2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma -...

40
2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Transcript of 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma -...

Page 1: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 2: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

3 NOTE SPIRITUALIdon Viganò ci parla

5 BREVISSIME

∎9 EVANGELIZZAZIONE E SVILUPPO

II volontario: un uomo a fianco dell'uomo cheha bisogno

di Gaetano NanettiPuntando l'attenzione su questo «fenomeno» delvolontariato il BS intende incoraggiare il dibattito ela riflessione su di esso .

16 VITA SALESIANAMa la tenda no!

di P . G .Una presenza salesiana dalla sensibilità culturalenotevole per scelta pastorale e per coinvol-gimento .

IL BOLLETTINO SALESIANORivista fondata da san Giovanni Bosconel 1877Quindicinale di informazione e culturareligiosa edito dalla CongregazioneSalesiana di San Giovanni Bosco .

INDIRIZZOVia della Pisana 1111 - Casella post. 9092- 00163 Roma-Aurelio - Tel . 06/69 .31 .341 .Conto corr. post . n . 46 .20 .02 intestato aDirezione Generale Opere Don Bosco,Roma.

DIRETTORE RESPONSABILEGIUSEPPE COSTARedazione : Giuliana Accorsero - MarcoBongioanni - Eugenio Fizzotti - Gaetano Na-netti - Angelo Paoluzi - Cosimo Semeraro .Archivio : Guido CantoniDiffusione: Arnaldo MontecchioFotocomposizione, impaginazione e stam-pa : Stabilimento Grafico SEI - TorinoRegistrazione : Tribunale di Torino n . 403del 16 .2 .1949

In copertina :Quando

il missionariosi fa Yanomami

(Foto SAF)(Servizio a pag . 24)

IL BOLLETTINO SALESIANO SI PUBBLICA* Il primo di ogni mese (undici numeri,eccetto agosto) per tutti .* Il 15 del mese per i Cooperatori Sale-siani .Collaborazione : La Direzione invita a man-dare notizie e foto riguardanti la FamigliaSalesiana, e s'impegna a pubblicarle secon-do il loro interesse generale e la disponibili-tà di spazio .Edizione di metà mese . A cura dell'UfficioNazionale Cooperatori (Alfano, Rinaldini) -Via Marsala 42 - 00185 Roma - Tel . (06)49 .50 .185 .

20 COMUNICAZIONE SOCIALEGenitori disobbedienti contro la «sindrome di

Frankenstein»di PierDante Giordano

L'autorità educativa dei genitori è sempre più insi-diata dalle nuove agenzie educative . Il televisore è

. . . fra queste . Che fare?

24 EVANGELIZZAZIONE E SVILUPPOQuando il missionario si fa Yanomami

di Luigi LaudatoEcco cosa fanno gli Yanomami quando muore uncongiunto . Lo racconta chi ci vive .

29 STORIA SALESIANACara Ranavalona ho bisogno della tua carità

di Pietro RalambomananaUn originale ritrovamento nell'Archivio di Stato delMadagascar .

34 VITA ECCLESIALECon slancio missionario verso il 2000 e oltre

di Silvano StraccaL'ultima assemblea della Conferenza EpiscopaleItaliana ha varato un nuovo documento pastorale .Ne parliamo con il vescovo ausilare di Messina,mons. Domenico Amoroso .

RUBRICHEScriveteci, 4 - Pigy di Del Vaglio, 6 - La lettera diNino Barraco, 7 - Libri & altro, 32-33 - I nostri san-ti, 37 - I nostri morti, 38 - Solidarietà, 39 .

IL BOLLETTINO SALESIANO NEL MONDOIl BS esce nel mondo in 39 edizioni naziona-li e 18 lingue diverse (tiratura annua oltre 10milioni di copie) in : Antille (a Santo Domin-go) - Argentina - Australia - Austria - Bel-gio (in fiammingo) - Bolivia - Brasile - Ca-nada - Centro America (in Guatemala) - Ci-le - Cina (a Hong Kong) - Colombia - Ecua-dor - Filippine - Francia - Germania - Giap-pone - India (in inglese, malayalam, tamil etelugú) - Irlanda e Gran Bretagna - Italia -Jugoslavia (in croato e in sloveno) - Koreadel Sud - Lituania (edito a Roma) - Malta- Messico - Olanda - Paraguay - Perù - Po-lonia - Portogallo - Spagna - Stati Uniti -Thailandia - Uruguay - Venezuela - Zaire

DIFFUSIONEIl BS è dono-omaggio di Don Bosco a chilo richiede .Copie arretrate o di propaganda : a richie-sta, nei limiti del possibile .Cambio di indirizzo : comunicare anche l'in-dirizzo vecchio .

13 PASTORALE GIOVANILEChe bello in estate andare a scuola!

di Giuseppe Costa 1 LUGLIO 1986Migliaia di ragazzi in estate preferiscono utilizzareil loro tempo formandosi per meglio servire gli al-tri . E non è escluso che non si divertano . Presen-tiamo una carrellata di iniziative .

ANNO 110NUMERO 12

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 3: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

PRETI E LAICI :UN POPOLOSACERDOTALE

« Prete » e « Laico » non sono due mestieri, ma duevocazioni ; anzi, un'unica vocazione collocata su ver-santi convergenti. È questa, una affascinante origina-lità della Chiesa .

Gesù ha dato inizio alla religione più umana e divi-na che esista, tutta storica e per niente mitica, forte-mente incarnata e trasformatrice del mondo : essapromuove l'armonia e la pienezza simultanea dei va-lori di immanenza e di trascendenza .

La vetta di questa novità cristiana è l'Eucaristia . Visi sale con un sacerdozio nuovo, comune a tutti . IlBattesimo, infatti, incorpora ciascuno con pieni dirittia un Popolo «sacerdotale» ; e il prete è tale appuntoper il servizio che rende al sacerdozio comune : lo diceil Concilio (LG 10) .Ma come?La gran novità è Cristo . Nella Pasqua Lui si è mani-

festato come il Sacerdote, il Sacrificio, l'Ostia e l'Al-tare della nuova Alleanza . Lo è in quanto uomo, perla sua stessa costituzione esistenziale, non per effettodi riti o di leggi cultuali .

È «Sacerdote», mediatore permanente, perché fuconcepito nel senso di Maria quale Uomo-Dio .

È «Sacrificio», unico ed efficace, perché libera-mente offrì l'oblazione immolativa di sé sulla croce .

È «Ostia», senza difetti e gradita perché pose la suavita innocente, corpo e sangue, in solidarietà con ipeccatori .

Ed è anche «Altare», pietra di ponte verso il cielo,perché l'azione sacrificale e la corrispondente sua rati-fica divina è stata effettuata nella sua natura di indivi-duo umano .

La risurrezione lo ha reso «Il Vivente» precisamen-te in quanto Sacerdote, Sacrificio, Ostia ed Altare ; in-

1 LUGL10 1986 • 3

fatti : «Egli vive per sempre, e il suo sacerdozio nonfinisce mai» (Eb 7, 24), è definitivamente «l'Agnelloritto in piedi come sgozzato» (Ap 5,6) . Cristo risortoè il Signore, l'Uomo-Leader solidale con tutti, cherappresenta e coinvolge nel suo eterno sacerdozio enel suo unico atto sacrificale l'intera storia degliuomini .

Per applicare a tutti l'unicità di questo atto salvifi-co ha istituito l'Eucaristia ; essa rende presente (in for-ma sacramentale) nel tempo e nello spazio la stessasua Pasqua per incorporarvi le vicende di ogni gruppoumano lungo i secoli .

L'entrata effettiva delle persone e delle generazioninell'Eucaristia è operata nella storia da due movimen-ti sacerdotali complementari : quello del Battesimo equello dell'Ordine .

Il Battesimo è all'origine del movimento ascendenteche porta verso il Padre tutto l'amore umano offertocome culto spirituale .

L'Ordine, invece, consacra il prete per il movimen-to discendente da Cristo-Capo, che lo riveste di quellasingolare potestà per cui agisce in persona di Cristo edice : «questo è il mio corpo e questo è il mio sangue»,e: «io ti assolvo dai tuoi peccati» ; inoltre proclamaautenticamente la sua Parola . Con tale sacra potestà,il prete rende presente il Cristo eterno Sacerdote e Pa-store che fa divenire efficace il movimento a-scendente .

Così Prete e Laico, con una comune vocazione sa-cerdotale, anche se da versanti differenti, s'incontra-no vitalmente nell'Eucaristia .

Dal punto di vista della finalità della vita umana, ilprimato spetta al sacerdozio comune che trasformal'esistenza stessa in liturgia spirituale . (Intorno a que-sto aspetto sacerdotale dovrebbero concentrarsi di piùgli sforzi di formazione di una profonda e pratica spi-ritualità laicale) .

Dal punto di vista, invece, della presenza,viva diCristo tra noi, per riattualizzare la Pasqua e per gui-dare e reggere tutti i battezzati, la priorità spetta al sa-cerdozio ministeriale ; esso abilita con specialeconsacrazione i preti a formare e a dirigere tutto il Po-polo di Dio .

Prete e Laico, dunque, sono fatti l'uno per l'altro,affinché per mezzo della comune vocazione a viverenel Cristo cresca lungo i secoli il vero amore, così chela storia dell'uomo assuma sempre più una dimensio-ne liturgica .

Il mondo intero sarà trasformato e offerto al Padreda questo mirabile e unico, anche se differenziato, sa-cerdozio ecclesiale .

don Egidio Viganò2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 4: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

4 • 1 LUGLIO 1986

Una mamma chiede aiutoSono una assidua lettrice del Bolletti-no Salesiano che ricevo puntualmenteogni mese. Ho pensato di rivolgermi avoi che fate tanto per aiutare i giovaniper chiedere il vostro aiuto e consiglio .Sono anch'io una mamma disperata,come purtroppo tante altre in tempiodierni, di un ragazzo ormai ventiset-tenne che si è perso all'età di sedicianni prendendo la triste strada cheporta alla tossicodipendenza : non stoa raccontarvi le esperienze passateche tra l'altro conoscerete già beneperché comuni a questo tipo di situa-zione, esperienze culminate con lacarcerazione di mio figlio . Sei anni ac-cumulati per reati che egli sta trascor-rendo passando da un carcere all'al-tro e che termineranno tra poco più diun anno, salvo amnistie . A parte i pri-mi due anni che sono stati terribili an-che perché il ragazzo ha continuato,sia pure in carcere, a far uso di droghed'ogni genere, in seguito c'è stato uncontinuo, lento miglioramento, com-provato dal non aver ricevuto più puni-zioni per il comportamento e dall'averottenuto con continuità del lavoro, fat-to che ancor oggi, a Dio piacendo, siverifica .L'assistente sociale ha confermatoquesto mio convincimento .Ho chiesto in lungo ed in largo consiglisul da farsi quando il mio ragazzouscirà . . .

Lettera firmata

Quanti (comunità terapeutiche, centridi accoglienza, gruppi, ecc. . .) volesse-ro mettersi in contatto con questa ma-dre per darle una mano possono farlochiedendo l'indirizzo alla nostra reda-zione .

Anch'io io voglioHo avuto la fortuna di conoscere e an-cora amare nel ricordo monsignor Co-gnata. Concordo pienamente col pen-siero del signor Luigi Bogliolo di Romapubblicato sul Bollettino del mese difebbraio 1986 .Ricordi meravigliosi : monsignor Co-gnata fra noi giovani . . . Don Bosco coni suoi ragazzi .I suoi consigli, la sua parola, faro lumi-noso e lievito di vita, ci hanno indicatola rotta sicura e insegnato come navi-gare anche quando il mare della vita ètempestoso .

lo debbo a lui quello che possiedo dispirituale e di materia. Lo amo ancoranel ricordo .

Luciano ScambiaSapri (SA)

Sono Cavalieredella RepubblicaMi è oltremodo gradito il compito e ilpiacere di informare codesta Spettabi-le Redazione e tutti i Vostri lettori cheper la mia duplice attività di pittore escrittore che dipinge e scrive con labocca, mi è stata conferita dall'allorapresidente della Repubblica SandroPertini in uno dei suoi ultimi atti presi-denziali, l'onorificenza di «CAVALIE-RE DELL'ORDINE DELLA REPUB-BLICA ITALIANA» .

Chi si riconosce?Caro BS, ti trasmetto una foto che ri-sale al 1934, quando avevo 10 annisuonati (nato nel 1924 a Misterbianco- CT) .Siamo un gruppo di ragazzi dellaScuola Professionale dell'istituto Sa-lesiano «Sacro Cuore» della Barrieradel Bosco (CT) .Eravamo venuti a passeggio a S . Gre-gorio, una frazione di Catania, una do-menica, ed abbiamo posato nel cortileinterno dell'istituto di S . Gregorio, pro-prio davanti al portale della bellissimaChiesa (si intravvedono i gradini) .I Superiori da ds . a sn . sono: Don LaRocca, Don Di Mauro, Don Ruggeri

Questo alto riconoscimento nazionaleviene a premiare vent'anni dell'attivitànel campo della pittura e delle lettere .Tengo a precisare e sottolineare chequesta attività l'ho sempre portataavanti servendomi esclusivamentedell'uso della bocca, essendo privo findalla nascita dell'uso delle mani e deipiedi .Desidero pertanto condividere con tut-ti Voi della Redazione e con tutti gliamici lettori del Bollettino Salesianoquesta mia grande gioia per un cosìalto riconoscimento che è stato con-cesso alla mia persona e alla mia arte .

Mario Barzon, Via Turati, 520030 Senago (Ml)

Ci rallegriamo anche noi con il signorMario Barzon augurandogli sempresuccessi .

(catechista e bravissimo suonatore diorgano e di pianoforte) ; (il 4° padrenon lo ricordo di nome) .Lo scrivente è quello che sporge la te-sta sopra quella di Don Ruggeri, conle orecchie a sventola (si era in età diformazione) .Vorrei che mi pubblicaste la foto tra letue pagine, e se c'è qualche ex-allievoche si riconosce in quella foto «memo-rabile» e «storica» per chi si trova alla«terza età», mi faccia sapere sue noti-zie .Cordiali saluti e molte grazie per aver-mi inviato il «Bollettino» .

Marchese Pietro20090 Trezzano S/N (MI)

Via G . Negri, 5

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 5: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

GIAPPONE

LOmaggio all'amicizia

avorando nellecondizioni in cuilavora - da solo e

con modestia di mezzi - inun piccolo centro delKyushu, don Luigi Del Colrivela, come editore,capacità veramente . . .taumaturgiche .Ora è la volta di un profilobiografico, denso di toccantiparticolari, dal titolo «Unamaestra di amicizia»,dedicato ad un'anzianasignora giapponese, la stessadi cui si è già occupato BSnel numero di ottobre .Il libretto - alla cuiredazione hanno contribuitoYuriko Nagashio, PietroInsana, Salvatore Valitutti e,in maniera determinante, lostesso don Del Col - constadi vivaci istantanee e di brevitestimonianze . In ognipagina, però, domina,riconoscibilissima,l'ispirazione salesianadell'insegnamento di donLeone Maria Liviabella(1896-1982), che sicompendia nel precetto :«l'amicizia deve creareamicizia e contribuire allasalvezza del mondo, controla guerra» . Così, dal delicatoprofilo, in punta di penna,di un'anima autenticamentesalesiana, il discorso si elevaad un attualissimoprogramma per gli uomini,per i governi e per i popoli .Forse neppure i grandieditori riescono a lanciare almondo, con altrettanta forzadi convinzione, un cosìimportante messaggio .

Gli amici di Don Bosco -così come farebbe il Santo- abbracciano don Del Cole si impegnano a sostenernel'incisivo apostolato .Per chi desidera saperne dipiù, segnalo l'indirizzodell'indomito editore: DonLuigi DEL COL, St JosephShudoin, 2600-I Aza OzakiOaza Johara, OITA 870-02 .

Pietro Insana

SPAGNA

Commenda disan Gregorio Magno

Aal prof . Heredia Garcia

lla presenza delCard. Jose RosalioCastillo Lara,

dell'ispettore salesiano diBarcellona don CarlosZamora, il professor CarlosDante Heredia Garcia haricevuto il 5 aprile 1986 nellacittà catalana la Commendadi san Gregorio Magno, unaonorificenza che la Santa

INella foto :Il professor Herediarivolge parole diringraziamento al Papae alla FamigliaSalesiana . Gli sono afianco il cardinaleCastillo Lara (asinistra) e l'ispettoredon Zamora .

Sede assegna per particolaribenemerenze .L'insigne oculista, exallievosalesiano, che opera alCentro oftamologicoBarraquer è originario diSanto Domingo .

Si diffonde la devozionea Maria Ausiliatrice

L a presenza salesiana èlegataindissolubilmente alla

devozione a MariaAusiliatrice . Già Don Boscostesso era solito dire :praticate e diffondete ladevozione a MariaAusiliatrice e vedrete cosasono i miracoli. Da Duèkonèin Costa d'Avorio giungenotizia che è sortal'Associazione dei Devoti diMaria Ausiliatrice . Si trattadi 150 aderenti che ognimese, il 24 si incontrano perpregare la Madonna e perpresentare nuovi amici . Nelmese di maggio si svolgeormai da anni la tradizionaleprocessione .

AGrande partecipazionealla Pascua iuvenil

lmeno cinquemilagiovani hannopartecipato a El

Salvador alla Pascua iuvenil1986. La manifestazione si èsvolta il 3 maggio ed è statapresieduta dal vescovosalesiano monsignor OscarRodriguez vescovo ausiliaredi Teguvigalma inHonduras .

Con tali manifestazioni iresponsabili della pastoralegiovanile salesiana delCentro America intendonodare una testimonianza disereno ottimismo in unaterra da troppo tempo ormaitravagliata dalla violenza edalla povertà .

UNella foto :Gruppo dei primi associati devoti di MariaAusiliatrice . (a sinistra) suor Maria TeresaAnanos e (a destra) don Francesco Ubach .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 6: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

6 - 1 LUGLIO 1986

D opo mesi di sacrificie con l'aiuto di tantiamici finalmente a

Korr è stata terminata einaugurata la nuova chiesain muratura per i Rendille .La nuova chiesa, dedicata asan Giovanni Bosco, è statainaugurata domenica 31maggio dal vescovo diMarsabit monsignorAmbrogio Ravasi . Una bellasoddisfazione per donGeorge che l'ha fermamentevoluta e che, progettandolaha anche voluto imitare la«grande capanna» adibita achiesa fino a qualchesettimana fa .

I Nella foto :nuova e «vecchia»chiesa a Korr inKenya .

I

di DEL V4GrLIO

MALTA

Trasferito l'Ambasciatoreexallievo

IL ascia per altroincaricol'Ambasciatore

exallievo . Una delegazione diexallievi maltesi guidata dalpresidente nazionale LouisCamilleri, dall'assistente donSavio Vella e dal segretarioAlberto Bugeja, il 4 aprileha voluto accomiatarsidall'Ambasciatore dott .Legrotto Cambiaso Andreadestinato ad altra sede .L'ambasciatore Negrottoinfatti che ha rappresentatol'Italia negli anni della sua 1 Nella foto :

l'ex ambasciatored'Italia a Malta tra donSavio e il presidenteCamilleri .

permanenza a La Valletta hasempre guardato consimpatia ed attenzioneall'attività salesiana nondimenticando mai d'essereun exallievo .«L'impronta salesiana - erasolito dire - è come unsegno indelebile : rimane pertutta la vita» .

GERMANIA

La Missione CattolicaItaliana di Gummersbachopera come centro

Rdi collegamento per i nostriemigrati in Germania

adevormwald,Marienheide,Wipperfúrth,

Htickeswagen, Dieringhausensono piccole comunitàitaliane della GermaniaOccidentale che hannotrovato nella MissioneCattolica Italiana diGummersbach un validocentro di collegamento e diunione sulla base della fede edella nazionalità in comune .Hanno potuto cosìfesteggiare il giorno di donBosco insieme con una serie

di manifestazioni nella stessaGummersbach: la festa delsanto dei giovani è infatti ilgrande appuntamentoannuale per gli italiani diquesta regione tedesca. Il più

grande ma non l'unico :seguono altre gioiosecelebrazioni come la Festa diPrimavera, la Festa dellamamma, il meeting deigiovani a Stoccarda, la Festaper gli Amici DomenicoSavio e la gita a Parigi . LaMissione opera per gliemigrati anche con unbollettino di collegamento lacui testata vuole essere unfine e un programma :« Insieme » .

STATI UNITI ~

DUna simpatica polemicasul Los Angeles Times

on Larry Lorenzoni,responsabiledell'ufficio

«promozione» dei Salesianidi San Francisco negli StatiUniti è stato al centro di unsimpatico episodio .Sul giornale più diffuso diLos Angeles venerdì 2 aprile1986 don Lorenzoni avevapubblicato una lettera con laquale stigmatizzava ilcattolicesimo di Marcos e diImelda concludendo lalettera in questo modo :«potrebbe per favore unateo intervenire percompletare questa lettera?»La risposta non si è fattaattendere. Do*' ' -~vini si

140N $7;91MA/ FER1'1O

DM FASTIDIO9L MONDOlNTF20

1)

tL'

i}

cui TI DA', TUTTA • - LE CENTRALIRueSTA ENERGIA ? NUCLEARI

//

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 7: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

Il cartoon di FrankInterlandi .

è vista arrivare una letterada uno dei più famosiumoristi grafici del mondoFrank Interlandi il quale conuna lettera ed una vignettacosì accettava la «laprovocazione» del Salesiano .Il cartoonist italo americanodi origine sicilianapresentandosi come un«painter», un «recluse», un« sicilian » gli ha fattopervenire-gratis, e losottolinea nella lettera, unasferzante caricatura di certoperbenismo religioso .

Per il centenariodon Bosco una letteraad ogni sacerdote

I l1 31 gennaio 1988 saràdomenica. Ebbene lacoincidenza ha fatto

venire ai salesiani americanil'idea di inviare per quelgiorno una lettera ad ognisacerdote che in tal modopotrà ricordare l'annocentenario della morte diDon Bosco e la sua opera aquanti quel giornoparteciperanno alla messa dalui celebrata. Ben 60 milasacerdoti americani dunque

nell'88 riceveranno undossier su Don Bosco e iSalesiani oltre che . . . unaomelia bell'e fatta .

ITALIA

Grande festa di giovania Udine

C on la collaborazionedella Diocesi e con ilpatrocinio della

Regione della Provincia e delComune i Salesianidell'Istituto Bearzi di Udinehanno organizzato unasimpatica manifestazionedenominata «Città giovani»a partire da venerdì 16maggio 1986 .Si è trattato di dieci sereimpegnatissime che hannovisto sfilare in un bel teatrotenda di quattromila postimigliaia di giovani e tantiprotagonisti del mondo dellospettacolo, dello sport edella cultura .E così dall'incontro con DanPaterson, allenatore dellaSimac si è passati a DorinaVaccaroni, al ministroZamberletti, a FrancoBattiato, a don GianCarlo

NON UCCIDETEI POETI

Carissimo,

mi dici che la vita è diventata meccanica, fredda, merce-naria, che non c'è più amore per le cose belle, buone, care .

Ti capisco . La verità è che hanno ucciso i poeti .Che è avvenuto? Che l'utilità, la tecnica, la corruzione,

l'imbecillità della dittatura o la squallida banalità, il tor-naconto degli affaristi, hanno saccheggiato l'immenso gia-cimento del cuore dell'uomo, e ne hanno fatto un depositodi interessi e di utensili .

Anche i fratelli di Giuseppe dissero : «Arriva il sognato-re» . Ed ebbero nel cuore pensieri di morte .

Ma io vorrei dirti, vorrei dire a tutti : abbiate paura dichi non è poeta, di chi non ha mai pianto, non ha pregato,non ha voluto un futuro diverso . Abbiate paura di chi cre-de solo nei soldi, nel ventre, nel potere, nel successo, ab-biate paura degli uomini furbi, predoni, perfetti come inumeri, di questi spiriti geometrici, fatti apposta per sep-pellire ogni profezia dello Spirito .

No, se non si è poeti, non si entra in Paradiso!Vorrei citare una testimonianza non sospetta . Quella di

don Primo Mazzolari . Testimonianza e sfida, provocazio-ne del suo tempo . Ha scritto: «Senza poesia non c'è fede .Senza poesia l'apostolo muore . Senza poesia un parrocodiventa un seppellitore, senza questa poesia di fede non sipuò tenere un posto di combattimento, che ha solo rischinon veduti né contati dagli altri, e comodità e silenzi chepossono diventare una tomba» .

Certamente, poesia non è fare versi. Non è narcisismodelle arcadie, non è fuga dal mondo, incapacità di vivere .Poesia è vivere nel mondo, e però non rassegnarsi al mon-do, è ritrovarsi in prigione, tra grosse inferriate, in ostag-gio del tempo, e cerare una liberazione con i fratelli . Ècarovana ed è romitaggio .

È volere la vita, soffrire la vita, risuscitare la vita . È co-struire la vita, con i più deboli, i poveri, i non amati, gliuomini delle Beatitudini evangeliche, i veri poeti .

Poesia non è quello che si scrive . Poesia è quello che c'èdentro . È la povertà della propria vita in ginocchio dinanzialla speranza . È il pane nella bisaccia, per il lungo esodo .È la certezza che, domani, ci sarà un mondo in cui potràvivere ogni più piccolo Abele .

Poesia è la finestra spalancata sull'amore, sulla santità .È canzone, oltre la nebbia . Oltre il fango . Là dove è veraed unica poesia . La poesia di Dio che crea ciò che evoca .

a lettera di Nino Barraco

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 8: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

8 • 1 LUGLIO 1986

Milanesi, a padre VittorioBachelet. Gli spettacolihanno avuto il loromomento clou conl'attesissimo concerto deiMatia Bazar mentre un belsuccesso hanno avuto anche«Forza venite gente» ed ilconcerto di Gen Rosso .«Lo scopo principale diquesta manifestazione - hadichiarato il direttore delBearzi don Alberto Trevisan- è stato quello di attirarel'attenzione verso il mondo ei problemi dei giovani,stimolando l'aggregazionedei gruppi e avanzando unaproposta di valori attraversoincontri belli e piacevoli, maanche pensosi e intelligenti» .«Nei prossimi anni - haancora aggiunto il direttore- ci proponiamo dicompiere nuovi sforzi afavore di giovani dai 14 ai19 anni» .

La sessione plenariadell'Accademia MarianaSalesiana

1 24 giugno 1985 si èll

Isvolta a Roma, all'UPS,a sessione plenaria

dell'AMS presieduta dalRettor Maggiore don EgidioViganò, da don PaoloNatali, Consigliere per laformazione, da donGiannatelli, RettorMagnifico e da madreMarinella Castagno,Superiora Generale delleFMA. Hanno partecipatonumerosi membri onorari edeffettivi e sono stati ancherappresentati professori ed

allievi dell'UPS . Il Segretariodell'AMS don Bertetto hadato relazione dell'attivitàdell'Accademia nell'annodecorso ; è seguita poi lalezione del prof . Meo sulladottrina mariana delConcilio Vaticano II avent'anni dalla chiusuradell'assise ecumenica . Gliatti della sessione possonoessere consultati oggi nelprimo numero del Bollettinodi collegamento dell'AMSdel 1986 .

SVoglio mostrarvila mia famiglia

ono la sorellamaggiore di unanumerosa famiglia e

desidero fare pubblicare nelBollettino Salesiano la nostrabella famiglia . Nella foto lacara mamma circondata daifigli e nipoti, il papà èdeceduto il 4 agosto 1981 .Siamo nove fratelli e tresorelle sono F .M .A . Sonofiera delle nostre Suore chesi sono consacrate al benedella gioventù, nellacongregazione Salesiana .Sr. Gabriella è attiva inAustria già da 22 anni .Sr. Flora lavora con gioia edentusiasmo a Treviso .Sr. Fiorella quest'anno ci hadato l'addio ed è partita il20 agosto 85 per la terra

Santa a Cremisan-Betlemmedove sta studiando la linguaAraba per poter poi fare delbene a quelle anime .Auguro alle nostre caresorelle che portino Cristo nelmondo. Sia questo un invitoa tante giovani alla chiamatadi Dio, non abbiate paura adaprirvi all'Amore che è DIO .Le mie sorelle sono felici deldono e della loroconsacrazione a Dio . Anchevoi mamme siate generose seDio chiama la vostra figlia,Iddio prende il posto dellevostre figlie siamo generosecon Dio, come Lui lo è statocon noi .Le nostre sorelle Suore sonoper noi dei veri parafulminipresso Dio e MariaAusiliatrice .Grazie care sorelle e per ilvostro buon esempio digenerosità al Signore .Un grazie antecipato .

Brillo Reginella in Licini,Bojon- Venezia

CNuovo regolamentoper i cooperatori

on una suggestivacerimonia nellaBasilica di Maria

Ausiliatrice a Torino, il 24maggio 1986 don EgidioViganò ha promulgato ilnuovo regolamentodell'AssociazioneCooperatori Salesiani «Cari

Cooperatori e Cooperatrici,- dice lo stesso RettorMaggiore presentando ilnuovo testo - ecco il«Regolamento di vitaapostolica» della vostraAssociazione, che viconsegno con gioia, comedono prezioso ricevuto dalloSpirito del Signore eprogramma efficace ditestimonianza cristiana . . . »La promulgazione èavvenuta alla presenza didon Sergio Cuevas,consigliere generale per laFamiglia Salesiana, di altrimembri del ConsiglioGenerale, di don MarioCogliandro, delegatomondiale dell'Associazione,di molti ispettori edispettrici . Particolarmentesignificativa è stata lapresenza della MadreSuperiora generale delleFiglie di Maria Ausiliatrice,Marinella Castagno che haricevuto la prima copia dellostesso Regolamento . Altrecopie sono state consegnatealla signorina AnnaMarocco, responsabilemaggiore delle Volontarie diDon Bosco, a GiuseppeCastelli, presidenteconfederale degli Exallievi diDon Bosco, alla signoraAngiola M. Bonpard, vicepresidente confederale delleExallieve, a Paolo Santoni,consultore mondialedell'AssociazioneCooperatori . Con questacerimonia si è concluso illungo iter di elaborazioneche era iniziato a livello digruppi locali e si erasviluppato per gradi a livellonazionale e internazionaleculminando in un convegnomondiale di cooperatori cheha discusso tutte le parti delRegolamento .Successivamente esso è statorivisto dal Rettor Maggiore edal Suo Consiglio e dallaCongregazione per i religiosie gli Istituti Secolari .Ora il «Regolamento di vitaapostolica» - il primo fupreparato da san GiovanniBosco nel 1876 - torna allabase. Nei prossimi fascicoli ilBS inizierà una serie diservizi sul Regolamento esulla vita del cooperatoresalesiano .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 9: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

EVANGELIZZAZIONE E SVILUPPO

Parliamo di volontariato

IL VOLONTARIO:UN UOMOA FIANCODELL'UOMOCHE HA BISOGNOCon spirito di servizio,milioni di personeoperano nel campo delsociale e del TerzoMondo. Per dare, maanche per ricevere .

1 LUGLIO 1986 • 9

C'è, in Italia, un eserci-to che si batte senza risparmio sulfronte del bisogno . Quasi un silen-zio, raramente alla ribalta della cro-naca, i volontari - perché è dell'e-sercito di volontari che stiamo par-lando - operano nei più svariaticampi, assicurando a chi si trova inparticolari difficoltà, il servizio chei pubblici poteri spesso non sono incondizione di garantire. Con unqualcosa in più rispetto a ciò che leistituzioni potrebbero comunqueoffrire : il calore umano, la genero-sità, lo spirito di servizio, la gratui-tà. E neon è poco .

Le file di questo esercito si sonoinfoltite nel corso degli anni e oggile cifre - secondo una ricerca con-giunta del Ministero del Lavoro e diquello dell'Interno - parlano di tremilioni di volontari . Ma è opinionediffusa che siano molti di più . Lastessa ricerca ci dice che l'esercitodei volontari è inquadrato sotto 15

Foto SEI - Martino

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 10: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

10 • 1 LUGLIO 1986

mila sigle . E anche qui la cifra vapresa con beneficio d'inventario,perché numerosi gruppi agiscononel più assoluto anonimato, non so-no formalmente costituite e rifiuta-no ogni forma di pubblicità .

Non è facile neppure risponderealla domanda: chi è il volontario?Un eroe del nostro tempo, che vacontrocorrente in una società domi-nata dall'egoismo? Un disoccupatoche non sa dove sbattere la testa e siimbarca in un'impresa umanitarianel Terzo Mondo? Un giovaneamante dell'avventura che aspira adandare in Paesi lontani? Un antimi-litarista che preferisce il servizio ci-vile a quello militare? O, ancora,una persona che testimonia unascelta di vita, il desiderio di offrire edonare qualcosa di sé agli altri e almondo, mettendo «in gioco» lapropria personalità per cambiarequalcosa?

In direzionedegli emarginati

Il volontario è, forse, rintraccia-bile un po' in tutte queste fisiono-mie. Una definizione a valenza ge-nerale è resa quanto meno difficol-tosa a causa della diversa matricedelle innumerevoli esperienze, ora

cristiane ora laiche . Più facile, inve-ce, definire il raggio d'azione delvolontariato, perché esso converge,almeno nella sua componente cri-stiana - che rimane quella predo-minante - in direzione degli emar-ginati. Quali sono i compiti attri-buiti al volontariato rispetto alla co-

o L'attività volontaristica delgruppo Abele di Torino(Foto SEI - Martino)

Gruppo di volontari delmovimento «VIBRA» in appoggioal salesiano don GiovanniMometti(Foto SEI - Montonati Ragaini)

munità? Eccoli, così come li ha in-dicati don Albino Menegozzo, pre-sidente della Caritas di Mantova :1) individuare, conoscere e far co-noscere l'esistenza di persone nel bi-sogno, di persone da sostenere epromuovere nella loro dignità ;2) denunciare le inadempienze delleistituzioni civili cercando nel con-tempo di anticipare doveri e servizidella comunità ; 3) attuare, organiz-zare e sostenere servizi effettivi, si-stematici e prolungati in favore del-le persone in difficoltà .Troviamo così il volontario ac-

canto ai vecchi soli o costretti all'o-spizio, ai bambini che hanno persola famiglia, agli ammalati, ai dimes-si dagli ospedali psichiatrici, ai car-cerati, ai tossicodipendenti, agli im-migrati dal Terzo Mondo, alla genteaffamata nei Paesi in via di svilup-po . Insomma, l'incontro con il vo-lontario può avvenire in una plura-lità di luoghi e di occasioni. Nelletristi camerate degli ospizi, i voltifreschi di giovani portano un'alitodi sollievo a chi soffre nello spiritopiù ancora che nel corpo carico dianni. La conosciamo la penosa si-tuazione di tanti anziani . Hanno la-vorato duro per tutta la vita, messoal mondo i figli, si sono sacrificati

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 11: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

per farli crescere e studiare, per pro-curare loro un lavoro, molti hannoanche dato anni di gioventù alla Pa-tria che li ha voluti in guerra . Poi,quando si è ritenuto, secondo i ca-noni di una società efficientista finoalla crudeltà, che fossero diventatiinutili, sono stati accantonati espesso lasciati del tutto soli .

Il volontario riallaccia un filo af-fettivo, apre spiragli di luce nella vi-ta opaca di queste persone, le ripor-ta, per quanto è possibile, fuori dal-l'isolamento sociale in cui si trova-no . «Per un anziano - dice Clau-dio Calvaruso, ricercatore del CEN-SIS - l'aspetto più importante èquello dello scambio interpersona-le, della comunicazione sociale, deirapporti umani con i giovani, per-ché è nello scambio con le genera-zioni più giovani che si trae vitalità,speranza di vita, senso di contareancora qualcosa. Nella sua attivitàpresso persone anziane, negli ospizio nelle case, il volontario non solooffre il suo aiuto materiale in tutti icasi di bisogno, ma ottiene un risul-tato di gran lunga più importante :dà all'anziano la possibilità di darequalcosa della propria esperienza achi è più giovane» .

Foto SEI - Montonati Ragaini

slanciodisinteressato

Il volontario opera inoltre nel va-sto campo degli handicappati, deitanti che, a causa di una menoma-zione fisica o psichica, sono statiestromessi dalla società, rifiutatidalla scuola, dai luoghi di lavoro edi vita sociale . «Anche qui - spie-ga Calvaruso - la vera risposta aibisogni consiste nella capacità diqueste persone di avere rapporti in-terpersonali, di sentirsi in dialogocon la società, di avere degli scambisignificativi con la società stessa .Per un handicappato, il bisogno es-senziale, quello che si frappone tralo sviluppo della sua personalità e lapartecipazione alla società, è pro-prio la possibilità di essere accoltodagli altri, che lo riconoscono comeuguale e capace di fare il loro stessocammino» .

Ma il volontario lo troviamo inun'ambulanza che trasporta un ma-lato, impegnato a fare doposcuola abambini di borgata che l'ambientefamiliare non è in grado di aiutare asuperare gli scogli dell'apprendi-mento, accanto ai giovani che sono

1 LUGLIO 1986 • 11

caduti preda della droga . Sono,questi, tutti interventi di volontaria-to svolti nel settore sociale . C'è poil'altro vastissimo campo del volon-tariato nel Terzo Mondo, per aiuta-re le popolazioni dei paesi in via disviluppo, e che merita una adeguatatrattazione a sé . «Questi Paesi -dichiara il ministro degli esteri Giu-lio Andreotti - versano in condi-zioni spesso tragiche, che chiara-mente richiedono lo slancio disinte-ressato, la dedizione entusiasta, lacapacità di sostenere e condividere isacrifici con abnegazione e senzaimmediate contropartite se nonquella della soddisfazione di avereaiutato il prossimo: qualità, cioè,proprie del volontariato» .

Negli ultimi anni, il volontariatoitaliano è uscito dalla fase sponta-neista, angusta per sua natura, edha assunto una dimensione alta-mente qualificata, sul piano forma-tivo e sul terreno dell'organizzazio-ne. Sia che si rivolga ai bisogni so-ciali interni, sia che guardi alle ne-cessità dei Paesi esteri, il volontaria-to ha bisogno di una preparazioneadeguata al compito che è chiamatoa svolgere. Come trattare i destina-tari del lavoro volontario? Quali ac-corgimenti usare per adattare i ser-vizi alle reali esigenze? Come quali-ficare al massimo questi servizi?Queste ed altre domande chiedonouna risposta preventiva all'entratain attività del volontario, e ancheuna verifica costante nel corso del-l'esperienza . E quanto viene fatto,ad esempio, dalla «Caritas» per lamigliore riuscita di una iniziativalanciata fra le giovani, invitate a de-dicare un anno della loro vita al vo-lontariato sociale . « Il servizio svol-to dalle ragazze nei quartieri, nellecase-famiglia, fra le adolescenti ecc .- dice la coordinatrice Maria Tere-sa Tavasso - assume sempre piùuna caratterizzazione locale, atti-vando le risorse del luogo, valoriz-zando tradizioni, feste, ospitalità, edi conseguenza contribuendo allacrescita della gente nel territorio .Donare un anno di vita ai poveri -continua Tavasso - non è una pa-rentesi, né una fuga dalla vita. È unmomento forte che influirà su tuttal'esistenza futura di queste ragazze,inserendovi la dimensione del servi-zio in modo permanente» .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 12: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

12 • 1 LUGLIO 1986

A deguatapreparazione

Anche la scelta del Terzo Mondoesige un'adeguata preparazione . Alvolontario si chiede di mettere a di-sposizione una sua specifica specia-lizzazione soprattutto in seguito al-l'evoluzione intervenuta nei concet-ti di cooperazione allo sviluppo .Abbandonati, difatti, criteri fonda-ti sul trasferimento puro e semplicedi tecnologia e di capitali ai quali siaffidava un impossibile ruolo mira-colistico, oggi si punta alle personepiù che alle cose, si cerca di realizza-re progressi utilizzando risorse e ca-pacità umane disponibili, ed elevan-do la gente al ruolo di protagonistidella crescita propria e della comu-nità in cui è inserita . Non imposi-zioni dall'alto, dunque, ma scambiofra diverse culture, rapporto umanofra i soggetti di questo processo . Ilvolontario deve inserirsi in questarealtà se vuole che la sua presenzarisulti produttiva di effetti duraturie concreti .

Volontari al lavoro(Foto SEI - Martino)

Il vantaggio, in tal modo, non èdella sola gente che riceve l'aiuto,ma anche di coloro che quell'aiutoha fornito . Se si è mosso nella giu-sta direzione, il volontario tornadalla sua esperienza arricchito divalori nuovi . Ecco che cosa diceGianni Del Bufato, 28 anni, volon-tario per due anni nel Burundi, inAfrica: «Uno dei risultati della miaesperienza, forse il più importante,è il senso della relatività dei bisogni .Se non fossi uscito dalla mia cultu-ra, certi bisogni mi sembrerebberoancora oggi importanti ed assoluti .L'accostamento a un nuovo mododi vita, a una diversa cultura, mihanno permesso di relativizzarequesti bisogni e di poter fare a menodi molte cose che prima mi sembra-vano importanti e insostituibili» .

L'attitudine del volontario ad af-frontare una prova indubbiamentedifficile in un Paese lontano, è va-gliata spesso con rigore dagli orga-nismi che operano nel Terzo Mon-do. Il candidato passa attraverso

colloqui, cicli di orientamento ecorsi di formazione pratica . E la se-lezione è talvolta molto severa : soloil sei, sette per cento degli aspirantiviene considerata idonea . Gli orga-nismi di volontariato sono molti, inmaggioranza di matrice cristiana .Questi ultimi operano prevalente-mente nel campo dell'assistenza so-ciale e del Terzo Mondo, mentrequelli laici si dedicano soprattuttoal settore della protezione civile edel sottosviluppo. La diversa ispira-zione comporta differenti motiva-zioni alla base della scelta . Tutte so-no forse riconducibili all'interesseper l'uomo, ma per il cristiano il vo-lontariato ha alla base una scelta difede, è una «scelta dei tempi», po-stula l'esigenza di un cambiamentoradicale della società e della vitaumana, sottolinea il bisogno di su-perare le fratture fra ideale e reale .Fare il volontario non è facile, ma èbello. Richiede sacrificio, dedizioneimpegno morale, coerenza, ma con-duce a diretto contatto con l'uomoconcreto, con i suoi bisogni reali eattiva un circuito di fraterna, gioio-sa amicizia .

Gaetano Nanetti

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 13: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

_PASTORALE GIOVANILE

Vacanze

CHE BELLOIN ESTATEANDARE A SCUOLA

~ L'idea di vacanza vei-colata dalle agenzie turistiche e daimass media è abbondantementeconsumistica: abbigliamento à lamode, sorrisi targati Pasta del Capi-tano, lunghe carovane di macchineall'assalto di affollatissime spiagge,bibite e gelati, abbronzature esbronzature varie .

Eppure tante iniziative stanno lì adimostrare che è possibile fare va-canza guardando a se stessi e agli al-tri, facendo cultura, socializzazionee formazione .

Oggi sono molte le organizzazio-ni cattoliche che offrono veri propri«pacchetti» di proposte estive e cheproprio in queste settimane mobili-tano migliaia e migliaia di cittadini,giovani e non .

Quanto alle organizzazioni sale-siane c'è da dire che queste sin dalloro nascere in quanto salesianehanno considerato sempre le vacan-ze come un momento dello spirito,un autentico loisir durante il qualededicarsi a qualcosa di diverso e dinuovo .

Soggiorni e colonie estive in Italiae all'estero, in montagna e al mare,campi di volontariato nelle missio-ni, bricolage e gite varie per parroc-chie ed oratori, spettacoli e concertifanno ormai parte della normale at-tività salesiana . Per san GiovanniBosco, del resto, le vacanze nonerano un cambio di attività? E nonconsiderò Egli stesso «l'ozio» comeun nemico da abbattere?

Una rapida occhiata alle tanteiniziative delle quali è giunta notiziain redazione ci convince facilmente

Vacanze diverse per i giovanidelle associazioni salesiane. Unaantica tradizione che si rinnova .L'esperienza dei Cinecircoli edelle Polisportive .

I LUGLIO 1986 • 13

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 14: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

1 4 • 1 LUGLIO 1986

Al college di Brunel (Inghilterra)® con il TGS

che il retaggio di Don Bosco, certa-mente in questo, è integro .

Per tirannia di spazio ci soffer-miamo soltanto sui programmi deiCinecircoli Giovanili Socioculturali(CGS) e delle Polisportive GiovaniliSalesiane (PGS) tralasciando quellidel Turismo Giovanile e Sociale(TGS) che ha organizzato una seriedi soggiorni di studio della linguainglese in Inghilterra .

Si tratta in ognuna di queste treassociazioni di enti nazionali giuri-dicamente riconosciuti dallo Stato eoperanti a livello territoriale .

I CGS «intendono », si legge nellaloro «Carta», rispondere con stileeducativo alla domanda giovanile dipartecipazione creativa ai processidi produzione e fruizione della cul-tura soprattutto di quella espressa eveicolata dai mezzi di comunicazio-ne sociale» - hanno previsto unalunga estate di sensibilizzazione ecrescita associativa con un campobase per animatori culturali dal 4 al12 luglio a Santeramo in Puglia . Vipartecipano giovani dai 16 ai 19 an-ni. Nello stesso mese a Chiari inprovincia di Brescia, il 13 luglio, hainizio «bottega teatro»; una scuoladi formazione alla regia teatrale .

Ancora in luglio dal 27 in poi finoal 3 agosto all'Aquila è previsto uncorso di perfezionamento per ani-matori che hanno partecipato a cor-si di base tenuti a livello regionale . Imesi di agosto e di settembre poi ve-dranno molti di questi ragazzi par-

r -DEVI DARMI PROVA D I

SAPERE CAM INARE I SIEMEAGLI ALTRI =GRUPPO

DEVI DARMI PROVA DI ASCOLTARECON SERIETA TUTTE LE CONFERENZEE LAVORARE IN GRUPPO

4' ,\

)3 EVI DARE PROVA DI SAPERE

DEVI DARMI PROVA

PERDONARE

DI SAPER GIOCARECON TUTTI . ALLEGRAMENTEE SPORTIVAMENTE

v~

DEVI DARMI PR VO A Dl ESSEREUNO CHE SA PREGARE E VIVEREIN AMICIZIA CON IL SIGNORE

DEVI DARMI PROVA DI ESSEREORDINATO .E DI MANTENERE ORDINATIGLI AMBIENTI DELLA CASA CHE CI OSPITA

Una «sintesi» programmatica del campo regionale® realizzata dagli stessi partecipanti

DEVI DAR PROVADI FARE` GRUPPOETTENDOTJ AL' SERVIZIO DOVEVEDI LA NECESSITA

a

12015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 15: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

CAMPO-BASE

estate86Cl4I'ICtf'CUOLA

PER GIu11 I_1IJflvI TORI

SANTERAMOg,RI 4-12 LODI D

tecipare in vari turni alla Mostra delCinema di Venezia per un «labora-torio cinema» in grado di far loroconoscere tutti i segreti della decimamusa .Certamente un bel programma

per una Associazione che per statu-to intende «contribuire alla promo-

M Campo scuola PGS

CORSODI PERFEZIONAMENTO

L AQUILA27,.asuo - 3,,,

zione integrale, personale e socialedei giovani; diffondere tra gli adultimessaggi, valori e cultura propriadei giovani ; dare forza giuridica alleespressioni socioculturali dei giova-ni, difenderne i diritti di partecipa-zione attiva alla vita del Paese e sol-lecitarne i doveri» .

Ancora più impegnato - almenonumericamente - appare l'entePGS. L'associazione - continuan-

~86CAVIfCLCLAPER ^Tr "'LINIlv'J.

ANIMATORI I:

CORSO PEROPERATORI CULTURALINEL CINEMArelaefonl e seminarla su :IL L;NCIAGGIO CINEMATOCAGTICOIL PRODOTTO "FILM"LE SCHEDE FILMOGRAFICIIELA CRITICA FILMI CG

X86CAIIPIfCUCLitPER GiLJP II

ANIMATORI 'I:

venezia1

do una scelta più che decennale -ha infatti previsto ben 20 campiscuola : 15 di livello regionale e 5 dilivello nazionale .

Pallanza, Arcinazzo, Belluno,Ussita, Locri, Salerno, Ceva, Col diNava, Sassari, Gambarie d'Aspro-monte, Ulzio, Bormio, Schio, San-teramo ne sono le località di svolgi-mento mentre pallacanestro, palla-volo, calcio, ginnastica, pattinag-gio, arti marziali, ne sono le specia-lizzazioni .

In campo scuola - chi vi ha par-tecipato lo conferma - è per tuttisempre e in ogni caso qualcosa cheva ben oltre l'ambito specifico diuna attività e finisce sempre con iltrasformarsi in una vera e propriaesperienza dove si miscelano socia-lizzazione, educazione, amicizia etant'altri valori ivi compreso quelloreligioso .

Il campo scuola - si legge in unapubblicazione delle PolisportiveGiovanili Salesiane - per ogniPGS, per ogni Ispettoria o regione èveramente al «momento forte» del-l'anno sociale. «Una PGS che noncomprendesse l'assoluta necessità diinvitare i propri soci più maturi aqualificarsi rischia di inaridirsi, segià non lo è, di svuotarsi di conte-nuti educativi, di fossilizzarsi in unattivismo sportivo inconcludente, dibruciarsi il futuro privandosi di ani-matori qualificati, di disperdersi inun meccanismo senza prospettive .

Giuseppe Costa

1 LUGLIO 1986 • 15

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 16: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

PASTORALE GIOVANILE

1 6 • 1 LUGLIO 1,986

Vasto

MA LA TENDA NO!

Il rosso mattone dell'e-legante edificio spicca sul fiancodella piazza affogata tra lunghe filedi pullmann . A destra, la strada sta-tale. A sinistra, un vuoto di palazziche offre l'impressione di un respiroin cui si immerge uno strappo diverde su cui scorrazza un gruppo diragazzi all'inseguimento di un pal-lone. È Vasto: una cittadina di35 .000 abitanti, raccolta su un pia-nòro che scende a lambire l'Adriati-co, nell'estrema punta meridionaledell'Abruzzo . Qui i salesiani opera-no con un Centro di FormazioneProfessionale e con Parrocchia-Centro Giovanile . La costruzione inrosso mattone è la chiesa parroc-chiale «Don Bosco», costruita pocopiù di 15 anni fa. Si allunga, su unfianco, in un sacrificato agglome-rarsi di minuscoli ambienti in cui

Un oratorio dove si coniuganocultura, giovani e territorio . Unapresenza numerosa . Esigenza dinuovi spazi.

cercano ospitalità quasi mille giova-.ni del Centro Giovanile Salesiano .È un miracolo che le pareti non ab-biano ancora ceduto alla pressioneinterna di così fitta presenza! Lecinque stanzette del gruppo Scout(certamente più fortunato per ra-gioni di anzianità e di consistenzanumerica : 400 iscritti!) raccolgono,ciascuna, una media di cento ragaz-zi a riunione. L'ultima stanza di-sponibile è anche ingombrata daquattro esili armadi che custodisco-no i sussidi di lavoro di altri cinque-cento giovani e adulti legati alle al-tre associazioni : ACR, ADS, CGS,PGS, musica, teatro . . . A turni cro-nometrati si succedono per dividersiquest'unica stanza disponibile . Unsalone (ospita comodamente anchecento persone!) è considerato, se-condo le circostanze, cinema, pale-

stra, teatro, deposito, auditorium,scuola di danza, tutto . Il responsa-bile delle attività giovanili dichiaraserenamente: «Utilizziamo la piaz-za. Qui bisogna che sia sempre esta-te! » Eppure, questo piccolo centro,grazie all'impostazione originale ecoraggiosa della propria attività, halanciato un'eco di sé che ha varcatola Maiella e la catena appenninica,suscitando interessata attenzione .

Tra parrocchia e centro giovani-le, cinque salesiani trovano occupa-zione a tempo pieno, in un lavorofebbrile . Hanno lasciato l'immagi-ne dell'oratorio tradizionale, ingol-fato da cortili, campi sportivi, saleda gioco, bar, flippers e videogamesper proporre alla popolazione gio-vanile vastese, che conta quasi 4000unità, l'aggregazione nei gruppi enelle associazioni . Il criterio asso-

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 17: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

ciativo è la scelta di fondo della pre-senza educativa e pastorale salesia-na in Vasto . I giovani hanno rispo-sto positivamente, favoriti dal fattoche la cittadina non offre grandi al-ternative, salvo le oziose passeggia-te in piazza .

I giovani risponderebbero anchein modo più vistoso, se ci fossemaggiore disponibilità di ambienti .Con un po' di amarezza, don Mi-chele Novelli, responsabile delle as-sociazioni culturali, mi confida :«L'ampliamento delle attività e laricca risposta giovanile richiedevaanche un ampliamento della strut-tura. Non è pensabile lo sviluppodell'attività sul territorio e la cresci-ta dell'associazionismo senza avereil minimo di strutture che l'accolga .Proprio di recente abbiamo condot-to un'indagine presso 400 ragazzi diTerza Media che incontriamo tra-mite la scuola ; ci ha fatto conoscerela volontà di un buon numero di ra-gazzi disposti a continuare l'attivitàanche al termine dell'impegno sco-lastico . Ma abbiamo dovuto fer-marci perché le condizioni precariedi accoglienza potevano diventareper tutti motivo di frustrazione» .Per chi vorrebbe offrire occasioniformative e per chi ricerca possibili-tà di aggregazione è doppiamente

1 LUGLIO 1986 • 17

S Si recita «Bambolaabbandonata»

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 18: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

18 • 1 LUGLIO 1986

motivo di sconforto sentirsi strettoin questi limiti. Così si è cercata lastrada dell'esterno, del coinvolgi-mento nella vita del territorio . IlComune, il Distretto scolastico, gliEnti locali hanno accolto con favo-re la vivacità esuberante del CentroGiovanile . «CGS Lu Sutuacce » è ilmarchio di garanzia . È il gruppo dianimazione culturale che, con leproprie iniziative, ha trasferito lospirito oratoriano nelle strutturepubbliche. «Fin dalla nascita delnostro gruppo - spiega un giovanedel CGS - ci siamo proposti di ani-mare dal punto di vista culturale lacittà. Come CGS siamo accettatiperché siamo legati alla struttura sa-lesiana che nella città è molto ap-prezzata e stimata . Senza scendere acompromessi cerchiamo di accatti-varci le simpatie di quanti possonoavere il monopolio della cultura .Riusciamo a spuntarla, nonostantele difficoltà . Così la città di Vastoha vissuto un ribollire continuo diiniziative culturali che hanno rac-colto largo consenso tra la popola-zione e apprezzamento da parte del-le istituzioni pubbliche . Per tre annidi seguito, i mesi di luglio e agostohanno visto migliaia di giovani rac-cogliersi nella suggestiva cornice delPalazzo D'Avalos per assistere allarassegna di films ripresi dalla Bien-nale di Venezia con il titolo « Vene-zia l'anno dopo», unica iniziativaitaliana di questo tenore . La rasse-gna è arricchita da momenti di testi-

Murales in piazzadella Repubblica aVasto

monianze, relazioni o dibattiti . Trale presenze della più recente edizio-ne: Pupi Avati, regista in crescenteaffermazione e particolarmente sen-sibile ai problemi giovanili ; NerinoRossi, autore di «La neve nel bic-chiere» ; fino alla presenza di educa-tori e giovani di una comunità tera-peutica che, prendendo spunto daun film sulla droga, hanno riferitola propria esperienza circa l'azionedi recupero dei tossicodipendenti .Altre migrazioni dal Centro Giova-nile verso strutture pubbliche hannocondotto all'utilizzo del «Centroservizi culturali» della RegioneAbruzzo, per convegni e tavole ro-

tonde su temi di attualità (il volon-tariato, emarginazione giovanile,giovani e comunicazione), per ciclidi film d'essai (per l'Anno interna-zionale dei giovani, per la pace, peri 90 anni del cinema, ecc .). Ma è so-prattutto nell'attività teatrale che ilgruppo culturale del Centro Giova-nile ha dilagato. Adulti e giovanicompongono una Compagnia chetiene viva la tradizione del teatrodialettale . Siglato CGS è anche unaltro gruppo di genitori giovani che,da qualche anno, gestisce il Teatro-Laboratorio formato da oltre 120ragazzi e ragazze dalle elementari albiennio superiore . La finalità delLaboratorio è espressamente for-mativa ed è orientata secondo le li-nee educative del movimento ADS(Amici Domenico Savio), assimilateattraverso l'attività teatrale. La co-stanza degli animatori e l'appoggiofornito da professionisti del settorehanno portato ad alti livelli qualita-tivi. La passione per il teatro è tra-sbordata dal Centro Giovanile edha invaso le scuole . Il Distretto sco-lastico ha raccolto lo stimolo, intro-ducendo largamente l'espressioneteatrale nella scuola. Insegnanti eragazzi sono stati coinvolti dalleproposte del Centro Giovanile . Il ri-sultato più recente di tale penetran-te presenza è il programma «TEA-TRO È SCUOLA», che ha portatoin cartellone ben 10 spettacoli pro-posti da dieci diversi plessi scola-stici .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 19: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

Don Michele, coordinatore infa-ticabile di tante attività, confessa :«Alcune iniziative, che hanno il ca-rattere di appuntamento annuale,l'Ente locale le sta assumendo comeproposta cittadina, come iniziativacomunale. Abbiamo avuto un mo-mento di incertezza, perché ci sem-brava di essere esautorati, di perde-re il titolo . C'è una istintiva gelosiaper le proprie iniziative . Ma, insie-me ai giovani, ci siamo resi conto didover operare una scelta : o rimane-re nell'ambito ristretto della scuo-letta e della recitina di fine anno ocollaborare con enti pubblici per unpiù ampio respiro che consente diraggiungere più persone e di qualifi-care le proposte. Certo, le iniziativepotrebbero sfuggirci di mano; tutta-via potremmo creare una tradizionedi occasioni culturali a Vasto . Cirendiamo conto, però, di non svol-gere soltanto un ruolo tecnico : ciconsideriamo «animatori a valle»con i ragazzi e gli insegnanti . L'ap-parato tecnico è aggiuntivo rispettoa questo compito che riteniamo pre-minente» . La febbre di novità e loscatenamento dei giovani cigiessinidi Vasto ha messo anche a soqqua-dro gli studi di «PRIMARETE»,emittente locale che irradia pro-grammi nel Centro-Sud . Dieci isti-

tuti scolastici hanno preso parte allacompetizione radiofonica «AdriaticCup», gestita dal CGS Lu Sutuac-ce: per più di tre mesi ha interessatouna vastissima platea di giovanissi-mi con giochi-quiz incentrati sullafigura di S. Domenico Savio . Sor-prende tanta attività . «La siglaCGS copre molte attività in molti

18 . 19 .20 MAGC

j il C.G.S. LU--urga

SOTTO IL PATROCDELLA CITT.,

CON LA COLLADOR

',la seconda rassstru_-

1 LUGLIO 1986 • 1 .9

campi - chiarisce qualche anima-tore - c'è una gran mole di lavoro,ma è ripartita tra varie realtà . Solocosì possiamo sostenere tanta fati-ca». «Tanto fervore nel teatro -incalza don Michele - è servito arifondare gruppi come l'ACR el'ADS. Volevamo essere un gruppotipicamente salesiano e volevamooffrire all'ambiente di Vasto qual-cosa che apparisse all'esterno, qual-cosa di specifico per i gruppi, maanche di attraente. Così sono natigruppi di teatro e di musica : gruppifondati su fattori educativi tipica-mente salesiani . Ora stiamo percor-rendo un cammino di identità e diconsapevolezza per individuare me-glio la nostra essenza e motivarel'impegno dell'animazione . È unacrescita che richiede tempi lunghi,periodici momenti di formazione eappuntamenti importanti come icampi-scuola estivi». Per seguire igruppi e svolgere opportunamentel'attività rimane drammatico il pro-blema della carenza di spazio estrutture. Una soluzione sembravaormai raggiunta con l'acquisto el'installazione di un ampio TeatroTenda . Ma qualche « no » ha iberna-to la soluzione . Non resta che spera-re che a Vasto «sia sempre estate»!

P. G .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 20: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

COMUNICAZIONE SOCIALE_.

20 • 1 LUGLIO 1986

Di fronte al televisore

GENITORIDISOBBEDIENTICONTROLA «SINDROME»DI FRANKENSTEI

r

L'impegno educativodei genitori ha unconcorrente agguerrito :è il televisore .Per vincerlo è necessarioconvincersi chei modelli propostidal video vannocriticati e, da educatoriin dialogocon i propri figli,«spenti» .

«Non allontanatevi .Dopo la pubblicità presenteremo unservizio speciale sulle abitudini degliitaliani in vacanza . . . ». Appena iltempo di concludere la frase e la vo-ce della presentatrice è assorbitadalla sigla musicale che introducesul piccolo schermo uno spot pub-blicitario . Il pallone è stato spremu-to fino all'ultima possibilità di emo-zioni ed è stato gettato . Ora bisognafare spazio a nuovi interessi . Esau-rito il mundial calcistico con over-dose di trasmissioni per un'anoni-ma platea di miliardi di spettatori,la macchina televisiva ricerca altri

eventi da registrare, inventare, trita-re per offrirli alla tavola affamatadel mondo . Essa ha bisogno di uncontinuo rifornimento di notizie perimpegnare l'attenzione di chi guar-da. La preoccupazione della televi-sione è di «passare» informazioni,trasmetterle ; non raccoglierle : nonpuò indugiare per esplorare o ap-profondire .

Inchieste, dibattiti, concorsi, re-portages, telegiornali, telefilms, tut-to questo esiste per il bisogno dellatelevisione, non per una necessitàreale. La televisione non registra av-venimenti, li crea . Così come crea il

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 21: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

(Foto SEI - Di Francescantonio)

bisogno di vedere, il bisogno di sen-tirsi presenti. C'è chi ha scritto chevedere la TV è come partecipare auna grande festa, gremita di gente,ma dove non si conosce nessuno .Ogni momento c'è una nuova per-sona, una nuova sorpresa : è una co-stante eccitazione che fa dimentica-re volti, nomi, ospiti, ciò che hannodetto, ciò che hanno fatto, la ragio-ne stessa della loro presenza . Del re-sto tutto ciò non ha importanza : su-bito dopo ci sarà un'altra festa . Insostanza: «Non allontanatevi. Do-po la pubblicità . .. » Qualcuno hadefinito la TV una droga : più se ne

consuma, più se ne sente il bisogno .Si avverte la costrizione e quasil'impossibilità di farne a meno . Lapresenza fascinosa del video e il bi-sogno di conoscere pongono una se-ria sfida all'autonomia personale . Ilfenomeno è esteso . Per quasi unmese il mondo ha vissuto un unico,incontrastabile interesse : il pallone .Per un mese è stato l'unico oggettoilluminato dal grande occhio televi-sivo . Europei, asiatici, africani,americani . . . senza distinzione dietà, di tradizioni, di cultura sonostati forzatamente condotti a per-correre un unico binario: la rincorsa

1 LUGLIO 1986 • 21

al pallone .Encefalogramma piatto su altri

problemi. Eppure anche il mese digiugno ha registrato la morte, permancanza di cibo, di oltre un milio-ne di bambini . Nessuno ci ha pensa-to: la TV non l'ha detto! Ha dettoche era importante inseguire un pal-lone. Per un pallone bisognava sof-frire, perdere ore di sonno e di lavo-ro, prolungare dibattiti, conversa-zioni, confronti di idee . . . Lo strari-pamento televisivo ha raggiunto ilsuo picco .

Tutto ciò senza intenzioni di fi-lantropìa . Conosciamo le risse che

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 22: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

22 • 1 LUGLIO 1986

hanno preceduto l'occupazione te-levisiva da parte della Coca-cola,dell'Adidas, della Ford . . . per esal-tare l'opulenza americana. Non ciallarmiamo, però, per essere statil'inconsapevole bersaglio di multi-nazionali alla caccia affannosa diun cliente in più da convincere alconsumo . Anche se il profitto e l'in-teresse economico costituiscono lanota dominante dei molteplici mes-saggi televisivi, ben più preoccupan-ti risultano alcune conseguenze in-dotte dal mezzo elettronico . Traqueste, la più allarmante, è la scom-parsa dell'infanzia e, di conseguen-za, del concetto di educazione .

Il livellamento della televisioneha raggiunto tutti i settori della so-cietà. La TV non fa distinzioni, nonrispetta le differenze, elimina le sfu-mature. Per la TV non c'è né adul-to, né anziano, né bambino . L'o-mologazione orizzontale investetutti: il telespettatore è a un'unicadimensione, quella imposta dal cri-stallo luminoso . Da sempre le inno-vazioni tecnologiche produconomodificazioni culturali e sociali . Inuovi mezzi di comunicazione, inprima istanza la TV, hanno alterato

profondamente i nostri interessi, ilmodo di esprimerli, le stesse areeculturali in cui si inseriscono . Qual-cuno ha chiamato questo fenomenocon una espressione colorita : la«sindrome di Frankenstein», perindicare l'effetto di una macchinacreati a scopi controllati e ridotti,ma che imprevedibilmente assumevita e idee proprie . Non sarebbeneppure la prima volta che la mac-china sfugge dalle mani del proprioinventore! La TV è assimilabile al«mostro di Frankenstein» che, unavolta svegliato, ci ha strappato il di-ritto di controllo .

Quando nella società- non vi era illibro stampato, non era molto evi-dente la differenza tra l'adulto e ilbambino . Entrambi vivevano lastessa dimensione conoscitiva, con-dividevano le stesse esperienze emo-tive, intellettuali, sociali . Dall'in-venzione della stampa in poi, ilmondo degli adulti doveva essereguadagnato : il bambino doveva di-ventare adulto, conquistando fati-cosamente i complessi sistemi sim-bolici che il libro stampato riserva-va all'adulto . Il bambino dovevaimparare a leggere, doveva appren-

Foto archivio SEI

dere nuove attitudini, doveva ap-prendere segreti che diventavanoproprietà esclusiva dell'adulto . Tral'adulto e il bambino si era venuta acreare una distanza, imposta dalnuovo strumento di comunicazione,ma superabile con l'educazione .Sorsero le istituzioni educative . Conl'avvento della televisione la «rive-lazione» è divenuta totale, per tutti .È una tecnologia che ha consentitoil massimo di accesso : non ha pre-sentato limitazioni intellettuali, eco-nomiche o di linguaggio . A cinqueanni come a settanta si è ugualmen-te disponibili a ricevere l'immaginetelevisiva : è un'immagine concreta esi spiega da sola. Se è vero che ungruppo si definisce rispetto ad altridalle conoscenze che sono riservateai suoi membri, per il pubblico tele-visivo non esiste distinzione, perchénon esistono conoscenze riservate .Ormai sappiamo che ciò che deter-mina la più alta differenziazione neiruoli sociali è l'informazione ; maquando l'informazione è generaliz-zata, le differenze di ruoli scom-paiono. Se le invenzione di Guten-berg ha portato a distinguere l'adul-to dal bambino, le invenzioni di

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 23: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

Marconi e di John Logie Baird han-no riportato alla loro uguaglianza .L'elettronica ha prodotto la rivela-zione universale e immediata di tut-to ciò che era esclusivo degli adulti .Le conseguenze sono di notevoleportata. Se pudore poteva significa-re alimentare un senso di mistero eun alone di reverenziale timore circail sesso, svelarne tutti i segreti signi-ficava anche cancellarne il valore .Se un senso di vergogna accompa-gnava atti di violenza, di malattiementali, di omosessualità, di ince-sto, ecc., tale sentimento è scom-parso quando tali atti uscirono daidiscorsi clandestini e cominciaronoad occupare la pubblica scena .Quando siamo privati di un mezzoche custodisce un segreto, siamoprivati del segreto stesso . E quandonon vi sono più segreti da tenere na-scosti ai bambini, la linea di demar-cazione tra l'adulto e il bambino di-

Foto SEI - Raffini

venta pericolosamente esile . Ormaiabbiamo capito che la TV odia le di-stinzioni di età e considera sconve-niente un ordine sociale gerarchico .Il mezzo elettronico di comunica-zione, quindi, pone una sfida al-l'autorità dell'età adulta e alla natu-rale curiosità dei bambini . Lo scon-finamento della TV in questi duemondi, li ha definitivamente confu-si. Uno studioso di problemi educa-tivi, Waddington, ha scritto: «Unacomponente dell'evoluzione del-l'uomo e della sua capacità di sce-gliere è la disponibilità del bambinoad accettare dall'autorità dei piùgrandi i criteri di discernimento trail bene e il male » . Ma la TV ha inde-bolito l'idea di adulto, proprio per-ché ha cancellato l'idea di bambino .Si ripete spesso che essa è una fine-stra affacciata sul mondo : tutti vi sipossono affacciare per guardare lestesse cose . Ma, assaggiato il frutto

1 LUGLIO 1986 • 23

«proibito» riservato all'adulto, ilbambino è stato cacciato dal para-diso dell'infanzia. Non c'è posto,nella nostra cultura, contempora-neamente per Tinto Brass e WaltDisney: uno dei due se ne deve an-dare. Ed è rimasto l'« adulto in mi-niatura» .

L'erosione della differenza traadulto e bambino ha portato dellecrepe in tutto l'edificio educativo .Molti insegnanti soffrono il dubbiosu ciò che dovrebbero fare per edu-care nella scuola. Molti genitori sisentono disarmati di fronte a in-comprensibili atteggiamenti dei fi-gli . La famiglia e la scuola si sento-no indebolite da quando hanno per-so il controllo sull'informazione .La parrocchia, nelle sue iniziative dievangelizzazione e di catechesi, hala sensazione di parlare un'altra lin-gua: con i bambini non c'è vera co-municazione .

C'è una resistenza da ingaggiare?Se c'è, ha un prezzo . Costa quantoun rischioso atto di ribellione: an-dare contro il modello di cultura in-dotto dalla televisione e dai mass-media.

In termini più comprensibili : « di-sobbedire» agli ordini della TV .Non è solo fare il contrario quandoordina: «Non allontanatevi. Dopola pubblicità . . . » ; è molto di più . Te-nere unito un matrimonio è fare di-sobbedienza alla TV con la sua cul-tura del provvisorio . Preoccuparsiche i propri figli imparino a non esi-gere tutto e subito ciò che desidera-no è disobbedire alla TV con la sualogica del consumo e dell'egoismo .Accettare la fatica, i tempi lunghi, ilcompromesso personale rifiutandol'indifferenza e il tornaconto indivi-duale è disobbedire alla TV . Mal'atto più grave di disobbedienza ètenere sotto controllo l'accesso deipropri figli alla televisione, limitan-done i tempi di esposizione e inter-venendo criticamente quando se neravvisa la necessità . Sfidare le diret-tive del mezzo elettronico significaaiutare i propri figli ad avere un'in-fanzia e sottrarre alla TV, per resti-tuirlo a chi ne ha la naturale voca-zione, il ruolo di educare secondoumanità. E il «mostro di Franken-stein» ritornerà a dormire .

Pierdante Giordano2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 24: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

EVANGELIZZAZIONE E SVILUPPO

24 - 1 LUGLIO 1986

Tra gli Yanomami

Da alcuni anni i fratelli donFrancesco e don Luigi Laudatovivono tra le tribù Yanomami delRio Marauià in Brasile. Eccoalcune pagine del diario di Luigi .Si riferiscono alla suapartecipazione al «reahumou»,una singolare festa che vieneorganizzata quando muore unmembro della tribù. Sonoannotazioni che si riferiscono almese di gennaio del 1985 ma illoro interesse è immutato .

QUANDOIL MISSIONARIOSIFAYANOMAMI

I Karawetari del RioMarauià sono partiti da questo xa-bono (casa comunitaria) vicino allanostra missione «Sagrada Familia»per trascorrere un paio di mesi nel-l'altro xabono di Castanhal, lonta-no da qui circa un'ora e mezzo dicammino a piedi .

Sono partiti il 10 gennaio promet-tendo che sarebbero tornati tra duelune .

Nel giorno 14 gennaio è mortoTomé, figlio di Augusto, genero delcapo Pacatuba sposato con Aurorasua figlia . Nello stesso giorno sonoritornati indietro per bruciare il cor-po del bambino e mi hanno avvisatoche avrebbero fatto il «REAHU-MOU» (festa) nello stesso luogodove era morto, infatti non eranoriusciti ad arrivare a destinazioneproprio a causa della morte delbambino .

Siccome Antonio, che deve pren-dere le medicine contro il penfigonon è più venuto in questi giorni edeve prendere le medicine perché la-sciandole da parte la malattia ritor-nerà con molta più violenza, oggi 25gennaio, ho deciso di visitarlo perrimproverarlo e fargli capire chesenza medicine la malattia attaccasempre di più fino a farlo morire ;così ci sono andato e non l'ho tro-vato, perché è andato ad una festadi Pohoropèweiteri senza venire pri-ma a prendere la medicina . Ho sa-puto pure che già stavano preparan-do la festa per Tomé il bambinomorto, ed alcuni più amici mi han-no invitato a partecipare alla lorofesta. Ho risposto loro che ci sarei

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 25: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

andato se avessi avuto un invito uf-ficiale e qualcuno fosse venuto peraccompagnarmi . Mi hanno promes-so che l'avrebbero fatto veramente .

(J,a partecipazionevoluta

27 gennaio - domenica . Oggi so-no venuti alcuni e mi hanno doman-dato se era vero che io avrei parteci-pato al REAHUMOU di Tomé. Horipetuto la stessa cosa che avevodetto prima, cioè che se fosse venu-to uno della famiglia e mi avesse in-vitato sul serio e, ci fosse stato qual-cuno disponibile ad accompagnar-mi, ci sarei andato volentieri .

28 gennaio - lunedì . Verso mezzo-giorno è arrivato Damiano, il primosposo di Aurora . Dopo la morte diAugusto è ritornato a vivere con lei ;però per stare insieme lo potrà sola-mente dopo che saranno consumatetutte le ceneri del suo marito morto ;è venuto per chiedermi la pentolagrande che noi abbiamo per cuocerele «pupugne» (frutti d'una palma,molto buoni e che a loro piaccionomoltissimo) ed è venuto anche perinvitarmi ufficialmente per la festa .Ho risposto che non sarei andatosubito con lui perché era ancoramolto presto, però se ci fosse statoun accompagnatore ci sarei andatonel pomeriggio. Allora mi ha dettoche lasciava Mario per ritornare piùtardi con la pentola ed insieme a luici sarebbe stato pure Carlitos, loro

uQ0

1 LUGLIO 1986 • 25

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 26: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

26 - 1 LUGLIO 1986

nipote . Così ho deciso di celebrarela S . Messa alle 16,00 e subito dopopartire per Castagnal, dove stavanoaspettando. Alle 17,15 già stavodall'altra sponda del fiume in cam-mino sul sentiero della foresta . Èstato un viaggio ottimo! Sono riu-scito pure a seguire i passetti piccolie rapidi di Carlitos che sgambettavadavanti come un capretto .

li e lacrimedi Pacatuba

Siamo arrivati alle 18,30, pocolontano dallo xabono ci è venuto in-contro Abel tutto contento nel ve-dermi arrivare. Siamo entrati nel lo-ro accampamento proprio nel mo-mento in cui Pacatuba stava facen-do il giro rituale davanti alle caseche hanno messo su in piena fore-sta . Davanti a tutti stava Pacatubacon nelle mani il panierino con leossa di Tomé, piangendo forte edabbondantemente, ai suoi latiOsmar e Damiano, un poco più die-tro, la nonna del defunto, Maria in-sieme a Josefina e Marina. Le don-ne avevano in mano alcuni oggettidel bambino e li alzavano e abbas-savano accompagnando il tutto conabbondanti lacrime .

Sono stato invitato a pernottarein casa di Agenor, il quale volevadarmi un posto proprio nel mezzodella piazza centrale . Ho preferitoperò rimanere nella sua capanna,anche se piccolina; essi hanno dovu-to piantare due pali grossi per legarela mia amaca ed avere, così sopra dime, un tetto accogliente . Mentre sisono messi a preparare il posto, misono preoccupato subito di visitaregli ammalati che per la verità eranoun buon numero e ho dato le medi-cine che avevo portato .

Pacatuba ha fatto due giri di tut-to l'accampamento ed ha finito lacerimonia sull'imbrunire . Agenordopo mi ha domandato se volevocenare. Si è preso tutto l'impegnoper farmi avere un piatto pulito esmaltato con un bicchiere di vetroed anche un cucchiaio inossidabile .Come tavola un remo appoggiatoper terra, sopra un pezzo di tapiroaffumicato e farina di mandioca .

Mai ho trovato una carne così buo-na, gustosa, calda, tenera e sapori-ta . Alla fine ho concluso il pastocon un bel «xibè», una specie di be-vanda ottenuta mettendo nell'acquala farina di mandioca .

A questo punto abbiamo comin-ciato una conversazione molto inte-ressante ottenendo informazioni suiposti dove loro hanno vissuto primadi arrivare al Marauià, sulla loro vi-ta ed il loro mondo arricchendo cosìsempre di più le mie conoscenze .

Ad un certo punto cullato daldondolio dell'amaca e riscaldato daun fuoco caldo ed accogliente sonocaduto in un sonno profondo e ri-storatore, in quella piccola capannain mezzo alla foresta vergine, pro-tetto da alberi secolari, così alti, di-ritti e grossi da sembrare le colonned'un tempio antico. Ogni tanto unsoffio di vento faceva cadere le fo-glie con un rumore ed un frusciomolto simile alla pioggia ; all'inizioho avuto paura che venisse davverola pioggia ma le parole tranquilliz-zanti e assicuratrici, piene di tantaesperienza di Agenor che la pioggianon sarebbe venuta, hanno avutopiena conferma in un cielo stellato

Don Franco Laudato mostra una«preda»

senza nessuna nuvola, assicurandoun bel tempo per tutta la notte . Do-po aver dormito un bel pezzo, misono svegliato verso le tre del matti-no e mi sono messo a guardare in-torno all'amaca. Alcune capanneavevano il fuoco tutto acceso per-ché il freddo del mattino si fa senti-re. Anche nella nostra capanna tut-ta la notte non è mai mancato ilfuoco, ogni tanto Agenor lo attizza-va e sempre aggiungeva nuova legnaabbondantemente, avendola a por-tata di mano in gran quantità . Que-sta volta non ha fatto economia dilegna, riempiendo tutto il focolaretanto da ottenere un buon caloregradevole e ristoratore . Poco allavolta ho visto divampare il fuoco intutti i focolari, rischiarando dap-pertutto con una luce rossastra,proiettando all'intorno le ombre ditutti loro coricati ed illuminandocon un rosso vivo qualcuno che inquel momento si alzava, disegnan-do sui tronchi degli alberi la suaombra in movimento in una specie

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 27: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

di danza fantastica senza musica,meglio, accompagnata dal russareritmico di una gran parte che dormetranquilla e serena per restaurare leforze e così affrontare il nuovogiorno che si avvicina .

Quando si fa chiaro ecco che siavvicina Jonka e mi saluta calorosa-mente rimanendo al mio fianco unbel pezzo. Abbiamo cercato di inta-volare una conversazione cordialema per me un poco difficile pur-troppo a causa del mio yanomamche è ancora rudimentale, riuscendoperò a farci capire senza poter so-stenere un dialogo molto a lungo .

Ua pappadi bananee ceneri

Poco alla volta la vita dello xabo-no riprende il suo ritmo normale ecominciano ad arrivare alcuni am-malati chiedendo medicine che di-stribuiscono con piacere . IDurante la notte hanno preparatopure la pappa di banane che saràusata per l'assunzione delle ceneri,mentre alcuni della famiglia del ca-po hanno pulito e messo in ordine ildavanti della casa dove si svolgeran-no le cerimonie finali della festa .

29 gennaio - martedì . Verso lesette cominciano ad arrivare i primipartecipanti ed in pochi minuti sia-

Una «sniffata» Yanomami∎ (Foto SAF)

L'agilità degli Yanomami èeccezionale(Foto SAF)

mo tutti pronti per cominciare la ce-rimonia. Questa volta il dirigenteprincipale è Osmar, assistito dal pa-dre Pacatuba, mentre un gran nu-mero di donne durante tutto il tem-po della cerimonia piange immersoin un dolore così grande è profondoche fa proprio il cuore a pezzi .Osmar prende il panierino con le os-sa e comincia a riempire una speciedi mortaio fatto con la corteccia delriccio della castagna brasiliana chegeneralmente i pagè usano per pre-parare l'epena (droga usata dai pa-gè per entrare in contatto con gli«Hekura» spiriti mitici di animali opiante). Per primo ha cominciatoJuvenal che ha ricevuto le ossa e,con un pezzo di arco spezzato a me-tà, comincia a ridurre il tutto in unacenere fine e grigia .

1 LUGLIO 1986 • 27

Dopo è la volta di Agenor e cosìper più di un'ora vanno macinandoquelle ossa riducendole in polverefinissima; quando tutto è finito, ar-riva un grande bacile pieno di pap-pa di banane nella quale sono versa-te quelle ceneri ottenute dalle ossa .

Ho notato che adesso già stannousando indistintamente quello chehanno a portata di mano, sia quelloproprio delle loro culture comequello che hanno ricevuto da noi .Con due «cuias» (specie di ciotoleottenute dalla buccia di una zuc-chetta) Osmar e Agenor comincianoa mescolare le ceneri di Augusto(quella parte conservata dalla fami-glia di Aurora) e quelle di Tomè suofiglio, unendo in questo ultimo mo-mento padre e figlio insieme in que-sta cerimonia . Quando tutto è statomescolato, Agostino comincia asorbire per primo, poi viene Alber-to, Osmar vuole prenderne anchelui, ma i vecchi non glielo lasciano

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 28: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

28 • 1 LUGLIO 1986

prendere, in quel momento non so-no riuscito a capire il perché, mapoi domandando a Vanderlei ho ri-cevuto la spiegazione ; non potevaprenderle in quel momento ufficialenon avendo ancora fatta l'iniziazio-ne alla pagelanza (ad essere pagè) .

Come loro

Quando sono stato invitato a par-tecipare a questo Pahumou (festa)avevo deciso che se fossi stato invi-tato seriamente ad assumere le cene-ri avrei acconsentito . Ad un trattoPata-Pata si gira verso di me e m'in-vita a partecipare alla festa, assu-mendo le ceneri, mentre tutti gli al-tri intorno a me fanno lo stesso .Non ho avuto nessun dubbio, misono avvicinato al recipiente e misono accoccolato, ho preso la«cuia» l'ho riempita di pappa ed hocominciato a sorbire il tutto allastessa maniera come fanno loro, a

La vita yanomami si svolge inmassima parte lungo il fiume(Foto SAF)

lunghi sorsi senza tirare le labbra fi-no a terminare il tutto . Non ho ripe-tuto tante volte come fanno loro .Tutti sono rimasti attenti ad osser-varmi ed a commentare tra di loro,perfino alcuni hanno sorriso delmio modo di fare, però posso ga-rantire che il mio gesto è stato accet-tato con piacere e soddisfazione .

In quindici minuti, approssimati-vamente, il recipiente si è svuotato .Allora Raimondo l'ha preso, vi haaggiunto ancora pappa e ha sorbitoil tutto avidamente perfino pulendocon le dita il recipiente fino a la-sciarlo pulito pulito . Quello che piùho notato è l'avidità con la qualetutti sorbiscono la pappa . Alla fineleccano tutto quello che hanno usa-to nella cerimonia : il mortaio, il ba-stone che hanno usato per macinarele ossa, le « cuias » infine tutto quel-lo che rimane impregnato di cenere .Tutto è leccato con la massima at-

tenzione. Ancora una differenza inmerito al materiale usato per la ceri-monia dei grandi e dei piccoli ed èquesta: il materiale usato per la ceri-monia dei piccoli non è bruciatoverrà usato poi dai pagè per prepa-rare l'epena .

Finito di assumere le ceneri, han-no fatto largo davanti alla casa delcapo ed hanno cominciato la distri-buzione delle pupunhe, già tuttecotte ed in grandissima quantità, 10panieri di quei grandi fino all'orloche due uomini robusti faticanomolto a trascinarli . Viene infine an-che la carne affumicata che è statadivisa in cinque porzioni e posta so-pra cinque panieri già pieni di pu-punhe. Quando tutto è pronto co-mincia la distribuzione : Venanzio loriceve per primo, poi Osmar, Ira-puan, Tonziho ed ultimo Pata-Pata, essi rappresentanti dei varigruppi. Dopo è stata pure distribui-ta ancora pappa che era avanzata .Juvenal ha ricevuto un bel grappolodi banane, finendo così il Reahu-mou .

Luigi Laudato2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 29: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

STORIA SALESIANA

Una lettera di Don Bosco

Trovata nell'Archivio di Stato delMadagascar una lettera di DonBosco. Un sogno del Santo . IlMadagascar nel secolo scorso e laregina Ranavalona III.

G Studiando una serie didocumenti storici negli archivi na-zionali del Madagascar (Tananari-ve), un fascicoletto intitolato «Bo-sco J. » suscita la mia curiosità . Es-so contiene : I) Una circolare stam-pata a piccoli caratteri, di tre pagineformato 21 x 28 cm, firmata da « G .Bosco prete» e indirizzata ai «Coo-peratori e cooperatrici» della con-gregazione salesiana. Questa circo-lare è datata del 15 ottobre 1886 .II) Una lettera manoscritta con lafirma autografa di Don Bosco, da-tata da Torino (Oratorio San Fran-cesco di Sales) il 15 novembre 1886 .Questa lettera è indirizzata alla Re-gina del Madagascar, RanavalonaIII .

Redatti in francese, i due docu-menti erano stati spediti in unicoplico . Il contenuto rivela una strettarelazione fra loro. Ma, mentre lacircolare è pubblicata anche nelXVII volume delle «Memorie bio-grafiche di S . Giovanni Bosco» so-no quasi sicuro invece, che la letteraè inedita perché non ne ho trovatonessuna traccia nelle opere riguar-danti Don Bosco che ho potuto con-sultare finora .

La circolare offre agli amici dellagiovane congregazione fondata daDon Bosco, un panorama generaledelle opere missionarie intraprese in

CARA RANAVALONAHO BISOGNODELLA TUA CARITÀ

1 LUGLIO 1986 • 29

La regina Ranavalona IIIin una foto d'epoca e unparticolare del palazzo

vari punti del globo e mette in parti-colare rilievo quelle della Patago-nia, in Sud America, che un nuovogruppo di Padri stava per raggiun-gere. I neofiti della Patagonia, af-ferma il documento, «malgradotutta la buona volontà da cui sonoanimati, non possono offrire ai mis-sionari altro spettacolo che quellodella loro miseria» . Avendo gustato«le dolcezze della vita cristiana e ci-

vile», continua il redattore, essi do-mandano che un numero più consi-stente di missionari si stabilisca fraloro. D'altra parte, questo nuovogruppo di Padri che sta per prende-re il mare come una squadra di«conquistatori», dovrà affrontaredelle grandi spese per realizzare untale progetto di «evangelizzazione edi civiltà» .

Questi motivi esposti schematica-

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 30: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

30 • 1 LUGLIO 1986

mente, giustificano l'appello al soc-corso spirituale e materiale rivoltoda Don Bosco ai suoi amici «Coo-peratori e cooperatrici». La circola-re costituisce dunque il quadro ge-nerale nel quale bisogna situare lalettera indirizzata dal Fondatore deiSalesiani alla Regina del Madaga-scar. In essa, infatti, Don Boscopersonalizza, per Ranavalona III, iproblemi missionari che la sua Con-gregazione deve affrontare e le do-manda umilmente un aiuto finan-ziario per poterli risolvere . Pongo,a questo punto, alcune domande :Don Bosco considerava dunque laRegina del Madagascar, ufficial-mente protestante, come una even-tuale cooperatrice della sua opera?L'ingenuità «miracolosa» dei Santibasta a spiegare questa iniziativa?Che cosa spinge allora Don Bosco arivolgersi così in alto? E ancora :quali erano le sue conoscenze dellaGrande Isola dell'Oceano Indiano ele sue concezioni missionarie?

Questo documento (ndr: è ripor-tato in apposita «finestra») merite-rebbe un lungo commento . Mi limi-terò soltanto a proporre alcune ri-flessioni di carattere storico chepossono rispondere alle domandeposte sopra .

Il Madagascar sognatoNon è per caso che Don Bosco

scrive questa lettera , a RanavalonaIII. Da diversi mesi il Madagascar- quest'isola dell'Oceano Indianoquasi totalmente sconosciuta dallamassa degli italiani all'epoca - oc-cupava i suoi pensieri . La notte dal9 al 10 aprile 1886 (otto mesi primadella redazione della lettera) egliaveva visto in sogno . . . «delle mon-tagne, e poi dei mari . . . e una quan-tità di giovani che l'attendevano e lochiamavano». In una linea immagi-naria che univa l'Africa a Pechino,erano apparsi alcuni centri impor-tanti: Hong-Kong, Calcutta, Mada-gascar . . . Non è questo il luogo peranalizzare i sogni di Don Bosco, nél'estrema sensibilità che arricchivala sua vita interiore, né il carattere«visuale» degli avvertimenti premo-nitori che spesso s'imponevano allasua coscienza . Lascio agli agiografi

VOSTRO UMILISSIMOSERVITORE

Maestà, l'umilissimo sottoscritto si consacra interamente da piùdi 43 anni alla istruzione e alla educazione della gioventù povera eabbandonata dei due sessi, in favore della quale circa 180 case so-no state fondate in Italia, in Francia, nella Spagna e in America . Cir-ca 200 .000 ragazzi di tutte le nazionalità ricevono così una buonaeducazione e sono orientati verso gli studi scientifici o verso un me-stiere, secondo le loro particolari attitudini .

A questo scopo egli ha fondato una congregazione di personeecclesiastiche e laiche, le quali assistono il sottoscritto nella suaopera religiosa e sociale . Circa 30 .000 ragazzi escono ogni annodalle diverse case, dopo aver appreso un mestiere o dopo aver ter-minato i loro studi ; essi sono in tal modo restituiti alla società di cuidivengono cittadini utili e virtuosi . Inoltre, da otto anni abbiamo ini-ziato l'opera d'incivilimento della Patagonia, della Terra dei Fuocoe delle isole adiacenti (che si trovano) ancora nella barbarie ; da dueanni, altri missionari sono stati inviati in Brasile per istruire ed inci-vilire le tribù selvagge che popolano ancora una grande parte diquesto grande impero . Otto spedizioni di sacerdoti, di tecnici e direligiose sono state organizzate verso l'America del sud dove sonostate aperte più di quaranta case per accogliere ed educare la gio-ventù. I primi giorni del prossimo dicembre, una nuova carovana dipiù di 30 persone partirà da Torino e si renderà in America per inci-vilire gli Indiani della Patagonia e del Brasile . Le spese da affronta-re sono considerevoli, dato che bisognerà procurare tutto ; ed è perquesto che il sottoscritto si è determinato a ricorrere alla carità ditutte le persone per bene .

Egli osa pure rivoglersi alla Maestà Vostra, di cui conosce lo zeloper il bene della società religiosa e civile . L'appello stampato acclu-so indica lo scopo dell'opera con maggiore precisione .

Sperando che Vostra Maestà si degni onorare con un'accoglien-za favorevole la sua umile preghiera, il sottoscritto, con i suoi giova-ni, pregheranno il Signore di diffondere le sue più abbondanti be-nedizioni su Vostra Maestà e sulla sua famiglia . Felice di coglierequesta occasione per assicurare Vostra Maestà del più profondo ri-spetto, ho l'onore di essere umilissimo e obbediente servitore, aba-te G. Bosco .Ndr: il testo integrale della lettera è proposto in traduzione dal francese dal-lo stesso Autore dell'articolo .

e agli psicologi la cura di farlo .Al livello storico mi interessa sot-

tolineare il fatto che dopo questapremonizione o questo presenti-mento Giovanni Bosco ha dovutocercare informazioni sul Madaga-scar, come lo aveva fatto per gli al-tri paesi che avevano popolato lesue notti . Ha dovuto così apprende-re che il Madagascar era un paeseamministrato da uno Stato a carat-tere monarchico e che il suo gover-no professava ufficialmente il cri-stianesimo . Il paese era legato da re-lazioni privilegiate con la Francia .Un trattato di pace era stato firma-to da poco fra le due nazioni a con-

clusione di una guerra durata treanni. Questo avvenimento dovevaessere stato notato dalla stampa ita-liana, dato che fra l'Italia e l'Isolaafricana esistevano relazioni diplo-matiche regolari ormai da diversianni . La situazione economica eculturale del Paese doveva apparirea Don Bosco molto diversa da quel-la della Patagonia e della Terra delFuoco. Per cui il fondatore dei Sale-siani, pur collocando il Madagascarnell'orbita dei suoi orizzonti missio-nari, pensa che esso, non solo nonaveva bisono di aiuti materiali, mache poteva anzi fornirgliene . Il fattoche la sua regina era battezzata nel

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 31: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

protestantesimo non impediva al

Il palazzo

a reginaRanavalona

aTananarive

Santo di formulare la sua domanda .

Concezionemissionaria del tempo

Una breve nota di ermeneuticadovrebbe meglio far penetrare nelcontenuto del documento . La lette-ra è infatti una testimonianza delleconcezioni missionarie che si veni-vano elaborando, durante la secon-da metà del XIX secolo, negli am-bienti cattolici (e anche protestanti),e che ispiravano, per conseguenza,anche i progetti del Fondatore deiSalesiani e il linguaggio per espri-merli . Le coordinate generali dellaletteratura missionaria dell'epoca siritrovano anche nel documento .L'attività evangelizzatrice era cosìpercepita come una «conquista spi-rituale» e supponeva che i valori re-ligiosi e culturali dei popoli che era-no oggetto della «Missione», simuovevano a un livello inferiore ri-spetto al mondo occidentale «cri-stiano» e si trovavano in una oppo-sizione simboleggiata dal binomio«luce-tenebre» . C'era anche di più :la «conquista spirituale» e la «Mis-sione», si realizzavano parallela-

mente all'espansione europea nelmondo . Non approfondirò qui que-sto tema che ho largamente trattatoaltrove. Citerò soltanto una testi-monianza di questa maniera di pen-sare che, all'epoca di Don Bosco,era considerata come normale. IlReverendo Padre Fagnano, supe-riore della missione della Patagoniascriveva a Don Bosco nel 1881 : «Ilgoverno argentino studia un proget-to di colonizzazione per gli Indiani .Questo progtto sarebbe effettiva-mente il mezzo più adatto per por-tare questo popolo al cristianesimoe alla civiltà» . Nelle categorie men-tali dell'Occidente cristiano della se-conda metà del secolo scorso, i duemovimenti - salvezza spirituale edespansione coloniale - erano senti-te e viste provvidenzialmente inglo-bati l'uno nell'altro, pur restandoautonomi e spesso in conflitto nelleloro finalità rispettive .

In queste convinzioni intellettualie spirituali deve essere inquadrato illinguaggio dei due documenti che sitrovano nel fascicolo degli archivimalgasci e quello di innumerevolialtri documenti dello stesso perio-

1 LUGLIO 1986 • 31

do. L'espressione di questa mentali-tà generale è tuttavia caratterizzata,negli scritti di Don Bosco, dalla ge-nuinità del suo proprio pensiero cri-stiano, completamente svincolatoda ogni interesse parallelo, e, dicia-molo, dalla sua fresca e giovanilesantità che aveva bisogno di espan-dersi verso orizzonti universali . Puressendo legato al pensiero e al mododi parlare corrente alla sua epoca,Don Bosco respira il rispetto e l'a-more per i popoli da evangelizzare .L'impressione particolare che ci dàpoi la lettera indirizzata alla reginaRanavalona III è che il Fondatoredei Salesiani considera il Madaga-scar come possibile portatore di ci-viltà cristiana, più che bisognoso diriceverla .

Ci fu risposta?

Malgrado le mie ricerche prolun-gate nelle serie degli archivi nazio-nali malgasci dove sono conservatele copie delle lettere inviate dallaRegina e dai suoi ministri, non hotrovato nessuna traccia di rispostaalla domanda di Don Bosco . Ciònon vuol dire che questa rispostanon sia stata data o non esista . Ilfatto che i segretari della regina ab-biano conservato con attenzione lacorrispondenza di Don Bosco, pro-veniente da Torino, prova che essaera stata presa in considerazione .

Circa un secolo dopo il sognomissionario di Don Bosco e dopo lasua lettera alla regina RanavalonaIII, i Padri Salesiani fondano le pri-me missioni nel Madagascar . Ope-razioni apostoliche più urgenti eprioritarie si erano imposte alle loroscelte, . . . mentre il «sogno» di DonBosco continuava a restare presentenella coscienza collettiva della Con-gregazione . I Salesiani sono arrivatioggi nel paese di Ranavalona III,gioiosi, giovani, numerosi, alberan-do un «volto» di Don Bosco, nonsognatore, ma irradiante una gran-de speranza . Questo è però un di-scorso che lo storico lascia all'osser-vatore dell'attualità .

Pietro RalambomananaProfessore di Storia

all'Università di Tananarive e Tulear

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 32: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

32 • 1 LUGLIO 1986

~ LUIGI MELOTTI

Maria la madre dei viventi, ElleDi Ci, Leumann (TO), 1986,pp. 205, L . 13 .000 .

Luigi Melotti, in questo agilevolume, è riuscito a trattare unamateria così ardua come la teo-logia in un linguaggio assai co-municativo e facile a compren-dersi, senza deformare la com-plessità intrinseca allo studiotanto spesso realizzata attraver-so presunte semplificazioni aduso popolare .

I vari contenuti della mariolo-gia, dalle figure veterotestamen-tarie ai vangeli, dalle riflessionidella patristica agli sviluppi dog-matici successivi, si susseguo-no organicamente secondo unprocedere lineare che avvince illettore pagina dopo pagina .L'autore mette subito in guardiadalle deviazioni mariologicheper eccesso (i mariocentrici) eper difetto (i mariofobi) optandoinvece per una mariologia equi-librata nel tentativo di definire ilvero posto di Maria nella storiadella salvezza . Infatti, affermaMelotti, «c'è un solo mistero :quello di Cristo, centro dellaCreazione e della Redenzione» ;non è perciò possibile «elabora-re una dottrina mariana fuoridella prospettiva del mistero diCristo» . Nello stesso tempo èperò necessario marcare la par-tecipazione di Maria all'opera disalvezza, che «è pura recettivi-tà», ma non passività .

«Anzi! Questa totale recettivi-tà impegna Maria nella più altae libera attività . A I dono divino,Maria risponde con l'accoglien-za attiva della sua fede obbe-diente» .

E l'autore può dire con SanTommaso che «questo consen-so era l'atto di una sola personail cui influsso si ripercuoteva sul-la salvezza di una moltitudine,anzi, dell'intero genere umano» .

mnRiALR mpoREDEI UI

YICOMPENDIO DI MARIOLOGIA

EUE Di ti , .e.-1.11 ..

La cooperazione di Maria tut-tavia non si chiude con l'Incar-nazione ma continua fino al sa-crificio del Figlio «con la sua sof-ferenza di Madre e con il suoconsenso all'immolazione» .

«Se vogliamo essere cristiani- diceva Paolo VI - dobbiamoessere mariani, cioè dobbiamoriconoscere il rapporto essen-ziale, vitale, provvidenziale cheunisce la Madonna a Gesù, eche apre a noi la via che a lui ciconduce» .

® EGIDIO VIGANO

Mistero e storia, dono e profe-zia del Concilio, Società Editri-ce Internazionale, Torino, 1986,pp. 270, L . 10 .000.

«Il Mistero non è quella cosadifficile che l'uomo non capiscema crede; è una luce di poten-ziale infinito . Il Mistero è un Dioche esiste, crea il mondo, creal'uomo, e fa tutto l'uomo fino afarsi uccidere per dargli un sen-so di recupero, di libertà, diamore . . . Il Mistero è l'orbita incui si scopre più oggettivamentee più a fondo l'uomo stesso. Un«laico-credente» ha questa ri-sorsa . Un «laicista» no . La mis-sione della Chiesa è restituire almondo, che l'ha perduta, la ri-sorsa del Mistero» .

Rileggere il Concilio Vatica-no Il per farlo rivivere oggi e allasua luce riscoprire la realtà delMistero nella Chiesa, il significa-to della sua natura sacramenta-le ; ridefinire il compito della Cu-ria Romana, dei Vescovi, il valo-re della collegialità e del primatodi Pietro ; riconoscere il ruolo dellaicato e l'importanza del rap-porto con la cultura e la politica .

Su queste e altre questioninodali per la Chiesa oggi si sof-ferma Don Viganò in questiEsercizi Spirituali predicati alPapa per la Pasqua 1986 .

Dalle sue parole emerge chia-ra, in quest'epoca di acceleratatrasformazione culturale e disconcertanti equilibri e contrad-dizioni, l'urgenza di una nuova«missione evangelizzatrice» del-la Chiesa: rendere veramentepresente la fede cristiana all'uo-mo perché sia più se stesso . Intal modo il Mistero si manifestacome profezia nella storia. Il vo-lume è ulteriormente arricchito

,;k ~slttoda una presentazione di donMarco Bongioanni che con lacompetenza e la puntigliositàsua solita ha ripercorso a ritrosogli aspetti più reconditi di questiesercizi spirituali che da tempoormai immemorabile scandisco-no il ritmo annuo della Curia Va-ticana . L'intervento conclusivodel Papa poi, viene posto dall'E-ditrice come introduzione .

i

EGIDIOVIGANO'

Misteroe storia

«o o,PUam del C,«iilo

m~~~n~.~..mawmnadro* II

GIANNI GIORGIANNI

Il grido delle pietre, SocietàEditrice Internazionale, Torino1986, pp . 207, L. 16.000 .

I lettori del Bollettino conosco-no già l'Autore che nel 1984 conil volume «Col cielo addosso» èstato selezionato per il premio«Campiello» ed ha vinto il Pre-mio del Presidente al «Fregene84» e il Premio «Sybaris MagnaGrecia» per la narrativa .Nella stessa collana «La quintastagione» la SEI ora pubblicaquesto altro volume .

Stefano, un giovane compro-messo con il terrorismo, rifugia-to in una «favela» brasiliana ; Mi-guel, un prete che, dopo uno

GIANNI GIORGIANNICoi cielo addoi,so

sbandamento, consacra la vitaai diseredati ; Aurora, splendidaventenne che «danza come unafiamma»; Julia, «maga dottora»,figlia di ricchi «fazenderi», exguerrigliera ; Jasmine, una gio-vanissima mulatta che affrontala tortura per non tradire il pro-prio amore, sono i protagonistidel romanzo, ambientato in Bra-sile fra la desolazione della peri-feria urbana e il rigoglio della fo-resta tropicale.

Storie personali e storia collet-tiva formano due filoni narrativiche s'intrecciano, si sviluppanoin modo drammatico e si fondo-no in un unico mistero di doloree di salvezza che riflette la gioiadi vivere e la speranza nel pro-getto d'amore invisibile e, in ap-parenza, talvolta contraddittoriodi Dio .

Nella cornice di un'attualitàbruciante, come la «teologiadella liberazione», Il grido dellepietre propone con efficacia lelinee di rinascita prospettatedalla tradizione cristiana più au-tentica .

I

ERMANNO NIGRIS

Bolivia mi corazón, Segretaria-to Missioni, Mogliano Veneto,1985, pp . 160.

È uscito, su carta offerta dallaCartiera di Tolmezzo, stampatodallo Stabilimento TipograficoCarnià, Bolivia mi corazón, il li-bro di poesie di P . Ermanno Ni-gris sulla Bolivia, lo stato più po-vero dell'America Latina, doveegli lavora come missionario dal'78, insieme ad altri due confra-telli salesiani del nostro Friuli, P .Tito Solari di Pesariis e P . Tarci-sio del Fabbro di Tricesimo .

Il libro, che reca in copertinauno schizzo della Bolivia conl'autografo di P . Nigris, riservale sue ultime pagine, corredateda cartine, fotografie e un glos-sarietto, a illustrare la regione ela missione di San Carlos dovelavorano i nostri tre missionariinsieme ad altri confratelli sale-siani dell'Ispettoria veneta .

L'autore ha diviso il testo intre parti : Lettere a Juanita, sim-bolo di quei suoi bambini chenon vogliono morire, Canti delTropico, il canto della natura,esuberante, «ricca figlia di Dio»,che spesso però, anziché dar vi-ta, strappa e travolge in un atti-

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 33: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

mo uomini e cose, e Padrecito,piccolo padre, quello che donNigris è là per la sua gente diBolivia, e quello che vorrebbeessere ancora, attraverso que-ste sue pagine, per ognuno deitanti figli e amici conosciuti ne-gli anni del suo ministero in Ita-lia: Direttore al Don Bosco diTolmezzo, al San Luigi di Gori-zia e Parroco al Don Bosco diPordenone .

La terza è la parte più ricca dicontenuto, in cui l'autore toccatutte le tematiche della vita, de-gli uomini di là e di quelli di qua,quella di ieri e quella di oggi ; e

di fronte a quei suoi uomini sem-plici egli si mette come in ascol-to, sempre in atteggiamento diminorità - «fossi nell'animauno di loro! » -, attento a scopri-re ogni elemento che gli permet-te di giustificare, per poter inconclusione amare .

Sì, don Nigris vuole aiutarciad amare, ad amare sempre,nonostante tutto, perché sem-pre in quell'uomo, per quantoabbrutito, è presente il volto diCristo. Scoprire questo volto,anche se sfigurato, consente disuperare le barriere che contanta abilità sappiamo costruire

davanti e intorno a noi . Abbiamobisogno solo di imparare adamare, a volerci bene: «saretegiudicati sull'amore!»

Chi ha letto il libro scopredentro di sé un nuovo modo divivere e di amare ; quasi comese quell'ubriaco, quell'impicca-to, quell'adultera, quelle prosti-tute, scanditi e amati da P . Ni-gris nella terza parte del libro,fossero simboli, modelli da ama-re per noi .

P . Nigris è missionario in Boli-via per il Regno . In questa suarisposta alla chiamata, la suaumanità si è arricchita, il suo

1 LUGLIO 1986 • 33

cuore dilatato, la sua anima «il-limpidita», il suo linguaggio hatrovato l'espressione spesso es-senziale e divina della poesia,con cui parla a quelli che ha la-sciato al di qua dell'oceano, per-ché con lui, mano nella sua ma-no, costruiscano il Regno, nelloro cuore prima, liberandolo datutto quello che non piace a Dio,e poi nel mondo che la Provvi-denza ha posto vicino al lorocuore: fa parte di questo mondoanche la Missione di Padre Ni-gris .

L'ARCHIVIO di Marco Bongioanni

Le bande musicali salesiane

Le bande musicali salesiane hanno riempito il mondodi suoni fino al loro lento «esaurimento» a metà novecen-to. Poco più poco meno, avevano un secolo di vita . Leaveva istituite un giovane prete alle prese con alcunecentinaia di adolescenti in vena di «far rumore» . Giovanioperai di periferia, quegli spiriti imprigionati dal prematu-ro lavoro si scrollavano via le pastoie appena possibile .Giovanni Bosco, il giovane prete, liberava la loro libertà eorchestrava il loro chiasso . Della musica fece un'espres-sione d'anima, una risorsa di cultura, uno strumento dicomunicazione; e l'inserì in quel sistema di comunicazio-ne totale che chiamò «Oratorio» . Un Oratorio senza musi-ca - disse - è un corpo senz'anima (MB 5, 347) .

Dunque, la «banda» . In principio, privi di strumenti, i«bandisti» di don Bosco si contentarono di «un vecchiotamburo una tromba un violino e una chitarra scordata»rafforzati forse da un qualche suon di coperchi e pentolerotte (MB 2, 379) . Era una «banda» che alle melodie pre-feriva i ritmi a percussione, come pare vogliano i canonimusicali del Duemila . Se non intenerivano gli orecchi,quegli strumenti dovettero intenerire i cuori e i portafoglidei buoni che si affrettarono tosto a fornire batterie com-plete di migliori strumenti, ottoni legni e annessi .

Fin dal 1846 un'armata brancaleone al comando di donBosco vagò oltre barriera e fin sui colli torinesi di Supergaal ritmo della progrediente fanfara . L'aria portava odor diguerre e non va dimenticata l'origine militare delle «ban-de» che ritmavano con squilli di trombe e colpi sugli scudigli assalti e le battaglie . In quell'atmosfera accadeva che,precisamente come un condottiero, don Bosco fosse an-che portato in trionfo sulle spalle dei suoi allegri«soldati» . . .

Di lì a una decina d'anni (1855) una vera e propria«banda» già rallegrava Valdocco e dintorni, benché limi-tata a soli dodici strumenti . Vennero a dirigerla musicidella «Guardia municipale», tali Giani, Bertolini, Massa,

affiancati dagli oratoriani Callisto Cerutti e dal suo com-pagno Bersano destinato a diventare apprezzato organi-sta . Gli immancabili Giuseppe Buzzetti e Pietro Enria,«primogeniti» dell'Oratorio, vi tenevano i primi posti (MBV, 348) . Banda in testa, nel 1855 don Bosco portò la sua«armata» in una prima memorabile scorreria autunnalenei paesi del Monferrato . L'allegria fu generosamente ri-pagata d'uve e di mosti, i quali sogliono dar fiato anchealle trombe . E quella fu letizia per più anni .

Un'altra banda si costituì di lì a poco nell'Oratorio SanLuigi (1859) a spese di San Leonardo Murialdo, allorastretto collaboratore di don Bosco . Tra alterne vicende equalche grattacapo le bande si moltiplicarono si sviluppa-rono e prosperarono . Giovanni Bosco non era uomo dasmettere davanti a una difficoltà . Superava la difficoltà erilanciava l'iniziativa . li che fece sempre anche per la suabanda . È probabile che rinunciando ad essa in forza d'u-na qualsiasi «crisi» avrebbe temuto d'impoverire l'Orato-rio d'anima, tanto riteneva che il gruppo musicalecostituisse componente necessaria di espressione comu-nicazione e crescita .

Verso il 1865 la banda musicale di Valdocco conta unatrentina di elementi, è animata da Giovanni Cagliero, è di-retta dal M . Giovanni De Vecchi, è composta da autenticiartisti tra cui si fa strada il futuro M . Giuseppe Dogliani .Non è soltanto una festa, è una scuola di sensibilità ed'arte, un'aggregazione di spiriti sintonizzati insieme persalire una scala che non è soltanto di note .

Tutto questo è finito con i tempi? Oggi riemerge unanostalgia per le vecchie «bande» : sono ricercate comefolclore e valore . Peccato sia così difficile trovarne ancoraqualcuna superstite . . .

Nel 1929 varie «bande salesiane» fecero ressa, una do-po l'altra, nel cortile vaticano di San Damaso al cospettodi Pio XI Ratti, papa di don Bosco per festeggiare la beati-ficazione del loro fondatore . Quando il papa si accinse aparlare, un'ultima banda lo zittì irrompendo a trombonispiegati . Pio XI sorrise ed attese . «Siamo nell'Oratorio»,spiegò . Nell'anima dell'Oratorio .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 34: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

VITA ECCLESIALE

34 • 1 LUGLIO 1986

Intervista a mons. Amoroso

CON SLANCIOMISSIONARIOVERSO IL 2000E OLTREI vescovi italiani si sono riunitiancora una volta, alla fine dimaggio, in assemblea generale. Temacentrale dei loro lavori è statal'approvazione del documentopastorale «Comunione e comunitàmissionaria». Questo testo sarà per iprossimi mesi il punto diriferimento del cammino di tutta lacomunità ecclesiale del nostro paese.Ce ne presenta sinteticamentefinalità e contenuti monsignorDomenico Amoroso, salesiano,vescovo ausiliare di Messina .

® D. Ci parli anzituttodelle finalità del documento . . .R. Per cogliere la finalità del Do-

cumento bisogna conoscere il conte-sto ecclesiale nel quale esso si pone :il progetto pastorale degli anni '80«Comunione e Comunità» e la « No-ta» successiva al Convegno di Lore-to dedicata alla «Riconciliazione cri-stiana e comunità degli uomini» .

Inoltre tale contesto va posto inrelazione alla situazione socio-culturale italiana . È evidente che ilDocumento la tiene presente maevita di analizzarla per non ripeterequanto è stato già detto in altri re-centi testi della CEI e per amore dibrevità e concisione .

I Vescovi italiani intendono solle-citare l'attenzione su principi e pro-

poste concrete atte ad imprimere al-la Chiesa che è in Italia quello slan-cio missionario che il Papa ha invo-cato a Loreto. Slancio che partedalla comunione ecclesiale e portaad un autentico rinnovamento e allatestimonianza cristiana .

I temi che ritornano con insisten-za nel Documento sono infatti quel-li della conversione, delle opere che

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 35: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

rivelano la presenza del Regno diDio nella storia : la giustizia, la cari-tà, il dialogo, la promozione dellapace, e dell'annuncio coraggiosodel Vangelo, dell'impegno per lacreazione di nuove comunità difede .D. A chi si rivolge il testo dei ve-

scovi italiani?

R. Destinatario del Documento èl'umanità con la sua cultura e la suastoria, con le sue vittorie e le suesconfitte, le sue perplessità e i suoiinterrogativi, a volte angoscianti .

I credenti non devono dimentica-re che questa umanità è portatricedei «semi del Verbo» come già dis-sero i Padri della Chiesa della primaetà cristiana e che ha «la legge diDio incisa nei cuori», ma, nellostesso tempo, è soggetta al «misterodi iniquità» cioè al peccato .Per questa umanità Dio ha un

progetto di salvezza le cui linee por-tanti sono tracciate con chiarezzanella Bibbia e nella tradizione bimil-lenaria della Chiesa .D. E chi è il soggetto della mis-

sione?

R. È la Chiesa. In un primo mo-mento si era pensato ai soggetti del-la missione . Ne sarebbe risultato untesto più analitico ma certamentemeno organico e soprattutto avrem-mo trovato difficoltà a collocarlonel progetto pastorale degli anni'80: «Comunione e Comunità» .

Dalla Parola di Dio risulta chiaroche tutta la Chiesa è inviata . Lastessa Chiesa particolare è soggettodi missione solo se in comunionecon il suo Vescovo e la Chiesa uni-versale .

Ciò non toglie che la missione av-

venga nella pluralità dei ministeri,sia quelli ordinati : Vescovi, presbi-teri, diaconi, sia quelli istituiti : ac-coliti, lettori, ed inoltre : religiosi,religiose, laici . Una attenzione par-ticolare è rivolta all'Azione Cattoli-ca, ai movimenti, alle associazioni .

Ma alla radice di tutto, e quindianche della Chiesa stessa, è la SS .Trinità. La iniziativa è del Padre,del Cristo, missionario del Padre,dello Spirito Santo che sta alle origi-ni della vita e dell'azione dellaChiesa .D . Come essere missionari oggi?

R. Prendendo coscienza che laprima via della missione è lo stile divita Pasquale dei credenti : della co-munità e dei singoli appartenenti adessa. È infatti questa credibilità ini-ziale che rende possibile ed accetta-bile l'annunzio, la catechesi, il dia-logo, l'impegno per la promozioneumana, l'ecumenismo, il rapportocon le altre religioni, le stesse cele-brazioni liturgiche e soprattuttol'Eucaristia .

Dal punto di vista metodologiconon possiamo non tener conto, nel-l'accostare la gente, della situazionedi vuoto, di insoddisfazione, di do-manda anonima della nostra so-cietà .

Monsignor Rossano, vescovo au-siliare di Roma e presidente dellaCommissione episcopale per l'edu-cazione cattolica, la cultura e lascuola, nel presentare durante l'as-semblea di maggio il documento aiVescovi, ha suggerito di non dimen-ticare le categorie dell'«io nostalgi-co» (Ebner), del «cor inquietum»(S . Agostino), e dell'«io distratto»(Pascal). È un suggerimento moltovalido .

1 LUGLIO 1986 • 35

D. Quali, in breve, gli obiettividella missione?

R. Preferirei, come fa il docu-mento, parlare solo di alcuni obiet-tivi, di quelli cioè più importanti,tenuto presente la situazione in cuisi trova la Chiesa Italiana .

Bisogna, innanzi tutto, «creare»una coscienza missionaria . Oggi sia-mo molto lontani dalla mentalitàdelle prime generazioni cristiane perle quali era pacifico che ogni battez-zato, in forza del proprio battesi-mo, fosse tenuto in coscienza ad an-nunziare il Vangelo . Per noi, anchedopo vent'anni dal Concilio, rima-ne problematico comprendere certeespressioni del Decreto del Vaticano«Ad gentes » .

L'impegno per la missione postu-la, a mio parere, due priorità : quel-la culturale e quella liturgica .

È urgente la promozione di unapastorale della cultura, per averequalificati operatori pastorali, enella cultura per la creazione di piùefficienti centri di cultura cristiani .

È assolutamente necessario il «re-cupero» del Giorno del Signore (laDomenica) come momento celebra-tivo della presenza del Signore, del-la epifania della Chiesa, della Co-munione ecclesiale, della preghiera .

Ciò fatto risulterà evidente pertutti che bisogna impegnarsi comu-nitariamente e personalmente per ilservizio di carità, l'educazione allagiustizia sociale nel rispetto della di-gnità della persona umana, la mora-lizzazione privata e pubblica, l'at-tenzione ai problemi della famiglia,della scuola, dell'educazione reli-giosa, la presenza nel mondo del la-voro, nel tempo libero, la promo-zione della pace .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 36: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

36 • 1 LUGLIO 1986

Z

a u

VUOIRICEVERE

Il. BOLLETTINOSALESIANO?Dal lontano 1877

questa rivista vieneinviata gratuitamentea chi ne fa richiesta.

Scrivi subito il tuoindirizzo a:

Il Bollettino SalesianoDiffusioneCasella Postale 909200163 ROMA

D. Pensa che il Documento con-tenga anche provocazioni per la fa-miglia salesiana .R. Credo siano molte .Innanzi tutto una attenzione cre-

scente su quanto viene affermatosul soggetto della missione . Ne hoparlato al singolare per dissipareogni equivoco . Soggetto concretodella missione è la Chiesa particola-re in comunione con il suo Vescovoe la Chiesa universale . Bisognereb-be pensare di più ad un inserimentoorganico nella Chiesa particolaresenza perdere il respiro universale .

Porre quindi il massimo impegnoper approfondire la dimensione spi-rituale della missione. Essa, abbia-mo detto, trova la sua sorgente nel-la vita Trinitaria e nella celebrazio-ne della comunione nella Eucari-stia. Non è un obiettivo raggiungi-bile senza una autentica vita spiri-tuale . Don Bosco fu un grande edu-catore perché fu un grande santo .

La Famiglia salesiana ritiene, e aragione, che è essenziale per la rea-lizzazione del suo carisma, il pro-getto educativo . Ma tale progetto,

per essere autentico, deve semprepiù adeguarsi a quello salvifico diDio e quindi sempre più esplicita-mente alla Parola «detta» da Dioagli uomini .

Don Bosco ha indicato con paro-le semplici lo scopo della missione,l'opera educativa tende a fare deigiovani «buoni cittadini ed onesticristiani» . Siamo perfettamente inlinea con il Documento CEI . Oggigli educatori trovano particolaredifficoltà a cogliere il significato diquesto binomio . La famiglia sale-siana lo deve riaffermare additandoi risultati che se ne ottengono .

E finalmente una parola sulle viee suoi modi della missione, sul comeessere missionari oggi . Dare la prio-rità alla testimonianza autentica-mente cristiana degli educatori . Igiovani attendono risposte concretema sempre dettate dall'amore se-condo lo stile di Don Bosco . L'an-nunzio, la catechesi, il dialogo por-tino al cuore del mistero : la celebra-zione dell'Eucaristia .

Silvano Stracca

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 37: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

MI AVEVANOCONSIGLIATODI ABORTIRE

S ramo una coppia sposatada 5 anni . lo sono afflitta

da una grave cardiopatia per laquale i cardiologi mi avevanodiagnosticato l'impossibilità diportare avanti la gravidanza,consigliandomi di abortire . Misono assunta le mie responsabi-lità, affidandomi a Dio . Con fidu-cia ho pregato S . Domenico Sa-vio e sono stata esaudita . Ora ioe mio marito abbiamo un bambi-no che gode di ottima salute .

Franco e Gabriella - Roma

aNON RIUSCIVAMOA TROVARE CASA

ROSOLIA DURANTELA GESTAZIONE

R ecentemente mi sono ri-volta a Suor Maria Rome-

ro e Suor Eusebia Palomino,perché pur essendo aiutati datanti amici in 10 anni non riusci-vamo a trovare casa . Ci riuscim-mo soltanto allora e ne ringrazioMaria Ausiliatrice, Suor Maria eSuor Eusebia .

Lettera firmata - Parma

LA PENSIONEDI MIO MARITO

C ome ho promesso a SuorEusebia voglio riferire un

intervento di cui le rendo infinitegrazie . Per la definizione dellapensione di mio marito ero in at-tesa di documentazione impor-tante. Ho iniziato una novena aSuor Eusebia . Al nono giorno miinformo e la documentazione èarrivata . Ringrazio la cara, buo-na e affettuosa Suor Eusebiache io già chiamo Santa Euse-bia .

Lidia Falchetti - Torino

FRATTURA ALLACOLONNA VERTEBRALE

R endo grazie alla nostracara Ausiliatrice per un

favore concesso ad una mia ni-pote, la quale in seguito ad unacaduta riportò una gravissimafrattura alla colonna vertebralecol pericolo di rimanere paraliti-ca per tutta la vita . Ora mia nipo-te è in grado di camminare, an-che se con un po' di disagio .Mentre ringrazio di cuore l'Ausi-liatrice la prego ancora affinchémia nipote guarisca completa-

D opo sei anni di matrimo- mente .

nio abbiamo avuto la feli-cità di aspettare un bambino,ma ben presto tale lieto eventostava per diventare drammati-co; infatti la madre contrae dopoalcuni mesi di gestazione la ro-solia . I rischi che il feto avessepotuto contrarre anch'esso lamalattia, subendo gravi e irre-versibili danni, erano molti . I ome da promessa fatta amedici lasciarono a noi la deci- suo tempo voglio ringra-sione di tenere o meno il bambi- ziare Suor Eusebia Palominono. Con fede abbiamo invocato pubblicamente . Mi sono rivoltala misericordia di Dio, l'amore con fede e con preghiera a leimaterno di M . Ausiliatrice e per ottenere se possibile il supe-S. Domenico Savio. È nata una ramento di un difficile esamebellissima e sana bambina dal scolastico di mio figlio . Dopo ilpeso di 4 .130 Kg. Preghiamo buon esito voglio dire grazie diaccoratamente S. Domenico cuore ai nostri Santi salesianiSavio perché ci aiuti ancora .

che non ci abbandonano mai .Toni e Lucia Carta - Cagliari

Livia Goli - Pianezza (TO)

UN DIFFICILE ESAME

I NOSTRISANTI

Franceschina TruncaliPietraperzia (EN)

SINCIDENTE STRADALE

ento il dovere di ringrazia-re Maria Ausiliatrice e S .

Giovanni Bosco, per una grandegrazia ricevuta. Il 3 ottobre del1984, ebbi un grave incidentestradale, per cui dovetti stare 4mesi con una valva di gesso,poiché i medici riscontrarono lafrattura di varie vertebre cervi-cali . Se mi sono salvato lo devoveramente per grazia di Dio .Saverio Carta - Serdiana (CA)

NERA AGLI ESTREMI

on c'era più speranza .Qualche anno fa mia ma-

dre era stata colpita da deperi-mento organico e calcoli nel fe-gato. Il cuore era ridotto malissi-mo. Secondo i medici poi avevaun tumore al 99 per cento . Allo-ra mi sono rivolta con fiducia aMaria Ausiliatrice pregandolache venisse in nostro aiuto . Miamadre era agli estremi . E la gra-zia è venuta : ora mia madre s'èripresa e ringrazio di cuore il Si-gnore e Maria -Ausiliatrice .

Rosa Di Gangi - Torino

UN FRATELLINOAMMALATO

M io fratellino, un bambinodi pochi mesi, si era am-

malato per un'infiammazione al-la vescica e tutte le cure sem-bravano inutili : il suo corpicinosi era ridotto ad uno scheletro,mentre la febbre non lo abban-donava mai . Ma io ho avuto tan-ta fede in Maria Ausiliatrice e inDon Bosco e ogni giorno pren-devo il bambino tra le braccia erecitavo la novena . Con meravi-glia di tutti mio fratellino è gua-rito .

Rosaria GiannoneSan Cataldo (Caltanissetta)

DIFFICOLTÀPER UN ESAME

M io figlio era bloccato perun esame universitario,

pur essendo preparato e nonriusciva a passarlo . Per questomotivo ha perso molto tempo ederavamo tutti molto preoccupatie scoraggiati . lo mi sono rivoltaa Maria Ausiliatrice e a Don Bo-sco, mettendolo sotto la loroprotezione, e poco prima di Na-tale la bella notizia : «ce l'ho fat-ta e con un bel voto» . Per que-sto li voglio ringraziare pubblica-mente .

lettera firmata

UNA LAUREAA PIENI VOTI

S ono molto affezionata adon Bosco, grazie al qua-

le ho superato tante prove . Oravorrei ringraziarlo pubblicamen-te per aver protetto mio nipotenei suoi studi : ha ottenuto la lau-rea in medicina a pieni voti .

Maria Bombarda - Roma

1 LUGLIO 1986 • 3 7

UN SEMPLICERINGRAZIAMENTO

D esidero ringraziare Euse-bia Palomino per la cui in-

tercessione sono state esauditetutte le mie preghiere . Ho postosotto la sua protezione me, chesono vedova, e i miei sei figli .

Elvira Bacchella - Roma

AUNA BRUTTA CADUTA

dempio la promessa fattadi far pubblicare la grazia

ottenuta per intercessione delsalesiano don Nazzareno Ca-milleri che ho tanto pregato . Eroinfatti incorsa in una brutta ca-duta e temevo di aver fratturatoil femore con gravi conseguen-ze per la protesi dell'anca di cuisono portatrice . Tutto invece sirisolse per il meglio . Deo gra-tias!Ada Coletto - Bussoleno (TO)

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 38: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

38 • 1 LUGLIO 1986

MATTEO sig . COHA, ex allievo tTorino, a 69 anni

È tornato alla Casa del Padre lasera della festa di tutti i Santi, pocheore dopo aver meditato le beatitudinievangeliche e aver preso parte al-l'Eucarestia. Uomo di svariati inte-ressi culturali si era laureato in medi-cina; dopo la guerra aveva esercitatoa lungo la professione medica gua-dagnandosi la stima e l'affetto so-prattutto dei poveri e dei più abban-donati, a cui prodigava disinteressa-tamente le sue cure . Per l'assistenzaprestata ai profughi giuliani gli fuconferita dal Comune una pubblicaonorificenza . Figura caratteristicaper prorompente vitalità e generositàdi temperamento, immancabile intutte le manifestazioni della vita sale-siana, affezionatissimo al movimentoexallievi, che sapeva animare con lasua presenza incomparabile nei con-vegni, negli incontri, nelle gite . Con ilgesto, con la battuta comunicava fi-ducia e ottimismo, assieme a un pro-fondo senso, tutto salesiano, dell'a-micizia . Neppure in questi ultimi annidi infermità fece venir meno agli ami-ci exallievi il dono della sua parola diconforto e di solidarietà . Ora ha rag-giunto, a dieci anni di distanza, l'ami-co del cuore ing . Luciano Bergoglio,per godere insieme con lui il premiodella fedeltà a don Bosco .

COLOMBO sig .ra MARIA in MON-TOLI, cooperatrice t Busto Arsizioa 78 anni

Donna di profonda fede e intensavita di preghiera, le stavano molto acuore le Opere di Don Bosco, che fa-ceva conoscere in tutti i modi, diffon-dendo la sua profonda devozione alSanto, al punto di essere chiamata«parente di Don Bosco» .

Dedita alla famiglia, aperta e pron-ta a ogni genere di opere buone pervicini e lontani, nutriva particolare at-tenzione per le Opere e Missioni diDon Bosco, che seguiva costante-mente sulle pagine del Bollettino Sa-lesiano . Aveva interiorizzato la mas-sima imparata da Don Bosco «In findi vita si raccoglie il frutto delle operebuone» .

MOROSI sig.ra TERESINA ved .PORATELLI, cooperatrice t Garda-no al Campo a 62 anni

Assidua all'Eucaristia quotidiana,ha fatto della sua vita un dono ; dispo-nibile per ogni servizio liturgico, pro-clamava la Parola con voce chiara eespressiva .

La sua testimonianza è stata an-che espressione dello spirito Salesia-no che essa aveva ricevuto all'Orato-rio. Per vent'anni è stata Presidentedelle ex allieve, animando l'Associa-zione con incontri periodici .

Il suo spirito Salesiano qualificatonella scelta come Cooperatrice, l'hafatta sempre più partecipe della vitadella Famiglia Salesiana . Per il suozelo e il suo amore a Don Bosco, iSuperiori non hanno esitato a pro-porla come Consigliera Ispettoriale .

La Famiglia Salesiana non puòche ringraziare il buon Dio d'averlaarricchita con la testimonianza diquest'anima bella .

PELLEGRINI sig .ra VITTORIA ved .MARINELLI, cooperatrice t Ruvo diPuglia a 88 anni

Zelante Cooperatrice del Centro diRuvo, visse la sua lunga giornata ter-rena con spirito missionario fatto dipreghiera e di sacrificio per l'Operadelle FMA della sua città e per la Fa-miglia Salesiana di tutto il mondo .Semplice, ma ricca di saggezza

evangelica ha meritato nelle figlie enelle due nipoti Figlie di Maria Ausi-liatrice la risposta di predilezione daparte di Dio.

VITTORIA sig .ra PELLEGRINI MA-RINELLI, cooperatrice t Ruvo diPuglia (BA), a 88 anni

Zelante Cooperatrice del Centro diRuvo, visse la sua lunga giornata ter-rena con spirito missionario fatto dipreghiera e di sacrificio per l'OperaF.M .A. della sua città e per la Fami-glia Salesiana di tutto il mondo .

Semplice, ma ricca di saggezzaevangelica ha meritato nella figliaSr . Giovina, in Sr . Luisa, in due nipo-ti F .M .A. la risposta di predilezioneda parte di Dio .

L'Eucaristia e la devozione a Ma-ria Ausiliatrice costituirono la linfa vi-tale che con lineare coerenza e co-stanza la sospinse nel tempo, per-mettendole di mutare in fede e amo-re e in sublimità per la vita eterna lesofferenze della sua esistenza .

La raccomandiamo alle preghieredi tutta la Famiglia di D . Bosco .

MADDALENA sig .ra CARPELLADELLADIO, cooperatrice; GIO-VANNI sig . DELLADIO, cooperato-re t Tesero (TN), 19/7/1985

Maddalena e Giovanni, suo cogna-to, ci hanno lasciati . Sono mortidrammaticamente nella grande tra-gedia di Stava e Tesero, dove l'incu-ria umana ha mietuto così tante vitti-me. Erano grandi benefattori dell'o-pera salesiana . La valanga dell'uo-mo li ha annientati sulla terra, ma Dioli ha condotti con sé dove è pace evita .

PIETRO sig . GALLO, coadiutore tAlbano Laziale (Roma), a 63 anni

È nato a Caramagna Piemonte(CN), patria di tanti Salesiani Sacer-doti, tra i quali il fratello D . Giacomo :lui è stato il primo Coadiutore .

A 13 anni entra nel nostro IstitutoRebaudengo di Torino, a 18 diventaSalesiano . Di forte volontà e chiaraintuizione, chiede di qualificarsi inelettronica . Nel 1963 viene trasferitoall'Istituto Salesiano «Teresa Gerini»di Roma, nel quale porta la scuola dielettronica ad alti livelli : ne fanno fe-de tanti Confratelli, Ex Allievi e Colla-boratori, a lui affezionatissimi .

E stato esemplare nella vita religio-sa e, . per essere meglio preparatonella missione educativa, ha fre-quentato con sacrificio il corso seraledi Teologia per Laici all'UniversitàGregoriana .

Nel 1982, mentre si trovava a Bo-ston (USA) per un aggiornamentonella sua specializzazione, gli fu ri-scontrata la leucemia, che l'ha porta-to alla tomba .

Conscio della gravità della malat-tia, si preparava da tempo all'incon-tro con Dio e questo spiega la sereni-tà e tranquillità d'animo nei suoi ulti-mi giorni tanto tormentati dal male .

RENATO sig. GATTI, cooperatoret Cardano al Campo (Varese), a 82anni

Cooperatore e Consigliere del suoCentro, uomo di profonda pietà e ret-titudine, salesianamente impegnatonel servizio Liturgico come lettore as-siduo della Parola nella celebrazioneeucaristica quotidiana .

Fratello di Sr. Gabriella e papà diSr. Anna F .M .A ., ha vissuto lo spiritodi Don Bosco, imitandone la bontàd'animo, la profonda pietà e l'unionecon Dio .

La morte, giunta improvvisamente,lo ha trovato preparato, ne fa fede loscritto che conservava nella giacca,stilato di suo pugno e che dice così :«Tu sei sempre con me, Signore, Tumi aiuti e mi vieni incontro ogni gior-no, Tu mi aspetti e mi chiami a Te .So che un giorno verrai con la miacarissima sorella morte e mi chiame-rai per sempre con Te, che sei la miavita e la mia via. Non conosco l'ora ele circostanze della mia morte, nonmi importa troppo, mi basta sapereche Tu stesso verrai a chiamarmi . Tiprego di farmi questa grazia : di ren-dermi consapevole e pronto a dire :"Eccomi Signore" . Vieni SignoreGesù per chiamarmi affinché io siasempre con Te» .

Questo servo buono e fedele cheha vissuto desiderando Dio, ora ècertamente in Lui per l'eternità .

SEBASTIANO sig. RIVELLA, coo-peratore t 9/1/1986

Valido e instancabile cooperatore,fedele in tutto e per tutto agli ideali didon Bosco, fu sempre vicino ai picco-li come insegnante e educatore . Edeceduto a Castagnole S . Bartolo-meo dopo una vita spesa per gli altri .

A quanti hanno chiesto informazioni, annunciamo che LA DIRE-ZIONE GENERALE OPERE DON BOSCO con sede in ROMA, rico-nosciuta giuridicamente con D .P . del 2-9-1971 n . 959, e L'ISTITUTOSALESIANO PER LE MISSIONI con sede in TORINO, avente perso-nalità giuridica per Decreto 13-1-1924 n . 22, possono legalmente ri-cevere Legati ed Eredità .

Formule valide sono:

- se si tratta d'un legato : « . . . lascio alla Direzione Generale Ope-re Don Bosco con sede in Roma (oppure all'istituto Salesiano perle missioni con sede in Torino) a titolo di legato la somma di lire. . .,(oppure) l'immobile sito in . . . per gli scopi perseguiti dall'Ente, e parti-

colarmente per l'esercizio del culto, per la formazione del Clero edei Religiosi, per scopi missionari e per l'educazione cristiana .- se si tratta invece di nominare erede di ogni sostanza l'uno

o l'altro dei due Enti su indicati :« . . .annullo ogni mia precedente disposizione testamentaria . Nomi-

no mio erede universale la Direzione Generale Opere Don Bosco consede in Roma (oppure l'istituto Salesiano per le Missioni con sedein Torino) lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo,per gli scopi perseguiti dall'Ente, e particolarmente per l'esercizio deiculto, per la formazione del Clero e dei Religiosi, per scopi missiona-ri e per l'educazione cristiana.(luogo e data)

(firma per disteso)

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 39: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

Borsa : S . Giovanni Bosco, in me-moria e suffragio del marito OderioEugenio e familiari defunti, a curadella moglie E ., L . 2 .000 .000

Borsa: Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, in suffragio dei cari ge-nitori Vincenzo e Silvia, a cura diN .N ., L . 1 .000.000

Borsa : S . Giovanni Bosco, per ave-re sempre il suo aiuto, a cura di Ca-stagna Linda, Milano, L . 1 .000 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, in ringraziamento e in-vocando grazie e protezione, a curadi A .B ., L . 500 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice, S . Gio-vanni Bosco e Anime del Purgato-rio, in memoria dei genitori e del ma-rito, a cura di N . N ., L. 500 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice, Santi Sa-lesiani, invocando protezione su noie in suffragio dei nostri defunti, a cu-ra di Dutto Giuseppina, L . 500 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, in suffragio dei mieidefunti, a cura di Zannoni Luigi, Reg-gio Emilia, L . 500 .000

Borsa : S . Giovanni Bosco, a cura diTomaselli Pappalardo Agata, CT,L.300 .000

Borsa : In memoria e suffragio diAgnese Dho in Ravera, a cura del fi-glio Don Giglielmo, Salesiano, e deifratelli e nipoti, L . 300 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice, Don Bo-sco, Domenico Savio, a cura diConfortola Gildo, Livigno SO,L . 300 .000

Borsa : Gesù Sacramentato, MariaAusiliatrice, Don Bosco, in memo-ria e suffragio di Agostino Bosetti, acura della Famiglia, Magenta MI,L.300 .000

Borsa : S. Giovanni Bosco, SantiSalesiani, invocando protezione egrazie per i benefattori, a cura delCentro Salesiano, Ferrara,L.300.000

Borsa : Maria Ausiliatrice, S . Gio-vanni Bosco, in suffragio del maritoG . Battista, a cura di Pancheri Anna,Cles, TN, L . 250 .000

Borsa : In suffragio dello zio Mons.Calcagnini Vito, a cura di Busca Ro-berto, L . 250 .000

Borsa : S . Cuore di Gesù, Maria Au-siliatrice e Santi Salesiani, per gua-rigione e continua protezione di Ma-ria M.i.n ., a cura di Sarvia Matilde,Fossano CN, L . 200 .000

SOLIDARIETAborse di studio

per giovani Missionaripervenute

alla DirezioneOpere Don Bosco

Borsa : Maria Ausiliatrice e Don Bo-sco, ringraziando e per consegui-mento laurea, a cura di PierdominiciPaola, L . 200.000

Borsa : Maria Ausiliatrice, a cura diAlifredi Edoardo, Collegno,L.200 .000

Borsa : S. Giovanni Bosco, implo-rando protezione, a cura della Fami-glia Africano, Cavallermaggiore CN,L.200 .000

Borsa : In memoria e suffragio di En-rico Ghiglieri, a cura delle cognate edei nipoti, L . 200 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, in ringraziamento e in-vocando protezione sulla famiglia, acura di Rina Dolza, L . 200 .000

Borsa : S . Domenico Savio, per rin-graziamento e invocando protezione,a cura di Aneta e Domenico Franze-se, Ottaviano NA, L . 200 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice, per gra-zia ricevuta, a cura di Anna MariaCannas, L . 200 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, ringraziando e invo-cando protezione sulla famiglia, a cu-ra di Marchisio Rufatto, Chieri,L. 150 .000

Borsa : Divina Provvidenza, a curadi Boglione Francesco TO,L. 150 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice e Don Bo-sco, a suffragio del marito e del fra-tello, a cura di N .N ., L . 150 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, in memoria e suffragiodei familiari e chiedendo protezione,a cura di Zappareddu Cicito, Sassari,L . 150 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice e S. Gio-vanni Bosco, invocando protezionesui nipoti Pasquale e Salvatore, a cu-ra di Migliore Emilia, Catania,L . 150 .000

Borsa : In memoria e suffragio diMassucco Michele, a cura della Fa-miglia, L . 150 .000

Borsa : S . Giovanni Bosco, in me-moria dei miei nonni Pino-Ines echiedendo protezione (studi e salu-te), a cura di Castello Michela, VC,L . 150.000

Borsa : S . Giovanni Bosco, proteg-gici, a cura di Maria Maria, RA,L . 110 .000

Borse Missionarieda L. 100.000

Borsa : Martiri Cristiani, a cura di Pi-va Francesco, Limena PD

Borsa : In suffragio di Don IgnazioBonvicino, a cura di T .F ., S. BenignoCan. TO

Borsa : Maria Ausiliatrice e SantiSalesiani, intercedete perla conver-sione dei miei cari, a cura di N . N .,Padova

Borsa : Maria Ausiliatrice, a cura diBertero Marco, Torino

Borsa : S. Domenico Savio, invo-cando protezione per mia nipote Ce-cilia, a cura di «La Nonna»

Borsa : Maria Ausiliatrice, invocan-do protezione e in suffragio dei mieidefunti, a cura di Bosco Sandra, To-rino

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, in memoria del nipoteSergio e invocando protezione e ras-segnazione per la famiglia, a cura diBocca Maria, Torino

Borsa : Maria Ausiliatrice e Sr . Eu-sebia Palomino, per ottenere salutee benedizione sulla famiglia, a curadi N . N ., Alba

Borsa : In memoria di Don EttoreCarnevale, a cura di N . N ., Torino

1 LUGLIO 1986 • 39

Borsa : S . Giovanni Bosco, aiutate eproteggete nostro figlio, a cura didue coniugi torinesi

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanna Bosco, in suffragio di Giovan-ni, a cura di Lina e Felice, Modena

Borsa : S . Cuore di Gesù, Maria Au-siliatrice e Don Bosco, per aiuto vo-cazioni, a cura di Donati Nunziata,Saludecio FO

Borsa : Don Bosco, invocando pro-tezione per il piccolo Ettore, a cura diN . N .

Borsa: Nina e Vincenzo Musso: insuffraggio e memoria, a cura della ni-pote Albina

Borsa : S . Cuore di Gesù, Maria Au-siliatrice, Don Bosco, in memoria Borsa: Riconciliazione nella fami-del mio papà Dr. Gerardo Musuraca, glia, a cura dei coniugi Mantegazzaa cura della figlia Marta Luisa, Placa-

_nica RC Borsa : Beati Versiglia e Caravario,

in suffragio dei nostri defunti e invo-cando grazie e protezione, a cura diBergadano Olimpia, Orbassano

Borsa : Maria Ausiliatrice, Don Bo-sco, Anime del Purgatorio, in memo-ria e suffragio di Pietro Randazzo, acura della moglie, Catania Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-

vanni Bosco, invocando grazie eprotezione, a cura di Teodora Galli,Varese

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, in memoria e suffragiodi Pietro Randazzo, a cura delle figlieRachele e Maria Grazia, Catania Borsa : In memoria di Conti Antonio,

a cura di Lavinia Meini Conti, Milano

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, chiedendo protezionee grazie, a cura di Angelo Bianchi,Olgiate Olona

Borsa : Maria Ausiliatrice e SantiSalesiani, invocando grazie per Ce-sare e protezione per Enrico e AnnaMaria, a cura di N . N .

Borsa : Maria Ausiliatrice e Don Bo-sco, per invocare protezione, a curadi N . N .

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, aiutateci in vita e inmorte e per la conversione dei nipoti,a cura di N . N .

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, a cura di Blandino Giu-seppa, Modica Alta RG

Borsa : In memoria e suffragio di miomarito Ercole Ludovico, a cura di Er-cole Lucia, Canale CN

Borsa : Beato Don Michele Rua, in-vocando protezione e aiuto per PierPaolo, a cura di N . N .

Borsa : Gesù misericordioso e Ma-ria Ausiliatrice, invocando aiuto e asuffragio di Mario e Dante Rebora, acura di Rebora Pia, Genova

Borsa: Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, in suffragio del maritonel 3 0 anniversario della morte, e in-vocando protezione, a cura di NinaSchepis, Capo D'Orlando ME

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 40: 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - …biblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano... · 2015. 12. 12. · del Bosco (CT). Eravamo venuti a passeggio

Spediz . in abbon . postale - Gruppo 2° (70) - l quindicina

CollanaII Popolo Cristianopag . 272L.10.000

<>SEI,P

«Ringraziamo il nostro carissimopredicatore, siamo molto grati pertutto quello che ci ha detto durantequesta settimana in modo articolato,molto chiaro e molto sistematico . . .egli ha rivelato, non solo il carismaproprio del Predicatore, ma la suafedeltà al carisma del Fondatore ; e,come penso, è giusto che il RettorMaggiore della Società di SanGiovanni Bosco sia un portatoreprecipuo del carisma di un simileFondatore . Per questo siamo grati alSignore »

Giovanni Paolo II

Raccolti in volume gli Esercizi Spirituali predicati alPapa da Don Egidio Viganò, Rettor Maggiore deiSalesiani .

Una rilettura del Concilio Vaticano Il allaluce del carisma di Don Bosco

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it