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"UN BRINDISI PER L'EUROPA" DAL 13 GIUGNO Al PRIMI DI SETTEMBRE PRESSO L'ARENGARIO DI MILANO, IN PIAZZA DUOMO, SI TERRA UNA MOSTRA A TEMA SULLE TRADIZIONI DELLE CULTURE EUROPEE DEL BERE BEVEVANO I NOSTRI PADRI La manifestazione, promossa dalla Coop, è curata dalla Asso- ciazione Illustratori che rappresenta i maggiori professioni- sti nel campo della comunicazione illu- strata nazionale. Questo appuntamen- to importante sarà i- noltre arricchito da una seconda mostra, giunta alla stia quar- ta edizione, sui mi- gliori lavori prodotti dagli illustratori ne- gli ultimi tre anni. La promozione dell'i- niziativa, che ha già ottenuto il patrocinio del Comune di Mila- no e della Regione Lombardia, sarà so- stenuta da una ade- guata campagna pub- blicitaria e disporrà di cataloghi e posters da offrire ai visitato- ri. Ci limitiamo, per ora, a segnalare ai nostri lettori la noti- zia riservandoci di trattare l'argomento, con l'ampiezza che merita, sul prossimo numero di "Quale Consumo" 91~Effil SE _ UIN1 PERDI Anno 9 - N.5 Maggio 1990 mensile della Coop Lombardia La cooperazione e la tu- tela dell'ambiente: ecco un'immagine dello stand allestito da Coop Lombardia nel padi- glione n° 34 della Fie- ra d'Aprile, che con il nome di "La città idea- le" ospita le iniziative ecologiche. Le persone presenti nello stand so- no impegnate in un ori- ginale gioco che simula il rapporto fra uomo e ambiente. Ad ogni mossa corri- sponde un segnale: ne- gativo se si tratta d'in- quinamento, positivo ovviamente, se l'atto si- mulato rispetta i beni ambientali. E una ini- ziativa che sintetizza l'impegno della Coop per la più profonda e ampia diffusione d'una coscienza del patrimo- nio da difendere e da tramandare alle gene- razioni future. V/ASTA PARTECIPAZIONE ALLE ASSEMBLE OCALI DI BILANCIO SOCI SEMPRE PIU' ATTENTI ALLA VITA DELLA COOP 1 1 successo del primo turnsiginco31~111 ai rist"bilancli che hanno fatto da tea- tro ai nostri incontri; ciò ha consentito uno scambio diretto, franco e positivo, sugli aspetti tecnici e numerici del bilancio, oltre ad af- frontare i diversi pro- blemi che sono propri di ogni singolo punto vendita. Durante le as- semblee locali si è an- che rinnovato il gruppo dirigente delle nostre sezioni soci; c'è stata u- na iniezione di nuove forze che in futuro, ci auguriamo, possa dare maggiore e migliore im- pulso ad un'attività so- ciale, sempre più impe- 1 Tutti i modi di fare il pomodoro alle pagine 4 e 5 2 Identikit del nuovo cooperatore alle pagine 6 e 7 gnativa e qualificata. A tutti i soci che hanno partecipato, portando il loro prezioso contribu- to, va il ringraziamento della cooperativa che in loro ha trovato confer- ma della solidità delle proprie radici nella so- cietà civile. L'appunta- mento è adesso sposta- to al prossimo anno quando ancora una vol- ta soci e struttura diri- gente di Coop lombar- dia si ritroveranno per dare continuità ad un confronto che ha finora fatto della nostra azien- da un modello di effi- cienza e di democrazia. 3 Coop Svizzera Di tutto Di più alle pagine 10 e 1 1 4 Un killer che si chiama olio usato alle paglie 1 2 e 13 L'annuale appunta- mento con la nostra ba- se sociale si è rinnovato anche quest'anno attra- verso ventisette assem- blee locali che hanno Visto l'approvazione pressoché unanime del bilancio 1989 e del Con- siglio di amministrazio- ne proposto dalla com- missione allo scopo cre- ata e composta da membri del Consiglio d'amministrazione stes- so e del Consiglio gene- rale. Un dato partico- larmente significativo emerso da questo turno di incontri è stato quel- lo che ha visto, quasi o- vunque, superata la media delle cento pre- senze con punte di an- che 300 soci. Questa partecipazione richie- derà in futuro la neces- sità di trovare, cosa non semplice, sale ca- paci di contenere un numero sempre più grande di soci, fornendo nel contempo, con ade- guati strumenti di co- municazione, un'infor- mazione chiara e sem- plice sulle strategie d'a- zienda. Tatto il gruppo dirigente della coopera- tiva si è impegnato al- ternandosi nelle nume- rose serate e pomeriggi "COOPERATIVA LAVORATORI ORTOMERCATO" UNA STORIA DI UOMINI AL PASSO CON LA MODERNITA ADDI VECC FACC Iniziativa soci n. 11 2 Bottiglie.Olio. •Extravergine .• Coop 111.1' . • • 'Slogaci ri seiwiagi ai sock• L.• 4.0011 Offerta valida dal 15/6 al 30/6/90

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"UNBRINDISIPERL'EUROPA"

DAL 13 GIUGNOAl PRIMI DISETTEMBRE •PRESSOL'ARENGARIO DIMILANO, INPIAZZA DUOMO,SI TERRAUNA MOSTRA ATEMA SULLETRADIZIONIDELLE CULTUREEUROPEEDEL BERE

BEVEVANOI NOSTRIPADRI

La manifestazione,promossa dalla Coop,è curata dalla Asso-ciazione Illustratoriche rappresenta imaggiori professioni-sti nel campo dellacomunicazione illu-strata nazionale.Questo appuntamen-to importante sarà i-noltre arricchito dauna seconda mostra,giunta alla stia quar-ta edizione, sui mi-gliori lavori prodottidagli illustratori ne-gli ultimi tre anni.La promozione dell'i-

niziativa, che ha giàottenuto il patrociniodel Comune di Mila-no e della RegioneLombardia, sarà so-stenuta da una ade-guata campagna pub-blicitaria e disporràdi cataloghi e postersda offrire ai visitato-ri. Ci limitiamo, perora, a segnalare ainostri lettori la noti-zia riservandoci ditrattare l'argomento,con l'ampiezza chemerita, sul prossimonumero di "QualeConsumo"

91~EffilSE _ UIN1 PERDI

Anno 9 - N.5 Maggio 1990mensile della Coop Lombardia

La cooperazione e la tu-tela dell'ambiente: eccoun'immagine dellostand allestito da CoopLombardia nel padi-glione n° 34 della Fie-ra d'Aprile, che con ilnome di "La città idea-le" ospita le iniziativeecologiche. Le personepresenti nello stand so-no impegnate in un ori-ginale gioco che simulail rapporto fra uomo eambiente.

Ad ogni mossa corri-sponde un segnale: ne-gativo se si tratta d'in-quinamento, positivoovviamente, se l'atto si-mulato rispetta i beniambientali. E una ini-ziativa che sintetizzal'impegno della Coopper la più profonda eampia diffusione d'unacoscienza del patrimo-nio da difendere e datramandare alle gene-razioni future.

V/ASTA PARTECIPAZIONE ALLE ASSEMBLE OCALI DI BILANCIO

SOCI SEMPRE PIU' ATTENTIALLA VITA DELLA COOP1 1 successo del primo turnsiginco31~111 ai rist"bilancli

che hanno fatto da tea-tro ai nostri incontri;ciò ha consentito unoscambio diretto, francoe positivo, sugli aspettitecnici e numerici delbilancio, oltre ad af-frontare i diversi pro-blemi che sono propridi ogni singolo puntovendita. Durante le as-semblee locali si è an-che rinnovato il gruppodirigente delle nostresezioni soci; c'è stata u-na iniezione di nuoveforze che in futuro, ciauguriamo, possa daremaggiore e migliore im-pulso ad un'attività so-ciale, sempre più impe-

1Tutti i modidi fareil pomodoroalle pagine 4 e 5

2Identikitdel nuovocooperatorealle pagine 6 e 7

gnativa e qualificata.A tutti i soci che hannopartecipato, portando illoro prezioso contribu-to, va il ringraziamentodella cooperativa che inloro ha trovato confer-ma della solidità delleproprie radici nella so-cietà civile. L'appunta-mento è adesso sposta-to al prossimo annoquando ancora una vol-ta soci e struttura diri-gente di Coop lombar-dia si ritroveranno perdare continuità ad unconfronto che ha finorafatto della nostra azien-da un modello di effi-cienza e di democrazia.

3Coop SvizzeraDi tuttoDi piùalle pagine 10 e 1 1

4Un killerche si chiamaolio usatoalle paglie 1 2 e 13

L'annuale appunta-mento con la nostra ba-se sociale si è rinnovatoanche quest'anno attra-verso ventisette assem-blee locali che hannoVisto l'approvazionepressoché unanime delbilancio 1989 e del Con-siglio di amministrazio-ne proposto dalla com-missione allo scopo cre-ata e composta damembri del Consigliod'amministrazione stes-so e del Consiglio gene-rale. Un dato partico-larmente significativoemerso da questo turnodi incontri è stato quel-lo che ha visto, quasi o-

vunque, superata lamedia delle cento pre-senze con punte di an-che 300 soci. Questapartecipazione richie-derà in futuro la neces-sità di trovare, cosanon semplice, sale ca-paci di contenere unnumero sempre piùgrande di soci, fornendonel contempo, con ade-guati strumenti di co-municazione, un'infor-mazione chiara e sem-plice sulle strategie d'a-zienda. Tatto il gruppodirigente della coopera-tiva si è impegnato al-ternandosi nelle nume-rose serate e pomeriggi

"COOPERATIVALAVORATORIORTOMERCATO"UNA STORIA DIUOMINI ALPASSO CON LAMODERNITA

ADDIVECCFACC

Iniziativa soci n. 11

2 Bottiglie.Olio.•Extravergine .•Coop 111.1' • . • ••

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Offerta validadal 15/6 al 30/6/90

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I Toscani consumano più carneI consumi alimentari delle famiglie secondo la Re-gione di residenza(quantità mensile per componente rispetto allamedia nazionale. Indice Italia =100)

nepone LameBevine

l'Oliarne Annicarne

Piemonte 05.G 77.4 75.7Valle d'Aosta 05.6 74.2 63.4Lombardia 1-.105.6 96.2 83.2Trentino 14". 71.1 65.6 100.4Veneto 94_8 , 109.3 96.8Friuli 97.1 .1 76.7 82.8Liguria 108.0:_: 99,3 69.2Emilia-Romagna 86.9 94.8 115.0Toscana -124.1 126.6 116.2Umbria 95.4 134.3 166.3Marche 106.9 128.2 192.7Lazio 111,2 /33.2 1 7 2Abruzzo =' 111.9 122.9 132.8Molise L.:88.4 107.6 128.1Campania P. 99.9 89.0 101.2Puglia 84.1 77.2 88.4Basilicata 80.6 88.6 115.2Calabria 82.0 110.9 93.4Sicilia 93.3 89.1 70.7Sardegna 104.2 104.4 160.8Italia 190.0 100.0 100.0

Fonte: elaborazione Ispes I is ituto studi politici economici aocialii su do-ti iatat_ - • - - - - -

UN PROGETTO, ANCORA IN FASE DI SVILUPPO, NEL QUÌLe consistenze degli allevamentizootecnici in Italia irrFiglioia di capi]

Anni ' Bovini Suini ' Osi-caprini Bufali

1980 8.733.6 8.928,0 10.286,6 i 02,5

1981 8.796,7 9.014,6 40:080,2 11/7,11982 9_019,3 9.132.3 s70.315.9 107,3

1981 9.112.7 9.187.4 11.832A 1118,0

1984

1985

9.1.06.0 9.040,9 2.187,3 09,8

' 8.907,8 9.169,1 12.482,7 101,1

1986 8.819,0 9.278.0 12.651,9 [02,2

1987 8.793.5 9.383.11 12.662,5 104,4

1988 8.736,8 9.349,5 12 837 2 . 106.4

Quale carnesi produce in Italia

1870 1988

Bovine 36,7 24,0

Suine 21,5 27.7

Pol lame 28,1 34,6

Conigli 4,4

9,3

6,3

W' 7,4Altre

NERIOTOMMESANI,DIRETTORE AGLIACQUISTI DICOOP ITALIA, CIPARLA DELCOMPLESSOPROBLEMA DEICONTROLLODELL'INTEROPROCESSOPRODUTTIVO E DELRAPPORTO CON ILCONSUMATORE

CAProviamo a tracciare un primo bilanciodella situazione? Le carni Coop «prodottecon amore» sono in vendita sui banchi giàda qualche mese: questo ci consente di«tirare le fila » e di parlare di risultati perun progetto che, comunque, è ancora inpiena fase esecutiva e prevede il suo com-pimento alla fine del 1991.

DALL'ALLEVATOREAl NEGOZI COOPAssieme a Nerio Tom-mesani, direttore acqui-sti di Coop Italia, riper-corriamo brevementegli intenti di tutta l'ope-razione. Noi ci propone-vamo - afferma - di ri-chiamare l'attenzionedel consumatore su diun'alimentazione piùsana, più corretta e piùgenuina. Contestual-mente a questo, e ancheper dare più corpo all'i-niziativa, nel settoredelle carni abbiamo pre-visto una azione chepartisse dall'allevamen-to che ci consentisse diseguire e selezionare ivari passaggi di questeprocesso.A ciò è seguito un con-trollo della macellazio-ne e dei servizi, cioè laparte di trasporto, sca-rico e gestione del bancocarni come elementi dicompletamento dell'ini-ziativa.«Le azioni di controlloche abbiamo fatto -precisa Tommesani -non hanno voluto sosti-

tuire l'operato, peraltroattento e proficuo, giàsvolto dagli organismidegli enti pubblici. Han-no invece teso ad inte-grare un controllo sui-l'area dell'alimentazio-ne e su una determina-ta gestione corretta ditutti i flussi di informa-zione».Questo significa che u-na determinata alimen-tazione, prodotta in mo-do più agricolo che in-dustriale, porta ad e-sempio ad avere unacarne con caratteristi-che visive leggermentediverse da quella chesiamo abituati a vedere:il vitello «prodotto conamore» appare più rose-o e più grasso di quellotrovato abitualmentenegli ultimi anni. 'Que-sto - spiega Tommesani- sta nella logica deipregi e dei difetti di duealimentazioni completa-mente diverse. Secondonoi dovrebbe essere con-siderato un elemento dirassicurazione e di tra-

dizionalità, ma bisognaspiegarlo, perché un ef-fetto visivo non ha Men-te a che vedere con laqualità. E un concettoche ribadiremo ancoranelle prossime campa-gne di comunicazione,>.Per quanto riguarda iprimi risultati, l'inizia-tiva ha avuto una for-tissima attenzione daparte del consumatore.•,I1 bilancio è altamentepositivo in quanto sia-mo riusciti ad incre-mentare le vendite, na-turalmente con tassi di-versi a seconda dellevarie zone. Inoltre, datoancor più rilevante, èche a fronte dei nostriincrementi è invece sta-to registrato un calo deiconsumi della carne divitello a livello naziona-le. Tale calo, differente-mente da area ad area,viene valutato nell'ordi-ne del 10-15%. A nostroparere questo non deri- •va da una disaffezionedel consumatore neiconfronti del prodotto,

ma da una tensione dimercato che ha portatoa notevolissimi aumentidi prezzo», Letta in que-sta chiave, dunque, latenuta del vitello Coopè un risultato doppia-mente positivo che sisomma ad un altro datoassai importante.«L'attenzione diversa -rileva Nerio Tommesani- da parte degli alleva-tori e delle industrie dimacellazione che cihanno capito, seguito eche hanno sostenuto in-sieme a noi una serie dicosti di intervento pervalorizzare il rapportocarne-consumatore. Ilvalore che il mondo pro-duttivo ha dato alla no-stra iniziativa sta inqualche modo costrin-gendo altri grandi di-stributori nazionali aseguire la stessa strada:in questo senso abbia-mo anche ottenuto uncerto effetto di trascina-mento. Trascina mentoche oltrepassa il soloprodotto bovino per e- .2

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L'OLIOD'OLIVA

NELL'EUROPACOMUNITARIALa produzione mondiale dell'olio d'oliva siconcentra, in buona parte, nel territorio deiPaesi aderenti alla Comunità economicaeuropea. Nella CEE, infatti, i 4 milioni etrecentomila ettari coperti da oliveti,costituiscono il 66 per cento della superficiemondiale destinata all'olivicoltura e daifrantoi europei giunge sui mercati 1'85 percento dell'olio d'oliva consumato nel mondo.

OGGI/DOMANI

di Giorgio Vozza

SEMBRA FACILEÈ l'unica attività che stenta adiventare internazionale. Anzi,non sono neanche tante le a-ziende completamente nazio-nali. Il commercio continua adessere un mestiere ruspanteche ottiene i risultati miglioriin un ambito regionale.Gli imprenditori che hannovarcato le frontiere, per esserecresciuti troppo a casa loro oper il protezionismo delle leggilocali, sono spesso incappati incostose avventure. Ugualmen-te infelici le sortite nella gran-de distribuzione di finanzierisenza un'esperienza specificadel settore, ingolositi dalla suaapparente facilità e dalla suc-cosa liquidità del business.Non mancano, è vero, alcunicasi di successo, ma sono po-chi, molti meno delle ritirate odei fallimenti. In Italia gli a-mericani di Penney sono scap-pati dopo poco tempo. I france-si di Carrefour hanno lanciatoin Lombardia gli ipermercatinegli anni settanta, poi hannovenduto alla Stenda. Adesso ifrancesi sono tornati in parec-

chi: Continente, Auchan e al-tri, ma sono poche le operazio-ni italiane che li entusiasma-no. Negli Stati Uniti un finan-ziere canadese, che aveva com-perato diverse catene di grandimagazzini, le ha portate al fal-limento in due anni. Altri fran-cesi negli USA con gli iperstanno bruciando montagne didollari. Perché è un mestierecosì difficile da fare lontano dacasa? Perché bisogna conoscerea perfezione le abitudini locali;perché ci vuole una rete di for-nitori del posto; perché bisognasapersi districare nelle regoleamministrative comunali e re-gionali; perché i margini sonosottilissimi.Meglio dunque, per chi vuolecercare avventure all'estero,trovarsi un partner stanziale.Poi magari fare come la fem-mina del cuculo, che posa l'uo-vo nel nido di un altro pennutopiù piccolo, gliela Fa covare, equando il giovane cuculo spun-ta dall'uovo, grosso e prepoten-te butta giù gli altri nidiacei.Affare fatto.

)RO DEI "PRODOTTI CON AMORE"Nella spesa degli Italiani

lin %, 1975/87)

Gruppi di spesa 1980 i ORA. 1987

Alimentari totali 31.fl 25.5

Pane e cereali • 4.0 3.8

Carne 10.5 1.5

Pesce L2 1.7

Latte, formaggi, uova 4.3 3.3

Oli e grassi 1.8 1.5

Legumi, ortaggi e frutta 4.7 3.8

Bevande 2.8 2.2

Zucchero, caffè e altri 2.3 L7

Due rubricheNon appaiono nelle pa-gine di questo numerole rubriche In formacon piacere e Fruttidi stagione. Ce ne scu-siamo con i lettori, mala nostra collaboratriceè in viaggio di studioall' estero. Nel prossi-mo numero le due ru-briche ricomparirannopuntuali

In questo sintetico pa-norama, l'Italia si collo-ca ai primi posti fra iPaesi produttori, ma altempo stesso, essa im-porta notevolissimequantità di olio d'oliva.Sono questi alcuni deimoltissimi dati che so-no stati illustrati, in u-na sorta di “identikirdedicato a questo indi-spensabile componentedell'alimentazione me-diterranea, dalla confe-renza stampa tenuta il27 febbraio a Villa Fra-castoro a Milano, daldottor Fabio Gencarelli,capo della divisione O-lio d'oliva e Prodottitessili della Direzionegenerale della Cee.In questa circostanza èstato presentato il "dos-sier" che sull'argomentodell'olio d'oliva è statorealizzato per iniziativadella Comunità econo-mica europea. Si trattad'una raccolta ragiona-ta di dati e di informa-zioni che, redatta con ilcontributo degli espertidella divisione Olive, O-lio d'oliva della Cee,dell'Istituto nazionaledella nutrizione, è unimportante strumento

di informazione e di o-rientamento.

dottor Gencarelli, nelcorso della sua comuni-cazione ai giornalisti,ha approfondito, in par-ticolare, alcuni aspettidi attualità.L'adesione alla Cee del-la Spagna e del Porto-gallo, paesi produttoridi olio d'oliva, non haprovocato particolariproblemi: l'aumento co-stante dei consumi nel-la Comunità, ha assor-bito l'olio d'oliva prove-niente dalla penisola i-berica. Per mantenerel'equilibrio fra produ-zione e consumo la Co-munità favorirà l'azio-ne a favore della quali-tà e della genuinità del-l'olio d'oliva che com-prenderà, fra l'altro, u-na revisione completadei metodi d'analisi enorme più rigorose edefficaci per l'etichetta-tura e classificazionedegli olii.Infine, la Cee rafforze-rà l'azione di promozio-ne del consumo di oliod'oliva sia nei Paesi delNord Europa sia neiPaesi Extracomunitari.

Andrea Pertegato

3

stendersi anche al sui-no e all'avicunicolo, per-ché la Coop sta cercan-do di avviare il settoredella carne ad essereindustriale nel contenu-to della gestione manon nell'allevamento.Che cosa significa? «Si-gnifica - spiega Tomme-sani - che ci sono decinedi migliaia di allevatori,ognuno dei quali ha a-vuto un rapporto pro-duttivo secondo le pro-prie idee, caratteristi-che e mercati.Insomma, ognuno ha u-na sua qualità di pro-dotto e una tale mareadi interlocutori risultanon controllabile. Noiabbiamo operato unaselezione consistita nelricercare i macellatoriche avessero rapporticon allevatori dallestrutture migliori, fos-sero più attenti al no-stro progetto per darcisui processi le volutegaranzie.E questo vale anche, diriflesso, per l'atteggia-mento degli operatoridella macellazione neinostri confronti. Cosìoggi la categoria è con-sapevole di avere unprodotto che va seguitoin tutti i suoi contenutie si affianca a noi neldiscorso rivolto al con-

stimatore. Il quale, logi-camente, è in possessodi sempre maggiori ga-ranzie sulla carne cheacquista e che mangia,perché si è creata un'a-zione complessiva daparte di tutti gli oerato-ri del settore, dal mo-mento dell'allevamentoa quello della distribu-zione. «Noi ci siamo as-sunti un po' il ruolo dicapofila e di trascinato-ri. E una situazione cheprobabilmente non sivede in modo diretto eche il consumatore nonpercepisce completa-mente, ma che è impor-tantissima e va conside-rata come un ulteriorerisultato a cui siamopervenuti». Il progettocarni Coop è iniziatonell'estate dell'86 con u-na prima collaborazionecon la cooperazione a-gricola (Conazo) ed e-stesa poi a successiviaccordi con i fornitoripiù tecnologicamente a-vanzati ed ha attraver-sato come fase più diffi-cile quella di costruzio-ne e convincimento de-gli allevatori. »Siamopartiti con la carne bo-vina perché era la piùsoggetta, come diceva-mo, ad una grande pol-verizzazione di alleva-tori e di strutture di

macellazione. Quindi e-ra l'area più debole epiù ostica da affrontareper arrivare all'integra-zione che cí eravamoproposti. Con le struttu-re che sottendono laproduzione della carnesuina ed avicunicola,invece, è tutto più per-corribile, perché ci tro-viamo davanti ad unprocesso di allevamentomolto più integrato, conuna logica già esistente.Basterà quindi ricon-durre tutto ad elementiun po' più omogenei». Itempi, dunque, perchétutte le carni Coop di-ventino «prodotte con a-more« saranno netta-mente più brevi. «Lanostra azione - concludeTommesani - ha provo-cato nel mondo produt-tivo una coscienza di ti-po diverso.Si comincia a produrre,insomma, finalizzati al-la qualità che vuole ilconsumatore, e non solosecondo una propria vi-sione della qualità. Equesta la strada chestiamo seguendo, per laquale stiamo andandoavanti, cercando di oc-cupare con questo in-tento ogni possibile set-tore dei prodotti ali-mentari"

Paola Bergonzoni

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Il nostro Paese è il secondo produttore mon-diale di derivati del pomodoro dopo gli StatiUniti, ed il principale tra i Paesi europei,con i suoi quattro milioni di tonnellate di po-

modoro fresco trasformato. L'industria nazionale

POLPA ► YADI POMO% 1000RO h

E 0170 MILIONIDI FAMIGLIE SELA FAN DA SÉrilizzazione e di elimina-re l'aria dal contenitoreriducendo il pericolo diossidazione del prodottoe di corrosione delle sca-tole. La sterilizzazione sirealizza dopo la chiusuraermetica dei contenitori.L'obiettivo tecnologicodegli anni 90 è il confe-zionamento asettico deipomodori interi. Ciò per-metterebbe di applicaretrattamenti termici me-no drastici, di migliorarela qualità del prodotto edeventualmente ridurre icosti di confezionamento,trasporto e magazzinag-

4

SIAMO UN PAESE CHE TRASFORMA QUATTRO MILIONI DI TONNELLATE Di POMOei

ONODORO DI POMODORPOLPA POLPA

D I

008A PUMMAROLA'Ndel pomodoro non è però esente da problemi; tra iprincipali vi sono la frammentazione della produ-zione in numerose piccole industrie e la disloca-zione degli stabilimenti di trasformazionef in• areea volte lontane da quelle di produzione.Ciò rende necessario Io spostamento di ingentiquantità di prodotto fresco prima della lavorazio-ne con elevate perdite di materia prima e alti co-sti.Non meno problematico è il sistema delle quotedi trasformazione stabilite dai regolamenti comu-nitari che favoriscono aziende piccole ed obsoletementre penalizzano, impedendo la lavorazione diquantitativi più ingenti, quelle strutture produt-tive che hanno migliorato in anni recenti la po-tenzialità dei loro impianti.

a quantità di prodotti esportati è eleva-ta: le esportazioni di concentrato sonostabili mentre quelle di pelati sono inaumento.

Per il pelato, in particolare, la posizione dell'Ita-lia sul mercato europeo è quasi di monopolio. Ciònonostante il consumatore europeo, a causa dellapolverizzazione della produzione, non identificauna "marca italiana di pelato" e questo ovvia-mente penalizza, e sarà ancor più così dopo il1992, la produzione nazionale. In forte espansio-ne sono anche le esportazioni di passata che sonodecuplicate dal 1981 ad oggi.In campo nazionale i consumi dei derivati del po-modoro evidenziano un calo nell'utilizzo di pelatie concentrati di pomodoro mentre vengono sem-pre più richieste le passate, le polpe pronte e lebasi per sughi.Lo spostamento dei consumi dai prodotti tradi-zionali a quelli più nuovi sono da attribuire, oltreche a nuove soluzioni tecnologiche e ad un gran-de impegno pubblicitario, ai mutamenti nello sti-le di vita e nella cultura alimentare. Il minortempo a disposizione per cucinare spinge al con-sumo di prodotti semilavorati, ad esempio tritu-rati e senza buccia, salvaguardando però il con-tributo di fantasia personale nella preparazione.A conferma di ciò i sughi pronti, alla carne o allevongole, che impediscono ogni rielaborazione enecessitano solo di essere riscaldati, occupanoquote di mercato ridotte nonostante l'elevato con-tributo di servizio.In questo quadro si deve considerare che l'auto-consumo, cioè il consumo di prodotto fresco o diconserva preparata in casa, è ancora molto eleva-to, pari al consumo di derivati industriali; si cal-cola che circa otto milioni di famiglie trasforminoancora direttamente la propria provvista annua-le di pomodoro.

SSO DI

La tecnologia per la pre-parazione dei derivatidel pomodoro comprendealcune fasi comuni a tut-ti i prodotti: la materiaprima deve essere matu-ra al punto giusto e arri-vare allo stabilimento dilavorazione in brevetempo dalla raccolta, sieffettuano la selezione, illavaggio e la sbucciaturadelle bacche. I derivatidel pomodoro si conser-vano perché vengonotrattati a temperaturetra i 90 ed i 100 C, pertempi variabili che di-pendono da diversi fatto-ri, Possono essere tratta-ti al calore sfasi, cioè pri-ma del confezionamento,che deve poi avvenire incondizioni asettiche o do-po essere stati confezio-nati ermeticamente. Ilcalore distrugge i micror-ganismi eventualmentepresenti; non vengonoaggiunte sostanze con-servanti. Sono sufficientitemperature di tratta-mento inferiori ai 100 Cin quanto il pomodoro èun prodotte acido.Pomodori pelati, polpa,concentrati, ristretti dipomodoro e basi per sugopresentano fasi della la-vorazione caratteristicheper ciascun prodotto. Lascelta delle varietà di-pende da ciò che si vuoleottenere: per la prepara-zione dei pelati si utiliz-zano varietà lunghe qua-li San Marzano, Roma,Red Top, mentre per lapolpa si impiegano po-modori tondi a buccia

dura di tipo California-no. Caratteristiche dellatecnologia sono la pela-tura che si realizza pre-valentemente per scotta-tura e separazione mec-canica; l'inscatolamentoche prevede l'aggiunta diconcentrato di pomodoroe il preriscaldamentodelle scatole prima del-l'aggraffatura. Quest'ul-tima operazione ha di-versi scopi tra cui quellodi ridurre il tempo di ste-

IMPLICI, DOPPI, 'KIM&~1MTRATI _

Tra i prodotti tradizio-nali vi sono i concentra-ti di pomodoro ed i dop-pi e tripli concentrati,che si differenziano inbase al contenuto in so-lidi che aumenta. Si u-tilizzano varietà parti-colari quali Ladino, No-strano di Parma e Ge-novese mentre la tecno-logia è caratterizzatadalle operazioni di tri-turazione e raffinazionee dalla concentrazione

del prodotto. I prodotti,lavati e selezionati, do-po essere passati neltrituratore, vengono ri-scaldati a temperaturetra i 60 ed i 90 C ed av-viati ad una serie didue o tre setacci che re-alizzano la separazionedella buccia e dei semie la raffinazione dellapolpa. Seguono la steri-lizzazione ed il confe-zionamento a caldo delprodotto.

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)ORO FRESCO ALL'ANNO

COPPA

UNA PRODUZIONE TUTTAVIA MOLTOFRAMMENTATA CQN, PERO', UNAELEVATA QUANTITA ESPORTATA. TUTTE LETECNOLOGIE E LE INNOVAZIONI NELLAPREPARAZIONE DEL PRODOTTO DACONSERVARE

INTERNO a cura di Andrea Pertegato

INCARICHI ALL'UFFICIOESTERI DELLA LEGA

Il nuovo responsabile del coordinamento dell'Ufficio esteri dellaLega nazionale cooperative è Rodolfo Ridolfi, che è succeduto al-l'incarico a Giancarlo Moroni. In base ad una nuova suddivisio-ne di competenze per aree geografiche, Rinaldi si occuperà dellerelazioni con i paesi dell'Europa occidentale e con gli Stati Uni-ti; il coordinamento dei rapporti con l'Europa orientale sarà affi-dato ad Agostino Bagnolo, mentre Vanni Rinaldi curerà l'attivi-tà di coordinamento per quanto concerne la cooperazione con A-frica, Asia e America Latina.

UN'ALTRAFUSIONE NELSETTOREALIMENTARE

Dal primo gennaio1991 sarà operativala fusione fra l'ACMdi Reggio Emilia e laCIAM di Modena.L'unificazione diqueste due aziendealimentari aderentialla Lega, darà vitaad una impresa chepotrà contare su unfatturato di oltre400 miliardi e su u-na capacità produtti-va di 324.000 capi dibestiame (188.000 lasocietà cooperativareggiana e 130.000quella modenese) dicui 236.000 suini e88.000 bovini.Verranno anche co-stituiti consorzi perla gestione della ma-cellazione, cui parte-ciperanno aziende a-derenti ad altre cen-trali cooperative.

La Lega delle cooperative, assieme aisindacati di Parma, ha presentato unprogetto di recupero di due ex-scuole diMartorano e Ronco Pasotto, occupate daalcuni mesi da lavoratori extracomuni-tari. Entrambi gli edifici sono di pro-prietà comunale e, secondo í promotoridel progetto, potrebbero essere trasfor-mati in case albergo, da destinare pre-valentemente a immigrati in regola conle vigenti norme giuridiche e in posses-so di regolare contratto di lavoro.

L'accesso all'uso delle case verrebbe ge-stito dai sindacati e dall'amministrazio-ne locale. Per quanto riguarda lo stru-mento operativo per questo progetto, es-so è stato individuato nella società"Parma Programma", aderente alla Le-ga. Sindacati e "Parma Programma"hanno anche allo studio la costituzionedi una cooperativa per il recupero di im-mobili. Lo scopo? Ricavarne apparta-menti da destinare a pensionati, stu-denti e giovani coppie.

NOVITÀNELLALEGAPUGLIESE

All'interno dellaLega pugliese siè attuato un pro-cesso di ristrut-turazione che hacomportato unmutamento delgruppo dirigente.Ha assunto la ca-rica di presidenteFranco Botta, do-cente di Econo-mia del lavoro al-l'Università diBari e coadiutoredel Comitato tec-nico scientificoper la program-mazione della re-gione Puglia. Al-tri membri dellapresidenza sono:il vice presidenteLanfranco Mas-sari; Gino Di Pa-loma; Franco A-versa; Gianni A-mitrano; StefanoGiampaolo; PaoloTanese.

RINNOVAMENTIA BOLZANOLa Federazione provinciale della Lega diBolzano si rinnova profondamente. Innanzi-tutto si chiamerà d'ora in poi Lega provin-ciale-Bund der Genossenschaft, e anche ilgruppo dirigenziale è stato sensibilmentemodificato. Nuovo presidente è Alberto Ste-nico, geometra, 49 anni proveniente dalmondo sindacale (è stato segretario provin-ciale della Fillea-Cgil); vice presidenti sonoVittorio Papa, 27 anni ex responsabile dellaFedercoop di Bolzano, e Klaus Veinart, con-sigliere della Cooperativa libraria di Bolza-no. Infine, Roberto Rossini e Paolo Gelmo,sono stati eletti membri della presidenza.

CASE ALLOGGIO PER GLIEXTRA-COMUNITARI

5

IC- ALLUMTOINIE •

TURISTIDOVENEL1989

COMUNITÀ EUROPEALa maggior parte dei Paesi industrializzati haavuto, nel 1989, un anno favorevole per le pre-senze turistiche pari a + 4 per cento e per ipernottamenti con un aumento del 5 per cen-to. Ma altri Paesi, fra i quali l'Italia, hanno do-vuto registrare consistenti ribassi.Al primo posto per la tendenza negativa è laSpagna dove il turismo è diminuito dell'H percento, seguita dall'Italia con un calo in percen-tuale di 7 e dalla Jugoslavia con 6, il che corri-sponde a una perdita totale di 34 milioni dipernottamenti. Il dirottamento della clientelaverso la Francia e il Portogallo è spiegato an-che da una più diffusa presa di coscienza deituristi nei confronti della qualità dell'ambien-te oltre che di quella delle strutture turistiche.

a cura di Vera Squarcialupi

chieste svolte in al-cuni Paesi europei,si è appreso, per e-sempio, che mentrea Amsterdam in 11alberghi di vecchiacostruzione sonostati migliorati gliinterventi anti-in-cendio, a Atene so-lo I su 11 ha fattogli stessi progressi.Su un campione di22 alberghi a Corfii.(Grecia) e a Torre-molinos (Spagna)nessun albergoraggiunge il livellominimo di sicurez-za. E stato ancheconstatato che nelcampione esamina-to, in 4 alberghispagnoli e grecinon ci sarebbe sta-ta alcuna possibili-tà di scampo per iclienti in quantotutte le porte eranochiuse e le uscite disicurezza bloccate_

Tra i nuovi prodotti, chenell'ottica del "servizio"rispondono meglio allemutate esigenze dei con-sumatori, vi sono la pas-sata, la polpa, i ristretti ele basi per sugo. In annirecenti la novità tecnolo-gica più importante èstata la possibilità ditrattare termicamente ilprodotto, in modo da ren-derlo perfettamente igie-nico, prima del confezio-namento. Con queste si-stema il trattamento ter-mico è molto breve per-ché avviene sul prodottonudo che scorre nell'im-pianto in strato sottile.Segue il confezionamentoasettico per il quale si u-sano più frequentementei contenitori in accoppia-to plastica-alluminio-car-tone ma anche vasetti divetro. Tra i consumatorialcuni preferiscono laconfezione in vetro checonsente di vedere il pro-dotto e di richiudere ilcontenitore, altri il carto-ne poliaccoppiato che èpiù leggero e facile dasmaltire. Quest'ultimo èinoltre impermeabile allaluce e permette una con-servazione migliore delprodotto. La passata rap-presenta circa il 30% deiconsumi complessivi deiderivati del pomodoro.Viene preparata perspremitura del pomodorofresco e parziale concen-trazione per evaporazio-ne o per osmosi inversa.Quest'ultimo processopermette di eliminareparte dell'acqua senza

sottoporre il prodotto astress meccanici e termi-ci; ne risulta una passatadal gusto più fresco e me-no cotto. Molto acquista-ta è la polpa di pomodo-ro, cubetti o pezzetti dipomodoro in succo, il cuiconsumo è aumentatodel 17% dall'88 all'89. Ilpeso minimo sgocciolatodi questo prodotto è il60% e la sua resa è del10-15% in più rispetto aipomodori pelati. La con-servabilità, che dipendedal tipo di imballaggio, èin genere superiore ai 18mesi. Si utilizza tal qualein alternativa ai pomodo-ri pelati o setacciato co-me passata di pomodoro.I "ristretti" si presentanocome pezzetti di polpaben identificabili, unifor-memente distribuiti e le-gati al concentrato. Oltrealla polpa e al concentra-to di pomodoro contenga-no quali ingredienti ci-polla, sale e zuccheromentre i grassi sono as-senti. Si utilizzano scal-dandoli per pochi minuticon i condimenti preferi-ti, aggiungendo even-tualmente erbe e spezie oaltri ingredienti. Quandoconfezionati in vetrohanno una conservabilitàdi circa tre anni. Le basiper sughi contengono ol-tre al pomodoro in pezzi,verdure ed erbe aromati-che, i grassi sono assentied il modo di utilizzo è a-nalogo a quello dei ri-stretti dì pomodoro.

Titti Casiraghi

PRESENZA DEICONSUMATORILa Commissione delle Comunità europee ha approvato unpiano d'azione triennale per una politica dei consumi cheprevede diverse iniziative concrete da compiersi entro il 31dicembre 1992, cioè alla fine del completamento del mercatointerno. I punti principali sono la rappresentanza dei consu-matori nei momenti d.ecisionali, l'informazione e la sicurez-za. Complessivamente si tratta di 22 iniziative che dovran-no essere completate nel giro di due anni e mezzo.

Fra le preoccupa-zioni dei turisti cisono quelle per gliincendi che non so-no infrequenti espesso causano an-che molte vittimeumane. Nel 1986 laComunità europeaha adottato unaraccomandazione,cioè poco più di uninvito, perché ven-gano adottate lemisure necessarieper aumentare lasicurezza negli al-berghi in caso diincendio, ma i ri-sultati finora sonostati scarsi e le as-sociazioni dei con-sumatori reclama-no una normativapiù vincolante, cioèsotto forma di di-rettiva. Secondo in-

Stanno per essere approvate le norme Cee sull'etichet-tatura nutrizionale dei prodotti alimentari che miglio-reranno l'informazione dei consumatori e nello stessotempo livelleranno le leggi in materia di etichettaturanutrizionale in vigore in alcuni Stati.In materia di etichettatura nutrizionale, in realtà, le di-rettive sono due. La prima indica come deve essere taleetichetta, cioè da quali informazioni deve essere compo-sta in tutti i 12 Stati, ma rimane pur sempre una eti-chettatura nutrizionale facoltativa. La seconda diretti-va, invece, istituisce un meccanismo in base al quale laCommissione delle Comunità europee, ad alcune condi-zioni, può introdurre una etichettatura nutrizionale ob-bligatoria. Alla parola "obbligatoria" alcuni Stati storco-no il naso e avanzano difficoltà. Di qui i ritardi nell'ap-provazione della direttiva.

ETICHETTE UTILI EIMPORTANTI (MA IN RITARDO) IL BICENTENARIO IN

AIUTO ALLA FRANCIAChi ha fatto il pieno in materia di turismo è laFrancia, con un aumento di presenze del 12. per cen-to, grazie anche al bicentenario della Rivoluzione.Complessivamente, infatti, ci sono stati in quel pae-se 43 milioni di presenze turistiche e 385 milioni dipernottamenti. Ma anche gli USA cantano vittoriacon un 12 per cento in più di pernottamenti, pari a4 milioni. Sempre per quanto riguarda i pernotta-menti, l'Irlanda ha avuto un aumento del 16 percento, i Paesi scandinavi del 9 per cento, la GranBretagna del 4 per cento, l'Austria e la Svizzera del4,4 per cento. Se pensiamo poi alle entrate, Italia eSpagna hanno perso, complessivamente, 1.500 mi-lioni di dollari, pari a circa 2000 miliardi di lire.

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Due anni di lavoro at-torno alla completa re-visione della propria a-nagrafe sociale hannoofferto a Coop Lombar-dia una occasione forseinaspettata per riflette-re su sé stessa, per co-noscere ed interpretarenei dettagli quella evo-luzione in atto nellapropria base che, purintuita attraverso l'e-sperienza quotidiana,si è comunque rivelatapiù inte-ressante diquanto sipotessepresumere.La trasfor-mazione inatto nel settore del lagrande distribuzioneha avuto in questi anniriflessi importanti sul-la nostra Cooperativa,sulla sua dimensione diimpresa, sulle sceltestrategiche e di svilup-po, sulle tecniche di ac-quisizione del consensodiffuso. Era lecito chie-dersi fino a che puntoun'azienda fedele alleproprie matrici ideali, eallo stesso tempo cala-ta in uno scenario ad e-levata competitività,riuscisse giorno per

giorno a costruire nuo-vi equilibri salvaguar-dando la forte presenzadella propria base piùtradizionale e, contem-poraneamente, aggan-ciando gli strati socialipiù dinamici all'internodella reatà lombarda. Idati che presentiamo inqueste pagine, se con-frontati con alcuneproiezioni sulla situa-zione al 1986 delle qua-li disponiamo, parlano

di un forteincrementonella scolari-tà, nell'inci-denza delleprofessionidel terziario,

pur nella conferma del-la tradizionale fortepresenza del ceto ope-raio e dei pensionati. Ilsegnale più confortan-te, ancor più evidentefra i soci prestatori, ri-mane comunque quellodel rilevante incremen-to della presenza giova-nile nella base sociale:un elemento di novitàche liquida certi stereo-tipi residui riguardo al-la cooperazione, e cheapre una strada impor-tante per il futuro diCoop Lombardia.

DUE A NNIDI LAV OROPER LAREVISI ONE1

RIFLESSIONI SULL'ANALISI DELL'ANAGRAFE SOCIALE DI COOL, LOMBARDIA

Presi come standard i dati della composizionedella società lombarda si scoprono lemodificazioni avvenute nella base dell'impresacooperativa con l'incremento delle professionidel settore terziario, della scolarità e dellapresenza giovanile

IDENTIKITDEL NUOVOCOOPERATORE

LA PREVALENZAFEMMINILE,MAGGIORANZA DI MEZZAETA,AUMENTANO GLIIMPIEGATI GLI INSEGNANTIE I PENSIONATI

La revisione com-plessiva dell'ana-grafe sociale hamesso a disposi-

zione di Coop Lombar-dia uno strumento fon-damentale per conosce-re a fondo la propriabase di associati, con-sentendo così di tarareal meglio le scelte ge-stionali e strategiche. Irisultati di questa ana-lisi rivelano un forte di-namismo in atto, ri-

spetto sia alla tradizio-ne di aggregazione pro-pria della cooperazionedi consumatori che allastessa evoluzione dellasocietà lombarda.La prevalenza femmini-le all'interno della basesociale di Coop Lombar-dia, un dato acquisitoormai da alcuni anni, siconferma anche perquanto riguarda il1989, pur in presenzadi una leggera contra-

Composizione per età

P- m F T

18-35 anni 8,2% 11,1% 19,3%

36-45 anni 11,0% 11,6% 22,6%

46-55 anni 10,9% 10,8% 21,7%

56-65 anni [ 9,3%, 8,9% 18,2%

oltre 65 ami, 9,5% 8 , 7% 18,2%

51,1% 100,0%

Composizione per livello di istruzione

Istruzioneelementare onessun tipo 18,9% 21,9% 40,8%

Licenza Mediainferiore 15,4% 14,7% 30,1%

Licenza Mediasuperiore ,8% 12,9% 25,7% 1

Laurea 1,656 3,4%

51,1% 100,09

Composizione per condizione professionale

F T

Imprenditori,dirigenti, lib. prof. 2,3% 0,9% 3,2%

Impiegati,artigiani,commercianti 13 r 13,7% 26,8%

Insegnanti 2,3% 3,0%

Operai

' 8,2% 25,1%.

Pensionati 11,9% 27,6%

Casalinghe 13,5% 13,5%

Altri 0,6% 0,8%

- 48,9% 51,1% 100,0%

6

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Pagine diMarco Maggi

PRESTITOSOCIALE:DI PIU'E MEGLIO

18.10314.413

12.323 -

1989 1988

1987 1986

I •

Nel corso del1989 il presti-to sociale harealizzato, nei

suoi indicatori fonda-mentali, il più elevatoincremento nella storiaaziendale di Coop Lom-bardia. Tanto la cresci-ta dei depositi 1+ 33,8miliardi., che quella delnumero dei soci presta-tori (+ 4.550 unità)hanno proceduto e con-corso di pari passo adeterminare un risulta-to che testimonia, allostesso tempo, del livellodi fedeltà e sostegno el-la Cooperativa assicu-rato dai soci prestatorie della credibilità rag-giunta de Coop Lom-bardia quale garanteaffidabile dei depositidei propri associati.In evoluzione, pure a li-velli interessanti, sonogli indicatori riguar-danti le abitudini di u-tenza del servizio: il so-cio prestatore movi-menta con maggior fre-quenza il proprio depo-sito, fruendo del benefi-cio derivante dalla gra-tuità delle operazioni, econvoglia in esso quotesignificative del redditofamigliare. Questo di-namismo nell'accosta-mento del prestito so-ciale e nel suo utilizzo èconseguenza anche di

una modificazione so-stanziale all'interno deltarget interessato: ri-spetto al corpo socialecomplessivo, trai pre-statori si sta registran-do un forte afflusso digiovani nonché di cate-gorie sociali titolari dimaggior livello di istru-zione e di reddito ri-spetto alla base più tra-dizionalmente presenteall'interno del movi-mento cooperativo.Sulla base di questasollecitazione, nel mesedi novembre è statacondotta un'approfondi-ta ricerca sulle abitudi-ni e i bisogni emergenticirca il prestito sociale.Il quadro tracciato dal-la società Abacus, inca-ricata dell'analisi, si è

rivelato positivo e co-munque impegnativonelle prospettive cheindica: dalle 273 inter-viste realizzate a domi-cilio emerge un genera-le responso di soddisfa-zione per il servizio of-ferto, accompagnata esostenuta da fiducianella coerenza e corret-tezza gestionale da par-te della cooperativa.L'immagine di credibili-tà e solidità che essa haconquistato stimola isoci a nuove e più arti-colate richieste che, a-deguatamente analiz-zate e recepite, costitui-ranno i filoni guida perun adeguato sforzo diarricchimento del servi-zio. Alla significativa e-voluzione in atto nell'u-

tenza, Coop Lombardiaha fatto corrispondereuno sforzo per un pa-rallele miglioramentodel servizio. La forma-zione del personale ad-detto all'Ufficio soci econsumatori, il tramiteessenziale fra la coope-rativa ed i propri asso-ciati, si è sviluppata at-traverso dieci giornatedi lavoro. Sono statitrattati ed approfonditii temi della comunica-zione, dell'ascolto -deibisogni, della articola-zione della politica diservizio, della situazio-ne del mercato finan-ziario, L'informatizza-zione delle operazionidi prestito sociale è sta-ta installata nel nuovopunto vendita di Cre-mona/Via del Sale, ed èstata avviata la pro-grammazione 1990 cheprevede l'estensionedella stessa in altripunti vendita. Servizioal socio significa inol-tre, e non secondaria-mente, informazione ecolloquio diretto sullasituazione e le prospet-tive del deposito: ed ec-co quindi le assembleeriservate ai soci presta-tori, convocate in locali-tà con rilevante succes-so di partecipazione edi consolidamento delrapporto reciproco.

zione. La stratificazio-ne per fasce di età sista modificando a suavolta, con una certa ra-pidità, verso un model-lamento Fedele sulla re-altà regionale, rispettoalla quale in preceden-za esistevano alcune e-videnti differenze. Laconsistenza percentua-le delle fasce interme-die (da 36 a 45 anni>,pur ancora prevalente,procede verso un gra-duale ridimensiona-mento, e parallelamen-te diventa più consi-stente la presenza digiovani all'interno delcorpo sociale. Stabile,invece, la quota di sociin età post-lavorativa.La composizione percondizione professiona-le conferma questo pro-cesso dì evoluzione inatto: le occupazioni ri-conducibili al terziariostanno incrementandola propria rilevanzapercentuale, e sosì pureavviene per quanto ri-guarda la adesione diinsegnanti: in tuttiquesti casi il dato rela-

7 tivo a Coop Lombardia

è analogo o addiritturasuperiore alla mediaregionale. Ugualmenteal di sopra della medialombarda sono le quoterelative ad operai epensionati, la parte piùtradizionale e tuttorapiù consistente dellabase sociale; per contropermane relativamenteridotta la presenza dicasalinghe.L'analisi per livello dì i-struzione completa ilquadro e la lettura del-la trasformazione in at-to. La percentuale disoci titolari al più dellalicenza elementare èinferiore rispetto allamedia regionale, e incalo rispetto agli anniprecedenti; l'omogenei-tà del dato relativo allalicenza media si tra-sforma poi in vantaggiorispetto alla situazionelombarda per quantoriguarda la licenza me-dia superiore. In au-mento, ma tuttavia an-cora al di sotto dellamedia regionale, per-mane invece la consi-stenza percentuale deilaureati.

Soci Prestatori

22.653

P

osizio

milastrik.n

M F T

Istruzioneelementare onessun tipo 17,1% 21,0%

4I38,1%

Licenza Mediainferiore 18,1% 14,4% 30,5%

Licenza Mediasuperiore 14,2% 14,1% 28,3%

Laurea 1,8% 1,3% 3,1%

49,2% 50,8% 100,0%

Mignalii~1~,-.9yr.7.1 F T

18-35 anni 13,8% 14,5% 28,3%

36-45 anni 9,1% 9,1% 18,2%

46-55 anni 9,2% 10,2% 19.4%

56-65 anni 8,9% 8,5% 17,4%

oltre 65 anni i 8,2% 8,5% 16,7%

49,2% 50,8% 100,0%

teposizione per condizione professionale

M F T

Imprenditori,dirigenti, lib. prof. 2,9% 1,0% 3,9%

Impiegati,artigiani,commercianti 11,1% 16,3% 27,4%

Insegnanti 1.4% 2,2% 3,6%

Operai 18,6% 8,7% 27,3%

Pensionati 15,1% 10,7% 25,8%

Casalinghe - 11.6% 11,6%

Altri 0,1% 0,3% 0,4%

49,2% 50,8% 100,0%

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1.111111e.

CON GLIUOMINIDI MEZZANOTTE

La frutta e la ver-dura sono duecomponenti del-l'alimentazione di

ogni giorno che nonmancano mai sulla no-stra tavola. La richie-sta più frequente deiconsumatori per questiprodotti è quella di unloro consumo con lamaggior freschezza pos-sibile. Ma perché que-sto avvenga è necessa-rio un lavoro alle spalleche non molti conosco-no.Infatti se troviamo dainostro fornitore abitua-le quanto di meglio ilmercato può offrire intal senso, è soprattuttoper l'impegno di quantioperano nelle strutturedi distribuzione all'in-grosso. Addentrarsi perun breve viaggio neglispazi del mercato orto-frutticolo significa al-zarsi quando tutti, qquasi, riposano da tem-po. Infatti le merci co-minciano ad affluire suipiazzali di scarico damezzanotte in avanti e,a quel punto, i lavorato-ri, divisi in squadre, i-niziano a operare. Leprime operazioni ri-guardano lo scarico del-le merci dai mezzi;quindi i prodotti vengo-no divisi in base all'u-

tente finale, vale a direi commissionari dell'or-tomercato oppure le a-ziende esterne. Questolavoro dura, in genere,Tino a circa le sei delmattino, ora in cui ini-zia la fase successiva:quella della consegna a-gli stand dei rivendito-ri.Intorno alle sette ilmercato si anima, conl'ingresso degli acqui-renti (i dettaglianti egli ambulanti), e inizia-no le contrattazioni perl'acquisto della merce,che si protraggono percirca un'ora. Conclusaanche questa fase nonrimane che la consegnadei prodotti trattatipresso gli stessi acqui-renti.Questa viene effettuatadal. grossista che dispo-ne di personale propriooppure dalle cooperati-ve che svolgono questogenere di servizio spe-cializzato.Per concludere è neces-sario un accenno al si-stema per il controllodella qualità delle mer-ci: all'interno dell'orto-mercato è presente unUfficio d'igiene del Co-mune di Milano che as-sicura, con uno staff dispecialisti, tutte le ga-ranzie necessarie.

DALLAPRESTAZIONE DEILAVORO MANUALEAL RAPPORTOATTUALE UNUOMO / UNMEZZO. FRUTTA EVERDURA DALMERCATO ALNEGOZIO:

INTERVISTA SULLEPROSPETTIVE ALPRESIDENTEPIERO RUFFERT

"COOPERATIVA LAVORATORI ORTOMERCATCUNA STORIA DI UOMMal

La storia di quellache è l'attuale"Cooperativa la-%Tiratori ortomer-

cato" affonda le sue ra-dici nel lontano 1938,quando nasce con il no-me "Cooperativa fruttae verdura". Nel 1965,quando i mercati gene-rali si trasferiscono dal-la vecchia sede di corsodi Porta Vittoria, vienefondata la "Cooperativafacchini" che, oltre aiservizi forniti ai cosid-detti "ortolani di terra",inizia a lavorare ancheper i grossisti.

on l'ingresso nel-la nuova struttu-ra dell'ortomer-cato i vecchi soci

si pongano il primo pro-blema di meccanizza 7zione: per le dimensionimolto più ampie dellastruttura, infatti, lospostamento delle mer-ci non può più essere e-seguito a mano comeaccadeva in passato.Con il primo investi-mento vengono cosi ac-quistati i primi carri-ri-morchio e piccoli tratto-ri.Negli anni seguenti si

pongono nuovi proble-mi, in particolare per-ché la Cooperativa di-venta tin referente im-portante per tutti gli o-peratori dell'ortomerca-te: da una parte i pro-duttori, che andavanoperdendo sempre piùspazio; dall'altra i com-missionari, vale a direle aziende grossiste dicommercializzazionedei prodotti, che ricevo-no le merci direttamen-te dai luoghi dì produ-zione.Il processo di meccaniz-zazione procede lenta-

mente Fino ad arrivarealla situazione attualeche vede un rapporto diun uomq/un mezzo_ Ingenerale oggi la mecca-nizzazione all'internodell'ortomercato ha rag-giunto circa 1'8 q percento del totale.

er la "Cooperati-va lavoratori or-tomercato" si as-siste a una serie

di trasformazioni neltempo. All'inizio opera-va come una grossa a-genzia di collocamento:i soci andavano a lavo-rare presso gli stand 8

TUTTO ILLAVORO ABRACCIA CONFATICA,POI L'UOMOCOMANDÒ LAMACCHINA

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A Piero Ruffertpresidente dell'oCooperativo lavoratori

ortomercato", abbiamorivolto alcune domandein merito all'alludestrutturo della socielò eape possibiliprospettive future.

SI STUDIA OGGIIL LAVORODI DOMANI

Alcune fusi del lavoro deidipendenti della Cooperativooll'Ortomercato e negli uffici.In alto, acconto al titolo illecchino vecchio maniera: lafoto e di pochi L'uni fu

'ASSO CON LAMIDERNITÀQuanti sono i sociche fanno parte dellaCooperativa?Al momento siamgin-torno alle 250 persone,così suddivise: 5 diri-genti, 20 quadri, 40 re-sponsabili operativi ecirca 190 operatori spe-cializzati. Là diminu-zione rispetto al passa-to è l'effetto di due fat-tori. Il primo é la mec-canizzazione, vale a di-re la specializzazionedei lavoratori e l'au-mento della produttivi-tà pro-capite. Il secondoè il rifiuto della Coope-rativa di prestare sociper servizi a ore.Qual è allora il crite-rio per stabilire laretribuzione dei sin-goli soci?Noi cerchiamo, inmo luogo, di essere unacooperativa dove il so-cio sia sempre forte-mente coinvolto nelraggiungimento dell'o-biettivo aziendale: in-fatti noi lavoriamo conun salario di produtti-vità diviso per reparti.Questo significa che aciascuna squadra vieneaffidato un lavoro, pre-so in appalto dallastruttura commerciale,di cui diventa respon-sabile e del quale godrài frutti una volta- termi-nato. L'instaurazione diquesto particolare si-stema retributivo, sullabase di una logica di co-sti e ricavi, è in atto dacirca due anni e ha da-to finora risultati con-fortanti, anche perchéla stragrande maggio-ranza dei soci ha aval-lato questa linea propo-sta dal gruppo dirigen-te.

Quali sono i settoriin cui avete apporta-to particolari modifi-che?Credo che la nostra siala cooperativa che hainvestito di più nellaformazione per gli ap-partenenti ai vari setto-ri:Infatti abbiamo fattocorsi, con società diconsulenza specializza-te, per accrescere il li-vello di conoscenza deigruppo dei consiglieri,

Inoltre vi sono stati cor-si specifici per i lavora-tori dell'amministrazio-ne sull'utilizzo dellenuove tecnologie. E an-cora, ai sono tenuti cor-si mirati al migliora-mento della gestionedelle risorse umane peri nostri dirigenti inter-medi.Avete altre novità inprogramma?Un'altra strada su cuici stiamo muovendo è

la creazione di un polodi offerta integrato ri-spetto alla gestione del-le derrate alimentari.In questo mercato è in-fatti sempre più alta larichiesta di questo ge-nere di servizio, per cuila grande catena di di-stribuzione non chiedepiù soltanto di manda-re uomini a movimen-tare le merci, ma vuoleun servizio "chiavi inmano". In questo casobisogna affrontare unproblema di integrazio-ne con il trasporto.Questo aspetto lo stia-mo affrontando in colla-borazione con l'associa-zione servizi della Legadelle Cooperative. Ab-biamo identificato unacooperativa specializza-ta con cui creare lin u-nico polo d'offerta.Per concludere, puòfare un accenno allevostre risorse finan-ziarie?Il capitale sociale ècomposto dalla quotache ogni socio versa aImomento dell'ingressonella cooperativa, paria 250 mila lire. Abbia-mo un investimento inmezzi tecnici di circa 3miliardi e mezzo, un ca-pitale ammortizzato og-gi al 65 per cento. Infi-ne abbiamo un fattura-to medio per gli ultimitre anni di 12 miliardi,suddiviso in un 60 percento all'interno dell'or-tomercato e il rimanen-te per i lavori svolti aldi fuori di questa strut-tura.Con l'anno in corso con-tiamo di portare allastessa percentuale ilrapporto di fatturatointernofesterno,

dei grossisti con una ta-riffa chiamata "abbuo-no".

in questa fase econ l'avvento di u-na serie di leggi(come la numero

1369 sull'intermedia-zione di manodopera) laCooperativa, intorno a-gli anni '70, arrivò acontare su circa 1.200soci. Nel 1978 la "Coo-perativa facchini" si èunificata con la "Coope-rativa lombarda", dan-do così luogo a quellaattuale.In quegli anni si inizia

a capire che il tipo diorganizzazione non èpiù adeguata alle ri-chieste del mercato. In-fatti è necessario nonaffittare semplicementedella forza-lavoro, mabisogna cominciare aoffrire servizi intesi co-me espressione diun'organizzazione auto-noma.

uesta sceltamatura neglianni e vieneformalizzata e

accelerata nel 1982-83,quando il gruppo diri-gente decide di non pre-

stare più a ore l'operadei soci,

osì oggi la Coo-perativa vendeesclusivamenteservizi, che van-

no dallo scarico e conse-gna alla preparazione econfezione dei carichiper l'esportazione, finoad arrivare alla gestio-ne di piattaforme per ladistribuzione organiz-zata.Proprio il rapporto conle grandi catene di di-stribuzione (GS e Stan-da, solo per citarne al-cune) è il meccanismo

che ha permesso allaCooperativa di fare unnotevole salto qualitati-vo, con l'uscita all'ester-no dell'ortomercato.

uesto anche infunzione diun'analisi, con-fortata da dati,

che vede il ruolo deimercati generali dimi-nuire rispetto all'anda-mento complessivo deiflussi per i prodotti or-tofrutticoli.

Itre alla spe-cializzazionenel servizio al-la grande di-

stribuzione, portata a-vanti da allora, e che siesplica nella gestionedei magazzini distribu-tivi delle catene ali-mentari (qualità deiprodotti, rispondenzadei pesi, preparazionedell'ordine conforme al-le esigenze del singolopunto vendita, tempi dipreparazione e conse-gna adeguati) come unknow-how unico nel suogenere in Lombardia,la "Cooperativa lavora-tori ortomercato" haraggiunto un altro seg-mento di mercato. La

gestione del freddo perle derrate alimentariche necessitano di tem-peratura controllata(da 15 a- 30 gradi),svolta per conto terziall'interno di un im-pianto alle porte di Mi-lano, il "Centro frigori-fero generale derrate a-limentari" di Pioltello.

Paolo Verga

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Nem.

zn-."

di Ugo Pinferi

133,51noiandecon~.1aVvogra alimentazione

LE GARANZIESULLA MERCE_ j1.1

I principi della Coop Svizzera verso i consumatorisono:

• diritto alla sicurezza

• diritto all'informazione

• libertà di scelta

• diritto ad essere ascoltato

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UN'IMPRESA N SVILUPPO DACENlp

ECCO QUELLO CHEPOSSONO OFFRIRENON SOLO 11300PUNTI VENDITA, MAL'INSIEME DELLEAZIENDEARTICOLATE QUASIIN OGNI SETTOREDELLA VITA SOCIALE- LA GARANZIA SUIPRODOTTI E LEINIZIATIVE PERL'AMBIENTE

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111.1•11

610L-1:

LìN\47'

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Dopo l'accordo tra Usego,

Cambieraninel campo

Finora la classifica eri commerciannoiai 41 svizzera era eStrenlantilben leggibile: prima la Mig rine confatturato 5110,7 miliardi di n'ambii...Se(da la co, con 5,9 miliardi, poi il sgipan. Ora la scarta si anima. Accaniidue giganti della dialriburione, llstHofer i. Coni e Denner voglione 01051Unite «ler,* potare.. L'accordo di CMraziona, non ancora ben definito siCeni aSparll, dovrebbe sloainti ingruppo della forra di i miliardi di fra ti

Non si pué ancora dire in guaio miol'annunciato fidentarnenta modi Salmicommercio al dettaglio svirzero.nemmeno i diretti interessali sanno arra esanamorge dove VOGera la ricadiboccata. Finora • stato der.Zia sellantfondazione di on'organinaria. d'aciIL; aia 44431" oltre alle ire dm. Svin.P.rt.OPerlì ambra il gruppo sMarros,vo a livello internazionale. Scopo de

• FU.

LOOP SVIZZERADI TUTTO DI PIUL

La Coop esiste in Svizzera da cento anni.E stata fondata a Basilea nel 1890. Allabase ci sono i soci: sono associate Ie fami-glie di consumatori, un milione e trecento-

mila, la metà della popolazione. E in atto un'operadi concentrazione delle cooperative. Le stesse esi-genze che ha vissuto il movimento in Italia e altro-ve, con l'avvio delle operazioni di unificazione, ob-bligano a ridurre il numero delle imprese: eranopiù di 500 nel 1950, dovrebbero arrivare ad essere18 nei prossimi anni: dodici nella Svizzera tede-sca, cinque nella Svizzera romanda (di linguafrancese), una nel Canton Ticino.L'insieme della Coop Svizzera comprende 1.300punti di vendita: 700 negozi sotto i 400 m, 200Centri Coop (tra 400 e 600 m') nelle località mino-ri, 200 Centri Coop (tra 800 e 1500 m) situati nel-le città, 40 Supercentri Coop (tra 1500 e 5800 mqnei grandi centri urbani, 3 ipermercati, alcunigrandi magazzini Coop-City, 30 negozi tra "Fateloda voi", Centri di giardinaggio e Mercati edili Co-op, 130 ristoranti Coop, più di 50 stazioni di servi-zio OK Coop.Sempre della Coop, ma presenti con altri marchi,sono i negozi specializzati in carni e salumi (Bel»,in macchine fotografiche, radio-Tv, elettronica perla casa (Radio Tv Steiner), in calzature (Diana,Wangen). Nel settore dei servizi, Cnop opera inSvizzera con una banca, un'assicurazione, una so-cietà d'investimenti, una società di assistenza le-gale, un'agenzia di viaggi, una società di trasportisul fiume Reno. Ben dodici sono le aziende di pro-duzione: calze, biscotti, filati per maglieria, macel-leria all'ingrosso, succhi di frutta, alcolici, detersi-vi, cioccolato, sottaceti, salse, farine, paste, pane,con in più una tipografia.

CHI GOVERNA CHIL'insieme di queste attività viene governato dalla"Unione di società cooperative Coop Svizzera".Presso questa Unione vengono concordati gli ap-provvigionamenti (le merci vengono distribuite da19 centri regionali), l'assortimento, il marketingcentrale, l'immagine commerciale unificata, lapubblicità nazionale, la politica dei quadri e delpersonale (esistono due centri permanenti di for-mazione) la pubblicazione dei tre giornali settima-nali per le famiglie dei soci (uno è in tedesco, unoin francese e uno in italiano, Cooperazione). Natu-ralmente sono centralizzate le scelte in informati-ca e anche il "Servizio Coop", assistenza . post-ven-dita, riparazioni, eccetera.Coop Svizzera aderisce Alleanza Coopera-tiva Internazionale, a Intercoop, la centrale di ac-quisto europea, e a Eurocoop, l'organismo di rap-presentanza presso la Comunità europea. E pre-sente insomma in tutte le organizzazioni dove èpresente la nostra Coop.

In allo, o destra: una notiziapresa dal Corriere del Ticino(8 marzo 1990) aitiStiMoninnzadell'importanza del settorecooperativo elvetico nelcampo sociale. In alto, soprail titolo le sedi delle 39 societàcooperative Coop dellaSvizzera. Nei prossimi anni,tramite fusioni, dovrebberodiventare 18.11 1990 è l'annodel centenario della CoopSvizzera. Qui sorto, come laCoop Svizzera pubblicizza isuoi prodotti e a fianco.alcune pubblicazioni

Per la sicurezza, Coop si assume tutte le responsa-bilità sulla qualità della merce e dei servizi offerti,comprese la garanzia e l'assistenza, il ritiro dellamerce difettosa o il risarcimento dei danni.La qualità viene mantenuta con costanti controllidi laboratorio. L'informazione viene realizzata at-traverso pubblicazioni sui diversi prodotti, contrasparenza delle comunicazioni per clienti, soci,pubblica opinione.Grande ruolo ha il settimanale Cooperazione. Lalibertà di scelta significa poter trovare in Coopmarche proprie e articoli di marca, prodotti nazio-nali e d'importazione. Coop si impegna a combat-tere protezionismi e accordi oligopolistici che im-pediscano la scelta al consumatore. 10

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Corti e Banner per cooperare nel seitOre degli acquisti

ili equilibri in Svizzeraa grande distribuzione?corta sono le barriere

oppongono a eventuali richieste dalei grossi acquirend, un'altra sonoani economiche. Anche qui Dindu•di beni di censurno ha già prepara-dispositivo di argomentazioni. Lee cornmerCiali raggruppale nelpoterei. non dovrebbero allenamiCOncessionl sui prezzi. La Denver

a già oggi al MaSOme degli sconlipraticamente quasi tutti i fornirmi,

pure Clisego e la Hofer & Curti. Le.i mo COM vele anche per il maggior

degli articoli di marca. 14 Conre, le cui condizioni vengono derini-licolermente Cavano/6 Non sern-issibila andare Oltre Ma Sara 00.1

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iero che il .reso Ovatte ti yeffil`h ce-lando in merce alla flessibili:a del1•i. I dell agi iUsego oaspettativi

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volta o I ...ort,5 sì dovrà magari pensare aUna nuova .Corgerste Identity.; e non

neppure da escludere una rinuncia ei no-mi attuali e la Creazione di una nuova

identità, perché ci0 che conta é la preserom sul ironie delle vendilo.

H3E1

• Sale del 15% ridille della Dredner .Ungi gSvicceral AG- Lo scorso anno l'oli.le nano della Dresdno Bank ISvizsera]AG é salilo del 15% e 2,6 milioni di fran-chi, che vengono devoluti inieramenre al.le Merge. La somma di bilancio e li andatade 614 a 695 milioni di franchi.

n Lievita del 32% H fatturato del groppeLieta- to scorso anno il latturelo consoli-dalo del gruppo Lista di Eden [TG' é mi•glioralo del 32% a 360 milioni di granchi.Due terzi dell'aumento sono dovuti eirac-quisí2ione di qu anno nuore dine. Suona Osiate l'evoluzione dell'uliCe e dal eash

W.C.C« cece me. 16 M mie M,

Cooperazione:11Morite r.srossa

Ritorno al futuropagina lo

Cooperazione93- lo

RICICLAGGIOE SMALTIMENa

Il Servizio Coop centrale e gli analoghi servizi a li-vello di singola cooperativa e di negozio rispondonoalle domande e raccolgono i suggerimenti dei clien-ti e dei soci. Se Ia qualità è curata dal laboratorioCoop, l'intervento in materia ambientale è coordi-nato dal 1986 dal "Centro tecnico per la protezionedell'ambiente".Sono stati contrassegnati gli imballaggi dei prodot-ti Coop in modo da favorire il riciclo o lo smalti-mento corretto, sono state studiate misure di ri-sparmio energetico nei negozi e nei trasporti dellemerci. Altri materiali sostituiscono, quando possi-bile l'alluminio, per cui ad esempio dal 1988 non cisono più in assortimento alla Coop bevande in latti-ne, ma solo in vetro. Dove è stato possibile sonostati eliminati gli imballaggi in PVC, i detersivi so-no biodegradabili, gli spray non contengono CFC.Tutti i punti di vendita Coop ritirano le pile usate epromuovono batterie a basso contenuto di sostanzetossiche o quelle ricaricabili. Con i marchi "EcoCo-op" e "Ecoplan" sono segnalati compost di cortecciaper sostituire torba, concimi organici, carta per lacasa e sacchetti per i rifiuti in materiali riciclati.Coop partecipa anche alla campagna di raccoltadella banda stagnata "Ferro-Recycling".

PROGETTI DELLALEGA PER UNVOLTO NUOVODELLASARDEGNA

(a,p.) È un'iniziativa dai forti connotati - che costi-tuisce un elemento di novità assoluta rispetto alleprecedenti politiche di sostegno allo sviluppo del-l'area sarda. Ci riferiamo al "Progetto Lega Sarde-gna" promosso un anno fa, e ora sulla griglia dipartenza - come ha spiegato Antonio Sechi, presi-dente della Lega regionale.Il progetto deve impegnare le risorse intellettuali,imprenditoriali, politiche e sociali in Sardegna nelperseguire un obbiettivo chiaro e comune. La Lega- forte di un fatturato annuo di centinaia di mi-liardi, di mille imprese nei diversi settori, e di ol-tre novantamila soci, intende offrire la sua capaci-tà progettuale - realizzativa e di gestione ai citta-dini e alle amministrazioni.Con il 'Progetto Lega Sardegna" il movimento coo-perativo indica infatti la strada di fattiva collabo-razione fra pubblico e privato. In dettaglio, la pro-posta si articola in sette schede progetto:1 - Risanamento ambientale e riqualificazione del-l'offerta turistica.Il primo progetto riguarda l'edificazione di casevacanza nei centri storici - al di fuori della logicadei ghetti per turisti - e la creazione di servizi einfrastrutture rivolte anche alla popolazione resi-dente.Il secondo progetto sarà caratterizzato da un pia-no d'intervento integrato per la valorizzazione am-bientale: difesa idro-geologica, infrastrutturizza-zione e produzione silvo-faunistica.2 - Sviluppo e innovazione della produzione agroa-limentare. La scheda relativa all'agricoltura si ar-ticola in due programmi: il primo riguarda la fare-stazione, dove sono previsti interventi di recuperodegli antichi rifugi dei boscaioli, e l'insediamentodi alcune attività produttive, in stretto raccordocon la valorizzazione degli stagni di Santa Giustae Palmas Arborea.La seconda parte del programma verterà sullo svi-luppo della bachicoltura; si punta alla coltivazionedel gelso su un'area di 220 ettari (nella provinciadi Cagliari), e in una seconda fase si potrà passarealla coltivazione su di un'area assai più ampia,circa 3000 ettari, con il conseguente passaggio

IMMIGRATIA MILANO

Coop Lombardia ha collaborato alla rea-lizzazione di un'iniziativa di studio sul-l'immigrazione nella Milano contempora-nea. A Sesto San Giovanni è stata alle-stita anche una mostra dal titolo "Tutti iSud della metropoli'', curata da Giovan-na Ginex, nei locali dell'Istituto milaneseper la storia della Resistenza e del movi-mento operaio (Via Fante d'Italia 21.

Nelle Foto: in alto a destra "contrasti" di Uliano turas,a sinistra un' immagine Publifoto e a destro unsingolare scarto di Vito Stilo,

dalla produzione artigianale a quella industriale.3 - Potenziamento dei servizi sociali e culturali.Sul piano sociale si punta alla costituzione distrutture di servizio centralizzate che _possanoconsentire efficienza di servizio e parziali econo-mie di scala. Sul piano culturale sette cooperativeaderenti alla Lega si sono candidate all'attuazionedell'intero pacchetto di progetti speciali della Re-gione per i beni culturali. L'iniziativa ha avuto ilsostegno decisivo della Società Issa sx.i.4 - Ammodernamento e sviluppo della rete di di-stribuzione commerciale. Un programma trienna-le di sviluppo, che punta alla creazione di nuovipunti vendita, coinvolgendo anche le aree più de-presse e socialmente meno servite, come le provin-cie di Nuoro e Oristano.5 - Rifunzionalizzazione dei sistemi urbani (areadi Cagliari). D progetto della Lega ha individuatotre settori prioritari di intervento: recupero deltessuto storico, mantenendo la forte vocazionalitàresidenziale; riqualificazione e la rifunzionalizza-zione del sistema infrastrutturale; risanamentoambientale delle aree cagliaritane a forte vocazio-ne naturalistica e riqualificazione dell'offerta turi-stica.6 - La casa. Questa scheda è dedicata all'abitazio-ne e riguarda i programmi di tre cooperative. Lacooperativa Area Urbana concentra il proprio im-pegno nell'ambito della riqualificazione del centrostorico di Cagliari. Gli obbiettivi della coop Centosono la realizzazione di un centro servizi di 2400mq in Cui saranno localizzati spazi commerciali.Inline la coop Rinascita di Olbia punta ad un in-tervento per riqualificare con circa mille alloggiun'area di 15 ettari, colpita particolarmente dalfenomeno dell'abusivismo.7 - Produzione e lavoro. Tre sono i camparti in cuiè previsto l'intervento: costruzioni, falegnameria,industriale. Di particolare importanza appaionogli accordi fin qui effettuati con le cooperative e-miliane che consentono di puntare a mercati altri-menti non aggredibili. Quindi di creare le condi-zioni per un espansione produttiva delle impreseindustriali cooperative,

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IL PRODOTTO CHEVIENE RACCOLTO ÈTUTTAVIA SOLOUNA PARTE DIQUELLO FINITO DIUTILIZZARE

Massimo Chiesa

• 5 Rg di olio usatoversati nell'acqua di unlago creano una pellico-la mortale di 5.000 mq.di superficie che impe-disce l'ossigenazionedell'acqua con conse-guente morte di pesci,insetti e piante acqua-tiche.

IN ITALIA FUNZIONA EGREGIAMENTE UN CONSORZIO CHE RACCOGLIE ILQUANTI DANNI SIPOSSONO FAREQuali sono i danni che provoca l'oliousato versato indiscriminatamentesul territorio?Ad esempio:

I: OLIO USATO.o E 1 QUI

O INQUINI

UN ILLERCHE SICHIAMA

• 5 Kg di olio usatobruciato abusivamenteliberano in aria oltre 20g di piombo.

• 5 Rg di olio usatoversato in un fosso pos-sono avvelenare un in-tero campo.

• 5 Kg di olio usatoversati in un tombinourbano vanno nelle fo-gnature e di qui al de-puratore (quando c'è)mandando in•ilt la fa-se finale della depura-zione, cioè la fase biolo-gica, facendo morire imicroorganismi.

Si tratta, come si vede, di gravissimidanni ambientali spesso irreversibiliche hanno notevoli ripercussioni ne-gative sulla flora, sulla fauna e sullasalute pubblica.Per comprendere la gravità del pro-blema si pensi soltanto che ogni anno"scompare" in Italia, inquinando a-ria, acqua, terreno, una cifra pari adalmeno 140.000 tonnellate di olio u-sato pari ad esempio a 28 milioni dicambi d'olio di motori automobilistici.

OL O USATOUNADIRETTIVACEE E UNDECRETOITALIANOChi non ricorda quelsimpatico spot televisi-vo in cui si vedeva unpesciolino rosso primavispo e poi soffocato dauna terribile macchianera oleosa? Era lacampagna pubblicita-ria, che ha avuto il 2°premio nel 1989 comemiglior spot, del Con-sorzio obbligatorio degliolii usati che, attivo inItalia dal 1984, per lasua grande importanzaambientale dovrebbeessere maggiormenteconosciuto da tutti.Noi di Quale Consumotenteremo di presenta-re questo Consorzionelle sue principali ca-ratteristiche e soprat-tutto nella sua utilitàper la salvaguardia am-bientale (usando le no-tizie che con molta cor-diale disponibilità laReol srl ci ha fornito). IlConsorzio obbligatoriodegli ohi usati è stato

costituito dal decreto n.691182 con il quale loStato italiano ha datoattuazione alla diretti-va Cee 75/439 che rego-la sia il recupero che losmaltimento degli oliiminerali o sintetici usa-ti.In una situazione am-bientale profondamentemutata rispetto a qual-che anno Fa, è diventatadi fondamentale impor-tanza la salvaguardiadell'ambiente da diversiinquinanti tra i quali,appunto, gli olii usati.La diretiva Cee e il con-seguente decreto italia-no attribuiscono alConsorzio, oltre al recu-pero, anche la riutiliz-zazione e la rigenera-zione degli olii usati co-me contributo ad unapolitica di approvvigio-namento di combustibi-li attraverso il recuperoenergetico.

LA FUNZIONEDELCONSORZIODunque questo uonsor-zio ha una duplice fun-zione: la prima è quelladi ritirare dal mercatoingenti quantità di oliiusati che altrimenti fi-nirebbero nelle acque esui terreni con gravissi-mi danni ambientali; laseconda è quella di lavo-rare questo olio per rica-varne nuove basi per lu-brificanti e combustibilialternativi.Il Consorzio è organiz-zato con una sede cen-trale in Roma e con cin-que mandatarie autoriz-zate dallo stesso per tut-to iI territorio nazionale.A loro volta queste ulti-me si avvalgono di unarete di raccoglitori auto-rizzati, 76 in Italia, cheraccolgono in mode ca-pillare, quindi anche dalpiccolo consumatore,tutti gli olii minerali esintetici usati per la lu-brificazione di motoriautomobilistici, indu-striali ecc.A questi raccoglitori èaffidato anche l'impor-

tante compito di control-lare qualitativamente ilprodotto raccolto in mo-do che, una volta confe-rito alla mandataria, losi possa inviare a ragionveduta presso l'impian-to di trattamento. DaImaggio 84 al 31 dicem-bre del 1989 la raccoltaeffettuata dal Consorzioè passata dalle 55.000tonnellate iniziali alle221.000 di fine 89 di oliie prodotti oleosi in gene-re.Sempre nell'89 sono sta-ti avviati alla rigenera-zione circa 95.000 ton-nellate che hanno pro-dotto circa 60.000 ton-nellate di nuove basiper lubrificanti con unevidente e grande ri-sparmio energetico. Ilgiudizio sul lavoro svol-to daI Consorzio fino adora è senz'altro positivo,anche se ancora moltovi è da fare. Basta infat-ti notare come nel 1989sono state immesse alconsumo circa 700.000tonnellate di olio e comedi queste ne siano stateritirate dal Consorziopoco più del 30% controuna media europea del40%.

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InwprailarkiAgile 900

Mi are

Fiori Chiari, 12 aMilano una seriedi immagini diTi n i n Mantegaz-za dedicate a per-sonaggi di unatrasmissione, "Civediamo", duratadue anni.

PERSONAGGI Coop Lombardiaè interessata conRai Uno alla pre-sentazione di una"Galleria d'im-magine - L'Agri-foglio": i due enti,infatti, hannopresentato, in via quale

SUMO

ci vediamo PALMOPresentano

ALLA GALLERIA D'IMMAGINE

L' AGRIFOGLIOVIA FIORI CHIARI, 12 - MILANO

DAL 18 AL 30 APRILE 1990

IN MOSTRA

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Comitaio diRedazione

Comitato RegionaleLombardo

Associato allaUnione Stampa Periodica Italiana

Anionìo Bertolini, SergioFerrai-io Sergio Ghiringhelli,Marco Maggi, Daniele Mobrasio,Ugo finferi, Enrico Rossi, AdolfoScalpelli. Elio Banani, GiorgioVani

Direttoreresponsabile Adolfo Scalpelli

Segreteria diredazione Andrea Perirgato

Impaginazione Franco Malaguti, Maria RosaToni

Disegni

Editrice CoupLombardia

Giulio Peranzoni

Male Famagosta 7520142 Milano - Tel. 844721

Stampa Coop -11Guado"Corbetta (MI) - Tel. 02-979446)-

Autorizzazione del Trib. diMilano n. 144 del 14 aprile 1982

La rana di Quale Consumo è di basa qualità per lastampa ma di alti qualità ecologica. È tutta riciclata

DALLA STAMPAJBRIFICANTE DA GETTARE

I RACCOGLITORIAUTORIZZATI IN LOMBARDIATutti coloro che avessero anche piccole quantità diolii minerali o sintetici usati (es. cambio dell'oliodel motore dell'automobile) non devono assoluta-mente gettarlo né nella fognatura né disperderlosul terreno, ma possono rivolgersi:

1 - ai distributori di carburante (dove ci dovrebbeessere un apposito contenitore);

2 - Chiedere informazioni di qualsiasi natura alseguente numero verde:167 86 30 48.

3 - direttamente presso i raccoglitori autorizzatiche per la Lombardia sono:

2M Service Via Freccia, 821030 Mesenzana (Va)

Eco Roe Service Via Amoretti, 7520157 Milano

a cura di Luciano Didero

VIVA IL SOLE,MA ALCONSUMATOREFAR SAPERE ...Che certe creme ad alta protezione sono sì pro-tettive nei confronti dei raggi ultravioletti mapermettono il passaggio di alcuni raggi chepossono portare ad un precoce invecchiamentodella pelle, ciò che può facilitare lo sviluppo deitumori.Medici illustri, a questo proposito, spieganoche si tratta di danni "da troppa protezione":meglio dunque una protezione media (da 4 a 6)piuttosto che 10 e oltre.

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FRANCIA: APROPOSITODI DUEGRANDIVIZIETTI

Veramente più chevizietti alcol e fumosono due grossi pro-blemi di salute e dicostume del nostrotempo.Ed è difficile smet-tere, come?

In Francia pensanodi giocare sul prez-zo (15%) in più perle sigarette; per I al-col basta con lapubblicità.Il gioco vale la can-dela: in Francia si

stima che il fumofaccia 60.000 mortiall'anno e l'alcol13.000. Come unaguerra, e per l'Italiai dati non sarannocerto molto più con-fortanti,

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Lombarda Recuperi Via Barcellona, 13Sesto S. Giovanni

Via Coralli, 4220134 Milano

Via Belgioso, 5546010 Belforte (Mn)

Via Volta, 2Curno (Bg)

Via Del CodogninoCornegliano Laud. (Mi)

Negli USA sono alquanto preoccu-pati per l'invasione in laghi ameri-cani di un mollusco che provienedalla terra di Albione.I "molluschi invasori" si sono este-si, hanno proliferato e oggi si trova-no anche nei fiumi, all'assalto dicentrali elettriche, alla ricerca ditubature da abitare.E in più si attaccano ai crostacei eli divorano: la natura ha talvoltameccanismi inquietanti.Notizia recente è quella della pla-stica veramente naturale, ottenutadal mais: l'abbiamo commentata fa-vorevolmente, senza immaginare

potesse creare problemi.L'associazione europea materie pla-stiche sottolinea infatti che si trat-ta di una materia da riesaminare: èvero che si decompone, come desi-derato, ma ciò può avvenire "in mo-do imprevedibile". Magari, ci fannocapire, mentre si sta utilizzando unsacchetto, con una qualche sorpre-sa per il consumatore; oppure neldeposito dei rifiuti non succedeniente, nessuna auspicata disinte-grazione della materia plastica.Perciò, si comprende, anche se bio-degradabili, non possiamo buttarliliberamente.

Retras

Valicanti

UNGRANDECONTRIBUTOPERSALVAREL'AMBIENTESviluppare l'attività diquesto Consorzio è sen-z'altro contribuire inmaniera determinantealla salvaguardia del-l'ambiente, in quanto,come si può dedurre daidati sovraesposti, anco-ra troppe tonnellate diolii usati vengono ognianno disperse sul terri-torio nazionale.Un altro aspetto impor-tante dell'attività delConsorzio stabilito nel-la Legge è quello che lodefinisce "ente stru-mentale" dello Statosenza scopo di lucro inquanto si autofinanziacon un contributo cheviene prelevato diretta-mente da chi immetteal consumo olio nuovo.E questa una caratteri-stica innovativa per unconsorzio operante in I-talia che, a vedere daquesti primi 5 anni di

attività, funziona inmodo corretto. Per ri-tornare al pesciolinodello spot televisivo oc-corre anche ricordare lapositiva azione pubbli-citaria che il Consorziosta sviluppando neiconfronti dei consuma-tori per meglio far co-noscere a tutti l'impor-tanza della sua attivi-tà. L'ultimo slogan del-la campagna pubblici-taria scritto sopra unbidone giallo-nero dice:"L'olio usato q è qui oinquina". Mai invito fupiù esplicito o chiaro eQuale Consumo lo tra-smette ai propri lettori.

Via Plana, 30Milano

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MODERNOLOOKPER VIA ORNATO

MENTRE FERVEVANOI LAVORI DIRISTRUTTURAZIONE ILNEGOZIO HA CONTINUATOA FUNZIONARE. PERCHE ILAVORI: NE PARLAANTONANGELO LUNATI

ORISCE A NIGUARDANA

'La vitalità della cooperazione a Niguarda,non è certo una novità ma una consolidatatradizione" cosi, afferma li presidente dellalocale sezione soci, Dante Reggi. La confrer-ma alle sue parole viene da due occasioni. Laprima, l'avvenuta ristrutturazione del super-mercato di via Ornato, che è stato anche do-tato di una modernissima rete informatica.La conclusione di quest'opera coincide conl'annuncio di una significativa iniziativa cul-turale intitolata "Primavera musicale"; unarassegna di tre concerti di musica classicache si terranno presso la Sala Risorgimento,in via Hermada 8 a Milano.'Per la realizzazione di questa manifestazio-ne - fa notare ancora il presidente Reggi - siè potuto contare oltre che su Coop Lombar-dia, anche sulla preziosa collaborazione dellaCooperativa edificatrice e il patrocinio e ilcontributo del Consiglio di zona n. 9.Questo è il programma delle tre serate musi-calivenerdì 11 maggio Recital pianistico conDaniela Pescatori - in programma musichedi G. Fauré, C. Debussy, A. Scriabin, F. Pon-iene, S. Prokofiev.venerdì 18 maggio earicertO de Qua det-tone' Orchestra da camera, dirige il M°. Car-lo De Martini - in programma musiche di A.Curai, J. S. Bach, W. A. Mozart., B. Bartok.venerai 25 maggio Concerto del duone/Saracino - L. Bellone flauto, L. Saracinochitarra - in programma musiche di B. Batti-nelli, A. Piazzola, G. F. Haendel, L. R. Le-gn ani.

7575-ITQ.A.14L7b59 IL S_IlIgaLiTEr0E~M~ A~RDA

di Andrea Pertegata

v ia ornato, un angolo della vecchia perife-ria milanese, in zona Niguarda. Qui c'è unsupermercato di Coop Lombardia. Una va-sta clientela, un folto numero di soci, una

situazione solida. Ma i locali richiedono un ammo-dernamento, la sistemazione dev'essere raziona-lizzata, anche l'arredo mostra la sua età. E poi cisono le nuove tecnologie che qui a differenza di al-tri supermercati Coop, non erano ancora entrate.Che fare? La risposta è semplice: ammodernare. Eper di più, con l'occasione, portare l'informatica al-l'interno. Si fa presto a dire. Il problema è affron-tare lavori imponenti, tali da trasformare comple-tamente il vecchio supermercato, senza chiuderlo,facendolo funzionare regolarmente. Come? E quel-lo che ci spiegheranno, con le loro risposte, Anta-nangelo Lunati, direttore del Patrimonio e Strut-ture di Coop Lombardia, Orazio Impellizzeri caponegozio del supermercato di via Ornato e il suo vi-ce Ermanno Colombo,

iA

La prima domanda è aLunati.Perché la ristruttura-zione?"Il negozio di Ornato -risponde Lunati accen-nando alle origini delpunto vendita - l'abbia-mo ristrutturato quan-do lo abbiamo rilevatodalla concorrenza unadecina di anni fa, riam-modernandolo ad usoCoop in quindici giorni.La ristrutturazione at-tuale è dovuta all'obso-lescenza. Ci ha mossoperò anche il concettodi validità funzionalepiù aderente al mutaredei sistemi di vendita".Un'operazione impor-tante per portare ilpunto vendita se non allivello assoluto degli al-tri più recenti negozi diCoop Lombardia, alme-no alla razionalità dellaspesa moderna. E vistoche l'investimento su-pera il miliardo di liresignifica che di lavorine sono stati Fatti e pa-recchi. "Certo", dice Lu-nati, includono conside-revoli opere murarie,compreso il restaurodell'esterno, il rifeci-

mento degli impianti diservizio, non ultimol'intero apparato elet-trica Tutti gli impiantisono stati riadeguati aiconcetti più moderni".I lavori sono cominciatiall'inizio dell'estatescorsa, ma ci sono statirallentamenti per le au-torizzazioni edilizie, pe-rò adesso sono quasiconclusi."Ci si è presentato, infase di progetto, diceLunati, un serio proble-ma: come condurre la-vori senza chiudere ilnegozio? C'è stata unaprogrammazione intel-ligente delle opere, maanche il sacrificio di uo-mini che hanno lavora-to di notte e nei giornidi festa, pur di permet-terci di continuare l'e-sercizio commerciale".Cambiamo angolo d'os-servazione: come ha re-agito la clientela ai di-sagi della ristruttura-zione? I migliori osser-vatori delle reazioni diclienti e soci alle diffi-coltà, per quanto limi-tate, della spesa nel ne-gozi q di via Ornato so-no i responsabili del ne-

gozio stesso, un negozioche ha quattromila sociiscritti alla sezione dicui quasi 1500 sonoprestatori. La clientelaha accolto bene, aquanto si dice, questaoperazione di ammo-dernamento, d-'altrondeè però anche normaleche una buona percen-tuale sia rimasta un po'disorientata con la nuo-va disposizione dellemerci e dei prodotti.Ma quali sono state so-stanzialmente le modi-fiche?Per esempio l'ufficio didirezione si è ampliatonotevolmente, è quasiraddoppiato e era . è inposizione molto più ra-zionale.Nell'area di vendita,pur nell'estensione ri-masta invariata perchéè invariata la superficiedel negozio è stata eli-minata la corsia deinon alimentari, sonostati potenziati i banchidei deperibili, è stataampliata l'area dell'or-tofrutta con l'inseri-mento di un reparto divendita sfusa. E statoinstallato come servizio

per la clientela un a-scensore che porta dal-l'area di vendita al par-cheggio superiore, maentrerà in funzione soload aprile. "I tempi dicollaudo sono sempreun po' lunghi, ci diconoma quando si potrà fi-nalmente utilizzare l'a-scensore i carrelli ver-ranno dotati, dell'ormainoto sistema autobloc-cante con le 500 lire".Come ultima cosa madi considerevole impor-tanza è l'introduzionedel Pos ossia un siste-ma molto sofisticato diinformatizzazione cheva a coadiuvare il siste-ma gestionale. Con lapotente memoria di cuiè dotato il Pos il colle-gamento con la sedecentrale è costante. "Inquesto modo potremo a-vere la trasmissione intempo reale dei prezziriguardanti i prodotti.Inoltre - continuano idirigenti del negozio -registrando i dati pro-venienti dalle nostrecasse potremo contaresu un costante aggior-namento della disponi-bilità dei prodotti7.

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CCCPLanbordie

Partenza: 16 settembre 1990Durata: 8 giorni/7 nottiTrasporto: Voli di linea AlitaliaProgramma:1° giorno: LinateiMalagaRitrovo dei partecipanti all'aeroporto dì Milanoliinate. Disbrigo delle formalità d'imbarco e par-tenza con volo di linea Alitalia. Arrivo a Malaga,assistenza e trasferimento all'hotel Natali. Cenae pernottamento.2° al 'I° giorno: TorremolinosPensione completa in albergo. Giornate a dispo-sizione con possibilità di organizzare escursionifacoltative.8° giorno: Malaga/LinateDopo la prima colazione, trasferimento all'aero-porto e dopo le operazioni doganali partenza convolo di linea per Milano.Quota Individuale di partecipazione

Lit. 880.000(gruppo minimo 30 persone)Supplemento camera singola Lit. 110.000(salvo disponibilità locale)La quota comprende:Trasporto aereo con voli di linea Alitalia Mila-nalMalagalMilana Trasporto in franchigia di 20kg. di bagaglio - Trasferimenti da e per l'aero-porto dì Malaga - Sistemazione in hotel di 3 stel-le, in camera doppia con servizi privati - Tratta-mento di pensione completa - Accompagnatore i-taliano per tutta la durata del viaggio - Polizzaassicurativa individualenon comprende:Bevande ai pasti, mance ed extra personali ingenere - Tutto quanto non espressamente indi-cato o considerato facoltativo.Documenti necessari: carta d'identità valida perl'espatrio

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SPAGNA

La Costa del so!.Attorno a Malaga, rappre-senta una delle aree turi-stiche più importanti diSpagna. Insieme a postirinomati come Marbella eThrremolines i suoi centrituristici più importantisono Calahonda, Torre delMar, El Palo, Benalmade-na Costa, Fuengirola, SanPedro de Alcantara ed E-stepona, oltre a Malagaovviamente.Qui rivestono uno specialeinteresse:Mijas, uno degli esempipiù dolci di paese andalu-so, con i suoi vicoli scosce-si fatti di case sempresplendenti di calce.Ronda, nell'interno dellaprovincia di Malaga, cittàmonumentale, ubicata inun assetto naturale in-comparabile, al limite diuno 'spettacolare stra-piombo roccioso.Almeria, situata all'estre-mità orientale dell'Andee'asta è una città che haconservato l'eredita arabacon maggior purezza. Sitrova di fronte a una bellabaia ed è dominata dallasagoma della sua Alcaza-ba araba, è altresì il cen-tro di una delle zone bal-neari dell'Andalusia.La Costa d'Almeria, è do-tata, oltre a luoghi moltifrequentati turisticamen-

te, di spiagge tranquille erelativamente solitarie, eliuna gran bellezza. I suoicentri turistici di maggioraffluenza sono Adra, A-guadulce, Cabo de Gata,Mojàcar e Roquetas deMar.

Cenni storici e situa-zione attualeLa sua smagliante bellez-za ed una situazione geo-grafica e strategica asso-lutamente privilegiata, acavallo tra l'Europa, allaquale appartiene, e l'Afri-ca, che contempla da sem-pre, hanno fatto dellaSpagna, sin dagli alboridella storia, una terra-cro-cicchio, un luogo d'incon-tro tra oriente e Occiden-te. Diversi tipi di gente,diverse razze e civilizza-zioni, che vi si affacciaro-no e non potettero quasimai resistere alla tenta-zione di rimanerci, hannolasciato un retroterra fat-ta di una cultura unica edun'ammirevole capacità disintesi.La Spagna, che fu greca,fenicia, ebrea, romana, go-ta, araba ed infine cristia-na ed europea, ha saputoconvogliare oggiiiitutte lesue eredità per dar vita adun paese moderno e vita-le, orgoglioso della sua etàe della sua vecchia terra,

un paese che ha scommes-so decisamente per il futu-ro, presentandosi con pre-stigio ed autorità presso ipiù rinomati fori interna-zionali.Una volta superate vec-chie tappe di isolamento,il paese è oggi membrodella Comunità Europea edella Nato, e ha rafforzatoil suo stato di nazionecompletamente libera edemocratica, retta de unaformula monarchico-costi-tuzional-parlamentare.

AbitudiniOrariGli spagnoli, Forse grazieal clima benigno del qualegodono ed alle lunghe oredi sole ai giorno si alzanopiù tardi e vanno a lettopiù tardi, più di quantonon succeda negli altri pa-esi d'Europa.I negozi sono generalmen-te aperti dalle 9.00 o 9.30alle 13.30 e riaprono alle16.30 per poi richiuderealle 20.00 o 20.30. Chiudo-no di solito un giorno emezzo alla settimana, cheè generalmente il sabatopomeriggio e la domenica,anche se molti negozi si li-mitano a chiudere solo ]adomenica appunto. Nellelocalità turistiche, in esta-te, l'orario viene prolunga-to fino alle 10 o alle ll di

e 5sera ed inoltre aprono tut-ti i giorni della settimana.Anche i ristoranti hannoun orario molto vario mageneralmente comincianoa servire dalle 13.30 in poifino alle 15_30 e la cenadalle 20.30 alle 23.30 an-che se in estate ovviamen-te questi orari vengonoprolungati e ci sono moltiristoranti che praticanol'orario continuo e non èdifficile, in definitiva, po-ter cenare finanche notteinoltrata. I bar aprono du-rante tutta la giornata egran parte della nottata.Generalmente in Spagnala vita notturna è moltointensa ed i bar e le disco-teche restano aperti du-rante gran parte dellanotte. In estate è moltafrequente chiudere dopo le3.00 n le 4.00 di notte.Nelle grandi città comeMadrid. o Barcellona, peresempio, ci sono molti lo-cali che chiudono all'alba,anche in inverno.

AbbigliamentoNeri ci sono in Spagnanorme speciali in merito.Da un punto di vista pra-tico è consigliabile, perquanti provengano da pa-esi freddi, ricordare' che inmolte zone della costa l'in-verno è dolce, ed è in ognicaso meglio informarsisempre prima circa il po-sto in cui ci si reca. Eccet-to per certe aree, non c'ebisogno di un abbiglia-mento eccessivamente pe-sante.D'altro canto, in Spagna,forse a causa del fatta chele ore piccole sono quiqualcosa di diffuso, non c'è1 abitudine di vestirsi inmaniera troppo eleganteper andar fuori a cena o ateatro, anche se ciò dipen-de, ovviamente, dai diver-si ambienti e circostanze.

Animali DomesticiPer poter portare i vostrianimali domestici in Spa-gna dovrete esibire alladogana un certificato d'o-rigine e di buona salute,compilando il modello in-ternazionale adatto a que-sti casi, rilasciato da unveterinario del paese d'o-rigine. Nel predetto certi-ficato devono essere indi-cate la data ed il tipo dìvaccinazione che l'animaleha ricevuto, e se si tratta

di un cane dell'aliti rabbiain particolare.Molti hotel» spagnoli con-sentono l'entrata di ani-mali domestici, cani e gat-ti in particolare, ma ovvia-mente a certe condizioni.Per quanto riguarda i ri-storanti invece, di solitol'entrata a questi animalinon è consentita e questo-vale anche per molti altristabilimenti commerciali.

FarmacieL'orario di lavoro dellefarmacie è quello stabilitoda ogni municipio anchese in genere aprono alle9.30 e chiudono alle 14.00per poi riaprire alle 10.30e chiudere alle 20.00.All'infuori di questi orariil servizio è garantito dauna serie di farmacie diturno.Tutte le farmacie hannoFuori una bacheca nellaquale vengono affissi i no-mi ed indirizzi delle far-macie di turno più vicine.Questo elenco è oltretuttopubblicato tutti i giornidai giornali locali.

BancheLe succursali bancarie so-no aperte al pubblico dalle9.00 alle 14.00 ininterrot-tamente, eccetto il sabatoperché chiudono alle12.30.

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