· 2013. 3. 19. · Sezione finanziaria Allegato B clima acustico CCA C tutela quantitativa della...

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Provincia di Ravenna Piazza dei Caduti per la Libertà, 2 Provvedimento n. 890 Proponente: Tecnico Ambiente Classificazione: 09-12 2012/17 del 15/03/2013 Oggetto: D.LGS 152/06 E SMI, ART. 29-OCTIES - L.R. 21/04 - DGR 1113/11. DITTA CONSERVE ITALIA SOC. COOP. AGRICOLA, AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE PER L'IMPIANTO IPPC ESISTENTE DI LAVORAZIONE E TRASFORMAZIONE DI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI, SITO IN COMUNE DI COTIGNOLA, LOCALITÀ BARBIANO, VIA PESCHIERA N.24.RINNOVO CON MODIFICA NON SOSTANZIALE. SETTORE AMBIENTE E TERRITORIO LA DIRIGENTE Premesso che: - con provvedimento n. 365 del 14/06/2006 é stata rilasciata l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ai sensi dell'art. 10 della L.R. n. 21/04, per la prosecuzione dell’attività di cui al punto 6.4.b) - Allegato I del D.Lgs. n. 59/05 (“Trattamento e trasformazione di prodotti ortofrutticoli destinati alla fabbricazione di prodotti alimentari a partire da materie prime vegetali con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno”) nell’impianto esistente di lavorazione e trasformazione di pro- dotti ortofrutticoli della Ditta Conserve Italia soc. coop. agr. , avente sede legale in Comune di San Lazzaro di Savena (BO), via Paolo Poggi 11 ed im- pianto in Comune di Cotignola, località Barbiano, via Peschiera, n. 24-25; - con successivo provvedimento n. 81 del 05/03/2009 é stato rilasciato alla Ditta Conserve Italia soc. coop. il provvedimento di modifica non sostanzia- le dell'AIA n. 365 del 14/06/2006 con riferimento alla sostituzione della li- nea di confezionamento succhi in vetro formato 700/750 ml, con una nuova linea di confezionamento succhi in tetra-pak formato 200 ml; con l’incre- mento del consumo di vernici; VISTA la domanda di rinnovo con modifica dell'AIA n. 365 del 14/06/2006 e smi presentata dalla Ditta Conserve Italia soc. coop. in data 24/04/2012 e acquisita al protocollo di questa Provincia con PG 37860/2012; CONSIDERATO che dall'istruttoria svolta dal responsabile del procedimento individuato nell'atto sopracitato PG 37860/2012 emerge che: le norme che disciplinano la materia sono: - Legge Regionale n. 21 del 11 ottobre 2004 che attribuisce alle Province le funzioni amministrative in materia di rilascio di AIA, richiamato in partico- lare l’art. 11 “Rinnovo e riesame dell’autorizzazione integrata ambientale e modifica degli impianti”; - Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 recante “Norme in materia ambien- tale” e successive modifiche e integrazioni, richiamato in particolare il Tito- lo III-bis della parte seconda;

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  • Provincia di RavennaPiazza dei Caduti per la Libertà, 2

    Provvedimento n. 890Proponente: Tecnico AmbienteClassificazione: 09-12 2012/17

    del 15/03/2013

    Oggetto: D.LGS 152/06 E SMI, ART. 29-OCTIES - L.R. 21/04 - DGR 1113/11. DITTA CONSERVE ITALIA SOC. COOP. AGRICOLA, AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE PER L'IMPIANTO IPPC ESISTENTE DI LAVORAZIONE E TRASFORMAZIONE DI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI, SITO IN COMUNE DI COTIGNOLA, LOCALITÀ BARBIANO, VIA PESCHIERA N.24.RINNOVO CON MODIFICA NON SOSTANZIALE.

    SETTORE AMBIENTE E TERRITORIO

    LA DIRIGENTE

    Premesso che:

    - con provvedimento n. 365 del 14/06/2006 é stata rilasciata l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ai sensi dell'art. 10 della L.R. n. 21/04, per la prosecuzione dell’attività di cui al punto 6.4.b) - Allegato I del D.Lgs. n. 59/05 (“Trattamento e trasformazione di prodotti ortofrutticoli destinati alla fabbricazione di prodotti alimentari a partire da materie prime vegetali con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno”) nell’impianto esistente di lavorazione e trasformazione di pro-dotti ortofrutticoli della Ditta Conserve Italia soc. coop. agr., avente sede legale in Comune di San Lazzaro di Savena (BO), via Paolo Poggi 11 ed im-pianto in Comune di Cotignola, località Barbiano, via Peschiera, n. 24-25;

    - con successivo provvedimento n. 81 del 05/03/2009 é stato rilasciato alla Ditta Conserve Italia soc. coop. il provvedimento di modifica non sostanzia-le dell'AIA n. 365 del 14/06/2006 con riferimento alla sostituzione della li-nea di confezionamento succhi in vetro formato 700/750 ml, con una nuova linea di confezionamento succhi in tetra-pak formato 200 ml; con l’incre-mento del consumo di vernici;

    VISTA la domanda di rinnovo con modifica dell'AIA n. 365 del 14/06/2006 e smi presentata dalla Ditta Conserve Italia soc. coop. in data 24/04/2012 e acquisita al protocollo di questa Provincia con PG 37860/2012;

    CONSIDERATO che dall'istruttoria svolta dal responsabile del procedimento individuato nell'atto sopracitato PG 37860/2012 emerge che:

    le norme che disciplinano la materia sono:- Legge Regionale n. 21 del 11 ottobre 2004 che attribuisce alle Province le

    funzioni amministrative in materia di rilascio di AIA, richiamato in partico-lare l’art. 11 “Rinnovo e riesame dell’autorizzazione integrata ambientale e modifica degli impianti”;

    - Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 recante “Norme in materia ambien-tale” e successive modifiche e integrazioni, richiamato in particolare il Tito-lo III-bis della parte seconda;

  • - Decreto Ministeriale 24 aprile 2008 “Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie e ai controlli previsti dal decreto legi-slativo 18 febbraio 2005, n. 59, recante attuazione integrale della direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento” pubbli-cato in Gazzetta Ufficiale il 22 settembre 2008, in particolare l’art. 2, com-ma 3, l’allegato II “Determinazione della tariffa per le istruttorie connesse a rinnovo di autorizzazione integrata ambientale” e l'art. 2, comma 5, e l'alle-gato III "Determinazione della tariffa per le istruttorie in caso di modifiche non sostanziali, anche a seguito di riesame";

    - circolare regionale del 01/08/2008 PG/2008/187404 avente per oggetto “Prevenzione e riduzione dell’inquinamento (IPPC) – Indicazioni per la ge-stione delle Autorizzazioni Integrate Ambientali rilasciate ai sensi del D.Lgs 59/05 e della L.R. n. 21/04”, la quale fornisce gli strumenti per individuare le modifiche sostanziali e le modifiche non sostanziali delle AIA;

    - Deliberazione di Giunta Regionale n. 1913 del 17/11/2008 “Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC) – Recepimento del tariffario nazionale da applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal D.Lgs. n. 59/2005” recante integrazioni e adeguamenti ai sensi e per gli ef-fetti di cui all’art. 9 del DM 24 aprile 2008, come corretta ed integrata dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 155 del 16/02/2009, a sua volta corret-ta ed integrata dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 812 del 08/06/2009;

    - determinazione n. 1063 del 02/02/2011 della Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa della Regione Emilia Romagna, avente per oggetto "Attuazione della normativa IPPC - Indicazioni per i gestori degli impianti e le amministrazioni provinciali per l'invio del rapporto annuale dei dati dell'anno 2010 tramite i servizi del portale IPPC-AIA", la quale indivi-dua come strumento obbligatorio per l'invio dei report degli impianti IPPC, da effettuare entro il mese di aprile di ogni anno, il portale IPPC-AIA;

    - Deliberazione di Giunta Regionale n. 1113 del 27/07/2011 avente ad ogget-to: "Attuazione della normativa IPPC - indicazioni per i gestori degli im-pianti e le amministrazioni provinciali per i rinnovi delle Autorizzazioni In-tegrate Ambientali (AIA)";

    la Ditta Conserve Italia soc. coop. agricola ha presentato domanda di rinnovo dell'AIA con modifiche per l'impianto esistente individuato al punto 6.4.b) Allegato VIII del D.Lgs. n. 152/2006 e smi “Trattamento e trasformazione di prodotti ortofrutticoli destinati alla fabbricazione di prodotti alimentari a parti-re da materie prime vegetali con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno”, per l'impianto sito in Comune di Cotignola, località Barbiano;

    la modifica non sostanziale richiesta dalla Ditta é relativa alla installazione di un nuovo punto di emissione proveniente dall'attività di saldatura denominato E7;

    che a seguito della verifica di completezza sulla domanda di rinnovo dell'AIA, con nota PG 44320 del 18/05/2012 questa Provincia ha provveduto ad avviare il procedimento, ai sensi di quanto previsto dalla DGR 1113/2011 e ai sensi dell'art. 29-octies del DLgs n. 152/2006 e smi;

    con nota PG 46050 del 24/05/2012 é stata convocata la Conferenza dei Servizi come previsto dall'art. 29-quater del D.Lgs n. 152/2006 e smi e dalla L. 241/90 e smi, a seguito della quale è emersa la necessità di acquisire docu-mentazione integrativa (nota PG 56815 del 28/06/2012) e la stessa é stata pre-

  • sentata dalla ditta in data 19/07/2012 e acquisite agli atti di questa Provincia con PG 62946/2012;

    con successiva nota PG 72599/2012 del 12/09/2012 questa Provincia ha prov-veduto ad inoltrare la documentazione integrativa sopracitata agli enti interes-sati dalla Conferenza dei Servizi;

    con nota PG 54902/2012 del 26/06/2012 è stato acquisito il parere di HERA SPA in merito allo scarico di acque reflue industriali in rete fognaria pubblica, nel quale si confermano i limiti in deroga già indicati nella precedente AIA nonché la riduzione della portata volumetrica dello scarico dei reflui da 730.000 m3/anno a 600.000 m3/anno, su richiesta della Ditta stessa;

    si è ritenuto di confermare quanto indicato nel parere rilasciato dal Comune di Cotignola in data 24/05/2005 e acquisito al protocollo di questa Provincia con PG 51296/2005 in merito alla classificazione di industria insalubre di cui agli artt. 216 e 217 del R.D. n.1265/1934, come richiesto dall'art. 24-quater, com-ma 7) del DLgs n. 152/2006 e smi;

    con nota PG 21981 del 05/03/2013 è stata trasmessa al gestore la bozza dell'at-to di rinnovo dell'AIA;

    con nota PG 25960 del 14/03/2013 sono pervenute osservazioni da parte della Ditta Conserve Italia Soc. Coop. Agricola, sulla bozza di AIA; tali osservazio-ni sono state accolte.

    Si informa che ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 196/03 il titolare dei dati personali è la Provincia di Ravenna, con sede in Piazza dei Caduti, n. 2 e che il Responsabile del trattamento dei medesimi dati è la Dirigente del Settore Ambiente e Territorio .

    VISTO l’art. 107, comma 5, del Decreto Legislativo 18 Agosto 2000, n. 267;

    VISTO l'art. 4, comma 8, del regolamento di attribuzioni di competenze al Presidente della Provincia, alla Giunta Provinciale, ai Dirigenti e al Segretario Generale che stabilisce che:..."Ai dirigenti competono, in generale, nell'esercizio delle attribuzioni di competenza: il rilascio, la sospensione, la revoca, la riforma, le modifiche delle licenze, delle autorizzazioni e delle concessioni previste dalle leggi statali, regionali, dallo statuto e dai regolamenti";

    SU proposta del Responsabile del procedimento:

    DISPONE

    1. il rinnovo con modifica, ai sensi del Titolo III-bis della Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., alla Ditta Conserve Italia Soc. Coop. Agricola, aven-te sede legale in Comune di San Lazzaro di Savena (BO), via Paolo Poggi 11 ed impianto in Comune di Cotignola, località Barbiano, via Peschiera, n. 24-25, nella persona del gestore Sig. Bassi Francesco, dell' Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) n. 365 del 14/06/2006, come modificata dal provvedimento n. . 81 del 05/03/2009, per lo svolgimento dell'attività di cui al punto 6.4.b) Allegato VIII del D.Lgs. n. 152/2006 e smi “Trattamento e trasformazione di prodotti ortofrutticoli a partire da materie prime vegeta-li con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno”;

  • 2. di vincolare l'AIA con le relative condizioni e prescrizioni di cui agli allega-ti parte integrante del presente provvedimento, al rispetto delle seguenti con-dizioni e prescrizioni:

    - la gestione e la conduzione dell'impianto, compresi gli interventi di adeguamento/miglioramento richiesti per la prosecuzione delle atti-vità, devono essere attuati nel rispetto delle condizioni e delle pre-scrizioni indicate negli Allegati D, E ed F al presente atto;

    - la presente AIA è comunque soggetta a riesame qualora si verifichi una delle condizioni previste dall’art. 29-octies, comma 4) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e dall’art. 11, comma 2) della L.R. n. 21/2004;

    - ai sensi dell’art. 29-nonies, comma 4) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., nel caso in cui intervengano variazioni nella titolarità della gestione degli impianti, il vecchio e il nuovo gestore ne danno co-municazione, entro 30 giorni, alla Provincia di Ravenna nelle forme dell’autocertificazione;

    - fatto salvo quanto specificato al paragrafo D1) dell’Allegato D al presente provvedimento, in caso di modifica degli impianti il gesto-re comunica, alla Provincia di Ravenna, al Servizio Territoriale ARPA di Ravenna e all'Unione dei Comuni della Bassa Romagna (Comune di Cotignola) , le modifiche progettate. Tali modifiche sa-ranno valutate ai sensi dell’art. 11, comma 3) della L.R. n. 21/2004 e dell’art. 29-nonies del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.;

    3. di stabilire che, ai sensi dell'art. 29-octies, comma 2) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., la validità della presente AIA è fissata in anni 5 a partire dalla data di rilascio del presente provvedimento di rinnovo. A tal fine, almeno sei mesi prima della scadenza, il gestore deve presentare apposita domanda di rinnovo, corredata da una relazione contenente un aggiornamento delle informazioni di cui all'art. 29-ter, comma 1) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., in conformità a quanto previsto dalla DGR 1113 del 27/07/2011 avente ad oggetto: "Attuazione della normativa IPPC - indicazioni per i gestori degli impianti e le amministrazioni provinciali per i rinnovi delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA)"; fino alla pronuncia dell'autorità competente in merito al rinnovo, il gestore continua l'attività sulla base della precedente AIA;

    4. avverso il presente atto è possibile proporre ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale, entro sessanta giorni dalla comunicazione al gestore;

    5. il monitoraggio e il controllo delle condizioni dell’AIA sono esercitate dalla Provincia di Ravenna, ai sensi dell’art. 29-decies del D.Lgs. 152/06 e successive modifiche, avvalendosi del supporto tecnico, scientifico e analitico di ARPA, al fine di verificare la conformità del complesso impiantistico alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione; la Provincia, ove rilevi situazioni di non conformità alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione, procederà secondo quanto stabilito nell’atto stesso o nelle disposizioni previste dalla vigente normativa nazionale e regionale;

    6. di rendere noto infine che copia della presente Autorizzazione Integrata Ambientale è resa disponibile per la pubblica consultazione sul portale IPPC-AIA (http://ippc-aia.arpa.emr.it), sul sito internet della Provincia di Ravenna (www.provincia.ra.it), nonché presso la sede della Provincia di Ravenna, Settore Ambiente e Territorio, piazza Caduti per la Libertà n. 2,

  • Ravenna e si provvederà alla pubblicazione dell'annuncio di avvenuto rilascio sul Bollettino Ufficiale Regionale (BURER).

    7. DI DARE ATTO che il presente provvedimento diverrà esecutivo sin dal momento della sottoscrizione dello stesso da parte del dirigente del Settore proponente o chi ne fa le veci, ai sensi dell’art. 10, comma 1, del vigente regolamento provinciale di attribuzione di competenze.

    Sottoscritto dalla DIRIGENTE DEL SETTOREAMBIENTE E TERRITORIO

    MALOSSI ELETTRAcon firma digitale

  • Il presente provvedimento, non comportando impegni di spesa, è divenuto esecutivo dalla data di sottoscrizione dello stesso da parte del dirigente del settore/servizio ai sensi dell’articolo 10, comma 1, del vigente regolamento provinciale di attribuzione di competenze.

    AVVERTENZERICORSI GIURISDIZIONALI

    (articolo 14 del regolamento di attribuzione di competenze e funzioni a rilevanza esterna al presidente della provincia, alla giunta provinciale, ai dirigenti, al direttore generale e al segretario generale)

    Contro il provvedimento, gli interessati possono sempre proporre ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale competente entro i termini di legge, ai sensi del D.Lgs. 02.07.2010, n. 104, decorrenti dalla data di notificazione o di comunicazione o da quando l’interessato ne abbia avuto conoscenza ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni , ai sensi del D.P.R. 24.11.1971, n. 1199, decorrenti dalla data della notificazione o di comunicazione o da quando l'interessato ne abbia avuto piena conoscenza.

    Il sottoscritto ________________________ in qualità di _________________ del Settore Ambiente e Territorio della Provincia di Ravenna , ATTESTA, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 23, comma 2-bis, del D.Lgs 7 marzo 2005, n. 82, che la presente copia è conforme alla determinazione n. ________ del ___________, firmata digitalmente, ai sensi dell’art. 24 del citato decreto legislativo , dall'Arch. Elettra Malossi in qualità di Dirigente del settore AMBIENTE E TERRITORIO, comprensiva di n. ____ allegati, rispettivamente sub ___, ___, __ e ___ , che consta di n. ___ pagine complessive, documenti tutti conservati presso questa Provincia ai sensi di legge. Si rilascia per gli usi consentiti dalla legge.

    Ravenna, __/__/_____, TIMBRO Firma ___________________

  • Sezione informativa – Allegato A

    ALLEGATO A

    Sezione informativa

    A1) Informazioni sull’impianto

    Sede dello stabilimento: Comune di Cotignola, località Barbiano, via Peschiera, n. 24-25;

    La presente relazione è relativa al rinnovo con modifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale n. 365 del 14/06/2006 successivamente modificata con provvedimento n. 81 del 05/03/2009. L’attività della Ditta Conserve Italia Società Cooperativa Agricola, rientra nell’Allegato VIII del Decreto Legislativo n. 152/2006 e smi al punto 6.4b – “Trattamento e trasformazione di prodotti ortofrutticoli destinati alla fabbricazione di prodotti alimentari a partire da (...omissis...) materie prime vegetali con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 t/g (valore medio su base trimestrale)”. La capacità massima produttiva dello stabilimento Conserve Italia di Barbiano é pari a 483.994 ton/anno mentre la capacità produttiva, dai dati indicati dall'Azienda nella domanda di rinnovo dell'AIA é stata, per l'anno 2011, pari a 420.140 ton/anno e di 2.420 ton/giorno.

    Attività IPPC: l’azienda svolge l’attività di trasformazione frutta con particolare riguardo alla produzione di nettari, succhi e bevande a base di frutta e quindi soggetta alla disciplina relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento, in quanto ricompresa nella categoria di attività di cui al punto 6.4b dell’allegato VIII al D.Lgs 152/06 e successive modifiche “Trattamento e trasformazione di prodotti ortofrutticoli destinati alla fabbricazione di prodotti alimentari a partire da (...omissis...) materie prime vegetali con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 t/g (valore medio su base trimestrale)” La modifica richiesta dalla Ditta é relativa alla installazione di un nuovo punto di emissione che convoglia l'aspirazione da operazioni di saldatura. Altro oggetto di modifica non sostanziale é la installazione di una nuova linea asettica per vari formati (da 500 a 1000 ml) in sostituzione della linea vetro 750-1000 ml, smantellata nel 2008. La installazione della nuova linea non modifica la capacità produttiva dello stabilimento e funzionerà in alternativa alle altre linee esistenti. Non vengono aumentate le linee di alimentazione provenienti dal reparto ricette.

    A2) Autorizzazioni modificate e rinnovate con la presente AIA:

    Autorizzazione Integrata Ambientale n. 365 del 14/06/2006, come modificata dal provvedimento n. 81 del 05/03/2009;

  • Sezione finanziaria – Allegato B

    ALLEGATO B

    Sezione finanziaria

    B1) Calcolo tariffa istruttoria per rinnovo AIA, DM 24 aprile 2008, DGR 1913/08, DGR 155/09, DGR 812/09

    DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA ISTRUTTORIA PER RINNOVO AIA

    CD - Costo istruttorio per acquisizione e gestione della domanda di rinnovo, per rinnovo delle analisi delle procedure di gestione degli impianti e per la ridefinizione delle misure relative a condizioni diverse da quelle di normale esercizio di impianto

    CD € 1.000

    CARIA - Costo istruttorio del rinnovo per verifica del rispetto della disciplina in materia di inquinamento atmosferico, valutazione ed eventuale integrazione del piano di monitoraggio e controllo relativo alle emissioni in atmosfera, conduzione della quota parte delle analisi integrate riferibili alla componente "qualità dell'aria"

    Numero di fonti di emissioni in aria Numero di sostanze inquinanti tipicamente e significativamente emesse dall'attività 1 da 2 a 3 da 4 a 8 da 9 a 20 da 21 a 60 oltre 60

    Nessun inquinante € 100 da 1 a 4 inquinanti € 400

    € 625

    € 1.000

    € 1.500

    € 2.250

    € 6.000

    da 5 a 10 inquinanti € 750

    € 1.250

    € 2.000

    € 2.500

    € 3.500

    € 10.000

    da 11 a 17 inquinanti € 1.500

    € 3.750

    € 6.000

    € 8.250

    € 10.000

    € 16.500

    più di 17 inquinanti € 1.750

    € 4.000

    € 8.000

    € 15.000

    € 17.000

    € 24.500

    CARIA € 1.100

    CH2O - Costo istruttorio rinnovo di verifica del rispetto della disciplina in materia di inquinamento delle acque, valutazione ed eventuale integrazione del piano di monitoraggio e controllo relativo alle emissioni in acqua, conduzione della quota parte delle analisi integrate riferibili alla componente "qualità delle acque"

    Numero di scarichi Numero di sostanze inquinanti tipicamente e significativamente emesse dall'attività 1 da 2 a 3 da 4 a 8 oltre 8 Nessun inquinante € 25 € 50 € 200 da 1 a 4 inquinanti € 475 € 750 € 1.000 € 2.500 da 5 a 7 inquinanti € 875 € 1.400 € 2.100 € 4.000 da 8 a 12 inquinanti € 1.150 € 1.900 € 2.900 € 5.000 da 13 a 15 inquinanti € 1.750 € 3.750 € 7.500 € 14.500 più di 15 inquinanti € 2.250 € 5.000 € 10.000 € 15.000

    CH2O € 2.450

    CRP/RnP - Costo istruttorio rinnovo di verifica del rispetto della disciplina in materia di rifiuti e condizione della quota parte delle analisi integrate riferibili alla componente "rifiuti"

    Tonnellate/giorno oggetto di AIA Tasso di conferimento

    0 fino a 1 oltre 1 fino a 10 oltre 10 fino a 20

    oltre 20 fino a 50 oltre 50

    Rifiuti pericolosi € 0 € 250 € 500 € 1.100 € 1600 € 2.500 Rifiuti non pericolosi € 0 € 125 € 250 € 600 € 900 € 1.500

    Deposito temporaneo € 300

    CRP/RnP € 300

    C5 - Costi istruttori rinnovo per verifica del rispetto della ulteriore disciplina in materia ambientale, valutazione ed eventuale integrazione del piano di monitoraggio e controllo relativo ad altre componenti ambientali, conduzioni della quota parte delle analisi integrate riferibili alle ulteriori componenti ambientali

  • Sezione finanziaria – Allegato B

    clima acustico

    CCA

    tutela quantitativa della risorsa

    idrica CRI

    campi elettromagnetic

    i CEM

    odori COd

    sicurezza del

    territorio CST

    ripristino ambientale

    CRA

    Ulteriore componente ambientale da considerare

    € 875 € 1.750 € 1.400 € 350

    € 700 € 2.800

    C5 (CCA + CRI + CEM+ COd + CST + CRA) € 875

    CSGA - Riduzione del costo istruttorio per rinnovo per analisi delle procedure di gestione degli impianti e per la definizione delle misure relative a condizioni diverse da quelle di normale esercizio dell'impianto determinate dalla presenza di un sistema di gestione ambientale (certificazione ISO 14001, registrazione EMAS)

    CSGA € 0

    CDom - Riduzione del corso istruttorio per rinnovo per acquisizione e gestione della domanda determinate da particolari forme di presentazione della domanda

    Domanda Presentata Tipo impianto secondo le specifiche

    fornite dall'autorità competente con copia

    informatizzata

    Impianti non ricadenti nei numeri da 1) a 4) dell'allegato V del D.Lgs. 59/05 € 500 € 250

    Centrali termiche e altri impianti di combustione con potenza termica di almeno 300 MW alimentati a gas

    € 1.000 € 500

    Centrali termiche e altri impianti di combustione con potenza termica di almeno 300 MW non alimentati esclusivamente a gas

    € 1.000 € 500

    Impianti di cui ai numeri da 1), 3) o 4) dell'allegato V del D.Lgs. 59/05 € 1.000 € 500

    CDom € 750

    CALCOLO TARIFFA ISTRUTTORIA

    Ti - tariffa istruttoria relativa a rilascio di Autorizzazione Integrata Ambientale Ti = CD - CSGA - CDom + CARIA + CH2O + CRP/RnP + C5 =

    = € 1.000+1.100,00 +2250 +300 +875 - 750 = € 4.975,00

    La Ditta ha provveduto, in data 19/04/2012 al versamento di un importo pari a € 4.975,00.

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    ALLEGATO C

    C - Valutazione integrata ambientale

    C1) INQUADRAMENTO AMBIENTALE E TERRITORIALE E DESCRIZIONE DELL’ATTUALE ASSETTO IMPIANTISTICO

    L’attività di Conserve Italia Soc. coop. agricola oggetto del presente rinnovo con modifica dell'Autorizzazione Integrata Ambientale si sviluppa nella sede di via Peschiera 24 località Barbiano, in Comune di Cotignola (RA): si tratta di uno stabilimento che produce succhi di frutta a partire da frutta fresca, purea o concentrati di frutta, e altre bevande come ginger e bitter.

    C1.1) INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO E TERRITORIALE

    Gli strumenti di programmazione territoriale presi in considerazione ai fini della presente trattazione sono i seguenti: - PTCP Piano territoriale di coordinamento provinciale, approvato con delibera del Consiglio provinciale n.

    51 del 6 giugno 2005; - Piano Regolatore generale comunale (PRG) del Comune di Cotignola, in particolare variante al Piano

    regolatore adottata con DCC n. 3 del 20 gennaio 2005 e controdedotta con DCC n. 93 del 13/12/2005; - Variante specifica al PSC (Piano strutturale Comunale) approvata con DCC n. 27 del 27 aprile 2011 - RUE, Regolamento urbano edilizio (unione dei Comuni della Bassa Romagna), approvato con DCC n.

    28 del 27 aprile 2011; - Piano di Zonizzazione Acustica (PZA) approvato contestualmente al PSC; - Piano provinciale di tutela e risanamento della qualità dell’aria (PRQA), approvato con DCP n. 78 del

    27/07/2006; Si ritiene che tali strumenti abbiano una rilevanza diretta rispetto allo sviluppo e agli impatti dello stabilimento e sono quindi stati trattati a livello di dettaglio. Sono altresì stati considerati i seguenti strumenti di programmazione territoriale anche se non ritenuti di rilevanza specifica (sempre in considerazione delle emissioni e degli impatti ambientali dell’impianto): - Variante al PTCP in attuazione del Piano di Tutela Acque (DGR 40/2005), approvato con DCP n. 24 del

    22 marzo 2011; - Piano provinciale di gestione dei rifiuti urbani e speciali (PPGR) approvato con DCP n. 71 del 29 giugno

    2010.

    L'area in cui insiste lo stabilimento Conserve Italia rientra in un ambito specializzato per attività produttive esistenti. Per quanto riguarda lo stato di fatto del sistema naturale e ambientale, per l'area di studio e le zone circostanti, non si riscontrano emergenze naturalistiche e criticità di origine naturale. L’area in cui è ubicato lo stabilimento Conserve Italia di Barbiano è individuato all’interno del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) nell’ambito specializzato per attività produttive numero 9. La superficie dell’area è pari a 49,20 ha ed è raggiunta dai seguenti servizi:

    - acquedotto civile (utilizzato per i laboratori e gli uffici); - gas metano (utilizzato per le caldaie); - fognatura mista (ove vengono scaricati i reflui produttivi e gli scarichi dei servizi).

    Non si evidenzia la presenza di vincoli ambientali, idrogeologici, demaniali, paesaggistici o comunque presenti nel PTCP che possano essere influenti sull’attività della ditta Conserve Italia soc. coop. agricola.

    Dall'analisi del PSC risulta inoltre che l'area di studio non presenta particolari criticità, si riscontra solo la presenza di una fascia di rispetto alla linea di MT 15 kV e ai metanodotti, fasce di rispetto che non creano criticità in quanto presenti sui confini di stabilimento dove non sono presenti nè edifici nè postazioni di lavoro. Lo stabilimento si trova ai margini di un’area di potenziale allagamento individuata nel Piano Stralcio per il rischio idrogeologico, per il bacino del torrente Senio; il confine della proprietà a nord è costituito dal corso del Canale Emiliano Romagnolo (CER), dal quale possono essere prelevate le acque necessarie per l’anello antincendio dell’impianto. La produzione di rifiuti (urbani e speciali pericolosi) avviene in linea con gli indirizzi che spingono ad un maggior recupero/riutilizzo dei rifiuti prodotti, tanto che la Ditta è dotata di procedure per la raccolta e la gestione dei rifiuti e di controllo dell’andamento della produzione del rifiuto CER 020304 (scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione derivanti dalla preparazione e dal trattamento di frutta, verdura, cereali ecc…), che costituisce il rifiuto più significativo per l’attività, con l’obiettivo di ridurne la produzione.

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    Inquadramento ambientale

    C1.2.1) STATO DEL CLIMA, DELL’ATMOSFERA E QUALITA’ DELL’ARIA

    Nella provincia di Ravenna la condizione atmosferica più frequente in tutte le stagioni è quella di stabilità, associata ad assenza di turbolenza termodinamica e debole variazione del vento con la quota. Ciò comporta che anche in primavera ed estate, nonostante si verifichino il maggior numero di condizioni di instabilità, vi siano spesso condizioni poco favorevoli alla dispersione degli inquinanti immessi a bassa quota. Le informazioni sulla qualità dell’aria dell’area interessata dall’impianto derivano dal Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Provincia di Ravenna, con riferimento al Comune di Cotignola che è ricompreso nella zona A, territorio in cui c’è il rischio di superamento del valore limite e/o delle soglie di allarme, in cui è prevista l’attuazione di piani e programmi di risanamento sul lungo termine. Nello specifico i parametri che sono risultati più critici sono: ossidi di azoto NOx e PM10. Le diverse sostanze inquinanti possono essere prodotte sia da cause naturali che da attività antropiche. Le cause naturali hanno un’importanza trascurabile, mentre più rilevanti sono le sostanze inquinanti prodotte dalle attività antropiche, soprattutto derivanti da processi di combustione e non. Com'è noto, le aree urbane sono caratterizzate da un’alta densità di sorgenti emissive, collegate principalmente a tre tipologie di fattori: il traffico, l'industria e gli impianti di riscaldamento.

    Piano Provinciale di tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Provincia di Ravenna Il Piano Provinciale di tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria (PRQA) della Provincia di Ravenna, approvato con delibera del Consiglio Provinciale n. 78 del 27 luglio 2006, riprende la zonizzazione elaborata nella Delibera regionale n. 804/2001, e successivamente aggiornata nel rispetto dei criteri emanati con il Decreto Ministeriale n. 261/2002 (Deliberazione n. 41/2004), che aveva determinato, per il territorio della Provincia di Ravenna, una prima suddivisione in zone ed agglomerati. Con la DGR 2001/2011 la Regione Emilia Romagna ha approvato la nuova zonizzazione, elaborata in attuazione del D.Lgs 155/2010. Il Comune di Cotignola è classificato come porzione di zona A in cui è particolarmente elevato il rischio di superamento del valore limite e/o delle soglie di allarme. In particolare, il PRQA ha evidenziato a valle delle campagne di monitoraggio e dalle successive elaborazioni, che gli inquinanti più critici per il territorio provinciale risultano essere il biossido di azoto ed il particolato PM10. Riguardo al contributo (stimato) che i diversi comuni danno alle emissioni provinciali: 1. il territorio del Comune di Ravenna (il più grande della Provincia per estensione territoriale (35%) e dove

    risiede il 40 % della popolazione provinciale) contribuisce alle emissioni provinciali con una percentuale superiore al 10 % per tutti gli inquinanti considerati (per SOx ed NOx tale percentuale è superiore al 55%);

    2. anche Faenza, il secondo Comune della Provincia per estensione e popolazione, ha emissioni che ricadono nella classe V (quindi superiori al 10% del totale provinciale) per NMCOV, CO pari al 17%, PM 10 pari al 13% e NOx pari al 15 % e SOx pari al 3%;

    3. il comune di Lugo presenta classi emissive significative (comprese fra il 4-10%) per tutti gli inquinanti, ad esclusione degli ossidi di zolfo (SOx ) che ricade in classe I;

    4. Cotignola, insieme ad altri Comuni contribuisce, anche se con valori molto meno significativi, per il PM10, COV (dovuto per oltre l’80% al traffico stradale) e CO;

    5. infine i comuni collinari hanno contributi emissivi bassi (inferiori 2%) per tutti gli inquinanti.

    Il PRQA non ha solo l’obiettivo di ricostruire un quadro conoscitivo del territorio, ma soprattutto, deve individuare piani di intervento prioritari per il risanamento e il mantenimento della qualità dell’aria. Con riferimento alle emissioni industriali vengono identificate le seguenti tre linee strategiche e di azione: 1. definizione di criteri e/o prescrizioni più restrittivi per le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera con

    riduzione dei limiti di emissione rispetto a quelli fissati a livello nazionale/regionale. 2. Limitazione all'utilizzo di alcuni combustibili per impianti di combustione e incentivi per la conversione a

    metano o altri combustibili a minore impatto ambientale. 3. Confronto con le BAT e valutazione dei limiti di emissione da autorizzare sulla base delle medesime

    (impianti AIA).

    Per quanto riguarda l’inquinamento acustico, il Comune di Cotignola con Delibera del Consiglio Comunale n. 26 del 02/04/2009 ha approvato la zonizzazione acustica del territorio comunale di Cotignola, e si può affermare che la zona in cui é ubicata l'Azienda è inquadrata nella classe V . I conseguenti valori limite assoluti di immissione sono pari a 70 dBA per il periodo diurno e 60 dBA per il periodo notturno.

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE

    Per quanto riguarda le acque sotterranee, lo stabilimento Conserve Italia, è collocato poco a valle del margine settentrionale delle conoidi appenniniche distali. Quella delle conoidi è una zona particolarmente delicata del sistema idrico sotterraneo, per la presenza di una attività di ricarica naturale degli acquiferi in un suolo estesamente ed intensamente antropizzato, che espone gli acquiferi stessi a pressioni ambientali ed a rischio di inquinamento. Gli acquiferi profondi, maggiormente pregiati, hanno tempi di deflusso idrogeologico più lunghi, ma sono esposti agli stessi rischi di quelli superficiali. La zona risulta interessata dai fenomeni di subsidenza tipici dell’intero territorio della Provincia di Ravenna, per cui assume importanza rilevante la diminuzione degli emungimenti idrici dal sottosuolo, considerando che l’azienda ha come fonte di approvvigionamento idrico per la propria attività 5 pozzi. Il deficit di bilancio idrico sotterraneo provinciale (1,7 Mm3/a) citato nel PTA è quasi interamente relativo al primo acquifero (A), che nella zona di Barbiano di Cotignola, non scende sotto i 100 m e non è interessato dai prelievi di Conserve Italia, che scendono a profondità di oltre 250 m.

    Rete di monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee:

    Il territorio comunale di Cotignola é attraversato dalla rete di drenaggio facente parte del bacino idrografico del Canale in Destra di Reno, rete artificiale gestita dal Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale.

    Descrizione del ciclo produttivo

    L'impianto Conserve Italia soc. coop. agricola di Barbiano produce succhi di frutta e bevande a partire da frutta fresca, purea o concentrati di frutta. I cicli produttivi, sulla base delle lavorazioni, corrispondono ai reparti che costituiscono l’impianto e possono essere indicati brevemente, come segue:

    - lavorazione frutta fresca: lavaggio, denocciolatura, triturazione della polpa, cottura con vapore a 100°C, raffinazione per centrifugazione per separare bucce e piccioli, trattamento termico per pastorizzare il prodotto, raffreddamento e stoccaggio in tank asettici;

    - preparazione ingredienti: 8 impianti automatici di miscelazione ingredienti per la preparazione delle ricette, 3 impianti di trattamento termico per le linee vetro, 5 impianti di trattamento termico per le linee asettiche;

    - linee vetro: depallettizzazione, sciacquatura per il lavaggio delle bottiglie, riempimento, pastorizzazione e raffreddamento del prodotto imbottigliato e tappato, etichettatura e codifica delle confezioni, confezionamento e stoccaggio;

    - linea brik: riempimento asettico del poliaccoppiato, che funge da contenitore del succo, preventivamente sterilizzato, codifica delle confezioni, applicazione tramite incollaggio delle cannucce, confezionamento e stoccaggio;

    - linee combibloc e tetra square: riempimento asettico del poliaccoppiato, che funge da contenitore del succo, preventivamente sterilizzato, codifica delle confezioni, applicazione del tappo esterno al pacco per apertura e richiusura, confezionamento e stoccaggio;

    - linea PET: formazione delle bottiglie per riscaldamento e soffiatura delle preforme, riempimento asettico delle bottiglie, codifica delle confezioni, confezionamento e stoccaggio.

    Le acque necessarie per il processo produttivo dello stabilimento vengono prelevate da 5 pozzi artesiani e seguono un processo di potabilizzazione biologica (per ridurre l’utilizzo di sostanze chimiche) prima di essere utilizzate come ingrediente per le ricette e di addolcimento e demineralizzazione quando vengono utilizzate come acque di processo.

    Descrizione lavorazioni e impatti lavorazione frutta fresca e produzione succhi di frutta

    Schema fasi del processo: - Reparto 1 - lavorazione frutta fresca - Reparto 2 - preparazione ingredienti - Reparto 3 - linea vetro 125 ml - Reparto 4 - linea vetro 160, 200, 300 ml - Reparto 5 - Tetra Gemina - PA 500, 750, 1000 ml, - Reparto 6 - linea vetro 100 ml - Reparto 7 - linea brik 200 ml - Reparto 8 - linea 1500 ml Tetra Gemina - Reparto 9 - linea 1000 tetra A3 Flex - Reparto 9B - linea PET - Reparto 10 - Ciclo trattamento acque

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    - Reparto 10 - fase F - Ciclo acque di torre - Reparto 11 - Ciclo vapore - centrale termica - Reparto 12 - Utilities

    DESCRIZIONE FASI

    Ingresso materie prime:

    Le materie prime entrano in stabilimento dall’accesso principale con autotreni o autocarri, si fermano in pesa, poi accedono al piazzale frutta per la campionatura. I bins (dopo l’accettazione), vengono stivati in attesa di lavorazione. L’approvvigionamento delle materie prime è gestito da un preciso programma aziendale che riduce al minimo le soste dei camionisti. Inoltre l’azienda, tramite accordi preventivi con gli agricoltori, ha fissato rigidi parametri di qualità che privilegiano i conferenti, i quali forniscono frutta di ottima qualità che, oltre ad aumentare la resa di produzione, consente di ridurre lo scarto di prodotto in fase di trasformazione e il conseguente inquinamento organico indotto. La frutta conferita (albicocca e pesca) viene lavorata immediatamente mentre, le partite di frutta che non hanno raggiunto il giusto grado di maturazione, o che per questioni di tempi di attesa troppo lunghi non possono sostare esternamente, vengono accatastate nelle celle frigorifere prima di essere lavorate.

    Alimentazione:

    Nella fase di alimentazione linea, i cassoni di frutta vengono prelevati dalle celle o dalle stive con carrelli e portati alla macchine che li ribalta nella vasca di lavaggio 1. Il riempimento delle vasche avviene all’inizio della lavorazione con acqua fresca sia in vasca lavaggio 1 che 2: lo stesso approvvigionamento avviene ogni volta che il livello delle vasche cala. In questa vasca piena di acqua, è installato un sistema di insufflaggio di aria compressa che mantiene la frutta in movimento e ne permette il lavaggio. Un getto d’acqua in pressione, oltre a migliorare l’azione di lavaggio, mantiene costante l’alimentazione agli elevatori (uscita vasca verso le cernite). L'acqua di lavaggio frutta viene rinnovata con reintegro di acqua dal reparto 10 (il troppo pieno viene scaricato in grigliatura finale). L’acqua di lavaggio della fase 2 delle due cernite, viene raccolta vicino agli impianti e rilanciata a ricircolo di 15 + 15 m3/h al filtro separatore (Hydrascreen) rientrando poi in circolo nella vasca 1. L’acqua all’interno della vasca 1 ricircola di continuo sul filtro rotativo che separa i solidi e filtra l’acqua che ritorna in vasca, così come l’acqua del lavaggio 2 . La frutta trasportata sulle cernite, viene controllata e separata da eventuali frutti guasti e/o fogliame dal personale, il residuo vegetale viene raccolto e recuperato per essere poi conferito in distilleria o compostaggio; i bins che si rompono durante la fase di alimentazione, vengono raccolti e recuperati per essere conferiti come legna o plastica al recupero.

    Trasformazione e raffinazione:

    Dopo aver controllato il prodotto lavato, per la frutta con nocciolo, si procede alla denocciolatura, separando la polpa dal nocciolo con triturazione della polpa (i noccioli vengono raccolti da un nastro che li convoglia ad un sistema pneumatico, che provvede a trasportarli all’esterno del reparto e ad accumularli in appositi silos). Per quanto riguarda la frutta senza nocciolo, si procede alla triturazione del prodotto intero, segue poi la cottura immediata per inattivazione enzimatica, portandolo con vapore ad una temperatura di 100°C poi, per centrifugazione, si separa la polpa da bucce e piccioli (raffinazione); durante questa fase, si produce residuo vegetale e bucce, le quali vengono recuperate in appositi contenitori di stoccaggio temporaneo e conferiti in recupero in distilleria o compostaggio mentre, i noccioli, vengono recuperati e ceduti a terzi come combustibile in quanto possiedono un forte potere calorifico (pesca) oppure come ingredienti per l’industria (albicocca). Per effetto della cottura, si generano vapori ed odori di frutta che si disperdono in ambiente; la condensa viene recuperata nel ciclo vapore.

    Trattamento termico:

    Questa fase inizia con la disareazione, la polpa entra in un serbatoio sottovuoto per estrarre l’ossigeno che si è inglobato durante la fase di raffinazione; per generare la pressione negativa, si utilizza una pompa del vuoto che utilizza acqua creando depressione all’interno del serbatoio, l’acqua con sostanze aromatiche viene scaricata alla grigliatura generale in quanto non recuperabile a causa della presenza di sostanze fermentescibili. La condensazione dell’aroma estratto recuperato nel prodotto, viene fatta attraverso due scambiatori tubolari nei quali nel primo ricircola acqua di torre a 8 -10 m3/h, nella seconda fase di ricircolo

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    più fredda con acqua proveniente da circuito chiuso raffreddato da un Chiller; questa operazione ci consente di recuperare gli aromi della frutta per mantenere la fragranza del prodotto ottenuto. La fase di trattamento termico consiste nel portare ad una temperatura di ricetta, ai fini di pastorizzare il prodotto ottenuto per una conservazione durevole nel tempo; in questa fase si utilizza uno scambiatore a piastre dove si recupera calore per interscambio del prodotto in ingresso (freddo) con quello pastorizzato in uscita, riducendo di conseguenza l’utilizzo del vapore e dell’acqua di raffreddamento. Questo interscambio comunque, non è sufficiente per raggiungere la temperatura di riempimento in tank considerando la bassa temperatura che bisogna raggiungere in fase di riempimento. Si utilizza quindi acqua di torre a ricircolo con una portata di 100 m3/h per ognuna delle due fasi di pastorizzazione riducendo la quantità di acqua prelevata, richiedendo però un maggior consumo di energia elettrica per la sua ricircolazione in torre. Dovendo riempire i tank ad una temperatura massima di 30°C, per il raggiungimento di tale temperatura in estate, oltre all’ausilio della torre, occorre integrare con acqua addolcita fredda che viene poi recuperata in torre come reintegro. Anche nella fase di pastorizzazione si recupera la condensa durante la fase di preparazione acqua calda che viene recuperata nel ciclo vapore.

    Stoccaggio asettico in tank:

    Vengono utilizzati serbatoi in acciaio inox o acciaio carbonio vetrificati i quali, in ambiente asettico, vengono riempiti con polpa di frutta dopo il trattamento termico. In questa fase si libera vapore ed azoto mentre si riempie il tank. La purea ed i concentrati vengono conferiti mediante autocisterne refrigerate e scaricati in sala tank per la successiva pastorizzazione e/o utilizzati direttamente per l’imbottigliamento. Per preparare la fase di riempimento occorre sterilizzare la linea che collega i serbatoi, utilizzando vapore, successivamente dopo un periodo di sterilizzazione a vapore, si procede alla fase di riempimento spingendo la polpa nei tank attraverso l’utilizzo di pompe volumetriche. Nella fase di sterilizzazione si libera vapore mentre, nella fase di riempimento, si libera azoto mantenendo una leggera pressione di riempimento per garantire l’asetticità dell’ambiente di conservazione.

    Svuotamento e sterilizzazione tank:

    In questa fase si procede allo svuotamento del tank, emettendo Azoto residuo nel tank liberandolo in aria; la polpa prelevata dal tank asettico viene raffreddata in uno scambiatore nel quale ricircola glicole freddo, servito poi da un Chiller con un gruppo di torri evaporative con acqua a ricircolo (torri sala tank). Dopo lo svuotamento si procede al lavaggio del serbatoio e successivamente alla sterilizzazione. I serbatoi vengono lavati con acqua a perdere per 20 minuti in automatico con una temporizzazione, segue un risciacquo con igienizzante (Diversen Parasan IC) poi, la fase di sterilizzazione insufflando vapore e scaricando condensa a terra quindi, si procede al riempimento ed al raffreddamento con Azoto mantenendo una leggera pressione interna nel tank vuoto e sterile. Va considerato che il reparto tank nel momento di svuotamento, effettua un’operazione a servizio della preparazione ingredienti, pertanto risulta operativo per un monte ore nettamente superiore alla sola lavorazione della frutta fresca.

    Demineralizzazione:

    L’acqua proveniente dalla vasca di accumulo viene inviata alla sala di demineralizzazione, nella quale attraversando i filtri cationici ed anionici, con apposite resine vengono trattenuti i cationi e gli anioni poi, entra nel filtro a letto misto per asportare la silice restante, in quanto quest’acqua deve essere pura dovendo produrre vapore per poi entrare in turbina. L’acqua demineralizzata alimenta la caldaia per la produzione di vapore e come ingrediente sui succhi (come richiesto da ricetta). Per la rigenerazione delle resine dei filtri cationici ed anionici, si utilizzano acido cloridrico e soda caustica che vengono conferite con autocisterne e scaricate negli appositi serbatoi dotati di vasca di contenimento; durante lo scarico i fumi vengono abbattuti con una pioggia d’acqua (per evitare esalazioni) in un apposito impianto. L’acqua interessata alle rigenerazioni viene scaricata in sgrigliatura.

    Manutenzione:

    La manutenzione delle linee e degli impianti di produzione si svolge in modo preventivo e programmato, le linee di produzione si fermano per due o tre settimane all’anno per svolgere reset manutentivo ed ottimizzazione dei macchinari, mentre con cadenze quadrimestrali, mensile o settimanale si controllano i componenti ed i particolari critici della fase produttiva che non garantiscono la continuità del ciclo produttivo. La manutenzione si estende anche a controlli settimanali e pulizie extra mirate su alcuni punti per tener monitorato e sotto controllo il ciclo produttivo ai fini di garantirne la sicurezza del ciclo tecnologico per la produzione del prodotto finito.

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    La manutenzione nelle sue fasi porta all’utilizzo di acqua, oli (minerali e sintetici ed alimentare), grassi, solventi di pulizia, vernici, particolari di macchine usurati (ferro, acciaio, componenti plastici), componenti elettrici (lampade,apparecchiature elettroniche e vari componenti di usura). La raccolta di questi materiali sostituiti viene fatta differenziando i materiali che vengono poi raccolti in aree specifiche ben definite e smaltiti attraverso opportuni canali di raccolta a recupero dove possibile. Ad esempio per l’olio di lubrificazione dove ci sono grossi contenuti prima della sostituzione si procede con analisi specifiche (controllo qualitativo), l’olio sostituito poi viene raccolto e differenziato a seconda della tipologia in appositi contenitori (olio lubrificante, olio pneumatico etc.) e smaltito dal consorzio oli usati, per i grassi invece si smaltiscono soltanto i contenitori, in quanto il grasso si deteriora all’interno della macchina, i solventi di pulizia sono utilizzati soltanto in un banco di lavaggio pezzi e viene smaltito il fusto con i residui oleosi dall’azienda che ci fornisce il prodotto. Le vernici se possibile si utilizzano quelle a base acqua, l’applicazione della vernice viene fatta a pennello non a spruzzo per evitare aerosol in aria ed i contenitori vengono stoccati in apposita area e smaltiti attraverso aziende autorizzate, per i particolari di macchine sostituiti si separano e si stoccano per piccoli quantitativi in appositi contenitori e smaltiti a recupero (ferro, acciaio,bronzo,ottone,alluminio). I componenti elettrici, batterie, lampade, cavi, vengono raccolti in appositi contenitori e smaltiti ad aziende autorizzate al recupero a alla raccolta. La cabina di verniciatura serve per il controllo di tutti gli impianti asettici, dove si sparge a spruzzo una apposita vernice di contrasto sulle piastre che mette in evidenza eventuali rotture per fragilità meccanica della piastra, anche di minima entità che non si rileva ad occhio nudo. Le pulizie dei codificatori dei codici a barre sui prodotti, necessitano del prodotto “soluzione clearing”. Negli uffici è effettuata la raccolta differenziata della carta, mentre le cartucce delle stampanti e i rulli toner delle fotocopiatrici, una volta esauriti, sono ritirati dal fornitore stesso come rifiuto.

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    C2) VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI E CONDIZIONI GENERALI PER L’ESERCIZIO DELL’IMPIANTO

    Gli impatti ambientali generati dall’attività sopra descritta sono distinguibili per matrice ambientale e riassumibili come segue:

    1. Scarichi idrici: i reflui industriali derivano principalmente dalle operazioni di lavaggio delle linee e dall’utilizzo dell’acqua come mezzo di trasporto della “frutta fresca” da sottoporre a trasformazione (lavorazione di carattere stagionale che si svolge da giugno a novembre) e i parametri caratterizzanti sono determinati dalla presenza di residui tipici delle materie prime vegetali, cioè BOD5, COD e materiali in sospensione. Da qui la presenza di una prima fase di grigliatura, a monte dello scarico che, trattenendo solo i materiali in sospensione, non garantisce lo scarico nel rispetto dei limiti della tabella 2 del Regolamento Comunale di Pubblica Fognatura; ciò ha reso necessari un contratto con il gestore della fognatura stessa (Hera spa) per lo scarico, in deroga ai limiti sopra citati per alcuni indicatori/inquinanti: pH, Solidi Sospesi Totali, BOD5 e COD.

    2. Approvvigionamento idrico: l’acqua utilizzata in tutti i processi industriali, viene prelevata da cinque pozzi artesiani per un quantitativo annuo (dato 2011) pari a 615.337 m3 inferiore al dato precedente quindi si può affermare che la Ditta ha aderito alle indicazioni che emergono dal PTA. o I pozzi sono situati nel perimetro dello stabilimento all’interno dell’area; sono 5 con una profondità di

    circa 330 mt. Ogni pozzo è dotato di un avampozzo di protezione con pompa di svuotamento, sfiato del metano in atmosfera ed apposita copertura sicura; le pompe si trovano ad una profondità che varia da 90 a 120 metri, con diametri delle tubazioni di 3-5 pollici.

    o Il prelievo dal pozzo avviene tramite elettropompe sommerse, aventi le seguenti caratteristiche:

    Pozzo 1: elettropompa della potenza nominale di 37 Kw per una portata di 16-20 litri/secondo;

    Pozzo 2: elettropompa della potenza nominale di 18,5 Kw per una portata di 10-15 litri/secondo;

    Pozzo 3: elettropompa della potenza nominale di 30 Kw per una portata di 16-20 litri/secondo;

    Pozzo 4: elettropompa della potenza nominale di 37,5 Kw per una portata di 13-25 litri/secondo;

    Pozzo 5: elettropompa della potenza nominale di 37 Kw per una portata di 16-20 litri/secondo;

    La quantità di acqua prelevata dai pozzi dipende dal fabbisogno dello stabilimento a seconda delle linee e delle lavorazioni in atto; l’acqua viene immessa in una tubazione ad anello che alimenta principalmente l’impianto di trattamento di potabilizzazione, ma anche i vari punti dove l’acqua di pozzo viene utilizzata direttamente per i lavaggi dei macchinari e delle sale di lavorazione.

    Prodotto finito lordo Acqua prelevata Indicatore Acqua Periodo

    Ton m3

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    L'effetto dei prelievi incide marginalmente sul deficit idrogeologico del PTA, per impattare invece su un acquifero isolato, non ricaricabile, quindi con la possibilità (comune a tutti gli emungimenti di tale tipologia) di generare effetti irreversibili che contribuiscono ad implementare il fenomeno della subsidenza.

    In seguito alla valutazione effettuata dall'Azienda, sulla possibilità di realizzare il prelievo, anche solo parziale, da acque di superficie, in particolare dall’acquedotto industriale nel Comune di Lugo e del Canale Emiliano Romagnolo in stretta adiacenza all’impianto, si prende atto della impossibilità tecnico-economica degli allacciamenti, per cui continueranno ad essere utilizzati gli attuali pozzi per l'emungimento delle acque necessarie al processo produttivo.

    3. Emissioni in atmosfera convogliate. Le emissioni convogliate derivanti dal ciclo produttivo, con gli eventuali sistemi di abbattimento e a seguito delle modifiche richieste, sono di seguito riassunte:

    EMISSIONI IN ATMOSFERA CONVOGLIATE Punto di emissione Descrizione Sistemi di abbattimento

    E1 Caldaia a metano - in caso di emergenza funzionamento a BTZ

    E2 Caldaia a metano - in caso di emergenza funzionamento a BTZ

    E3 Caldaia a metano E4 Cabina di verniciatura E6 Cabina di verniciatura E5 Impianto di sterilizzazione Scrubber con soda E7 Saldatura

    La caldaia più rappresentativa in termini di portata e di ore di funzionamento è la E3. Le tre caldaie sono dotate di controllo in continuo dei seguenti parametri: Ossigeno, Monossido di Carbonio e Temperatura;

    Presso lo stabilimento Conserve Italia di Barbiano sono inoltre presenti emissioni diffuse provenienti da: ricambi d'aria negli ambienti di lavoro, sfiati, ricambi d'aria locali compressori e turbine, generatori, caldaie ad uso civile per riscaldamento locali e da un silos di stoccaggio dello zucchero.

    4. Produzione rifiuti: i rifiuti prodotti nello stabilimento (le cui tipologie si evincono dalle tabelle seguenti) sono raccolti e destinati al recupero o allo smaltimento in impianti autorizzati. La loro gestione avviene secondo apposita procedura operativa.

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    5. Produzione energia

    La produzione di energia è generata da tre caldaie alimentate a metano:

    Caldaia Potenza Termica GJ

    Generatore Mingazzini 56 Generatore Panini 42 Generatore CCT 75

    6. Inquinamento acustico: data la vicinanza di un ricettore sensibile (casa di civile abitazione), le criticità che generano problematiche dal punto di vista acustico derivano:

    o dall’impianto di allontanamento dei noccioli dal reparto frutta fresca che ovviamente è attivo solo nei mesi estivi (giugno-settembre). Per tale sorgente è già stato già effettuato un intervento di bonifica consistente nell’inserimento all’interno della condotta di trasporto di materiale fonoassorbente e fonoisolante;

    o altro punto che può essere fonte di criticità è costituito dalla zona di stoccaggio dello zucchero, dove avvengono le operazioni di scarico degli automezzi dei fornitori che sono dotati di sistemi pneumatici di trasferimento della materia. Allo scopo di contenere le emissioni acustiche è stato posto l’obbligo di utilizzo di soli automezzi dotati di compressori silenziati, ed è stato adottato un sistema di schermatura mobile da

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    posizionarsi in corrispondenza del veicolo, in direzione del ricettore sensibile, durante le operazioni di scarico. Tutte le altre sorgenti hanno caratteristiche tali da garantire il rispetto dei valori limite di immissione assoluto e differenziale non costituendo allo stato attuale una problematica, sia per la loro collocazione all’interno dell’impianto che per la distanza che sussiste con possibili ricettori sensibili.

    7. Sorgenti radiogene: nell’ambito dell’attività dell’Azienda è previsto l’impiego di sorgenti radioattive sigillate e apparecchiature radiologiche per il controllo di qualità del prodotto stesso; nello specifico sono dichiarate 4 sorgenti radioattive sigillate di Americio 241 e due di Rx, contenute in apparecchi misuratori di livello presso le linee di imbottigliamento e 1 sorgente prevista per la quale è stata richiesta l’autorizzazione preventiva. La detenzione, l'utilizzazione e la manipolazione di tali sorgenti radiogene è soggetta ad autorizzazione prefettizia a norma del Dlgs 230/95 ex art. 27. Per il rilascio di tale autorizzazione, l’Azienda avvalendosi dell’ Esperto Qualificato ha eseguito le valutazioni preventive dell’impatto radiologico nei possibili casi di emergenza, che implicano la fuoriuscita di material radioattivo, quali:

    o Incendio o Rischi generici quali: crollo della struttura, terremoto e allagamento

    8. Materie prime: nel processo produttivo sono impiegate diverse materie e sostanze, che possono suddividersi in vere e proprie materie prime, come i prodotti ortofrutticoli ed i semilavorati, sostanze ausiliarie, come acido cloridrico e clorito di sodio, conferiti come prodotto sfuso da autocisterne, stoccato negli appositi serbatoi dotati di vasca di contenimento ben differenziata con separazione, cosi facendo non si utilizzano sotto imballi che aumenterebbero i rifiuti da smaltire; zucchero, sale, aromi, conservanti ed ingredienti vari, materiali per il confezionamento, quali imballaggi, buste, sacchi, cartoni, bottiglie ed infine altri materiali necessari alla conduzione del processo ed alla pulizia degli impianti.

    Per ingredienti e accessori sono da intendere gli aromi, lo zucchero, i sali e tutti quei composti necessari per la formazione delle ricette dei prodotti finiti. Per chemicals di produzione si intendono tutti i prodotti chimici utilizzati per la detergenza, la sanificazione, la demineralizzazione e per ogni servizio in fase produttiva. I chemicals di laboratorio sono quelli unicamente utilizzati per attività analitica. Nel macro gruppo confezionamento vanno intesi tutti quei materiali che compongono il confezionamento dei prodotti finiti, ovvero: bottiglie, capsule PET, poliaccoppiati, cannucce, tappi, tappini e etichette. Nell'ultimo gruppo denominato imballaggio, vi sono quei materiali (cartone, film in polietilene, interfalde) che compongono l'imballaggio del prodotto finito così come esce dallo stabilimento.

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    C3) VALUTAZIONE INTEGRATA DELL’INQUINAMENTO E POSIZIONAMENTO DELL’IMPIANTO RISPETTO ALLE MTD

    Per la valutazione integrata delle prestazioni ambientali i riferimenti da adottare sono stati tratti dai

    Brefs comunitari dei quali risulta disponibile la versione finale datata Gennaio 2006 del “Reference Document on Best Available Techniques in the Food, Drink and Milk Industries”;

    “Linee guida recanti criteri per l’individuazione e l’utilizzazione delle Migliori Tecniche Disponibili – LINEE GUIDA GENERALI”, contenute nell’Allegato I del Decreto 31 Gennaio 2005 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio;

    Bref Comunitario “Reference Document on the General Principles of Monitoring – July 2003” e “Linee guida recanti criteri per l’individuazione e l’utilizzazione delle Migliori Tecniche Disponibili – LINEE GUIDA IN MATERIA DI SISTEMI DI MONITORAGGIO“, contenute nell’Allegato II del Decreto 31 Gennaio 2005 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio.

    Bref Comunitario “Reference Document on Best Available Techniques for Energy Efficency (february 2009)."

    Le MTD da adottare nell’insediamento, individuate prendendo a riferimento i documenti sopra indicati, sono di seguito elencate, raggruppate per tematica e tipo di lavorazione.

    La valutazione integrata dell’inquinamento prodotto dalle attività svolte in stabilimento parte dal presupposto che la necessità di notevoli volumi di acqua è legata all’esigenza di garantire qualità e sicurezza del prodotto finito, come indicato anche nella bozza di linea guida italiana. L’impianto, a partire dal 2005 ha migliorato le sue prestazioni ambientali per unità di prodotto sia attraverso un maggiore controllo di alcuni aspetti ambientali (in particolare il prelievo idrico dal sottosuolo), sia attraverso una gestione mirata alla riduzione dell’inquinamento prodotto e degli impatti ambientali. Rispetto alle prestazioni ambientali si sono avuti questi miglioramenti:

    - Prelievo idrico specifico: riduzione di oltre il 30% del prelievo; - Scarico idrico specifico: riduzione del carico specifico di COD del 15%; - Produzione rifiuti: oltre il 99% a recupero da 4 anni;

    Un discorso a parte va fatto per l’energia elettrica: dato che le linee di produzione hanno valori molto diversi di consumo specifico (asettico e plastica molto superiore al vetro) e dato che la produzione segue le richieste di mercato, risulta impossibile effettuare scelte sul tipo di confezione, tenuto conto che non sono state installate nuove linee da 7 anni. Lo stabilimento utilizza tutte le migliori tecniche disponibili applicabili alla tipologia produttiva con il rispetto di tutti i valori di prestazione ambientale. Non si individuano ulteriori elementi di riduzione integrata, se non l’insieme delle azioni gestionali che fino ad oggi hanno consentito il raggiungimento di prestazioni ambientali nettamente migliorative rispetto a quelle di riferimento.

    Le MTD applicabili nello stabilimento in oggetto sono di seguito elencate.

    MTD VALIDE PER TUTTI I SETTORI PRODUTTIVI FDM

    Sistema di Gestione Ambientale BAT Posizione ditta Adeguamento

    Esistono BAT che sono da considerarsi trasversali a tutti i settori e che riguardano in particolare la gestione degli impianti produttivi dal punto di vista ambientale, in modo da assicurare il continuo miglioramento delle prestazioni ambientali dell'impianto. Sono da considerare possibili BAT tutti gli strumenti di gestione dei sistemi ambientali standardizzati, quali EMAS e EN ISO 14001, o non standardizzati ma che comunque ne seguano i principi.

    L’Azienda attualmente non dispone di Sistema di Gestione Ambientale.

    Secondo l'azienda "la prima applicazione di quanto previsto nel piano di monitoraggio e controllo interno insieme al piano di manutenzione interno e ai controlli qualità su linee e prodotti sia un primo grande passo verso un sistema di gestione ambientale che potrà essere in futuro certificato”.

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    Addestramento del personale BAT Posizione ditta Adeguamento

    La sensibilizzazione e l'addestramento del personale alla corretta gestione delle risorse e alla riduzione degli impatti negativi sull'ambiente è fondamentale a tutti i livelli di responsabilità dell'impianto produttivo; in tale modo si possono ridurre i consumi delle risorse, le emissioni e i rischi di incidenti.

    In azienda il programma di formazione è già implementato e prevede momenti di formazione relativi alla sicurezza, ai quali verranno aggiunti moduli per la sensibilizzazione in materia ambientale.

    SI

    Gestione dello stabilimento e del ciclo produttivo BAT Posizione ditta Adeguamento

    Adozione di un piano di manutenzione programmata. Una manutenzione attenta e programmata riduce la possibilità che si verifichino emissioni accidentali e possibili incidenti anche in campo ambientale, riduce il rischio di fermate dell'attività produttiva per rotture o incidenti, per cui anche tali aspetti gestionali contribuiscono a ridurre i livelli di consumo delle risorse e delle emissioni.

    Presso lo stabilimento in oggetto è implementato un programma di manutenzione ordinaria che considera tutti i macchinari presenti

    SI

    Riduzione degli scarti e delle emissioni in fase di ricevimento delle materie prime e dei materiali. In ogni tipologia produttiva si possono applicare diverse precauzioni per ridurre la produzione di scarti e le emissioni in atmosfera, quali, ad esempio: - addestramento e

    sensibilizzazione del personale addetto allo scarico delle materie prime;

    - corretta progettazione e gestione degli impianti di scarico delle materie prime;

    - garanzia di un ridotto tempo di sosta dei mezzi di conferimento delle materie prime, al fine di ridurre le emissioni derivanti dall’accensione dei motori;

    - riparare le aree di scarico dalle precipitazioni e da correnti di

    La Ditta ha imposto agli automezzi l’obbligo di spegnere il motore in pesa, mentre durante le fasi di carico e scarico, la velocità massima consentita è di 5 km/h (passo d’uomo).

    L'unica materia prima che può generare scarti é la frutta fresca che viene comunque interamente recuperata. Tutte le altre materie (additivi, materiale per confezionamento...) sono conferiti con imballaggi che sono riutilizzati oppure avviati al recupero.

    SI

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    vento (soprattutto per materiali polverosi);

    - evitare sversamenti di prodotto per eccessivo riempimento di vasche, tank, ecc.;

    - evitare cadute e dispersioni di materiale durante le fasi di trasporto;

    - adottare le tecniche di trasporto più adeguate in funzione della fase del ciclo produttivo e della materia da trasportare (idraulica, pneumatica, meccanica).

    RIDUZIONE DEI CONSUMI DI ACQUA Installazione di contatori su ciascun comparto produttivo e/o su ciascuna macchina (nel caso di macchine particolarmente idroesigenti).

    La presente MTD allo stato attuale non è applicata interamente in quanto esistono contatori solo sui pozzi e sulle linee di trattamento acqua (demineralizzazione, addolcimento, potabilizzazione, scarico).

    Separazione delle acque di processo dalle altre per un possibile riutilizzo di queste ultime

    In Azienda le acque di processo sono separate dalle altre: rete addolcita da sola, rete demi da sola, rete potabilizzata da sola, rete acqua di pozzo da sola, rete acqua di acquedotto da sola.

    SI

    Riduzione del prelievo dall’esterno - Impianto di raffreddamento a torri evaporative

    L’acqua raffreddata è recuperata per essere utilizzata nel processo, contribuendo ad un risparmio idrico rilevante soprattutto nel caso di industrie idroesigenti che attingono dal sottosuolo, come il caso in esame. L’Azienda è gia dotata di tali soluzioni impiantistiche.

    SI

    Riutilizzo delle acque di raffreddamento e delle acque delle pompe da vuoto.

    Per quanto riguarda le acque di raffreddamento, esse vengono interamente riutilizzate grazie alle torri di raffreddamento di cui al precedente punto, mentre per le acque delle pompe da vuoto si afferma che non vengono recuperate per gli alti costi associati ai ridotti volumi, e per la presenza di tracce di sostanza organica trascinata dall'evaporazione che inficia il riutilizzo della stessa per ogni utenza interna (cattivi odori, putrescibilità).

    SI

    Eliminazione dei rubinetti a scorrimento e manutenzione di

    Nel caso in cui la Ditta debba provvedere ad interventi che

    NO

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    guarnizioni di tenuta della rubinetteria, dei servizi igienici, ecc.

    comprendano anche lavori su questi impianti, si consiglia di considerare questi aspetti.

    Impiego di idropulitrici a pressione.

    Presso la Ditta tali sistemi sono già utilizzati per la pulizia delle pavimentazioni e, dove è possibile, per le macchine (es. parti esterne). .

    SI

    Applicazione di comandi a pistola agli ugelli dell’acqua.

    Presso la Ditta sono state installate pistole e si prevede di effettuare formazione specifica contro l'uso improprio delle attrezzature.

    SI

    Prima pulizia a secco degli impianti e applicazione alle caditoie sui pavimenti di trappole amovibili per la separazione dei solidi.

    non trova applicazione nell’impianto in questione in quanto produce alimenti liquidi, i cui scarti non sono trattenibili dalle grate.

    NO

    Progettazione e costruzione dei veicoli e delle attrezzature di carico e scarico in modo che siano facilmente pulibili.

    Le linee di produzione sono progettate da monte a valle ( in modo che le zone cosiddette sporche siano limitate in testa alle linee di lavorazione) e in maniera tale da facilitare le operazioni di sanificazione e pulizia.

    SI

    Riutilizzo delle acque provenienti dai depuratori per operazioni nelle quali non sia previsto l’uso di acqua potabile

    l’azienda non depura le proprie acque, ma dopo uno operazione di grigliatura le recapita nella pubblica fognatura collettata all’impianto di depurazione esterno allo stabilimento.

    NO

    Riduzione dei consumi d'acqua - altre operazioni -

    la Ditta ha eliminato i processi che comportavano maggiori sfridi e tempi di pulizia e sanificazione lunghi e costosi. In sala tank é stato temporizzato il lavaggio delle taniche e delle cisternette per ridurre il consumo di acqua in tale operazione semiautomatica evitando la gestione diretta legata all'operatore. In tal modo si ottengono due vantaggi ambientali: la riduzione del consumo idrico e la bonifica dei contenitori per il recupero degli stessi.

    SI

    RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI Miglioramento del rendimento delle centrali termiche attraverso le seguenti metodologie: - riduzione delle perdite di

    calore nei fumi in uscita; - riduzione sulle perdite per

    combustione incompleta; - preriscaldamento dell’aria di

    La Ditta dichiara di trovarsi già in tali condizioni in quanto “la centrale termica ha complessivamente un rendimento >90%”.

    SI

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    combustione a spese del calore residuo dei fumi.

    Demineralizzazione dell’acqua che alimenta i generatori di vapore.

    L’azienda provvede a trattamenti di demineralizzazione tramite impianto a resine scambiatrici di ioni, con produzione di reflui acidi e alcalini che vengono inviati allo scarico previo controllo del pH.

    SI

    Cogenerazione La tecnologia è già presente in Azienda, che così ricava il 30% del suo consumo elettrico totale.

    SI

    Uso efficiente dell’energia elettrica

    L’Azienda dichiara che tutti i motori sono ad alta efficienza.

    SI

    Rifasamento L’Azienda dichiara che tutte le apparecchiature sono dotate di rifasatori automatici.

    SI

    Installazione di contatori su ciascun comparto produttivo e/o su ciascuna macchina

    L’Azienda dichiara di possedere un solo contatore ma sono comunque conosciuti i consumi per singola linea dai dati di macchina, progettuali e gestionali.

    SI

    CONTROLLO EMISSIONI IN ATMOSFERA Sostituzione dei combustibili liquidi con quelli gassosi per il funzionamento degli impianti per la generazione del calore

    L’impianto Conserve Italia di Barbiano utilizza come combustibile metano, ad eccezione dei momenti di emergenza, per i quali è previsto l’impiego di combustile liquido a basso tenore di zolfo.

    SI

    Controllo in continuo dei parametri della combustione e del rendimento

    Il controllo del rendimento della combustione e il suo mantenimento a livelli superiori al 90%, determina un benefico effetto sui consumi energetici e a tale scopo nella caldaia che alimenta il cogeneratore, utilizzata per soddisfare oltre il 90% del fabbisogno termico, è presente il controllo in continuo della miscela di combustione. Le piccole caldaie di riscaldamento locali sono controllate a cadenza biennale per la qualità della combustione e annualmente manutenzionate.

    SI

    Riduzione dei rischi di emissione in atmosfera da parte di impianti frigoriferi che utilizzano ammoniaca (NH3)

    L'impianto frigorifero é attualmente alimentato a freon R434a

    SI

    Abbattimento polveri mediante cicloni e multicicloni Abbattimento polveri mediante filtri a maniche

    Nell’insediamento Conserve Italia di Barbiano non vi sono emissioni di polveri filtrabili con l’eccezione dell’impianto di verniciatura che è dotato di filtro a carta. L'azienda

    SI

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    dichiara altresì che sul silos zuccheri é installato un filtro a maniche per la filtrazione degli sfiati in fase di carico. Per la nuova emissione proveniente dalla saldatura (E7) non viene previsto nessun sistema di abbattimento del particolato alla luce della saltuarietà della emissione stessa.

    CONTROLLO DEL RUMORE Per l’industria alimentare in genere non si hanno punti critici per il rumore, con le dovute eccezioni per particolari apparecchiature (es compressori). Nel caso di ubicazione all’interno di centri abitati bisogna considerare l’effetto negativo provocato dai mezzi che portano materie prime, ingredienti, semilavorati, imballaggi ed i prodotti finiti. Per alcuni impianti sono rilevanti le emissioni derivanti dai sistemi di raffreddamento e congelamento, dalle ventole di raffreddamento dei fluidi e dai compressori dell’aria. Utilizzo di un materiale multi-strato fonoassorbente per i muri interni dell’impianto

    Non applicabile su impianto esistente

    NO

    Muri esterni costruiti con materiale amorfo ad alta densità

    Non applicabile su impianto esistente

    NO

    Riduzione dei livelli sonori all’interno dell’impianto

    L’azienda dichiara che alcune linee di produzione sono state capsulate con pannelli e/o cabine fonoassorbenti (polmone di alimentazione clusteratrice vetro, riempitrici vetro) .

    SI

    Piantumazione di alberi nell’area circostante l’impianto

    L’azienda dichiara che non ha spazi sufficienti per effettuare una piantumazione.

    NO

    Riduzione del numero di finestre o utilizzo di infissi maggiormente isolanti

    Non applicabile su impianto esistente

    NO

    Altri interventi: - porte e portoni silenziati; - ventilatori per l’estrazione di

    vapori, fumi o polveri con motori silenziati;

    - istruzioni operative che limitino il funzionamento di parti di impianti/macchine al periodo diurno;

    - procedure che prevedano un’adeguata programmazione e localizzazione dei cicli di lavoro in relazione alle esigenze di contenimento della rumorosità

    L'azienda ha effettuato interventi sulla linea di trasferimento dei noccioli e sul punto di stoccaggio dello zucchero. E' stata sostituita la ventola della torre evaporativa sala tank, sono state sostituite ventole e motori delle torri evaporative al centro di stabilimento riducendo il numero di giri/minuto; é stato realizzato uno schermo di protezione fonoassorbente sullo sfiato di vapore della centrale termica; sono state coibentate le linee di trasporto dei noccioli.

    SI

    TRATTAMENTI DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE La presenza di un impianto di trattamento dei reflui liquidi prodotti nell’industria alimentare deve essere considerata la MTD di eccellenza per quella parte di inquinamento non eliminabile operando sul processo produttivo. Indipendentemente dalla tipologia del processo si elencano alcune MTD aggiuntive relative all’impianto. Riduzione del carico di solidi e colloidi al trattamento

    Per l’insediamento in esame occorre tenere presente che il ricettore delle acque reflue è la

    SI

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    pubblica fognatura collegata al depuratore di acque reflue urbane del Comune di Lugo; lo scarico finale della Ditta è dotato di due griglie, così come il ricircolo acque lavaggio frutta, ma non essendo lo stabilimento dotato di un proprio impianto di depurazione le altre tecniche di depurazione delle acque sono inapplicabili.

    Eliminare preventivamente i solidi sospesi attraverso l’uso di griglie

    In testa all’impianto di depurazione c’è la fase di grigliatura (vedi sopra)

    SI

    Eliminare il grasso dall’acqua con appositi trattamenti meccanici

    Nei cicli produttivi di Conserve Italia non vengono coinvolte sostanze contenenti grassi e/o oli.

    NO

    MATERIE PRIME Scelta della materia grezza: la qualità e le condizioni della materia grezza ed i sistemi di conferimento, scarico ed invio alle linee produttive, possono condizionare la quantità di prodotto di scarto

    Trattandosi di trasformazioni di prodotti dell’agricoltura, la scelta è obbligata e determinata dai conferitori.

    SI

    Valutazione e controllo dei rischi presentati dai prodotti chimici utilizzati nell’industria alimentare Scelta di alternative valide nell’uso dei prodotti di disinfezione

    L’azienda dichiara che l’aggiornamento e verifica dei prodotti ausiliari è continua. Utilizzando principalmente acido peracetico l’azienda ritiene di limitare notevolmente i rischi ambientali associati al prodotto di disinfezione.

    SI

    Scelta di alternative valide nell’uso di prodotti chelanti al fine di minimizzare l’uso di EDTA

    Non vengono utilizzati prodotti chelanti, tantomeno EDTA

    Non applicabile

    Impiego di sistemi di lavaggio CIP (cleaning in place)

    Sono impiegati in tutte le linee di riempimento.

    SI

    Applicazione di una procedura di gestione del traffico all’interno dello stabilimento, adozione di idonea cartellonistica, adeguate indicazioni, limiti di velocità, ecc...

    In azienda i materiali sono movimentati internamente attraverso una logistica mista di carrelli elettrici e nastri automatici.

    SI

    GESTIONE RIFIUTI Raccolta differenziata Come già descritto in azienda

    viene già effettuata la raccolta differenziata.

    SI

    Riduzione dei rifiuti da imballaggio anche per mezzo del loro riutilizzo o del loro riciclo

    Tutti gli imballaggi sono avviati a recupero o resi al fornitore in base al contratto.

    SI

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    Accordi con i fornitori per la restituzione agli stessi dei contenitori, dopo l’utilizzo, di materie prime o ausiliarie (es. detersivi o sanificanti)

    L’azienda dichiara che è nel proprio vantaggio ridurre i volumi dei rifiuti da imballaggio delle materie acquistate, ma non specifica se ha stipulato specifici accordi.

    SI

    Riduzione volumetrica dei rifiuti assimilabili agli urbani (RSAU) destinati allo smaltimento e degli imballaggi avviati a riciclaggio

    L'azienda dichiara di non produrre RSAU

    Non applicabile

    Compattazione dei fanghi Non applicabile PROTEZIONE DEL SUOLO E DELLE ACQUE SOTTERRANEE

    Gestione dei serbatoi fuori terra: - adozione di sistemi di

    contenimento, platee impermeabili, dispositivi di allarme per “troppo pieno”

    - redazione ed applicazione di una procedura di prevenzione delle fuoriuscite e di un piano di controllo che preveda l’ubicazione di tutti i serbatoi, l’elencazione di tutti i sistemi di sicurezza adottati, l’ispezione periodica degli stessi e delle tubazioni di trasporto ed una squadra di emergenza che intervenga in caso di eventuali fuoriuscite;

    - identificazione di tutte le aree con rischio potenziale di inquinamento del suolo/sottosuolo, delle acque sotterranee e di quelle di scarico.

    L’azienda dichiara che “tutti i serbatoi rientrano nel programma di manutenzione e se contengono sostanze pericolose sono dotati di bacino di contenimento”, senza specificare il criterio con il quale è stata valutata la pericolosità delle sostanze.

    Gestione dei serbatoi interrati: - verifica dei serbatoi interrati

    mediante prove di tenuta; - piano di rimozione e bonifica

    dei serbatoi interrati, sostituendoli, se del caso, con serbatoi fuori terra;

    tutti i serbatoi rientrano nel programma di manutenzione: controllo del livello annuale senza utilizzo.

    SI

    Gestione delle tubazioni: - utilizzo, quando possibile, di

    tubazioni fuori terra opportunamente contrassegnate e dotate delle colorazioni specifiche per il trasporto di fluidi pericolosi

    la Ditta dichiara che non esistono tubazioni con sostanza pericolose che possano perdere in esterno (le tubazioni di soda e acido cloridrico sono tutte interne dove é presente la fognatura nera e i pavimenti sono impermeabili).

    SI

    Adozione di solai impermeabili: realizzare, dove le condizioni operative e l’analisi dei rischi evidenzino la possibilità di sveramenti di sostanze pericolose, solai in calcestruzzo armato resi impermeabili con l’aggiunta di additivi idrofughi, o per interposizione tra la

    l'azienda dichiara che tutti i pavimenti sono impermeabili e le acque di rigenerazione resine sono equalizzate prima dello scarico in pubblica fognatura.

    SI

  • Sezione valutazione integrata ambientale - Allegato C

    pavimentazione de il sottofondo di membrane apposite.

    GESTIONE DELLE SOSTANZE PERICOLOSE Definizione di regole interne che comprendano il corretto stoccaggio e la movimentazione delle sostanze pericolose

    l’azienda dichiara che la soda e l’acido cloridrico sono gestiti da operatori formati e informati, oltre che dotati di tutti i DPI.

    SI

    MTD VALIDE PER IL SETTORI SPECIFICO: CONSERVE VEGETALI

    BAT Posizione ditta Adeguamento Minimizzare le perdite di materia grezza vegetale nelle fasi di conferimento, scarico, stoccaggio e valutazione dell’idoneità

    La qualità della materia prima deve essere sempre la migliore possibile in quanto influenza il prodotto finito e quindi questo aspetto è fondamentale e già controllato dall’Azienda.

    SI

    Privilegiare i sistemi di pelatura a minor impatto ambientale (ad es. pelatura meccanica o a vapore)

    La lavorazione attuata non prevede processi di pelatura.

    Non applicabile

    Controllare l’efficacia dei sistemi di stoccaggio temporaneo e di confezionamento per evitare inutili perdite di prodotto

    In stabilimento esistono sistemi di stoccaggio temporaneo sicuri e controllati come la sala tank e le celle frigorifere che sono monitorate in continuo, anche perché le perdite di prodotto hanno risvolti negativi dal punto di vista economico.

    SI

    Utilizzo di sistemi di raccolta meccanica al termine della lavorazione per evitare inutili perdite di prodotto

    Le code di prodotto vengono raccolte in mini tank per caduta e reimmesse in produzione.

    SI

    Installare autoclavi di sterilizzazione con recupero di acqua calda e/o funzionanti a cesto rotante per ridurre i tempi di sterilizzazione ed i consumi energetici

    Non sono presenti in impianto autoclavi di sterilizzazione per il prodotto.

    Non applicabile

    Installare torri evaporative per l’acqua di raffreddamento degli impianti di trattamento termico di stabilizzazione

    Le torri evaporative presso l’insediamento Conserve Italia di Barbiano sono già presenti.

    SI

    Installare torri evaporative per l’acqua di raffreddamento degli impianti di abbattimento dei vapori di concentrazione

    Non vengono prodotti concentrati nello stabilimento in oggetto.

    Non appllicabile

    Installare condensatori a superficie negli evaporatori

    non vi sono evaporatori in quanto non si producono concentrati

    Non applicabile

  • Sezione adeguamento e condizioni di esercizio - Allegato D

    ALLEGATO D

    Sezione di adeguamento dell’impianto e condizioni di esercizio

    D1) PIANO D’ADEGUAMENTO Dalla valutazione integrata delle prestazioni ambientali dell'impianto di cui all'allegato C si evince una sostanziale conformità rispetto alle Migliori Tecniche Disponibili (MTD) di settore, dall’esame del rapporto di visita ispettiva PGRA/2008/9835 del 02/09/2008, trasmesso da ARPA con nota ns PG 74897 del 04/09/2008, emerge il rispetto dei contenuti del Piano di Adeguamento contenuto nel provvedimento di AIA n. 365 del 14/06/2006 come modificata con l'AIA n. 81 del 05/03/2009.

    D2 -CONDIZIONI GENERALI PER L’ESERCIZIO DELL’IMPIANTO

    D2.1) Condizioni relative alla gestione dell’impianto

    L’impianto dovrà essere gestito secondo tutte le procedure di carattere gestionale che sono inserite nel SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE interno all'Azienda. Si ritiene opportuno ed indispensabile evidenziare la necessità di adeguati interventi di manutenzione dell’impianto comprese le strutture responsabili di emissioni sonore, di formazione del personale e di registrazione delle utilities. Secondo quanto riportato nel Piano di Monitoraggio si dovrà provvedere a verifiche periodiche che di norma coincidono con una verifica annuale. In merito agli opportuni requisiti di controllo, secondo quanto riportato in Allegato F – Piano di Monitoraggio, parte integrante della presente AIA, si dovrà provvedere a verifiche periodiche come ivi indicato. Come previsto dal D.Lgs 152/06 e smi, art. 29-undecies, deve essere redatta annualmente una relazione descrittiva del monitoraggio effettuato ai sensi del Piano di Monitoraggio, contenente la verifica di conformità rispetto ai limiti puntuali ad alle prescrizioni contenute nel presente atto autorizzativo. La relazione dovrà essere inviata entro il 30 aprile dell’anno successivo, alla Provincia, al Servizio Territoriale di ARPA ed al Comune di Cotignola (Unione dei Comuni della Bassa Romagna). Nel caso vengano eseguite analisi, i relativi rapporti di prova devono essere allegati al report annuale di cui sopra, accompagnati da una valutazione commentata degli stessi. Una volta disponibili saranno forniti al gestore i modelli standard per il reporting dei dati. Fino a quel momento i dati del monitoraggio vengono forniti sulla base di formati standard eventualmente già in uso ovvero su modelli predisposti dal gestore stesso. In attuazione dei contenuti della Determinazione n. 1063 del 02/02/2011 della Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa della Regione Emilia Romagna, avente per oggetto "Attuazione della normativa IPPC - Indicazioni per i gestori degli impianti e le amministrazioni provinciali per l'invio del rapporto annuale dei dati dell'anno 2010 tramite i servizi del portale IPPC-AIA", si comunica che a partire dal mese di aprile 2011, lo strumento obbligatorio per l'invio dei report annuali degli impianti IPPC è il portale IPPC-AIA; il caricamento sul portale dei file elaborati dai gestori deve avvenire con le modalità riportate nell'allegato 1 di detta determinazione e sostituisce la trasmissione cartacea agli enti sopra richiamati.

    D2.2) Comunicazioni e requisiti di notifica generali Nel caso in cui si verifichino delle particolari circostanze quali emissioni accidentali da punti non esplicitamente richiamati dall’AIA, malfunzionamenti, incidenti ambientali ed igienico san