100% Fitness Mag - Luglio 2015

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LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE - Anno IX • NUMERO 7 COPIA GRATUITA LUGLIO 2015 I miti del sesso di Olga Paola Zagaroli Facebook: quando cliccare “mi piace” diventa reato di Valerio Massimo Aiello Melanzane vs Cioccolato di Anna Maione

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La rivista per chi ama star bene e vivere la vita all 100%

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LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE - Anno IX • NUMERO 7COPIA GRATUITA

LUGLIO 2015I miti del sessodi Olga Paola Zagaroli

Facebook: quando cliccare “mi piace” diventa reatodi Valerio Massimo Aiello

Melanzane vs Cioccolatodi Anna Maione

06Gli esperti del mese

08Appunti

12I miti del sessodi Olga Paola Zagaroli

14Denti: attenzione azuccheri e grassidi Vittorio Milanese

18Come ti curo cuore e cervellodi Vittorio Fabbrocini

20Stiramento muscolaredi Barbara Martino

24Cosmeceutica: dove si uniscono cosmesi e salutedi Adriano Santorelli

26I dolori muscolo-scheletricinei bambinidi Carlo Alfaro

30Parte la consegna deifarmaci a domiciliodi Giuseppe De Simone

34Io voglio camminare - II partedi Brigida Pinto

36Counseling di coppiadi Anna Sallustro

LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINEAnno IX • NUMERO 07

★ In copertinaLuca Terrecuso e Maria Scarica★ fotografati daUmberto AstaritaSorrento

Periodico di a�ualità a di�usione gratuitaDep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010

★ Dire�ore responsabileGiuseppe Damiano★ EditoreGiuseppe Manzi★ RedazioneVia Camaldoli, 18Vico Equense (Na)

★ Proge�o Gra�coMaurizio ManziBingwa Art [email protected]★ StampaGra�ca CirilloScafati (Sa)

Conta�iTel. 081.5341117Cell. 331.5063051redazione@centopercento�tness.it

SOMMARIO

QUALITYPARTNERS

L'aforisma del mese:

Non ci è permesso scegliere la cornice del nostro destino. Ma ciò che vi mettiamo dentro è sicuramente nostro.Dag Hammarskjöld

38L'equilibrio traacidità e alcalinitàdi Mariateresa Caiafa

40Blocca subitol'attacco di panico

44Facebook: quando cliccare “mi piace” diventa reatodi Valerio Massimo Aiello

46Il Cagnolino e il leonedi Salvatore Spinelli

48TA-Acqua RelaxSorrento.Il relax della natura

50Pensaci adesso…sei ancora in tempodi Ernesto Lupacchio

54Dante Alighieri,chi era costui?di Domenico Casa

56La frutta dell'estatedi Francesca Maresca

58Il segreto di unabistecca perfetta

60Melanzane vs Cioccolatodi Anna Maione

61Le melanzane con la cioccolatadi Imma Gargiulo

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#FARMACISTADo�. Giuseppe De SimoneLaureato in Farmacia e Specializzato in Scienza e tecniche delle piante o�cinali presso l’Università Federico II di Napoli.

335.5302988

#CARDIOLOGOProf. Do�. Vi�orio FabbrociniCardiologo e Internista, è stato Libero Docente presso l’Università di Napoli, Primario ospedaliero e poi Cardiologo ambulatoriale a Napoli. Giornalista pubblicista, già Reda�ore scienti�co de "IL MATTINO" di Napoli

338.4086506 [email protected]

#ODONTOIATRADo�. Vi�orio MilaneseLaureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio A.N.D.I.

Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00 338.4698121

#NUTRIZIONISTADo�.ssa Francesca MarescaLaureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II.

Martedì - Giovedì dalle 15.00 alle 16.30 334.2258132

#SESSUOLOGADo�.ssa Olga Paola ZagaroliSessuologa

Lunedì e Giovedì dalle 15.30 alle 17.30 335.8709595 [email protected]

#CHIROPRATICADo�.ssa Barbara Martino Laureata in chiropratica all’Anglo-European College of Chiropractic in Bournemouth (Ingh.), membro dell’A.I.C.

Tu�i i giorni dalle 12.00 alle 16.00 349.1381175

Gli ESPERTIdi questo mese

#NATUROPATAMariateresa CaiafaNaturopata - Operatore del BenessereSpecializzata in Massaggi Olistici, Ri¤essologia plantare, Fiori di Bach, Intolleranze Alimentari

338 8194524

#FISIOTERAPISTADo�.ssa Brigida PintoLaurea in Fisioterapia e laurea magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie, entrambe conseguite presso l’Università “Federico II” di Napoli.

331.2668437 [email protected]

#CHIRURGOPLASTICODo�. Adriano SantorelliSpecialista in Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostru�iva vanta numerose pubblicazioni scienti�che. A�ualmente collabora con HEALTH PARK - Andrea Grimaldi Group

800 974000 [email protected]

APPUNTI

GIOCARE A TETRIS

SCACCIA LO STRESS

Un nuovo studio sembra confermare che il videogioco abbia la capacità di ridurre i �ashback relativi ad eventi traumatici di cui si è stati testimo-

ni. Speranze per il trattamento dei disturbi post-trauma-

tici da stress?

Per alcune persone il �sico è un’ossessione. E quando sacri�ci, ore di palestra e diete da bo-dybuilder non ottengono i risultati sperati, c’è chi decide di farsi dare un aiutino dalla chimica. Tra le tante sostanze disponibili, le preferite per chi cerca di mettere su muscoli in fretta sono forse gli steroidi anabolizzanti, ormoni sintetici sviluppati in campo medico, ma adottati da molti “sportivi” per la loro capacità di aumentare velocemente la massa corporea. Uno studio della Northumbria University lancia però un nuovo allarme: il loro utilizzo potrebbe infatti compromettere il funzionamento della memoria nella vita di tutti i giorni.“I rischi per la salute legati all’utilizzo prolungato di steroidi oramai sono piuttosto ben documentati”, spiega Tom He�ernan, coordinatore dello stu-dio apparso sul The Open Psychiatry Journal. “Quello che si conosce molto poco invece sono le conseguenze che il loro utilizzo può avere sulla quotidianità”.

Guardando ai risultati del suo studio, gli utilizzatori abituali di steroidi anabolizzanti hanno mostrano il 39% in più di probabilità di dimenticare qualcosa che riguarda il campo della memoria prospettica, ovvero il tipo di ricordi coinvolti nella piani�cazione di attività future (cose come ricordarsi di andare alle poste ad una certa ora, o di assumere medici-nali con una certa frequenza). Le loro performance sono risultati invece inferiori del 28% in termini di memoria retrospettiva, la capacità di ricordare eventi avvenuti in passato, e del 32% nel campo delle fun-zioni esecutive, un insieme di processi cognitivi di varia natura, che risultano fondamentali nell’attività, anche quotidiana, di problem solving.“I nostri risultati suggeriscono che l’utilizzo prolun-gato di queste sostanze ha un impatto signi�cativo sulla memoria e sulla capacità di ricordare eventi della quotidianità. Un fenomeno che può in�uenzare diverse sfere della vita quotidiana, compresa quella interpersonale, lavorativa, l’educazione e la salute”.Fonte: Wired

Con gli steroidi, tanti muscoli ma poca memoria

Se il cervello non riposa a su�cienza va in tilt, anche se apparentemente si resta svegli e vigili. Lo ha dimostrato uno studio della Duke-Nus Graduate Medical School di Singapore che ha veri�cato sui volontari sani l'attività cerebrale, grazie alla risonanza magnetica. Chi era stato privato del sonno non sempre riusciva a capire ciò che stava leggendo, aveva più di�coltà a rispondere a test veloci e spesso aveva più di�coltà a rispondere a test veloci e spesso aveva momenti di annebbiamento mentale. In particolare, le persone private del sonno non riuscivano a capire bene il signi�cato di scritte luminose, molto evidenti. Questo dato deve far ri�ettere: camio-nisti e guidatori spesso leggono i segnali stradali, ma per la stanchezza e la mancanza di riposo non comprendono bene cosa devono fare mentre sono al volante. Con seri pericoli per la loro sicurezza.

CHI NON DORME NON CAPISCE

E' il piatto unico che regna sulle tavole estive degli italiani, pro-tagonista di pic-nic e pasti sotto l'ombrellone: l'insalata di riso pia-ce perché permette a chiunque di dare un pizzico di personalità alla ricetta. Purché non si esageri con il desiderio di arricchirla con ingredienti troppo grassi. Quella 'classica' è un piatto equilibrato, è una buona fonte di carboidrati, proteine, grassi, �bre, micronu-trienti e vitamine, ma è anche ab-bastanza calorico: una porzione fornisce 570-600 calorie.Per un'insalata di riso 'salutare' è meglio non esagerare con le quantità di formaggi, come l'em-mental, feta o mozzarelline, e di proteine animali, nella versione ancora più light si può sostituire il prosciutto cotto con il pollo o con il pesce, tonno, sgombro o

gamberetti, facendo così il pieno anche di omega-3. Nessun limite, invece, a verdure e legumi che rappresentano il punto forte del piatto, fornendo in una sola por-zione un surplus di vitamine e sali minerali indispensabili per il buon funzionamento dell'organismo. Il riso, infine, è ricco di amido che aumenta il senso di sazietà dopo aver consumato il piatto e di triptofano, un precursore della serotonina, il noto 'ormone del benessere'. Se non si so¥re di ce-liachia o sensibilità al glutine, può essere sostituito nella preparazio-ne anche con farro, orzo, kamut e cerali integrali. Oppure si può provare a preparare l'insalata con altre varietà di riso, come quello rosso, un ottimo alleato contro il colesterolo.Fonte: OKSalute

Celiachia, arriva la pillola anti-glutineChi so¥re di celiachia, è co-stretto ad un’alimentazione rigorosamente priva di gluti-ne. E per cui, purtroppo, non esiste attualmente alcuna te-rapia. Ma, forse, s’inizia a intra-vedere una �oca luce in fondo al tunnel. Hoon Sunwoo, pro-fessore di farmacologia alla University of Alberta, ha tra-scorso gli ultimi dieci anni della sua vita, è riuscito a ottenere qualche risultato, sebbene sottolinei che “non si tratta di una terapia, ma solo di un modo per migliorare la qua-lità di vita dei pazienti”. Ecco come funziona: quando una persona che so¥re di ce-liachia prende la pillola, degli anticorpi ricavati dal tuorlo d’uovo ricoprono completa-mente il glutine, facendo sì che questo passi nell’intesti-no tenue senza stimolare i recettori intestinali sensibili alla sostanza. La pillola, spie-ga Sunwoo, deve essere as-sunta cinque minuti prima di mangiare, e funziona per un massimo di due ore, “durante le quali la persona può bere birra o mangiare pizza senza problemi”.Secondo alcuni report pre-liminari, la pillola potrebbe essere commercializzata tra due o tre anni. Per ora, i trial clinici di fase uno, condotti due mesi fa in Canada, ne hanno dimostrato la sicurezza (cioè che il farmaco non ha e�etti collaterali dannosi). Adesso, bisognerà mostrarne l’e�ca-cia. Staremo a vedere.Fonte: Wired

Con l'insalata di riso un pieno di vitamine

12 100% FITNESS MAG • Luglio 2015

Amarsi a letto è il perfetto com-pletamento di un equilibrato rapporto di coppia. Quando tra due persone il ses-so funziona bene, a bene�ciar-ne sono entrambi i componenti della coppia. Troppo spesso però il sesso è tabù, qualcosa di cui non si può parlare, per pudore, per timi-dezza, o peggio per paura di ferire l’altro facendogli credere di non essere all’altezza, con il ri-sultato che tutto ciò che non vie-ne detto e non viene “appreso” (già perché il sesso si impara!!) diventano informazioni inesatte che si trasformano in miti che la maggior parte delle persone arriva a considerare depositari della verità.Proverò, rifacendomi anche ai recenti studi condotti dalla So-cietà Italiana di Andrologia, a rendere “giustizia” a questi miti, cercando di dare loro un grado di realtà più idoneo.

 L’erezione deve necessariamente verificarsi ogni volta che è possi-

bile un rapporto sessuale?

FALSO: tuttavia quest'idea è radicata sia nel mondo maschi-le che nel mondo femminile. In realtà l'erezione è uno dei mo-menti del DEPOR, acronimo della risposta sessuale (deside-rio, eccitazione, plateau o copula, orgasmo, risoluzione). Pertanto nel caso in cui sia assente l'ecci-tazione per motivi che possono spaziare tra situazioni molto di-verse, l’erezione avrà di�coltà a manifestarsi.

#SESSUOLOGA Dott.ssa Olga Paola Zagaroli

335.8709595http://bit.ly/1euymof Lunedì e Giovedì dalle 15,30 alle 17,30

I miti del sessoIl tempo che in-tercorre fra un'e-rezione e l'altra, nel corso di uno

stesso rapporto, deve essere sempre lo stesso?

FALSO: Con il trascorrere de-gli anni, il tempo necessario per-ché il sistema erettivo sia pronto a una successiva erezione dopo un primo rapporto aumenta pro-gressivamente. Inoltre anche qui la dimensione situazionale in�u-isce molto.

 L'erezione deve avere le stesse caratteristiche di rigi-dità dall'inizio alla �ne del rapporto sessuale? La rigidità che consente la penetrazione è quella pari almeno all'80% della rigidità massima. Spesso la rigidità massima

del 100% non è costante per tutta la durata del rapporto, in particolare se questo è prolungato e vario, ma oscilla, senza però scendere mai al di sotto della soglia dell'80%. Nella gran parte dei soggetti la rigidità mas-sima è presente nelle fasi iniziali del rapporto e in quelle che precedono la fase di orgasmo.

13100% FITNESS MAG • Luglio 2015

 È vero che la di-sfunzione erettile è un indice di mi-nore virilità?

FALSO: la virilità di un uomo non può essere misurata sulla base della rigidità del suo pene. È vero tuttavia che la disfunzione erettile incide pesantemente sul-la relazione di coppia, e che una sessualità e�ciente e appagante è un presupposto fondamentale per il benessere psicologico.

 Le erezioni del mattino al risveglio devono essere sempre presenti? Se è vero che la presenza di erezioni di buona qualità al risveglio dà un segnale di buon funzionamento del sistema

erettile, è falso che esse debbano essere presenti a ogni risveglio. Il feno-meno delle erezioni notturne è infatti collegato a una fase ben speci�ca del sonno e cioè al sonno REM. Tale fase non è costantemente presente in tutto il periodo di sonno, ma si attiva a cicli. Pertanto se il risveglio capita nel corso di una fase REM è possibile vedere l'erezione, ma se il risveglio accade in un'altra fase del sonno non ci sarà erezione visibile (e questo non è indice di anomalie dell’erezione).

 Le dimensioni del pene determinano il grado di piacere femminile?

FALSO: le dimensioni di un pene normale sono variabili da persona a persona, come la sta-tura, e non vi è correlazione fra le dimensione del pene e il grado di soddisfazione sessuale femminile. La sessualità femminile è molto più sfaccettata di quanto l'uomo immagini, e diverse ricerche han-no documentato come non vi sia correlazione tra le dimensioni del pene e il livello di soddisfazione sessuale della donna. “Pensare che un pene lungo sia essenziale per una sessualità al top - spiega-no dalla Società Italiana di Andro-logia (SIA) - è come credere che una persona molto alta messa in un campo di pallacanestro diventi automaticamente un campione di basket!”

 Alcuni farmaci (Sil-dena�l, Vardena�l, Tadala�l) promet-tono una durata di

4 ore o più. Questo vuol dire che se assumo questi farmaci la mia erezione durerà così a lungo?

FALSO: in questi casi per dura-ta si intende la �nestra di e�cacia del farmaco stesso, ovvero quel periodo di tempo durante il qua-le, se lo si desidera, si può intra-prendere e portare a termine un rapporto sessuale. Non bisogna quindi confonderla con la durata dell'erezione stessa, la quale di-pende comunque dal desiderio e dall’eccitazione, che sono i due punti che la precedono nella ri-sposta sessuale.

A conclusione di questo elenco di miti che spero di essere riuscita a chiarire almeno in parte, sottolineo un aspetto sull’argomento: secondo la letteratura scienti�ca internazionale il raggiungimento dell’orgasmo è più di�cile per la donna rispetto all’uomo in termini di percentuale. Tuttavia l’assenza di orgasmo sia da sola, sia con il partner o durante il coito, è risolvibile dopo una valutazione e una terapia comportamentale mansionale mirata e personalizzata presso un sessuologo clinico; da sole o on-line è di�cile mentre con l’aiuto professionale di un sessuologo è molto probabile!!

NOTA: Oggi sento di aggiungere un GRAZIE a tutti Voi per le con-tinue manifestazioni di stima che mi segnalate. Per mantenere e aumentare questa stima, sento che è mio dovere comunicar-Vi che l’articolo pubblicato nel numero precedente dal titolo “Il mito e il sesso” non è stato scritto da me. Purtroppo la si-militudine del titolo mi ha tratto in inganno e per distrazione ho inviato quello al posto di questo ora pubblicato. Chiedo scusa sia a Voi lettori che al mio collega autore dell’articolo precedente. Grazie ancora a tutti Voi.

14 100% FITNESS MAG • Luglio 2015

338.4698121

#ODONTOIATRA Dott. Vittorio Milanese

http://bit.ly/1kh4FtU Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00

Denti: a�enzione a zuccheri e grassiTutti concordano sul principio che una dieta bilan-ciata e nutriente è essenziale per una vita sana. Ma forse meno noto è che i modelli alimentari e le scelte alimentari svolgono un ruolo importante anche nella prevenzione della carie e delle malattie gengivali.La bocca è il primo punto di contatto del nostro corpo con le sostanze nutritive che assumiamo. Ciò che introduciamo nella nostra bocca, non solo in�uenza la nostra salute generale, ma anche quella dei nostri denti e delle nostre gengive. Infatti, se l’alimentazione è povera e inadeguata, i primi segnali negativi spesso si manifestano sullo stato della nostra salute orale.Il consumo frequente di cibi e bevande contenenti zucchero è la più importante causa di carie.Il 23% dei bambini di 8 anni di età e il 40% dei ragazzi di 15 anni consumano snack dolci o bevande tre o più volte al giorno; la metà (48%) di tutti gli adulti fa assiduamente uno spuntino tra i pasti principali.Più di 8 su 10 adulti (86%) consumano almeno tre porzioni al giorno di cibi ricchi di grassi e zuccheri.Le raccomandazioni nutrizionali in relazione alla sa-lute orale dovrebbero essere basate sulla riduzione degli spuntini tra un pasto e l’altro e soprattutto quelli a base di bevande e dolci. Il consumo ripetuto durante la giornata di alimenti contenenti zucchero dovreb-be essere evitato, soprattutto da parte dei bambini. Mentre se è vero che gli adolescenti hanno bisogno di un elevato apporto di energia per la crescita e questo aumenta la frequenza dei pasti, quest’ulti-mi non dovrebbero essere comunque associati a un consumo abituale di cibi/bevande ad alto contenuto di zucchero.

Gli alimenti che fanno bene al sorriso sono:

1 Le fragole contengono acido malico, uno sbian-cante naturale dello smalto.

2 I frutti di bosco contengono sostanze antibatteri-che capaci di ridurre i depositi di placca dell'80%

3 l te verde senza zuccheri, rapanelli, pomodori, crescione e ciliegie contengono �uoro che rinfor-za lo smalto dentario. è ricco di �uoro e composti antiossidanti che ci aiutano a prenderci cura di denti e gengive evitando l'azione dei batteri.

4 I latticini come il latte, il formaggio e lo yogurt irrobustiscono lo smalto dei denti visto che con-

tengono caseina, sostanza che aiuta a forti�care le super�ci dentali.

5 Le gomme da masticare senza zucchero tra un pasto e l'altro favoriscono la produzione di saliva che permette di mantenere i tuoi denti puliti.

6 Le carote, le mele e il sedano favoriscono una corretta masticazione che pulisce i denti.

7 Bieta e spinaci stimolano la salivazione e aiutano a pulire la bocca.

Vediamo quali sono i cibi potenzialmente più dan-nosi per i nostri denti:

1 Gli agrumi come il limone e il pompelmo, oltre a contenere un alto livello di vitamina C, presenta-no un'elevata acidità che può esercitare un'azione abrasiva sullo smalto.

2 Te e il ca¥è possono ingiallire i denti visto che contengono tannini, ovvero di sostanze che fa-cilitano l'alterazione del colore dei denti.

3 Il vino, sia bianco che rosso, e in generale tutte le bibite alcoliche diminuiscono la produzione di saliva che è l'arma principale per combattere gli acidi presenti in bocca.

4 Dolci, caramelle e leccalecca in particolare, con-tengono molto zuccheri. Quando sono gommosi

possono aderire facilmente ai denti facilitando l'insorgere di carie.

5 I succhi di frutta, se bevuti spesso, possono es-sere dannosi per la salute della bocca visto che contengono molti zuccheri e contribuiscono, quindi, alla formazione di carie.

6 Le bibite gassate ed energy drink che, per via della loro composizione zuccherina, hanno un'a-zione corrosiva su dentina e polpa.

7 Gli alimenti sott'aceto e la birra possono danneg-giare lo smalto se si eccede nel consumo.

P.S. … e se proprio non si resiste alla tentazione di assaporare qualcosa fuori pasto … e allora (quando possible) ricordatevi di lavare i vostri denti !!!Fonte: il tuo dentista informa ★

16 100% FITNESS MAG • Luglio 2015

La medicina moderna a�ronta l'infarto e l'ictus con la Neurocardiologia

#CARDIOLOGO Professor Dottor Vittorio Fabbrocini

http://bit.ly/1gCxr2Z 338.4086506

Come ti curo cuore e cervello

Fino a poco tempo fa quando si ricorreva al Medico di regola costui era ritenuto un professio-nista che doveva sapere di tutto. Poi col passare del tempo si è ar-rivati alle singole specializzazio-ni nei vari campi della Medicina. Così sono sorti i poliambulatori privati e pubblici delle ASL con i gruppi di Specialisti. Oggi nel mondo moderno sta cambian-do qualcosa riguardo questa impostazione di assistenza sa-nitaria, nel senso che si cerca di valutare le diverse manifesta-zioni di malattia osservandole, diagnosticandole e curandole con il concorso di specialisti di branche diverse perchè molte volte la causa iniziale delle varie malattie è comune.

Cuore e CervelloPrendiamo ad esempio colui che so¥re di disturbi cardiaci per al-terazioni da insu�cienza delle coronarie (Ischemia), con dolori al petto dopo uno sforzo (Angi-ne) o che ha avuto un infarto cardiaco e poi un'altra persona che ha avuto invece delle altera-zioni circolatorie cerebrali, con diversi segni: un iniziale e forse

trascurato TIA (Attaco Ischemico Transitorio), come perdita di co-scienza per pochi secondi, distur-bi della parola, intorpidimento (Parestesia) di tutto un lato del corpo (piede e braccia) ed in�ne un Ictus cerebrale. Sono esempi di processi morbosi che colpisco-no zone dell'organismo, Cuore e Cervello per una cattiva circola-

zione, Coronarie e arterie cere-brali, e portano dei danni talvolta irreparabili. Al cuore Angine e Infarto; al Cervello TIA e ICTUS (quest'ultimo viene chiamato anche Stroke in inglese, oppure Apoplessia o Insulto cerebrova-scolare) e può essere ischemico se v'è stata una ostruzione del circolo cerebrale o emorragico con perdita di sangue per rottura di un vaso.

Causa unicaDi queste patologie purtroppo la causa unica è quella della catti-va condizione delle pareti delle arterie. Queste nel tempo, oltre che per l'età della persona, ven-

Lamberto Sposini a distanza di 4 anni dall'Ictus emorragico, poi operato, veri�-catosi mentre stava trasmettendo VITA IN DIRETTA con Mara Venier. Questa è una delle foto postate da lui stesso su Instagram per salutare, ormai ristabilito, i suoi numerosi ammiratori

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gono alterate dai componenti del sangue, in particolar modo dal "famigerato" colesterolo, quello LDL "cattivo", che va a depositarsi sulle pareti dei vasi provocandone prima un induri-mento, rendendole poco elasti-che al passaggio del sangue ed anche meno resistenti e fragili, e poi per i depositi di placche indu-rite talvolta ostruenti e bloccanti la circolazione ematica. Ne pos-sono derivare pertanto di�col-tà di irrorazione sanguigna con so¥erenza del tessuto sia car-diaco (Infarto) che del tessuto cerebrale (Ictus ischemico) con morte delle cellule, a secondo del distretto interessato.

La NeurocardiologiaVanno sempre più intensi�can-dosi perciò i gruppi di Specialisti delle varie Branche della Me-dicina per a¥rontare nel modo migliore le malattie di loro perti-nenza ma che hanno in comune la causa iniziale o �nale con altre Specialità. Così vi sono specia-listi, sempre più numerosi, che periodicamente si riuniscono e discutono delle singole espe-rienze. Su questo argomento si

è svolto a Roma il II Congresso Nazionale de La Rete delle Neurocardiologie, organizzato dall'Area AIAC Interazioni Cuo-re-Cervello. Questa organizza-zione italiana - chiamata Rete - è nata con l'intento di promuovere la formazione di gruppi di colla-borazione specialistica nell'ambi-to neurovascolare e cardio-arit-mogeno nelle Strutture sanitarie periferiche che attuano le cure riperfusive per i soggetti a¥etti da Ictus.

La diagnosi e terapiaE' importante intercettare le persone di interesse cardioneu-rologico, che possono avere o hanno avuto un Ictus, a diversi livelli nella prevenzione di eventi fatali. Tra le varie cause di questo evento una delle più frequenti è la Fibrillazione atriale. Si tratta di una alterazione del ritmo car-diaco per cui le parti superiori del cuore (Atri) non si contraggono più per spingere il sangue nella parte inferiore (Ventricoli), che si contraggono invece con una frequenza talvolta molto elevata. Questo momentaneo ristagno del sangue negli Atri consente

#CARDIOLOGO

la possibilità che si formino dei coaguli ematici che possono poi raggiungere ed occludere (Trom-boembolismo) i vasi che irrorano zone delicate del cervello per cui compare la relativa paralisi. Per questo motivo anche in questo Convegno è stato riaffermato che i soggetti che hanno una Fibrillazione atriale, sia in modo permanente che intermittente, debbano fare uso di anticoagu-lanti. Particolarmente efficaci sono stati trovati i NAO (Nuovi Anticoagulanti Orali). E di que-sti farmaci ne abbiamo parlato ampiamente nei mesi scorsi.

Sincope e epilessiaAltri argomenti di discussione per un migliore trattamento tera-peutico di interesse cardiologico e neurologico sono la Sincope, la Lipotimia e le Crisi epilettiche. La Sincope è caratterizzata da perdita di coscienza momenta-nea, che insorge rapidamente ed è dovuta ad una riduzione del �usso sanguigno al cervel-lo, spontaneo o da cause trau-matiche ed in�ammatorie della regione naso-faringea, stomaco, pleura, testicolo e utero; anche ad una riduzione notevole del battito cardiaco (bradicardia). Per Lipotimia si intende una sensazione di malessere di breve durata con sudorazione, pallore, sensazione di venir meno, senza perdita di coscienza, per cui si parla anche di pre-sincope. Le manifestazioni epilettiche senza convulsioni possono confon-dersi con la Sincope, così come l'Epilessia può determinare del-le Sincopi. Si tratta comunque di patologie molte volte non bene identi�cabili, ma che soltanto la collaborazione specialistica ne può de�nire la diagnosi e la cura più adatta.

Un'altra foto di Lambero Sposi-ni, 4 anni dopo l'ictus, postatada lui stesso su Insta-gram per salutare al�ne i suoi tanti ammiratori

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#CHIROPRATICA

Stiramento muscolare

Dott.ssa Barbara Martino

http://bit.ly/1ddlb6M 349.1381175

Lo stiramento muscolare è una lesione causata da un eccessivo allungamento delle �bre musco-lari. Questo tipo di trauma può accadere in ogni muscolo, ma è più comune nella parte bassa del-la schiena, nel collo, nelle spalle, e negli arti inferiori. Infatti, questo trauma è molto frequente tra corridori e calciatori.Lo stiramento muscolare si di¥e-renzia dalla contrattura per l’in-tensità del dolore provato, che in questo caso è molto elevato, e dallo strappo muscolare poiché il soggetto riesce comunque a compiere dei movimenti. Nello stiramento, infatti, le �bre mu-scolari non sono soggette a un distacco dalla loro sede naturale permettendo così una più rapida ripresa.

SintomiLo stiramento muscolare provo-ca un forte dolore, rigidità, e può limitare il movimento all'interno del gruppo muscolare interessa-to. I sintomi di lieve o moderata entità di solito scompaiono nel giro di poche settimane. Stira-menti di più grave natura posso-no richiedere mesi per guarire.

CauseSpesso questo tipo di lesione è causato da un movimento errato, improvviso o non adeguato del muscolo durante l’attività �sica. Di seguito le cause più comuni:

• Riscaldamento non appropria-to prima di un’attività �sica

• Scarsa �essibilità• Movimento violento e non na-

turale• Allenamento fisico non co-

stante

Lo stiramento muscolare può essere acuto o cronico. Quello acuto può avvenire quando:• Si scivola o si perde il passo• Nel saltare, correre o lanciare

un peso• Nel sollevare un peso con una

postura sbagliata

Lo stiramento cronico, invece, è il risultato di movimenti ripetitivi. Questo può avvenire quando:• Sono presenti piccoli traumi

ripetuti alle articolazioni

• Postura non corretta durante l’attività �sica per lunghi periodi

• Calzature inadatte all’attività �sica praticata

• Scarsa abitudine allo stretching muscolare prima e dopo l’atti-vità �sica

Tra�amentoUna volta avvertito un forte dolore muscolare è opportuno fermarsi per evitare di sforzare inutilmente il �sico o peggiora-re il trauma appena avvenuto. Subito dopo è importante as-sumere una posizione di riposo, ad esempio rimanendo supini a terra, senza tentare di estendere troppo l’arto. La maggior parte degli stiramenti muscolari possono essere trat-

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tati con successo utilizzando il protocollo R.I.C.E: riposo (rest), ghiaccio (ice), compressione (compression) ed elevazione (elevation).Riposo. Evitare di utilizzare il muscolo per alcuni giorni, so-prattutto se il movimento pro-voca un aumento del dolore. Troppo riposo, però, può por-tare indebolimento muscolare prolungando, così, il processo di guarigione. Quindi, dopo due giorni, lentamente iniziare a uti-lizzare il gruppo muscolare in-teressato, facendo attenzione a non esagerare.Ghiaccio. Applicare subito il ghiaccio dopo il trauma musco-lare. Questo aiuterà a ridurre al minimo il gon�ore. Non mettere il ghiaccio a contatto diretto sulla pelle, ma coprire la parte interes-sata in un asciugamano. Tenere il ghiaccio sul muscolo per circa 15 minuti e non oltre. Ripetere ogni ora il primo giorno. Per i prossi-mi giorni, applicare ghiaccio circa ogni quattro ore.Compressione. Per ridurre l’e-morragia e il gon�ore, avvolgere la zona interessata con un ben-daggio elastico �no a quando il gon�ore non si è ridotto. Fare attenzione a non usare un ben-daggio troppo stretto poiché potrebbe ridurre la circolazione del sangue.Elevazione. Quando possibile, mantenere il muscolo infortuna-to rialzato rispetto al livello del vostro cuore.La ripresa dell’attività �sica deve essere graduale e sempre ac-compagnata da stretching prima e dopo l’allenamento. È sempre utile rivolgersi ad uno specialista, il quale potrebbe con-sigliare eventuali indagini, come un ecografia, per escludere la presenza di lesioni muscolari. Sempre lo specialista potrebbe

prescrivere farmaci antinfiam-matori e miorilassanti per accele-rare la guarigione. Anche alcune terapie �siche come la TENS, gli ultrasuoni possono ridurre no-tevolmente i tempi di recupero.La pratica dello stretching per facilitare il recuperò può esse-re tanto utile quanto pericolosa per cui si consiglia di eseguire tali esercizi sotto la supervisione di personale quali�cato.Il tempo di guarigione dipende dalla gravità della lesione. Per un trauma di lieve entità, il pieno recupero può avvenire entro 3-6 settimane. Per lesioni più gravi, il recupero può richiedere diversi mesi.

Prevenzione È possibile ridurre le probabilità di uno stiramento muscolare se si prendono alcune precauzioni di base:• Cercare di non mantenere la

stessa posizione per troppo tempo facendo delle pause frequenti, spostarsi o cambiare posizione.

• Mantenere una corretta postura quando si sta se-duti. Utilizzare una sedia che fornisca un buon supporto per la parte bassa della schiena o adoperare un cuscino per il supporto lombare. Quando si è seduti cercare di mantenere le ginocchia al livello dei �an-chi.

• Sollevare oggetti pesanti con attenzione. Tenere la schiena dritta, piegare le gi-nocchia, e utilizzare sempre i muscoli delle gambe contraen-do nello stesso tempo gli ad-dominali obliqui. Tenere il peso vicino al corpo. Non sollevare e ruotare la schiena contempo-raneamente.

• Fare sempre stretching e ri-

scaldamento prima e dopo ogni attività �sica per evitare rigidità muscolare.

• Costruire la resistenza mu-scolare lentamente quando s’inizia una nuova attività spor-tiva.

• Praticare attività �sica re-golarmente per mantenere i muscoli sani e forti.

• Sottoporsi periodicamente a trattamenti chiropratici per evitare blocchi articolare e prevenire rigidità muscolari.

#CHIROPRATICA

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#MEDICINAESTETICA Dott. Adriano Santorelli

800.974000

Cosmeceutica dove si uniscono cosmesi e salute

Sono più e�caci di un cosmetico e contengono le stesse sostan-ze presenti in alcuni medicinali, anche se non presentano gli ef-fetti negativi dei farmaci. Sono i cosmeceutici, realizzati grazie ad un ramo della scienza cosmetica che si occupa della produzione di prodotti con bene�ci uguali a quelli dei farmaci ma che non comprende sostanze o principi attivi che possano comportare e¥etti secondari tipici dell’assun-zione di un farmaco.

Possono sembrare simili nella forma e nell’utilizzo ma si tratta di prodotti ben distinti fra loro, qual è la di�erenza reale fra cosmetici e cosmeceutici? “I cosmetici hanno la funzione di abbellire, proteggere e detergere la pelle ma raggiungono soltan-

to gli strati super�ciali di essa, i cosmeceutici invece hanno un’a-zione terapeutica perchè riesco-no ad arrivare agli strati più pro-fondi grazie ai loro principi attivi che interagiscono con le attività molecolari della pelle. Inoltre di rado i cosmeceutici contengono sostanze coloranti, addensanti e altre componenti, spesso utiliz-zate nella cosmesi tradizionale”.

Spesso dimentichiamo che la pelle è un organo proprio come i polmoni, il cuore o il fegato, ed è anche l’organo più grande del nostro corpo, con numerose fun-zioni vitali talvolta compromesse dall’utilizzo eccessivo o sbagliato di prodotti che riteniamo innocui ma che non lo sono, bisogna in-vece scegliere con attenzione le sostanze che vi applichiamo pro-prio come facciamo attenzione alla nostra alimentazione. “Con i cosmeceutici possiamo prenderci cura della nostra pelle, prevenendone l’invecchiamento e la degenerazione perché grazie ai loro principi attivi partecipano alla riduzione dei radicali liberi, la principale causa dell’invec-chiamento, migliorano il tono e l’elasticità, hanno un e¥etto foto protettivo e attenuano borse ed occhiaie grazie al potenziamento della microcircolazione”.

Tutto ciò non signi�ca che questi prodotti possano curare le malat-tie della pelle: in questo caso è sempre indispensabile rivolgersi ad un medico o ad un dermato-logo per avere la giusta terapia.

[email protected]

Quali sono i principi attivi utiliz-zati nella cosmeceutica e come agiscono? “Si tratta di acidi, vitamine e peptidi; in particolare si utilizza la Vitamina C, in concentrazio-ni molto alte e con un elevato grado di purezza per le pro-prietà antiossidanti; l’Acido Gli-colico e l’Acido Salicilico, per il trattamento delle pelli grasse e dell’acne; l’Acido Ialuronico, per la profonda idratazione della pelle; l’Acido Cogico che agisce con-tro l’accumulo di melanina sulla pelle contrastando la creazione di macchie cutanee; i Micropepti-di, la cui azione molecolare serve da stimolo per la sintesi biologica di sostanze che rendono la pelle tonica; l’Ossido di Zinco in�ne è molto utile contro rossori e vio-lente eruzioni cutanee grazie alle sue caratteristiche lenitive ed an-tin�ammatorie”.

Prima di acquistare un prodotto cosmeceutico è bene avvalersi di una consulenza professionale per avere la garanzia di utilizzare il trattamento giusto per il pro-prio tipo di pelle e non incorrere in e¥etti inutili o indesiderati.

La validità dei prodotti è poi ac-certata da banche dati interna-zionali come, ad esempio, http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed. È pertanto su�ciente inserire il nome di un qualsiasi ingrediente contenuto all’interno di una con-fezione di prodotti cosmeceutici per veri�carne l’e�cacia.

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#PEDIATRA Dott. Carlo Alfaro

http://bit.ly/1dzh7MF Pediatra

I dolori muscolo-scheletrici nei bambini

Il dolore muscolo-scheletrico è comune nel bambino e nell’a-dolescente, tanto è vero che si parla comunemente di “dolori di crescita”, a sottolineare la “�siologicità” dell’evento. Come sempre in campo medi-co, l’interpretazione del disturbo passa attraverso anamnesi accu-rata, esame clinico, ed eventuali accertamenti. Con l’anamnesi si devono cercare cause traumati-che, infettive o psichiche (richie-sta di attenzione) che possono aver scatenato il dolore. Bisogna cercare inoltre di individuare: sede del dolore (nel bambino pic-colo può essere estremamente di�cile), tipo, esordio e durata, momento della giornata nella quale insorge, cosa lo fa passare, estensione, associazione ad altri

sintomi (quali febbre, perdita di peso, eruzione cutanea, males-sere, pallore). Dall’esame clinico generale biso-gna valutare lo stato di salute del bambino, mentre dall’esame arti-colare si cercherà di individuare se si tratta di artalgia (solo do-lore) o di artrite (in�ammazio-ne con gon�ore, arrossamento, calore), o di dolori ossei, e quanti siano i distretti interessati (dolori localizzati o di�usi). In generale, se il dolore è localizzato ed im-provviso, al rientro da scuola o da un gioco, occorre, prima di tutto, pensare ad un trauma. Se il dolore localizzato è per-sistente o ingravescente, nono-stante il riposo, l'applicazione di ghiaccio e la somministrazione di un analgesico, o è accentuato dal

movimento, è necessario ese-guire una radiogra�a per esclu-dere una frattura o una lesione espansiva (cisti, tumore). Un caso particolare di dolore localizzato è quello di un dolore improvviso all’anca, con zoppia, in bambino fra i 2 e 6-8 anni: è il tipico qua-dro della “Sinovite transitoria dell’anca”, una patologia beni-gna a carico dell'articolazione coxofemorale; in oltre il 90% dei casi è monolaterale. L’ecogra�a mostra di solito versamento e ispessimento della sinovia. Nor-malmente il decorso clinico è buono con risoluzione entro una settimana, ma la sintomatologia può recidivare. La radiogra�a del bacino va e¥ettuata solo dopo il secondo episodio, o se la sinto-matologia non risolve entro 7-10 giorni, perché, in meno del 4% dei casi, un versamento dell’an-ca può nascondere una patologia ortopedica (Malattia di Perthes).Dolori articolari ricorrenti possono suggerire una patologia reumatica da escludere attraver-so esami ematochimici di base (VES, PCR, LDH, ALT, AST, emo-cromo con formula etc.) oppure problemi ortopedici, da esclu-dere con un esame radiologico comparativo delle sedi coinvolte. Fra le cause di dolore articolare di¥uso e ricorrente va conside-rata l’iperlassità legamentosa, una condizione �siologica in cui i bambini presentano ipermobi-

lità articolare. Colpisce preva-lentemente il sesso femminile; i dolori muscolo-scheletrici sono dovuti al “superlavoro” cui sono sottoposti articolazioni e tendini. La Fibromialgia è un’altra con-dizione, comune nelle ragazze adolescenti, in cui i pazienti la-mentano dolori muscolo-schele-trici di¥usi, associati spesso a di-sturbi del sonno (insonnia, sonno agitato e disturbato), stanchez-za, mal di testa, e aggravati dal freddo e dall’umidità. La pressio-ne delle inserzioni tendinee (i 18 “tender points”) evoca in modo sproporzionato la comparsa di dolore. I dolori della crescita sono in-vece dolori che generalmente si manifestano agli arti inferiori, più spesso di sera o nel cuore della notte, in bambini di età compre-sa tra i 3 e i 12 anni. Anche se a

volte sono molto intensi, sono innocui. Di solito il dolore si veri-�ca alle cosce, ai polpacci, dietro le ginocchia, alle caviglie, scom-pare al mattino, non si veri�ca ogni giorno e non sempre allo stesso punto. I dolori di crescita possono durare da poche decine di minuti a qualche ora. Si ritiene siano dovuti ad un'attività ecces-siva durante il giorno in bambini particolarmente suscettibili. Cir-ca il 30% dei bambini sani in età scolare può lamentare dolori di crescita. Spesso, in un bambino con dolore alle gambe, viene ef-fettuata la determinazione del TAS (Titolo Anti Streptolisinico). Il TAS rappresenta la produzione di anticorpi da parte dell'organi-smo in risposta a un’infezione di un particolare germe deno-minato streptococco piogenes o beta emolitico di gruppo A. Il

TAS elevato (anche molto) da solo non ha nessun valore e la sua determinazione, in questi casi, è del tutto inutile; spesso si genera il grave equivoco di identi�care il TAS elevato con la Malattia Reumatica (che ha altri sintomi che non i dolori muscola-ri!) e trattare per reumatismi un bambino sano.Un discorso a parte merita il do-lore al rachide. Nella maggior parte dei casi può essere dovu-to a postura scorretta durante lo studio, il gioco, l’uso del compu-ter o la visione della TV, o al peso dello zaino contenente i libri, che non dovrebbe superare il 15% del peso corporeo. Escluse queste cause o un trauma, bisognerà considerare cause organiche, di tipo infettivo o tumorale o pro-blemi ortopedici.

#PEDIATRA

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#FARMACISTA Dott. Giuseppe De Simone

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Parte la consegna dei farmaci a domicilioIl servizio è gratuito per anziani e persone sole con gravi mala�ie

Lunedì 20 luglio 2015 partirà il servizio di consegna gratuita a domicilio dei farmaci organizzato da Federfarma, la federazione dei titolari di farmacia, tramite le farmacie, a favore delle persone non deambulanti, per una pato-logia cronica o grave che non abbiano a disposizione persone che possano recarsi in farmacia. Il servizio, patrocinato dal Mini-stero della Salute, sarà pub-blicizzato mediante uno spot televisivo che andrà in onda sulle reti RAI, realizzato sotto l' egida di RAI per il sociale, entro la �ne di questo stesso mese di luglio. I soggetti interessati avranno a disposizione il numero verde 800189521 per accedere al ser-vizio. Un operatore, attraverso una breve intervista telefonica, veri�cherà la sussistenza dei re-quisiti per bene�ciare del servizio, servizio che sarà attivo nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dal-le ore 9 alle 18. In questo modo si viene messi in contatto con la farmacia aderente al servizio più vicina all' indirizzo dove deve es-sere recapitato il farmaco. Il servizio è gratuito e la consegna del farmaco è completamente a cura della farmacia e sotto la pro-pria responsabilità, naturalmente nel rispetto della privacy. L'obiettivo di questa iniziativa è quello di dare una risposta ai bi-

sogni di anziani e persone sole con gravi malattie in un periodo “di�cile” come quello estivo. E mettere in ulteriore risalto la di-mensione sociale della farmacia, intesa come presidio al servizio del cittadino. Non è un caso che proprio in que-sto momento di crisi la farmacia vuole sempre di più rappresenta-re un servizio di pubblica utilità da tutelare e sostenere a bene�cio della società.La Farmacia si conferma presidio sanitario al servizio del cittadino di grande utilità sociale.In farmacia la salute è di casaInfo 0818786605

34 100% FITNESS MAG • Luglio 2015

331.2668437

#FISIOTERAPISTA Dott.ssa Brigida Pinto

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Io voglio camminare

“Ognuno di noi ha la sua strada da fare, prendi un respiro ma poi tu non smettere di camminare..”

Usciva da un delicato intervento al cervello, con asportazione di parte della calotta cranica, cui era seguito un periodo di coma ed una vistosa emiparesi sinistra, ossia una compromissione motoria, sensi-tiva e propriocettiva sullo stesso emilato corporeo sia dell’arto inferiore che superiore (sul quale si era sovrapposta anche una lus-sazione alla spalla per uno spostamento incauto dalla barella al lettino), dopo un ricovero in clinica riabili-tativa durato sei mesi, era tornata a casa, ma non era per niente soddisfatta delle autonomie raggiunte; le avevano detto che doveva rassegnarsi, perché “dopo i sei mesi non si recupe-ra più nulla”... ma lei sentiva che sarebbe riuscita ad ottenere qualcosa in più..Deambulava con un tutore al piede e un bastone e con una persona rigorosamente davanti, usava gli arti inferiori come due pilastri rigidi, non controllava il tronco e non ripartiva il carico, guai a pensare di farla sedere a terra o farla lavorare carponi: qualsiasi perturbazione poteva destabilizzarla e farla cadere... Come al solito mi so¥ermai, prima di iniziare, sul mio ragionamento clinico, deducendo che si erano sovrapposti più problemi che la stavano incatenando: dovevamo distruggere tutti gli schemi patologici e i compensi per capire davvero quale fosse il suo po-tenziale funzionale.È stato di�cile far capire a R. che gran parte di qu-ello che faceva per muoversi era sbagliato, o meg-lio: non era a¥atto economico, le richiedeva cioè un dispendio di energie eccessive rispetto a quelle che realmente sarebbero servite e che quindi lei stessa, ipersollecitandole, stava conducendo le sue struttu-re ad una usura e uno s�ancamento precoci, favo-rendo l’istaurarsi di compensi patologici che a loro volta avrebbero ulteriormente s�ancato le strutture, deformandole e riducendo sempre più la funzione stessa: il classico cane che si morde la coda.Abbiamo e stiamo ancora a¥rontando un percorso lungo e faticoso in cui la funzione “cammino” è sta-ta smontata nelle sue più piccoli componenti e si è lavorato ponendo attenzione sul tronco e sul bacino,

poi sugli arti inferiori e superiori in tutti i segmenti separatamente, quindi congiuntamente, quindi in maniera combinata e alternata, sono stati inseriti sbilanciamenti posturali, perturbazioni ambientali di tutti i tipi, e in�ne la psicocinetica, utilizzata nel

mondo dello sport. R. pretendeva (e tuttora pretende) dal suo corpo prestazioni motorie di livel-lo elevato e allora perché non provare ad “allenarla” a gestire i movimenti nello spazio non in maniera ste-reotipata, ma prendendo in considerazione la enorme

imprevedibilità delle situazioni stesse proprio come fanno gli sportivi, con i dovuti accorgimenti e tutte le precauzioni del caso, ma soprattutto con la con-sapevolezza dell’obiettivo completamente diverso da quello a cui avevo “rubato” l’idea per renderla terapeutica.Ancora più di�cile è stato farle capire che io (o qu-alsiasi altro �sioterapista) non detengo la verità as-soluta o la sfera di cristallo per predire dove, come, quando e se si raggiungeranno gli obiettivi pre�ssati: io mi limito ad osservare, ragionare, valutare, pro-porre, controllare e se vedo “difetti di esecuzione” modi�care o altrimenti a godermi lo spettacolo. Ma la cosa più di�cile di tutte è stata farle capire che con i suoi buonissimi dolci (che porta una seduta si e l’altra pure) fatti rigorosamente da lei, ci stava facendo lievitare tutti.

Oggi, a distanza di un anno, R. prosegue con il suo percorso riabilitativo con la stessa tenacia del primo giorno ma con un umore decisamente più gioioso, i medici che le dicevano che “dopo sei mesi non si recupera più” si compiacciono nel vederla e la esortano a continuare, se le porgi una mano per cam-minare si o¥ende, si fa tranquillamente lo shampoo da sola, se non lavora almeno mezz’ora a tappeto si lamenta che la seduta non è abbastanza tosta, racconta ad ogni nuovo arrivo del centro che lei “un anno fa stava inguaiata”…E alterna i dolci a quiche di zucchine e formaggio.. ma, per la gioia di tutti, questo è il male minore. ★

II PARTE

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#COUNSELOR Dott.ssa Anna Sallustro

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Counseling di coppiaCounselor / Educatrice

Nella vita in comune le coppie si trovano ad a¥rontare complesse situazioni esistenziali, tensioni e di�coltà della cui origine non hanno né sentore né consapevo-lezza. Queste situazioni vengono vissute e considerate come nor-mali e tollerate �no a quando uno dei due esplode e abbandona il campo oppure coinvolge l’altro in una terapia di coppia. La terapia di coppia è in genere un percorso abbastanza breve e consiste nell’esplorare le dinami-che ripetitive che le persone met-tono in atto, nell’evidenziare il loro modo di relazionarsi, nell’aprire la strada a una comunicazione diversa volta a sapersi ascoltare l’un l’altro e a essere vicini a livello empatico.Osservando la coppia, il counse-lor, nota se i due hanno la tenden-za ad ascoltarsi e apprezzarsi re-ciprocamente, anche solamente con piccoli gesti o sguardi o se prevale il giudizio e la disappro-vazione, oppure l’interdipendenza è tale per cui il comportamento di uno dei due pre�gura già la rea-zione dell’altro.La capacità di avere con�itti e i conseguenti scontri sono neces-sari per mantenere viva la di¥e-renziazione e la relazione stessa

e si rivelano più interessanti per la forma che per il contenuto, poi-ché in tali circostanze le persone parlano senza ascoltarsi, facendo perdere alle parole signi�cato e valore comunicativoSe in una coppia vi è la tendenza a evitare le discussioni ed eludere l’aggressività, occorre farli parlare a cuore aperto, con una modalità chiara e diretta perché si rendano conto che i toni accesi non ucci-dono, anzi aiutano a sciogliere i fraintendimenti e ristabilire il contatto. L’obiettivo è imparare a discutere restando lucidi e intelligenti, sen-za bloccare la consapevolezza di sé e la comunicazione con l’altro, per capirsi profondamente e mi-gliorare la capacità di ascolto, per potersi mettere l’uno nei panni dell’altro in modo da sviluppare, intimità, a�atamento, condivisio-ne, attrazione. Il counselor osserva i giochi di ruolo che vengono attuati dalla

coppia per avere potere sull’altro, fa da specchio e arbitra all’interno di uno scambio con regole da os-servare. Non sono permessi toni e messaggi anche non verbali di disprezzo, la critica e l’opposizio-ne sono diretti ai comportamenti e non alla persona nella sua es-senza. Comprendere l’altro non significa essere d’accordo, ma assumersi la responsabilità di un litigio è essenziale per riconciliarsi e ristabilire un clima di serenità.Una relazione d’amore appagante si crea quando fra due persone vi è unione e intimità, ma anche di¥erenziazione e distacco, molti problemi nascono se una delle due esperienze è evitata. Un in-contro sano avviene laddove pos-sono coesistere unione e distin-zione, capacità di stare insieme e rimanere separati; un luogo in cui il desiderio reciproco si mantiene alto proprio perché può essere ri-mandato.

Il rapporto migliore è quello in cui l’amore di uno per l’altro è superiore al bisogno di uno per l’altro -Proverbio zen-

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L'equilibrio tra acidità e alcalinità

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#NATUROPATA Mariateresa Caiafa

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Ho sentito per la prima volta quest’a¥ermazione dalla mia Naturopata e nella mia assoluta ignoranza, feci un sogghigno perchè, in quel momento non immagi-navo minimamente quanto potesse essere veritiero e potente questo concetto. Nel leggere vari libri a riguardo, simpaticamente, mi è venuta in mente una leggenda, della mitologia medievale che tutti noi conosciamo, la Fonte della giovinezza. Si narra che l'acqua della fonte, la quale è situata nel giardino dell'Eden, guarisca dalla malattia e ringiovanisca chi ci si bagna. Oggi, nell’anno 2015, la “Fonte” non è stata ancora trovata ma un qualcosa di analogo e grandioso è stato scoperto (o solo rispolverato?): “Il miracolo del PH alcalino". Il Dr. Robert O. Young (massimo esperto mondiale sul potere dell'alcalinizzazione) insieme a sua moglie Shelley Redford, dopo anni e anni di ricerche e studi, hanno rivelato al mondo che la rela-zione tra acidi e basi (sostanze alcaline), quanti�cata scienti�camente su una scala conosciuta come "pH" (che letteralmente signi�ca potenziale di idrogeno), hanno un notevole impatto sulla salute, l’energia e la vitalità nell’essere umano e nel momento in cui si trovano in squilibrio, generano malessere. Il Dr Young ha scoperto la vera chiave per la longevità e la salute? Eppure nel 1931, lo scienziato tedesco Otto Heinrich Warburg ricevette, il Premio Nobel per la scoperta sulla causa primaria del cancro e cita-va: “la mancanza di ossigeno e l’acidità sono due facce della stessa medaglia: se una persona ha uno, ha anche l’altro”. Tante risposte le avevamo già da tempo ma non sono state coltivate ma messe a lato, perché? Marco Aure-lio Antonino, citava: “Se mi si dimostra che le mie

idee o le mie azioni sono sbagliate, sarò felice di cambiare perché ciò che io cerco è la verità, dalla quale nessuno ha mai ricevuto danno mentre ne riceve chi persevera nel proprio errore e nelle pro-pria ignoranza". Chi ha integrato nella propria vita, il concetto del dottor Young o di altri brillanti dottori come Luigi Di Bella, ne ha solo tratto dei bene�ci e anche io, dopo aver provato, un piccolissimo ma allo stesso tempo potente, consiglio della mia Naturopata, ho notato alcune di¥erenze. Un semplice bicchiere di acqua con del limone e un pizzico di bicarbonato di sodio è riuscito a disin�ammare e lenire il dolore al mio apparato urogenitale. Se un piccolo cocktail basico ha potuto fare questo, quali traguardi di benessere avrei mai potuto rag-giungere ottenendo l’equilibrio tra basicità e acidità? È quel, anche se lievemente stare bene, che mi ha attirato sempre di più in quest’argomento a¥asci-nante e fatto tornare in mente tutti quegli episodi di in�ammazioni terribili dovuti all’acidità, erano dei campanelli di allarme, il corpo mi stava comunicando che qualcosa non andava e mi stava chiedendo di in-tervenire, ma, quando “non si sa”, l’uomo non sospetta e ignaro percorre strade sbagliate. Nasciamo puri e liberi, crescendo ci contaminiamo e ci rendono schiavi di questa società che mi dà l’im-pressione che sia stata progettata per condurci verso il malessere, tutto questo solo per salvaguardare e arricchire il business. Avete mai guardato i vs nonni ed esclamato, “vorrei invecchiare come loro” o “don-ne, come mia nonna non ce ne sono più in giro”? La mia, �no all’età di 94 anni era ancora in grado di cucinare e svolgere l’essenziale in casa, come mai oggi è tutto cambiato? Perché, i giovani si ammalano in continuazione e gli adulti non muoiono più di vecchiaia, ma per i soliti disturbi? La risposta sta nell’inquinamento, negli in-numerevoli fattori stressanti, la sedentarietà e tra le più importanti, l’alimentazione non sana e spesso, il cibo che mangiamo è quasi privo dei suoi reali prin-cipi attivi, poiché si perdono durante la lavorazione, il trasporto, etc. Una volta si mangiava poco ma bene, oggi tanto e male e lo si può notare dalle carenze nutrizionali su persone giovani e sane. Il ns moderno

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stile di vita ci sta rendendo sempre più stanchi, obesi e prematuramente vecchi, questo signi�ca che metà di noi morirà di malattie cardiache e di tumore. Il grande Ippocrate, medico greco, citava “noi siamo quello che mangiamo”, una verità che è alla portata di tutti e le ns scelte alimentari, a lungo termine, in�uenzano la salute più di ogni altra cosa, tutti i ns meccanismi �siologici (tra cui la respirazione, la circolazione, la digestione e la produzione di ormoni) funzionano sinergicamente per mantenere il delicato equilibrio interno tra acidità e alcalinità:• un pH inferiore a 7 indica una soluzione acida;• un pH uguale a 7 indica una soluzione neutra;• un pH superiore a 7 indica una soluzione alcalina.Pertanto, più basso è il pH e più è acida la sostanza in esame. Aree di¥erenti del ns corpo hanno livelli di¥e-renti di pH ma a�nché la vita sia possibile, il nostro or-ganismo deve mantenere costante il pH del sangue a 7,365 e il corpo pur di preservare tale limite andrà a distruggere altri tessuti o sistemi, perché l’iperacidità cronica andrebbe a corrodere i tessuti corporei. La qualità della ns vita dipende dalla qualità della vita delle nostre cellule, è importante prenderci cura di esse, assicurarci che funzionino al meglio e respingere quello che potrebbe farci del male. Il Dr. Theodore A. Baroody: "Gli in�niti nomi che diamo alle malattie non hanno alcun valore. Ciò che davvero conta è che derivano tutte dalla stessa causa, troppe scorie acide nel corpo!". La via da seguire è mangiare nella giusta proporzione cibi alcalini e cibi acidi, quindi per far sì che il ns corpo sia tendenzialmente alcalino, dovremmo mangiare almeno 8 cibi alcalini e al massimo due acidi. Il corpo umano è stato concepito per essere alcalino, ma tutte le funzioni corporee producono degli e¥etti acidi ed è molto frequente che sia il sangue che i tessuti pos-sano diventare acidi, quindi se la struttura è basica e la funzione acida, l’essere umano avrà bisogno di un carburante alcalino per dare una mano ai due opposti ad annullarsi. Vi siete mai chiesti, quanto siete acidi? Ci sono vari metodi per poter controllare i livelli del vs pH, quello più semplice è con le cartine tornasole, disponibili in molte farmacie e lo si può testare sia sull’urina che sulla saliva, dato che il pH di quest’ultima è molto più variabile è preferibile testare sull’urina. Il momento ideale è di prima mattina, dopo il digiuno notturno, questo pH ri�etterà lo stile di vita e l’alimentazione delle ultime 24 ore o si può misurare durante l’arco della giornata per veri�care di persona l’e¥etto dei pasti... (�ne prima parte)

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Avvocato praticante abilitato al patrocinio Consiglio Ordine Avvocati di Torre Annunziata

Facebook: quando cliccare “mi piace” diventa reato

#DIRITTO Valerio Massimo Aiello

339.4095882

Pene in agguato per tutti coloro che condividono o cliccano “mi piace” sui post dal contenuto of-fensivo e di¥amatorio.Se infatti è paci�co che colui che o¥ende l’onore e la reputazione di una persona su Facebook in-corre nel reato di di¥amazione aggravata dall’uso del mezzo di pubblicità, rischiando una con-danna che và da sei mesi a tre anni di carcere oltre al risarci-mento del danno, non tutti san-no che a rispondere dello stesso reato potrebbero essere chiamati anche coloro che semplicemen-te cliccano “mi piace” o peggio ancora che ”condividono” il post o¥ensivo. È la linea dura intrapresa da alcu-ne Procure della Repubblica che hanno proceduto alla noti�ca dei

primi rinvii a giudizio per concor-so in di¥amazione aggravata per i “like” apposti sul social-network blu.Secondo l’interpretazione sposa-ta da alcuni magistrati l’addebito o¥ensivo alla reputazione della vittima aumenterebbe difatti in proporzione alle persone che ap-prezzano i post denigratori. In pa-role blande tanto più è elevato il numero di persone che condivide od apprezza la frase denigratoria, tanto più la frase assumerebbe una valenza o¥ensiva. A rischiare la condanna è un uomo di Parma, che per un sem-plice click sul social network potrebbe finire davanti a un Giudice del tribunale. La Procu-ra della Repubblica di Parma ha chiesto infatti il suo rinvio a giu-

dizio accusandolo di concorso in di¥amazione aggravata per aver espresso il proprio gradimento (mi piace) verso un post o¥en-sivo indirizzato a una delle due persone coinvolte in una disputa per motivi politici.In particolare mentre una donna o¥endeva pubblicamente sul so-cial un’altra l’uomo, pur essendo estraneo alla vicenda, leggendo la diatriba tra le stesse decideva di cliccare “Mi piace” sul messaggio o¥ensivo postato, ignaro del fat-to che da quel post di¥amatorio sarebbe poi partita una denuncia per di¥amazione aggravata che avrebbe coinvolto anche colo-ro che avevano semplicemente apprezzato o condiviso le frasi o¥ensive. Massima severità quindi da parte dei Giudici nei confronti di coloro che apprezzano o condividono il post di¥amatorio aumentandone la stessa visibilità agli altri utenti del social ed accrescendone la propria portata o¥ensiva. Attenzione quindi a non dar man-forte agli insulti postati su Face-book, poiché anche un semplice click potrebbe essere causa di spiacevoli conseguenze in ambi-to penale.Nelle ipotesi suesposte si consi-glia di rivolgersi prontamente ad un avvocato penalista di �ducia.

46 100% FITNESS MAG • Luglio 2015

#POETA Salvatore Spinelli

Poetahttp://bit.ly/1fk7XnN

A una mostra di belve ferocisempre a�amate e voraci,

si dice che si poteva entrareaddirittura senza pagare.

Ma solo chi in luogo del bigliettoportava un cane oppure un gatto

da introdurre poi nella gabbiache la belva mangiava con rabbia.

Desideroso di vedere il leone,un uomo, sfruttando l’agevolazione

raccolse per strada un cagnolinoe lo consegnò al triste destino.

Di quell’esserino, il grosso leonepoteva farne certo un sol boccone,ma ebbe un attimo di smarrimento

perché il piccolo sembrava contento.

Del pericolo inconsapevoleil cagnolino fece lo svenevole,

ritto su due zampette lo guardavae felice a terra si rotolava.

A quel punto invece di mangiarloil leone cominciò a coccolarlo,

proprio come fosse un suo leoncinopiccolo, indifeso, assai carino.

Quando portò la carne il padrone, cosa fece il nostro buon leone,

coi denti ne strappò un pezzettinoe lo fece mangiare al cagnolino.

Fu proprio da quel momento in poiche vissero insieme i nostri eroi,e se il leone spalancava la bocca

voleva dire: “Guai a chi me lo tocca!”.

Accadde, infatti che un mattinoun tale riconobbe il cagnolino,in�lò il braccio per prelevarlo

e il leone l’azzannò per impedirlo.

Vissero parecchi anni feliciquei due improponibili amici

e la mostra dapprima un pò snobbata,divenne nota e assai visitata.

Un brutto giorno la bestiola morìma il leone subito non lo capì

perché continuamente l’accarezzava,lo coccolava, se lo spupazzava.

Quando capì che speranza più non c’era,il leone sobbalzò, drizzò la crinierae con molta forza e tanta rabbia

dava testate contro la grossa gabbia.

Per tutta la giornata si dimenòe a calmarlo nessuno ci provò,anzi, con quella forza di natura

c’era solo d’avere grande paura.

Quando il padrone, poco accortovoleva togliere il corpo morto,il felino ruggì violentemente

e l’uomo scappò immediatamente.

A quel punto lo voleva calmarema non sapeva proprio come fare,

così gli portò un altro cagnolino,come l’altro, piccolo e carino.

Il leone il sostituto non accettòe in un solo boccone se lo mangiò,

poi si distese così, pian pianino,accanto all’amato corpicino.

Segnato dall’immenso dispiacerenon volle più mangiare né bere,

dopo cinque giorni venne la morteseguendo del suo protetto la sorte.

Di quella incredibile storial’uomo conserva ancora memoria

perché ha fatto chiaramente capireche pur le belve d’amor posson morire.

Il Cagnolino e il leone

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TA-Acqua Relax SorrentoIl relax della natura

#WELLNESS

Ia portata di un progetto si rico-nosce anche dalle di�coltà tec-niche che bisogna a¥rontare in fase di esecuzione, con questo recente invaso, a corredo di una stupenda villa in stile liberty e posto su due livelli per problemi loggistici, si è scelto di sfruttare laparticolare conformazione evi-tando così di perdere lo spazio disponibile e permettendo l’inse-rimento nella natura circostante richiamando la pietra locale per confondersi con l'ambiente. L’inserimento nel modo più so-brio di una cascata scenogra�ca utilizzabile per il massaggio cer-vicale, la seduta idromassaggio, e, al piano superiore 4 comode TA-RELAX CHAIR dove è possibile ammirare il fantastico panorama attraverso lo s�oro a cascata. La straordinaria potenzialità e

la conoscenza acquisita dello STYREPS ha permesso a que-sto nuovo progetto della Tec-noambiente srl di poter essere realizzato rilanciando l’immagine della penisola Sorrentina con una nuova �loso�a del benessere in acqua contestualizzando la TA-ACQUARELAX in un giardino con caratteristiche che molto spesso si trovano in penisola sia in abita-zioni private che presso i grandi centri alberghieri.La duttile TAACQUARELAX ha permesso, in questo caso, di sal-vare un luogo prima inutilizzato conferendo al luogo un aspetto magico che con il tempo potrà essere sfruttato in pieno rilassan-dosi e ritemprandosi con il dolce gorgoglio dell’acqua delle cascate in mezzo al verde, ai �ori e dietro l’angolo di casa propria. ★

50 100% FITNESS MAG • Luglio 2015

#WELLNESS Ernesto Lupacchio

http://bit.ly/1couZMz Central Fitness Club 1, 2, 3

Pensaci adesso…sei ancora in tempo

Recentemente ho visto un �lm su Sky, “Cambia la tua vita con un click”, alquanto irreale: raccontava la storia di un architetto che con il click di un teleco-mando magico cambia la sua vita e poi torna indietro di 30/40 anni…Sapete poi cosa è successo? Per evitare di vivere la vita che aveva vissuto �no ad allora ha cambiato subito atteggiamento, ponendo rimedio agli errori commessi. Certo sarebbe bel-lo nella vita reale poter tornare indietro e fare delle scelte diverse rispetto a quelle già fatte. Il protagonista del �lm ci riesce. La sua storia potrebbe essere la nostra storia.Lavorava continuamente �no a tardi, anche quando era a casa, per fare carriera e per non far mancare nulla alla sua famiglia, con la quale si giusti�cava ri-petutamente così “lo faccio per voi”. Trascurava la bellissima moglie e i due piccoli �gli, pensava sola-mente alla sua professione, non andava mai dai suoi genitori e quando la moglie li invitava a casa, cercava sempre di evitare perché erano vecchi e pesanti e non gradiva la loro compagnia. Non aveva hobby o passioni particolari, non faceva sport, mangiava male

e velocemente con la conseguenza di aver messo 30 kg in più. Quante persone riconosciamo in questo per-sonaggio? E tu vuoi essere la stessa persona del �lm e con-dividere la tua vita con questo tipo di persone? IO NO!!!Se vivi una vita mettendo in secondo piano i valori della famiglia, della gioia, dell’amore, del divertimento, pensando, per esempio, che per far star bene i tuoi �gli, non devi fargli manca-re niente e comprargli l’Iphone, il motorino, le scarpe e il giubbotto di marca, allora farai la �ne del nostro architetto. Se pensi solo al successo schiacciando tutto e tutti, se metti solo spazzatu-ra nel cervello: telegiornale, �lm violenti, riviste scandalistiche, reality, soap opera, se continui a smanettare con i cellulari senza aver più rap-porti diretti con le persone, se continui a bere e drogarti, il cervello ti risponderà con solo spaz-zatura. Riempi la tua testa di cose positive e lascia fuori le cose negative. Lascia fuori le persone e i fatti negativi: la negatività blocca la creatività.

Signore concedimi la forza di cambiare le cose che posso modi�care, la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per riconoscere la di�erenza.Reinhold Niebuhr

52 100% FITNESS MAG • Luglio 2015

#WELLNESS

Con quale tipo di persona preferisci passare il tuo tempo? Con una persona scontrosa, apatica, pessimista che vede solo il lato nero delle cose, che si lascia abbattere dai problemi e dagli ostacoli che la vita gli pone, sempre pronta a criticare le idee degli altri senza averne mai di proprie? Oppure con una persona solare, allegra, ottimista, brillante, propositiva, capace di a¥rontare i problemi con un atteggiamento positivo e costruttivo? D’altra parte, non è nemmeno possibile essere sem-pre positivi al 100% facendo �nta di niente e di tut-te le problematiche di cui siamo circondati: questo vorrebbe dire non avere la percezione dei problemi e della realtà. Continuare a ripetere che tutto andrà bene ma non fare niente per cambiare le cose non vuol dire essere positivi, ma esse-re incoscienti. La persona positiva è quella che si rende conto della situazione di�cile, decide di non subirla passivamente e fa qualcosa per modi�carla. È la persona che ha consapevolizzato di avere risorse straordinarie e ha deciso di utilizzarle.Pensa al �lm della tua vita e cambialo prima che sia troppo tardi…Ricordati, che solo tu sei il regista della tua vita e solo tu sei ancora in tempo per cambiarla.Quante volte ci diciamo se potessi tornare in-dietro…! Ora basta…riappropriamoci della no-stra vita e attiviamoci per CAMBIARE OGGI se vogliamo davvero essere una persona diversa domani. Prendiamoci cura della nostra famiglia, facciamo attività �sica, andiamo in palestra, mangiamo sano, viaggiamo e soprattutto AMIA-MO!Scrolliamoci da dosso rancori, paure e preoccupa-zioni che appesantiscono la nostra vita, perdoniamo e ringraziamo sempre per tutto ciò che abbiamo e

perché no, anche di quello che non abbiamo.Già… penserai tu…facile a dire! No, la vita non è sem-pre facile, ma spesso noi ci mettiamo del nostro per complicarla e inutilmente. Ridiamo di più, ridere, si sa, fa bene alla salute, ma saper ridere di sé e dei propri limiti fa ancor più bene. L'autoironia è una dote rara e per questo pre-ziosa, capace di conferire fascino a chi la possie-de. Proprio in questi giorni, durante una lezione di Personal Trainer ad una persona di successo di uno dei comuni della penisola sorrentina, di cui ammiro la capacità di gestire la sua vita con i mille impe-gni professionali e istituzionali, abbiamo parlato di quanto sia importante non prendersi troppo sul serio soprattutto nei momenti più impegnativi e di«coltosi; infatti mi raccontava che spesso nelle sue riunioni di lavoro più accese, animate da screzi e contrasti, con i suoi collaboratori, all’istante è capace di stemperare gli animi con una semplice battuta e un sorriso, riuscendo così a cambiare lo stato d’animo negativo dei “contendenti” con uno positivo e potenziante. Sicuramente non è facile comportarsi così ma questo atteggiamento può aiutarci a risolvere alcune questioni restando lucidi e a godere di ciò che facciamo. Pensa a personaggi nella storia e nello spettacolo che hanno saputo trasformare un naso prospiciente, un corpo non avvenente e delle misure non proprio da modella in veri punti di forza proprio grazie alla capacità di riderci sopra. Ora fai un elenco di tutto ciò che complica la tua vita. Certamente riguardandola troverai qualcosa che può essere eliminato o semplicemente mutato. Pensa a quante cose belle potresti portare nella tua vita se solo decidessi di farlo. Se vuoi…puoi!!! ★

Tu sei il risultato di tutte le immagini che hai dipinto di te stesso... e ne puoi sempre dipingere di nuoveWayne Dyer

2 CONTRO 210+10 MINUTICHIUSI IN GABBIACATEGORIEPICCOLI AMICI 2008/09/10 PULCINI 2005/06/07ESORDIENTI 2003/04 GIOVANISSIMI 2001/02ALLIEVI 1999/2000 UNDER 18 1997/1998OPEN NATI PRIMA DEL 1996FEMMINILE

AGOSTO 2015

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#FILOSOFIA Domenico Casa

Consulente filosofico [email protected] 339.3318463

Dante Alighieri, chi era costui?

Settecentocinquant'anni ma non li dimostra. Nacque, infatti tra maggio e giugno del 1265, il nostro più grande poeta, inizio e punto di riferimento costante di letterati, poeti, scrittori, pittori, scultori, artisti di ogni scuola, e padre di quella Italia tanto amata (come l'ingrata Firenze), che non esitò a chiamare "serva" e "di do-lore ostello". Da allora, dal 1300, quando scris-se la sua opera monumentale, La Divina Commedia, le cose non sembrano cambiate sostan-zialmente, se in certi passaggi della storia, l'Italia è (oppure dà l'impressione) non "di donna di provincie ma bordello". Non solo l'Italia, ma l'uomo, la sua natura più profonda, non pare mutata o modi�cata, nonostan-te i progressi dal punto di vista culturale e scienti�co. Sotto la patina o l'intonaco o le masche-re sempre nuove che ha appreso ad indossare, l'uomo continua a

camminare nell'inferno dei suoi vizi e dei suoi difetti, con le sue crudeltà, le sue violenze, le sue ingiustizie, gli stessi e¥erati de-litti, soprattutto sulla parte più debole (bambini, donne, sot-tomessi). E da ogni parte, se si ascolta bene, si levano ancora "diverse lingue, orribili favelle, - parole di dolore, accenti d'ira, - voci alte e �oche, e suon di man con elle." Queste "facevano un tumulto, il qual s'aggira – sem-pre in quell'aura sanza tempo tinta, - come la rena quando turbo spira." Si tratta della lun-ghissima e interminbile �la degli ignavi, di coloro "che mai non fur vivi", la più numerosa della anime infernali, che insegue un'insegna senza alcun valore, cioè il nulla, "e dietro le venia sì lunga tratta – di gente, ch'io non avrei cre-duto – che morte tanta n'avesse disfatta."Sembrerebbe che per l'uomo non vi sia alcuna speranza. Se ci si ferma e adagia nell'inferno certo che no. Non bisogna dimenticare che la "Commedia" è costituita di altre due cantiche, nelle quali la grande guida indica all'umanità alcune vie d'uscita dalla "bufera infernal che mai non resta". Ma già nell'Inferno egli dà un'in-dicazione ben precisa a coloro che vogliono uscire "dal pelago alla riva". "Temer si dee di sole quelle cose – c'hanno potenza di fare altrui male; - dell'altre no, ché non son paurose." Tutti i grandi saggi di ogni tempo, da Buddha a Socrate, a Gesù,

�n giù a Ghandi, Teresa di Cal-cutta e oltre, hanno a¥ermato lo stesso principio: il male è fonda-mentalmente fare del male agli altri. Ma in Dante c'è, credo, qual-cosa di più. Ovvero egli dice con chiarezza, nel Purgatorio, che se non si compie uno sforzo serio e costante di indirizzarre le passio-ni e i difetti a scopi non negativi, nonostante si avverta spesso, ma inutilmente, la necessità di un mutamento di rotta, dall'in-ferno non si escirà mai. Allora egli mostra come trasformare la rabbia in sete di giustizia, l'invidia in cura di sè e così via. Così pro-cedendo sicuramente si giungerà nel paradiso. Che per il Poeta è certamente quel luogo spiri-tuale e trascendente dove egli immagina di vedere, nel tempo di un fulmine, la luce divina. Ma il paradiso è qualcosa di più. Lo hanno scoperto gli americani Ri-chard Schab & Bonney Gulino Schaub, i quali nel loro lavoro "Il metodo Dante", edito in Italia da Piemme, hanno identi�cato il paradiso con la bellezza e con l'amore. "La forza d'amore insorge den-tro di voi nei momenti più sem-plici, e potete coltivare la capa-cità interiore di aprirvi ad essa sempre di più. Con il tempo vi accorgerete che non siete voi a scoprire tale forza, ma che essa scopre come esprimersi attra-verso voi. È l'energia universale che ogni individuo ha la respon-sabilità di portare nel mondo."

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Vi comprereste e mangereste una bella bistecca spessa tre dita ma scura, al limite del nero? Forse no, pensando che è vecchia e stia an-dando a male… invece vi sbagliate di grosso, perché è una vera pre-libatezza, più gustosa e morbida di un taglio fresco e rossissimo.Per capirne il perché basta cono-scere un processo fondamentale nella preparazione della carne: la frollatura.La frollatura della carne è quel particolare processo di stagiona-tura che rende le carni più tene-re e, soprattutto, più saporite. La frollatura è chiamata "dry aging" in inglese ed è un processo molto amato dagli amanti della carne.Dopo l'abbattimento la carne degli animali non è immediata-mente edibile, ma occorre far passare un tempo variabile du-rante il quale le carni diventano adatte al consumo. Va dapprima incontro al rigor mortis: a se-guito dell'esaurimento dell'ATP, il carburante dei muscoli, essi si

#FOOD

Il segreto di una bistecca perfe�aLa carne a lunga frollatura

accorciano e si irrigidiscono. In seguito, l'aumento di acidità e gli enzimi dei microrganismi presenti nella carne agiscono sulle protei-ne denaturandole, determinando un aumento di morbidezza, suc-cosità e sapore.

La tempistica moderna prevede procedure standardizzate per cui la carne degli animali macellati viene disossata e posta in ven-dita senza il periodo di frollatura necessario per ottimizzare le ca-ratteristiche sensoriali. In questo modo migliora la conservabilità della carne ma sono penalizzati elementi importanti come tene-rezza l’aroma. Il paradosso è che per ottimizzare gli aspetti econo-mici dell’industria di trasformazio-ne/commercializzazione, si com-promette drammaticamente la tenerezza, ovvero il requisito più interessante per i consumatori. In realtà il minimo sindacale per una frollatura è 15 giorni, da lì si sale, anche a 4 mesi e oltre. La

durata è una scelta del macellaio, che deve utilizzare sempre e solo carne sana. Inoltre deve necessa-riamente essere fatta “in osso” in una cella frigorifera pulita a 0°-1°, dove la carne perde in liquidi, circa il 20% del suo peso: scordarsi di farlo nel frigorifero di casa con una bistecca a fette

Una volta apprese queste regole, è il momento di toccarla e assag-giarla.Se a guardare un taglio di carne stagionata il suo colore va oltre un color marsala tendente al nero, al tatto risulta ruvida come la corteccia di un castagno, quasi una ferita che si sta rimarginando a difesa della carme stessa.Tagliati i primi millimetri la carne interna appare morbida e rossa.Messa in bocca risulta asciutta, dal sapore pieno e lascia il palato pulito: niente a che vedere con un taglio non frollato di cui si avverte immediatamente l’acqua.

Non resta in�ne che cucinarla.Il consiglio degli esperti è di man-tenerla “quasi cruda, al rosa”. Tagliata spessa tre dita, va tirata fuori dal frigorifero almeno 4 ore prima di cucinarla e messa su un calorifero �no a risultare quasi tiepida. A questo punto, aggiunto del sale in una padella la si fa sem-plicemente scottare 35 secondi per lato. Ed è pronta per essere addentata.

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#FOODCROSSINGhttp://bit.ly/QWy93W

Anna Maione

Esperta in comunicazione multimediale dell’enogastronomia

MELANZANE VS CIOCCOLATO

E mulegnane c'à ciucculata, ossia le melanzane al cioccolato, sono un dolce antichissimo, già citato dagli esperti di cucina napoletana e presente nei diari dei viaggiatori dei secoli passati che ne esaltava-no la bontà data principalmente dal curioso accostamento tra il gusto piccante delle melanzane e il dolce del cioccolato.La ricetta tramandata oralmen-te è arrivata sino ai giorni nostri, dove è diventata uno dei piatti più di¥usi nella piana di Sorrento gra-zie anche alla grande disponibilità dell'ortaggio.Come per altre ricette, le melan-zane con la cioccolata rappresen-tano un piatto tipico della tradi-zione sia in Costiera Amal�tana

che nella Penisola Sorrentina. Tant'è che entrambe le costiere ne rivendicano la paternità.La storia di questo dolce è ri-portata dalla carissima Cecilia Coppola, nel suo libro “Zeppo-le, struffoli e chiffon rosso” dedicato alla gastronomia della penisola sorrentina.Stando a quanto racconta Cecilia Coppola la ricetta della melanza-na con la cioccolata avrebbe ori-gini arabe e sarebbe stata poi dif-fusa dalle suore Agostiniane di Santa Maria della Misericordia.In molti monasteri della zona le suore, infatti, dedicavano gran parte del tempo alla creazione di notevoli leccornie che poi ven-

devano per il sostentamento del Convento e per aiutare i poveri.Fra le più famose vi erano ap-punto le religiose Agostiniane di Santa Maria della Misericordia, cui la tradizione attribuisce la cre-azione di molti dolci tradizionali napoletani fra i quali i tradizionali dolci natalizi: stru¥oli, mostaccio-li, susamielli, sapienze e roccoco’Sembra però che la ricetta delle melanzane al cioccolato non sia stata inventata da quelle suore, ma che abbia addirittura origini arabe.Si racconta infatti che per la prima volta furono o¥erte dalle suore alla nipote dello Zar Nicola II che, all’inizio del secolo, si era

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Imma Gargiulo

Chef Patron del Ristorante Femmena Conduttrice di "Conserve di Casa" su Alice TV

© FOTO DI ANNA MAIONE

Innanzitutto sbucciare ed a¥et-tare le melanzane. Lasciarle ri-posare cosparse di sale grosso sotto un peso. Trascorsa un’ora sciacquare le melanzane, striz-zarle, asciugarle e friggerle in abbondante olio di semi.In una ciotola sbattere l’uovo con lo zucchero ma senza montarli. Aggiungere la ricotta, i canditi ed in�ne il cacao setacciato.Rendere la pastella uniforme. Foderare una piccola teglia con delle fette di melanzana ricoprire con il composto e �nire con un secondo strato di melanzane. E’ possibile creare più di uno strato se si preferisce. Stemperare il cacao amaro e lo zucchero con un misto di latte ed acqua �no a renderlo liquido ma non acquoso. Cospargere le melanzane e mettere in forno preriscaldato a 180°per 20 minuti circa.Una volta fredde è bene farle ri-posare in frigo. Questo dolce è favoloso se servito fresco.

★ 2 melanzane Napoli medie★ 1 uovo★ 100 gr amaretti★ 50 gr di cacao amaro★ 2 cucchiai di zucchero★ 100 gr di ricotta vaccina sgoc-

ciolata★ 30 gr di canditi

Per la salsa di cioccolato★ 100 gr Cacao amaro★ 50 gr zuccheri★ Acqua e latte Q.B.

INGREDIENTI PER UNA PIROFILA DA 18CM

recata a trascorrere il puerperio in un famoso albergo della zona: il Grand Hotel Cocumella (origi-nariamente furono i Gesuiti che costruirono un monastero in un’area di campagna con frutte-ti e agrumeti degradante verso il mare, solo nel 1777 l’edi�cio cam-biò proprietario e fu trasformato in albergo, la più antica stazione di svago e di riposo)La nobile russa fu mandata lì per ritemprare il fisico delicato al tepore della penisola sorrentina dove fu assistita nel parto da una locale levatrice, e l'usanza per l’e-sito positivo del lieto evento pre-vedeva che venisse donato alla puerpera un cesto di prelibatez-ze preparate dalle suore di Santa Maria della Misericordia.Qualche decennio dopo, i pa-sticcieri del luogo, ripresero la famosa ricetta delle Suore Ago-stiniane. E a questo punto passerei la pen-na a Imma! (quella che vedete in foto è l'interpretazione che Imma diede alle sue melanzane con la cioccolata in occasione di Festa a Vico 2014: Melanzana Ciok ...sullo stecco!)

LE MELANZANE CON LA CIOCCOLATAUn ricetta tipica della Costiera sorrentina che vede accostate le melanzane lunghe napoletane con la salsa e la farcia di cioccola-to, ma con le mille sfaccettature tipiche delle ricette più antiche e caratteristiche.Nonna Rosa con la sua ricotta e frutta candita, Nonna Immacola-ta con il suo tocco rustico della mozzarella. Ebbene si, nonna Immacolata proponeva questo dolce come fosse una parmigia-na di melanzane servita con sal-sa al cioccolato anzichè sugo di pomodoro. Che mia nonna fosse avanti anni luce rispetto alla ristorazione na-zionale?

PROCEDIMENTO