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1 Cinematica (descrizione quantitativa del moto dei corpi) Adesso riprenderemo una serie di concetti e di grandezze fisiche di cui abbiamo già parlato e di cui abbiamo già fatto uso sia pure empiricamente e ne daremo la definizione formale e operativa. In particolare: Posizione Spostamento Velocità Accelerazione Lo faremo prima per il caso unidimensionale e poi per i moti in due o tre dimensioni © Nichi D'Amico

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Cinematica(descrizione quantitativa del moto dei corpi)

Adesso riprenderemo una serie di concetti e di grandezze fisiche di cui abbiamo

già parlato e di cui abbiamo già fatto uso sia pure empiricamente e ne daremo la

definizione formale e operativa. In particolare:

Posizione

Spostamento

Velocità

Accelerazione

Lo faremo prima per il caso unidimensionale e poi per i moti in due o tre dimensioni

L’oggetto di cui studieremo il moto sarà un «punto materiale», cioè uno oggetto privo di

estensioni e quindi privo di fenomeni vibrazionali o rotazionali

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Moto in una dimensione

Posizione

Spostamento

Velocità

Accelerazione

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Posizione

La posizione di un punto materiale in una dimensione

è la sua coordinata sull’asse di riferimento

xO x1

Quindi: di quante informazioni abbiamo bisogno per definire la posizione di

un punto materiale ? Una sola: x1

Quindi la posizione in un «universo unidimensionale»

è in linea di principio semplicemente uno scalare

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xO x1

Non c’è dubbio però che la posizione di un punto materiale può anche essere

definita come un vettore

Questa è la definizione che spesso adotteremo, sia perché la formulazione è più elegante,

sia perché la cosa ci tornerà utile quando passeremo dalla

trattazione del caso unidimensionale al caso a due o tre dimensioni

r1 = x1 i

Nel caso in questione il vettore r1 ha modulo x1 ed è orientato secondo il versore i

r1

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Spostamento

xO x1 x2

Supponiamo che il nostro punto materiale si sposti

dal punto x1 al punto x2

Di quante informazioni abbiamo bisogno per definire lo spostamento del punto materiale ?

Posizione originaria Entità dello spostamento

Direzione e verso

Quindi lo spostamento è comunque un vettore,

anche nel caso di un universo unidimensionale

xO x1 x2O

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xO x2

xO x1 x2

xO x1

Nel formalismo che abbiamo adottato per la definizione della posizione, e cioè

un formalismo vettoriale, lo spostamento altro non è che la variazione Δr del

vettore posizione r Δr = r2 - r1

r1

r2

Δr = r2 - r1

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Velocità

La velocità di un punto materiale è la rapidità con cui la sua posizione cambia nel tempo

Quindi: se il nostro punto materiale effettua il suo spostamento da x1 a x2 in un

Intervallo di tempo Δt:

xO x1 x2O

Tempo impiegato

Δt

Δr = r2 - r1

definiremo la velocità media come:

v = Δr / Δt m / s

La velocità così definita è detta velocità media in quanto la misura dello spostamento Δr

e del tempo trascorso Δt non ci danno informazioni sull’effettivo moto effettuato

dal punto materiale fra i punti x1 e x2 ed è un vettore, in quanto risultadal rapporto fra un vettore (lo spostamento) ed uno scalare (il tempo).

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Velocità istantanea

La definizione di velocità media può essere utile, ma non ci aiuta a descrive i dettagli del movimento del nostro punto materiale.

Si noti per esempio che se durante l’intervallo di tempo Δt il punto materiale in questione torna al punto di partenza, la sua velocità media durante quell’intervallo di tempo risulta pari a zero.

Siamo quindi certamente interessati alla definizione di velocità istantanea

così da potere ottenere informazioni per esempio su un moto del genere:

xO

Tempo t

Δr

Δt

Come ottenere informazioni più dettagliate del semplice rapporto:

?

v = Δr / Δt

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xO

Tempo tΔt1

Δr1

v1 = Δr1 / Δt1

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xO

Tempo tΔt2

Δr2

v2 = Δr2 / Δt2

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xO

Tempo tΔt3

Δr3

v3 = Δr3 / Δt3

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xO

Tempo tΔt4

Δr4

v4 = Δr4 / Δt4

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xO

Tempo tΔt5

Δr5

v5 = Δr5 / Δt5

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xO

Tempo tΔt6

Δr6

v6 = Δr6 / Δt6

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xO

Tempo tΔt7

Δr7

v7 = Δr7 / Δt7

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xO

Tempo tΔt8

Δr8

v8 = Δr8 / Δt8

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Tempo t

x

Tempo t

x

Possiamo rifare questo esperimento, adottando intervalli consecutivi di tempo Δti

sempre più piccoli, ottenendo così informazioni sempre più dettagliate sulla

velocità media vi durante ogni istante di tempo.

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Ad un dato istante t si definisce velocità istantanea v il valor limite a cui tende il

Rapporto Δr / Δt quando Δt tende a zero:

v = lim ( Δr/Δt ) m / sΔt→0

Tempo t

x

Tempo t

x

Δt→0

x = v t

In ogni punto, la velocità istantanea è il coefficiente angolare della retta tangente la curva x(t)

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Il limite:

v = lim ( Δr/Δt )è la definizione matematica di derivata:

v = dr/dt

che nel caso unidimensionale in questione si riduce a:

vx = dx/dt

mentre in generale la derivata di un vettore in uno spazio tridimensionale (x,y,z) sarà

data dalla somma delle derivate delle sue componenti:

dr d dt

= dt

(xi + yj + zk) = v = dx dt

dy dt

dz dt

i + j + k

v = vx i + vy j + vz k

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Accelerazione

Come abbiamo visto, in generale la velocità istantanea di un punto materiale in movimento

può cambiare nel tempo, e questo porta alla definizione di un’altra grandezza fisica:

l’accelerazione. Così come la velocità esprime la rapidità con cui il punto materiale cambia

la sua posizione, l’accelerazione esprime la rapidità con cui il punto materiale cambia la sua

velocità.

Se un punto materiale ad un dato istante t1 si muove con velocità v1 e ad un altro dato

istante t2 si muove con velocità v2 l’accelerazione media a è data dal rapporto:

a = (v2 – v1) / (t2 – t1) = m / s2 Δv / Δt

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Osservando di nuovo il fenomeno con maggiore risoluzione temporale, misurando cioè

l’accelerazione in intervalli di tempo Δt sempre più piccoli, perveniamo alla definizione

di accelerazione istantanea:

a = lim ( Δv/Δt ) m / s2

Δt→0

21

Tempo t

v

In sostanza, l’accelerazione istantanea

tiene conto della rapidità con cui cambia

nel tempo il coefficiente angolare della

la tangente alla curva v(t).

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Anche in questo caso il limite:

a = lim ( Δv/Δt )è la definizione matematica di derivata:

a = dv/dt che nel caso unidimensionale in questione si riduce a:

ax = dvx/dt

Anche in questo caso, in generale la derivata di un vettore in uno spazio

tridimensionale (x,y,z) sarà data dalla somma delle derivate delle sue componenti:

dv d dt

= dt

(vxi + vyj + vzk) = a = dvx dt

dvy dt

dvz dt

i + j + k

a = ax i + ay j + az k

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Dalle relazioni:

ax = dvx /dt ay = dvy /dt az = dvz /dt

e dalle:

vx = dx /dt vy = dy /dt vz = dz /dt

Risulta:

ax = dvx /dt = d2x /dt2

ay = dvy /dt = d2y /dt2

az = dvz /dt = d2z /dt2

Risulta quindi che l’accelerazione è la derivata seconda della posizione

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CINEMATICA UNIDIMENSIONALE

Formule e grafici

Ricapitolando: in cinematica unidimensionale, il nostro «universo» è costituito da una retta,

nella quale sono definiti un punto zero arbitrario, origine, una direzione e un verso:

0

Il nostro punto si muove SOLO lungo questa retta: può variare la velocità,

invertire il senso di marcia, ma comunque il suo moto avviene solo lungo

la retta.

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Possiamo quindi definire una variabile x(t) che rappresenta ad ogni istante la posizione

del nostro punto materiale lungo la retta in questione.

0

Adottiamo un sistema di assi cartesiani, ponendo x (t) come variabile dipendente

sull’asse delle ordinate, e t come variabile indipendente sull’asse delle ascisse.

x(t)

t

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Primo esempio: il nostro punto materiale è fermo in una posizione A

0

x(t)

t

In questo caso, l’equazione del moto è la seguente:

x(t) = A

A

A

E la sua rappresentazione grafica è una retta orizzontale

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Secondo esempio: il nostro punto materiale si muove a velocità costante

v = dx/dt = B

0

In questo caso, l’equazione del moto è la seguente:

x(t) = A + Bt dove v x = dx/dt = B

A

E la sua rappresentazione grafica è una retta con coefficiente angolare B

x(t)

t

A

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Terzo esempio: il nostro punto materiale si muove con accelerazione costante

a = d2x/dt2 = C

0 In questo caso, l’equazione del moto è la seguente:

x(t) = A + Bt + Ct2

A

x(t)

t

A Pendenza = B

Pendenza > B

Dalle due definizioni: v = dx/dt

a = dv /dt

Si ha:

a = d2x/dt2 = 2C

x(t) = x0 + v0 t + ½ at2

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Quarto esempio: il nostro punto materiale si muove di moto oscillante

0In questo caso, l’equazione del moto è la seguente:

x(t) = A cos (ωt)

A

E la sua rappresentazione grafica è la corrispondente funzione trigonometrica

x(t)

t

A

- A

- A

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Moto di un corpo in caduta libera

Un dato sperimentale: tutti i corpi, indipendentemente dalla loro forma, dimensione,

sostanza, etc… cadono per terra con la medesima accelerazione. Apparentemente questo

potrebbe sembrarci semplicemente falso, perché nel nostro immaginario, una foglia e una

biglia acquisiscono accelerazioni differenti nella caduta a terra.

In effetti normalmente nella nostra esperienza quotidiana, i corpi NON sono in caduta libera

L’aria è un fluido: la foglia in pratica galleggia in questo fluido, mentre la biglia, soprattutto

se di piccole dimensioni, risente poco dell’attrito con l’aria. Ma nel vuoto tutti i corpi in

caduta libera acquisiscono la stessa accelerazione g

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In prossimità della superficie terrestre, g = 9.8 m / s2

Definiamo allora il nostro sistema di riferimento e applichiamo le equazioni del moto

Assumiamo come asse la direzione verticale y e fissiamone il verso positivo verso l’alto.

y

0

a = costante = -g

In analogia con quanto abbiamo già discusso,le equazioni del moto saranno pertanto:

y = y0 + v0t – ½ gt 2