1819—2011, La Fiera di San Martino a Castelmassa, ipotesi per una datazione.

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Marco Chinaglia 1819 — 2011 — LA FIERA DI SAN MARTINO A CASTELMASSA IPOTESI PER UNA DATAZIONE.

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Marco Chinaglia

1819— 2011— LA FIERA DISAN MARTINOA CASTELMASSAIPOTESI PER UNA DATAZIONE.

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Comune di CastelmassaPiazza Vittorio Veneto 145035 Castelmassa (RO)T. +39 0425.846711 F. +39 0425.846709info@comune.castelmassa.ro.itwww.comune.castelmassa.ro.it

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La Fiera di San Martino è un evento che ha caratterizzato, e caratte-rizza ancor oggi, la vita economica di Castelmassa.La rilevanza socio-economica che il nostro paese, da diversi secoli, ha assunto nell’alto Polesine, infatti, si deve probabilmente proprio alla storica fiera, che ancora prima dell’insediamento delle attività indu-striali agli inizi del Novecento, ha rappresentato non solo un momen-to di scambio economico, ma anche sociale.L’incontro di diverse culture, in questa occasione che richiamava espositori da molto lontano, è stato senz’altro importante nel processo di formazione dell’identità della cittadinanza locale.

Da queste riflessioni è nata l’idea di dare una datazione certa a questo importante evento massese. La scelta di affidare tale compito al pro-fessor Marco Chinaglia, uno tra i più preparati studiosi della civiltà polesana, è stata immediata. In questa ricerca, che sembra uscita dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle, Chinaglia come un novello Sherlock Holmes, esamina non solo gli scritti, ma ne da anche un’interpretazione, usando quelle che potremmo chiamare “evidenti prove indiziarie”.

Lascio a Voi il piacere di questa lettura e, spero, anche quell’emozione che ha dato a me che ora, passeggiando tra le bancarelle e i visitatori, ripenso agli albori della Fiera, quando un pugno di bancarelle e di allevatori esponevano i loro prodotti, tra esterrefatti e curiosi cittadini massesi.

Giacomo RanziAssessore alle Attività Produttive, Commercio, Turismo e Tempo Libero

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All’interno del variegato mondo del folklore polesano, espressione di una terra segnata nei secoli da una profonda civiltà contadina ricca di influenze non solo venete, ma anche emiliane e lombarde nella sua fascia rivierasca, nota come Transpadana Ferrarese, territorio soggetto fino al 1815 alla giurisdizione emiliana, quindi annesso alla Provincia del Polesine per volontà della Casa d’Asburgo1, emerge con un cer-to interesse la vicenda della Fiera di S. Martino di Castelmassa, già Massa Superiore. La manifestazione che si svolge nell’importante centro altopolesano nei giorni del Santo cui era dedicato in paese un vitale convento esi-stente già nel XV secolo, si rivela, infatti, come uno dei rari casi in cui la corretta dizione del termine «fiera» continua ad avere un suo senso compiuto, riconosciuto anche dalle istituzioni regionali e nazionali in tema di commercio.Se, infatti, il concetto di «fiera» ha progressivamente abbandonato il proprio senso commerciale nella maggior parte dei centri della zona, approdando da momento di vendita di prodotti agricoli e bestiame alla più classica «sagra», che, legata in particolare a culti patronali, ha visto l’avvento di bancarelle ambulanti, giostre e manifestazioni

1 Sulla Transpadana Ferrarese vd. A. Sivieri, La fine della Transpadana Ferrarese e la sua possibile rinascita, Abano Terme (Pd), 1996.

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culturali e gastronomiche di varia natura, a Castelmassa, così come in altri rari casi del territorio (Rovigo, con la tradizione veneziana del marti franco, ossia esente dai dazi doganali, Lendinara e Porto Tolle, con le Fiere settembrine di lunga tradizione) il significato economico rimane importante2. La presenza di una fiera commerciale nel centro di Castelmassa si pone da un punto di vista storico come segno significativo dello svi-luppo di un abitato importante già in epoca estense nel contesto alto-polesano, assoggettato all’epoca alla Podesteria di Ficarolo3. Accresciuta d’importanza durante il XVII secolo grazie alla Bonifica Bentivoglio e ripresasi in seguito alla peste di manzoniana memoria dell’estate 1630 fino a toccare quota 4000 abitanti nel 1674, Massa di-venne «una Villa Ferrarese assai popolosa [in cui] vi risiedono moltis-simi signori, che a causa della loro condizione sono divisi tra di loro, ricchi mercanti della Diocesi ferrarese e dello stesso territorio», come registra una relazione del 1655, legata al Convento di S. Martino.Nel corso di tutta l’epoca ferrarese questo cenobio, eretto come «Ho-spitale» per i poveri annesso alla chiesa omonima agli inizi del XV secolo, era divenuto punto di riferimento sociale e spirituale della co-munità massese, anche per la fama culturale e religiosa che circondava i R.R. P.P. Agostiniani della Congregazione di Lombardia, che gesti-rono il convento in seguito ad una prima fase benedettina per volontà di un ricco possidente ferrarese che lo donò alla Congregazione alla metà del XV secolo. La chiesa annessa al convento, caratterizzante il rione di S. Martino, all’epoca fuori della cinta fortificata del pae-se, registra una certa vitalità, soprattutto amministrativa, durante il XVIII secolo, in particolar modo sul controllo dei redditi pertinenti al monastero, con frequenti ricorsi alla giustizia civile per risolvere questioni di interesse.Del convento, caduto nell’oblio in seguito alle soppressioni napoleoni-che, si persero quindi le tracce, anche per una certa tendenza a vedere in questo centro monastico un luogo di potere più che religioso4. La conquista francese, con la fine di abitudini e modi di pensare ultra-

2 Come è stato ben evidenziato negli studi di Amina Bongiovanni, molte erano le «fierine» di natura religiosa anche nel territorio comunale di Massa, legate alla devozione alla Madonna e ai Santi celebrati con grandi solennità nei piccoli oratori di campagna, assai popolari fino agli anni ’60 del XX secolo: dalla «Fierina» della prima domenica del mese di maggio in località Pio, legata all’oratorio della famiglia omonima, alla «Fierina di Vicolo Sant’Anna» detta «dei biscottini» il 26 luglio, a quella di Ferragosto nota come fierina dla calada, ossia della rampa dell’argine del Po, fino alla Fiera di S. Rocco in località Ca’ Matte, presso l’Oratorio seicentesco noto come «il Crispo». Per una panoramica sull’evoluzione delle fiere nel territorio polesano vedi Camera commercio industria agricoltura Rovigo (ed), Mercati, fiere e sagre della provincia di Rovigo, Lendinara (Ro), 1960.

3 Il territorio tra Massa e Castelnovo risulta ampiamente fortificato già nei primi anni del XIV secolo, tanto che nel 1305, durante la guerra tra i fratelli di Casa d’Este, il fortilizio di Massa ven-ne quasi totalmente dato a fuoco, quindi l’anno successivo munito di fosse e terrapieni. Per una breve storia di Castelmassa confronta le informazioni sul sito web del Comune, frutto dell’ac-curata ricerca di Amina Bongiovanni (http://www.comune.castelmassa.ro.it/index.php?id_sezione=134&sid=015a91e0584acd1346c6e0ca8e507ac6). Sulla Podesteria di Ficarolo vd. L. Pigaiani, Il territorio di Ficarolo e Gaiba, 2008, passim.

4 Sul convento di S. Martino vd. l’accuratissimo studio di A. Bongiovanni - S. Brigo, Massa Superiore. San Martino un convento perduto, Castelmassa (Ro), 2002.

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secolari, non fu indolore nella Transpadana, che fu spesso animata nel periodo napoleonico da insorgenze antigiacobine sovente legate alla forte esazione fiscale sulla zona5. In seguito alla Sovrana Patente del 7 aprile 1815 con la quale, in virtù delle decisioni assunte a Vienna, l’Imperatore d’Austria Francesco I proclamava la nascita del Regno Lombardo-Veneto, le comunità della zona assistettero ad un passaggio epocale, ossia la recisione di un le-game storico e culturale con Ferrara, ritrovandosi a far parte, dell’am-ministrazione civile del Regno Lombardo - Veneto, sotto controllo austriaco, annessi forzatamente al territorio veneto nella Provincia del Polesine. La giurisdizione ecclesiastica dell’Arcidiocesi di Ferrara sulle comunità proseguirà ancora per pochi anni. La Bolla Apostolica De salute dominici gregis del 1 maggio 1818, confermata dal Breve Cum Nos

5 Per approfondire la tematica delle insorgenze antifrancesi, oggetto di una vasta pubblicistica, vedi: G. Lumbroso, I moti popolari contro i francesi alla fine del secolo XVIII (1796 - 1800), 2o ed. rivista a cura di O. Sanguinetti, Milano, 1997 [1932]; E. Lucchini, I moti ferraresi, in AA.VV., Le insorgenze antifrancesi in Italia nel triennio giacobino (1796 - 1799), Roma, 1992, pp. 163 - 173; M. Terzi, Insorgenze e rivolte nella Ferrara napoleonica, in «Ferrara Storia», 6, 1996, pp. 51 - 55; V. Sani, Le rivolte antifrancesi nel Ferrarese, in A. M. Rao (ed), Folle controrivoluzionarie. Le insor-genze popolari nell ’Italia giacobina e napoleonica, Roma, 1999, pp. 195 - 216. Per uno sguardo locale vedi L. Lugaresi, Bergantino e Melara dalla “Transpadana” al Dipartimento del Mincio (1801 - 1815), in L. Lugaresi - R. Ridolfi - L. Pigaiani, Bergantino e Melara e altri saggi transpadani, Ferrara, 2006, pp. 9 - 67 (in particolare, per l’insorgenza del 1809, pp. 47 - 60).

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gravibus del 9 marzo 1819, sancirà il passaggio delle parrocchie tran-spadane alla diocesi di Adria, troncando così l’ultimo legame rimasto con la città estense. Il Compartimento territoriale delle Provincie del Governo Veneto pub-blicato colla notificazione del Governo medesimo del 4 aprile 1816 suddivide la Provincia del Polesine (la Provincia di Rovigo verrà isti-tuita solamente con il Compartimento territoriale del 2 novembre 1845, in vigore dal 1o gennaio 1846) in sette distretti. Il IV Distretto è quello di Massa composto da: «Massa superiore e San Pietro in Val-le, Castelnuovo con Bariano, Bergantino, Mellara, Calto, Ceneselli». Nel nuovo «Compartimento» dell’otto febbraio 1818 il IV Distretto di Massa, risulta formato da sette comuni e da due frazioni: «Massa Superiore, Castelnuovo con Bariano e San Pietro in Valle, Bergantino, Mellara, Calto, Ceneselli, Salara». Rispetto alla precedente situazione è possibile notare una novità: l’inserimento del comune di Salara, in precedenza compreso nel Distretto V di Occhiobello6. Tra le attenzioni oggetto dei nuovi dominatori, anche la regolamenta-zione delle fiere e dei mercati della zona. Lungi dal voler qui mettere in discussione gli accurati studi e ricerche compiute nei decenni scorsi dai maggiori conoscitori di cose massesi, il Maestro Luigi Parmeggiani7 e lo scrittore Luciano Maragna, si cercherà di verificare, documenti alla mano (pochi, a dire il vero, viste le perdite subite dagli archivi locali, sia civili sia ecclesiastici, nel corso dell’ultimo secolo e mezzo) quelli che possono essere i principali indizi a suffragare un’ipotesi di lavoro rispetto ad un’altra, circa una datazione dell’antica Fiera di S. Martino. «Degnossi l’Eccelso Imperial Reggio Governo generale, con suo osse-quioso Decreto Primo Febbraio corrente anno no 2340/235 di accorda-re in questa Comune Capoluogo di Distretto una Fiera annuale, che avrà luogo nelli giorni 11 e 12 del mese di Novembre di ciascun anno, così pure due Mercati mensili nei giorni di Sabbato precisamente nel primo e terzo di ciascun Mese, lo che risulta dall’Avviso di questa De-putazione medesima in data d’oggi che si dirige alla Superiorità l’I.R. Delegazione di Rovigo per il Suo [†] importando pertanto che siano addottate alcune discipline senza delle quali non sarebbe tutelato il pubblico e privato interesse de’ Concorrenti, né sarebbe impedito a quei disordini che purtroppo sogliono accadere ove non vi sia accurata sorveglianza».

6 G. Antonioli, Dallo Stato Pontificio al Lombardo Veneto, in M. Chinaglia (ed), Dalla fine della Transpadana agli albori del Risorgimento (1815 - 1830), catalogo della mostra, Castelmassa, 13 - 21 novembre 2010, Castelmassa (Ro), 2010, pp. 8 - 9.

7 Luigi Parmeggiani (Massa Superiore 2 dicembre 1913 - Castelmassa 20 febbraio 1993) Maestro elementare, cultore di storia locale e del dialetto massese, poeta. Raccoglitore di docu-menti, testimonianze, fotografie e materiale librario, ha pubblicato diverse ricerche, tra cui delle plaquettes di storia, poesia e dialetto locale in occasione della Fiera di San Martino. Alla sua scom-parsa, la moglie Leda Pirani, ha donato il suo archivio all’Amministrazione Comunale tramite la Biblioteca Civica (testi, ricerche, appunti, ricostruzioni, carte, documenti). Tale patrimonio, valo-rizzato attraverso un progetto di recupero filologico, è stato studiato, catalogato e ricomposto, e costituisce oggi il Fondo Luigi Parmeggiani, che risulta utile agli studiosi di storia locale e a coloro che vogliono conoscere Castelmassa nei suoi vari aspetti, anche paesaggistici. (http://www.comu-ne.castelmassa.ro.it/index.php?id_sezione=134&sid=015a91e0584acd1346c6e0ca8e507ac6)

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Quello succitato è l’incipit del Regolamento attuativo della Fiera an-nuale di S. Martino, emesso dalla Deputazione Comunale di Massa Superiore il 10 maggio 1819, in conseguenza del decreto del 1 febbraio precedente, con il quale l’I.R. Governo, per mano del Delegato Pro-vinciale Vallerstorf, «accordava» al Comune la fiera annuale nei giorni 11 e 12 novembre di ogni anno, oltre a due mercati mensili, il primo e il terzo sabato di ogni mese. Il documento, estremamente puntiglioso nella sua redazione, stilata dalla Deputazione Comunale di Massa8 di concerto con una «Dele-gazione» composta da due possidenti ed un commerciante di Massa e Castelnovo (divenuto Bariano solo dopo l’Unità), contiene alcune di-scipline relative al corretto svolgimento del mercato e della Fiera, con relative regole di sorveglianza e sanzione di scorretti comportamenti. Nella prima parte del documento si prevede la ripartizione dei generi di commercio in settori ben definiti:- cavalli e somari, da collocarsi lateralmente alla Strada Magnana,

ossia l’odierna via Cesare Battisti «incominciando rimpetto la strada verso la piazza e progredendo verso li Sig.[nor]i Saracco e Lolli», ossia, da un lato, dall’attuale villa Bresciani Riminaldi sede della Banca Agricola Mantovana9 fino al confine (fitòn) di via Nazario Sauro, dall’altro fino all’attuale villa Sarti;

- pecore e suini, che «saranno collocati sulla Piazza rimpetto al prato del Sig.[nor] Francesco Tartari», ossia sull’area poi occupata dalla trattoria «Al Giardino»;

- bovini, sul prato dello stesso Tartari, in assenza di area comunale, con il pagamento di un fitto derivante dalle multe e dall’affitto dello stazio della piazza, rivedibile di comune accordo col proprietario;

- altri settori di commercio a discrezione degli stessi Deputati, con rispetto alla facciata della Parrocchiale e del diritto di chiusura della piazza con divieto di transito della stessa, esercitato dal Comune mediante una sbarra posta sbarra posta alla «Bocca di Piazza», come testimoniava, nel punto detto «la sbarra», la bussola di marmo nella quale si inseriva il piantone di sostegno, visibile fino ad alcuni de-cenni orsono10.

8 L’amministrazione pubblica in epoca austriaca nei Comuni era tenuta da una Deputazione Comunale che periodicamente rendeva conto al Commissario distrettuale, come risulta dal regolamento in vigore dal 1o maggio 1816 (datato 4 aprile), composto di 256 articoli, sul nuovo sistema di amministrazione. La Deputazione, con funzioni simili a quelle della Municipalità napoleonica, era costituita da tre possessori del territorio del comune, scelti dall’assemblea dei possessori (chiamata «convocato generale»), che rimanevano un anno in carica e dovevano essere domiciliati in stato austriaco. Il Primo Deputato era quello dei tre con più preferenze: l’ufficio pubblico era gratuito, e la Deputazione non era soltanto di rappresentanza, ma anche di con-trollo sull’applicazione di leggi ed ordini. Vi erano poi un cursore e un cancelliere con le stesse caratteristiche del Cantone napoleonico. Interessante notare come l’articolo 119 del regolamen-to prevedesse la possibilità di avere altri dipendenti comunali, quali il campanaro, il custode dell’orologio municipale, il sagrestano ed altri inservienti del genere.

9 Sulla villa vd. L. Maragna, Il Palazzo Riminaldi sede della Banca Agricola Mantovana di Castel-massa. Pagine di storia massese, Castelmassa (Ro), 2000.

10 Biblioteca Comunale Castelmassa, Fondo Parmeggiani, Regolamento relativo all ’annua fiera e mercati mensili in questo Comune di Massa Superiore, 10 maggio 1819, trascrizione e note di Luigi Parmeggiani, doc. 1 in appendice.

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La parte successiva del documento, la più interessante per l’oggetto della nostra breve investigazione, oltre a stabilire sanzioni disciplinari contro i «Pollarolli ed Osti» attivi nella compravendita «su la Piazza e nelle fille» (ossia le venditrici del pollame e delle uova, disposte in stréna) durante le trattative che formavano una quotazione di mercato valida settimanalmente in tutto il territorio distrettuale, ruolo e paga-mento del pesatore, divisione degli introiti delle contravvenzioni tra le Casse Comunali e gli «inventori», va a definire quasi un carattere obbligatorio della partecipazione degli operatori economici locali alla manifestazione fieristica. I Deputati Munari, Pisani e Massaini, assistiti dall’Agente Comunale Castaldelli, una sorta di legale rappresentante dell’ente comunale du-rante il Regno Lombardo - Veneto, e confortati dalla ratifica dell’auto-rità austriaca, prescrivono, infatti, la convocazione, da parte dei restanti Comuni del Distretto di tutti i possidenti «onde sentire che conven-gano d’intervenire al Mercato e Fiera obbligatamente e per corso di un anno coi propri bovini nella proporzione di un paio per versuro di possidenza, riportando da essi l’adesione con firmarsi ad un verbale saranno assogettati alla multa di Lire cinque italiane ciascun paio di animali che non conducessero sempre però che la mancanza sia per tre sabbati consecutivi. Un incaricato terrà calcolo delle mancanze».Una rigida e severa regolamentazione, quindi, che si poneva l’obiettivo di «offrire alli Posidenti di questo Distretto una facilità allo smercio delli loro animali ed derrate senza aver bisogno d’allontanarsi dai pro-pri interessi dovendo recarsi alle Piazze lontane». Fin qui, una prima analisi del testo del documento, che, ad una lettura più attenta, non ci aiuta nell’attribuzione di una datazione alla Fiera, anzi, ingenera alcune confusioni. L’uso dei verbi, ad esempio: se nella prima parte appare quasi che l’autorità austriaca, come spesso accade-

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Ricostruzione del Convento e della Piazza di S. Martino, opera di Vittorio PadricelliA. Bongiovanni - S. Brigo, Massa Superiore. San Martino un convento perduto, Castelmassa (Rovigo), 2002, p. 121

va nella propria struttura amministrativa, improntata a «graziose con-cessioni» di sapore sovente paternalistico, «degnossi ... di accordare» il mercato, quasi sancendo una situazione esistente de facto, successi-vamente si parla di «utilità» dell’«erezione» del mercato per evitare un eccessivo allontanamento dei commercianti dal territorio distrettuale. Il mercato settimanale di Massa Superiore, che l’autorità austriaca «accorda» il primo e il terzo sabato di ogni mese, era in verità una creazione ben più lontana degli stessi dominatori, regolamentata dal Cardinale Niccolò Acciaioli, Legato pontificio di Ferrara11, con editto

11 Niccolò Acciaioli (1630 - 1719), nipote del Cardinale Filippo Acciaioli, dopo il dottorato in legge presso il Seminario Romano, divenne Membro della Camera Apostolica nel 1654, e Auditore Generale della stessa tre anni più tardi. Creato cardinale diacono nel Concistoro del 29 novem-bre 1669, con il titolo dei SS. Cosma e Damiano, fu Legato pontificio di Ferrara dal 19 maggio 1670 al 28 settembre 1693, quando venne eletto vescovo di Frascati. Morì il 23 febbraio 1719: R. Ritzler, S.Pirminum, Hierarchia Catholica Medii et Recientoris Aevi, Volumen V (1667 - 1730). Patavii, 1952, pp. 5, 41, 43, 45, 53 - 4.

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del 4 novembre 1682, accogliendo così la volontà dei «Savi uomini» reggenti la Comunità massese del tempo e i «patrocinatori», conte Er-cole Lollio Brancaleoni, Savio della Città di Ferrara, e contessa Vir-ginia Nappi Roverella12. Una vicenda antica, quindi, così importante per la comunità locale che all’epoca una lapide marmorea latina piena di riconoscenza all’autorità papale venne murata sopra il balcone della casa Bianchi - Zannini, al civico 53 di piazza Libertà, testo poi ricopia-to su di un antico manifesto conservato presso la biblioteca comunale13. A proposito di questo edificio, il Cattastro degli Istromenti della Co-munità di Massa Superiore, voluminosa raccolta degli atti notarili di compravendita compiuti «dalla Comune» di Massa Superiore a partire dal 1749 (da non confondere quindi con i Catasti di natura immobi-liare), ci viene in aiuto con alcune interessanti informazioni. A carte 12 troviamo infatti, alla data del 4 febbraio 1760, l’acquisto, perfezionato nella casa del Consigliere del Comune Galeazzo Boschini fu Giusep-pe, della «fabbrica, e terreno, che in oggi serve ad uso di quartiere della Corte Criminale di Ferrara nella Villa di Massa Superiore con li de-nari stati depositati nel Sacro Monte della Pietà di Ferrara dalla Sig.[nor]a Maria Forlani Ferrari», la cosidetta «Casa dei Birri», operazione

12 Sul funzionamento della struttura amministrativa vd. il citato A. Bongiovanni, S. Brigo, San Martino, pp. 75 - 81. Lo stesso testo riporta (p. 147) il testo dell’editto legatizio, che viene trascrit-to in appendice, doc. 2.

13 Testo della lapide in appendice, doc. 3, da A. Bongiovanni, S. Brigo, San Martino, p. 148. Nell’aprile 1760, in seguito ad una epidemia che aveva contagiato il bestiame, tutti i mercati della zona vennero momentaneamente sospesi dall’autorità pontificia, episodio che condusse «gli uomini della Massa» a chiedere, il 7 settembre dello stesso anno, la riapertura del mercato paesano: Ibidem, pp. 78 - 9.

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autorizzata dal Legato di Clemente XIII14 Cardinale Giovanni Fran-cesco Banchieri15 con rescritto del 6 settembre 1759. L’immobile, «una casa murata, cupata solarata con fenile, stala e con terreno sotto», viene così descritto nei dettagli: «... consistente al di sotto al pianterreno il portico, e camera solarati alla Bolognese, che poi al di sopra formano ad uso di due camerete con incanochiata di sopra in grisole suo coper-to di coppi in arelle, alle quali anesso vi è una stalla da cavali con sua saliciata in cortello alle poste e suo grupione, e feniletto copp.[at]o,e la metà d’un pozzo con Geremia Lolli ... con poco terreno sotto nudo che tra coperto e discoperto essente alla quantità di tavole trenta, e piedi quarantaquattro, confina da un cappo mezodì l’argine del Po con sua restara lassiatevi, dall’altro cappo verso tramontana a mezzo fosso li signori eredi Pirani, da un lato a levante Geremia Lolli; e dall’altro latto il signor Alfiero Girolamo Bianchi con semplice linea anzi con una camera, che ataca con il portico di questa essendosi preso il muro divisorio per metà il valore delli quali compreso il poco terreno sotto». La caserma, ad uso probabile anche di carcere, già condotta in affitto dalle Comunità di Massa e di Calto in nome del Legato pontificio, era passata il 7 ottobre 1758 da Giuseppe ed Angela Malagola «de

14 Papa Clemente XIII, nato Carlo della Torre di Rezzonico (Venezia, 7 marzo 1693 - Roma, 2 febbraio 1769), è stato il 248 º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica (1758 - 1769).

15 Giovanni Francesco Banchieri (1694 - 1763), nipote del cardinale Antonio Banchieri, Tesoriere Generale della Camera Apostolica, fu elevato cardinale da Papa Benedetto XIV nel Concistoro del 26 novembre 1753, con il titolo di S. Adriano al Foro. Legato a Ferrara dall’11 febbraio 1754 al 1 ottobre 1761, partecipa al conclave del 1758, nel quale è eletto Papa Clemente XIII, e muore il 18 ottobre 1763: R. Ritzler, S.Pirminum, Hierarchia Catholica Medii et Recientoris Aevi, Volumen VI (1730 - 1799), Patavii, 1968, pp. 17,50.

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Cuoghi alias Bozzi» ai coniugi Anna Maria Gavioli Mercanti fu An-tonio, della Parrocchia di S. Matteo di Ferrara16, e Jacopo Mercanti, dottore utroque iure. La vendita del febbraio 1760 fu perfezionata con istrumento, sottoscritto alla presenza del podestà di Ficarolo Antonio Bareda dai proprietari (rappresentati da Pie[t]ro Giusberti fu Giu-seppe di Massa Superiore), nei confronti dei Savi Maestro Ignazio Ghedini e Agostino Brunelli, mediante il pagamento di 123:33:2 scudi «da pavoli dieci per scudo moneta corrente alla piazza di Ferrara ... in tante monete d’oro, ed argento, e rame che benissimo fanno detta somma», derivanti da parte dell’eredità di Felice Ferrari, depositata «in credito libero della Comunità di Massa Superiore li quali affine non restino infruttiferi necessario sarebbe il loro investimento». Il documento17 ci conferma una cosa importante: nel corso del XVIII secolo, complice anche la presenza del convento, la Comunità di Mas-sa, che nel 1778 contava 4207 abitanti raggruppati in 810 famiglie, si era organizzata. La Parrocchia di S. Stefano curava la pastorale e re-gistrava la situazione demografica, il Consiglio dei Savi (organo pe-riferico con compiti contabili, di controllo, burocratici) amministrava i beni pubblici e le Opere Pie intervenivano, secondo le loro modeste possibilità, nei settori più trascurati: l’istruzione e la sanità. Con il Cattastro Carafa del 1779, ogni «Villa o Parrocchia» venne «fo-tografata»: in una delle mappe si distinguono i due poli religiosi - so-ciali del paese, ossia la Chiesa di S. Stefano con la piazza antistante18 e il nucleo di case costituenti l’antico centro, le costruzioni sparse, le pochissime strade, le fosse di scolo con i relativi ponti e il Convento di San Martino con chiesa, piazzale, botteghe.Era già presente la Fiera a quest’epoca? Per cercare di datare l’evento ci viene ancora una volta in soccorso il Cattastro, conservato in copia presso il Fondo Parmeggiani. A carte 21, riga 18, nell’Instromento no-tarile vergato il 17 settembre 1765 dal notaio Umberto Renazzi si cita testualmente la concessione «... al predetto concorrente conductio seu redemptio scannorum platea eiusdem villae Massae Superioris - l’ap-palto o sia la condotta delli posti o scanni e baracche quali si rizzano in tempo di fiera e per il mercato che suol farsi nella piazza della predetta villa di Massa Superiore»19. Risulta quindi evidente, da questo importante documento, la presenza di una gara d’appalto per i «banchi» della fiera oltre mezzo secolo pri-

16 La Parrocchia di S. Matteo del Soccorso, originata dall’omonimo oratorio, rifugio delle meretri-ci convertite, sorse attorno alla chiesa eretta nel 1668 dal Vescovo Card. Donghi: A. Borsetti, Supplemento al Compendio historico, Ferrara, 1670 (ristampa anastatica, Ferrara, 1993), p. 276.

17 Biblioteca Comunale Castelmassa, Fondo Parmeggiani, Cattastro degli Istromenti della Comunità di Massa Superiore, Emptio facta a Com.te Massae Superiori, a D.na Anna Maria Gavioli ac per ill.mo D.No Jacopo Mercanti Jug., 4 febbraio 1760, trascrizione a cura di Luigi Parmeggiani, doc. 4.

18 In questo ambito, il culto di S. Martino è praticamente inesistente, come emerge, a titolo di saggio d’archivio gentilmente compiuto dal direttore dell’Archivio della Curia Arcivescovile di Ferrara, don Enrico Peverada, anche dagli atti visitali di metà Settecento (sono state consultate le visite pastorali del 1748 e 1778) in cui né altari, né statue, né reliquie ricordano a S. Stefano il culto di S. Martino.

19 Biblioteca Comunale Castelmassa, Fondo Parmeggiani, Cattastro degli Istromenti della Comuni-tà di Massa Superiore, Istromento 17 settembre 1765.

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ma del Decreto austriaco del 1 febbraio 1819, indetta periodicamente dalle autorità locali, mediante una vera e propria esclusiva data dalla Comunità di Massa, d’intesa con le autorità ferraresi, rappresentate localmente dal Podestà di Ficarolo. Ancora più interessante la notizia che, in quella stessa data, si completa il piazzale antistante il Conven-to di San Martino. Facile quindi supporre un’origine della Fiera di S. Martino addirittura legata ai monaci del Convento, atteso anche il fatto che, nella tradizione della Penisola, le fiere generalmente prece-dono i mercati e che, come evidenziato in diversi altri contesti geo-grafici della Penisola (ad esempio nel Cesenate), nei giorni dedicati al Santo Patrono del Convento «i frati erano obbligati a erigere scanni per farsi una fiera per scambio di prodotti»20. Ma come si svolgeva questa operazione? Alle carte 75 - 79 dello stesso Cattastro è registrato uno di questi appalti, dato triennalmente «al sig. Romualdo Zanini de’ scani o banche che si formano sulla piazza di Massa in tempo di fiera e di mercato»21. L’instrumento, datato 11 agosto 1787, veniva a cadere in un periodo economico non partico-larmente felice per l’area, come emerge dagli atti immediatamente seguenti il bando in oggetto, relativi all’affitto della «fabrica materiale di questo forno di Massa Sup.[erior]e coll’obbligo all’Affittuario di provvedere privatam[ent]e ogni giorno il Pane occorrente a questa Popolazione» (Cattastro, Instrumento 23 agosto 1787, carte 79 sgg.) e la «Convenzione seguita tra le Comunità di Ficarolo e Massa Sup.[erior]e, ratifica de’ Capitoli» (Cattastro, Convenzione 19 aprile 1788, carta 82 sgg.). Con quest’ultimo atto, rogato sabato 19 aprile 1788 in casa del Savio Alessandro Casalini dal notaio Nicola Ricci di Mas-sa, Ubaldo Valicelli, medico chirurgo laureato a Ferrara il 19 luglio 175922, e Giuseppe Massaini, Pubblici Rappresentanti della Comunità di Massa, richiedevano al Cardinal Legato di Pio VI23 Ferdinando Spinelli24 «il permesso di imporre un Terratico e Testatico ad effetto sgravanti de’ rispettivi debiti, si fruttiferi che sterili per le dette Comu-nità in contratti nelli anni penuriosi 1782 e 1783»25.L’atto d’appalto «sia condota de’ posti o scani e banche che si for-mano in tempo di fiera e mercato, che suol farsi nella piazza della

20 M. Mattei, Gli Agostiniani nel Montefeltro: (parte seconda), in «Studi montefeltrani», 20, 1999, pp. 35 - 54, riportato in A. Bongiovanni, S. Brigo, San Martino, p. 79.

21 Biblioteca Comunale Castelmassa, Fondo Parmeggiani, Cattastro degli Istromenti della Comu-nità di Massa Superiore, Affitto de luoghi o sia scani della Comta di Massa Sup.e a fave di Romualdo Zanini, 11 agosto 1787, doc. 6.

22 M. Bresadola, La riforma della medicina nella Ferrara di fine Settecento, Annali di Storia delle Università italiane, vol. 8, 2004.

23 Papa Pio VI, nato Giovanni Angelico o Giannangelo Braschi (Cesena, 27 dicembre 1717 - Va-lence, 29 agosto 1799), è stato il 250º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 15 febbraio 1775 alla morte.

24 Ferdinando Spinelli (1728 - 1795), nipote del Cardinal Giuseppe Spinelli, Presidente della Ca-mera Apostolica nel settembre 1759, Governatore di Roma e vice camerlengo, venne elevato a cardinale diacono nel Concistoro del 14 febbraio 1785. Legato di Ferrara dal 24 luglio 1786, morì a Roma il 18 dicembre 1795: N. Del Re, Monsignor governatore di Roma, Roma, 1972, p. 120.

25 Biblioteca Comunale Castelmassa, Fondo Parmeggiani, Cattastro degli Istromenti della Comuni-tà di Massa Superiore, Convenzione seguita tra le Comunità di Ficarolo e Massa Sup.[erior]e, ratifica de’ Capitoli, 19 aprile 1788, doc. 5 con traduzione italiana a fronte.

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predetta Villa di Massa Sup.[erior]e, jus privativo della sud.[det]ta Comu.[unità]» (carte 76, riga quartultima) per «un nuovo triennio» settembre 1787 - settembre 1790 venne vergato in casa del Sindaco Savio della Comunità Nobile Alessandro Casalini l’11 agosto 1787, in-dizione quinta, in nome di Pio VI Papa e della R. Camera Apostolica, «alla presenza dell’Ec.[ellentissi]mo Sig.[nor] dell’una ed altra legge D[otto]r Franc[es]co Cavicchi Pod.[est]a di Ficarolo, e sue pertinen-ze, quale siede sopra una sedia di noce nel luogo sud.[dett]o, qualluo-go e sede si è elletto per suo onesto e giuridico Interesse», testimoni Tenente Vallicelli di Bergantino e Ospitale Bernini, dal notaio Um-berto Renazzi. La gara d’appalto era stata indetta il 12 luglio prece-dente: delle due offerte presentate, da Romualdo Zanini fu Antonio e Andrea Santi, fu scelta quella del primo, dante affitto a scudi 29:50, approvata dal Cardinal Legato. Dall’atto risulta chiaramente che nel triennio precedente (settembre 1784 - settembre 1787), l’appalto era stato (carta 76, riga 4) di ragione di tal Andrea Grandi per la cifra di scudi annui 30:50, rinunciatario. Il Casalini, ottenuto il consenso di Iseppo Gavioli fu Antonio, fratello della citata Anna già proprie-taria della «Casa dei Birri», cedette così la concessione degli scanni al Zanini, accettando «la soma di scudi trenta e bai 50 30:50 moneta diffusa al corso p.[resen]te che due ratte eguali di 15:25 per ogni ratta, incominciando fare a pagamento della p[ri]ma ratta di 15:25 nel gior-no delli 26 febraro dell’anno 1788 e della [seco]nda retta li 16 agosto 1788, e di seguitare d’anno in anno, e di ratta in ratta a tempi sud.[det]ti durante detto triennio». Il conduttore, dal canto suo (carte 77 - 78), si impegnava, oltre a te-nere pulita a proprie spese la piazza, a non «prevedere di fare nova-zione alcuna» sulla «destinazione de posti per li Banchi e Banche», prerogativa della Comunità, la quale si riservava qualora «per ordine del Principe venisse soppresso il mercato, spacciandosi d’epidemia o umana, o negli animali (che Dio ce ne liberi) e quell’anno si successe in tale caso dovrà la Com.[uni]tà sud.[dett]ta di sollevare ad istanza dell’annualità di somma convenuta quel tanto che verrà giudicato dal Sig.[nor] P[o]d[es]tà pro tempore, e del Consiglio, e ciò per patto espresso, levate tutte le spese di natura, afflizioni, assistenza generale». Dopo le clausole relative alla stipula dell’atto notarile e il giuramento sui S. Vangeli, parte del documento redatta in lingua latina, l’appalto viene infine (carte 79) approvato dal Cardinal Spinelli. Arrivati a questo punto, si può con certezza affermare che sia il mer-cato, di cui abbiamo traccia documentaria sin dalla fine del Seicento, sia la Fiera siano più antichi del Decreto austriaco del 1819. Nello specifico di quest’ultima però non è possibile con certezza attribu-ire una data: l’appalto del 1765 è il primo di cui abbiamo notizia nel Cattastro, ma questo non significa che la Fiera, in altra forma, non esistesse prima di tale data. Appare allora curioso il tono perentorio con cui il Regno Lombardo-Veneto di fatto ordina ai commercianti locali di convergere verso Massa, al fine di evitare «d’allontanarsi dai

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propri interessi dovendo recarsi alle Piazze lontane». È presumibile che, nel primo periodo immediatamente successivo alla nascita del Lombardo-Veneto, che, di fatto, sottraeva dopo secoli la Transpadana al controllo ferrarese, suscitando le preoccupazioni papali a Vienna di occupare anche la città estense, la pratica del mercato e della Fiera avessero subito per alcuni anni una sorta di sospensione, che spieghe-rebbe il tono quasi d’urgenza del provvedimento austriaco26. Altro particolare interessante è quello relativo alla data della Fiera: se è vero che il documento di epoca austriaca cita esplicitamente i giorni 11 e 12 di novembre, nessuno dei documenti settecenteschi che abbiamo analizzato menziona la data di svolgimento di Fiera, dando così quasi l’idea che la manifestazione venisse celebrata in altra gior-nata. È comunque assai probabile, data la presenza del convento, che anche in epoche anteriori la Fiera fosse legata al periodo di novem-bre. Ulteriori contributi alla datazione esatta e completa della Fiera, stando alle fonti attualmente in nostro possesso istituzionalizzata nel primo Settecento, ma con probabile origine tra fine del XVI ed ini-zio del XVII secolo, in corrispondenza della Devoluzione di Ferrara alla Santa Sede (1598), si sarebbero potuti avere solamente da ulteriori

26 Le carte d’archivio ci informano che fino al 1818 solo in 18 comuni polesani su 57 si tenevano i mercati. In una nota a margine dell’estate 1820 si può leggere: «In tutti questi mercati si com-merciano li succitati generi in minor quantità delle fiere colla differenza che nei mercati Franchi ha luogo la vendita dei cavalli, bovini, ecc. ad uso delle fiere». I principali esercenti di questi mercati erano: commercianti, negozianti, distillatori, merciai, modisti, fabbricatori, venditori all’ingrosso e al minuto di rosolio, acquavite, chincaglierie, pellami, carta, cordami, calce, pietre, stivali, scarpe, cappelli, candele di sevo, droghe, cere, ferro, rame, granaglie, legnami d’opera, mo-bili, olio, panni, tele, medicinali, terraglie, vetri, tinture, oreficeria. Tra i principali commercianti gli ebrei Ancona, Bianchini, Coen, Consigli, Jenna, Levi, Luzzatti, Modena, Ravenna, Vita. Nel 1820 le fiere in Polesine erano 13, con commercio di grani, cavalli, buoi, pecore e merci d’ogni genere. Cfr. L. Scalco, Storia economica del Polesine, I. Dalle Municipalità democratiche all'Unità (1797 - 1866), Rovigo, 1999, pp. 158 - 9.

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accertamenti documentari, attraverso in particolare gli atti della Le-gazione Pontificia estense, sciaguratamente perduti durante l’ultimo conflitto mondiale27.Quello che è certo è che una vivacità economica e commerciale anima questo grosso borgo sulle sponde del Po da quasi due secoli e mezzo, ben sintetizzata in queste parole del Maestro Parmeggiani:«Non si vuole con questo attribuire alla Fiera di San Martino parti-colari titoli di nobiltà, ma destare piuttosto nei Massesi uno stimo-lo di più per indurli ad aggiornare e potenziare una manifestazione commerciale che, nel riconosciuto potere della tradizione, trova il suo impeto propulsore, ma senza nuove ed intelligenti iniziative, non può durare in eterno. San Martino 1989»28.

27 Gentile segnalazione del direttore dell’Archivio della Curia Arcivescovile di Ferrara don Enrico Peverada.

28 Biblioteca Comunale Castelmassa, Fondo Parmeggiani, Tradizioni massesi: la Fiera di San Mar-tino, Castelmassa (Ro), 1989, dattiloscritto.

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— APPENDICEDOCUMENTARIA

A

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Doc. 1Regno Lombardo Veneto

Provincia del Polesine Distretto IV di Massa SuperioreLa Deputazione Comunale di Massa Sup:[eriore] li dieci Maggio 1819

Regolamento relativo all ’annua fiera e mercati mensili in questo Comune di Massa SuperioreDegnossi l’Eccelso Imperial Reggio Governo generale, con suo ossequioso Decreto Primo Febbraio corrente anno no 2340/235 di accordare in questa Comune Capoluogo di Distretto una Fiera annuale, che avrà luogo nelli giorni 11 e 12 del mese di Novembre di ciascun anno, così pure due Mercati mensili nei giorni di Sabbato precisamente nel primo e terzo di ciascun Mese, lo che risulta dall’Avviso di questa Deputazione mede-sima in data d’oggi che si dirige alla Superiorità l’I.R. Delegazione di Rovigo per il Suo [†] importando pertanto che siano addottate alcune discipline senza delle quali non sarebbe tutelato il pubblico e privato interesse de’ Concorrenti, né sarebbe impedito a quei disordini che purtroppo sogliono accadere ove non vi sia accurata sorveglianza.Per questo effetto la Deputazione Comunale ha scelto una Delegazione composta di tre propi soggetti di questo Comune e del Comune di Castelnovo, due dei quali fra i Possidenti ed uno fra i Commercianti e di concerto col loro parere la Deputazione estende le seguenti discipline arestando affidata alli Sig.[nor]i Delegati la sorveglianza onde ne siano pienamente e da chiunque osservate. Seguono le discipline da osservarsi:1o Li Signori Deputati assistiti ove occorra dalla pubblica forza per far rispettare le loro disposizioni faranno in modo che i Cavalli e Sommari i quali sono condotti al Mercato siano collocati lateralmente alla Strada Magnana incominciando rimpetto la strada verso la piazza e progredendo verso li Sig.[nor]i Saracco e Lolli.2o Le pecore, suini saranno collocati sulla Piazza rimpetto al prato del Sig.[nor] Fran-cesco Tartari.3o Essendo della maggiore importanza che siano cautamente e comodamente collocati li Animali bovini in genere, né avendo la Comune strade o piazzale di pubblica pro-prietà che siano a proposito resta stabilito di collocarsi nel prato del Sig.[nor] Tartari Francesco che sta in questa Piazza. La Deputazione passerà a convenire collo stesso pella quota da corrispondersi alla quale sarà supplito col prodotto delle multe che si dirà in appresso e la dove non bastino i fondi sarà suplito con parte del fitto stacio Piazza ora appaltato per Lire 110, che si spera di aumentare in progresso in vista del magior concorso che si avrà in appresso. Siccome si potrebbe dare il caso che il Sig[nor] Tartari ricredesse di accordare il prato lo che non si crede, così si prega che la Superiorità ac-cordi di poter obbligare il Sig.[nor] Tartari a concedere il prato contro quel compenso che verrà giudicato da persona perita. 4o Il resto poi dei rami qualunque di commercio saranno situati secondo disporanno li Sig.[nor]i Delegati ai quali si osserva di aver riguardo al sacratto di facciata alla Chiesa. Siccome la Comune ha un diritto d’impedire il passaggio della pubblica Piazza alli animali o veture dovendo questi usare altre strade; così in tempo di magior concorso siccome disporanno li Delegati sarà fatto uso dell’accennato diritto, lo che offre il mez-zo di impedire dell’inconveniente quant’anche una magior comodità per situare i vari rami di commercio ed anche un magior comodo ai concorenti al mercato.Siccome è tanto utile l’erezione del Mercato, onde offrire alli Posidenti di questo Distret-to una facilità allo smercio delli loro animali ed derrate senza aver bisogno d’allontanarsi dai propri interessi dovendo recarsi alle Piazze lontane, così le Deputazioni tutte di que-sto Distretto convocheranno i rispettivi Possidenti come si ha fatto per Massa e Castel-novo onde sentire che convengano d’intervenire al Mercato e Fiera obbligatamente e per corso di un anno coi propri bovini nella proporzione di un paio per versuro di possiden-za, riportando da essi l’adesione con firmarsi ad un verbale saranno assogettati alla multa di Lire cinque italiane ciascun paio di animali che non conducessero sempre però che la mancanza sia per tre sabbati consecutivi. Un incaricato terrà calcolo delle mancanze.

Discipline in genereSaranno multati d’una Lira e più a seconda dei casi quei Pollarolli ed Osti che com-preranno su la Piazza e nelle fille durante il tempo in cui sta esposta la Bandirolla, ed il prodotto sarà concesso se d’una Lira metà all’inventore e l’altra metà da versarsi in Cassa Comunale, e se più d’una Lira due terzi saranno versati in Cassa Comunale ed un terzo all’inventore.

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I Sensali patentati ed anche i venditori ed acquisitori saranno tenuti di presentare le dinunzie di qualunque Contratto d’animali e granalie a chi sarà incaricato di riceverli al quale corrisponderanno le parti contraenti dodicimi centesimi del taglio della bolletta che sarà rilasciata al Compratore. Mancando essi alla presentazione delle dinunzie sa-ranno multati pel maximum di una Lira e più a seconda dei casi e delle multe sarà fatta la distribuzione siccome si è detto pei Pollaioli ed Osti.Vi sarà un pubblico pesatore e misuratore fornito delli opportuni utensili per servire a chi ne abbisognasse, e ad esso sarà corrisposto [†] ciascuna pesata centesimi sei, ciascu-na misura centesimi sei.La Deputazione ComunaleSottoscritti { V. Munari L. Pisani M. MassainiVisto approvato dall’I.R. Provinciale Delegatosottoscritto Vallerstorf sottoscritto Castaldelli Agente Comunale

Regolamento attuativo della Fiera annuale di S. Martino, 10 maggio 1819Fondo Parmeggiani, Biblioteca Comunale Castelmassa

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Doc. 2 EDITTO

Per il Mercato della Massa di Sopra, Nicolò Card.[inale] Acciajuoli della Città e Du-cato di Ferrara, Legato a Latere.

Havendo i Savi et Huomini della Massa di Sopra considerato che per sollievo di quelli abitanti, fra quali si trova molta povertà. Sarebbe molto opportuno l’introdurvi un com-merzio d’ogni sorta d’animali, robe, commestibili et altre mercanzie, mediante un Mer-cato da farsi un giorno di ciascuna settimana, al qual effetto avendoci anco i medesimi supplicato a compiacergli siamo benignamente a farne loro la Grazia.In esecuzione dunque della suddetta concessione col presente nostro pubblico Editto, facciamo intendere a tutti così terrieri, che forestieri, che nella Piazza di Massa di Sopra ogni Sabbato di ciascuna settimana, et essendo quel giorno festivo, nel primo non festi-vo si farà un mercato d’ogni sorte d’animali, robe, commestibili, e d’ogni altra mercanzia da introdursi liberamente tanto dai forestieri, quanto da quelli di questo Stato.Havranno anco i Compratori libera facoltà di poter trasportare gli animali, robe e mer-canzie comprate tanto fuori del Distretto, come della Legazione per far loro godere ogni possibile vantaggio, e dare occasione a ciascheduno di frequentare il mercato con introdurre più volentieri le proprie mercanzie. Nel rimanente poi vogliamo, che il mercato predetto, e le persone, che vi concorreranno goda, e godino tutte e singole prerogative, libertà e privilegi che godono gli altri mercati soliti farsi in un giorno di ciascuna settimana nelli altri luoghi del Distretto di questa Città. Anzi inherendo alla disposizione dello Statuto Lib.[ro] 2, Rub.[rica]76, ordiniamo che tutti gli contadini che concorreranno al detto mercato per vendere e comprare non possino essere molestati da loro creditori realmente, ne personalmente in detta giornata di mercato, concedendo loro in detto giorno libero salvo condotto.

Dal Castello di Ferrara, lì 4 novembre 1682

N.[iccolò] Card.[inale] Acciauioli Leg.[ato]

In Ferrara nella Stamperia Camerale.

Attesto io infrascritto Comp. Della Comunità sudd.[etta] di Massa Superiore have-re copiato il sudd.[etto] Editto fedelmente di parola in parola dall’originale esistente nell’Archivio di detta Comunità.In fede.L[ocus] S[igilli] Io Carlan[toni]oPennazzi scrissi, sottoscrissi e sigillai il presente col solito pubblico sigillo, e questo il dì 3 giugno 1738.

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Doc. 3D.O.M.

EM. ET R. DD. NICOLAUS ACCIAIOLUS S.R.E. CARD.FERRIARIAE BIS LEGATUS SEMPER AMPLISSIMUS SEMPREQUE

GLORIOSUSUT INCOLIS ET EXTERIS

SUAM LARGITATEM BENEFICENTIAM CLEMENTIAM IMPERTIRETURLIBERUM OMNIUM NUNDINARUM COMMERCIUM QUOTIDIE SABBATI

IN HOC TERRAE MASSAE SUPERIORIS FOROERIGI FIERI EXERCERI

CONCESSIT MANDAVITJOSEPHO A VIDUA ET IOAN. BAP. FRANCIOSO PROCURATORIBUS

D.C. HERCULE LOLLIO BRANCALEONE ETD.COM. VIRGINIA NAPPI ROVERELLA

PATROCINANTIBUSANNO DOM. - MDCLXXXII PRID. NON. NOVEMBRIS

PROINDEIN TANTAE MUNIFICENTIAE OBSEQIUM

PRINCIPI OPTIMO SUMMO BENEFICENTISSIMOPERENNES GRATES PERPETUUM VIVAT

RENASCENS EXULTANSMASSAE REPENDIT

D.A.G.R.A Dio Il più Buono il più Grande/ L’Eminentissimo e Reverendissimo Signor Don Niccolò Acciaioli Cardinale di Santa Romana Chiesa/ Per due volte Legato di Ferrara sempre ma-gnanimo e/ grande/ per rendere partecipi gli abitanti e gli stranieri/ della sua bontà clemenza e grazia/ concedette e comandò/ che si potessero esercitare ogni sabato/ nella piazza di questa terra di Massa Superiore/ tutti i liberi commerci e traffici/ Giuseppe da Vidua e Giovanni Battista Francioso procuratori/ patrocinatori il signor Conte Ercole Lollio Brancaleone e/ la signora Contessa Virginia Nappi Roverella/ nell ’anno del Signore 1682/ il giorno 8 di novembre/ in ossequio a tanta munificenza/ del grande sommo e benefico Principe/ affinché ringraziamenti perenni vivessero in perpetuo/ esultanti e gaudenti/ per contraccambiare [la felicità] di Massa/ [questa lapide posero]

Sezione di una mappa di parte del Territorio Ferrarese del Cosmografo della Repubblica di Venezia - Padre Vincenzo Coronelli (1650 - 1718)A. Bongiovanni - S. Brigo, Massa Superiore. San Martino un convento perduto, Castelmassa (Rovigo), 2002, copertina

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Doc. 4 Cattastro degli Istromenti della Comunità di Massa Superiore = 1749 = (a carte 12)Acquisto “Casa dei Birri”

Emptio facta a Com.[unita]te Massae Superiori, a D.[omi]na Anna Maria Gavioli ac per ill.[istrussi]mo D.[omi]no Jacopo Mercanti Jug.[ator]In Christi nomine Amen. Anno eb ejusdem Ss.ma Nativitate millesimo septingesimo sexagesimo; Ind.[ition]e [†] sed.[ent]e D.[omi]no Nostro Clemente XIII P.O.M., die vero quarta mensis februarij, in Villa Massae Superioris, et in solita residentia Com.[u]nità eiusdem Villa et D.[omi]no Galeazzo Boschini f[ili]o q.[uonda]m Josephi de Villa Massae Superiori testibus vocatis atque rogatis - dovendosi dalla Comunità di Mas-sa Superiore in esequzione de’ veneratissimi comandi dell’Em[inentissi]mo Sig.[no]r Card.[ina]le Banchieri Legato di Ferrara fare l’acquisto della fabbrica, e terreno, che in oggi serve ad uso di quartiere della Corte Criminale di Ferrara nella Villa di Massa Superiore con li denari stati depositati nel Sacro Monte della Pietà di Ferrara dalla Sig.[nor]a Maria Forlani Ferrari; al qual effetto sin sotto li 26 dello scaduto prossimo mese di Gennaio anno corrente, in vigore non solo di Partito passato da Sig.[no]ri Consiglie-ri della Communità di Massa Superiore sud.[det]ta, ma di mandato speciale, stipulatosi da Sig.[no]ri Consiglieri già costituito attore, e Prov.[veditor]e il Sig.[no]r Ignazio M.[aestr]o Ghedini per levare dal detto Sacro Monte li denari come sopra depositati, che con essi farne l’acquisto d’essa fabbrica e terreno, secondo la stima che di concorde è stata fatta e che in fine del presente Istr.[oment]o dovrassi registrare, stante la facoltà come sopra atribuite al sud.[dett]o Sig.[no]r Ghedini, ha estratto dal Sacro Monte sud.[dett]o, la somma apunto stata depositata dalla sig.[nor]a Maria Forlani Ferrari ante-detta ne altro restarvi che di venire alla stipulazione dell’Istr.[oment]o di detto acquisto in coerenza appunto degli oracoli di Sua Em.[inen]za; al qual effetto personalmente costituito avanti il M.[ol]to Ill.[ust]re ed Ecc.[ellentissi]mo Sig.[nor] Ant.[oni]o Ba-reda dell’una e l’altra legge dottore colleggiato ferrarese, e nella Terra Juridiszione di Ficarolo Podestà eletto, ivi presente e che siede ove è solito intervenire a consegli eletto per suo luogo onesto, e Tribunale giuridico per fare validamente le cose inf.[rade]tte. Il Sig.[no]r Pietro Jusberti f[irmat]o del fu Giuseppe della Villa della Massa Superio-re, e come Mandatario costituito dalla Sig.[no]ra Anna M.[ari]a Gavioli, e Sig.[nor] Giaccomo Mercanti Jugali, e come di tale procura ne costa da Istr.[oment]o per rogito del Sig.[no]r Dom.[eni]co Baletti Not[ai]o che pure viene consegnato a me Not.[ai]o per registrarsi infine del presente Instr[oment]o quale spontaneamente, ed in ogni miglior modo che ha potuto, e puote, inerendo alle facoltà attribuiteli nel sud.[dett]o Instr.[oment]o di procura / premesa la protesta per d[ett]o Sig.[no]r Jusberti, che del suo proprio in conto alcuno non vuole essere tenuto, qual protesta onde si abbia per ripetuta in principio, mezzo, e fine del presente Instr[oment]o sotto l’obbligo delli Beni tutti presenti e futuri di detti Sig.[no]ri Gavioli e Mercanti Jugali per loro, e loro eredi, dà, vende, et aliena, ha datto, venduto, ed alienato alla Communità di Massa Superiore, e per essa al Sig.[no]r Ignazio M.[aestr]o Ghedini mandatario elletto, ad uno consi-gliere d’essa Comunità e con esso il Sig.[no]r Agostino Brunelli f[igli]o del fu Gio.[vanni] come savio, e legittimo amministratore de Beni ed effetti di detta Communità di Massa Superiore ivi presenti stipulanti ed accettanti per detta Communità e suc-cessori in essa mediante l’assenso intervento ed autorità del prefatto Ecc[ellentissim]o Sig.[no]r Podestà di Ficarolo ivi presente, e che la sua presenza, consenso, intervento ed autorità li da e presta, e ciò in vigore delli oracoli veneratissimi di Sua Em.[inen]za risultanti da rescritto del 12 xbre 1759 che dovransi pure registrare nel p.[rese]nte Instr.[oment]o. Una casa murata, cupata solarata con fenile, stala e con terreno sotto della qualità, quantità, e valore, e tra le confini risultanti il tutto dalla prefata registranda perizia del Sig.[no]r Domenico Favalli [†] entroitibus et exitibus suis insuper [†] et posuit nominatamente per il prezzo, e mercato di (scudi) 123:33:2 da pavoli dieci per scudo moneta corrente alla piazza di Ferrara, e quali (scudi) 123:33:2 esso Sig.[no]r Ghedini, e Sig.[no]r Brunelli savio, alla presenza di Sua Signoria Ecc.[ellentissi]ma, me not[ai]o, e Testimoni sud.[dett]i, specialmente Sig.[no]r Ghedini dà, numera, e sborsa a d[ett]o Sig.[no]r Jusberti mandatario antedetto, in tante monete d’oro, ed argento, e rame che benissimo fanno detta somma, e quelli (scudi) 123:33:2 esso Sig.[no]r Jusberti tira a se, et in di lui libera Podestà ritiene a nome di detti Sig.[no]ri Jugali Gavioli, e

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Mercanti, e questi dà denari per d[ett]o Sig.[no]r Ghedini esati dal Sacro Monte della Pietà di Ferrara, e come sopra si è detto stati depositati dalla Sig.[no]ra Maria Forlani Ferrari a favore di d.[et]ta Communità di Massa Superiore, e con essa somma anche (scudi) 5:20:6 quali servono per saldo dell’affitto d’essa casa, e terreno maturato a tutto il giorno presente, restando con ciò assoluta e liberata la sudd.[et]ta Communità anche da ulteriore pagamento perché così col jus di esigere dalla Communità di Calto la metà del sud.[dett]o affitto come sopra pagato et si dicta res dant et conferens qual re (?) ut supra vendita dictus D[omi]nus Jusberti mandatarius antedictus sub antedicta obligatione Dom.[in]orum omnium dd.[omini] Jugalia Gavioli et Mercanti manutere promissarum in forma con questi patti già convenuti, e che di presente si stipuleranno... Primo, che le spese occorse ed occorrenti per il presente contratto spettare debbano la metà per cadauna delle parti contraenti, cioè la mettà alla Communità di Massa Su-periore e l’altra mettà alli Sig.[no]ri Jugali Gavioli e Mercanti perché così e alle quali cose tutte, e singole d[ett]o Ecc.[ellentissi]mo Sig.[no]r Podestà vi è stato presente e vi ha interposta la sua autorità e decreto a norma degli oracoli di Sua Em.[inen]za sud.[det]ta prima però avendo osservate tutte quelle cose da osservarsi e in ogni miglior modo [†] di Procura fatte in persona del Sig.[no]r Pietro Giusberti, come siegue (?). In Cristi nomine amen - anno 1759 Ind.e 7o Sed.[ent]e D.[omi]no nostro Clemente XIII P.O.M., die novo septima 9bris - Ferrariae in edibus. Ven.[erabilis] societatis sacram.[entalis] stimat.[ibus] cora et ibid.[em] presentibus - Io Roggiano q.[uonda]m Antonij et Philippo Selloni f[irmat]o Jo[annes] Batt[ist]a. am-bobus de Cura S.[anc]ti Mattei Testibus costituito personalmente nanti di me Not[ai]o inf[frade]tto e sud[det]ti Testimoni, la M.[ol]to Ill.[ust]re Sig.[no]ra Anna M.[ari]a

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Gavioli Mercanti del fu Sig.[no]r Ant[oni]o della Parochia di San Matteo, Sig.[no]ra d’età perfetta come dal suo aspetto ben si vede, agendo in questa parte come dispesata dalle solenità statutarie in virtù delle preci, e resrito dell’E.[minentissi]mo e Rev.[eren-dissi]mo Sig.[no]r Card.[inal]e Banchieri Leg.[a]to mediante il di lui Provveditore da registrarsi in fine del presente ed unitamente con essa l’Ecc.[eccellentissi]mo dell’una e l’altra legge dottore il signor Jacopo Mercanti di lei marito per ogni, e qualunque suo interesse maritale che in questo contratto potesse havere, o spettasse; quali ambodue sponte oi (?) non revocando ma più tosto confermando hanno creato e solennemente ordinato loro vero, certo, ed indubitato Proc.[urato]re a fare le cose inf.[radi]tte il M.[ol]to Ill.[ust]re Sig.[no]r Pietro Giusberti del q.[uonda]m sig.[nor] Giuseppe abitan-te in Massa Superiore, ed ora da qui assente, ma come se fosse p.[rese]nte in loro vece e nome vendere, et alienare alla Communità di Massa Superiore, e per essa alli suoi legitimi ministri, la porzione di casa con suoi anessi, e connessi posta in d.[ett]a Massa Superiore tra le confini alle parti ben note, e di presente ridota ad uso di quartiere cri-minale, che viene condota a titolo d’affitto dalla stessa Communità, di ragg.[ion]e estradotale dalla sud.[det]ta Sig.[no]ra Gavioli per essa aquistata ultimammente dalli Jugali Giuseppe ed Angela Malagola de Cuoghi al.[ias] Bozzi, come da Instr.[ument]o pubblico rog.[a]to per il Sig.[no]r Fran.[ces]co Enea Ratta Not[ai]o nel dì 7 8bre 1758 al quale come pure a deputare a nome loro il sig.[no]r Dom.[eni]co Fanali Pubblico Perito ad effetto rilevi il valore di detta casa, e con essi senza veruna detrazione, e se regga realmente la di lui stima fatta li 28 marzo 1758 ad istanza di Giuseppe Cuoghi venditore ascendente in tutto a (scudi) 123:33:2, con facoltà al med.[esim]o Sig.[no]r Mandatario di poter eleggere a loro perito in caso [†] a potere a nome loro nell’atto della stipulazione esigere in effettivi contanti il giusto prezzo che verrà rifferito dal Perito, e non con riceverne mandati (cambiali ?) [†] ad obbligarsi a nome de’ Sig.[no]ri Costituenti per la sola metà di tutte le spese che occorreranno nel presente contratto e sopra di ciò farne publico Instr[ument]o per rogito di qualunque pubblico Notaro; come pure ad obligare li beni di detti signori Constituenti per la manutenzione del sud[dett]o contratto di vendita in forma valida, e tutto ciò in ogni migliore e valido modo, con facoltà di costituire uno, o più Procuratori, con simile o limitata facoltà promettendo rilevando sotto l’ippotecca cuius dispensationis tenor est iud[icati]o [†] all’Em.[inentissi]mo, e Rev.[erendissi]mo P.[rinci]pe il Sig.[no]r Card.[inale] Ban-chieri Leg.[a]to di Ferrara. Per l’Anna M.[ari]a Gavioli Mercanti di Ferrara, e Com-munità di Massa Superiore Intus Em.[inentissi]mo e Rev.[erendissi]mo P.[rinci]pe fino nel dì 6 7bre 1759. Si compiaque l’Em.[inen]za R.[everendissim]a con suo grazioso rescritto di far ordinare alle Communità di Massa Superiore e Calto che acquistare dovessero a giusto prezzo la fabrica già da molti anni ridotta ad uso del p.[rese]nte Criminale quartiere, ora di rag.[ion]e estradotale dall’Anna M.[ari]a Gavioli Mercanti già maggiore d’età, serva um.[ilissi]ma di V.[ostr]a Em.[inen]za per li giusti motivi nella detta supplica espressi, in virtù del pr.[es]ente aquisto per essa fatto dalli Jugali Giuseppe, et Angela Malagola de Cuoghi alias Bozzi risultante da publico Instr[ument]o rogato pel Not[ai]o Franc[esc]o Enea Ratta nel dì 7 8bre 1758. In oggi si crede final-mente prossima la conclusione del contratto di tale vendita che dovrà farsi dall’oratrice con la Communità di Massa Superiore; e però umilmente supplica l’E.[minenza] V.[ostr]a a dispensarla da ogni e qualunque ricercata solennità col derogare, e con abili-tarla non solo alla detta vendita per publico Instr[ument]o da stipularsi per P.[rocura]tore o ad obligare li suoi beni de eutione (?) a favore di detta Communità, ma altresì a potere ancora fare ogni più solenne mandato di procura con le occorrenti facoltà per d.[ett]a vendita ed ogni qualunque atto più necessario ed oportuno, quanto anche final-mente ad abilitare la stessa Communità ed i ministri di quella a tale compra e da sbor-sare effettivamente il convenuto prezzo che inherente facultati nobis atribut per decre-tus Em.[inentissi]mi et Rev.[erendissi]mi D.[omini] Card.[inalem] Ferr.[arria]e Lega-ti sub die 8o (?) maij anni elapsi 1754 [†] per acta inf.[radic]ttorum Notariorum attentis naratis, salvaque medietate dotis, concedimus et dispensamus ut petitus derogante in-demnitatibus statutarijs et ital[†] dat Ferr.[arriae] ex Castro hac die 7 9bris 1759. F.[ir-matus] Loati Proveditor et [†] sut.[signatus] meccenate cancellarijs L ita est Domini-cus Bertus Balletti ex ol.[im] D.[omi]no Josepho natus publicusque App.(??)lica Impe-rialisque autobus (?) Not.[arus] Ferr.[arrensis] de [†] mandato procur.[ator] rogatus [†] in fidel hic me subscripsi et signavi requisitus o [†] adì 7 xbre 1759. Sino dell’anno sca-

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duto 1758 li 25 marzo feci la stima di una casa, consistente al di sotto al pianterreno il portico, e camera solarati alla Bolognese, che poi al di sopra formano ad uso di due camerete con incanochiata di sopra in grisole suo coperto di coppi in arelle, alle quali anesso vi è una stalla da cavali con sua saliciata in cortello alle poste e suo grupione, e feniletto copp.[at]o,e la metà d’un pozzo con Geremia Lolli e queste fabriche furono da me stimate ad istanza di Giuseppe Cuoghi alias Bozi come padron diretario di queste con poco terreno sotto nudo che tra coperto e discoperto essente alla quantità di tavole trenta, e piedi quarantaquattro, confina da un cappo mezodì l’argine del Po con sua restara lassiatevi, dall’altro cappo verso tramontana a mezzo fosso li signori eredi Pirani, da un lato a levante Geremia Lolli; e dall’altro latto il signor Alfiero Girolamo Bianchi con semplice linea anzi con una camera, che ataca con il portico di questa es-sendosi preso il muro divisorio per metà il valore delli quali compreso il poco terreno sotto fu di (scudi) 123:33:2, che detraendosi dal det[t]o valore l’aggravio della Gabella del contratto rimase neto (scudi) 120:24:11: e siccome furono questi aquistati dal sig.[no]r Dott.[or]e Dott.[or]e Giaccomo Mercanti e sig.[nor]a Anna M.[ari]a Gavioli di lui consorte; et in oggi volendo questi sig.[no]ri jugali retrovendere alla sig.[no]ra Com-munità di Massa sono perciò stato eletto novamente io inf.[rade]tto Perito dalli sig.[no]ri Jugali sud.[det]ti e parimenti confermano rispettivamente dal sig.[no]r Ignazio M.[aestr]o Ghedini come savio di detta Communità e assieme il sig.[no]r Agostino Brunelli Sindico, ad effetto di nuovamente rincontrare le misure, e stima di d[ett]o luogo, e fabriche onde essendomi il giorno sud[dett]o portato sopp.[r]a loco in Massa con la continua presenza del sig.[no]r Pietro Jusberti come Mandatario dei sig.[no]ri Jugali Mercanti e del sig.[no]r Agostino Brunelli Sindaco sud.[dett]o ho rincontrato tutte le misure già fatte comme sopra e conteggiato i prezzi, essendo osservato attenta-mente le fabriche descrite le ho trovate niente migliorate e niente deteriorate sicche le giudico dello stesso valore delli (scudi) 122:33:2 lasciando in suo essere la considerazione della Gabella la quale verrà stabilita dalli sig.[no]ri contraenti e tanto riferisco io Dom.[eni]co Fanali Perito cuius suplicis (?) libelli tenor [†] all’Em.[entissi]mo e Rev.[eren-dissi]mo P.[ri]n[ci]pe il sig.[no]r Cardinale Banchieri Leg.[a]to di Ferrara Al Podestà di Ficarolo che informi, e ne dia il di lui sentimento Dal Palazzo Cast[ell]o 23 agosto 1759. G.[iovanni] F.[rancesco] Card.[inal] Banchieri Leg.[a]to Attesa l’informazione del Podestà di Ficarolo, permettiamo il rilascio delli (scudi) 120 depositati al qual effet-to si spedischino gli ordini opportuni incarichiamo però il Podestà d’invigilare perché li detti scudi cento venti siano erogati nelle cause espresse nella supplica la quale con questo mio rescritto sarà presentato al d.[ett]o Podestà per l’esequtione. Dal Castello questo dì 12 7bre 1759. G.[iovanni] F.[rancesco] Banchieri Leg.[a]to per li Savj di Mas-sa Superiore. Intus Em.[entissi]mo e Rev.[erendissi]mo P.[ri]n[ci]pe. Dalli eredi del sud.[dett]o Felice Ferrari sono stati depositati nel Sacro Monte della Pietà di Ferr.[a]ra scudi centoventi salvo in credito libero della Comunità di Massa Superiore li quali af-fine non restino infruttiferi necessario sarebbe il loro investimento; che però gli Savj della sud.[det]ta Comunità servi dev.[otissi]mi dell’E.[minenza] V.[ostr]a hanno pen-sato quando però vi intervenga il generabilissimo oracolo dell’E.[minenza] V.[ostr]a d’investire il suddetto denaro nella compra d’una casa da ridursi ad uso per il quartiere criminale, e licenziare quella che di presente si conduce in affitto della sud.[det]ta Co-munità coll’annua corrisposta di (scudi) 14 di rag.[ion]e del Sig.[no]r D[otto]r Mercan-ti e così solevare la Comunità in parte dal sud.[det]to aggravio; che dalla grazia F.D.C. Ego Vincentius Rossettus f[irmat]o q.[uonda]m D[omi]ni Ippoliti, app.tca imperia-lisque [†] civis et Not.[arius[ publicus Ferrariensis et Terrae Ficaroli Cancellarius de p.[ar]te omnibus rog.[atis] extiti, in quare fide hic me subscripsi et ut ideo signavi requisitus.

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Doc. 5Cattastro 1749 - Archivio Comunale p. 82Convenzione seguita tra le Comunità di Ficarolo e Massa Sup.[erior]e, ratifica de’ CapitoliTesto originale Trascrizione italiana

In Christi nomine Amen - Anno 1788 - Inditione sexta - Sed.[en]te Dom.[inum] No.[strum] Domini Pio sextus P.O[ntifex] M[aximus] in Villa Massae Superioris, et domi... do[mi]ne Ale-xandri Casalini, die vero Sabb[atus] 19 Aprilis 1788. Coram, et ibid[em] parti-bus d[omi]ne Ubaldo Valicelli f[ili]o al = ulterius Ubaldi de Villa Massae Supe-rioris, ac Joseph Massaini filio al: Dom[i]ni de hac Villa Massae Superioris # Gra-ziosamente ottenutosi dalla Santità di N[o]s.[tro]/Signore P[ater]P[atrum] Pio Sesto felicemente Regnante dalle Com.[uni]tà di Ficarolo e Massa il permesso di imporre un Terratico e Testatico ad ef-fetto sgravanti de’ rispettivi debiti, si frut-tiferi che sterili per le dette Com.[uni]tà in contratti nelli anni penuriosi 1782 e 1783. Come di tal benigno permesso ne creata da dispacio del primo settem-bre anno prossimo scorso 1787 diretto all’E[minentissi]mo e R[everendissi]mo Sig.[nor] Card.[inale] Spinelli Leg.[a]to a Lat.[e]re di Ferrara ed al quale per l’esazione delli detti Terratici e Testatici da Sig.[no]rr[i] PP.RR. (pubblici rappre-sentanti) delle Com.[uni]tà suddette si pensò l’esigenza sud.[dett]a commetter ed esortare al Sig.[no]r Nicola Ricci di Massa Sup.[erior]e, segnalla di che fu-rono formati patti e Capitoli riguardanti della Esazione, quali capitoli e patti me-diante l’organo di questo Ill.[ustrissi]mo sig.[nor] Podestà all’Ecc[ellentissi]mo e Rev.[erendissi]mo Sig.[nor] Card.[inal] Legato di Ferrara furono consigliati, quale con Sua veneratissima delli 24 no-vembre anno prossimo scorso 1787, non solo deposti quelli approvati che ordinare la stipulazione de’ medesimi. Copia della quale Lettera uniformemente agl’origi-nali Capitoli di poi Sottoscritti da rispet-tivi sig.[no]ri PP.RR. [pubblici rappre-sentanti]e sig.[nor] Ricci, mi si consegna per il tutto registrare a fine del pro[†]

Nel nome di Cristo Amen - Nell ’anno 1788 - indizione sesta - Regnante il Nostro Si-gnore Pio VI Pontefice Massimo nella Villa di Massa Superiore, e nella casa ... del signor Alessandro Casalini, nel giorno di sabato 19 aprile 1788. Davanti alle parti conve-nute Ubaldo Valicelli figlio del più lontano Ubaldo della Villa di Massa Superiore, e Giuseppe Massaini figlio dell ’altro Signore di questa Villa di Massa Superiore. Grazio-samente ottenutosi dalla Santità di Nostro Signore P.P. Pio Sesto felicemente Regnante dalle Comunità di Ficarolo e Massa il per-messo di imporre un Terratico e Testatico ad effetto sgravanti de’ rispettivi debiti, si fruttiferi che sterili per le dette Comunità in contratti nelli anni penuriosi 1782 e 1783. Come di tal benigno permesso ne creata da dispacio del primo settembre anno prossi-mo scorso 1787 diretto all ’Eminentissimo e Reverendissimo Signor Cardinale Spinelli Legato a Latere di Ferrara ed al quale per l ’esazione delli detti Terratici e Testatici da Signorri PP.RR. (pubblici rappresentanti) delle Comunità suddette si pensò l ’esigenza suddetta commetter ed esortare al Signor Nicola Ricci di Massa Superiore, segnalla di che furono formati patti e Capitoli riguar-danti della Esazione, quali capitoli e patti mediante l ’organo di questo Illustrissimo si-gnor Podestà all ’Eccellentissimo e Reveren-dissimo Signor Cardinal Legato di Ferrara furono consigliati, quale con Sua veneratis-sima delli 24 novembre anno prossimo scor-so 1787, non solo deposti quelli approvati che ordinare la stipulazione de’ medesimi. Copia della quale Lettera uniformemente agl ’originali Capitoli di poi Sottoscritti da rispettivi signori PP.RR. [pubblici rappre-sentanti] e signor Ricci, mi si consegna per il tutto registrare a fine del pro[†]

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Doc. 6Cattastro degli instrumenti della Comunità di Massa Superiore carte 75 e segg.Appalto triennale al sig. Romualdo Zanini de’ scani o banche che si formano sulla piazza di Massa in tempo di fiera e di mercato

Carta 75[...] Affitto de luoghi, o sia scani della Com[uni]ta di Massa Sup[erior]e a fav[or]e di Ro-mualdo Zanini prout infrad[ictus] In Christi nomine Amen: anno 1787 Ind[iction]e quinta Sed.[ent]e SS[antissi]mo D[omi]no nostro Pio Sexto P.O.M. die vero sudd[dic]to 11 august[ti] in villla Massae Superioris et in domo d[omi]ni Alexandri Casalini convocatis intus d[omi]no toto Te-nente Vallicelli f[ili]o d[omi]e antedictus de villa Bergantini, ac Opitale Bernini f[ili]o q.[uonda]m Ro[ber]to Bagate de villa Massae Superioris testibus. Ad oggetto di venire ad affitto de luoghi, o scanni, di questa pubblica piazza di Massa Sup.[erior]e ed insupl. di quella Com[uni]tà S.v. fattali 12 luglio 1783 furono affisse le solicetazioni d’incanto a dover entro settembre de che prezzo gli affittatori presentare le loro polizze alla Casa d’incanto, come biglietti due ne furono presentate, di una per pezze del nodaro Com.[una]le Ro-mualdo Zanini, e l’altra a And[re]a Santi, quali polizze ambedue il 4 cor.[rrent]e agosto nell’aula di Massa Sup.[erior]e, e nella solita residenza trovi Sua S[ig]n[ori]a Em[inen]za e colla parola del di[cto] Alessandro Casalino moderno Savio della detta Com.[uni]tà furono apperte, e discusse anche pr[ese]nte li sud[dett]i Romualdo Zanini, ed And[re]a Santi, e ritrovate quelle accenderà alla soma di [†] ambedue. Fa la Sua Sign[ori]a alli sud.[dett]i oratori permesso a poter fare nuove istanze, la più vantaggiosa delle quali fu quella di Romualdo Zanini affitto dante a scudi 29:50. Colla sigurtà del Sig.[no]r Iseppo Gavioli, come risulta dagli atti della Casa d’incanto, a quali 8:10 lette meditate per organo di questo [E]M[inentissi]mo Sig.[nor] P.[o]d[es]tà fu ummigliato a Sua Em[inen]za il Card.[inal] Legato, quale con sua veneratissima delli 8 corrente a questo [E]M[inentissi]mp Sig.[nor] P.[o]d[es]tà scritta si è degnato detto affitto di scanni o sia luoghi sud[det]ti approvare per un triennio aumentando nella persona di Romualdo Zanini con la si-curtà del Sig.[no]r Iseppo Gavioli di scudi 29:50 ordinando farne seguire la stipulazione dell’apposito Instr.[umen]to, qua lettera mi si convengano per inregistrarla in fine del p[rese]nte luglio L.[ocus] S.[igilli] Prima di venire alla stipulazione del s.[uddet]to Instr.[umen]to Sua Sign[o]ria [E]M[inentissi]ma per cause aljenare rispetto chiamane li sud.[dett]i Zanini e Gavioli, ed esposto al Gavioli, alla (scudi) 29:50 Sua Em.[inen]za

Carta 76Legato si è degnato deliberare l’appalto de scanni a fam.[igli]a di Romualdo Zanini, e che ciò fa, perché integro essi [?] non abbia più luogo ad offerte ulteriori, e per quiete del tutto; di questa di che d[ett]o An[dre]a Grandi ha accompiuto detto affitto sino di 7bre, il che i negozi per parte del Zanini ha aspetto pagarne annui scudi 30:50 stante la quale offerta tante volte detta And[re]a Grandi alla p[rese]nza dell’[E]M[inentissi]mo Sig.[nor] Podestà, faccio, me not[ai]o, e testimoni ha dimesso e rinunciato l’affitto sud.[det]to a fam[iglia] del Zanini, prospettando fattane così e più in uscir detto affitto in conto dato; inusita di che, Sua Sign[oria] [E]M[inentissi]ma in virtù della Sua consegnatami Lettera ha ordinato si insegui all’apposita stipulazione dell’Instr.[oment]o s.[uddetto] che presso quand’è che alla presenza dell’Ec.[ellentissi]mo Sig.[nor] dell’una ed altra legge D[otto]r Franc[ces]co Cavicchi Pod.[est]a di Ficarolo, e sue pertinenze, quale siede sopra una sedia di noce nel luogo sud.[dett]o, qualluogo e sede si è elletto per suo onesto e giuridico Interesse, come così interloquendo ha pronunciato personalmente costituito il sig.[nor] Allesandro Cassalini p.[er] eletto Sig.[nor] Sindaco, quale agendo in questa parte come Savio ed uno de PP.[ubblici] RR.[appresentanti] della Com.[uni]tà di Massa Sup.[erior]e ha fatto istanza presso Sua E.[minen]za Rev.[erendissi]ma, onde voglia contabilare il seguente atto mediante la sua p.[rese]nza, consenso, autorità, e dec[re]to rispettivamen-te, alche fin custodieri adderendo (?) de stesso Sig.[no]r Savio mediante la p.[rese]nza, consenso, ed accettante di Sua E.[minen]za Ecc.[ellentissi]ma e chorrenti alla sud.[det]ta Lettera sub obbligando li contratti ed organi della sua Com.[uni]ta p.[resen]ti e ven-turi, premessa la pezzetta presente Sig.[nori]le Savio, che del suo pugno non adoperare, tenuto che conto alcuno, qual pezzetta ha detto, loccato, e ch’affitto concesso, da, locca, e ch’affitto concede per un triennio avvenire, quale avvrà il suo principio nel p.[resen]te

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giorno 11 agosto 1787, e terminarà il simil giorno dell’anno parimenti avvenire 1790. Al Magn[inifi]co Romualdo Zanini f[igli]o del fu Ant[oni]o della detta Villa di Massa Sup.[erior]e qual stipulante ed accettante per sé e successori l’appalto o sia condota de’ posti o scani e banche che si formano in tempo di fiera e mercato, che suol farsi nella piazza della predetta Villa di Massa Sup.[erior]e, jus privattivo della sud.[det]ta Comu.[unità] et omnibus et singulis alisque intus et exemptionibus quo quidam, ius quantu, sit pro dato et facto, proprio eiusdem Comunitatis et non alias dato in forma

Carta 77In forma conductionis d[icto] inaugur[ant]e Alexandro N[obilis] Casalini Savio ma-nuquere promissibus e per affitto ed in nome d’affitto a detto Romualdo Zanini, et ot-tiene consenso sig.[no]r Iseppo Gavioli figlio del fu Ant[oni]o abitante della villa sud.[det]ta sponte come principali principalmente (?= obbligati, rinunciando alli benefici delle nuove e vecchie contrattazioni de pria Com.[unità] dichiara, cede assenso alla lettera del divo Adriano, al Beneficio delle accioni. La elevarsi ed efusione del Principal lettone ed a qualunque altro Beneficio sì legate, che statutario, che ad essi caduno d’essi passate in qualunque tempo competegli informati da Sua Sig.[nori]a Ecc.[ellentissi]ma dell’importanza di detti Benefici, e che venghi rinunciando a quelli, (?) l’intero obbligando loro stessi e Beni pr.[esent]i e venturi per egli e ciascuno e loro eredi anche in forma della R.[everend]a Camera da essendosi hanno promesso, e convenuto, pro-mettono e convengono e al già detto sig.[nor[ Alessandro Casalini Savio rogante della Com[uni]tà di Massa, qu[ondam] Antonio, stipulante, ed accettante per la sud.[dett]ta Com[uni]tà e successori nella amministrazione di quella di stornare, effettivamente pa-gare ogni anno in casa della stessa Com[uni]tà e non che altre accioni la soma di scudi trenta e baj 50 30:50 moneta diffusa al corso p.[resen]te che due ratte eguali di 15:25 per ogni ratta, incominciando fare a pagamento della p[ri]ma ratta di 15:25 nel giorno delli 26 febraro dell’anno 1788 e della [seco]nda retta li 16 agosto 1788, e di seguitare d’anno in anno, e di ratta in ratta a tempi sud.[det]ti durante detto triennio. Con questi patti convenuti ed accordante al R.[everendissi]mo che detto Cond.[utto]re debba custodi-re, e tener pulita la detta piazza, altrimenti sarà in la forza,ed arbitrio delli Ill.[ust]ri PP.[ubblici] RR.[rappresentanti] pro tempore di farla pulire a spesa del detto Cond.[utto]re, e sua sigurtà, e ciò per patto espresso si seconda che la destinazione de posti per li Banchi e Banche debba farsi da chi [ha] proprietà a detta Piazza,

Carta 78come si è fino al m[omen]to praticato, senza che il cond.[uttor]e possa prevedere di fare novazione alcuna, [†] dandosi il tempo, che per ordine del Principe venisse soppresso

Cattastro degli Istromenti della Comunità di Massa Superiore, Affitto de luoghi o sia scani della Comta di Massa Sup.e a fave di Romualdo Zanini, 11 agosto 1787Fondo Parmeggiani, Biblioteca Comunale Castelmassa

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il mercato, spacciandosi d’epidemia o umana, o negli animali (che Dio ce ne liberi) e quell’anno si successe in tale caso dovrà la Com.[uni]tà sud.[dett]ta di sollevare ad istanza dell’annualità di somma convenuta quel tanto che verrà giudicato dal Sig.[nor] P[o]d[es]tà pro tempore, e dal Consiglio, e ciò per patto espresso, levate tutte le spese di natura, afflizioni, assistenza generale. Instr[umen]to inviato all’Ecc.[ellentissi]mo Sig.[nor] P[o]d[es]tà, generale, e quanto doversi alla Segreteria di Sua Em.[inen]za Legato e quanto all’ Instr[umen]to anche per una copia autentica da registrarsi al Cattastro della Com.[uni]tà il 40 debba pagarsi dal Cond.[utto]re, e sua sigurtà, ed per precetto e paga di questo detto Instrumento protetto dallo archivio della villa sud[det[to pro tempore precptius della piazza sud.[det]ta nella somma di scudi 7 questo letto ed espresso separato dalla detta annualità, e pecunia al detto Comune, e per detta tal strumento depositare in casa della Com[unit]a da non adeguarsi, finchè non sia vicendevolmente emesso a chi detta la som-ma sud.[det]ta compettere, o altri aggiungere alla Com.[uni]tà sud.[det]ta di pagamento facendo, sopra detta soma dalla Com[uni]tà rispettarsi alla stessa conduzione e (?), quae (?) devolvemus primi subopera quare adente et quantus omnes prestiti singulis praefacta, index iudex (?), ac per communi neque auctoritate, de cumpra irrequisiti riquistibus om-nibus, singulis (?), complenti ac inviolabilis (?) dicti Romaualdi Zanini, ac Philipus Canali sicut suo (?) obbligat, se, (?) pria et facta, pro se et sequenti favorae Comunitatis Massae Superioris de Forma reale (?), apud obbligationarum et hypotecarum paret sicurus post alteri factus litteri ad delatione mei ad sancta Dei Evangelia (?) cuius letterae ut supra (?) ut sig.[nor] podestà di Ficarolo (?) M[ol]to Mag[nifi]co Sig[no]r a termine della

Carta 79detta istanza fattasi da V.[os]S.[ignoria] consta de S.[uddetto] Comune approviamo l’appalto ad un nuovo triennio degli scani e luoghi della Piazza nella Com.[uni]tà di Massa Sup.[erior]e a fav.[or]e di Romualdo Zanini per l’annuo corrisposto di 29:50 colla sigurtà di svilupp[a]re (?) pertanto seguire la stipulazione de l’opportuna scrip[tur]a nelle scrite forme e di la prospera Ferrara 8 agosto 1787 e al parer Sua E.[minen]za Spinelli Leg[a]to Sig.[no]r P[o]d[es]tà di Ficarolo. Ego Ubertus Renazzi et M.[esser] Pietro natus aplica, indique auctas nov.[embris] pret.[orium] Ferrariensis de p[rese]nte Instr[omen]to E[eminen]za V[ostra] rezzivi (?); it quoniam fidem hic me subscripsi et ut s.[upradi]c[t]o p.[rese]nt[ati]one Inst[rumenti]s signo in (?) In adempimento degl’ordini di Sua Em[inen]za Leg.[a]to delli 23 agosto anno corr[ent]e ed apparenti da Sua veneratissima a questo Sig.[no]r Pod.[est]à scritta, che sarà a piedi della p.[rese]nte Scrittura registrata di dovver fare l’affitto della fabrica ma-teriale di questo forno di Massa Sup.[erior]e coll’obbligo all’Affittuario di provvedere privatam[ent]e ogni giorno il Pane occorrente a questa Popolazione, che di depositarsi subbito dal Cassiere nel Monte di Pietà di Ferrara la Somma di dennaro, che si ritro-verà presso di se per conto di quell’Annona, ad effetto d’estinguere li cerchi passivi, e di vendere finalm[ent]e i cascami, e generi, ch’esistono in questo Forno per accrescere il Cumulo dell’ordinata estinzione, e spedire finalmente i Conti in Ferrara per la dovuta Revisione; Quindi è, che questi Sig.[no]ri P.P.[pubblici] R.R.[rappresentanti] intesi, ed informati dalle sopra volute procedure risoluzioni, si porga da’ Sua S[igno]ria Ecc.[ellentissi]ma sino dalli 26 agosto con Notificazione, che [†]

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Con il contributo

Coordinamento editorialeComune di Castelmassa

Ricerca, redazione e revisione testiMarco Chinaglia

FotografieTratte dal volumeLa fiera di San Martino di Castelmassa tra cronaca e storiaL. Maragna, Centro Studi di Ricerca sulla Transpadana Ferrarese, 2004

Adv e graficaFreskiz ComunicateFratta Polesine (RO)

StampaStampe ViolatoBagnoli di Sopra (PD)

Copyright e diritti di riproduzioneComune di Castelmassa

Finito di stampare Novembre 2011in 250 copie su carta ON Offset

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Marco Chinaglia

1819— 2011— LA FIERA DISAN MARTINOA CASTELMASSAIPOTESI PER UNA DATAZIONE.

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