15quindici n° 50 - Ottobre 2010

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COPIA OMAGGIO FREE PRESS MENSILE QUINDICI modi per guardarsi intorno Anno 3 N° 50 - OTTOBRE 2010 Speciale Ambiente Save The World Come prenderci cura del nostro Pianeta La terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra. Tutte le cose sono collegate, come il sangue di una famiglia. Qualunque cosa capiti alla terra, capita anche ai suoi figli. Non è stato l’uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo. Qualunque cosa faccia alla tela, la fa a sé. (Capo indiano Sioux Caprido Zoppo)

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15quindici Modi di Guardarsi Intorno

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COPIA OMAGGIO

FREE PRESS MENSILE

Q U I N D I C Imodi per

guardarsi intorno

Anno 3 N° 50 - OTTOBRE 2010

SpecialeAmbiente

Save The WorldCome prenderci

cura del nostro Pianeta

La terra non appartiene all’uomo,è l’uomo che appartiene alla terra.

Tutte le cose sono collegate, come il sangue di una famiglia.

Qualunque cosa capiti alla terra, capita anche ai suoi figli.

Non è stato l’uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo.

Qualunque cosa faccia alla tela, la fa a sé.

(Capo indiano Sioux Caprido Zoppo)

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Economia& Ambiente

15quindiciDirezioneRedazione Amministrazionevia Donatello 14 25080 Calvagese della Riviera (BS)tel. 393 [email protected] del Presidentedel tribunale di Brescian. 17/2007 del 18/05/2007prezzo di copia1,00 euro

Direttore ResponsabileAzzurra Smolari [email protected]

VicedirettoreAlberto Castrini

RedazioneAlessandro AndrioloValentina CaneAlberto CastriniEmiliana CirelliCarlo ContriniDiego CorsiniIlenia DelrioAgnese FacchiniMassimo FasoliLucia FurianiSimone FurianiStefano GardelliLaura GattaGianluca GorlaniFilippo GrumiMargherita GrumiSimona LeoniSilvia LombardiRocco LorenzoniFerdinando MagninoRoberto MassolariDaniela MerlinoAurora RagoneJessica RumiLoredana SavoldiPaola SembeniCristian SgottiMadame SìSìMassimo SmolariSilvia TrentaMario Bruno Veronesi

Stampa e GraficaTipolitografia S.Eustacchio

SommarioN° 50 - OTTOBRE 2010

Editoriale1di Azzurra Smolari

6-7

Attualità2Notizie in Pillole di Diego Corsini

Punti di vista di Stefano Gardelli

Controcorrente di Massimo Smolari

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8-10 Arte & Design

9Arte di Valentina Cane

Design di Simona Leoni

28-3

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3Economia a cura dello Studio RDM

11

Volontariato10Polvere di Stelle

di Margherita Grumi

Amici Animalidi Manuela Turillazzi; e di Ass. ARGO

32-3

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Web & Tecnologia

4Web e Giovania cura delll’Assessorato alle Politiche

Giovanili del Comune di Brescia

Cucina11I consigli dello chef

di Cristian Sgotti

Slow Food a cura di Slow Food

Enotracce di Paolo Pasini

36-3

8

Normative& Consigli

5Ingegneredi Filippo Grumi

Commercialistadi Ferdinando Magnino

14-1

5 Salute& Bellezza

12Medicina di R. Massolari e I. Delrio

Erbario di A.Facchini e L. Savoldi

Benessere di Jessica Rumi

39-4

1

Speciale6Ambiente: Save the World!

16-1

7 Sport & Motori13

Tempo Libero7Q. Passi per L’Europa di A. Ragone

Viaggi a cura di CTS Brescia

Agenda EventiMusica di A. Andriolo

19-2

5 Moda & Stile14Questione di Stile

di Massimo Fasoli

Personal Shopperdi Daniela Merlino

42-4

3

Cultura8Libro di Alberto Castrini

Racconto di Alberto Castrini

26-2

7 Posta e Comicità15Barzellette

AforoscopoPosta di Madame Sisì

44-4

6

BresciaBedizzoleCalcinatoCalvagese d/R CastenedoloCastiglione d/SChiariDesenzano d/G

GargnanoGavardoLonatoMolinettoMontichiariPrevalleRezzatoSalò

S. EufemiaSirmioneSoiano s/LToscolanoVillanuova s/C.Milano centro VeronaPeschiera

Hanno collaborato Ass. ARGO, Ass. Politiche GiovaniliComune Brescia, CTS Bs, Paolo Pa-sini, Slow Food Veneto, Studio RDM

Vignetta editorialeValentina Vezzani

Per le immagini senza crediti l’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei dirittifotografici senza riuscire a reperirli. E’ a piena disposizione per l’assolvimento di quanto concorre nei loro confronti.

Foto di copertinaMottironi arch Franco

Distribuzione Crediti fotografici

12-1

3

e

Lʼautore delle fotografie della festa di 15Quindici

pubblicate lo scorso numero è Ilario Antonioli

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Editoriale di Azzurra [email protected]

Quest’estate sono stata a Palermo. Unacittà bellissima, in teoria, con un elevatopotenziale estetico; ma devastata dalleconseguenze che ignoranza e indolenzainevitabilmente producono. Il quadro che si staglia davanti al visita-tore è quello tipico di altri paesaggi delsud: sfarzosi monumenti abbandonati ase stessi, soffocati da palazzi costruitisenza criterio e frutto dell’abusivismo edi-lizio; un traffico caotico e selvaggio cherende l’aria irrespirabile, in un contestoin cui tutto sembra essere abbandonato ase stesso. Come non menzionare poi i ri-fiuti presenti ovunque, dalle scogliere aimargini delle strade. Anche qui quelli inesubero sono smaltiti incendiando i cas-sonetti e chi nomina la raccolta differen-ziata di sente rispondere con una risata,come se fosse una barzelletta. Come sefosse qualcosa da gente del nord, schiac-ciata dalle regole, che poco si addice allamentalità meridionale, una mentalitàperversa, che come un cancro incurabiledevasta ogni cosa. E così mentre nel resto d’Italia la percen-tuale dei rifiuti smaltiti in discarica è54%, in Sicilia si raggiunge il 94% (se laraccolta differenziata al Nord supera il45%, Centro e Sud sono ancora fermi al22,9% e 14,7%). Dati che hanno unprezzo: l’emergenza rifiuti di Calabria,Campania, Lazio, Puglia e Sicilia ci è co-

stata 1,8 miliardi in 15 anni. Il problema dei rifiuti non riguarda co-munque solo il meridione: in generale inItalia siamo ancora abbastanza lontanida quel 65% di rifiuti differenziati richie-sto dall’UE. L’unica soluzione è imboc-care la strada della gestione sostenibile,come un paese civile farebbe: definendomeglio le regole, incentivando seriamentela raccolta differenziata (sanzionando chinon la fa) e costruendo impianti per iltrattamento dei rifiuti. In modo che la di-scarica diventi l’opzione ultima per losmaltimento, come in altri paesi meno la-tini di noi già accade. A questo proposito come non pensare alNord Europa, l’area civile del vecchiocontinente, quella educata, rispettosa,ecologicamente impegnata. Viene inmente che lì differenziano praticamentetutto, che i genitori portano in gita i pro-pri bimbi nelle isole ecologiche, che co-scienza civile e ambientale non sonomera retorica o propaganda politica, maqualcosa di presente in ogni cittadino.Sono l’anima di molti stati, per ora mi-gliori di noi, almeno in questo senso. Al-trove, non lontano da qui, esiste un’ariaintrisa di rispetto per l’ambiente circo-stante.Di conseguenza è un’aria pulita: l’eticaambientale porta anche a spostarsi inmodo sostenibile. Ci sono paesi in cui si

Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiumeavvelenato,l’ultimo pescepescato, ci accorgeremo che non si può mangiare il denaro. (Anonimo)

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usano i mezzi pubblici, la bici, siva a piedi. Certo, il trasportopubblico è efficiente; esistonolunghe piste ciclabili e i pedonisono rispettati (non come in Ita-lia, dove ogni giorno sono inve-stite 57 persone, di cui dueuccise. Dati ASAPS). Non pen-siate però che dipenda solo dalleopportunità: è soprattutto unaquestione di mentalità e abitu-dini.Questo del resto è ciò che do-vremmo cominciare a fare noiitaliani, che ognuno di noi ha ilcompito di fare: cambiare la pro-pria mentalità in fatto di eticaambientale. Quindi le proprieabitudini. Come non usarel’auto, quando è possibile muo-versi con altri mezzi. O educarei propri figli ad andare a piedi ein bicicletta. Perché mentre il sud si arrabattatra montagne di rifiuti che nonriesce a smaltire, noi dobbiamofare i conti con livelli di smog in-tollerabili. Prendiamo Bresciaper esempio: 2° città più inqui-nata d’Italia (dopo Torino), 3°più inquinata d’Europa (aveteletto bene), dove il traffico è sem-pre più congestionato e l’aria ir-respirabile. Ciò nonostante,nessuno vuole abbandonarel’auto e prendere i mezzi pub-blici, la bicicletta o camminare.Oltretutto Brescia in tema di via-bilità sostenibile sta facendomolto: il trasporto pubblico nelcentro è capillare, vi sono utiliservizi come Car Sharing e CarPooling, c’è la possibilità di no-leggiare bici (Bicimia) e portare ifigli a scuola con il Pedibus.Un’altra opzione è andare apiedi. Tra l’altro mi è sempreparso assurdo vedere persone at-territe dall’idea di fare un chilo-metro a piedi, per poi riversarsi

nelle palestre a camminare suitapis roulant.

Raccolta differenziata, uso co-scienzioso dell’auto, riduzionedegli sprechi di acqua, luce, gas:sono tutte piccole azioni cheognuno di noi può fare per ren-dere meno nociva la propria per-manenza su questo piccolo emartoriato pianeta. Il grosso cambiamento però, ciòche davvero serve per invertire ilterribile trend che si è radicato,riguarda la mentalità con cui ciapprocciamo al mondo che ciospita. Ci crediamo i suoi pa-droni assoluti, padroni stupidi eignoranti che finiranno per di-struggere tutto quello che li cir-conda, compresi se stessi.Pensiamo di poter usare e abu-sare di qualsiasi cosa, con di-sprezzo e arroganza. Cisentiamo in diritto di distruggereciò che dovremmo proteggere. Nel nostro paese soprattutto,perdura l’atroce idea che ciò cheè di tutti non è di nessuno:manca la responsabilità civile,l’unica che ci salverà dal de-grado, che impedirà alle nostrecittà di rimanere sepolte da smoge rifiuti. Ciò che è di tutti, l’am-biente, il territorio, le strade,l’aria, è anche di ognuno di noi,e per questo dobbiamo prender-cene cura. E’ un nostro dovere.

Come nel Grande Dittatore diChaplin, da troppo tempo ormaistiamo trattando il nostro pia-neta come un oggetto a nostradisposizione. Non ci vorrà an-cora molto tempo prima che ciscoppi tra le mani.

E’ compito di ognuno di noi farein modo che non accada.

Tutte le stazioni di monitorag-gio del nostro paese hanno re-gistrato il superamento delvalore limite giornaliero delPM10 (polveri sottili). Ciò nono-stante, gli spostamenti personalie quelli delle merci si svolgonosoprattutto su strada.

L’Italia ha un tasso di motorizza-zione tra i più alti d’Europa: lacrisi e l’aumento del petrolionon scalfiscono l’uso dell’auto.Due persone su tre si muovonosu quattro ruote, quasi sempreda sole (dati Isfort).

L’88% delle merci è trasportatosu gomma: 5.000.000 di autovei-coli, contro i 2.800.000 dellaGermania, che utilizza trasportoferroviario e fluviale. Invece diincentivare il trasporto su ferro-via, come il resto dell’Europa stafacendo, qui accade il contrario:sta diminuendo.

Il problema è anzitutto infra-strutturale: la nostra rete ferro-viaria è vecchia, intasata e lenta.Qualcuno giustamente si chiedeperché investire somme ingentinell’Alta velocità quando servi-rebbe piuttosto una rete ramifi-cata di collegamento tra i centri.

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2Attualità

Notizie in pillole

In arrivo chewing gum che si scioglie in acquaUn chewing gum che si scioglie in acquain 24 ore è in vendita negli Usa e prestosarà disponibile anche in GB. E’ stato in-ventato da un team di scienziati inglesi,ha lo stesso gusto e consistenza di un nor-male chewing gum, ma può essere ri-mosso dai vestiti con acqua e sapone e sitoglie facilmente da marciapiedi e strade.

Il portatile sulle gambe è pericoloso per la pelle Attenzione ai portatili sulle gambe: pos-sono ‘tostare’ la pelle. L’avvertimento vienedalla rivista Pediatrics, che ha pubblicatola storia di un dodicenne curato in Svizzeraper un problema alla gamba dopo avergiocato per diverse ore e molti mesi con ilcomputer sulle cosce. Il paziente presen-tava problemi simili a quelli provocati daun’eccessiva esposizione al sole.

Mostre: l’autoscatto sexydiventa arteLa moda di scambiarsi foto sexy attraversoil telefonino è diventata una forma d’arte.L’idea è di un pittore napoletano di 32anni, Salvatore Melillo, che ha esposto aMilano 48 tele a olio in bianco e nero ispi-rate alla pratica del sexting. Tra mutandinedi pizzo a cuore, primi piani di seni, poseesibizionistiche e istantanee hard, la mo-stra è una galleria della deformazione tec-nologica degli amanti del XXI secolo.

Maionese per pulire le tartarugheMaionese per pulire le tartarughe colpitedalla marea nera dopo l’incidente dellapiattaforma petrolifera Bp, nel Golfo delMessico. Lo spiega al sito della NationalWildlife Federation, una associazione am-bientalista, Ryan Butts, amministratoredel The Turtle Hospital (Florida), che con

la maionese sta curando decine di esem-plari.

Le località più nebbiose del mondoLa zona più nebbiosa sulla terraferma èil monte Washington nel New Hampshire(Usa), dove ci sono oltre 300 giorni dinebbia l’anno. Seguono il promontorio diPoint Reyes in California e il territoriodell’isola di Newfoundland (Canada),dove i giorni di nebbia sono più di 200per effetto dello scontro tra la correntefredda del Labrador e quella calda delGolfo.Le località più nebbiose d’Italia sono inval Padana e lungo la costa dell’alto emedio Adriatico, il mare più freddo dellaPenisola. Le nebbie più persistenti si tro-vano lungo il Po a causa dello scivola-mento di masse di aria fredda, piùpesanti, verso la parte più bassa della pia-nura, il corso del fiume. Il fenomeno ha ilsuo apice tra Mantova, Rovigo e Ferrara.

Perché il pallone da Rugbyha quella forma?Si ritiene che l’invenzione della pallaovale risalga alla metà del XIX secolo edè attribuita al calzolaio inglese WilliamGilbert di Rugby, città dell’Inghilterra dacui questo sport prende il nome.Si tratterebbe di un caso e non, come sipotrebbe pensare, di una necessità funzio-nale al gioco (la forma a uovo permette ditrattenere più agevolmente il pallonequando si corre, tenendolo sotto il brac-cio). William, infatti, realizzava i pallonicon vesciche di maiale, attorno alle qualicuciva quattro pezzi di cuoio: gonfiandolecon l’aria, le vesciche, per la loro formanaturale, facevano assumere alla pallauna forma leggermente ovale. Questonon fu considerato un difetto, anzi, piac-que al punto che la forma venne adottataufficialmente.

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Io l’ho fatto per caso a Castellanza, provincia di Va-rese, per recarmi in uno spaccio aziendale. E’un’esperienza dolorosa e desolante. Ogni duecentometri un capannone in vendita o in affitto, con leerbacce che crescono di fronte a ingressi in vetrospecchiato, spettri di aziende chiuse o fallite. Echissà quante altre attività camminano su un filosottilissimo, chissà quante compagnie sono in liqui-dazione o in procinto di portare i libri in tribunale. Il mio primo pensiero sono sempre le persone chenel giro di breve tempo si ritrovano a casa con unmutuo da pagare e figli da crescere, in cassa inter-grazione con il 40% dello stipendio a domandarsiche fare del proprio futuro.Il secondo pensiero va invece all’attività del-l’azienda: cosa producevano o distribuivano e per-chè sono finiti gambe all’aria? Possibile che non cifossero altre soluzioni? Avranno sofferto la concor-renza asiatica o hanno sbagliato strategia? O forsedi strategie non ne avevano proprio e un giorno lanavigazione a vista si è interrotta? L‘imprenditoreo i soci della società erano persone perbene che hanlottato fino all’ultimo anche rimettenodoci o hannospogliato l’azienda pensando solo a se stessi?Fantasticando su storie imprenditoriali evite che non conoscerò mai, la mia ultimariflessione è dedicata alle mummie che sie-dono in parlamento. Dicono che va tutto bene,che l’Italia sia uscita dalla crisi meglio di altri paesi,discutono per un’estate intera di un appartamentoa Montercarlo, parlano di mosse elettorali, di con-vergenze parallele, di numeri alla camera, di Mi-lano contro Roma e in piena crisi ci deliziavano conescort, trans e paparazzi. Insomma, parlano, anzi cianciano, a se stessi. Mase abbandonassero anche per un solo giorno i pa-

lazzi in cui bivaccano forse si renderebbero contodello stato di buona parte delle nostre imprese. Ilgoverno cosa ha fatto? Ha giocato in difesa spo-stando quelle poche risorse disponibili sugli ammor-tizzatori sociali. Insomma, ha prolungato l’agonia dimolte aziende posticipandone la chiusura: non hadetassato il lavoro e le aziende (andando a tassarebrutalmente le risorse di rendite improduttive o diposizione), non ha detassato il re-investimento degliutili per ricerca e innovazione (ma chi fa più utili?),non ha fatto nessuna riforma decisiva che riguar-dasse il lavoro, non ha attivato le istituzioni provin-ciali o regionali per creare consorzi d’imprese oalleanze per trovare nuovi buyers o investitori esteri,non ha rilanciato investendo per le nostre ormai ob-solete infrastrutture. Non ha insomma fatto propostepolitiche serie di alcun genere.

Ha contenuto il debito pubblico e destinato risorseagli ammortizzatori sociali. Forse, per come funzionaoggi il nostro apparato politico-burocratico, non sipoteva fare molto di più. Ma al di là dei convegni diConfindustria dove comunque non ricevono più ap-plausi scroscianti (infatti gli scribacchini del padronesi sono affrettati a fare una bella inchiesta sulla dis-sidente Marcegaglia), sarà difficile trovare i nostri po-litici impegnati sul territorio ad ascoltare i problemidi lavoratori e piccoli imprenditori. Perchè se questa lunga crisi ha finalmente segnatola fine del mito della contrapposizione capitale-la-voro tra il sciùr Brambilla qualunque e i suoi ope-rai, ha anche alimentato la rabbia nei confronti diuna classe politica percepita come quantomenoinutile.E si sa, i metalmeccanici incazzati hanno maniforti...

di Stefan

o G

ardelli stefanogardelli@

libero.it

PICCOLA E MEDIAINDUSTRIA ALL’ANNO ZERO 2

Attualità

Punti di vistaSe un sabato pomeriggio avete un’ora libera fate un gironella zona industriale della vostra città...

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2Attualità

Notizie in pillole

di Massimo Smolari

La Puzza di NapoliOgni giorno lo spettacolo di Napoli va inscena ossessivamente sui nostri telegiornalie, sempre più spesso, in quelli di mezzomondo.Napoli, come tante città del sud, da Pa-lermo, a Reggio Calabria, a Taranto, riesceancora a stupire per la sporcizia che inquantità industriale occupa stabilmente lesue strade.Si prepareranno quindi nuovi treni perportare i rifiuti del sud in Germania, concosti (per l’Italia) altissimi, in un panoramadesolante in cui tutte le grandi città meri-dionali si assomigliano per inciviltà, invivi-bilità, inquinamento e sporcizia.Il divario con il nord in oltre ses-sant’anni è continuato a crescere,nonostante la spaventosa quantità dirisorse trasferita dalle regioni setten-trionali produttive a quelle parassitarie delmezzogiorno.

Del resto i dati sul reddito pro capite delleregioni italiane (qui pubblicati) mostranochiaramente quale sarebbe potuto essere iltenore di vita del nord Italia senza questidrenaggi, ben superiore a nazioni comeGermania, Francia e Gran Bretagna. Ai tedeschi sono bastati vent’anni per ripor-tare la Germania est agli standard sociali edeconomici del resto della nazione. Da noi in-vece, nelle “regioni del sole” quasi nulla an-cora funziona: dagli ospedali, ai trasporti,

alla giustizia, ai servizi privati; pressochéovunque trionfano corruzione, inefficienzae menefreghismo.In Campania si costruiscono in media 16case abusive al giorno, che vanno ad aggiun-gersi alle decine di migliaia già esistesti.Napoli, arrivata a 3.100.000 abitanti (Mi-lano ne ha 1.300.000), ha ricoperto di ce-mento perfino le falde del Vesuvio, in zonedove in nessun paese civile sarebbe statopensabile costruire; mentre il suo reddito procapite (17.900 euro) è dato in gran parte daimpieghi statali, regionali e comunali.Negli ultimi sessant’anni l’esplosione demo-grafica, lo scempio edilizio, la distruzione si-stematica del territorio, l’inquinamentodevastante, la criminalità endemica (verapadrona della città), l’hanno trasformata inun’orribile megalopoli che non ha niente dainvidiare a quelle di terzo e quarto mondo.I comportamenti individuali e le ammini-strazioni locali, quasi sempre incapaci o cor-rotte (o entrambe le cose), decretano questoavvilente risultato.Situazioni come Pompei, luogo straordina-rio e unico al mondo, sono intollerabili: ilsito è lasciato all’incuria, al disinteresse e alsaccheggio dei vandali locali; un’intera cittàsepolta per secoli dalla lava del Vesuvio esolo per questo giunta intatta ai giorni no-stri. Una città dove 2000 anni fa, a diffe-renza di adesso, funzionavano acquedotti,fognature e servizi primari. Non è difficileimmaginare che attenzioni avrebbe avutoun posto simile in paese civile.La mentalità, il fatalismo e l’elasti-cità sui principi morali di certa cul-tura tipicamente meridionale sem-brano purtroppo invincibili.Anzi, guadagnano spazio anche nel setten-trione, dove sempre più spesso certi com-portamenti vengono assimilati; le mafiestesse hanno trovato ottimo habitat nellericche città del nord.

La puzza della sporcizia di Napoli simbo-leggia l’evoluzione fatale verso il terzomondo di regioni senza speranza, nono-stante gli sforzi e le energie investite.

In diverse zone diNapoli gli spazzini“titolari” pagano agiornata gli extra-comunitari che la-vorano al loroposto controllan-doli dai bar vicini

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3Economia& Ambiente

Economia

Probabilmente diversi tra voi hannocompiuto il grande passo dell’acquistodi una casa... e tra questi molti avrannodovuto scegliere, oltre all’immobile chemeglio rispondesse alle proprie esigenze,il tipo di finanziamento più adatto. Già:oggi la decisione relativa al mutuo daaccendere è diventata quasi un rebus, inquanto sono molte più che in passato levariabili in gioco. Si va da elementi classici come durata etasso (oggi non più solo fisso o variabile),ad altri più tecnici e mutevoli da bancaa banca, come la possibilità di cambiaretipo di tasso durante l’ammortamentooppure la possibilità di fissare un tettomassimo al tasso o alla rata. Ma qualisono gli elementi fondamentali daesaminare quando si deve affron-tare una decisione del genere?Vi sono alcuni aspetti da considerare, si-mili per la maggior parte degli istituti dicredito, i quali sono utili anche per re-lazionarsi con maggiore consapevolezzacon la propria banca.Durata: bisogna valutare attentamentela durata del proprio mutuo. Se troppobreve rischia di generare rate troppo pe-santi, mentre se troppo lungo è associatoa quote interessi elevati. Vanno quindistimate le aspettative di reddito e la pos-sibilità di effettuare ammortamenti an-ticipati del debito.Tasso: normalmente il tasso fisso èconsiderato più adatto a chi si ritienemeno propenso al rischio di variazionedei tassi. Questo è vero, ma va valutatoil costo di questo minor rischio: il tasso

fisso incorpora per sua natura l’aspetta-tiva del mercato riguardo alla variazionedei tassi. Quindi in presenza di aspetta-tive di crescita, il tasso fisso può rappre-sentare un maggior costo, anche perdiversi anni, rispetto a quello variabile...finché il tasso variabile non superi effet-tivamente il fisso. Ultimamente molte banche stanno pro-ponendo mutui con un tetto massimosulla rata o sul tasso variabile. In questicasi bisogna fare attenzione a com’è ge-stita contrattualmente questa possibilità:tipicamente si ha, al raggiungimento deltetto massimo previsto, un corrispon-dente allungamento della durata delmutuo. Dovete perciò essere ben infor-mati prima di accettare. Inoltre in molticasi le banche concedono alcuni tipi diprodotti solo se il contraente effettuauna surroga, ovvero trasferisce il mutuoda una banca ad un’altra.Per concludere, ricordiamo che è sem-pre buona norma leggere il con-tratto di mutuo con adeguatoanticipo rispetto al momentodella firma, e magari farsi consigliareda un esperto. Anche se spesso è scarsa-mente negoziabile, è l’accordo che rego-lerà il rapporto tra contraente e banca,perciò ogni meccanismo va compreso afondo.Per chi volesse farsi un’idea dell’anda-mento dei tassi variabili, segnaliamo ilsito di riferimento per le quotazionidell’Euribor, il tasso maggiormenteusato per il calcolo dei mutui a tasso va-riabile: www.euribor.org

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4Web &

Tecnologia

Web

L’Assessorato alle Politiche giovanili delComune di Brescia ha partecipato con altri27 Comuni italiani alla sperimentazionebiennale promossa da Ministero della Gio-ventù, ANCI e Rete Iter relativa al progetto“Piani Locali Giovani – II annualità”. Il Piano Locale Giovani è stato attuato at-traverso tre azioni:• Trovo Lavoro: potenziamento della ca-

pacità informativa e degli strumenti dicomunicazione dell’Informagiovani;

• Imprenditorialità Giovanile: sostegnoad aspiranti giovani imprenditori cheintendono realizzare la propria idead’impresa e a imprese giovanili già co-stituite attraverso finanziamenti; in col-laborazione con l’AssessoratoMarketing Urbano, Commercio e Tu-tela Consumatori e con la Camera diCommercio di Brescia.

• Impresa Giovani – sostegno all’avvio diuna cooperativa giovanile autonomaper la gestione di progetti/servizi co-munali come:

1. Cittadinanza digitale - Progetto E-citizen generazioni in internet: realiz-zazione di moduli didattici “Bresciaclick”per contrastare il fenomeno del digital di-vide.2. Comunicazione: Progettazione e rea-lizzazione di un piano di promozione e co-municazione relativo ad attività rivolte aigiovani sui temi dell’educazione alla salutee del tempo libero. Per esempio: “Fai ilGrande, fai il volontario”, “Promozionemostra Inca”e “Brindo con Prudenza”.3. Nuove Tecnologie: costituzione diuna redazione per l’implementazione del

portale delle politiche giovanili e ideazionedi un laboratorio di progettazione e ge-stione di una web-radio della communitygiovanile presso lo Spazio Giovani PiastraPendolina.

1. Progetto E-CitizenHa visto coinvolti Fabio Resciniti, StefanoResciniti e la Cooperativa Sociale Il Cala-brone ONLUS.É stato chiesto ai giovani di contribuire allosviluppo del progetto Cittadinanza digitale -

Progetto E-citizen generazioni in internet, fondatonel settembre 2009 dall’Area Servizi al cit-tadino e Innovazione del Comune di Bre-scia. Il progetto ha l’obiettivo di contrastareil Digital Divide: il divario di competenzedigitali che si sta creando fra le nuove ge-nerazioni e le precedenti, che rischiano dirimanere escluse da molte dinamiche con-temporanee. I ragazzi, con il supporto degli operatoridella Cooperativa Il Calabrone, hanno rea-lizzato diverse azioni: • due edizioni del Corso BresciaClick di

avvicinamento all’informatica per pen-sionati e casalinghe del Comune diBrescia;

• Corso Smart Open Source, sul mondodi GNU/Linux;

• Corso Smart Lavoro Online, per la ri-cerca di lavoro Online;

• Corso “Base +”, destinato a chi ha se-guito i Corsi BresciaClick per integrarele conoscenze acquisite;

• 3 eventi di richiamo per ex-corsisti sutemi della fotografia digitale e dellepossibilità offerte dal Web 2.0;

A cura dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Brescia

Piano locale giovani

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• modulo didattico sul tema della navi-gazione Internet responsabile e consa-pevole destinato ai ragazzi delle scuolemedie ed ai loro genitori ed insegnanti;

• strategia di marketing per esportare ilformat dei corsi.

A ogni azione è stata data grande impor-tanza all’aspetto umano e relazionale: icorsi e i laboratori proposti si differenzianoda altri per lo spazio dedicato all’acco-glienza dei corsisti e alle eventuali difficoltàda loro incontrate nell’apprendimento, cer-cando di offrire un ambiente favorevole allacondivisione ed alla socializzazione.

2. Progetto “Promozione e Comunicazione”L’azione “Promozione e Comunicazione”è stata realizzata con il supporto delle Coo-perative TORNASOLE ed AGOGHÈ.Gli stagisti, Maria Chiara Bartesaghi, Da-vide Gheza e Patricia Grazioli, si sono finda subito rivelati un ottimo gruppo di la-voro accogliendo con entusiasmo e dispo-nibilità le proposte degli operatori.Hanno progettato e co-gestito eventi rea-lizzati e in fase di realizzazione all’internodi Freccia Rossa; nonché ideato e realizzatoautonomamente un video sul protagoni-smo giovanile richiesto dall’Assessorato allePolitiche Giovanile del Comune di Brescia.Il progetto nasce per offrire ai ragazzi l’oportunità di vivere un’esperienza formativafinalizzata a:• acquisire strumenti di analisi delle re-

altà sociali ed economiche incontrate;• sperimentare strategie comunicative

nella ideazione, promozione, realizza-zione e gestione di eventi promossi dalComune di Brescia;

• realizzare prodotti legati alla gestionedella comunicazione;

• lavorare all’interno della realtà coope-rativa comprendendone le specificità;

• entrare in contatto con realtà istituzio-nali e imprenditoriali;

• sperimentare le proprie capacità im-prenditoriali;

• leggere e rielaborare i significati del-l’esperienza e le competenze acquisite

3. Progetto Radio WebSara Barnaba, Alessandro Gabusi, VanessaLucido e Alessandro Siani sono i ragazziselezionati per partecipare alla formazioneprevista dal bando a sostegno dell’impren-ditorialità giovanile all’interno del PLG perl’azione mirata alla realizzazione di unaweb-radio della community giovanile,esempio di opportunità imprenditorialenon tradizionale.Per diversi mesi i giovani si sono trovati nellaboratorio di progettazione allestito nellospazio di aggregazione giovanile PiastraPendolina per imparare a gestire le infor-mazioni e per apprendere le tecniche di co-municazione necessari per la costruzionedi contenuti radiofonici adatti al web. Nell’attività di formazione i professionistidell’Associazione Culturale UNTERden-LINDEN hanno adottato la metodologiadella ricerca/azione per conoscere i riferi-menti culturali e gli stili comunicativi deigiovani, e per costruire in modo condivisocon i ragazzi le fasi di lavoro. Ognuno ha potuto scegliere ciò che megliorispondeva alle proprie competenze: Ales-sandro Siani ha assunto il ruolo di regista,Sara Barnabasi è occupata della redazione,Alessandro Gabusi ha prestato la sua vocealle trasmissioni e Vanessa Lucido ha pre-disposto i contenuti per il portale delle Po-litiche Giovanili.Oltre a sviluppare le proprie capacità di re-lazione e comunicazione e competenzeprogettuali, nelle 100 ore di affiancamentopratico-operativo i giovani hanno potutosperimentare, in una condizione protetta,l’impatto con il mondo del lavoro.

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5Normative& Consigli

Ingegnere

Prevenire è meglio che curare: una massimache racchiude in sé una saggezza profondae che possiamo fare nostra anche quando siparla di sicurezza in cantiere.Starete pensando che prevenzione in can-tiere significhi adottare tutte le misure di si-curezza possibili quindi con la realizzazionedi parapetti, l’utilizzo di macchinari anorma, informando i lavoratori sui rischi,ecc.Tutto vero ma, ovviamente, le cose nonstanno proprio così.Prima che inizino le attività di cantiere, sonostati già compiuti diversi passaggi e sono giàstate prese molte decisioni che influirannopesantemente sull’iter dei lavori e quindisulla gestione della sicurezza.Trascurare questa fase vuol dire porsi nella

condizione di “curare” e non“prevenire” le situazioni di ri-schio. Spesso succede perchénel momento in cui devefare la scelta più impor-tante, ovvero quella del-l’impresa esecutrice, ilcommittente è più attentoall’aspetto economico senon addirittura a fattori poco“tecnici”.Infatti cosa fa il committentequando deve scegliere l’impresache dovrà collaborare con il Di-rettore Lavori e con il Coordi-natore per la sicurezza in fase diEsecuzione, che porterà i propri

lavoratori in cantiere e li dovrà far lavorarein sicurezza, coordinandoli con quelli dellealtre ditte? Sceglie l’impresa in cui lavora il cugino,l’amico o semplicemente quella del propriopaese, e non si preoccupa di valutare altrooltre al prezzo pattuito, guardandosi benedal chiedere un parere al proprio tecnico.Capita così di trovarsi di fronte a im-prese composte da un artigiano a cuinon affiderei nemmeno la costru-zione della cuccia del mio cane (a cuitengo parecchio): senza dipendenti e nessuntipo di attrezzatura, se non un cellulare e unbel macchinone (grazie al quale si è auto in-vestito del ruolo di “imprenditore edile”); lecui attrezzature sono a noleggio e che si av-vale di artigiani ufficialmente lavoratori au-tonomi, ma di fatto da lui dipendenti(magari extracomunitari). Ovviamente non lo vedrete mai in cantieree se gli si dovesse chiedere il Piano Opera-tivo di Sicurezza per l’edificio che deve co-struire, è capace di presentare la fotocopiadi quello che ha fatto fare (lui nemmeno sacos’è un POS) per i lavori di ristrutturazionedella Chiesa di paese (non ridete, a me èsuccesso).

La valutazione tecnico professionale diun’impresa (magari con il supporto di untecnico di fiducia) non solo è un obbligo pre-visto per legge, ma è soprattutto una buonapremessa per un’opera di prevenzione.Sempre meglio che curare.

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Prevenire è meglio

che curare

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5Normative& Consigli

Commercialista

La giustizia tributaria della Cassazionenon è affatto imprevedibile: questo ilmessaggio lanciato dalla Suprema Cortein risposta alle polemiche sollevate dallastampa specializzata nelle scorse setti-mane.Sarebbe uno spreco di eufemismi direche la Sezione Tributaria della Cassa-zione si muove in maniera non semprelineare. L’ultimo episodio eclatante risaleal 13 agosto 2010, data in cui – con la ce-leberrima sentenza 18702 – i giudici ri-tennero di escludere la deducibilità deicompensi agli amministratori, almenorelativamente alla norma in vigore finoal 2003. Non solo. Secondo un consi-gliere della Cassazione, lo stesso princi-pio potrebbe valere anche per i periodid’imposta successivi. Un’ipotesi incom-prensibile, se è vero (e lo è) che l’attualearticolo 95 del TUIR, vigente dal 2004,statuisce espressamente la deducibilità (siveda “Fermate la Cassazione, voglioscendere” del 24 settembre 2010).Simili decisioni continuano a de-stare non poco allarme fra contri-buenti e professionisti, ancheperché, trattandosi dell’ultimo grado digiudizio, gli errori derivanti dalla scarsaconoscenza della normativa fiscale e daconvinzioni inesatte possono pro-durre effetti devastanti. E il pro-blema nasce proprio dalla talvoltaesigua competenza in ambito fi-scale di numerosi membri della SezioneTributaria.Non si tratta, purtroppo, di mere specu-lazioni. Perché, se da un lato il comuni-cato della Corte di Cassazione smentisceche si possa parlare d’imprevedibilitàdella giurisprudenza tributaria, dall’altroè la stessa Corte a fornire, come atte-nuante, alcuni elementi.Primo: la mole di lavoro. “La SezioneTributaria – si legge nella nota – è forte-mente impegnata a mantenere in limitiassolutamente fisiologici le inevitabilioscillazioni connesse alla notevole quan-tità dei ricorsi esaminati”. In altri ter-mini, il numero elevato di cause produce

sbandamenti del tutto ovvi e prevedibili,ai quali la Corte cerca di porre rimediocome può.Secondo: la continua evoluzione norma-tiva, “che impone una costante opera d’in-terpretazione e ricostruzione sistematica”.Senza contare, aggiunge la Cassazione, “lospazio sempre maggiore occupato dal di-ritto comunitario (…), la cui prevalenzaorienta ormai obbligatoriamente i muta-menti della giurisprudenza”.Ebbene, su questo secondo punto siamocerti che commercialisti e contribuentipotrebbero dire la loro: le norme sono lestesse, si evolvono alla stessa velocità ecomportano il medesimo sforzo di ag-giornamento. Così però non sembre-rebbe, visto il candore con cui la Cortedi Cassazione ammette, alla maniera diSocrate, “so di non sapere”.Da più parti è stato rilevato che, per ri-solvere il problema, basterebbeaffidare gli incarichi della SezioneTributaria a magistrati con com-petenze specialistiche su temi fi-scali. Una proposta talmente logica dasuonare paradossale, ma secondo la Cas-sazione il paradosso risiede – comespesso accade nel nostro Paese – in un di-fetto del sistema: “Certamente sarebbeutile – ammette la Corte – che alla Se-zione Tributaria fossero assegnati magi-strati che abbiano maturato una specificaesperienza nella materia tributaria. Ciòrichiederà, però, un mutamento delle at-tuali modalità con le quali il ConsiglioSuperiore della Magistratura valuta, inun concorso unitario ed indistinto, i ma-gistrati da assegnare alle funzioni di con-sigliere di Corte di Cassazione. Unmutamento del sistema è tra gli auspicidella Prima Presidenza della Corte perle future assegnazioni”.Non è chiaro, in definitiva, se e quandoquesto auspicato mutamento dovrebbeavvenire. Nel frattempo, vale la pena diricordare che “la legge non ammetteignoranza”: un principio valido anche, esoprattutto, per chi quella stessa leggedovrebbe farla rispettare.

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La legge non ammette ignoranzaNemmeno da parte di chi la applica

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Frigorifero: •  Posizionatelo nel punto più fresco della cucina

a 10 cm dal muro. •  Regolate il termostato evitando di raffreddare

troppo: tra 4° e 6° C.•  Non riempitelo eccessivamente e lasciate spazio

a ridosso delle pareti.•  Non introducete cibi caldi. •  Tenete aperta la porta aperta meno possibile, evi-

tando di spalancarla.•  Le guarnizioni di gomma devono essere in buono

stato e vanno sostituite appena si deteriorano.•  Pulite regolarmente con l’aspirapolvere la ser-

pentina sul retro.•  Sbrinate 1-2 volte l’anno.

Lavastoviglie:•  Utilizzate il ciclo intensivo solo per reale necessità

e quello economico per stoviglie poco sporche.•  Utilizzate solo a pieno carico e con detersivi spe-

cifici.•  Utilizzate il sale per prevenire le incrostazioni di

calcare, controllando che il contenitore sia sem-pre pieno.

•  Interrompete il funzionamento in fase di asciuga-tura: se aprite lo sportello, i piatti si asciugano co-munque e si risparmia una notevole quantità dienergia.

Lavatrice:•  Usate temperature di lavaggio basse (40° - 60°C).•  Utilizzate solo a pieno carico.

•  Pulite i filtri e verificate che non si accumuli cal-care sulla serpentina (usate prodotti decalcifi-canti).

Condizionatore:•  Tenete il filtro dell’aria pulito: riduce il consumo.•  Controllare una volta l’anno il refrigerante.•  Lasciate qualche cm di spazio per la circolazione

dell’aria intorno alle unità.•  Evitate che l’unità esterna sia esposta ai raggi del

sole.•  Tenete chiuse le porte dei locali condizionati, con

tapparelle semi abbassate.•  Usatelo con parsimonia: avviate solo se c’è qual-

cuno nella stanza e spegnetelo quando uscite. •  Non tenete una temperatura troppo bassa: non

scendere sotto i 25°C.Televisore: •  Non lasciate la tv o altri apparecchi in standby,

ma spegneteli. Se utilizzate una ciabatta con in-terruttore, in un solo gesto potete spegnerli tutti.

Lampadine:•  Preferite quelle a risparmio energetico. Sono più

care, ma durano di più, consentendo un rispar-mio di energia spettacolare. Ci sono anche lam-pade a neon e led. La tecnologia a led (seppurancora cara) permette risparmi energetici note-voli e grande efficienza.

•  Non utilizzate lampadari a più luci: una lampadada 100 Watt illumina come 6 lampadine da 25Watt, ma queste consumano il 50% in più.

Speciale

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Save the worldCome prendercicura del nostro pianeta (Parte Prima)

Risparmio energetico Si può ottenere modificando le nostre abitudini: limitando gli sprechi e migliorando l’efficienzaenergetica. Ognuno di noi può fare molto.Nel 2012 saranno usate per gli elettrodomestici nuove eco-etichette. Tra i consumi energetici monitorati,anche quelli delle TV, il 10% della spesa nella bolletta. Il sistema in vigore ci ha orientato verso scelte energe-ticamente efficienti: il 90% degli elettrodomestici acquistati è in classe A. Le nuove etichette introdurrano trenuove categorie: A+, A++ e A+++. Un frigorifero A+++ consumerà il 60% in meno di quello in classe A.Ecco alcuni consigli per un ottimale utilizzo dei nostri elettrodomestici.

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EdiliziaE’ un settore molto energivoro. Per realizzare unacasa serve cemento (quindi acqua e sabbia, ovverocave), mattoni e piastrelle (argilla, sabbia e tantaenergia per la cottura), legno (quasi mai certificatoFSC, che identifica legni provenienti da foreste ge-stite in maniera responsabile), vetro, acciaio ecc…Senza contare che alcune case sono ancora co-struite con bassa coibentazione e quindi necessitanodi molta energia per il riscaldamento. Per isolare lepareti delle case possono essere usati materiali na-turali come la fibra di legno, la canapa e (l’ho vistoad Hannower) giornali triturati e trattati. La Bioe-dilizia è conosciuta dagli addetti ai lavori: spetta anoi indirizzare il mercato verso questa direzione.

TrasportiPer brevi tragitti (fino a 7-10 km), provate a risco-prire la bici: vi accorgerete di nuove parti della città.Provate quella a pedalata assistita: è un mezzo ec-cezionale, che permette di coprire distanze lunghein tempi brevi e senza sudare. Se non amate la bici,puntate sul trasporto pubblico: avrete la possibilitàdi fare conoscenze inaspettate e lasciare che sianoaltri a guidare per voi… muoversi con l’autista!Se proprio dovete usare l’auto, che sia a GPL, me-tano o ibrida. Se l’avete a benzina, trasformatelaa gas; ci sono incentivi per l’installazione degli im-pianti e risparmierete migliaia di euro!Infine, invece che acquistare la 2° auto, pensate alcarsharing (l’auto solo quando vi serve senza pro-blemi- www.carsharingbrescia.it). Non ultimala possibilità, vecchia quanto la prima auto… divi-dete il tragitto con qualcuno: non siete soli, spen-dete meno ed evitate la circolazione di mezzi in più!Fate il carpooling. E se avete bambini, non portateliin auto fin dentro l’aula: sanno camminare e forsesono più contenti di andare a piedi… non sarannodue minuti a scardinare i vostri progetti! Se lascuola organizza il Pedibus, partecipate.

Curiosità e best practice•  Acquistate un erogatore di acqua purificata,

bevete quella del rubinetto o riempite le botti-glie in uno dei distributori che i nostri comunihanno costruito (www.aato.brescia.it): rispar-miate soldi e centinaia di bottiglie di plastica.Se proprio non potete farne a meno, sceglietequelle vicine: Boario e Maniva piuttosto cheFiuggi o Ferrarelle…. ha senso percorrere mi-gliaia di km con i TIR per portare l’acqua dauna parte all’altra dell’Italia?

•  Preferite la doccia al bagno. Chiudete il rubi-netto mentre vi lavate i denti o fate la barba. Se

lavate i piatti riempite il lavello e non tenete ilrubinetto aperto. Quando lavate la verdura,riutilizzate l’acqua per le piante. Se avete ungiardino, raccogliete l’acqua piovana e usatelaper annaffiare.

•  Fate attenzione alla provenienza dei prodotti:evitare quelli da altri paesi. In Italia c’è tutto edè anche più buono.

•  Scegliete prodotti sfusi, in sacchetti che potereriutilizzare. Per la spesa usate sacchi di tela ocarta.

•  Usate i servizi di spesa online. In alcuni super-mercati si può fare la spesa su internet, senzaconsumare benzina, fare code e portare pesi!www.esselunga.it

L’IMPRONTA ECOLOGICA DELLACARNE: L’impronta ecologica misura l’impattodei nostri consumi. Tra i fattori che determinanol’impronta ecologica, ha un ruolo critico la pro-duzione di proteine animali. L’impatto delle col-tivazioni destinate all’alimentazione degli animaliè fortissimo, mentre la ricerca di nuovi pascolipesa sulle foreste. Secondo la FAO, il 36% dei ce-reali prodotti è impiegato per nutrire gli animali(4% in India, 25% in Cina, 65% negli USA). IlRapporto 2004 del World Watch Institute riportache, comsiderando l’acqua per irrigare le coltiva-zioni per il mangime e quella per pulire le stalle, aogni chilo di carne di manzo corrispondono 108m3 d’acqua. Gli allevamenti sono strutture ecolo-gicamente costose anche per la produzione di gasserra: i ruminanti generano metano pari a un sestodelle emissioni globali. Non perdete il prossimo numero di 15quindici:tutto sulla raccolta differenziata.

Riccardo Pretto [email protected]

Il modo migliore per produrre energia? IlProf. Federico Valerio, direttore del Dip.Chimica Ambientale dell’Is. Tumori di Ge-nova, non ha dubbi: è l’energia solare! Ac-cessibile a tutti, senza confini né padroni eoggi anche conveniente, con il conto ener-gia e i finanziamenti a tasso agevolato dimolte banche. Un investimento che si avvi-cina a 10% netto! Un risultato sorpren-dente di questi tempi.

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TEATROALBERTI

***Welcome To The Pleasure Dome***

Ogni martedì dalle 20.00Enrico Gamba e William Valoti

Presentano il nuovo concetto di “AperParty”

Food, Drinks and Music intrecciati a spettacoli ed esibizioni In un crescendo che condurrà l’ospite Nel cuore della PLEASURE DOME Stimolandone le percezioni sensoriali

Selezione musicale di Yamman & Andrea Rallo

Una serata libera da qualsiasi tipo di vincolo Ingresso libero e consumazione non obbligatoria

Te a t r o A l b e r t iv i a S a n t a M a r i a 4 9 - D e s e n z a n o D / G ( B r e s c i a )I n f o : i n f o @ t e a t r o a l b e r t i . i t - 3 4 9 . 4 4 . 7 8 . 9 3 5

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Incontro di conversazione multilingueSe conosci le lingue e vuoi allenarle,conversando con nuovi amici, partecipa

Quando: ogni Martedì ore 20.30-22.30Dove: Locanda Santa Giulia, Padenghe Info: [email protected]

Serata gastronomica musi-cale “Il Tempo delle Mele”Per l’occasione sarà servita una cena a basedi mele. Suoneranno “THE 4FABS” - TheBeatles cover bandDove: Trattoria al Vecchio Molino Via Molino, 14 Lodrino (BS)Quando: 28 ottobre ore 20:30 Costo: 32€ Prenotazione obbligatoria.Info: [email protected] 327.1587987

XXVIII rassegna concerti-stica “Autunno Musicale”Trio pianoforte, violino, violoncello(Chopin, Brahms e Mendelssohn)

Dove: Auditorium San Filippo Gardone Val Trompia (Bs) Quando: 30 ottobre e 6 Novembre

Campionato nazionale di dama

Dove: Centro di piazzale Dante AlighieriVillanuova sul Clisi (Bs)Quando: 31 ottobre ore 14.30

VII° Giornata del TrekkingUrbanoTrekking con tutti i sensi: ritrovarearomi, suoni, sapori, panorami etempi perduti camminando in città.Percorso di 3 km; durata 3 ore.

Dove: Partenza Castello Colle Cidneo.Quando: 31 Ottobre ore 14.00 e 15.30Info: 030 24 00 357

Percorsi Sacrida San Francesco a Leonard ChoenGruppo Caronte, Mi-Jung Won so-prano, Piergiorgio Pardo jazzvoice, Elena Trovato arpa, Luigi Signori tastiera

Dove: Monastero delle Serve di Maria,Via Mantova - ARCO (Tn)Quando: sabato 6 novembre ore 18.00

Cara sposa, mentre ti scrivotuona il cannone...Lettura di lettere tratte da “Pietro edElisa”. Il testo raccoglie la corrispondenzadi due giovani valsabbini, sullo sfondo delprimo conflitto mondiale. Verranno lette anche le missive dei sol-dati nuvoleresi caduti sul fronte. Sarà presente il coro “Erica” di Paitone.Dove: Teatro dell’Oratorio - Nuvolera (Bs) Quando: 6 novembre ore 20.45

Progetto “Artù: un re a quattrozampe”Banchetto di raccolta fondi a cura delCanile “Le Muse” di Rezzato; esposizionehobbistica con quadri di lattine.

Dove: c/c “Le Pensiline”via Padana Superiore, Ciliverghe di Mazzano (BS)Quando: Domenica 7 novembre 10 - 18

Consapevolezza in Tasca2010 - Incontro con l’autorePresentazione del libro “Nella terra deiBuddha rimasti” di G. Zilioli

Dove: Museo di Scienze Naturali via Ozanam, 4 - BresciaQuando: 12 novembre - ore 18.30Organizzato da Forum Turismo SocialeInfo: 030.41889 - www.iluoghidelsociale.it

Consapevolezzain Tasca 2010 - In viaggio da Kathmandu a LhasaProiezione del film “Sakya Tupa”

Dove: Museo di Scienze Naturali via Ozanam, 4 - BresciaQuando: 30 novembre - ore 18.30Organizzato da Forum Turismo SocialeInfo: 030.41889 - www.iluoghidelsociale.it

L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti

Dove: Teatro Alla Scala di MilanoQuando: 18, 20, 22, 25, 27 ottobreore 20:00Durata spettacolo: 2.45

Elisir d’Amore di Gaetano Donizetti – Scheda dell’Opera

Donizetti la definì “comica”, ma si potrebbe anche chiamare “commedia roman-tica”. È in effetti un’opera buffa, piena di umorismo, ma con una dominante tintasentimentale. La trama. Sembra una storiella di buon senso, ma si basa su un libretto di FeliceRomani di grande finezza intellettuale: la ragione si fa burla delle superstizionidella gente e solo uno sciocco può credere ai filtri d’amore. Infatti l’unico a cre-derci è Nemorino. É anche una bella favola di campagna: l’onestà del sentimento ha la meglio sul-l’impostura. L’opera dà anche un consiglio alle ragazze da marito: meglio unosciocco devoto che un bellimbusto.

Gli Eventi proposti da 15quindici

Ingressoa pagamento

gratuito

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7Tempolibero

Quattro passi per L’Europa

Il primo fine settimana di novembre la zona delporto di Valencia riecheggerà del suono di millevoci di turisti, curiosi e appassionati, accorsi perl’ultima tappa del Moto GP che, domenica 7,ospiterà la corsa conclusiva della stagione. Se visiete sempre lasciati incantare dal fascino del“mare d’autunno”, questo è il momento giustoper prenotare un volo Ryanair e correre ad as-saporare l’atmosfera della città catalana inun’occasione del tutto eccezionale. Valencia dà certamente il meglio di sé a marzo,con i falò, i fuochi d’artificio, i concerti e le incre-dibili sfilate di maschere in cartapesta de Las Fal-las (www.fallas.com), una fiesta selvaggia, rutilantee anarchica, che è anche la più grande festa distrada d’Europa. Tuttavia la capitale della Comu-

nidad Valenciana costituisce un ottimo city breakanche negli altri mesi dell’anno. Durante la cani-cola estiva le sue spiagge, comode da raggiungeredirettamente dall’aeroporto con la linea verdedella metro (che attraversa tutto il centro citta-dino), sono un’oasi di pace e tranquillità dove tra-scorrere le giornate oziando sotto ombrelloni dipaglia, noleggiati a prezzi veramente convenienti(soprattutto se paragonati a quelli della maggiorparte dei bagni nostrani). Il lungomare, poi, offreun’infinità di ristoranti dove soffermarsi a gustarela celebre paella alla valenciana (fatta con riso, ver-dure, carne di pollo e coniglio e nata dalla fantasiapopolare dei contadini dell’entroterra). Il più fa-moso è sicuramente La Pepica(www.lapepica.com), reso celebre dalla frequen-tazione di Ernest Hemingway; a me piace moltoanche la cucina de La Bodegueta del Mar(c/Eugenia Vines, 229), dove è possibile guardare

i cuochi mentre si destreggiano tra enormi padellesfrigolanti. Tenete presente, però, che la paella an-drebbe mangia solo a pranzo e, se di pesce, nonva mai ordinata di lunedì… La domenica anchei pescatori riposano!Altro gustosissimo prodotto tipico locale è l’hor-

chata, bibita rinfrescante fatta con acqua, zuc-chero e latte di un tubercolo chiamato chufa.Questa bevanda, con o senza farton (una sorta dilunga brioche da inzuppare), è venduta in nu-merosi “carrettini” che si trovano nei maggioripunti d’interesse della città o in alcune horchaterías

storiche del centro cittadino. Sempre nellepiazze principali del casco antiguo potrete passareda un locale all’altro, gustando tapas e aspet-tando il momento di andare a ballare facendoamicizia e sorseggiando agua de Valencia (popolarebevanda notturna, ben più alcolica della sem-plice acqua, fatta con succo d’arancia, vodka,gin e una spruzzata di Cava, lo champagne ca-talano). Se poi vi capitasse di rimanere una serain albergo a riposare, valutate l’opportunità diasportare giapponese da Miss Sushi(www.misssushi.es), un favoloso sushi restaurantcompletamente in rosa, che non mancherà distregare gli animi femminili più sensibili!

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VALENCIAwww.turisvalencia.es

Valencia è famosa soprattutto per learchitetture di Santiago Calatrava(l’autore del discusso ponte della Co-stituzione, realizzato a Venezia), cheabbagliano con il loro splendore visio-nario nella ciudad de las artes y lasciencias (www.cac.es): qualcosa d’in-descrivibile, che da solo saprà giustifi-care il costo del viaggio!

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7Tempolibero

Viaggi

Associazione CTS Brescia

[email protected]

Crescere vuol dire imparare e ogni insegnante

sa bene quanto sia difficile costruire e portare

avanti un programma d’istruzione che educhi

e sviluppi le capacità degli studenti. Viaggiare

con la scuola aumenta il senso di apparte-

nenza, fa uscire i ragazzi dal proprio am-

biente, allarga i confini mentali, consolida

quanto già appreso e sviluppa curiosità e senso

critico. Partire con la propria classe è una delle

esperienze più emozionanti dell’anno scolastico

e sicuramente resta nella memoria di ogni

alunno e allora… Perché non farsi accompa-

gnare da CTS?!

SCUOLA E NATURADa sempre CTS si occupa di sensibiliz-zare i giovani verso le tematiche relativealla tutela dell’ambiente e alla salvaguar-dia delle specie in via di estinzione. Conquesto obiettivo organizza viaggi d’istru-zione per le scuole in località di grandepregio ambientale, come il Parco Na-zionale delle Cinque Terre o ilParco Regionale dell’Adamello,dove sono previste escursioni (anche adorso di asinelli), il Parco Naturaledella Maremma, il Parco Nazio-nale d’Abruzzo, Lazio e Molise,dove si seguono le tracce degli animaliche vivono sulle sponde del lago di Bar-rea e il Parco Regionale del Deltadel Po, dove è possibile viaggiare sulfiume in motonave.

VIAGGIARE IN ITALIA & SCOPRIRE L’EUROPAUn tempo il viaggio in Italia e il Grand

Tour in Europa erano un passaggio ob-bligato per la formazione culturale deigiovani. Con CTS gli studenti avrannola loro versione moderna, visitando lepiù belle città d’arte del Bel Paese e delVecchio Continente.

STAGE IN NAVIGAZIONEStudenti di scuole alberghiere e d’isti-tuti nautici possono scegliere di fare ilproprio viaggio di istruzione a bordodi una cruise ferry della flottaGrimaldi Lines, sulla rotta traCivitavecchia e Barcellona, dovevedranno dal vero come si svolge lavita a bordo, riceveranno spiegazionisui macchinari e impareranno ad ap-plicare le proprie competenze a unhotel sull’acqua. Uno stage di naviga-zione è possibile anche nelle acque me-diterranee nazionali: con il CircoloNautico Aquarius.

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Il CTS di Brescia, incollaborazione conOfficina Memoria, pro-pone viaggi pensati eprogettati come mo-menti di conoscenzache si inseriscano inprogetti di forma-zione relativi allatematica della Me-moria.In particolare si pro-muove la conoscenzadi quei luoghi chesono diventati simbolidel ricordo della storiadel Novecento italianoed europeo.

VIAGGIARE PER...CRESCERE

La scuola va in vacanza con CTS

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7Tempo libero

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7TempoLibero

Musica

Ubriachi di musica: questa potrebbe esserela definizione ideale per Isaia Mori e la suaOrchestra di Radio Clochard.Senza voler paragonare questa superband auna combriccola di ubriaconi, la prima im-pressione è che Mori e i suoi scagnozzi suo-nino e cantino la Vita; una vita fatta di gioie,amori e dolori di persone comuni. Storie ve-rosimili, tragedie semiserie e fantasticherie diogni sorta, tra una tirata ska (genere musicalegiamaicano sviluppatosi nei primi ‘60, carat-terizzato dalla commistione di strumenti elet-trici e fiati) e intermezzi più acustici eintimistici: il tutto innaffiato da buon vinorosso. Come ne “La ballata di Donald”, in cuiil protagonista, tra un bicchiere e l’altro, de-cide di “buttarsi via” ma con “stile e fantasia”,in un mix di umori e sensazioni ben sottoli-neato da quel “rido e piango, ormai son sem-pre più sbronzo”.Un supergruppo: tutti i musicisti dell’Orche-stra sono professionisti di lungo corso. IsaiaMori (ex Nunc Bibendum Est e 00Talpa),mente che “move il sole e l’altre stelle” dellaband, è sulla scena musicale da tempo: di-ventato famoso con gli 00Talpa, ha portatolo ska in tutti gli angoli della provincia bre-sciana e non solo. Nel 2009 decide di avviareil progetto dell’Orchestra di Radio Clocharde con Stefano Caprini, Antonio d’Alessan-dro, Stefano Zeni, Giovanni Scalvini, Ga-briele Mitelli e Paolo Decca, incide l’albumdi debutto, intitolato “Lo spacciatore di sere-nate” (Diffusioni Arte). Disco difficilmente

classificabile, un misto di folk, ska e pop cheriprende la tradizione della musica italiana,tra strizzate d’occhio a grandi cantautori (so-prattutto uno, genovese, ma meglio non farenomi) e momenti di divertissement, occasioniper una geniale auto-ironia: su se stessi maanche sulla cultura popolare a loro tantocara. Abbiamo parlato di questo e altro conIsaia Mori…

Com’è nato questo progetto? Che differenze ci sono tra l’Orchestradi Radio Clochard e le passate espe-rienze?Siamo nati due anni fa con l’obiettivo di suo-nare in posti nuovi e di fronte a gente di-versa… siamo un’orchestra totalmenteindipendente da gruppi elettrogeni, che po-trebbe suonare potenzialmente ovunque: daimarciapiedi di Roma ai tetti sopra il duomodi Brescia! Sono stati due anni bellissimi diconcerti per le piazze e per le strade d’Italia,in cui abbiamo composto e proposto canzoniricche di emozioni perché semplici e imme-diate. Questi sforzi compositivi sono stati poiraccolti nel nostro primo lavoro discograficouscito a Maggio, intitolato “Lo spacciatore diserenate”. È un gruppo formato solo da stru-menti acustici: chitarra e voce (il sottoscritto),violino (maestro Stefano Zeni), fisarmonica(Ing. Stefanov Caprinsky), banjo (maestroAntonio D’Alessandro), contrabbasso (LenniScalvini), tromba (Gabriele Mitelli) e percus-sioni (Juan Paolo Rodriguez). Questa è la fon-

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Ubriachi di musica...Intervista a Isaia Mori e l’Orchestra di Radio Clochard

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damentale differenza con gli altri gruppi: ri-sparmiamo corrente elettrica!

Qual è il tuo rapporto con la band?E’ una simbiosi: io scrivo le canzoni, testi eaccordi, poi lavoriamo insieme all’arrangia-mento strumentale. Sono apertissimo adadattare le mie idee a quelle degli altri… èun procedimento molto naturale! Poi, oltreall’aspetto puramente musicale, le cose da se-guire in un gruppo sono innumerevoli eognuno fa quel che gli riesce meglio: chi sipreoccupa di trattare con i locali per le date,chi di tenere in ordine le attrezzature... unavera squadra!

Come definiresti il vostro genere?E’ un genere molto festaiolo, il termine giustonon è stato ancora coniato.

Da cosa trai ispirazione per i testi? I richiami popolari sono numerosi…Cosa sareste senza la cultura popo-lare e le vostre origini padane?Per rispondere servirebbero trenta colonne...Ognuno ha radici e una storia, e nel mio casosarei un ingrato a rinnegarle. Ciò non toglieche la grande terra padana pur avendo moltoda offrire vada un po’ stretta a gente comenoi. Credo fermamente che in tutti gli am-biti, soprattutto in quello musicale, le conta-minazioni abbiano sempre portato aqualcosa di nuovo e bellissimo! La mia mu-sica sta seguendo un percorso naturale dicontaminazioni: lo ska iniziale si è mischiatoal rock anni Settanta e alla canzone da com-media all’italiana… fino all’ultimo disco coiRadio Clochard, un tripudio di generi edanze imparate per le strade. Oltre allo skafanno capolino la milonga, la rumba, il val-zer e la polka balcanica.

Riuscite a vivere di musica?Più o meno: riusciamo a sopravvivere con lamusica. Tutti abbiamo altre attività stretta-mente legate a questo: per esempio io eD’Alessandro insegniamo chitarra classica al-l’Accademia della Chitarra di Brescia.Quello che facciamo con la band è sicura-mente un lavoro, per me il più bel lavoro delmondo!

Il ricordo più bello che hai di questo gruppo?Due donne in divisa che vogliono farci slog-giare durante una delle nostre esibizioni damarciapiede. Dopo inutili tentativi di spie-gare con le parole lasciamo parlare la musicadedicando loro una romanza molto dolce.Da valchirie inferocite quali sono si calmanoe ci concedono un paio d’ore di show primadi tornare di nuovo alla carica: come dice ilproverbio, non esiste donna che dica no auna serenata!Anche se non è un proverbio ma una citazione de

“Il fabbricante dei sogni” dei Modena City

Ramblers il significato non cambia. Rappresenta

il romanticismo musical-popolare veicolato da

Isaia & l’Orchestra di Radio Clochard che, tra

un bicchiere di vino e l’altro, speriamo continui

a far ballare a lungo le piazze italiane.

Per saperne di più: www.isaia.tvFotografie di Alessio Guitti

30 Ottobre ore 21:Cittadella (Lonato)

06 Novembre ore 21: Palazzetto dello Sport di Preseglie (Val Sabbia)

23 Ottobre ore 22: Nave di Harlock (Brescia)

24 Ottobre ore 17:Centro AggregazioneAiurvedi (S. Polo)

Date prossimi concerti

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8Cultura

LibroIl personaggio, attorno al quale si svi-luppa la lunga storia, è Aga Jan: riccomercante e capo del bazar locale.Ma è più esatto dire che il fulcro è in-vece la moschea della quale il mer-cante è proprietario e custode.Attorno ad essa si svolge non solo lavita appassionante della grande fami-glia e lo scorrere di almeno tre genera-zioni, ma anche quella dell’interacomunità che diviene specchio dellavita dell’intero Iran.L’autore, Kader Abdolah, è un ira-niano che vive in Olanda come rifu-giato politico dal 1988 e ha giàpubblicato altri racconti.La famiglia é veramente patriarcale e op-portunamente, nella prima pagina, unbell’albero genealogico vi aiuterà a col-locare con esattezza tutti i personaggi.Però non temete, la lettura non è pernulla noiosa, anzi, il romanzo appar-tiene alla felice schiera di quelli chenon vi annoiano mai, coinvolgendovisin dalla prima pagina. I personaggi sono ben disegnati: la mo-glie, il nipote Shahbal (voce narrante),la bellissima figura di Lucertola, il per-fido… Abdolah sottolinea bene la figura delcapostipite che imposta la vita e le suerelazioni sociali basandosi sulla fedenel Corano, come vita equilibrata, do-mestica.Poi sopraggiunge il diluvio del Komei-nismo e niente, nemmeno oltre i con-fini dell’Iran, sarà come prima. La comunità, pacificamente islamica,

viene tragicamente stravolta sino alleradici.Al regime corrotto e fintamente libe-rale dello Scià se ne sostituisce uno do-minato dagli ayatollah.Ogni anelito di libertà e giustizia è can-cellata con un’oppressione capillareche annulla le persone, e questa è pur-troppo storia dell’oggi.Non racconterò ovviamente il finale,ma il messaggio è chiaro: il fanatismo,di qualunque segno e latitudine, servesolo ad una ristretta elite di burocrati,guardiana dei sacri testi e sorda ad ognitolleranza e dialogo.Ammonisce anche a chi, tra noi, perbassi interessi di bottega o ignoranza,estende sommariamente questo giudi-zio alla comunità islamica tutta, mar-chiandola come fanatica, diversa econseguentemente nemica.Buona lettura!

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La casa della moscheaDi Kader Abdolah

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8Cultura

Racconto

Stiamo calmi, non facciamo come i cittadini

che vanno in panico per un tafano. È il cane

dei contadini, quelli del latte. Mi sembra si

chiami Bill.

Ma certo che è lui, e gli sorrisi.L’altro però non ricambiò, rimanevaimmobile; dannatamente inchiodato apresidiare il sentiero nel punto più dif-ficile e stretto. “Ciaao Biilll” mormorai con voce chesi fece tremolante al notare che nonportava il collare e maledicendo la miafifa.Quante volte ti hanno spiegato che i cani sen-

tono la paura e questo, anziché placarli, sca-

tena la loro aggressività?

Cane? Ma siamo proprio sicuri che…? e feciun passo indietro.Intanto l’animale aveva addiritturamesso una zampa in avanti, come achiarire le intenzioni!Che fare?Scappare all’indietro era un invito aquella belva dagli occhi gialli a sal-tarmi addosso.Da un lato c’era un muricciolo cheproteggeva dall’erosione della piccolacascata, mentre dall’altro il torrenteprecipitava fitto dalla scarpata.Che situazione del c…, sogghignai amaro,pare l’incontro di Don Abbondio con i bravi!

Almeno l’eroico curato poteva andare avanti,

mentre io…

Esitante, infilai una mano in tasca e af-ferrai subito il coltello.Bravo scemo!, mi gratificai, Bella mossa!

Non tirava un soffio di vento, ma co-minciavo ad avvertire un rigagnolo,più gelato del torrente, che mi scen-deva lungo la schiena.Ero suo prigioniero e mi era passatapersino la voglia di fare dell’ironia adogni costo.Non riuscii nemmeno a chiedermi daquanto durasse quest’angoscia.Però evidentemente tutto questo nonimpensieriva minimamente il mio av-versario.Bella forza, quando mai gli animali pensano?

abbozzai.Gli era sicuramente tutto chiaro, per-ché lentamente, strisciando ventre aterra, quasi stesse per fare (oh, mamma

mia!) un balzo, iniziò ad avanzare im-placabilmente.Cercai d’appiattirmi, come una scagliadi pietra incollata alla parete rocciosa.

Continua...

Per leggere gli altri racconti diAlberto Castrini

in versione integralewww.15quindici.it

a cura d

i Alb

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astrini albertocastrini@

hotmail.com

Strano incontroseconda parte

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9Arte

& Design

Arte

La monetazione antica è come sempreuna fonte iconografica estremamenteutile quando si tratta di ricordare lesembianze di monumenti andati per-duti. Così avviene per una delle meravigliedel mondo antico, la statua crisoelefan-tina di Zeus, collocata nell‘omonimotempio sito a Olimpia. Le monete greche che l’imperatoreAdriano fece riprodurre in oro in scalaridotta e forse utilizzare come modelloper pitture murali, rivelano il verovolto della statua andata tragicamentedistrutta, pare, a causa dell’invasionegotica. La sua realizzazione risale al V secoloa.C., quando Fidia, il grande scultoregreco autore anche delle decorazionidel Partenone, si trasferì a Olimpia,sede dei famosi giochi. Qui portò a ter-mine un’opera grandiosa che ritrae ilpadre degli dei cinto da una corona difoglie di ulivo, nell’atto di impugnareuno scettro sormontato da un’aquila.

Zeus appariva assiso su un trono dimarmo ed ebano tempestato d’avorio,oro e pietre preziose, affiancato daleoni d’oro e culminante sulla sommitàin statue di divinità e Vittorie, perun’altezza di circa quattordici metri. Delle misure ci dà testimonianza Pau-sania, geografo e storico viaggiatoredell’antichità, abile descrittore dellemeraviglie che incontrava nei suoi lun-ghi pellegrinaggi. L’altezza della statuaera al limite del tetto del tempio, alpunto che molti aneddoti tramandanoil timore che Zeus si alzasse in piedi earrivasse a scoperchiare l’edificio.  Insomma, un’opera davvero impo-nente quella di Fidia, talmente impe-gnativa da rendere necessarial’installazione di un vero e proprio la-boratorio all’interno del tempio. Fram-menti di avorio, strumenti di lavoro eoggetti firmati dall’artista furono rin-venuti negli anni Cinquanta proprioall’interno dell’officina e ora sono con-servati al museo locale come delle veree proprie reliquie.

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Le Sette Meraviglie del Mondo AnticoLa statua crisoelefantina di Zeus

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Page 30: 15quindici n° 50 - Ottobre 2010

Ed eccoci in autunno. Dimenticate levacanze estive e rientrati a pieno ritmonel mondo lavorativo, l’argomento diquesto mese ci permetterà di godereanche durante l’inverno di qualchescampolo di relax alla fine di una gior-nata di lavoro o nel tempo libero.Solo qualche decina di anni fa era lastanza più censurata della casa. Unposto da nascondere, talmente reiettoda trovarsi addirittura sul ballatoio o incortile; da una ventina d’anni è peròcominciata la sua risalita, una vera epropria “rinascita”.Mentre la cucina è il luogo di socializ-zazione per eccellenza, il bagno èl’unico posto veramente intimo dellacasa.Un’intimità che le aziende di settorepreservano, creando soluzioni d’arredoche permettono di aprire o chiuderespazi a seconda delle situazioni e avolte di installare biblioteche e TV.Per contro c’è chi lo svuota completa-mente per farne un bagno zen, tuttobianco, ridotto ai minimi termini, inmodo che diventi uno spazio da dedi-care al vero relax corpo-mente.In ogni caso, in questi anni la sala dabagno ha guadagnato un rilievo inat-teso, così come tutto ciò che ruota in-torno al concetto di “benessere”. A questo si sommano le recenti propo-ste di aziende che offrono vasche e

docce in materiali lapidei o composti,in plastica o acciaio, con dotazionicomplesse che all’idromassaggio af-fiancano l’aromaterapia, la cromotera-pia o la musicoterapia.Oppure una moltitudine di lavabi di-versi per forma, materiali e tipo d’in-stallazione (molto in voga l’isolacentrale alla stanza); singolari rubinet-terie o sistemi di erogazione dell’acquacon effetti cascata e led luminosi chespostano l’attenzione sull’elemento na-turale, l’acqua, intesa come generatricedi benessere.Questo ovviamente è ciò che tutti noivorremmo possedere… Purtroppoperò la metratura delle stanze dabagno degli appartamenti è ridotta alminimo, e quindi è necessario ottimiz-zare lo spazio per creare un ambientefunzionale, confortevole e di tendenza.Fortunatamente il panorama della pro-duzione è in grado di soddisfare le esi-genze di chi chiede un bagnopersonalizzato, per tutte le tasche. Nelprossimo numero consigli per poterloottenere. Non perdetevelo.

Da qualche anno la stanza dabagno è diventata l’ambientedomestico, dopo la cucina,per la quale gli italiani inve-stono più soldi.

9a cura di Simona [email protected]

La sala da bagnolo spazio del benesseree del relax

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Page 32: 15quindici n° 50 - Ottobre 2010

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10Iniziamo con i ringraziamenti?Come non complimentarsi con chi, in oc-casione della III giornata NazionaleSLA, non solo è stato dietro gli stand distri-buiti in provincia, ma ha coraggiosamenteprovato ad andar dentro al cuore di questainiziativa, che si ripropone di mantenerevivo il ricordo di quanto accaduto a Romail 20 settembre 2009, quando i malati diSLA e i loro familiari si presentarono da-vanti al Ministero della Salute con l’inten-zione di uscire allo scoperto e coprirsi dinuova dignità.La risposta fu una dignitosa attenzione epresa in carico da parte delle istituzioni diquesta malattia. Aiuti sui quali, tutt’oggi,ancora molte malattie rare non possonocontare...L’Associazione Italiana Sclerosi LateraleAmiotrofica, riconosciuta con Decreto delMinistero della Sanità, il 30 giugno 1999conta 54 sezioni diffuse in tutto il territorioe tra pochi mesi vedrà riconosciuta anchela sezione per la provincia di Brescia. Io os-serverò come si giungerà a tale riconosci-mento per coinvolgervi in questo percorso;affinché sia da stimolo per tutti i malati e iloro familiari che vivono nella realtà di unamalattia rara e che non si sentono conside-rati da istituzioni e opinione pubblica. Iquali non hanno i fondi necessari e a voltenemmeno le energie per far capire che nonè una diagnosi a fare la rarità di una ma-lattia, ma l’isolamento e l’emarginazione,insomma quel “maledetto scafandro” checala su di essa.Sarà Paolo Marchiori ad accompagnarmiin questo percorso, in quanto referente nel

territorio bresciano dell’Aisla e non perchéanche lui colpito da SLA. Non perchéanche lui vittima di un sistema sanitariofatto di lunghe liste d’attesa e di burocraziao perché informato su cosa fare se sei af-fetto da SLA… Sarà Paolo perché lui miha colpito con una frase che credo possarappresentare non solo quello che fin d’oraha fatto per i malati di SLA, ma ogni nostropensiero di fronte alla quotidianità dei pro-blemi, su quali spendiamo ore alla ricercadi una soluzione, standocene fermi senzaarrivare a nulla...Dice: “Tutto quello che faccio è unaazione di reazione alla disperazione.Fare qualcosa mi rende partecipe nel con-tribuire a costruire una speranza. La con-sapevolezza di far qualcosa mi dàpositività”.E io che mi disperavo all’idea di non averabbastanza polvere di stelle per portare abattesimo la nuova sezione di Brescia! Misono sentita piccola piccola e mi son chiestaa cosa sarebbe servita la mia magia. Perquesto ho scelto di parlare di SLA: perchéè un’azione di reazione alla nostra su-perficialità e fare qualcosa, anche solo“sentire”, potrebbe renderci più attivi, re-attivi e positivi.

La vostra Fatina Buona

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SLAContinuiamo a parlare (1a parte)

NON ISOLARTI: AIUTIAMOCI!CONTATTA LA SEZIONE AISLA DI BRESCIAReferente: Paolo Marchiori, via Larga 39 Bedizzole (BS)Tel: 030.6870433 - 334.2327531331.1658887E-mail: [email protected]

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Vecchio Mulino Via Garibaldi 14 Località Bettoletto Bedizzole (Bs) Info 328 33 19 822

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10Amici Animali

Non per malafede, ma per assoluto buonsenso, dobbiamo sempre ricordarci che il no-stro cane, anche se il più buono del mondo,è comunque un animale istintivo, che segueodori, rumori e sensazioni. E che quindi po-trebbe combinare qualche birichinata. Se dovesse succedere che queste birichinatecausino danni materiali a terzi, come pos-siamo difenderci? Un antico e sempre mo-derno detto recita: “prevenire è meglio checurare”.E’ possibile, per noi proprietari, tutelarci con-tro i danni che il nostro cane potrebbe cau-sare. I danni che l’assicurazione può coprire sonoquelli di natura civile che involontariamenteil cane potrebbe cagionare a terzi, per morte,per lesioni personali e per danneggiamentoa oggetti e proprietà. L’assicurazione peraltro

copre i danni civili causati dal cane anche seaffidato a persone che, per conto del suo pro-prietario, lo hanno in temporanea custodia.Ovviamente è bene anche parlare del costo,perché, non neghiamolo, spesso più che perla presunzione che il nostro cane mai po-trebbe fare danni, ma per pigrezza e spilor-ceria, non ci preoccupiamo di queste cose.Su internet abbiamo trovato un’assicurazioneche a fronte di un versamento annuale di 33euro garantisce una copertura assicurativafino ad un massimale di €. 1.500.000. Esistono poi anche altre assicurazioni che afronte di un versamento più alto vi assicu-rano anche assistenza legale, oltre a quellaveterinaria, nel caso in cui sia il vostro caneoggetto di aggressione.Cosa state aspettando?

Assicuriamoli… Assicuriamoci!

Articolo a cura diAssociazione Argo

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10Amici Animali

A partire dagli anni cinquanta diversi studiosi hanno analizzato gli effetti derivanti dalle dinamiche di gioco neicani, con particolare attenzione alla comunicazione tra cuccioli.Il primo vantaggio prodotto dai giochi intrapresi dai fratelli consiste nell’acquisizione dei rudimenti del linguaggio,tanto vocale quanto posturale. In altre parole, il gioco funge da raccoglitore del “vocabolario” canino, permettendoal nostro amico di conoscere, progressivamente, le diverse lettere del proprio alfabeto. Mediante le differenti mo-dalità giocose, il cucciolo imparerà il comportamento canino soprattutto tra la terza e l’ottava settimana di vita.Altrettanto importante sarà poter fuoriuscire dal “dialetto” familiare, consentendo al nostro amico, almeno sinoalla sedicesima settimana, di interagire con altri cuccioli della medesima età. Concluso il periodo sensibile, ciascuncane dovrebbe essere in grado di comunicare correttamente, impiegando voci, mimiche e posture in modo pro-porzionale alle situazioni in cui si verrà a trovare. La principale causa dei problemi di aggressività tra i cani è inverità dovuta all’impossibilità di esprimersi con chiarezza, facendo emergere malintesi interpretativi altrimentievitabili. Le esperienze negative che ne derivano potranno compromettere i futuri rapporti con i simili fino a ren-dere il soggetto diffidente e insicuro.

Pillole cinofile:Le attività di gioco sono importanti anche nel rapporto tra il proprietario e il suo amico. Alcuni giochi possono essere fatti attraverso semplici strumenti come palline o pezzi di corda (attenzione chenon sia niente di masticabile ed ingeribile dal cane).Nel primo caso l’impiego di due palline di uguali dimensioni e materiale permetterà di attivare la “proditorietà”del nostro animale attraverso lanci laterali a corta e media distanza.La presenza di due palline serve a incentivare il cane a riportare e lasciare quella che ha in bocca per ottenerela seconda che il proprietario avrà ancora in mano.La treccia fatta con una corda o un vecchio straccio di cotone servirà invece per il tiro alla fune; il padrone laterrà con due mani alle estremità, mentre il cane vi metterà la bocca esattamente al centro.I movimenti di oscillazione dureranno fino a quando il proprietario darà fine alla disputa chiedendo al cane dilasciare il gioco in cambio di un gustoso bocconcino!

Il Giocoa cura di Manuela Turillazzi

[email protected]

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11Cucina

Consigli dello Chef

Quando si parla di carne, spesso si ha il dubbio suquale sia il taglio più indicato per il suo impiegonelle varie pietanze.Questo numero è dedicato ai vari tipi di carne damacello e ai tagli più impiegati in cucina.Il manzo offre carne molto nutriente, saporita e deli-cata, specialmente in alcune razze come “la piemon-tese “ e “la chianina”, il maschio castrato giovane esolitamente macellato dai 18 mesi ai 5 anni; il vitelloneè il vitello castrato macellato a uno o due anni di età;il vitello da latte è il bovino maschio o femmina prontoper la macellazione dopo 6 settimane dalla nascita (maabitualmente si macella tra il 2° e il 3° mese).

Tagli di manzo e vitellone Lombata: è il pezzo più pregiato da cui si ricavano,disossatati e sezionatati, filetto e controfiletto; il filettocostituisce la parte più pregiata e tenera dell’animale,il controfiletto si prepara generalmente arrosto o per

il roast-beef. Dalla lombata non disossata si ricavanole costate alla fiorentina.Scamone: pezzo di carne che fa parte della coscia,ottimo per tagliata e carne alla griglia.Punta: taglio vicino allo scamone, indicato per brasatio bolliti.Noce: situato nella parte centrale della coscia, è moltomagro e si utilizza per scaloppine, involtini e arrosti.Reale: ottimo per spezzatini o bolliti;Cappello del prete: perfetto per brasati o bolliti.

VitelloI tagli che più si utilizzano sono: spalla (indicata perarrosti, arrotolati e spezzatino); la pancia (preparataarrotolata o ripiena); il petto e il fiocco (per bolliti oarrosto) e il magatello (usato per il vitello tonnato). Il prossimo mese ci occuperemo della carne di maiale.

Buon appetito al prossimo numero

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La carne

Fricassea di vitello alla paesanaIngredienti per 4 persone: 1 kg di vitello (reale o spalla),3 cucchiai di olio extra vergine, 100 g di burro, 2 spicchid’aglio, un mazzetto di prezzemolo, 2 uova, un limone,sale, pepe, 1 bicchiere di vino bianco, brodo.Procedimento: prendete la carne, sgrassatela e tagliatelaa bocconcini; in una casseruola mettete l’olio e il burro,unite gli spicchi d’aglio e il prezzemolo legato; quandocomincia a colorire togliete l’aglio e unite la carne. Fatelarosolare, bagnatela con vino bianco e fate evaporare,quindi togliete il mazzetto di prezzemolo e bagnate conil brodo fino a coprire la carne. Face cuocere per un’ora(se dovesse asciugare aggiungete brodo). Quando è cottaritirare la casseruola dal fuoco, tenendo un’abbondantesughetto; a parte prendete le uova, spremetevi mezzo li-mone, sale, pepe, due cucchiai di prezzemolo tritato esbattete il composto in una tazza. Versatelo nella casse-

ruola, sempre mescolando, e rimettete sul fuoco bassofinché sarà amalgamato. Servite con polenta.

Bocconcini di scamone con pancettaIngredienti per 4 persone: 600 g di scamone di manzo,erbette aromatiche tritate (origano, timo, salvia, rosma-rino), pancetta affumicata, burro, vino rosso, sale, pepe.Procedimento: prendete la carne e tagliatela a bocconcini,passateli nelle erbe aromatiche e avvolgeteli con fettinedi pancetta; scaldate il burro in una padella, unite la carnee fate cuocere a fuoco moderato fino a doratura; tenetela carne da parte; preparate una riduzione di vino rosso:mettete in un padellino un bicchiere di vino rosso corposoe burro, fate bollire e ridurre il tutto almeno della metà,salate e pepate; riprendete la carne e tagliatela a fettine,disponetele nel piatto e bagnatele con salsa di vino rosso.Servite con patate al rosmarino.

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1958, il secondo dopoguerra sembra lontano.Come tanti suoi contemporanei, Andrea Pasini –al la-voro in un’azienda bresciana prestata all’industria bel-lica- sceglie di “inventarsi” una nuova vita. Ledenominazioni di origine controllata nasceranno di lì apochi anni, ma il mondo del vino e la sua comprensionea lui paiono già una bella avventura. Inizia così - tra oste-ria e cantina con mescita- la personalissima storia dellafamiglia Pasini e della sua cantina, oggi Azienda AgricolaSan Giovanni, e vi posso assicurare che per il fondatoreAndrea la prima vendemmia fu terribilmente elettriz-zante. Anche oggi, a mezzo secolo di distanza, l’eventocentrale per la San Giovanni e per ogni realtà vitivinicolaè la vendemmia. Appassionante e frenetica come allora,forse oggi un po’ più rigorosa, sempre ricca di incognitee aspettative, è proprio da “lei” che transitano l’ispira-zione e la materia per la creazione del vino. Da Agostofino a Novembre, la vendemmia non è solo la vera e pro-pria raccolta dell’uva. Ecco un breve excursus delle ope-razioni vendemmiali:Verifica del grado di maturazione dell’uva: lamaturazione ideale può differire anche di due mesi trauna varietà e l’altra;Raccolta: può essere effettuata manualmente o mec-canicamente;Pigiatura: è eseguita con tecniche distinte per la pro-duzione di vini bianchi e vini rossi;Fermentazione o prima fermentazione alco-lica: è a fase in cui lo zucchero del succo dell’uva di-venta alcol, trasformando il mosto in vino. E’ svoltasenza bucce nel caso dei vini bianchi, mentre con lamacerazione sulle bucce si ottengono i vini rossi; conun contatto di una sola notte tra mosto e bucce di uvarossa si ha il Chiaretto, il rosato del nostro lago;Svinatura e torchiatura: effettuate solo nel casodelle uve rosse, in quanto è la separazione del vino dallevinacce a fine fermentazione e la spremitura delle vi-

nacce stesse, dalle quali poi si potrebbe distillare lagrappa;Operazioni di travaso dei vini.

Ma il “taglia che ti passa” del sottotitolo?Spesso, nelle piccole aziende come la San Giovanni, laraccolta dell’uva è manuale, con le forbici a cogliere ilgrappolo dal tralcio e le ceste che si riempiono di uva,ancora oggi accompagnate da qualche aria più o menointonata, magari di paesi lontani.La prima puntata di questo “viaggio” nel vino si fermaqui. Se volete approfondire i tanti temi legati alla ven-demmia potete scrivermi o interpellare la redazione diquindici. Nel prossimo numero parleremo dei vini gar-desani, i vini della Valtènesi.Paolo Pasini [email protected]

Brevi note sulla vendemmia 2010 ancora in corso: l’in-stabilità climatica estiva e autunnale di quest’anno hacondotto i viticoltori a una raccolta discontinua, mal’attenta coltivazione rivolta alla salvaguardia dellaqualità e le buone pratiche di cantina stanno prepa-rando vini di personalità, pur in un’annata non stra-ordinaria.

Suggerimenti: dove assaggiare tantissimi vini buoni tuttiinsieme?Merano, 5-8 Novembre 2010www.meranowinefestival.com

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11Cucina

Enotracce

VENDEMMIATaglia che ti passa

A cura di

Pasini - Az. Agr. San GiovanniVia Videlle 2 - Raffa di Puegnago (Bs)

T. 0365.651419 - www.pasiniproduttori.it

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11Cucina

Slow Food

Il rapporto tra cibo e territori è il filo condut-tore dell’ottava edizione del Salone del Gustoche si svolgerà a Torino dal 21 al 25 ottobre,affiancato da Terra Madre, al suo quarto ap-puntamento biennale. Le due manifestazionisono realizzate con l’importante contributo diSlow Food e rappresentano un appuntamentoimperdibile per chi s’interessa al cibo in unaprospettiva di equità e sostenibilità.Il Salone del Gusto, una mostra mer-cato internazionale aperta al pubblicoche presenta la migliore enogastrono-mia artigianale nel mondo, ha ancheuna connotazione educativa e proporràconferenze, dibattiti, proiezioni e Laboratoridel Gusto. Terra Madre sarà invece l’incontromondiale delle “comunità del cibo”, dove gliattori della filiera agroalimentare provenientida 150 Paesi proporranno esperienze di pro-duzione rispettose dell’ambiente, della con-servazione della biodiversità e della giustiziasociale.Il tema “Cibo e territorio” sarà il fulcro ditutte le iniziative delle due manifestazioni,perché senza i territori, con le differenze diterreno, clima e tradizione, non esisterebbe ilcibo. E viceversa, il cibo è il mezzo attraversoil quale i territori esprimono le proprie carat-teristiche particolari e immediatamente rico-noscibili.“Il Salone del Gusto e Terra Madre” – af-ferma Carlo Petrini, Presidente di Slow Food– “propongono un sistema produttivo in an-titesi con il modello agroindustriale, ridandoil giusto valore al cibo, perché esso è l’energia

primaria della vita. Si potranno incontrarecontadini, allevatori e pescatori con cui saràpossibile parlare e scambiare conoscenze”.Tutto lo spazio espositivo del Salone delGusto sarà organizzato in funzione dei terri-tori: ogni Paese o regione del Mondo presen-terà le proprie produzioni, progetti e cucine. Per il visitatore sarà un’occasione unica perpercorrere una nuova mappa geografica delPianeta, attraverso i colori e sapori del cibo.

Maria Grazia MelegariCondotta Slow Food Verona

Salone del Gusto 2010Dove: Torino (Lingotto Fiere)Orari: Dal 21 al 24 Ottobre: 11,00 - 23,0025 Ottobre: 11,00 - 20,00Ingresso Intero: € 20Bambini (fino a 10 anni): gratuitoAbbonamento 5 giorni: € 60Info: 0172 419611 www.salonedelgusto.it

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Salone del Gusto e Terra Madre 2010

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Salute& Bellezza

Medicina

12La Degenerazione

Maculare Seniledi Dr. Roberto Massolari,

Dr.ssa Ilenia Delrio

Che cos’èLa Degenerazione maculare senile è una patologiadell’occhio che colpisce la zona centrale della retina,detta macula. Si tratta di una malattia cronico-degenerativa che può portare fino alla perditadella vista (la macula ci consente di avere una visionedistinta e di vedere i colori).La degenerazione maculare è legata all’invecchia-mento cellulare. I maggiori fattori di rischio sono:fumo, esposizione ai raggi UV, predisposizione gene-tica. Il rischio di sviluppare una degenerazione macu-lare e il suo aggravamento aumentano dopo i 50 anni.La degenerazione può compromettere la visione cen-trale, per questo è una malattia di notevole importanzasia dal punto di vista sociale che da quello sanitario.

Come si manifesta La malattia si manifesta inizialmente in una forma“secca” e in alcuni casi in una forma più grave, detta“umida”. Nella forma “secca” compaiono delle lesionisulla macula (drusen), che spesso non è accompa-gnata da nessun sintomo. Le alterazioni causate sullamacula portano poi a una riduzione, della visione cen-trale distinta (non si riesce a vedere la TV e leggere ilgiornale). Queste alterazioni sulla macula possono svi-luppare sotto la retina formazioni vascolari anomaleche sono alla base della forma più grave di degenera-zione. Queste formazioni causano emorragie che ag-gravano rapidamente la malattia, compromettendoirrimediabilmente la visione. Questa forma, detta ap-punto “umida”, è responsabile dell’80% dei casi di ce-cità causata da degenerazione maculare. Le fasi inizialidella malattia possono non essere accompagnate dasintomi evidenti. Col tempo può verificarsi una ridu-zione della visione centrale, a volte presenza di macchiescure, difficoltà a mettere a fuoco leggendo e distor-sione delle immagini. Quest’ultimo sintomo può esserelegato alla forma umida.

Fattori di rischioLa prevenzione è fondamentale per contrastare la pa-tologia: bisogna conoscere i principali fattori di rischioed evitare i comportamenti che ne possono favorirel’insorgenza. La degenerazione maculare senile è legata al processod’invecchiamento precoce della retina. L’età avan-zata costituisce quindi il primo fattore di rischio: è im-portante effettuare visite oculistiche dopo i 50 anni.In alcuni individui può poi esserci una predisposi-zione ereditaria. Il fumo aumenta il rischio di ma-lattia: un fumatore può contrarre la malattia con 10anni di anticipo. L’ipertensione, l’eccessiva esposizione alla luce,le infezioni, le malattie metaboliche come il dia-bete costituiscono ulteriori fattori di rischio, così comel’obesità e una dieta povera di vitamine, antiossi-danti e Omega3.

Come prevenirlaDiversi studi hanno dimostrato che l’assunzione diantiossidanti (Vitamina C, Vitamina E, Zinco eRame) e di carotenoidi (Luteina e Zeaxantina) sonodeterminanti per proteggere l’occhio (in particolarela macula) dai processi ossidativi responsabili della de-generazione. Quindi includendo nella propria dietacibi ricchi in Omega3 è possibile ridurre lo sviluppoo la progressione della degenerazione maculare. È poinoto che l’assunzione quotidiana di Omega3 può ga-rantire una buona prevenzione dei disturbi cardiaci.Recenti ricerche scientifiche hanno evidenziato cometra tutti gli Omega3, solo il DHA (Acido Docosaesae-noico) è quello fondamentale a livello strutturale peruna corretta funzionalità retinica e una buona qualitàvisiva. Gli Omega3 sono presenti in diverse varietà dipesci (aringa, salmone, sgombro, tonno, acciuga,trota), negli oli di origine vegetale (soia, girasole,oliva, lino), nelle noci e nei legumi.

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12Salute

& Bellezza

Erbario

La Saponaria officinalis appartiene alla fa-miglia delle Caryophyllaceae. Conosciutacome saponaria rossa, saponella, o garofanoa mazzetti, è comune in tutta Italia. Piantarustica e invadente, cresce in posti incolti ein terreni sabbiosi. Forma gruppi abba-stanza estesi, che risaltano durante la fiori-tura per i fiori graziosi riuniti in mazzetti. Irizomi cilindrici, bruni-rossicci, strisciano sulterreno e in questo si distinguono dalle ra-dici, grosse e dello stesso colore, che invecesi approfondiscono nel terreno. Della sapo-

naria si utilizzano a scopo terapeutico so-prattutto rizomi e radici, che si scavano inautunno, quando le piante sono a riposo.Talvolta s’impiegano anche foglie e germo-gli. La saponaria è utilizzata da tempi remoticome detersivo naturale: è ricca di saponinee per questo ha proprietà depurative, diure-tiche, diaforetiche. Utile contro eczemi, ble-norragia, per lavare indumenti di lana ecapelli grassi; come decotto disintossicantee come tonico contro acne e psoriasi.

ApprofondimentiLa saponaria è un’erbacea perenne coltivata per le sueproprietà detergenti e apprezzata per la sua fioritura. Isuoi graziosi fiori, delicatamente profumati di frutta, sonodi un bel rosa, più raramente bianchi, e sbocciano inestate; quelli della saponaria montana (o piccola sapona-ria) sono minuscoli, ma di colore più intenso.Il metodo di conservazione è l’essiccazione: purtroppo ifiori perdono parte del loro profumo (che ricorda quellodei garofani, alla cui famiglia la saponaria appartiene) ele foglie parte del loro potere detergente; le radici, es-sendo tossiche, non vanno mai usate per rimedi interni,ma solo per usi esterni.

Bellezza:Un decotto di saponaria, dopo essere stato filtrato, puòvenir usato come shampoo rinforzante o per detergere lepelli delicate: non ci si deve preoccupare se non produrràmolta schiuma. Non è dalla quantità di schiuma che sideve giudicare un detergente.

Proprietà farmaceutiche:Conosciuta fin dall’antichità, la saponaria era coltivatain orti e giardini. La pianta oltre che resina e vitamina C,

contiene saponina. Le sue proprietà sono depurative, diu-retiche, sudorifere e toniche. Il decotto si usa nei casi dipigrizia epatica o per sciacquare l’epidermide colpita daacne o da psoriasi.

Avvertenze: usare con prudenza e su prescrizione me-dica. Rispettare scrupolosamente le dosi. Confezionare,filtrare e utilizzare subito i preparati, senza mai lasciarmacerare la pianta nell’acqua. Il macerato, infatti, po-trebbe essere tossico. La pianta contiene saponina che indosi elevate può causare disturbi e risultare velenosa.

CURIOSITÀ:E’ coltivata fin dal Medioevo per il suo alto contenuto disaponina, sostanza presente in gambi, foglie e radici, gra-zie alla quale esercita il suo delicato, ma profondo, poteredetergente. Un decotto di saponaria, ottenuto facendobollire le diverse parti della pianta in acqua piovana, èmolto adatto a ridare splendore a tessuti antichi i cui co-lori siano stati offuscati dalla polvere e dal tempo.

La saponaria

Agnese Facchini [email protected] Radio Live MusicOgni Sabato dalle 10 alle 11www.radiolivemusic.com

Loredana [email protected]

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12Salute& Bellezza

Benessere

Questo mese affronteremo una proble-matica che colpisce tutti, in particolarele donne: le smagliature.Cosa sono esattamente quelle righe checompaiono sulla nostra pelle? Il nome scientifico è Atrofie dermo-epi-dermiche: si tratta di una cicatrice dellacute dovuta alla rottura delle fibre elasti-che del derma (il derma è il secondostrato della nostra pelle); un effetto pra-ticamente irreversibile che colpisce spe-cialmente seno, ventre (soprattutto ingravidanza) e cosce. Al primo stadio sipresentano rosate, per questo passanospesso inosservate. E’ però proprio inquesta fase che è ancora possibile farequalcosa per ridimensionarle, con cremee prodotti appositi. Nel secondo stadio ilrossore si attenua fino a lasciare striaturebianche e lucide. Nel punto in cui c’èuna smagliatura la pelle non si abbronzae non crescono peli, proprio come sefosse una cicatrice.Questa patologia antiestetica sipresenta soprattutto a seguito diun cambiamento significativo delcorpo, come durante l’adolescenza,quando subisce un grosso scombussola-mento (soprattutto per il seno), in gravi-danza e dopo un repentinoaumento/diminuzione di peso.Un errore molto comune è rite-nere l’uomo immune da questoinestetismo: anche loro sono colpiti daquesto problema, nonostante lo svilup-pino in maniera diversa rispetto alle

donne. Nell’uomo infatti le smagliaturesono dovute alla distensione della pelle,che provoca la rottura delle fibre elas-tiche. Le parti interessate sono in parti-colare gambe, glutei, pancia eavambracci. A provocarle possono esserevariazioni di peso, stress o uno sbilanci-amento ormonale, il quale può colpire laproduzione naturale di collagene dellapelle. Se la pelle è poco idratata e pocoelastica il danno sarà più considerevole.Per evitare le smagliature bisognaquindi idratare la pelle quotidia-namente, bere molta acqua e te-nere tonica la pelle con attivitàfisica.

E’ bene poi evitare drastiche variazionidi peso e seguire la tanto citata alimen-tazione corretta, soprattutto gli adole-scenti, i quali prendono queste questionisempre un po’sottogamba. Come abbiamogià visto ancheper altre pro-blematiche,uno stile divita sano,con unacorretta ali-m e n t a -zione e lagiusta attività fisica, aiutanoa risolvere molti problemi o perlomenoa prevenirli.

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libero.it

Le smagliature

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14Moda

& Stile

Questioni di Stile

James Bond, nel 1963, intitolò così il se-condo episodio di una saga di classe, cheancora oggi attira milioni di persone versoil grande schermo. Ma in Russia esisteanche qualcos’altro che fa battere il cuoree del quale vogliamo riferire proprio ora,nel momento in cui il freddo torna a farparte della nostra quotidianità: i Gioiellidella Corona Russa.Questi gioielli infatti non hanno nulla dainvidiare a quelli della Corona Inglese:esposti a Mosca, nell’Armeria del Crem-lino, a due passi dall’imponente complessoche dà sulla Piazza Rossa, appartenevanoai Romanov e andarono dispersi dopo l’ec-cidio di Jekaterinenburg, avvenuto il 17 lu-glio 1918, con il quale si mise fine all’epocadegli zar. Diversi studiosi si misero alla ricerca deipreziosi in ogni angolo del mondo e solo daqualche anno buona parte sono stati ritro-vati e ora finalmente esposti.Parte dello straordinario tesoro russo, laGrande Corona Imperiale, realizzata dalgioielliere di corte Jeremia Posier per l’in-coronazione dell’Imperatrice Caterina IInel 1762. Incastonati nella corona vi sono ben cin-quemila diamanti indiani selezionati e unimprecisato numero di grandi perle bian-che. Tra i diamanti ve n’è anche uno deisette appartenenti alla famosa Collezionedi Diamanti Russi, del peso di 398.72 ca-rati. Questa incredibile pietra fu portata in Rus-sia da Nicholas Spafary, inviato in Cina trail 1675 e il 1678. Sempre in India –a Gol-conda - fu rinvenuto nel 1591 un altro gio-

iello della Corona Russa, il famoso dia-mante Shah, di 88.70 carati, che appar-tenne persino a Shah Jehan, famoso peraver costruito nel 1641 il Taj Mahal inonore della sua sposa, la regina MumtazMahal. La regina era nota sia per la suabellezza che per l’amore verso i gioielli. Fi-glia di un ufficiale di palazzo, era di estra-zione Persiana e la sua bianca pelle eraadornata da una folta chioma nera che lecadeva sulle spalle. Amava molto i pen-denti e la sua grazia è rimasta immortalatanel tempio a lei dedicato. Il diamante Sahaera perfetto per richiamare la sua rara bel-lezza: questa pietra ha infatti un’inusualeforma a cristallo di quarzo che gli permettedi svettare nelle memorie del tempo. Si crede che la pietra passò nelle mani delgioielliere francese Tavernier, che lo videalla corte Indiana nel 1665. Non si sa comesia arrivato in Persia, ma alcuni storici cre-dono che accadde grazie a Nadir Shah, ilconquistatore Persiano dell’India, che loprese nel 1739 dal tesoro del Gran Mogola Delhi. Arrivò poi in Russia nel 1829,come regalo persiano allo Zar Nicola I.Notevole nella collezione russa anche ilbulbo imperiale, il cosiddetto “oro rosso”:vuoto all’interno, è sormontato da unaricca croce e due file di grandi diamanticorrono lungo la sua circonferenza, mentrelo zaffiro posto sulla sua cima pesa circa 47carati.Gioielli che scaldano con stile, i Gioiellidella Corona Russa ci preparano all’ele-gante inverno 2010-2011. Lasciamoci allespalle l’estate e concediamoci di sognareanche nella stagione che verrà.

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Questo mese vediamo quali sono le princi-pali tendenze della stagione che si avvicina,e soprattutto come declinarle al nostro fisicoe al nostro stile... vi ricordo sempre che lemode e le tendenze non sono mai da seguiretout court, bisogna sempre scegliere in basealla nostra personalità e comprare soloquello che veramente ci valorizza!

COLOR CAMMELLO - Grande rientrodi questa nuance (e in generale di tutte le to-nalità del marrone), soprattutto nei capi-spalla. Si vedono sulle riviste meravigliosicappotti e anche total look color cammello,così chic ed eleganti che ci verrebbe vogliadi rifarci tutto il guardaroba di questo colore.Attenzione però, non è una tonalità facile daportare e non si adatta a tutte le carnagioni.Prima di comprare un capo ricordatevi diguardarvelo bene addosso, non solo in came-rino ma anche alla luce naturale. E tenetepresente che è un colore caldo e che di con-seguenza va abbinato a colori della stessa“famiglia”! Vale anche per i gioielli: quindioro giallo e non bianco o argento.

VITINO DA VESPA - Il trend di que-st’anno (iniziato in estate e se ricordate loavevo consigliato già lo scorso anno) è sicu-ramente enfatizzare il punto vita. Che sitratti di corsetti, bustier, cinture alte e in stileobi, modelli di maglie o abiti con corpetto,quest’anno tutto contribuisce a fare della vitail punto focale del vostro look. E non pensateche solo le più magre possano permetterselo!Tono su tono oppure a contrasto, una cin-tura alta regalerà al vostro corpo una formaa clessidra molto sexy e vi slancerà più di unamaglia o un abito largo e informe.

ACCESSORI A TINTE FORTI - Cheamiate il total black, i toni del marrone o delgrigio, oppure il look bon ton color cam-mello, non potrà mancare nel vostro guarda-roba un accessorio di colore acceso ailluminare il vostro outfit. Che sia una bellaborsa (se seguite la mia pagina su Facebook

avrete già visto abbina-menti con il rosso), unpaio di scarpe, unasciarpa, una cintura, deibei guanti in pelle: l’im-portante è staccare coicolori base e creare uncontrasto. Adatto a tutte,senza controindicazioni...senza eccedere, ovviamente!

GUANTI - L’inverno 2010 segnerà il ri-torno di questo accessorio spesso sottovalu-tato e relegato al ruolo di “scaldamani”,mentre può dare quel tocco di eleganza e ri-cercatezza in più che non guasta mai. Lun-ghi o corti, foderati di cashmere o di seta,colorati e rigorosamente in pelle. Super chici guantini per guidare, molto retrò.

CUISSARDES - Ancora protagonisti gli sti-vali sopra il ginocchio, già visti lo scorso in-verno ma che non hanno convinto se non lefashion victims, a causa dell’effetto PrettyWoman che questo look evoca. Quest’annovengono proposti modelli meno rischiosi,con tacco basso o completamente piatti, inpelle o suede e non solo con tacchi vertiginosie plateau che li rendevano al limite del buongusto. Attenzione però: i cuissardes richie-dono una gamba lunga e slanciata, e una di-screta altezza. E occhio a come li abbinate:il too much è dietro l’angolo!

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14Moda& Stile

Personal Shopper

di D

aniela M

erlino

mronnie@

tin.it

TENDENZE INVERNO 2010ISTRUZIONI PER L’USO

Se avete domande o vi serve un consiglio vi ricordo la mia pagina Facebook: DANIELASTYLISTPERSONAL SHOPPER e il mio sito:WWW.2CHIC.IT

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15Posta

& Comicità

Barzellette

di Azzurra Smolari

Mentre un tizio si stava facendo la barba, vede pas-sare due carri funebri di seguito; dietro ai carri, unuomo distinto con un cane nero dal pelo lucido edalla corporatura massiccia e un lungo corteo di soliuomini.Incuriosito, finisce la barba ed esce in strada e si af-fianca al signore con il cane.Allora dice: “Eh, che giorno triste...”L‘altro risponde: “Eh si... guardi, su quel carro là da-vanti c’è mia suocera...”“Come?!” “Sì, da non credere… un giorno viene a casa mia e

il cane non la riconosce più! Così l’azzanna al colloe non molla la presa...”L‘altro chiede: “E quel carro dietro?”L‘uomo: “Eh... quella è mia moglie... ha cercato disalvare mia suocera dal cane, così lui si avventòanche contro di lei...”Allorchè il tizio gli chiede un po’ intimidito: “Ma...non è che mi potrebbe prestare il cane per un paiodi giorni?”“Certo certo ma... guardi (indicando la fila di uominidietro di lui) si deve mettere in fila!”

Ecco la mail che uno studente arabo che studia in Germania manda alpadre:“Caro papà, Berlino è fantastica, le persone sono eccezionali e l’ambiente universi-tario mi piace molto ma, ti devo confessare che mi vergogno un po’ adandare al college con la Ferrari 599 GTB rivestita in puro oro che mi hairegalato, quando tutti i docenti e gli altri studenti vengono in treno…Ti voglio bene, Tuo figlio Yasser”

Ecco anche la risposta del padre arabo:“Caro Yasser, 20 milioni di dollari americani sono appena stati trasferitial tuo conto bancario. Ti prego non farci più vergognare. Vatti a com-prare anche tu un treno.Con affetto, Tuo padre”

- Che cos’è il “silenzio pre-elettorale”?- L’unico giorno quando i politici non dicono le bugie!

Due amici s’incontrano al bar. Il primo chiede: “Comemai sei così giù di morale?”“Beh! Ieri è morto mio nonno!““Ma com’è possibile, l’ho visto al parco proprio ierimattina!““Sai, ieri pomeriggio nel suo palazzo è scoppiato unincendio e...”“Ah... è morto carbonizzato!”“No... fammi finire. Stavo dicendo che è scoppiato unincendio, ma i pompieri sono arrivati subito e hannoaperto il telone di salvataggio. Mio nonno ha preso larincorsa, si è buttato dalla finestra e...”“Ah, ha mancato il telone e si è spiaccicato al suolo!“

“Nooo... fammi finire di raccontare per favore. Miononno ha preso così bene la mira che nel cadere sultelone è rimbalzato ed è andato a finire nel palazzodi fronte...”“Ah, allora è morto così?”“No, perché entrato in volo in una finestra aperta, ècascato su un letto che l’ha fatto rimbalzare di nuovofuori dalla finestra e poi è ricascato sul telone, che asua volta l’ha fatto rimbalzare...”“Ma, insomma mi vuoi dire com’è morto tuo nonno?”“Beh, visto che non si fermava più gli abbiamo dovutosparare!”

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Amore maternoQuando ero piccolo i miei genitori mi volevano talmente bene che misero nella culla un orsacchiotto, vivo.

(Woody Allen)

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Ariete Nel mondo nulla di grande è stato fattosenza passione. (Hegel)

ToroUn eroe è chi fa quello che può. (R. Rolland)

GemelliIl mondo è lo spazio in cui vi giocate la vo-stra identità. (T. Bello)

CancroMai nulla di splendido è stato realizzato senon da chi ha osato credere che dentro disé ci fosse qualcosa di più grande delle cir-costanze. (B. Berton)

LeoneLa grandezza dell’uomo si misura in basea quel che cerca e all’insistenza con cuiresta alla ricerca.(M. Heidegger)

VergineSiate sempre capaci di sentire nel più pro-fondo qualunque ingiustizia commessacontro chiunque e in qualunque parte delmondo. (Che Guevara)

BilanciaMentre tu hai una cosa, questa può essertitolta. Ma quando tu la dai, ecco, l’hai data:nessun ladro te la può rubare. E allora ètua per sempre. (J. Joice)

ScorpioneQuando tutti pensano allo stesso modo,nessuno pensa molto. (W. Lippmann)

SagittarioCercherò sempre di custodire quel pocoche possiedo, perchè son troppo piccoloper abbracciare il mondo.(K. Gibran)

CapricornoNon attendere il momento favorevole:crealo. (O. Morden)

AcquarioIl mondo è un libro, e coloro che non viag-giano ne conoscono solo una pagina. (Sant’Agostino)

PesciTutti pensano a cambiare l’umanità, nes-suno pensa a cambiar se stesso. (L. Tolstoj)

Posta& Comicità

Aforoscopo

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di M

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15Posta

& Comicità

Posta

NEW ART

È pronto a partiree tutto il pubblico a stupireè il nuovo localetutto pieno di scale.

Si chiama New Artè una Stella meglio della Smart.New Art, New Art,questa sì… che è una grande novità!New Art, New Artè una disco di grande qualità.

All’ingresso, al cancello rende tutto più bello.Che bello il giardinodove posso fare il birichino.Il Fucsia è il suo coloreche mi provoca una grande esplosioneun’emozione.

New Art, New ArtQuesta sì… che è una grande novità!New Art, new ArtÈ una disco di grande qualità.

Dentro c’è un palcoper non puzzare mi metto il borotalco.E quando poi sudomi vien voglia di mettermi nudo.No, non lo posso farec’è il buttafuori che mi continua a guardare.NO! Adesso devo fare giudizioAltrimenti mi buttan dal precipizio.Ora voglio cantareballaresfogare,al New Art ritornare!New Art, New ArtQuesta sì… che è una grande novità!New Art, New ArtÈ una disco di grande qualità.New Art, New ArtChe bello! New Art.

(Raul 2000)

Carissimi Amiciui…

Questo numero lo vorrei dedicare

a Raul

un artista di soli 10 anni che mi

ha emozionato con una sua

bella canzone.

Un testo dedicato al Nuovo Art.

Un testo dedicato

a tutti. Evviva!

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Nuova collezione Autunno/Invern

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Nella bella cascina Pilandro del 1400,

situata nel cuore della Lugana,

con entusiasmo e passione si producono vini frutto

di tradizione ed esperienza.

Particolarmente speciale è il Lugana Terecrea d.o.c.,

vincitore di numerosi premi.

Cantina aperta tutto l’anno.

Lugana d.o.c.Lugana Affinato

Lugana Brut Metodo ClassicoGarda Merlot D.O.C.

Garda Merlot AffinatoGarda Barbera D.O.C.

Garda Barbera AffinatoRosatoGrappe

Azienda Agricola PilandroLocalità Pilandro, 1

Frazione di S. Martino della Battaglia – Desenzano del Garda (Bs)Tel. +39 030 991 0363 Fax +39 030 910 8863

e-mail: [email protected]

Pilandro