181,0 identikit - Football Observatorytimo rapporto dell’osservatorio internazionale sul calcio...

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I l calcio svizzero sta cre- scendo, i suoi interpreti molto meno. Almeno se paragonati ai “colleghi” dei 30 campionati europei presi in considerazione dall’osser- vatorio del calcio professio- nistico di Neuchâtel. Nella Super League elvetica, in- fatti, la media tra le altezze di tutti i calciatori raggiunge 1 metro e 81 centimetri. Una delle più basse in assoluto. Anche se le statistiche tradi- zionali indicano storica- mente una diminuzione di altezza quanto più a sud si si- tuano le nazioni, il torneo rossocrociato presenta gio- catori più piccoli rispetto, ad esempio, Paesi come Italia e Grecia. Secondo gli esperti, l’impor- tante presenza di calciatori stranieri in Super League - quasi la metà rispetto al to- tale (vedi articolo principale) - contribuisce a questa varia- zione statistica. Anche se, empiricamente, la differenza di struttura morfologica si vede spesso osservando par- tite internazionali giovanili. Per esempio, una nazionale come quella tedesca ha tra- dizionalmente calciatori dal fisico più importante rispetto a quelli svizzeri. Va anche detto che la ten- denza a scegliere giocatori atleticamente più dotati, ne- gli ultimi anni, ha contagiato anche realtà calcistiche come l’Italia, dove questo aspetto è stato molto valoriz- zato. Addirittura, in alcuni Paesi nordici, erano state in- trodotte delle “misure” pre- ferite nella scelta dei calcia- tori da formare. Tornando alle statistiche, si scopre - anche a sorpresa - che i più dotati fisicamente in Europa sono i serbi, che superano anche danesi e te- deschi nella speciale classi- fica. La Svizzera, sulle 30 re- altà oggetto della ricerca, occupa il ventiduesimo rango, a pari merito con re- altà più “latine” come Tur- chia e Francia. Agli ultimi tre posti Spagna, Scozia (altro campionato in cui gli stra- nieri sono molto presenti) e Cipro. SPORT E STATISTICHE www.football.ch www.eurofootplayers.org @ Una ricerca su 36 campionati di tutta Europa traccia il profilo demografico del pallone MASSIMO SCHIRA N o, non si tratta certo di fare il con- fronto tra il Bellin- zona dei 5 milioni di budget circa e il Barcellona dei 300 milioni. Anche nelle cifre, però, i paragoni tra realtà sulla carta molto distanti tra di loro si pos- sono fare. Lo dimostra la seconda edizione dello Studio demogra- fico dei calciatori in Europa, rea- lizzato dall’osservatorio sul calcio professionistico di Neuchâtel (Cies), che prende in considera- zione i 36 campionati di riferi- mento del Vecchio Continente at- traverso un monitoraggio scienti- fico di oltre 12mila giocatori. E, in- fatti, dall’ampio spettro di dati presentati dai ricercatori, emerge come anche la “piccola” Super League stia assumendo una pro- pria fisionomia nel dorato mondo del pallone. Il contesto europeo del calcio sta vivendo un momento importante, soprattutto perché le istanze diri- genti del calcio mondiale e conti- nentale stanno tentando di varare nuove normative per meglio rego- lare il flusso internazionale di cal- ciatori. Ciò nonostante, l’in- fluenza di questa tendenza sulle statistiche non è ancora palese. Nel senso che i tornei che vanno per la maggiore come Italia, Spa- gna e Inghilterra hanno sempre l’età media più alta. E questo, re- stando alla Spagna, malgrado so- cietà come Real Madrid e Barcel- lona siano ai vertici per il numero di giocatori formati nei club pre- senti nelle 36 leghe prese in consi- derazione dallo studio. Analogamente, l’importanza eco- nomica dei club si riflette anche sulla loro stabilità tecnica. Il cam- pionato spagnolo, ad esempio, è quello che mantiene più a lungo costanti gli effettivi, rinunciando a vendere i suoi giocatori. Da una parte, le squadre più “deboli” sono spesso costrette a lasciar partire gli elementi migliori verso realtà più importanti, dall’altra i dirigenti sono portati a speculare sul mercato dei trasferimenti in modo da far quadrare i sempre delicati bilanci. In questo contesto europeo, si inse- risce la Super League, che sta cer- cando di sviluppare in modo sano il suo ruolo di campionato di discreto livello capace di lanciare giovani ta- lenti verso i migliori tornei del con- tinente. Anche dalla ricerca del Cies (vedi intervista a lato) emerge come la Svizzera stia pure scom- mettendo sulla formazione dei suoi giovani talenti. Tanto da essere di- ventata un Paese esportatore di cal- ciatori - non solo di passaporto ros- socrociato, ma formati nei club el- vetici - verso le più blasonate realtà del calcio europeo. Quello svizzero emerge come un campionato di giocatori giovani, ma già con una certa esperienza alle spalle, con poco meno di un quinto di “inter- nazionali” , ma con comunque 104 stranieri (giocatori senza alcun le- game formativo con la Svizzera) suddivisi nelle sole 10 compagini della Super League. Un torneo, quello svizzero, che co- munque sta trovando un suo col- locamento all’interno dell’uni- verso calcistico europeo. E che - anche secondo gli esperti - po- trebbe crescere di qualità se le nuove norme renderanno “meno esportabili” - almeno in giovane età - i talenti for- mati in Svizzera (i migliori avranno comunque mercato anche con qualche anno in più di esperienza). Talenti che non sono pochi e hanno grandi qualità potenziali, come dimostra il titolo mondiale della categoria Under17 conquistato in Nigeria alla fine del 2009. Una situazione che potrebbe anche portare a maggior visibilità nelle competizioni continentali, in modo da rendere ancor più appe- tibile la vetrina svizzera per calcia- tori in cerca di un contratto con i club più prestigiosi. Per strutture (in netto miglioramento) e posi- zione geografica, infatti, la Sviz- zera è un luogo ideale anche per gli osservatori per scovare i gioca- tori più interessanti. [email protected] identikit L’ dei europeo giocatori svizzeri ESPOCENTRO BELLINZONA 5-6-7 FEBBRAIO 2010 Orari: Ve 5 (14.00-20.00) Sa 6 (10.00-20.00) Do 7 (10.00-18.00) www.armicacciapesca.ch BORSA ARMI CACCIA PESCA Le curiosità Giocatori tra i più bassi per un piccolo torneo IL CAMPIONATO In Super League si torna a giocare il 6 febbraio LUSTRINELLI Bomber Mauro con i suoi 173 cm è uno dei più piccoli Stranieri, giovani, formazione. Tutte le componenti che formano un torneo passate alla lente Nel calcio europeo c’è spazio anche per realtà meno celebrate come quella elvetica Alcuni dei risultati della ricerca condotta dall’osservatorio Euro foot players Lo studio Cipro (in cm) 28,01 anni Italia 27,44 anni Grecia 27,00 anni Spagna 26,69 anni Inghilterra 26,67 anni Polonia 26,60 anni Austria 26,59 anni Turchia 26,56 anni Rep. Ceca 26,39 anni Romania 10° 26,25 anni Norvegia 11° 26,18 anni Malta (…) (…) 12° 26,16 anni Svizzera 25° 25,32 anni Media europea 25,84 anni L’età media dei calciatori L’altezza media 183,4 Serbia 183,1 Danimarca 183,0 Germania 182,6 Belgio 182,5 Rep. Ceca 182,5 Svezia 182,5 Croazia 181,0 Svizzera 22° Fonte: Professional Football Players Observatory (PFPO), Neuchâtel 15,98% Media europea 48,6% Lettonia 48,6% Islanda 48,5% Estonia 42,1% Lituania 38,8% Slovenia 24,4% Svizzera 19° (…) 19 IL CAFFÈ 31 gennaio 2010 Spagna 2,37 anni Germania 2,33 anni Norvegia 2,26 anni Polonia 2,16 anni Danimarca 2,12 anni Italia 2,11 anni Svezia 2,09 anni Islanda 2,04 anni Inghilterra 2,03 anni Austria 10° 2,03 anni Ucraina 11° 1,98 anni Francia 1,94 anni Svizzera 1,90 anni 1,84 anni Permanenza media nella squadra I l calcio professionistico in Svizzera sta cambiando. Sta diventando più ma- turo. È quanto emerge dall’ul- timo rapporto dell’osservatorio internazionale sul calcio profes- sionistico di Neuchâtel, che ha preso in considerazione alcuni dei parametri più significativi dei 36 tornei europei per analiz- zarne la struttura e le prospet- tive. “La prima osservazione che si può fare sulla Super League è che il suo ruolo di campionato trampolino verso altre realtà si sta confermando - spiega il dot- tor Raffaele Poli dell’osservato- rio Euro foot players -. L’età me- dia dei calciatori, nonostante un lieve aumento rispetto allo scorso anno, si conferma abba- stanza bassa. Il campionato svizzero si inserisce perfetta- mente in una compagine con, ad esempio, quello belga e olan- dese. Tornei con molti giovani in cerca di spazio e visibilità”. Dai dati emerge comunque che i giocatori in Svizzera go- dono di una certa esperienza. Come si spiega? “È un segnale chiaro che si dà fi- ducia ai giovani… fin da giovani. Il debutto nella massima serie, insomma, è piuttosto precoce. Attorno ai 18, 20 anni. E con una certa continuità”. I “grandi numeri”, però, gio- cano contro la Svizzera, vero? “Beh, è pur vero che la maggio- ranza dei giocatori in Svizzera fanno parte della categoria di quelli formati per almeno tre anni nel club di appartenenza. Però il ruolo degli stranieri è es- senziale per un campionato come quello elvetico”. Qual è l’identikit dello stra- niero in Super League? “Si tratta in gran parte di gioca- tori importati, nel senso che non hanno avuto nulla a che fare con la Svizzera prima del professionismo. Le percentuali di stranieri importati sono in leggero calo, ma sono sempre più, ad esempio, di grandi tornei come quello spagnolo o ita- liano”. Questo cosa significa? “Bisogna dire che ci sono diversi svizzeri in giro per i vari tornei maggiori. Nei cinque grandi campionati sono una quaran- tina quelli formati in Svizzera”. Una buona formazione e pos- sibilità di crescita anche per gli stranieri, insomma. “Esatto. La centralità geografica della Svizzera e la possibilità ri- dotta di investimento nel calcio porta a tentare di dare visibilità, ad esempio, a giovani africani o sudamericani. Giocatori spesso inseriti in reti internazionali che fanno capo a privati o procura- tori e non direttamente ai club”. Come mai tanti italiani e fran- cesi? “La maggioranza degli stranieri che giocano in Super League sono italiani o francesi. Ven- gono da due realtà calcistiche importanti, dove spesso non si trova lo spazio adeguato per cre- scere”. E i “classici” brasiliani? Come mai sono in calo? “Credo che molte squadre ab- biano capito che è meglio pun- tare su un 17enne svizzero cam- pione del mondo di categoria che non cercare ‘avventure’ più esotiche”. Un segnale positivo… “…e una presa di coscienza. Per- ché gli svizzeri oggi si esportano molto, molto bene. L’immagine della formazione svizzera è estremamente positiva”. Cosa riserverà il futuro? “Le nuove regole di Uefa e, pre- sto, Fifa, probabilmente rende- ranno un tantino più difficile questa esportazione. Anche se i migliori avranno sempre mer- cato. D’altra parte spingeranno i giovani a restare nel campio- nato elvetico un po’ più a lungo. Il che non potrà che far bene alla qualità generale del torneo e del calcio svizzero”. L a lunga pausa invernale dei campionati, ha permesso al settore giovanile dello Young Boys di promuovere la prima edizione della “Ice Cup”, un torneo dedicato alle compagini Under21. Strutturato in due gironi di sei squadre impegnate a Berna ed Aarau, il mini campionato invernale ha permesso alle squadre di categoria di confron- tarsi in modo diretto su campo sintetico. Un’occasione par- ticolarmente interessante, visto che il resto dell’anno le Un- der21 giocano nei campionati di Prima Lega, suddivisi nei gruppi regionali. Le opportunità di incontro diretto sono, insomma, rare. Anche per i tecnici delle nazionali giovanili è stata l’occasione per seguire un torneo limitato a questa categoria e, infatti, tutte le partite sono state visionate da un allenatore di una selezione rossocrociata. Anche se per un bilancio definitivo è ancora presto (i quarti di finale tra le migliori quattro dei due gironi si svolgeranno il 27 febbraio), il torneo ha certamente permesso di sfrut- tare al meglio il periodo di interruzione dei campionati, in- serendo automaticamente nel programma alcune partite. Per quanto riguarda il livello del torneo, invece, le indica- zioni sono state in chiaroscuro. Abbiamo visto ottime par- tite, ma anche alcune decisamente deludenti. D’altra parte, molti dei migliori talenti sono già inseriti nelle prime squa- dre - come, ad esempio, diversi dei campioni del Mondo Under 17 - e in questo periodo sono impegnati in ritiro. Tra gli aspetti positivi, comunque, anche quello di aver potuto vedere all’opera elementi meno in luce durante il campio- nato. Elementi tra i quali ne sono stati individuati di inte- ressanti anche in ottica nazionale se sapranno confermare le buone impressioni destate alla “Ice Cup”. In generale questo torneo ha mostrato diversi aspetti in- teressanti, tanto che gli addetti ai lavori si sono detti en- tusiasti e pronti a ripetere l’esperienza anche in futuro. Futuro in cui speriamo di poter vedere all’opera anche una rappresentativa Under 21 ticinese, che quest’anno non ha partecipato, verosimilmente per problemi logi- stici. Per il calcio svizzero è comunque molto importante che tutto il panorama nazionale sia rappresentato in un’occasione come l’unico torneo espressamente dedi- cato alla categoria Under 21. NOVITÀ PER LE UNDER 21 CON LA PRIMA “ICE-CUP” ('&%$#'"!$ ' "''" $' $# "$'"'$# "#$#" " '" "#$#" '$ $#$" '#$$!&'" T ra le peculiarità del campionato sviz- zero di calcio c’è quella di una for- mula di campionato particolare, che impone alle squadre una lunga pausa inver- nale. Pausa che risulta la “vera” interru- zione in cui costruire tecnicamente, fisica- mente e tatticamente le varie compagini più per l’anno solare, che per la seconda parte della stagione. Infatti, complice anche un anno dominato dai Mondiali in Sudafrica, il prossimo sabato 6 febbraio sarà già tempo di tornare alle sfide di Super League. La set- timana successiva toccherà invece alla Challenge League. Una situazione, eviden- temente, non ideale e che imporrà verosi- milmente di disputare partite in condizioni - meteo e dei terreni da gioco - tutto fuorché ideali. I tempi però sono sempre più stretti e entro il 16 maggio è stato deciso che i cam- pionati avrebbero dovuto chiudere i bat- tenti per dare spazio alle nazionali. Il 6 febbraio, comunque, la Super League mette in cartellone i due consueti anticipi del sabato. Con il San Gallo che ospita il Sion e lo Zurigo che riceve al Letzigrund il Neuchâtel Xamax, alla ricerca di punti per risollevarsi in patria dopo la “sbornia” euro- pea dell’esperienza Champion’s League. Il primo impegno del 2010 per il Bellinzona è invece programmato per il giorno succes- sivo, 7 febbraio, quando i granata di Alberto Cavasin renderanno visita all’Aarau ultimo in classifica in una partita già molto impor- tante in prospettiva della caccia alla sal- vezza senza spareggio per i ticinesi. A com- pletare il primo turno della seconda fase il Lucerna riceve alla Gersag il Grasshopper, mentre al San Giacomo c’è già grande attesa per lo scontro al vertice tra la capolista Young Boys e il Basilea padrone di casa. Dopo 18 turni, i bernesi di Vladimir Petko- vic guidano il massimo campionato elvetico con un comodo vantaggio di sette lun- ghezze sui renani. Ma è chiaro che un suc- cesso casalingo per la squadra di Thorsten Fink rappresenterebbe il miglior modo di ri- prendere la rincorsa al titolo nazionale. In Challenge League, i primi impegni delle ti- cinesi sono programmati per il 14 e 15 feb- braio. Aprirà le danze il Locarno in trasferta contro lo Stade Nyonnais. Posticipo invece per il Lugano capolista, a Cornaredo contro l’Yverdon. Il calendario Partenza il 6 febbraio in vista del Mondiale FUORI CAMPO di PIERLUIGI TAMI Il massimo campionato al via con anticipo per dare spazio alla nazionale Raffaele Poli: “Molte squadre hanno capito che è meglio valorizzare che comprare sempre” Media europea 13° 12° Inghilterra 50,00% Germania 41,63% Italia 29,17% Francia 29,17% Spagna 23,40% Russia 22,19% Olanda 22,17% Austria 20,35% Belgio 19,53% Turchia 10° 18,81% Ucraina 11° 17,94% Svizzera 17,50% 12° Quota di giocatori schierati da una nazionale maggiore dal 1° giugno 2008 Quota di stranieri nelle squadre L’origine degli stranieri nelle squadre svizzere Cipro 70,5% Inghilterra 58,6% Portogallo 52,8% Grecia 51,9% Belgio 50,5% Germania 49,4% Russia 44,9% Svizzera 43,3% 32,75% Media europea 13° Quota di chi, dai 15 ai 21 anni, ha giocato 3 anni nello stesso team “Così la Super League può trovare uno scopo” L’intervista Anche campionati meno ricchi hanno un ruolo di primo piano Italia 12 Francia 11 Nigeria 10 Argentina 7 Serbia 7 Brasile 6 C. d’Avorio 5 Camerun 4 Portogallo 4

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Il calcio svizzero sta cre-scendo, i suoi interpretimolto meno. Almeno se

paragonati ai “colleghi” dei30 campionati europei presiin considerazione dall’osser-vatorio del calcio professio-nistico di Neuchâtel. NellaSuper League elvetica, in-fatti, la media tra le altezze ditutti i calciatori raggiunge 1metro e 81 centimetri. Unadelle più basse in assoluto.Anche se le statistiche tradi-zionali indicano storica-mente una diminuzione dialtezza quanto più a sud si si-tuano le nazioni, il torneorossocrociato presenta gio-catori più piccoli rispetto, adesempio, Paesi come Italia eGrecia.Secondo gli esperti, l’impor-

tante presenza di calciatoristranieri in Super League -quasi la metà rispetto al to-tale (vedi articolo principale)- contribuisce a questa varia-zione statistica. Anche se,empiricamente, la differenzadi struttura morfologica sivede spesso osservando par-tite internazionali giovanili.Per esempio, una nazionalecome quella tedesca ha tra-dizionalmente calciatori dalfisico più importante rispettoa quelli svizzeri.Va anche detto che la ten-denza a scegliere giocatoriatleticamente più dotati, ne-gli ultimi anni, ha contagiatoanche realtà calcistichecome l’Italia, dove questoaspetto è stato molto valoriz-zato. Addirittura, in alcuni

Paesi nordici, erano state in-trodotte delle “misure” pre-ferite nella scelta dei calcia-tori da formare.Tornando alle statistiche, siscopre - anche a sorpresa -che i più dotati fisicamentein Europa sono i serbi, chesuperano anche danesi e te-deschi nella speciale classi-

fica. La Svizzera, sulle 30 re-altà oggetto della ricerca,occupa il ventiduesimorango, a pari merito con re-altà più “latine” come Tur-chia e Francia. Agli ultimi treposti Spagna, Scozia (altrocampionato in cui gli stra-nieri sono molto presenti) eCipro.

SPORT E STATISTICHEwww.football.chwww.eurofootplayers.org

@

Una ricerca su 36 campionatidi tutta Europa traccia il profilodemografico del pallone

MASSIMO SCHIRA

No, non si trattacerto di fare il con-fronto tra il Bellin-zona dei 5 milionidi budget circa e ilBarcellona dei 300

milioni. Anche nelle cifre, però, iparagoni tra realtà sulla cartamolto distanti tra di loro si pos-sono fare. Lo dimostra la secondaedizione dello Studio demogra-fico dei calciatori in Europa, rea-lizzato dall’osservatorio sul calcio

professionistico di Neuchâtel(Cies), che prende in considera-zione i 36 campionati di riferi-mento del Vecchio Continente at-traverso un monitoraggio scienti-fico di oltre 12mila giocatori. E, in-fatti, dall’ampio spettro di datipresentati dai ricercatori, emergecome anche la “piccola” SuperLeague stia assumendo una pro-pria fisionomia nel dorato mondodel pallone.Il contesto europeo del calcio stavivendo un momento importante,soprattutto perché le istanze diri-genti del calcio mondiale e conti-nentale stanno tentando di vararenuove normative per meglio rego-lare il flusso internazionale di cal-ciatori. Ciò nonostante, l’in-fluenza di questa tendenza sullestatistiche non è ancora palese.Nel senso che i tornei che vannoper la maggiore come Italia, Spa-gna e Inghilterra hanno semprel’età media più alta. E questo, re-stando alla Spagna, malgrado so-cietà come Real Madrid e Barcel-lona siano ai vertici per il numerodi giocatori formati nei club pre-

senti nelle 36 leghe prese in consi-derazione dallo studio.Analogamente, l’importanza eco-nomica dei club si riflette anchesulla loro stabilità tecnica. Il cam-pionato spagnolo, ad esempio, èquello che mantiene più a lungocostanti gli effettivi, rinunciando avendere i suoi giocatori. Da unaparte, le squadre più “deboli”sono spesso costrette a lasciarpartire gli elementi migliori versorealtà più importanti, dall’altra idirigenti sono portati a speculare

sul mercato dei trasferimenti inmodo da far quadrare i sempredelicati bilanci.In questo contesto europeo, si inse-risce la Super League, che sta cer-cando di sviluppare in modo sano ilsuo ruolo di campionato di discretolivello capace di lanciare giovani ta-lenti verso i migliori tornei del con-tinente. Anche dalla ricerca delCies (vedi intervista a lato) emergecome la Svizzera stia pure scom-mettendo sulla formazione dei suoigiovani talenti. Tanto da essere di-

ventata un Paese esportatore di cal-ciatori - non solo di passaporto ros-socrociato, ma formati nei club el-vetici - verso le più blasonate realtàdel calcio europeo. Quello svizzeroemerge come un campionato digiocatori giovani, ma già con unacerta esperienza alle spalle, conpoco meno di un quinto di “inter-nazionali”, ma con comunque 104stranieri (giocatori senza alcun le-game formativo con la Svizzera)suddivisi nelle sole 10 compaginidella Super League.

Un torneo, quello svizzero, che co-munque sta trovando un suo col-locamento all’interno dell’uni-verso calcistico europeo. E che -anche secondo gli esperti - po-

trebbe crescere di qualità sele nuove norme renderanno“meno esportabili” - almenoin giovane età - i talenti for-mati in Svizzera (i migliori

avranno comunque mercatoanche con qualche anno in

più di esperienza). Talenti che nonsono pochi e hanno grandi qualitàpotenziali, come dimostra il titolomondiale della categoria Under17conquistato in Nigeria alla fine del2009. Una situazione che potrebbeanche portare a maggior visibilitànelle competizioni continentali, inmodo da rendere ancor più appe-tibile la vetrina svizzera per calcia-tori in cerca di un contratto con iclub più prestigiosi. Per strutture(in netto miglioramento) e posi-zione geografica, infatti, la Sviz-zera è un luogo ideale anche pergli osservatori per scovare i gioca-tori più interessanti.

[email protected]

identikitL’

deieuropeo

giocatori svizzeri

ESPOCENTRO BELLINZONA5-6-7 FEBBRAIO 2010

Orari: Ve 5 (14.00-20.00) Sa 6 (10.00-20.00) Do 7 (10.00-18.00)www.armicacciapesca.ch

BORSA ARMI

CACCIA PESCA

Le curiosità

Giocatori tra i più bassi per un piccolo torneo

IL CAMPIONATOIn SuperLeaguesi tornaa giocareil 6 febbraio

LUSTRINELLIBomberMauro con isuoi 173 cm èuno dei piùpiccoli

Stranieri, giovani,formazione. Tuttele componenti cheformano un torneopassate alla lente

Nel calcio europeoc’è spazio ancheper realtà menocelebrate comequella elvetica

Alcuni dei risultatidella ricerca condotta

dall’osservatorio Euro foot players

Lo studioCipro

(in cm)

1° 28,01 anni

Italia2° 27,44 anni

Grecia3° 27,00 anni

Spagna4° 26,69 anni

Inghilterra5° 26,67 anni

Polonia6° 26,60 anni

Austria7° 26,59 anni

Turchia8° 26,56 anni

Rep. Ceca9° 26,39 anni

Romania10° 26,25 anni

Norvegia11° 26,18 anni

Malta

(…) (…)12° 26,16 anni

Svizzera25° 25,32 anni

Media europea 25,84 anni

L’età media dei calciatori

L’altezzamedia

183,4Serbia

183,1Danimarca

183,0Germania

182,6Belgio

182,5Rep. Ceca

182,5Svezia

182,5Croazia

181,0Svizzera

22°

Fonte: Professional Football Players Observatory (PFPO), Neuchâtel

15,98%Media europea

48,6%Lettonia

48,6%Islanda

48,5%Estonia

42,1%Lituania

38,8%Slovenia

24,4%Svizzera

19°

(…)

19IL CAFFÈ 31 gennaio 2010

Spagna1° 2,37 anni

Germania2° 2,33 anni

Norvegia3° 2,26 anni

Polonia4° 2,16 anni

Danimarca5° 2,12 anni

Italia6° 2,11 anni

Svezia7° 2,09 anni

Islanda8° 2,04 anni

Inghilterra9° 2,03 anni

Austria10° 2,03 anni

Ucraina11° 1,98 anni

Francia 1,94 anni

Svizzera 1,90 anni

1,84 anni

Permanenza medianella squadra

Il calcio professionistico inSvizzera sta cambiando.Sta diventando più ma-

turo. È quanto emerge dall’ul-timo rapporto dell’osservatoriointernazionale sul calcio profes-sionistico di Neuchâtel, che hapreso in considerazione alcunidei parametri più significatividei 36 tornei europei per analiz-zarne la struttura e le prospet-tive. “La prima osservazione chesi può fare sulla Super League èche il suo ruolo di campionatotrampolino verso altre realtà sista confermando - spiega il dot-tor Raffaele Poli dell’osservato-rio Euro foot players -. L’età me-dia dei calciatori, nonostante unlieve aumento rispetto alloscorso anno, si conferma abba-stanza bassa. Il campionatosvizzero si inserisce perfetta-mente in una compagine con,ad esempio, quello belga e olan-dese. Tornei con molti giovaniin cerca di spazio e visibilità”.Dai dati emerge comunqueche i giocatori in Svizzera go-dono di una certa esperienza.Come si spiega?“È un segnale chiaro che si dà fi-

ducia ai giovani… fin da giovani.Il debutto nella massima serie,insomma, è piuttosto precoce.Attorno ai 18, 20 anni. E con unacerta continuità”.I “grandi numeri”, però, gio-cano contro la Svizzera, vero?“Beh, è pur vero che la maggio-ranza dei giocatori in Svizzerafanno parte della categoria diquelli formati per almeno treanni nel club di appartenenza.

Però il ruolo degli stranieri è es-senziale per un campionatocome quello elvetico”.Qual è l’identikit dello stra-niero in Super League?“Si tratta in gran parte di gioca-tori importati, nel senso chenon hanno avuto nulla a chefare con la Svizzera prima delprofessionismo. Le percentualidi stranieri importati sono inleggero calo, ma sono sempre

più, ad esempio, di grandi torneicome quello spagnolo o ita-liano”.Questo cosa significa?“Bisogna dire che ci sono diversisvizzeri in giro per i vari torneimaggiori. Nei cinque grandicampionati sono una quaran-tina quelli formati in Svizzera”. Una buona formazione e pos-sibilità di crescita anche pergli stranieri, insomma.

“Esatto. La centralità geograficadella Svizzera e la possibilità ri-dotta di investimento nel calcioporta a tentare di dare visibilità,ad esempio, a giovani africani osudamericani. Giocatori spessoinseriti in reti internazionali chefanno capo a privati o procura-tori e non direttamente ai club”.Come mai tanti italiani e fran-cesi?“La maggioranza degli stranieri

che giocano in Super Leaguesono italiani o francesi. Ven-gono da due realtà calcisticheimportanti, dove spesso non sitrova lo spazio adeguato per cre-scere”. E i “classici” brasiliani? Comemai sono in calo?“Credo che molte squadre ab-biano capito che è meglio pun-tare su un 17enne svizzero cam-pione del mondo di categoriache non cercare ‘avventure’ piùesotiche”.Un segnale positivo…“…e una presa di coscienza. Per-ché gli svizzeri oggi si esportanomolto, molto bene. L’immaginedella formazione svizzera èestremamente positiva”.Cosa riserverà il futuro?“Le nuove regole di Uefa e, pre-sto, Fifa, probabilmente rende-ranno un tantino più difficilequesta esportazione. Anche se imigliori avranno sempre mer-cato. D’altra parte spingeranno igiovani a restare nel campio-nato elvetico un po’ più a lungo.Il che non potrà che far benealla qualità generale del torneoe del calcio svizzero”.

La lunga pausa invernale dei campionati, ha permessoal settore giovanile dello Young Boys di promuovere laprima edizione della “Ice Cup”, un torneo dedicato

alle compagini Under21. Strutturato in due gironi di seisquadre impegnate a Berna ed Aarau, il mini campionatoinvernale ha permesso alle squadre di categoria di confron-tarsi in modo diretto su campo sintetico. Un’occasione par-ticolarmente interessante, visto che il resto dell’anno le Un-der21 giocano nei campionati di Prima Lega, suddivisi neigruppi regionali. Le opportunità di incontro diretto sono,insomma, rare. Anche per i tecnici delle nazionali giovaniliè stata l’occasione per seguire un torneo limitato a questacategoria e, infatti, tutte le partite sono state visionate da unallenatore di una selezione rossocrociata.Anche se per un bilancio definitivo è ancora presto (i quartidi finale tra le migliori quattro dei due gironi si svolgerannoil 27 febbraio), il torneo ha certamente permesso di sfrut-tare al meglio il periodo di interruzione dei campionati, in-serendo automaticamente nel programma alcune partite.Per quanto riguarda il livello del torneo, invece, le indica-zioni sono state in chiaroscuro. Abbiamo visto ottime par-tite, ma anche alcune decisamente deludenti. D’altra parte,molti dei migliori talenti sono già inseriti nelle prime squa-dre - come, ad esempio, diversi dei campioni del MondoUnder 17 - e in questo periodo sono impegnati in ritiro. Tragli aspetti positivi, comunque, anche quello di aver potutovedere all’opera elementi meno in luce durante il campio-nato. Elementi tra i quali ne sono stati individuati di inte-ressanti anche in ottica nazionale se sapranno confermarele buone impressioni destate alla “Ice Cup”.In generale questo torneo ha mostrato diversi aspetti in-teressanti, tanto che gli addetti ai lavori si sono detti en-tusiasti e pronti a ripetere l’esperienza anche in futuro.Futuro in cui speriamo di poter vedere all’opera ancheuna rappresentativa Under 21 ticinese, che quest’annonon ha partecipato, verosimilmente per problemi logi-stici. Per il calcio svizzero è comunque molto importanteche tutto il panorama nazionale sia rappresentato inun’occasione come l’unico torneo espressamente dedi-cato alla categoria Under 21.

NOVITÀ PER LE UNDER 21CON LA PRIMA “ICE-CUP”

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Tra le peculiarità del campionato sviz-zero di calcio c’è quella di una for-mula di campionato particolare, che

impone alle squadre una lunga pausa inver-nale. Pausa che risulta la “vera” interru-zione in cui costruire tecnicamente, fisica-mente e tatticamente le varie compagini piùper l’anno solare, che per la seconda partedella stagione. Infatti, complice anche unanno dominato dai Mondiali in Sudafrica, ilprossimo sabato 6 febbraio sarà già tempodi tornare alle sfide di Super League. La set-timana successiva toccherà invece allaChallenge League. Una situazione, eviden-temente, non ideale e che imporrà verosi-milmente di disputare partite in condizioni- meteo e dei terreni da gioco - tutto fuorchéideali. I tempi però sono sempre più stretti eentro il 16 maggio è stato deciso che i cam-pionati avrebbero dovuto chiudere i bat-

tenti per dare spazio alle nazionali.Il 6 febbraio, comunque, la Super Leaguemette in cartellone i due consueti anticipidel sabato. Con il San Gallo che ospita ilSion e lo Zurigo che riceve al Letzigrund il

Neuchâtel Xamax, alla ricerca di punti perrisollevarsi in patria dopo la “sbornia” euro-pea dell’esperienza Champion’s League. Ilprimo impegno del 2010 per il Bellinzona èinvece programmato per il giorno succes-sivo, 7 febbraio, quando i granata di AlbertoCavasin renderanno visita all’Aarau ultimoin classifica in una partita già molto impor-

tante in prospettiva della caccia alla sal-vezza senza spareggio per i ticinesi. A com-pletare il primo turno della seconda fase ilLucerna riceve alla Gersag il Grasshopper,mentre al San Giacomo c’è già grande attesaper lo scontro al vertice tra la capolistaYoung Boys e il Basilea padrone di casa. Dopo 18 turni, i bernesi di Vladimir Petko-vic guidano il massimo campionato elveticocon un comodo vantaggio di sette lun-ghezze sui renani. Ma è chiaro che un suc-cesso casalingo per la squadra di ThorstenFink rappresenterebbe il miglior modo di ri-prendere la rincorsa al titolo nazionale. InChallenge League, i primi impegni delle ti-cinesi sono programmati per il 14 e 15 feb-braio. Aprirà le danze il Locarno in trasfertacontro lo Stade Nyonnais. Posticipo inveceper il Lugano capolista, a Cornaredo control’Yverdon.

Il calendario

Partenza il 6 febbraio in vista del Mondiale

FUORI CAMPO di PIERLUIGITAMI

Il massimo campionato alvia con anticipo per darespazio alla nazionale

Raffaele Poli: “Moltesquadre hanno capitoche è meglio valorizzareche comprare sempre”

Media europea

13°

12°

Inghilterra1° 50,00%

Germania2° 41,63%

Italia3° 29,17%

Francia4° 29,17%

Spagna5° 23,40%

Russia6° 22,19%

Olanda7° 22,17%

Austria8° 20,35%

Belgio9° 19,53%

Turchia10° 18,81%

Ucraina11° 17,94%

Svizzera 17,50%12°

Quota di giocatorischierati da unanazionale maggiore

dal 1° giugno 2008

Quota di stranierinelle squadre

L’originedegli stranierinelle squadre

svizzere

Cipro1°

70,5%Inghilterra2°

58,6%Portogallo3°

52,8%Grecia4°

51,9%Belgio5°

50,5%Germania6°

49,4%Russia7°

44,9%Svizzera43,3%

32,75%

Media europea

13°

Quota di chi, dai 15 ai21 anni, ha giocato 3anni nello stesso team

“Così la Super Leaguepuò trovare uno scopo”

L’intervista

Anche campionati meno ricchi hanno un ruolo di primo piano

Italia12

Francia 11

Nigeria 10

Argentina 7

Serbia7

Brasile6

C. d’Avorio 5

Camerun 4

Portogallo 4