1 FEDERALISMO FISCALE E POLITICHE REGIONALI PADOVA 12 DICEMBRE 2009 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO.

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FEDERALISMO FISCALE E

POLITICHE REGIONALI

PADOVA 12 DICEMBRE 2009

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

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Cosa serve oggi al Paeseper attuare il federalismo

1. affermare il principio di correlazione tra “cosa tassata” e “cosa amministrata”

2. precisare prima “chi fa cosa”

3. individuare “costi standard” ottimali

4. ridisegnare la perequazione sul modello europeo

5. realizzare una sussidiarietà “orizzontale” come in Germania

6. avviare risparmi di spesa non solo nelle Amministrazioni locali

7. attuare il trasferimento del personale pubblico dalle Amministrazioni centrali a quelle periferiche

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Un Federalismo a metà (1)

Mancata attuazione federalismo fiscale (art. 119 Cost.)

Senza certezza di risorse non c’è vero federalismo

Perequazione di risorse basata su spesa storica

Non favorisce la responsabilizzazione di alcuni enti locali

Il personale statale trasferito in Periferia non è sufficiente

Se lo Stato non trasferisce il personale non c’è vera riduzione dei costi

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Un Federalismo a metà (2)

Le amministrazioni locali “virtuose” vengono penalizzate poiché:

1) contribuiscono a finanziare la perequazione verso i territori con minore capacità fiscale;

2) sono in ogni caso soggette al rispetto dei vincoli del Patto di stabilità interno.

Quale potrebbe essere il costo della “mancata attuazione” del federalismo nel Veneto?

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Il residuo fiscale del Veneto:un quadro aggiornato (1)(media 2005-2007, dati in milioni di euro)

Amministrazioni pubbliche

(Stato, Regione, Province, Comuni)

62.858 45.523

La Pubblica amministrazione preleva dal territorio veneto quasi 63 mld di euro, pari a 13.146 euro procapite.

La Pubblica amministrazione spende in servizi per il cittadino residente in Veneto oltre 45 mld, pari a 9.521 euro procapite

Complessivamente, le entrate prelevate in Veneto superano le spese effettuate per 17,3 mld di euro, pari a 3.626 euro procapite

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Entrate Spese Saldo

Piemonte 13.804 11.147 2.657Valle d'Aosta 16.248 17.854 -1.605Lombardia 16.345 10.114 6.231Trentino Alto Adige 14.526 14.115 410Veneto 13.146 9.521 3.626Friuli Venezia Giulia 13.914 12.943 971Liguria 12.814 12.434 380Emilia Romagna 15.004 11.037 3.967Toscana 13.429 11.058 2.371Umbria 11.448 11.653 -205Marche 11.811 10.085 1.726Lazio 15.179 12.167 3.012Abruzzo 9.790 9.832 -43Molise 8.565 10.157 -1.592Campania 7.708 8.607 -899Puglia 7.466 8.775 -1.309Basilicata 7.707 9.891 -2.184Calabria 7.482 9.824 -2.342Sicilia 7.584 9.796 -2.212Sardegna 9.187 11.115 -1.928

Euro per abitanteRegioni

La geografia dei residui fiscali in Italia (1)Media 2005-2007. Valori in euro pro capite

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Stima dei costi della mancata attuazione del federalismo in Veneto (1)

Le risorse aggiuntive prelevate da parte dello Stato italiano possono essere considerate come una mancata opportunità di investire in Veneto il denaro dei contribuenti locali.

Ipotizzando di trattenere in Veneto le risorse del residuo fiscale (11,5 miliardi di euro, 2.513 euro per abitante), la disponibilità di spesa delle Amministrazioni locali venete potrebbe aumentare del 78%, a parità di pressione fiscale.

Inoltre, la maggiore disponibilità di spesa produrrebbe l’aumento degli investimenti sul territorio con una crescita sensibile del PIL locale.

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Stima dei costi della mancata attuazione del federalismo in Veneto (2)

(A) Spesa di Regione, Province e Comuni del Veneto nel 2003

(B) Incremento di spesa, a pressione fiscale invariata, nell’ipotesi che il residuo fiscale rimanga in Veneto

(A+B) Spesa massima delle Amministrazioni periferiche venete con il trattenimento del residuo fiscale

Spesa attuale

Residuo fiscale

Spesa teorica

(A) (B) (A+B)

(in milioni di euro)Servizi generali 1.988 1.552 3.540Istruzione e formazione 826 645 1.471Sanità e assistenza sociale 6.154 4.803 10.956Sviluppo economico 675 527 1.202Cultura e sport 298 233 531Ambiente e territorio 2.121 1.656 3.777Infrastrutture e trasporti 1.827 1.426 3.253Altro 851 664 1.515TOTALE 14.741 11.504 26.245

(euro procapite)Servizi generali 434 339 773Istruzione e formazione 180 141 321Sanità e assistenza sociale 1.344 1.049 2.394Sviluppo economico 147 115 263Cultura e sport 65 51 116Ambiente e territorio 463 362 825Infrastrutture e trasporti 399 312 711Altro 186 145 331TOTALE 3.220 2.513 5.734

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Stima dei costi della mancata attuazione del federalismo in Veneto (3)

La spesa per interessi passivi effettuata nel territorio veneto è pari a 2.891 milioni di euro, pari al 5,5% della spesa per interessi nazionale.

Nell’ipotesi di federalismo illustrata in precedenza, la quota della spesa per interessi che il Veneto dovrebbe accollarsi farebbe scendere la spesa teorica locale (a parità di pressione fiscale) da 5.734 a 5.102 euro procapite. La possibilità di spesa rimarrebbe comunque elevata (+58% rispetto allo stato attuale).

Effetti della spesa per interessi passivi sul residuo fiscale e sulla spesa teorica

Spesa attuale

Residuo fiscale

Spesa teorica

Spesa interessi passivi

Spesa teorica al netto interessi

(A) (B) (A+B) (C) (A+B)-C

(in milioni di euro) 14.741 11.504 26.245 2.891 23.355

(euro procapite) 3.220 2.513 5.734 631 5.102

(in % sul PIL) 12,2 9,6 21,8 2,4 19,4

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La spesa pubblica in Italia

Spesa pubblica supera il 50% del Pil (Istat, 2006)

Prevale la spesa corrente, pari al 44,5% del Pil (quasi il 90% della spesa pubblica), ridotte le risorse

per gli investimenti, pari al 6% del Pil

Gli interessi sul debito sono circa il 4,5% del Pil, maggiore di 2-3 punti rispetto a quello dei principali Paesi europei

C’è un problema di QUALITA’ della SPESA PUBBLICA

Elevato peso delle spese per il personale (circa il 25% delle uscite del bilancio)

Principali elementi di criticità della spesa:

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Il personale pubblico (2)

Una politica di tagli agli “sprechi” in Periferia è poco efficace: bisogna soprattutto razionalizzare nelle Amministrazioni centrali.

La quota di dipendenti pubblici che lavorano presso Comuni, Province, Comunità Montane e Regioni è limitata.

Ente/istituzione Numerosità Composizione %

MINISTERI 1.851.126 54,59UNITA' SANITARIE LOCALI 651.780 19,22COMUNI 420.915 12,41UNIVERSITA' 116.075 3,42PROVINCE 57.033 1,68AGENZIE 54.933 1,62ENTI PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI 50.933 1,50REGIONI A STATUTO SPECIALE 45.849 1,35REGIONI 39.424 1,16ISTITUTI DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO

18.820 0,55

ISTITUTI DI RICERCA E SPERIMENTAZIONE 13.342 0,39ALTRI ENTI 9.709 0,29CAMERE DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA

8.212 0,24

AGENZIE PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE 7.802 0,23COMUNITA' MONTANE 7.554 0,22ORGANI A RILEV. COSTITUZIONALE 5.423 0,16POLICLINICI UNIVERSITARI 4.675 0,14EX IPAB 3.868 0,11AUTOMOBILE CLUB 3.707 0,11CONSORZI, ASSOCIAZIONI, COMPRENSORI 2.857 0,08ENTI REGIONALI DI SVILUPPO AGRICOLO 2.850 0,08IACP/ATER/ALER/ARTE 2.637 0,08ENTI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO 2.460 0,07ISTITUTI ZOOPROFILATTICI SPERIMENTALI 2.328 0,07UNIONE DI COMUNI 1.496 0,04ALTRI ENTI REGIONALI 1.494 0,04AZIENDE AUTONOME 1.397 0,04PARCHI NATURALI ED ENTI PER LA DIFESA AMBIENTALE

1.028 0,03

AZIENDE ED ENTI PER IL SOGGIORNO E TURISMO 959 0,03AUTORITA' DI BACINO 245 0,01OSSERVATORI 72 0,00

TOTALE 3.391.003 100,00

Tabella 1.4

*

* di cui 1.159.562 (62,6%) afferenti al Ministero dell’Istruzione, Università e ricerca e 691.564 (37,4%) agli altri Ministeri

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Perequazione e federalismo

Le Regioni che ricevono maggiori trasferimenti sono anche quelle che spendono di più per le voci legate al funzionamento amministrativo (personale)

Trasferimenti dallo Stato

65

94

94

97

100

101

103

105

110

114

119

127

136

145

146

174

LOMBARDIA

PIEMONTE

VENETO

EMILIA ROMAGNA

Media RSO

TOSCANA

MARCHE

LAZIO

PUGLIA

CAMPANIA

ABRUZZO

CALABRIA

UMBRIA

LIGURIA

MOLISE

BASILICATA

Spesa per il personale

52

62

66

69

85

100

105

105

115

140

150

156

163

214

217

360

LOMBARDIA

VENETO

LIGURIA

EMILIA ROMAGNA

TOSCANA

Media RSO

PIEMONTE

PUGLIA

LAZIO

CAMPANIA

ABRUZZO

MARCHE

CALABRIA

BASILICATA

UMBRIA

MOLISE

Grafico 2.3

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Il personale pubblico (1)

Nonostante le riforme degli ultimi anni, l’Italia rimane un Paese non federale: il 56% dei dipendenti pubblici lavora presso lo Stato centrale (in Germania solo l’11%).

Le spese per il personale in Italia nel 2006 erano pari all’11% del Pil (Germania 7,2%)

Negli ultimi 5 anni le spese per il personale sono in aumento di 0,5 punti di Pil (Germania -0,7)

-1,5 -1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5

Unione Europea (27)

Polonia

Portogallo

Germania

Danimarca

Austria

Svezia

Francia

Paesi Bassi

Spagna

Belgio

Repubblica Ceca

Italia

Grecia

Finlandia

Regno Unito

Irlanda

Grafico 2.1

88

83

83

74

70

60

56

42

38

26

24

23

22

11

50

12

17

17

26

30

40

44

58

62

74

76

77

78

89

50

Irlanda

Portogallo

Grecia

Paesi Bassi

Francia

Regno Unito

Italia

Austria

Spagna

Svezia

Finlandia

Belgio

Danimarca

Germania

Media

Amministrazioni centrali Amministrazioni periferiche

Grafico 1.1

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Più efficienza, meno spesa

Quali potrebbero essere i risparmi se l’Italia prendesse a riferimento i parametri di Germania e Spagna)

Ipotesi “A”

Consumi intermedi procapite

Dipendenti pubblici ogni mille abitanti

Ipotesi “B”

Consumi intermedi procapite

Dipendenti pubblici ogni mille abitanti

Spesa media per il personale

Come la Germania: 27 miliardi di euro (1,8% Pil)

Come la Spagna: 14 miliardi di euro (0,9% Pil)

Come la Germania: 55 miliardi di euro (3,7% Pil)

Come la Spagna: 14 miliardi di euro (0,9% Pil)

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Il disagio del Veneto

Il Veneto è l’unica regione a confinare con due Regioni a Statuto speciale

Elevato residuo fiscale in Veneto, pari a 2.606 euro procapite; in Trentino-A.A. è di -931 euro, in Friuli-V.G. di -1.144 euro (media 2002-2006)

Fuga dal Veneto: tra il 2005 e il 2008, 20 comuni veneti hanno tenuto un referendum per passare in Friuli e in Trentino (in 16 è passato)

Provocazione/proposta:

il Veneto come sesta Regione a statuto speciale

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Regioni ordinarie e Regioni speciali a confronto

Nelle Regioni speciali (RSS) vi è un assetto pubblico profondamente diverso a quello delle Regioni ordinarie (RSO), che riguarda tutti i livelli di governo

Nelle RSS, il ruolo dello Stato centrale subisce un ridimensionamento: molte funzioni vengono svolte dalle amministrazioni regionali e locali

Il finanziamento della spesa nelle RSS avviene attraverso quote molto più elevate di tributi erariali (compartecipazioni)

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Veneto e Trentino a confronto: le spese a livello regionale

Il Trentino ha maggiori competenze di spesa rispetto al Veneto (istruzione, finanza locale, …)

Maggiori spese e investimenti a TN anche nelle materie assegnate alle RSO (assistenza sociale, turismo, sanità, trasporti,…)

Spese della Regione Veneto e della Prov. Aut. Trento. Media 2004-2006 (euro proc.)

Trento Veneto

Amministrazione generale 1.465 64Istruzione diritto allo studio 660 36

Formazione professionale 231 62Assistenza sociale 524 144Sanità 1.740 1.385

Agricoltura, pesca, ecc. 259 47Industria, comm. e artig. 267 47

Turismo 159 12Trasporti 526 172

Territorio 392 239Edilizia abitativa 140 26Oneri non attribuibili 1.389 243

Totale spese effettive 7.752 2.476

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Veneto e Trentino a confronto: il livello comunale

Le entrate correnti dei comuni trentini sono pari a 1.467 euro procapite, in Veneto poco meno di 750 euro (2006)

Le spese correnti dei comuni trentini sono pari a 1.254 euro procapite, in Veneto circa 680 euro (2006)

I bilanci dei comuni veneti si sono ridotti del 10-12% in termini reali, in TN sono rimasti invariati (anche per Patto di stabilità interno)

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Veneto e Trentino a confronto: dove finiscono i tributi

Sia in Trentino che in Veneto circa l’85% delle tasse che i cittadini e le imprese versano sono di natura statale

In realtà, le compartecipazioni ai tributi erariali dello Statuto di autonomia consentono al TN di trattenere il 79,3% dei tributi

In Veneto, invece, su 100 euro di tasse, ne vengono assegnati a Regioni ed enti locali poco più di 23

Prelievo e redistribuzione dei tributi per livello di

governo. Composizione %

(media 2002-2006)

Trento Veneto Trento Veneto

Stato centrale 85,0 84,9 20,7 76,6

Regione ed Enti locali 15,0 15,1 79,3 23,4

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0

Ente che riscuote ilprelievo tributario

Ente che beneficia delprelievo tributario

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Il Veneto come il Trentino: il decentramento della spesa

Ipotizzando per il Veneto uno Statuto analogo al Trentino...

Maggiore spesa decentrata in milioni di euro (media 2002-2006)

Decentramento di spesa dal Centro alla Periferia: 20,4 mld euro

Il budget di Regione ed enti locali passerebbe da 14,6 a 35 mld euro (4.405 euro procapite in più)

Dei 20,4 mld, il 19,9% sarebbe assorbito dall’istruzione, il 19,7% dall’ammin. generale, il 13,4% dal sociale e l’11,8% dalla viabilità

risorse attuali

risorse ipotetiche

maggiore spesa decentrata

Amministrazione Generale 1.952 5.981 4.028Sicurezza pubblica 113 428 315Istruzione 1.283 5.341 4.057Formazione 157 630 473Cultura e servizi ricreativi 318 1.564 1.245Edilizia abitativa e urbanistica 168 1.213 1.045Interventi in campo sociale 472 3.206 2.733Acqua 10 276 266Ambiente 385 1.331 945Lavoro 31 355 324Previdenza e Integrazioni Salariali 0 71 71Viabilita' 836 3.240 2.405Agricoltura 178 765 587Turismo 81 948 867Commercio 104 348 244Industria e Artigianato 270 1.091 821

TOTALE 14.652 35.079 20.427

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Federalismo fiscale e fiscalità di vantaggio

Sentenze

CASO AZZORRE (2006)

CASO PAESI BASCHI (2008)

La CGCE è giunta a riconoscere la piena compatibilità con il diritto comunitario delle misure fiscali agevolative adottate da

enti territoriali interni diversi dallo Stato

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La legge n. 42 del 5 maggio 2009

PRINCIPIO CARDINE:“Autonomia di entrata e di spesa e maggiore

responsabilizzazione amministrativa, finanziaria e contabile di tutti i livelli di governo”

possibilità per le Regioni di istituire tributi propri

a livello locale il criterio base (il più diffuso a livello europeo) potrebbe essere la tassazione degli immobili

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Centro-Nord perde terreno, Sud non cresce

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Le regioni italiane sono quelle che hanno registrato il rallentamento più marcato in Europa

Un confronto con le regioni europee

Pil procapite a parità di potere d’acquisto in alcune regioni europee. Anno 2005 e var. % 1996-2005 (EU15=100)

Fonte: elab Unioncamere del Veneto su dati Eurostat

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Imposizione fiscale delle società di capitale

Nel 2005 l’aliquota effettiva per le società di capitali nella nostra regione è risultata pari al 55,5 per cento, rispetto ad una media nazionale del 45,3 per cento.

Azione distorsiva sull’allocazione degli investimenti delle imprese

Effetti negativi sul rendimenti degli investimenti in relazione a quello di investimenti alternativi attuati al di

fuori dei confini regionali

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Risparmi locali con i modelli europei

Applicando i parametri di Germania e Spagna a livello regionale (tutta la P.A.) si potrebbero ottenere risparmi di spesa in tutto il Paese

Tuttavia, Veneto e Lombardia sono i territori in cui la P.A. si avvicina maggiormente agli standard europei

Risparmi in europer abitante (media 2003-2007)

Risparmi in europer abitante (media 2003-2007)

(*) comprende personale risorse impiegate nel Lazio ma delle quali beneficiano anche gli altri territori

(*) comprende personale risorse impiegate nel Lazio ma delle quali beneficiano anche gli altri territori

Elab. Centro Studi Sintesi su dati Istat, Ragioneria Generale dello Stato e Dipart. Politiche di Sviluppo

Elab. Centro Studi Sintesi su dati Istat, Ragioneria Generale dello Stato e Dipart. Politiche di Sviluppo

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Possibili risparmi con il “modello Veneto”

Quali potrebbero essere i risparmi di spesa pubblica ottenibili considerando le performance della P.A. nella regione più virtuosa?

Ipotizzando una spesa ottimale calibrata sul Veneto (valori medi):

Diminuzione personale pubblico

-523 mila unità

Risparmi di spesa

complessivi

27,8 mld euro