2011 - L'esperienza dei corsi Sloop2desc in Italia (Fascicolo conclusivo del progetto Sloop2desc)

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    Sloop2desc - Sharing Learning Objects in an Open Perspective to Develop European Skills and Competences

    L'ESPERIENZA DEI CORSI SLOOP2DESC IN ITALIA

    Mara Masseroni1, Francesca Berengo1, Luigi Petruzziello1, Monica Terenghi1,Pierfranco Ravotto2

    1ITSOS Marie Curie, Cernusco sul Naviglio

    2AICA, Milano

    [email protected] , [email protected], [email protected], [email protected],

    [email protected]

    ABSTRACT LABSTRACTThis paper describes the online trainingcourse for teachers that has been designedand tested within the project SLOOP2DESCand is now available in open format - soeveryone can freely use, modify anddistribute it - in 4 languages: Italian, English,Slovenian and Romanian.

    L'articolo presenta il corso di formazione inrete per docenti che stato progettato esperimentato nellambito del progettoSLOOP e che adesso disponibile in formatoaperto dunque liberamente utilizzabile,modificabile e distribuibile in 4 lingue:italiano, inglese, sloveno e rumeno.

    KEYWORDS: Teachers' training, Online learning,

    Virtual classroom, Tutor, Open educational resources,

    Competences, EQF, EUCIP, e-CF.

    KEYWORDS: Formazione docenti, Formazione in rete,

    Classe virtuale, Tutor, Risorse didattiche aperte,

    Competenze, EQF, EUCIP, e-CF.

    1. IL CONTESTO ITALIANO

    Troppo spesso la scuola italiana rimane arroccatasul vecchio modello trasmissivo di insegnamento: la

    lezione frontale ha ancora la parte del leone nella

    didattica, lo studente ha il ruolo di ascoltatoreesecutore

    di procedure spiegate nel dettaglio, ma raramente gli si

    richiede di partecipare alla costruzione del proprio

    bagaglio di conoscenze.

    Un primo fattore che ostacola l'innovazione

    didattica da ricercarsi in una certa pigrizia della

    classe docente che, non essendo stimolata da

    riconoscimenti economici o sociali, difficilmente si

    assume l'impegno oneroso di cambiare il proprio modo di

    insegnare, sia attraverso l'uso delle nuove tecnologie, sia

    attraverso il ribaltamento del vecchio modello teachercentred.

    Il secondo fattore che ostacola il cambiamento la

    carenza di corsi di formazione che risultino realmente

    efficaci nell'aiutare i docenti a riprogrammare il

    proprio modo di insegnare. In particolare: si

    ripetutamente enunciata l'importanza della didattica delle

    competenze, ma come concretamente si pu farla?

    Infine, per quanto riguarda l'integrazione della

    formazione in rete con la didattica in presenza, permane il

    problema delle risorse didattiche. Nonostante la rete sia

    una fonte quasi inesauribile di materiali, e forse proprio

    per questo, difficile sia per il docente, sia, a maggior

    ragione, per lo studente, orientarsi nel mare magnum

    delle proposte didattiche, che quasi mai sono

    effettivamente riusabili, mancando la possibilit di

    modificarle adattandole al proprio contesto scolastico.

    Nel corso Sloop2desc si cercato di dare unaprima risposta a queste necessit intrecciando tematiche

    diverse: il ricorso alla formazione in rete ad integrazione

    della formazione in presenza, la condivisone di risorse

    digitali aperte, la didattica delle competenze.

    2. CORSI E CORSISTI

    Come previsto nel progetto iniziale, verso l'Italia

    che si concentrata l'azione di trasferimento. I corsi in

    Slovenia e in Romania hanno avuto la funzione di

    verificare la validit transnazionale dell'approccio scelto,

    ma in Italia che l'obiettivo era quello di una formazione

    su grandi numeri.L'attivit formativa stata attuata in due fasi:

    corsi pilota: dal 23 febbraio al 27 giugno 2010,

    corsi a cascata: con inizi e conclusioni diversificate,

    fra novembre 2010 e maggio 2011.

    I corsi pilota sono stati pubblicizzati tramite

    comunicazioni alle scuole in Sicilia e in Lombardia, con

    il sostegno delle rispettive direzioni scolastiche, e per

    mezzo della rete. La proposta stata rivolta in primo

    luogo ai docenti di informatica, ma tutti coloro che hanno

    fatto richiesta di partecipare sono stati accolti; fra di essi

    un piccolo numero di persone fuori dalle due regioni,qualche docente non di informatica e qualche persona

    impegnata nella formazione in ambito universitario o

    privato. In totale gli iscritti al pilota sono stati circa 60.

    1

    mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]
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    Giovanni FULANTELLI, Lucian OPREA L'esperienza dei corsi Sloop2desc in Italia

    I corsi a cascata in cui la funzione di tutor stata

    sostenuta da un gruppo selezionato di corsisti dei pilota

    sono stati pubblicizzati via rete a livello nazionale e sono

    stati sostenuti con comunicazioni alle scuole da parte

    delle due direzioni regionali. L'obiettivo era quello di

    raggiungere i 400 corsisti (prioritariamente docenti di

    informatica). Le richieste sono state oltre 1.700

    provenienti da docenti di scuole secondarie (e non solo)di tutte le discipline, a dimostrazione di un forte interesse

    per le tematiche del corso e di una elevata disponibilit

    all'aggiornamento anche se in assenza di incentivi o

    riconoscimenti dello stesso. Sono state esaudite tutte le

    richieste degli insegnanti di informatica e degli insegnanti

    di matematica coinvolti in qualche modo

    nell'insegnamento di informatica, e ad essi sono stati

    aggiunti fino a raggiungere il totale di 547 iscritti

    docenti di altre discipline.

    Dieci classi identificate con i nomi di vittime della

    mafia, un omaggio a loro e la tenace volont di ricordare:

    Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Walter Eddie

    Cosina, Rocco Dicillo, Giovanni Falcone, VincenzoLiMuli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito

    Schifani, Claudia Traina sono state assegnate ciascuna

    a due tutor, selezionati fra i partecipanti ai corsi pilota. Di

    queste: 6 erano composte essenzialmente da insegnanti di

    informatica ed elettronica, 3 da docenti di matematica e

    una di docenti di Italiano e lingue straniere.

    Ad esse ne stata poi aggiunta un'undicesima,

    Peppino Impastato, costituita da insegnanti di economia

    aziendale, per le possibili connessioni con una

    sperimentazione in corso da parte di tre Istituti Tecnici

    Commerciali (a indirizzo "programmatori"): il

    Romanazzi di Bari, il Baffi di Roma e il Fermi di

    Pontedera. Tale sperimentazione parte dallaconsiderazione che i programmi di tale indirizzo coprono

    in gran parte il syllabus EUCIP core e quindi si propone

    di far acquisire agli studenti, nel corso del triennio, tale

    certificazione. Agli insegnanti di Economia Aziendale

    spetta, in quella logica, la preparazione relativa all'area

    Plan. Sembrava dunque interessante rafforzare tale

    sperimentazione coinvolgendo un gruppo consistente di

    insegnanti di Economia Aziendale in un percorso

    sull'area Plan di EUCIP core Questa undicesima classe

    aveva un numero ridotto di corsisti (circa la met delle

    altre) ed stata affidata ad un unico tutor.

    3. IL CORSO PILOTA

    I due corsi pilota, per le loro caratteristiche

    essenzialmente palermitane e milanesi, hanno permesso

    un avvio con un incontro in presenza e due ulteriori

    incontri in presenza: intermedio e conclusivo. Si presenta

    qui l'analisi dei dati relativamente al corso lombardo

    ma quanto detto corrisponde sostanzialmente anche a

    quello siciliano.

    3.1 Partecipazione e abbandoni

    Gli iscritti sono stati oltre 40, ma di questi alcuninon hanno preso parte nemmeno all'incontro in presenza

    e altri dopo tale incontro non si sono mai entrati

    nell'ambiente in rete. Facciamo quindi riferimento solo ai

    33 corsisti che sono entrati almeno una volta in

    piattaforma. Di questi, sette non sono mai andati oltre il

    modulo 1 e, in genere, lo hanno solo iniziato (cinque

    sotto le 2 ore e mezza, uno 4 e l'altro 6 ore), uno si

    affacciato anche nel modulo 2 ma con un tempo di

    connessione totale di d'ora. Due si sono affacciati

    lungo tutto il corso ma, ancora, uno per complessive

    d'ora, l'altro per complessive 3 ore. In totale 10 corsisti,

    quasi il 30%, si sono appena affacciati al corso ma non vi

    hanno praticamente preso parte.E' quanto mostrato nella sottostante figura, in cui le

    colonne indicano il tempo di connessione dei 33 corsisti

    per ogni modulo.

    Figura 1. Tempo di connessione dei 33 corsisti.

    2

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    Possiamo dunque limitare la nostra analisi ai restanti

    23 corsisti (Figura 2). Questi sono arrivati tutti alla

    conclusione del corso anche se quattro non hanno

    partecipato alla realizzazione di OER. Dunque, del 70%

    che ha deciso di seguire il corso dopo aver visto di cosa si

    trattava, il 100% arrivato alla fine e l82% lo ha

    completato come richiesto (57% rispetto ai 33 che lo

    hanno iniziato).Come possiamo valutare questi dati? Gli abbandoni

    sono stati concentrati nella primissima fase del corso:

    persone che hanno valutato il corso non corrispondente al

    proprio interesse o troppo difficile o troppo impegnativo.

    Chi ha ritenuto il corso di suo interesse non ha in genere

    cambiato idea strada facendo ma rimasto fino alla fine

    anche se, in alcuni limitati casi, senza accettare il

    coinvolgimento nell'attivit collaborativa di produzione.

    Il merito della tenuta per un periodo lungo da

    attribuire a nostro parere al clima di interazione del corso

    e alla sensazione, esplicitata da molti partecipanti, di star

    effettivamente imparando qualcosa di utilizzabile nella

    propria pratica professionale.

    Molti corsisti si sono spesso scusati di non potersi

    dedicare al corso quanto avrebbero voluto, e ritenevano

    necessario, a causa degli abituali impegni lavorativi e

    familiari. Era stato indicato un tempo di lavoro di almeno2-3 ore a settimana, dunque fra le 32 e le 48 ore per le 16

    settimane di durata del corso. Sedici corsisti hanno

    superato le 40 ore, tre di quelli che pure hanno

    partecipato alla produzione di OER sono stati sotto le 32.

    Otto sono stati sopra le 70 ore (dunque sopra le le 5 ore a

    settimana). Ma questi dati indicano solo il tempo di

    connessione a Moodle, non comprendono il lavoro nella

    produzione di materiali o nei contatti fra corsisti in altri

    ambienti, talora - per corsisti della stessa scuola o della

    stessa citt - anche in presenza.

    Figura 2. Tempo di connessione dei 23 corsisti effettivi.

    3.2 Interazioni

    Il dato relativo agli interventi nei forum fornisce

    solo una misura parziale delle interazioni avvenute. Nelle

    due fasi collaborative del modulo 2 e del modulo 5 i

    corsisti erano, infatti, chiamati ad interagire anchemediante mail, telefono, Skype e ambienti web 2.0. Ma le

    interazioni avvenute con altri strumenti non risultano

    misurabili, diamo quindi i soli dati relativi ai forum che,

    in ogni caso, mostrano come si sia realizzato il livello di

    interazione previsto.

    La sottostante tabella mostra il numero di

    discussioni aperte e il numero totale dei messaggi. Un

    numero estremamente elevato, a testimonianza del fatto

    che l'obiettivo di un corso basato su forti relazioni fra

    tutor e corsisti e all'interno del gruppo dei pari stato

    ampiamente raggiunto.

    N discussioni N interventi

    Forum generale 42 347

    Caff 15 108

    Forum Mod 1 17 348

    Forum Mod 2 10 439

    Forum Mod 3 13 381

    Forum Mod 4 8 118Forum Mod 5 (1) 17 133

    Forum Mod 5 (2) 17 370

    Totale 139 2.244

    (Il modulo 5 aveva due forum, uno per la discussione deigruppi, l'altro per la discussione generale).

    La figura 3 il risultato di un'analisi sul flusso

    comunicativo effettuata in corrispondenza dei primi tre

    moduli. In questo sociogramma, ogni nodo rappresenta

    un corsista; se due nodi sono connessi da una linea

    arancione significa che uno dei due corsisti ha

    commentato almeno una volta un post scritto dallaltro

    corsista. Se la linea blu, significa che linterazione

    3

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    avvenuta in entrambi i sensi. Lanalisi di questo grafico

    permette anche di individuare il ruolo dei singoli corsisti

    allinterno della classe virtuale (comunit).

    Come si vede la maggior parte dei corsisti hanno

    interagito nei forum con molti altri corsisti. Solo pochi

    sono i nodi isolati, che non necessariamente indicano

    persone che sono rimaste ai margini del corso: sia perch

    qualcuno ha privilegiato altri strumenti di comunicazionepi diretti che non il forum, sia perch alcuni corsisti che

    nei primi moduli si sono impegnati soprattutto in uno

    studio individuale e nell'osservazione delle dinamiche, si

    sono poi impegnati nel confronto con gli altri nel modulo

    5 quando si trattava di collaborare nella produzione di

    risorse.

    Figura 3. Schema delle relazioni (nei primi tre moduli).

    4. I CORSI CASCATA

    Gli 11 corsi a cascata hanno coinvolto 547 corsistiselezionati fra gli oltre 1.700 che avevano fatto domanda

    di partecipazione. L'immagine sottostante con i colori

    adatti per festeggiare i 150 anni dell'Unit d'Italia indica

    la loro provenienza dalle varie zone del paese.

    La prevalenza di corsisti delle regioni del Sud

    probabilmente dovuta alla collocazione del promotore,

    l'ITD-CNR di Palermo, e ad un forte coinvolgimento

    degli USR di quelle regioni nella promozione

    delliniziativa.

    Figura 4. La distribuzione dei corsisti sul territorio.

    Per quanto riguarda la distribuzione dei corsisti per

    sesso, essa ricalca fedelmente quella relativa agli

    insegnanti della secondaria superiore (di cui il 59,3%

    costituito di donne - fonte EUROSTAT 2002).

    La forte prevalenza di alcune discipline fra le

    materie di insegnamento deriva dai criteri di selezione,

    gi descritti.

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    Figura 5. La distribuzione dei corsisti per sesso.

    Figura 6. La distribuzione dei corsisti per disciplina.

    4.1 Il tutoraggio dei corsi a cascata

    Tutor nei corsi a cascata sono stati, come si detto,

    alcuni dei corsisti del pilota. Per sostenerli nel loro lavoro

    e per mantenere un'impostazione il pi possibile

    omogenea nella conduzione delle 11 classi virtuali, i tutor

    dei corsi pilota hanno svolto un ruolo definito

    scherzosamente di super-tutor. Questi hanno interagito

    con i tutor in due modi: con alcuni incontri in Skype,

    prima dell'avvio dei corsi e durante il loro svolgimento, etramite un forum dedicato sul sito del progetto. Anche in

    questo caso qualche numero fornisce l'evidenza di una

    forte e continuativa interazione: 91 discussioni avviate (a

    volte dai super-tutor, a volte dai tutor) con un totale di

    1.012 messaggi!

    A differenza dei corsi pilota, la distribuzione

    geografica dei corsisti non ha permesso di avviare il

    corso con un incontro in presenza, n di tenere incontri in

    presenza intermedi, che sono in genere importanti sia per

    la creazione di affiatamento e spirito di squadra fra i

    corsisti e con i tutor, sia per assicurare la condivisione

    sugli obiettivi del corso e sulla metodologia di lavoro.Alcuni dei tutor hanno in parte supplito promuovendo

    incontri "virtuali" tramite Skype o altri strumenti.

    4.2 Partecipazione e abbandoni

    Il sottostante grafico fornisce la percentuale dei

    partecipanti per modulo (distinti tra informatici e

    insegnanti di altre discipline). La voce never raccoglie

    la percentuale di coloro che, pur iscritti al corso, non si

    sono mai collegati alla piattaforma.

    Figura 7. La partecipazione.

    A differenza di quanto si verificato nel corso

    pilota, qui si rileva un tasso costante di abbandono nel

    passaggio dal 1 al 2 modulo e dal 2 al 3, tasso che si

    riduce nel passaggio al 4 e al 5 modulo. Vediamo in

    dettaglio:

    solo un 5% degli informatici iscritti al corso non vi

    entrato, contro un 16% fra i non informatici;

    ovvero: il 95% degli informatici sono entrati nel

    primo modulo, mentre dei non informatici lo hanno

    fatto solo l'84%;

    al secondo modulo sono arrivati il 73% degliinformatici e il 61% dei non informatici;

    al terzo il 49% contro il 51%;

    al quarto il 39% contro il 44%;

    5

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    infine al quinto il 31% contro il 39%.

    Interessante l'inversione che si ha fra informatici e

    non informatici: per i non informatici il tasso di

    abbandono decresce: il 64% di coloro che sono entrati nel

    modulo 2 entrato anche nel modulo 5. Al contrario solo

    il 43% degli informatici entrati nel modulo 2 sono

    arrivati al modulo 5. Si pu forse ipotizzare che, fra i noninformatici, molti, dopo essersi iscritti, si siano

    spaventati, vuoi per il riferimento ad EUCIP, vuoi per i

    primi moduli che richiedevano una certa competenza

    nell'uso del computer e della rete; elementi invece

    rassicuranti per gli informatici. Invece, quelli fra i non

    informatici che hanno superato le difficolt iniziali

    (magari perch in partenza gi esperti nell'uso della rete)

    hanno mostrato un interesse maggiore per quei moduli

    con un maggiore riferimento all'innovazione didattica: il

    modulo 4 centrato sulla didattica per competenze e il

    modulo 5 di progettazione di corsi e risorse didattiche.

    4.3 Tempi di connessione

    Dai dati raccolti nelle diversi classi virtuali, emerge

    un quadro eterogeneo sui tempi di connessione legato alle

    attivit proposte nel modulo, ma anche, probabilmente,

    alle aspettative, alle difficolt emerse dalle tematiche

    affrontate, alle esperienze pregresse, alle motivazioni, etc,

    di ciascun partecipante.

    Come primo esempio si riporta il grafico relativo al

    Modulo 1, in cui vengono confrontati i tempi totali di

    connessione espressi in ore (asse delle ordinate) in ottoaule virtuali (asse delle ascisse).

    Figura 8. Tempo di connessione sul modulo 1

    E evidente che tranne unaula (Schifani) che ha

    fatto registrare attivit per circa 2500 ore complessive,

    nelle altre classi i tempi di connessione sono molto pi

    bassi: meno di 500 ore.

    Nel successivo grafico si riportano i tempi di

    connessione, espressi in ore, di collegamento di ciascun

    corsista nellaula Catalano per il Modulo 1. La

    differenza dei tempi di presenza in rete dei partecipanti

    evidente: si passa da un minimo di alcuni minuti a picchi

    di 17 ore.

    Figura 9. Tempo di connessione nel modulo 1dei singoli

    corsisti di una classe.

    Lanalisi dei tempi di connessione totale per ciascun

    modulo allinterno della stessa aula, permette di

    confermare leterogeneit, ma anche di risalire alle

    attivit di modulo che hanno determinato un maggior

    numero di ore di lavoro in rete.

    Nel grafico relativo allaula Catalano si nota il

    picco di connessioni in relazione allo svolgimento delle

    attivit del Modulo 2, mentre per il Modulo 5 si riscontra

    una diminuzione del tempo di attivit in rete.

    Figura 10. Tempo di connessione per modulo in una

    classe.

    Nellaula Loi viene confermato il picco di

    connessioni in relazione alle attivit del modulo 2, ma il

    numero minimo di ore di attivit in rete si riscontra nelle

    attivit relative al Modulo 4.

    Figura 11. Tempo di connessione per modulo in un'altraclasse.

    La natura stessa delle tematiche trattate nel Modulo2, "Essere tutor in rete e usare gli strumenti del Web 2.0",

    in parte fornisce una motivazione della maggiore attivit

    in rete dei partecipanti.

    Se il dato relativo allattivit del Modulo 1 dellaula

    Schifani viene riportato ad un valore prossimo a quello

    delle altre aule (500 ore di connessione totale), si ottiene

    una ulteriore conferma che il Modulo 2 ha visto un

    impegno in aula virtuale complessivo dei partecipanti

    maggiore a quello presente negli altri moduli.

    Nel grafico dellattivit complessiva la percentuale

    di lavoro in rete si sviluppa come segue: Modulo 1

    (20%), Modulo 2 (29%), Modulo 3 (19%), Modulo 4(12%), Modulo 5 (20%).

    Figura 12. Tempo di connessione per i diversi moduli.

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    Occorre segnalare che i dati relativi al tempo di

    connessione totale di una o pi classi per modulo non

    indicano, di per s, l'oggetto della connessione:

    possibile, per esempio, che durante il periodo,

    formalmente dedicato a un modulo, qualche corsista

    stesse ancora lavorando sul modulo precedente. Inoltre la

    comparazione fra il tempo dedicato a un modulo o

    all'altro non tiene conto degli abbandoni: il tempo

    dedicato a un modulo dipende infatti non solo dai tempi

    individuali ma anche dal numero di corsisti.

    Fig. 13. Tempo di collegamento per modulo dei corsisti di una classe.

    Ecco, a titolo di esempio, i dati di una singola

    classe, la Impastato, come si detto una classe di

    dimensioni ridotte composta da insegnanti di Economia

    aziendale (e con un solo tutor). Dei 21 iscritti solo 16sono entrati almeno una volta in piattaforma e sono quelli

    su cui abbiamo condotto l'analisi. Quattro di questi si

    sono, per solo affacciati in piattaforma, dodici sono

    quelli che hanno effettivamente partecipato al corso.

    Dunque: il 23% si iscritto ma non entrato nel corso,

    un altro 19% si limitato ad un fugace ingresso; si tratta

    del 42%. Un dato abbastanza omogeneo con quanto gi

    visto per il pilota e analogo a quanto avvenuto nelle altre

    10 classi cascata.

    Un dato su cui riflettere e che rimanda al "contratto

    formativo" da stipulare all'atto dell'iscrizione ad un corso

    in rete. Appare ovvio che la gratuit abbia portato molti

    ad iscriversi senza valutare se avrebbero avuto il tempo di partecipare effettivamente e senza considerare che

    iscrivendosi toglievano ad altri la possibilit di

    partecipare (in realt, tenendo conto dell'esperienza del

    pilota, si s accettato quasi un 40% di iscrizioni in pi

    rispetto alle 400 previste).

    Il tasso di abbandoni va dunque calcolato su coloro

    che hanno effettivamente iniziato a partecipare al corso,

    12 nel caso di questa classe. Di questi solo 2, il 16%, ha

    abbandonato - per motivi personali e sovrapposizione di

    impegni - senza concludere il corso. Gli altri sono arrivati

    tutti al quinto modulo, anche se solo 8 (il 64%) lo hanno

    concluso con la produzione di risorse didattiche.Il grafico di Fig. 14 conferma che, anche per questa

    classe, il maggior impegno di tempo stato nel periodo

    del Modulo 2.

    Fig. 14. Tempo totale per modulo nella classe Impastato.

    4.4. Interazioni

    Come i corsi pilota anche i corsi a cascata sono stati

    sede di forti interazioni e di attivit collaborative. Anche

    qui, assumiamo due classi come esempio.

    La classe Schifani era "atipica", composta di

    insegnanti di lingue, italiano e lingue straniere. E' quellache ha avuto il tempo totale di connessione nettamente

    maggiore. Ecco il numero di discussioni e di messaggi

    per forum.

    Forum N discussioni N messaggi

    Generale 15 102

    Caff 13 64

    Modulo 1 10 71

    Modulo 2

    + 9 forum di gruppo

    31

    63

    203

    336

    Modulo 3 15 178

    Modulo 4 13 221Modulo 5

    + forum di gruppo

    12

    4

    108

    450

    7

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    Giovanni FULANTELLI, Lucian OPREA L'esperienza dei corsi Sloop2desc in Italia

    Totale 176 1633

    La classe Li Muli era invece una classe di

    informatici.

    Forum N discussioni N messaggi

    Generale 3 54

    Caff 12 87Modulo 1 4 132

    Modulo 2 22 451

    Modulo 3 9 176

    Modulo 4 7 166

    Modulo 5

    + forum di gruppo

    6

    14

    60

    389

    Totale 77 1505

    5. LA PRODUZIONE DI OER

    Nel modulo 5 ai corsisti richiesto di collaborare

    per produrre corsi Moodle (e singole risorse da inserire in

    essi) da usare con i propri studenti. Questa richiesta

    funzionale a porre i corsisti in situazione come via per lo

    sviluppo di competenze (si veda il capitolo 3) ma anche a

    creare le condizioni dell'effettivo trasferimento

    dell'innovazione. L'obiettivo era quello di avere, alla fine

    del percorso formativo, docenti preparati a fare una

    didattica per le competenze in rete e risorse didattiche

    disponibili per tale attivit.

    Quando diciamo risorse didattiche intendiamo

    risorse didattiche aperte, dunque:

    rilasciate con una licenza di tipo copyleft, che lasci

    libert d'uso, modifica e diffusione,

    modificabili, quindi con accesso all'eventuale

    sorgente e in formato modificabile (possibilmente

    in formato aperto),

    facilmente rintracciabili (ed per condividerle nella

    comunit Sloop che stato sviluppato FreeLOms).

    E' dunque rilevante analizzare se e come il risultato

    in questione sia stato raggiunto.

    5.1 OER prodotte nei corsi pilota

    Nei due corsi pilota, i corsisti hanno prodotto:

    15 SCORM packages related to Informatics

    content,

    5 videos related to Informatics content,

    various learning resources for other subjects (in

    SCORM, doc, pdf and other formats);

    4 courses on the Moodle platform:

    a course forIT Administrator, Module 1,Hardware

    (almost complete);

    a course on the topic Network layer, item 4.5 of

    Module 4, Expert use of the networks, of ITAdministrator;

    a course on databases, the Build area of EUCIPCore, item B2;

    a course on Educational uses of the Web 2.0

    tools.

    5.2 OER di informatica prodotte nei

    corsi cascata

    Correttezza terminologica vorrebbe che sidistinguesse fra insegnamento dell'informatica e

    insegnamento dell'uso del computer e dei programmi

    applicativi. Ma non sempre i confini sono cos netti e, in

    particolare, i programmi di insegnamento delle diverse

    discipline del biennio riformato - di indirizzo in indirizzo:

    Informatica, Matematica con informatica,

    Tecnologie informatiche, Tecnologie

    dellinformazione e della Comunicazione, Informatica

    e laboratorio - spesso indicano un intreccio di

    competenze informatiche e di competenze d'uso

    dell'informatica. E dunque catalogheremo qui come

    risorse "informatiche" sia le prime che le seconde

    Il numero di risorse prodotto elevato. Riferendoci

    solo ai corsi Moodle, nei corsi cascata sono stati prodotti:

    3 corsi ECDL: due sul foglio elettronico ed uno suOpenOffice,

    3 corsi riferiti all'area Plan del core: gestione

    progetti, business plan, tipologie di organizzazioni e

    loro strutture;

    2 corsi riferiti ad EUCIP Core: Information

    Technology e Architettura del computer;

    3 corsi riferiti all'IT Administrator: moduli 1, 2 e 4;

    3 corsi di programmazione;

    5 corsi sui database;

    5 corsi sulla progettazione e produzione di pagine

    web;

    1 corso su Linux; 2 corsi di elettronica: Amplificatori operazionali e

    Alimentatori e regolatori switch.

    8

  • 8/3/2019 2011 - L'esperienza dei corsi Sloop2desc in Italia (Fascicolo conclusivo del progetto Sloop2desc)

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    Sloop2desc - Sharing Learning Objects in an Open Perspective to Develop European Skills and Competences

    Ad essi vanno aggiunti molti singoli LO, usati come

    componenti di quei corsi.

    Attualmente freeLOms contiene 75 risorse di informatica

    e 25 sulluso del computer (comprensive anche di risorse

    prodotte nei pilota o nel precedente progetto Sloop). Un

    semplice sguardo ai tag indica lo spettro di argomenti,

    sufficientemente vario da poter considerare raggiunto uno

    degli obiettivi: quello di avere a disposizione un bagagliodi materiali a cui poter accedere per la progettazione di

    corsi in rete. Il syllabus ECDL core risulta ben coperto,

    ma anche per EUCIP molti punti dei Syllabus core e IT

    Administrator sono coperti (i tag sono in parte in italiano

    e in parte in inglese perch cos sono stati inseriti dai

    corsisti).

    Fig. 15. Tag delle risorse informatiche

    La logica alla base di SLOOP quella della

    condivisione delle risorse in modo che ogni insegnante

    non debba ripartire da zero ma possa riutilizzare emodificare quanto gi fatto da un collega. Non importa

    dunque se molti dei corsi prodotti sono ancora

    incompleti, non importa nemmeno se alcuni, nello stato

    attuale, non sono ancora utilizzabili con gli studenti.

    Quel che conta che si andata costituendo una

    comunit che sta condividendo delle risorse e che potr,

    nel prossimo anno, migliorarle e arricchirle, una

    comunit cui altri insegnanti si aggregheranno. E' in

    questa prospettiva che possiamo analizzare pregi e difetti

    (dunque necessit di miglioramento) delle risorse

    prodotte. Possiamo analizzarle basandoci su queste

    caratteristiche:

    - apertura e riutilizzabilit,- multimedialit,

    - interattivit,

    - stimolo per le relazioni e la collaborazione.

    Relativamente al concetto di apertura e

    riutilizzabilit i corsi sono stati rilasciati tutti sotto

    licenza Creative Commons (by-sa o by-nc-sa) e sono stati

    caricati nella Repository Freeloms, garantendo loro una

    piena raggiungibilit. In molti casi il file inserito in

    freeLOms quello su cui lavorare per apportare

    modifiche: per i corsi Moodle si tratta, ovviamente, di

    importare il file zip (creato come back-up) in una

    piattaforma Moodle. Quando esiste un file sorgentedistinto dal file d'uso, per esempio nel caso di quiz

    prodotti con HotPotatoes o di LO prodotti con

    eXeLearning, il sorgente stato caricato in FreeLoms

    insieme alla risorsa..

    Per quanto riguarda la multimedialit occorre dire

    che i corsisti non vi hanno fatto molto ricorso. I materiali

    didattici prodotti sono prevalentemente costituiti da testo

    accompagnato da immagini. I video-tutorial inseriti nei

    corsi sono generalmente oggetti gi esistenti in rete, e

    questo risponde alla filosofia del riutilizzo, mentre i

    corsisti quando dovevano sviluppare qualcosa di nuovo si

    sono generalmente affidati a semplici testi, forse perch

    pi "veloci" da preparare, forse perch non ritenevano di

    avere sufficienti abilit nell'uso di audio e video o, forse,

    per un'insufficiente riflessione pedagogica sull'uso dei

    diversi media.

    Analogamente per quanto riguarda l'interattivit.

    Questa sostanzialmente limitata ai test che hanno sia

    feedback semplici giusto, sbagliato, sia feedback

    correttivi.

    Per quanto riguarda la dimensione relazionale e

    collaborativa, tutti i corsi prevedono almeno un forum,ma non , in genere, previsto come esso vada usato, quali

    stimoli alle discussioni e quali proposte di lavoro

    collaborativo, debbano ssere fornite agli studenti. Poco

    stato previsto di sfruttare le potenzialit fornita dal wiki.

    In alcuni casi le attivit proposte agli studenti non

    prevedono una loro esecuzione direttamente in

    piattaforma, ma rimandano ad una dimensione in

    presenza.

    Unanalisi delle modalit di sviluppo delle risorse

    sembrerebbe suggerire che i docenti si sono

    maggiormente concentrati sui contenuti pi che sulle

    possibilit relazionali offerte dalla piattaforma in unalogica di formazione integrata che vede la presenza in

    rete di risorse, mentre il dialogo educativo continua ad

    essere sostanzialmente confinato alla relazione docente-

    studente che si instaura in classe.

    5.3 OER di matematica prodotte nei

    corsi cascata

    Nellambito delle classi che vedevano la presenza di

    docenti di matematica sono stati sviluppati 5 corsi

    Moodle, tutti rilasciati secondo licenze Creative

    Commons (by-sa o by-nc-sa)

    - Le coniche (classe Loi)

    - I sistemi numerici (classe Borsellino)

    - Dalla logica proposizionale all'algebra di Boole

    (classe Montinaro)

    - Oggi le coniche (classe Traina)

    - Statistica (classe Loi)

    Nella sottostante tabella si riportano i temi trattati

    Titolo Unit didattiche

    Le coniche 1. Storia delle coniche

    2. Parabole

    3. Circonferenze

    4. Ellissi

    5. Iperboli

    6. Applicazioni all'algebra (equazioni

    e disequazioni)

    7. Applicazioni all'economia (problemi

    di scelta)

    8. Polarit

    I sistemi

    numerici

    1. Introduzione

    2. I sistemi di numerazione nella storia

    umana

    3. I sistemi di numerazione posizionali4. Le operazioni con i sistemi di

    numerazione

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    Giovanni FULANTELLI, Lucian OPREA L'esperienza dei corsi Sloop2desc in Italia

    5. Il sistema binario

    6. I Circuiti logici

    7. Valutazione e autovalutazione

    Dalla logica

    proposizionale

    all'algebra di

    Boole

    1. Elementi di teoria degli insiemi

    2. Comunicazione, linguaggio naturale

    e linguaggio matematico

    3. La logica proposizionale

    4. La logica: approfondimenti5. Le reti logiche

    6. Modelli di comunicazione

    7. L'algebra di Boole in Geogebra

    Oggi...le

    coniche!

    1. Le coniche e la fisica

    2. Le coniche e l'economia

    3. Le coniche e le matrici

    4. Le coniche e le arti figurative

    5. Le coniche e l'architettura

    6. Vedo...conico! (Webquest)

    Statistica e

    probabilit

    1. Calcolo delle probabilit

    2. Statistica descrittiva

    3. Calcolo combinatorio

    In generale i corsi, tranne quello di statistica e

    probabilit (che pur contenendo materiali didattici

    elaborati dai corsisti appena abbozzato come corso),

    sono costituiti da

    Presentazione del corso

    Indice delle unit didattiche

    Obiettivi di apprendimento (del corso e/o

    dell'unit didattica)

    Risorse di apprendimento per ciascuna unit

    didattica (Scorm, testi, pagine web, link,

    presentazioni, video) Test di valutazione e autovalutazione (di fine

    corso e/o di fine unit didattica)

    Quattro dei corsi proposti sono completi, con una

    struttura ben definita, a volte con l'indicazione dei tempi

    di fruizione da parte degli studenti, utilizzabili gi cos

    come sono, oppure modificabili, dal momento che tutti

    sono stati resi disponibili nel FreeLOms.

    Gli strumenti a cui i corsisti hanno fatto ricorso sono

    in prevalenza link a filmati, video-lezioni o siti web,

    nell'ottica del riuso, ma vi stata anche una massiccia

    produzione di materiali costruiti ex-novo: molti testi e

    presentazioni, test interattivi, questionari di gradimento e

    di autovalutazione, video, grafici interattivi prodotti con

    Geogebra, 36 SCORM complessivi

    I docenti autori dei corsi hanno dato maggior

    importanza all'aspetto didattico che a quello tecnologico,

    fornendo obiettivi chiari, materiali magari non

    spettacolari ma pertinenti agli obiettivi di apprendimento,

    attivit che gli studenti devono svolgere on line o con

    carta e penna. Interessante a questo proposito la webquest

    proposta nel corso Oggi..le coniche che dimostra una

    certa attenzione all'apprendimento collaborativo.

    L'interattivit piuttosto elevata nei due corsi sulle

    coniche, fornita oltre che dai forum e dai test interattivi

    (presenti anche negli altri due corsi) anche dai grafici

    dinamici di Geogebra che i ragazzi possono manipolare

    per verificare determinate propriet, oppure devono

    creare essi stessi (per esempio viene richiesto di costruire

    con Geogebra una pianta della cupola del Guarini della

    Sacra Sindone).

    5.4 OER di lingua prodotte nei corsi

    cascata

    La classe denominata Schifani, composta da docentidi Lingue: italiano L2, francese, inglese, tedesco e

    spagnolo, ha sviluppato risorse didattiche e corsi alla luce

    del Framework Europeo per le Lingue, scegliendo tra i

    diversi livelli di competenze e sviluppando le risorse

    didattiche utili al loro loro raggiungimento. Allinterno

    del corso si sono formati 4 gruppi di lavoro e ogni gruppo

    ha sviluppato un corso Moodle dove ha raccolto risorse e

    attivit.

    Ogni corso descritto mediante una scheda tecnica

    che descrive la tematica, i destinatari, gli obiettivi, il

    tempo di fruizione, i risultati attesi in termine di

    conoscenze, abilit e competenze, la struttura del corso e

    la licenza sotto cui viene rilasciato sia il corso sia lerisorse didattiche sviluppate. Vengono di seguito riportati

    in sintesi i temi e le risorse sviluppate dai 4 gruppi.

    Il gruppo Schifani SP 5-1 ANJIN ha realizzato un

    modulo per studenti, di lingua inglese, livello A2 del

    CEFR, fornito di risorse, attivit e test di verifica.

    Il titolo What mood are you in ...? elargomento coinvolge le 4 abilit di parlare, scrivere,

    ascoltare e leggere di se stessi e degli altri attraverso luso

    degli aggettivi di personalit per descrivere il proprio e

    laltrui carattere.

    Il gruppo Schifani SP 5-2 Plurilinguismo ha

    realizzato un percorso plurilingue finalizzato

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    Sloop2desc - Sharing Learning Objects in an Open Perspective to Develop European Skills and Competences

    all'apprendimento dell'arte del racconto a cominciare da

    una fiaba conosciutissima: "Cappuccetto rosso". Le

    lingue coinvolte sono: francese, spagnolo, tedesco e

    italiano. A partire da una semplice struttura/fiaba del

    testo narrativo si giunge alla creazione di un testo

    creativo/narrativo.

    Il gruppo Schifani SP 5-3 Italiano L2 ha sviluppato

    un percorso volto a far acquisire dimestichezza con i

    diversi generi testuali e stili comunicativi dei vari media.

    La risorsa propone un esempio di attivit di riscrittura e

    unattivit guidata di transcodificazione.

    Il gruppo Schifani SP 5-4- Plurilinguismo

    propone un corso comparato di cultura e civilt inglese e

    francese. A partire dalla semplice prise de notes, si

    imparer a raccontare un viaggio, un avvenimento

    passato.

    Il corso diviso in quattro unit:

    - Let's discover London- Les mdias en France

    - Un voyage travers la chanson

    - Bon apptit en France

    Anche per queste risorse didattiche possibile

    unanalisi attraverso almeno tre macro indicatori:

    funzionalit, pertinenza tra strumenti utilizzati e scopo

    didattico, linee guida per la loro fruizione.

    La funzionalit dal punto di vista meramente

    tecnologico presente nella quasi totalit delle risorse

    sviluppate, questo a riprova dellavvenuta acquisizionedei meccanismi di sviluppo dei vari strumenti/software

    proposti nel corso.

    Per alcune risorse invece si registra una certa

    incongruenza tra lo strumento di sviluppo utilizzato e lo

    scopo didattico prefissato; a volte il mix di strumenti

    utilizzati non permette una chiara identificazione del

    percorso didattico da seguire creando disorientamento in

    termini di consegne/attivit. A ci si aggiunge, in qualche

    percorso, lassenza di strumenti didattici (test,

    questionari) atti a favorire un controllo del percorso.In sintesi si potrebbe dire che lattenzione dei

    docenti si maggiormente concentrata

    sullapprendimento delluso degli strumenti che non sul

    loro impatto pedagogico didattico; riflessione questa che,

    insieme ad altre, porter ad una ulteriore revisione del

    corso.

    5. CONCLUSIONI

    Gli obiettivi del corso, come gi detto anche nel

    capitolo precedente a questo, erano molteplici

    indurre una riflessione sull'integrazione tra ladidattica in presenza e quella in rete

    fornire ai docenti le competenze per l'uso degli

    strumenti tecnici necessari alla produzione di

    materiali digitali che siano didatticamente validi,

    attraenti ed efficaci

    fornire gli strumenti per realizzare una didattica

    basata sulle competenze

    spingere i docenti a contribuire alla creazione di una

    repository di materiali liberamenti utilizzabili e

    modificabili secondo la filosofia della condivisione

    e del riuso.

    Possiamo dire che questi obiettivi sono stati

    raggiunti, anche se non sempre in modo completo.

    L'integrazione tra didattica in presenza e didattica in

    rete non solo portare gli studenti in laboratorio e far loro

    leggere testi digitali anzich cartacei. La didattica in rete

    dovrebbe fornire qualche cosa che la didattica in aula non

    pu fornire, come la possibilit di manipolare/ creare

    oggetti (siano essi grafici, testi, dipinti ecc), la possibilit

    per tutti di intervenire con le proprie congetture e

    proposte di soluzione, la possibilit di ricercare nella rete

    spunti e argomenti di riflessione, la possibilit di

    utilizzare un approccio per scoperta. Una maggiore

    attenzione a questa tematica dovr essere posta in un

    eventuale futuro corso, dal momento che alcuni deimateriali sviluppati nel progetto si sono, a nostro parere,

    rivelati inadatti ad una didattica in rete, anche se si pu

    dire vi sia stato da parte di tutti un notevole sforzo per

    rendere i corsi attraenti e motivanti per gli studenti.

    Per quanto riguarda la didattica per competenze,

    come era prevedibile, sono stati soprattutto i docenti di

    informatica e quelli di lingue a basare i loro corsi sugli

    standard europei, in quanto proprio per le loro discipline

    esiste una codificazione riconosciuta delle competenze.

    Per gli altri risultata pi difficile la trasposizione degli

    standard alle proprie materie di insegnamento.

    Per quanto riguarda infine la tematica della

    condivisione e del riuso possiamo dirci soddisfatti dellaquantit e della qualit delle risorse prodotte e messe a

    disposizione. In particolare si rileva che attualmente nella

    nostra repository, oltre a centinaia di singoli LO, sono

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    Giovanni FULANTELLI, Lucian OPREA L'esperienza dei corsi Sloop2desc in Italia

    presenti ben 35 corsi completi, liberamente utilizzabili e

    modificabili.

    Crediamo di aver dato, con questo corso, un piccolo

    ma significativo contributo alla crescita di una comunit

    di docenti in grado di confrontarsi sulle tematiche della

    didattica e sulle metodologie, condividere risorse,

    collaborare alla realizzazione di percorsi didattici, una

    comunit in cui le singole competenze possano diventareuna richezza collettiva.[2]

    Bibliografia

    [1] Masseroni M. Gentile M., Taibi D., Sloop2desc:

    uniniziativa di formazione degli insegnanti su eLearning

    e didattica delle competenze, su Bricks, numero zero, marzo2011, http://bricks.maieutiche. economia.unitn.it/?p=352

    [2]

    Berengo F, L'uso delle tecnologie nella didattica della

    matematica: l'esperienza dell'ITSOS "Marie Curie" su

    Form@re, numero 38, ottobre

    2005,http://www.formare.erickson.it/archivio/ottobre_05/3_BERENGO.html recovered on 19-7-2011

    J.Nielsen, Partecipation inequality:Encouraging More

    Users to Contribute, in Alertbox, october 9, 2006,

    http://www.useit.com/alertbox/participation_inequality.ht

    ml

    12

    http://bricks.maieutiche.economia.unitn.it/?p=352http://bricks.maieutiche.economia.unitn.it/?p=352http://bricks.maieutiche.economia.unitn.it/?p=352http://www.formare.erickson.it/archivio/ottobre_05/3_BERENGO.htmlhttp://www.formare.erickson.it/archivio/ottobre_05/3_BERENGO.htmlmailto:Form@rehttp://www.useit.com/alertbox/participation_inequality.htmlhttp://www.useit.com/alertbox/participation_inequality.htmlhttp://bricks.maieutiche.economia.unitn.it/?p=352http://bricks.maieutiche.economia.unitn.it/?p=352http://bricks.maieutiche.economia.unitn.it/?p=352http://www.formare.erickson.it/archivio/ottobre_05/3_BERENGO.htmlhttp://www.formare.erickson.it/archivio/ottobre_05/3_BERENGO.htmlmailto:Form@rehttp://www.useit.com/alertbox/participation_inequality.htmlhttp://www.useit.com/alertbox/participation_inequality.html