MEMORIA, CULTURA E SOCIALIZZAZIONE Dott. Marco Meloni Processi Culturali e Comunicativi 24 marzo...

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MEMORIA, CULTURA E SOCIALIZZAZIONE Dott. Marco Meloni Processi Culturali e Comunicativi 24 marzo 2011

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MEMORIA, CULTURA E SOCIALIZZAZIONE

Dott. Marco MeloniProcessi Culturali e Comunicativi

24 marzo 2011

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Tre possibili soluzioni “comuni”

• MECCANISMO DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI

• RICHIAMO DEL PASSATO DA PARTE DEL SINGOLO O DEL GRUPPO (STORIA PERSONALE , DI UNA SOCIETÀ)

• ELEMENTO CELEBRATIVO O COMMEMORATIVO DI ALCUNI AVVENIMENTI PASSATI

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Errata corrige

In realtà queste tre soluzioni devono essere notevolmente riviste.Non sono scorrette, ma imprecise, parziali, poco aderenti alla mutevole e poliformica realtà della memoria.

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Errata corrige n.1

La Memoria non è qualcosa di unicamente biologico. In generale gli autori distinguono uno o più tipi di memoria “automatica”, che acquisisce informazioni di base per orientarsi nella realtà e altre, maggiormente legate alla volontà del soggetto, che si attivano solo per far fronte a informazioni o situazioni complesse.

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Errata corrige n.1Donald A. Norman (1935), ne La caffettiera del masochista (1997), distingue le operazioni di routine, a basso coinvolgimento cognitivo, da quelle legate all’interazione umana e a compiti eccezionali, che necessitano invece di una particolare attenzione e di un diverso tipo di memoria.

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Errata corrige n.1Da questi vincoli naturali ed artificiali, il numero delle alternative possibili in ogni particolare situazione si riduce, così come si riduce la quantità e la specificità della conoscenza indispensabile nella memoria umana. Nelle situazioni di ogni giorno, il comportamento è determinato dalla combinazione di conoscenza interna e di informazioni e vincoli esterni. Profittiamo abitualmente di questo fatto, che ci consente di ridurre al minimo il materiale da apprendere o la completezza, precisione, esattezza o profondità dell’apprendimento. È anche possibile organizzare deliberatamente il proprio ambiente, in modo che faccia da supporto al cambiamento. [….] Ciò che vale in questi casi estremi deve necessariamente valere per la gente qualunque in situazioni qualunque: è solo l’identità della dipendenza dal mondo esterno a differire. C’è uno scambio fra quantità di conoscenza interna e quantità di conoscenza esterna necessaria per l’esecuzione di un compito. Le persone sono libere di muoversi variamente tenendo conto di questo scambio.

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Errata corrige n.1Alan Baddeley (1934) parla dell’esistenza di una memoria semantica o dichiarativa, ovvero una memoria che ci permette di recuperare velocemente e facilmente le informazioni relative ai compiti di routine della nostra vita quotidiana.Henri Bergson (1859-1941), in Matiere et memoire (1986), sottolinea la presenza di una memoria fisiologica contrapposta ad una memoria come fatto di coscienza. 1986, pag.216.

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Errata corrige n.2La memoria non deve essere confusa con la storia.La storia è collettiva, “oggettiva”, e racconta fatti del passato al tempo passato. La memoria può essere singola o collettiva, è legata ad un alto grado di soggettività ed è una ripresentificazione del passato

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Errata corrige n.2Memoria, storia, tutt’altro che sinonimi, ci rendiamo conto che tutto le oppone. La memoria è vita, è sempre portata avanti da gruppi di vivi ed in questo senso è evoluzione permanente, aperta alla dialettica del ricordo e dell’amnesia, incosciente delle deformazioni successive [….] La storia è la ricostruzione sempre problematica ed incompleta di ciò che non è più. La memoria è un fenomeno sempre attuale [….] poiché è legata agli effetti ed è magica, la memoria si accontenta solo di dettagli che la confortano [….]La storia, in quanto operazione intellettuale e laicizzante, richiede analisi di discorso critico.

Pierre Nora

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Errata corrige n.3La memoria non dovrebbe mai essere una giustificazione del presente o delle “verità ” del potere.Si deve garantire il pluralismo di interpretazione sui fatti e gli accadimenti. Un eccessivo utilizzo di memorie come giustificazione del potere tende infatti a modificare i ricordi in base alle necessità del presente, come arma del più forte sul debole.

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Errata corrige n.3Il Popular Memory Group è un gruppo di studiosi inglesi formatosi fra il 1979 ed 1980 presso il Centre for Contemporary Studies dell’Università di Birmingham per contribuire unitariamente al tema delle memorie popolari “dal basso”. Il loro obiettivo è dimostrare che esistono percorsi bidirezionali, e non unidirezionali, con cui si costruiscono le memorie collettive ed individuali. Fra i suoi membri ricordiamo Michael Bommes, Graham Dawson, Richard Johnson, Gary Clark, Anne Turley e Patrick Wright.

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Errata corrige n.3Secondo Jean-Loup Amselle e Elikia M’Bokolo, l’etnia è un concetto storicamente determinato, che quindi acquista o perde importanza a seconda degli scopi di chi ne impone la presenza. Nel caso dei colonizzatori europei, la divisione etnica serve sia per affermare la loro superiorità, sia per distinguere fra i locali chi merita di essere in posizione privilegiata.

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Definizioni di memoriaAttraverso l’accumulo dei ricordi, la memoria costruisce la persona come insieme di idee e valori tendenzialmente coerenti, ossia come la “personalità della persona”. L’identità non è infatti data una volta per tutte. Non è mai un’acquisizione permanente e la memoria, d’altro canto, va conservata come un bene fragile, precario, deperibile. L’identità si fa poco a poco, in base all’esperienza. L’esperienza vissuta è ricordo, interiormente “ritenuta” e rammemorata. In questo senso, la memoria è la componente essenziale per l’identità dell’individuo e per la sua integrazione nella società.

Franco Ferrarotti

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Definizioni di memoriaIl terreno della memoria è dinamico, conflittuale, un luogo in cui i ricordi non giacciono statici in successione, pronti ad essere riattivati a volontà, ma sono legati ad affetti, appartenenze, giudizi, valori, interessi. I ricordi di ciascuno si conservano e mutano nell’interazione con gli altri e sono parte di argomentazioni, espressione di desideri, paure, segni; essi sono i sostegni dei progetti e gli ambiti di ricerca di un “senso” dell’agire molto più che non un semplice ammasso di “tracce” del passato, dati, o “residui”.

Paolo Jedlowski e Marita Rampazi

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Definizioni di memoriaLa memoria non è solo quella facoltà umana di recepire informazioni, o di rievocarle sotto forma di immagini e contenuti concettuali e simbolici. La memoria si esercita anche attraverso l’oblio e la rimozione. È sede di attività, luogo di eventi, fondamentale per la stessa costruzione dell’identità individuale e collettiva. In tal senso i meccanismi di rievocazione della memoria sono presieduti da specifici criteri di selezione, i quali dipendono sia da processi di socializzazione, sia dallo specifico contesto storico-sociale in cui l’individuo è inserito.

Renato Cavallaro

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La Memoria collettivaLa memoria non è legata esclusivamente al singolo, al ricordo individuale. Molto di ciò che una persona ricorda o interiorizza si basa su elementi comuni e condivisi, che vengono appresi durante la socializzazione e il processo di assimilazione di una o più culture o sotto-culture. Questo significa che il ricordo è tanto legato alle specificità individuali quanto alle regole e indicazioni che il contesto e il gruppo delineano.

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La Memoria collettivaSecondo Maurice Halbwachs (1877-1945), il frame, la cornice collettiva, influenza in modo profondo il ricordo del singolo e il suo modo di rapportarsi alla propria memoria. Riprendendo il concetto di rappresentazioni sociali collettive di Durkheim, l’autore definisce la memoria collettiva come un insieme mutevole di elementi che vengono interiorizzati dal singolo e ne permettono la vita sociale e la permanenza nel gruppo di appartenenza.

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La Memoria collettiva

- Non vi è una netta prevalenza della memoria collettiva su quella individuale- Esiste una terza memoria intermedia fra quella sociale e quella del singolo- L’individuo può essere descritto tramite la metafora dell’arcipelago dei ricordi.

Paul Ricoeur (1913-2005) sottolinea almeno tre elementi importanti per comprendere il rapporto fra memoria individuale, memoria collettiva e processi di socializzazione:

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Memoria collettiva e culturaSia la memoria collettiva che quella individuale sono fortemente legate al processo di socializzazione e alla cultura o culture di provenienza dei soggetti.

Un complesso rapporto di definizione e costruzione reciproca.

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Memoria collettiva e culturaNon può quindi esistere una cultura senza valori, idee, simboli condivisi e tramandati, e non può esservi memoria senza un processo di socializzazione che definisca le modalità di costruzione degli schemi cognitivi del singolo, e quindi del gruppo.