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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 1

INDICE

0 INTRODUZIONE E SCHEMA DEL PERCORSO METODOLOGICO 3

0.1 PREMESSA 3 0.2 OGGETTO DELLA VARIANTE 3 0.3 LO SVILUPPO SOSTENIBILE 4

0.3.1 LE COMPONENTI DELLA SOSTENIBILITÀ 5 0.4 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 7

0.4.1 LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) 7 0.4.2 LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (V.I.A.) 14 0.4.3 PROCEDURE DI COORDINAMENTO V.A.S. E V.I.A. 21

0.5 IMPOSTAZIONE METODOLOGICA 21

1 FASE 1: LE COMPONENTI AMBIENTALI, GLI OBIETTIVI, LO STATO DI FATTO 25

1.1 ASPETTI INTRODUTTIVI 25 1.2 IL PGT VIGENTE ED IL SUO STATO DI ATTUAZIONE 26

1.2.1 IL PROCESSO DI VAS DEL PGT VIGENTE 26 1.2.2 I CONTENUTI PRINCIPALI DEL DOCUMENTO DI PIANO DEL PGT VIGENTE 27 1.2.3 STATO DI ATTUAZIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO DEL PGT VIGENTE 35

1.3 GLI OBIETTIVI DELL’AMMINISTRAZIONE 37 1.4 L’AMBITO DI INFLUENZA DEL PIANO E L’INTERFERENZA CON I SITI RETE NATURA 2000 39 1.5 LE COMPONENTI AMBIENTALI 40 1.6 L’INDIVIDUAZIONE E L’ANALISI DELLE NORME DI RIFERIMENTO IN MATERIA AMBIENTALE 40 1.7 IL QUADRO CONOSCITIVO 42

1.7.1 IL QUADRO CONOSCITIVO ESISTENTE 42 1.7.2 INDIVIDUAZIONE DI ULTERIORI APPROFONDIMENTI DA EFFETTUARE 43 1.7.3 ISTANZE PERVENUTE 43

1.8 GLI OBIETTIVI GENERALI DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATI 45 1.8.1 IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE 45 1.8.2 IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 59

1.9 GLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ 60 1.10 INDICAZIONI SULLA COERENZA DEGLI OBIETTIVI DELL’AMMINISTRAZIONE 63

2 FASE 2: LA VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE 77

2.1 ASPETTI INTRODUTTIVI 77 2.2 ASPETTI METODOLOGICI 78

2.2.1 DEFINIZIONE DEGLI INDICATORI TERRITORIALI DI VALUTAZIONE 80 2.2.2 DEFINIZIONE DELLE UNITÀ TERRITORIALI OMOGENEE (UTO) 86 2.2.3 ATTRIBUZIONE ALLE UTO DEI VALORI DI SENSIBILITÀ AMBIENTALE DEI SINGOLI INDICATORI DI VALUTAZIONE 88 2.2.4 ATTRIBUZIONE DEI FATTORI DI PONDERAZIONE A CIASCUN INDICATORE 89 2.2.5 PUNTEGGIO COMPLESSIVO DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE ALLA TRASFORMAZIONE 90 2.2.6 VERIFICA DI SOSTENIBILITÀ DELLE PREVISIONI DEL DOCUMENTO DI PIANO 91

3 FASE 3: LA VALUTAZIONE DELLE POLITICHE/AZIONI DI PIANO E LA DEFINIZIONE DELLE MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE 92

3.1 ASPETTI INTRODUTTIVI 92 3.2 ASPETTI METODOLOGICI 94

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3.2.1 VALUTAZIONE QUANTITATIVA DI SOSTENIBILITÀ DELLE POLITICHE/AZIONI DEL PIANO CON GLI OBIETTIVI DI

SOSTENIBILITÀ 94 3.2.2 MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE 99 3.2.3 VALUTAZIONE QUANTITATIVA DI SOSTENIBILITÀ: VERIFICA 100

4 FASE 4: IL PIANO DI MONITORAGGIO 101

4.1 ASPETTI INTRODUTTIVI 101 4.2 IL PIANO DI MONITORAGGIO DEL PGT-VAS VIGENTI 104

ALLEGATI

ALLEGATO 1 – Estratto del Quadro Conoscitivo della VAS del PGT vigente

ALLEGATO 2 – Integrazioni conoscitive

Allegato 2a – Qualità delle acque superficiali

Allegato 2b – Ambiti Agricoli Strategici

Allegato 2c – Il Parco Agricolo Regionale del Monte Netto

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0 Introduzione e schema del percorso metodologico

0.1 Premessa

Il Comune di Azzano Mella é dotato di Piano di Governo del Territorio, approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.

31 del 23 settembre 2010, pubblicato BURL, Serie Inserzioni, n. 52 del 29 dicembre 2010.

Si tratta, dunque, di uno strumento molto recente, per cui la presente Valutazione Ambientale Strategica assumerà

come valide (in quanto recenti e quindi, in generale, tuttora rappresentative delle caratteristiche del territorio comunale),

le analisi effettuate in fase di VAS del PGT vigente, eventualmente approfondendo ed integrando aspetti la cui

trattazione si ritenesse utile in relazione a modificazioni significative delle caratteristiche locali, nuovi elementi conoscitivi

disponibili o nuovi obiettivi dell’Amministrazione che potrebbero richiedere l’approfondimento di nuove tematiche.

Per quanto riguarda il PGT vigente, si rimanda al successivo “Capitolo 1.2 – Il PGT vigente ed il suo stato di attuazione”,

che sintetizza l’iter seguito e sintetizza i contenuti del Documento di Piano dello stesso, mentre per quanto riguarda nello

specifico gli elaborati conoscitivi, si rimanda al “Capitolo 1.7 – Il Quadro Conoscitivo”, in cui sono sintetizzati i contenuti

conoscitivi della VAS del PGT vigente e indicati gli approfondimenti condotti nell’ambito del presente documento.

0.2 Oggetto della variante

L’Amministrazione attuale si è insediata a seguito dell’esito delle elezioni amministrative svoltesi nel maggio scorso

(maggio 2011) e rappresenta, dal punto di vista amministrativo, una discontinuità rispetto all’Amministrazione

precedente. La nuova Amministrazione ritiene dunque opportuno verificare i contenuti del PGT vigente, in particolare

delle scelte strategiche espresse dal Documento di Piano, rispetto ai propri obiettivi, descritti nel successivo “Capitolo

1.3 – Gli obiettivi dell’Amministrazione”.

Il Documento di Piano è, infatti, degli atti che costituiscono il PGT, il “piano strategico”, in quanto costituisce la sintesi

delle conoscenze tecnico-disciplinari e delle scelte politico-amministrative:

- contiene gli elementi conoscitivi del territorio e le linee di sviluppo che l’Amministrazione comunale intende

perseguire;

- non ha effetti di conformazione della proprietà dei suoli;

- mantiene un legame con il mandato amministrativo.

Assume, inoltre, carattere strategico nella definizione degli obiettivi di politica del territorio, definendo il quadro di

riferimento delle trasformazioni:

- qualitative e quantitative;

- della fattibilità economica;

- di coerenza con la programmazione sovra comunale;

e definisce gli eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione.

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E’ dunque naturale che la nuova Amministrazione voglia verificare i contenuti di un documento di tale importanza e

valenza politica rispetto ai propri obiettivi che ne guidano il mandato.

In questo senso, quindi, la presente Variante e il presente documento non sono volti a sviluppare un completo processo

di pianificazione ex-novo e quindi di VAS, quanto ad introdurre nuovi elementi valutativi delle principali scelte del PGT

coerentemente con gli obiettivi della nuova Amministrazione, al fine di verificare ulteriormente la sostenibilità delle scelte

stesse e la loro compatibilità con la visione del territorio comunale della nuova Amministrazione.

Ai fini del presente processo pianificatorio e valutativo, dunque, si assume che la proposta di Documento di Piano sia

rappresentata dal Documento di Piano del PGT vigente.

0.3 Lo sviluppo sostenibile

A livello internazionale, il tema della sostenibilità dello sviluppo umano da parte del pianeta è nato dalla presa di

coscienza che lo stile di vita condotto, soprattutto nei paesi più ricchi e industrializzati, è stato tale da causare un

preoccupante degrado ambientale, dovuto principalmente al fatto che le società di tali Paesi hanno da sempre ragionato

in funzione della loro crescita economica,piuttosto che nell’ottica di uno sviluppo pianificato in modo da non creare un

impatto eccessivamente elevato sull’ambiente.

Con il termine “sviluppo sostenibile” si intende la crescita sostenibile di un insieme di più variabili contemporaneamente,

non dimenticando che in realtà ciò potrebbe comportare non poche difficoltà sia dal punto di vista politico, che tecnico.

Infatti, l’aumento di una produzione industriale può portare sì ad aumento della ricchezza, ma può, nel caso non sia

condotto in modo sostenibile, provocare ripercussioni negative ad esempio sulla qualità dell’aria. Il concetto di

sostenibilità comprende quindi le interazioni tra le attività umane, la loro dinamica e le dinamiche della biosfera, che

generalmente si svolgono su di una scala temporale più ampia.

Il concetto di sviluppo sostenibile nasce nel 1987 con il Rapporto Brundtland (World Commission on Environment and

Development, 1987) in cui per la prima volta viene definito come:

- uno sviluppo in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la capacità delle

generazioni future di soddisfare i propri bisogni;

- un processo nel quale lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo

tecnologico ed il cambiamento istituzionale sono tutti in armonia ed accrescono le potenzialità presenti e future per

il soddisfacimento delle aspirazioni e dei bisogni umani.

Sostenibilità e sviluppo devono quindi coesistere, in quanto la prima è condizione indispensabile per la realizzazione di

uno sviluppo duraturo, dato che la disponibilità delle risorse e del capitale naturale valutate sull’attuale modello di

sviluppo risulta tale da impedirne il mantenimento e l’accrescimento nel tempo.

Dal 1987 il concetto di sviluppo sostenibile è divenuto elemento programmatico fondamentale di una moltitudine di

documenti internazionali, comunitari e nazionali, fino ad essere inserito nella “Costituzione Europea” (Roma, 29 ottobre

2004), ove, tra gli obiettivi, viene enunciato che l'Unione si adopera per lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su

una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva,

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che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità

dell'ambiente (art.I-3).

0.3.1 Le componenti della sostenibilità

Lo sviluppo sostenibile si caratterizza per una visione dinamica secondo la quale ogni cambiamento deve tenere conto

dei suoi effetti sugli aspetti economici, ambientali e sociali, che devono tra loro coesistere in una forma di equilibrio.

Di conseguenza lo sviluppo sostenibile non deve intendersi come meta da raggiungere, ma piuttosto come un insieme di

condizioni che devono essere rispettate nel governo delle trasformazioni del pianeta. Di questo insieme di condizioni fa

parte significativa l'assunzione di obiettivi espliciti di qualità e di quantità dei beni ambientali, calibrati in base al loro

mantenimento a lungo termine. Tali obiettivi di mantenimento dei beni ambientali devono essere integrati in tutte le

decisioni di trasformazione e sviluppo che traggono origine dai piani e dai programmi (Progetto ENPLAN).

La maggior parte degli studiosi suddivide, infatti, la sostenibilità in tre componenti (Figura 0.3.1): sociale, economica e

ambientale (in realtà è possibile individuarne una quarta, ovvero la sostenibilità istituzionale, intesa come la capacità di

assicurare condizioni di stabilità, democrazia, partecipazione, informazione, formazione, giustizia). La valutazione della

sostenibilità dovrebbe dunque riguardare il grado di conseguimento degli obiettivi di tutte le componenti.

Figura 0.3.1 - Lo schema triangolare sintetizza il concetto di sostenibilità: i tre vertici rappresentano rispettivamente la polarizzazione

degli aspetti ambientali, economici e sociali. I lati del triangolo rappresentano le relazioni tra le polarità che possono manifestarsi come sinergie e come conflitti. Il compromesso necessario tra i diversi estremi è rappresentato, una volta risolto il problema delle

scale di misurazione, da un punto lungo ogni asse di misura. Il congiungimento di tali punti dà luogo a un triangolo, la cui superficie potrebbe essere definita come “vivibilità” o “qualità della vita” (Progetto ENPLAN).

Sostenibilità sociale

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La sostenibilità sociale riguarda l’equità distributiva, i diritti umani e civili, lo stato dei bambini, degli adolescenti, delle

donne, degli anziani e dei disabili, l’immigrazione e i rapporti tra le nazioni. Le azioni e gli impegni finalizzati al

perseguimento di uno sviluppo sostenibile non possono prescindere dalla necessità di attuare politiche tese

all’eliminazione della povertà e dell’esclusione sociale. Il raggiungimento di tale obiettivo dipenderà, oltre che da una

equa distribuzione delle risorse, da una riduzione dei tassi di disoccupazione e, quindi, attraverso misure di carattere

economico, anche dalla realizzazione di investimenti nel sistema sociosanitario, nell’istruzione e, più in generale, in

programmi sociali che garantiscano l’accesso ai servizi oltre che la coesione sociale (Ministero dell’Ambiente, 2002).

In sostanza la sostenibilità sociale è garantita dalla capacità di garantire condizioni di benessere e accesso alle

opportunità in modo paritario tra differenti strati sociali.

Sostenibilità economica

Sostenibilità economica è sinonimo di sviluppo stabile e duraturo: si realizza attraverso alti livelli occupazionali, bassi

tassi di inflazione e stabilità nel commercio. La sostenibilità economica consiste nella capacità di generare, in modo

duraturo, reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione, mediante un uso razionale ed efficiente delle risorse.

Sostenibilità ambientale

La dimensione ecologica della sostenibilità implica che si lasci intatta la stabilità dei processi interni dell’ecosfera,

struttura dinamica e auto-organizzata, per un periodo indefinitamente lungo, cercando di evitare bilanci crescenti

(Marchetti e Tiezzi, 1999).

Tra le nuove forme di pianificazione vocate alla sostenibilità vi è anche l’esigenza condivisa di progettare gli equilibri

ecologici; l’azione ambientale, che ne è parte integrante, poggia sulla capacità di eliminare le pressioni all’interfaccia tra

antroposfera ed esosfera, rinunciare allo sfruttamento delle risorse naturali non rinnovabili, ridurre e per quanto possibile

eliminare gli inquinanti, valorizzare i rifiuti attraverso il riutilizzo, il riciclaggio ed il recupero sia energetico che di materie

prime secondarie, alterare gli equilibri di generazione ed assorbimento dei gas serra, arrestare l’erosione della

biodiversità, fermare la desertificazione, salvaguardare paesaggi ed habitat (Ministero dell’Ambiente, 2002).

La definizione fondamentale di sostenibilità ambientale si può ricondurre alle regole di prelievo-emissione sviluppate da

Goodland e Daly (1996):

- norma per il prelievo delle risorse rinnovabili: i tassi di prelievo delle risorse rinnovabili devono essere inferiori alla

capacità rigenerativa del sistema naturale che è in grado di rinnovarle;

- norme per il prelievo di risorse non rinnovabili: la velocità con la quale consumiamo le risorse non rinnovabili deve

essere pari a quella con cui vengono sviluppati dei sostituti rinnovabili; parte dei ricavi conseguenti allo

sfruttamento di risorse non rinnovabili deve essere investita nella ricerca di alternative sostenibili;

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- norme di emissione: l’emissione di rifiuti non deve superare la capacità di assimilazione del sistema locale, ovvero

la quantità per cui tale sistema non vede diminuita la sua futura capacità di assorbire rifiuti o compromesse le altre

sue fondamentali funzioni.

0.4 Normativa di riferimento

0.4.1 La Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.)

0.4.1.1 La V.A.S. nell’ordinamento comunitario

Il 27 giugno 2001 il Parlamento e il Consiglio Europei hanno approvato la Direttiva 42/2001/CE “Concernente la

valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente”, che doveva essere recepita dagli Stati membri

entro il 21 giugno 2004. Successivamente Il trattato di Amsterdam poneva già tra gli obiettivi dell’Unione la promozione

di uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche, l’elevato livello di protezione dell’ambiente

e il miglioramenti di quest’ultimo. La tematica ambientale assumeva così valore primario e carattere di assoluta

trasversalità nei diversi settori di investimento oggetto dei piani di sviluppo.

Tali concetti sono stati recentemente ulteriormente confermati dalla “Costituzione Europea” sia a livello di obiettivi

generali dell’Unione (art.I-3), come descritto nei capitoli precedenti, che nella sezione dedicata alle tematiche ambientali

(art.III-233), in cui si specifica che la politica dell’Unione in materia ambientale contribuisce a perseguire i seguenti

obiettivi:

a) salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità ambientale;

b) protezione della salute umana;

c) utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali;

d) promozione, sul piano internazionale, di misure destinate a risolvere i problemi dell’ambiente a livello regionale o

mondiale.

[…] Essa è fondata sui principi della precauzione e dell’azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria

alla fonte, dei danni causati all’ambiente e sul principio “chi inquina paga”.

La Direttiva sopraccitata definisce la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) come un processo sistematico inteso a

valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte – politiche, piani o iniziative nell’ambito di programmi

– ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi

del processo decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale. Tale valutazione è

funzionale agli obiettivi di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di

considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile.

Tale valutazione deve essere effettuata durante la fase preparatoria del Piano o del programma e anteriormente alla sua

adozione o all’avvio della relativa procedura amministrativa (valutazione preventiva). Finalità ultima della V.A.S. sono,

quindi, la verifica della rispondenza dei piani e programmi (di sviluppo e operativi) con gli obiettivi dello sviluppo

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sostenibile e la valutazione del loro complessivo impatto ambientale, ovvero della diretta incidenza sulla qualità

dell’ambiente.

La novità fondamentale introdotta dal procedimento di V.A.S. è il superamento del concetto di compatibilità (ovvero

qualunque trasformazione che non produca effetti negativi irreversibili sull’ambiente) per giungere al concetto di

sostenibilità (ovvero ciò che contribuisce positivamente all’equilibrio nell’uso di risorse, ovvero la spesa del capitale

naturale senza intaccare il capitale stesso e la sua capacità di riprodursi), che viene assunto come condizione

imprescindibile del processo decisionale, alla pari del rapporto costi/benefici o dell’efficacia degli interventi. Inoltre,

elementi di fondamentale importanza nel processo pianificatorio sono rappresentati dalla partecipazione del pubblico al

processo decisionale e dall’introduzione di misure di monitoraggio, che permettono di ottenere un continuo e costante

aggiornamento degli effetti del piano o programma in atto e che garantiscono, quindi, la sua eventuale tempestiva

modifica.

Secondo quanto stabilito dalla Direttiva comunitaria per procedere alla valutazione ambientale strategica deve essere

redatto un Rapporto Ambientale in cui siano individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l’attuazione del piano

o del programma potrebbe avere sull’ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell’ambito

territoriale del piano o del programma1. Tali contenuti devono poi essere riassunti in un documento (Sintesi Non

Tecnica) al fine di rendere facilmente comprensibili le questioni chiave e le conclusioni del rapporto ambientale sia al

grande pubblico che ai responsabili delle decisioni.

Come anticipato, la Direttiva attribuisce un ruolo fondamentale al coinvolgimento del pubblico (ossia dei soggetti che

sono interessati all’iter decisionale […] o che ne sono o probabilmente ne verranno toccati, includendo le pertinenti

organizzazioni non governative) a cui deve essere offerta un’effettiva opportunità di esprimere in termini congrui il

proprio parere sulla proposta di piano o programma e sul rapporto ambientale che lo accompagna.

Infine, la stessa Direttiva prescrive che siano controllati gli effetti ambientali significativi dell’attuazione dei piani o

programmi al fine, tra l’altro, di individuarne tempestivamente gli effetti negativi imprevisti e essere in grado di adottare le

misure correttive che si ritengono opportune.

La V.A.S. si può articolare in sei fasi (Tabella 0.4.1), anche se in realtà il modello metodologico generato dalla norma

comunitaria prevede che la valutazione finale venga attuata attraverso tre valutazioni parziali, attuate in tre differenti

momenti della formulazione del piano:

- valutazione ex-ante: precede e accompagna la definizione del piano o programma di cui è parte integrante,

comprendendo in pratica tutte le fasi di elaborazione descritte in Tabella 0.4.1;

- valutazione intermedia: prende in considerazione i primi risultati degli interventi (scelte) previsti dal

piano/programma, valuta la coerenza con la valutazione ex-ante, la pertinenza con gli obiettivi di sostenibilità, il

grado di conseguimento degli stessi, la correttezza della gestione, la qualità della sorveglianza e della

realizzazione;

1 Per maggiori dettagli circa i contenuti del Rapporto Ambientale si veda l’Allegato I della Direttiva 42/2001/CE.

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- valutazione ex-post: è destinata ad illustrare l’utilizzo delle risorse, l’efficacia e l’efficienza degli interventi (scelte) e

del loro impatto e a verificare la coerenza con la valutazione ex-ante.

Tabella 0.4.1 – Fasi della procedura di V.A.S. (tratto da Linee guida per la valutazione ambientale strategica VAS – Fondi strutturali 2000-2006, Ministero dell’Ambiente).

Fasi della V.A.S. Descrizione

1. Analisi della situazione ambientale

Individuare e presentare informazioni sullo stato dell’ambiente e delle risorse naturali (dell’ambito territoriale e di riferimento del piano) e sulle interazioni positive e negative tra queste e i principali settori di sviluppo. Previsione della probabile evoluzione dell’ambiente e del territorio senza il piano. Sono utili indicatori e descrittori, prestazionali, di efficienza, di sostenibilità, idonei a descrivere sinteticamente le pressioni esercitate dalle attività antropiche (driving forces), gli effetti di queste sull’ambiente e gli impatti conseguenti.

2. Obiettivi, finalità e priorità

Individuare obiettivi, finalità e priorità in materia di ambiente e sviluppo sostenibile da conseguire grazie al piano/programma di sviluppo; obiettivi definiti dall’insieme degli indirizzi, direttive e prescrizioni derivanti dalla normativa comunitaria, statale e regionale, e dagli strumenti di pianificazione e programmazione generali e settoriali.

3. Bozza di piano / programma e individuazione delle alternative

Garantire che gli obiettivi e le priorità ambientali siano integrate a pieno titolo nel progetto di piano/programma che definisce gli obiettivi, le priorità di sviluppo e le politiche-azioni. Verifica delle diverse possibili alternative e ipotesi localizzative in funzione degli obiettivi di sviluppo del sistema ambientale, definendo le ragioni e i criteri che le hanno sostenute.

4. Valutazione ambientale della bozza

Valutare le implicazioni dal punto di vista ambientale delle priorità di sviluppo previste dal piano/programma e il grado di integrazione delle problematiche ambientali nei rispettivi obiettivi, priorità, finalità e indicatori. Analizzare in quale misura la strategia definita nel documento agevoli o ostacoli lo sviluppo sostenibile del territorio in questione. Esaminare la bozza di documento nei termini della sua conformità alle politiche e alla legislazione regionale, nazionale e comunitaria in campo ambientale.

5. Monitoraggio degli effetti e verifica degli obiettivi

Con riferimento agli obiettivi di piano, la valutazione specifica e valuta i risultati prestazionali attesi. E’ utile a tal fine individuare indicatori ambientali (descrittori di performance, di efficienza, di sostenibilità) intesi a quantificare e semplificare le informazioni in modo da agevolare, sia da parte del responsabile delle decisioni che da parte del pubblico, la comprensione delle interazioni tra l’ambiente e i problemi chiave del settore. Tali indicatori dovranno essere quantificati per contribuire a individuare e a spiegare i mutamenti nel tempo.

6. Integrazione dei risultati della valutazione nella decisione definitiva piano / programma

Contribuire allo sviluppo della versione definitiva del piano/programma tenendo conto dei risultati della valutazione. A seguito dell’attività di monitoraggio per il controllo e la valutazione degli effetti indotti dall’attuazione del piano, l’elaborazione periodica di un bilancio sull’attuazione stessa, può proporre azioni correttive attraverso l’utilizzo di procedure di revisione del piano.

0.4.1.2 La V.A.S. nell’ordinamento nazionale

In ottemperanza a quanto previsto dalla “legge delega” in materia ambientale (L. n. 308/2004), lo stato italiano recepisce

la Direttiva comunitaria 42/2001/CE con il D. Lgs. n. 152/2006 e s.m. e i.. Al Titolo II “La Valutazione Ambientale

Strategica” della Parte II di tale decreto sono specificate le modalità di svolgimento della Verifica di assoggettabilità a

VAS, i contenuti del rapporto ambientale, le modalità di svolgimento delle consultazioni, la procedura di valutazione del

piano o del programma e del rapporto, le modalità di espressione del parere motivato, le modalità di informazione sulla

decisione ed i contenuti del monitoraggio.

In linea con le previsioni della direttiva comunitaria, il Decreto prevede che la fase di valutazione è effettuata durante la

fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua approvazione o all’avvio della relativa procedura

legislativa. Essa è preordinata a garantire che gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione di detti piani e

programmi siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione (art. 11).

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VAS - Documento di scoping 10

Ai fini della valutazione ambientale, è prevista la redazione di un rapporto ambientale, che costituisce parte integrante

del piano o del programma e ne accompagna l’intero processo di elaborazione ed approvazione. Nel rapporto

ambientale debbono essere individuati, descritti e valutati gli impatti significativi che l’attuazione del piano o del

programma proposto potrebbe avere sull’ambiente e sul patrimonio culturale, nonché le ragionevoli alternative che

possono adottarsi in considerazione degli obiettivi e dell’ambito territoriale del piano o del programma stesso (art. 13).

L’Allegato VI alla Parte II del decreto n. 152/2006 e s.m. e i. specifica le informazioni che devono essere considerate nel

rapporto ambientale, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione correnti, dei contenuti e del

livello di dettaglio del piano o del programma (art. 13). Si specifica, che deve essere redatta anche una sintesi non

tecnica del rapporto ambientale.

Il decreto chiarisce, infine, che il monitoraggio assicura il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti

dall’attuazione dei piani e dei programmi approvati e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità

prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e da adottare le opportune misure correttive

(art. 18). A tal fine, il piano o programma individua le responsabilità e la sussistenza delle risorse necessarie per la

realizzazione e gestione del monitoraggio.

Oltre alla procedura di VAS, nel caso di piani e programmi che determinano l’uso di piccole aree a livello locale e per

modifiche minori dei piani e dei programmi è possibile effettuare la Verifica di assoggettabilità (a VAS), ovvero una

procedura “semplificata” nell’ambito della quale l’Autorità competente, sentita l’autorità procedente, tenuto conto dei

contributi pervenuti emette il provvedimento di verifica assoggettando o escludendo il piano o il programma dalla

completa procedura di VAS e, se del caso, definendo le necessarie prescrizioni (art. 12). Al proposito, deve essere

prodotto un rapporto preliminare comprendente una descrizione del piano o programma e le informazioni e i dati

necessari alla verifica degli impatti significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o programma.

0.4.1.3 La V.A.S. nell’ordinamento regionale

Premessa

Considerando che lo Stato Italiano ha solo recentemente compiutamente recepito le indicazioni della Direttiva sulla

V.A.S. (datata giugno 2001), alcune regioni hanno anticipato la legislazione nazionale legiferando in materia di

valutazione ambientale di piani o programmi che possono avere impatti significativi sull’ambiente. Tra le altre, è questo il

caso della Regione Lombardia, la cui Legge Regionale urbanistica n. 12 del 11 marzo 2005 e s.m. e i. “Legge per il

governo del territorio” introduce, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile ed assicurare un elevato livello di

protezione dell’ambiente, […] la valutazione ambientale degli effetti derivanti dall’attuazione di piani e programmi (art. 4).

Essa precisa che la V.A.S., a cui è sottoposto il Documento di Piano, è effettuata durante la fase preparatoria del piano

o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura di approvazione, con la finalità

di evidenziare la congruità delle scelte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del piano e le possibili sinergie con gli altri

strumenti di pianificazione e programmazione e individuare le alternative assunte nella elaborazione del piano o

programma, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione o di compensazione, anche agroambientali, che

devono essere recepite nel piano stesso (art.4).

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VAS - Documento di scoping 11

Successivamente, ripercorrendo in sostanza quanto previsto in materia di V.A.S. dalla Direttiva 42/2001/CE, il Consiglio

Regionale ha meglio specificato i contenuti della V.A.S. attraverso la Deliberazione n. 8/351 del 13/03/2007 (“Indirizzi

generali per la valutazione ambientale di piani e programmi”), specificando che essa deve:

- permettere la riflessione sul futuro da parte di ogni società e dei suoi governanti e nel contempo aumentare

sensibilmente la prevenzione, evitando impatti ambientali, sociali ed economici negativi;

- essere effettuata il più a monte possibile, durante la fase preparatoria del piano/programma (P/P) e anteriormente

alla sua adozione e all’avvio della relativa procedura legislativa;

- essere integrata il più possibile nel processo di elaborazione del P/P;

- accompagnare il P/P in tutta la sua vita utile ed oltre attraverso un’azione di monitoraggio.

La VAS va intesa come un processo continuo, che si estende lungo tutto il ciclo vitale del P/P. Il significato chiave della

VAS è costituito dalla sua capacità di integrare e rendere coerente il processo di pianificazione orientandolo verso la

sostenibilità.

Una prima forma di integrazione è rappresentata dall’interazione positiva e creativa tra la pianificazione e la valutazione

durante tutto il processo di impostazione e redazione del P/P; il dialogo permanente permette aggiustamenti e

miglioramenti continui, che si riflettono nel prodotto finale rendendolo molto più consistente e maturo.

Altre forme di integrazione imprescindibili sono la comunicazione e il coordinamento tra i diversi enti e organi

dell’amministrazione coinvolti nel P/P; l’utilità di tale comunicazione diventa maggiore nelle decisioni di base circa il

contenuto del piano o programma.

Infine, l’integrazione nella considerazione congiunta degli aspetti ambientali, sociali ed economici; la forte tendenza alla

compartimentazione del sapere rende difficile la realizzazione di analisi integrate, che tuttavia permettono l’emergere di

conoscenze utili e interessanti quanto quelle che derivano dalle analisi specialistiche.

In ottemperanza a quanto previsto dalla DCR n. 8-351/2007, la Giunta Regionale ha approvato la deliberazione n. 8-

6420/2007, successivamente modificata da più deliberazioni di cui la più recente è la n. 9-761/2010, in cui è specificata

ulteriormente la procedura di VAS per una serie di strumenti di pianificazione, tra cui anche i PGT, è chiarito il

coordinamento con altre procedure (Valutazione di Impatto Ambientale – VIA, Valutazione di Incidenza – VIC e

Autorizzazione Ambientale Integrata – IPPC), sono fornite indicazioni sull’Autorità competente per la VAS e sui soggetti

da coinvolgere nella Conferenza di Valutazione.

La DGR citata, inoltre, specifica che sono escluse dalla valutazione ambientale le seguenti varianti ai piani e programmi:

a) rettifiche degli errori materiali;

b) modifiche necessarie per l’adeguamento del piano alle previsioni localizzative immediatamente cogenti contenute

negli strumenti nazionali, regionali o provinciali di pianificazione territoriale, già oggetto di valutazione ambientale;

c) varianti localizzative, ai fini dell’apposizione del vincolo espropriativo, per opere già cartograficamente definite e

valutate in piani sovraordinati o per la reiterazione del vincolo stesso;

d) per le modifiche dei piani e dei programmi elaborati per la pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli

conseguenti a provvedimenti di autorizzazione di opere singole che hanno per legge l’effetto di variante ai suddetti

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VAS - Documento di scoping 12

piani e programmi, ferma restando l’applicazione della disciplina in materia di VIA, la valutazione ambientale

strategica non è necessaria per la localizzazione delle singole opere.

Il processo di V.A.S.

La piena integrazione della dimensione ambientale nella pianificazione e programmazione deve essere effettiva, a

partire dalla fase di impostazione fino alla sua attuazione e revisione, sviluppandosi durante tutte le fasi principali del

ciclo di vita del P/P (Figura 0.4.1)2:

a) orientamento e impostazione: il processo di V.A.S. procede ad un’analisi preliminare di sostenibilità degli

orientamenti del P/P e svolge, quando necessario, la Verifica di esclusione (screening) del P/P dalla Valutazione

Ambientale, ovvero la procedura che conduce alla decisione circa l’assoggettabilità o meno del P/P all’interno del

processo di V.A.S. (nelle recenti DGR tale procedura è definita Verifica di assoggettabilità coerentemente con le

indicazioni della normativa nazionale); la procedura di verifica di esclusione / Verifica di assoggettabilità si applica

ai P/P che determinano l’uso di piccole aree a livello locale e le modifiche minori al fine di determinare se possono

avere significativi effetti sull’ambiente; ai fini della procedura di Verifica di esclusione / Verifica di assoggettabilità è

predisposto un documento di sintesi della proposta di P/P contenente le informazioni e i dati necessari alla verifica

degli effetti significativi sull’ambiente e sulla salute; la procedura di Verifica di esclusione / Verifica di

assoggettabilità si conclude con la decisione di escludere o non escludere il P/P dalla VAS;

b) elaborazione e redazione: il processo di V.A.S. definisce l’ambito di influenza del P/P (scoping), articola gli obiettivi

generali, costruisce lo scenario di riferimento, verifica la coerenza esterna degli obiettivi generali del P/P, individua

le alternative di P/P attraverso l’analisi ambientale di dettaglio, definisce gli obiettivi specifici del P/P e individua le

azioni e le misure necessarie a raggiungerli, verifica la coerenza interna delle relazioni tra obiettivi e linee di azione

del P/P attraverso il sistema degli indicatori, stima gli effetti ambientali delle alternative di P/P confrontandole tra

loro e con lo scenario di riferimento al fine di selezionare l’alternativa di P/P, elabora il Rapporto Ambientale,

costruisce il sistema di monitoraggio;

c) consultazione, adozione e approvazione: il processo di V.A.S. collabora alla consultazione delle Autorità

competenti e del pubblico sul Rapporto Ambientale e sulla proposta di P/P e accompagna il processo di

adozione/approvazione con la redazione della “Dichiarazione di Sintesi” nella quale si illustrano gli obiettivi

ambientali, gli effetti attesi, le ragioni della scelta dell’alternativa del P/P approvata e il programma di monitoraggio

dei suoi effetti nel tempo;

2 La metodologia proposta ripercorre l’esperienza condotta dal Progetto ENPLAN, conclusasi con la redazione di “Valutazione Ambientale di Piani e Programmi – Linee Guida”, risultato del lavoro congiunto di 10 regioni italiane e spagnole coordinate dalla Regione Lombardia e basato su 14 progetti sperimentali effettuati da tre gruppi di lavoro (pianificazione strategica, strutturale e attuativa) coordinati, rispettivamente, dalla Regione Catalogna, Emilia-Romagna e Piemonte.

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VAS - Documento di scoping 13

d) attuazione gestione e monitoraggio: il processo di V.A.S. accompagna l’attuazione delle previsioni di Piano

attraverso una puntuale attività di monitoraggio e le connesse attività di valutazione e partecipazione, con il

compito di fornire le informazioni necessarie per valutare gli effetti ambientali delle azioni del P/P, verificando se

esse sono effettivamente in grado di perseguire i traguardi di qualità ambientale che il P/P si è posto e di

permettere di individuare tempestivamente le misure correttive che eventualmente dovessero rendersi necessarie.

Lo schema proposto è caratterizzato quindi da tre elementi fondamentali:

- presenza di attività che tendenzialmente si sviluppano con continuità durante tutto l’iter di costruzione e

approvazione del P/P;

- fase di attuazione del P/P come parte integrante del processo di pianificazione, in tal senso accompagnata da

attività di monitoraggio e valutazione dei risultati;

- circolarità del processo di pianificazione, introdotta attraverso il monitoraggio dei risultati e la possibilità/necessità di

rivedere il P/P qualora tali risultati si discostino dagli obiettivi di sostenibilità che hanno motivato l’approvazione del

P/P.

Il processo di partecipazione

La V.A.S. prevede l’ampliamento della fase di consultazione del pubblico a tutto il processo di

pianificazione/programmazione. Gli strumenti da utilizzare nella partecipazione devono garantire l’informazione minima a

tutti i soggetti coinvolti, che devono essere messi in grado di esprimere pareri su ciascuna fase e di conoscere tutte le

opinioni e i pareri espressi e la relativa documentazione.

La partecipazione integrata è supportata da momenti di:

- concertazione: l’Autorità procedente dovrebbe individuare, nella fase iniziale di elaborazione del P/P, gli Enti

territoriali limitrofi o comunque interessati a vario titolo ai potenziali effetti derivanti dalle scelte di P/P, al fine di

concordare strategie ed obiettivi generali;

- consultazione: l’Autorità procedente richiede pareri e contributi a soggetti esterni all’Amministrazione;

- comunicazione e informazione: l’Autorità procedente informa i soggetti, anche non istituzionali, interessati alla

decisione per consentirne la comunicazione e l’espressione dei diversi punti di vista, nell’ottica dell’individuazione

dei soggetti da coinvolgere nelle differenti fasi del processo e della definizione dei rispettivi ruoli, nonché della

formulazione di iniziative di divulgazione delle informazioni.

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VAS - Documento di scoping 14

Figura 0.4.1 – Sequenza delle fasi di un processo di piano o programma (ridisegnata da DCR n.8-351/2007).

0.4.2 La Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.)

0.4.2.1 La V.I.A. nell’ordinamento comunitario

La direttiva n. 85/33/CEE e s.m. e i. introduce nell’ordinamento comunitario la valutazione dell'impatto ambientale dei

progetti pubblici e privati che possono avere un impatto ambientale importante (art. 1). Tale direttiva prevede che gli

Stati membri adottino le disposizioni necessarie affinché, prima del rilascio dell'autorizzazione, per i progetti per i quali si

prevede un notevole impatto ambientale, in particolare per la loro natura, le loro dimensioni o la loro ubicazione, sia

prevista un'autorizzazione e una valutazione del loro impatto, eventualmente anche prevedendo una procedura unica

per soddisfare i requisiti della presente direttiva e quelli della direttiva 96/61/CE del Consiglio, del 24 settembre 1996,

sulla prevenzione e il controllo integrati dell'inquinamento (art. 2).

I progetti sottoposti all’applicazione della direttiva sono quelli elencati nell'allegato I, che sono soggetti a valutazione, e

quelli elencati nell'allegato II, per i quali gli Stati membri determinano, mediante un esame del progetto caso per caso o

soglie o criteri fissati dagli Stati membri, se il progetto debba essere sottoposto a valutazione (art. 4).

La direttiva specifica che la valutazione dell'impatto ambientale individua, descrive e valuta, in modo appropriato, gli

effetti diretti e indiretti di un progetto sui seguenti fattori: l'uomo, la fauna e la flora; il suolo, l'acqua, l'aria, il clima e il

paesaggio; i beni materiali ed il patrimonio culturale; l'interazione tra i fattori di cui sopra (art. 3).

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VAS - Documento di scoping 15

Ai fini della valutazione dell’impatto ambientale il Committente deve fornire informazioni che comprendono almeno: una

descrizione del progetto con informazioni relative alla sua ubicazione, concezione e dimensioni; una descrizione delle

misure previste per evitare, ridurre e possibilmente compensare rilevanti effetti negativi; i dati necessari per individuare e

valutare i principali effetti che il progetto può avere sull'ambiente; una descrizione sommaria delle principali alternative

prese in esame dal committente, con indicazione delle principali ragioni della scelta, sotto il profilo dell'impatto

ambientale; una sintesi non tecnica delle informazioni indicate in precedenza (art. 5).

Particolare rilevanza è data dalla direttiva alle attività di pubblicità e di partecipazione alle decisioni. Nello specifico, si

prevede che gli Stati membri adottano le misure necessarie affinché le autorità che possono essere interessate al

progetto, per la loro specifica responsabilità in materia di ambiente, abbiano la possibilità di esprimere il loro parere sulle

informazioni fornite dal committente e sulla domanda di autorizzazione e che il pubblico sia informato, attraverso pubblici

avvisi oppure in altra forma adeguata quali mezzi di comunicazione elettronici, se disponibili, in una fase precoce delle

procedure decisionali in materia ambientale e, al più tardi, non appena sia ragionevolmente possibile fornire le

informazioni (art. 6). Inoltre, si prevede che le autorità in materia ambientale e i cittadini interessati abbiano la possibilità,

anteriormente al rilascio dell'autorizzazione al progetto, di comunicare, entro un ragionevole lasso di tempo, i loro pareri

sulle informazioni fornite all'autorità competente dello Stato membro nel cui territorio è prevista la realizzazione del

progetto (art. 7).

0.4.2.2 La V.I.A. nell’ordinamento nazionale

Attualmente, sul territorio nazionale la normativa in materia di VIA è contenuta nel D. Lgs. n. 152/2006 e s.m. e i., Parte

II, Titolo III, che ha abrogato gran parte della stratificazione normativa nazionale succedutasi in seguito al primo

recepimento della direttiva comunitaria n. 85/33/CEE (e s.m. e i.) avvenuto con la Legge n. 349/1986. Rimane tuttavia

esclusa dal D. Lgs. n. 152/2006 e s.m. e i. la “normativa tecnica” che regolamenta la VIA, per la quale è tuttora vigente il

DPCM 27/12/1988.

La normativa in materia di VIA, infatti, può essere suddivisa in una “normativa di tipo procedurale”, che regolamenta i

casi di applicazione, le autorità coinvolte, le procedure amministrative che devono essere seguite, e in una “normativa di

tipo tecnico”, che specifica i contenuti della documentazione tecnica che deve essere prodotta e gli approfondimenti da

condurre.

Il D. Lgs. n. 152/2006 e s.m. e i. specifica che (art. 4) la valutazione ambientale dei progetti ha la finalità di proteggere la

salute umana, contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento delle specie e

conservare la capacità di riproduzione dell’ecosistema in quanto risorsa essenziale per la vita. A questo scopo essa

individua, descrive e valuta, in modo appropriato, per ciascun caso particolare gli impatti diretti e indiretti di un progetto

sui fattori:

1) l'uomo, la fauna e la flora;

2) il suolo, l'acqua, l'aria e il clima;

3) i beni materiali ed il patrimonio culturale;

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VAS - Documento di scoping 16

4) l'interazione tra i fattori di cui sopra.

La procedura di valutazione di impatto ambientale si applica ad una serie di progetti la cui attuazione può determinare

effetti ambientali significativi sul contesto nel quale l’opera si inserisce, con l’obiettivo di verificarne la compatibilità

ambientale ed eventualmente di individuare le misure di mitigazione e/o di compensazione necessarie per ridurre al

minimo gli effetti negativi potenzialmente indotti. In questo senso sono individuate due differenti procedure: la VIA, che si

applica alle opere riportate nell’Allegato II e nell’Allegato III alla Parte II del decreto, e la Verifica di assoggettabilità a

VIA, che si applica alle opere riportate nell’Allegato IV alla Parte II. Mentre la prima procedura ha l’obiettivo di sancire la

compatibilità ambientale di un’opera, la seconda ha il compito di verificare preliminarmente la significatività degli impatti

ambientali indotti e, di conseguenza, di valutare l’ammissibilità dell’opera oppure di sottoporla a procedura di VIA. In

questo contesto un ruolo centrale nella procedura di VIA e di Verifica di assoggettabilità a VIA è attribuito alla pubblicità

e alla partecipazione del pubblico (sia esso rappresentato di privati cittadini o associazioni, sia esso rappresentato da

Enti pubblici): chiunque, infatti, può presentare osservazioni ai progetti delle opere sottoposte a valutazione di impatto

ambientale e il Proponente delle opere stesse è tenuto a fornire adeguate spiegazioni, approfondimenti,

controdeduzioni. Il parere finale sulla compatibilità ambientale di un’opera è rilasciato dall’Autorità competente,

individuata nello Stato (Ministero dell’Ambiente) per le opere di cui all’Allegato II e nella Regione competente per

territorio per le opere elencate nell’Allegato III e nell’Allegato IV; le Regioni, con propria norma, possono demandare il

ruolo di Autorità competente agli Enti locali (Province o Comuni) competenti per territorio. Si evidenzia, altresì, che le

Regioni possono prevedere limiti più restrittivi per l’applicazione della procedura di VIA o di Verifica di assoggettabilità a

VIA rispetto a quelli riportati nel decreto nazionale e possono prevedere tipologie di opere non incluse in esso.

In merito si evidenzia che (art. 5) i provvedimenti di autorizzazione o approvazione adottati senza la previa valutazione di

impatto ambientale, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge. Nel caso di opere ed interventi realizzati

senza la previa sottoposizione alle fasi di verifica di assoggettabilità o di valutazione, nonché nel caso di difformità

sostanziali da quanto disposto dai provvedimenti finali, l'autorità competente, valutata l'entità del pregiudizio ambientale

arrecato e quello conseguente alla applicazione della sanzione, dispone la sospensione dei lavori e può disporre la

demolizione ed il ripristino dello stato dei luoghi e della situazione ambientale a cura e spese del responsabile,

definendone i termini e le modalità. In caso di inottemperanza, l'autorità competente provvede d'ufficio a spese

dell'inadempiente. Infine, qualora si accertino violazioni delle prescrizioni impartite o modifiche progettuali tali da incidere

sugli esiti e sulle risultanze finali delle fasi di verifica di assoggettabilità e di valutazione, l'autorità competente, previa

eventuale sospensione dei lavori, impone al proponente l'adeguamento dell'opera o intervento, stabilendone i termini e

le modalità. Qualora il proponente non adempia a quanto imposto, l'autorità competente provvede d'ufficio a spese

dell'inadempiente.

Per quanto attiene la procedura di Verifica di assoggettabilità a VIA (art. 20) il Proponente trasmette all'autorità

competente il progetto preliminare e lo studio preliminare ambientale, nel quale devono essere riportate (Allegato V,

Parte II del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m. e i.):

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VAS - Documento di scoping 17

- caratteristiche dei progetti: dimensioni del progetto, cumulo con altri progetti, utilizzazione di risorse naturali,

produzione di rifiuti, inquinamento e disturbi ambientali, rischio di incidenti, per quanto riguarda, in particolare, le

sostanze o le tecnologie utilizzate;

- localizzazione dei progetti: utilizzazione attuale del territorio, ricchezza relativa, qualità e capacità di rigenerazione

delle risorse naturali della zona, capacità di carico dell'ambiente naturale, con particolare attenzione ad alcune

zone particolarmente sensibili;

- caratteristiche dell’impatto potenziale: portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessata),

natura transfrontaliera dell'impatto, ordine di grandezza e complessità dell'impatto, probabilità dell'impatto, durata,

frequenza e reversibilità dell'impatto.

L'autorità competente sulla base degli elementi di cui all'allegato V e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica

se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente e, quindi, se il progetto non ha impatti negativi e

significativi sull'ambiente, l'autorità competente dispone l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale e, se del

caso, impartisce le necessarie prescrizioni; se il progetto ha possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente si

applicano le disposizioni relative alla procedura di VIA.

Per quanto riguarda la procedura di VIA (artt. da 21 a 28) l'istanza è presentata dal proponente l'opera o l'intervento

all'autorità competente; ad essa sono allegati il progetto definitivo, lo studio di impatto ambientale, la sintesi non tecnica

e copia dell'avviso a mezzo stampa. Il documento principale per la procedura di VIA è lo Studio di Impatto Ambientale

(SIA), che contiene almeno le seguenti informazioni (Allegato VII, Parte II del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m. e i.):

a) una descrizione del progetto con informazioni relative alle sue caratteristiche, alla sua localizzazione ed alle sue

dimensioni;

b) una descrizione delle misure previste per evitare, ridurre e possibilmente compensare gli impatti negativi rilevanti;

c) i dati necessari per individuare e valutare i principali impatti sull'ambiente e sul patrimonio culturale che il progetto

può produrre, sia in fase di realizzazione che in fase di esercizio;

d) una descrizione sommaria delle principali alternative prese in esame dal proponente, ivi compresa la cosiddetta

opzione zero, con indicazione delle principali ragioni della scelta, sotto il profilo dell'impatto ambientale;

e) una descrizione delle misure previste per il monitoraggio.

Oltre al SIA, deve essere prodotta anche una Sintesi Non Tecnica delle caratteristiche dimensionali e funzionali del

progetto e dei dati ed informazioni contenuti nello studio stesso inclusi elaborati grafici. La documentazione dovrà essere

predisposta al fine consentirne un'agevole comprensione da parte del pubblico ed un'agevole riproduzione.

In seguito alle attività di valutazione della documentazione presentata dal proponente, consultazione degli Enti

interessati (eventualmente tramite Conferenza dei Servizi) e del pubblico, verifica di tutte le eventuali richieste di

approfondimenti/integrazioni e acquisizione dell’eventuale ulteriore documentazione prodotta dal Proponente, l'Autorità

competente conclude con provvedimento espresso e motivato il procedimento di valutazione dell'impatto ambientale. Il

D. Lgs. n. 152/2006 e s.m. e i. prevede che tale provvedimento sostituisce o coordina tutte le autorizzazioni, intese,

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VAS - Documento di scoping 18

concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque denominati in materia ambientale, necessari per la

realizzazione e l'esercizio dell'opera o dell'impianto. In particolare, il provvedimento contiene le condizioni per la

realizzazione, esercizio e dismissione dei progetti, nonché quelle relative ad eventuali malfunzionamenti.

Ulteriore elemento di grande rilevanza nel procedimento di valutazione di impatto ambientale (e di VIA in particolare) è

l’attività di monitoraggio. Il decreto, infatti specifica che il provvedimento di valutazione dell'impatto ambientale contiene

ogni opportuna indicazione per la progettazione e lo svolgimento delle attività di controllo e monitoraggio degli impatti. Il

monitoraggio assicura il controllo sugli impatti ambientali significativi sull'ambiente provocati dalle opere approvate,

nonché la corrispondenza alle prescrizioni espresse sulla compatibilità ambientale dell'opera, anche, al fine di

individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e di consentire all'Autorità competente di essere in grado di

adottare le opportune misure correttive. Delle modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali

misure correttive adottate è data adeguata informazione attraverso i siti web dell'Autorità competente e dell'Autorità

procedente e delle Agenzie interessate.

Il decreto, infine, prevede forme di coordinamento con altre procedure di valutazione ambientale; nello specifico si

prevede che la verifica di assoggettabilità a VIA può essere condotta nell'ambito della VAS (art. 10).

Per quanto concerne, invece, gli aspetti di natura più tecnica inerenti, in particolare, lo Studio di Impatto Ambientale, si

evidenzia che gli aspetti analitici e valutativi in esso contenuti devono considerare la fase di cantiere, la fase di esercizio

e la fase di dismissione (decommissioning) dell’intervento/progetto proposto.

Il DPCM del 27/12/1988 sancisce che il SIA debba essere organizzato in tre parti:

1. Quadro di Riferimento Programmatico: fornisce gli elementi conoscitivi sulle relazioni tra l’opera progettata e gli atti

di pianificazione e programmazione territoriale e settoriale; tale fase ha lo scopo di verificare la congruità dell’opera

progettata con gli strumenti di pianificazione territoriale regionali, provinciali, comunali e di settore, oltre che con la

vigente normativa internazionale, nazionale e regionale che regolamenta il progetto e la materia ambientale;

2. Quadro di Riferimento Progettuale: descrive il progetto e le soluzioni adottate a seguito degli studi effettuati,

nonché l'inquadramento nel territorio, inteso come sito e come area vasta interessati, al fine di documentare le

motivazioni assunte dal proponente nella definizione del progetto e la descrizione delle motivazioni tecniche delle

scelte progettuali, nonché delle misure che il proponente ritiene opportuno adottare ai fini del migliore inserimento

dell'opera nell'ambiente;

3. Quadro di Riferimento Ambientale: in relazione alle componenti ambientali considerate definisce l'ambito territoriale

- inteso come sito ed area vasta - e i sistemi ambientali interessati dal progetto, sia direttamente che

indirettamente, entro cui è da presumere che possano manifestarsi effetti significativi sulla qualità degli stessi;

descrive i sistemi ambientali interessati, ponendo in evidenza l'eventuale criticità degli equilibri esistenti; individua

le aree, le componenti ed i fattori ambientali e le relazioni tra essi esistenti, che manifestano un carattere di

eventuale criticità, al fine di evidenziare gli approfondimenti di indagine necessari al caso specifico; documenta gli

usi plurimi previsti delle risorse, la priorità negli usi delle medesime e gli ulteriori usi potenziali coinvolti dalla

realizzazione del progetto; documenta i livelli di qualità preesistenti all'intervento per ciascuna componente

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VAS - Documento di scoping 19

ambientale interessata e gli eventuali fenomeni di degrado delle risorse in atto; esso è sviluppato secondo criteri

descrittivi, analitici e previsionali; inoltre, in relazione alle peculiarità dell'ambiente interessato il quadro ambientale

stima qualitativamente e quantitativamente gli impatti indotti dall'opera sul sistema ambientale, nonché le

interazioni degli impatti con le diverse componenti ed i fattori ambientali, anche in relazione ai rapporti esistenti tra

essi; descrive le modificazioni delle condizioni d'uso e della fruizione potenziale del territorio, in rapporto alla

situazione preesistente; descrive la prevedibile evoluzione, a seguito dell'intervento, delle componenti e dei fattori

ambientali, delle relative interazioni e del sistema ambientale complessivo; descrive e stima la modifica, sia nel

breve che nel lungo periodo, dei livelli di qualità preesistenti; definisce gli strumenti di gestione e di controllo e, ove

necessario, le reti di monitoraggio ambientale, documentando la localizzazione dei punti di misura e i parametri

ritenuti opportuni; illustra i sistemi di intervento nell'ipotesi di manifestarsi di emergenze particolari.

Lo stesso decreto individua le componenti e i fattori ambientali che devono essere considerati nel SIA:

a) atmosfera: qualità dell'aria e caratterizzazione meteoclimatica;

b) ambiente idrico: acque sotterranee e acque superficiali (dolci, salmastre e marine), considerate come componenti,

come ambienti e come risorse;

c) suolo e sottosuolo: intesi sotto il profilo geologico, geomorfologico e pedologico, nel quadro dell'ambiente in

esame, ed anche come risorse non rinnovabili;

d) vegetazione, flora, fauna: formazioni vegetali ed associazioni animali, emergenze più significative, specie protette

ed equilibri naturali;

e) ecosistemi: complessi di componenti e fattori fisici, chimici e biologici tra loro interagenti ed interdipendenti, che

formano un sistema unitario e identificabile (quali un lago, un bosco, un fiume, il mare) per propria struttura,

funzionamento ed evoluzione temporale;

f) salute pubblica: come individui e comunità;

g) rumore e vibrazioni: considerati in rapporto all'ambiente sia naturale che umano;

h) radiazioni ionizzanti e non ionizzanti: considerati in rapporto all'ambiente sia naturale, che umano;

i) paesaggio: aspetti morfologici e culturali del paesaggio, identità delle comunità umane interessate e relativi beni

culturali.

0.4.2.3 La V.I.A. nell’ordinamento regionale

La normativa della Regione Lombardia in materia di VIA è stata recentemente adeguata a quanto previsto dal D. Lgs n.

152/2006 e s.m. e i. con la LR n. 5/2010 e s.m. e i..

Essa (art. 1) disciplina le procedure di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di verifica di assoggettabilità a VIA

relative ai progetti di cui agli allegati A e B, di competenza della Regione, delle province e dei comuni e concorre ad

assicurare la tutela dell'ambiente, degli ecosistemi naturali e del patrimonio culturale sul territorio lombardo, ispirandosi

ai principi della precauzione, dell'azione preventiva, dell'accollo dei costi ambientali al proponente e della correzione in

via prioritaria dei danni causati all'ambiente dagli interventi antropici oggetto della presente disciplina e dello sviluppo

sostenibile.

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VAS - Documento di scoping 20

La norma, in particolare, individua l’elenco delle opere soggette a VIA (Allegato A alla norma) e a Verifica di

assoggettabilità a VIA (Allegato B) e le relative Autorità competenti suddivise, a seconda dell’opera, in Regione,

Province e Comuni. In prima applicazione della norma l’Autorità competente è sempre la Regione Lombardia,

prevedendo tuttavia il trasferimento delle competenze agli Enti locali, come specificato nella norma, in seguito

all’emanazione di specifici regolamenti da parte della Giunta Regionale, che disciplinino le modalità di attuazione e di

applicazione delle disposizioni in materia di VIA e di Verifica dia assoggettabilità a VIA (art. 3).

La norma, inoltre, declina a livello regionale la struttura organizzativa e le procedure per la VIA e per la Verifica dia

assoggettabilità a VIA, specificando:

- le attività di informazione che devono essere espletate (art. 7): l'Autorità competente informa i cittadini in merito alle

procedure di VIA e di verifica di assoggettabilità a VIA in corso e concluse, rendendo pubblici i dati procedurali,

progettuali e ambientali, sin dalla fase di avvio del procedimento, tramite apposito sito internet regionale dedicato

alla VIA;

- le attività di monitoraggio (art. 8): la decisione finale sulla compatibilità ambientale o sulla verifica di assoggettabilità

a VIA contiene le azioni che il proponente deve svolgere per monitorare la corrispondenza tra gli scenari previsti in

sede di studio di impatto ambientale e proposti per la valutazione dell'autorità competente e gli scenari riscontrati a

progetto realizzato e in fase di gestione, anche per individuare tempestivamente eventuali impatti negativi

imprevisti e consentire al contempo l'adozione delle opportune misure correttive da parte dell'autorità a tal fine

individuata nel provvedimento stesso;

- i controlli e le sanzioni (art. 9): l'Autorità competente valuta l'entità del pregiudizio ambientale eventualmente

arrecato dalla realizzazione dell'opera o dell'intervento o dalla mancata adozione delle prescrizioni del

provvedimento di verifica o di VIA favorevole e di quello conseguente all'applicazione della sanzione.

La norma, infine, prevede il coordinamento con altre procedure autorizzative (art. 4). In particolare, la norma prevede

che il soggetto proponente, contestualmente alla presentazione dell'istanza di VIA, attiva le procedure autorizzatorie o

anche approvative riferite al relativo progetto, affinché le pubbliche amministrazioni competenti al rilascio dei successivi

titoli autorizzatori o anche approvativi, ove diverse dall'autorità competente in materia di VIA, siano tempestivamente

informate dei procedimenti in essere. A tal fine, la documentazione tecnica depositata a corredo dell'istanza di VIA deve

rendere conto di quanto depositato dal soggetto proponente presso le altre amministrazioni a corredo delle specifiche

richieste autorizzatorie o anche approvative. Inoltre, in sede di VAS, l'Autorità procedente può individuare i progetti,

previsti dal piano o dal programma, che per natura, dimensione e localizzazione ritiene di valutare in modo coordinato,

per individuarne gli impatti cumulativi; in tal caso la procedura di verifica di assoggettabilità a VIA è effettuata in sede di

VAS, sentita l'autorità competente in materia di verifica di assoggettabilità a VIA, e garantita adeguata informazione e

partecipazione al relativo procedimento, non inferiore a quella garantita per i procedimenti ordinari.

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 21

0.4.3 Procedure di coordinamento V.A.S. e V.I.A.

Il D. Lgs. n. 152/2006 e s.m. e i. prevede delle procedure di coordinamento e di semplificazione tra V.A.S. di piani e

programmi e V.I.A. di progetti.

In particolare, la Verifica di assoggettabilità (a VIA) può essere condotta nell’ambito della VAS; in tal caso le modalità di

informazione del pubblico danno specifica evidenza della integrazione procedurale (art. 10). Inoltre, allo stesso articolo

si evidenzia che nella redazione dello studio di impatto ambientale, relativo a progetti previsti da piani o programmi già

sottoposti a valutazione ambientale, possono essere utilizzate le informazioni e le analisi contenute nel rapporto

ambientale. Nel corso della redazione dei progetti e nella fase della loro valutazione, sono tenute in considerazione la

documentazione e le conclusioni della VAS.

In regione Lombardia è stato in buona sostanza ripreso quanto stabilito a livello nazionale. Nella recente DCR n. 8-

351/2007, infatti, si specifica che per i P/P che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti

elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE, la verifica di esclusione dalla VIA è effettuata dalla conferenza di

valutazione, acquisiti gli elementi di verifica previsti dal D.P.R. 12 aprile 1996, nonché il parere obbligatorio e vincolante

dell’autorità preposta in materia di VIA. A tal fine il rapporto ambientale previsto è corredato della documentazione

prevista dall’Allegato D del D.P.R. 12 aprile 1996. Nel merito la DGR n. 9-761/2010 evidenzia che tra i soggetti

competenti in materia ambientale è inclusa l’Autorità competente in materia di VIA (se prevista la VIA o verifica di VIA).

0.5 Impostazione metodologica

Come già esplicitato nei paragrafi precedenti, la presente VAS avrà come oggetto il Documento di Piano del PGT

vigente, configurandosi come strumento sulla base del quale impostare la pianificazione della Variante allo strumento

vigente.

In questo senso, non verrà quindi condotto un vero e proprio processo pianificatorio generale, volto a riconsiderare le

strategie espresse dal Piano vigente, quanto una verifica delle scelte pianificatorie in essere, con l’obiettivo di

identificare la loro compatibilità con gli obiettivi generali dell’Amministrazione, oltre che riconsiderarne la coerenza con le

specifiche caratteristiche ambientali, territoriali e sociali locali, con ulteriori verifiche (sempre “guidate” dalle sensibilità

specifiche della nuova Amministrazione) al fine di contenerne, per quanto possibile, gli impatti negativi potenzialmente

indotti e garantirne la piena sostenibilità, eventualmente anche attraverso previsioni di delocalizzazione,

ridimensionamento, nuove misure di mitigazione e/o compensazione.

La VAS sarà dunque lo strumento che guiderà l’impostazione della Variante, non viceversa. In altre parole, solo le scelte

che la VAS valuterà come complessivamente sostenibili (in termini di giudizio integrato tra gli aspetti ambientali,

economici e sociali) potranno essere inserite nelle previsioni di Piano (in ogni caso facendo fronte agli effetti negativi

comunque indotti), mentre le scelte eccessivamente impattanti dovranno essere stralciate.

Dal punto di vista metodologico, quindi, il processo di VAS assume rilievo centrale nel processo di Variante del

Documento di Piano del PGT vigente del Comune di Azzano Mella. Posti gli obiettivi generali dell’Amministrazione

comunale, il processo di VAS verificherà i contenuti principali del PGT vigente ed eventualmente ne proporrà modifiche

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 22

o integrazioni. In tale contesto, quindi, la proposta di Piano oggetto della valutazione ambientale in realtà esiste già ed è

proprio rappresentata dal Documento di Piano del PGT vigente. Tale impostazione permetterà, quindi, di basare tutto il

processo valutativo e pianificatorio su criteri di sostenibilità ambientale, ma anche di sostenibilità economica e sociale,

ricercando il giusto bilanciamento tra le tre componenti in relazione agli obiettivi dell’Amministrazione e alle

caratteristiche del territorio comunale (Figura 0.5.1).

Figura 0.5.1 – Schema logico generale che sarà seguito nell’elaborazione della Variante del Documento di Piano del PGT del

Comune di Azzano Mella.

La presente VAS, quindi, acquisirà prima di tutto gli elaborati del Piano vigente, con particolare riferimento ai contenuti

pianificatori, ma anche alle elaborazioni conoscitive condotte, e ne verificherà la corrispondenza agli obiettivi della nuova

Amministrazione comunale in modo generale (ovvero in relazione agli obiettivi generali del Piano vigente) e quindi in

modo puntuale, in relazione alle specifiche scelte strategiche del Piano (Figura 0.5.2). A tal proposito, in riferimento ai

principali contenuti del PGT vigente, saranno approfondite e valutate le vocazionalità del territorio comunale, con

particolare riferimento alla destinazione per trasformazione residenziale e produttiva (e quindi alle politiche per la tutela e

la salvaguardia), al fine di permettere la valutazione di compatibilità delle scelte di Piano rispetto alle caratteristiche

ambientali e territoriali del comune, coinvolgendo in tale elaborazione direttamente i soggetti istituzionali convocati in

Conferenza di Valutazione.

Successivamente, le politiche/azioni del Documento di Piano introdotte dalla presente Variante, oppure quelle già

presenti nel PGT vigente ma delle quali si ritenga opportuno prevedere un approfondimento degli impatti generati e/o

delle conseguenti misure di mitigazione o compensazione, saranno confrontate con gli obiettivi di sostenibilità, per

valutarne la sostenibilità con le caratteristiche ambientali e territoriali del Comune di Azzano Mella (valutazione ex-ante).

Infine, per ciascuna di tali politiche/azioni saranno definite, ove necessarie, ulteriori azioni di mitigazione e/o

compensazione rispetto a quelle definite dal PGT vigente finalizzate ad eliminare o ridurre gli effetti negativi,

verificandone puntualmente l’efficienza ed il grado di adeguatezza e verificandone le modalità attuative e il grado di

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VAS - Documento di scoping 23

cogenza all’interno dell’apparato normativo del Piano. Sarà, infine, verificato il Piano di monitoraggio del PGT vigente

(valutazione in-itinere e valutazione ex-post), valutandone la necessità di modificazione, integrazione e specificazione.

La V.A.S. per il Documento di Piano del Comune di Azzano Mella si comporrà, quindi, di quattro fasi concatenate e

logicamente conseguenti, che concorrono alla definizione dei contenuti del Piano stesso ed eventualmente delle Norme

Tecniche di Attuazione, attraverso una valutazione della sostenibilità ambientale e territoriale dello strumento

urbanistico:

- Fase 1: Le componenti ambientali, gli obiettivi, lo stato di fatto;

- Fase 2: La valutazione delle alternative;

- Fase 3: La valutazione delle politiche/azioni di piano e la definizione delle misure di mitigazione e compensazione;

- Fase 4: Il Piano di Monitoraggio.

Si specifica, comunque, che ciascuna fase non deve essere interpretata come un meccanismo statico, ma dinamico che

segue l’iter completo di formazione della Variante. In tale processo saranno formulate delle proposte, che saranno

immediatamente processate secondo la metodologia specificata, eventualmente modificate (feedback) e, quindi,

formalizzate solo nel caso di risultanze complessivamente positive ed impatti accettabili. È proprio questo processo di

feedback, come auspicato dalla legislazione sulla V.A.S., che garantisce il puntuale controllo su tutte le azioni proposte

e il perseguimento dei migliori risultati, sia in termini di sviluppo economico che di tutela ambientale.

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 24

Figura 0.5.2 – Schema operativo di dettaglio seguito nella redazione della Variante al Documento di Piano del Comune di Azzano

Mella e nel relativo processo di VAS.

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 25

1 Fase 1: Le componenti ambientali, gli obiettivi, lo stato di fatto

1.1 Aspetti introduttivi

La Fase 1 è costituita dalle analisi propedeutiche all’elaborazione della valutazione ambientale, individuando, in

sostanza, tutte le informazioni che sono alla base delle successive considerazioni, in relazione alle componenti

ambientali da approfondire e al loro stato di fatto, all’individuazione del quadro di riferimento legislativo e programmatico

per la definizione degli obiettivi di sostenibilità e al sistema degli obiettivi e delle politiche/azioni del Documento di Piano.

Al proposito, vale la pena ribadire che nel caso specifico la prima proposta di Documento di Piano è quella contenuta nel

PGT vigente, rispetto alla quale il presente processo di VAS assume il ruolo di valutazione di congruenza rispetto alle

indicazioni programmatiche della nuova Amministrazione comunale e di generale verifica rispetto alle caratteristiche

ambientali e territoriali del Comune di Azzano Mella.

Tali informazioni, presentate per semplicità in questa fase e progressivamente integrate ed aggiornate in seguito

all’evolvere della procedura di pianificazione e del processo di VAS, saranno utilizzate nelle valutazioni successive,

attraverso un processo di feed-back continuo tra le indicazioni pianificatorie e gli esiti delle relative verifiche ambientali.

In particolare la presente fase si compone di otto sottofasi (Figura 1.1.1).

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 26

Figura 1.1.1 – Schema metodologico della Fase 1: Le componenti ambientali, gli obiettivi, lo stato di fatto.

1.2 Il PGT vigente ed il suo stato di attuazione

1.2.1 Il processo di VAS del PGT vigente

Come anticipato, il PGT del Comune di Azzano Mella è stato approvato con D.C.C. n. 31 del 23/09/2010. Il processo di

VAS, sviluppatosi antecedentemente all’adozione e all’approvazione del Piano, si è formalmente concluso in data

17/09/2010 con il Parere Motivato Finale a firma dell’Autorità competente per la VAS, a cui ha fatto seguito la

Dichiarazione di Sintesi Finale a firma dell’Autorità procedente.

Il processo di costruzione del PGT e della relativa VAS era iniziato in data 03/11/2007 con la deliberazione di Giunta

Comunale n. 86 di avvio del procedimento. Sono state, quindi, effettuate tre Conferenze di Valutazione in data

22/01/2008, 13/03/2008 e 27/10/2009 (oltre a diversi incontri pubblici) per giungere all’espressione del Parere motivato

in data 23/11/2009, con la conseguente adozione di Consiglio Comunale del PGT con deliberazione n. 12 del

26/03/2010.

Definizione obiettivi di sostenibilità: obiettivi generali

(OSG) e specifici (OSS)

fonti: norme, direttive e doc. programmatici di riferimento,

pianificazione sovraordinata

Individuazione obiettivi generali degli strumenti di pianificazione

sovraordinati

fonti: pianificazione sovraordinata

Quadro Conoscitivo

fonte: PGT vigente ed eventuali ulteriori approfondimenti

Obiettivi Amministrazione comunale

Ambito influenza Piano e

Rete Natura 2000 Componenti ambientali

Individuazione e analisi norme di riferimento in materia ambientale e strumenti programmatici

fonte: legislazione comunitaria, nazionale e regionale,

documenti programmatici

PGT vigente e stato di attuazione

FASI SUCCESSIVE

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 27

Durante l’iter del processo di VAS sono pervenuti, oltre ai contributi di diversi privati, i contributi di:

- Comune di Mairano (in data 27/10/2009);

- Provincia di Brescia (in data 05/11/2009);

- ARPA (in data 06/11/2009);

- ASL (in data 06/11/2009).

In tali contributi le tematiche che sono emerse con sistematicità e maggiore rilevanza attengono a:

- inadeguatezza dell’impianto di trattamento delle acque reflue a servizio del territorio comunale, che non risulta in

grado di fare fronte ad un incremento dei carichi da depurare, e necessità di approfondimento della qualità delle

acque superficiali;

- incremento del traffico indotto lungo la SP IX, con conseguenti effetti sul sistema della mobilità, ma anche sulla

qualità dell’aria e sul rumore ambientale indotti;

- necessità di adeguamento del Piano di Monitoraggio della VAS in relazione a presenza temporale di misurazione,

spazio cui si riferisce il rilevamento e unità di misura e considerando, in particolare, il tema della disponibilità di

terreni per le attività di spandimento dei reflui zootecnici, oltre al tema della qualità delle acque e della presenza di

attività produttive insalubri.

1.2.2 I contenuti principali del Documento di Piano del PGT vigente

Di seguito si riporta una breve sintesi dei contenuti di maggiore rilevanza del Documento di Piano del PGT vigente del

Comune di Azzano Mella3 (rimandando comunque per qualsiasi ulteriore necessità di approfondimento alla

documentazione di piano approvata dal Consiglio Comunale).

In via preliminare, si evidenzia che (capitolo 2.4 di DP_1A) un primo sviluppo della costruzione del P.G.T. ha definito la

localizzazione territoriale all’interno del contesto di riferimento di area vasta, considerando nell’operazione di lettura delle

condizioni gli elementi complessi della struttura territoriale, intesa come rete spaziale e relazionale, piuttosto che

focalizzare l’attenzione su una analisi discreta del “nodo singolare”, che non considera scenari di più ampio respiro.

L’analisi strutturata sulla complessità del territorio e delle relazioni che il Comune instaura con il contesto permette di

definire e cogliere i caratteri essenziali di un territorio e i relativi valori territoriali in cui Azzano Mella è inserito.

Per la redazione del PGT vigente l’allora Amministrazione di Azzano Mella aveva indicato alcune prerogative preliminari,

che, anche sulla base delle elaborazioni conoscitive condotte, ha portato all’individuazione di alcuni obiettivi generali.

Sulla base degli obiettivi strategici preliminari e dell’analisi territoriale, accompagnata dal processo di VAS, sono stati

formulati gli obiettivi specifici del Piano, attraverso l’individuazione di un Set di Obiettivi che è stato elaborato secondo

sistemi e ambiti (Sistema della mobilità, Ambito del tessuto urbano consolidato, Ambiti soggetti a trasformazione

urbanistica, Sistema delle aree a standard e servizi, Aree soggette a piani attuativi, Ambiti di tutela ambientale

paesaggistica, Aree non soggette a trasformazione urbanistica), avendo cura di stabilire un’opportuna e chiara

differenziazione per tematiche riferite alle diverse categorie di elementi territoriali (capitolo 5.2):

3 Quanto riportato nel presente paragrafo è interamente tratto dall’elaborato DP_1A “Relazione: Analisi territoriale e modalità insediative” del Documento di Piano del PGT vigente.

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 28

- tutela e valorizzazione dei caratteri identificativi del paesaggio delle sponde fluviali e delle area a margine

attraverso il potenziamento di piste ciclopedonali;

- tutela e valorizzazione del nucleo rurale antico di Pontegatello;

- potenziamento delle identità locali;

- interdizione ai fenomeni di conurbazione tra l’abitato di Azzano Mella e Pontegatello;

- risoluzione criticità al transito del nucleo di Pontegatello attraverso la bretella in Fase di realizzazione;

- potenziamento dei servizi a scala comunale e adibiti a verde attrezzato a nord dell’abitato di Azzano Mella;

- conferma delle previsioni di viabilità di Progetto da PRG;

- compattazione della forma dell’abitato (LIMES);

- interventi diretti di riqualificazione del nucleo di antica formazione;

- ambito di Trasformazione Produttivo “centro distribuzione e logistica merci” a sud dell’abitato;

- mitigazioni ambientali per gli Ambiti di Trasformazione Produttivi e Residenziali;

- riconversione con potenziamento ai fini produttivi, attraverso il (PII);

- realizzazione di infrastrutture stradali previste nel PRG non attuate attraverso la viabilità a sud dell’abitato;

- riconferma nel PGT dei tracciati viabilistici di interesse sovra comunale (bretalla autostradale –BRE.Be.MI);

- potenziamento e realizzazione di piste Ciclo-Pedonali;

- miglioramento delle possibilità di conseguimento delle previsioni del PRG, ivi comprese l’eliminazione, sostituzione

e/o razionalizzazione di previsioni di servizio superate, il tutto anche con riferimento a problematiche, vincoli e

normative sopravvenute;

- previsione degli Ambiti di Trasformazione subordinati alla realizzazione di opere di mitigazione;

- sviluppo economia locale attraverso la Previsione localizzata a sud del territorio comunale lungo la direttrice SP IX

di Ambito di trasformazione Produttivo per “centro distribuzione e logistica merci”.

In generale, la definizione degli obiettivi dichiarati nel Documento di Piano si caratterizza per l’attenzione posta sugli

aspetti di natura qualitativa degli interventi, che trovano compiutezza e adeguatezza nell’ottica complessiva di

riqualificazione del territorio, di utilizzazione ottimale delle risorse territoriali a disposizione e nella conseguente

minimizzazione di consumo di suolo libero (capitolo 5.2).

A seguito del percorso operativo sopra indicato sono stati individuati nel territorio, gli ambiti specifici destinati alla

trasformazione operabile sul territorio di Azzano Mella (Figura 1.2.1). Si evidenzia che per ciò che attiene alla verifica e

alle possibili limitazioni sovralocali o locali delle aree di trasformazione si rimanda agli elaborati specifici del Progetto di

Piano, tavv. DP11.1, DP11.2, DP11.3, che dimostrano la compatibilità del Progetto di Piano con la pianificazione

sovracomunale e di settore, nonché all’Allegato specifico di “Condizioni di fattibilità degli Ambiti di Trasformazione” nel

quale si definiscono le condizioni di attuazione secondo la definizione di precisi parametri urbanistici e paesistici,

specifici delle aree individuate (capitolo 5.1). In particolare, per ogni ambito di trasformazione si è proceduto alla

redazione di un apposita scheda, di cui all’allegato DP 3A, identificativa e descrittiva, che contempla le condizioni

rilevate e, quindi, le condizioni di trasformazione ovvero i criteri e le politiche d’intervento sull’area specifica. Ogni ambito

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 29

di trasformazione, dunque, si caratterizza attraverso dei parametri di natura urbanistica e paesistica significativi di

riferimento che consentono di determinare le condizioni di sviluppo e attuazione (capitolo 5.7).

1.2.2.1 L’assetto infrastrutturale

Il Documento di Piano, come già precedentemente anticipato, prevede come uno degli obiettivi principali assunti in sede

programmatica la riconferma delle previsioni dei tracciati stradali sia di interesse comunale, che sovra comunale per

ottimizzare ed integrare, secondo una logica di sviluppo complessivo, l’assetto insediativo di Azzano Mella e delle

risorse locali.

Tale obiettivo, pertanto, passa principalmente attraverso la realizzazione della nuova viabilità deviante in località

Pontegatello. La criticità derivante dal traffico di attraversamento, della frazione storica di Pontegatello, sarà risolta

attraverso la realizzazione della deviante della SPIX (opera già iniziata), che si collegherà poi alla SP19 che diverrà

bretella autostradale di connessione alla futura BRE-BE-MI, questa opera sarà quindi in grado di convogliare il traffico

anche pesante su una rete alternativa determinando un migliore grado di accessibilità non solo per il sistema produttivo

ma anche per il miglioramento delle condizioni complessive del sistema urbano.

Altro progetto, di interesse comunale, previsto dal PRG vigente e riconfermato dal PGT è la connessione a sud

dell’abitato tra Via Caduti sul Lavoro e Traversa IV dell’Industria.

A nord del territorio comunale è previsto il passaggio della linea TAV Treno ad Alta Velocità linea Milano Venezia

(corridoio 5 TEN-T Lisbona-Kiev) con un percorso che correrà parallelo alla SP19.

Un ulteriore obiettivo viene, infine, identificato nel potenziamento del sistema della mobilità lenta da attuarsi attraverso la

realizzazione, da definirsi in sede di progettazione, di tratti di piste ciclo-pedonali che si riconnetterebbero

coerentemente ai tratti già esistenti secondo una logica a circuito.

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 30

Figura 1.2.1 – Estratto di DP 10.2 “Progetto di Piano” del Documento di Piano del PGT vigente (fuori scala).

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 31

1.2.2.2 Servizi comunali

La tematica dei servizi fa riferimento all’obiettivo strategico individuato come “Migliorare la qualità del sistema urbano“ e

che in particolare coincide con le azioni strategiche “Riqualificare e potenziare la dotazione dei servizi” e “Incrementare

la dotazione di standard di qualità aggiuntiva”.

La dotazione quantitativa per abitante dei servizi suddivisa nei diversi periodi di attuazione delle previsioni di Piano si

attesta dagli attuali 39 mq/ab ai futuri 45 mq/ab.

1.2.2.3 Il sistema della residenza

Per ciò che attiene la residenza le politiche d’intervento che si intendono intraprendere riguardano gli ambiti di

trasformazione del territorio, le aree soggette a Piani attuativi le zone “di completamento edilizio” e parte del patrimonio

isolato non agricolo.

Per ogni comparto definito dall’Ambito di Trasformazione (AT) l’insediamento previsto, con destinazione prevalente

residenziale, vede l’edificazione subordinata all’approvazione di un piano attuativo che, oltre le normali dotazioni

viabilistiche, di parcheggi pubblici e di verde attrezzato di quartiere fissate in mq/mc insediabile, contempli le seguenti

condizioni:

1) la dotazione di standard di qualità aggiuntiva, in attuazione alle previsioni del piano dei servizi, attraverso la

corresponsione all’A.C. di un importo derivante dall’applicazione di 7 volte la tariffa vigente per gli oneri di

urbanizzazione secondaria.

Con riferimento alle tematiche del risparmio energetico e quindi alla realizzazione di edilizia residenziale eco-compatibile

e sostenibile […] le politiche d’intervento che si intendono intraprendere per favorire lo sviluppo socioeconomico ed

ambientale del Comune prevedono un premio urbanistico concernente nell’incentivo volumetrico stabilito nell’ordine del

15% dell’indice volumetrico previsto per l’ambito insediativo in cui attuare l’intervento di edilizia eco-compatibile, del 10%

dell’esistente in caso di lotto saturo alla data di adozione del P.G.T..

In particolare, il Documento di Piano individua 4 ambiti di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale

(Figura 1.2.2) per un totale di circa 67.000 m2 di superficie territoriale impiegata e di poco meno di 50.300 m3 di nuove

edificazioni insediabili (pari a circa 287 nuovi residenti) (Tabella 1.2.1).

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VAS - Documento di scoping 32

Figura 1.2.2 – Indicazioni per gli ambiti di trasformazione residenziale (ATR) (estratto elaborato DP 3A).

Tabella 1.2.1 – Previsioni residenziali del Documento di Piano vigente, ATR (capitolo 5.5).

1.2.2.4 Il sistema produttivo

Per quanto riguarda le politiche d’intervento che si intendono intraprendere nel Piano per il sistema produttivo sono

caratterizzate da un indirizzo generale che prevede una valutazione positiva del consolidamento degli insediamenti

produttivi esistenti.

Inoltre, il Documento di Piano, perseguendo la finalità di sviluppo del sistema produttivo con un vantaggio socio-

economico derivante dall’aumento del livello occupazionale, indica 2 porzioni di territorio, localizzate a sud dell’abitato

lungo la sp IX quinzanese di fronte all’insediamento Produttivo Commerciale di interesse sovra comunale situato nel

comune di Mairano, di ATP Ambiti di Trasformazione Produttivi. L’ATP 1 (si ricorda che l’ATP 1 sub A già oggetto di

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VAS - Documento di scoping 33

SUAP approvato con delibera del Consiglio comunale n. 3 del 20-03-2010) è suddiviso in 2 sub comparti e prevedono

l’insediamento di un “Centro di distribuzione e logistica merci” (Tabella 1.2.2 e Figura 1.2.3).

Il Documento di Piano indica inoltre porzioni di territorio aventi potenziale vocazione per insediamenti di tipo produttivo in

genere a completamento di attività esistenti e/o di dinamiche insediative in corso, come per il PII localizzato anch’esso

lungo la sp IX, che persegue la finalità di trasformare un ambito già urbanizzato su cui insistono attualmente edifici a

destinazione agricola (Tabella 1.2.3 e Figura 1.2.3).

Le previsioni produttive, quindi, assommano a circa 566.250 m2 nel nuovo ambito di trasformazione ATP 1, a cui si

aggiungono ulteriori 47.500 m2 circa derivanti dal recupero di un insediamento agricolo dismesso.

Figura 1.2.3 – Indicazioni per gli ambiti di trasformazione produttiva (ATP sopra e PII sotto) (estratto elaborato DP 3A).

Tabella 1.2.2 – Previsioni produttive del Documento di Piano vigente, ATP (capitolo 5.5).

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 34

Tabella 1.2.3 – Previsioni produttive del Documento di Piano vigente, PII (capitolo 5.5).

Per il Sistema Primario le politiche d’intervento che si intendono perseguire riguardano in particolar modo la tutela degli

ambiti agricoli presenti nel territorio comunale, con la finalità generale di riqualificazione ambientale, operata attraverso

la cura costante del territorio e la finalità specifica del consolidamento della rete ecologica costituita dagli spazi aperti

non costruiti. All’interno degli ambiti agricoli, infatti, si intende tutelare e valorizzare la risorsa territoriale di rappresentata

dalla fascia dei fontanili e delle risorgive.

Rientrano fra questi interventi quelli riferiti alla tutela e valorizzazione dell’ambito paesaggistico, ecologico e ambientale

attuati tramite la definizione di fasce di verde di compensazione localizzate lungo i margini dell’edificato.

In tali porzioni di territorio risulta preclusa l’edificazione a favore, invece, della salvaguardia dell’ambiente e della corretta

gestione delle risorse, proponendo delle limitazioni giustificate dalla volontà di evitare la compromissione del pregio

ambientale.

1.2.2.5 Il consumo di suolo

Sulla base di quanto specificato nel capitolo 5.4.2 della relazione del Documento di Piano (senza effettuare, in questa

fase, alcun ulteriore approfondimento), si riporta di seguito una sintesi del dimensionamento previsto dal PGT vigente.

Complessivamente, il Documento di Piano vigente determina il coinvolgimento in ambiti di trasformazione e nuove

infrastrutture viabilistiche di quasi 683.000 m2 di superficie territoriale, in relazione ad un suolo urbanizzato da PRG

previgente di poco più di 1.019.000 m2 e ad un suolo urbanizzabile da PRG previgente di ulteriori 124.900 m2 circa.

Del suolo impiegato dal Documento di Piano vigente circa 47.500 m2 (pari al 7% circa) sono il recupero di un

insediamento agricolo esistente (e quindi non ascrivibili ad un vero e proprio consumo di suolo), circa 67.000 m2 (pari a

poco meno del 10%) sono a destinazione prevalentemente residenziale, circa 566.000 m2 (pari a quasi l’83%) sono a

destinazione prevalentemente produttiva e, infine, circa 2.100 m2 sono destinati ad infrastrutture stradali (Tabella 1.2.4).

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VAS - Documento di scoping 35

Tabella 1.2.4 – Aree interessate dal Documento di Piano del PGT vigente (capitolo 5.4.2).

1.2.3 Stato di attuazione del Documento di Piano del PGT vigente

Il Documento di Piano del PGT vigente risulta interamente non attuato per quanto attiene le previsioni residenziali,

mentre per quanto riguarda le previsioni produttive un solo ambito di trasformazione (ATP 1 Sub A) è stato

convenzionato, ma tale convenzione risulta attualmente sospesa in seguito alle ordinanze del TAR n. 00107/2011 e

00108/2011 del 26 gennaio 2011 (Figura 1.2.4).

Per quanto riguarda, infine, le previsioni viabilistiche si evidenzia che, a parte la SP n. 19 (raccordo autostradale tra il

casello di Ospitaletto A4 e il casello di Poncarale A21) in fase di realizzazione, il tratto di viabilità di collegamento tra la

stessa SP n. 19 e la SP IX (a nord della frazione di Pontegatello) risulta già utilizzabile, mentre i lavori di realizzazione

del tratto di by-pass della frazione di Pontegatello sono in fase di ultimazione.

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VAS - Documento di scoping 36

Figura 1.2.4 – Stato di attuazione del Documento di Piano del PGT vigente (fuori scala).

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 37

1.3 Gli obiettivi dell’Amministrazione

Come indicato in premessa, il processo di variante oggetto della presente V.A.S. scaturisce dalla necessità, da parte

della nuova Amministrazione, di verificare i contenuti del PGT vigente, in particolare delle scelte strategiche espresse dal

Documento di Piano, rispetto ai propri obiettivi.

Gli obiettivi che si richiamano dunque a seguire sono sostanzialmente quelli espressi nel programma elettorale.

Eventuali obiettivi che emergeranno successivamente saranno comunque coerenti con gli indirizzi politici assunti e

diventeranno parte integrante del presente capitolo. Si richiamano, ovviamente, solo quegli obiettivi di carattere generale

che hanno una attinenza diretta od indiretta con la pianificazione territoriale.

In merito al tema della mobilità:

- limitare interventi il cui traffico indotto sia particolarmente consistente, al fine di non aggravare la situazione del

traffico e dell’inquinamento ambientale;

- valutare la compatibilità delle previsioni viabilistiche ed individuare possibili alternative;

- valutare attentamente l’accessibilità veicolare degli ambiti di trasformazione, vagliando eventuali alternative ed

analizzando l’impatto delle previsioni stesse sul sistema viario;

- implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale;

- promuovere la mobilità lenta.

In merito alle scelte insediative:

- limitare il consumo di suolo e riqualificare il territorio ed il tessuto sociale. In relazione a questo tema, il

programma elettorale recita:

«Nell’ultimo decennio Azzano Mella ha visto aumentata a dismisura la sua superficie edificabile col risultato di

centinaia di alloggi costruiti e rimasti invenduti. Detta superficie è passata nel periodo indicato da 700.000 mq a

950.000 mq (con un incremento del 36%). Inoltre sono già previste dal nuovo PGT aree edificabili per 650.000

mq (con un incremento del 128% rispetto a 10 anni fa). Il progetto ZERO METRI si propone di non introdurre

per i prossimi anni superfici edificabili in aggiunta a quelle esistenti, salvo che ciò non si renda necessario per la

collettività; incentivare il recupero del centro storico e dell’attività edilizia ma non per speculazioni di poche

persone, il tutto mediante la rivisitazione del Piano di Governo del Territorio»;

- salvaguardare le caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità, attraverso le seguenti azioni (che si

richiamano a titolo esemplificativo e non esaustivo):

- la promozione di iniziative per sostenere lo sviluppo locale vivendo integrati con le altre comunità. In merito

a questo obiettivo, si ricorda che il Comune di Azzano Mella fa parte della “Associazione Terre Basse”,

Ente istituito dai Comuni della Bassa Bresciana (gli altri Comuni coinvolti sono: Barbariga, Brandico,

Corzano, Dello, Longhena, Mairano) per la promozione dello sviluppo locale. Come recita lo statuto (art. 2 -

Scopi): «L’Associazione si propone: lo sviluppo della comunicazione e la promozione del territorio, e

dell’economia della pianura bresciana (…). L’Associazione, avvalendosi anche della partecipazione e/o

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VAS - Documento di scoping 38

collaborazione di enti ed operatori pubblici e privati, promuoverà la valorizzazione ai vari livelli della pianura

bresciana»;

- la conferma delle scelte effettuate in sede di individuazione delle Aree Agricole Strategiche;

- la valorizzazione e la bonifica degli argini e delle zone boschive sul fiume Mella e di altre aree agricole

pregiate;

- la tutela del paesaggio, delle visuali e delle caratteristiche di ruralità del territorio;

- la tutela della permeabilità dei terreni. E’ chiaro come la limitazione del consumo di suolo e la salvaguardia

delle caratteristiche di ruralità del territorio siano obiettivi inscindibili. Si pensi, per esempio, al tema dello

spandimento dei reflui zootecnici. Azzano Mella è ancora un comune agricolo: consumare suolo significa

anche togliere spazio per questa finalità.

Nonché:

- verificare la congruità degli standard di qualità aggiuntivi previsti, anche in relazione alle destinazioni individuate

per gli ambiti di trasformazione del PGT;

- promuovere la partecipazione ed il confronto con la cittadinanza (“operazione trasparenza” citata nel

programma elettorale);

- porre attenzione alle potenzialità offerte dalle energie alternative, verificando la compatibilità urbanistica e

paesaggistica di interventi finalizzati allo sfruttamento delle stesse;

- migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue;

- ridurre, o comunque non aggravare, l’inquinamento ambientale;

- verificare la compatibilità delle previsioni con il sistema dei servizi.

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VAS - Documento di scoping 39

1.4 L’ambito di influenza del Piano e l’interferenza con i siti Rete Natura 2000

Come descritto in precedenza il Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) vigente del Comune di

Azzano Mella oggetto della presente valutazione presenta alcune scelte di rango territoriale e di rilevanza sicuramente

superiore a quella comunale ed estendibile ai Comuni limitrofi, se non all’intera porzione sud-occidentale del territorio

provinciale (con particolare riferimento ai Sistemi Urbani Sovracomunali - SUS n. 1 “Brescia e comuni vicini” cui il

Comune di Azzano Mella appartiene, ma anche ai limitrofi SUS n. 7 “Chiari” e n. 8 “Orzinuovi-Leno-Manerbio”, con i

quali il Comune confina). A tal proposito è quindi evidente che l’ambito di influenza del Piano è sicuramente maggiore

del singolo territorio comunale di Azzano Mella, determinando effetti di natura territoriale anche al suo esterno.

Nel territorio comunale e in un suo intorno nel quale si possano prevedere effetti ambientali diretti e significativi indotti

dall’attuazione del Piano non sono presenti siti della Rete Natura 2000 (Figura 1.4.1). Non si ritiene pertanto necessaria

l’attivazione della procedura di Valutazione di Incidenza.

Figura 1.4.1 – Inquadramento territoriale del Comune di Azzano Mella e rapporto con i siti della Rete Natura 2000 (fuori scala).

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VAS - Documento di scoping 40

1.5 Le componenti ambientali

Le componenti ambientali rappresentano gli aspetti ambientali, economici e sociali che costituiscono la realtà del

territorio comunale. Le componenti ambientali per la Valutazione Ambientale Strategica sono state definite considerando

le componenti ambientali individuate per gli Studi di Impatto Ambientale e valutando le tematiche generalmente

affrontate dagli strumenti urbanistici comunali (Tabella 1.5.1).

Tabella 1.5.1 – Componenti ambientali per la V.A.S.

ID Denominazione

1 aria

2 rumore

3 risorse idriche

4 suolo e sottosuolo

5 paesaggio ed ecosistemi

6 consumi e rifiuti

7 energia ed effetto serra

8 mobilità

9 modelli insediativi

10 turismo

11 industria

12 agricoltura

13 radiazioni ionizzanti e non ionizzanti

14 monitoraggio e prevenzione

1.6 L’individuazione e l’analisi delle norme di riferimento in materia ambientale

Per ognuna delle componenti elencate è stata effettuata una ricerca volta all’identificazione delle norme, delle direttive e

dei documenti programmatici di riferimento (Tabella 1.6.1), ovvero delle indicazioni e delle prescrizioni di legge

contenute nella legislazione europea, nazionale e regionale in merito alla componente ambientale considerata, oltre che

alle buone pratiche e ai documenti programmatici (comunitari, nazionali e locali). Questa fase permette di individuare i

principi imprescindibili per la valutazione ambientale, a garanzia della sostenibilità delle Politiche/azioni di Piano.

Tabella 1.6.1 – Aspetti della legislazione vigente considerati per le singole componenti ambientali.

Componente ambientale

Aspetti legislativi considerati

1. Aria Sono stati considerati i contenuti delle norme finalizzate alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e alla definizione di obiettivi di qualità, valori guida e valori limite per gli inquinanti atmosferici, oltre alle norme per il contenimento delle emissioni inquinanti, anche in relazione ai gas serra e ad alcune sostanze particolarmente dannose per la fascia dell’ozono. Sono inoltre stati affrontati i contenuti delle norme finalizzate alla valutazione della qualità dell’aria nei centri abitati e alla definizione di interventi di miglioramento e risanamento della qualità dell’aria. Sono infine state considerate le norme relative alla regolamentazione delle emissioni delle varie tipologie di veicoli a motore.

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 41

Componente ambientale

Aspetti legislativi considerati

2. Rumore Sono state considerate le norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente esterno e abitativo dalle sorgenti sonore, con particolare riferimento alla classificazione acustica del territorio, all’eventuale definizione di piani di risanamento acustico e alla definizione dei valori limite e di attenzione di emissione e immissione e di qualità dei livelli sonori. Sono inoltre state considerate le norme per la prevenzione ed il contenimento dell’inquinamento acustico avente origine dall’esercizio delle infrastrutture ferroviarie e stradali.

3. Risorse idriche Sono state considerate le norme sia per la gestione, la tutela e il risparmio della risorsa idrica, in termini di volume di acque impiegate per il consumo umano e di mantenimento dei deflussi minimi nei corsi d’acqua, sia per quanto riguarda la tutela delle acque in relazione alla disciplina e al trattamento degli scarichi che afferiscono ai corpi idrici e fognari e al miglioramento e al risanamento della qualità biologica dei corpi d’acqua. A tal proposito sono stati considerati gli obiettivi di qualità delle acque destinate al consumo umano, gli obiettivi minimi di qualità ambientale delle acque superficiali e sotterranee e gli obiettivi di contenimento di alcune destinazioni d’uso in aree particolarmente sensibili, in relazione alla vulnerabilità dei corpi idrici superficiali o degli acquiferi. Sono stati inoltre considerati gli obiettivi di riutilizzo di acque reflue depurate e in generale delle acque meteoriche per usi compatibili. Sono state infine considerate le norme relative alla protezione della popolazione dal rischio idraulico e alla limitazione degli eventi calamitosi.

4. Suolo e sottosuolo

Sono state considerate le norme relative alla difesa del suolo, al dissesto e al rischio idraulico, geologico e geomorfologico, oltre che alla protezione della popolazione dal rischio sismico. Sono stati considerati gli obiettivi di conservazione e recupero di suolo, con particolare riferimento agli obiettivi di salvaguardia del suolo agricolo e di bonifica e messa in sicurezza dei siti inquinati. Sono infine stati considerati gli obiettivi che deve perseguire l’attività estrattiva.

5. Biodiversità e paesaggio

In generale, sono stati considerati gli obiettivi di rilevanza paesaggistica e naturalistica per gli ambiti rurali e urbani. Sono stati quindi considerati gli obiettivi delle norme volte alla tutela e alla salvaguardia della biodiversità, con particolare riferimento a quelle per la gestione delle aree naturali protette e degli elementi della Rete Natura 2000, per la tutela di habitat e specie rare o minacciate, per il potenziamento della diversità biologica negli ambienti fortemente antropizzati e per la ricostruzione di elementi di connessione ecologica. Sono stati infine considerati gli obiettivi delle norme volte alla tutela, alla salvaguardia e alla valorizzazione del paesaggio rurale ed urbano, con riferimento sia alle bellezze panoramiche, sia agli elementi di particolare pregio naturale, ambientale e storico-architettonico.

6. Consumi e rifiuti

Sono state considerate le norme relative al contenimento dell’uso di materie prime e della produzione di rifiuti e scarti, all’incremento della raccolta differenziata, del riutilizzo, del riciclaggio e del recupero, al contenimento e alla regolamentazione delle attività di smaltimento. Sono state inoltre considerate le norme che disciplinano la gestione delle discariche e il conferimento dei rifiuti in discarica. Sono state infine considerate le norme che regolamentano l’impiego di sostanze particolarmente inquinanti.

7. Energia ed effetto serra

Sono state considerate le norme che regolamentano il contenimento dei consumi energetici, l’impiego di fonti rinnovabili di produzione dell’energia e del calore, la progettazione con tecniche di risparmio energetico. È stata inoltre considerata la normativa che disciplina la pianificazione comunale relativo all’uso delle fonti rinnovabili di energia.

8. Mobilità Sono state considerate le norme relative sia agli aspetti di efficienza del sistema di spostamento di merci e persone e ai livelli di servizio delle infrastrutture per la mobilità, sia al contenimento della mobilità urbana e all’impiego di sistemi di trasporto sostenibile, in relazione alla qualità della vita in termini di sicurezza del sistema della mobilità e di contenimento degli impatti ambientali indotti.

9. Modelli insediativi

Sono state considerate le norme relative alla regolamentazione degli spazi del territorio urbanizzato, in relazione agli obiettivi da perseguire, all’ammissibilità degli interventi nelle sue varie porzioni, agli standard minimi, all’accessibilità ai servizi, alle dotazioni territoriali e ambientali, in relazione alla possibilità di garantire le migliori condizioni di vita alla popolazione.

10. Turismo Sono state considerate le norme relative alla regolamentazione delle attività turistiche, con particolare riferimento alle forme di turismo compatibile e a basso impatto.

11. Industria Sono state considerate le norme che regolamentano l’organizzazione e la gestione delle aree produttive, con particolare riferimento agli elemento che possono concorrere al contenimento del loro impatto sulla salute umana e sull’ambiente, sia in condizioni ordinarie, sia in caso di incidente. A tale proposito sono state considerate le norme relative alla presenza di industrie particolarmente inquinanti, insalubri o con presenza di sostanze pericolose, oltre alle norme che regolamentano la gestione delle attività produttive, quali l’istituzione di aree ecologicamente attrezzate, l’attivazione di sistemi di gestione ambientale (ISO 14001, EMAS) e la valutazione del ciclo di vita dei prodotti (LCA). Sono infine state considerate le norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

12. Agricoltura Sono state considerate le norme relative alla regolamentazione degli ambiti rurali e delle attività agricole in essi presenti, con particolare riferimento alle forme di coltivazione e alle specie compatibili e a basso impatto e alle politiche agro-ambientali di miglioramento e riqualificazione dell’ambiente e del paesaggio agricolo.

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 42

Componente ambientale

Aspetti legislativi considerati

13. Radiazioni Sono state considerate le norme per la protezione dell’esposizione a campi elettromagnetici ad alte e basse frequenze, con particolare riferimento alla definizione di eventuali piani di risanamento di situazioni incompatibili con la salute umana e alla definizione dei valori limite, di attenzione e di qualità di esposizione della popolazione. Sono state considerate anche le norme relative alle radiazioni ionizzanti, con particolare riferimento alla presenza di radionuclidi fissili.

14. Monitoraggio e prevenzione

Sono stati considerati i contenuti specifici delle norme finalizzate alla costruzione di basi di dati conoscitive territoriali e ambientali, oltre a obiettivi di controllo e monitoraggio relativi alle singole componenti ambientali, desunti dalle legislazioni di settore e accorpati in questa componente ambientale per semplicità.

1.7 Il Quadro conoscitivo

1.7.1 Il quadro conoscitivo esistente

Come già anticipato, il PGT del Comune di Azzano Mella è stato solo di recente definitivamente approvato

(deliberazione C.C. n. 31 del 23/09/2010) e pertanto le indagini conoscitive in esso contenute risultano essere

generalmente a tutt’oggi attuali ed adeguate a rappresentare esaustivamente le caratteristiche territoriali, ambientali,

demografiche, sociali ed economiche del comune.

Ove ritenuto necessario o opportuno, sono stati condotti ulteriori approfondimenti conoscitivi riportati nel capitolo

successivo.

Il Quadro Conoscitivo della VAS del PGT vigente (datato novembre 2010 e redatto a cura di Ermes Barba – Mauro

Salvadori architetti associati e Studio associato Arch. Maria Paola Montini Arch. Roberto Pellegrini) viene, pertanto,

interamente acquisito dal presente documento e rappresenta la base conoscitiva della VAS della presente Variante

(l’estratto completo della documentazione è riportato in Allegato 1). In particolare, esso risulta strutturato secondo i

seguenti macro-titoli (cfr. Rapporto Ambientale, Parte II, Capitolo 4 “Integrazione della dimensione ambientale nel piano-

analisi dello stato di fatto dell’ambiente e del territorio” della VAS del PGT vigente):

- inquadramento territoriale;

- rete ecologica provinciale - Tutela e sviluppo degli ecosistemi;

- piano sentieristico provinciale;

- il sottosistema Aria: dati meteorologici, qualità dell’aria, NO2, NOX, SO2, CO, PM10, O3, Benzene, INEMAR -

Inventario delle Emissioni);

- il sottosistema dell’acqua: acque superficiali, aspetti e rischi idraulici, il sistema di smaltimento dei reflui umani –

depuratore, il sistema di smaltimento dei reflui umani – la rete fognaria, acque sotterranee, l’approvvigionamento

idrico – l’acquedotto;

- il sottosistema della natura: aspetti vegetazionali, fauna;

- il sottosistema del paesaggio: inquadramento territoriale e paesaggistico, componenti del paesaggio storico –

culturale;

- il sottosistema del suolo: inquadramento geomorfologico, inquadramento pedologico, inquadramento geologico,

analisi della Pericolosità Sismica Locale, fattibilità geologica, rischi idrogeologici e idraulici, uso del suolo, zone

vulnerabili da nitrati di origine agricola, distribuzione e presenza di allevamenti;

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 43

- il rumore;

- i rifiuti;

- l’elettrosmog;

- l’analisi demografica e socioeconomica: dinamica e caratteristiche della popolazione residente, le imprese,

agricoltura;

- il sistema della mobilità: la rete viaria di progetto nel contesto territoriale, la rete viaria, flussi di traffico;

- i vincoli “ope legis” insistenti sul territorio di Azzano Mella;

- il consumo di suolo.

1.7.2 Individuazione di ulteriori approfondimenti da effettuare

Rispetto al Quadro Conoscitivo della VAS del PGT vigente, sommariamente riportato nel capitolo precedente, è stato

verificato il grado di aggiornamento di alcune informazioni in esso contenute e sono state integrate alcune informazioni

comunque ritenute importanti nel contesto in cui il territorio si inserisce, anche alla luce dei nuovi obiettivi perseguiti

dall’Amministrazione comunale.

In particolare, sono state recuperate le informazioni sulla qualità delle acque superficiali disponibili per il territorio

comunale e sono state riportate le informazioni relative agli Ambiti Agricoli Strategici individuati dalla Variante al PTCP

adottata, oltre che un inquadramento delle caratteristiche del Parco del Monte Netto, che, sebbene esterno al territorio

comunale, si colloca in sua prossimità. È stato, inoltre, verificato che attualmente il Comune di Azzano Mella risulta

dotato di Piano di Classificazione Acustica approvato con DCC n. 35 del 24/11/2010, i cui contenuti fondamentali

saranno integrati nel Quadro Conoscitivo. È stato, infine, verificato che è in fase di redazione il progetto definitivo

dell’ampliamento dell’impianto di depurazione delle acque reflue urbane a servizio del territorio comunale, come indicato

dal crono-programma degli investimenti triennali per acquedotto e fognatura anno 2011-2013 approvato con

deliberazione dell’Assemblea Consortile dell’AATO di Brescia n. 5 del 21/12/2010 (stanziando per il solo impianto di

depurazione 700.000 €). Anche in questo caso le informazioni di dettaglio disponibili saranno acquisite e riportate nel

Quadro Conoscitivo.

Complessivamente, pertanto, le integrazioni al Quadro Conoscitivo della VAS del PGT vigente sono:

- inserimento dei dati disponibili relativamente alla qualità della acque superficiali nel territorio comunale (ad

integrazione di quanto riportato nel capitolo 4.5 del Rapporto Ambientale della VAS del PGT vigente) (Allegato 2a);

- inserimento del tema degli Ambiti Agricoli Strategici individuati dalla Variante al PTCP attualmente adottata (ad

integrazione di quanto riportato nel capitolo 4.8 del Rapporto Ambientale della VAS del PGT vigente) (Allegato 2b);

- inquadramento delle caratteristiche del Parco Agricolo Regionale del Monte Netto (Allegato 2c),

mentre le informazioni relative al Piano di Classificazione Acustica comunale e alle caratteristiche dell’ampliamento

dell’impianto di trattamento delle acque reflue urbane saranno integrate successivamente.

1.7.3 Istanze pervenute

Ai sensi degli articoli 4 e 13, comma 2, della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 e s.m. e i., con deliberazione della

Giunta Comunale n. 64 del 15/06/2011 è stato dato avvio al procedimento di variante al vigente Piano di Governo del

Territorio (P.G.T.) e del relativo procedimento di VAS.

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 44

Dell’avvio è stata fatta pubblicità (pubblicazione su sito internet del comune datata 29/06/2011, su quotidiano locale con

la stessa data e sul sito SIVAS) in modo che chiunque ne avesse interesse, anche per la tutela degli interessi diffusi,

potesse presentare suggerimenti e proposte, inoltrandoli all’Amministrazione Comunale, Ufficio protocollo, mediante

memorie o altra documentazione idonea, corredate dalle eventuali motivazioni. La presentazione doveva avvenire in

carta libera e in duplice copia, con gli estremi del richiedente e, qualora riguardasse ambiti territorialmente definiti,

essere integrata con rappresentazioni grafiche a stralcio delle mappe catastali o del P.G.T. vigente.

Il termine per la presentazione delle proposte e dei suggerimenti era stabilito per le ore 12.00 di lunedì 18 luglio 2011.

Di seguito sono riportati i contenuti delle istanze pervenute (Tabella 1.7.1).

Tabella 1.7.1 – Sintesi delle istanze pervenute.

Data Protocollo Riferimento catastale Sintesi dell'istanza

28/06/2011 4305 - Evidenzia la sensibilità dell'area compresa tra il fiume Mella ed il torrente Gandovere in relazione al rischio idrogeologico per possibili esondazioni. Al proposito auspica l’istituzione del "Parco del Mella".

30/06/2011 4341 - Manifesta il proprio dissenso rispetto all'individuazione degli ambiti di trasformazione a destinazione residenziale ATR1, ATR2, ATR3 per i seguenti motivi: si tratta di aree soggette a rischio idrogeologico, nonché di aree destinate a zona di ripopolamento della fauna locale.

06/07/2011 4473 fg. 5, mapp. 38 sub. 6-7 e fg. 5, mapp. 40

Rettifica della destinazione urbanistica dell'area, nel Piano delle Regole individuata come PPA01 (Piano Particolareggiato), al fine di realizzare una abitazione (in ampliamento degli immobili di proprietà) tramite intervento edilizio diretto. NB: capacità edificatoria era stata assentita attraverso accoglimento di osservazione al PGT

13/07/2011 4607 - Chiede che l'immobile costituente il "lago isoletta" venga individuato come ambito destinato allo svolgimento di attività sportiva, ricreativa e culturale, in quanto di fatto già destinato a tali attività.

18/07/2011 4696 fg. 7, mapp. 56 sub. 1 Chiedono la possibilità di demolire il fabbricato esistente e di recuperarne la volumetria (1324 mc), in quanto il PGT vigente consente la sola ristrutturazione.

18/07/2011 4697 - Esplicitato che le strategie imprenditoriali della società non contemplano la destinazione, né attuale, né futura, dei terreni ricompresi nell'ATP 1 sub B all'uso produttivo indicato nello strumento di pianificazione generale, manifesta la disponibilità a cooperare con l'Amministrazione in vista della realizzazione sull'area di interventi di riqualificazione e/o di recupero e valorizzazione ambientale che consentano alla collettività di fruirne.

18/07/2011 4709 fg. 7, mapp. 43 Chiede che la destinazione del terreno venga variata al fine di potervi costruire una stalla per l'allevamento di bovine da latte, nonché un deposito per attrezzi agricoli.

18/07/2011 4716 fg. 8, mapp. 278 (comproprietaria per quota indivisa di 1/3 dell'immobile)

Propone di riportare l'immobile alla destinazione originaria.

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 45

1.8 Gli obiettivi generali degli strumenti di pianificazione sovraordinati

1.8.1 Il Piano Territoriale Regionale

Il Piano Territoriale Regionale (PTR) è stato approvato con DCR n.VIII-951/2010 e assume anche i contenuti di Piano

Paesaggistico aggiornando il PTPR pre-vigente.

Il PTR definisce tre macro-obiettivi quali basi delle politiche territoriali lombarde per il perseguimento dello sviluppo

sostenibile, che concorrono al miglioramento della vita dei cittadini:

- rafforzare la competitività dei territori della Lombardia;

- riequilibrare il territorio lombardo;

- proteggere e valorizzare le risorse della regione.

Per la crescita durevole della Lombardia, il filo rosso che collega i tre macro-obiettivi alla concretezza dell’azione passa

attraverso l’individuazione e l’articolazione nei 24 obiettivi che il PTR propone (Tabella 1.8.1). Tali obiettivi sono poi

declinati in obiettivi tematici relativamente ad alcuni temi di interesse del PTR: Ambiente, Assetto territoriale, Assetto

economico/produttivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Assetto sociale (Tabella 1.8.2); ogni obiettivo tematico permette

il raggiungimento di uno o più dei 24 obiettivi del PTR, direttamente o indirettamente.

Tabella 1.8.1 – Obiettivi del Piano Territoriale Regionale vigente (PTR).

ID Descrizione

1 Favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione: in campo produttivo (agricoltura, costruzioni e industria) e per ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente; nella gestione e nella fornitura dei servizi (dalla mobilità ai servizi); nell’uso delle risorse e nella produzione di energia; e nelle pratiche di governo del territorio, prevedendo processi partecipativi e diffondendo la cultura della prevenzione del rischio

2 Favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori della Lombardia e tra il territorio regionale e l’esterno, intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali (sistema delle fiere, sistema delle università, centri di eccellenza, network culturali), con attenzione alla sostenibilità ambientale e all’integrazione paesaggistica

3 Assicurare, a tutti i territori della regione e a tutti i cittadini, l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità, attraverso una pianificazione integrata delle reti della mobilità, tecnologiche, distributive, culturali, della formazione, sanitarie, energetiche e dei servizi

4 Perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale del servizio

5 Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria (contesti multifunzionali, accessibili, ambientalmente qualificati e sostenibili, paesaggisticamente coerenti e riconoscibili) attraverso: la promozione della qualità architettonica degli interventi; la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici; il recupero delle aree degradate; la riqualificazione dei quartieri di ERP; l’integrazione funzionale; il riequilibrio tra aree marginali e centrali; la promozione di processi partecipativi

6 Porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo di suolo libero

7 Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico

8 Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e sostenibile del suolo e delle acque

9 Assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio

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ID Descrizione

10 Promuovere l’offerta integrata di funzioni turistico-ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della regione e diffondendo la cultura del turismo non invasivo

11 Promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso: il rilancio del sistema agroalimentare come fattore di produzione ma anche come settore turistico, privilegiando le modalità; coltura a basso impatto e una fruizione turistica sostenibile; il miglioramento della competitività del sistema industriale tramite la concentrazione delle risorse su aree e obiettivi; strategici, privilegiando i settori a basso impatto ambientale; lo sviluppo del sistema fieristico con attenzione alla sostenibilità

12 Valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e dell’innovazione e come competitore a livello globale

13 Realizzare, per il contenimento della diffusione urbana, un sistema policentrico di centralità urbane compatte ponendo attenzione al rapporto tra centri urbani e aree meno dense, alla valorizzazione dei piccoli centri come strumenti di presidio del territorio, al miglioramento del sistema infrastrutturale, attraverso azioni che controllino l’utilizzo estensivo di suolo

14 Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat

15 Supportare gli Enti Locali nell’attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la qualità programmatica e progettuale, in modo che sia garantito il perseguimento della sostenibilità della crescita nella programmazione e nella progettazione a tutti i livelli di governo

16 Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti

17 Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica integrata

18 Favorire la graduale trasformazione dei comportamenti, anche individuali, e degli approcci culturali verso un utilizzo razionale e sostenibile di ogni risorsa, l’attenzione ai temi ambientali e della biodiversità, paesaggistici e culturali, la fruizione turistica sostenibile, attraverso azioni di educazione nelle scuole, di formazione degli operatori e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica

19 Valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale e agroalimentare e il riconoscimento del loro valore intrinseco come capitale fondamentale per l’identità della Lombardia

20 Promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati

21 Realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo l’agricoltura e il paesaggio come fattori di qualificazione progettuale e di valorizzazione del territorio

22 Responsabilizzare la collettività e promuovere l’innovazione di prodotto e di processo al fine di minimizzare l’impatto delle attività antropiche sia legate alla produzione (attività agricola, industriale, commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità, residenza, turismo)

23 Gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi transregionali attraverso il miglioramento della cooperazione

24 Rafforzare il ruolo di “Motore Europeo” della Lombardia, garantendo le condizioni per la competitività di funzioni e di contesti regionali forti

Tabella 1.8.2 – Obiettivi tematici del Piano Territoriale Regionale vigente (PTR).

Ambiente

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TM 1.1 Migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni climalteranti ed inquinanti TM 1.2 Tutelare e promuovere l’uso razionale delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili, per assicurare l’utilizzo della “risorsa acqua”

di qualità, in condizioni ottimali (in termini di quantità e di costi sostenibili per l’utenza) e durevoli TM 1.3 Mitigare il rischio di esondazione TM 1.4 Perseguire la riqualificazione ambientale dei corsi d’acqua TM 1.5 Promuovere la fruizione sostenibile ai fini turistico-ricreativi dei corsi d’acqua TM 1.6 Garantire la sicurezza degli sbarramenti e dei bacini di accumulo di competenza regionale, assicurare la pubblica incolumità delle

popolazioni e la protezione dei territori posti a valle delle opere TM 1.7 Difendere il suolo e la tutela dal rischio idrogeologico e sismico TM 1.8 Prevenire i fenomeni di erosione, deterioramento e contaminazione dei suoli TM 1.9 Tutelare e aumentare la biodiversità, con particolare attenzione per la flora e la fauna minacciate TM 1.10 Conservare e valorizzare gli ecosistemi e la rete ecologica regionale TM 1.11 Coordinare le politiche ambientali e di sviluppo rurale TM 1.12 Prevenire, contenere e abbattere l’inquinamento acustico TM 1.13 Prevenire, contenere e abbattere l’inquinamento elettromagnetico e luminoso TM 1.14 Prevenire e ridurre l’esposizione della popolazione al radon indoor

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Assetto territoriale

TM 2.1 Intervenire sul sistema delle infrastrutture di collegamento affinché permettano l’accesso ai poli regionali e favoriscano le relazioni con l’esterno da tutto il territorio lombardo, attraverso un’effettiva integrazione con la rete europea e tra reti lunghe e reti brevi. Utilizzare le opportunità della maglia infrastrutturale per incentivare la creazione di un sistema policentrico, favorendo l’accessibilità ai poli principali, tra poli secondari e tra aree periferiche

TM 2.2 Ridurre i carichi di traffico nelle aree congestionate TM 2.3 Garantire un servizio di trasporto pubblico locale di qualità TM 2.4 Mettere in atto politiche di innovazione a lungo termine nel campo nella mobilità TM 2.5 Garantire l’accesso alle reti tecnologiche e delle nuove telecomunicazioni a tutto il territorio, in particolare alle aree meno accessibili TM 2.6 Promuovere la pianificazione integrata delle reti infrastrutturali e una progettazione che integri paesisticamente e ambientalmente gli

interventi infrastrutturali TM 2.7 Migliorare i servizi di gestione e di recupero dei rifiuti, senza pregiudicare la qualità dell’ambiente TM 2.8 Ridurre la produzione e la nocività dei rifiuti, in particolare alla fonte TM 2.9 Intervenire sulla capacità del sistema distributivo di organizzare il territorio affinché non si creino squilibri tra polarità, abbandono dei

centri minori e aumento della congestione lungo le principali direttrici commerciali TM 2.10 Perseguire la riqualificazione e la qualificazione dello sviluppo urbano TM 2.11 Perseguire il riassetto del sistema urbano lombardo (utilizzando le principali infrastrutture previste come opportunità), rafforzare i grandi

poli urbani esterni senza pregiudicare il ruolo di Milano come principale centro del nord Italia e dei piccoli centri come strumenti di presidio del territorio

TM 2.12 Garantire un'equilibrata dotazione di servizi nel territorio e negli abitati al fine di permetterne la fruibilità da parte di tutta la popolazione, garantendo ai comuni marginali un adeguato accesso ai servizi per arrestarne e ridurne l'emarginazione

TM 2.13 Contenere il consumo di suolo TM 2.14 Garantire la qualità progettuale e la sostenibilità ambientale degli insediamenti TM 2.15 Valorizzare e riqualificare le aree di particolare pregio (Navigli e Mincio) TM 2.16 Contenere i costi ambientali e sociali nei processi di infrastrutturazione del sottosuolo TM 2.17 Realizzare un servizio di trasporto pubblico d’eccellenza e sviluppare forme di mobilità sostenibile TM 2.18 Riorganizzare il sistema delle merci per uno sviluppo del settore più sostenibile TM 2.19 Sviluppare l’Infrastruttura per l’informazione territoriale (IIT)

Assetto economico/produttivo

TM 3.1 Realizzare interventi per la promozione, anche a livello prototipale, di esperienze per lo sfruttamento di energie rinnovabili e pulite e dei combustibili a basso impatto ambientale, per diffonderne più capillarmente l’impiego sul territorio e per ridurre gli impatti ambientali e paesaggistici in campo energetico

TM 3.2 Riorganizzare il sistema energetico lombardo tenendo conto della salvaguardia della salute della cittadinanza e degli aspetti sociali, occupazionali, di tutela dei consumatori più deboli e migliorare l’informazione alla cittadinanza sul tema energetico

TM 3.3 Incentivare il risparmio e l’efficienza energetica, riducendo la dipendenza energetica della Regione TM 3.4 Migliorare la competitività del sistema agroalimentare e le politiche di innovazione TM 3.5 Valorizzare la produzione agricola ad elevato valore aggiunto TM 3.6 Sostenere le pratiche agricole a maggiore compatibilità ambientale e territoriale, riducendo l’impatto ambientale dell’attività agricola, in

particolare di carattere intensivo TM 3.7 Migliorare la sostenibilità ambientale del sistema delle imprese lombarde TM 3.8 Migliorare la competitività del sistema industriale lombardo TM 3.9 Garantire una maggiore sicurezza dal rischio industriale e prevenire i rischi tecnologici TM 3.10 Completare la programmazione per il comparto estrattivo (cave e miniere) assicurando la fornitura di inerti nel settore delle costruzioni e

per le opere pubbliche TM 3.11 Incentivare uno sviluppo imprenditoriale nelle aree a vocazione turistica, che valorizzi le risorse nell’ottica del turismo sostenibile,

favorendo la convergenza negli obiettivi e nell’attuazione degli interventi TM 3.12 Potenziare lo sviluppo turistico sostenibile su tutto il territorio lombardo ed in particolare nelle aree protette e di Rete Natura 2000 TM 3.13 Promuovere i centri di ricerca pubblici e privati presenti sul territorio lombardo come fattore di competitività della Regione TM 3.14 Promuovere una rete distributiva sostenibile, che possa contribuire al miglioramento della competitività del territorio TM 3.15 Promuovere, sviluppare e qualificare il Sistema fieristico lombardo

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Paesaggio e patrimonio culturale

TM 4.1 Valorizzare, anche attraverso la conoscenza e il riconoscimento del valore, il patrimonio culturale e paesaggistico, in quanto identità del territorio lombardo, e ricchezza e valore prioritario in sé, ponendo attenzione non solo ai beni considerati isolatamente, ma anche al contesto storico e territoriale di riferimento

TM 4.2 Migliorare la qualità, la quantità e la fruizione dei servizi culturali offerti al pubblico e valorizzare i contesti territoriali di riferimento TM 4.3 Sensibilizzare rispetto ai temi ambientali e del patrimonio culturale, anche nella loro fruizione turistica, e avviare procedure di

partecipazione del pubblico e degli amministratori pubblici alla definizione delle politiche paesaggistiche al fine di meglio interpretare il rapporto identitario fra i cittadini e il loro patrimonio paesaggistico culturale

TM 4.4 Promuovere l’integrazione delle politiche per il patrimonio paesaggistico e culturale negli strumenti di pianificazione urbanistico/territoriale degli Enti Locali, al fine di conoscere, tutelare e valorizzare i caratteri identitari dei rispettivi territori, con l’applicazione sistematica di modalità di progettazione integrata che assumano la qualità paesistico-culturale e la tutela delle risorse naturali come criterio prioritario e opportunità di qualificazione progettuale

TM 4.5 Riconoscere e valorizzare il carattere trasversale delle politiche inerenti il paesaggio e il loro carattere multifunzionale, con riferimento sia ai settori di potenziale rapporto sinergico (cultura, agricoltura, ambiente, turismo), sia a quei settori i cui interventi presentano un forte impatto sul territorio (infrastrutture, opere pubbliche, commercio, industria) e che possono ottenere un migliore inserimento ambientale e consenso sociale integrando i propri obiettivi con gli obiettivi di valorizzazione paesaggistica del contesto

TM 4.6 Riqualificare e recuperare dal punto di vista paesaggistico le aree degradate o compromesse e mettere in campo azioni utili ad impedire o contenere i processi di degrado e compromissione in corso o prevedibili

TM 4.7 Promuovere interventi di turismo culturale e marketing territoriale al fine di valorizzare anche economicamente gli interventi su Beni, Servizi e Attività culturali, evitando che le strutture connesse alle attività turistiche (alberghi, strutture per il tempo libero, ecc.) siano realizzate assecondando programmi di sfruttamento immediato delle risorse, ma secondo una prospettiva di lungo periodo attenta a non compromettere le attrattive paesaggistiche e culturali in quanto ricchezza collettiva da conservare nella sua integrità e potenzialità turistica

Assetto sociale

TM 5.1 Adeguare le politiche abitative alla crescente vulnerabilità sociale di strati di popolazione sempre più vasti TM 5.2 Incentivare l’integrazione di alcune fasce sociali a rischio di marginalizzazione TM 5.3 Realizzare interventi di edilizia residenziale pubblica nei capoluoghi di Provincia e nei Comuni a fabbisogno abitativo elevato,

rivitalizzando il contesto urbano ed il tessuto sociale TM 5.4 Promuovere l’innovazione come strumento per la sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e sociali nel campo dell’edilizia e per la

promozione di interventi residenziali di tipo innovativo, che consentano la qualità relazionale tra gli utenti e la loro sicurezza, anche attraverso la razionalizzazione dei servizi

TM 5.5 Garantire parità d’accesso a servizi di qualità a tutti i cittadini TM 5.6 Incentivare comportamenti che riducano il rischio derivante ai cittadini da un cattivo utilizzo del mezzo di trasporto privato TM 5.7 Aumentare la sicurezza e la salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro TM 5.8 Potenziare le opportunità di accesso dei giovani alla "vita attiva" (casa, lavoro..)

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Tavola A – Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio

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Tavola B – Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico

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Tavola C – Istituzioni per la tutela della natura

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VAS - Documento di scoping 53

Tavola D - Quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale

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Tavola E – Viabilità di rilevanza paesaggistica

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Tavola F – Riqualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale

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Tavola G – Contenimento dei processi di degrado e qualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale

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Tavola H – Contenimento dei processi di degrado paesaggistico: tematiche rilevanti

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VAS - Documento di scoping 58

Tavola I – Quadro sinottico tutele paesaggistiche di legge (art. 136 ed art. 142 del D. Lgs 42/2004)

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1.8.2 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

Tra gli strumenti di programmazione e pianificazione sovraordinati al PGT comunale e direttamente influenti sulle sue

scelte, quello di maggiore rilevanza è rappresentato dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della

Provincia di Brescia, che detta prescrizioni, direttive e indirizzi immediatamente influenti sui territori comunali interessati.

A tal fine sono stati, pertanto, individuati gli obiettivi fissati dal vigente PTCP (Tabella 1.8.3) e quelli formalizzati dalla

Variante al PTCP in recepimento della LR n. 12/2005 e s.m. e i. attualmente adottata (Tabella 1.8.4), in quanto

rappresentano lo strumento con il quale si deve confrontare direttamente il PGT e ne deve garantire il rispetto delle

prescrizioni e l’adeguata considerazione delle direttive e degli indirizzi.

Tabella 1.8.3 – Obiettivi del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) vigente (*: in relazione alla genericità dell’obiettivo generale, per il Sistema insediativo sono riportati anche gli indirizzi).

Sis

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ien

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1. salvaguardia dei grandi elementi abiotici e biotici 2. fruizione sostenibile dei grandi elementi abiotici e biotici 3. diminuzione dell’inquinamento globale 4. diminuzione dello stato di rischio, anche sanitario, delle singole persone e dei beni 5. riqualificazione della biodiversità attraverso il recupero delle specie locali in rarefazione o estinte in epoche storiche 6. salvaguardia delle specie endemiche 7. riequilibrio dell’assetto attraverso l’ottimizzazione del ciclo del carbonio (e quindi della distribuzione delle biomasse) e delle

capacità di autodepurazione

Sis

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1. riconoscimento dei valori e dei beni paesistici, sia singolarmente che come sistema o interrelazione fra essi 2. assunzione dei valori e dei beni paesistici come fattori qualificanti e fondamentali nelle trasformazioni territoriali 3. tutela dei valori e dei beni paesistici 4. diffusione della consapevolezza dei valori paesistici 5. miglioramento della qualità del paesaggio in generale anche attraverso gli interventi di trasformazione delle parti

attualmente degradate

Sis

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1. soddisfacimento del fabbisogno arretrato di infrastrutture stradali 2. ottenimento di migliori livelli di sostenibilità ambientale con l’incremento dell’uso del trasporto pubblico e con l’attento

inserimento ambientale delle infrastrutture 3. migliore sostenibilità sociale nel senso della diminuzione dell’incidentalità e dei tempi di percorrenza nonché nel

miglioramento dell’accessibilità delle varie parti del territorio 4. promozione di una maggiore godibilità del territorio attraverso percorrenze ciclabili e pedonali oltre che a fune, su natanti e

ferroviarie, di tipo turistico

Sis

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armonico sviluppo degli insediamenti sul territorio in relazione alle esigenze di sviluppo socio-economico delle singole comunità e della Provincia nel suo assieme, nel rispetto degli elementi strutturanti dei sistemi Ambientale, Paesistico, dell’ambiente Rurale, della Mobilità e delle attuali previsioni dei P.R.G. comunali.

1. chiara e funzionale distinzione fra ambiente urbano e rurale 2. incremento della qualità dell’ambiente urbano e rurale 3. fruizione sociale dell’ambiente urbano e rurale 4. recupero degli ambienti degradati e non più fruibili 5. migliori prestazioni dell’ambiente urbano

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Tabella 1.8.4– Obiettivi generali del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) adottato.

Sistema insediativo-produttivo

1. Creazione di un sistema insediativo policentrico che valorizzi le identità locali, le capacità produttive e i valori sociali caratteristici dei territori bresciani

2. Miglioramento della qualità insediativa attraverso uno sviluppo equilibrato e rispettoso delle risorse culturali e ambientali 3. Razionalizzazione e miglioramento dell’efficacia organizzativa del sistema dei servizi di interesse sovracomunale 4. Miglioramento della competitività del sistema produttivo agricolo sul territorio e valorizzazione delle funzioni di tutela ambientale e

paesaggistiche

Sistema infrastrutture-mobilità

1. Miglioramento dell’accessibilità e delle reti infrastrutturali e riduzione delle situazioni di congestione e di insicurezza 2. Adozione di strategie per incrementare l’uso delle modalità di trasporto pubbliche o a basso impatto ambientale, ed in generale per ridurre le

emissioni in atmosfera 3. Miglioramento delle condizioni di inserimento ambientale e paesaggistico delle infrastrutture 4. Sviluppo dell’aeroporto di Montichiari, attraverso l’apposito piano d’area regionale

Sistema ambiente-paesaggio

1. Miglioramento delle condizioni di qualità ambientale, contenimento degli impatti e razionalizzazione delle condizioni di uso delle risorse non rinnovabili, dell’ambiente e del territorio

2. Ampliamento della superficie delle aree naturali e inversione della tendenza al progressivo impoverimento della biodiversità 3. Tutela e valorizzazione dei caratteri e degli elementi paesaggistici presenti sul territorio 4. Contenimento dei rischi sul territorio

1.9 Gli obiettivi di sostenibilità

Per ogni componente ambientale sono stati individuati gli Obiettivi di sostenibilità generali (OSG) e specifici (OSS): gli

obiettivi generali rappresentano il traguardo di lungo termine di una politica di sostenibilità, gli obiettivi specifici possono

essere individuati nel breve e medio termine come traguardi di azioni e politiche orientate "verso" il raggiungimento dei

corrispondenti obiettivi generali.

Tali obiettivi, riferimento indispensabile per la valutazione ambientale di sostenibiltià, rappresentano quindi un

compendio di obiettivi di natura ambientale, economica e sociale adottabili nella valutazione del Piano, in quanto

rappresentano obiettivi orientati verso la sostenibilità. È quindi evidente che se gli Obiettivi generali del Piano (OGP) e le

relative Politiche/azioni (PA) sono complessivamente coerenti con gli Obiettivi di sostenibilità, allora le scelte effettuate

sono sostenibili e il Piano può essere valutato positivamente. Nel caso contrario il Piano dovrà essere rivisto,

ridimensionando le scelte effettuate e prestando maggiore attenzione alle tematiche ambientali. In altri termini gli

obiettivi di sostenibilità rappresentano una check-list di tematiche di natura ambientale, ma anche territoriale, sociale ed

economica, funzionale alla verifica degli effetti indotti dalle scelte del Piano, garantendo la sicurezza di non dimenticare

alcun aspetto.

Gli obiettivi di sostenibilità individuati sono stati estrapolati da strumenti normativi, accordi e documenti internazionali

(Agenda 21, Protocolli internazionali, ecc.), europei (VI Programma Europeo d'azione per l'ambiente, Strategie dell'UE

per lo sviluppo sostenibile, Costituzione Europea, ecc.), nazionali (Strategia ambientale per lo sviluppo sostenibile in

Italia - Agenda 21 Italia) e regionali.

A tal proposito quale riferimento generale per la definizione degli obiettivi di sostenibilità è stato utilizzato il primo elenco

di criteri chiave per la sostenibilità formulato all’interno di “Linee guida per la valutazione ambientale strategica (VAS) –

fondi strutturali 2000-2006” (riportati per completezza in Tabella 1.9.1). Sulla base delle indicazioni citate, sono stati

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VAS - Documento di scoping 61

definiti gli Obiettivi di sostenibilità generali (OSG) e gli Obiettivi di sostenibilità specifici (OSS) (Tabella 1.9.2) utilizzati per

la valutazione delle scelte del Piano.

Tabella 1.9.1 – Criteri chiave per la sostenibilità (Linee guida per la valutazione ambientale strategica, fondi strutturali 2000-2006).

- ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili;

- impiego delle risorse non rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione;

- uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi/inquinanti;

- conservare e migliorare lo stato della fauna e flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi;

- conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche;

- conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali;

- conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale;

- protezione dell’atmosfera (riscaldamento del globo);

- sensibilizzare maggiormente alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale;

- promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile.

Tabella 1.9.2 – Obiettivi generali e specifici di sostenibilità per la V.A.S.

Componente Ambientale

Obiettivo generale di sostenibilità (OGS) Obiettivo specifico di sostenibilità (OSS)

1. Aria 1.a Ridurre o eliminare l’esposizione della popolazione all’inquinamento

1.a.1 Ridurre le concentrazioni degli inquinanti atmosferici rispettando i valori limite della qualità dell’aria, limitando gli episodi di inquinamento acuto

1.b Ridurre o eliminare le emissioni inquinanti

1.b.1 Ridurre le emissioni inquinanti

1.b.2 Rientrare nei limiti di emissione per rispettare il protocollo di Kyoto

2. Rumore 2.a Ridurre o eliminare l’esposizione della popolazione al rumore ambientale

2.a.1 Raggiungere e rispettare determinati livelli di esposizione della popolazione alle singole realtà territoriali

2.b Ridurre o eliminare le emissioni sonore

2.a.2 Rispettare i valori limite di emissione sonora

3. Risorse idriche 3.a Ridurre o eliminare l’inquinamento e migliorare la qualità ecologica delle risorse idriche

3.a.1 Rispettare i limiti e raggiungere i valori guida e gli obiettivi di qualità delle acque di approvvigionamento e delle acque superficiali e sotterranee

3.a.2 Garantire la raccolta degli scarichi e la loro depurazione

3.a.3 Aumentare la capacità di depurazione del territorio e dei corsi d’acqua

3.b Ridurre o eliminare l’esposizione della popolazione a condizioni di rischio

3.b.1 Ridurre la popolazione esposta ad elevati livelli di rischio idraulico

3.c Ridurre il consumo idrico 3.c.1 Ridurre il sovrasfruttamento idrico e gli usi impropri di risorse idriche pregiate

3.c.2 Garantire acqua potabile di buona qualità a tutta la popolazione

4. Suolo e sottosuolo 4.a Ridurre o eliminare l’esposizione della popolazione a condizioni di rischio

4.a.1 Ridurre il rischio sismico e i fenomeni di rischio provocati da attività umane (aree degradate, siti contaminati,…)

4.b Ridurre o eliminare le cause e 4.b.1 Ridurre il consumo di inerti, pregiati e non

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 62

Componente Ambientale

Obiettivo generale di sostenibilità (OGS) Obiettivo specifico di sostenibilità (OSS)

sorgenti di rischio, degrado e consumo

4.b.2 Proteggere il suolo quale risorsa limitata e non rinnovabile, promuovendone un uso sostenibile

4.b.3 Tutelare gli elementi morfologici di pregio

5. Biodiversità e paesaggio

5.a Aumentare il patrimonio, conservare e migliorare la qualità

5.a.1 Conservare e riqualificare la tipicità e unicità degli elementi del paesaggio rurale e storico e riqualificare il paesaggio urbano

5.a.2 Tutelare la diversità biologica, recuperare e conservare gli ecosistemi

5.a.3 Promuovere e sviluppare la diffusione dei corridoi ecologici, anche con funzione di fasce tampone

5.b Ridurre o eliminare le cause di impoverimento o degrado

5.b.1 Ridurre o mitigare le attività improprie in aree di interesse paesaggistico e naturalistico

6. Consumi e rifiuti 6.a Minimizzare la quantità e il costo ambientale dei beni utilizzati e dei rifiuti prodotti

6.a.1 Ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti

6.a.2 Limitare l’utilizzo di sostanze ad alto impatto ambientale

6.b Aumentare il riuso-recupero 6.b.1 Aumentare i processi di raccolta differenziata, riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti prodotti

7. Energia ed effetto serra

7.a Minimizzare l’uso di fonti fossili 7.a.1 Aumentare l’utilizzo di fonti rinnovabili in sostituzione delle fonti fossili

7.a.2 Ridurre i consumi energetici e promuovere il risparmio energetico

8. Mobilità 8.a Migliorare l’efficienza ambientale degli spostamenti

8.a.1 Ridurre gli spostamenti veicolari, principalmente in ambito urbano

8.a.2 Aumentare il trasporto ambientalmente sostenibile

8.b Garantire un adeguato sistema infrastrutturale

8.b.1 Garantire la sicurezza e la funzionalità del sistema infrastrutturale

9. Modelli insediativi 9.a Perseguire un assetto territoriale e urbanistico equilibrato

9.a.1 Rafforzare il sistema policentrico (separazione zone residenziali e produttive)

9.a.2 Contenere la dispersione insediativa e la pressione edilizia e incentivare il riutilizzo di aree dimesse

9.a.3 Contenere il fenomeno di abbandono delle aree rurali, garantendo il presidio umano nel territorio

9.b Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente di vita

9.b.1 Riqualificare in senso ambientale il tessuto edilizio e gli spazi di interesse collettivo

9.c Migliorare la qualità sociale 9.c.1 Garantire un’equa distribuzione dei servizi per rafforzare la coesione e l’integrazione sociale

9.c.2 Garantire un’offerta adeguata al fabbisogno, anche recuperando il patrimonio edilizio non utilizzato

10. Turismo 10.a Tutelare le aree sensibili e la qualità ambientale

10.a.1 Ridurre la pressione del turismo e incrementare il turismo sostenibile

10.b Perseguire il turismo quale opportunità di sviluppo

10.b.1 Aumentare l’offerta turistica

11. Industria 11.a Tutelare le risorse ambientali e ridurre la pressione

11.a.1 Promuovere attività finalizzate allo sviluppo sostenibile nell’attività produttiva

11.b Aumentare le iniziative nell’innovazione ambientale e nella sicurezza

11.b.1 Promuovere l’adozione di sistemi di gestione ambientale d’impresa

11.c Garantire un trend positivo occupazionale

11.c.1 Promuovere lo sviluppo socio-economico e l’occupazione

12. Agricoltura 12.a Tutelare e riqualificare il paesaggio e la qualità delle aree agricole

12.a.1 Aumentare le superfici agricole convertite a biologico, forestazione e reti ecologiche, riducendone l’impatto

12.a.2 Garantire la produttività agricola

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 63

Componente Ambientale

Obiettivo generale di sostenibilità (OGS) Obiettivo specifico di sostenibilità (OSS)

13. Radiazioni 13.a Ridurre l’esposizione delle persone all’inquinamento elettromagnetico

13.a.1 Garantire il rispetto dei valori limite, favorire il raggiungimento dei valori di qualità e ridurre l’esposizione nelle situazioni più critiche

14. Monitoraggio e prevenzione

14.a Migliorare la conoscenza della situazione attuale

14.a.1 Aumentare il monitoraggio e gli interventi di prevenzione per le varie matrici ambientali

1.10 Indicazioni sulla coerenza degli obiettivi dell’Amministrazione

Come già anticipato, obiettivo della presente VAS è la verifica della coerenza dei contenuti del Documento di Piano con

gli obiettivi dell’Amministrazione e la verifica dell’attualità e della concretezza delle specifiche previsioni del Piano, con

particolare riferimento agli ambiti di trasformazione e alle relative opere di mitigazione e compensazione.

Al fine di fornire alcune indicazioni preliminari è, pertanto, condotto un confronto tra gli obiettivi dell’Amministrazione con,

innanzi tutto, gli obiettivi dello strumento immediatamente sovraordinato (ovvero del PTCP vigente e della Variante al

PTCP adottata), successivamente con gli Obiettivi generali di sostenibilità ed infine con le scelte strategiche previste dal

PGT vigente.

Tale valutazione preliminare è condotta attraverso delle matrici in cui sono riportati, in colonna, gli obiettivi

dell’Amministrazione e, in riga, gli obiettivi con i quali è condotto il confronto; all’intersezione tra riga e colonna (celle

della matrice) è riportato:

- SI: ogniqualvolta gli obiettivi posti a confronto risultano essere potenzialmente tendenzialmente coerenti;

- NO: ogniqualvolta gli obiettivi a confronto risultano essere potenzialmente tendenzialmente incoerenti;

- CELLA VUOTA: quando gli obiettivi confrontati non sembrano porsi in relazione tra loro e non è quindi possibile

rilevare né coerenza, né contrasto, ovvero quando la verifica della coerenza necessita di una valutazione specifica.

Complessivamente, gli obiettivi dell’Amministrazione presentano livelli di coerenza molto elevati sia con gli obiettivi del

PTCP vigente (Tabella 1.10.1), sia con gli obiettivi della Variante al PTCP adottata (Tabella 1.10.2); ciò evidenzia come

l’Amministrazione abbia sostanzialmente fatto propri molti degli obiettivi del Piano sovraordinato.

Analogamente, gli obiettivi dell’Amministrazione presentano ottimi livelli di coerenza anche con gli Obiettivi generali di

sostenibilità (Tabella 1.10.3), verificando come essi siano fortemente connotati verso una direzione di generale

sostenibilità del Piano, ovvero verso un generale miglioramento della qualità delle matrici ambientali considerate, con

specifico riferimento al contenimento dei fenomeni di pressione ambientale, senza presentare elementi sostanziali di

contrasto.

In altre parole, gli obiettivi che l’Amministrazione si è posta, non solo concorrono pienamente agli obiettivi di tutela e

salvaguardia ambientale e paesaggistica formulati dal PTCP, ma anzi concorrono al generale miglioramento delle

condizioni ambientali del territorio comunale e perseguono il contenimento dei fattori di pressione ambientale, anche

attraverso la ricerca di soluzioni alternative che minimizzino gli impatti potenzialmente indotti. Sostanzialmente si

conferma pienamente l’attitudine della Variante all’approfondimento e alla verifica dei contenuti del PGT in un’ottica di

sostenibilità e di incremento, ove possibile, della compatibilità delle scelte in esso contenute.

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 64

Il confronto tra gli obiettivi dell’Amministrazione e le scelte strategiche del PGT vigente (Tabella 1.10.4), invece,

evidenzia sia la presenza di elementi di positività, sia alcuni elementi di attenzione da indagare in modo più dettagliato.

In particolare, è ravvisata coerenza sostanzialmente piena tra gli obiettivi della Variante e le scelte del PGT attinenti il

Sistema primario, mentre sono possibili alcuni elementi di incoerenza con le scelte del Sistema residenziale e in

particolare produttivo che possono determinare effetti negativi su alcuni degli obiettivi di tutela e salvaguardia del

territorio. Analogamente anche le scelte del Sistema dei servizi e del Sistema infrastrutturale necessitano di verifiche ed

approfondimenti specifici in quanto potrebbero emergere elementi di potenziale problematicità/incongruenza tra gli

obiettivi dell’Amministrazione e le scelte strategiche del PGT vigente. In questo contesto, quindi, si evidenzia come i

contenuti del PGT vigente possano risultare non sempre pienamente coerenti con gli obiettivi espressi

dall’Amministrazione comunale e quindi (dato quanto espresso in precedenza in relazione alla coerenza di questi ultimi

con gli obiettivi del PTCP e con gli Obiettivi di sostenibilità) possano determinare impatti ambientali non trascurabili o che

potrebbero essere comunque ridotti. Le scelte del PGT, pertanto, devono essere oggetto di specifici approfondimenti

valutativi e conseguentemente di verifiche sulle misure di mitigazione proposte al fine di garantire le condizioni per

sancirne la piena compatibilità con gli obiettivi dell’Amministrazione. Il presente documento dovrà, pertanto, acquisire le

principali scelte del PGT vigente e, innanzi tutto, verificarne la compatibilità in termini localizzativi e dimensionali e,

quindi, valutare l’adeguatezza delle misure di mitigazione e monitoraggio previste al fine di garantirne la piena coerenza

con gli obiettivi dell’Amministrazione comunale.

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 65

Tabella 1.10.1 – Confronto tra gli obiettivi dell’Amministrazione e gli obiettivi del PTCP vigente.

Obiettivi PTCP vigente

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to

ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare degli ambiti

di trasformazio

-ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

salvaguardia dei grandi elementi abiotici e biotici

SI SI SI

fruizione sostenibile dei grandi elementi abiotici e biotici

SI SI

diminuzione dell’inquinamento globale

SI SI SI SI

diminuzione dello stato di rischio, anche sanitario, delle singole persone e dei beni

SI SI SI

riqualificazione della biodiversità attraverso il recupero delle specie locali in rarefazione o estinte in epoche storiche

SI

salvaguardia delle specie endemiche

SI

riequilibrio dell’assetto attraverso l’ottimizzazione del ciclo del carbonio e delle capacità di autodepurazione

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VAS - Documento di scoping 66

Obiettivi PTCP vigente

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to

ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare degli ambiti

di trasformazio

-ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

riconoscimento dei valori e dei beni paesistici, sia singolarmente che come sistema o interrelazione fra essi

SI SI

assunzione dei valori e dei beni paesistici come fattori qualificanti e fondamentali nelle trasformazioni territoriali

SI SI SI

tutela dei valori e dei beni paesistici

SI SI

diffusione della consapevolezza dei valori paesistici

SI

miglioramento della qualità del paesaggio in generale anche attraverso gli interventi di trasformazione delle parti attualmente degradate

SI SI

soddisfacimento del fabbisogno arretrato di infrastrutture stradali

SI SI

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 67

Obiettivi PTCP vigente

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to

ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare degli ambiti

di trasformazio

-ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

ottenimento di migliori livelli di sostenibilità ambientale con l’incremento dell’uso del trasporto pubblico e con l’attento inserimento ambientale delle infrastrutture

SI SI SI

migliore sostenibilità sociale nel senso della diminuzione dell’incidentalità e dei tempi di percorrenza nonché nel miglioramento dell’accessibilità delle varie parti del territorio

SI SI

promozione di una maggiore godibilità del territorio attraverso percorrenze ciclabili e pedonali oltre che a fune, su natanti e ferroviarie, di tipo turistico

SI

chiara e funzionale distinzione fra ambiente urbano e rurale

SI SI

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 68

Obiettivi PTCP vigente

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to

ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare degli ambiti

di trasformazio

-ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

incremento della qualità dell’ambiente urbano e rurale

SI SI SI SI

fruizione sociale dell’ambiente urbano e rurale

SI SI

recupero degli ambienti degradati e non più fruibili

SI

migliori prestazioni dell’ambiente urbano

SI SI SI

Tabella 1.10.2 – Confronto tra gli obiettivi dell’Amministrazione e gli obiettivi della Variante al PTCP adottata.

Obiettivi Variante al PTCP adottata

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to

ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare degli ambiti

di trasformazio-

ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

Creazione di un sistema insediativo policentrico che valorizzi le identità locali, le capacità produttive e i valori sociali caratteristici dei territori bresciani

SI SI

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 69

Obiettivi Variante al PTCP adottata

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to

ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare degli ambiti

di trasformazio-

ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

Miglioramento della qualità insediativa attraverso uno sviluppo equilibrato e rispettoso delle risorse culturali e ambientali

SI SI

Razionalizzazione e miglioramento dell’efficacia organizzativa del sistema dei servizi di interesse sovracomunale

Miglioramento della competitività del sistema produttivo agricolo sul territorio e valorizzazione delle funzioni di tutela ambientale e paesaggistiche

SI

Miglioramento dell’accessibilità e delle reti infrastrutturali e riduzione delle situazioni di congestione e di insicurezza

SI SI SI

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 70

Obiettivi Variante al PTCP adottata

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to

ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare degli ambiti

di trasformazio-

ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

Adozione di strategie per incrementare l’uso delle modalità di trasporto pubbliche o a basso impatto ambientale, ed in generale per ridurre le emissioni in atmosfera

SI SI SI

Miglioramento delle condizioni di inserimento ambientale e paesaggistico delle infrastrutture

SI SI SI

Sviluppo dell’aeroporto di Montichiari, attraverso l’apposito piano d’area regionale

Miglioramento delle condizioni di qualità ambientale, contenimento degli impatti e razionalizzazione delle condizioni di uso delle risorse non rinnovabili, dell’ambiente e del territorio

SI SI SI SI SI SI

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 71

Obiettivi Variante al PTCP adottata

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to

ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare degli ambiti

di trasformazio-

ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

Ampliamento della superficie delle aree naturali e inversione della tendenza al progressivo impoverimento della biodiversità

SI SI

Tutela e valorizzazione dei caratteri e degli elementi paesaggistici presenti sul territorio

SI SI SI SI

Contenimento dei rischi sul territorio

SI SI SI

Tabella 1.10.3 – Confronto tra gli obiettivi dell’Amministrazione e gli Obiettivi di sostenibilità.

Obiettivi di sostenibilità

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to

ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare degli ambiti

di trasformazio-

ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

Ridurre o eliminare l’esposizione della popolazione all’inquinamento atmosferico

SI SI

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 72

Obiettivi di sostenibilità

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to

ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare degli ambiti

di trasformazio-

ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

Ridurre o eliminare le emissioni inquinanti

SI SI SI SI SI SI

Ridurre o eliminare l’esposizione della popolazione al rumore ambientale

SI SI SI

Ridurre o eliminare le emissioni sonore

SI SI SI SI

Ridurre o eliminare l’inquinamento e migliorare la qualità ecologica delle risorse idriche

SI SI

Ridurre o eliminare l’esposizione della popolazione a condizioni di rischio

SI

Ridurre il consumo idrico

SI

Ridurre o eliminare l’esposizione della popolazione a condizioni di rischio

SI SI

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 73

Obiettivi di sostenibilità

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to

ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare degli ambiti

di trasformazio-

ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

Ridurre o eliminare le cause e sorgenti di rischio, degrado e consumo

SI SI SI

Aumentare il patrimonio, conservare e migliorare la qualità del paesaggio

SI SI SI

Ridurre o eliminare le cause di impoverimento o degrado del paesaggio

SI SI SI

Minimizzare la quantità e il costo ambientale dei beni utilizzati e dei rifiuti prodotti

SI

Aumentare il riuso-recupero

Minimizzare l’uso di fonti fossili

SI

Migliorare l’efficienza ambientale degli spostamenti

SI SI SI

Garantire un adeguato sistema infrastrutturale

SI SI SI

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 74

Obiettivi di sostenibilità

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to

ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare degli ambiti

di trasformazio-

ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

Perseguire un assetto territoriale e urbanistico equilibrato

SI

Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente di vita

SI SI SI SI SI

Migliorare la qualità sociale

SI SI SI

Tutelare le aree sensibili e la qualità ambientale

SI SI SI

Perseguire il turismo quale opportunità di sviluppo

Tutelare le risorse ambientali e ridurre la pressione del turismo

Aumentare le iniziative nell’innovazione ambientale e nella sicurezza del sistema produttivo

Garantire un trend positivo occupazionale

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Comune di Azzano Mella – Provincia di Brescia Variante al PGT vigente

VAS - Documento di scoping 75

Obiettivi di sostenibilità

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to

ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare degli ambiti

di trasformazio-

ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

Tutelare e riqualificare il paesaggio e la qualità delle aree agricole

SI

Ridurre l’esposizione delle persone all’inquinamento elettromagnetico

Migliorare la conoscenza della situazione attuale

Tabella 1.10.4 – Confronto tra gli obiettivi dell’Amministrazione e le scelte strategiche del PGT vigente.

Scelte strategiche del PGT vigente

Obiettivi dell’Amministrazione

ridurre al minimo il traffico e

l’inquinamen-to ambientale

valutare la compatibilità

delle previsioni viabilistiche

valutare l’accessibilità veicolare

degli ambiti di trasformazio-

ne

implementare il trasporto pubblico a livello sovra comunale

promuovere la mobilità lenta

limitare il consumo di suolo e

riqualificare il territorio ed il tessuto sociale

salvaguardare le

caratteristiche di “ruralità” del territorio e

della comunità

verificare la congruità degli

standard di qualità aggiuntivi previsti

promuovere la

partecipazio-ne ed il

confronto con la

cittadinanza

porre attenzione

alle potenzialità offerte dalle energie alternative

migliorare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue

verificare la compatibilità

delle previsioni con il

sistema dei servizi

Assetto infrastrutturale

SI SI

Servizi comunali SI

Sistema della residenza

NO NO

Sistema produttivo

NO NO NO

Sistema primario SI

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VAS - Documento di scoping 76

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VAS - Documento di scoping 77

2 Fase 2: La valutazione delle alternative

2.1 Aspetti introduttivi

Come anticipato, la presente Variante urbanistica non si configura come una “variante generale” del PGT vigente

comunale, quanto come una variante finalizzata alla verifica della coerenza delle previsioni del Documento di Piano

vigente con gli obiettivi programmatici della nuova Amministrazione comunale e, più in generale, ad una nuova verifica

della conformità con le caratteristiche ambientali e territoriali del comune.

Si intende approcciare tale obiettivo attraverso l’applicazione di una tecnica di analisi multicriteriale (overmapping)

basata sull’impiego di indicatori quantitativi ambientali e territoriali, che permettano di giungere alla definizione della

sensibilità ambientale alla trasformazione di ciascuna porzione del territorio comunale e di individuare un limite di

sensibilità al di sopra del quale eventuali interventi di trasformazione risultano troppo impattanti con il contesto e devono

essere, pertanto, esclusi dalle previsioni di piano o comunque ridimensionati; al di sotto dello stesso limite, invece,

eventuali interventi di trasformazione determineranno impatti che potranno essere efficacemente mitigati con misure

specifiche e quindi potranno essere inseriti nelle previsioni di Piano (sebbene comunque accompagnati dalle necessarie

misure di mitigazione come definite nella fase valutativa successiva).

Con sensibilità ambientale alla trasformazione si intende la propensione di un ambito territoriale alla tutela e alla

salvaguardia ambientale e quindi, in modo complementare, la propensione ad ospitare interventi di trasformazione, in

relazione alle sue caratteristiche fisiche-morfologiche, naturali ed ambientali, ma anche antropiche. La sensibilità

ambientale alla trasformazione rappresenta, in questo senso, un elemento di riferimento per orientare le scelte di

trasformazione verso le aree che presentano una minore valenza ambientale e paesaggistica e, contemporaneamente,

minori fattori di rischio naturali ed antropici.

Tale elaborazione, quindi, rappresenta la valutazione preventiva delle possibili scelte pianificatorie alternative, con

particolare attenzione alla necessità di operare valutazioni oggettive e riproducibili mirate alla localizzazione di massima

degli ambiti di trasformazione proposti dal Piano e all’individuazione delle porzioni di territorio che presentano la

maggiore compatibilità con le caratteristiche ambientali e territoriali del comune, sia per la realizzazione di interventi di

trasformazione, sia per l’attuazione di politiche di tutela e salvaguardia ambientale.

L’esigenza di prevedere alternative progettuali da sottoporre a valutazioni quantitative scaturisce sia da motivazioni

normative che tecniche:

a) motivazioni normative:

- la L. R. n. 12/2005 e s.m. e i. stabilisce che “la valutazione […] individua le alternative assunte nella

elaborazione del piano o programma […]” (art. 4, comma 3);

- la DCR n. 8-351/2007 specifica che il processo integrato di Valutazione Ambientale deve garantire lo

svolgimento delle seguenti attività: “individuazione delle alternative di piano/programma attraverso l’analisi

ambientale di dettaglio […]; stima gli effetti ambientali delle alternative di piano/programma confrontandole tra

loro e con lo scenario di riferimento al fine di selezionare l’alternativa di piano/programma” (punto 5.11);

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VAS - Documento di scoping 78

b) motivazioni tecniche:

- definire alternative di piano plausibili e confrontarle mediante l’impiego di elementi di valutazione obiettivi

permette di evitare grossolane incoerenze tra le scelte progettuali di Piano e le caratteristiche ambientali del

territorio;

- esplicitare le ragioni che hanno guidato le scelte strategiche operate dal proponente concorre ad assicurare la

massima trasparenza nel processo decisionale e può attivamente supportare la costruzione del consenso

attorno ad alcune scelte e a motivare l’esclusione di altre.

Nel caso specifico, si evidenzia che la Variante prende l’avvio dalle previsioni del Documento di Piano del PGT vigente,

pertanto, confrontando le previsioni in esso contenute con la sensibilità ambientale alla trasformazione del territorio

comunale, sarà possibile verificare il livello di impatto potenzialmente generato da ciascun ambito di trasformazione e

verificare se tale impatto sia superiore o inferiore al limite di sensibilità ambientale ritenuto accettabile. Nel primo caso la

previsione risulterà eccessivamente impattante per il territorio comunale e se ne dovrà pertanto prevedere una

modificazione, nel secondo caso la previsione potrà essere confermata. Considerando le caratteristiche delle previsioni

del Documento di Piano vigente si renderà necessario definire la sensibilità ambientale per trasformazioni di tipo

residenziale e per trasformazioni di tipo produttivo.

2.2 Aspetti metodologici

La metodologia proposta per la definizione della sensibilità ambientale alla trasformazione del territorio comunale e per

la conseguente verifica di coerenza delle scelte di Piano prevede l’applicazione di una tecnica di sovrapposizione

(overmapping) delle caratteristiche ambientali e territoriali (tematismi) che costituiscono il territorio comunale, sia in

termini di elementi di vulnerabilità o rischio, sia di qualità ambientale (Figura 2.2.1).

La tecnica proposta rientra nel campo più vasto dell’analisi multicriteriale, ampiamente utilizzata nella Valutazione di

Impatto Ambientale per stimare gli effetti complessivi indotti dalla realizzazione di un’opera e per valutarne la

compatibilità, in relazione alle caratteristiche del territorio in cui si inserisce. Nel caso specifico, la metodologia generale

è stata opportunamente adattata alle caratteristiche di incertezza e indeterminatezza che contraddistinguono i Piani

urbanistici, permettendo comunque di identificare le zone che presentano le minori condizioni di vulnerabilità e di rischio

e, contemporaneamente, che non si configurano come aree di particolare pregio ecologico, naturalistico o ambientale.

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VAS - Documento di scoping 79

Figura 2.2.1 – Schema metodologico Fase 2: La valutazione delle alternative.

Definizione Unità Territoriali Omogenee

(UTO)

FASE 3 - PGT

Definizione indicatori territoriali di valutazione

Localizzazione di massima interventi di

trasformazione e tutela PGT

Definizione classi di esistenza di ciascun

indicatore

Attribuzione a ciascuna classe dei punteggi di vulnerabilità o qualità

ambientale

Conversione dei punteggi di vulnerabilità o qualità ambientale in punteggi di sensibilità

Attribuzione alle UTO dei valori di sensibilità ambientale alla

trasformazione (I) per ogni indicatore

Intervista fra tecnici con diverse competenze per l’attribuzione dei giudizi

di importanza agli indicatori di valutazione

nel caso di nuove previsioni di

trasformazione

Attribuzione dei pesi (w) agli indicatori di

valutazione per nuove previsioni

Attribuzione ad ogni UTO del punteggio complessivo di sensibilità ambientale alla

trasformazione (S) nei confronti delle nuove previsioni

Definizione Politiche/azioni di

Piano (PA)

Coerenza della localizzazione degli interventi di trasformazione con

sensibilità ambientale

si

no

PGT vigente

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VAS - Documento di scoping 80

2.2.1 Definizione degli indicatori territoriali di valutazione

Gli indicatori di valutazione4 sono parametri, o valori derivati da parametri, in grado di fornire su un certo fenomeno

informazioni che altrimenti sarebbero difficilmente percepibili dall'osservazione dello stesso fenomeno nel suo

complesso. In altre parole, l’utilizzo di indicatori ambientali di valutazione permette di scomporre la complessità

ambientale in elementi più semplicemente analizzabili e rappresentabili, fornendo sinteticamente una

rappresentazione significativa degli aspetti ambientali considerati e dei loro trend evolutivi.

In questo senso l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD, Organization for the Economic

Co-operation and Development), nella definizione di un set di indicatori per il controllo delle performance ambientali

(OECD, 1993), definisce le proprietà che ogni indicatore dovrebbe possedere:

a) rilevanza: un indicatore ambientale deve:

- fornire un’immagine rappresentativa delle condizioni ambientali, della pressione sull’ambiente o della risposta

sociale;

- essere semplice, facile da interpretare, e capace di evidenziare le tendenze nel corso del tempo;

- essere sensibile alle modifiche dell’ambiente e delle attività umane interrelate;

- fornire una base per comparazioni a livello internazionale;

- essere utilizzabile sia a livello nazionale che nelle issue ambientali regionali e di interesse nazionale;

- essere associato ad una soglia o ad un valore di riferimento per permettere all’utente una rapida valutazione del

livello individuato;

b) consistenza analitica: un indicatore ambientale deve:

- essere ben definito dal punto di vista teorico in termini tecnici e scientifici;

- essere basato, se possibile, su standard internazionali e godere di validazione e consenso in ambito

internazionale;

- essere predisposto ad essere interfacciato con modelli economici e previsionali e con sistemi informativi

geografici;

c) misurabilità: i dati necessari alla costruzione dell’indicatore devono essere:

- facilmente disponibili, ovvero reperibili in presenza di un ragionevole rapporto costi/benefici;

- adeguatamente documentati e di qualità verificabile;

- aggiornati ad intervalli regolari in accordo con le procedure di validazione.

In base alle caratteristiche del territorio comunale evidenziate dagli approfondimenti conoscitivi e agli obiettivi

perseguiti dall’Amministrazione comunale, è stato sviluppato un primo insieme di indicatori con lo scopo di cogliere nel

4 Indicatori: si riferiscono ad una singola entità utilizzata per riflettere caratteristiche ambientali o territoriali: possono essere di varia natura e sono selezionati a seconda degli obiettivi e del campo di applicazione prescelto; così esistono indicatori fisici, chimici, biologici, economici, sociali, ecc.; gli indicatori sono quindi generalmente grandezze dimensionali direttamente misurabili. Indici: sono il risultato dell’aggregazione di due o più indicatori e come tali rappresentano un valore sintetico, derivato sia dalla semplificazione di un insieme di dati, sia dall’incrocio di vari criteri di valutazione; gli indici sono generalmente adimensionali e sono il risultato di un calcolo matematico.

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VAS - Documento di scoping 81

modo più esaustivo e mirato possibile gli aspetti salienti del contesto considerato, anche in relazione alla tipologia delle

trasformazioni proposte (Tabella 2.2.1).

Si rammenta, tuttavia, che gli indicatori considerati nella presente sezione sono individuati con lo scopo di valutare la

sostenibilità della localizzazione degli eventuali ambiti di trasformazione proposti dal Piano e, pertanto, devono essere

spazialmente rappresentabili, mentre per la valutazione complessiva degli effetti e della sostenibilità delle

politiche/azioni di Piano si rimanda alla fase valutativa successiva.

Tabella 2.2.1 – Indicatori territoriali di valutazione.

ID Indicatori di valutazione

Ind_1 Coerenza urbanistica

Ind_2 Dispersione insediativa (sprawl)

Ind_3 Uso reale del suolo e rete ecologica

Ind_4 Elementi di particolare valenza paesaggistica

Ind_5 Sistema fognario e di depurazione

Ind_6 Sistema della mobilità

Ind_7 Fattibilità geologica

Ind_8 Rilevanza agricola dei suoli

Ind_9 Vulnerabilità degli acquiferi

Ind_10 Attitudine dei suoli allo spandimento (di liquami e di fanghi di depurazione urbana)

Di seguito sono presentati nel dettaglio gli indicatori territoriali di valutazione, con una descrizione delle motivazioni che

hanno portato alla loro individuazione e l’indicazione dei criteri che saranno impiegati per la definizione della sensibilità

ambientale alla trasformazione (le informazioni conoscitive relative sono riportate in Allegato 1 e Allegato 2).

Successivamente, dal momento che i differenti indicatori presentano unità dimensionali di diversa natura e sono misurati

su differenti scale, si renderà necessaria una loro omogeneizzazione, o normalizzazione, in modo tale da ricondurre tutti

gli indicatori ad un’unica e determinata scala di misurazione e permettere la loro comparazione. Alle classi di esistenza

di ciascun indicatore saranno, quindi, attribuiti un punteggio di vulnerabilità o rischio oppure di qualità ambientale (a

seconda della tipologia di indicatore considerato) compreso tra 0 (vulnerabilità o qualità ambientale nulla) e 1

(vulnerabilità o qualità ambientale massima).

I punteggi di vulnerabilità o rischio e di qualità ambientale saranno, poi, convertiti in punteggi di sensibilità ambientale

alla trasformazione, secondo le seguenti linee generali di interpretazione (Figura 2.2.2):

- per gli indicatori o indici che esprimono una vulnerabilità (es: vulnerabilità degli acquiferi) il punteggio di sensibilità

coincide con il punteggio di vulnerabilità;

- per gli indicatori o indici che esprimono una qualità ambientale (es: uso reale del suolo) il punteggio di sensibilità

coincide con il punteggio di qualità ambientale.

In sostanza, tanto una zona caratterizzata da elevata vulnerabilità, quanto una caratterizzata da elevata qualità

ambientale, presenterà elevati valori di sensibilità, evidenziando un’area degna di salvaguardia. Al contrario, zone che

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VAS - Documento di scoping 82

presentano scarsa qualità ambientale e scarsa vulnerabilità saranno, ovviamente, quelle dove eventuali interventi di

trasformazione determinerebbero i minori impatti ambientali.

La definizione della sensibilità ambientale risulta, quindi, indispensabile per la valutazione ambientale strategica, in

quanto permette di individuare le zone da preservare ed eventualmente tutelare e quelle che presentano una maggiore

idoneità alla trasformazione in quanto caratterizzate da elementi territoriali di minor vulnerabilità e pregio.

Sulla base dei contenuti del PGT vigente, l’analisi proposta sarà applicata in modo differenziato per valutare la

sensibilità ambientale del territorio comunale alla trasformazione residenziale e alla trasformazione produttiva.

Punteggio di vulnerabilità o rischio

Punteggio di sensibilità ambientale alla trasformazione

Punteggio di qualità ambientale

Figura 2.2.2 – Rapporto tra i punteggi di vulnerabilità e qualità ambientale e i punteggi di sensibilità ambientale.

Ind 1 Coerenza urbanistica

Descrizione e obiettivi

L’indicatore rappresenta la coerenza di un potenziale intervento di trasformazione urbanistica rispetto alla configurazione attuale del territorio comunale e del centro abitato in termini di compatibilità di funzioni, al fine di separare fisicamente in modo netto, ove possibile, destinazioni d’uso non pienamente compatibili. È il caso, ad esempio, di aree destinate a servizi o ad uso residenziale e aree a destinazione produttiva: le due funzioni non sono pienamente compatibili, poiché nelle aree produttive possono essere generati degli impatti ambientali con effetti anche particolarmente rilevanti per il sistema insediativo. A tal proposito basti pensare ad effetti diretti quali il rumore ambientale inevitabilmente prodotto dalle attività lavorative o la produzione di emissioni in atmosfera, oppure il traffico indotto, spesso di mezzi pesanti, con conseguenti impatti diretti sul sistema stradale e viabilistico (anche in termini di sicurezza per altri utenti) ed effetti indiretti ancora sul clima acustico e sulla qualità dell’aria. Critica risulta anche essere la vicinanza di aree a destinazione residenziale con attività di allevamento, che potrebbero generare problematiche in particolare in relazione alle emissioni odorigene. Presenta minori difficoltà di gestione, invece, il rapporto tra servizi o funzioni residenziali e aree agricole (non interessate da allevamenti), dove effettivamente gli impatti indotti dal rumore ambientale o dalle emissioni in atmosfera sono decisamente sporadici, tuttavia si deve evidenziare il potenziale impatto, a volte non trascurabile ancorché temporaneo, degli odori generati dall’attività di spandimento dei reflui agrozootecnici. Alla luce di quanto sopra esposto e considerando condizioni cautelative, l’obiettivo dell’indicatore è quello di individuare le porzioni di territorio maggiormente idonee ad ospitare funzioni protette, quali insediamenti residenziali oppure servizi, e attività produttive in funzione delle destinazioni d’uso circostanti. L’indicatore permette, inoltre, di evidenziare le zone da destinare preferenzialmente alla realizzazione di “fasce cuscinetto” tra il tessuto residenziale esistente o previsto e aree non pienamente compatibili, quali zone produttive o aree interessate da allevamenti.

Sensibilità ambientale alla trasformazione

Le classi di esistenza dell’indicatore saranno definite individuando, all’interno del territorio in esame, le aree prevalentemente residenziali e destinate a servizi, le aree prevalentemente produttive e le aree interessate dalla presenza di allevamenti sulla base di quanto riportato nel PGT vigente del Comune di Azzano Mella e negli strumenti urbanistici dei comuni limitrofi. La definizione dei punteggi di sensibilità ambientale alla trasformazione residenziale sarà effettuata considerando come maggiormente idonee ad ospitare funzioni residenziali o servizi, innanzi tutto le aree già attualmente adibite a tali funzioni, che potrebbero essere oggetto, ove necessario, di interventi di riqualificazione e ammodernamento. In subordine, saranno individuate come sostanzialmente compatibili con la trasformazione le zone prossime ad aree già urbanizzate con funzione prevalentemente residenziale, ma che, contemporaneamente, risultino localizzate a distanze adeguate da aree prevalentemente produttive e dagli

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VAS - Documento di scoping 83

Ind 1 Coerenza urbanistica allevamenti. Le aree con maggiore sensibilità alla trasformazione residenziale saranno quelle in corrispondenza o adiacenti ad aree prevalentemente produttive o ad allevamenti e quelle interessate da aree agricole distanti da aree già urbanizzate. La definizione dei punteggi di sensibilità ambientale alla trasformazione produttiva sarà effettuata considerando come maggiormente idonee ad ospitare funzioni produttive, innanzi tutto le aree già attualmente adibite a tali funzioni, che potrebbero essere oggetto, ove necessario, di interventi di riqualificazione e ammodernamento. In subordine, saranno individuate come sostanzialmente compatibili le zone prossime ad aree già urbanizzate con funzione prevalentemente produttiva, ma che, contemporaneamente, siano localizzate a distanze adeguate da aree prevalentemente residenziali e dagli allevamenti. Le aree con maggiore sensibilità alla trasformazione produttiva saranno quelle in corrispondenza o adiacenti ad aree prevalentemente residenziali e quelle interessate da aree agricole distanti da aree già urbanizzate. L’indicatore considera, infine, la presenza di elementi di particolare rischio per l’insediamento umano, con specifico riferimento alle zone soggette a rischio idraulico (evidentemente se possibile da preservare da nuovi insediamenti).

Ind 2 Dispersione insediativa (sprawl)

Descrizione e obiettivi

L’indicatore evidenzia le porzioni di territorio in cui eventuali interventi di trasformazione urbanistica non determinano fenomeni di dispersione dell’edificato nel territorio agricolo (sprawl), generando fenomeni di consumo sia diretto che indiretto di suolo pregiato. L’obiettivo dell’indicatore è, quindi, di indirizzare le scelte di trasformazione verso le aree che minimizzano il consumo di suolo agricolo, ovvero verso zone intercluse o comunque adiacenti all’edificato esistente, in cui la produttività agricola risulta, almeno in parte, già compromessa o comunque fortemente ostacolata per la notevole frammentazione del fondo.

Sensibilità ambientale alla trasformazione

Le classi di esistenza dell’indicatore saranno definite secondo il principio generale della limitazione dei fenomeni di dispersione urbana e, quindi, dell’impiego preferenziale di aree già urbanizzate o comunque intercluse nel tessuto urbanizzato prevedendo, solo in subordine, l’intervento in aree attualmente agricole (in questo caso privilegiando comunque quelle adiacenti all’edificato esistente e contenendo le possibilità di trasformazione nelle zone più distanti dagli insediamenti e che si configurano come completo consumo di suolo). A tal fine sarà attribuita sensibilità alla trasformazione ambientale minima alle aree già urbanizzate (indipendentemente dalla loro destinazione d’uso specifica) e alle aree intercluse fra aree già urbanizzate o fra aree urbanizzate ed elementi del reticolo idrografico o infrastrutturale, che ne limitano significativamente la funzionalità per scopi agricoli. Solo successivamente si prevederà la possibilità di trasformare aree agricole, ma localizzate in continuità con il territorio urbanizzato esistente. Le aree considerate maggiormente sensibili saranno, invece, quelle distanti dalle aree attualmente urbanizzate ed in grado di svolgere ancora in pieno la propria funzionalità agricola e ambientale - paesaggistica.

Ind 3 Uso reale del suolo e Rete ecologica

Descrizione e obiettivi

L’indicatore valuta l’uso del suolo extraurbano del territorio, al fine di evidenziare le zone di maggiore pregio dal punto di vista naturalistico ed in termini di biodiversità, in cui devono essere perseguite politiche ed interventi di salvaguardia. A tale scopo, l’indicatore considera anche le aree identificate dalla Rete Ecologica Regionale e dal PTCP provinciale come elementi, esistenti o di progetto, della rete ecologica, in cui prioritariamente prevedere politiche di tutela, salvaguardia e potenziamento della valenza naturalistica. L’obiettivo dell’indicatore è, quindi, di evitare interventi di trasformazione in zone con coperture vegetazionali di particolare pregio o, comunque, che svolgono o potrebbero svolgere una funzionalità naturalistica ed ecologica di rilievo territoriale, concentrando eventuali interventi di trasformazione in zone di minore pregio già oggetto di significative pressioni antropiche e in cui sono presenti usi del suolo maggiormente ordinari all’interno del contesto provinciale.

Sensibilità ambientale alla trasformazione

Le classi di esistenza dell’indicatore saranno definite, innanzi tutto, sulla base della legenda dell’uso reale del suolo e dando maggiore importanza agli elementi di maggiore rilevanza ecologica, anche prevedendone opportune fasce di rispetto da potenziali effetti diretti indotti dalle attività antropiche. Sarà così assegnata la minima sensibilità ambientale alla trasformazione alle aree già oggi urbanizzate o comunque fortemente aggredite dall’attività antropica. Solo in subordine si prevederà la possibilità di interessare, per interventi di nuova trasformazione, le aree agricole a seminativo. Saranno, invece, considerate molto sensibili tutte le aree che, per le caratteristiche dell’uso del

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VAS - Documento di scoping 84

Ind 3 Uso reale del suolo e Rete ecologica suolo oppure per la rilevanza dal punto di vista ecologico che rivestono nel territorio comunale o provinciale, rappresentano zone di particolare interesse naturalistico in cui conservare le peculiarità esistenti, potenziare le dotazioni vegetazionali, attuare politiche conservazionistiche.

Ind 4 Elementi di particolare valenza paesaggistica

Descrizione e obiettivi

L’indicatore permette l’individuazione di elementi, formazioni o zone di particolare rilevanza paesaggistica, ambientale o architettonica o zone di particolare pregio percettivo, al fine di evidenziare le porzioni di territorio caratterizzate da condizioni di maggiore pregio, per la presenza di panorami o elementi peculiari e caratterizzanti. L’obiettivo dell’indicatore è, quindi, di indirizzare gli interventi di nuova trasformazione verso le zone di minore pregio paesaggistico ed architettonico, in cui devono invece concentrarsi interventi ed essere perseguite politiche di tutela e valorizzazione, al fine di preservare le caratteristiche peculiari e tipologiche della forma naturale o antropica tradizionale del territorio.

Sensibilità ambientale alla trasformazione

Le classi di esistenza dell’indicatore saranno definite considerando la presenza degli elementi o delle zone di particolare rilevanza paesaggistica esistenti e definendo, per ciascuno di essi, delle fasce di rispetto al fine di evitare potenziali fenomeni di alterazione diretta degli elementi individuati oppure l’interruzione o la limitazione della possibilità di percezione degli elementi medesimi da parte di un potenziale osservatore. Sarà attribuita sensibilità ambientale alla trasformazione massima alle aree direttamente interessate dalla presenza di elementi o zone di particolare rilevanza paesaggistica e sensibilità progressivamente inferiori allontanandosi da tali elementi e dalle rispettive fasce di rispetto. Il punteggio di sensibilità ambientale alla trasformazione minima sarà attribuito alle aree non direttamente interessate dalla presenza di elementi o zone di particolare rilevanza paesaggistica e che non presentano una continuità funzionale o percettiva con tali elementi.

Ind 5 Sistema fognario e di depurazione

Descrizione e obiettivi

L’indicatore valuta l’estensione territoriale del sistema fognario e l’adeguatezza del sistema di depurazione delle acque reflue, al fine di discriminare le porzioni di territorio in cui gli scarichi sono adeguatamente collettati e trattati, dalle porzioni di territorio in cui gli scarichi non sono collettati, oppure, pur essendo collettati, non sono serviti da sistemi di trattamento adeguati, comportando inevitabilmente maggiori impatti sul sistema ambientale, nella fattispecie sui sistemi acquatici. L’obiettivo dell’indicatore è, quindi, individuare le zone collettate ad impianti di depurazione adeguati, in modo da prediligere, per interventi di nuova trasformazione, le porzioni di territorio che sono già, o sarebbero facilmente, collettate e depurate, limitando gli interventi di nuova edificazione nelle zone non dotate di sistemi di raccolta e trattamento degli scarichi generati.

Sensibilità ambientale alla trasformazione

Le classi di esistenza dell’indicatore saranno definite sulla base del più o meno facile collettamento e depurazione degli scarichi. Sarà attribuita sensibilità ambientale alla trasformazione minima alle aree già oggi adeguatamente collettate e servite da impianti di trattamento dei reflui, ovvero alle aree direttamente interessate da condotte fognarie. Allontanandosi da tali aree saranno attribuiti punteggi di sensibilità progressivamente crescenti, considerando che il collettamento è comunque possibile, ma più oneroso in funzione del dimensionamento delle nuove condutture da realizzare. Sensibilità ambientale alla trasformazione massima sarà attribuita alle porzioni di territorio talmente distanti dalle aree attualmente servite, da rendere difficilmente attuabili, anche in termini economici, interventi di realizzazione di sistemi di collettamento fognario.

Ind 6 Sistema della mobilità

Descrizione e obiettivi

L’indicatore rappresenta la diffusione del sistema della mobilità e l’organizzazione gerarchica della rete stradale, con il fine principale di evidenziare le porzioni di territorio più facilmente accessibili. L’obiettivo dell’indicatore è, quindi, concentrare nuovi interventi di trasformazione in zone servite da adeguati assi viabilistici e

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VAS - Documento di scoping 85

Ind 6 Sistema della mobilità accessi, in modo da limitare fenomeni di potenziale congestione o pericolo sia per gli utenti “deboli” della strada che per gli automobilisti, oltre ad evitare la necessità di realizzare nuovi assi stradali, che, oltre ad essere onerosi, rappresentano ulteriori elementi di impatto sul sistema ambientale, anche in termini di consumo di suolo diretto e indiretto.

Sensibilità ambientale alla trasformazione

Le classi di esistenza dell’indicatore saranno definite sulla base della minore o maggiore accessibilità del territorio comunale, tenendo comunque in debita considerazione anche gli impatti potenzialmente indotti dalla vicinanza con il sistema infrastrutturale, soprattutto in relazione a funzioni residenziali o di fruizione pubblica. Sarà attribuita sensibilità ambientale alla trasformazione minima alle aree già oggi accessibili tramite adeguati elementi viabilistici e intersezioni, mentre saranno attribuite sensibilità alla trasformazione crescenti in funzione del decrescente livello gerarchico della viabilità (anche in ragione del differente calibro dell’asse stradale), della distanza dagli assi viabilistici esistenti e della distanza da intersezioni con la viabilità principale adeguate. La sensibilità ambientale alla trasformazione massima sarà attribuita alle porzioni di territorio molto distanti dagli assi di viabilità esistenti e da essi non facilmente servibili.

Ind 7 Fattibilità geologica

Descrizione e obiettivi

L’indicatore valuta le caratteristiche del territorio in termini di fattibilità geologica, ovvero, considerando i fattori limitativi alle possibilità edificatorie di natura geologica, permette di individuare gli ambiti in cui tali limitazioni risultano essere più rilevanti. L’obiettivo dell’indicatore è, quindi, concentrare eventuali nuovi interventi di trasformazione nelle zone con minori limitazioni dal punto di vista geologico, contenendo, da un lato, la pericolosità di eventuali fenomeni geologici ed idraulici e conseguentemente il rischio per la popolazione e, dall’altro, gli impatti sul sistema ambientale.

Sensibilità ambientale alla trasformazione

Le classi di esistenza dell’indicatore saranno definite sulla base del livello di limitazioni a cui sarebbe sottoposto un eventuale intervento di trasformazione. Sarà attribuita sensibilità ambientale alla trasformazione minima alle aree caratterizzate da fattibilità senza particolari limitazioni (classe di fattibilità 1) e sensibilità ambientale alla trasformazione progressivamente crescente all’aumentare delle limitazioni all’edificazione, ovvero all’aumentare della classe di fattibilità. Il punteggio massimo di sensibilità ambientale alla trasformazione sarà attribuito alle aree interessate da fattibilità con consistenti limitazioni (classe di fattibilità 4).

Ind 8 Rilevanza agricola dei suoli

Descrizione e obiettivi

L’indicatore valuta le porzioni di territorio caratterizzate dalla presenza di suoli di maggiore qualità e produttività per l’impiego agricolo, come definiti secondo la Capacità d’uso agricolo dei suoli (Land Capability Classification, USDA), effettuata, sull’intero territorio regionale, da Regione Lombardia ed ERSAF. Esso, inoltre, considererà le aree che presentano una maggiore rilevanza dal punto di vista dell’utilizzazione agricola, considerando anche le Aree Agricole Strategiche individuate dal PTCP adottato, come indicazione di aree prioritarie non solo nel contesto locale, ma nell’intero contesto provinciale. L’obiettivo dell’indicatore è, quindi, di indirizzare le scelte di trasformazione verso le zone in cui sono presenti tipi di suoli di minore qualità agricola o comunque riconosciuti come di minore rilevanza, al fine di minimizzare il consumo di suoli di particolare pregio e gli effetti negativi sulla produttività agricola locale, comunque preservando le zone maggiormente vocate e redditizie.

Sensibilità ambientale alla trasformazione

Le classi di esistenza dell’indicatore saranno definite secondo il principio generale della limitazione della trasformazione in aree di maggiore qualità agronomica e riconosciute come strategiche dallo strumento di pianificazione sovraordinato. Sarà, quindi, attribuita sensibilità alla trasformazione ambientale minima alle zone già urbanizzate in cui ulteriori interventi di trasformazione non potrebbero comportare alcuna alterazione significativa alla produttività agricola locale, alle zone di scarsa capacità d’uso agricolo. Valori di sensibilità ambientale alla trasformazione progressivamente maggiori saranno attribuiti alle zone caratterizzate dalla presenza di suoli di classe III, di classe II e di classe I. Eventuali zone riconosciute come strategiche, poi, evidenziano la presenza di suoli considerati di prioritaria rilevanza agricola nell’intero contesto provinciale e, pertanto, determineranno un elemento di sensibilità ambientale alla trasformazione addizionale

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VAS - Documento di scoping 86

Ind 8 Rilevanza agricola dei suoli rispetto ad aree escluse da tale attribuzione.

Ind 9 Vulnerabilità acquiferi

Descrizione e obiettivi

L’indicatore valuta le condizioni di vulnerabilità idrogeologica della falda più superficiale, che caratterizzano il territorio comunale. L’obiettivo dell’indicatore è quello di indirizzare le scelte di trasformazione verso le zone caratterizzate da condizioni di vulnerabilità idrogeologica minori, al fine di limitare gli interventi antropici, potenziali sorgenti di fenomeni di inquinamento delle acque, in zone particolarmente sensibili per il sistema idrico sotterraneo e, quindi, orientare gli interventi di trasformazione verso le zone che garantiscono condizioni di maggiore protezione degli acquiferi.

Sensibilità ambientale alla trasformazione

Le classi di esistenza dell’indicatore saranno definite secondo il principio generale della limitazione della trasformazione delle aree con maggiore vulnerabilità degli acquiferi, in quanto rappresentano zone in cui fenomeni di contaminazione generati dalla presenza antropica possono più facilmente interessare il sistema delle acque superficiali e sotterranee. A tal fine i valori più bassi di sensibilità ambientale alla trasformazione saranno assegnati alla classe di vulnerabilità degli acquiferi bassa, mentre valori progressivamente più alti saranno assegnati alle classi di crescente vulnerabilità degli acquiferi. La massima sensibilità ambientale alla trasformazione sarà attribuita alle zone caratterizzate da vulnerabilità degli acquiferi elevata.

Ind 10 Attitudine dei suoli allo spandimento (dei liquami zootecnici e dei fanghi di depurazione urbana)

Descrizione e obiettivi

L’indicatore evidenzia le porzioni di territorio caratterizzate da suoli con maggiore o minore attitudine allo spandimento di liquami zootecnici e di fanghi di depurazione delle acque reflue urbane, come definita ed individuata, sull’intero territorio regionale, da Regione Lombardia ed ERSAF. L’obiettivo dell’indicatore è di indirizzare le scelte di trasformazione verso le zone caratterizzate da minore attitudine allo spandimento, al fine di limitare la trasformazione di suolo che potrebbe essere utilizzato efficacemente per gli spandimenti senza comprometterne le caratteristiche ecologiche ed agronomiche, oltre che di limitare i potenziali fenomeni di contaminazione delle acque. A tal fine, l’indicatore considera quindi due differenti sotto-indicatori: l’attitudine dei suoli allo spandimento di liquami zootecnici e l’attitudine dei suoli allo spandimento di fanghi di depurazione di acque reflue urbane.

Sensibilità ambientale alla trasformazione

Le classi di esistenza dell’indicatore saranno definite secondo il principio generale della limitazione della trasformazione di aree con maggiore attitudine allo spandimento di liquami zootecnici oppure di fanghi di depurazione urbana (o di entrambi), in quanto zone da preservare anche per tali utilizzazioni (essendo zone in cui la compromissione delle caratteristiche ecologiche ed agronomiche dei suoli derivanti da tali attività risultano minimizzate). A tal fine sarà attribuita sensibilità ambientale alla trasformazione minima alle zone che presentano suoli non adatti a tali utilizzazioni, oltre che alle zone d’acqua e alle aree edificate in ragione dell’impossibilità di prevedere spandimenti in queste zone. Valori di sensibilità ambientale alla trasformazione progressivamente maggiori saranno attribuiti alle zone caratterizzate dalla presenza di suoli con crescente attitudine allo spandimento di liquami zootecnici e di fanghi di depurazione urbana. La massima sensibilità ambientale alla trasformazione sarà attribuita alle zone caratterizzate da suoli adatti allo spandimento e privi di limitazioni.

2.2.2 Definizione delle Unità Territoriali Omogenee (UTO)

Le Unità Territoriali Omogenee (UTO) sono le minime particelle territoriali investigate nella presente analisi. In altre

parole si assume che ogni UTO presenti, per ciascun tematismo considerato, una completa omogeneità, che, dal punto

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VAS - Documento di scoping 87

di vista operativo, si traduce in un unico punteggio di vulnerabilità o qualità ambientale e, quindi, in un unico valore di

sensibilità ambientale (Figura 2.2.3).

La scelta di discretizzare il territorio comunale in UTO deriva da un’esigenza tecnica legata alla metodologia di

overmapping. Infatti, sovrapponendo molteplici tematismi continui con differenti valori di sensibilità si verrebbero a

generare una moltitudine di micro-aree (slivers), che sarebbero di difficile gestione e, soprattutto, di difficile

interpretazione e di trascurabile rilevanza spaziale (Figura 2.2.4). Discretizzando il territorio comunale in aree elementari

omogenee, invece, il problema è automaticamente risolto, in quanto, per ogni tematismo si sovrappongono esattamente

le stesse porzioni di territorio (caratterizzate, ognuna, da valori di sensibilità unici e ben definiti). A fronte di questo

vantaggio, si deve evidenziare però come la discretizzazione del territorio determini una perdita di informazione. Infatti,

si assume che ogni UTO abbia un unico valore per ogni tematismo, cosa che non è necessariamente vera; tuttavia,

individuando delle unità territoriali sufficientemente piccole e di dimensione adeguata agli interventi da valutare, l’errore

che si commette è decisamente trascurabile. Nel caso specifico del territorio comunale di Azzano Mella le UTO sono

preliminarmente individuate in quadrati di lato pari a 10 metri.

Figura 2.2.3 – Rappresentazione esemplificativa delle Unità Territoriali Omogenee (UTO).

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VAS - Documento di scoping 88

Figura 2.2.4 – Rappresentazione schematica di uno sliver che si formerebbe applicando l’overmapping ai tematismi continui I1, I2 e

I3.

2.2.3 Attribuzione alle UTO dei valori di sensibilità ambientale dei singoli indicatori di valutazione

I punteggi di sensibilità ambientale alla trasformazione definiti per ciascun indicatore territoriale e rappresentati

spazialmente in modo continuo, saranno successivamente trasferiti alle singole Unità Territoriali Omogenee,

ottenendone una rappresentazione discreta (Figura 2.2.5).

Tale operazione, particolarmente impegnativa considerato l’elevato numero delle UTO, sarà effettuata tramite

attribuzione automatica sfruttando le possibilità offerte da software GIS georferenziali per elaborazione dati territoriali,

che permettono di fissare delle regole per trasferire le informazioni contenute nella base di dati di una prima copertura (il

tematismo continuo originale) in quella di una seconda (il file contenente le UTO).

A ciascuna UTO e per ogni indicatore sarà attribuito un unico punteggio di sensibilità in base al criterio della dominanza:

il punteggio assegnato sarà quello relativo alla classe di esistenza che occupa la maggiore superficie dell’unità

territoriale considerata. Nel caso in cui una UTO sia interessata da differenti valori di sensibilità (e quindi da differenti

coperture) le si attribuirà il valore di sensibilità secondo una logica di prevalenza.

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VAS - Documento di scoping 89

Figura 2.2.5 – Discretizzazione tramite le UTO degli indicatori continui.

2.2.4 Attribuzione dei fattori di ponderazione a ciascun indicatore

Il calcolo dei fattori di ponderazione (pesi) viene effettuato per riflettere adeguatamente l’importanza relativa e i differenti

effetti d’impatto degli indicatori considerati. In altre parole, non tutti gli indicatori considerati assumono la stessa

rilevanza nella definizione del grado di sensibilità ambientale alla trasformazione di una porzione del territorio comunale

e i fattori di ponderazione hanno proprio il compito di “misurare” queste differenze e di tenerle in debita considerazione

nel processo i valutazione multicriteriale proposto.

L’attribuzione dei fattori di ponderazione è un’operazione generalmente molto soggettiva, in quanto fortemente

influenzata dalle conoscenze specifiche e dalle sensibilità del singolo valutatore chiamato alla loro attribuzione (in linea

puramente generale, infatti, un geologo tenderà a dare maggiore rilevanza alle tematiche geologiche, idrogeologiche e

sismiche, un naturalista alle tematiche legate all’uso reale del suolo, alla rete ecologica e in generale agli aspetti

naturalistici, un ingegnere alle caratteristiche infrastrutturali, ecc.). In tale contesto, per l’attribuzione dei fattori di

ponderazione in letteratura comunemente si prevede di “intervistare” tecnici esperti di differenti settori, chiedendo loro di

fornire un giudizio sull’importanza di ciascun indicatore rispetto a potenziali interventi di trasformazione residenziale e

produttiva. Tale operazione, effettuata da soggetti con differenti professionalità e sensibilità, rappresenta una sorta di

“oggettivazione” dell’attribuzione dei fattori di ponderazione in quanto permette di limitare l’influsso indotto dalla

sensibilità del singolo valutatore.

Dal punto di vista matematico, quindi, si richiede di attribuire un valore di importanza compreso tra 1 (importanza

minima) e 9 (importanza massima) a ciascun indicatore in relazione alla sensibilità ambientale alla trasformazione

residenziale e alla sensibilità ambientale alla trasformazione produttiva. I valori di importanza così ottenuti sono mediati

tra tutti i soggetti intervistati e da essi sono quindi calcolati i veri e propri fattori di ponderazione attraverso il metodo dei

“confronti a coppie”.

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VAS - Documento di scoping 90

Nel caso specifico, considerando che il processo di VAS dei PGT è accompagnato da una fase di consultazione di

soggetti interessati con competenze, formazioni e sensibilità differenti (rappresentata dalla Conferenza di Valutazione),

si ritiene opportuno applicare la metodologia sopra descritta agli invitati in Conferenza di Valutazione. A tal proposito, si

richiederà ai partecipanti alla Conferenza di Valutazione di attribuire a ciascuno degli indicatori individuati nei paragrafi

precedenti un punteggio di importanza che sarà poi elaborato con il metodo dei “confronti a coppie”, portando alla

definizione dei fattori di ponderazione dei singoli indicatori.

2.2.5 Punteggio complessivo di sostenibilità ambientale alla trasformazione

La metodologia dell’overmapping prevede come ultimo passaggio la sovrapposizione di tutti i tematismi individuati

attraverso l’aggregazione dei vari punteggi (nel caso specifico di sensibilità ambientale) in un unico punteggio (di

sensibilità ambientale complessivo) (Figura 2.2.6).

Dopo aver definito i parametri di valutazione (indicatori) e attribuiti i valori di sensibilità ambientale alle singole classi di

esistenza in cui essi sono organizzati, la sensibilità ambientale alla trasformazione complessiva di ciascuna Unità

Territoriale Omogenea (S) può essere calcolata come la sommatoria dei prodotti fra il valore di sensibilità (I) e il

rispettivo fattore di ponderazione (w) per ciascun indicatore considerato (i):

S = ΣΣΣΣi(Ii * wi)

Inoltre, per favorire la comprensione del valore finale della sensibilità ambientale complessiva si forniranno i criteri

interpretativi atti a descrivere e classificare i risultati nell’ambito di un range qualitativo.

Si definirà, anche, un punteggio di sensibilità ambientale complessivo di accettabilità della trasformazione, un

punteggio cioè, al di sotto del quale la sensibilità ambientale del territorio è sufficientemente contenuta da garantire la

compatibilità di un’azione di trasformazione urbanistica, mentre al di sopra le trasformazioni sarebbero da evitare in

quanto interesserebbero porzioni di territorio che presentano elevati livelli di qualità ambientale e/o di vulnerabilità.

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VAS - Documento di scoping 91

Figura 2.2.6 – Overmapping finale (I1, I2 e In sono i valori di sensibilità dei singoli indicatori e S è il valore di sensibilità ambientale

complessivo).

2.2.6 Verifica di sostenibilità delle previsioni del Documento di Piano

L’elaborazione descritta permetterà di ottenere due cartografie in cui il territorio comunale sarà categorizzato in classi di

sensibilità ambientale alla trasformazione, ma comunque dove a ciascuna UTO che compone il territorio comunale sarà

assegnato uno specifico punteggio di sensibilità ambientale alla trasformazione residenziale e uno specifico punteggio di

sensibilità ambientale alla trasformazione produttiva.

Gli ambiti di trasformazione del Documento di Piano vigente saranno, pertanto, puntualmente confrontati con la

sensibilità ambientale alla trasformazione residenziale e produttiva di ciascuna UTO del territorio comunale come

descritta nei precedenti paragrafi in modo da verificare numericamente l’impatto indotto da ciascuno di essi e quindi di

discriminare quelli che determinano un impatto ambientale accettabile da quelli che determinano un impatto ambientale

non compatibile con il contesto comunale e che quindi dovranno essere ripensati (in termini di destinazione d’uso, di

dimensioni o di localizzazione).

Tale elaborazione, pertanto, permette non solo di verificare la compatibilità di ciascun ambito di trasformazione del

Documento di Piano del PGT vigente, ma, estendendo la valutazione all’intero territorio comunale, anche di fornire

eventuali soluzioni alternative, eventualmente identificando le porzioni del territorio comunale caratterizzate dalle

condizioni di minore sensibilità ambientale alla trasformazione residenziale e produttiva.

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VAS - Documento di scoping 92

3 Fase 3: La valutazione delle politiche/azioni di Piano e la definizione delle misure di mitigazione e compensazione

3.1 Aspetti introduttivi

La presente fase rappresenta la valutazione di sostenibilità delle scelte della Variante al Documento di Piano del PGT,

sarà limitata alla valutazione delle eventuali modifiche apportate al Documento di Piano vigente oppure

all’approfondimento, in termini valutativi, di individuazione di misure di mitigazione e compensazione o di loro

regolamentazioni attuative, di quanto previsto dalla VAS del PGT vigente, ove ritenuto opportuno.

Questa fase valutativa consiste nel confronto delle Politiche/azioni di Piano (PA), modificate nell’ambito della presente

Variante oppure di cui si ritiene opportuno approfondire le valutazioni condotte nell’ambito della VAS del PGT vigente,

con gli Obiettivi specifici di sostenibilità (OSS) attraverso una tecnica di tipizzazione degli impatti (analisi multicriteriale

quali-quantitativa). Ciò permette di quantificare la sostenibilità di ciascuna Politica/azione, nonchè di definire, e

successivamente verificare, le idonee azioni di mitigazione e/o compensazione per garantire la complessiva sostenibilità

degli interventi.

La valutazione è, quindi, condotta in tre momenti distinti (Figura 3.1.1):

a. confronto delle Politiche/azioni di Piano con gli Obiettivi specifici di sostenibilità, per l’individuazione e la

quantificazione degli impatti generati e prevedibili;

b. elaborazione di schede tematiche di approfondimento in cui saranno approfonditi gli impatti prevedibilmente

negativi e saranno definite specifiche misure di mitigazione e/o compensazione;

c. ripetizione del confronto tra le Politiche/azioni di Piano e gli Obiettivi specifici di sostenibilità nell’ipotesi di

attuazione delle misure di mitigazione e compensazione individuate, al fine di verificarne l’effettiva efficacia.

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VAS - Documento di scoping 93

Figura 3.1.1 – Schema metodologico della Fase 3: La valutazione delle politiche/azioni di Piano e la definizione delle misure di

mitigazione e compensazione.

si

FASE 4 - PGT

Matrice di valutazione

righe: ob. sostenibilità

colonne: politiche/azioni

Obiettivi specifici di

sostenibilità (OSS)

FASE 1

Individuazione degli aspetti rilevanti per descrivere gli

impatti e le Politiche/azioni di Piano

Individuazione di attributi binari alternativi per ciascun

aspetto (tipizzazione)

Assegnazione dei punteggi di

importanza agli attributi

Definizione Politiche/azioni di

Piano (PA)

Politica/azione sostenibile (propensione sost. [0-1])

no

Azioni di mitigazione e compensazione

Matrice di valutazione azioni mitigaz. e comp.

righe: ob. sostenibilità

colonne: politiche/azioni

Azioni mitigazione e

compensazione efficaci

no si

Politiche/azioni di Piano (PA) con azioni di mitigazione e

compensazione

FASE 2

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VAS - Documento di scoping 94

3.2 Aspetti metodologici

3.2.1 Valutazione quantitativa di sostenibilità delle politiche/azioni del Piano con gli obiettivi di

sostenibilità

3.2.1.1 Tipizzazione degli impatti e delle Politiche/azioni di Piano e matrici di controllo

La metodica utilizzata per la valutazione degli effetti delle Politiche/azioni di Piano (PA) oggetto di valutazione sugli

Obiettivi specifici di sostenibilità (OSS) sarà basata sulla caratterizzazione degli attributi degli effetti e delle

Politiche/azioni, che permettono di specificarne la natura (tipizzazione5), con la finalità di descrivere gli aspetti che

possono influenzare la complessiva sostenibilità delle scelte effettuate e del Piano nel suo complesso.

La tipizzazione impiegata sarà di tipo binario: ogni attributo che compare nelle combinazioni descrive un aspetto della

Politica/azione o dell’effetto; ogni aspetto considerato è rappresentabile con due possibili attributi, fra i quali si sceglie

naturalmente quello più appropriato per la Politica/azione considerata o per l’effetto previsto.

Per quanto riguarda la tipizzazione delle Politiche/azioni di Piano gli aspetti considerati saranno:

- concreto / generico (C / g): permette di tener conto del livello di concretezza con cui le Politiche/azioni vengono

espresse, in modo da attribuire la giusta probabilità di attuazione a ciascuna di esse (in generale le politiche sono

tipizzate con “generico”; mentre le azioni con “concreto”);

- molto rilevante / poco rilevante (R / p): descrive la priorità e l’entità, anche dimensionale, della Politica/azione per

sottolineare quanto i suoi effetti possano gravare sul territorio comunale ed extracomunale.

Per quanto riguarda la tipizzazione degli effetti, invece, gli aspetti considerati (anche in relazione a quanto espresso

nell’Allegato II “Criteri per la determinazione dei possibili effetti significativi” della Direttiva 42/2001/CE sulla VAS, ripreso

interamente dall’Allegato II alla Parte Seconda del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m. e i., nel quale sono indicate alcune

caratteristiche degli effetti da considerare per la valutazione di sostenibilità) saranno:

- positivo / negativo (+ / -): indica il segno degli effetti della Politica/azione considerata nei confronti di un dato

obiettivo di sostenibilità;

- certo / incerto (C / i): indica la probabilità che caratterizza il verificarsi di un effetto;

- strategico / non strategico (S / n): indica se l’effetto incide in modo determinante sul perseguimento dell’obiettivo di

sostenibilità, anche considerando il valore o la vulnerabilità che caratterizzano quella particolare componente

ambientale;

- non confinato / confinato (N / c): indica l’entità e l’estensione nello spazio degli effetti e si riferisce alla possibilità

che un effetto rimanga confinato entro i confini comunali, oppure si manifesti a scala più vasta (provinciale,

territoriale);

- permanente / temporaneo (P / t): indica la durata e la reversibilità dell’effetto in termini temporali.

5 quanto proposto è ispirato alle metodologie comunemente utilizzate nelle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale per la valutazione della significatività degli impatti quando questi non sono prevedibili in modo preciso ed univoco; tali metodologie garantiscono, inoltre, una facile ed immediata interpretazione dei risultati.

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VAS - Documento di scoping 95

Prima di poter eseguire la tipizzazione, è necessario comunque chiarire alcuni concetti che potrebbero altrimenti rendere

la lettura delle matrici in alcuni casi non chiara.

Per l’attribuzione del carattere temporaneo/permanente sarà necessario definire un limite temporale di riferimento che

rappresenti il massimo periodo entro cui valutare la durata dell’impatto e la capacità di assorbimento del sistema per

recuperare le condizioni preesistenti all’impatto medesimo. Alcuni impatti, infatti, possono essere definiti permanenti, se

considerati entro il periodo d’azione del Piano, o temporanei, oltrepassandone il limite temporale di riferimento. È quindi

preferibile riferirsi al periodo d’azione del Piano in modo da limitarsi alla considerazione delle informazioni che si hanno

realmente a disposizione.

Un altro problema analogo riguarda quelle azioni che implicano anche un lavoro di manutenzione successivo alla loro

realizzazione, come per le nuove reti ecologiche e i nuovi corridoi verdi. Al momento della valutazione si sceglie di dare

per scontata la manutenzione di tali aree, fattore fondamentale per tutelare le specie vegetali e la diversità biologica. In

realtà è durante la fase di monitoraggio che effettivamente si potrà verificare che l’obiettivo sia perseguito nel tempo.

Quindi, un altro principio che si assumerà durante la tipizzazione, è quello di dare per scontato il buon funzionamento e il

mantenimento in buono stato di ciò che si costruisce e crea.

Operativamente la valutazione sarà condotta attraverso l’impiego di matrici (matrici di valutazione) organizzate per

componente ambientale, nelle quali sono riportate le Politiche/azioni di Piano (PA) oggetto di valutazione per ciascuna

componente ambientale (colonne) e tutti gli Obiettivi specifici di sostenibilità (OSS) (righe). All’intersezione tra righe e

colonne (celle della matrice) sono riportati gli attributi della tipizzazione degli effetti.

3.2.1.2 Conversione quantitativa

La tipizzazione degli impatti e delle Politiche/azioni dovrà rendere possibile la valutazione circa la propensione del Piano

verso la sostenibilità. Pertanto, sarà opportuno attuare il passaggio dalla valutazione esclusivamente qualitativa,

descritta al punto precedente, ad una procedura di valutazione numerica che permette di ottenere dei valori di

sostenibilità degli effetti e delle Politiche/azioni.

La metodologia sviluppata per la conversione quantitativa della tipizzazione precedentemente condotta, si ispira ancora

una volta alla metodologia di Valutazione di Impatto ambientale, seppure con una differenza sostanziale. Infatti, gli

obiettivi di Piano non costituiscono realtà fisiche di cui è possibile stimare quantitativamente gli attributi e, perciò, si deve

ragionare su entità astratte, come la tipologia delle Politiche/azioni e degli effetti delle scelte di Piano, ipotizzando una

situazione ottimale, ovvero quella in cui la Politica/azione di Piano e tutti gli effetti realizzati si configurano per la migliore

combinazione tipizzante (Politica/azione concreta e molto rilevante ed effetto certo, strategico, non confinato e

permanente) e la situazione più sfavorevole (descritta secondo gli attributi complementari a quelli sopraccitati).

Il termine migliore o favorevole rapportato alla tipizzazione non descrive, tuttavia, le conseguenze di una Politica/azione

o di un effetto (di beneficio o meno), ma la sua portata, ovvero la sua importanza. Quindi, un impatto certo (C) è più

importante di uno incerto (i), in quanto quest’ultimo non è detto che si verifichi una volta attuata l’azione; un effetto

strategico (S) è più importante di uno non strategico (n), in quanto interessa direttamente e in modo più significativo

l’obiettivo considerato, eventualmente caratterizzato da maggiore valore o vulnerabilità; un effetto non confinato (N) è

più importante di uno confinato (c), dato che estende le sue conseguenze su un territorio d’area vasta; un effetto

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VAS - Documento di scoping 96

permanente (P) è più importante di uno temporaneo (t), in quanto indica una situazione in cui il sistema ambientale non

è in grado di rigenerarsi autonomamente. I medesimi concetti valgono per le Politiche/azioni di Piano: un’azione

concreta (C) è più importante di una generica (g) in quanto, specificando in modo chiaro un’attività, ha una probabilità di

realizzazione più elevata e quindi una più alta possibilità di mostrare i propri effetti, rispetto ad un’azione generica che

fornisce unicamente indicazioni e indirizzi; un’azione molto rilevante (R) ha maggiore importanza di una poco rilevante

(p) in quanto concretizza un obiettivo prioritario del Piano e quindi ha una maggiore probabilità di essere attuata.

Ragionando in termini quantitativi, per quanto riguarda la tipizzazione delle Politiche/azioni di Piano, agli attributi di

importanza elevata viene assegnato valore 1, mentre agli attributi di importanza limitata valore 0,5: nella valutazione è,

infatti, più importante una politica/azione di Piano concreta (punteggio 1) e molto rilevante (punteggio 1), rispetto ad una

generica (punteggio 0,5) e poco rilevante (punteggio 0,5) (Tabella 3.2.1).

Lo stesso principio è utilizzato anche per la tipizzazione degli effetti (Tabella 3.2.1): un effetto negativo e incerto

(punteggio -0,1) è preferibile rispetto ad un effetto negativo e certo (punteggio -1), mentre un effetto positivo e certo

(punteggio +1) è preferibile rispetto ad un effetto positivo e incerto (punteggio +0,1).

Inoltre, per garantire una maggiore sensibilità del metodo, i differenti aspetti degli effetti sono ulteriormente valutati su

una scala basata sulla loro importanza e discriminanza relativa. Ad esempio, è considerato più importante e

discriminante il fatto che un impatto sia certo o incerto, cioè che si possa verificare con maggiore o minore probabilità

(punteggio rispettivamente di 1 e 0,1), rispetto ad uno permanente o temporaneo, cioè che qualora si verificasse

manterrebbe i suoi effetti per un periodo di tempo più o meno prolungato (punteggio rispettivamente di 0,7 e 0,4).

Tabella 3.2.1 – Tipizzazione qualitativa e quantitativa delle categorie delle politiche/azioni e degli effetti.

Tipizzazione qualitativa Tipizzazione quantitativa

Politica

azione

Concreta (C) generica (g)

1 0,5

Molto rilevante (R) poco rilevante (p)

1 0,5

Effetto

Positivo (+) Negativo (-)

+ -

Certo (C) incerto (i)

1 0,1

Strategico (S) non strategico (n)

0,9 0,2

Non confinato (N) confinato (c)

0,8 0,3

Permanente (P) temporaneo (t)

0,7 0,4

3.2.1.3 Valutazione della sostenibilità della singola Politica/azione di Piano

Il punteggio complessivo di effetto rappresenta il segno e l’entità dell’effetto di ciascuna Politica/azione di Piano (PA)

oggetto di valutazione sugli Obiettivi specifici di sostenibilità (OSS) e sarà calcolato attraverso i tre passaggi di seguito

specificati.

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VAS - Documento di scoping 97

a) Definizione del punteggio di tipizzazione della Politica/azione (PTpa) secondo la metodica descritta nel capitolo

precedente: si tratta della sommatoria dei punteggi ottenuti dalle singole categorie di tipizzazione delle

Politiche/azioni. Secondo la metodologia proposta una Politica/azione che risulta essere concreta (1) e molto

rilevante (1) presenta un punteggio complessivo pari a 2, viceversa una politica/azione generica (0,5) e poco

rilevante (0,5) presenta un punteggio complessivo pari a 1.

b) Definizione del punteggio di tipizzazione dell’effetto (PTe): si ottiene tramite sommatoria dei punteggi associati alle

singole categorie di tipizzazione degli effetti, con l’aggiunta del segno (+ o -) che definisce la positività o la

negatività dell’effetto stesso. Secondo la metodologia proposta un effetto che risulta essere positivo (+), certo (1),

strategico (0,9), non confinato (0,8), permanente (0,7) presenta un punteggio complessivo pari a +3,4 (migliore

situazione possibile), mentre un effetto che risulta essere negativo (-), certo (1), strategico (0,9), non confinato

(0,8), permanente (0,7) presenta un punteggio complessivo pari a -3,4 (peggiore situazione possibile).

c) Definizione del punteggio parziale di effetto della Politica/azione di Piano nei confronti dell’Obiettivo specifico di

sostenibilità considerato (PPe): si tratta del punteggio che rappresenta l’effetto di ciascuna Politica/azione di piano

su un particolare Obiettivo specifico di sostenibilità ed è dato dal prodotto del punteggio di tipizzazione della

Politica/azione di Piano considerata (PTpa) con il punteggio di tipizzazione dell’effetto (PTe):

PPe = PTpa * PTe

Per ciascuna Politica/azione di Piano si ottiene il punteggio complessivo di effetto (PCe) e la relativa valutazione di

sostenibilità, attraverso la somma algebrica dei punteggi di effetto di tutti gli Obiettivi specifici di sostenibilità interessati

dalla politica/azione considerata:

PCe = Σe (PPe) = Σe (PTpa * PTe)

Si ottiene, pertanto, un punteggio complessivo per ciascuna Politica/azione di Piano oggetto di valutazione, che però

non permette un confronto completo con le altre Politiche/azioni, in quanto ognuna di esse è rappresentata su una

specifica scala di riferimento, data dal numero di incroci significativi tra Politica/azione e Obiettivi specifici di sostenibilità.

È, quindi, necessario procedere alla normalizzazione dei punteggi calcolati nell’intervallo [-1;0] (per i punteggi di effetto

negativi) e [0;1] (per i punteggi di effetto positivi) attraverso la definizione di un punteggio di propensione alla

sostenibilità (PPSPA) per ciascuna Politica/azione, ottenuto operando il rapporto tra il punteggio complessivo di effetto

(PCe) e rispettivamente la peggiore combinazione (massimo valore negativo) e la migliore combinazione (massimo

valore positivo) di ciascuna Politica/azione all’intervallo [-1; +1].

La peggiore e la migliore combinazione sono a loro volta calcolate, per ciascuna Politica/azione, come sommatoria dei

punteggi parziali di effetto (PPe) di tutti gli incroci con gli Obiettivi specifici di sostenibilità nell’ipotesi che tutti i confronti

presentino rispettivamente il più basso (-6,8) e il più elevato (+6,8) punteggio possibile.

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VAS - Documento di scoping 98

I risultati possono infine essere sinteticamente interpretati in relazione al loro punteggio di propensione alla sostenibilità,

tramite attributi qualitativi (propensione alla sostenibilità), che rappresentano un giudizio di sostenibilità ambientale e

territoriale preventivo delle Politiche/azioni previste dal Piano (Tabella 3.2.2).

Ad esempio: qualora una determinata Politica/azione presenti 10 incroci significativi, il punteggio complessivo di impatto

più basso possibile sarà -68 e il più elevato +68; supponendo che la politica/azione di Piano presenti un punteggio

complessivo di impatto pari a +25, il punteggio di propensione alla sostenibilità (normalizzato su scala [-1;+1]) sarà

+0,367, con una discreta propensione alla sostenibilità.

In relazione a ciascuna Politica/azione di Piano si possono quindi presentare tre situazioni (Figura 3.2.2):

- se il punteggio di propensione alla sostenibilità è positivo (PPSPA > 0) la Politica/azione è complessivamente

sostenibile; devono comunque essere previste specifiche azioni di mitigazione per superare eventuali situazioni di

parziale criticità (Obiettivo specifico di sostenibilità con punteggio parziale di effetto negativo - PPe < 0) e possono

essere previste azioni di mitigazione per situazioni non critiche, ma per le quali si intravedono margini di

miglioramento;

- se il punteggio di propensione alla sostenibilità è nullo (PPSPA = 0) la Politica/azione è complessivamente

indifferente al perseguimento della sostenibilità; devono essere previste specifiche azioni di mitigazione per le

condizioni di criticità riscontrate (Obiettivi specifici di sostenibilità con punteggi parziali di effetto negativi - PPe < 0)

e possibilmente tali da rendere complessivamente la Politica/azione sostenibile;

- se il punteggio di propensione alla sostenibilità è negativo (PPSPA < 0) la Politica/azione è complessivamente non

sostenibile; devono essere previste specifiche azioni di mitigazione per le condizioni di criticità riscontrate (Obiettivi

specifici di sostenibilità con punteggi parziali di impatto negativi - PPe < 0) e possibilmente tali da rendere

complessivamente la Politica/azione sostenibile; nel caso in cui il punteggio della Politica/azione di Piano risulti

negativo nonostante le misure di mitigazione individuate, deve essere attentamente valutata la reale necessità

dell’azione dal punto di vista sociale ed economico, in quanto gli impatti ambientali negativi generati dalla scelta

sono comunque rilevanti, eventualmente verificando la possibilità di prevedere misure di compensazione per gli

impatti di maggiore rilevanza.

Tabella 3.2.2 – Scala di propensione alla sostenibilità: intervalli e corrispondenti attributi di sostenibilità.

Punteggio di propensione alla sostenibilità (PPSPA) Propensione alla sostenibilità

-1,000 ; -0,001 negativa (politica/azione non sostenibile)

0 Nulla

0,001 ; 0,250 Sufficiente

0,251 ; 0,500 Discreta

0,501 ; 0,750 Buona

0,751 ; 1,000 Ottima

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Figura 3.2.2 – Matrice di valutazione delle Politiche/azioni di Piano con l’individuazione delle condizioni in cui prevedere azioni di

mitigazione.

3.2.2 Misure di mitigazione e compensazione

Al fine di rendere maggiormente esplicite le motivazioni che porteranno ad ottenere le matrici descritte, saranno

elaborate specifiche schede di valutazione in cui saranno commentati e approfonditi i possibili effetti negativi delle scelte

di Piano sulle componenti ambientali considerate, specificando i rischi per la salute umana e per l’ambiente, il valore e la

vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata dagli effetti e gli effetti su aree e paesaggi riconosciuti come

protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale6, oltre all’esplicitazione dei limiti e delle condizioni imposte allo

sviluppo in ragione delle caratteristiche ambientali e territoriali comunali.

In ogni scheda, inoltre, saranno descritti gli interventi tecnici che potranno o dovranno essere attuati per garantire e

incrementare la sostenibilità ambientale e territoriale delle scelte di Piano che possono generare impatti negativi o dubbi

(individuazione di specifiche misure di mitigazione e compensazione secondo un approccio di tipo operativo).

In termini generali, ovviamente da declinare in modo puntuale in relazione alle specificità delle Politiche/azioni previste

dal Piano e agli effetti attesi, oltre che alle caratteristiche ambientali e territoriali del contesto in cui tali Politiche/azioni si

inseriscono, le principali tematiche per le quali saranno individuate misure di mitigazione e compensazione atterranno a:

- contenere le emissioni in atmosfera dirette e indirette;

- contenere la produzione di rumore ambientale diretto e indiretto, con particolare riferimento al potenziale disturbo di

recettori sensibili;

- contenere situazioni di criticità connesse allo smaltimento dei reflui (prevedendo adeguati sistemi di trattamento) e

delle acque bianche (minimizzando l’impermeabilizzazione del suolo);

- preservare la risorsa acqua;

6 Con tali approfondimenti si completa, ad integrazione di quanto già espresso per la tipizzazione degli impatti, la descrizione delle caratteristiche degli effetti e delle aree per la valutazione di sostenibilità (in relazione a quanto riportato nell’Allegato II “Criteri per la determinazione dei possibili effetti significativi” della Direttiva 42/2001/CE sulla V.A.S., ripreso interamente dall’Allegato II alla Parte Seconda del D.Lgs. n.152/2006).

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- proteggere la popolazione dall’esposizione a condizioni di rischio idrogeologico;

- contenere l’impiego di risorse non rinnovabili;

- garantire un adeguato inserimento paesaggistico delle nuove edificazioni;

- contenere i fattori di pressione sulle zone caratterizzate dalla presenza di elementi di qualità paesaggistica o su

visuali di particolare pregio percettivo e su zone ad elevata naturalità o con particolari valenze ecologiche;

- contenere la produzione di scarti e rifiuti e loro adeguata gestione;

- contenere i consumi energetici da fonti non rinnovabili;

- contenere i fenomeni di criticità sulla rete viabilistica in termini di flussi di traffico, di accessibilità, di sicurezza per

l’utenza;

- garantire una adeguata dotazione di servizi;

- contenere la dispersione insediativa e il consumo di suolo agricolo;

- proteggere la popolazione dall’esposizione all’inquinamento elettromagnetico.

3.2.3 Valutazione quantitativa di sostenibilità: verifica

La verifica della valutazione quantitativa di sostenibilità delle Politiche/azioni di Piano (PA) con gli Obiettivi specifici di

sostenibilità (OSS) sarà effettuata secondo la metodologia di tipizzazione già ampiamente descritta, considerando come

attuate le azioni di mitigazione e compensazione proposte, con la finalità di verificare la loro efficacia quali interventi atti

a garantire l’incremento delle condizioni di sostenibilità, in relazione a tutte le componenti ambientali.

Tale verifica richiederà una nuova completa valutazione sia relativamente a ciascuna Politica/azione di Piano, che in

relazione a ciascuna componente ambientale.

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4 Fase 4: Il piano di monitoraggio

4.1 Aspetti introduttivi

L’ultima fase del procedimento valutativo deve necessariamente essere volta alla predisposizione di un sistema di

monitoraggio nel tempo degli effetti del Piano, con riferimento agli obiettivi definiti e ai risultati prestazionali attesi

(valutazione in-itinere e valutazione ex-post). In particolare, si rende necessario introdurre alcuni parametri quantitativi di

sorveglianza volti a verificare la bontà delle scelte strategiche adottate dal Piano e l’evoluzione temporale del sistema

ambientale comunale. A ciò si aggiunga la necessità di individuare strumenti di valutazione adatti ad evidenziare

l’eventuale insorgenza di elementi in contrasto non previsti e che non permettono il perseguimento degli obiettivi di

Piano prefissati (Figura 4.1.1).

In questo senso il piano di monitoraggio dovrà assolvere ad un duplice ruolo: innanzi tutto quello di verificare le

prestazioni ambientali raggiunte dal territorio in esame durante l’attuazione delle previsioni di Piano (evidenziando, se

del caso, la necessità di attivare opportune azioni correttive), inoltre, quello di permettere il controllo dello stato di

attuazione del Piano, sia in relazione alle azioni di trasformazione, sia in relazione alle azioni di tutela e salvaguardia

ambientale, permettendo di evidenziare l’insorgenza di eventuali impatti o fenomeni non previsti e, di conseguenza, di

apportare le più idonee e tempestive misure di correzione.

Il primo passaggio prevede la verifica del Piano di Monitoraggio del PGT-VAS vigenti, valutandone la necessità di

modifica e/o implementazione, in seguito ai nuovi approfondimenti conoscitivi condotti e in relazione ad eventuali

differenti indicazioni del Documento di Piano rispetto a quello ad oggi vigente, impiegando anche eventuali indicazioni,

suggerimenti o considerazioni in merito derivanti dalla Conferenza di Valutazione. Tale verifica sarà condotta attraverso

una valutazione della completezza degli indicatori prestazionali rispetto agli Obiettivi generali di Piano (OGP), alle

Politiche/azioni di Piano (PA) e agli effetti attesi, verificando la presenza di indicatori ridondanti oppure la presenza di

aspetti o effetti non adeguatamente controllati.

Il Piano di Monitoraggio, in particolare, sarà inquadrato nel modello DPSIR (Determinante, Pressione, Stato, Impatto,

Risposta) e individuerà le reti di monitoraggio ambientale, specificherà la localizzazione dei punti di misura, definirà le

metodologie e le frequenze di controllo, anche in relazione ad eventuali indicazioni normative, stabilirà le responsabilità

di rilevazione e il coinvolgimento eventuale di altri Enti, definirà le fonti dei dati da impiegare per il monitoraggio. Il Piano

di Monitoraggio, infine, definirà gli obiettivi prestazionali attesi, ove ciò si renderà possibile e prevedibile, per controllare

gli effetti sul sistema ambientale ed antropico dovuti all’attuazione del Piano, permettendo di cogliere le alterazioni che

può subire lo stato dell’ambiente, con l’obiettivo di evidenziare eventuali effetti non previsti e, quindi, permettere di

attivare opportune azioni correttive (valutazione in-itinere ed ex-post).

A tal proposito si specifica che la responsabilità dell’implementazione del Piano di Monitoraggio spetterà

all’Amministrazione Comunale, che quindi dovrà effettuare direttamente le misurazioni degli indicatori stabiliti dal Piano

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di Monitoraggio e dovrà preoccuparsi di recuperare le informazioni relative agli indicatori, la cui misurazione spetta,

istituzionalmente, ad altri Enti.

Il Piano di Monitoraggio sarà, quindi, organizzato in due parti complementari:

a. monitoraggio dell’attuazione del Piano: attiene al controllo delle azioni pianificate e attuate, con la finalità di

verificare il grado di adeguatezza delle previsioni in relazione alle esigenze locali e delle norme di attuazione per

governare gli interventi di trasformazione;

b. monitoraggio delle prestazioni ambientali e territoriali: assolve l’obiettivo di verificare la sostenibilità delle scelte

effettuate dal Piano in relazione agli obiettivi fissati e l’evoluzione temporale del sistema ambientale comunale, oltre

ad evidenziare l’eventuale insorgenza di impatti non previsti, evidenziando tempestivamente la necessità di

intervenire con opportune azioni correttive.

Infine, anche con l’ausilio della Conferenza di Valutazione, sarà valutata l’opportunità di confermare la previsione di

predisporre un report periodico dell’attività di monitoraggio condotta sulla base degli indicatori definiti. In questo senso si

potrà prevedere che, all’incirca alla metà di ciascun mandato Amministrativo, sia predisposto un Report da rendere

pubblico attraverso la sua pubblicazione sul sito web comunale, contenente lo stato dei vari indicatori al momento della

sua redazione (coerentemente con le loro frequenze di misurazione previste dal Piano di Monitoraggio) e le eventuali

variazioni rispetto allo stato degli indicatori al momento di redazione del Rapporto Ambientale della VAS. In presenza di

scostamenti non preventivati dovranno essere condotti specifici approfondimenti ed eventualmente attivate opportune

azioni correttive. Lo stesso Report periodico, inoltre, dovrà contenere una verifica della coerenza di quanto attuato con

gli obiettivi proposti, nonché un approfondimento delle motivazioni per le quali gli obiettivi di piano sono stati o meno

raggiunti, al fine di derivarne elementi utili per valutare la necessità di apportare modifiche al PGT finalizzate a

migliorarne l’efficacia attuativa e le prestazioni ambientali.

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VAS - Documento di scoping 103

Figura 4.1.1 – Schema metodologico della Fase 5: Il Piano di Monitoraggio.

Definizione indicatori monitoraggio (Piano di Monitoraggio)

Fonte: PGT-VAS vigenti

Valutazione del grado di attuazione del Piano, del livello di perseguimento degli Obiettivi di

Sostenibilità e del grado di perseguimento degli obiettivi prefissati per gli indicatori di

monitoraggio (eventuale Report periodico)

si

no

Politiche/azioni di Piano (PA) con misure di mitigazione e

compensazione

FASE 3

PGT

Definizione di Azioni

Correttive

Perseguimento degli obiettivi soddisfacente in linea con quanto

previsto

V.A

.S.

Fas

e d

i Att

uaz

ion

e d

el P

ian

o

Verifica adeguatezza Piano di Monitoraggio

si

no

PGT

Base informativa per nuovo PGT

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VAS - Documento di scoping 104

4.2 Il Piano di monitoraggio del PGT-VAS vigenti

Al fine di permettere la verifica di adeguatezza del Piano di Monitoraggio del PGT-VAS vigenti fin dalla prima seduta

Conferenza di Valutazione si riporta l’estratto di tale documentazione, con particolare riferimento agli indicatori di

monitoraggio previsti (Tabella 4.2.1).

Al proposito la VAS del PGT vigente evidenzia che il processo di VAS prevede, dopo l’approvazione del Piano, nella

fase di attuazione e gestione dello stesso, l’implementazione di un sistema di monitoraggio dei caratteri territoriali,

finalizzato ad una lettura critica ed integrata dello stato del territorio e delle dinamiche in atto. Il Piano di monitoraggio

progettato per il comune di Azzano Mella ha il duplice compito di:

• fornire le informazioni necessarie per valutare gli effetti ambientali delle azioni messe in campo dal Piano,

consentendo di verificare se esse sono effettivamente in grado di conseguire i traguardi di qualità ambientale che il

Piano si è posto;

• permettere di individuare tempestivamente le misure correttive che eventualmente dovessero rendersi necessarie.

In sostanza, lo scopo del monitoraggio è, da una parte quello del controllare l’evolversi dello stato dell’ambiente,

dall’altra valutare l’efficacia ambientale delle misure previste dal Piano.

La VAS vigente, inoltre, prevede che i dati raccolti nell’ambito del Piano di monitoraggio sono sintetizzati attraverso la

realizzazione di un report da pubblicare sul sito internet del comune.

In particolare, il monitoraggio dovrà essere effettuato, con cadenza biennale e a partire dalla data di approvazione del

Piano e in corrispondenza del limite individuato per l’attivazione delle previsioni insediative, così come individuato nella

relazione del Documento di Piano. Il report con cadenza biennale dovrà descrivere l’andamento delle aree di

trasformazione: quali sono oggetto di pianificazione attuativa, quali sono in fase di realizzazione e quali possono essere

considerate concluse od esaurite. Dovrà quindi essere descritto lo stato di avanzamento delle previsioni delle aree di

trasformazione previste dal PGT anche in relazione con lo sviluppo delle previsioni pregresse e già in corso di

attuazione/esecuzione. Il report dovrà, al tempo stesso, descrivere le misure di compensazione e mitigazione previste

nell’allegato DP 3A e nel “Regolamento per la disciplina della salvaguardia e della formazione del verde” integrato nelle

Norme Tecniche di Attuazione.

Tabella 4.2.1 – Indicatori del Piano di Monitoraggio della VAS del PGT vigente.

a. Quantificazione di suolo urbanizzato b. Estensione della rete dei percorsi ciclopedonali c. Dotazione del verde pubblico attrezzato d. Verifica del corretto dimensionamento delle reti dei sottoservizi e. Qualità delle acque fluviali f. Qualità dell’aria attraverso i dati fornito dalla ARPA g. Quantità della raccolta differenziata dei rifiuti h. Stato di attuazione delle previsioni di Piano i. Indicatore dello stato chimico delle acque sotterranee SCAS al fine di valutare la correlazione tra terreni e spandimenti di liquami j. Censimento delle industrie insalubri suddivise in industrie di prima e seconda classe