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Anno LXII - Numero 9

1° SETTEMBRE 1938-XVI

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BOLLETTINOSALESIANO

SOMMARIO: La Beatificazione di Madre Mazzarello al 2o novembre . - All'ombra del Santuario di Maria Ausi-liatrice. - In famiglia : L'Arcivescovo salesiano Mons . Francesco D'Aquino Corréa al Congresso Internazionaledell'Istruzione Pubblica - Italia, Perù, Venezuela - Omaggi a S . Giovanni Bosco - Convegni di Decurioni Sale-siani . - Lettera di Don Giulivo ai giovani . - Dalle nostre Missioni : Matto Grosso, Giappone . - Grazie . - Necrologio .

La Beatificazione di Madre Mazzarelloal 20 novembre.

Il 19 luglio u. s. nel Palazzo Apostolico diCastelgandolfo, il Santo Padre Pio XI ha pre-senziato la Congregazione della Sacra Congre-gazione dei Riti nella quale gli Em .mi e Rev.miSignori Cardinali, i Rev.mi Prelati Officialie Consultori teologi hanno dato il loro votosul Tuto per la solenne Beatificazione dellaVenerabile Serva di Dio Maria DomenicaMazzarello, Confondatrice e prima Superioradell'Istituto delle Figlie di Maria Ausilia-trice . Dodici giorni dopo, il 31 luglio, nellostesso Palazzo Apostolico di Castelgandolfo,il Vicario di Cristo ha ordinato la solennelettura del relativo Decreto di cui daremola traduzione nel prossimo numero .

La cerimonia si è svolta nello studio pri-vato del Santo Padre, alla presenza degliEm.mi Signori Cardinali Camillo Laurenti,Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti,e Alessandro Verde, Ponente della Causa ; diS . E. Mons. Carinci, Segretario della stessaSacra Congregazione e Mons . Natucci, Pro-motore generale della Fede . Al termine dellalettura Sua Santità ha confermato la data del20 prossimo novembre per la solenne bea-tificazione.

In attesa del gran giorno, la tomba dellaVenerabile nella cripta del Santuario di MariaAusiliatrice (v . fotografia a lato) è meta di piipellegrinaggi di molte anime riconoscenti pergrazie già ricevute e di altre in attesa dicelesti favori . Quanto prima si farà la cano-nica ricognizione dei resti mortali e già sipensa all'altare da erigere nella Basilica . Neinformeremo a suo tempo i nostri Cooperatori .

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Nel prossimo numero daremo l'elencodei sottoscrittori che hanno aderito aqualcuna delle sottoscrizioni aperte neimesi decorsi, e indicheremo altre ini-ziative .Si stanno ormai riprendendo i lavori pelcompimento del progetto generale direstauro e di abbellimento della basilica .Ci raccomandiamo quindi alla generosacarità dei Cooperatori e delle Coopera-trici e di tutti i nostri Benefattori .

All'ombra del Santuariodi Maria Ausiliatrice .

Ora che l'ampliamento sfoggia anch'essola sua cupola, e quindi la basilica di MariaAusiliatrice viene ad averne due, cambiamoil titolo della rubrica della cronaca della Casa-madre ; ma le conserviamo la sua nota carat-teristica che la rende tanto cara ai Cooperatori .Il santo Don Bosco voleva - e lo disse espli-citamente in una seduta capitolare del 17 set-tembre 1885 ai suoi Consiglieri - che il Bol-lettino Salesiano si formasse soprattutto collastoria dell'Oratorio e colla corrispondenzadei missionari . Delle notizie delle altre Casee dei vari centri di cooperazione, qualche ra-pido cenno quando cisia qualcosa di straor-dinario da segnalare atutto il mondo salesiano(V. Memorie Biografiche,VoI. XVII, pag. 669) .A questo criterio cisforziamo di attenerci,abbondando ogni voltache lo spazio ce loconsenta .

Inutile ripetere chel'ampliamento della ba-silica esercita un fasci-no straordinario. Ognigiorno, da mattina a sera, è un affluire di fe-deli e di pellegrini che non si saziano di am-mirare il lavoro compiuto e che pregano contanta devozione davanti all'altare della Ma-donna ove si conserva sempre il SantissimoSacramento, ed all'altare di S . Giovanni Bosco .L'Ufficio Pellegrinaggi registra solo quelli dicui viene informato . E, tuttavia, è uno spet-tacolo imponente . Nel mese di luglio rile-viamo: il giorno 2, un pellegrinaggio dellaCongregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuoreda Savona ed uno da Alassio . La domenica 3,mentre in basilica si tenevano le sacre Ordina-zioni, giunse un gran pellegrinaggio, oltreun migliaio, da Borgomanero (Novara), gui-dati dal direttore del locale Istituto salesiano .Ricevettero la benedizione del Rettor Maggiorenel cortile « Don Bosco » e poi ascoltaronola santa Messa all'altare del Santo . Tra i gruppiminori notammo : 18o pellegrini da Bergamo ;100 da Saronno ; 14o alunne del ConvittoOperaie di Legnano ; 45 da Varedo ; 45 daFino Mornasco; 4o da Pinerolo ; 35 da Intra,ecc. Il 4 luglio, pellegrini da Mendrisio e

da Menzonio (Svizzera-Canton Ticino) . Nelpomeriggio, il pellegrinaggio diocesano diVentimiglia con S . E. Mons. Vescovo AgostinoRousset, canonici, parroci, professori di Se-minario. Si trattennero fino all'indomani,ascoltando la Messa di Mons. Vescovo al-l'altare della Madonna . Il 5, pellegrini daLivorno, da Piacenza, ed una ventina dallaFrancia. Il 6, S. E. Mons. D'Aquino, sale-siano, arcivescovo di Cuyabà (Brasile) giuntoalla fine di giugno, partì per la Svizzera perpartecipare al Congresso di Istruzione Pub-blica, indetto a Ginevra, come delegato uf-ficiale del Governo Brasiliano . Un bel gruppodi pellegrini da Viola (Mondovì) .

Il 9, pellegrini da Malgesso (Varese) e daSt-Etienne (Francia). Il 10, oltre un centi-naio di giovani di Azione Cattolica da Ponte

San Pietro (Bergamo),i quali ebbero la loroMessa all'altare del San-to . Alle 7,30, con or-dine meraviglioso epietà edificante, sette-cento pellegrini da A-renzano (Genova), gui-dati dal loro parrocoche celebrò all'altaredella Madonna : Comu-nione generale, e cantisquisiti . Un'ora dopo:trecento giovanette del-la nostra parrocchia di

Borgo S. Paolo-Torino . Alle 10, il pellegri-naggio più numeroso: oltre un migliaio, daPavia, col parroco della Cattedrale Mons .Bassi, clero diocesano e salesiani . Anch'essiebbero la Messa all'altar maggiore . Gruppiminori da Bologna, da Brescia, ecc. Atutti diede la benedizione di Maria Ausi-liatrice un sacerdote salesiano . L'11, 34pellegrini da Musocco (Milano) ; il 12, uncentinaio da Castellanza (Varese) ; il 14, 50Fratelli Maristi da San Mauro Torinesee 40 giovinette del Cottolengo di Pinerolo .Il 17, festa esterna del Sacro Cuore con fun-zioni solenni per i nostri alunni .

Devotissimo il pellegrinaggio di un'ottantinatra maestri e professori dell'Unione «DonBosco » di Glasgow ed Edimburgo (Scozia)presieduto da S. E. l'Arcivescovo PrimateMons. Giuseppe Mac Donald e diretto dalcan. Taylor, che celebrò la Messa della Comu-nione generale all'altare della Madonna . Alle11, rientrarono in basilica per ascoltare unaseconda Messa celebrata dall'Arcivescovo diEdimburgo all'altare del Santo ; cantarono il

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Gloria in perfetto latino e mottetti in inglesecon mirabile affiatamento . Si trattennero a To-rino tre giorni, visitarono anche la casetta natiadi S. Giovanni Bosco a Castelnuovo, poi par-tirono per Roma .

Altri pellegrini da Taggia, ed una sessantinadi Oratoriane delle Figlie di Maria Ausilia-trice da Legnano . Il 18, oltre un centinaiodi giovani da S . Colombano al Lambro, cheascoltarono la Messa all'altare del Santo, Il19, un distinto pellegrinaggio dalla Cecoslo-vacchia: 150 persone con 15 sacerdoti, gui-dati dal Rettore del Seminario di Praga, Mons .Striz, il quale celebrò per tutti la Messa al-l'altare del Santo. Altri pellegrini da Casal-cermelli e da Garbagnate. Una rapida visitadi S. E. Mons. Angelo Jelmini, vescovo di Lu-gano (Canton Ticino) . Il 20, un pellegrinaggioda Ferrara: 150 persone con una diecina disacerdoti, tra cui il direttore dell'Istituto sa-lesiano ed il parroco della nostra parrocchiad i S. Benedetto. Ascoltarono la Messa all'al-tare del Santo. Altri pellegrini da Vailate, daCasalmaggiore, da Ceresole, da Vanzaghello .All'altar maggiore, Messa della comunità pergli alunni del nostro Istituto « Conti Rebau-dengo » . Il 21, una settantina di ragazzi daPostino (Lodi) . Il 22, visita di S . E. Mons .Angelo Bartolomasi, Arcivescovo Castrense .Sessanta pellegrini da Alba . Il 23, pellegrinida Cedrate di Gallarete e da Bosio (Genova) .Il 24, chiusura dell'anno scolastico-profes-sionale per gli alunni della Casa-madre : TeDeum in basilica e solenne premiazione inteatro presieduta dai Superiori maggiori . Pelle-grini: 15o da Rescaldina ; 6o da Mede (Oratoriofemminile) ; 5o Uomini di Azione Cattolica daBusto Arsizio ; 44 da S. Martino di Strada (Lo-di) ; 35 da Varese ; 25 da Bagnolo Piemonte, ecc .

Il 25 : 70 pellegrini da Asti, Oratoriani deiSalesiani e Oratoriane delle Figlie di MariaAusiliatrice ; 5o da Mongardino.

Ritorno di S. E. Mons. D'Aquino dal Con-gresso Internazionale dell'Istruzione Pubblicadi Ginevra .

Il 26, una trentina di pellegrini da Briançon(Francia) .Il 27, un devotissimo pellegrinaggio da

S . Pietro Mosezzo (Novara) col parroco DonSilvio Beltrami che celebrò all'altare del Santo .Il 28, 74 pellegrini da Pagno col parroco

Don Chialvo che celebrò all'altare del Santo .Il 30, un pellegrinaggio di giovani della

parrocchia di Chaux de Fonds (Svizzera).Il 3 1: 106 pellegrini da Vertemate (Como) ;

35 da Intra; 50 da Gaudino ; 3o da Gorlago(Bergamo) .

IN FAMIGLIAL'Arcivescovo salesiano Monsi-gnor Francesco D'Aquino Cor-rea al Congresso Internazionaledell'Istruzione Pubblica .Il 18 luglio u . s . s'è inaugurato a Ginevra il VII Con-

gresso Internazionale dell'Istruzione Pubblica, alquale hanno partecipato i rappresentanti di 42 stati :Afganistan, Albania, Argentina, Australia, Belgio,Brasile, Bulgaria, Cecoslovacchia, Cile, Cina, Co-lombia, Cuba, Danimarca, Egitto, Equatore, Estonia,Francia, Germania, Giappone, Grecia, Guatemala,Haiti, Inghilterra, Iran, Irlanda, Italia, Jugoslavia,Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Messico, Nor-vegia, Paesi Bassi, Polonia, Romenia, Santo Domin-go, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia,Ungheria. L'Italia era rappresentata da S . E . ilSen. Balbino Giuliano, già Ministro dell'EducazioneNazionale, il quale tenne una dotta interessante rela-zione sull'importanza dell'insegnamento delle lin-gue classiche . Il Brasile ha mandato come delegatoufficiale del Governo il nostro Arcivescovo di Cu-yabà, S. E. Mons. Francesco D'Aquino Correa, ilquale - come i nostri Cooperatori ricorderanno -tenne anche, quando era ancor vescovo ausiliare, lapresidenza dello Stato di Matto-Grosso in quellavasta Repubblica. La presenza dell'illustre Arcive-scovo, che fa parte dell'Accademia degli Immortalidel Brasile, fu tanto gradita che venne eletto a primovicepresidente e presiedette due volte le adunanzegenerali.

Nella prima adunanza ringraziando l'assembleadell'onore fatto al Brasile con la sua elezione aprimo vicepresidente, Sua Eccellenza invocò la benedizione di Dio sui lavori del Congresso facendo votiper uno slancio nuovo dell'umanità verso l'idealedell'educazione che fu anche la grande missionedella vita di S . Giovanni Bosco, sulla base del pro-gramma dell'Ufficio Internazionale dell'IstruzionePubblica : Ut per juvenes ascendat mundus : affinchèla gioventù possa assicurare il vero progresso delmondo .

Nella seduta di chiusura poi, egli espresse la suasoddisfazione pel successo del Congresso, felicitan-dosi col Presidente e coi singoli Delegati, dicendosiparticolarmente lieto che colla presenza di un arci-vescovo salesiano la Chiesa avesse potuto collabo-rare ad un'opera cosí bella, rinnovando l'antica for-mula : Haec Ecclesia, schola et Respublica . Chiudendoil suo dire, annunziò ch'egli avrebbe celebrato, ladomenica seguente, una Messa di ringraziamentonella chiesa di Nostra Signora di Ginevra, pregandoDio per intercessione della santissima Vergine a farfruttificare i preziosi voti del Congresso. Alla Messaassistettero vari Congressisti cattolici, i Ministri delBrasile a Berna e a Ginevra, tutto il Corpo Conso-lare e la numerosa Colonia brasiliana .

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ITALIA - Roma. - Omaggio all'ex-Presi-dente della Rep. Argentina: S. E. il Ge-nerale Agostino P. Justo .La domenica 5 giugno u. s . il nostro Istituto sa-

lesiano « Sacro Cuore » ha tributato un familiareomaggio a S . E. il Gen. Agostino P. Justo, ex-Pre-sidente della Rep . Argentina e alla sua gentilissimaSignora Donna Anna Bernal de Justo .

Gli illustri opsiti, vennero accolti alla porta dellanostra basilica parrocchiale dall'Ispettore dellecase salesiane dell'Argentina centrale D . Reynerie da D. Adolfo Tornquist . Salutati dall'inno na-zionale argentino, entrarono in chiesa ove ascolta-rono la santa Messa celebrata da Don GuglielmoCabrini, Ispettore delle case salesiane dell'Argen-tina del Nord. Infra missam i nostri studenti diTeologia eseguirono, tra i vari mottetti, anche l'innoufficiale del congresso eucaristico di Buenos Aires .

Oltre ai superiori argentini già menzionati, face-vano corona alle LL. EE . : D. Evaristo Marcoaldi,Ispettore delle case salesiane del Lazio e della Sar-degna; la Contessa Dolores Cobo de Macchi diCellere ; il Dott. Carlo Miguens, Incaricato d'affaridella Rep. Argentina presso il Quirinale, con lasua Signora ; il Dott. Tito Foppa, addetto all'Amba-sciata Argentina, con la Signora ; il Dott. EdoardoVivot, consigliere presso l'Ambasciata Argentina,e Signora. Ascoltata la Santa Messa, le LL . EE. pas-sarono nel cortile dell'istituto, ove erano raccoltigli alunni interni ed i nostri chierici studenti all'Uni-versità Gregoriana, disposti in bell'ordine intornoal monumento di D. Bosco, alla cui destra campeg-giava la bandiera argentina .Eseguito con maestria l'inno nazionale da un

gruppo di studenti salesiani argentini ed ispano-americani, un giovane, a nome dei compagni di col-legio, diresse un cordiale ed affettuoso benvenuto alGenerale ed offerse un mazzo di fiori alla sua Signora .

Prese quindi la parola a nome delle istituzionisalesiane d'Italia, D . Luigi Colombo, direttore del-l'Istituto, illustrando ai giovani l'eletta figura del-l'illustre Generale e ricordando, tra i fasti gloriosidella sua presidenza, l'aiuto prestato sempre a tuttele Opere salesiane, in modo particolarissimo durantei festeggiamenti celebrati a Buenos Aires per lacommemorazione del giubileo di diamante delleOpere salesiane in Argentina, onorati della suastessa presenza . Ringraziò pure l'illustrissima suaSignora per le tante attestazioni di bontà e dibenevolenza di cui le vanno debitori i Salesia-ni argentini, orgogliosi di averla presidente ono-raria di tutte le Cooperatrici salesiane della Rep .Argentina. Le LL. EE. s'intrattennero affabilmentecon gli studenti argentini, e poi partirono conl'animo pieno di ammirazione, tra nutriti applausi,lasciando le più care impressioni .

Taormina. - Feste giubilari .La festa di Maria Ausiliatrice quest'anno coincise

in Taormina con due ricorrenze giubilari celebratecon vivo entusiasmo : il 25° dell'Oratorio Salesiano e

il 50° di sacerdozio del suo direttore D . SalvatoreCamuto, primo Siciliano entrato nella Società Sa-lesiana, ricevendo l'abito talare dal santo fondatoreDon Bosco.

Le solenni celebrazioni culminarono nel riusci-tissimo Convegno degli ex-allievi (al quale pureintervennero rappresentanze di Messina e di Ca-tania) e nel vario e geniale trattenimento tenutoall'aperto per commemorare le due date . Parlaronoapplauditi il Cav. Giovanni Licari, Presidente delComitato dei festeggiamenti, che rievocò in felicesintesi le ragioni, la necessità e i benefici frutti del-l'Oratorio nei suoi cinque lustri di provvida atti-vità ; e il Sac . dott . A. Orto, Direttore salesiano, cheattraverso cari ricordi personali tratteggiò le virtùe le benemerenze di D . Camuto .

Durante il trattenimento, che fu allietato dacanti con orchestra, da versi e dialoghi, fu inaugu-rata la lapide-ricordo del 25° dell'Oratorio e bene-detta la bandiera degli ex-allievi di D . Bosco. Indifra la gioia di tutti furono letti il telegramma delPapa, benedicente l'Oratorio e il festeggiato, cuiun Rescritto Pontificio concedeva la facoltà di impar-tire la Benedizione Apostolica dopo la Messa d'Oro .Seguirono messaggi augurali del Rettor Maggioredell'Arcivescovo di Messina, del suo Ausiliare e dialtre personalità .

Era presente alla festa Miss Mabel Hill, che puòconsiderarsi la fondatrice dell'Oratorio Salesianodi Taormina . Essa, che da molti anni vi sog-giorna periodicamente, preoccupata del bene mo-rale e religioso della gioventù, pur non professandola Religione Cattolica, riuscì ad ottenere la fonda-zione della provvida Opera salesiana rivolgendosia Pio X di s. m. da cui si recò in persona. Durantequeste celebrazioni Miss Hill, festeggiata da tutti,esprimeva la sua gran gioia per il bene procuratodall'Oratorio in mezzo alla gioventù . Dopo il trat-tenimento si svolse una devota processione eucari-stica per le vie della città vagamente pavesate e illu-minate, cui seguì il canto del Te Deum e la benedi-zione .

Nel giorno seguente si celebrò la festa di MariaAusiliatrice con la Messa d'Oro del direttore il quale,circondato da parenti, autorità cittadine, benefat-tori, amici e giovani, dopo avere amministrato laSS. Eucaristia ad un grandissimo numero, impartìl'Apostolica Benedizione, conforme al RescrittoPontificio.

Seguì la Messa solenne in musica con orchestra,celebrata da Mons . Carciotto, Vicario Generaledi Catania. Disse il panegirico Don Di Fran-cesco .

Nel pomeriggio per le vie della città, in un verotrionfo di fede, di canti, e di fiori, processione collastatua di M . Ausiliatrice, chiusa dalla solenne bene-dizione eucaristica impartita all'aperto alla fittafolla assiepata nella piazza IX Aprile .

La indimenticabile giornata ebbe termine conun applaudito concerto musicale e con fuochi ar-tificiali, che resero animatissima la piazza, inon-data di luce dal prospetto e dal campanile dellachiesa.

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PERU' - Lima . - Il Presidente della Re-pubblica inaugura le Scuole Professio-nali Salesiane .Il 31 maggio u . s . la capitale del Perù comme-

morò degnamente il cinquantesimo anniversariodella morte di San Giovanni Bosco coll'inaugu-

razione del superbo edi-f izio sorto su disegno del-

l'ingegnere salesiano DonFiorenzo Martinez perospitare i nuovi laborato-ri di falegnameria e mec-canica, coi rispettivi dor-mitori destinati agli alunniartigiani . Presiedette la ce-rimonia, fungendo ancheda padrino, lo stesso Pre-sidente della RepubblicaGenerale Benavides, efece da madrina la nobilis-sima sua signora FrancescaBenavides di Benavides,accolti a festa dall'Ispet-tore, , dal direttore, daiprofessori e dai mille gio-vani alunni al suono dellabanda fra scroscianti ap-plausi . Fecero corona alPresidente il Nunzio Apo-stolico S . E . Mons . Cento ;l'arcivescovo di Lima, S.E. Mons . Farfàn;il Pre-

sidente del Consiglio dei Ministri e Ministro del-l'Educazione Pubblica, Gen. Montagne ; i Ministri :di Giustizia e Culto Dott. Arias Schreiber ; delLavoro e Previsione Sociale, Dott . Almenara ; delProgresso, ing . Boza ; del Governo, Gen . Rodriguez ;della Guerra, gen. Hursado ; della Marina e dell'A-viazione, comandante Saldios . Assistevano inoltre

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il Ministro d'Italia, Grand'Uff. Iginio Ugo Faralli,colla gentile sua Signora e membri delle « Missioniitaliane » di polizia e aviazione ; il Sindaco dellacittà di Lima, di Magdalena del Mar e di Callao ;S. E. Mons . Hermosa, vescovo diocesano delCuzco ; S. E. Mons. Vargas ; S. E. il Presidentedella Corte Superiore di Giustizia, alti funzio-nari pubblici, civili e militari ; rappresentatati delclero secolare e religioso e molti nostri insigni Coo-peratori .

Cantato l'inno alla bandiera, prese la parola l'Ispet-tore salesiano che fece una rapida sintesi dell'operadi Don Bosco nel Perù, ringraziando a nome dellaFamiglia salesiana l'Ecc .mo Presidente e Signora,e tutte le autorità convenute a dare ancora una voltaprova di simpatia e di affetto all'opera di S . Gio-vanni Bosco .

Al discorso dell'Ispettore rispose il Presidentedella Repubblica, dicendosi lieto di potere inau-gurare personalmente i nuovi laboratori destinatiad educare ed istruire i giovani operai della suapatria.

« L'Opera salesiana nel Perù, aggiunse, è senzadubbio una delle più benefiche e salutari in favoredel paese: col lavoro e lo spirito di sacrificio degliinsigni educatori salesiani da quasi cinquant'annisi formano negli istituti di Don Bosco coscienzeutili alla nazione, poichè i Salesiani pensano soloa formare giovani credenti in Dio e amanti dellapatria, basi essenziali per la grandezza delle na-zioni ».

Fece quindi i migliori voti per l'estensione del-l'Opera di Don Bosco nel Paese, assicurando chenon sarebbe mancato l'appoggio del suo Go-verno.

Cantato l'inno nazionale, S. E. Mons. PietroPasquale Farfàn, arcivescovo di Lima, benedissei nuovi locali che tutti i presenti passarono con evi-dente compiacenza a visitare .

L'Eccellentissimo Presidente si fermò in Collegioquasi due ore e la solenne cerimonia fu trasmessaper radio a tutta la Repubblica .

VENEZUELA - Caracas . - Una bella ini-ziativa .

Una bella iniziativa che è ormai tradizionale èquella della celebrazione della Pasqua degli Italianinel nostro Santuario di Maria Ausiliatrice in Ca-racas .

Quest'anno fu scelto il giorno stesso della festadella Madonna, 24 maggio, e celebrò il Nunzio Apo-stolico S . E. Monsignor Luigi Centoz il quale di-stribuì la Comunione pasquale alla gran massa degliItaliani residenti nella capitale .

In posto riservato, primo fra tutti si trovava S .E. il R°. Ministro d'Italia Duca Filippo Caffarelliche tanto s'interessò per l'ottimo risultato di questaprovvida iniziativa, gloria ed onore della nostraColonia . La Comunione fu preparata da un triduopredicato dall'Auditore della Nunziatura Mons .Giacomo Morelli e dal nostro D . Casazza .

Omaggi a S. Giovanni Bosco. .

Brindisi. - Le feste per il cinquantenario dellamorte di S. Gio. Bosco sono riuscite solennissime,

Predicò il triduo il Direttore dell'Istituto DonMusto .

Grandioso il pellegrinaggio di 2ooo ragazzi dellescuole elementari maschili e quello delle bambinedella città : 18oo.

Al mattino della festa, 3o bambini ricevettero laprima Comunione durante la Messa solenne.

Nel pomeriggio, pellegrinaggio ininterrotto di po-polo fino a tarda sera, alle funzioni di chiusura .

Rese più solenne la festa S . Ecc. Mons. Fer-rando, Vescovo di Shillong, con due Ispettori Sale-siani ed altri Missionari, diretti a Torino per i fe-steggiamenti del Santo .

Cisternino . - Il 29 maggio, dopo un novenarioin onore di Maria Ausiliatrice, nella chiesa Matrice,un solenne triduo predicato dal direttore D . Di Sil-vestro preparò la popolazione alla celebrazione delcinquantenario del glorioso transito del nostro santoFondatore. Il mattino della festa, alla Messa solennetenne il panegirico il Vescovo diocesano S . E. Mons .Melomo mettendo in rilievo l'altissima spiritualitàdi D. Bosco .

Nel pomeriggio, devota, solenne processione collastatua del Santo accompagnata da una folla stermi-nata con tutte le autorità ecclesiastiche, civili epolitiche, dalla chiesa all'Istituto . Benedizione euca-ristica nell'ampio cortile rigurgitante di folla .

Milano ha voluto dedicare un'intera settimanaai festeggiamenti per il 50° anniversario della mortedi S. G. Bosco.

Il ciclo fu aperto, la domenica 24 aprile, da un'im-ponente adunata di ex-allievi, che, dinanzi alnuovo altare del grande Padre Don Bosco rinno-varono propositi di bontà .

Il giorno seguente nel salone dell'Istituto di-nanzi alle autorità e ad un scelto pubblico, l'illustreSenatore S . E . Stefano Cavazzoni in magnifica sin-tesi fece rivivere la poliedrica figura del grandeEducatore e l'opera sgorgata dal suo cuore di apo-stolo.

Riuscitissimo l'omaggio dei Sacerdoti milanesiadunati per l'annuale convegno sotto la presidenzadel Rev.mo signor Don Seriè del Capitolo Supe-riore, rappresentante il Rettor Maggiore, coll'in-tervento di S. Em. il Cardinale Arcivescovo, mer-coledì 27 .

La discussione principale converse su questopunto di grande interesse pei devoti del Santo : comeeffettuare il desiderio dell'Eminentissimo Card. Ar-civescovo che il soggiorno di Don Bosco a Milanosia ricordato ai posteri da una lapide da collocarsiin Arcivescovado .

L'indomani s'iniziò il triduo solenne in S . Ago-stino, con larghissima partecipazione di popolo.Predicò Don Vincenzo Chinellato . Venerdì, alle17,30, un numeroso corteo di automobili colle per-sonalità più cospicue della Parrocchia ed amici del-

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l'Opera salesiana raggiunse l'Arcivescovado peraccompagnare Sua Eminenza che recava le Reliquiedestinate al nuovo altare alla Prepositurale .

Una folla immensa assiepava il vasto tempio e leadiacenze .

Accolto dagli evviva e dal suono della banda, ilCard. Schuster depose le Ss . Reliquie e diede sen-z'altro principio al rito preparatorio della consa-crazione, che si doveva compiere il mattino seguente ;quindi salì sul pergamo e tenne un magnifico di-scorso sul Santo .

A cerimonia finita venne distribuita a tutti i par-tecipanti al corteo automobilistico una targhettadi S. G. Bosco.

Alle 5 del sabato, seguito col più vivo interessedalla folla imponente che si era fatto un dovered'intervenire nonostante l'ora mattutina, Sua Emi-nenza consacrò il nuovo altare ed al Vangelo tennel'Omelia .

Una Comunione generale coronò la commoventecerimonia.

Alla festa intervenne il Prefetto Generale DonBerruti, in rappresentanza del Rettor Maggiore .Celebrò la Messa della Comunione generale . Tuttoil giorno fu un affluire di devoti da ogni parte dellacittà.

Alle 10,30 tenne solenne Pontificale Mons. M .Cavezzali, Pro-Vicario della Diocesi di Milano .

Nel pomeriggio, dopo i vespri e il panegirico,processione colla Reliquia e statua del Santo perle vie della Parrocchia ornate a festa .

Impartita da Mons . Cavezzali la trina benedizioneeucaristica nell'interno e all'esterno della chiesa,la cerimonia religiosa si chiuse col bacio della Re-liquia .

Quargnento. - Il 17 luglio u . s. Quargnento(Alessandria) ha dedicato a S . Giovanni Bosco unadelle vie principali del paese inaugurando ancheun'artistica lapide per ricordare - diceva il mani-festo largamente diffuso - attraverso a tutti itempi la fortuna avuta nell'anno 1878 della visitadel Santo Don Bosco, colà recatosi per trattare dellafondazione dell'Asilo Infantile, affidato poi nel1879 alle Figlie di Maria Ausiliatrice .Tutta la popolazione del paese e delle cascine

anche più lontane, con a capo le autorità religiose,

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civili e politiche con bandiere e gagliardetti, accorsealla solenne cerimonia dimostrando quanto fervanoancora l'amore e la devozione verso il nostro Santo.

Parlarono con vibrante entusiasmo gli ex-allieviCan. Giuseppe Poggio, arciprete, il dottor GiovanniCapra, medico condotto, il Podestà Giuseppe De-Vito, il Commissario del Fascio, Avv . Capella,D. Carlo Braga, Ispettore Salesiano in Cina, e DonErmenegildo Carrà, Ispettore salesiano in Porto-gallo, ideatore del devoto omaggio .

Torre Annunziata . - Torre Annunziata ha ce-lebrato il 50° della morte di S. Gio. Bosco inaugu-rando nel cortile dell'Istituto salesiano un artisticomonumento al Santo, opera dello scultore prof .Arrighini, eretto col contributo dei torresi residentiin città o sparsi nelle lontane contrade di America,degli Italiani residenti in A . O., Enti, Associazionie privati di tutta Italia e dell'estero . Un vero ple-biscito di devozione al gran Santo italiano .

La giornata memoranda raccolse nell'istitutotutta la massa del popolo, con autorità e gerarchie .Alla Messa bassa pontificale celebrata da S . E.Mons. Celli nella cappella interna, seguì la Messasolenne con panegirico del nostro D . Ruggero Pilla .La cerimonia inaugurale fu presieduta dallo

stesso Em.mo Cardinale Arcivescovo di NapoliAlessio Ascalesi, presenti gli Eccellentissimi Mons .Anastasio Rossi, Patriarca di Costantinopoli, Prelatodi Pompei, Mons. Pasquale Ragosta, Mons . DeAngelis Vescovo di Nocera dei Pagani, Mons .Emanuel di Castellamare di Stabia, e Mons . Ca-merlengo di Nola, tutte le autorità, gerarchie, or-ganizzazioni di A . C. ed una folla di popolo .

S. Em. il Cardinale Ascalesi è stato accolto alsuono dell'Inno Pontificio e della Marcia Reale ; poila « schola contorum » intonò un bel canto trionfale .

Scoperto il bellissimo monumento, tra applausivivissimi e un interminabile grido di viva D . Bosco,l'Eminentissimo impartì la benedizione alla statua edil Segretario politico pronunziò un elevato discorso .

Ripetuto l'inno a Don Bosco, il Cardinale lasciòl'Istituto accompagnato dagli Ecc.mi Vescovi finoalla piazza dove il popolo improvvisò all'Em .moPorporato e agli illustri Presuli una grandiosa di-mostrazione . Sua Eminenza ringraziò colla sua be-nedizione, mentre squillavano le campane e s'ac-cendevano fuochi di gioia .

Velletri . - Nella bella parrocchia di San Mar-tino la solenne commemorazione del 5o° anniver-sario della morte di S . G. Bosco promossa dal parrocoP. Italo Laracca, C . R . S ., si svolse il 10 luglio u . s .nella sala parrocchiale « S. Girolamo Emiliani »,costruita appena un anno fa, e fu presieduta da S .E. Mons . Salvatore Rotolo, vescovo Ausiliare dellaDiocesi. Tenne il discorso ufficiale il cav . GiovanniPassamonti illustrando la brillante conferenza conbellissime proiezioni, e ricordando il passaggio delSanto a Velletri nel 1881 quando celebrò la Messanell'Istituto delle Maestre Pie Venerini.

Chiuse S . E. Mons. Rotolo, ringraziando il Par-roco e l'Oratore ed esortando gli intervenuti a col-tivare con fervore la divozione al Santo .

Convegni di Decurioni Salesiani .

Altri riusciti convegni di Decurioni Salesiani sisono tenuti il 27 aprile, a Milano, nell'Istituto S . Am-brogio ; il 29 aprile, a Bologna, nell'Istituto Madonnadi S. Luca ; il 5 maggio, a Livorno, nell'IstitutoSalesiano di Porta Colline ; il 5 luglio a Cuneo ; il6 luglio ad Asti. Diamo un rapido cenno .

Il convegno di Milano, onorato dall'interventodell'Em.mo Cardinale Arcivescovo Schuster, portòla partecipazione del Clero alle solenni feste mila-nesi in onore di S . G. Bosco.

Al mattino ebbe luogo, in un salone dell'IstitutoS. Ambrogio, un'adunanza di carattere pratico efamiliare . Fu presieduta dal rev .mo don GiorgioSeriè, in rappresentanza del Rettor Maggiore, eregolata da don Fasulo. Dopo un cordiale salutorivolto agli ospiti dal direttore salesiano, don Pa-squale Rivolta, Mons . Galimberti parlò di donBosco presentandolo come grande conquistatore dianime, santo universale, modello di ogni sacerdote .

Accolto dalla banda musicale e dagli applausi deiconvenuti e dei collegiali, alle ore 14, giunse al-l'Istituto l'Em .mo Cardinale Arcivescovo il quale,recatosi nella chiesa di S . Agostino, dalla nuovacappella di S . G. Bosco, rivolse al Clero ispirateparole di lode al Santo provvidenziale e di esorta-zione ad imitarlo nelle virtù, particolarmente nel-l'attaccamento alla Chiesa e nello zelo per la sal-vezza delle anime .

Anche il Convegno di Bologna fu onorato edincoraggiato dalla presenza e dalla partecipazionepiù viva dall'Em.mo Cardinale Arcivescovo Na-salli Rocca. Rivolsero parole di omaggio e di rin-graziamento all'Em .mo Porporato e ai rev .di De-curioni il direttore dell'Istituto, don Giulio Paraz-zini, e don Fasulo a nome del Rettor Maggiore .

Furono efficaci ed applauditi relatori mons . dott .Emilio Faggioli che caldeggiò il culto di S . GiovanniBosco, particolarmente in rapporto alla forma-zione spirituale della gioventù, e S . E. Mons . Guiz-zardi, Vescovo Ausiliare, il quale presentò donBosco modello dei sacerdoti nell'amore agli umili,alla verità e alla Chiesa .

Seguì un'animata discussione cui parteciparono,con opportune proposte e calde raccomandazioni,il venerando Direttore Diocesano dei Cooperatori,mons. Luigi Pedrelli e S . Em. il Card . Nasalli Rocca .Al Convegno di Livorno intervennero decurioni

della Toscana Occidentale . S. E. Mons. Piccioniera rappresentato dal Vicario Generale mons. MarioMarcucci, Direttore Diocesano dei Cooperatori .

Inviarono cordiali adesioni l'Arcivescovo di Pisaed i Vescovi di Grosseto, di Massa Marittima edi Volterra .

A nome della casa diede il benvenuto agli ospitiil direttore, don Domenico Ferraris . Don Fasulopresentando il novello Ispettore don Angelo Gar-barino, rievocò la cara figura del compianto Ispet-tore don Giovanni Battista Antoniol .

Illustrarono i temi dell'ordine del giorno : Mons .Adolfo Braccini di Pisa, il prof . don Luigi Branca-

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lanci di Livorno e il parroco di Sasso Pisano, donLuigi Paoli .

Chiusero il riuscito convegno l'Ispettore Sale-siano e Mons . Marcucci che portò la benedizionedi S. E . il Vescovo di Livorno .Al convegno di Cuneo, onorato dalla presenza

del Vescovo, S . E. Mons. Giacomo Rosso, inter-vennero un centinaio di sacerdoti delle due diocesidi Cuneo e di Fossano .

Al Direttore del Convitto, prof. don DonatoCucchi che diede il benvenuto agli ospiti seguidon Fasulo che aperse e guidò la discussione .Relatori : don Francesco Renaudo, priore di Gaiola,can. Mario Bessone, priore della Cattedrale di Cuneo,can. Antonio Lamberti Direttore Diocesano dei Coo-peratori di Fossano .

Espressero sentimenti di soddisfazione e di rico-noscenza l'Ispettore Salesiano, prof . don RobertoFanara, e S . E. Mons. Rosso il quale rilevò il beneche i figli di Don Bosco vanno compiendo ed esten-dendo nella sua diocesi .

Numeroso, fervido e pratico riuscì anche il con-vegno di Asti, cui parteciparono un'ottantina disacerdoti con a capo il Vescovo, S. E. Mons. Um-berto Rossi .

Don Fasulo, regolatore del convegno, ricordò iparticolari vincoli di simpatia che legano alla fa-miglia salesiana l'Astigiano, terra di Don Bosco,di Mamma Margherita, del Card. Cagliero, diMons. Fagnano, del Ven. Domenico Savio, di Bar-tolomeo Garelli, e ne trasse auspici di riuscita .

Seguirono entusiastiche, applaudite relazioni deldirettore diocesano, can . Felice Bianco, del can . Ga-briele Gamba e del can . Mario Scarabello .Mons. Vescovo, raccogliendo in bel mazzo pen-

sieri, suggerimenti, propositi, li confortò colla suacalda approvazione e paterna benedizione .

Nei convegni fu accolta con unanime entu-siasmo la proposta di indire grandi pellegrinaggidiocesani all'ampliata Basilica di Maria Ausiliatrice .

Degna di rilievo la deliberazione presa ad Astidi far servire il Convegno dei Decurioni, da tenersiogni anno, in luglio, come ritiro spirituale per ilClero .A nome dei convenuti furono inviati telegrammi

di affettuoso omaggio al Santo Padre e al Sig . DonRicaldone .

TESORO SPIRITUALEI Cooperatori che, confessati e comunicati, visitino una

chiesa o pubblica cappella (i Religiosi e le Religiose, laloro cappella privata) e quivi preghino secondo l'inten-zione del Sommo Pontefice, possono acquistare :

L'INDULGENZA PLENARIANEL MESE DI SETTEMBRE :

1) Il giorno 8: Natività di Maria SS.2) Il giorno 12 : SS. Nome di Maria .3) Il giorno 14 : Esaltazione della Santa Croce .4) Il. giorno 15 : I sette dolori di Maria SS .5) Il giorno 29: Dedicazione di S . Michele Arcangelo .

Lettera di D. Giulivo ai giovani.

Carissimi,Bartali ha vinto anche il giro di Francia! Ho se-

guito con voi, con crescente entusiasmo, le trionfaliaffermazioni del «dominatore del giro » , battendo lemani ai suoi ardimenti ed alle sue vittorie. Soprat-tutto ammirando lo spirito che lo ha costantementeanimato. Uno spirito di serenità, di calma, di padro-nanza assoluta di sè, di cameratismo senz'ombra diegoismo. Sulla Digne-Briançon egli si è rivelato ve-ramente « signore » più che campione della mon-tagna.

« Chi potrebbe dubitare - ha scritto Henri Desgrangeil padre del Tour - dopo la tappa vinta da Gino -che gli sportivi italiani hanno in lui molto probabil-mente il più grande corridore ciclista che sia mai esi-stito ? . . . Per tutta la mia vita, io avrò negli occhi lospettacolo di questo grande campione che, appena ametà del colle dell'Izoard, con più di dieci chilometridi una salita spaventosa, non dà segni di noia, si di-verte a guardare dietro di sè, quantunque sappia chenessuno lo minaccia più ; e, tutto ad un tratto, piantaun Vicini, che non è il primo venuto, soprattutto insalita, e fila verso la vittoria che gli sorride in altoa 2280 metri di altezza . A una svolta egli scorge ilfondo della valle che ha percorso e laggiù, proprio infondo, scorge come due piccole formiche che avanzanosulla strada . Egli non si inganna, e a questi due com-pagni che non possono vederlo invia lo stesso, col suobraccio teso, un amichevole buon giorno » .

Il Duce gli ha assegnato la medaglia d'argento alValore atletico. Il Cardinale Arcivescovo di Torinogli ha dato una bella reliquia di S . Giovanni Boscodicendogli: « Le do questa reliquia, perchè se DonBosco fosse qui sarebbe contento » .

Ne ho goduto per lo sport nazionale e per l'AzioneCattolica. Sicuro : anche per l'Azione Cattolica cuiBartali appartiene e cui fa onore . Poichè la sua vit-toria giunse proprio a tempo a dimostrare che lo spiritodell'Azione Cattolica non è spirito da frignoni e dapiagnoni; ma spirito eminentemente atletico che, lungidall'atrofizzare le energie umane, le potenzia tuttealla massima valorizzazione, formando i grandi, ipatrioti, gli eroi, i santi!

Oh, ringraziamo il Signore che ha provvisto atutto nella santa Chiesa. Non occorre davvero rin-negar nulla della religione cattolica - come sipretendeva in tempi omai lontani che voi, fortunati,non avete vissuto, dalla teppa degli anticlericali -non occorre rinnegare nulla della religione per essereall'altezza dei tempi, in tutti i campi, anche nellosport . La fede non infiacchisce i muscoli ; tempra anziil cuore alle più ardue conquiste, alle più gloriosevittorie. Confortatevi anche a questo esempio e conti-nuate a crescere pii, puri, forti e robusti, all'avan-guardia della giovinezza nel leale e generoso serviziodella Patria e della Chiesa . E siate sempre tutti cam-pioni . . . non senza valore.

Vostro aff.mo

Don GIULIVO .

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DALLE NOSTRE MISSIONIMATTO GROSSO (Brasile).

Un'altra bella pagina di apostolato .

Amatissimo Padre,Mi vedo costretto a ripeterle la relazione

dell'ultima spedizione tra gli Indi Chavantes, es-sendo andata smarrita la prima . Ma sarò breve .

I nostri, in numero di dieci, partirono daAraguayana il 13 luglio con due barche a mo-tore fuori bordo e viveri per quattro mesi .Discesero l'Araguaya, entrarono nel Rio dasMortes, e lo rimontarono, fermandosi allacascata « das Cruzes » il 26 settembre, dopoaver percorso 140 leghe (Km . 640). Nel tra-gitto si fermarono tre giorni al « barranco deiMartiri » dove caddero il 1° di novembre 1 934Don Sacilotti e Don Fuchs . La grande croceche aveva piantata sul luogo Don Colbacchiniera a terra. Non la rialzarono e deposero ac-canto diversi oggettucci, molto ambiti dagliIndi . Circa 27 leghe prima di giungere aS. Teresina, costrussero un «rancho» e pian-tarono attorno mandioca e banane .

S'incamminarono per il ritorno il 12 ottobre .Giunti al «rancho» suddetto, trovarono

un biglietto del capo di una spedizione scien-tifica, che li avvisava del loro passaggio, e delloro accampamento a poche leghe di distanza .Il nostro D. Chovelon mandò là con una

canoa il confratello D . Nunes che ritornò ilgiorno dopo con il capo Prof. Hermano Ri-beiro Da Silva .

Questi disse che con altri 29 animosi for-mavano la così detta « Bandeira Anhanguerra »composta in massima parte di esploratori,ingegneri, scienziati, scrittori, cinematogra-fisti, ecc. Si erano proposto di penetrare nellaancora sconosciuta « Serra Roncador » copertadi foreste vergini, residenza originaria degliIndi Chavantes . Chiedeva che i Salesiani siunissero a loro. Ma i nostri avevano già il loropiano, e solo consentirono che li accompa-gnasse un sacerdote, D. Nunes, per l'assi-stenza religiosa .

Dirò più sotto le peripezie della « BandeiraAnhanguerra » che, munita di radio trasmit-tente e ricevente, tenne in apprensione la cittàdi S. Paolo, donde proveniva, anzi il Brasileintero coi suoi radiodrammatici messaggi .Si sacrificò per tutti il capo : l'eroico Her-mano Ribeiro da Silva, un veterano del

« sertão », scrittore forbitissimo, tempra ada-mantina di brasiliano paolista .

I nostri ripresero la loro navigazione, di-scendendo il Rio das Mortes . Giunti al « bar-ranco dei Martiri » ebbero una prima sor-presa: i doni che avevano lasciato presso lacroce abbattuta, non c'erano più, e al loroposto ne trovarono altri di indiscutibile fat-tura indiana . Scambio di doni ; segno di pace,dunque, non di guerra. I nostri sbarcaronoe si accamparono sulla riva . Ed ecco sbucareed apparire gridando ed agitando gli archi -ma lontani un 200 metri - un gruppo diIndi: forse gli stessi dell'anno scorso . Nè essi,nè noi osammo avvicinarci . A cento metridue dei nostri collocarono dei doni e si riti-rarono facendo cenno agli Indi che erano perloro. Allora due si staccarono dai compagnie li ritirarono . D. Chovelon conosceva qual-che parola della lingua della tribù dei « Cha-rentes » che si fusero coi Chavantes . Chiesein cambio il dono di qualche freccia . Compre-sero e le portarono, depositandole nello stessopunto. Altre frecce giunsero il mattino dopo ;ma queste non richieste . Era un gruppo so-praggiunto, che vedendo quegli stranieri ac-campati e ignorando chi fossero, prima che icompagni avessero il tempo di intervenire,li salutarono con un nugolo di frecce . Unacolpì all'avambraccio D . Chovelon, trapas-sandoglielo . Per fortuna non era avvelenata .Guarì in 15 giorni .

I viveri erano al termine e urgeva ritornare,ad Araguaya, base di partenza, anche perchèerano incominciate le piogge . Inoltre eraprossimo il giorno in cui dovevano incon-trarsi colla « Bandeira Anhanguerra » a Coca-linho, sulla riva sinistra dell'Araguaya . Congrandi gesti di commiato e grida di arrive-derci un altr'anno (si dovevano interpretarecosì!) ripresero la marcia di ritorno .

Riassumo le peripezie della spedizione«Anhanguerra », riportando alla lettera i prin-cipali radiomessaggi:

19 ottobre : Provammo tutti grande piacereper esserci incontrati coi Padri Salesiani, checi portano il conforto della religione cattolica,tanto necessaria per chi viaggia per questiposti desolati . La prima messa fu celebratada P. Nunes, autentico brasiliano, su di unaltare improvvisato da rozze casse accatastatee ricoperte dei colori della nostra bandiera,regalata dai bambini delle scuole di S . Paolo . . .

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Sì, siamo soddisfatti e orgogliosi di accompa-gnarci ai valorosi Missionari di D . Bosco : èper noi la più autorevole conferma della bontàdella causa, per cui, come loro, esponiamo lavita (firmato HERMANO RIBEIRO DA SILVA) .

26 ottobre, ore 22 e 7 minuti . Alto della« Serra » divisoria. Radio bandeirante . Urgente .

Il gruppo dell'avanguardia localizzò sta-mane un « aldeia » di Chavantes dal fumo chesi vedeva lontano . Avanzammo alle ore 16con 2o uomini, più P . Nunes. Giungemmo a500 metri dall'« aldeia » e rimanemmo nascostinell'erba alta . Imbruniva. Decidemmo diavanzare all'alba . .. Dunque se la Provvidenzaci assiste avremo tra breve svelato il misteroche copre tuttora l'ultima sopravvivenza deiprimitivi abitanti del Brasile (firmato : HER-MANO RIBEIRO DA SILVA) .

27 ottobre : All'alba avanzammo . Fummovisti. Grida e fuga di donne e bambini . Magli uomini non fuggirono. Cominciarono afrecciarci . Accovacciati, nascosti dall'alto prov-videnziale « capim » (erba) sentivamo le freccepassare sopra di noi . Invece gli Indi combat-tevano in piedi, completamente scoperti, nudi,alcuni rossi di « urucun » . Tentammo ripetu-tamente di fare loro comprendere con segnie mostrando doni, che avevamo intenzionipacifiche. Sembrò che uno (forse il capo?)accennasse a entrare in accordi e diminuironole frecce. Ci fece cenno di avvicinarci ; mano i memori della sorte toccata ai due missio-nari salesiani Sacilotti e Fuchs, i primi verimartiri di questa omai annosa impresa di ci-viltà cristiana, accennammo che si avvicinasselui. La risposta fu un infierire di frecce, chepiovevano ora anche dai lati . Comprendemmoche volevano aggirarci e diedi ordine che sisparassero alcune bombe di fuoco . . . d'artifizio .L'effetto fu immediato . Le enormi, per quantoinnocue detonazioni, misero in fuga tutti,e restammo così padroni del campo . Erano1 9 enormi « ranchos » alti alcuni fino a 10metri. Li visitammo, filmando tutto . Aspor-tammo diversi oggetti, lasciandone altri incambio. Avremmo potuto ottenere con faci-lità maggiori informazioni sopra la loro lin-gua, usi e costumi: bastava fare uso delle armie ferire alcuni di loro, portandoli poi con noi ;ma abbiamo preferito non pregiudicare conatti violenti l'incontro coi buoni Missionari,che non può essere lontano . . . (firmato : HER-MANO RIBEIRO DA SILVA) .

(Senza data) : Cominciano le piogge, chefanno fuggire uomini e animali . Distiamo 10leghe dalla riva sinistra del Rio das Mortes .

Scarseggiano i viveri . Non è più possibile lacaccia. Bisogna giungere in fretta al fiume perpescare. Il terreno è tutto acquitrinoso . Nonsi può ritornare . Pensiamo allora di procedere,affrontando la Serra « Roncador » che segnail displuvio delle acque del Coluene con quelledel Rio das Mortes . Incontreremo prima gliIndi Bavairìs, già semi civilizzati. Ci riforni-ranno. Mandata una pattuglia in avanscoperta, èritornata dicendo essere impossibile aprirsi unvarco . . . (firmato : HERMANO RIBEIRO DA SILVA) .

Amato Padre, riassumo .In procinto di morire di fame, chiesero colla

radio alle autorità di S . Paolo di essere rifor-niti mediante aeroplani . Fu contrattato unpotente apparecchio della « V . A. S. P . » dilunga autonomia di volo ; ma proprio in queigiorni la radio della spedizione si incantòe non fu più possibile comunicare per 15giorni. Con inauditi stenti gli animosi rag-giunsero il Rio das Mortes . Ma avevano an-cora da affrontare 19 leghe a piedi, per giun-gere a Cocalinho sull'Araguaya, punto d'in-contro coi nostri. Vi giunsero in condizionipietosissime! Hermano, il capo, con dissen-teria e 40 di febbre . Gli ultimi tre giorni sierano nutriti di sola erba .D. Chovelon mise a loro disposizione le

ultime scatolette di carne in conserva, e diederiso e fagioli . Poi si separarono. La « Anhan-guerra » volle continuare fino a Leopoldina,per raggiungere di là la nuova capitale delGoyas, e in treno portarsi a S . Paolo ; i nostriproseguirono per acqua fino ad Araguayana,non senza aver insistito, ma invano, di pren-dere con sè il buon Hermano Ribeiro . L'eroicocapo non volle separarsi dai suoi uomini, ecosì morì in mezzo a loro, appena giunto aLeopoldina. Il nostro D . Nunes, ridotto auno scheletro e pieno di piaghe (le stesse cheavevano causato la morte al compianto con-fratello Pellegrino che fu compagno di DonSacilotti e Don Fuchs) fu salvato a tem-po, ricoverandolo in una clinica di Rio deJaneiro .

Amato Padre, finisco, senza una parola dicommento. Dalla pur succinta relazione fatta,appare evidente quanto sia aspra la lotta quiingaggiata contro lo spirito del male, che è ilnemico delle anime. Si va adagio, e con scarsirisultati . Ma non ci scoraggiamo. Fin che l'ub-bidienza ci lascia qui, staremo fermi al no-stro posto di combattimento. Le battaglieper il bene non si vincono in un giorno e nem-meno in un anno : dipendono dal Signore cheha a disposizione l'eternità. Ma noi continue-

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remo a fare il nostro dovere fino all'ultimoper Iddio, per D . Bosco, per la civiltà!

Ci benedica, preghi e faccia pregare per noitutti: ma specialmente per questo suo aff.mo

Cuyabà, 1° marzo 1938 .Sac . ERNESTO CARLETTI, Ispettore .

La "Croce del Sud" a D. Colbacchini .Mentre va in macchina il Bollettino ap-

prendiamo che il Governo Brasiliano ha con-fortato i nostri confratelli con un atto del piùalto riconoscimento ed apprezzamento del loroapostolato. Il Presidente della Repubblica hainfatti conferito in questi giorni il titolo diUfficiale dell'Ordine Nazionale della Croce delSud al nostro Don Colbacchini, premiandoin modo particolare lo studio da lui pubbli-cato sulla lingua e i costumi dei « BororoOrientali » . L'onorificenza, che è tra le più altedella Repubblica, raccolse il plauso di tutti,ed i giornali se ne fecero eco con larghi elogiall'opera personale di D . Colbacchini ed a quelladi tutti gli altri Salesiani, pionieri di civiltà cri-stiana nel Matto Grosso, con parole di cor-diali felicitazioni al nostro venerato RettorMaggiore sig . Don Ricaldone che ne guidagli ardimenti nel nome e collo spirito diS. Giovanni Bosco .

GIAPPONE

Echi della visita della Missione Italiana .

Amatissimo sig. Don Ricaldone,eccole delle notizie che riempiono di gioia

e che fanno sperare per le ripercussioni avuteora e che possono avere in seguito nei di-segni della Provvidenza .

Sullo scorcio del sec . XVI partiva dal Giap-pone un'ambasciata che aveva il compito di

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presentare al Santo Padre l'omaggio di sud-ditanza e di fede cattolica e di domandareMissionarii per l'evangelizzazione dei loropaesi . Era composta di principi cristiani giap-ponesi, dei giovani rampolli di queste nobilifamiglie, ed aveva a capo il nipote di quelOtomo Sorin che provò a Oita le primiziedell'ardore apostolico del Saverio. L'Italiaè ancora piena di ricordi del passaggio trion-fale di questa ambasciata, che culminò inRoma, e che ebbe per effetto la santificazionedi quei giovani e un nuovo impulso alle Mis-sioni Cattoliche in Giappone . Nel XVI annodell'era fascista, da Chi regge le sorti d'Italiafu voluta un'altra ambasciata, formata dauomini eminenti rappresentanti lo Stato cor-porativo italiano, guidati dal Marchese Pao-lucci de Calboli, uomo in cui vibra all'uni-sono forte amor di patria e di fede cattolica .Diretta al Governo Giapponese con fini di-versi dalla precedente, intese soprattutto ce-mentare più fortemente quell'alleanza chesi propone il nobile scopo della pace univer-sale, coll'abbattimento dei principi sovver-sivi dell'ordine familiare, sociale e religioso .Le grandiose manifestazioni che si fecero inogni parte d'Italia in onore dell'ambasciatagiapponese sono accuratamente registrate nellecronache dell'epoca . Noi abbiamo assistitoa parte di quelle che governo e popolo giap-ponese hanno colla loro proverbiale gentilezzae cordialità preparato alla Missione d'amiciziaitaliana: i giornali, le riviste, le film fotogra-fiche e cinematografiche non hanno lavoratomai tanto come in questi giorni ; ma è difficileregistrare in fuggevoli appunti quanto ab-biamo veduto e quanto abbiamo potuto sen-tire per diretta partecipazione . Non fu solola manifestazione ordinata dalle autorità (e ildisciplinato popolo giapponese vi si prestacompatto) ; ma, al di sopra e al di fuori del con-venzionalismo ufficiale, fu il cuore popolarea vibrare in forma nuova, con espansione in-solita all'estrinsecazione sentimentale giap-ponese: pareva che uno spirito nuovo perva-desse tutti i cuori, fusi in manifestazioni cheebbero del fantastico, del meraviglioso, nontanto pel numero degli intervenuti (come farea contarli?), ma per il movente, spontaneamanifestazione di simpatia, di amore versol'Italia. Anche pensandoci sù, è difficile tro-vare le ragioni di questo fatto . Sì, conta assaiper formare la risposta il carattere giapponese,la sua gentilezza e profonda cordialità, l'averel'Italia tante relazioni di somiglianza col Giap-pone, desunte dalla sua geografia, dalla suastoria (si potrebbe scrivere un bel volume

sulle benemerenze degli Italiani che hanno datempi antichi lavorato in Giappone, ed al-cuni nomi di Italiani anche ora sono fatti se-gno allo studio ed alla ammirazione dei giap-ponesi) somiglianza di fenomeni naturali (ter-remoti, vulcani . . .) di alimentazione, somi-glianza anche per certi lati del carattere no-stro con il loro (giovialità, forte sentimento,spirito di operosità in ciò che interessa) matutto questo non può spiegare la portata dellemodalità dell'avvenimento. Dunque? Il fa-scino dell'Italia, originato dalla sua storia,incentrata in Roma . E, con Roma, la cattoli-cità! E, con Roma, la lotta contro i principisovversivi distruttori della civiltà mondiale .Vi ha cooperato un fatto nuovo che l'Amba-sciata non venne per un fine particolare uti-litario (come sarebbe una Commissione scien-tifica o commerciale), ma per affermazionedi principii che non interessano solo lenazioni alleate, sibbene tutto il mondo. Ilbuon popolo giapponese lo capì e si mossecon un cuor solo intorno ai rappresentantid'Italia .

Piccoli spunti di cronaca che si riferisconoa noi :A Tokyo . Non poteva la Commissione non

visitare le nostre Opere a Tokyo, ed era unodei punti del programma elaborato dal go-verno imperiale, la visita alle opere cattolicheitaliane di Tokyo . Non furono dimenticatii buoni Padri Paolini di Alba, ed in modo spe-ciale la nostra scuola professionale di DonBosco, il Noviziato e Studentato filosofico eteologico, e l'Oratorio e la Opere sociali diMikawajima. Apoteosi vibrante di amore aDon Bosco, così bene interpretato dalle pa-role di S. E. l'Ambasciatore Paolucci .

In Missione . Il programma ufficiale contem-plava una visita ufficiale alla parte nord delKyushu, ed era naturale che da noi si insi-stesse per la visita alle nostre residenze mis-sionarie. In una giornata di relativo riposo, ilCapo della Commissione S . E. Paolucci, convero sacrificio, volle dare alla Missione cat-tolica ed alle opere dei Salesiani e delle Figliedi Maria Ausiliatrice questo attestato di stima,e la Commissione vi corrispose con vera tem-pra di attività fascista, pur stanchissimi dailunghi viaggi e ricevimenti . Inauguraronocosì, la sera del 20 aprile, il ricostrutto ospe-dale dei tubercolosi a Beppu, ed il mattinoseguente visitarono la nostra chiesa di Beppu,l'aspirandato, il noviziato, e l'opera dellaSanta Infanzia delle Figlie di Maria Ausilia-trice a Beppu ; la chiesa di San FrancescoSaverio e l'Asilo « Stella Mattutina» ad Oita,

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e, nel pomeriggio, la chiesa di San GiovanniBosco ed il colleggetto di Nakatsu, fatti segnoovunque alle acclamazioni delle folle e delleautorità nelle singole città e al passaggio inogni stazione, con applausi e canti, e offertedi fiori. Non è esagerato dire che non vi fu cit-tadino di Beppu, Oita e Nakatsu che nonabbia avuto l'occasione d'informarsi dellaMissione cattolica - località, lavoro - costi-tuendo così una provvidenziale propagandache non ha avuto certo riscontri in dodicianni di lavoro . Nella nostra povertà si è cer-cato di far del nostro meglio per accoglieregli ospiti illustri ; ma ci vennero incontro leautorità, le scuole. Del resto, più che l'appa-rato esterno, era il cuore entusiasta, riscaldatodai canti, dagli evviva, dalla spontanea estrin-secazione di quanto tutti sentivano . Seguitacon attenzione dai pagani la visita alla chiesa,la preghiera degli Italiani, i varii discorsi giap-ponesi e italiani, le traduzioni che se ne fa-cevano, i saggi di canti e danze . I nostri visi-tatori sostarono con cuore commosso davantiagli innocenti angioletti di Beppu, molti deiquali vagivano nelle candide culle, assistitidalle Figlie di Maria Ausiliatrice, trasformatein pazienti e sacrificate mamme. E special-mente ammirarono le magnifiche collezioni

antiche, interessanti il Cattolicismo della cittàdi Oita risalenti all'epoca del Saverio, che ilnostro Don Marega, per le grandi aderenzeche ha, aveva potuto riunire nella sala del-l'asilo, col concorso delle autorità, delle bon-zerie e di privati. Come a Nakatsu, visita-rono la nuova chiesa dedicata a Don Boscoe i nostri giovani aspiranti, restando tutti am-mirati e pienamente soddisfatti . Fu una gior-nata piena di sante emozioni che speriamofruttuose. Peccato che la Commissione nonabbia potuto spingersi sino alle residenze delsud, specie a Miyazaki, ove avrebbe potutorendersi conto dei massimi lavori della Pre-fettura e dove erano attesissimi da autoritàe popolo. In questi momenti di traballamentomondiale, una visita simile in «missione diamicizia» riveste per tutti un alto significatomorale e sociale . Oh, ascoltassero tutti lavoce di pace! Preghi per noi, amato Padre,e ci benedica affinchè sappiamo corrispon -dere ai disegni della Provvidenza . Aff.moin G. C .

Miyazaki, 31 maggio 1938 .

Mons. V. CIMATTI

Prefetto Apostolico .

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GRAZIEattribuite all'intercessione di

MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICEe di SAN GIOVANNI BOSCO

Raccomandiamo vivamente ai graziati, nei casi diguarigione, di specificare sempre bene la malattia ele circostanze più importanti, e di segnare chiaramentela propria firma .

Non si pubblicano integralmente le relazioni digrazie anonime o firmate colle semplici iniziali .

Una corona di grazie . - Con la più viva gioia, inoccasione del 40° anno di matrimonio, vogliamorendere pubbliche grazie ai due celesti protettoridella nostra famiglia, a Maria Ausiliatrice e a DonBosco, per le innumeri grazie che ci concessero .Sono grazie di ordine spirituale, come la chiamataalla vita religiosa salesiana di quattro nostri figliche ora lavorano con entusiasmo in Congregazione ;la pratica della vita cristiana in famiglia ; il santotimor di Dio che abbiamo potuto instillare in tuttii nostri figli .

Sono grazie di ordine materiale, come la buonasalute dei tredici nostri figli, gli aiuti continui permantenere una sì numerosa famiglia, specie intempi difficili come durante la guerra mondiale ; laprotezione continua dai pericoli, la collocazione ditutti i figli, ed il felice ritorno dalla Libia di unnostro figlio che vi si trovava in servizio militare .Con la più viva riconoscenza

Roma, 1° maggio 1938 .obbl.mi coniugi

SQUIZZATO PRIMO e PIERETTO DORALICE .

Scampa da una operazione. - Il 25 aprile 1937,fui avvisata telegraficamente che mia figlia di 27anni, dimorante in Pistoia, era stata colpita da unimprovviso malore che esigeva un urgente inter-vento chirurgico. Accorsi al suo capezzale in dolo-rosissima ansia, pregando, tutto il viaggio, S . Gio-vanni Bosco ad ottenerci la grazia della salvezza .Giunsi e trovai la mia povera figlia in condizioniveramente tristi . Il medico insisteva sulla necessitàed urgenza di un'operazione alla quale l'infermaricusava assolutamente di sottoporsi, nonostante lepreghiere di suo marito e di quanti le desideravanola guarigione e la vita . Pieni di compassione per iquattro figliuoletti che sarebbero rimasti orfani, eper l'infelice, chiedemmo il consiglio del Dott.Vannucci dell'ospedale di Pistoia . Questi confermòla gravità del male ed ordinò una cura . Ma il malecrebbe minaccioso. Contrariati e spaventati, ricor-remmo ad un terzo medico, il prof. Ferrone di Fi-renze . Nell'attesa che giungesse a Pistoia, io mirivolsi a S. Giovanni Bosco, dicendo : « Siete voiche dovete venire a guarire mia figlia, senza bisognodi nessuna operazione! Abbiate compassione deisuoi quattro figliuoli! . . . » . Il prof. Ferrone non

potè venire, ma inviò il suo operatore, il quale scon-sigliò pel momento l'operazione, ma non nascosela gravità del caso, la possibilità della peritonite, econseguentemente la catastrofe inevitabile . Nel-l'angoscia ricorsi di nuovo a Don Bosco, comin-ciando con i due nipotini più grandi e l'ammalatauna novena, e promettendo un'offerta e la pubbli-cazione della grazia. A tentare la nostra fiducia so-praggiunse una crisi che tolse anche i sensi allapovera inferma . Ma Don Bosco stava per esaudirci.Riavutasi, potè riposare tranquillamente. Al mattino,spontaneamente, si liberò di molto pus, che scemòil gonfiore persistente e la febbre scomparve . Inpochi giorni potè lasciare l'ospedale. Essendole peròrimasto un residuo che poteva dar di nuovo prin-cipio al male, fu consigliata a farsi operare. Maanche da questa operazione volle liberarla DonBosco. Infatti, pieni di fiducia di ottenere la graziacompleta, insistemmo con una novena, e propriooggi, ho ricevuto la notizia della perfetta guarigione .Mando quindi l'offerta promessa e prego pubblicarela grazia .

Mazzarino, 2-III-193 8 .LUCIA LUPO SCARITO .

Bronco polmonite doppia. - Colpita da broncopolmonite doppia, fui trasportata all'ospedale diBrescia per essere curata . A togliere ogni speranzaper la mia salute, sopravvenne un'emorragia inte-stinale. Ossigeno ed iniezioni mi tennero in vitaper un filo mentre tutti i medici dichiaravano chenon v'era più scampo. Ma un altro medico, nellecui mani mi ero messa fin dal primo momento dellamia malattia, mi doveva guarire : Don Bosco! In casa,tutti lo pregavano di affrettare il suo intervento, edio ne portavo al collo una reliquia. Egli mi ottennela grazia! Piena di riconoscenza faccio un'offertaper le Opere salesiane.

Lumezzane S. Sebastiano, 30-IV-1938 .BONOMI LUIGIA .

La salvezza. - Macchinista navale, mi trovavo,proprio nel mese di Maria SS., imbarcato sul piro-scafo Tavo del dipartimento marittimo di Trieste,in navigazione nei mari dell'Artico e precisamentein vicinanza dell'isola Orsi e dello Spitzemberg,quando ci sorprese un violento uragano accompa-gnato da tempesta di vento e di neve, che mise inserio pericolo la nostra nave e la nostra vita, conun'invasione d'acqua inarrestabile . In tanto fran-gente, io rivolsi il mio pensiero al Signore inter-ponendo l'intercessione di Maria Ausiliatrice e diS. Giovanni Bosco per ottenere la grazia di unoscampo. E la grazia venne provvidenziale . Dopodisperati tentativi, si riuscì infatti ad incrociaresegnalazioni con un altro piroscafo della stessaCompagnia ancorato in una rada dell'isola, e, se-guendo le sue indicazioni, raggiungere lo stessorifugio appena in tempo per salvarci . Con infinitariconoscenza rendo pubblica la grazia e, da anticocooperatore, mando la mia periodica offerta .

Fiumicello, 14-V-1938.

D. PLEVRICH .

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Ringraziano ancora della loro interces-sione Maria SS . Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco:

De Britto Broca (Guaratinguetà) per l'avvenuta siste-mazione di un negozio .

Aguiar Figueiredo Elizarda (Bello Orizonte) per lascomparsa di un malanno che la tormentava da ben 1oanni .

Souza Climaco D. Anna (Ponte Nova) per aver po-tuto riacquistare la vista . Invia l'offerta promessa .

Don Luigi, Giuseppe e Decimo Brumer, per la guari-gione della mamma, che, sorpresa a 93 anni da bronchitee da gastroenterite, era spedita dai medici e già si prepa-rava al gran passo . Il semplice contatto con una reliquiadi S . Giovanni Bosco l'avviò ad una rapida e completaguarigione che, data l'età, fu proprio un miracolo .Camusso Dott. Cav. A . (Torino) per grazia ricevuta .Bertelli Miriam (Verona) per l'ottimo esito degli esami

del figlio .Delponte Elisa (Cavergno) per grazia concessa a per-

sona cara .Radice G. (Torino) perchè riconosciuto innocente ed

assolto .Ferrari Ester (Bignasco) per grazia segnalata .Giorgis Anna (Peveragno) per l'ottima riuscita di una

difficile operazione chirurgica .E. F. (Trento) per l'ottenuta promozione.Cereda Pietro (Cernusco) per evitata morte in un con-

tatto elettrico ad alta tensione .N. N., (Rovato) per la ricuperata salute .Bettolacci Carla (Chiavari) per una segnalatissima

grazia ricevuta.Maria Caruselli (Canicattì) perchè, colpita di fortis-

sima nevrastenia che aveva richiesto due volte il ritiroal manicomio, ne guarì finalmente dopo fervorose no-vene a S . Giovanni Bosco .Famiglia Gallea (Torino) per grazie e speciale assi-

stenza ricevuta .Due persone per grazia ricevuta .A. B . (Torino) per la promozione della figlia .Poletti Rosa (Borgomanero) perchè, colpita da flebite,

guarì perfettamente .Garibaldi Ida (Genova) perchè il figlio trovò lavoro .Vian Prospera (Castellamonte) per la ricuperata sa-

lute del marito .Ciulla Quattrone Rina (Ravenna) perchè un suo bimbo,

di 9 mesi, colpito da convulsioni, guarì al contatto diun'immagine di S . Giovanni Bosco .

Galetto Giovanni (Pinerolo) per la guarigione del co-gnato Michele che era stato ridotto in fin di vita da un'ul-cera gastrica .Tommasi Anna (Vergemoli) per una segnalatissima

grazia ricevuta .E. D. (S . Didero) per due grazie ottenute .M. B . (Trino) per la ricuperata salute .Franco Greppi Antonia (Borgovercelli) per l'ottenuta

assistenza e pei conforti ricevuti in penose circostanzedella vita .

Quaglia Colomba (Genova-Cornigliano) per graziaricevuta: invoca continua protezione .

Amato Salvatore (Torino) per la guarigione del figlioUmberto che, ridotto in fin di vita da una bronco-pol-monite doppia, riacquistò la primiera sanità .

Tintucci Prof.ssa Adele (Troia) perchè, colpita da bron-chite influenzate con minaccia di polmonite, ne uscìperfettamente guarita.Da Col Romana (Perarolo) per una segnalatissima gra-

zia ottenuta al nipote.M. M. (Tronzano V.) pel felicissimo esito di un esame .Mauri Ida (Varedo) per grazia ricevuta, in attesa di

altra .Penassi Candida (Cavour) per molte grazie ricevute e

specialmente per la riconquistata pace del cuore .Barachetti Milesi Lucia (Villa d'Adda) per la ricupe-

rata salute invocando continua assistenza .Barbuzzi Antonio (Udine) perchè la figlia Gina, col-

pita da ipertosse, riacquistò perfetta salute .

Genduso Giuseppe ch. salesiano (Pedara) per esserestato liberato da prolungati e forti dolori all'addome .

Coniugi G. M. per grazia ricevuta .Saviotti Giuseppina (Torino) per due segnalatissime

grazie ricevute.Bonino Massimo (Vezza d'Alba) perchè la piccola

Silvia, colpita da morbillo complicato con altri malanni,riacquistò miracolosamente la primiera salute .

Bertoletti Giacomo di Francesco (Fonteno) perchè dopoaver dato al Cielo un angioletto, di 4 anni, potè, dopomesi di ansie e di affanni salvare da certa morte il caroFranceschino di 5 anni, che, colpito da polmonite e inseguito da febbri infettive, passati 12 giorni in istato ago-nico, potè rimettersi in salute e cominciare a conoscereed amare S . Gio . Bosco .

Rungaldier Elisa per ricuperata salute .Benassi Corvi Anna (Roma) perchè il figlio, che sem-

brava colpito da malattia contagiosa, si riebbe in brevedalla sua indisposizione.

Belotti Attilio (Calcinate) perchè, un anno fa, le suebambine riacquistarono perfetta salute, e pochi mesior sono, caduta inferma la sua consorte in breve temporiacquistò la sanità primiera .

Borgata Guerrino ch. Salesiano (Colle Salvetti) perchèla sua mamma potè, dopo lunghe e penose sofferenzefisiche e morali, riacquistare la pace del cuore e la salutefisica, con immenso conforto di tutta la famiglia .

Brignone R . (Finalmarina) perchè un suo bimbo, col-pito da focolai di polmonite con complicazione di menin-gite e spedito dai dottori curanti, potè risorgere a nuovavita godendo ora salute perfetta .

Seppi Trepin Giuseppina (Cles) per l'ottenuto miglio-ramento in salute di persona cara cui invoca completaguarigione .

Corradi Giovanelli Luisa (Lerici) perchè la figlia Piera,colpita da grave malore alla gamba sinistra, potè ottenerela guarigione applicando alla parte malata una reliquiadi Don Bosco e facendo una fervorosa novena .Famiglia Rosà (Vicenza) per l'ottenuta guarigione del

nipote Antonio, della nipotina Ersilde, di 2 anni, e dialtra nipote che, ridotti in fin di vita da una grave formadi tifo, furono conservati all'affetto della famiglia .Arabia Eufemia (Alessandria d'Egitto) perchè il figlio

Adolfo trovò lavoro .Gambetti Giuseppina (Lugo) perchè, colpita da bronco-

polmonite, ne risenti sollievo applicando la reliquia delnostro Santo sul petto ed, accrescendo la sua fiducia nel-l'intercessione del Santo, in sette giorni si sentì sfebbratae riacquistò rapidamente perfetta salute . Manda l'offertapromessa e invoca continua assistenza .

Girardi Antonio e Codogni Caterina (Limone) perchéil loro Valentino, che un incidente motociclistico avevaridotto in fin di vita, potè dopo 1o giorni riaversi dal le-targo, riprendere le sue facoltà mentali e iniziare la con-valescenza .

Colomba Tecla (Torino) per aver avuto la gioia di ve-dere risorgere a vita novella un nipotino di 4 anni che,colpito da polmonite, si disperava di salvarlo : il graziatova dicendo a tutti : « S. Gio . Bosco mi ha guarito » . Lasorella Marta, pure colpita da una fiera polmonite, allafine di una fervorosa novena fu dichiarata fuori pericolo .

Bottero Maria (Torino) per l'ottenuta guarigione diun nipote.

Perazzo Travasino Pasqualina (Castelnuovo Calcea)per l'ottenuta guarigione del nipote Franco che, colpitoda varie malattie, era stato spedito dai dottori curanti .

Monasterolo Comba Teresa (Torino) perchè la figliacolpita da appendicite guarì senza intervento chirurgico .

Thermignon Costantino Maria (Torino) per la santamorte del babbo chiamato al premio eterno proprio il31 gennaio 1938 .A. M. B . (Torino) per evitata doppia operazione che

avrebbe dovuto subire persona cara della quale attendecompleta guarigione. Chiede per sè la grazia d'essereliberata da un grave incubo .

Ricagno Troya Rosaria (Torino) per una segnalatis-sima grazia spirituale e per altre ottenute in occasionedella morte di persona cara .

Madala Vittoria (Villar S. Costanzo) per l'ottenutomiglioramento in salute dopo aver sofferto per due annicrisi terribili causate da bronchite asmatica .

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NECROLOGIOSalesiani defunti :ROSIN D. MARIO, sac. da Trieste † a Betge-

mal (Palestina) il 23-VI-1938 a 63 anni di età .Anche il nostro Orfanotrofio agricolo di Betgemal,

Palestina, ha dato la sua vittima agli sconvolgi-menti che funestano la patria di Gesù . Quella casa,isolata nei primi contrafforti dei monti della Giudeaera stata più volte visitata da qualcuno dei tanti chebattono ora la campagna . Il 17 giugno u . sc . cin-que banditi, nelle prime ore della notte, irrupperoa mano armata nella scuola, s'impadronirono deldirettore, il povero Don Rosin, e lo maltrattaronoper estorcergli cento sterline che egli non posse-deva. « Quella volta, scrisse, m'ero raccomandatol'anima a Dio » . E tutto questo sotto gli occhi deglialunni terrorizzati. Otto giorni dopo, cadeva vittimadi una quindicina di quei briganti, i quali lo assali-rono per via mentre ritornava dall'esercizio del mi-nistero religioso da un convento del patriarcatolatino distante un'oretta dalla scuola di Betgemal .I briganti lo gettarono a terra e lo massacrarono .Il povero confratello fu trovato l'indomani, 24giugno, in luogo appartato dalla strada con le bracciaincrociate sul petto e la corona stretta nel pugno,tanto stretta che i grani s'erano infossati nelle carni .Cadde vittima del dovere. A chi gli aveva consi-gliato di abbandonar la casa dopo la visita dei bri-ganti aveva risposto che il pastore non deve fuggirenel tempo del pericolo e che in questi tempi e in queiluoghi la casa non poteva rimanere senza diret-tore. Recandosi a confessare intuiva certo il peri-colo, ma si era anche detto che il sacerdote non deveprivare le anime dei sacramenti per risparmiarese stesso .

Il giornale arabo « Palestina » nel dar l'annunziodel misfatto terminava con queste frasi : « Quelsacerdote era noto per il suo spirito molteplice dibeneficenza, per le sue splendide virtù e la vastitàdell'istruzione . Quanto alla riprovazione di questoorrendo delitto e al cordoglio per la perdita dell'e-stinto non se ne dirà mai abbastanza, tanto sonovivi e sentiti in tutte le regioni della Palestina » .Alla sua volta il giornale israelita di Gerusalemmescrisse : « Egli era uomo cortese e paterno che nonaveva nemici e aveva consacrato se stesso intera-mente all'educazione cattolica del suo piccologregge » .D. Mario Rosin era in Palestina da circa 47 anni.

Era partito da Torino sedicenne nel dicembre 1891 .Passò gran parte degli anni in Betlemme e Betgemalcome direttore . Nel 1918 preso in aperta campagna,dai soldati turchi, mentre era in viaggio, partitoda Betlemme per cercar grano per i suoi orfani,fu internato a Konio e vi rimase un anno fra moltistenti e pericoli . Era religioso esemplare, austeroper se e benigno per gli altri ; uomo di grande pietàe fede. Fu la fede che lo sostenne nelle opere dicarità . A Betlemme anzichè diminuire aumentòil numero degli orfani durante le strettezze dellagrande guerra . E le strettezze non gl'impedirono

di tener aperto a Betgemal il dispensario quotidianogratuito per i malati della regione e di riedificareivi l'antico martirio costruito sulla tomba del pro-tomartire Santo Stefano . Fu ucciso nella vigiliadella festa di S . Giovanni di cui emulava il carat-tere retto, sincero, zelante della gloria di Dio. Ilsuo povero corpo pesto e sfigurato fu seppellitonella cripta del santuario ; e questo lo custodiscein attesa del giorno in cui splenda per sempre laluce e la giustizia di Cristo .

Possa il sacrifizio di quel santo implorar paceper quella travagliata terra di Gesù per la qualeconsumò la vita.STARACE D. RAFFAELE, sac. da Castellam-

maremare di Stabia (Napoli), † ivi il 23-XII-1937 a 82anni di età.

Canonico della Cattedrale si portò a Torino perconoscere S. Giovanni Bosco . Ne tornò infervoratoe fondò un Orfanotrofio che nel 1894 cedette aiSalesiani facendosi salesiano egli stesso . Direttoree parroco della nostra Casa di Gioia de' Marsi,vide la sua chiesa e la città ridotta a un cumulo dimacerie dal terremoto del 1915 che lo sorprese men-tre celebrava. N'uscì malconcio, ma vivo. Vendettetutti i beni ereditati dalla mamma per ricostruirela Chiesa, l'Asilo e l'Oratorio femminile. Chiuse isuoi giorni nella natia Castellammare rimpianto ebenedetto da tutti, lasciando luminosi esempi divirtù religiose, di fervore e di zelo straordinario .

BAJOCCHI D. EMILIO, sac. da Ceresolo diCoriano (Forlì),

ad Intra (Novara) il 21-VI-1938 a73 anni di età .

Di distinta famiglia romagnola, fu accolto daDon Bosco nella Società Salesiana e crebbe ad unospirito di fedeltà, di povertà, di laboriosità e di caritàaffettuosa che ne fecero una delle figure più caree più luminose. Accettò con fede l'apostolato deldolore nella lunga malattia che l'obbligò all'inazione,dopo aver esaurito le sue forze nel lavoro, offren-dosi sovente al Signore per ottener sollievo ai con-fratelli ed ai fedeli dei paesi perseguitati. Saggiodirettore di anime godeva larga stima del clero econfidenza da tutti .ROSSINI D. ANTONIO, sac. da S . Pellegri-

netto (Lucca), † a Lugano (Svizzera) il 6-VI-1938a 64 anni di età .

Eletto ingegno e cuore generoso, svolse un fe-condo apostolato in vari nostri Istituti ; ma so-prattutto nella cura delle anime della parrocchia diMaroggia (Svizzera), dando alla buona stampa pre-zioso contributo di ottime pubblicazioni .

LAZZARI D. ANNIBALE, sac. da Pieve Del-mona (Cremona), † a Lavrinhas (Brasile) il 7-II-1938a 63 anni di età .

Partì ancor chierico pel nord del Brasile, prodi-gandosi nei nostri Istituti che diresse per un de-cennio, con speciale predilezione per gli Oratorifestivi e lasciando preziosi esempi di virtù relisiose .MONTOYA ACILINO, coad. da Medellin

(Colombia), † a Ibague (Colombia) il 23-III-1938a 63 anni di età .

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CERRINA D. ANTONIO, sac. da Fubine (Ales-sandria),

a Valparaiso (Cile) il 3-V-1938 a 57 annidi età .BIDALON D. GIOVANNI, sac. da Dolores

(R. Argentina), † a Tucumàn (R. Argentina) il15-IV-1938 a 52 anni di età .TRONCZYK GIUSEPPE, coad. da Siemano-

wice (Polonia), † Skawa (Polonia) il 7-V-1938 a 61anni di età.POSADAS GIUSEPPE, coad. da Tejares (Spa-

gna), † a San José del Valle (Spagna) il 10-V-1938a 25 anni di età.ROKEBRAND ADRIANO, ch. da Blaricum

(Olanda), † a Kortrijk (Belgio) il 5-III-1938 a 23anni di età .

Cooperatori defunti :Mons. Can. ORONZO BELLO † a Lecce il

12 marzo u . s . a 53 anni di età . Direttore diocesanodei Cooperatori .

Perla del Clero per dottrina, virtù e zelo, si di-stinse nella direzione delle anime e nell'apostolatomultiforme del sacro ministero prodigandosi nellevarie mansioni coperte in Curia, nel SeminarioVescovile, nelle Confraternite, nelle Comunità re-ligiose, tra i Sacerdoti adoratori e nella Federazionedel Clero, nell'Unione Missionaria e nel CapitoloCattedrale .

La pietà e l'umiltà, la prudenza e la dolcezza, lacarità e l'attività s'armonizzavano nella sua missionedi fede, di sacrificio e di completa dedizione di sèper il bene di tutti. Zelò il culto di S . Gio . Boscoe le Opere salesiane con affettuosa sollecitudine .Mons. ZECCHIN Can . LUIGI, Arciprete Vicario

foraneo † a Malo il 2o aprile u . s . a 65 anni di età .Cuore grande di padre sensibile, caritatevole,

generosissimo, fecondità inesausta di iniziative be-nefiche ne fecero per XXV anni il pastore buono,vigile, infaticato, appassionato, della sua parrocchia .Fervente Cooperatore zelò il culto di Don Boscoe le Opere salesiane.

Mons. Proj. Cav. Uff . LORENZO CENDALI,Preposto della Cattedrale di Fiesole, il 3 maggiou . s . a 58 anni di età

Radiosa figura della diocesi fiesolana, nella mul-tiforme sfera della sua attività pastorale, educativa,informativa, portò sempre rettitudine d'animo, di-sinteresse e serenità di spirito, in un costante palpitodi giovanile entusiasmo . Cooperatore affezionato,diffuse largamente la divozione a S . Giovanni Bosco.

Dott. BIAGIO GIUFFRA † a S. Stefano d'Avetoil 24 aprile u, s .

Ex-allievo del nostro Collegio di Alassio, rag-giunse la professione di chimico-farmacista e, dopouna vita intessuta di dovere, di lavoro, di amor filiale,di beneficenza, sempre animato da alti sentimentireligiosi, civili e patriottici, chiuse la sua giornataterrena sopportando con virile forza d'animo econ cristiana serenità di spirito la dolorosa infermitàche lo trasse alla tomba.

LUIGI CRISCUOLI

a Paola il 18 febbraio1938 a 67 anni di età.

Padre di nove figli, tutti li educò alla scuola delsanto timore di Dio. Devotissimo della Madonna,lo era anche tanto di S . Giovanni Bosco . In puntodi morte, tenendo in mano una immaginetta delSanto, la baciava e ribaciava dicendo : S. GiovanniBosco, portami in Paradiso . . .VENERA FOTI

ad Arcireale (Catania) il 14luglio u. s.

Mamma del nostro D. Salvatore, raggiunse gli83 anni con una vita edificante di pietà e di lavoro,allietata da una tenera divozione a Maria Ausilia-trice ed a S . Giovanni Bosco

Altri Cooperatori defunti :Abrate Anna, Carmagnola (Torino) - Actis Grande

Giuseppe, Rodallo (Aosta) - Allara Maria, Torino - Ar-lunno Teresa, Ghemme (Novara) - Bandini Ch . Vito,Volterra (Pisa) - Bassignana D . Luigi, S. Salvatore Monf.(Aless .) - Beisser Paolina, Angera (Varese) - BeltramiAmelia, Mediglia (Svizzera-Ticino) - Bertagna Barto-lomeo, Retignano (Lucca) - Bianchi Pietro, S. DanieleDel Friuli (Udine) - Bich Carolina, Châtillon (Aosta) -Bisol Maria, Pordenone (Udine) - Boano Giacomo, Go-vone (Cuneo) - Boasso Francesco, Carmagnola (Torino)- Bonvicini Teresa, Marone (Brescia) - Brunello Anfo-nio, Pesaro - Cagnoni Margherita, Lodi (Milano) - CapraAntonietta, Luino (Varese) - Carrega Assunta, Novi Li-gure (Aless .) - Casaro Cristoforo, Palestre (Pavia) - Ca-stello Luigia, Torino - Ceschi Angelo, Stallavena(Ve-rona) - Chiappino Margherita, Casalborgone (Torino) -Cignitti Mons . Nazzareno, Subiaco (Roma) - CriscuoliLuigi, Paola (Cosenza) - Cunsolinio Luigi, Torri del Be-naco (Verona) - De Mattia Maria Maddalena, Pordenone(Udine) - Di Naro Gaetano fu Domenico, Canicatti(Agrigento) - Dovera Edoardo, Milano - Favretto Luigi,S. Ambrogio (Torino) - Franco Domenica, Agneto (Aless .)- Galli Oreste, Borgovercelli (Vercelli) - Giromini Giusep-pina Fornara, Vergano (Novara) - Lanzani FaccendeCarla, Milano - La Rosa Gaetana, Brooklyn N. Y. (U .S .A .)- Leva Cav. Santo, Langosco (Pavia) - Lipani Marco,Canicatti (Agrigento) - Manfrini Augusta, Cordenons(Udine) - Marcellino Marianna, Villastellone (Torino)- Marzoli Primo, Adro (Brescia) - Mauceri Maria, Giar-ratana (Ragusa) - Medri Giulio, Durazzano (Ravenna)- Messori De Volo Cont.ssa Marina, Modena - MondinoCaterina, Torino - Moretti Agostino, Padova - Mulas-sano Caterina, Torino - Pagliotti Clara, Rivarolo Can .(Torino) - Panigati Pietro, Trecate (Novara) - PansiniMaddalena, Molfetta (Bari) - Paoli Maria, Mezzolom-bardo (Trento) - Pastorelli Filippo, Casorate Sempione(Varese) - Pavan Sante, Postioma (Treviso) - PerrinoMons. Ferdinando, S. Marzano Sul Sarno (Salerno) -Piccione Eleonora, Sezzadio (Aless.) - Pisano Adolfo,Campo Ligure (Genova) - Poglio Luigi, CastelnuovoCalcea (Asti) - Polimenti Matteo, Contesse (Messina) -Raviola Luigia Casale, Torino - Ricaldone Pietro, Mira-bello Monf. (Aless .) - Rinaldi Maddalena, Cherasco (Cu-neo) - Rizzi Pietro, Colloredo di Prato (Udine) - Romano,D. Aniello, Carona di Ascea (Salerno) - Rota Maria,Roncola (Bergamo) - Salvetti Pietro, Buggerru (Cagliari) -Scandurra Orazio, Aci S. Lucia (Catania) - SchiavoGianni, Novi Ligure (Aless .) - Stellino D . Pietro, Alcamo(Trapani) - Tachini Emma, Monte (Aless .) - TanziAronne, Saronno (Varese) - Taormina Antonia Bo:ogna,Partanna (Trapani) - Taormina Ni netta, Castelvetrano(Trapani) - Tesio Margherita, Racconigi (Cuneo) - ToppiPietro, Asnago (Como) - Tornaghi Rosa, Nonza (Milano)- Tornotti Clara, Cameri (Novara) - Travasino Fran-cesco, Castelnuovo Calcea (Asti) - Valinotti Domenica,Carmagnola (Torino) - Varaldo Angelo, Canelli (Asti) -Verona Pasquale, Retignano (Lucca) - Zanelli Oriele,.Veppo (Spezia) - Zanetti Concettina, Trento - ZavanoneD. Pietro, Mirabello Monf. (Aless .) - Zurru Cav . Antonio,Sanluri (Cagliari) - Castegnaro Emilia, Padova .

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