2. Dr-ssa palummo.santina
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DEMENZA
“È una malattia desolata, vuota e arida come il deserto. Un ladro di cuori e di anime e di memorie”
“Le pagine della nostra vita” di Nicholas Sparks
“Sindrome clinica caratterizzata da perdita delle
funzioni cognitive, tra le quali invariabilmente la
memoria, di entità tale da interferire con le usuali
attività sociali e lavorative del paziente”.
Geldemacher DS N. Engl J Med
DEMENZA
Il demente è un ricco diventato povero”
Jean Etienne Dominique Esquirol (1772 – 1840)
DEMENZE: EPIDEMIOLOGIA
o Crescente aumento a causa del trend demografico
> 5% nei soggetti dai 65 anni
o Prevalenza
> del 40% dopo gli 85 anni
Una recente
indagine segnala l’aumento del
9% della disabilita
negli anziani non istituzionalizzati nel periodo
2000-2005 proponendo la necessita di
interventi preventivi per rallentare l’evoluzione
delle malattie cronico-degenerative.
o Corticali: alterazioni delle funzioni simboliche, della
memoria e deficit del pensiero astratto
o Sottocorticali: rallentamento dei processi cognitivi e
psicomotori, apatia
Primarie
Secondarie
DEMENZE: CLASSIFICAZIONE
Definizioni preliminari
La diagnosi neuropsicologica(NPS) implica la sistematica raccolta
di dati sulle prestazioni umane per giungere a conclusioni sulla
funzione cerebrale in pazienti che si sospetta presentino disturbi
neurologici o psichiatrici. Guida alla diagnosi neuropsicologica nell’adulto, A.J. Stringer, 1996.
In ogni caso compito del neuropsicologo non è quello di fare
una diagnosi specifica quanto piuttosto quello di
fornire dati ed evidenze che contribuiscano
all’inquadramento diagnostico di un determinato
paziente.
Riabilitazione Cognitiva
La riabilitazione cognitiva fonda i
suoi presupposti teorici sulle
proprietà plastiche del cervello
Adulto.
La maggior parte degli interventi si
basa su ipotesi di riorganizzazione
funzionale e di apprendimento.
Riabilitazione cognitiva
Scopo è migliorare l’adattamento funzionale del
paziente e il suo benessere soggettivo.
Prerequisito è l’abilità del paziente di apprendere e
generalizzare nuove strategie per risolvere i problemi
Quotidiani.
MINI MENTAL STATE ESAMINATION
(MMSE)
Vengono valutati i seguenti domini cognitivi:
•••• orientamento spazio-temporale
•••• memoria a breve termine
•••• attenzione e calcolo
•••• apprendimento
•••• linguaggio
•••• abilità costruttive
MINI MENTAL STATE ESAMINATION
(MMSE) •
Tuttavia sulla base del MMSE possiamo solamente effettuare inferenze preliminari e in alcun modo definitive. Il punteggio ottenuto al MMSE permette di orientare l'esaminatore in riferimento ai successivi test a cui sottoporre il soggetto.
MMSE è il punto di partenza della valutazione
neuropsicologica
MINI MENTAL STATE ESAMINATION
(MMSE)
Una volta somministrato il MMSE, come si procede?
1) Calcolo del punteggio ottenuto ai singoli subtest
2) Calcolo del punteggio totale grezzo, sommando i singoli
punteggi ottenuti negli 11 subtest
Range: 0 (punteggio minimo) e 30 (punteggio max)
3) Calcolo del punteggio corretto: il punteggio grezzo va corretto
(sottrarre o sommare una determinata cifra) in base all’età e alla
scolarità del soggetto. (Tabella di correzione)
Protocollo di somministrazione MMSE
ORIENTAMENTO
1) In che anno, mese, data, giorno, stagione siamo?
Pt: 1pt per ogni risposta corretta : (5pt)
In che luogo, piano, città, regione, stato siamo?
Pt: 1pt per ogni risposta corretta
(5 pt)
RITENZIONE A BREVE TERMINE
3) Nominare tre oggetti, uno al secondo. (casa, pane, gatto) (3 pt)
Fare ripetere al pz. . Pt: 1 pt per ogni risposta esatta al 1° tentativo.
Eventualmente ripetere fino ad un max di 6 volte fino ad esecuzione corretta
ATTENZIONE E CALCOLO
4a) Far sottrarre al pz la cifra “7” da 100 per 5 volte. (5 pt)
Pt= numero di risposte corrette.
4b) Far scandire al pz la parola Mondo, prima in avanti e poi all’indietro
Pt= numero di risposte esatte nella prova all’indietro.
Assegnare il migliore tra i due punteggi.
RIEVOCAZIONE
5) Quali erano i nomi dei tre oggetti che le ho chiesto di ricordare? (3 pt)
Pt:1pt per ogni risposta corretta
Protocollo di somministrazione MMSE
.
LINGUAGGIO
6) Chiedere il nome di due oggetti? –orologio, matita (2 pt)
7) Chiedere al paziente di ripetere la seguente frase: (1 pt)
“Tigre contro tigre”– 1 solo tentativo
8) Fare eseguire un comando a tre stadi:
” prenda il foglio con la mano destra (3 pt)
lo pieghi a metà e lo appoggi sul tavolo” Pt: 1 per ogni azione corretta
9) Legga ed esegua quello che è scritto su questo foglio. (1 pt)
Mostrare cartoncino con su scritto: “chiuda gli occhi”
10) Scriva una frase qualsiasi che le viene in mente (1 pt)
La frase deve contenere un soggetto, un verbo e deve avere un senso.
PRASSIA COSTRUTTIVA
11) Copi questo disegno
Il punto viene assegnato se sono presenti i 10 angoli e due di questi (1 pt)
si intersecano formando una figura a 4 lati
Progettare un intervento riabilitativo
Una volta ottenuto il profilo cognitivo di un determinato
paziente, sulla
base dei deficit riscontrati e delle abilità residue
(aree cognitive in cui non
sono emersi deficit) si progetta un
percorso di tipo riabilitativo
Gli obiettivi della stimolazione cognitiva
• Favorire l’utilizzo ed il mantenimento temporaneo delle funzioni residue
• Promuovere esperienze gratificanti che sostengano l’autostima e
l’immagine personale
INDICAZIONI • Scegliere le attività in modo da assecondare predisposizioni,
attitudini, gusti e passioni della persona. Per far questo è utile confrontarsi con la famiglia in modo da conoscere più a fondo gli interessi passati dell’anziano.
• Non avere fretta ma calibrare il ritmo con cui si propongono le attività al tempo di elaborazione richiesto dal malato. E’ solitamente consigliabile scegliere bene poche cose da fare con molta calma.
• Non forzare la persona ad adeguarsi alle richieste, ma cercare il momento ed il modo più giusto per agganciarlo nelle attività proposte.
• Non preoccuparsi di fare bene il compito. L’obiettivo non è quello di ottenere una prestazione elevata, ma di coinvolgere la persona.
• Non protrarre lungamente le attività poiché le risorse di attenzione delle persone con demenza sono limitate e potrebbero stancarsi rapidamente.
• Rinforzare positivamente gli sforzi compiuti elogiando sempre ogni atto che manifesti il tentativo di coinvolgersi nelle attività proposte e di esprimere le proprie risorse. Non rimarcare mai gli eventuali errori.
OPERATORE
TEMPI
MODALITA’
DI LAVORO
SETTING
CARATTERISTICHE
DEL LUOGO
Caratteristiche del gruppo
Pazienti con diagnosi di demenza in fase moderata – grave
in cui la compromissione delle funzioni cognitive e/o
funzionali è evidente.
Età media : 78.4
3 UTENTI: LICENZA ELEMENTARE
(OPERAI/CASALINGHE)
2 UTENTI : DIPLOMA (INSEGNATI)
STIMOLAZIONE COGNITIVA:
• R.O.T.
• terapia della reminiscenza;
• programmi di Memory Training,
• esercizi di stimolazione delle funzioni cognitive
• Esercizi per la memoria procedurale/prospettica.
ATTIVITA’ LUDICHE E RICREATIVE
con finalità di incentivare la socializzazione.
Orientamento temporale
• GIORNO--.MESE--.ANNO
• LAVORO SULLE STAGIONI:
Orientamento Spaziale
• Riconoscimento del luogo dove si trovano.
• Rievocazione e descrizione del luogo di provenienza di ciascun partecipante (città, quartiere, indirizzo…)
• Ripercorrere mentalmente la strada dalla propria abitazione fino alla destinazione.
Progetto di Stimolazione Cognitiva
centrata sul Linguaggio
• capacità di denominazione;
• capacità di fluenza verbale (fonologica e semantica);
• capacità di comprensione di informazioni orali e scritte
ESEMPI _
• Costruzione di frasi
l’operatore fornisce una o più parole da cui partire
per formare delle frasi di senso compiuto.
• Attività di conversazione
• Compiti di fluenza fonologica e categoriale
L’operatore sceglie una lettera dell’alfabeto, poi chiede ai partecipanti di
Trovare il maggior numero di parole che iniziano con quella specifica
lettera (fluenza fonologica).
Progetto di Stimolazione Cognitiva
centrata sull’Attenzione
• Compiti di cancellazione:
ai partecipanti vengono consegnate delle schede su cui sono raffigurati dei simboli (oggetti, numeri, lettere, forme geomentriche o parole). Il
compito consiste nel trovare e segnare un simbolo bersaglio
favorire una migliore capacità di mantenere l’attenzione nelle sue
diverse componenti (selettiva, divisa, sostenuta) applicata a diverse
modalità sensoriali (visiva, tattile, uditiva).
• Attenzione alla Lettura di Parole:
si legge lentamente ai soggetti una lista di parole,chiedendo loro
di prestare attenzione solo ad una specifica categoria di parole
(frutta, animali, cose di colore rosso…) o parole che iniziano con
una determinata lettera. Il gioco consiste nel battere le mani
quando si sente una parola bersaglio.
Progetto di Stimolazione Cognitiva
centrata sulla Memoria Autobiografica
favorire la rievocazione di eventi del passato autobiografico dei partecipanti
al fine di stimolare le risorse mnestiche a lungo termine,
promuovere un uso comunicativo adeguato del linguaggio spontaneo e
facilitare il riemergere di esperienze emotivamente piacevoli che
consolidino il senso di continuità dell’identità personale
Progetto di Stimolazione Cognitiva
centrata sull’attività Prassico-Motoria
• organizzare, secondo una modalità ludico-ricreativa, un’attività di
stimolazione delle abilità prassiche, attraverso l’esecuzione di gesti o
movimenti semplici e di sequenze motorie più complesse, finalizzata al
mantenimento e al rinforzo delle capacità funzionali residue.
Non è vero che non si può comunicare con il malato di demenza, al
contrario è possibile farlo durante tutta la durata della malattia.
La comunicazione con il malato è parte integrante della cura, contribuisce a
migliorare la qualità della vita, evitare o ridurre molti disturbi
comportamentali, dare dignità alla persona e a chi le sta vicino.
(Naomi Feil)
validazione emozionale----(validation)
Bisogni emotivi fondamentali
Solitamente i contenuti delle affermazioni, anche le più
bizzarre ed improbabili, sono riconducibili ad alcune
grandi aree dell’esperienza emotiva:
• Il bisogno di difendersi dalle possibili aggressioni reali o
immaginarie.
• Il bisogno di sentirsi accuditi e amati.
• Il bisogno di conservare una buona immagine di sé.
• Il bisogno di sentirsi utili.
Assistenza nella disabilità correlata alla
demenza
Norme per una corretta conversazione con il paziente affetto da demenza (Ostuni E, 1986)
o Adottare un atteggiamento rassicurante e rispettoso
o Non interrompere bruscamente il dialogo
o Riassumere frequentemente gli elementi principali del discorso
o Fornire suggerimenti e facilitazioni al paziente quando “non trova la parola”
o Evitare frasi astratte e metafore
o Evitare domande aperte, offrendo risposte limitate
o Usare frasi brevi
o Parlare lentamente
o Evitare conversazione in ambienti con altri stimoli distraenti
RISULTATI
• Nessuno dei pazienti che ha partecipato al Progetto di Riabilitazione Cognitiva ha abbandonato l’iter riabilitativo
• L’autonomia dei pazienti misurata con le scale ADL e IADL si
mantiene costante per tutto il periodo della riabilitazione
• Miglioramento della capacità di anosognosia
• Apprendimento strategico della dimensione del gruppo che
diventa strumento di supporto e ridimensionamento del paziente
in quanto può sottolineare successi ed errori, ma la critica arriva
da chi si trova nelle stesse situazioni di svantaggio.
FAMIGLIA E PAZIENTE
I familiari sono i maggiori responsabili dell’assistenza
dei pazienti affetti da demenza con un grande
coinvolgimento oggettivo e soggettivo.
PEGGIORAMENTO
del paziente
e/o
MALATTIA
del carer
INFORMAZIONE
e
SUPPORTO
al carer
EQUILIBRIO DINAMICO RESISTENTE
Trabucchi M. Le demenze. UTET, 2002
IL CARER
Il ruolo familiare - “carer” - che si assume,
più o meno consapevolmente, il compito
dell’assistenza al paziente demente
è importante e muta nel corso dell’intero periodo di
assistenza, dall’esordio delle responsabilità fino
all’istituzionalizzazione e al decesso del paziente.
Dal 30 al 50% dei caregiver soffrono di depressione e disturbi affettivi
Bianchetti A, Zanetti O. La rete dei servizi per le demenze. In: Zanetti E (ed). Il nursing delle demenze. Lauri ed, Milano, pp. 51-64, 1999
Il sostegno è indirizzato a promuovere, nel famigliare,
processi cognitivi, comportamentali ed emotivi che facilitino
la gestione appropriata di una condizione di stress intenso e
prolungato
PSICOEDUCATIVA
ELABORATIVA
RELAZIONALE
INTERVENTI SULL’AMBIENTE
Modificazione ergonomica per adattare
le strutture ambientali alle limitazioni fisiche
o psichiche dei pazienti
A M B I E N T E
MILIEU THERAPY
Intervento rivolto al contesto sociale e affettivo in cui vive
il paziente per renderlo compatibile con le sue capacità
e modificare le aspettative terapeutiche del paziente e del carer
Trabucchi M. Le demenze. UTET, 2002
“La vecchiaia è espressione di una
biologia in un ambiente” (Andreoli)
…In un’autentica comunità di persone il posto di ciascuna è
insostituibile. Nessuna può essere “interscambiabile”,
nessuna subordinata all’altra, nessuna alienata.
Esistere per la persona significa coesistere, essere con gli
altri, per gli altri, al servizio degli altri”.
(Emmanuel Mounier)
La Persona è sempre valore, ”presenza ed impegno”,.. Il
rifiuto di quest’orientamento, di questa direzione d’esperienza,
porta verso un’umanità avida e brutale, disperata, piena di
paure e carica di problemi a cui non sa dare una risposta…