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TUR Puglia verso il Futuro. Un esempio di buone pratiche Progetto di Cooperazione interterritoriale - Misura 421 PSR Puglia 2007-2013

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TUR Puglia verso il Futuro.Un esempio di buone pratiche

Progetto di Cooperazione interterritoriale - Misura 421 PSR Puglia 2007-2013

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Premessa

Il Sistema Turistico Pugliese

Il Progetto TUR Puglia

Il sistema di Governancedi TUR Puglia - Verso il futuro

Proposte

Opportunità di finanziamento per il GAL Terra d’Otranto nell’ambito del progetto TURPUGLIA. Politiche, finanziamenti e agevolazioni UE nel settore del turismo

Gli output del progetto TUR.Puglia

I Sistemi Turistici Locali Sostenibili

La struttura organizzativae la gestione dei flussi informativi

La Carta dell’Ospitalità Pugliese

La Carta per gli OspitiI laboratori artigianali di antiche arti e mestieri

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INDICE

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1. PremessaIl presente documento fornisce una indicazione di come una corretta organizzazione della gestione delle Azioni del progetto TUR.Puglia possa fornire un contributo allo sviluppo ed al miglioramento del sistema turistico pugliese, il tutto in un quadro di coerenza con gli indirizzi della programmazione regionale e il sistema di obiettivi e azioni nello stesso individuate.

In particolare, gli scenari strategici su cui orientare la competitività e l’attrattività dell’intero territorio pugliese hanno fatto emergere l’esigenza di azioni ed interventi basati su un “approccio integrato” in grado di coniugare iniziative di miglioramento dell’offerta turistica con quelle di valorizzazione e di rafforzamento dei valori culturali ed economici del “territorio Puglia”. La gestione e la promozione di una destinazione richiede, a partire dal patrimonio di risorse e competenze territoriali, il superamento di logiche competitive, il raggiungimento di accordi tra gli attori, pubblici e privati, imprenditori e non, locali e nazionali, per creare una visione condivisa e stimolare la partecipazione di tali soggetti al disegno complessivo di sviluppo della destinazione.

La finalità degli interventi di valorizzazione previsti per il progetto TUR.Puglia è proprio quella di qualificare l’offerta turistica, in considerazione degli attuali cambiamenti del comparto turistico; cambiamenti che richiedono nuove strategie commerciali di innovazione e di concorrenzialità per poter gestire le sfide dei prossimi anni.

Nello scenario di tale evoluzione, a rischio appaiono soprattutto le nostre realtà territoriali locali che rischierebbero di soccombere al peso delle sfide del mercato globale, se non supportate da un’adeguata strategia di crescita e di valorizzazione delle loro peculiarità.

Per vincere la sfida della complessità e della competitività è quindi necessario creare delle reti strutturate, fondate sull’interazione e la collaborazione tra coloro che ne fanno parte, al fine di mettere insieme risorse, progetti ed esperienze per esaltare lo sviluppo del territorio proponendo servizi e prodotti turistici integrati puntando sulla qualità, sull’accoglienza, sulla sostenibilità.

Alla base di tali premesse si è innescato un processo creativo, capeggiato dai GAL, che porterà ad un lavoro di continua riflessione strategica svolta dalla pluralità di attori locali. Su di queste finalità, è stato redatto il presente documento strategico, incentrato sul progetto di cooperazione TUR.Puglia, che si propone di informare sullo stato delle Azioni già in essere, identifica i problemi da risolvere, seleziona le azioni da attuare per una politica di sviluppo locale sostenibile di cui valuta i risultati, sia sul piano strategico che su quello operativo.

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2. Il Sistema Turistico Pugliese

ll sistema turistico pugliese, rispecchia le situazioni generali di cambiamento in ambito turistico con alcune precise condizioni di contesto che riguardano:

• una costante crescita dei flussi in arrivo e della notorietà della destinazione Puglia;

• la frammentazione istituzionale ed operativa nella attuazione delle politiche promozionali e di sviluppo turistico.

Questo scenario ha indotto negli ultimi anni il Legislatore Regionale a intervenire nel sistema turistico regionale a più riprese, attivando anche una complessiva concertazione con gli attori locali che ha portato ad un organico riassetto istituzionale del sistema.

Intervenire nel sistema di governance ha a che fare con la tecnicalizzazione complessiva delle politiche di promozione e gestione del territorio in una ottica marketing oriented. In una parola, fare finalmente e consapevolmente della Puglia una “destinazione turistica”, attraverso il coinvolgimento diretto dell’insieme degli attori locali, pubblici e privati.

Il quadro di frammentazione istituzionale ed operativa che si intendeva superare ha indotto la Giunta Regionale ad assicurare una transizione rapida, anche per la necessità di impostare una governance facilmente intelligibile per le attività connesse al marketing turistico, alla promozione del territorio, ai servizi di accoglienza.

Tutti questi elementi hanno fatto sì che la Regione optasse per il superamento delle APT e per la costituzione dell’azienda regionale unica, con una governance complessiva definita come di seguito:

• soppressione delle 5 Aziende di Promozione Turistica impostate su base provinciale e contestuale attivazione della Agenzia Regionale del Turismo (ARET, ora denominata Pugliapromozione) con mission chiara e compiti precisi;

• articolazione di Pugliapromozione su base provinciale;

• regolamentazione dei Sistemi Turistici Locali come ulteriore elemento di semplificazione e completezza dello schema di governance;

• attivazione, di concerto con l’Assessorato allo Sviluppo Economico, delle procedure costitutive del Distretto produttivo del Turismo.

In tal senso, la strategia di sviluppo della destinazione Puglia si esplica attraverso un’azione di governance che coinvolge le imprese e le organizzazioni residenti.

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Soggetti della governance sono:

• La Regione Puglia come soggetto policy maker, di monitoraggio, vigilanza e controllo degli interventi in materia turistica e di coordinamento dei rapporti istituzionali con gli enti locali ed altri soggetti in Convenzione (Fondazioni partecipate, Unioncamere). La Regione Puglia, oltre a disegnare la strategia generale delle politiche di promozione turistica, ha a disposizione altri strumenti di governo del sistema: le politiche su infrastrutture e trasporti, gli incentivi alle imprese, il programma di internazionalizzazione delle diverse filiere produttive, le politiche ambientali e dei beni culturali, le politiche culturali e la cooperazione internazionale. L’integrazione di queste politiche in una complessiva strategia di marketing territoriale e di sviluppo sostenibile del territorio fornisce alle strategie di promozione turistiche un quadro di riferimento coerente ed un sistema di obiettivi complessivi dello sviluppo del comparto;

• L’Agenzia Pugliapromozione come soggetto deputato al management della destinazione e strumento operativo per l’attuazione delle proprie strategie di promozione e marketing territoriale;

• Le imprese, attraverso le forme aggregative (in particolare il Distretto produttivo e le organizzazioni di categoria). Il Distretto Produttivo del Turismo Pugliese che comprende 229 imprese, oltre ad Associazioni, Sindacati e Università. I tre punti principali delle linee programmatiche del Distretto sono: Formazione, Innovazione/Ricerca e Internazionalizzazione;

• I Sistemi Turistici Locali, per il coordinamento territoriale.

Sul fronte della “gestione delle destinazioni turistiche pugliesi”, strategico è il percorso avviato di istituzione dei Sistemi Turistici Locali.

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I Sistemi Turistici locali (STL), previsti dalla Legge nazionale n.135 del 2001, cui ha fatto seguito la Legge regionale del 2002 sono stati oggetto di nuova regolamentazione, con il Reg. n. 19/2011, che ha definito le modalità di costituzione e di riconoscimento, dettando altresì le norme generali per il loro funzionamento.

Il Sistema turistico locale è lo strumento di governo associato al singolo territorio omogeneo in chiave di destinazione turistica, per la gestione integrata dei servizi connessi all’accessibilità, alla fruibilità ed alla notorietà del territorio e dei suoi attrattori da parte dei visitatori, e per lo sviluppo del turismo di questa area in termini di sostenibilità ambientale, sociale, culturale ed economica.

In sostanza, il STL è una modalità di governo concertata del territorio e dei servizi che incidono sull’accoglienza turistica.

Le aree turisticamente rilevanti individuate dalla Regione e sottoposte ai territori per l’organizzazione dei Sistemi Turistici Locali sono:

• Gargano e Monti Dauni;

• Bari e la costa;

• La Puglia di Federico II;

• Valle d’Itria e Murgia dei trulli;

• Magna Grecia e Gravine;

• Salento.

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Nel quadro sinergico di interazione e collaborazione tra territori omogeni della stessa Regione, si colloca la strategia della Rete dei Sistemi Turistici Locali Sostenibili prevista nel Progetto TUR Puglia.

Il progetto ricade nella Misura 421 del PSR Puglia 2007-2013, coinvolge 8 GAL pugliesi dal Gargano fino al Basso Salento (Valle della Cupa, Terra d’Otranto, Luoghi del Mito, Terre del Primitivo, Alto Salento, Conca Barese, Terra dei Messapi e Gargano).

L’obiettivo prioritario di TUR.Puglia è creare dei sistemi turistici locali sostenibili che valorizzino e promuovano le culture e le eccellenze del territorio rurale. Ossia puntare alla realizzazione di un sistema di sviluppo endogeno, basato sulle risorse locali, in grado di valorizzare le potenzialità produttive, agricole, naturali e culturali; grazie al consolidamento dell’imprenditorialità esistente, alla crescita della cultura locale e alla partecipazione ai processi decisionali e aggregativi.

I territori coinvolti esprimono notevoli potenzialità in termini di offerta turistica: mare, terme, aree protette, beni culturali, eccellenti tradizioni che fungono da attrattore, ma soprattutto una forza economica in termini di indotto composta da un consistente di un numero di imprese operanti nel turismo rurale che, confermano la necessità di perseguire con forza un processo e dei sistemi di valorizzazione integrata imperniata su una logica di sviluppo sostenibile delle risorse locali.

In tale ottica il progetto intende favorire una maggiore visibilità e rafforzare l’offerta integrata del territorio attraverso un approccio di sistema di tutte le sue eccellenze ed iniziative che caratterizzano il territorio e che sono state sviluppate grazie agli interventi del PSL.

Il progetto TUR. Puglia nella declinazione delle sue Azioni prevede la creazione di Sistemi Turistici Locali Sostenibili, uno per ogni GAL partner, e la messa in rete degli stessi secondo una logica comune di attività integrate e condivise. Altro elemento distintivo del progetto è stata la creazione di laboratori diffusi sul territorio, un laboratorio specifico per ogni GAL che esprima il carattere distintivo principale del suo territorio (artigianato, trasformazione prodotti, ecc), curato dagli artigiani/operatori locali e che coinvolge il turista non come semplice visitatore ma come protagonista attivo del “fare” e che attraverso una immersione nel sistema locale ne sappia cogliere attivamente le sue specificità.

Il programma del progetto TUR Puglia parte dall’idea di sviluppo di un territorio di qualità che, vuole valorizzare gli aspetti di competitività, di un uso equilibrato di risorse, di convivenza civile e d’accoglienza, il tutto in un quadro di sostenibilità ambientale (sviluppo sostenibile).

3. Il Progetto TUR Puglia

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4. Gli output del progetto TUR.Puglia

4.1 I Sistemi Turistici Locali Sostenibili

Nell’ambito degli 8 GAL partner hanno aderito alla Rete STLS in tutto circa 600 Aziende ripartite tra:

• Aziende ricettive

• Aziende ristorative

• Aziende di servizi

• Aziende di trasformazione tipicità alimentari/artigianali

I Sistemi Turistici Locali Sostenibili del progetto TUR.Puglia, si propongono di valorizzare l’identità rurale e di promuovere un’offerta turistica, contraddistinta dalla “centralità delle comunità ospitanti”. L’intuizione di una Puglia turisticamente “diversa” dai più noti stereotipi, ma apprezzabile proprio per la sua identità rurale, che poi è proprio sostanziata dalle comunità ospitanti, dal rapporto con l’ambiente naturale, dal potere evocativo delle produzioni tipiche e delle tradizioni che vi si intrecciano.

Le Azioni progettuali hanno previsto alcune attività dirette alla creazione e regolamentazione dei Sistemi Turistici Territoriali Locali e alla messa in rete degli stessi.

Nello specifico l’Azione 2.5 è stata finalizzata alla definizione di una strategia unitaria per la creazione di una rete di sistemi turistici locali sostenibili; l’obiettivo di fondo era la progettazione di una identità comune a livello interterritoriale derivante dalla messa a sistema di una strategia comune di marketing territoriale.L’Azione 3.2 invece prevedeva la regolamentazione dei Sistemi Turistici Territoriali Locali di ogni singolo GAL Partner e alla messa in rete degli stessi.Le attività riferite alle due azioni sono state condotte unitariamente a fronte dei forti punti di contatto che le due azioni prevedevano.

Nell’attuazione delle stesse sono però emersi alcuni elementi di criticità che hanno portato ad una parziale ridefinizione condivisa degli obiettivi.

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In primo luogo si è riscontrato un punto critico nella mancanza di continuità fra i territori interessati al progetto. Aderiscono infatti al progetto TURPuglia 8 dei 25 GAL pugliesi, solo parzialmente confinanti fra di loro, e alcuni si trovano in aree geografiche della Regione del tutto isolate. Ciò rende praticamente impossibile una strategia di marketing territoriale comune, che sarebbe vanificata da una discontinuità geografica non comprensibile al mercato e ai viaggiatori e turisti, e molto difficilmente traducibile in strumenti informativi e promozionali unitari (cartine, guide, segnaletica, itinerari ecc.).

In secondo luogo la costruzione di sistemi turistici locali sostenibili è avvenuta mediante adesione ad accordi e protocolli collettivi, che pur possedendo un valore ed un significato chiaro in termini di espressione della volontà di partecipare a progetti comuni, non hanno una strutturazione abbastanza solida per poter essere considerati soggetti giuridici di riferimento.

A fronte di tali aspetti di criticità si è optato per una riflessione collettiva, cui hanno preso parte i rappresentanti degli otto GAL partecipanti al progetto, con l’obiettivo di rimodulare gli obiettivi delle due azioni e, pur mantenendone la missione originaria, tradurli in risultati e realizzazioni effettivamente praticabili e conseguibili in coerenza con la finalità generale del progetto, che è il miglioramento e il potenziamento del sistema di offerta turistica.

Le linee strategiche da adottare per il raggiungimento di questo obiettivo possono essere, ad oggi, (sulla base di quanto emerso da vari confronti e anche dalle linee guida di autoregolamentazione dei STLS) sintetizzate come segue:

• Coinvolgere altri GAL alla Rete, per estendere quanto più possibile la condivisione progettuale della Rete e creare al contempo una continuità anche territoriale;

• garantire il raggiungimento di obiettivi di qualità e di sostenibilità a tutti gli operatori della Rete, attraverso azioni comuni e diffondere su tutto il territorio della Carta dell’Ospitalità Pugliese;

• Diffondere a tutti gli aderenti alla rete la Carta dell’ospite, finalizzata a garantire e sostenere un comportamento responsabile del turista;

• innestare il sistema di itinerari locali sul sistema regionale degli Itinerari;

• proporre e diffondere nuove forme di turismo esperienziale, tra cui l’estensione dei Laboratori di antichi mestieri creando un vero e proprio percorso dell’artigianato locale;

• promuovere in maniera unitaria del progetto attraverso partecipazioni ad iniziative e fiere;

• promuovere la strutturazione dei gruppi di acquisto solidale GAS a vantaggio della Rete STLS;

• partecipare a programmi regionali ed europei di valorizzazione del turismo sostenibile ed internazionalizzazione (Interreg, Life, Horizon, COSME etc.).

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Le caratteristiche richieste ai singoli sistemi partner, affinché il STLS risulti competitivo sono:

• attenzione al miglioramento continuo;

• focus sul turista e sulla customer sactisfaction;

• trasparenza informativa, etica nel business e nella comunicazione;

• cultura di rete e spirito di collaborazione;

• accettazione della Cabina di Regia quale un unico centro decisionale;

• formazione e aggiornamento continui;

• buona rete di relazioni da mettere a disposizione del sistema.

(Si riporta in allegato la slide degli STLS di ogni singolo GAL con la distinzione delle aziende aderenti e capienza in termini di ricettività e offerta servizi)

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4.2 La Carta dell’Ospitalità Pugliese

La Carta dell’Ospitalità Pugliese è in sintonia sia con gli obiettivi dell’Attività 2.5 finalizzata alla creazione di una identità comune a livello interterritoriale derivante dalla messa a sistema e cooperazione fra i singoli GAL per definire una strategia comune di marketing territoriale, sia con gli obiettivi dell’Attività 3.2, che ha come obiettivo di garantire gli standard minimi al visitatore ma in un quadro di miglioramento del sistema turistico locale attraverso l’individuazione di tutti quegli elementi che possono essere perfezionati per potenziare il sistema di offerta turistica.

L’adozione e diffusione della Carta non si sostituisce alle azioni già avviate con successo dai singoli GAL (Carte dei Servizi, Protocolli , Certificazioni), ma rappresenta un’acquisizione comune fra tutti gli 8 GAL che partecipano a TURPuglia, lasciando all’autonomia dei GAL ulteriori iniziative.

La Carta dell’ospitalità NON fornisce una descrizione o presentazione né tanto meno una certificazione di risultati qualitativi già conseguiti, bensì l’indicazione di obiettivi che la singola impresa turistica condivide e si impegna a raggiungere nel tempo necessario; si tratta, in estrema sintesi, di obiettivi di qualità e di sostenibilità. Viene affissa nei locali dell’impresa turistica affinché gli ospiti la possano conoscere, valutare, e confrontarne i contenuti con l’ospitalità realmente fruita- Poiché sono molte centinaia le imprese che finora hanno aderito alle attività di TURPuglia, la Carta raggiungerà una consistente visibilità; altre imprese potranno aggiungersi, potranno aderire anche gli alberghi, inoltre l’iniziativa potrà essere proposta agli altri 17 GAL che non partecipano a TURPuglia nell’ambito della prossima programmazione, attribuendo così all’iniziativa un vero carattere regionale. La Carta diventa così uno strumento di unitarietà, di ricerca della qualità, di immagine collettiva, di interrelazione con gli ospiti, senza dover percorrere la strada pesante e rischiosa delle certificazioni o delle concessioni di loghi a fronte del macchinoso e difficilmente valutabile rispetto di regolamenti e disciplinari.

Vanno tuttavia previste forme di verifica fra i partecipanti all’iniziativa; momenti di riflessione collettiva, di scambio di esperienze e di buone pratiche per valutare i risultati conseguiti nei processi di qualificazione e anche nelle ricadute di immagine e commerciali. Alle imprese che adottano la Carta va proposto anche un Vademecum di suggerimenti, che non devono essere esplicitati nella Carta bensì tenuti presenti nella gestione delle attività.

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1. Premessa

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Anche la Carta per gli ospiti è ricca di spunti e di indicazioni circa i comportamenti “virtuosi” che si possono tenere per fare del turismo rurale un momento di turismo responsabile.

I princìpi concreti del turismo rurale sono il rispetto per la natura ed il paesaggio, per le persone e tra le persone, la conoscenza reciproca, l’uso ed il consumo di prodotti locali, la disponibilità verso gli altri e verso i loro modi di vivere, il desiderio per uno sviluppo armonico dell’economia e delle persone che la fanno.

Riteniamo che questi siano i veri fondamenti dello sviluppo turistico rurale da perseguire: non una ricetta di marketing turistico buona per tutte le occasioni. Il Turismo Rurale che abbiamo in testa è fatto soprattutto di valorizzazione delle differenze e delle identità locali, che nono poi il vero motivo per cui la gente viaggia.

4.3 La Carta per gli Ospiti

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1. Premessa

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La presa in visione dei materiali illustrativi finora prodotto dai vari GAL hanno evidenziato una straordinaria ricchezza di elementi di attrattività legati alla cultura tangibile e intangibile dei luoghi.

Appare inoltre acquisita e condivisa la consapevolezza dell’importanza di proporre ai turisti forme di visita e di fruizione che consentano esperienze personali e dirette, il più possibile originali e curiose.

Ai turisti va data la possibilità di riportare con sé a casa non solo ricordi indimenticabili e belle foto ma anche e soprattutto oggetti e beni appartenenti alla cultura e alla tradizione dei luoghi visitati, ancor più pregiati e preziosi se prodotti in presenza dei turisti o addirittura con la loro fattiva partecipazione. Un “bottino” fatto di prodotti agroalimentari, di oggetti di artigianato, di opere d’arte, di ricettari, etc.

La gamma delle opportunità è sterminata e può essere ancora accresciuta se, oltre e rilevare l’esistente, si stimola l’opzione esperienziale, cioè si crea la possibilità per il turista di avere una parte attiva nel processo creativo e lavorativo.

Questi nuovi trend hanno condotto alla previsione e poi alla realizzazione, in ogni GAL partner, di almeno un laboratorio artigianale di antiche arti e mestieri. Ogni GAL ha strutturato e avviato almeno un laboratorio incentrato sui mestieri artigiani che hanno contraddistinto la cultura del singolo territorio GAL. Si è cosi creato un itinerario di Laboratori artigiani dove i turisti vivono e sperimentano direttamente un’esperienza fatta di manualità, di tramando di antiche maestrie. Al termine del suo viaggio, l’ospite porterà con sé non solo un ricordo immateriale ma una sua creazione realizzata nel laboratorio.

L’avvio e la sperimentazione dei Laboratori ha riscosso un buon successo da parte dei visitatori/corsisti. Si ritiene, anche in questo caso, che tale esperienza può essere estesa ad altri GAL pugliesi, che allo stesso modo dei GAL partner, con l’ausilio di maestri, custodi dell’arte, terranno viva la loro tradizione artigiana, interessando e incuriosendo i visitatori più originali.

Gli effetti positivi di queste azioni, che un tempo erano costituiti solo dall’accresciuta soddisfazione personale del viaggiatore, oggi possono essere amplificati dall’uso dei social media, nelle recensioni nei blog del turismo...

(Si riporta in allegato la slide dei laboratori di ogni singolo GAL con le loro specificità e la loro localizzazione)

4.4 I laboratori artigianali di antiche arti e mestieri

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Alcune Azioni a garanzia della sopravvivenza e della sostenibilità del progetto TUR.Puglia sono state precedentemente elencate (par. 4 – si riporta elenco puntato)

• Coinvolgere altri GAL alla Rete, per estendere quanto più possibile la condivisione progettuale della Rete e creare al contempo una continuità anche territoriale;

• garantire il raggiungimento di obiettivi di qualità e di sostenibilità a tutti gli operatori della Rete, attraverso azioni comuni e diffondere su tutto il territorio della Carta dell’Ospitalità Pugliese;

• Diffondere a tutti gli aderenti alla rete la Carta dell’ospite, finalizzata a garantire e sostenere un comportamento responsabile del turista;

• innestare il sistema di itinerari locali sul sistema regionale degli Itinerari;

• proporre e diffondere nuove forme di turismo esperienziale, tra cui l’estensione dei Laboratori di antichi mestieri creando un vero e proprio percorso dell’artigianato locale;

• promuovere in maniera unitaria del progetto attraverso partecipazioni ad iniziative e fiere;

• promuovere la strutturazione dei gruppi di acquisto solidale GAS a vantaggio della Rete STLS;

• partecipare a programmi regionali ed europei di valorizzazione del turismo sostenibile ed internazionalizzazione (Interreg, Life, Horizon, COSME etc.).

Le proposte di rafforzamento del progetto TUR.Puglia invadono soprattutto il campo di Attività dedicate al marketing, finalizzate alla definizione di una strategia comune di marketing.

La ricchezza e varietà delle realizzazioni compiute dai GAL nell’ambito del progetto TURPuglia devono essere conosciute dall’industria turistica, ed in particolare dai tour operator e agenti di viaggio ricettivisti pugliesi.

Pertanto si rende opportuna l’organizzazione di eventi di presentazione delle realizzazioni, che siano in grado di arricchire l’offerta e di accrescerne l’attrattività.

Una decisione importante può essere la partecipazione nel 2016 a Fa’ La Cosa Giusta a Milano, soprattutto se le imprese che partecipano alle azioni di TURPuglia, aderiscono ai Sistemi Turistici Locali Sostenibili, adottano la Carta dell’Ospitalità Pugliese, ritengono di aver raggiunto un adeguato livello di qualità nel rispetto di standard di turismo sostenibile e responsabile. FLCG infatti è una fiera dell’economia solidale e del consumo critico,

5. Proposte

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e pertanto è importante presentarsi in adeguata sintonia con lo spirito e la filosofia dell’evento. L’idea è quella di presentarsi in modo unitario come TURPuglia, con un unico grande e gradevole padiglione in cui presentare insieme prodotti turistici, agroalimentari e dell’artigianato.

Negli incontri con i rappresentanti dei GAL di TURPuglia è emersa anche l’esigenza di un confronto collettivo con le amministrazioni dei Comuni che fanno parte dei GAL. A fronte degli impegni che le imprese assumono in termini di qualità e di sostenibilità, è infatti necessario che anche i Comuni assumano degli impegni per le materie di loro competenza. Pertanto è opportuno che conoscano le attività e gli obiettivi di TURPuglia, prendano atto delle acquisizioni compiute e dei risultati già ottenuti, e vengano sensibilizzati su alcune tematiche, quali la pulizia nel territorio (in particolare spiagge, zone boscate, strade ecc.), l’erogazione dei servizi pubblici, l’apertura dei monumenti e dei luoghi di interesse per i turisti, che devono essere resi fruibili.

Infine va prevista la creazione di un sistema (anche su base informatica) di consultazione e confronto permanente fra i GAL e le imprese partecipanti alle attività, al fine di scambiare esperienze e buone pratiche, introdurre elementi di valutazione, prevedere momenti collettivi di formazione e di aggiornamento, assicurare un’adeguata rappresentanza di TURPuglia all’esterno, decidere insieme iniziative ulteriori, anche di promozione collettiva.

La presentazione unitaria del territorio pugliese ha riscosso notevole interesse ad Expo 2015. Il progetto di cooperazione interterritoriale “La Puglia sposa il mondo” ha infatti valorizzato l’unione tra il territorio ed i frutti che sa dare. Il tutto all’insegna della sostenibilità. Ad Expo questa unione è diventata qualcosa di più di uno slogan. Tutti i 25 GAL hanno valorizzato ad Expo - il concetto di UNIONE, tutti insieme poi hanno festeggiato questa PUGLIA GENEROSA simbolo della Puglia delle tradizioni gastronomiche, la bellezza di paesaggi mozzafiato tra arte, mare e cultura e le sue eccellenze che vanno dalla Daunia al Salento, insomma una PUGLIA IMPERDIBILE. La partecipazione ad Expo 2015 ha conquistato a Milano spazio e visibilità. Non è stato facile, ma la fama meritata in questi anni dalla Puglia dei Vini, dell’Olio Extravergine di Oliva, del Turismo non solo balneare, delle masserie fortificate, del wedding l’ha preceduta ed ha fatto il resto. Ogni giorno centinaia di persone hanno visitato il padiglione che ha ospitato Puglia Rurale e preso parte attiva ad un VIAGGIO che li ha portati alla scoperta di antichi sapori dimenticati, all’ascolto di storie di un territorio magico, alla degustazione di prodotti pugliesi delle migliori aziende. Un viaggio che ha provocato una sorta di “EFFETTO PUGLIA”.

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I canali di finanziamenti all’interno dei quali è possibile candidare proposte progettuali promosse dai gruppi di azione locali nell’ambito della nuova programmazione 2014-2020 sono differenti:

• I finanziamenti diretti (bandi a gestione diretta) della Commissione europea;

• I finanziamenti a gestione indiretta (politiche regionali UE): FESR; FSE, FEASR per il turismo rurale.

I finanziamenti diretti (bandi a gestione diretta) della Commissione europea

Gli strumenti di finanziamento per il turismo per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020 sono i seguenti:

6. Opportunità di finanziamento per il GAL Terra d’Otranto nell’ambito del progetto TURPUGLIA. Politiche, finanziamenti e agevolazioni UE nel settore del turismo

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In questo paragrafo si riporta, altresì, una sintesi della strategia europea sul turismo. Occorre notare che l’Europa è la prima destinazione turistica nel mondo, con la più alta densità e diversità di attrazioni. Di conseguenza, l’industria del turismo è un settore chiave dell’economia europea, che genera oltre il 10% del PIL dell’UE e impiega 9,7 milioni di persone e coinvolge 1,8 milioni di imprese.

Il turismo contribuisce a:

1. incrementare il lavoro e lo sviluppo regionale;

2. incentivare uno sviluppo sostenibile;

3. creare un patrimonio naturale e culturale maggiore;

4. formare un’identità europea.

La politica dell’UE mira a promuovere il turismo in modo da mantenere la posizione di prima destinazione turistica e di massimizzare il contributo del settore alla crescita e all’occupazione. Il Trattato di Lisbona riconosce espressamente l’importanza del turismo all’articolo 195.

La strategia europea sul turismo è costituita principalmente dalla Comunicazione “UE prima destinazione turistica mondiale”, adottata in giugno 2010 dalla Commissione europea.

Si tratta di un quadro per il turismo europeo che definisce n. 21 azioni per l’industria del turismo europeo, su cui la Commissione Europea intende operare in stretta collaborazione con gli Stati membri e con i principali operatori dell’industria turistica.

Tali azioni possono essere riunite attorno a quattro assi principali.

1. stimolare la competitività del settore turistico europeo;

2. promuovere lo sviluppo di un turismo responsabile, sostenibile e di qualità;

3. consolidare l’immagine dell’Europa come insieme di destinazioni sostenibili e di alta qualità;

4. massimizzare il potenziale delle politiche finanziarie dell’Unione europea per lo sviluppo del turismo.

Al fine di migliorare i suoi risultati e reggere la concorrenza crescente di altre regioni del mondo, la Commissione è intervenuta lo scorso 20 febbraio 2014 con una raccomandazione relativa a principi europei della qualità del turismo che si rivolge agli operatori del settore turistico per aiutarli a migliorare la qualità dei loro servizi e a ottenere visibilità sui grandi mercati, in particolare extra-UE, esponendo una serie di principi:

1. formazione degli operatori coinvolti nell’erogazione dei servizi;

2. applicazione di una politica di soddisfazione dei consumatori;

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3. applicazione documentata di programmi di pulizia e manutenzione degli impianti;

4. informazioni corrette, affidabili, chiare ed accessibili nella lingua straniera più diffusa, ai turisti ospiti relativamente a consuetudini, cultura, tradizioni, servizi e prodotti tipici di un determinata località.

Sebbene non vincolante per gli operatori, l’adesione a tali principi rappresenta un’importante opportunità per migliorare la loro capacità di attrarre i turisti, e gli Stati membri dovranno promuovere sui loro territori questi principi e coordinare e monitorare la loro applicazione.

Interessante appare, altresì, il Sistema Europeo di Indicatori sul Turismo (ETIS) promossi dalla Commissione europea per misurare la gestione sostenibile a livello di singole destinazioni turistiche. È un sistema integrato, semplice da utilizzare, flessibile e adatto a tutte le destinazioni turistiche. Il sistema è stato creato per essere utilizzato da operatori turistici al fine di monitorare, gestire, misurare e migliorare la performance di sostenibilità, senza bisogno di una formazione specifica. Ciascun operatore può utilizzare il sistema, ma non esiste al momento una piattaforma comune per poter comparare le diverse esperienze.

I finanziamenti a gestione indiretta

La politica regionale dell’Unione europea è finanziata da tre principali Fondi che possono intervenire nell’ambito di uno o più obiettivi di detta politica:

• il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR);

• il Fondo sociale europeo (FSE);

Insieme al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) rappresenteranno la gran parte dei finanziamenti comunitari, e la maggior parte del totale della spesa dell’UE.

La Regione Puglia ha avviato nel maggio 2012 un nuovo processo di programmazione dello sviluppo rurale riferito al periodo 2014-2020. Un processo decisionale incentrato sul coinvolgimento attivo di tutti gli attori e i soggetti presenti sul territorio. Al termine della prima fase di lavoro sono stati individuati i fabbisogni di intervento più importanti che sono scaturiti dall’analisi statistica delle caratteristiche socio-economiche e ambientali del territorio regionale e, ancora, dalle sollecitazioni e dai suggerimenti avanzati da tutti i portatori di interesse che hanno voluto contribuire in prima persona alla costruzione del nuovo PSR 2014-2020 della Puglia.

I fabbisogni del nuovo Piano di Sviluppo Rurale pugliese, che interessano l’oggetto del presente studio sono quelli legati alla Priorità 6 “Adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali”, con particolare

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riguardo ai seguenti aspetti: Focus area A “Favorire la diversificazione, la creazione e lo sviluppo di piccole imprese nonché dell’occupazione”.

L’analisi swot evidenzia la presenza di una diffusa recettività turistica rurale e attribuisce proprio al turismo rurale notevole importanza quale principale propulsore delle economie locali e veicolo di valorizzazione delle specificità territoriali, in azione di contrasto al rischio di diffusione di un turismo di massa meno remunerativo, sostenibile e competitivo. Appare, egualmente, modestamente organizzata l’offerta turistica.

Il conseguente fabbisogno di intervento è: “Sviluppare forme di cooperazione tra gli operatori delle aree rurali, attraverso la creazione di reti che coinvolgano i soggetti impegnati in attività connesse alla valorizzazione del territorio anche attraverso il turismo rurale”. Le significative potenzialità che l’analisi swot attribuisce agli elementi distintivi delle aree rurali regionali quali le produzioni agroartigianali, le risorse paesaggistiche e culturali, il patrimonio architettonico possono essere opportunamente utilizzate per creare nuova occupazione e ricchezza, a condizione che si operi in un quadro composito ed organico. Il conseguente fabbisogno di intervento è: “Sostenere azioni di sistema che valorizzino le risorse ed il capitale umano attraverso approcci a forte connotazione dimostrativa”.

In tale contesto, la scelta della Regione Puglia è quella di rafforzare il ruolo dei GAL quali soggetti di promozione e coordinamento dei processi di sviluppo locale, accogliendo nel contempo la sfida dell’approccio multi‐fondo con il sostegno congiunto dei due fondi FEASR e FEAMP. La Regione Puglia ritiene che l’approccio multi‐fondo è da ritenersi preferibile per assicurare una maggiore apertura ed efficacia dei Piani di Sviluppo Locale. In risposta agli specifici fabbisogni di miglioramento complessivo della governance, delle correlate relazioni di rete e della visione strategica di sistema, la Regione promuove l’azione di partenariato e di “dialogo” tra le parti, pubbliche e private, favorendo la partecipazione attiva e consapevole di enti territoriali e partenariati pubblico‐privati alla definizione e attuazione di strategie di sviluppo locale che riguardino non solo l’agricoltura, ma lo sviluppo complessivo dei territori rurali e del relativo tessuto economico e sociale.

La Regione intende perseguire una necessaria azione di razionalizzazione verso sistemi di aggregazione e relazione efficaci ed efficienti di tutti i soggetti coinvolti nella governance locale, a fronte della crescente complessità delle reti di interazione presenti sul territorio (GAL, Unioni di Comuni, aree Parco, ecc.). È necessario accentuare i fattori e gli impatti sinergici del ruolo e dell’operato di tali soggetti e funzioni collettive, riducendo nel contempo i possibili effetti di interferenza e sovrapposizione tra aree decisionali e funzionali che possono determinare inutili duplicazioni o contrasti operativi.

La Puglia attuerà il LEADER nelle aree eleggibili nell’ambito del FEASR, costituite dalle macroaree classificate come “aree rurali intermedie” e come “aree rurali con problemi complessivi di sviluppo” e nelle “aree ad agricoltura intensiva specializzata” che sono risultate beneficiarie nell’ambito della programmazione 2007/2013, e nelle aree eleggibili al finanziamento del FEAMP, costituite dai territori dei Comuni delle aree marine costiere, lagunari, lacustri e fluviali.

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Esclusivamente nelle aree classificate come “aree rurali con problemi complessivi di sviluppo” è previsto anche il finanziamento dei fondi FESR e FSE. Sono incluse nei territori eleggibili le isole amministrative dei poli urbani, che saranno classificate sulla base della classificazione dell’area contigua.

Gli obiettivi che ciascun Piano di Sviluppo Locale perseguirà saranno finalizzati a precisi ambiti tematici, più specifici di quelli utilizzati in passato. Qualsiasi sia l’ambito tematico scelto, nella strategia dovranno essere privilegiati interventi innovativi e dovranno essere previsti interventi di piccola scala e progetti integrati che meglio concorrano a raggiungere i risultati delineati nella strategia.

La strategia dei PSL dovrà sviluppare azioni di sistema intorno a tematismi specifici che il GAL sceglierà tra quelli indicati dalla Regione che sono, in ordine di priorità:

1. Turismo sostenibile;

2. Valorizzazione di beni culturali e patrimonio artistico legato al territorio;

3. Cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità;

4. Valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali;

5. Sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali;

6. Accesso ai servizi pubblici essenziali;

7. Inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali;

8. Legalità e promozione sociale nelle aree ad alta esclusione sociale;

9. Diversificazione economica e sociale connessa ai mutamenti nel settore della pesca (ammissibile solo in caso di GAL plurifondo FEASR – FEAMP).

La logica che sostiene l’attuazione del LEADER in Puglia è orientata anche verso obiettivi regionali specifici, al fine di ottenere una maggiore qualità della progettazione locale, maggiore innovazione nella declinazione delle strategie, sotto il profilo ambientale, economico‐sociale, dell’inclusione sociale, maggiore concentrazione e razionalizzazione degli strumenti e dei ruoli di governance locali, maggiore trasparenza, efficienza e maggiore partecipazione nella pianificazione.

I GAL potranno, sulla base della strategia individuata, definire e attuare le azioni ammissibili nell’ambito di tutte le priorità e focus area individuate, purché coerenti con il tema scelto e con la propria Strategia di Sviluppo Locale (SSL).

Ai fini del raggiungimento dei migliori risultati in tema di sviluppo locale la Puglia intende potenziare i servizi digitali pubblici e le reti in banda larga e ultra e le azioni di sistema che valorizzino il capitale umano.

Infine, si precisa che occorre altresì considerare la Cooperazione territoriale europea e programmi interregionali (di interesse i prossimi Grecia –Italia 2014-2020, Adrion 2014-

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2020, Italia – Adriatico 2014-2020; Italia-Albania-Montenegro 2014-2020, ecc).

Le componenti della CTE sono tre:

• la cooperazione transfrontaliera fra regioni limitrofe mira a promuovere lo sviluppo regionale integrato fra regioni confinanti aventi frontiere marittime e terrestri in due o più Stati membri o fra regioni confinanti in almeno uno Stato membro e un paese terzo sui confini esterni dell’Unione diversi da quelli interessati dai programmi nell’ambito degli strumenti di finanziamento esterno dell’Unione;

• la cooperazione transnazionale su territori transnazionali più estesi, che coinvolge partner nazionali, regionali e locali;

• la cooperazione interregionale che coinvolge tutti i 28 Stati membri dell’Unione Europea e mira a rafforzare l’efficacia della politica di coesione, promuovendo lo scambio di esperienze, l’individuazione e la diffusione di buone prassi.

In attuazione dell’obiettivo CTE per il periodo di programmazione 2014-2020, l’Italia avrà a disposizione risorse per un totale pari a 1.136,8 milioni di euro per la partecipazione a quindici programmi di cooperazione transfrontaliera e transnazionale, di cui per la Puglia:

• Italia-Croazia, Grecia-Italia

• tre programmi di cooperazione transfrontaliera esterna co-finanziati da FESR e IPA (Italia-Albania-Montenegro) e da FESR e ENI (Italia-Tunisia e Mediterranean Sea Basin)

• due di cooperazione transnazionale: , Med, , Adriatic-Ionian

L’Italia parteciperà anche a quattro programmi di cooperazione interregionale che coinvolgono tutti i 28 Stati membri dell’UE: Urbact III, Interreg Europe, Interact, Espon, ai quali sono complessivamente destinati 500 milioni di euro.

I regolamenti che disciplinano la programmazione 2014-2020 dei Fondi SIE prevedono che i programmi CTE non facciano parte dell’Accordo di partenariato; tuttavia i regolamenti richiedono che l’Accordo di partenariato espliciti la coerenza e la complementarietà con i programmi CTE, sottolineandone il valore aggiunto europeo e individui sia i principali settori prioritari per le attività di cooperazione territoriale, tenendo anche conto delle strategie macroregionali e di bacino marittimo rilevanti, sia i meccanismi di coordinamento previsti per assicurare coerenza e integrazione tra i programmi CTE e i programmi inclusi nell’Accordo di partenariato.

Per approfondimenti si veda Allegato n. 1 LA PUGLIA NELLA COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA, un quadro di sintesi dello stato dell’arte della Cooperazione territoriale europea con il dettaglio degli obiettivi, Assi prioritari ed azioni dei principali programmi (bozze in corso di definizione) che interessano la Puglia.

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1. Premessa

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I proponenti struttureranno l’organizzazione attorno ad un organismo che potrà mantenere le proprie funzioni anche dopo la fase di chiusura del progetto, al fine di garantire il successivo sviluppo e implementazione delle azioni ipotizzate.

Nella riunione di partenariato dell’8 ottobre 2015, i rappresentanti dei GAL partner hanno optato per un sistema di governance che prevede l’istituzione di una Cabina di Regia a cui i singoli sottosistemi delegano alcuni poteri e funzioni. Caratteristica fondamentale della Cabina di Regia è la conoscenza approfondita delle peculiarità dei singoli attori che definiscono i Sistemi Turistici dei Gal partner. Pertanto, la Cabina di Regia è composta da Presidenti, Direttori e Responsabili di Cooperazione dei Gal della RSTLS. In tale sistema è prevista la possibilità di coinvolgere su invito gli stakeholders dei territori di riferimento per promuovere un confronto e uno scambio informativo riguardo ai bisogni dei territori di riferimento.

Compito prioritario della Cabina di Regia è aiutare i singoli ad essere all’altezza della loro responsabilità e a sfruttare al meglio la propria autonomia decisionale e le proprie ambizioni. Accentrare alcune attività e avviare nuovi progetti condivisi, non significa rinunciare al proprio ruolo e al proprio “potere” decisionale, quanto piuttosto costruire un “centro servizi” interno al sistema utile per realizzare e liberare economie di scala altrimenti irraggiungibili dal singolo e per supportare in modo efficace ed efficiente l’azione operativa dei singoli attori.

Fare sistema significa concentrare in un nuovo soggetto, co-gestito dai diversi partner, tutte quelle attività che il singolo non considera strategiche ma che sono invece indispensabili per competere e per dare una risposta organica alla domanda di servizi turistici. Il singolo partner potrà di conseguenza concentrarsi ancora di più e meglio sulle attività che lo differenziano dagli altri in virtù di una competenza/esperienza specifica ed esclusiva.

I compiti della “cabina di regia” dell’STL possono essere così sintetizzati:

• proporre un piano di promozione (inteso come brand, identità territoriale, quadro complessivo dell’offerta, target preferibili di domanda) che viene inviato agli uffici competenti della Regione Puglia per la composizione della strategia regionale di promozione dei territori;

• elaborare un quadro di sviluppo turistico (triennale ed annuale) per la gestione integrata dei servizi che rientrano nelle competenze dei singoli componenti il STL: trasporti, rete informativa, calendario degli eventi, apertura degli attrattori, cartellonistica, etc.

7. Il sistema di Governance di TUR Puglia - Verso il futuro

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Contiene in se anche le richieste alla Regione per le materie di sua competenza (demanio regionale, potere normativo, etc);

• proporre le modalità di costituzione dei GAS

• animazione territoriale, controllo di qualità, servizi di accoglienza primari e coordinamento del sistema informativo territoriale;

• proporre e realizzare attività progettuali e di fund raising.

…….ancora:

• individuare uno standard di qualità comune con regole, vincoli e garanzie

• armonizzare i comportamenti senza danneggiarne l’autonomia e l’indipendenza dei singoli

• creare ed implementare un sistema informativo interno

• misurare e valutare i risultati, sia in itinere che ex post.

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Ciascun STLS provvede a raccogliere informazioni, tendenze e criticità in tempo reale ed a sottoporle all’attenzione della Cabina di Regia che valuta e rielabora le informazioni alla luce dei valori, della visione e della missione della Rete, restituendole sotto forma di opportunità per l’intero sistema.

Tale gestione organizzativa consente:

• rapidità di risposta ai segnali di cambiamento provenienti dal mercato (sia interno che esterno) per trasformarli in opportunità di business. Ogni partner del sistema rappresenta infatti un’antenna che, per conto del sistema stesso, raccoglie informazioni a tutti i livelli (locale, nazionale, internazionale) e le comunica a tutti.

• capacità di adattamento. Le informazioni sono raccolte a livello periferico ed indirizzate al “centro”, che è in grado di “restituirle” (dopo averle sottoposte ad una attenta analisi) sotto forma di modifiche e/o adattamenti oppure di suggerire strategie operative e azioni tattiche, in tempo reale. Si tratta di un sistema flessibile e scarsamente burocratizzato, che aumenta le possibilità di rispondere efficacemente alle mutevoli richieste del mercato.

• capacità di sopravvivenza. In presenza di un segnale di disturbo o di crisi, la Rete ha maggiori probabilità di sopravvivere e di evolvere di un singolo attore. Un sistema può ridursi, ingrandirsi, integrare nuovi attori, fare alleanze, ecc. senza danneggiarsi o distruggersi.

• capacità di innovare. La Rete può rispondere in modo reattivo, dinamico e veloce alle sollecitazioni provenienti dal mercato. L’abitudine, la tradizione, il conflitto generazionale, la paura di cambiare e di sbagliare, possono invece bloccare un singolo attore, ma non possono bloccare un soggetto guidato direttamente dal mercato e orientato esclusivamente a creare valore per i clienti e per i partner del sistema (e, indirettamente, per tutta la comunità di appartenenza). Fondamentale, in tal senso, sarà condurre le piccole imprese a sperimentare nuove forme associative e di cooperazione (co-working, start-up, GAS…)

7.1 La struttura organizzativa e la gestione dei flussi informativi

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