I Messapi furono un'antica popolazione italica stanziatasi nella Messapia, in un territorio...

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Un tuffo nel passato I Messapi

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  • I Messapi furono un'antica popolazione italica stanziatasi nella Messapia, in un territorio corrispondente alla Murgia meridionale e al Salento (province di Lecce, di Brindisi e parte della provincia di Taranto). La denominazione originaria del territorio incerta, in quanto quello di Messapia (forse "Terra tra i due mari") fu il nome dato al territorio dagli storici greci. Le prime attestazioni della civilt messapica risalgono all'VIII secolo a.C. Dopo il 272 a.C. rientrarono nel territorio di Roma, pur mantenendo in parte caratteristiche proprie. COLONNE DORICHE
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  • Originariamente questo popolo non viveva in vere e proprie citt, ma in piccoli gruppi residenti in capanne sparse nel territorio. Gli abitanti si riunivano nei centri fortificati per difendersi da attacchi nemici o per celebrare feste e riti. Lurbanistica messapica risent dellinflusso greco. Ricostruzione capanna messapica - Vaste
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  • I Messapi lasciarono indelebilmente il segno della loro colonizzazione fondando numerose citt ed insediamenti umani di portata minore. I Centri pi importanti sono: Brindisi Oria Cavallino Ugento Soleto Centri principali Centri secondari
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  • ORIGINI : La Brindisi messapica intrattenne certamente rapporti commerciali intensi con l'opposta sponda adriatica e con le popolazioni greche dell'Egeo: tali rapporti sono oggi documentati da numerosi reperti archeologici mentre fu in contrasto con la vicina Taranto. BRUNDA (BRINDISI)
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  • ORIGINI: La moderna cittadina di Ugento si sovrappone in gran parte ad uno dei principali centri messapici della penisola salentina, situato all'estremit meridionale di una serra. Flussi migratori di probabile origine illirica si stanziarono nella parte meridionale della Puglia e, fondendosi con le popolazioni locali, diedero origine alla civilt Messapica, di cui Ugento fu uno dei centri urbani pi grandi e potenti. Divenne una citt-stato con una zecca e un proprio esercito, difesa da poderosa mura. OZAN (UGENTO)
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  • ORIGINI: Durante l'VIII secolo a.C. Oria comincia la sua evoluzione da abitato "sparso" a citt vera e propria: infatti abbiamo una concentrazione probabilmente di capanne sul colle pi alto della citt. Oria divenne la capitale politica della confederazione messapica, intessendo rapporti sia con centri della Messapia che con citt magno-greche. Di particolare interesse risulta il rapporto con la vicina e potente citt di Taranto, con la quale il rapporto non era certo dei pi pacifici, anche se vi erano periodi di floridi scambi culturali e commerciali. URIA:(ORIA)
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  • ORIGINI: Soleto uno dei siti neolitici pi noti del Salento per il ritrovamento di manufatti e un deposito di asce in bronzo oggi esposte nel Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Alcune campagne di scavi hanno portato alla luce parte dell'antica cinta muraria di et messapica visibile ancora Soleto fu un ragguardevole nodo viario che metteva in comunicazione i pi importanti centri messapici. La citt, come la maggior parte delle localit messapiche, venne rasa al suolo con la conquista romana del Salento, dopo le guerre contro Annibale. SALLENTA (SOLETO)
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  • Mura messapiche - Castro Mura messapiche - Manduria
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  • La loro economia era basata sull'allevamento e sull'agricoltura, vivevano in grotte e/o in case organizzate in villaggi. La loro fonte di guadagno si basava sulla coltivazione dell'ulivo e del grano. Praticavano anche la coltivazione di peri, ortaggi e legumi; particolarmente florida la viticoltura. Altra voce molto importante dell'economia messapica era la pastorizia e l'allevamento di bovini, equini, suini, ovini ed anche cani.
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  • Poche informazioni sulla religione messapica. Dalla seconda parte dell VIII secolo a.C. in poi, infatti, la religione, come altri aspetti della cultura, risent dellinflusso greco. Il pantheon messapico per molti versi dispirazione greca. I santuari pi importanti sono: quello del capo di Leuca e quello di Oria. In particolare presso Oria era presente ed attivo fino allet romana unimportante santuario dedicato alle divinit Demetra e Persefone.
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  • I defunti inizialmente venivano inumati e coperti da cumuli di pietra, solo dopo il VII secolo a.C. iniziarono le sepolture in tombe ipogee dette a camera e a semi camera. Inoltre al defunto veniva posta una moneta in bocca come obolo per pagare il passaggio nellaldil, come gi in uso nella cultura greca. VISTA FRONTALE DI UNA TOMBA MESSAPICA
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  • Vi sono tre tipologie: A fossa( scavate direttamente nella pietra tenera e coperte da un lastrone) A semicamera A camera appartenute al ceto aristocratico; hanno un vestibolo esterno chiamato dromos, cui si accede da una scala intagliata nella roccia ed una camera funeraria interamente affrescata. Gli affreschi riproducono gli elementi decorativi che erano presenti nelle abitazioni. INTERNO DI UNA TOMBA A CAMERA MESSAPICA
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  • I Messapi avevano una lingua propria. L'alfabeto che utilizzavano era di derivazione greca, ma risulta spesso di difficile comprensione tanto che on sempre facile, soprattutto nel caso di testi frammentari, distinguere le iscrizioni locali da quelle greche.
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  • I vasi messapici vennero in primo luogo decorati principalmente con forme geometriche come cerchi, quadrati, rombi, linee, svastiche e simili. Pi tardi vennero introdotti, sotto influenza greca, anche i meandri. Come tipologie venivano utilizzati principalmente quello della olla e soprattutto della trozzella. Ceramica messapica- Oria
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  • Ritrovata nel 1961, la statua uno degli esempi migliori della bronzistica della Magna Grecia. La statua rientra nella produzione dellarte tarantina e ne il simbolo. Si tratta di una rappresentazione di Zeus, il dio protettore degli Iapigi che secondo la tradizione aveva folgorato i Tarantini puniti per aver commesso empiet durante la presa di Carbina. Oggi si trova presso il Museo archeologico Nazionale di Taranto. Zeus colto nellattimo in cui sta per scagliare il fulmine con la mano destra. E stata realizzata con la tecnica della cera persa in area pugliese.
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  • Interno decorato Tomba del Melograno - Egnazia
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  • Nelle tombe maschili troviamo oggetti che alludono ai tre principali aspetti del mondo virile: il 'banchetto', o meglio il consumo del vino (il cratere, usato per miscelare acqua e vino, l'oinochoe per mescere, il boccaletto per attingere, lo skyphos e il kantharos per bere), la palestra (strigile) e la guerra (punte di lance, cinturoni, elmi e sperone). Nelle tombe femminili troviamo sin dai corredi pi antichi la trozzella, accompagnata a partire dal IV secolo da altri elementi esclusivamente femminili quali i gioielli e vasi/contenitori di unguenti, olii profumati e profumi (lekythoi e unguentari) ed i pesi da telaio a forma troncopiramidale..
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  • skyphos trozzella lucerne
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