1 metabolismo più accelerato -> più energia prodotta, più calore da dissipare minore superficie...
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metabolismo più accelerato -> più energia prodotta, più calore da dissipare
minore superficie per disperdere il calore.
ipotalamo immaturo -> più suscettibili alle fluttuazioni della temperatura.
la temperatura corporea di un bambino si alza non solo a causa di infezioni o danno all’ipotalamo, ma anche quando il bambino piange o gioca.
la febbre rallenta l’attività dei microrganismi e quindi ha un effetto terapeutico.
il b. con febbre
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produzione di calore: tremore. Rapida contrazione e rilascio dei muscoli scheletrici richiedono energia che viene bruciata producendo calore. Questo processo involontario inizia nella parte superiore del corpo per poi diffondersi. Il tremore viene inibito dai movimenti volontari.
conservazione del calore: vasocostrizione. Maggiore quantità di sangue nei distretti interni. Le mani, i piedi, le orecchie, il naso e le labbra risulteranno freddi e pallidi
dissipazione di calore: evaporazione (sudorazione) e vasodilatazione periferica
il b. con febbre
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Prodromi
Il bambino non sta bene, ma è apiretico. In questa fase agiscono i i pirogeni.
Brivido Il bambino è freddo e trema, la tem-peratura sta salendo. Il termo-stato nell’ipotalamo è settato a 39 C°, ma il sangue circolante misura ancora 37C°. L’ipotalamo rileva la differenza e mette in atto meccani-smi di generazione di calore fino a che non viene raggiunta la nuova temperatura settata.
Vampata il bambino si sente meglio, la cute è calda ed asciutta e la temperatura è elevata. La temperatura ha raggiunto il livello del termostato e rimarrà tale fino a che il termostato non verrà resettato con la rimozione degli agenti patogeni o con i farmaci.
Diaforesi il bambino è sudato e caldo, la temperatura cala. L’ipotalamo avverte la temperatura del sangue come troppo calda e inizia i meccani-smi di dissipazione del calore. Se il calo della temperatura è troppo rapido, una vasodilatazione periferica troppo vasta può essere causa di shock.
il b. con febbre
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Quando la febbre sale:bambino pallido, affaticato, inappetente aumento della FR e della FC, estremità fredde.
Brividi
InterventiAntipiretici (ibuprofene, paracetamolo) Coprire il bambino: ha freddo
NO spugnature e applicazioni fredde: le evidenze scientifiche non dimostrano un
miglioramento rispetto all’uso degli antipiretici e inoltre sono causa di sensazioni spiacevoli per il bambino
un aumento della TC di 0,5 gradi C° determina
un aumento della FR di 4 atti/m e il fabbisogno di O2 del 7%
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Quando la febbre si è stabilizzata:Il bambino sta meglio, ha caldo
InterventiAntipiretici (ibuprofene,) spogliare il bambino, usare indumenti di cotone non aderenti, usare coperte leggere, ridurre la temperatura ambientale (aprire la finestra, ventilatore), assunzione di liquidi non caldi.
idratare, far bere
applicazioni tiepide-fredde solo se recano sollievo al bambino, non per abbassare la TC
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Paracetamolo in GOCCE
1 goccia = 2,7 mg di Paracetamolo
4 gocce/kg/dose = 10,8 mg di Paracaetamolo
5 gocce/kg/dose = 13,5 mg di Paracetamolo
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Il LATTANTE con febbrePossibile segno di condizione sottostante molto grave (Infezione batterica grave,
batteriemia, meningite)
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Infezione delle vie urinarie
•Molto frequenti•Prevalentemente ascendenti•Possono riguardare anche le vie urinarie superiori (pielonefriti) e lasciare conseguenze anche gravi e a lungo termine•Escherichia Coli, Klebsiella, Proteus, Stafilococco
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Infezione delle vie urinarie
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Infezione delle vie urinarie
URINOCOLTURANel bambino sopra i 2 anni:Clean catch: Raccolta del mitto intermedio con barattolino sterile
Nel bambino sotto i 2 anni:1- Sacchettino perineale2- Urine collection pad3- cateterismo vescicale
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Infezione delle vie urinarie
URINOCOLTURASacchettino perineale-Accurata igiene perineale-Cambiare il pannolino-Tenere max 20 minuti
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Infezione delle vie urinarie
URINOCOLTURAUrine collection Pad-Accurata igiene perineale-Cambiare il pannolino-Tenere max 30 minuti
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Rischi:
convulsioni febbrili.
sbilancio idrico ed elettrolitico.
il b. con febbre
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Supporto multimediale audio video: “Tecniche e Procedure Infermieristiche”
CD n.5: Procedure Pediatriche. Edises Ed. Napoli 2008
- Applicazione di un sacchetto per la raccolta delle urine per urinocoltura
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Convulsioni febbrili
Sono causate da un aumento rapido della temperatura corporea, solitamente per infezione batterica o virale
il 3% di tutti i bambini hanno una convulsione dovuta a febbre tra i 6 mesi ed i 3 anni. Le convulsioni possono comparire fino all’età di 7 anni
Anche se molto ansiogene per i genitori, le convulsioni solitamente sono benigne e comportano pochi rischi per un danno neurologico
Le convulsioni durano solitamente pochi minuti, se durano a lungo o se avvengono più volte durante la stessa malattia devono essere indagate
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• Attenta osservazione del bambino. Coinvolgere i genitori (serve a ridurre l’ansia)
• Misurare la temperatura e somministrare antipiretici spm
• sbarre alzate e imbottite durante il sonno
• eliminare ogni fonte di rischio per il bambino (oggetti sul letto ecc.)
tenere pronti:• fonte di O2• saturimetro• diazepam • cannula di Mayo• aspiratore
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Durante la crisi convulsiva
Somministrare diazepam per via rettale
Mettere il bambino in posizione laterale di sicurezza, o prono con la testa lievemente declive. Attenzione che non sbatta contro oggetti duri
Non tentare di forzare la mandibola se la bocca è serrata
Se la bocca non è ancora serrata si può provare a mettere una cannula di Mayo
Mettere saturimetro e dare O2 se SpO2 < 92%
Dopo la convulsione mettere il bambino in una posizione comoda / tenere in braccio. Far riposare
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Virus (rotavirus-50%-, adenovirus)Batteri e loro tossine (Campylobacter Escherichia)Parassiti (Giardia)
Picco inverno-primavera e 3 mesi-2 anni di età. rare nei bambini allattati al seno
incubazione solitamente breve
il b. con gastroenterite
diarrea, spesso vomito, non sempre febbre
irritabilità e spossatezza
spesso dolore addominale
rischio di disidratazione, perdita di elettroliti, ipotensione
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diarrea lieve: aumento del numero delle scariche, consistenza più
liquida del normalediarrea moderata: molte scariche liquide, inappetenza, nausea. fino a 2
giornidiarrea grave scariche continue, disidratazione, irritabilità,
inconsolabilità, crampi muscolari
il b. con gastroenterite
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Valutazione della disidratazione
Assente o minima(perdita peso
<3%)
Moderata(perdita peso 3–
9%)
Grave(perdita peso
>9%)Stato mentale vigile irrequieto o
sonnolentoapatico, letargico,
incoscienteSete beve normalmente assetato; chiede di
bere insistentemente
beve poco; non in grado di bere
Frequenza cardiaca
normale normale - aumentata
tachicardico; in casi gravi bradicardico
Polso normale normale - debole debole, filiforme, o non palpabile
Respiro normale normale; iperpnea iperpnea e polipnea
Occhi normali leggermente infossati
molto infossati e cerchiati
Lacrime presenti diminuite assenti
Mucose normale umidità secchezza estrema secchezza
Cute elastica lenta scomparsa dell’impronta delle
dita
scomparsa molto lenta dell’impronta
delle ditaRiempimento
capillarenormale prolungato prolungato; minimo
Estremità calde fredde fredde; cianotiche
Diuresi normale - diminuita diminuita minima
il b. con gastroenterite
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(ultimo peso – peso attuale) x 100
ultimo peso
(12,3 Kg – 11,4 Kg) x 100
12,3 Kg= 7,3%
Calcolo della percentuale di perdita di peso
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• Somministrare per os soluzioni reidratanti orali a base di sodio, potassio e glucosio ai bambini in grado di assumere i volumi desiderati.
• Le soluzioni reidratanti dovrebbero essere assunte in piccole quantità e frequentemente (cucchiai o piccoli sorsi).
• Se necessario: somministrare per SNG
• Per via endovenosa in caso questo non sia possibile.
•La reidratazione deve essere fatta in poche ore
• Dopo la correzione della disidratazione, si raccomanda una dieta senza restrizioni, appropriata all’età. Evitare solo alimenti irritanti che possono aumentare il disagio della diarrea
• L’allattamento al seno è consigliato.
• Non diluire i latti artificiali nè dare latti speciali
• Se ulteriori scariche diarroiche, dare soluzioni reidratanti oltre all’alimentazione normale
il b. con gastroenterite
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il b. con gastroenterite
prevenire trasmissione dell’infezione - isolamento - igiene delle mani - disinfezione dei giochi! - insegnare alla madre - igiene
fornire alla famiglia informazioni igieniche e per la prevenzione delle infezioni O-F
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il b. con gastroenterite
monitorare i pv ogni 2-4 ore
controllo del peso ogni giorno. Confronto con quello all’ingresso
valutazione ogni 4 ore di livello di coscienza, turgore della pelle, mucose, colore della cute, riempimento capillare, fontanelle
controllare se vomita
controllare le feci: frequenza, quantità, colore, consistenza, odore, eventuale presenza di sangue visibile e occulto (stick)
controllare i risultati dei colturali e parassitologici sulle feci
accurata igiene delle mani. Uso di guanti
isolamento fino all’accertamento delle cause
assistere nel cambio e nell’igiene del bambino
accurato bilancio idrico. Segnalare tutte le scariche. Con pesa dei pannolini se necessario
controllare la cute del perineo per segni di irritazione, arrossamento
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il b. con gastroenterite
controllare la cute del perineo per segni di irritazione, arrossamento
- notare se ci sono aree di disepitelizzazione o rash e comunicare al medico
-cambio del pannolino ad ogni scarica e ogni 2 ore
-- lavare con acqua e sapone neutro ad ogni scarica. Asciugare senza strofinare
- usare creme protettive
- tenere il b. prono con il sederino scoperto
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il b. con problemi respiratoriDifferenze con l'adulto rilevanza
Cavità orale più piccola e lingua più grande
Aumenta il rischio di ostruzioneImportanza della pervieta’ del naso !
Neonati e lattanti respirano prevalentemente dal naso
Neonati e lattanti non aprono automaticamente la bocca se il naso e’ chiuso
Crescita rapida di tessuti linfatici (adenoidi, tonsille) poi atrofia (12 aa)
Tessuti linfatici abbondanti in strutture faringee più piccole. Un'infezione può causare ostruzione perchè i tessuti linfatici si gonfianoLaringe e glottide alti nel
colloAumentato rischio di aspirazione
Tiroide e cartilagini cricoide e tracheali immaturi e incompleti
Facile collassamento di queste strutture, restringimento delle v.a.
Abbondanza di tessuti molli e mucose più lasse nel lume delle v.a.
Aumentato rischio di ostruzione, se edema
Epiglottide lunga e molle Piu soggetta a gonfiarsi e ad ostruire
Minor numero di muscoli funzionali nelle v.a.
Minore capacità di compensare edema, spasmi, traumi. Minore capacità di espettorare.
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Igiene del nasino
1 goccia di fisiologica per narice prima di ogni poppata
Sconsigliata l’aspirazione nasale anche se dolce
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il b. con problemi respiratori
implicazioni per: direzione dei corpi estranei, aspirazione (lunghezza sondino e direzione)
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il b. con problemi respiratori
implicazioni: ostruzione delle v.a. molto più facile !!
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il b. con problemi respiratori
Il bambino dispnoico
Tachipnea
Cianosi (non sempre)
Alitamento pinne nasali
Dondolamento avanti e indietro della testa (bobbing)
Retrazioni
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il b. con problemi respiratori
Sedi di possibili rientramenti da osservare nel bambino
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epiglottite
croup
bronchite
bronchiolitepolmonite
corpo estraneo
il b. con problemi respiratori
asma
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corpo estraneo nel LATTANTE
1- Mettere il bambino sul braccio non dominante o in grembo, in posizione prona e leggermente declive, sorreggendo la mandibola e mantenendo le vie respiratorie in assetto neutroDare 5 colpi dorsali con via di fuga laterale
2- Poi girare il bambino, sempre sorreggendo la testa e mantenendo l’assetto neutro, e metterlo in posizione supina e declive. Fare 5 compressioni lente e profonde con due dita
Continuare alternando punto 1 e punto 2
Se il corpo estraneo non esce ed il bambino perde conoscenza, mettere il bambino supino per terra con le vie aeree in assetto neutro
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corpo estraneo nel LATTANTE
Controllare se ci sono corpi estranei visibili.
Solo se ci sono corpi estranei visibili, tentare la rimozione con UN solo dito ad arpione
Se non si vede nulla, fare 5 insufflazioni su bocca-naso del b.
Poi iniziare la RCP con la cadenza di 30 massaggi ogni due insufflazioni
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corpo estraneo nel BAMBINO
1- invitare il bambino a tossire
2- se inefficace (la tosse è efficace se è RUMOROSA), e il bambino peggiora (cianosi), dare 5 colpi interscapolari con via di fuga laterale. Si può fare col bambino in piedi o nella posizione del lattante, a seconda della taglia
3- fare 5 compressioni sottodiaframmatiche a cucchiaio (heimlich modificato)
Continuare alternando punto 1 e punto 2
Se il corpo estraneo non esce e/o il bambino perde conoscenza, mettere il bambino supino per terra
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corpo estraneo nel BAMBINO
Controllare se ci sono corpi estranei visibili.
Solo se ci sono corpi estranei visibili, tentare la rimozione con UN solo dito ad arpione
Se non si vede nulla, fare 5 insufflazioni su bocca-naso del b.
Poi iniziare la RCP con la cadenza di 30 massaggi ogni 2 insufflazioni
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corpo estraneo
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il b. con problemi respiratori
Bronchiolite
causata da RSV
infiammazione dei bronchioli, ostruzione, intrappolamento di aria.
neonati e lattanti
inverno - primavera
dispnea, tachipnea, ipossia
il b. non mangia, non si attacca al seno, è irritabile, abbattuto
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Valutazioni infermieristichevalutazione della funzionalità respiratoria
rilevazione di segni di disidratazione
rilevazione di segni di sovraccarico idrico (se ev in corso)
Diagnosi Infermieristiche associate clearance delle vie respiratorie inefficace
sforzo respiratorio inefficace
alterazione degli scambi gassosi
rischio di insufficiente volume di liquidi
squilibrio nutritivo (assunzione inferiore al bisogno)
ansia (bambino e familiari)
carenza di conoscenze (familiari)
il b. con problemi respiratori Bronchiolite
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-valutazione dei p.v. ogni 2 ore fino a stabilizzazione, poi ogni 2-4 ore.-monitoraggio di segni di distress respiratorio e cambiamenti nello sforzo respiratorio-monitoraggio dello stato di ossigenazione con pulsossimetria -monitoraggio della risposta del b. all’O2terapia -esami ematici, eventuale incannulamento e fluidi ev-promuovere la funzionalità respiratoria attraverso:· somministrazione della terapia spm · favorire posizione semiprona o sul fianco evitando iperestensione del collo· favorire il riposo-monitorare lo stato di idratazione· bilancio idrico e peso specifico urine· controllo giornaliero del peso· rilevare segni di disidratazione o sovraccarico idrico (se idratazione ev)
il b. con problemi respiratori Bronchiolite
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monitoraggio delle infusioni ev e dello stato dell’accesso venosorilevare la risposta del b. alla terapiafavorire l’alimentazione· incoraggiare l’allattamento al seno, se b. non divezzato· procurare i cibi più graditi al b.· incoraggiare il mantenimento della routine alimentare di casafavorire attività ludiche non stancanti e tranquille e distrazionealleviare o minimizzare l’ansia dei genitori e del b.garantire il comfort dei familiari
il b. con problemi respiratori Bronchiolite
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il b. con problemi respiratori
Croup (Laringite ipoglottica)
Infezione virale della laringe e trachea
edema ipoglottico
tosse abbaiante
stridore
aumento della FR
uso dei muscoli respiratori accessori
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il b. con problemi respiratori
Croup (Laringite ipoglottica)
pulsossimetria
escludere epiglottite e corpi estranei
ossigenoterapia
valutare condizioni respiratorie
broncodilatatori, corticosteroidi
INUTILE IL VAPORE
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il b. con problemi respiratori
Epiglottite
infezione batterica acuta dell’epiglottide (Haemophilus)
2-7 anni
dispnea, stridore
disfagia, scialorrea
mal di gola
posizione obbligata seduta in avanti
innalzamento rapido della febbreSITUAZIONE DI EMERGENZA !
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il b. con problemi respiratori
Epiglottite
NON ISPEZIONARE LE VIE RESPIRATORIE !!
non dare niente per os
monitorare FR, FC e pulsossimetria
dare ossigeno
preparare per intubazione
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Pulsossimetria
informate il bambino/genitore che il pulsossimetro permette di misurare la percentuale di ossigeno nel sangue senza provocare dolore
scegliete la misura di sensore adeguata data dalla misura del bambino e/o del sito di posizionamento
posizionate il sensore sopra l’unghia di un dito della mano o di un piede (lobo dell’orecchio solo per misurazioni momentanee)
per evitare il rischio di strangolamento nei bambini piccoli assicuratevi che i fili siano fissati e preferite sempre i piedini
verificare periodicamente la cute sotto la sonda
il b. con problemi respiratori
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rilevazione indiretta dell’ossigeno nel sangue arterioso sangue arterioso SpO2 (SaO2 da EGA).
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il b. con problemi respiratori
• Mantenere adeguati livelli di ossigeno nel sangue arterioso aumentando la frazione inspirata dell’ossigeno – FIO2 – oltre il 21% che è la concentrazione normale nell’aria ambiente
Dispositivi per la somministrazione di ossigeno
• Campana (detta anche cappetta, oxyhood, headbox oxygen …)
• Maschera facciale semplice
• Maschera facciale con sistema Venturi
• Sorgente d’Ossigeno davanti al volto
• Cannule nasali (dette anche “occhialini”)
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il b. con problemi respiratori
La scelta dei dispositivi dipende da:
• Dimensioni del bambino
• Bisogni
• obiettivi terapeutici
La performance dei dispositivi per l’ossigenoterapia può essere catalogata in base al flusso:
• a basso flusso con performance variabile (per esempio maschera semplice, cannule nasali)
• ad alto flusso con performance fissa (per esempio maschera con sistema Venturi)
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CAMPANA
E’ indicata per un lattante critico o che non tollera le nasocannule.
FIO2 fino al 90%
• Necessario un flusso di aria e ossigeno di almeno 7 L/min per “lavare” la CO2 dalla campana
• Consigliata umidificazione se FIO2 molto alta
• E’ necessario utilizzare costantemente un ossimetro con allarme “inferiore” (21% !!) e “superiore”
• L’ossimetro va messo vicino alla bocca del bambino perché l’O2 tende ad essere più concentrato in basso
• controllare la temperatura dentro la campana che deve essere “neutra”, cioè non ci devono essere differenze tra l’interno e l’esterno
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CAMPANA
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• È necessario attendere qualche minuto prima che all’interno della campana si raggiunga un livello stabile di FIO2• Disporre di una fonte alternativa di O2 quando viene rimossa la campana
VANTAGGI• Generalmente bene tollerata• FIO2 misurabile precisamente (con ossimetro)• Non rischio di ostruzione delle vie aeree né di distensione gastrica
SVANTAGGI• Limitazione della mobilità• Ossigenoterapia interrotta per l’alimentazione e/o per l’aspirazione• Rischio di accumulo di CO2 se il flusso non è adeguato e/o non è garantito (sconnessione tubi, inginocchiamento tubi, inadeguata misura campana)• Limitazione dei contatti e dell’accudimento del bambino
CAMPANA
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per situazioni che necessitano la somministrazione di O2 per tempi lunghiFiO2 dal 22 al 50%Nota: l’effettiva concentrazione di O2 in ipofaringe - FHO2 – non è nota
• L’umidificazione non è necessaria se flusso inferiore a 4lt/min poiché l’ossigeno viene umidificato e riscaldato dalle mucose nasali• Il nasofaringe funge da reservoir• Il flusso nei lattanti non dovrebbe essere superiore a 2 L/min• Attenzione alle dimensioni dei “prongs”• Va posta attenzione ai fissaggi e bisogna evitare applicazioni troppo strette (escoriazioni, “strozzamento”,…)• Verificare che non siano ostruiti• Sostituire ogni 2-3 giorni
CANNULE NASALI
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VANTAGGI• Non rischio di distensione gastrica• In genere confortevoli• Possibile alimentarsi, parlare, espettorare
SVANTAGGI• FIO2 variabile• Rischio di interruzione del flusso di ossigeno per inginocchiamento del tubo o per acqua nel tubo• Rischio di ostruzione delle cannule• Rischio di ostruzione nasale a causa del muco e quindi interruzione del flusso• Irritazione per eccessivo flusso di O2• Rischio di strangolamento durante il sonno
CANNULE NASALI
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Per garantire la somministrazione di O2 per brevi periodi (post-estubazione, alimentazione, manovre, ecc )FiO2 variabile, comunque bassa
• con tubo corrugato• con tubo normale• direzionato verso il naso e/o la bocca• può essere fissato sul cuscino• va posta attenzione alla posizione del capo
VANTAGGI• Minore invasività• Maggiore facilità di accudimento
SVANTAGGI• Concentrazioni basse di O2• Non adatto per periodi prolungati di ossigenoterapia• Maggiore rischio di interruzione dell’ossigenoterapia se non si sorveglia il bambino
DAVANTI AL VOLTO
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FiO2: %
Flusso: lt/min
Sp O2: %
Quanto O2 ?
Non c’è una corrispondenza Flusso – FiO2
Scegliere il dispositivo e regolare il flusso o la FiO2 in base all’esito in
termini di SpO2 sul paziente
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Adatto per situazioni per brevi periodi.per mantenere costante la FIO2 inspirata indipendentemente dal tipo di respiro.
FiO2 dal 24 al 50/60%
• Ogni dispositivo produce una diversa FIO2 (diametri diversi).• I diversi colori non sono universali (differenti a seconda della ditta)• Il flusso deve essere quello indicato dal dispositivo• Ciò che va al paziente è una miscela di:- Ossigeno proveniente dal flussometro- Aria richiamata dall’ambiente attraverso le aperture dei dispositivi colorati
VENTURI
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• In genere non è necessaria umidificazione perché l’aria ambiente contiene una quota di umidità relativa: se si ritiene utile, l’umidificazione può essere ottenuta con l’apposito dispositivo (coppetta fornita con il set Venturi) inserito sul Venturi (parte colorata) e collegato ad un tubo corrugato connesso con umidificatore idoneo.
VANTAGGI• FIO2 stabile• Lavaggio CO2• Facile da applicare
SVANTAGGI• Non adatto per periodi prolungati di ossigenoterapia• Ossigenoterapia alterata per l’alimentazione e/o per l’aspirazione• Rischio di inalazione se vomito• Sensazione di claustrofobia• Interferisce con l’alimentazione• Sensazione di claustrofobia• Eventuale allergia al policloruro di vinile
VENTURI
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TENDE AD OSSIGENO
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mantenere la SatO2 sopra il 90% ma non oltre il 96%
Per umidificare: acqua bidistillata sterile – “gorgogliatore” monouso
in caso di trasporto del pz, verificare la bombola da trasporto:
= minuti di autonomiaCapacità in lt della bombola x atmosfere
flusso in l/min
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Posizione PRONA
Nel neonato/lattante con distress respiratorio acuto la posizione prona facilita l’espansione polmonare e migliora l’ossigenazione
Nei neonati e lattanti SOLO se monitoraggio cardiorespiratorio continuo (per il rischio di SIDS)
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Supporto multimediale audio video: “Tecniche e Procedure Infermieristiche”
CD n.5: Procedure Pediatriche. Edises Ed. Napoli 2008
- Somministrazione di ossigeno diretta, con cannula nasale, con maschera facciale
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AEROSOLTERAPIA
Distanziatore
8 cm
Non è necessaria coordinazione fra l'erogazione e la contemporanea inspirazione dell'aerosol
riduce la velocità delle particelle
permette la completa evaporazione del propellente prima che il paziente inali l'aerosol
Trattiene le particelle più grandi nel suo interno, consente poi una notevole riduzione degli effetti collaterali locali e da assorbimento generalizzato conseguenti alla deposizione di elevate percentuali di farmaco in bocca e nel faringe.
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AEROSOLTERAPIA
Il primo puff a vuoto.
Un puff, tre respiri,
Se suona il “fischio”, i respiri sono troppo profondi
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AEROSOLTERAPIA
Lattante/neonato
10 secondi per ogni puff
•due volte alla settimana·•Lavare in acqua calda•Detergere bene con un prodotto non schiumogeno
•Risciacquare abbondantemente
•Lasciare asciugare a temperatura ambiente
•Non utilizzare strofinacci per asciugare al fine di evitare che lo strofinio generi cariche elettrostatiche
•Conservare l'apparecchio in un sacchetto richiudibile di plastica non elettrostatica o per alimenti.
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Supporto multimediale audio video: “Tecniche e Procedure Infermieristiche”
CD n.5: Procedure Pediatriche. Edises Ed. Napoli 2008
- Utilizzo di farmaci somministrati attraverso inalatori predosati
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Supporto multimediale audio video: “Tecniche e Procedure Infermieristiche”
CD n.5: Procedure Pediatriche. Edises Ed. Napoli 2008
- Raccolta di tampone faringeo
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I bambini hanno maggiore capacità di riparazione tessutaleMA
SKIN CARE
dermatiti da pannolinolesioni da compressionelesioni da stravaso di farmacilesioni presidio-correlate (sonde naso gastriche, tubi
endotracheali, presidi di somministrazione dell’ossigeno, ecc.)
lesioni epidermiche secondarie alla rimozione di cerotti o medicazioni adesive
complicanze post-chirurgiche delle ferite, lesioni peristomalilesioni secondarie a patologie congenite.
più esposti ad alterazioni idroelettrolitiche, maggior rischio di disidratazione e di ipossia periferica
dipendenza dal caregiver nell’esecuzione di tutti i movimenti in grado di proteggere la cute da un’eccessiva stimolazione esterna.
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SKIN CARE
skin breakdown (cedimento della cute) insulti della cute causati da attrito, frizione, umidità, temperatura e l’insieme dei dispositivi medici o devices (SNG, tubi per la ventilazione meccanica, sensore per pulsossimetro, cerotti, cateteri venosi..) a stretto contatto con la cute del bambino, presenza di materiale più o meno irritante a stretto contatto con la cute
Ulcere da pressione compressione tra una prominenza ossea ed una superficie esterna per un periodo di tempo prolungato. Ad es. tra il dispositivo anatomico creato dal chirurgo ed i piani muscolari rigidi sottostanti: bottoni per PEG, cannule tracheostomiche
Incidenza: 3,8%. 17-25% tra i bambini in terapia intensiva.
Le ulcere da pressione del bambino sono localizzate principalmente ai distretti superiori del corpo e le skin breakdown soprattutto al perineo, zona glutea e sedi di posizionamento dei devices
Insorgono tutte acutamente e rapidamente
NSRAS: neonati fino a 28 giorni
Rischio di Ldc se punteggio <= 5
BRADEN Q M: bambini da 1 mese a 8 anni in TI
Rischio di Ldc se punteggio <= 7
GLAMORGAN: tutti i bambini
Rischio di Ldc se punteggio => 10
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Se rischio alto e nessun danno:•posizionare un materasso a pressione alternata, •sollevamento della testa del letto al massimo di 30° e per non più di 2 ore al giorno. •qualora sia necessario alzare la testa del letto, alzare anche la pediera per evitare la frizione da scivolamento. •ottimizzare la nutrizione con la consulenza del dietista. •applicare un film adesivo come il tegaderm per proteggere dalla frizione le aree ritenute a maggior rischio di lesione (zona sacrale, calcagno). •proteggere le prominenze ossee degli arti con imbottiture.
Se danno già in atto: •accertamento mirato sulla sede, il grado, l’estensione, la profondità, l’aspetto della lesione attuando il trattamento prescritto. •rivalutare la lesione ad ogni turno.
Valutare l’allettamento: •se non allettato e non compromissione motoria, stimolare il b.a camminare ed effettuare controlli della cute almeno una volta per turno. •se allettato e può essere mobilizzato, iniziare tempestivamente un programma di posizionamento ogni 2 ore. Se non può essere girato (ventilazione, stato neurologico, grado di tolleranza a frequenti cambi di posizione) valutare l’uso di letti speciali
Valutare l’umidità: •se le zone a rischio sono umide, frequenti cambi della biancheria e del pannolino•applicare nelle zone a rischio una crema protettiva che funzioni da barriera contro l’umidità.
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Nel periodo perioperatorio la differenza principale dell’assistenza ad un bambino rispetto all’assistenza ad un adulto è la presenza della famiglia.
Di conseguenza l’assistenza diventa più complicata in quanto non si tratta di soddisfare i bisogni di una singola persona adulta, ma di assistere anche la famiglia.
Solitamente i genitori sono molto ansiosi riguardo l’intervento chirurgico del figlio. Questa ansia va sommata all’ansia del bambino stesso.
Per ridurre l’ansia del bambino l’informazione rimane una delle strategie migliori (materiale informativo scritto, informazioni date da infermieri e medici)
La preparazione del bambino all’intervento chirurgico
chirurgia
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Gli interventi più frequenti nelle diverse fasce d’età
0 – 2 anni
Ernia inguinale e iatale
Fistola tracheo-esofagea
Gastroschisi
Drenaggio ventricolo-peritoneale per idrocefalo
Circoncisione, Ipospadia
Correzione di anomalie congenite (rimozione di dita in più, palatoschisi, ano non perforato, fusione delle suture del cranio)
2 - 5 anni
Adenoidectomia,Tonsillectomia
Cistoscopia e reimpianto uretrale
Lacerazioni (morsi di animale)
Riduzione di fratture
Estrazione denti per carie multiple
Tumori cerebrali
Trapianti di pelle per ustioni
Interventi per strabismo
chirurgia
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Gli interventi più frequenti nelle diverse fasce d’età
5-10 anni
Adenoidectomia, tonsillectomia
Riduzione fratture
Lesioni accidentali
Appendicectomia
Interventi ortopedici per deformità congenite dell’apparato scheletrico
Tumori cerebrali
10-15 anni
Lesioni accidentali
Lacerazioni
Riduzione di fratture
Appendicetomia in laparoscopia
Tumori alle ossa
Ustioni, trapianti per ustioni
chirurgia
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chirurgia
La preparazione del bambino all’intervento chirurgicoInterventi elettivi: il giorno prima. visita della sala di induzione,
spiegazione di ciò che il b. vedrà e sentirà. Spiegare il digiuno e altre preparazioni necessarie. Uso di libretti, album da colorare. Uso di bambole
accurata igienepresenza del consenso informatoidentità del pazienteallergie note nella cartella anestesiologicaverificare la presenza di tutti gli esami nella cartellarimuovere apparecchi ortodontici, piercing, ogni protesi o
oggetto estraneo, occhiali e monilicontrollare la stabilità di tutti i denti e eventuale piercing linguafar indossare il camicie monouso da salasvuotamento intestinale: secondo protocolli (variabili)premedicazione spmaccompagnamento in sala con i genitorisala induzione: tecniche di distrazione, presenza dei genitoriincannulamento durante anestesia
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La tricotomia pre-operatoria
La tricotomia nel bambino solitamente non è necessaria. Nel caso fosse prescritta, valgono le stesse evidenze come per gli adulti:
- la riduzione del tempo intermedio fra tricotomia ed intervento diminuisce il rischio di infezione della ferita
- lo strumento preferibile è il taglia-capelli. NON usare rasoi
(microlesioni della cute ->infezioni)
chirurgia
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E’ necessario il digiuno preoperatorio nei bambini?L’obiettivo del digiuno preoperatorio è quello di ridurre il volume e l’acidità del contenuto gastrico per diminuire il rischio di rigurgito ed aspirazione durante l’anestesia generale che induce l’inibizione del riflesso di deglutizione.
Non ci sono prove a sostegno che il digiuno assoluto per 6 ore prima dell’intervento determini un beneficio maggiore per quanto concerne il volume ed il Ph gastrico rispetto a permettere al bambino l’assunzione di liquidi chiari senza restrizioni di quantità fino a 2 ore prima dell’intervento.
I bambini a cui viene consentita l’assunzione di liquidi inoltre, sono più tranquilli rispetto ai bambini digiuni.
chirurgia
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Inserimento e rimozione del SNG
chirurgia
Supporto multimediale audio video: “Tecniche e Procedure Infermieristiche”
CD n.5: Procedure Pediatriche. Edises Ed. Napoli 2008
- Inserimento e rimozione di un sondino nasogastrico
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controllo pv ogni 15 m nella 1° ora, poi ogni 30 minuti (2° ora), poi ogni 4 ore.
controllo dello stato di coscienza e di sedazione
controlli medicazioni e drenaggi
controllo pervietà v.a. e funzionalità respiratoria (Sp O2). Eventuale O2
controllo diuresi
controllo infusioni
vomito
rialimentazione
canalizzazione (auscultare i movimenti intestinali)
misurazione e trattamento del dolore
chirurgia
Postoperatorio
la scatola-sorpresa
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Il dolore postoperatorio
Il catetere epidurale (fentanyl, buvicaina)
La PCA (morfina)
La somministrazione ad orario di analgesici.
MAI al bisogno
chirurgia
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Infusione postoperatoria di morfina con pompa a domanda - PCA
filmato
Disco 2 – Parenteral Medication Administration - PCA
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- sulle potenziali complicanze
- in quali casi chiamare l’ospedale
- quando, cosa e come somministrare i farmaci
- quando il bambino potrà tornare ad assumere una dieta normale
- quando il bambino potrà tornare a scuola/asilo
- come riconoscere i segni di infezione della ferita chirurgica
- come medicare la ferita
- come riconoscere eventuali cambiamenti del comportamento del bambino dovuti alla permanenza in ospedale e cosa fare
Educazione ai genitori alla dimissione
chirurgia
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Il bambino maltrattato
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Fattori di rischio
- Emarginazione sociale, povertà- Storia di violenza domestica- Malattia mentale del genitore: anche la depressione post partum- Abuso di droghe ed alcol: anche il danno causato dalla trasmissione di sostanze dalla madre al feto durante la gravidanza e la ridotta capacità di attenzione di un genitore sotto l’influenza di alcol o droghe
maltrattamento
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possibili manifestazioni cliniche lesioni della pelle: ematomii a diversi stadi di
guarigione e/o in posti difficilmente accessibili, segni di forma ovale (morsi), segni con forma di un oggetto
perdita traumatica di capelli, spesso con ematoma nel punto in cui mancano = b. trascinato o tirato violentemente per i capelli
inconsistenza tra l’evento riferito dagli accompagnatori ed il trauma
tagli, sanguinamento o gonfiore dell’orecchio esternofratture facciali, tagli o abrasioni sulle labbra, denti mancanti o rotti, lacerazioni della lingua. ematomi perioculari bilaterali senza trauma del naso
maltrattamento
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ustioni da immersione con linea di demarcazione netta; piccole ustioni circolari multiple, a diversi stadi di guarigione; ustioni nell’area solitamente coperta dal pannolino; ustioni con forme precise (punta del ferro da stiro, filiformi...)
Fratture e lussazionifratture costali posteriori a diversi stadi di guarigione, fratture a spirale o lussazioni da avvitamento alle estremità
negligenzaritardo di crescita senza motivi clinici, morsi o graffi multipli di animali domestici, sporco nelle pieghe cutanee, eritema da pannolino molto intenso con lesioni simili a ustione, ritardo rispetto allo sviluppo psicomotorio atteso
maltrattamento
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frustate
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Trauma volontario dell’orecchio graffi
101percosse
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MorsiSe il diametro maggiore è superiore a 2 cm, è stato inferto da un adulto
103Ustione da sigaretta
104Ustione da immersione (margine netto, a calzino o a guanto)
105Frattura di femore in bambino che non cammina ancora
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abuso sessuale:abrasioni o ematomi sulla parte interna delle cosce e sui genitali. Presenza di abrasioni sulle labbra. Lesioni perianali; irritazioni dei genitali esterni, infezioni urinarie ricorrenti; malattie a trasmissione sessuale
Shaken Baby Syndrome:è dovuta allo scuotimento violento del b. che causa rottura dei vasi sanguigni -> emorragia subdurale, emorragia retinica:il b. è svogliato nell’alimentarsi, vomita, è letargico oppure irritabile
maltrattamento
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Possibili indicatori comportamentali di maltrattamento
- comportamento non appropriato all’età
- autolesionismo
- atteggiamento di diffidenza e circospezione
- aggressività
- depressione, disturbi dell’alimentazione
importante valutare attentamente la storia di ogni bambino tenendo conto dei suoi bisogni e delle sue capacità evolutive
maltrattamento
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esempi di situazioni che devono mettere in guardia
Un bambino epilettico ha dei livelli ematici bassi di antiepilettico
Un bambino di 3 anni viene portato al DEA con una frattura al femore senza che venga chiarito come è successo
Una bambina di 9 anni affetta da strabismo non si è presentata a tre visite oftalmologiche consecutive
maltrattamento
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dimensioni della malattia cronica•modo e tempo di insorgenza •progressione•effetto sull’aspetto esteriore•effetto sul funzionamento quotidiano•effetto su comportamento e capacità di relazione con gli altri•tipo e intensità di cure necessarie
malattia cronica
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modelli di approccio alla malattia cronica
• orientato alla menomazione
• orientato al livello di salute
• orientato all’ordinarietà della vita
malattia cronica
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la mc nella prospettiva del bambino
1- gestione dei sintomi e delle limitazioni che comportano(cambiamenti connessi con le fasi dello sviluppo)
2- gestione delle terapie necessariedifficoltà di accettare trattamenti che interferiscono con le normali attività quotidiane
concretezza dei processi mentali del bambino -> difficoltà a comprendere la necessità di trattamenti in assenza di sintomi.
“manipolazione” dei trattamenti per valutare i propri limiti e capacità
prima adolescenza: aumento della comprensione della malattia -> risposte estreme (interruzioni trattamento, comportamenti a rischio, oppure eccessi nell’adesione al trattamento)
malattia cronica
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la mc nella prospettiva del bambino
3- risposte emotive e cognitive alla mcle strategie di coping messe in atto dai bambini con mc che si osservano sono grandemente differenziate: dal massimo dell’adattamento al massimo della chiusura in sè
dipendono da contesto sociale, età, sesso, contesto familiare ecc..
-> relazione
4- raggiungimento delle tappe evolutive proprie dell’etàpuò essere reso difficile da
•limitazioni sensoriali
•limitazioni imposte dal regime terapeutico
•differenze nell’aspetto fisico
malattia cronica
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la mc nella prospettiva del bambino
5- Scuolafrequenza e risultati condizionati da esacerbazioni della malattia
6- Confronto con i modelli sociali dominantipuò influire negativamente sul concetto di sè e sull’autostima del bambino
può creare difficoltà al b. nell’affrontare commenti, e sguardi, atteggiamenti basati su disinformazione, luoghi comuni, idee stereotipate.
-> relazione, ascolto, informazione
malattia cronica
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la mc nella prospettiva del bambino
7- Rapporto con gli operatori sanitari e l’ospedalereazioni = adulti:sentimento di frustrazione, oggettificazione. La partnership di cura va costruita anche col bambino.
8- Preparazione all’ingresso nell’età adultail b. tende naturalmente a contenere la malattia in modo che non pervada tutti gli aspetti della vita
fornire con gradualità nuove informazioni sulla malattia
consentire con gradualità che il ragazzo bilanci da solo i limiti imposti dalla malattia con il compiere talvolta atti a rischio.
malattia cronica dipendenza
malattia cronica
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la mc nella prospettiva dei genitori
1- Acquisizione delle competenze necessarie a prendersi cura del bambino e gestire la malattia
2- Adattare i tempi quotidiani alle necessità della malattia del bambino
3- Aggiustamento dei ruoli familiari
4- Carico assistenziale e necessità di aiuto esterno alla famiglia
malattia cronica
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la mc nella prospettiva dei genitori
5- risposte emotive e cognitive:•diagnosi = fasi del lutto•stress psicologico, isolamento, stanchezza•frustrazione per l’assenza di miglioramento nonostante le cure e per il non raggiungimento dell’indipendenza.
il lutto cronico o ciclico: il processo di aggiustamento non si conclude in una sola volta ma si ripresenta periodicamentestrategie di coping: mantenere interessi personali, utilizzare aiuti esterni, cercare informazioni, focalizzare gli aspetti positivi, programmare giorno per giorno, parlare con altre persone.
malattia cronica
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la mc nella prospettiva dei genitori
6- riorganizzazione della vita familiare• normalizzazione: adattare i ritmi familiari al regime terapeutico del bambino e il regime terapeutico ai ritmi familiari
7- Rapporto con gli operatori sanitari e l’ospedale• potenzialmente conflittuale (proiezione), talora difficile (difesa del bambino, pretese eccessive) • sete di informazioni, contrasto di informazioni sulla malattia, (Internet)• fare tesoro dell’esperienza dei genitori nel gestire la malattia a domicilio durante le ospedalizzazioni
malattia cronica
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la mc nella prospettiva dell’ infermiere
competenza tecnica
• fiducia
• ridurre paura, ansia, dolore
• abilità tecnica nelle procedure invasive
malattia cronica
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la mc nella prospettiva dell’ infermiere
competenza relazionale
• rapporto stretto, ripetuto, prolungato col bambino e la famiglia
•fiducia e alleanza nel processo di cura
•punto di riferimento nel centro di cura
•elaborazione di informazioni e di input, “mediazione” con altre figure coinvolte e coi genitori
Rischio elevato di Burn out
malattia cronica
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la mc nella prospettiva dell’ infermiere
competenza educativa
fondamentale nelle mc
• informazioni sulla patologia modulate
• addestramento all’autocura
• rinforzi e riaddestramenti periodici
• verifiche
• monitoraggio dell’aderenza
malattia cronica
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•PPPD (Poliuria, Polidipsia, Polifagia, Dimagrimento)•Dolori addominali•Alito acetonico•Dispnea, respiro di Kussmaul•Vomito incoercibile•Vulvovaginiti, balanopostiti•Enuresi secondaria •Convulsioni •Letargia, irritabilità, stato stuporoso, coma
Diabete mellito di tipo 1 all’esordio
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Riequilibrio dello scompenso metabolico
Terapia sostitutiva con insulina
Educazione terapeutica essenziale
Dimissione precoce
favorire la ripresa delle abitudini
ottimizzare la terapia nelle “condizioni reali”
Educazione terapeutica continua
Programma di follow up almeno trimestrale
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Obiettivi assistenziali
- ridurre ansia e paura
- ridurre il dolore
- consentire un buon controllo della patologia
- garantire il mantenimento dell’autonomia
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Lipodistrofia causata da iniezioni di insulina ripetute negli stessi siti
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Maschere che possono essere usate per insegnare ai bambini diabetici a ruotare le sedi di iniezione
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Le aree di iniezione devono essere ispezionate visivamente e palpate dall’infermiere.
I pazienti devono essere istruiti su come ruotare regolarmente il sito di iniezione.
Le persone che utilizzano insuline animali hanno più probabilità di sviluppare delle lipodistrofie.
Il problema delle lipodistrofie e dell’incremento dei problemi della terapia insulinica ad essi collegati, probabilmente dovuti all’alto numero di iniezioni che i pazienti con diabete devono fare tutti i giorni, sono gravemente sottostimati
rotazione delle sedi
Kordonouri O et al (2002) Lipohypertrophy in young patients with type 1 diabetes. Diabetes Care.
25, 10, 634.
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Il microinfusore insulinicoIl microinfusore è uno strumento dotato di un computer programmabile, un motore di precisione, un pistone e una cartuccia (o reservoiro reservoir) che contiene l’insulina. Con movimenti impercettibili diretti dal computer, il motore fa avanzare il pistone che spinge lo stantuffo della cartuccia, facendo così fluire l’insulina contenuta nella cartuccia verso il catetere. Il catetere termina con un’agocannula inserita nel tessuto sottocutaneo, solitamente dell’addome o, più di rado, dei glutei (parte superiore) e delle coscie.
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cannula Reservoir con catetere
Microinfusore
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Cintura porta apparecchio
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La cannula può anche essere utilizzata per le somministrazioni mediante siringa o iniettore a penna nei bambini molto piccoli e nei neonati.Deve essere sostituita ogni 3-4 giorni
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Holter glicemico
CGMS = sistema di monitoraggio in continuo della glicemia, determinata nel fluido interstiziale
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Il campo scuola per bambini diabetici
rafforzare le capacità di autogestione e autocontrollo in ambiente protetto
favorire l’autonomia di gestione in assenza dei familiari
favorire il processo di autostima, di responsabilizzazione e la “socializzazione” del diabete
favorire l’arricchimento professionale e la coesione del team diabetologico
dimostrare “sul campo” la compatibilità del diabete con le attività sportive o ludico-motorie
offrire una “pausa” ai genitori
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Problemi adolescenziali e diabete
disturbi del comportamento alimentare: maggiore rischio
tensioni interne alla famiglia
alterazione immagine corporea
idee suicidarie e autolesioniste
comportamenti di sfida
simulazioni (ipoglicemie indotte, fingere di avere fabbisogno insulinico diminuito) - > verifiche oggettive