100% Fitness Mag - Novembre 2015

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LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE Anno IX • NUMERO 10 COPIA GRATUITA NOVEMBRE 2015 Dolore al peo è sempre infarto? di Viorio Fabbrocini Bambini iper impegnati di Daniela Caiafa Paeggiare la pena o affrontare il processo? di Valerio Massimo Aiello

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La rivista freepress di salute e benessere per chi ama star bene e vivere la vita al 100%

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LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE

Anno IX • NUMERO 10 • COPIA GRATUITA

NOVEMBRE 2015Dolore al pe�o è sempre infarto?di Vi�orio Fabbrocini

Bambini iper impegnatidi Daniela Caiafa

Pa�eggiare la pena o arontare il processo? di Valerio Massimo Aiello

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06Gli esperti del mese

08Appunti

12La carne rossa fa davvero male?

14Arriva lo psicologoin farmaciadi Giuseppe De Simone

16Dolore al petto, è sempre infarto?di Vittorio Fabbrocini

22Fallimento ImplantareRigetto o infezione batterica?di Vittorio Milanese

24Dalle mani al cuore:Il massaggio infantiledi Roberta Esposito

26La pediculosi. Quel maledetto prurito alla testa…di Carlo Alfaro

30Macchie cutanee.Ecco cosa faredi Michele Del Vecchio

34Bambini iper impegnatidi Daniela Caiafa

36Il magico bicarbonatodi Mariateresa Caiafa

LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINEAnno IX • NUMERO 10

★ In copertinaPasquale Carrino, 9 anni di Piano di Sorrento e Alessia Ercolano, 7 anni di Sorrento ★ fotografati daPino Coluccino

Periodico di a�ualità a di�usione gratuitaDep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010

★ Dire�ore responsabileGiuseppe Damiano★ EditoreGiuseppe Manzi★ RedazioneVia Camaldoli, 18Vico Equense (Na)

★ Proge�o Gra�coMaurizio ManziBingwa Art [email protected]★ StampaGra�ca CirilloScafati (Sa)

Conta�iTel. 081.5341117Cell. 331.5063051redazione@centopercento�tness.it

SOMMARIO

QUALITYPARTNERS

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40Superlavoro pergli Ortopedicidi Nello Iaccarino

42Morire giovani…il più tardi possibile.di Ernesto Lupacchio

46Kant e la filosofiadel "limite"di Domenico Casa

48La leggenda di San Martinodi Salvatore Spinelli

50Come ottenere rendimentonel turbinio dell'attualemercato economicodi Giovanni Fontanarosa

52Patteggiare la pena oaffrontare il processo?di Valerio Massimo Aiello

54VII EdizioneDiversabilartedi Paolo e Vincenzo

56La terra dei cachidi Anna Maione

57Insalata d’autunnodi Imma Gargiulo

60A novembre metti la salutenel piatto con il risodi Francesca Maresca

62La newsletter: una grande risorsa per la tua attivitàdi Antonella Raffone

Vuoi lavorare con noi?Cerchiamo agenti pubblicitariContattaci ai numeri331 5063051 - 320 7073526

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#FARMACISTADo�. Giuseppe De SimoneLaureato in Farmacia e Specializzato in Scienza e tecniche delle piante o�cinali presso l’Università Federico II di Napoli.

335.5302988

#CARDIOLOGOProf. Do�. Vi�orio FabbrociniCardiologo e Internista, è stato Libero Docente presso l’Università di Napoli, Primario ospedaliero e poi Cardiologo ambulatoriale a Napoli. Giornalista pubblicista, già Reda�ore scienti�co de "IL MATTINO" di Napoli

338.4086506 [email protected]

#ODONTOIATRADo�. Vi�orio MilaneseLaureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio A.N.D.I.

Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00 338.4698121

#NUTRIZIONISTADo�.ssa Francesca MarescaLaureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II.

Martedì - Giovedì dalle 15.00 alle 16.30 334.2258132

Gli ESPERTIdi questo mese

#FISIOTERAPIAPEDIATRICADo�.ssa Roberta EspositoFisioterapista - Master in FisioterapiaPediatrica presso l’Università di Firenze - A.O.U. Meyer.

339.8719035 roberta.esposito£[email protected]

#NATUROPATAMariateresa CaiafaNaturopata - Operatore del BenessereSpecializzata in Massaggi Olistici, Ri¤essologia plantare, Fiori di Bach, Intolleranze Alimentari

338 8194524

#NEUROPSICOMOTRICISTADo�.ssa Daniela CaiafaLaureata in Neuropsicomotricità dell’età evolutiva, presso l’Università Federico II

Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00 347.5477785

#DERMATOLOGO_TRICOLOGO Do�. Michele Del VecchioSpecialista in Dermatologia, Tricologia e Mala�ie Veneree, vanta numerose pubblicazioni scienti�che sia in area diagnostica che terapeutica.A�ualmente collabora con HEALTH PARK - Andrea Grimaldi Group.

800 974000 [email protected]

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Porta in tavola la fru�a secca!La frutta secca (arachidi, mandorle, nocciole, noci e pistacchi) contiene molti grassi (oltre il 50 per cento), ma questi sono soprattutto insaturi (poli- e monoinsaturi), buoni ed essenziali per il corretto funzionamento del nostro organismo. Al contrario, è povera in grassi saturi, solo il 5-6 per cento. L’azione più importante svolta dagli acidi grassi polinsaturi della serie Omega3, di cui è ricca soprattutto la noce, è quella di esercitare un’azione antiaritmica e di ridurre i trigliceridi. Inoltre, svolgono un’azione lievemente ipotensiva, riducendo la pressione di 2-4 mm, su�ciente a concorrere, insieme con le citate azioni su ritmo cardiaco e trigliceridi, a ridurre il rischio di infarti ed ictus. Ma gli omega3 sono anche importanti per la vista e lo sviluppo del feto.La frutta secca contiene anche calcio e fosforo, importanti per il benessere delle ossa, e minerali come il potassio e il ferro. Inoltre, contengono vitamina E e polifenoli: entrambi svolgono azioni

antiossidanti, fondamentali per contrastare l’invec-chiamento cerebrale e per la prevenzione non sol-tanto cardiovascolare, ma anche tumorale.L’importante, però, è non esagerare...La frutta secca fa molto bene all’organismo, ma “fa male” alla bilancia, nel senso che è molto calorica. Si va dalle 600 calorie per 100 grammi di arachidi e mandorle, alle 655 delle nocciole �no alle 690 delle noci secche (mentre le fresche ne contengono meno di 600). Ma per avere i bene�ci di cui parlavamo sono su�cienti pochi grammi al giorno.Fa bene anche a chi pratica sport?Sì. I pistacchi sono utili per gli sportivi perché con-tengono ferro, mentre arachidi e mandorle lo sono perché ricchi in potassio. La frutta secca se è povera di carboidrati (circa il 5 per cento ad eccezione dei pistacchi che arrivano all’8 per cento) e varia in pro-teine, che vanno dal 10 per cento delle noci al circa 30 per cento delle arachidi, come abbiamo visto è ricca in grassi e, quindi, altamente energetica.

PEDALA CHE TI PASSA

Pedalare ad un ritmo blando per 15 minuti migliora il tuo umore del

20%, lo dimostrano gli studi. Non si sa esattamente perché bastino così pochi

minuti di attività �sica per ritrovare il buonumore ma potrebbe dipendere dagli endocannabinoidi rilasciati con

il sudore che aiutano a migliorare l'umore, una proteina che

velocizza l'attività neurale e protegge il cervello.

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Mele Annurche uno scudo contro il colesterolo ca�ivoLa piccola e saporita mela campana, a Indicazio-ne geogra�ca protetta, risulterebbe ottima per combattere il colesterolo in eccesso e la perdita di capelli, secondo uno studio dell'Università degli Studi Federico II di Napoli, Dipartimento di Farmacia, che dai polifenoli estratti dalle mele rosse e coronate d'oro ha ottenuto due prodotti nutraceutici in avanzata fase di sperimentazione sull'uomo. Tutte le mele contengono polifenoli ma le cultivar Annurca e Rossa del Sud coltivate sotto l'egida della Melannurca Campana Igp hanno un elevatissimo contenuto di un gruppo di polifenoli dai riconosciuti e�etti salutistici - le Procianidine - molto superiore a qualsiasi altra cultivar di mela oggetto sino ad oggi di studi. Questo dato di fatto unito alle proprietà già note in letteratura sugli e�etti degli estratti procianidi-nici di Melannurca Campana Igp sulla colestero-lemia, ha consentito di mettere a punto un pro-dotto nutraceutico in grado di ridurre del 28,8% il colesterolo totale ed incrementare l'espressione delle HDL (colesterolo buono) del 60%.

La pausa ca�è ideale? Breve, stimolante e a metà mattinaPausa caffè. Break. Intervallo. Chiamatelo come vi pare, la sostanza non cambia: sono quei minuti liberi tanto sospirati che ci permet-tono di staccare la spina per riprendere �ato e non soccombere sotto il peso di una lunga giornata di lavoro. Ognuno se li prende quando può, come meglio crede, ma non sempre il ri-poso è davvero assicurato. Dove sbagliamo? Ce lo spiega un curioso studio americano, condot-to dagli esperti di management della Baylor University in Texas e pubblicato su Journal of Applied Psychology.Meglio a metà mattina. Molti preferiscono lavorare sodo tutta la mattinata e tirare dritto �no alla pausa pranzo, ma questo comporta-mento non permette di riacquistare energie, concentrazione e motivazione. Più ore di la-voro abbiamo alle spalle, più sono i disturbi e i fastidi che avvertiamo anche dopo la pausa, ed è per questo che quelle fatte a giornata avanzata sono meno e�caci.Via libera alle proprie passioni. Molti pen-sano che in pausa si debbano svolgere attività che non hanno niente a che fare con il proprio lavoro, ma non è esattamente così: dallo stu-dio non sono emerse prove che dimostrino la maggiore e�cacia delle attività non legate alla professione nel garantire relax ed energia. Quindi spazio a tutte le cose che ci piacciono e ci appassionano, anche se hanno a che fare con il lavoro.Più sani e soddisfatti. I lavoratori che fanno delle buona pause dal lavoro hanno meno sin-tomi come mal di testa, a�aticamento degli occhi e mal di schiena. Meglio piccole pause frequenti. È più faci-le recuperare quando si fanno pause brevi e frequenti piuttosto che poche pause lunghe.Fonte: OKSalute

Non trascurare

l'alimentazioneChi fa sport e si mantiene in

forma spesso mangia troppo poco, pensando che questo lo aiuterà a

dimagrire e a far crescere i muscoli. Oppure ha un de�cit di calorie

perchè cerca di mangiare più sano. In entrambi i casi l'e�etto è un

rallentamento del metabolismo e una maggior di�coltà

a recuperare dopo l'allenamento.

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La carne rossafa davvero male?

SPECIALE

Cosa dice davvero la classi�cazione dello IARC?Vi è molta confusione riguardo al vero signi�cato della decisione dello IARC di includere le carni rosse e le carni rosse lavorate rispettivamente nella classe 2A e nella classe 1 delle sostanze cancerogene.La classi�cazione di cancerogenicità non è una clas-si�cazione di rischio ma una misura della sicurezza con cui gli esperti si esprimono sulla cancerogenicità di un prodotto. In pratica ci dice solo che gli studi su salumi e insaccati hanno una qualità e un'ampiezza tale da farci dire con sicurezza che i salumi possono aumentare il rischio di ammalarsi, mentre che gli stu-di sulle carni rossi sono statisticamente meno forti e quindi ci permettono solo di dire che probabilmente l'associazione esiste. Per quel che riguarda le carni bianche (pollame e coniglio), gli esperti a�ermano solo che non esistono studi su�cientemente attendibili e che quindi non possono pronunciarsi né in un senso né nell'altro, anche se la conoscenza dei meccanismi molecolari che rendono la carne rossa potenzialmente cance-rogena (la presenza del ferro EME) permette di dire che le carni bianche (che non contengono questo composto) sono probabilmente più sicure.La classi�cazione dello IARC, inoltre, non ci dice niente sulla potenza di una sostanza nel provo-care tumori. Molti giornali hanno titolato, per esem-pio, che la carne rossa lavorata è "cancerogena come il fumo". Si tratta di una interpretazione sbagliata: è inserita nella stessa categoria del fumo perché per ambedue abbiamo prove scienti�che su�cienti per esprimerci con certezza. Ma il fumo è un carcinoge-no molto più potente degli insaccati, per cui una fetta di salame di tanto in tanto avrà minore inªuenza sulla nostra salute di un paio di sigarette.

Di quanto aumenta il rischio individuale di ammalarsi di cancro del colon se si consuma carne rossa o lavorata?La verità è che nessuno ha una risposta precisa a questa domanda. Gli esperti hanno infatti stabilito che il 18-21% dei tumori al colon è probabilmente legato al consumo di carni rosse e insaccati, e così il 3% di tutti i tumori. Il fumo di sigaretta, tanto per dare un parametro di confronto, è responsabile dell'86% dei tumori al polmone e del 19% di tutti i tumori, secondo i dati di Cancer Research UK. Un'analisi condotta nel 2011 dal World Cancer Re-search Fund ha stimato che un consumo elevato di carni rosse lavorate aumenta del 17% il rischio indi-viduale di ammalarsi di cancro del colon. Le indicazioni dello IARC vanno considerate in chia-ve di salute pubblica (cioè su tutta la popolazione) più che dal punto di vista del singolo. Per tradurle in indicazioni individuali, è bene valutare insieme a un medico il proprio rischio di ammalarsi che dipende anche da altri fattori, come appunto la familiarità e l'insieme degli stili di vita.

Quali sono le dosi massime consigliate per un consumo salutare?Il World Cancer Research Fund raccomanda non più di 300 grammi a settimana, mentre suggerisce di consumare almeno cinque porzioni di frutta e ver-dura per un totale di almeno 400 grammi al giorno. L'Harvard School of Medicine restringe il limite di consumo di carni rosse a porzioni non superiori a 80 grammi, al massimo due volte a settimana. Lo IARC ha concluso che il consumo al di sotto dei 500 grammi alla settimana non costituisce un peri-colo per la salute.Fonte: www.airc.it

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Carne Rossa vs Sigare�eQual è il rischio?

Tumori causati dal TABACCO

86%

Tumori causati daCARNI PROCESSATE e ROSSE

Numero di tumori che ogni anno si potrebbero prevenire in italia se...

DEI TUMORI AI POLMONI 21% DEI TUMORI AL

COLON RETTO

19% DI TUTTI I TUMORI 3% DI TUTTI I

TUMORI

69.540 CASI IN MENO 10.980 CASI IN MENO

NESSUNO FUMASSE NESSUNO MANGIASSECARNI ROSSE O LAVORATE

Elaborazione 100% Fitness Mag su originale CANCER RESEARCH UK

Ogni anno nel mondo sono correlatedi morti per tumori perECCESSO DI FUMO

di morti per tumori perECCESSO DI ALCOOL

di morti per tumori perECCESSIVA ESPOSIZIONE AD AGENTI INQUINANTI

di morti per tumori perDIETE RICCHE DI CARNI ROSSE E LAVORATE

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#FARMACISTA Dott. Giuseppe De Simone

http://bit.ly/1ghBPqX 335.5302988

Arriva lo psicologo in farmacia

Nelle farmacie delle province di Napoli e Caserta che aderiscono al progetto a partire dal mese di novembre, per una settimana, e �no a settembre 2016, il cittadino potrà ottenere l' assistenza gra-tuita di uno psicologo, nell' ambi-to in un progetto che vuole acco-gliere, promuovere e divulgare la cultura del benessere psicologico tra i cittadini. Il progetto “Psicologo in farma-cia” è un’idea nata nel 2009, già largamente realizzata a Milano, Torino, Roma, Bologna, Verona e altre realtà italiane con il patroci-nio delle associazioni di categoria (Federfarma, Ordini dei Farmaci-sti ed Ordini degli Psicologi). Nel nostro caso l'accordo è stato si-glato dal Presidente dell' Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, Prof. Enzo Santagada, e dalla Presidente dell' Ordine degli Psicologi della Campania, Anto-nietta Bozzaotra.La legge 69 del 2009 e suc-

cessivo decreto legislativo, ha permesso alle farmacie di di-ventare dei veri e propri servizi polifunzionali ad “alta valenza socio-sanitaria” e fornire quindi servizi altamente professionali �-nalizzati a promuovere il benes-sere delle persone. Farmacie sparse in tutta Italia che hanno già partecipato al proget-to hanno dimostrato quanto sia stato e�cace intercettare una richiesta �nora quasi totalmente inespressa da parte dei cittadini relativa al supporto psicologico. Tra le altre cose la crisi socioe-conomica che ha colpito la nostra società ha infatti generato il para-dosso di una crescente necessità di supporto psicologico dovuto all’abbassamento del tenore di vita combinato ad una minore possibilità economica da investire per arginare questo disagio. L’idea fondamentale consiste nel fornire al cittadino, attraverso un luogo così familiare e professio-nale come la farmacia, un servizio di consulenza e supporto psico-logico gratuito per il cittadino al �ne di rispondere e contrastare il crescente disagio psicosociale che caratterizza la nostra attua-le società. La farmacia o�re un servizio di prenotazione di consu-lenze gratuite per i cittadini reso da professionisti psicologi che si mettono a disposizione per una settimana, ognuna delle quali ver-terà su un tema speci�co: • Gli stili di vita e salute: il fumo

e le cattive abitudini;

• L'alimentazione nell'equilibrio mente-corpo;

• La nascita ed il benessere nella relazione genitori-�gli

• La lunga vita, malattia cronica e sostegno ai caregiver,

• Cura di sé nell' equilibrio men-te-corpo.

La farmacia riserva uno spazio dove vengano garantite privacy e riservatezza necessarie allo svolgimento del colloquio psi-cologico. I progetti già realizzati dimostrano l’ottima risposta da parte dei cittadini che gradiscono ed apprezzano molto questo tipo di servizio per gestire tematiche che vanno dallo stress all’ansia, dalla depressione alla di�coltà genitori/�gli o delle coppie.Il progetto “Psicologo in far-macia” per i cittadini ha il van-taggio che viene o�erto loro un servizio totalmente gratuito di consulenza psicologica da parte di psicologi professionisti, per i farmacisti perché la farmacia of-fre un servizio certamente molto apprezzato dalla cittadinanza con i chiari vantaggi in termini di rico-noscibilità ed impegno sociale e per gli psicologi perché lavorare all’interno di un luogo familiare, capillarmente di�uso sul territo-rio e riconosciuto come di alta valenza professionale li aiuta a far crescere nella società una cor-retta cultura rivolta al benessere psicologico ed alla �gura stessa dello psicologo quale professio-nista dedicato a questo aspetto.

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#CARDIOLOGO Professor Dottor Vittorio Fabbrocini

http://bit.ly/1gCxr2Z 338.4086506

Dolore al pe�o è sempre infarto?Molte altre cause possono causarlo. Un recente studio di un test per una rapida e sicura diagnosi.

"Dottore ho un dolore al petto da alcune ore; è un infarto?". "Ho avvertito una puntura al cuore per alcune ore". "Da questa mattina ho un dolore forte al torace, alla parte del cuore, che si di�onde al braccio sinistro". "Ogni volta che salgo le scale o cammino molto avverto un forte dolore al petto e devo fermarmi". Sono tutti interrogativi che spesso il medico del Pronto Soccorso di un Ospedale o quello di �ducia si sentono rivolgere da molte persone. Il motivo di queste domande è dovuto ad una maggiore cono-scenza da parte della popolazione di quanto può accadere dopo un infarto cardiaco, caratterizzato proprio da quel tipo di dolore.

Le cause del doloreVa però ricordato che un dolore al petto non sem-pre è segno di un infarto. Sono tante le cause che possono provocare la sintomatologia che interessa proprio quella parte anteriore sinistra del torace che viene interessata in occasione dell'infarto. Cercheremo di dare una breve esposizione delle principali cause che possono dare la stessa mani-festazione al torace e che - secondo uno schema pratico - vengono distinte in Cause gravi, che ri-chiedono un immediato intervento e quelle come Altre Cause.

Le cause graviTra le gravi v'è innanzitutto l'Infarto miocardico. V'è poi l'Angina, la condizione dolorosa al petto provocata dall'insu�cienza coronarica (Ischemia

miocardica) che può precedere l'infarto subito o nel tempo. Vi sono poi: la Pericardite (una in�amma-zione del tessuto pericardico che circonda il cuore), l'Embolia polmonare, la rottura o la dilatazione dell'Aorta toracica (Aneurisma), e la Pleurite (in-�ammazione della pleura che avvolge il polmone).

Le altre causeTra le altre condizioni che possono provocare do-lore alla regione precordiale ricordiamo le altera-zioni muscolo-cheletriche, come le Discopatie e l'Artrosi cervicodorsale, le malattie interessanti l'addome: Pancreatite, colica biliare, ernia ia-tale, e ulcera gastrica. Vi sono poi le malattie ri-guardanti la mammella, e nevriti intercostali, non trascurando possibili condizioni contusive o di frat-ture costali a seguito di trami accidentali. Per tutte queste condizioni occorre certamente una cura ma è ben diversa ed urgente da quella che oggi viene attuata per la crisi infartuale, con notevole successo quando si interviene in tempo. Per questo motivo occorre una rapida diagnosi per poter valutare il tipo di dolore che presenta la persona che ricorre al Pronto Soccorso.

Gli accertamenti Già da vari anni nel campo cardiologico sono stati fatti dei progressi notevoli per conoscere rapida-mente se un soggetto ha in atto un infarto cardiaco, una crisi solo anginosa oppure un tipo di malattia non cardiaca. Tra le indagini strumentali in primo piano figura sempre l'Elettrocardiogramma,

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#CARDIOLOGO

a�ancato dall'Ecocardiogramma, insieme ad in-dagini invasive, come la Coronarogra�a ed altre più moderne (Scintigra�a miocardica, Tomogra�a computerizzata). Un valido contributo nell'individuare la crisi in-fartuale in atto è dato sin dagli anni passati dagli esami di Laboratorio. Enzimi circolanti nel sangue, le Transaminasi, di cui il cuore è particolarmente ricco di Transaminasi GOT, mentre il fegato di Transaminasi GPT. Un aumento progressivo delle GOT nel circolo sanguigno dopo un dolore al pet-to nel tempo conferma una so�erenza cardiaca e l’infarto. Un ulteriore contributo nella diagnosi di infarto è pure da tempo venuto da un Isoenzima la Creatinchinasi-MB (CK-MB), concentrato preva-lentemente a livello cardiaco. In caso di infarto inizia ad aumentare dopo circa 3 ore dall’evento.

La Troponina IIn queste ultime settimane si è parlato molto sul-le TV e giornali di un Test per conoscere in poco tempo se una persona ha un infarto in atto. Si tratta dei risultati di uno studio pubblicato sulla rivista scienti�ca "THE LANCET" sulla Troponina tipo I ad alta sensibilità ed e�ettuato dai ricercatori della

Università di Edimburgo. La Troponina è un com-plesso proteico presente specialmente nel tessu-to muscolare e cuore, composto da tre proteine: la Troponina I, la Troponina C e la Troponina T. Per processi in�ammatori interessanti il cuore, come un infarto, si ha un aumento progressivo della Troponina I che inizia nell'arco di qualche ora. Ciò nell'ambito della positività anche degli altri accerta-menti di Laboratorio che abbiamo elencato prima e di quelli strumentali (Elettrocardiogramma, Eco-cardiogramma) si può accertare con molta rapidità se il soggetto in attesa di un responso medico ha in atto o meno un infarto. Un contributo diagnostico importante viene anche dalla sintomatologia infar-tuale, caratterizzata da un dolore improvviso alla regione sinistra del petto che può estendersi alla spalla e braccio sinistro o al collo, a seguito di uno sforzo, una emozione o stress psichico, ma anche a riposo. I vantaggi di questa ricerca sulla Troponina I sono molti sia per la immediata cura dell'infartua-to e sia per poter liberare i Pronto Soccorso e le Unità Coronariche da quelle persone (si calcola il 40% tra quelli che ricorrono in emergenza) che non hanno alcun disturbi al cuore.

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#ODONTOIATRA Dott. Vittorio Milanese

http://bit.ly/1kh4FtU Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00

Fallimento ImplantareRige�o o infezione ba�erica?

Tra gli argomenti odontoiatrici più frequenti nelle discussioni da salotto c’è senz’altro il “rigetto” degli Impianti Dentali. Ma ATTENZIONE: per rigetto si intende una reazione da parte del sistema immunitario nei confronti di un qualcosa riconosciuto come estraneo. Questo può essere un organo, un tessuto (come nel caso di un trapianto) o un elemento inorganico; alcuni indivi-dui presentano delle sensibilità e/o allergie ad alcuni metalli non nobili, come ad esempio nel caso di alcu-ni gioielli. Gli impianti dentali sono realizzati con un metallo estremamente particolare: il titanio, con un elevato grado di purezza e decontaminazione della super�cie. L’organismo non riconosce questo metallo come estraneo, anzi, "vede" questa struttura come propria e quindi ad essa ci si attacca intimamente.È ciò che fanno le cellule ossee rispetto alla super�cie implantare (osteointegrazione). Questo metallo e' utilizzato in altre branche chirurgiche della medicina (ortopedia, neurochirurgia, chirurgia maxillo-facciale) quale sostituto di parti anatomiche o come mezzo di sintesi. Non è mai stata descritta in letteratura nes-suna reazione avversa nè di natura allergica nè tanto meno di rigetto.Ma allora perchè si può perdere un impianto dentale? Non solo: perché spesso si identi�ca questo evento attribuendolo al fenomeno del rigetto?Vi sono quattro momenti nei quali si può veri�-care la perdita dell'impianto:

1 Nei giorni immediatamente successivi all’inter-vento.

2 Al momento della seconda fase chirurgica, pas-saggio che consente tramite una piccola incisione gengivale di accedere all’impianto e quindi proce-dere alle fasi successive (impronta e protesizza-zione) (in media 2-3 mesi dopo il posizionamento)

3 Al momento della protesizzazione dell’impianto (in media 4 mesi dopo il posizionamento).

4 Nei mesi e negli anni successivi.

Trascurando una modesta percentuale di "mancata osteointegrazione" (circa 3%), attribuibile a svariate cause, spesso di�cili da identi�care, analizziamo nel dettaglio le cause più frequenti.Nel primo, secondo e quarto "momento di perdita",

la causa primaria di perdita di un impianto e' la stes-sa: l'infezione batterica. L'infezione batterica dei tessuti duri e molli intorno all’impianto è la causa più importante di perdita di un impianto osteointegrato.L'infezione batterica non ha nulla ha a che fare con il fenomeno del rigetto. Le cause dell’infezione bat-terica sono molteplici e dipendono da alcuni fattori:

1 Preparazione inadeguata all’intervento, approccio chirurgico non sterile, errata preparazione del cavo orale del paziente all’intervento

2 Errata pro�lassi antisettica e antibiotica pre e post chirurgica, scorretta condotta post-operatoria da parte del paziente.

3 Inadeguato mantenimento di una corretta igiene domiciliare e del mantenimento igienico profes-sionale nel tempo.

Oltre all'infezione batterica, che rappresenta la causa principale e più frequente di perdita di un impianto dentale, esistono una serie di cause secondarie, che spesso agiscono come co-fattore nel favorire o accel-lerare i fenomeni infettivi; tra i piu' signi�cativi ricor-diamo il fumo di sigaretta e il trauma da occlusione.I processi infettivi che colpiscono un impianto dentale sono gli stessi che colpiscono anche i denti naturali, portandone alla perdita, come si verivica nella malat-tia parodontale (parodontite o piorrea). Gli impianti sono strutture che, a di�erenza del dente naturale, non hanno capacità di difesa poiché non sono strutture vitali.Per questo motivo se i denti naturali (struttura dente + tessuti di sostegno) sono in grado di contrastare per molti anni la malattia parodontale (parodontite o pior-rea) gli impianti non sono in grado di fare altrettanto e quindi la loro sopravvivenza, in bocche ammalate di parodontite, è assolutamente precaria.Da quanto esposto si può intuitivamente compren-dere che il rigetto è un evento privo di responsabili e di responsabilità, mentre l’infezione è un evento che riconosce spesso dei responsabili.Attribuire al rigetto la causa principale della per-dita di un impianto dentale e' una a�ermazione falsa, spesso utilizzata in alternativa ad una cor-retta informazione.Fonte: SOS dentista

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#FISIOTERAPIAPEDIATRICA Dott.ssa Roberta Esposito

[email protected]

Il massaggio non è una tecnica, ma è un modo di stare con il proprio bambino. È un momento in cui si da e si riceve amore.È un’antica tradizione, presente in culture di molti paesi, che negli ultimi anni è stata riscoperta e si sta espandendo anche nel mondo occidentale, divenendo oggetto di frequenti ricerche in campo scienti�co.Infatti, partendo dal presupposto che il tatto è il primo senso a svilupparsi nell’utero materno ed è l’ultimo a lasciarci, l’evidenza clinica e le recenti ricerche hanno confermato l’e�etto positivo del massaggio sullo sviluppo e sulla maturazione del bambino a diversi livelli. Il massaggio è un meraviglioso sistema per favorire la salute e la crescita infantile.

I beneci del massaggio• Rilassamento: migliora il ritmo sonno - veglia, la capacità di consolarsi e di adattarsi ai diversi cambiamenti ambientali, aiuta a regolare gli stati comportamentali.• Sollievo: aiuta il bambino a liberarsi dalle tensioni provocate da situazioni nuove e piccoli

malesseri come le coliche intestinali, stipsi, dolori dovuti alla dentizione ecc.• Stimolazione: il massaggio stimola e fortifica e regola il sistema circolatorio, respiratorio, muscolare, immunitario, gastro-intestinale, e aiuta allo sviluppo delle capacità comunicative.• Interazione: o�re la possibilità ai genitori di conoscere il corpo del proprio figlio e di imparare a sapere leggere i suoi segnali di disagio e di stress; è un’occasione per entrambi di sentirsi profondamente uniti e in armonia.

Dalle mani al cuore: Il massaggio infantile

“le mani della mamma e del papà aiutano, stimolano, s�orano, avvolgono, giocano, guidano, insegnano, odorano di buono.”

A chi è destinato il corso? A genitori con bambini da 0 a 12 mesi, ma si predilige l'età tra 1-9 mesi quando i bambini non gattonano ancora.

Come possono imparare i genitori?L’insegnamento del massaggio avviene in piccoli gruppi o se si preferisca in sedute individuali. Il corso consiste in cinque incontri di un’ora circa. È un’esperienza veramente unica, un tempo qualitativamente prezioso per i genitori e il loro piccolo. Da non perdere assolutamente!!!

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#PEDIATRA Dott. Carlo Alfaro

http://bit.ly/1dzh7MF Pediatra

La pediculosiquel maledetto prurito alla testa…

La pediculosi è una infestazione cutanea e del cuoio capelluto provocata da insetti del genere “pidoc-chio”. I pidocchi sono piccoli parassiti che vivono solo sull'uomo e si nutrono succhiandone il sangue.Depongono le uova attaccandole al fusto dei ca-pelli o dei peli, alla base dei quali si ancorano grazie agli uncini posti sulle zampe. Esistono in natura tre specie diverse di pidocchi: quello della testa (Pe-diculus capitis), quello del corpo (Pediculus huma-nus) e quello del pube (Phthirus pubis o “piattola”): quest’ultimo vive e si riproduce nel pelo del pube, delle ciglia e delle sopracciglia. La grandezza è di uno-tre millimetri, quindi sono molto piccoli, ma vi-sibili ad occhio nudo.

La forma del corpo è appiattita, e ha sei arti, alla cui estremità si trova un'unghia a forma d'uncino, con la quale si fissa sul capello. L'apparato buccale è costituito da un rostro pungente atto alla suzione. Il rostro introdotto nella cute si fissa attraverso piccoli denti mobili. La testa presenta due piccole anten-ne che hanno il compito di rilevare la temperatura ed orientare il parassita nell'individuare il cibo ed il partner, ed un rudimentale apparato visivo che probabilmente ha lo scopo di percepire soltanto le variazioni di luce, infatti la deposizione delle uova avviene al buio. Habitat naturale del pidocchio è la cute umana, soprattutto quella del cuoio capelluto e delle zone ad alta densità di peli, dove il calore, l’umidità ed il buio costituiscono le condizioni ottimali per la sua riproduzione.La giusta temperatura dell'organismo ospite è un fattore di vitale importanza, infatti il pidocchio ab-bandona immediatamente la testa in caso di forte rialzo termico. Fuori dal suo habitat il pidocchio ha solo poche ore di vita. Il ciclo vitale del pidocchio è di circa 1 mese e si sviluppa in 3 fasi: la fase delle uova o lendini, la fase delle ninfe e la fase adulta. L'intero ciclo di vita è di venti giorni per il maschio e quaranta per la femmina. Le uova possono vivere per più di 2 settimane sull’uomo. Le uova sono fissate alla radice dei capelli mediante una secrezione vi-schiosa insolubile all'acqua. La schiusa delle uova av-viene dopo circa dieci giorni dalla deposizione (7-14). Il pidocchio diventa adulto e riproduttivo dopo due settimane. La femmina depone circa dieci uova al giorno per tutta la sua esistenza. La pediculosi rappresenta una infestazione comu-ne: dai 6 ai 12 milioni di bambini tra i 3 e gli 11 anni ne vengono colpiti ogni anno nel mondo, sia nei Paesi ricchi che in quelli in via di sviluppo. Sono più colpiti i bambini in età prescolare e scolare (3-11 anni) e le bambine più dei maschi, probabilmente a causa dei capelli lunghi. La propagazione avviene solo per contatto diretto (non volano da una testa all’altra!), direttamente da persone già infestate oppure attraverso contatto

Tutto quello che volete saperesui pidocchi

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#PEDIATRA

con i loro capi di abbigliamento come cappelli, sciar-pe, cappotti, o la biancheria da letto come cuscini e lenzuola, o e�etti personali come pettini. Le condizioni ideali per la trasmissione dei pidocchi vengono a crearsi quando, in una comunità in genere sovra�ollata, si vive in promiscuità, a stretto contat-to. Il pidocchio del capo si di�onde perciò facilmente nell'ambito di un nucleo familiare, specialmente se numeroso, o nelle comunità infantili tra i bambini. Naturalmente trasmissioni accidentali di pidocchi possono avvenire in molti altri modi, per esempio in locali pubblici o mezzi di trasporto particolarmente a�ollati, ma anche in maniera indiretta attraverso cuscini, imbottiture di sedie e poltrone, materassi, coperte, asciugamani, abiti, spazzole, pettini e tavo-lette del water nei bagni pubblici. Da un punto di vista epidemiologico, però, questi casi ricoprono una scarsa importanza, anche perché i pidocchi vivono poco al di fuori del loro habitat. Il meccanismo di trasmissione principale rimane dunque il contatto diretto. I pidocchi non sono sinonimo di sporcizia! Possono colpire chiunque, indipendentemente dall’età, la classe sociale e il

grado di igiene personale o lo stato di pulizia degli ambienti casalinghi. È da sfatare il mito che la pediculosi sia indice di scarsa pulizia, infatti sembra che il capello più spor-co, cioè con maggiore quantità di sebo sulla sua su-per�cie, sia meno recettivo al pidocchio!I pidocchi sono specie-speci�ci: è impossibile es-sere infestati dai pidocchi degli animali, come quelli del cane o del gatto, in quanto ogni specie ha i suoi pidocchi. Unica fonte di nutrimento per il pidocchio è il sangue umano, che aspira pungendo il tessuto cutaneo. Durante la puntura, il pidocchio secerne una sostanza che ha la proprietà di anestetizzare la cute, per cui la presenza del parassita non viene avvertita, e inietta inoltre una sostanza anticoagu-lante che rende il sangue ªuido durante la suzione. La suzione si protrae per diverse ore; la quantità succhiata è di circa 1 mg, un'enormità rispetto alla massa del parassita. Il pidocchio compie “il prelievo” due volte al giorno e per tutta la durata della sua vita. dulti.continua sul prossimo numero

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Macchie cutanee Ecco cosa fare

Sole, fumo e invecchiamento sono alcune delle cause del-la comparsa delle discromie cutanee, quelle antiestetiche macchie brune che spesso fan-no capolino sulla pelle del viso. Ebbene, oggi è possibile rende-re nuovamente uniforme il no-stro volto attraverso numerose metodiche, da personalizzare in base ad ogni singolo paziente. Tra le diverse possibilità di trat-tamento ricordiamo le creme schiarenti che il paziente applica presso il proprio domicilio, ed i trattamenti specialistici che il medico esegue presso l’am-bulatorio, come i peeling, che permettono una esfoliazione controllata della macchia, at-traverso l’applicazione di varie preparazioni chimiche senza

necessità di anestesia poichè l’intervento provoca solo un bruciore transitorio.I trattamen-ti ambulatoriali sono utili anche per attenuare altre macchie come il melasma, molto spesso causato da trattamenti ormonali o dalla gravidanza. Tra le metodologie correttive più innovative ricordiamo: i La-ser ND: YaG e CO2 e le meto-diche di Luce Pulsata ad uso esclusivo medico.Il Laser consiste in un fascio di potente energia che viene trasferita attraverso il derma all’interno dei tessuti. Il La-ser CO2, nello speci�co, viene utilizzato come un bisturi per correggere di�erenti tipi di im-perfezioni. Esso genera un rag-gio che viene captato in modo

#DERMATOLOGO Dott. Michele Del Vecchio

[email protected]

selettivo dall’acqua presente nell’ epidermide: l’acqua viene quindi trasformata in vapore, consentendo la rimozione della lesione interessata a strati suc-cessivi senza danni al tessuto circostante. Non è una metodica dolorosa ed è eseguita in ambu-latorio. Gli inestetismi possono in questo modo essere corret-ti senza danneggiare la pelle e con una sensazione di fastidio super�ciale molto leggera. La metodica a Luce Pulsata invece è ottimizzata per la produzio-ne di uno spettro di luce in due bande per le lesioni vascolari e per le lesioni pigmentate di vario genere.Modi�cando la sorgente laser possono inoltre essere trattati numerosi inestetismi quali ci-catrici da acne, angiomi, rughe e smagliature oltre a rimozione di capillari e di peli superflui. Ogni tipologia di laser viene impiegata da un chirurgo pla-stico professionista in relazio-ne alla problematica individuale: lo stesso laser non corregge i medesimi inestetismi. Per questo motivo è necessario ri-cordare ancora una volta che un rapporto di �ducia con il proprio medico è indispensabile.

Per saperne di più contatta HE-ALTH PARK – Andrea Grimaldi Group al numero verde gratuito 800 97 40 00 oppure vienici a trovare a Sorrento, siamo in Piazza Lauro n.30-31-32.

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Una canzone dello Zecchino d'o-ro faceva pressapoco così

“.... e inoltre mi hanno iscritto anche ad un corso di kung-fu, sfruttando l'ora buca tra chi-tarra e ciclo cross e veramente troppo io non ce la faccio più, mi serve una ricarica per tirar-mi su....”

Ecco come si sentono i bambi-ni non appena �nisce l'estate. Ricomincia la scuola con tutto l'impegno che ne deriva: ore seduti ed ascoltare, compiti a casa e in�ne mille e una atti-vità extra scolastica. I bambini dal totale relax sono travolti da una serie di attività. Non hanno più il tempo per giocare con ciò che desiderano, per leggere un buon libro o semplicemente per annoiarsi.Ma come mai i nostri �gli hanno un'agenda così �tta? Noi adulti ci a�anniamo cercando di intrattenere e stimolare con mille attività i bambini �n dalla culla, ma, in realtà, per loro sa-rebbe molto più salutare iniziare a tollerare e gestire autonoma-mente un po’ di noia. I più pic-colini, magari, davanti alla nostra indi�erenza potrebbero prote-stare piangendo, i più grandicelli continuando a perseguitarci con la tanto odiosa frase “E ora che faccio?”, ma è importante che imparino ad organizzarsi da soli, trovando dentro di sé le rispo-ste ai loro problemi. Ciò eviterà anche situazioni paradossali che

ci capita troppo spesso di ascol-tare al telegiornale e che hanno come protagonisti ragazzini che per “noia” commettono azioni pericolose per sé e per gli altri.Aguzzare l’ingegno per inven-tarsi dal nulla qualcosa da fare è un’esperienza formativa, che stimola fantasia e creatività, in-segna ad essere pazienti e per-mette anche di guardarsi dentro, scoprendo passioni o abilità na-scoste. Anche se potrebbe farci comodo, cerchiamo anche di non proporre come passatempo tv o videogiochi. Nella nostra società si va sempre di fretta e i genitori spesso si adeguano, cercando di far crescere presto i loro bam-bini, magari bruciando anche qualche tappa. Bambine di otto anni che sono orgogliosissime di conoscere già tre lingue stranie-re e che frequentano anche un corso di pattinaggio, ma che non hanno neanche una Barbie. Se la scuola è inevitabile, come anche lo stress per compiti e interro-gazioni, facciamo in modo che le attività extrascolastiche siano vissute con entusiasmo e gioia, ricordando sempre che i nostri bambini hanno diritto anche ad un po’ di tempo realmente libe-ro da ogni impegno per rilassarsi, giocare e perché no, annoiarsi! Come scegliere, allora, a quali corsi iscriverli?Non imponiamo loro quelli che sarebbe piaciuto frequentare a voi alla loro età, non sovracca-ricateli di ansie da prestazione. Fate in modo che un’opportunità

di svago e socializzazione diventi anche l’occasione per imparare quanto l’impegno sia più impor-tante del risultato.Rispettate la natura, gli inte-ressi e le preferenze dei vostri figli, evitando di farli sentire a disagio. Senza mai imporre loro nulla, aiutateli a scegliere un’attività che permetta loro di esprimere la loro personalità. Per un bambino più aggressivo, per esempio, potrebbe essere adatto uno sport che lo aiuti a canalizzare quest’impulso, nel rispetto dell’altro e delle regole, per esempio le arti marziali. Per chi è più introverso, invece, po-trebbe essere utile un corso di pittura, che lo aiuti a comunicare in modo alternativo alle parole, esprimendo le proprie emozioni, ma anche uno sport di squadra che lo incoraggi ad aprirsi di più e a �darsi degli altri.Quali sono i rischi per bambini troppo impegnati?Ovviamente stanchezza; impos-sibilità di recuperare e staccare tra un’attività e l’altra; stress; insu�cienza di tempo realmen-te libero da dedicare anche a chiacchierare in famiglia o con gli amici.Spesso noi adulti, abituati a fare acrobazie tra mille impegni, pen-siamo che anche i nostri �gli deb-bano sempre essere impegnati a fare qualcosa, ma stiamo attenti a non attribuire ai più piccoli la nostra insoddisfazione e il nostro stress.

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#NEUROPSICOMOTRICISTA Dott.ssa Daniela Caiafa

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Bambini iper impegnati

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Il magico bicarbonato

Naturale, economico, ecologico, bene�co per la sa-lute. Una sostanza bianca e cristallina, il suo nome è bicarbonato di sodio detto comunamente “soda”, utilizzata prima dagli antichi Egizi migliaia di anni fa; dai Greci ai romani e che ha ancora vaste potenzialità di impiego nel futuro, anche se oggi non è valorizzato e utilizzato come meriterebbe. Gli egiziani raccoglie-vano questo materiale sulle sponde dei laghi salati africani, in particolare nella zona Wadi al-Natrun, da cui il nome e vi producevano sapone, per tingere e pulire i tessuti, per fabbricare il vetro, per la pulizia, per curare tanti disturbi come quelli alla pelle. Alla �ne del 1700 Nicolas LeBlanc elaborò una for-mula per ottenere la sostanza arti�cialmente usando sale, acido solforico, carbone e pietra calcarea ma risultò un metodo complicato e pericoloso poiché si utilizzavano temperature elevate e vi era la produzio-ne di residui molto tossici. Nella seconda metà del 1800, Ernst Solvay, elaborò un sistema più semplice, meno pericoloso ed eco-nomico, così s’impose in tutta Europa e ancora oggi l’impresa Solvay è attualmente un gruppo chimico e

338 8194524

#NATUROPATA Mariateresa Caiafa

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farmaceutico di portata mondiale. Il bicarbonato di sodio è una sostanza leggermente alcalina poiché il suo pH è pari a 7, sapevate che il nostro corpo utilizza il bicarbonato come sostanza tampone per mantenere il sangue nel giusto equi-librio acido-basico? Signi�ca che contrasta l’acidosi nell’organismo, cioè quell’eccesso di acidità che a lun-go andare rischia di provocare danni. Contrasta l’acidi-tà di stomaco, è contenuto naturalmente nella saliva perché contribuisce a ostacolare la formazione della placca batterica che può danneggiare i denti, serve a combattere la micosi o la proliferazione di batteri o le punture degli insetti. Chi di voi non ha mai utilizzato questa sostanza per “igienizzare” frutta e verdura? E non è �nita qui, la struttura �sica del bicarbonato è cristallina e poiché i cristalli sono “morbidi” e facil-mente solubili in acqua, stro�nato sulle super�ci da trattare, il bicarbonato aiuta a togliere la patina grigia, le macchie, il grasso. Però, attenzione, in commercio esistono vari tipi di bicarbonato, alcuni sono a gra-na sottile e altri più grossi, quest’ultimi ottimi per le pulizie domestiche e i primi per l’igiene personale e gli altri usi. Molte acque di uso quotidiano sono particolarmente “dure” in quanto troppo calcaree e ricche di calcio e magnesio, gli apparecchi “addolcitori” sfruttano dei �ltri a base di sali e il bicarbonato, essendo un sale, aiuta a rendere l’acqua meno pesante. Quante volte le nostre nonne hanno utilizzato questa sostanza per rendere pelle o bucato più morbidi? Bastava aggiun-gere un pizzico di polvere bianca nell’acqua.Siete curiosi di scoprire altre funzioni di questa polve-rina “magica”? Eccovi un’altra chicca. Esso ha un forte potere assorbente nei confronti degli odori, perché non avendo nessun odore, “incorpora” gli altri annul-landoli, per questo è molto e�cace come deodorante del corpo, poiché essendo il sudore un liquido acido, a contatto con una sostanza basica il tutto si annulla (equilibrio acido-basico) e infatti, per la sua capaci-tà assorbente, il bicarbonato ha e�etto deodorante

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anche negli spazi chiusi come scarpiere, pattumiere, garage o addirittura è in grado di assorbire l’umidità e quindi contrasta la mu�a sui muri o sui vasi. “State facendo un dolce e vi manca il lievito !!!"… no problem … basta un pizzico di bicarbonato nell’im-pasto, la sostanza a contatto con la farina inizierà a produrre del gas che farà gon�are il glutine. “Aiuto, la casa è invasa da formiche e per di più hanno voglia di mangiare il dolce che state preparando!!!" … e voilà … acqua e bicarbonato, un cocktail che può essere utilizzato anche per allontanare le formiche, questi insetti per orientarsi seguono l’odore lasciato dalle altre formiche, spruzzando il prodotto, questa traccia verrà cancellata e gli insetti restano disorienta-ti, disperdendosi. “Siete distrutte dal troppo lavoro in cucina e dal combattimento con le formiche !!!” … riempite la vasca con acqua non troppo calda (37° - 38° C), versate mezza tazza di bicarbonato e me-scolate con cura, immergetevi per almeno 15 minuti, verrete invasi da un e�etto rigenerante, toni�cante, rilassante e sarete morbidosi come un peluche. È conosciuto da tempo il suo potere “sbiancante”, infatti viene sfruttato anche dai dentisti, tutto questo è reso possibile grazie alla proprietà leggermente

abrasiva, utile a rimuovere la placca e le macchie, non altera il colore naturale dei denti ma aiuta a render-li più puliti e brillanti. Versate un po’ di bicarbonato sullo spazzolino già umido e stro�nate sui denti, ov-viamente non va fatto troppo spesso altrimenti si solleciterebbe eccessivamente lo smalto, quindi non più di 2-3 volte a settimana. Alcuni malanni stagionali rendono di�cile la respira-zione e provocano l’arrossamento delle mucose del naso, della bocca e della gola, un rimedio semplice e naturale sono i su�umigi, un vero toccasana per ridurre la congestione delle vie respiratorie; bollite una pentola piena di acqua, raggiunto il bollore spe-gnete e versate due cucchiai di bicarbonato, testa sulla pentola e copritevi con un asciugamano per non disperdere i vapori, rimanete per 10 minuti. Ho citato solo alcuni pratici e semplici utilizzi del bicarbonato di sodio, ma i suoi usi sono in�niti e in vari campi; salute e benessere, pulizia e igiene, bellezza e co-smesi, cucina e ricette. Mi vien da concludere che, i tradizionali rimedi della nonna sono sempre e�caci, del tutto naturali, molto economici e… la “NONNA” ha sempre ragione!!!

#NATUROPATA

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Superlavoro per gli Ortopedici(e non solo)

#FITNESS LSM - PT Nello Iaccarino

[email protected] IACCARINO

Nel prossimo futuro ci sarà un superlavoro per gli Ortopedici e per tutti i Professionisti che ope-rano sulle patologie del rachide.Innanzitutto occorre dire che già lo Stato, tagliando consistenti fondi alla Sanità, di fatto impe-disce od ostacola la prevenzione a vaste fasce della popolazione. Quando frequentavo la scuola media, ogni anno i medici dell'A-SL e�ettuavano uno screening della popolazione scolastica allo scopo di evidenziare eventuali patologie. Ricordo che, in caso di paramor-�smi (torace carenato, ipercifo-si,dorso piatto, iper e ipolordosi, scapole alate, eterometria degli arti inferiori, piede piatto, piede cavo, ecc) o dismor�smi (scolio-si a curva unica, a curva doppia, ecc), i medici ovviamente al-lertavano le famiglie, le quali si attivavano subito per impedire l'aggravamento dei problemi dei loro �gli.Tutto questo a distanza di 40 anni adesso non c'è o è deman-dato all'occhio clinico del Pedia-tra o a visite gratuite promozio-nali di alcuni Centri Fitness.La scoliosi è una patologia ad origine multifattoriale e si in-staura molto spesso all'inizio della pubertà (colpisce maggior-mente il sesso femminile); essa se non diagnosticata in tempo, evolve rapidamente e l'ortope-dico consultato in estremo ritar-

do, molto spesso indirizzerà il soggetto verso il busto. A volte qualche genitore si accorge del problema e come soluzione (?) fa fare nuoto al/la �glio/a credendo che esso sia correttivo. Purtroppo ci sono ampi e datati studi scienti�ci che sconfessano tale credenza. Sarebbe bello se uno sport lo fosse; sfortunata-mente l'acqua delle piscine non è quella di Lourdes. Alla mancanza o ridotta pro-pensione al movimento, dovuta all'eccessivo uso dei mezzi infor-matici che genera sovrappeso ed obesità, si contrappone l'eccesso di attività di sport aerobici (ma-ratona, ciclismo su strada, ecc) che, se svolti in età giovanile, minano il bagaglio di densità ossea futura del soggetto e lo predispongono a future patolo-gie osteo-articolari (oltre a quelle metaboliche). Anche coloro che fanno un eccessivo uso di corti-sonici (asmatici, ecc) nel tempo si predisporranno ad un'osteopo-rosi secondaria. L'uso di tacchi alti (anche oltre 10 cm), dettato dalla moda del momento pone seri problemi al rachide e darà superlavoro agli Ortopedici.Il tacco alto modi�ca la postura del soggetto, perchè il corpo deve sempre trovare un equi-librio e lo trova nella patologia (legge di Delpech); ovviamente i primi tratti cervicali (atlante ed

epistrofeo) e le vertebre lombari sono quelli che più so�rono l'uso del tacco alto. L'articolazione femoro-tibiale, subisce un aggravio di carico do-vuto alla variazione del baricen-tro del soggetto; il peso del cor-po si sposta in avanti e può, nel tempo, far scivolare in artrosi tale articolazione. In�ne tutti sanno che la popolazione mondiale sta invecchiando rapidamente so-prattutto in Italia (seconda solo al Giappone). Ad aggravare questo quadro in-cidono le pensioni (6,6 milioni di anziani Italiani hanno pensioni al di sotto di 1000€) ed i tagli attuali e futuri mineranno ancora di più il welfare. Ne conseguirà che la prevenzione sarà sempre più una chimera e quindi, se si instaurerà una patologia, essa tenderà ad aggravarsi e cronicizzare. Concludendo, al lavoro degli Ortopedici (che già si occupano dei traumatismi) si aggiungerà quello:1. sulle artrosi (giovanili e senili

dovute ad eccesso di carico);2. sulle osteopenie e osteopo-

rosi (giovanili e senili dovute a mancanza di carico);

3. sulle patologie del connettivo (tendiniti, ecc).

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#WELLNESS Ernesto Lupacchio

http://bit.ly/1couZMz Central Fitness Club 1, 2, 3

Morire giovani…il più tardi possibile.

Come si fa ad invecchiare e vivere a lungo restando giovani?Non ci sono segreti particola-ri: felicità, amore, stile di vita orientato al benessere con attività �sica regolare e una corretta alimentazione sono gli ingredienti principali per vivere una vita ricca di gioie, grati�cazioni e in piena salute.E, a proposito di alimentazione, in questi giorni si sta parlando tanto delle conclusioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sul rischio della salute nell’assunzione di carne rossa e carne lavorata, anche se a me sembra che sia stata scoperta l’acqua calda, infatti si è sempre saputo che l’abuso di questi ali-menti sicuramente nuoce al no-stro organismo.“Vi sono cibi che ammalano e cibi che guariscono”. Sappiamo tutti che mangiare carne o pesce non è la stessa cosa che mangiare frutta o verdura: i primi sono prodotti “di cadaveri”, animali in via di de-composizione, intrisi di violenza, di terrore, di adrenalina, di pro-

La forza, l’integrità e la felicità di una nazione è direttamente proporzionale allo stato di salute dei suoi cittadini.M. Gandhi

dotti chimici e farmacologici e, come tali, a dosi massicce, non possono che produrre intossica-zione, malattie, inquietudine; i secondi sono alimenti vivi, colo-rati, profumati, carichi di energia solare, di elettricità, la parte mi-gliore e più bella della natura e, come tali, portatori di vita, di armonia, benessere e bellezza.I risultati degli studi dell’OMS, hanno evidenziato proprio gli e�etti negativi di alcuni alimenti:“La carne rossa – e, in partico-lare, la carne rossa lavorata - è un cancerogeno umano, cioè è in grado di indurre mutazioni a livello del DNA delle cellule. Una gran mole di studi condotti nel tempo ha dimostrato che un consumo abbondante di carne rossa, soprattutto se lavorata e cotta ad alte temperature,

aumenta il rischio di sviluppa-re molte malattie, prima fra tutte il cancro al colon-retto. È bene quindi limitare il consumo di proteine animali e sostituire la carne rossa, ogniqualvolta possi-bile, con pollo o pesce, o meglio ancora, con proteine vegetali, come i legumi e la soia. In�ne, vanno fortemente limitate, se non evitate, le carni lavorate come i salumi e quelle molto cotte. In generale tre quarti di ciò che mangiamo complessivamen-te dovrebbe essere costituito da cibi vegetali”.In genere si fa sempre poca at-tenzione a ciò che viene ingerito, raramente si pensa che quella sostanza diventerà parte di noi e che condizionerà i nostri processi chimici, biologici, energetici e, perché no, spi-

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#WELLNESS

rituali. Quando il nostro or-ganismo non è più in grado di eliminare le tossine introdotte e accumulate si manifesta la malattia nella parte più debole dell’organismo.Io penso che bisogna trovare sempre il giusto equilibrio. Man-giare bene non signi�ca privarsi di tutto ciò che ci piace ma, a volte, è bene assaporare sempre senza abusare, anche ciò che ci fa sentir bene solo gustando quello che mangiamo.Come dice il giornalista France-sco Maria Del Vigo, “non pos-siamo vivere una vita da ma-lati per paura di ammalarci. Il salutismo esasperato preventivo potrebbe essere, a sua volta, un morbo. Ovvio che sia salutare osservare dei comportamenti virtuosi, ma di questo passo ci preoccuperemo troppo al primo ra¤reddore per evitare che arri-vino altri devastanti virus. Dobbiamo rassegnarci a vive-re senza ammazzarci di piace-ri, ma anche senza ammazzare i piaceri. Come diceva in un afori-sma Woody Allen: “Ho smesso di fumare, vivrò una settimana in più. E in quella settimana pio-verà a dirotto”.

Evitate di trovare il piacere nel cibo e cercatelo nello sport, nella lettura, nel dialogo e nelle cose belle della vita.

Si può vivere mangiando semo-lino in brodo e bevendo acqua naturale rigorosamente a tem-peratura ambiente?”è giusto sapere però che le cause principali di tumore sono, oltre al cibo, soprattutto il fumo, l’alcool e l’inquinamen-to, per cui sarebbe bene evitare tutto ciò insieme alle droghe e, secondo me, le medicine che spesso, prendiamo appena accu-siamo un disturbo o un sintomo un po’ più forte. Il corpo umano è una macchina troppo perfetta per non sapersi curare da solo per le problematiche più semplici, e invece noi subito corriamo dal medico … e giustamente lui cosa ci può proporre? Pillole, com-presse, sciroppi, �ale, etc. D’altra parte, se andiamo dal macellaio ci dà la carne…se an-diamo dal salumiere ci dà il sa-lame e prosciutto…e allora??? Alla luce di queste riªessioni, si è radicato nella mia mente un solo binomio “benessere e mo-derazione” che, da oggi, caratte-rizzerà il percorso dei giorni che verranno e che, spero, rientri anche nei principi basilari della vostra vita. “Moderazione e be-nessere” signi�ca non rinun-

ciare a nulla e avere tutto, nella giusta misura; assaporare i piaceri della vita senza cedere alle sue lusinghe; dare alla mente e al cor-po i nutrienti e le esperienze più piacevoli e rilassanti; armonizzare lavoro e rispetto di sé, tradizione e innovazione. Se qualcuno pensa che una vita così potrebbe essere piatta e no-iosa mi dica che senso ha bere �no ad ubriacarsi, mangiare tanto da vomitare, non mangiare nulla e rischiare di morire, fumare �no allo sballo… Scendere alla fer-mata giusta rende piacevole il viaggio e apre orizzonti sem-pre nuovi al nostro futuro.

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Kant e la filosofia del "limite"

#FILOSOFIA Domenico Casa

Consulente filosofico [email protected] 339.3318463

"Su un muro della stazione Sév-res-Babylone ho visto uno strano gra�to: dio ha voluto inegua-glianze, non ingiustizie, c'era scritto. Mi sono chiesto chi po-tesse essere quella persona così bene informata sulle intenzioni di Dio." Così scrive, con il suo noto sarcasmo, Michel Houellebecq, nel suo romanzo "Estensione del dominio della lotta" (Bompiani).

Ma la sorpresa (apparente) dello scrittore francese sulla presun-zione di chi ritiene di conoscere le intenzioni di Dio, o addirittura la sua natura profonda, non ha più ragion d'essere da quando KANT, nella sua "Critica della ragion pura", ha individuato il li-mite invalicabile della conoscen-za umana, limite che da oltre due secoli non è stato mai messo in discussione e superato, se si ec-cettuano alcuni passi in avanti, sia pure piccolissimi, relativi alla conoscenza dell'universo. Secon-do il �losofo di Konisberg, infat-ti, si può conoscere unicamente ciò che si ricava dall'esperienza �ltrata attraverso due modalità conoscitive proprie dell'uomo, lo spazio e il tempo. Si tratta di quello che egli de�nisce "mondo fenomenico" al di là del quale vi è una realtà "pensabile ma non conoscibile". Kant lo de�nisce mondo "noumenico" o "della cosa in sé", un mondo cioè su cui si possono fare tutte le conget-ture possibili che non saranno, però, mai riconducibili a verità certe e oggettive come quelle

della matematica e della �sica. Le "realtà" inconoscibili che co-stituiscono il mondo noumenico sono Dio, anima e mondo (inten-dendo con questo termine l'uni-verso). Fino a Kant, la pretesa di dare ad essi un fondamento, ha prodotto tre presunte scienze: la teologia razionale, la cosmologia razionale, la psicologia razionale, dove quel razionale è da inten-dersi l'esercizio astratto della ragione senza alcun elemento concreto tratto dall'esperienza. Coloro che si sono avventurati a costruire le tre presunte scienze, potrebbero essere paragonati a Icaro nella sua corsa verso il sole con ali di cera. Il suo tentativo, si sa, fallì tragicamente.Come falliti sono i tentativi me-ta�sici durati secoli, almeno da Parmenide a Cartesio. In realtà Kant vuole dire che quando "ra-gioniamo" di Dio, anima e mon-do, possiamo a�ermare tutto e il contrario di tutto, non essendo in possesso di dati ed elementi a sostegno di una tesi anziché di un'altra. Per quanto riguarda il primo oggetto, tralasciando la �loso�a, buona parte della teo-logia contemporanea concorda - contrariamente a quanto è stato fatto nei secoli trascorsi, quando di Dio si era dato il concetto e l'immagine - con il primo coman-damento, che vieta addirittura di pronunciarne il nome. Chi legge "Io e Dio" del teologo e scrittore Vito Mancuso, arriverà alla �ne della lettura quasi con un senso di frustrazione, determinato dalla

delusione di essere rimasto al di qua e di avere alimentato la con-vinzione della "morte" del Dio costruito a immagine dell'uomo. E l'anima cos'è? E' mortale, im-mortale, creata da un ente supe-riore o è smplicemente legata al pensare che ha sede nel cervel-lo? L'universo è �nito o in�nito? Creato o increato? Risposte non ce ne sono e non ce ne saranno, �no a quando la natura conoscitiva dell'uomo re-sterà – ed è sicuro che resterà tale – quella che viene sperimen-tata quotidianamente. Tutto qui? Assolutamente no. L'uomo con-tinuerà a cercare e a dibattere, nella consapevolezza, tuttavia, che di quelle realtà non potrà mai avere una certezza scienti�ca. Ed inoltre, ne "La critica della ragion pratica", Kant apre le porte alla speranza. "È ragione-vole pensare che", oltre i limiti e la prigione in cui gli uomini si dibattono, esista un'altra sfera di esistenza dove potrebbero esse-re disvelate molte cose di cui qui si rimane ignoranti.

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#POETA Salvatore Spinelli

Poetahttp://bit.ly/1fk7XnN

Era un novembre freddo e piovoso,il giorno undici per la precisione,

quando un cavaliere �ero, coraggioso,faceva ritorno alla sua magione.

In un ampio mantello avvoltoche gli copriva parte del volto,

in quella giornata uggiosavide a terra muoversi qualcosa.

Un povero vecchio di stracci coperto mal reggeva la forza del vento,

so¤riva, aveva il �ato cortoe gli occhi rossi dallo spavento.

Di fronte a quella scena di dolorea Martino gli si strinse il cuore,

ed essendo lui di bontà campione,subito trovò la giusta soluzione.

Sceso subito dal suo cavallodisse: “Amico, su, fatti coraggio,

tagliò in due il suo mantellocoprì l’uomo e riprese il viaggio.

“Del vostro grande gesto d’amoreDio ve ne renda merito, signore”-disse l’uomo- e immantinente

non si vide più, sparì in un niente.

Proseguendo nel gelo il suo camminosmise di piovere, il vento cessò,

la cosa meravigliò molto Martinoe intanto anche il Sole spuntò.

La leggenda di San Martino

Così a quel tempo brutto, cattivo,subentrò un insolito caldo estivo

tanto che Martino, col tempo bellosi tolse la metà del suo mantello.

Il Signore nell’in�nita Sua bontà,volle premiare quell’atto di carità:questa è l’estate di San Martino

dove anche il mosto diventa in vino.

Ovvero l’estate di San Martino

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Come ottenere rendimento nel turbinio dell'attuale mercato economico

Laureato in Economia AziendaleConsulente Finanziario iscritto all'albo nazionale

#ECONOMIA Giovanni Fontanarosa

338.4716155

Come deve muoversi oggi il risparmiatore italiano per cercare di ottenere rendimento dai propri rispar-mi? Come accantonare giorno per giorno delle cifre da destinare ai propri obiettivi ed alle proprie esigen-ze? Come fare ad aiutare i �gli ad a�rontare questo futuro sempre più incerto, con tassi di rendimento dei Titoli di Stato molto bassi e prossimi allo zero!?Oggi per chi non vuole a�rontare con i suoi risparmi alcun tipo di rischio si parla addirittura di tassi ne-gativi: il rendimento del Bund tedesco a due anni è precipitato a -0,32% seguito a ruota dal nostro caro BTP (Buoni del Tesoro Pluriennali). Quattro anni fa, chi ha acquistato i “BTP”, i Titoli emessi dallo Stato Italiano, lo ha fatto sapendo di correre un grosso rischio in quanto l'11 Novembre 2011 il di�erenziale tra i rendimenti italiani e quelli tedeschi è salito a un massimo di 575 punti base. Questo signi�ca che l'Italia, per trovare qualche inve-stitore disposto a comprare i BTP decennali, dove-va o�rire un tasso d'interesse 5,75 punti percentuali più alto rispetto alla Germania. Questi risparmiatori, oggi, si trovano in una condizione ancora di rendita perché hanno acquistato in un momento in cui nes-suno poteva garantire. Oramai però anche chi nel

2011 ha a�rontato questo rischio, vedrà esaurirsi a breve i suoi e�etti bene�ci essendo prossima la scadenza dei suddetti titoli.Acquistare un nostro titolo di Stato oggi, BTP de-cennale, rende circa l’1,40% lordo: al netto di tasse e spese resta in tasca del risparmiatore meno dell’1%.Quindi come fare per investire ed ottenere un rendi-mento? Le valutazioni da fare sono di diversi tipi ed ovviamente variano da persona a persona. Bisogna domandarsi principalmente che pro�lo di rischio ab-biamo, ossia quanta parte del nostro capitale siamo disposti ad investire per ottenere un rendimento più alto e quanta parte vogliamo destinare a fonti più sicure e quindi meno redditizie. Successivamente una volta appurata questa decisione capire in che direzione muoversi per avere una maggiore remu-nerazione dai nostri investimenti.La soluzione non è quella di stravolgere il portafo-glio, ma di capire attraverso un attenta diagnosi dei propri risparmi ed investimenti quanto stiamo ri-schiando. Farsi aiutare dal proprio consulente �nan-ziario di �ducia è sicuramente una scelta vincente, per disegnare un percorso d'investimento sereno e improntato sulla diversi�cazione.Il mercato obbligazionario rimane sempre una scelta adeguata per coloro che hanno un pro�lo di rischio prudente. Resta però in mano all'esperto la scelta dei mercati e dei settori in cui investire per non ri-nunciare al ªusso cedolare, caratteristica tipica delle obbligazioni.Il contributo dei professionisti del risparmio tende ad andare anche oltre. Le scelte e le soluzioni for-mulate dal professionista guardano con maggiore attenzione le esigenze e gli obiettivi dei clienti e non solamente gli strumenti in se, andando a studiare so-luzioni vantaggiose anche dal punto di vista �scale.La chiave per muoversi in sicurezza nel turbinio dei mercati è quella di a�rontarla con strumenti di qua-lità e farsi coadiuvare da persone �date e formate che attraverso incontri approfonditi, riusciranno a creare portafogli �nanziari e�cienti.

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Avvocato praticante abilitato al patrocinio Consiglio Ordine Avvocati di Torre Annunziata

#DIRITTO Valerio Massimo Aiello

339.4095882

De�nito da molti come un’am-missione di responsabilità o come una scorciatoia per eludere il processo vero e proprio, l’ap-plicazione della pena su richie-sta delle parti, in gergo patteg-giamento, è una delle “opzioni” processuali o�erte dal legislatore a vantaggio di un soggetto colpe-vole di un reato.Come si evince dalla stessa pa-rola il patteggiamento (art. 444 e ss CPP) è un accordo che na-sce tra l’imputato e il Pubblico Ministero, vagliato poi dal Giudi-ce, che permette di irrogare al reo patteggiante una condanna più mite caratterizzata da de-terminati sconti e premi. Si può applicare alla maggior parte dei reati, esclusi naturalmente quelli più gravi, per i quali venga con-cordata una pena detentiva non superiore ai 5 anni, oltre l’even-tuale pena pecuniaria.Ma vediamo brevemente quali sono i pro e i contro di tale scelta processuale.

Perchè sceglierlo:• Si ha diritto ad uno sconto di

pena �no ad 1/3;• Viene esclusa la condanna

al pagamento delle spese processuali dello stato, se il patteggiamento è entro i due anni;

• Viene esclusa la parte civile: se il danneggiato si era costi-tuito parte civile per avere i danni, la sua azione non potrà

essere esaminata nel processo penale ed avrà diritto, al mas-simo, al risarcimento delle sole spese legali �no ad allora sostenute. Ciò non toglie co-munque che la parte offesa possa avanzare successiva-mente la pretesa risarcitoria in sede civile;

• Esclude l'applicazione di buo-na parte delle pene accesso-rie (escluse però con�sca, so-spensione della patente per guida in stato di ebbrezza, demolizione edi�ci abusivi) se il patteggiamento è entro i due anni;

• Il reato si estingue dopo un certo tempo: sono 5 anni se la condanna è per delitto 2 anni se per contravvenzione, sempreché il condannato non commetta nel frattempo un delitto ovvero una contrav-venzione della stessa indole e purché la condanna resti entro i due anni di pena detentiva;

• Il costo della difesa (onorari del difensore) è certamente minore rispetto ad un dibat-timento

Viceversa, ecco i princi-pali contro:• L'imputato rinuncia a difender-

si perdendo de�nitivamente la speranza di veder riconosciu-ta la propria innocenza accet-tando, anche se scontata, una condanna de�nitiva.

• Si rinuncia ad usufruire di de-

terminati ed ipotetici e�etti favorevoli del trascorrere del tempo necessario a completa-re un processo ordinario come ad esempio la prescrizione;

• La sentenza emessa a seguito di patteggiamento è inappel-labile; si rinuncerà quindi al giudizio di appello;

• se l’imputato non potrà go-dere del beneficio della so-spensione condizionale della pena ovvero di ulteriori bene-�ci lo stesso sarà comunque costretto ad espiare la pena concordata.

Ricapitolando quindi patteg-giare signi�cherà ammettere la propria colpevolezza rinuncian-do definitivamente a tutte le garanzie processuali o�erte dal legislatore al soggetto imputa-to in un processo in cambio di determinati sconti e premi in termini di entità di pena.Ovviamente poiché ogni caso è sempre di�erente dagli altri la scelta di tale rito processua-le andrà sempre disquisita con il vostro avvocato penalista di �ducia.

Patteggiare la pena o a�rontare il processo?I pro e i contro del rito del patteggiamento

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Anche quest'anno parte la ormai internazionale settima rassrgna sul tema della diversabilità dal ti-tolo "Diversabilarte". Tutto l'e-vento si svolgerà nel trecentesco chiostro di San Francesco e avrà inizio il 21 novembre 2015 con l'i-naugurazione prevista alle ore 11 del mattino con la presenza delle autorità e istituzioni locali.

L'argomento di quest'anno è improntato su "Diversabilità e Riciclo". Per la vasta mole di opere presentate dagli artisti partecipanti e realizzate con materiale di recupero come fer-ro, legno e soprattutto gomma; quest'ultimo impiegato in modo più consistente poichè trova un forte collegamento con il mon-do dell'handicaps. Infatti tutte le persone non deambulanti si spo-stano grazie alla gomma, che è presente su carrozzine ed altri ausili ortopedici.

Si tiene a sottolineare inoltre che tra i progetti futuri degli stessi organizzatori trova forte rilievo la realizzazione di un mu-seo civico permanente sul tema delle diversabilità con annesso archivio interattivo per la con-sultazione del materiale icono-logico la quale annoverà più di trecento pezzi e che avrà �nali-tà esclusivamente orientata alla ricerca scienti�co-artistica e che portà essere consultato sia dagli addetti ai lavori che da semplici

volontari che mostreranno par-ticolare attenzione e sensibilità verso le problematiche inerenti al mondo della diversabilità.

La manifestazione tutta in sali-ta si può considerare un evento culturale unico e irripetibile nel suo genere e ha saputo coniu-gare, in maniera armonica disa-bilità e arte senza ledere quelli che sono i principi del rispetto e della moralità, importanti prero-gative dichi vive una condizione di svantaggio o di disagio.

#SOCIALE Paolo e Vincenzo

VII Edizione DIVERSABILARTE21 novembre 2015 - 7 gennaio 2016

Gli organizzatori ringraziano tutti coloro che si sono prodigati alla riuscita dell'evento come l'ente comunale della città di Sorrento e vi aspettano per qualsiasi tipo di approfondimento o colloquio sull'argomento.

La rassegna, con apertura tutti i giorni, chiuderà il 7 gennaio del 2016.

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#FOODCROSSINGhttp://bit.ly/QWy93W

Anna Maione

Esperta in comunicazione multimediale dell’enogastronomia

Da sempre uno dei miei frutti pre-feriti. Sarà per il suo gusto dolce o per l'altrettanto dolce ricordo della mia infanzia, quando mio padre apriva ad uno ad uno tutti i semi per mostrarmi le minuscole “posate” nascoste al loro interno. Scommetto che in molti capiran-no a cosa mi riferisco!Il cachi è noto in botanica con il nome Diospyros kaki: il genere deriva dal greco ed è costituito da un accostamento di due pa-role “Diòs” (riferito al dio Giove) e “pyròs” (frumento); letteralmen-te, quindi, il cachi viene de�nito come il frumento di Giove. Sebbene, in una nota canzone, simboleggino l'Italia, questi frut-ti sono, in realtà, nativi dei Paesi d'Oriente, il loro viaggio verso terre americane ed europee ebbe inizio solo verso la metà dell'Ot-tocento.Si narra che il primo albero di ca-chi nel nostro Paese fu coltivato nel giardino di Boboli nel 1871. In Cina esiste una leggenda se-condo cui la pianta del cachi incarna l'albero dalle sette virtù riferite sostanzialmente alla dol-cezza dei frutti, al legno robusto, alla longevità della pianta, all'im-piego decorativo delle sue foglie, al fuoco prodotto dall'ardore dei suoi rami, alla possibilità data agli uccelli di nidi�care tra i rami, ed alla sagoma ombreggiata creata dall'imponente albero.Tra i vari nomi con i quali viene

ricordato non può mancare “Mela d'Oriente” (essendo tipico dei pa-esi orientali) e “loto del Giappo-ne”. Inoltre, fu de�nito in passato “cibo degli dei”, per merito del suo sapore dolcissimo, unico ed originale.Il cachi simboleggia l’autunno, è anzi, grazie ai suoi interessanti va-lori nutrizionali, un ottimo rimedio alla spossatezza ed allo stress psi-co�sico tipici di questa stagione “di passaggio” È un frutto piuttosto energetico per la cospicua quantità di zuc-cheri, per questo motivo il con-sumo eccessivo è sconsigliato a chi so�re di diabete o di obesi-tà, ma raccomandato in caso di inappetenza, stress psico�sico e

frequente attività sportiva. Il cachi dovrebbe essere con-sumato crudo: in questo modo, viene garantito un buon apporto in termini di vitamine e sali mine-rali, bene�ciando del buon e�etto vitaminizzante e rimineralizzan-te. La presenza del potassio ed il cospicuo contenuto di �bre lo rendono inoltre un buon diuretico e depurativo oltre che un ottimo rimedio naturale contro la stiti-chezza (proprietà lassative). Il cachi è consigliato anche in caso di disturbi epatici (virtù epatopro-tettrici), emorragie (virtù astrin-genti ed emostatiche dei frutti immaturi) o cure antibiotiche re-sponsabili di una compromissione della ªora intestinale.

LA TERRA DEI CACHI

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Imma Gargiulo

Chef Patron del Ristorante Femmena Conduttrice di "Conserve di Casa" su Alice TV

© FOTO DI ANNA MAIONE

Mettere in un barattolo tutti gli ingredienti per la vinaigrette ed agitarla per bene. Pelare e tagliare a spicchi i cachi.Pulire l’insalata ed il cuore di scarola. Lasciare le foglie intat-te e tagliare solo quelle troppo grosse. Sgusciare i pistacchi. Se l’uva sul-tanina risultasse dura immergerla pochi minuti in acqua tiepida o rum. Strizzarla per bene.In una scodella mescolare tutti gli ingredienti ad eccezione dei cachi e condirli con la vinaigret-te. Distribuire per bene tutta la frutta secca che si sarà di sicuro depositata sul fondo dell’insalata.Finire con un �lo d’olio all’arancia.

★ Insalatine da taglio ★ Cuore di scarola ★ Cachi duri★ Formaggio blu cheddar ★ Uvetta sultanina★ Pistacchi salati

Per la vinaigrette★ Aceto di Modena DOP★ Olio all’arancia★ Succo d’arancia amara★ Sale maldon★ Pepe bianco★ Miele di acacia★ Aglio in polvere

INGREDIENTI PROCEDIMENTO

INSALATA D’AUTUNNO

CURIOSITÀLi conoscete i Mela Cachi? Io ne ho sentito parlare per la prima volta qualche giorno fa. Inizialmente un po' prevenuta, ho fatto una piccola ricerca sco-prendo che si tratta di una varietà ottenuta alla �ne dell'800 in Giap-pone dove oggi è al secondo po-sto come di�usione di coltivazio-ne dopo Fuyu. Il frutto è di grossa dimensione edule alla raccolta. È la varietà più indicata per la col-tivazione al centro sud Italia. I frutti maturano a partire da inizio ottobre e sono caratterizzati dal-la croccantezza della mela e dol-cezza del cachi. Particolarmente indicati per le insalate. Proverò!

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Una dieta ricca di �bre allunga la vita A suggerirlo è uno studio appe-na pubblicato negli «Archives of Internal Medicine». In questa ricerca alcuni scienziati del Na-tional Cancer Institute america-no hanno rilevato — attraverso un questionario — le abitudini alimentari di più di 388.000 uo-mini e donne seguiti, in media, per nove anni. In entrambi i sessi il consumo di �bra alimentare è risultato associato con un signi-�cativo allungamento della vita. In particolare, una dieta ricca di �bra proteggerebbe dal sovrap-peso, dalle malattie cardiovasco-lari e anche da quelle infettive e respiratorie.

#NUTRIZIONISTA Dott.ssa Francesca Maresca

334.2258132http://bit.ly/19ubheb Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle 16.30

I maggiori beneci li o�ieni se è integrale. Scopri quale scegliere e come cucinarlo

A novembreMe�i la salute nel pia�o con il riso

Tutto quello che devi sapere... I Il riso integrale biologico è un ottimo alimento per chi so�re di allergie e intolleranze alimentari perché rinforza la mucosa inte-stinale e il sistema immunitario, prevenendo le infiammazioni digestive. Tra l’altro, il riso integrale com-batte anche il colesterolo ed è utilissimo per chi so�re di colite e fermentazione intestinale. Non ultimo, le �bre contenute nel riso aiutano anche a contrastare la formazione di polipi intestinali. Il riso integrale è poi particolar-mente utile nel controllo del so-vrappeso, non di rado provocato da un rallentamento del meta-bolismo indotto da intolleranze e allergie alimentari.

Per avere un’idea del patrimonio nutritivo che si perde nel consu-mare principalmente riso bianco ra�nato, basta ricordare che la percentuale di sali minerali di-minuisce �no al 70% e anche le vitamine e le proteine si riducono visibilmente. E la �bra? Scompa-re del tutto. E come abbiamo già detto, è proprio la �bra che contribuisce a mantenere l’or-ganismo in salute, controllando l’arrivo degli zuccheri nel sangue, riducendo l’assorbimento di gras-si cattivi ecc.

Secondo recenti studi, 50 g di riso integrale al giorno aiutano a combattere gli sbalzi glicemi-ci: come è noto, l’impennata del livello di zuccheri nel sangue è

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Riso nero è il più saziante Cotto, sprigiona l’aroma di pane appena tolto dal forno. Da lessare e saltare in padella.

la prima causa della formazione di cuscinetti adiposi. Bastano inoltre 50 g di riso al giorno per evitare fermentazioni e gon�ori. Se hai problemi di intolleranze (o di celiachia) e non vuoi in�amma-re ulteriormente un intestino già delicato e “capriccioso”, ed elimi-nare o ridurre la pancetta, oltre al riso integrale “classico” oggi puoi trovare in commercio altri gustosi derivati del riso biologico ricchi di nutrienti: prova il latte, i biscotti, i cracker, le merendine (o le farine per fare in casa le tue torte pre-ferite) ma anche l’olio e il malto di riso, emolliente e lenitivo, ideale come dolci�cante al posto dello zucchero (e adatto anche per i diabetici).

Riso basmati è anti ritenzione

Se integrale, il suo profumo ri-corda quello del sandalo. Ottimo

cucinato senza sale.

Riso integrale è anti adipe Riduce il grasso sulla pancia. Les-salo e saltalo con verdure e pesce o pollo.

Riso brillato sì con la colite acuta In questi casi, occorre usare il riso ra�nato, per evitare che le �bre irritino il colon.

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#WEB Antonella Ra�one

Digital [email protected]

La newsletter: una grande risorsa per la tua attività

Questa appena formulata rap-presenta una delle domande che molto spesso si pone chi gestisce un’attività e vuole promuoverla con successo. Un sito o blog aziendale e la corretta presen-za sui social network, in linea di massima, sono tutte attività che consentono di tenere costante-mente aggiornati i propri clienti, sotto le vesti di fans, followers e lettori, sulle attività e i contenuti pubblicati sul proprio spazio web. Ma la prima espressione di que-sta esigenza è stata e rimane la newsletter.Per newsletter si intende una mail che viene inviata agli utenti iscritti al servizio e che comunica notizie su nuovi prodotti/servizi, eventi, sconti oppure promozio-ni in vista di determinati perio-di dell’anno propizi alle vendite, come il Natale.Obiettivo primario di qualsiasi azienda è quello di far conoscere i propri prodotti/ servizi e �de-lizzare i propri clienti: la newslet-ter permette di instaurare una

stretta relazione che sicuramen-te, premia chi la mette in atto correttamente nel medio- lungo termine. Il marketing è conver-sazione, e la newsletter è un po-tente strumento che permette di comunicare in maniera attiva con i clienti. Una delle potenzialità più grandi di una newsletter risiede nella capacità, attraverso azioni che necessitano di una buona co-stanza nel tempo, di migliorare la reputazione di un’attività agli occhi dell’utente e contribuire ad aumentare la credibilità rispetto alla concorrenza, arrivando in certi casi ad essere percepiti come leader del settore o di for-nitori di contenuti e consigli utili.Inoltre, la newsletter facilita il contatto diretto, utile all’azienda e conveniente per il cliente. Se molti italiani consultano i siti web, altri leggono le recensioni onli-ne per decidere cosa comprare, quasi nove su dieci (in possesso di un indirizzo di posta elettronica) si ritrovano sui propri computer o smartphone queste segnala-

zioni con le o�erte sui prodotti dell’azienda che li propone. Ciò che sorprende è che la newslet-ter non fa la �ne dei volantini di carta che troviamo nella buca delle lettere e che siamo pron-ti a cestinare senza degnare di un'occhiata. Anzi quasi otto e- shoppers italiani su dieci (il 77%) spiega di essere stato indotto a comprare qualcosa dopo averne letto una. Non tutti hanno acqui-stato online. Anzi, nella metà dei casi, i consumatori si sono �on-dati in negozio.La newsletter, quindi, è una vera e propria “sirena di Ulisse”, che spesso convince chi la legge a fare acquisti. Utilizzata da molti anni, è ancora oggi un’arma di marketing di assoluta e�cacia: per strutturarla al meglio basta a�darsi ad un consulente che ab-bia gli strumenti e le conoscenze giuste.

Come posso colpire in maniera positiva e rimanere impresso nella mente dei clienti?

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