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1 Analitica 24 16/17
INTRODUZIONE AI METODI SPETTROSCOPICI DI ANALISI
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2 Analitica 24 16/17
Metodi spettroscopici d’analisi
I metodi spettroscopici di analisi si basano sulla misura della radiazione
elettromagnetica prodotta o assorbita dalle specie molecolari o atomiche
di interesse.
I metodi spettroscopici possono essere classificati a seconda della
regione dello spettro elettromagnetico. Queste regioni sono quelle dei
raggi γ, dei raggi X, dell’ultravioletto (UV), del visibile, dell’infrarosso
(IR), delle microonde e delle radio frequenze (RF).
La spettroscopia include oggi anche tecniche che non coinvolgono la radiazione elettromagnetica, quali la spettroscopia acustica, di massa ed
elettronica.
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3 Analitica 24 16/17
Si distinguono due tipi di metodi spettroscopici :
➲ Metodi di emissione: fanno uso di radiazione emessa quando l’analita
è esposto ad energia termica o elettrica.
➲ Metodi di assorbimento: si basano sulla diminuzione in potenza
(attenuazione) di un fascio di radiazione elettromagnetica come
conseguenza della sua interazione con l’analita.
Metodi spettroscopici d’analisi
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4 Analitica 24 16/17
Proprietà della radiazione elettromagnetica
La radiazione elettromagnetica è una forma di energia trasmessa
attraverso lo spazio ad enorme velocità.
La luce è solo parte della radiazione elettromagnetica nella regione
visibile ma alcune volte comprende anche la radiazione UV e IR.
Le radiazioni elettromagnetiche sono convenientemente descritte trattando
le radiazioni come onde sinusoidali con proprietà come: lunghezza
d’onda, frequenza, velocità e ampiezza.
Il modello ondulatorio fallisce nel rendere conto dei fenomeni associati
con l’assorbimento e l’emissione di energia radiante
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5 Analitica 24 16/17
ampiezza A = lunghezza del vettore elettrico al massimo dell’onda periodo p = tempo richiesto per il passaggio di massimi (o minimi) successivi attraverso un punto fisso frequenza ν = numero di oscillazioni del campo per secondo; è uguale a 1/p lunghezza d’onda λ = distanza lineare fra massimi o minimi successivi di un’onda velocità c = è il prodotto della frequenza per la lunghezza d’onda
Parametri d’onda
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6 Analitica 24 16/17
Velocità della radiazione
Nel vuoto la velocità alla quale la radiazione si propaga è indipendente dalla lunghezza d’onda ed è massima.
Tale velocità è indicata con c ed è stata misurata in 2.99792x1010
cm/s.
La velocità della radiazione nell’aria differisce leggermente da c (è
circa lo 0.03% in meno).
La velocità approssimata della luce nell’aria e nel vuoto è espressa dalla formula:
c = ν x λ = 3.00x1010 cm/s = 3.00x108 m/s
Il numero d’onda v è il numero d’onde per centimetro ed è uguale a 1/λ e ha unità di misura di cm-1
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7 Analitica 24 16/17
Velocità della radiazione
La radiazione si propaga ad una velocità minore di c in un mezzo
contenente materia perché il campo elettromagnetico della radiazione
interagisce con gli elettroni negli atomi o molecole del mezzo ed è così
rallentata.
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8 Analitica 24 16/17
Proprietà particellari della radiazione elettromagnetica
Il modello ondulatorio fallisce quando intervengono fenomeni associati
con l’assorbimento o l’emissione di energia radiante; in questo caso la
radiazione elettromagnetica deve essere trattata come una corrente di
particelle discrete o pacchetti d’onde di energia chiamati fotoni o quanti.
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9 Analitica 24 16/17
L’energia di un fotone dipende dalla frequenza della radiazione ed è
data da:
E= h xν = hc/λ = hcv
dove h è la costante di Planck (6.63 x 10-34 Js).
Proprietà particellari della radiazione elettromagnetica
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10 Analitica 24 16/17
Lo spettro elettromagnetico In questo grafico sono mostrate le regioni dello spettro magnetico che sono utilizzate per le analisi spettroscopiche nonché le transizioni atomiche e molecolari responsabili dell’assorbimento e dell’emissione di ciascuna regione.
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11 Analitica 24 16/17
Misure spettroscopiche
GLI SPETTROSCOPISTI USANO LE INTERAZIONI CON LA MATERIA PER OTTENERE INFORMAZIONI SU I CAMPIONI.
Il campione viene stimolato mediante l’uso di energia sotto forma di CALORE, DI ENERGIA ELETTRICA, DI LUCE, DI PARTICELLE O
DI REAZIONE CHIMICA.
Prima della stimolazione, l’analita si trova prevalentemente nel suo
livello di energia più basso o STATO FONDAMENTALE.
L’applicazione dello stimolo fa sì che alcune specie dell’analita passino ad uno stato energetico più alto o STATO ECCITATO.
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12 Analitica 24 16/17
SPETTROSCOPIA DI EMISSIONE e CHEMILUMINISCENZA
L’analita viene stimolato mediante calore, energia elettrica o mediante una
reazione chimica.
SPETTROSCOPIA DI EMISSIONE: comprende I metodi nei quali lo
stimolo è costituito dal calore o dall’energia elettrica.
SPETTROSCOPIA DI CHEMILUMINESCENZA: l’eccetizione
dell’analita avviene mediante una reazione chimica.
In entrambi casi si misura l’intensità emessa quando l’analita torna allo
stato fondamentale. E termica, elettrica o chimica
RADIAZIONE EMESSA
0
1
2
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13 Analitica 24 16/17
SPETTROSCOPIA DI ASSORBIMENTO
L’analita viene stimolato mediante l’applicazione di un campo
elettromagnetico esterno
Nella spettroscopia di assorbimento si misura la quantità di luce assorbita
in funzione della lunghezza d’onda.
Radiazione incidente P0
0
1
2 Radiazione trasmessa P
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14 Analitica 24 16/17
SPETTROSCOPIA DI FOTOLUMINESCENZA
Viene misurata l’emissione dei fotoni a seguito dell’assorbimento di una
radiazione elettromagnetica. L’analita può perdere il suo eccesso di
energia mediante emissione di un fotone (luminescenza) o mediante
processi non radiativi.
Luminescenza
0
1
2 Radiazione incidente P0
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15 Analitica 24 16/17
Assorbimento della radiazione
Ogni specie molecolare è in grado di assorbire frequenze caratteristiche della radiazione elettromagnetica. Tale processo trasferisce l’energia alla molecola producendo un adiminuzione nell’intensità della radiazione elettromagnetica. La legge dell’Assorbimento nota come legge di Lambert Beer o soltanto legge di Beer ci dice come la quantità di radiazione attenuata dipende dalla concentrazione delle molecole che assorbono e dal cammino ottico nel quale avviene l’assorbimento. Maggiore è la distanza maggiore sarà l’attenuazione A parità di cammino più elevata è la concentrazione maggiore sarà l’attenuazione
P0 P
b
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16 Analitica 24 16/17
Trasmittanza La trasmittanza T di una soluzione è definita come la frazione di
radiazione incidente trasmessa dalla soluzione:
T = P/P0
oppure
%T = P/P0 x 100
P0 P
b
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17 Analitica 24 16/17
La figura mostra l’attenuazione di un raggio collimato di
radiazione monocromatica dopo il suo passaggio attraverso uno
strato di soluzione con uno spessore di b cm e una concentrazione c
di una specie assorbente.
L’interazione tra i fotoni e le specie assorbenti provocano una
riduzione della potenza del raggio da P0 a P.
Trasmittanza
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18 Analitica 24 16/17
L’assorbanza A di una soluzione è definita dall’equazione:
A = -log10T = log P0/P E’ evidente dall’equazione sopra indicata che quando l’assorbanza di una soluzione aumenta, la trasmittanza diminuisce.
Assorbanza
Calcolo tramite foglio di Excel
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19 Analitica 24 16/17
Trasmittanze ed assorbanze sperimentali
L’interazione fra la radiazione e le pareti del contenitore è inevitabile, con
perdite in potenza che si hanno ad ogni interfase come risultato della
riflessione e dell’assorbimento; le perdite per riflessione sono sostanziali.
Ad esempio, circa l’8.5 % del
fascio di luce gialla viene
perso per riflessione in seguito
all’attraversamento di una
celletta di vetro. La luce può
anche essere dispersa in tutte
le direzioni dalla superficie di
grosse molecle o particelle
(polvere).
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20 Analitica 24 16/17
Per compensare questi perdite, la potenza del raggio trasmesso
attraverso una celletta è comparata con quella di un raggio che
attraversa una celletta identica contenente soltanto il solvente del
campione in esame.
Si ottiene così un’assorbanza sperimentale che approssima l’assorbanza vera per la soluzione:
A = log P0/P = log Psolvente/Psoluzione
Trasmittanze ed assorbanze sperimentali
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21 Analitica 24 16/17
Secondo la legge di Beer, l’assorbanza è linearmente legata alla
concentrazione delle specie assorbenti, c, e alla lunghezza del cammino
ottico, b, della radiazione del mezzo assorbente. Cioè:
A = log (P0/P) = abc
a = costante di proporzionalità detta assorbanza specifica
La legge di Beer
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22 Analitica 24 16/17
La legge di Beer
Quando c è espressa in moli per litro e b in cm la costante di
proporzionalità è chiamata assorbanza specifica molare ed ha il
simbolo speciale ε.
L’equazione che esprime la legge di Beer diventa:
A = log (P0/P) = εbc
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23 Analitica 24 16/17
Termini utilizzati i n spettroscopia di assorbimento
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24 Analitica 24 16/17
La legge di Beer si applica anche a soluzioni contenenti più di una specie
di sostanze assorbenti.
Se non si verifica interazione fra le varie specie, l’assorbanza totale per un sistema multicomponente è la somma delle assorbanze individuali:
Atotale = A1 + A2 + ....An = ε1bc1 + ε2bc2 + ....εnbcn
Applicazione della legge di Beer a miscele
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25 Analitica 24 16/17
Spettri di assorbimento
Uno spettro di assorbimento è un grafico dell’assorbanza in funzione della lunghezza d’onda. L’assorbanza potrebbe essere diagrammata anche in funzione del numero d’onda o della frequenza. Si possono usare grafici anche in funzione di log A (che però porta a una perdita spettrale). Un grafico dell’assorbanza specifica molare in funzione della lunghezza d’onda è indipendente dalla concentrazione e caratteristico per una determinata molecola.
Permanganato di potassio
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26 Analitica 24 16/17
Assorbimento atomico
L’assorbimento atomico avviene quando un fascio di radiazione policromatica ultravioletta o visibile passa attraverso un mezzo contenente atomi gassosi, solo poche frequenze sono attenuate dall’assorbimento. Lo spettro consiste di un numero di righe di assorbimento molto strette. Gli spettri di assorbimento atomico di solito non vengono registrati si misura invece l’assorbimento atomico ad una singola lunghezza d’onda usando un aosrgente monocromatica con una riga stretta.
5p
Na
3s
3p
4p
Ene
rgia
, el
ettr
onvo
lt
2.0
3.0
1.0
589.0 nm
330.3 nm
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27 Analitica 24 16/17
Secondo la teoria quantica ogni specie molecolare ha un set unico di
stati energetici il più basso dei quali è lo stato fondamentale (M).
Quando un fotone di radiazione passa vicino ad una molecola
l’assorbimento avverrà se (e solo se) l’energia del fotone è esattamente
uguale alla differenza di energia tra lo stato fondamentale e uno degli
stati energetici più alti della molecola.
Teoria dell’assorbimento molecolare
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28 Analitica 24 16/17
Nella situazione precedentemente esposta l’energia del fotone è
trasferita alla molecola convertendola allo stato energetico più alto
che è chiamato stato eccitato (M*).
Il tutto può essere rappresentato dall’equazione:
M + hν → M*
Teoria dell’assorbimento molecolare
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29 Analitica 24 16/17
Trascorso un brevissimo lasso di tempo ( da 10-8 a 10-9 s) la specie
eccitata (M*) si rilassa al suo stato fondamentale (M) trasferendo il
suo eccesso di energia ad altri atomi o molecole del mezzo.
Il tutto può essere rappresentato dall’equazione:
M* → M + calore
Teoria dell’assorbimento molecolare
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30 Analitica 24 16/17
Il rilassamento può anche avvenire per decomposizione fotochimica di
M* per formare nuove specie o per riemissione di radiazione
fosforescente o fluorescente.
E’ importante sottolineare che la vita media di M* è talmente breve
che la sua concentrazione a qualunque istante è trascurabile.
Teoria dell’assorbimento molecolare
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31 Analitica 24 16/17
Tipi di transizioni molecolari
Le molecole subiscono tre tipi di transizioni quantizzate
quando vengono eccitate dall’assorbimento di radiazione
ultravioletta, visibile e infrarossa:
➲ transizioni elettroniche
➲ transizioni vibrazionali
➲ transizioni rotazionali
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32 Analitica 24 16/17
Transizioni elettroniche
La transizione elettronica comporta la promozione di elettroni
residenti in orbitali atomici o molecolari a bassa energia su orbitali ad
energia più alta. Perché tale transizione abbia luogo, l’energia del
fotone hν, deve essere esattamente uguale alla differenza di energia
fra i due orbitali.
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33 Analitica 24 16/17
Transizioni vibrazionali
Le transizioni vibrazionali hanno luogo in quanto le molecole hanno molteplici livelli energetici quantizzati ( o stati vibrazionali) associati ai legami che tengono insieme la molecola.
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34 Analitica 24 16/17
Oltre agli stati vibrazionali quantizzati una molecola ha una
quantità di stati rotazionali quantizzati associati al moto
rotazionale di una molecola intorno al suo centro di massa.
Transizioni rotazionali
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35 Analitica 24 16/17
Energia totale
L’energia totale associata ad un orbitale e ad una molecola è quindi la
risultante di:
Etotale = Eelettronica + Evibrazionale + Erotazionale
dove Eelettronica è l’energia associata agli elettroni nei vari orbitali esterni della molecola, Evibrazionale è l’energia della molecola dovuta
alle vibrazioni interatomiche ed Erotazionale è l’energia associata alla
rotazione della molecola intorno al suo centro di massa.
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36 Analitica 24 16/17
Assorbimento infrarosso
La radiazione infrarossa generalmente non è sufficiente a
provocare transizioni elettroniche, ma può indurre transizioni
negli stati vibrazionali e rotazionali dello stato elettronico
fondamentale di una molecola.
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37 Analitica 24 16/17
Nel diagramma qui a fianco riportato le
frecce centrali suggeriscono che le molecole
in esame assorbono radiazione visibile di
cinque lunghezze d’onda promuovendo gli
elettroni ai cinque livelli vibrazionali del
livello elettronico E1 eccitato. I fotoni
ultravioletti che sono più energetici sono
richiesti per produrre l’assorbimento indicato
dalle cinque frecce alla destra.
Assorbimento di radiazione visibile e ultravioletta
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38 Analitica 24 16/17
Spettri di assorbimento nel visibile per la 1,2,4,5-tetrazina in diverse condizioni
Per il composto allo stato vapore
( a ) l e m o l e c o l e s o n o
sufficientemente separate da
vibrare e ruotare liberamente e i
p i c c h i s o n o c h i a r a m e n t e
osservabili.
Nello stato condensato ed in
soluzione la libertà di ruotare è in
gran parte persa.
Si evidenziano in (b) e (c) i
differenti comportamenti spettrali
a seconda del solvente utilizzato.
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39 Analitica 24 16/17
Si osservano frequentemente deviazioni dalla proporzionalità
diretta fra assorbanza e concentrazione (per b costante).
Si parla a seconda dei casi di:
➲ limitazioni reali
➲ deviazioni strumentali
➲ deviazioni chimiche
Limitazioni all’applicabilità della legge di Beer
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40 Analitica 24 16/17
La legge di Beer ha successo nel descrivere il
comportamento in assorbimento solo di soluzioni diluite ed
in questo senso è una legge limite.
Ad alte concentrazioni (>0.01 M), le distanze medie fra gli
ioni o le molecole delle specie assorbenti sono diminuite al
punto tale che ogni particella influisce sulla distribuzione di
carica dei suoi vicini.
Limitazioni reali alla legge di Beer
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41 Analitica 24 16/17
Questa interazione può modificare la capacità di assorbire una data
lunghezza d’onda di radiazione.
Poiché la misura dell’interazione dipende dalla concentrazione, il
verificarsi di questo fenomeno causa deviazioni dalla relazione
lineare fra assorbanza e concentrazione.
Limitazioni reali alla legge di Beer
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42 Analitica 24 16/17
Deviazioni chimiche
Le deviazioni chimiche dalla legge di Beer appaiono quando le
specie assorbenti subiscono associazione, dissociazione o
reazione con il solvente per dare prodotti che assorbono
differentemente dall’analita.
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43 Analitica 24 16/17
La legge di Beer è applicabile soltanto a misure di assorbanza con
radiazione monocromatica.
Le sorgenti realmente monocromatiche come i laser non sono tuttavia pratiche per misure analitiche di routine mentre la sorgente
continua policromatica con l’impiego di opportuni selettori di
lunghezza d’onda sembra offrire ottimi risultati.
Deviazioni strumentali con radiazioni policromatiche
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44 Analitica 24 16/17
Deviazioni strumentali con radiazioni policromatiche
Le deviazioni dalla legge di Beer che derivano dall’uso di un
raggio policromatico non sono apprezzabili se la radiazione
utilizzata non copre una regione spettrale in cui l’assorbitore
mostra grosse variazioni nell’assorbanza come funzione della
lunghezza d’onda.
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45 Analitica 24 16/17
I picchi di assorbimento molecolare nella regione spettrale UV/Vis
sono sufficientemente ampi che una stretta aderenza alla legge di
Beer può essere rivelata se le misure sono effettuate sul massimo
del picco.
Nella regione infrarossa i picchi sono generalmente così stretti che
le deviazioni dalla legge di Beer sono la regola.
Deviazioni strumentali con radiazioni policromatiche
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46 Analitica 24 16/17
La radiazione impiegata per misure di assorbanza è generalmente
contaminata da piccole quantità di radiazione spuria dovuta ad
imperfezioni strumentali.
La radiazione spuria è il risultato della dispersione e della
riflessione delle superfici dei reticoli, lenti, filtri e finestre.
Deviazioni strumentali in presenza di radiazione spuria
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47 Analitica 24 16/17
Per le misurazioni fatte in presenza di radiazione spuria l’assorbanza osservata è data da:
A’ = log (P0 + Ps)/(P + Ps) Dove Ps sta ad indicare la radiazione spuria.
Deviazioni strumentali in presenza di radiazione spuria
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48 Analitica 24 16/17
Deviazioni strumentali in presenza di radiazione spuria
La figura accanto riporta il grafico dell’assorbanza contro la concentrazione per vari livelli di Ps rispetto a P0.
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49 Analitica 24 16/17
Diseguaglianza tra le cellette
Un’altra importante deviazione della legge di Beer è causata dalla
diseguaglianza delle cellette. Se le cellette della soluzione dell’analita
e del bianco non sono uguali per cammino e per caratteristiche
ottiche.
Nella curva di calibrazione sarà presente una intercetta e avremo una
equazione del tipo
A = εbc + k
Questo errore può essere evitato scegliendo accuratamente delle
cellette uguali oppure usando una procedura di regressione lineare per
calcolare sia la pendenza che l’intercetta della curva di calibrazione.
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50 Analitica 24 16/17
Emissione di radiazione elettromagnetica
Gli atomi, gli ioni, le molecole possono essere eccitati ad uno o più livelli energetici superiori mediante numerosi processi, inclusi il
bombardamento con elettroni o con altre particelle elementari,
l’esposizione al plasma ad elevata temperatura,
alla fiamma, all’arco elettrico,
o l’esposizione ad una sorgente di radiazione elettromagnetica.
La vita media di una specie eccitata è generalmente variabile (da 10-9 fino a 10-6 s) e il rilassamneto ad un livello energetico più basso o allo stato fondamentale ha luogo con ilascio dell’energia in eccesso nella forma di radiazione elettromagnetica , calore, o forse entrambi.