18-09-03 RASSEGNA STAMPA · 2018-09-03 · Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non...

5
18-09-03 RASSEGNA STAMPA 19-09-02 NOTIZIE DA AGRAPRESS 18-09-03 IL BIO CORRE ANCHE SENZA SCONTI E TIENE A GALLA L'INTERO FOOD & BEVERAGE Affari e finanza 19-09-03 SANA, L'EVOLUZIONE IN MOSTRA. COSI UN SETTOREDI NICCHIA E' DIVENTATO MOTORE DI SVILUPPO Affari e finanza 18-09-03 L’INDUSTRIA BLINDA IL RISOTTO Risoitaliano

Transcript of 18-09-03 RASSEGNA STAMPA · 2018-09-03 · Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non...

18-09-03RASSEGNASTAMPA19-09-02NOTIZIEDAAGRAPRESS18-09-03ILBIOCORREANCHESENZASCONTIETIENEAGALLAL'INTEROFOOD&BEVERAGEAffariefinanza19-09-03SANA,L'EVOLUZIONEINMOSTRA.COSIUNSETTOREDINICCHIAE'DIVENTATOMOTOREDISVILUPPOAffariefinanza18-09-03L’INDUSTRIABLINDAILRISOTTORisoitaliano

18-09-02

ISTAT, IN SECONDO TRIMESTRE 2018 +0,2% PIL. IN AGRICOLTURA -1,4%

5180 - roma, (agra press) - "nel secondo trimestre del 2018 il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, e' aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell'1,2% nei confronti del secondo trimestre del 2017", rende noto l'istat, che ha pubblicato un rapporto sui conti economici trimestrali. "rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano aumenti, con una crescita dello 0,1% dei consumi finali nazionali e del 2,9% degli investimenti fissi lordi; le importazioni sono cresciute dell'1,8%, mentre le esportazioni sono diminuite dello 0,2%", evidenzia l'istituto nazionale di statistica. in particolare, nel secondo trimestre "risulta negativa la dinamica dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, il cui calo e' stato dell'1,4%", mentre le ore lavorate sono aumentate del 2,9%, aggiunge l'istat. il rapporto completo e'

disponibile su https://goo.gl/gn6LxP. (jl) -

INFLAZIONE: COLDIRETTI, MALTEMPO SPINGE CARRELLO SPESA 5188 - roma, (agra press) - "a spingere il carrello della spesa sono anche gli aumenti dei prodotti alimentari rispetto allo scorso anno, da quelli lavorati (+3%) come vino e pasta a quelli non lavorati (+2,3%) come la frutta e la verdura", sottolinea la coldiretti sulla base di una propria analisi su dati istat sull'andamento dei prezzi ad agosto "in un 2018 in cui si contano oltre mezzo miliardo di danni in agricoltura dall'inizio dell'anno, per le anomalie climatiche che hanno decimato i raccolti, distrutto coltivazioni, abbattuto alberi abbattuti e allagato le aziende". "dalle piante questa estate e' scomparso quasi un frutto su quattro", aggiunge

l'organizzazione.

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Data 03/09/2018

Pagina 22

Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

3 SETTEMBRE 201822

Secondo l’Osservatorio Sana, realizzato da Nomisma con il patrocinio di Federbio ed Assobio, il principale punto di forza del canale specializzato rispetto alla Gdo è la capacità relazionale tra personale addetto alla vendita e clientela: il 38% dei punti vendita indica il consiglio del negoziante come fondamentale elemento distintivo.Lo specializzato riconosce inoltre una qualità dei prodotti in generale più elevata rispetto a quanto disponibile nella distribuzione moderna (30%) e una maggiore profondità dell’assortimento (29%), con particolare riferimento al fresco, al freschissimo e al non food, oltre alla migliore capacità di proporre differenti posizionamenti di prezzo.E proprio la concorrenza con la Gdo, aggiunge l’Osservatorio, è percepito come il principale ostacolo che oggi i negozi specializzati in prodotti bio riscontrano nello svolgimento dell’attività (lo evidenzia il 54% dei punti

vendita). Per affrontare la concorrenza, i negozi specializzati attivano nuove strategie evitando la sovrapposizione degli assortimenti presenti in iper e supermercati (il 39% indica questa strategia come vincente). Per una quota di addetti ai lavori altrettanto rilevante (34%), lo specializzato dovrebbe migliorare anche la customer experience attraverso la creazione di punti vendita innovativi.La seconda sfida (12%) da affrontare per il canale specializzato – conclude l’Osservatorio - è rappresentata dall’ingresso nel mondo del bio di big brand dell’alimentare (come Rana o Barilla), con il rischio concreto – secondo

l’opinione degli operatori del settore – di una dematerializzazione del valore del biologico per il consumatore (lo pensano 4 negozi su 10) oltre ad una crescita ancora più forte della Gdo a scapito dello specializzato (30% fa questa previsione). (v.d.c.)

Vito de Ceglia

Milano

Il biologico cresce ancora esi consolida tra le abitudini

d’acquisto degli italiani. A confer-marlo sono tutti i principali indi-catori di mercato che prevedono per il 2018 un “nuovo” incremen-to a doppia cifra dopo la positiva performance registrata nel 2017: oltre 5 miliardi di euro di fattura-to, di cui 3,5 miliardi realizzati nel mercato domestico (+15% ri-spetto al 2016 e +153% rispetto al 2008). E 2,1 miliardi nell’export che raggiunge un peso del 5% (+16% rispetto al 2015, +408% ri-spetto al 2008) sul totale delle esportazioni agroalimentari ita-liane (la cui crescita rispetto al 2008 si ferma al +45%). Il settore conta su 80 mila imprese, occu-pa 280 mila occupati e interessa oltre 1,8 milioni di ettari, che pe-sano per il 14,5% della superficie agricola totale. Ma il 2017 è stato soprattutto l’anno del boom dei prodotti biologici nella Gdo (+16,6%, giro di affari di 1 miliar-do e 451 milioni), con un +14% di vendite negli ipermercati e un +18% nei supermercati. Si tratta di un balzo importante — soprat-tutto se confrontato alla crescita assai più limitata dell’intera cate-goria food&beverage (+2,8%) — nonostante una pressione pro-mozionale inferiore del bio (me-dia 21%) rispetto all’alimentareconvenzionale (media 31%). Lacrescita è confermata — riportaNielsen — nei primi 5 mesi del2018 (vendite a +10,5% rispettoal +2,8% dell’alimentare nel suocomplesso), con il biologico che entra ormai ogni settimana nelcarrello di 6,5 milioni di famiglie (26% del totale). «Stiamo assi-stendo ad una crescita a doppia velocità nel mercato bio: i negozi specializzati registrano per la pri-ma volta un segno meno del giro di affari, mentre le insegne della Gdo riportano un importante in-cremento delle vendite — spiega Silvia Zucconi, responsabile mar-ket intelligence & consumer in-sight di Nomisma — . In sostan-za, sta cambiando lo scenariocompetitivo a fronte di una modi-fica degli assortimenti alla scaffa-le e un incremento delle referen-ze nella Gdo. Per questi motivi, il consumatore oggi trova più co-modo e spesso più convenientecomprare un prodotto bio al su-permercato piuttosto che in unnegozio specializzato». Non so-lo, food&beverage. Segnali inte-ressati arrivano anche sul fronte della cosmesi e dei prodotti perla cura del corpo. Settore che — secondo il Beauty Report 2018,curato da Cosmetica Italia ed Er-meneia — vale complessivamen-te quasi 11 miliardi di euro(+3,9% rispetto al 2016), con una crescita stimata per il 2018 al4,5%. In questo mercato, le ven-dite di prodotti cosmetici a con-notazione naturale pesano 1 mi-liardo di euro, di cui 440 milioni realizzati dal canale delle erbori-sterie che rappresenta il 4,4% dei consumi totali, in crescitadell’1% sull’anno precedente.

Chi consuma bio in Italia.Nel 2017 il 78% delle famiglie

italiane ha acquistato in almeno un’occasione un prodotto bio e

solo nell’ultimo anno, il numero di famiglie acquirenti è cresciuto di 1 milione a conferma del fatto che l’Italia ha ormai abbracciato il biologico come “filosofia di consumo”. I numeri di Nomi-sma evidenziano inoltre che il 47% degli italiani consuma biolo-gico almeno una volta a settima-na. Percentuale che sale ulterior-mente nelle famiglie con figli sot-to i 12 anni (56%) e tra vegetaria-ni e vegani (67%). Chi acquista bio pone grande attenzione all’o-rigine dei prodotti (il 76% ritiene tale attributo molto importante nelle scelte) e al packaging eco-sostenibile (60%). Un quin-to delle famiglie investe in media

12 euro su 100 euro di spesa ali-mentare in prodotti biologici. Le motivazioni di acquisto attengo-no principalmente a salute e sicu-rezza. Nella scelta non c’è però solo fiducia, ad incidere sono an-che gli assortimenti (29%) sem-pre più ampi, con scaffali dedica-ti e una maggiore disponibilità di alimenti bio. Non a caso, brand tradizionali si stanno aprendo al settore: in particolare, nella Gdo.

Canale specializzatoLa rete di punti vendita specia-

lizzati in prodotti bio raggiunge nel 2017 quota 1.437 unità (+13% rispetto al 2013 e +111% rispetto

al 1993 — fonte: Biobank). Ma il giro di affari nella categoria food&beverage arretra a 865 mi-lioni di euro (-3% rispetto al 2016). Una battuta d’arresto ri-conducibile per lo più al rafforza-mento della Gdo nel segmento bio. A soffrire di più sono le ven-dite di prodotti confezionati (-3,6% sul 2016), mentre la cate-goria fresco e freschissimo (-1,8%) mostra maggiori capaci-tà di tenuta.

La lettura dei trend delle ven-dite, fa notare Nomisma, ha diffe-renti dinamiche per tipologia di negozio: sono gli indipendenti a mostrare una frenata più brusca nelle vendite (-4,4% rispetto al 2016) rispetto a quanto registra-to tra i negozi appartenenti a ca-tene o affiliati (-2,7%). L’analisi per area geografica rileva inoltre un rallentamento più forte al Centro (-4,4%) e meno intenso al Nord (-2,5% sul totale, — 0,2% nel fresco) e al Sud (-1,9% sul to-tale, — 2,3 nel confezionato). Ad arretrare sono le piccole superfi-ci (fino a 70 mq) dove le vendite calano del — 3,9% a fronte di una variazione del — 2,9% nei punti vendita di oltre 150 mq. «Nonostante questo scenario, il canale specializzato gioca co-munque un ruolo di primo pia-no, tanto che rappresenta anco-ra oggi un quarto degli acquisti bio degli italiani — puntualizza Zucconi — . E viene sempre per-cepito come una garanzia per gli assortimenti che propone: in par-ticolare, nel segmento fresco e or-tofrutta, così come nei formaggi e nei salumi».

Negozi specializzati in calo ma mantengono punti di forza: assortimento e personale

consumi

Fresco e freschissimo punti di forza dei negozi specializzati

Il “Bio” corre anche senza sconti e tiene a galla l’intero food&beverage

SEBBENE IL SEGMENTO ABBIA BENEFICIATO DI MINORI PROMOZIONI, IL 2017 È STATO UN ANNO D’ORO PER GLI ALIMENTI NATURALI IN IPER (+14%) E SUPER MERCATI (+18%) MENTRE LA GENERALE CATEGORIA DI CIBO E BEVANDE HA FATTO +2,8%. E LA MARCIA PROSEGUE

[L’OSSERVATORIO]

focus

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3 SETTEMBRE 2018 23

Milano

Ci sarà l’alimentazione biologi-ca, naturalmente. Insieme al-

la cura del corpo e al green lifestyle,con le iniziative per una vita ecologi-ca e sostenibile in ogni ambito. E cisaranno workshop e incontri con do-centi, ricercatori universitari e pro-fessionisti di fama del mondo bio.Tutto questo nel programma di Sa-na 2018, il Salone internazionale delbiologico e del naturale, che que-st’anno celebra 30 anni di attività edà appuntamento a Bologna dal 7 a l0 settembre.

La rassegna riparte dai numeri po-sitivi realizzati nel 2017: 920 esposi-tori (+10% sul 2016) su 22.000 mq disuperficie espositiva netta (+13%),70 appuntamenti tra convegni,workshop e presentazioni e 2.500 in-contri programmati tra aziende ebuyer internazionali in arrivo da 30Paesi (+11%). E da un nuovo layoutche vede salire a 7 i padiglioni riser-vati alla manifestazione che asse-gna il 21, 22, 31 e 32 al settore alimen-tazione biologica, il 25 e il 26 alla cu-ra del corpo naturale e bio e il padi-glione 19 al green lifestyle.

Organizzato da BolognaFiere —in collaborazione con FederBio econ il patrocinio del ministerodell’Ambiente e della Tutela del Ter-ritorio e del Mare — il Sana rappre-senta un punto di riferimento per glioperatori di un settore di cui l’Italiaè tra i maggiori leader in Europa.«Festeggiamo quest’anno i 30 annidella manifestazione, in questo arcotemporale abbiamo visto nascere ecrescere il biologico che da settoredi nicchia è divenuto driver di svilup-po e innovazione per l’economiadel nostro Paese e occasione di ulte-riore valorizzazione delle nostre ec-cellenze — dichiara Gianpiero Cal-zolari, presidente BolognaFiere —Oggi il biologico caratterizza nuovistili di vita che riservano grande at-tenzione a tutti gli aspetti del quoti-diano, guidando le scelte di acqui-sto, non solo in ambito food».

Calzolari aggiunge: «In questo

scenario, l’agricoltura biologica rico-pre un ruolo di primaria importan-za rappresentando uno degli ambitiin cui si giocano le scelte strategiche del futuro e in cui, ancora una volta, il nostro Paese è fra i protagonistiper superficie coltivata a bio e per ex-port dei prodotti derivati. Sarannoproprio le scelte strategiche del futu-ro al centro dei dibattiti di Sana 2018che coinvolgeranno i protagonistidel settore per andare a individuaregli interventi che consentiranno unulteriore rafforzamento della posi-zione del nostro Paese in ambitobio».

Il comparto, come noto, cresce adoppia cifra da oltre 10 anni. Anchei primi mesi del 2018 confermano

questo trend. Ma è una crescita di-versa rispetto al passato, ora è piùorientata verso il canale della Gdo emeno verso quello dei negozi specia-lizzati come riportano tutti gli indica-tori di mercato. Non a caso, il temadi quest’anno dell’Osservatorio Sa-na — lo studio curato da Nomisma,con il patrocinio di FederBio e Asso-Bio — sarà su “Tutti i numeri delbio: i driver del consumatore e le no-vità del canale specializzato”. Un fo-cus sulle abitudini di acquisto e sul-le ragioni alla base della scelta di pro-dotti biologici da parte dei consuma-tori, e sulla risposta che il canale spe-cializzato, i circa 1.400 punti venditacon assortimento interamente biolo-gico, ha messo in campo per rispon-dere a queste nuove esigenze in ter-mini di offerta, strategie di vendita egestione commerciale.

Il punto di forza della rassegna re-sta sempre il settore dell’alimenta-zione biologica. In fiera saranno pre-sentati i prodotti italiani e stranieripiù richiesti sul mercato: alimentifreschi e confezionati, prodotti lattie-ro-caseari e gelati, alimenti a base dicarne e di pesce, oli, pasta, riso, ce-reali, dolci e prodotti da forno, ali-menti dietetici, miele e conserve, vi-ni e bevande. Inoltre, per sensibiliz-zare il consumatore verso un ap-proccio più attento ai prodotti cheacquistano, un contributo importan-te arriverà dalla 5° edizione della Fe-sta del Bio, promossa da Federbio.Bologna è l’ultima tappa dell’eventoche ha “attraversato” l’Italia con l’o-biettivo di informare le persone che non si sono ancora avvicinate al bio-logico.

Un appuntamento — quello pre-visto per sabato 8 settembre, dalle10 alle 20 — che coinvolgerà tutti iprotagonisti del sistema: dagli ap-passionati agli operatori di settore,dalla filiera di produzione alla distri-buzione, dai grandi e piccoli produt-tori fino ai semplici consumatori.

Un ruolo di primo piano è riserva-to anche al settore cura del corpo na-turale e bio con un’ampia propostadi cosmetici biologici e naturali, inte-gratori alimentari e tutto ciò che ri-guarda il benessere. I convegni delSana Academy, punto di riferimen-to per la formazione e l’aggiorna-mento dei professionisti bio, si occu-peranno fra l’altro di dieta vegetaria-na, di nutrizione e longevità, di bio-tecnologie come nuovo paradigmanella produzione di ingredienti percosmetici naturali e sostenibili. Con-fermata infine la centralità dell’areagreen lifestyle, collocata per la pri-ma volta al padiglione 19 e articola-ta in 7 sotto-settori per offrire a chiconduce (o vuole condurre) uno sti-le di vita sano ed ecologico tutto ilmeglio del mercato. (v.d.c.)

La quota del bio nella Gdo ha raggiunto il3,7% a maggio (ultimo dato disponibile), unpasso in più ancora rispetto all’ultimarilevazione. Ma cresce anche il numero direferenze nell’ultimo anno che ora è arrivatoal 18% (da 201 a 237 referenzemediamente vendute in Gdo).A registrarlo sono i dati Nielsen chesottolineano il peso importante dellacategoria ortofrutta che mantiene le sueposizioni e che beneficia della grandespinta dovuta alla domanda di prodotti adalto contenuto di servizio. All’interno dellasua area merceologica, l’ortofrutta bio pesail 5,3% in Gdo, di fatto è la categoriamerceologica dove il bio ha la maggiorpenetrazione, in lievissima crescitarispetto al 2017, mentre rispetto albiologico in generale la quota sale

all’11,3% e contribuisce a far crescere lasua categoria dell’8,9%.Osservando la classifica dei prodotti bio piùvenduti nell’ultimo anno, appena fuori dallatop 10 troviamo la verdura di IV gamma bioche pesa all’interno della sua categoria il3,9% ma cresce significativamente, tantoda essere con poco più di 7 milioni di euro ilquinto prodotto a salire di più. Nelcomplesso, in questo momento il bio puòcontare su 6,5 milioni di famiglie (26% deltotale) abituali che ogni settimana mettonoprodotti con il simbolo europeo delbiologico nel carrello. Anche gli acquirenticonsiderati saltuari sono saliti a 21,8milioni di famiglie, l’88% del totale,anch’essi in crescita di 1,3 milioni di unitàcome quelli abituali. (v.d.c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Se i negozi specializzati perdo-no appeal, il canale della Gdono. Anzi, secondo Nielsen, risul-ta quello in cui il consumatore ac-quista più bio (1,2 miliardi di eu-ro nel 2017, che arriveranno a 1,5miliardi nel 2018). «Anche se inritardo di 10 anni rispetto ad altripaesi europei, la Gdo italiana hafinalmente realizzato che la cre-scita del mercato biologico èstrutturale, a doppia cifra, e nonepisodica», dice Paolo Carnemol-la, presidente di Federbio.

Business in crescitaDi riflesso, in termini di refe-

renze, il divario tra negozi specia-lizzati e insegne della Gdo è sen-sibilmente diminuito. Non solo,sugli scaffali dei supermercati sipossono trovare molti prodotti amarchio del distributore. Oggi,anche i discount hanno una li-nea bio». Dopo un triennio ecce-zionale, che ha visto un’impen-nata delle vendite a tassi annuitra 18-19%, il biologico è però tor-nato a crescere a un tasso del12%, più normale. Se così si puòdire, visto che l’alimentare nelsuo complesso cresce solo del2,6%.

Le vendite nei supermercatisono a +15,8%, quelle degli iper-mercati a +11,7%. Dei 1.522 mi-lioni di maggiori vendite di ali-mentari nell’ultimo anno, 156milioni derivano da prodotti bio-logici. Nella Gdo il numero di re-ferenze biologiche è aumentatodel 18%. I prezzi? In leggera dimi-nuzione (fatto 100 il costo dellamedia convenzionale, quello bioè sceso da 152 a 149, quando era160 nel 2016). I prodotti “best sel-ler” in Gdo sono: uova, gallette dicereali soffiati, confetture e spal-mabili a base frutta, bevande ve-getali sostitutive del latte, olio ex-travergine d’oliva, latte fresco,pasta, frutta secca sgusciata, yo-gurt intero, biscotti. Ma prendequota, nell’ultimo anno, anchela categoria verdura di IV gam-ma.

Sono 6,5 milioni le famiglie che scelgono qualità e benessereOrtaggi e frutta i più presenti nel carrello della spesa salutista

Sana, l’evoluzioneinmostra“Cosìunsettoredinicchiaèdiventatomotoredi sviluppo”

[I DATI]

IL SALONE INTERNAZIONALE DIBOLOGNA DAL 7 AL 10 SETTEMBRECELEBRA I 30 ANNI DI ATTIVITÀE TESTIMONIA COME MILIONIDI PERSONE ABBIANO FATTODEL MANGIARE NATURALEUNA FILOSOFIA DI CONSUMO. LESCELTE STRATEGICHE DEL FUTUROAL CENTRO DEL CONFRONTO

Alimentazione, cura del corpo e green lifestyle, in sette padiglioni shopping e dibattiti

Si tiene dal 7 al 10 settembre a Bologna la 30° edizione del Sana:il Salone internazionale del biologico e del naturale. Sette ipadiglioni previsti di cui 4 dedicati all’alimentazione biologica(21, 22, 31 e 32) per dare spazio a prodotti alimentari,macchinari per la lavorazione e il packaging, attrezzature,servizi, enti di certificazione e a tutti i protagonisti della filieraagroalimentare bio.Due padiglioni sono riservati alla cura del corpo naturale e bio(25 e 26), settore in crescita che propone le ultime soluzioni infatto di cosmetici biologici e naturali, integratori, prodotti eservizi naturali per la cura della persona e il benessere ingenerale. L’ultimo padiglione (19) è dedicato al Green Lifestyle(padiglione 19) e propone uno stile di vita ecologico e

sostenibile in ogni ambito.Oltre alla sezione espositiva torneranno nel 2018: Sana Novità,occasione per il pubblico di scoprire i prodotti innovativisegnalati dalle aziende; Sana Shop, l’area dove acquistare dalleaziende espositrici articoli biologici e naturali; Sana City, ilcalendario di iniziative green organizzate insieme a FederBio,Eco Bio Confesercenti e Confcommercio Ascom; e il Vegan Fest,l’evento di riferimento in Italia per il mondo vegan, organizzato insinergia con Veganok. Torna anche Sana Academy con unprogramma di workshop di alto profilo che vedrà interagire glioperatori del settore con docenti, ricercatori universitari eprofessionisti di fama del mondo naturale e del biologico.

[L’EVENTO]ILMERCATOIl 60%delladistribuzionedelbiologicosi concentra nelNordd’Italia, segue il Centrocon il23%e il Sudcon il 17%.Nuovi prodottiemacchinari saranno inmostraalSaloneSana inprogrammadal7al10settembreaBologna.Siparleràanchedeinuovi trend

©RIPRODUZIONE RISERVATA

[LA FIERA]

©RIPRODUZIONE RISERVATA

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Nella fotoGianpieroCalzolaripresidenteBolognaFierecheorganizzaSana

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Data 03/09/2018

Pagina 23

Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

3 SETTEMBRE 201822

Secondo l’Osservatorio Sana, realizzato daNomisma con il patrocinio di Federbio edAssobio, il principale punto di forza del canalespecializzato rispetto alla Gdo è la capacitàrelazionale tra personale addetto alla vendita eclientela: il 38% dei punti vendita indica ilconsiglio del negoziante come fondamentaleelemento distintivo.Lo specializzato riconosce inoltre una qualitàdei prodotti in generale più elevata rispetto aquanto disponibile nella distribuzione moderna(30%) e una maggiore profonditàdell’assortimento (29%), con particolareriferimento al fresco, al freschissimo e al nonfood, oltre alla migliore capacità di proporre differentiposizionamenti di prezzo.E proprio la concorrenza con la Gdo, aggiungel’Osservatorio, è percepito come il principale ostacolo cheoggi i negozi specializzati in prodotti bio riscontrano nellosvolgimento dell’attività (lo evidenzia il 54% dei punti

vendita). Per affrontare la concorrenza, inegozi specializzati attivano nuove strategieevitando la sovrapposizione degli assortimentipresenti in iper e supermercati (il 39% indicaquesta strategia come vincente). Per unaquota di addetti ai lavori altrettanto rilevante(34%), lo specializzato dovrebbe migliorareanche la customer experience attraverso lacreazione di punti vendita innovativi.La seconda sfida (12%) da affrontare per ilcanale specializzato – conclude l’Osservatorio- è rappresentata dall’ingresso nel mondo delbio di big brand dell’alimentare (come Rana oBarilla), con il rischio concreto – secondo

l’opinione degli operatori del settore – di unadematerializzazione del valore del biologico per ilconsumatore (lo pensano 4 negozi su 10) oltre ad unacrescita ancora più forte della Gdo a scapito dellospecializzato (30% fa questa previsione). (v.d.c.)

Vito de Ceglia

Milano

Il biologico cresce ancora esi consolida tra le abitudini

d’acquisto degli italiani. A confer-marlo sono tutti i principali indi-catori di mercato che prevedonoper il 2018 un “nuovo” incremen-to a doppia cifra dopo la positivaperformance registrata nel 2017: oltre 5 miliardi di euro di fattura-to, di cui 3,5 miliardi realizzatinel mercato domestico (+15% ri-spetto al 2016 e +153% rispetto al2008). E 2,1 miliardi nell’exportche raggiunge un peso del 5%(+16% rispetto al 2015, +408% ri-spetto al 2008) sul totale delleesportazioni agroalimentari ita-liane (la cui crescita rispetto al2008 si ferma al +45%). Il settoreconta su 80 mila imprese, occu-pa 280 mila occupati e interessaoltre 1,8 milioni di ettari, che pe-sano per il 14,5% della superficie agricola totale. Ma il 2017 è statosoprattutto l’anno del boom deiprodotti biologici nella Gdo(+16,6%, giro di affari di 1 miliar-do e 451 milioni), con un +14%di vendite negli ipermercati e un +18% nei supermercati. Si trattadi un balzo importante — soprat-tutto se confrontato alla crescitaassai più limitata dell’intera cate-goria food&beverage (+2,8%) —nonostante una pressione pro-mozionale inferiore del bio (me-dia 21%) rispetto all’alimentareconvenzionale (media 31%). Lacrescita è confermata — riportaNielsen — nei primi 5 mesi del2018 (vendite a +10,5% rispettoal +2,8% dell’alimentare nel suocomplesso), con il biologico cheentra ormai ogni settimana nelcarrello di 6,5 milioni di famiglie(26% del totale). «Stiamo assi-stendo ad una crescita a doppiavelocità nel mercato bio: i negozispecializzati registrano per la pri-ma volta un segno meno del girodi affari, mentre le insegne dellaGdo riportano un importante in-cremento delle vendite — spiegaSilvia Zucconi, responsabile mar-ket intelligence & consumer in-sight di Nomisma — . In sostan-za, sta cambiando lo scenariocompetitivo a fronte di una modi-fica degli assortimenti alla scaffa-le e un incremento delle referen-ze nella Gdo. Per questi motivi, ilconsumatore oggi trova più co-modo e spesso più convenientecomprare un prodotto bio al su-permercato piuttosto che in unnegozio specializzato». Non so-lo, food&beverage. Segnali inte-ressati arrivano anche sul frontedella cosmesi e dei prodotti perla cura del corpo. Settore che —secondo il Beauty Report 2018,curato da Cosmetica Italia ed Er-meneia — vale complessivamen-te quasi 11 miliardi di euro(+3,9% rispetto al 2016), con una crescita stimata per il 2018 al4,5%. In questo mercato, le ven-dite di prodotti cosmetici a con-notazione naturale pesano 1 mi-liardo di euro, di cui 440 milionirealizzati dal canale delle erbori-sterie che rappresenta il 4,4% deiconsumi totali, in crescitadell’1% sull’anno precedente.

Chi consuma bio in Italia.Nel 2017 il 78% delle famiglie

italiane ha acquistato in almenoun’occasione un prodotto bio e

solo nell’ultimo anno, il numero di famiglie acquirenti è cresciuto di 1 milione a conferma del fatto che l’Italia ha ormai abbracciatoil biologico come “filosofia diconsumo”. I numeri di Nomi-sma evidenziano inoltre che il47% degli italiani consuma biolo-gico almeno una volta a settima-na. Percentuale che sale ulterior-mente nelle famiglie con figli sot-to i 12 anni (56%) e tra vegetaria-ni e vegani (67%). Chi acquistabio pone grande attenzione all’o-rigine dei prodotti (il 76% ritienetale attributo molto importantenelle scelte) e al packagingeco-sostenibile (60%). Un quin-to delle famiglie investe in media

12 euro su 100 euro di spesa ali-mentare in prodotti biologici. Le motivazioni di acquisto attengo-no principalmente a salute e sicu-rezza. Nella scelta non c’è peròsolo fiducia, ad incidere sono an-che gli assortimenti (29%) sem-pre più ampi, con scaffali dedica-ti e una maggiore disponibilità dialimenti bio. Non a caso, brandtradizionali si stanno aprendo alsettore: in particolare, nellaGdo.

Canale specializzatoLa rete di punti vendita specia-

lizzati in prodotti bio raggiungenel 2017 quota 1.437 unità (+13%rispetto al 2013 e +111% rispetto

al 1993 — fonte: Biobank). Ma ilgiro di affari nella categoriafood&beverage arretra a 865 mi-lioni di euro (-3% rispetto al2016). Una battuta d’arresto ri-conducibile per lo più al rafforza-mento della Gdo nel segmentobio. A soffrire di più sono le ven-dite di prodotti confezionati(-3,6% sul 2016), mentre la cate-goria fresco e freschissimo(-1,8%) mostra maggiori capaci-tà di tenuta.

La lettura dei trend delle ven-dite, fa notare Nomisma, ha diffe-renti dinamiche per tipologia dinegozio: sono gli indipendenti amostrare una frenata più bruscanelle vendite (-4,4% rispetto al2016) rispetto a quanto registra-to tra i negozi appartenenti a ca-tene o affiliati (-2,7%). L’analisiper area geografica rileva inoltre un rallentamento più forte alCentro (-4,4%) e meno intenso alNord (-2,5% sul totale, — 0,2%nel fresco) e al Sud (-1,9% sul to-tale, — 2,3 nel confezionato). Ad arretrare sono le piccole superfi-ci (fino a 70 mq) dove le venditecalano del — 3,9% a fronte diuna variazione del — 2,9% neipunti vendita di oltre 150 mq.«Nonostante questo scenario, ilcanale specializzato gioca co-munque un ruolo di primo pia-no, tanto che rappresenta anco-ra oggi un quarto degli acquistibio degli italiani — puntualizzaZucconi — . E viene sempre per-cepito come una garanzia per gliassortimenti che propone: in par-ticolare, nel segmento fresco e or-tofrutta, così come nei formaggie nei salumi».

Negozi specializzati in calo ma mantengono punti di forza: assortimento e personale

consumi

Frescoefreschissimopunti di forzadei negozispecializzati

Il“Bio”correanchesenzascontie tieneagalla l’interofood&beverage

SEBBENE IL SEGMENTO ABBIABENEFICIATO DI MINORIPROMOZIONI, IL 2017 È STATOUN ANNO D’ORO PER GLIALIMENTI NATURALI IN IPER(+14%) E SUPER MERCATI(+18%) MENTRE LA GENERALECATEGORIA DI CIBO EBEVANDE HA FATTO +2,8%. ELA MARCIA PROSEGUE

[L’OSSERVATORIO]

focus

©RIPRODUZIONE RISERVATA

3 SETTEMBRE 2018 23

Milano

Ci sarà l’alimentazione biologi-ca, naturalmente. Insieme al-

la cura del corpo e al green lifestyle, con le iniziative per una vita ecologi-ca e sostenibile in ogni ambito. E ci saranno workshop e incontri con do-centi, ricercatori universitari e pro-fessionisti di fama del mondo bio. Tutto questo nel programma di Sa-na 2018, il Salone internazionale del biologico e del naturale, che que-st’anno celebra 30 anni di attività e dà appuntamento a Bologna dal 7 a l0 settembre.

La rassegna riparte dai numeri po-sitivi realizzati nel 2017: 920 esposi-tori (+10% sul 2016) su 22.000 mq di superficie espositiva netta (+13%), 70 appuntamenti tra convegni, workshop e presentazioni e 2.500 in-contri programmati tra aziende e buyer internazionali in arrivo da 30 Paesi (+11%). E da un nuovo layout che vede salire a 7 i padiglioni riser-vati alla manifestazione che asse-gna il 21, 22, 31 e 32 al settore alimen-tazione biologica, il 25 e il 26 alla cu-ra del corpo naturale e bio e il padi-glione 19 al green lifestyle.

Organizzato da BolognaFiere — in collaborazione con FederBio e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Ter-ritorio e del Mare — il Sana rappre-senta un punto di riferimento per gli operatori di un settore di cui l’Italia è tra i maggiori leader in Europa. «Festeggiamo quest’anno i 30 anni della manifestazione, in questo arco temporale abbiamo visto nascere e crescere il biologico che da settore di nicchia è divenuto driver di svilup-po e innovazione per l’economia del nostro Paese e occasione di ulte-riore valorizzazione delle nostre ec-cellenze — dichiara Gianpiero Cal-zolari, presidente BolognaFiere — Oggi il biologico caratterizza nuovi stili di vita che riservano grande at-tenzione a tutti gli aspetti del quoti-diano, guidando le scelte di acqui-sto, non solo in ambito food».

Calzolari aggiunge: «In questo

scenario, l’agricoltura biologica rico-pre un ruolo di primaria importan-za rappresentando uno degli ambiti in cui si giocano le scelte strategiche del futuro e in cui, ancora una volta, il nostro Paese è fra i protagonisti per superficie coltivata a bio e per ex-port dei prodotti derivati. Saranno proprio le scelte strategiche del futu-ro al centro dei dibattiti di Sana 2018 che coinvolgeranno i protagonisti del settore per andare a individuare gli interventi che consentiranno un ulteriore rafforzamento della posi-zione del nostro Paese in ambito bio».

Il comparto, come noto, cresce a doppia cifra da oltre 10 anni. Anche i primi mesi del 2018 confermano

questo trend. Ma è una crescita di-versa rispetto al passato, ora è più orientata verso il canale della Gdo e meno verso quello dei negozi specia-lizzati come riportano tutti gli indica-tori di mercato. Non a caso, il tema di quest’anno dell’Osservatorio Sa-na — lo studio curato da Nomisma, con il patrocinio di FederBio e Asso-Bio — sarà su “Tutti i numeri del bio: i driver del consumatore e le no-vità del canale specializzato”. Un fo-cus sulle abitudini di acquisto e sul-le ragioni alla base della scelta di pro-dotti biologici da parte dei consuma-tori, e sulla risposta che il canale spe-cializzato, i circa 1.400 punti vendita con assortimento interamente biolo-gico, ha messo in campo per rispon-dere a queste nuove esigenze in ter-mini di offerta, strategie di vendita e gestione commerciale.

Il punto di forza della rassegna re-sta sempre il settore dell’alimenta-zione biologica. In fiera saranno pre-sentati i prodotti italiani e stranieri più richiesti sul mercato: alimenti freschi e confezionati, prodotti lattie-ro-caseari e gelati, alimenti a base di carne e di pesce, oli, pasta, riso, ce-reali, dolci e prodotti da forno, ali-menti dietetici, miele e conserve, vi-ni e bevande. Inoltre, per sensibiliz-zare il consumatore verso un ap-proccio più attento ai prodotti che acquistano, un contributo importan-te arriverà dalla 5° edizione della Fe-sta del Bio, promossa da Federbio. Bologna è l’ultima tappa dell’evento che ha “attraversato” l’Italia con l’o-biettivo di informare le persone che non si sono ancora avvicinate al bio-logico.

Un appuntamento — quello pre-visto per sabato 8 settembre, dalle 10 alle 20 — che coinvolgerà tutti i protagonisti del sistema: dagli ap-passionati agli operatori di settore, dalla filiera di produzione alla distri-buzione, dai grandi e piccoli produt-tori fino ai semplici consumatori.

Un ruolo di primo piano è riserva-to anche al settore cura del corpo na-turale e bio con un’ampia proposta di cosmetici biologici e naturali, inte-gratori alimentari e tutto ciò che ri-guarda il benessere. I convegni del Sana Academy, punto di riferimen-to per la formazione e l’aggiorna-mento dei professionisti bio, si occu-peranno fra l’altro di dieta vegetaria-na, di nutrizione e longevità, di bio-tecnologie come nuovo paradigma nella produzione di ingredienti per cosmetici naturali e sostenibili. Con-fermata infine la centralità dell’area green lifestyle, collocata per la pri-ma volta al padiglione 19 e articola-ta in 7 sotto-settori per offrire a chi conduce (o vuole condurre) uno sti-le di vita sano ed ecologico tutto il meglio del mercato. (v.d.c.)

La quota del bio nella Gdo ha raggiunto il 3,7% a maggio (ultimo dato disponibile), un passo in più ancora rispetto all’ultima rilevazione. Ma cresce anche il numero di referenze nell’ultimo anno che ora è arrivato al 18% (da 201 a 237 referenze mediamente vendute in Gdo). A registrarlo sono i dati Nielsen che sottolineano il peso importante della categoria ortofrutta che mantiene le sue posizioni e che beneficia della grande spinta dovuta alla domanda di prodotti ad alto contenuto di servizio. All’interno della sua area merceologica, l’ortofrutta bio pesa il 5,3% in Gdo, di fatto è la categoria merceologica dove il bio ha la maggior penetrazione, in lievissima crescita rispetto al 2017, mentre rispetto al biologico in generale la quota sale

all’11,3% e contribuisce a far crescere la sua categoria dell’8,9%.Osservando la classifica dei prodotti bio più venduti nell’ultimo anno, appena fuori dalla top 10 troviamo la verdura di IV gamma bio che pesa all’interno della sua categoria il 3,9% ma cresce significativamente, tanto da essere con poco più di 7 milioni di euro il quinto prodotto a salire di più. Nel complesso, in questo momento il bio può contare su 6,5 milioni di famiglie (26% del totale) abituali che ogni settimana mettono prodotti con il simbolo europeo del biologico nel carrello. Anche gli acquirenti considerati saltuari sono saliti a 21,8 milioni di famiglie, l’88% del totale, anch’essi in crescita di 1,3 milioni di unità come quelli abituali. (v.d.c.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se i negozi specializzati perdo-no appeal, il canale della Gdo no. Anzi, secondo Nielsen, risul-ta quello in cui il consumatore ac-quista più bio (1,2 miliardi di eu-ro nel 2017, che arriveranno a 1,5 miliardi nel 2018). «Anche se in ritardo di 10 anni rispetto ad altri paesi europei, la Gdo italiana ha finalmente realizzato che la cre-scita del mercato biologico è strutturale, a doppia cifra, e non episodica», dice Paolo Carnemol-la, presidente di Federbio.

Business in crescitaDi riflesso, in termini di refe-

renze, il divario tra negozi specia-lizzati e insegne della Gdo è sen-sibilmente diminuito. Non solo, sugli scaffali dei supermercati si possono trovare molti prodotti a marchio del distributore. Oggi, anche i discount hanno una li-nea bio». Dopo un triennio ecce-zionale, che ha visto un’impen-nata delle vendite a tassi annui tra 18-19%, il biologico è però tor-nato a crescere a un tasso del 12%, più normale. Se così si può dire, visto che l’alimentare nel suo complesso cresce solo del 2,6%.

Le vendite nei supermercati sono a +15,8%, quelle degli iper-mercati a +11,7%. Dei 1.522 mi-lioni di maggiori vendite di ali-mentari nell’ultimo anno, 156 milioni derivano da prodotti bio-logici. Nella Gdo il numero di re-ferenze biologiche è aumentato del 18%. I prezzi? In leggera dimi-nuzione (fatto 100 il costo della media convenzionale, quello bio è sceso da 152 a 149, quando era 160 nel 2016). I prodotti “best sel-ler” in Gdo sono: uova, gallette di cereali soffiati, confetture e spal-mabili a base frutta, bevande ve-getali sostitutive del latte, olio ex-travergine d’oliva, latte fresco, pasta, frutta secca sgusciata, yo-gurt intero, biscotti. Ma prende quota, nell’ultimo anno, anche la categoria verdura di IV gam-ma.

Sono 6,5 milioni le famiglie che scelgono qualità e benessereOrtaggi e frutta i più presenti nel carrello della spesa salutista

Sana, l’evoluzione in mostra“Così un settore di nicchiaè diventato motore di sviluppo”

[I DATI]

IL SALONE INTERNAZIONALE DI BOLOGNA DAL 7 AL 10 SETTEMBRE CELEBRA I 30 ANNI DI ATTIVITÀ E TESTIMONIA COME MILIONI DI PERSONE ABBIANO FATTO DEL MANGIARE NATURALE UNA FILOSOFIA DI CONSUMO. LE SCELTE STRATEGICHE DEL FUTURO AL CENTRO DEL CONFRONTO

Alimentazione, cura del corpo e green lifestyle, in sette padiglioni shopping e dibattiti

Si tiene dal 7 al 10 settembre a Bologna la 30° edizione del Sana: il Salone internazionale del biologico e del naturale. Sette i padiglioni previsti di cui 4 dedicati all’alimentazione biologica (21, 22, 31 e 32) per dare spazio a prodotti alimentari, macchinari per la lavorazione e il packaging, attrezzature, servizi, enti di certificazione e a tutti i protagonisti della filiera agroalimentare bio.Due padiglioni sono riservati alla cura del corpo naturale e bio (25 e 26), settore in crescita che propone le ultime soluzioni in fatto di cosmetici biologici e naturali, integratori, prodotti e servizi naturali per la cura della persona e il benessere in generale. L’ultimo padiglione (19) è dedicato al Green Lifestyle (padiglione 19) e propone uno stile di vita ecologico e

sostenibile in ogni ambito. Oltre alla sezione espositiva torneranno nel 2018: Sana Novità, occasione per il pubblico di scoprire i prodotti innovativi segnalati dalle aziende; Sana Shop, l’area dove acquistare dalle aziende espositrici articoli biologici e naturali; Sana City, il calendario di iniziative green organizzate insieme a FederBio, Eco Bio Confesercenti e Confcommercio Ascom; e il Vegan Fest, l’evento di riferimento in Italia per il mondo vegan, organizzato in sinergia con Veganok. Torna anche Sana Academy con un programma di workshop di alto profilo che vedrà interagire gli operatori del settore con docenti, ricercatori universitari e professionisti di fama del mondo naturale e del biologico.

[L’EVENTO]IL MERCATO Il 60% della distribuzione del biologico si concentra nel Nord d’Italia, segue il Centro con il 23% e il Sud con il 17%. Nuovi prodotti e macchinari saranno in mostra al Salone Sana in programma dal 7 al 10 settembre a Bologna. Si parlerà anche dei nuovi trend

© RIPRODUZIONE RISERVATA

[LA FIERA]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nella foto Gianpiero Calzolari presidente BolognaFiere che organizza Sana

18-09-03

L’INDUSTRIA BLINDA IL RISOTTO Tensione in vista del raccolto: si teme che ci sia poco riso da interno e anche la notizia della Cina diventa "sensibile"

C’è maretta sui mercati del riso. In vista del raccolto, gli industriali cercano di mantenere i livelli (bassi) di prezzo delle varietà da interno e si organizzano per una campagna commerciale delicatissima. Infatti, dopo un crollo verticale delle quotazioni ci sono i presupposti per un apprezzamento dei risi da mercato interno, quelli a maggior valore aggiunto per l’industria, che ovviamente difende i propri interessi. In questo clima, ogni mossa genera una polemica. Ad esempio, è stata accolta con sospetto dalla parte agricola l’ultima richiesta dello staff Sairisi di acquisire dalle aziende iscritte al programma di sostenibilità i dati sulle varietà che coltivano, dall’ettarato alla produzione stimata. Ufficialmente, questi dati servono per conferire dei punteggi, ma la coincidenza con la pubblicazione delle denunce raccolte dall’Ente Risi infiamma gli animi. Quest’ultimo comunica i dati in simultanea alle parti e ha affinato nel tempo una procedura per mettersi al riparo delle polemiche ma permane comunque una disparità tra i dati a disposizione dell’industria, la quale può contare anche su altre fonti, e quelli di cui dispongono i risicoltori, che conoscono solo i propri; inoltre, quello di Sairisi non è l’unico sondaggio che va a sovrapporsi a quello ufficiale dell’Ente Risi: mesi fa, un’analoga iniziativa dei mediatori di Rice Up fu accolta da analoghi mugugni. Oggi, e non solo oggi, del resto, chi possiede i dati di mercato più accurati parte con una marcia in più e mai come quest’anno è importante conquistare la pole position: le rimanenze e la flessione degli investimenti nel comparto dei risotti autorizzano gli agricoltori a ben sperare. Soprattutto dopo la diffusione della notizia dell’apertura di un nuovo immenso mercato, quello dei cinesi ricchi (leggi l’articolo), notizia che l’Airi ha immediatamente “corretto” con un comunicato stampa in cui sottolinea l’importanza che l’Italia soddisfi finalmente tutte le condizioni poste dal governo cinese ma ricorda anche che non si apre subito quel mercato bensì « possono finalmente riprendere i negoziati interrotti oltre un anno fa con l’auspicio di riuscire ad arrivare presto alla firma di un protocollo» (leggi il comunicato AIRI). La sensazione è che, a fronte delle voci di una penuria di varietà da interno nella seconda metà della campagna 2018/2019 (leggi l’analisi di Eugenio Gentinetta), l’industria si stia dando da fare per tenere il più possibile basse le quotazioni d’avvio. Di seguito, tabelle esplicative tratte da Ente Nazionale Risi.