogni altro ha lasciato un’antolo-gia di “capolavori” ineguagliabili,patrimonio della canzone napoleta-na, mantenuti nella loro melodia ori-ginaria”, del quale scorrevano sulloschermo dietro al palco immagini direpertorio e di cronaca cariche disignificati e nostalgie, Arbore ha ese-guito brani intramontabili alternandoil modo muscolare a quello espressi-vo, avvalendosi della collaudata col-laborazione e bravura dei 15 grandisolisti e specialisti del proprio stru-mento: Barbara Buonaito, solovoce, cori; Gianni Conte, solo voce,cori; Mariano Caiano, solo voce,chitarra acustica, cori; GennaroPetrone, mandolino, solo voce; Sal-vatore Esposito, mandolino; Nun-zio Reina, mandolino, solo voce;Michele Montefusco, chitarra clas-sica e acustica, cori; Paolo Termini,chitarra classica e acustica, cori;

Nicola Cantatore, chitarra elettricae acustica, cori; Claudio Catalli,fisarmonica, cori; Massimo Volpe,piano, tastiere, cori; Massimo Cec-chetti, basso elettrico e acustico,cori; Roberto Ciscognetti, batteria;Gegè Telesforo, congas, percussio-ni, solo voce, cori; Peppe Sannino,timbali, percussioni, cori. Particolar-mente divertito il pubblico dalle tro-vate estemporanee di Telesforo che,in falsetto, ha dato luogo ad esilaran-ti duetti e dialoghi col capobanda, tranonsense e cialtronerie innocenti indare e avere, autoironie e banalizza-zioni furbe. Altro omaggio, oltreMurolo, è stato tributato al grandeTotò, al secolo Antonio De Curtis,“attore e non solo”, “patrimonio del-l’italianità” riconosciuto nel mondo,poeta e animatore culturale dell’im-mediato dopoguerra che, mentre ilPaese contava le macerie e i guastidella guerra, ma mai rassegnato edomo riprendeva ad alzare la testa,lanciò il messaggio di ritrovare il

sorriso, “farsi e darsi coraggio” perrimettere in cammino una nazionegiovane e antica, illustre e decaden-te, straordinaria, amata in tutto ilmondo. Anche questo il messaggio,la mission, che Renzo Arbore halasciato al pubblico tra applausi e

richieste di bis che non si sarebberomai fermate; l’ha lasciato “per ora”:il suo è stato un arrivederci sincero e

cordiale per un prossimo ritorno traqualche tempo. Un ritorno a Cataniasicuro poiché, come ha fatto notaretogliendosi la giacca sul palco, tuttosommato “si mantiene ancora bene”.

Carlo Majorana Gravina

Catania in visibilio per il concerto di Renzo Arbore alla Villa Bellini

Il dl n. 1 del 24 gennaio2012, convertito con leg-

ge 24 marzo n. 27, modificativo del-l’art. 1 del D.lvo n. 168 del 27 giugno2003, ha istituito sezioni specializza-te in materia di impresa in sostituzio-ne delle esistenti sezioni speciali inmateria di proprietà industriale eintellettuale. Buona occasione perabbattere i tempi della giustizia erecuperare efficienza, entra in scenail nuovo ufficio giudiziario destinatoa risolvere alcune delle principalicontroversie del diritto dell’econo-mia. Un’incertezza ha, però, riguar-dato la data effettiva dell’esordio: 20o 21? I 6 mesi dall’entrata in vigoredella disciplina che ha introdotto lanovità sono stati interpretati diversa-mente: Napoli, Catania e Genovasono partite il 20; Milano e Bolognail 21; una diversità data dal conteg-gio, o meno, nei 180 giorni primadell’esordio, della data di pubblica-zione del provvedimento istitutivo,un errore di slittamento data già sana-to; potrebbero esserci invece difficol-tà di carattere organizzativo in segui-to all’aumento dei carichi di lavoro.

Entro il 3 ottobre saranno completatele procedure di copertura degli orga-nici di magistrati; il Csm ha fissato in6 giudici l’organico minimo per cia-scuna sezione specializzata, ma ladisciplina esclude l’aumento dell’or-ganico. Così si è dovuta aprire unaprocedura per i trasferimenti destina-ti a coprire i 26 posti liberi per le fun-zioni giudicanti di primo grado. Neitribunali più grandi, come Milano,era presente una sezione specializza-ta in diritto societario, la scelta è sta-ta quella di accorpare la “vecchia”sezione specializzata di marchi e bre-vetti con quella che si occupava didiritto commerciale. Resta il nodo dasciogliere se le cause su materiesocietarie, escluse dal Tribunale delleimprese, devono essere assegnate auna “nuova sezione”, che matureràuna sua “nuova specializzazione”,oppure verranno fatte confluire nelTribunale delle imprese, qualoraabbia margini di recupero e di effi-cienza. A Napoli il progetto di orga-nizzazione predisposto dal presidentedel Tribunale è stato bocciato dalConsiglio giudiziario, così il Tribu-nale delle imprese, competente ancheper Caserta e Salerno, è partito graziea un provvedimento transitorio e sarà

il Csm ad esprimersi sul decreto. ARoma il Tribunale aggrega duesezioni: la IX (specializzata in mar-chi, brevetti e diritti d’autore ed è sta-ta gravata dalle cause sulle fidejus-sioni 400 l’anno, ma continuerà a far-si carico di molte altre diritto banca-rio e mutui con un arretrato totale di10.000 cause) e la III (diritto societa-rio). Entrambe mantengono le attualicompetenze e si ripartiscono le nuo-ve materie, non sono riusciti a creareun tribunale con competenza esclusi-va. Bologna parte un giorno dopo,perché non computa il giorno dellapubblicazione.A Torino saranno una diecina i magi-strati su cui potrà contare il Tribuna-le delle imprese, che si occuperà deiprocedimenti di Piemonte e Valled’Aosta; a regime si dovrebbe arriva-re a 300 provvedimenti l’anno. L’isti-tuzione del Tribunale delle impresenon può risolvere i problemi più dif-fusi come accelerare il pagamentodelle forniture. Palermo si è avviataal lavoro secondo le stime con circa300 cause all’anno, a Catania la sedemantiene le precedenti competenzeed accoglie anche i nuovi processi. Ilpresidente del Tribunale Di Marcospiega “la sezione è già perfettamen-te operativa, poiché era già sede del-la sezione specializzata in materia diproprietà industriale e intellettuale”continua “Il 20 settembre, con prov-vedimento, il presidente del Tribuna-le ha istituito la sezione specializzatain materia di impresa, presieduta dal-la Dr. Adriana Puglisi, alla quale è

stata attribuita la competenza permateria prevista dall’art. 3 del dl24.1.20012 n. 1. La sezione ha giàcompetenza distrettuale, assorbe lecontroversie indicate dalla legge deitribunali di Siracusa, Ragusa, Calta-girone e Modica”.Le sezioni speciali in materia di pro-prietà industriale e intellettuale erano12, non esisteva un tribunale delleimprese che adesso sono 18, ed è sta-to istituito presso ogni capoluogo diregione, tranne Valle d’Aosta, Trentoe Bolzano rispettivamente gestite daTorino e Venezia, mentre per Lom-bardia e Sicilia oltre al capoluogosono state previste anche quelle diBrescia e Catania, come osserva ilpresidente, “e per la quale raddoppiail carico del ruolo attribuito attesa lacopertura distrettuale, in un’area incui peraltro più consistenti sono gliinsediamenti industriali, ma a frontedi questo l’organico resta insufficien-te, bisognerà dunque privare unasezione di un giudice per destinarlo

al Tribunale delle Imprese”, ma rad-doppia pure il contributo unificato.“È positivo, - sottolinea il ministroPaola Severino, - “che finalmente sicominci a cercare un rimedio concre-to ai gravissimi ritardi della giustiziacivile, che costano alle imprese ita-liane oltre 2 miliardi di euro l’anno”.Il legislatore ha ritenuto opportunovalorizzare l’esperienza delle sezionispecializzate in materia di proprietàindustriale, conferendo a queste ulti-me anche la cognizione delle contro-versie in materia di governancesocietaria sino ai patti parasociali ealle class action, nonché di quelleaventi ad oggetto contratti pubblicidi appalto di lavori, servizi o forni-ture di rilevanza comunitaria enormativa antitrust, nonché dirittod’autore, marchi e brevetti. Unariforma che punta sulla specializza-zione dell’Autorità giudiziaria e laMagistratura si è organizzata per nonfarsi trovare impreparata, ma una for-te ostilità arriva dall’avvocatura. IlConsiglio nazionale forense ha sotto-lineato la dicotomia della riforma cheha un percorso accelerato dedicatoalle liti che vedono parti le imprese eun’altra Giustizia, più ordinaria, checoinvolge i cittadini con tempi lun-ghi, strutture carenti e pochi investi-menti. La distribuzione territorialeesclude quella giustizia “di prossimi-tà” già pesantemente compromessadal riequilibrio della nuova geografiagiudiziaria.

Lella Battiato

Prospettive - 30 settembre 2012

omnibus

...i gravissimi ritardidella giustizia civile,costano alle imprese

italiane oltre 2 miliardidi euro l’anno...

11

Operativi per

battere i ritardi

A Catania debutta il Tribunale delle imprese in vigore dal 20 settembre 2012

Dott. Cisterna, Dott. Di Marco,Dott. Alfonso

Lo showman dalle mille anime

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Prospettive - 30 settembre 201212