2015, Giugno - Wired

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(Foto: Getty Images) Non solo Kickstarter, le piattaforme italiane di crowdfunding www.wired.it /economia/business/2015/06/17/non-kickstarter-piattaforme-italiane-crowdfunding/ Dello sbarco del sito statunitense potrebbero beneficiare i tanti progetti lanciati in Italia ma ancora fermi a soglie di raccolta relativamente basse: ecco quali sono Simone Cosimi Giornalista Pubblicato giugno 17, 2015 Con l’arrivo in Italia di Kickstarter, colosso del crowdfunding con quasi due miliardi di dollari raccolti in neanche sei anni di attività, il settore del finanziamento diffuso dal basso promette d’iniziare a fare sul serio anche in Italia. Anzi, per rispetto dei player presenti sul mercato italiano da molto tempo, c’è da dire che sta già facendo sul serio (finendo anche, come dimostrano tanti progetti come quello su Radio 105, nell’immaginario comune) ma che gli mancano quelle dimensioni e quel dinamismo che la piattaforma guidata da Yancey Strickler potrebbe portare. Vediamo quali sono. Eppela Fondata nella seconda parte del 2011 da Nicola Lencioni, è una piattaforma che permette di lanciare campagne per progetti relativi ad arte e cultura, lifestyle ed economia. Molto attiva nell’ambito delle partnership, è appena sbarcata negli Stati Uniti e a fine 2014 aveva raccolto oltre cinque milioni di euro, più della metà dell’intero settore, con una media di 6.500 euro a finanziamento. Produzioni dal Basso

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Overview delle piattaforme italiane

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Non solo Kickstarter, le piattaforme italiane dicrowdfunding

www.wired.it /economia/business/2015/06/17/non-kickstarter-piattaforme-italiane-crowdfunding/

Dello sbarco del sito statunitense potrebbero beneficiare i tanti progetti lanciati in Italia ma ancora fermia soglie di raccolta relativamente basse: ecco quali sono

Simone Cosimi

Giornalista

Pubblicato

giugno 17, 2015

Con l’arrivo in Italia di Kickstarter, colosso del crowdfunding con quasi due miliardi di dollariraccolti in neanche sei anni di attività, il settore del finanziamento diffuso dal basso prometted’iniziare a fare sul serio anche in Italia. Anzi, per rispetto dei player presenti sul mercato italiano damolto tempo, c’è da dire che sta già facendo sul serio (finendo anche, come dimostrano tanti progetticome quello su Radio 105, nell’immaginario comune) ma che gli mancano quelle dimensioni e queldinamismo che la piattaforma guidata da Yancey Strickler potrebbe portare. Vediamo quali sono.

EppelaFondata nella seconda parte del 2011 da Nicola Lencioni, è una piattaforma che permette di lanciarecampagne per progetti relativi ad arte e cultura, lifestyle ed economia. Molto attiva nell’ambito dellepartnership, è appena sbarcata negli Stati Uniti e a fine 2014 aveva raccolto oltre cinque milioni dieuro, più della metà dell’intero settore, con una media di 6.500 euro a finanziamento.

Produzioni dal Basso

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Nata nel 2005 da un’idea di Angelo Rindone, è da molti ritenuta la prima piatatforma italiana. Puoiproporre un progetto o lanciare un’idea secondo una logica trasparente, disintermediata e aperta. Oltreal meccanismo reward based – cioè campagne che forniscano una ricompensa – su Produzioni dalBasso, generalista, senza filtri e con quattro modalità di raccolta – si possono raccogliere fondi anchecon logica donation-based, senza cioè nessun obbligo nei confronti di chi versa.

SiamoSociSorta di marketplace per startup, fondata da Dario Giudici nel 2010. Molto chiaro e ben organizzato,serve a finanziare le idee delle startup che si propongono. Sono ovviamente gli investitori a deciderechi va avanti in base alla bontà delle idee. La raccolta, ai confini con l’equity crowdfunding, puntainfatti a realizzare i cosiddetti club deal, accordi e manifestazioni di interesse da un ristretto numero diinvestitori che vogliano coprire una certa percentuale dei costi del progetto. Non proprio per tutti.

Le piattaforme verticaliEsistono anche diverse piattaforme di crowdfunding cosiddetto verticale, dedicate cioè a un singoloambito creativo e non generaliste come le altre. Fra queste la più nota è senz’altro Musicraiser,dedicata alla musica italiana, lanciata nel 2012 dal cantante dei Marta Sui Tubi, Giovanni Gulino, edalla compagna dj e producer Tania Varuni e un anno fa traghettata all’estero. Puoi tentare difinanziarci nuovi dischi, tour, videoclip. Come Gigfarm per quanto riguarda i soli concerti.

Stessa logica, ma dedicata al cinema, per Cineama: l’idea, in questo caso, è che oltre a contribuire sipuò anche proporre la propria collaborazione. Ma sembra offline. Dal crowdfunding al crowdsourcing.Cubevent, appena lanciata, serve a finanziare eventi specifici. Bookabook serve a prodursi libri. Perla cultura, interessante il neonato Giffoni Innovation Hub legato al festival cinematografico oBeCrowdy. Per la moda c’è Wowcrazy, per design e innovazione ecosostenibili Commoon oWeRealize per la stampa 3D. Anche le scuole hanno un loro punto di riferimento per piccole-grandimigliorie negli istituti o nell’offerta didattica: è Schoolraising.it.

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