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Note per il Volontariato© 2004 by A.CSV, BiellaPrima edizione: Luglio 2004

Per autorizzazione del tribunale di Biella n. 501 del 20 aprile 2000

Direttore ResponsabileSusanna Peraldo

A cura diFulvio Pirali, CPD Biella

TestiProf.ssa Silvia Ferrari

RedazioneMaria Elena De BattistiniLuca Bertolini

CopertinaStudio Sopra le Righe snc

Grafica ed impaginazioneArt sfg - Biella

StampaArti grafiche biellesi s.a.s di Guido Maula & C. - Candelo

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Non tutti abbiamo lo stesso grado di agilità e non tutti affrontiamo gliagi o i disagi della vita con lo stesso spirito. Ognuno impiega un totdi energie per superare i vari ostacoli.

La barriera, psicologica o architettonica che dir si voglia, la si incontra quandoper andare oltre, lo spreco di energie diventa eccessivo, vincolante, nondipendente dalla nostra volontà.E’ qui che dovremo sostenere costi morali e materiali non voluti,semplicemente per vivere una esistenza che, sovente, ci riserva sorpresegratuite ed inutili. Quante volte, facendo notare la più banale e, ripeto, inutiledifficoltà, ci siamo sentiti rispondere: “Non ci avevo pensato…” . Rispostache sa di scusa occasionale, almeno fino a quando non siamo noi stessi che,ormai in difficoltà, facciamo atto di contrizione e ci diciamo: “Ci avessi maipensato prima, da giovane, adesso potrei… farei… invece…”.Orbene, una buona alternativa, risulta quella di cercare di organizzare al meglioil proprio tempo ed i propri spazi, risparmiando, così, parte di quelle importantienergie che potremo dedicare ad altre attività: e proprio in questa direzioneabbiamo cercato di fornire una serie di informazioni contenute nella primaedizione di “Biella Città Aperta – Guida per Tutti” tali da farci muovere neitempi e nei luoghi giusti, ovvero in modo mirato. Ma non perché siamo disabili,anziani, mamme coi bimbi in passeggino, fattorini o quant’altro, masemplicemente perché, essendo il tempo prezioso per tutti, sarà benerivolgersi a quelle persone che, condividendo tale principio, ci offrono unservizio globale, compreso quello di poter entrare in un locale ad occhi chiusi,in carrozzina, a piedi, in passeggino, in compagnia di un cane, in una parola“comodamente”.Vi siete mai chiesti se è maggiore il costo di uno scalino o di un piano inclinato,di una porta a battente unico o doppio, di un tavolo o di un bancone altoquanto una persona?Noi abbiamo iniziato con una guida, Voi ci aiuterete segnalandoci come edove migliorare, così potremo far seguire edizioni sempre più aggiornate,più ampie, comprendenti più territori, costruire un sito internet comeosservatorio.Ma non dimenticate mai che siamo sempre dei comuni “Volontari” cioè dellepersone che volontariamente e liberamente donano parte del proprio tempoad altre più bisognose.

Fulvio PiraliCPD Biella

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C ome commentava un giornale locale, a Biella sono stati fatti passi inavanti per creare una città che sia rispettosa dei diritti delle personein difficoltà, ma dobbiamo fare ancora tanta strada prima di arrivare

ad una situazione soddisfacente.Questa guida fa parte di un tratto di strada percorso insieme ed è un’ottimaoccasione per fare il punto sul progetto, insieme condiviso, per rendere lacittà più aperta.Questo progetto, oltre ai suoi aspetti tecnici, sta assumendo una particolarerilevanza sociale in quanto mette attorno allo stesso tavolo tecnici,amministratori ed i cittadini dei vari mondi, dalla scuola alle associazioni.In quest’ottica, progettare senza barriere tende a non essere soloun’operazione a favore di alcune categorie di persone, bensì prelude ad unuso del sociale e del territorio da parte di tutta la popolazione.Un utile percorso partecipato dunque, per rendere la città più bella edattraente, per far cadere anche tante banali barriere psicologiche.

Diego PresaPresidente della Commissione Barriere

Vice Sindaco del Comune di Biella

L a “guida” è, proprio come concetto, il segnale che c’è un percorsosconosciuto, o spesso ad ostacoli, lungo il quale farsi condurre.La “Guida per tutti” è proprio una guida agli ostacoli che sono e

saranno anch’essi sempre più “per tutti”.Perché aumentano e aumenteranno le disabilità, vecchie e nuove, fisiche,psichiche, sociali, economiche, culturali.Ma l’auspicio è che, abbattendo veramente le barriere (e cominciamo quicon quelle architettoniche, per proseguire con le altre), qualsiasi guidaragionata e completa, possa essere “per tutti”. E in questo modo, anche laprima barriera culturale, quella della “diversità” delle esigenze, cadaanch’essa.

Prof. Paolo Osiride FerreroPresidente Nazionale della CPD

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“Biella Città Aperta” è un titolo volutamente provocatorio, piùvicino ad un sogno collettivo che ad una realtà oggettiva.Questo rifugio nel sogno non è tuttavia svincolato da riferimenti

concreti e vincolanti che, se valutati e percepiti da una collettività sempre piùdisposta ed obbligata ad osservarsi globalmente, possono essere in gradodi avviare, con il sostegno, lo sforzo e l’intelligenza di tutti un reale processodi superamento di ogni ostacolo fisico e psicologico. Processo per il qualeogni persona sarà inevitabilmente costretta a guardarsi e ripensarsi finendoper configurare, come del resto è oggettivamente già riscontrabile, unaestensione delle realtà dell’handicap che, se studiate e risolte, non possonoche aprire spazi di libertà di tutti e per tutti.Le barriere architettoniche non hanno bisogno di ricollegarsi necessariamenteall’handicap per acquisire giustificazione e legittimazione, nè possono essereviste e percepite come rilevante “oggettivazione” di un ambiente per“diversi”, o come specchio di una città da “ospedalizzare” e da trasformare avantaggio di pochi.Questi “pochi” in effetti sono tutti, e là dove c’è posto e facilità di accessoper un disabile c’è maggiormente posto e facilità di accesso per un anziano,per una mamma con il bambino in carrozzina, per uno sportivo infortunato,per un cardiopatico, per un soggetto con problemi respiratori o,semplicemente, in momentaneo affanno.Se è facile e scontato riconoscere la richiesta ed il diritto che ogni disabileavanza nei confronti della comunità sociale e politica cui appartiene, altrettantofacilmente si dovrebbe attribuire tale diritto alla voce di chi, senza essernecostretto da una condizione fisica, rivendica per se e per gli altri un ambienteautenticamente e pienamente vivibile per tutti.Così che l’abbattimento delle barriere architettoniche sottolinei,contemporaneamente, l’abbattimento di barriere psicologiche, culturali, diemarginazione.L’intenzione non è quindi di pubblicare un libro dei sogni, ma piuttosto unasorta di “bilancio sociale” tra quanto è già stato fatto e quanto ancora restada realizzare, un filo di Arianna, per un percorso protetto, un primo accennodi città accessibile, fruibile da tutti. Un punto di partenza, un incipit allarealizzazione della Città Aperta, con la speranza che possa fungere da volanoincrementale, che ci costringa a continue riedizioni rivedute ed aggiornate.

Piergiuseppe CadoniCSV Biella

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PERCORSO A:

La via dell’Acqua e della Fede.Itinerario alla riscoperta dell’elemento acqua, alle origini dell’industria, del-l’arte e dell’urbanistica biellesi. Questo percorso si articola in 5 micro-percor-si (per ognuno dei quali si segnala il parcheggio più vicino dotato di posteg-gio per disabili):

• Un simbolo di BiellaDalla fontana dell’Orsa dei Giardini Zumaglini a via Italia, con un tuffo sto-rico sull’antica, e non più esistente, stazione Biella-Santhià, un tempo sitanell’area attualmente prospiciente i giardini pubblici.

• Il Centro StoricoNotizie storico-artistiche sugli edifici dell’area più antica di Biella: il ca-strum di S.Stefano.

• Il teatro SocialeUna panoramica su una delle piazze più significative di Biella.

• Biella RivaQualche scorcio dell’antichissimo rione Riva, dalle cui botteghe è partitolo slancio dell’imprenditoria industriale biellese.

• Arte e Fede nello scrigno rinascimentale di S. SebastianoDai resti medioevali della Porta del Vernato, lungo via Q. Sella, per ammi-rare il complesso di S. Sebastiano, percorrere la viuzza che ricorda il beatobiellese Agostino De Fango….

PERCORSO B:

Al borgo storico del PiazzoQuesto secondo percorso propone la salita al Piazzo in funicolare e presen-ta una rassegna dei principali edifici di culto e palazzi di maggior pregio,con cenni sulle personalità di nobile casato o d’ingegno che hanno lasciatotracce indelebili sul manto architettonico gotico-rinascimentale del borgo.

schema dei percorsi

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Grado di accessibilità

libera

condizionata

scalino max cm 5

Accessibilità con accompagnatore

non accessibile

scalino oltre cm 15

scalino fino cm 15

legenda simboli e colori

Alcuni siti visibili segnalati, possono non es-sere visitabili internamente in quanto privati.

Segnalazione: I percorsi agibili in Biella Piaz-zo presentano sconnessione da lastricato eciottolato, inoltre spesso le auto in sosta li-mitano la mobilità. Si ricorda che in Biella lasosta per i disabili è gratuita nei posti blu econsentita nei posti Merci.

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Itinerario alla riscopertadell’elemento acqua,

all’origine dell’industria,dell’arte e dell’urbanistica biellesi

LA VIA DELL’ACQUA E DELLA FEDE

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UN SIMBOLODI BIELLA:

dalla fontanadell’Orsa…

Dai parcheggi ubicati lungo viale LaMarmora e lungo viale Matteotti(dove si trova anche la fermata delbus) è agevole inoltrarsi nei vialettidei Giardini Zumaglini, il cuore verdedi Biella, incastonato tra il recentissi-mo CDA (l’ampio centro commercia-le dotato di confortevole albergo epunti ristoro) e l’imbocco dell’anticavia Maestra (attuale via Italia) che con-duce al centro storico.

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GIARDINI ZUMAGLINIPiazza Vittorio VenetoSimbolo del giardino, ma anche di Biel-la intera, è la fontana dell’Orsa 1 ,in granito, originariamente parte di unmonumento a Garibaldi del 1886. Lafontana mantiene tutta la sua emble-maticità in relazione allo stemma diBiella. La scelta dell’orso era legatanon solo all’abbondanza di orsi nellenostre selve (ancora attestata nel XIVsecolo), ma anche a una precisa sim-bologia cristiana: nell’ottica medioe-vale l’orsa intenta a completare la for-mazione degli orsacchiotti appenanati, assurgeva ad allegoria della Chie-sa, la Madre che perfeziona, median-te il Battesimo, la nascita di ogni cri-stiano.I Giardini Zumaglini, dedicati alla po-liedrica personalità di Maurizio Zu-maglini (1804-1865), medico, filan-tropo, filologo, botanico di fama in-ternazionale, presentano, oltre allafontana dell’Orsa, una ricca rasse-gna di monumenti: il monumento algenerale Alfonso La Marmora 1 ,il monumento ai Caduti del 53° Reg-gimento Fanteria nella SecondaGuerra Mondiale, raffigurante ilReduce che abbraccia la figlioletta, ilbusto dell’avvocato Luigi Guelpa 1 (1843-1911), il monumento ai cadu-ti nella guerra 1915-18, opera di P.Canonica e rappresentante un Al-pino con Scudela 2 , il mulo pre-miato alla fine della Prima GuerraMondiale per la fedeltà sul campo.L’area prospiciente i giardini, orasede ATL, è stata occupata, tra il1856 e il 1962, dalla stazione dellaferrovia Biella-Santhià 1 . La via

ferrata, che partiva in prossimitàdell’allora “Porta Torino” 3 , sisnodava per 30 Km (percorsi in cir-ca un’ora) nella Bassa biellese, trarisaie e brughiere di erica.

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La curvatura della strada, lunga e stret-ta, sembra riconducibile ad un pianovolto a scaricare le forze eoliche. Giàdocumentate nelle guide d’inizio No-vecento, lungo la via si trovano le at-tuali e prestigiose attività del bar Ma-gnino 20 , della libreria Giovannac-ci 21 e della pasticceria Bianchi allora sede del “Caffè Rossi”. Attiguaalla pasticceria c’è l’Oreficeria Marti-no Pivano aperta nel 1811. All’an-golo con via San Filippo, si trova unaltro bar storico: il Caffè Ferrua 19 con gli arredi in stile liberty florealeadottati nel 1901 dal liquorista FilippoGentile Ferrua, che introdusse la spe-cialità dei finissimi canestrelli al cacaoaromatizzati alla vaniglia, souvenird’obbligo per il turista del biellese.

Proseguendo dai Giardini Zumagliniverso via Italia, si incontra la fontanadello scultore G. Piccioni, donata aBiella dalla Società Acqua Potabilenel 1936. Il gruppo bronzeo dellaMadre, del Padre e del figlioletto, in-quadrato tra due cascate di acqua,rende mirabilmente il tema della fa-miglia, vista quale fonte perenne delperpetuarsi dell’Umanità, e ci riportaal nostro filo conduttore: da questafontana allegorica si può ripercorre-re infatti, lungo l’antica via Maestra(attuale via Italia), un tratto della rog-gia del piano, che, scorrendo a cieloaperto fino al 1850, determinò lo svi-luppo della città lungo l’asse Nord-Sud, procedendo oltre il castrum ori-ginario.

A questo punto ci si può avviare ver-so il centro storico usufruendo deiparcheggi segnati in cartina, lungo eai lati della stessa via Italia (ZTL).

VIA ITALIA3FONS VITAE

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CENTRO STORICO

Notizie storico-artistiche sugli edificidell’area più antica di Biella: il castrumdi S.Stefano.

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Alle origini del Duomo di Biella è l’an-tico complesso plebano di S. Stefa-no, comprendente anche l’anticachiesa di Santa Maria e il Battistero,secondo la struttura archetipica deicoevi complessi gallici dedicati a Sa-int-Etienne: un insieme di tre templi,dei quali uno consacrato al protomar-tire, un altro a S. Giovanni Battista edun terzo, mariano. Il campanile di S.Stefano, che culmina in una pirami-de ornata da quattro pinnacoli in cot-to, costituisce il lascito più consisten-te di un castrum medioevale. Repertiprovenienti dall’antica chiesa di S.Stefano sono conservati al Museo delTerritorio: un archivolto romanico-lombardo e capitelli rinascimentali.Tornando alla cattedrale, chiamatanelle antiche carte “Sancta Maria inplano”, distinta dall’oropense SanctaMaria in montibus, la lapide muratanella parete di fondo data la fonda-zione al 1402. Questa preziosa per-gamena archeologica è un’ulterioretestimonianza dell’adesione bielleseal culto mariano: il giglio a tre petaliin calce all’epigrafe è infatti un sim-bolo cristiano che allude alla vergini-tà di Maria, intatta prima, durante edopo la nascita di Cristo. Al 1772 ri-sale l’attuale consacrazione a MariaSS. Assunta e a S. Stefano. L’innova-zione più recente è costituita dal por-tico neogotico (con ornamentazioneanche di ascendenza egizia) realizzatodal biellese F. Marandono nel 1824-26.La pianta è a croce latina, a tre nava-te, con cupola ottagonale. Il susse-guirsi degli interventi ha prodotto un

DUOMO

crogiolo di neo-stili, a predominanzagoticheggiante. Tra i pittori che affre-scarono gli interni spicca GiovanniGalliari (nipote del celebrato Bernar-dino), ma a fare del Duomo un vero eproprio unicum nel panorama artisti-co europeo è anche la suggestiva at-mosfera raccolta evocata dalla com-binazione dell’impianto gotico con gliaffreschi tendenzialmente monocro-mi. Alla seconda metà del Quattro-cento risalgono i pannelli delle can-torie, ricavati dal coro gotico del-l’antica chiesa di S. Stefano (demo-lita nel 1872): i pannelli, ispirati alcoro di S. Savino di Ivrea, riprodu-cono ciascuno una pianta diversa,corredata di una cornice a motivi fi-liformi. Tra i dipinti della sagrestiaspiccano la Madonna col Bambinoe la Decollazione di S. GiovanniBattista di B. Lanino.

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Lungo le navate laterali è visibile unciclo di cappelle e di altari creati dal-le varie corporazioni artigiane delbiellese: tra le più emblematiche rap-presentazioni figurano il miracolo diS. Eligio (popolare, nel biellese, comeS. Alò), patrono del collegio dei fab-bri, orafi e maniscalchi; il martirio del-la Beata Panacea, invocata nel biel-lese ed in Valsesia come patrona dellefilatrici; S. Orso, patrono dei callega-ri (calzolai) biellesi (Foire de S. Oursè ancor oggi la fiera valdostana deglizoccoli di legno). Ancora più signifi-cativi sono gli affreschi che oggi sipossono ammirare entrando dallacosiddetta “Piazza del Battistero”.Spicca, per la singolarità della rappre-sentazione (riprodotta anche in occa-sione dell’Esposizione Internaziona-le di Chicago del 1933), il Cristo dellaDomenica, dove la figura del Cristoè attorniata dal “nugolo” degli anti-chi attrezzi dei lanaioli, conficcati nellenude membra: la frusta per batterela lana, il pettine, l’ago, la carda, ecc.,ma centrale è la cesoia del cimatoredi panni, che copre il corpo, sangui-nante, dal petto alle ginocchia. Il Cri-stus da la Dumengia conserva tutt’orail suo significato nelle tradizioni ladi-ne del Cantone dei Grigioni e trovanotevoli riscontri iconografici nellapieve di S. Pietro a Feletto Coneglia-no (Treviso) e nella pieve di S. Siro aCapodimonte (Brescia), circoscriven-do questa rara tipologia cristiana al-l’area medioevale subalpina (XV se-colo). Alla medesima epoca è datatol’affresco della Madonna in trono con

AFFRESCHI DEL DUOMORISALENTI AL XV SEC.

bambino, a fianco del Cristo dellaDomenica. La Vergine è ivi rappresen-tata in quanto patrona del collegiodei lanaioli, come comprova, del re-sto, lo stemma del collegio stesso checampeggia al centro della lunetta:l’agnello dal vello ricciuto con la ban-diera bianca crociata di rosso.

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BATTISTERO

Il Battistero costituisce il più anticomonumento biellese. Attualmentedatato tra la fine del X e gli inizi delsecolo XI, il tempio, orientato, è apianta quadrata con absidi semicir-colari su ogni lato, coperte da semi-cupole. Il tamburo, ottagonale e sor-montato da un lanternino aperto daquattro bifore, ripete la decorazionedegli archetti ciechi delle absidi. Que-ste bifore sono particolarmente am-pie rispetto a quelle dei coevi batti-steri piemontesi e lombardi a piantaottagona. In laterizio e ciottoli, in par-te disposti a spina-pesce, il tempio èstato dotato di cripta, scavata nel1791 e destinata ad accogliere le spo-glie dei Vescovi di Biella (traslate nel-la cappella del cimitero all’inizio delNovecento). La lastra marmorea mu-rata sopra il portale d’accesso e scol-pita a bassorilievo con figure di eroti,è stata recentemente riconosciutacome pertinente ad un edificio pub-blico ravennate del I sec. D.C.

Al centro della piazza sorge la fonta-na del Mosè, progettata da L. Botti-nelli ed inaugurata nel 1885. In mar-mo bianco, con vasca di granito,l’opera intende evocare un episodioveterotestamentario: Mosè, colpen-do con la verga una roccia nel deser-to, ne fa scaturire l’acqua per disse-tare il popolo eletto. L’esecuzione delprogetto si poté avviare a seguitodelle misure prese dal Comune diBiella nel 1881 per derivare l’acquapotabile da Oropa a Biella. Il finan-ziamento necessario proviene, inve-ce, da un legato del 1831 di certaRosa Anfossi. Lo studioso C. Caselli(Terra nostra. Biella e il Biellese nelpaesaggio, 1990) ipotizza un legametra scelta iconografica e centralitàdell’elemento acqua nell’industriatessile biellese.

FONTANADEL MOSÈ

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Sul lato della piazza opposto al pro-nao del Duomo, sorge l’edificio mo-numentale del Seminario Vescovile:dal 1524, data della fondazione, adopera del biellese Agostino Ferrero,vescovo di Vercelli, si sono susseguitiampliamenti e rimaneggiamenti, chehanno portato all’attuale complesso,su progetto dell’ing. G. Maggia (1834).

Casa della Prevostura

Tra via Amendola e via dei Seminari, sul-la parte settentrionale di piazza Duomo,si trova la Casa della Prevostura, interes-sante palazzina settecentesca, che rie-cheggia architetture barocche (arch. I.Giulio). Verso la fine del Settecento fusede del Museo Gromiano, il primo mu-seo civico di Biella, le cui collezioni anda-rono disperse in un incendio.

SEMINARIO

La chiesa, di impianto secentesco,con facciata barocca, è stata comple-tata soltanto nel 1750: di proporzionimodeste, presenta una sola navata,con sette altari laterali, ed offre unaricca varietà di opere di artisti bielle-si: il pittore dei Savoia V. Costantino,A. Ciancia Perrone, l’intagliatore G.Vaglio da Pettinengo. A tergo dellachiesa sorge il Duomo di Biella.

Imboccando il vicolo a lato della Casadella Prevostura (via dei Seminari) siaccede a via San Filippo: dove si in-contra la chiesa omonima.

CHIESADELLA SS. TRINITÀ

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CHIESA DI SAN FILIPPO

La chiesa neoclassica, eretta tra1789 e 1800 (arch. C. Ceroni) ed ispi-rata alla chiesa torinese di S. Filip-po del Juvarra, venne fondata periniziativa dei Padri Filippini, presenti

a Biella dal 1742: ad una sola nava-ta, coperta da volte a botte, presen-ta numerose cappelle e matroneiadorni di altari impreziositi di mar-mi policromi.

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IL TEATRO SOCIALE

Parcheggiando in piazza 1° Maggio,a lato del complesso di edifici in cuiè inserito il Teatro Sociale, è possibi-le apprezzare il monumento a Quin-tino Sella, in piazza Martiri, nonché lafacciata del teatro.

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(ingresso accessibile solo da viaC. Battisti)

L’attuale denominazione della casa diriposo risale al 1878 e deriva dal co-gnome dei fondatori, i coniugi Carloed Anna Belletti, la cui generosità fuintegrata dall’ulteriore donazione, nel1870, di Angela e Carolina Bona diSordevolo. L’edificio era definito “Ri-covero di Mendicità” e, destinato adaccogliere anziani, disabili, mendi-canti, tra il 1859 e il 1860 ospitò il“Battaglione degli Adolescenti”, cioèi giovani superstiti (di età inferiore aidiciassette anni) dell’esercito garibal-dino.

BELLETTI-BONA

Al centro di piazza Martiri sorge ilmonumento a Q. Sella (1888), operadello scultore G. Bortone di Lecce,attivo in ambito fiorentino. Alla basedella statua bronzea sono le due al-legorie della scienza e della politi-ca. I bassorilievi ritraggono due mo-menti significativi della vita di Q.Sella: una seduta storica del Consi-glio dei Ministri e una seduta dell’Ac-cademia delle Scienze. Il monumen-to nel suo complesso supera i 10metri di altezza.

MONUMENTOA QUINTINO SELLA

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TEATRO SOCIALE“VILLANI”Il Teatro Sociale venne inauguratocome teatro nel 1865, mentre iniziòla sua stagione cinematografica apartire dal 1898. L’opera progettatadall’ing. Bollate venne distrutta daun incendio, divampato nella nottetra il 16 e il 17 agosto 1892 a seguitodi una prova della pièce “Fra Diavo-lo” dell’Auber. A partire dai muri pe-rimetrali, i soli rimasti dell’edificiooriginario, si procedette alla ricostru-zione (arch. Ing. Sfondrini, arteficeanche del Lirico di Milano, del Co-stanzo di Roma e del Petruzzelli diBari). Il restauro, attuato entro l’ot-tobre 2002, ha realizzato, tra l’altro,l’abbattimento delle barriere archi-tettoniche, la riapertura dei loggio-ni al pubblico (600 posti a sedere intutto) e la posa di un prezioso lam-padario di Murano di 4 metri in dia-metro e in altezza.

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Dal posteggio della piazza SanGiovanni Bosco, dove si affaccia lachiesa di San Cassiano, è opportunovisitare uno scorcio dell’antico rioneRiva.

BIELLA RIVA

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(ingresso carrabile dal cortile in viaGalileo ang. Via Repubblica) 12 b .

La chiesa di S. Cassiano (sec. XVII)presenta campanile settecentesco (inpietra e mattone) e pronao neoclas-sico.

Proseguendo lungo via Italia da piaz-za San Giovanni Bosco, dopo nean-che un centinaio di metri, sul lato si-nistro della via si apre il cortiletto diPiazza del Monte.

CHIESA DISAN CASSIANO

PIAZZADEL MONTE

La piazzetta, sede del periodico mer-catino di Riva e di appuntamenti fol-cloristici, come i concerti rock dellebands biellesi o le “danze al chiar diluna”, è stata creata nel giugno 1984a ricordo dell’opera svolta dal Mon-te di Pietà, sorto nel 1587 nel rione diRiva.

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Nel 1846 vi sorse la fabbrica G. Me-nabrea & figli, che sfruttava la forzamotrice di due rogge ed occupavaquaranta operai, impegnati anchenella macina dell’orzo. La “Mena-brea” 14 partecipò ad esposizio-ni anche di livello internazionale, con-seguendo primati fino ai tempi più re-centi.

L’edificio originario sorse, insiemecon gli altri sacelli dedicati a San Roc-co, alla fine del XVI secolo. Demolitoper ampliare la strada per Andorno,venne sostituito da un altro eretto trail 1827 e il 1831, la cui attività è docu-mentata per quasi un secolo.

Abbandonata via Italia e imboccatala vecchia e stretta strada per Andor-no, proseguendo, dato il livello dipendenza raggiunto dalla strada lun-go la salita di San Giuseppe, convie-ne posteggiare l’auto nella piazzettaprospiciente la chiesetta omonima,donde si può godere anche di unabella vista panoramica.

SALITA DI RIVA ORATORIO DISAN ROCCO DI RIVA

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La costruzione originaria risale al pri-mo trentennio del Cinquecento: co-stituiva la prima cappella di un itine-rario diretto al Santuario di Oropa.L’attuale sacello risale al 1881: il nuo-vo edificio ha incorporato una cap-pella preesistente (XVIII secolo) checonserva un gruppo in cotto raffigu-rante il Transito di S. Giuseppe, rea-lizzato dal Termine. Dalla piazzettaantistante la chiesa la vista spazia sullasponda sinistra del Cervo, là dove laleggenda vuole che la bella Marghe-rita, compagna dell’eresiarca fra Dol-cino, sia stata arsa viva sull’isolotto alcentro del torrente.

SACELLODI SAN GIUSEPPE

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Il sentiero collega Biella al Santuariod’Oropa e ripercorre la più probabi-le e naturale via di penetrazione del-l’uomo nella Valle Oropa: la risalitadel corso d’acqua.Il tracciato inizia dallo stesso puntodove iniziava la prima strada dellavalle e si divide in due tratti:- il primo interessa la bassa valle e

dalla salita di San Giuseppe rag-giunge Cavallo Superiore passan-do per il ponte sulla provincialeCossila-San Grato, per la localitàAntua;

- il secondo attraversa la media val-le e da Cavallo Superiore raggiun-ge il Santuario di Oropa.

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ARTE E FEDENELLO SCRIGNORINASCIMENTALE

DI SAN SEBASTIANO

Per visitare la basilica di SanSebastiano si può parcheggiareproprio a pochi passi dal complesso,in via De Fango o in via Q. Sella,oppure percorrere quest’ultima daiposteggi di piazza G. B. Cossato.

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La via che collega via Q. Sella a piazzaLa Marmora è intitolata al beato biel-lese Agostino De Fango (Biella, 1414ca – Venezia, 1493), investito nel 1410del nobile casato del feudo di Castel-lengo, domenicano onorato sia in vitasia in morte per le sue opere pie e perl’alta dottrina della predicazione.

Museo del TerritorioI locali del complesso di San Sebastia-no, con l’elegante chiostro, ospitanoanche il Museo del Territorio 15 ,comprendente una sezione storico-artistica (con opere che spaziano tral’XI e il XX secolo), una archeologica(che annovera, tra l’altro, i repertidella necropoli romana e la sezioneegizia) e un’area deputata alle espo-sizioni temporanee.

VIA DE FANGO

L’ex-lanificio scuola “Felice Piacenza”venne eretto nel 1911 su progettodell’architetto torinese C. Nigra, die-tro committenza dell’industriale Feli-ce Piacenza (1843-1938), che intende-va realizzare una scuola di specializ-zazione per formare tecnici dell’indu-stria tessile laniera. La facciata, contrabeazione classicheggiante, imita lostile fiorentino del Quattrocento. Ailati del portone d’ingresso, inquadra-to da lesene con capitelli in stile, cam-peggiano due immagini che ricondu-cono a scene d’ambiente medioeva-le rappresentanti, rispettivamente, lacardatura e la filatura. Significativa èl’iscrizione latina sulla facciata: “Ve-stium in usum discere vis qui velleratractes? Impiger hic voluit vir docu-menta dari” (Vuoi tu sapere cometrattare le lane per confezionare ve-sti? Qui un solerte uomo volle che nevenissero date le norme). L’edificio èattualmente sede della “Sezione Ra-gazzi” della Biblioteca Civica.

EX-LANIFICIOSCUOLA“FELICE PIACENZA”

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CHIESA DISAN SEBASTIANOPreziosa opera di architettura rinasci-mentale lombarda, con facciata rima-neggiata nel 1885. Committente fu lafamiglia Ferrero, nelle persone diSebastiano, Generale delle Finanzedi Lodovico il Moro, e dei figli, i car-dinali Giovanni Stefano, Bonifacio, eAgostino vescovo di Vercelli. L’im-pianto basilicale a tre navate con vol-te a botte e tiburio ottagonale, offreuna soluzione compositiva slanciatae luminosa. La decorazione pittoricaa grottesche, geroglifici e finti casset-toni, rende un articolato gioco pro-spettico, realizzato dal concorso divari artisti, tra cui spiccano GerolamoTornielli di Novara (1540) e Rodolfo ePaolo Morgari (sec. XIX). Il transettodestro ospita, tra le tombe dei LaMarmora, anche la salma del fonda-tore dei Bersaglieri, il Generale Alfon-so La Marmora, la cui congiunta, Gio-vanna Bertie Mathew è effigiata inuna statua genuflessa di Odoardo Ta-bacchi (1877). Del Generale si trovaanche un busto opera di VincenzoVela. La tavola dell’Assunzione (1543),al fondo della navata destra, in unacappella di fianco all’altar maggiore,è opera di Bernardino Lanino, carat-terizzata dal sapiente uso dello scor-cio e dalla vivacità cromatica. Origi-nale, nella predella, il trompe-l’oeilcreato dalla nicchia dipinta in pro-spettiva, recante il nome dell’autoreiscritto in una targhetta appesa ad unnastrino rosso. Al fondo della navatasinistra, nell’ultima cappella, è con-servato l’affresco della Crocifissione,coronato da una Pietà. La profondità

della cappella è frutto di un’illusioneprospettica resa dal cassettonato di-pinto, elemento che ricorda il fintocoro di Santa Maria presso San Sati-ro a Milano. Particolarmente interes-sante risulta il paesaggio dello sfon-do, che denota citazioni di scorci biel-lesi: il castello di Zumaglia, la chiesadi San Gerolamo e la disposizione acorona dei monti.Da via De Fango è visibile la palazzi-na Piacenza.

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Itinerario a ritroso nel tempotra le suggestioni gotiche e gliechi rinascimentali del manto

architettonico del borgo

AL BORGO STORICO DEL PIAZZO

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AL PIAZZO

Dal parcheggio di piazza Curiel la viapiù rapida e più simpatica peraccedere al borgo storico del Piazzoè quella di servirsi della funicolare, lacui stazione è proprio adiacente allapiazzetta alberata 17 .

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La funicolare di Biella è tra le più an-tiche d’Italia, anticipata soltanto dal-la torinese “Sassi-Superga”. L’inaugu-razione risale al 1885, quando vennecostruito il nuovo acquedotto: origi-nariamente il funzionamento era in-fatti assicurato da un meccanismoidraulico. L’idea del progetto si ispi-rava all’osservazione degli inglesi self-acting planes (ossia piani auto-moto-ri), basati sul principio del piano in-clinato, mentre la realizzazione sideve all’ing. Eugenio Vaccarino. Dal1899 si avviò il sistema di trazione amotore.

Il cortile cui si accede dalla stazionedella funicolare appartiene all’ex-con-vento: la facciata della casa presentaancora il tipico impianto gotico del-l’edificio in cui i monaci curavano ilcosiddetto “fuoco di S. Antonio” o“fuoco sacro” con applicazioni di lar-do (Sant Antòni dal porchët).

FUNICOLARE CASA DEGLIANTONIANI

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La chiesa di S. Anna occupa l’origi-naria sede della chiesetta annessa allacasa degli Antoniani, che nel XVI se-colo cedettero i loro possedimentialla più antica confraternita biellese.Al secolo successivo risalgono gli in-terventi dell’ing. Pietro Arduzzi, atti-vo anche nei principali cantieri oro-pensi.

Dai soggiorni biellesi del fisico Ame-deo Avogadro, vissuto tra Torino eBiella, trae il nome Casa Avogadro,ora individuata da un’epigrafe, appo-sta in facciata in occasione del Cen-tenario della morte. La residenza esti-va del fisico (che proprio al Piazzo,nella chiesa di S. Giacomo, sposòFelicita Mazzia) era sita in Quaregna,ove se ne trova la tomba, proclamatamonumento nazionale di interessestorico. Ma a proiettare sul futuro lagloria del fisico sono le ricerche at-tualmente condotte dall’Istituto diMetrologia “Colonnetti” (CNR) perrealizzare il Kilogrammo di riferimen-to proprio sulla base di fenomeni fi-sici legati a costanti fondamentali.

CHIESADI S. ANNA

CASA DIAMEDEO AVOGADRO

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Costruito nel XVIII secolo sul sito diun precedente oratorio cinquecente-sco, è addossato al fianco sinistrodella Porta della Torrazza, da cui ri-mane seminascosto. Il sacello conser-va una preziosa icona secentesca sutela.

Situata sul viadotto per Oropa, dalquale la vista spazia dai monti d’Oro-pa e Graglia alla Serra, è la porta d’ac-cesso al Piazzo: si incontra partendodal quadrivio del Bottalino e costeg-giando le mura di un antico conven-to dei Cappuccini del 1589 (distruttonel 1802) di cui resta traccia solo nelnome della sottostante Salita deiCappuccini. Il nuovo arco celebrati-vo risale al 1780, quando venne inne-stato sulla precedente porta medio-evale fortificata. L’attuale arco è untributo del Comune di Biella allequattro visite dei Reali di Casa di Sa-voia alla città ed al Santuario d’Oro-pa. La porta, detta anche Portad’Oropa, presenta una pianta di for-ma trapezoidale, tale da seguire, inmodo simmetrico, l’andamento del-la curva della strada. La costruzione,realizzata in mattoni a vista, rispettaarmonicamente l’impianto medioe-vale in cui si inserisce.

ORATORIO DISAN ROCCODELLA TORRAZZA

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È la fontana del Bottalino, a forma dibotte, a dare il nome al quadrivioomonimo. Lascito dei La Marmora,alla fontana originaria si abbeverava-no le mandrie condotte al mercatodel Piazzo, allora detto “Mercato del-le vacche”.

Su via Avogadro si affacciano altri dueedifici di interesse storico: Casa Ver-cellone e l’Edificio delle Opere Par-rocchiali.

Sito in via Amedeo Avogadro 9, pre-senta portici ornati da colonne inpietra e un affresco del Cinquecen-to raffigurante il martire domenica-no S. Pietro da Verona (nel sec. XIIIattivo nella predicazione anti-ereti-ca nel Vercellese). Gli affreschi dellevolte all’interno sono attribuiti a Lacedi Andorno (XVII-XVIII sec.). L’edifi-cio oggi ospita l’associazione “PierGiorgio Frassati”.

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Ubicata in via Amedeo Avogadro 5,conserva la struttura gotica nel porti-co esterno, in cui si alternano unacoppia di archi a sesto acuto ed un’al-tra a tutto sesto, e nel cortile internocon l’altana ovvero la tipica torrettarinascimentale con loggiato (elemen-to ricorrente nelle abitazioni del Piaz-zo) in mattoni rossi. È datata al XIVsecolo e prende il nome dalla nobilefamiglia proveniente da Sordevolo.

Tornando alla stazione della funico-lare e procedendo in direzione op-posta, si incontrano Palazzo Scagliae una piazzetta (intitolata all’eroicocapitano degli Alpini Mario Cucco)anticamente sede delle scuderie diPalazzo Cisterna.

Palazzo Scaglia, a fianco della casadegli Antoniani, ma con facciata sul-la costa del Piazzo (al n. 51), risale alXV secolo. Dell’antica e variegatadecorazione in cotto rimangono ledue fasce che delimitano il pianonobile, ove sono ancora individuabilitracce degli affreschi.

CASA DETTAVERCELLONE

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Si trova nella piazza Monte Cucco, ri-cavata dall’abbattimento delle scude-rie di Palazzo Cisterna. È un raro esem-pio di architettura a struttura mista, inlegno e laterizi intonacati, che riparti-scono in riquadri la facciata. Tale ma-trice tipologica, originariamente co-perta in paglia, era frequente, in etàmedioevale, in tutta Europa. Furonogli Statuti biellesi del 1245 a proibireal Piazzo l’utilizzo di paglia, strami e“melecatiis” (termine riecheggiato nelvocabolo “maglièsse”, ancor oggi inuso a Sala per indicare i fasci degli stelisecchi del mais) per la copertura dicase e cascine: l’ordinanza prevedeval’abbattimento delle costruzioni sprov-viste di tetto in coppi.

Casa Vialardi sorge nella medesimapiazzetta, in posizione panoramicasulle alpi biellesi. Risale al XIV secoloe presenta le caratteristiche del pa-lazzo signorile: portico, archi ogivalie finestre ornate di terracotte “a ba-ston fiorito”. La casa fu ceduta daRedenta Biasetti (da cui la designa-zione popolare) al Seminario, che asua volta la cedette al Comune: dopoil restauro del 1964 Casa Vialardi èdiventata la sede della scuola ele-mentare del Piazzo.

CASA SUTRAVI DI LEGNO

CASA VIALARDIDETTA“CASA DELLA REDENTA”

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Il Palazzo dei Principi Dal Pozzo dellaCisterna sorge sull’omonima piazza,opposto all’ex-palazzo del Comune.La facciata tardo-manieristica risalealla fine del Cinquecento, mentre l’ori-ginario impianto medioevale è visibi-le soprattutto sul lato Est, dove, al pianterreno, si individuano 6 ampi arconia sesto acuto in mattoni, anticamenteparte di un loggiato aperto sulla stra-da. Al pian terreno il portale centraleè sormontato da un balconcino di pie-tra bianca: è questo l’elemento più inlinea con lo stile rinascimentale, cuil’insieme non aderisce in modo pro-priamente canonico. La balaustra delladoppia scalinata d’accesso è un’ag-giunta recente. Le due coppie di fine-stre al piano terra hanno montanti abugnato e timpano spezzato, le cin-que al piano nobile sono ornate, neltimpano, dall’arma gentilizia e daquattro busti marmorei di imperatoriromani, identificati in Augusto stessoe negli imperatori Vespasiano, Tito eDomiziano. Un’epigrafe ricorda la fi-glia di Carlo Emanuele Dal Pozzo (im-plicato nei moti del 1821), la regina diSpagna Maria Vittoria, chiamata dai re-pubblicani la esposa de don Amedeoe sepolta nella basilica di Superga; aTorino le è intitolata una via.

Casa Teccio è ubicata in piazza Cister-na 14. Secondo un’ipotesi si potreb-be trattare della passata abitazionedella famiglia Tecio o Teccio, da cuiderivò il nome del rione Thès: la zonache si protende lungo via Ivrea erainfatti di proprietà della famiglia Tec-cio e Thès non è altro che la variantedialettale di Teccio. A tradire l’origi-nario impianto gotico dell’edificio(probabile datazione XIV secolo) sonosoprattutto le arcate ogivali del por-tico, riconducibili al cotto biellese diepoca medioevale, con l’innesto difregi rinascimentali. Ad epoca rinasci-mentale risale pure il cortile interno,decorato a terracotte. In alto corre unloggiato di 11 archetti a tutto sesto,che crea un forte effetto di chiaro-scu-ro e presenta analogie con quello diPalazzo Cisterna.

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L’edificio dell’ex-Palazzo del Comu-ne, sito sul lato Sud di piazza dellaCisterna, venne comprato dal Comu-ne verso la fine del XIII secolo per tra-sferire sotto il porticato le riunioni delconsiglio, prima tenute in San Giaco-mo. Fu l’avvento dei Francesi a Biellaa trasferire al Piano (gennaio 1799)tutti i pubblici uffici, compresa la sededel Comune. Sul tetto dell’edificiospicca l’altana e caratteristico è il por-tico su pilastri gotici, con affreschiaraldici quattrocenteschi di recentis-simo rinvenimento.

Dietro all’ex-palazzo del Comunesorge Casa Aventura: presenta pre-gevoli fasce in cotto e portico ornatodi capitelli. La designazione di “CasaAventura” deriva dall’appartenenzaalla nobile famiglia, attestata per l’an-no 1727 e protrattasi fino alla metàdel XVIII secolo.

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La chiesa di S. Giacomo sorge sul-la piazzetta che sin dal Duecentoera menzionata nei documenticome platea ecclesiae S. Jacobi. Lapianta è a croce latina a tre nava-te, scandite da robusti pilastri cru-ciformi, che in profondità raggiun-gono 2 metri al di sotto dell’attua-le livello di pavimentazione a se-guito dell’ampliamento condottonel XVI secolo per ricavare unacripta destinata ad accogliere lesalme di nobili famiglie locali; la cu-pola ottagonale è datata al XVI se-

CHIESA DI S. GIACOMO

colo. La lieve inclinazione a sinistradell’asse dell’abside rettangolaresembra alludere al capo reclinatodel Cristo crocifisso. L’impiantogotico del tempio è dovuto ai con-sistenti rimaneggiamenti operati apartire dal XIV secolo. La posizio-ne stessa della chiesa, che chiudela piazzetta, conferisce a questoscorcio un tipico aspetto di urba-nistica medioevale. Pregevole lavo-ro di intaglio è il coro in stile rina-scimentale attribuito ai Tempia diMortigliengo (fine sec. XVII).

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L’edificio cinquecentesco del Palaz-zo Gromo di Ternengo sorge a latodella chiesa di S. Giacomo ed è se-parato dall’ex sede del Comune dalvicolo di S. Giacomo. La facciata com-prende quattro ordini, su cui si inne-stano il portale e, in corrispondenzadi questo, il balcone, entrambi risa-lenti al XVIII secolo. Il portone è a dueimposte ed è un lavoro di legno inta-gliato a vassoi, in stile barocco. Sullato interno si aprono due cortili: ilprimo che si incontra è settecente-sco, l’altro, con accesso dal lato sini-stro del primo (attraverso una porti-

PALAZZO GROMODI TERNENGO

cina cinquecentesca a pergamene ri-piegate), risale al XVI secolo e deno-ta chiari caratteri tardo-gotici. Carat-teristico il ciclo iconografico dei me-daglioni del cassettonato del primopiano del cortiletto per la presenzadi soggetti anche di ambito pastora-le: un raro esempio di cassettonato atema profano. La parte dell’edificiorivolta verso il piano, con torre mer-lata e stemmi dipinti, risale all’Otto-cento. La denominazione di “Ternen-go” deriva dall’acquisto di Ternengoda parte di Pietro Gromo, consiglie-re di Stato (XV secolo).

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La “Casa detta del Giardiniere” (XVIsecolo) sorge in costa S. Sebastiano21, al fondo del vicolo (vicolo SanGiacomo) che separa palazzo Ter-nengo dall’ex sede del Comune. Sitratta di una delle più antiche testi-monianze architettoniche delle pro-prietà Ferrero. La destinazione d’usoa funzioni di servizio sembra da ascri-vere alla posizione progressivamen-te periferica, rispetto al corso prin-cipale, assunta dalla residenza, ridot-ta a dimora dei giardinieri anche perla prossimità ad un cortile internoprovvisto di serre e veranda (la “ci-troniera”).

CASA DETTADEL GIARDINIERE

La casa dello storico biellese CarloAntonio Coda (1614-1670) è statafino a pochi decenni or sono sededelle carceri giudiziarie del Piazzo,situate all’incrocio tra il vicolo delBellone, piazza della Cisterna e cor-so del Piazzo. Entro il 2005, l’edificioospiterà un ostello della gioventùcompletamente agibile.

CASA DICARLO ANTONIO CODA

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Sita in vicolo Bellone 3, è la tracciadella presenza, sin dal Trecento, diuna comunità ebraica nella zona delBellone. Le ultime aperture al pub-blico della sinagoga risalgono, rispet-tivamente, al 1990 ed al 2002. I rotoliintegri (recanti la versione ebraica ac-creditata del Pentateuco e corretta-mente revisionati secondo quantoimpone la Legge Giudaica) conservatinella sinagoga, costituiscono la ne-cessaria premessa ad un’ipotizzatariapertura al culto. Al centro della salaprincipale, decorata a motivi geome-trici, sorge la tribuna (Tevà) assegna-ta al rabbino per la lettura dei testisacri; ai lati sono i banchi per gli uo-mini, che devono entrare rigorosa-mente a capo coperto da kipà; al fon-do della sala si trova un armadio set-tecentesco (Kadesh) con colonne tor-tili, coperto dal Paròchet (tessuto ri-camato); si conservano anche antichiSefarim (rotoli della legge) e cande-labri vari, come la “lampada perpe-tua”, ovvero il lume che in ogni sina-goga è isolato dal quadro elettricogenerale al fine di assicurarne, ap-punto, l’illuminazione costante. Siaccede al piano superiore medianteuna scaletta di legno, che conducead un soppalco (una sorta di canto-ria) definito “matroneo”, luogo de-putato ad accogliere le donne duran-te le funzioni.

SINAGOGA 18

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Palazzo La Marmora sorge in corsodel Piazzo 19. Presenta una facciatatardo-settecentesca suddivisa in 5moduli: quello centrale è alleggeritodal balcone e dal timpano decoratodal blasone con aquile e leoni. Pitto-resche le decorazioni della sala deiCastelli (che offre vedute dei castelliappartenuti alla famiglia), della salada ballo affrescata da Giovanni Gal-liari (1746-1818), nipote di Bernardi-no, delle sale recanti i ritratti degli avidipinti da Gaudenzio Ferrari, dellasala d’armi con camino del XVI seco-lo. Oggi l’edificio ospita eventi cul-turali.

PALAZZOLA MARMORA

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La chiesa del S. Sudario (sec. XVII),attigua a Palazzo La Marmora, è notaper la grande tela della Sindone, le-gata alla diffusione (incentivata dalviaggio intrapreso da S. Carlo a Tori-no nel 1578 per rendere grazie a Dioa seguito della cessazione dell’epide-mia di peste) dell’iconografia della“Sindone Munda”, come attestano lacosiddetta “Casa della Sindone” biel-lese e la cappella sita in località Bor-go del Santo Sudario a Magnano.

Sito in corso del Piazzo 25, il palazzodei Ferrero Principi di Masserano con-serva ancora evidenti caratteri di unedificio del sec. XVI. Sorge nei pressidella chiesa del San Sudario e dal1864, per una quindicina d’anni, fusede di uno stabilimento idroterapi-co, il quarto creato dopo quelli diOropa (1850), Cossila (1858) e Andor-no (1860). Dal cortile a loggiati si puòammirare la torre ottagonale (detta“dei Messerano” e risalente al primoquarto del XVI secolo) che distingueil profilo del Piazzo da Biella Piano.La torre, che compendia la semplicee maestosa venustà del Piazzo, è uninsostituibile tassello del panoramaarchitettonico e folclorico del borgo:veja Tor signoril dij Lamàrmora; [...] es’i vardo ‘n cel vëddo toa sàgoma.Ancora prima ‘d chiel. Brava! Tiromaavanti anlora: che, sì l’oma quàichcòsa da podèj vardé ’n su, as marciamej! (Giulia Poma, Ciaciarade ‘Ncor-nisà, Milano, 1976). (“VecchiaTorre si-gnorile dei La Marmora;… e se guar-do in cielo, vedo la tua sagoma. An-cor prima di lui. Brava! Allora andia-mo avanti: perchè se abbiamo qual-cosa da guardare all’insù camminia-mo meglio.”)

CHIESA DELSAN SUDARIO

PALAZZOFERRERO

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Il complesso di S. Domenico sorgevasul sito del castello eretto intorno al1160 dal vescovo vercellese Uguccio-ne, fondatore del Piazzo. A seguitodella sommossa del 1377, che portòall’incarcerazione del vescovo Gio-vanni Fieschi da parte della cittadi-nanza biellese, del palazzo rimasepressoché integra esclusivamente latorre, prima adibita a carcere, poi ri-funzionalizzata come base del cam-panile del convento (sec. XV). Delcenobio rimangono il chiostro gran-de e due arcate gotiche a costoloni,dalle quali si è ricavata una cappella.Dopo la soppressione dell’ordine(1802), l’edificio subì alterne vicende,fino all’impianto della fabbrica tessi-le Poma.

Soprannominato il “Casone”, il Mo-nastero di Santa Caterina sorge tra laCosta del Piazzo e la Costa del Ver-nato. La facciata verso il Vernato con-serva una fascia di decorazioni adarme e chimere in cotto, che ricorda-no i fregi di S. Sebastiano e del corti-le di palazzo Ternengo. Le monachecistercensi occuparono il monasterotra il XVI e il XVIII secolo. La titolazio-ne a Santa Caterina deriva dalla com-mittente Caterina, moglie di France-sco Dal Pozzo.

RESTI DELCONVENTO DISAN DOMENICO

MONASTERODI SANTA CATERINA

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È stata costruita, come gli altri orato-ri di San Rocco, a seguito della pestedel 1599: originariamente la chiesaera addossata alle mura dell’anticaPorta ad holera. La facciata è ornatada un portico settecentesco sorrettoda colonne in serizzo.

Il palazzo dei conti Gromo Losa diPrarolo ha ospitato dal 1897 al 1999 ilcollegio delle suore Rosminiane, de-dicato alla Beata Vergine d’Oropa. In-ternamente si possono ancora ap-prezzare i soffitti a lacunari e il porti-co scandito da colonne in serizzo. Allastessa epoca del palazzo risale la no-biltà della famiglia avignonese deiLosa, decretata con bolla del 1° ot-tobre 1346, corredata dal blasonerecante tre pesci (aloses) argentati.

CHIESA DISAN ROCCO DELL’OLLERA

PALAZZOGROMO LOSA

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Si ricorda che nel centro storico di Biel-la Piazzo:• i percorsi, pur essendo considerabili

agibili, possono presentare sconnessio-ni da lastricati e ciottolati, inoltre le autoin sosta possono limitare la mobilità.

• le Coste del Vernato, del Piazzo e di SanSebastiano, molto suggestive, pur es-sendo percorribili in auto sono moltostrette e ripide. Il fondo è in ciottoli.

• attenzione agli orari di visitabilità dellaZTL (zona a traffico limitato), chiusa altraffico automaticamente in orari festi-vi e serali (funghi).

• anche se segnalati agibili, i siti, per lopiù privati, possono essere visitabilisolo in particolari occasioni.

Per approfondimenti storici sulla città diBiella ed itinerari culturali, contattare laProf.ssa Silvia Ferrari, presso CPD Biella.

silferØØ[email protected]@[email protected]

Nelle pagine seguenti troverete unelenco riportante l’indice di accessibi-lità dei siti che sono stati visitati nel2002/2003 e che presentano al massi-mo solo uno scalino. Le ristrutturazionisi evolvono quotidianamente, quindi,nel frattempo, alcuni siti potrebberoessere cambiati, ci auguriamo, in me-glio ed al pari dell’eliminazione dellebarriere architettoniche. Se ci inviereteulteriori informazioni sul grado di ac-cessibilità e relative variazioni, provve-deremo ad aggiornare i nostri elenchie renderli gratuitamente disponibiliperiodicamente sul territorio.

informazioni utili

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LIBERA ACCESSIBILITÀDescrizione via n° acc. NoteAbbigliamento Gramsci ang. Italia 11g OKAbbigliamento Italia sn OKAbbigliamento Italia 34c OKAbbigliamento Italia 44a OK porta cm 71Abbigliamento Mazzini ang. Via Colombo sn OKAcconciature Dal Pozzo 2d OKAcconciature P.za Cisterna sn OKAcconciature P.za Cisterna sn OKAgenzia viaggi Gramsci 12c OKAgenzia viaggi Italia 11b OKAntichità Bona 5 OKArchivio notarile Gramsci 12b OKAssociazione Orfanotrofio 6b OKA.T.L. Vittorio Veneto 3 OKAttività commerciale Losana 13m OKAttività commerciali Amendola sn OK scalino cm 3Attività commerciali Colombo 4c OKAttività commerciali Crosa 5c OKAttività commerciali Italia sotto galleria sn OKAttività commerciali Italia sotto galleria sn OKAttività commerciali p.d. Giustizia 1e OKAttività commerciali Vescovado 9c OKAttività commerciali vicolo Cossato 10a OKAutoesposizione Matteotti 6 OKAutoriparazioni Serralunga 26 OKBancomat Gramsci ang. Garibaldi OKBancomat Italia 2a OK altezza sportello cm 110Bancomat Italia ang. Vescovado sn OK ingresso cm 115

tasti cm 150Bar Arnulfo ang. Pietro Micca 26a OKBar Dal Pozzo 2e OKBar Matteotti 14b OKBottega d’arte Italia 56a-54d OKBuffa Italia 36a OKCalzature Italia sn OKCalzature Repubblica/Orfanotrofio 20a OKCalzolaio Ferrero 3b OK porta cm 65Camera di Commercio Moro OKCarabinieri Rosselli 98 OKCartomania Vescovado 13a OK scalino cm 3Cgil La Marmora OKChiesa di San Biagio Rosselli OKChiesa Sant’Anna Avogadro OKChiesa Vill. Lamarmora Rosmini OK

indice di accessibilità

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Descrizione via n° acc. NoteCinema Teatro Sociale Martiri OKCombustibili Gromo 6 OKDecorazioni S. Ferrero 17 OKElettricità Arnulfo 8c OK pedana mobileElettricità Dal Pozzo 2b OKElettricità Volpi/Valdengo 3/b OKEsposizione Repubblica 42b OKFarmacia Avogadro 14 OKFarmacia Gamba 9 OKFarmacia Lanificio 7 OKFarmacia p.zza Cisterna sn OKFarmacia Pietro Micca 8 OKFarmacia San Filippo 2 OKFotografia Matteotti 14a OKFunicolare Avogadro 14 OK solo vettura 2Giudice di Pace Italia 28 OKGommista Bona 27 OKGommista Galilei sn OKGuardia di Finanza Addis Abeba 27 OKIdraulico Crosa 7 OKIl Biellese Don Minzoni sn OKInail Moro OKInps Tripoli 14 OKIstituti di credito Dal Pozzo 3a OKIstituti di credito dei Seminari 5 OK 2 scalini dm 3Istituti di credito p.d. Giustizia 3 OKIstituti di credito p.zza Cisterna 13a OK rampa salitaLibreria dei Seminari 9a OKMeccanico costa di Riva 87e OKMeccanico Villani 15 OKMinistero Finanze Europa OKMuseo del Territorio Q. Sella sn OKOratorio Galilei sn OKOrologeria oreficeria Colombo 4 OKProvincia di Biella Q. Sella 12 OKQuestura di Biella Tripoli 2 OKRistorante Avogadro 10b OKRistorante Marconi 4a OKSantuario Nuovo di Oropa Oropa OKScuola asilo nido Avogadro 13 OKScuola Direzione Didattica p.zza Cucco 6 OKServ. pubblico Marconi 15c OKServizi Sociali Paietta 4 OKStadio comunale Macallè 21 OKSupermercato Gramsci 11c OKSupermercato Piazza Vittorio Veneto sn OK scalino cm 3Supermercato Repubblica sn OKTelecomunicazioni piazza S. Marta ang. sn OK scalino cm 2

P.d. Giustizia

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Descrizione via n° acc. NoteTipografia S. Ferrero 20a OKTrattoria S. Ferrero 23a OKUff. Pubblici Italia sn OKUffici consulenze Matteotti 14 OKUffici geometra Porta Torino 4 OKUfficio del Registro Amendola 11 OKUfficio Postale Pietro Micca 34 OKUfficio Postale Delleani 16 OKVescovado (curia vesc.) Vescovado sn OKVetreria Belletti Bona 24 OK

ACCESSIBILITÀ CONDIZIONATADescrizione via n° acc. NoteAbbigliamento p.zza S. Biagio sn CAci Matteotti 11 CBar Rocchetta ang. Via Ivrea C rampa per salita nel cortileChiesa di San Cassiano Italia C agibile da via GalileoCimitero urbano dei Tigli CCinema Mazzini Mazzini CCinema Odeon Torino CDiscoteca Amendola 12a C ingresso e 372

via Galliari non segnalatoDuomo Duomo CGiochi Bertodano 1a CGiochi Marconi sn CIstituti di credito Gramsci 2c CMotorizzazione MCTC Addis Abeba 28 CMunicipio Battistero 4 C agibile solo p.t.Ortopedia xx Settembre 2d C pedana mobile in legnoPoste (sede centrale) don Minzoni 12 C servoscalaSant. vecchio di Oropa Oropa CUfficio postale Ivrea 13 CUfficio postale Lombardia 30 CCimitero di Chiavazza Milano C

ACCESSIBILITÀ CON ACCOMPAGNATORE X1Descrizione via n° acc. NoteAbbigliamento piazza Losana 19d X1 scalino cm 5Abbigliamento Vescovado 1a X1 scalino cm 5Abbigliamento Italia 24d X1 scalino cm 5

porta cm 74Abbigliamento p.za Martiri Libertà 4c X1 scalino cm 5Abbigliamento Volpi 5b X1 scalino cm 4Agenzia ippica Bona 3a X1 scalino cm 4Agenzia viaggi Italia 62b X1 scalino cm 4Alimentari macelleria c.so del Piazzo 4a X1 scalino cm 4Amb. Guardia Medica Gera 1 X1 scalino cm 5Arredamenti Gramsci 12e X1 scalino cm 5Attività commerciali Gramsci 13a X1 scalino cm 5

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Descrizione via n° acc. NoteAttività commerciali Italia 56b X1 scalino cm 5Bar Marocchetti 8 X1 scalino cm 5

ang. p.za BattianiBarbiere S. Ferrero 17a X1 scalino cm 4Calzolaio Repubblica 40b X1 scalino cm 4Ceramiche Cavour ang. Belletti Bona 13a X1 scalino cm 4Erboristeria Matteotti 6b X1 scalino cm 5Farmacia Torino 59 X1 scalino cm 6Laboratorio artigiano Q. Sella 48 X1 scalino cm 5Libreria Italia 12b X1 scalino cm 5Materassaio Q. Sella 20b X1 scalino cm 5Ufficio postale Avogadro 23a X1 scalino cm 5

ACCESSIBILITÀ CON ACCOMPAGNATORE X2Descrizione via n° acc. NoteAbbigliamento Amendola X2 scalino cm 12Abbigliamento Bertodano 7d X2 scalino cm 14Abbigliamento Bertodano 7 X2 scalino cm 13Abbigliamento Bertodano 7c X2 scalino cm 15Abbigliamento C. Zegna 1b-1a X2 scalino cm 7Abbigliamento Dal Pozzo 2c X2 scalino cm 7Abbigliamento Galliari ang. San Filippo 21a X2 scalino cm 8Abbigliamento Garibaldi 18a X2 scalino cm 13Abbigliamento Gramsci 13b X2 scalino cm 10Abbigliamento Gramsci angolo Garibaldi 15e X2 scalino cm 10Abbigliamento Italia sn X2 scalino cm 8Abbigliamento Italia 40a X2 scalino cm 13Abbigliamento Italia 16a X2 scalino cm 14Abbigliamento Italia sn X2 scalino cm 12Abbigliamento Italia 17a X2 scalino cm 10Abbigliamento Italia 48a X2 scalino cm 10Abbigliamento Italia 48 X2 scalino cm 15Abbigliamento Italia 20a X2 scalino cm 12Abbigliamento Italia ang. G. di Valdengo 12g X2 scalino cm 7Abbigliamento La Marmora sn X2 scalino cm 11Abbigliamento Marconi 8b X2 scalino cm 14Abbigliamento Mazzini 2b X2 scalino cm 10Abbigliamento p.za Martiri Libertà 2a X2 scalino cm 6Abbigliamento p.za Martiri Libertà 1b X2 scalino cm 7Abbigliamento p.za Martiri Libertà 3c X2 scalino cm 7Abbigliamento Q.Sella 52 a/b X2 scalino cm 11Abbigliamento Vescovado 4a X2 scalino cm 8Abbigliamento Vescovado 4b X2 scalino cm 10Abbigliamento Villani 6d X2 scalino cm 7Abbigliamento xx Settembre 2c X2 scalino cm 6Abbigliamento xx Settembre ang. Volpi 2f X2 scalino cm 6Acconciature Amendola 7a X2 scalino cm 10Acconciature Bertodano 9f X2 scalino cm 10Acconciature Crosa 11d X2 scalino cm 10

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Descrizione via n° acc. NoteAcconciature Don Minzoni 18a X2 scalino cm 12Acconciature Losana 13d X2 scalino cm 10Acconciature Matteotti 12d X2 scalino cm 15Acconciature S. Ferrero 9b X2 scalino cm 15Acconciature Villani 6e X2 scalino cm 7Acustica Don Minzoni 16c X2 scalino cm 11Agenzia immobiliare Italia 40 X2 scalino cm 12Agenzia viaggi Gramsci 10b X2 scalino cm 7Agenzia viaggi p.za Martiri Libertà sn X2 scalino cm 15Alimentari macelleria Italia sn X2 scalino cm 7Alimentari salumeria Vescovado sn X2 scalino cm 10Antica premiata fabbrica p.za Cisterna 10a X2 scalino cm 8Antichità Arnufo sn X2 scalino cm 11Antichità Arnulfo sn X2 scalino cm 7Arredamento G. di Valdengo ang. Volpi 5d X2 scalino cm 12Arredamento Repubblica 17b X2 scalino cm 9Assicurazioni Gramsci 15 X2 scalino cm 7Associazione Costa delle Noci 5 X2 scalino cm 6Associazione Don Minzoni 18b X2 scalino cm 7Associazione Monte Mucrone 3 X2 scalino cm 7Associazione Orfanotrofio 6a X2 scalino cm 15Associazione Orfanotrofio 6b X2 scalino cm 7Attività commerciali Orfanotrofio 2a X2 scalino cm 9Attività commerciali P. Micca 42e X2 scalino cm 11Attività commerciali Ferrero 2 X2 scalino cm 8Attività commerciali Gramsci 15b X2 scalino cm 7Attività commerciali Gustavo di Valdengo 1b X2 scalino cm 10Attività commerciali Italia sotto galleria sn X2 scalino cm 9Attività commerciali p.zza Cossato 15b X2 scalino cm 9Attività commerciali Vescovado 9d X2 scalino cm 15Autoesposizione Vescovado 7a X2 scalino cm 12Autoagenzia Villani sn X2 scalino cm 7Autoagenzia Villani 7a X2 scalino cm 15Bar Bertodano sn X2 scalino cm 13Bar Dante Alighieri 6a X2 scalino cm 12Bar Garibaldi ang. Vescovado 20c X2 scalino cm 12Bar Gramsci 12d X2 scalino cm 10Bar Italia sn X2 scalino cm 12Bar Italia 12d X2 scalino cm 10Bar Marconi 10a X2 scalino cm 12Bar Marconi 17b-17a X2 scalino cm 14Bar Matteotti 12a X2 scalino cm 14Bar p.za Curiel 11a X2 scalino cm 7Bar p.za Martiri/ P.Micca 39b-5a X2 scalino cm 13Bar piazza Lamarmora 1a X2 scalino cm 6Bar S. Ferrero 5d X2 scalino cm 8Bar S. Filippo 23b X2 scalino cm 13Bar Vescovado sn X2 scalino cm 12Biancheria Gramsci 15c X2 scalino cm 12

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Descrizione via n° acc. NoteBiciclette Q.Sella 33a X2 scalino cm 9Caccia, pesca, armeria Matteotti 12c X2 scalino cm 7Calzature Avogadro sn X2 scalino cm 14Calzature dei Seminari sn X2 scalino cm 11Calzature Italia ang. xx Settembre 12a X2 scalino cm 15Calzature Repubblica/Marconi 40a X2 scalino cm 15Calze Italia 22a X2 scalino cm 15Cappelleria Italia 52a X2 scalino cm 15Casalinghi S. Ferrero 5a X2 scalino cm 10Centro estetico c.so del Piazzo 6a X2 scalino cm 10Centro estetico Costa delle Noci 1 X2 scalino cm 11Centro estetico Gustavo di Valdengo 1c X2 scalino cm 10Centro estetico Matteotti 12b X2 scalino cm 14Chiesa di Chiavazza Piazza X2 scalino cm 15Chiesa SS Trinita Italia X2 scalino cm 16Cinema Gramsci 7 X2 scalino cm 12Decorazioni Q.Sella 47 X2 scalino cm 8Dietetici puericoltura Matteotti 2a X2 scalino cm 13Edicola p.za Cisterna 14a X2 scalino cm 10Elettricità Avogadro 30a X2 scalino cm 10Elettricità Colombo 4b X2 scalino cm 10Elettricità Gromo sn X2 scalino cm 10Elettricità Pietro Micca sn X2 scalino cm 10Elettricità Pietro Micca sn X2 scalino cm 6Elettricita Villani 17a X2 scalino cm 10Enoteca Gramsci 11a X2 scalino cm 15Erboristeria Q.Sella 9a X2 scalino cm 10Falegnameria F.lli Rosselli 5a X2 scalino cm 8Farmacia Avogadro 14 X2 scalino cm 14Farmacia Cossato 5 X2 scalino cm 14Farmacia Italia 11a X2 scalino cm 15Farmacia Italia 61 X2 scalino cm 14Farmacia Italia 11 X2 scalino cm 14Farmacia Italia 23 X2 scalino cm 14Farmacia Ivrea 61 X2 scalino cm 14Fiorista S. Ferrero 5c X2 scalino cm 14Fotografia P. Micca 44a X2 scalino cm 6Galleria di arte Italia sn X2 scalino cm 13Galleria di via Mazzini Mazzini 10a X2 scalino cm 15Gastronomia P. Micca sn X2 scalino cm 15Ippica Pietro Micca 26f X2 scalino cm 15Istituti di credito Dante Alighieri 4c X2 scalino cm 13Istituti di credito Italia 17c X2 scalino cm 8Istituti di credito Italia 26 X2 scalino cm 7

altezza tasti bancomat cm 131Istituti di credito Italia 6d X2 scalino cm 10Lavanderia Mazzini 31b X2 scalino cm 6Macelleria Arnulfo 6a X2 scalino cm 8Merceria Italia 90b X2 scalino cm 14

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Descrizione via n° acc. NoteNegozio di colori Vescovado 9b X2 scalino cm 12Oratorio Avogadro 9 X2 scalino cm 10Orologeria oreficeria Gramsci 15d X2 scalino cm 6Orologeria oreficeria Gustavo di Vadengo 1 X2 scalino cm 10Orologeria oreficeria Italia 62a X2 scalino cm 13Orologeria oreficeria Italia 12f X2 scalino cm 10Orologeria oreficeria Italia 12c X2 scalino cm 10Orologeria oreficeria Italia 24 X2 scalino cm 11Orologeria oreficeria Italia angolo via Mazzini 3 X2 scalino cm 9Orologeria oreficeria P. Micca 42c X2 scalino cm 11Ortopedia Italia 6c X2 scalino cm 10Ortopedia Orfanotrofio 4a X2 scalino cm 9Ottica dei Seminari 2b X2 scalino cm 7Ottica Italia 38a X2 scalino cm 6Panetteria Italia 5 c/d X2 scalino cm 15Panetteria p.za Martiri Libertà 6c X2 scalino cm 10Pelletteria Italia 8c X2 scalino cm 13Pizzeria Marucca ang. via Ivrea 14-6a X2 scalino cm 9Pulizia X2 scalino cm 14Ristorante Garibaldi sn X2 scalino cm 12Ristorante Orfanotrofio 4 X2 scalino cm 7Ristorante p.za Cisterna sn X2 scalino cm 15Ristorante p.zza Cossato 15c X2 scalino cm 6Santuario di Graglia Graglia X2 scalino cm 14Sartoria Vescovado sn X2 scalino cm 7Scuola Orfanotrofio 10 X2 scalino cm 13Supermercato Gramsci ang. via Colombo 3a X2 scalino cm 8Supermercato Marconi 7a X2 scalino cm 15Supermercato p.za Curiel ang. via Mulattiera18e X2 scalino cm 9Tabaccheria Italia 12e X2 scalino cm 10Tabaccheria Mazzini 21b X2 scalino cm 7Tabaccheria p.za Martiri Libertà 6b X2 scalino cm 14Tatuaggi Lamarmora 25b X2 scalino cm 6Tessuti Galilei 4b X2 scalino cm 7Tipografia Volpi/Valdengo 3e X2 scalino cm 13Uffici Centro Elab. Dati Battisti 13 X2 scalino cm 11Videogiochi Marconi sn X2 scalino cm 12

ACCESSIBILITÀ CON ACCOMPAGNATORE X3Descrizione via n° acc. NoteAbbigliamento Arnulfo 14b X3 scalino cm 23Abbigliamento Gramsci 2b X3 scalino cm 22Abbigliamento Gramsci 2b X3 scalino cm 25Abbigliamento Gramsci angolo via Italia 13a X3 scalino cm 20Abbigliamento Italia 46a X3 scalino cm 16Abbigliamento Italia 13b X3 scalino cm 18Abbigliamento Italia 9 X3 scalino cm 18Abbigliamento Italia ang. p.zza s.Marta 30a/30b X3 scalino cm 25Abbigliamento Italia ang. via Marconi sn X3 scalino cm 24

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Descrizione via n° acc. NoteAbbigliamento Mazzini 1b X3 scalino cm 18Abbigliamento piazza Vittorio Veneto 19b X3 scalino cm 19Abbigliamento Vescovado sn X3 scalino cm 17Abbigliamento Volpi 5c X3 scalino cm 16Abbigliamento xx Settembre 2b X3 scalino cm 20Accessori casa piazza Vittorio Veneto sn X3 scalino cm 18Acconciature c.so del Piazzo sn X3 scalino cm 18Acconciature Repubblica 50c X3 scalino cm 20Acconciature Lamarmora 30a X3 scalino cm 23Acquari Villani angolo via Sella 38a X3 scalino cm 20Alimentari panetteria Italia X3 scalino cm 23Alimentari panetteria p.za Battista Cossato 6a X3 scalino cm 19Antichità Vescovado 11c X3 scalino cm 20Arredamenti Garibaldi sn X3 scalino cm 18Arredamenti Garibaldi 12d X3 scalino cm 24Arredamenti Italia sn X3 scalino cm 17Arredamenti Orfanotrofio sn X3 scalino cm 16Arredamento Ferrero 12a X3 scalino cm 18Arredamento piazza S. Marta 2c X3 scalino cm 19Articoli moto Garibaldi 20a X3 scalino cm 22Articoli regalo Vescovado 12a X3 scalino cm 19Assicurazioni Vescovado 4 X3 scalino cm 18Associazione Costa delle Noci 2a X3 scalino cm 30Associazione Q. Sella 11b X3 scalino cm 20Associazione Vescovado 6 X3 scalino cm 20Attività commerciali Marconi 2b X3 scalino cm 20Attività commerciali C. Battisti 3a X3 scalino cm 17Attività commerciali c.so del Piazzo 11/b-11/a X3 scalino cm 5 + 18Attività commerciali Italia sn X3 scalino cm 25Attività commerciali Italia sn X3 scalino cm 26Attività commerciali Italia 60b X3 scalino cm 17Attività commerciali Losana ang. via Vescovado 26f X3 scalino cm 19Attività commerciali Marconi 5a X3 scalino cm 20Attività commerciali Mazzini ang. via M. Mucrone 10a X3 scalino cm 20Attività commerciali Orfanotrofio 19 X3 scalino cm 19Attività commerciali p.zza Don Bosco 3a X3 scalino cm 17Attività commerciali Vescovado 6a X3 scalino cm 20Attività commerciali XX Settembre 3a X3 scalino cm 17Autotrasporti Marconi 10c X3 scalino cm 24Bancomat Dal Pozzo sn X3 scalino cm 23Bancomat Gramsci 4b X3 scalino cm 21

ingresso cm 147 - tasti cm 136Bar Amendola 5a X3 scalino cm 23Bar Battisti sn X3 scalino cm 16Bar Dal Pozzo 8a X3 scalino cm 21Bar Italia 36b X3 scalino cm 21Bar Italia sn X3 scalino cm 25Bar Matteotti ang. p.zza V. Veneto

15a X3 scalino cm 25

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Descrizione via n° acc. NoteBar P. Micca ang. via Amendola 42b X3 scalini cm 3-7Bar piazza Vittorio Veneto 19c X3 scalino cm 30

tavolini esterniBar Q. Sella 18c X3 scalino cm 17Biciclette La Marmora sn X3 scalino cm 24Brico p.za Curiel 11c X3 scalino cm 20Buratti Italia 34d X3 scalino cm 20Cartoleria S. Ferrero 21 X3 scalino cm 21Cartoleria xx Settembre 3c X3 scalino cm 22Cartolibreria Lamarmora 30b X3 scalino cm 28Casalinghi Italia 82a X3 scalino cm 24Casalinghi S. Ferrero 9c X3 scalino cm 16Ceramiche Repubblica 42a X3 scalino cm 22Chiesa Gramsci 11 X3 scalino cm 20Coltelleria Losana 19c X3 scalino cm 20Cooperativa Ferrero 4 X3 scalino cm 25Decorazioni De Fango 5a X3 scalino cm 17Dolciumi p.za Martiri Libertà 3a X3 scalino cm 16Dolciumi p.za Martiri Libertà 4b X3 scalino cm 18Elettricità p.za Martiri Libertà 6a X3 scalino cm 18Ferramenta Pietro Micca 26c X3 scalino cm 18Fiorista Italia 60a X3 scalino cm 17Frutta e verdura Marconi 11a X3 scalino cm 20Gelateria p.za Martiri Libertà 4a X3 scalino cm 17Immobiliare Garibaldi 6c X3 scalino cm 18Informatica Gramsci 11 X3 scalino cm 20Istituti di credito Gramsci 12f X3 scalino cm 18Istituti di credito Gramsci 4b X3 scalino cm 20Istituti di credito Matteotti 2c+2d X3 scalino cm 17Laboratorio Italia 8cb X3 scalino cm 18Lavanderia Amendola 7b X3 scalino cm 17Lavanderia Gromo sn X3 scalino cm 27Macchine da cucito Gramsci 11b X3 scalino cm 28Macelleria Amendola 22b X3 scalino cm 17Meccanico Galilei 65a X3 scalino cm 18Merceria Crosa 11b X3 scalino cm 20Merceria Galliari 3a X3 scalino cm 17Merceria p.za Cisterna 11b X3 scalino cm 16Orologeria oreficeria Italia 19a X3 scalino cm 25Orologeria oreficeria Italia 14a X3 scalino cm 18Orologeria oreficeria Orfanotrofio 3b X3 scalino cm 21Orologeria oreficeria p.za S.G. Bosco ang.v.Italia X3 scalino cm 27Ottica Don Minzoni 14a X3 scalino cm 25Ottica Italia 15a X3 scalino cm 19Panetteria Pietro Micca 28a X3 scalino cm 25Panetteria Repubblica 50a X3 scalino cm 20Pasticceria Italia 42a X3 scalino cm 20Pelletteria Italia 7/a X3 scalino cm 16Pizzeria Pietro Micca sn X3 scalino cm 20

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Alcuni riferimenti dove è possibile usufruire di sevizi igienici a norma per i disabili,disponibili compatibilmente con gli orari di apertura e le gentili collaborazionidei responsabili/proprietari.

ERG area servizio Bertella Roberto ok corso EuropaStazione FFSS ok piazza San Paolo

chiave presso capostazioneCDA Centro Commerciale ok piazza CasalegnoCDA Spizzico ok via LamarmoraAthena Cafè ok piazza CasalegnoJocker bar ok piazza G. FalconeMuseo del Territorio e caffetteria ok via Q. SellaRistorante Baracca ok via Sant EusebioRistorante Buon Ricordo ok viale MatteottiTrattoria Roma ok via LamarmoraCircolo Tennis Biella ok via LiguriaCentro Commerciale Bennet ok via TorrionePronto Soccorso (ospedale) ok via CaraccioSede CRI ok via Q. SellaHotel Europa ok corso Europa

Descrizione via n° acc. NoteProfumeria Italia 22a X3 scalino cm 16Ristorante Crosa 9a X3 scalino cm 16Ristorante Galilei 63d X3 scalino cm 17Ristorante Garibaldi 3a X3 scalino cm 18Ristorante Matteotti 8b X3 scalino cm 19

tavoli fuoriRistorante p.za Cucco sn X3 scalino cm 27Ristorante Pietro Micca sn X3 scalino cm 21Ristorante Repubblica sn X3 scalino cm 21Salumeria P. Micca angolo p.za Curiel 17/a X3 scalino cm 18Scuola Orfanotrofio 27 X3 scalino cm 17Strumenti musicali Losana sn X3 scalino cm 17Supermercato Marconi sn X3 scalino cm 22Tabaccheria ricevit. 1968 Q.Sella 7a X3 scalino cm 19Telecomunicazioni Italia 1a X3 scalino cm 19Telecomunicazioni Losana 9 X3 scalino cm 17Teleria F.lli Rosselli sn X3 scalino cm 23Termosanitaria Losana 9a X3 scalino cm 16Tipografia angolo Bona/Villani 11a X3 scalino cm 18Trattoria Cerino Zegna 2c X3 scalino cm 20Uffici comp. Comm. Tess. costa di Riva 89a X3 scalino cm 16Uffici Intercoop Mazzini 47a X3 scalino cm 19Uffici investigazioni Marconi 11b X3 scalino cm 20Uffici Servizi Sociali Scaglia sn X3 scalino cm 16

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L a Prof.ssa Silvia Ferrari è nata a Biella ed è da sempre interessataalla riscoperta dei luoghi e delle tradizioni del biellese. Sensibile aiproblemi di integrazione e convinta sostenitrice di una prassi

didattica attenta a valorizzare le diverse capacità e le diverse abilità, ha appresola tecnica di scrittura Braille. Pubblicista iscritta all’Ordine Nazionale deiGiornalisti e vincitrice del Premio Tonelli ’96, continua a studiare l’evoluzionee la teoria della comunicazione.La presente guida non pretende certo di essere esaustiva: anzi, èprogrammaticamente nata per accogliere le sollecitazioni e i suggerimentidei lettori. Consapevole della necessità di ulteriori riletture, l’ideatrice intendesoprattutto lanciare un invito a riscoprire, qui a Biella, quello che molti biellesi,forse con occhio un po’ distratto, cercano lontano, dimenticando di indagareil profilo delle nostre montagne.

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Chi SiamoNata nel 1988, la Consulta per le Persone in Difficoltà, CPD, è una ONLUSche rappresenta l’egida di numerose associazioni, movimenti e gruppi divolontariato che operano nel sociale e nell’ambito delle persone in difficoltà.L’associazione è apolitica, apartitica e aconfessionale, opera senza fini di lucroe ha sede legale a Torino, in via San Marino 10, all’interno di una grandestruttura, l’I.R.V. (Istituto di Riposo per la Vecchiaia), che permette alla CPD dioffrire molti servizi di valore sociale.La sede di Biella opera ufficialmente dal 7 maggio 2001 in seno al CSV Biella,Centro di Servizio per il Volontariato sito in via Tripoli 24 a Biella.

La MissionLa Consulta per le Persone in Difficoltà è una ONLUS particolarmente attivanel rompere quelle barriere, fisiche e culturali, che dividono disabili danormodotati, abili da diversamente abili, perseguendo l’obiettivo diraggiungere quella integrazione capace di rendere uguali nella diversità epromuovere una cultura della solidarietà attraverso iniziative di appoggio aquanti sono in condizioni di disagio psicofisico e svantaggio sociale.E ciò, fornendo informazioni utili su leggi e decreti di interesse sociale,indirizzando l’utente verso il servizio di cui ha bisogno e sviluppando attivitàe progetti rivolti alla verifica di accessibilità a tutti i luoghi di interesse comunecon l’intento di favorire l’eliminazione delle barriere architettoniche.La Consulta per le Persone in Difficoltà intrattiene rapporti sia con l’insiemedelle realtà dell’associazionismo, sia con Enti (come GTT, SAGAT, TRENITALIA)e Istituzioni Pubbliche (come ASL 12 progetto Ability), quale partner econsulente nei progetti di integrazione e di contrasto a ogni tipo di “barriera”.La CPD fa parte della Commissione Regionale Trasporti della RegionePiemonte, per la verifica delle accessibilità, della commissione handicap perl’eliminazione delle barriere negli edifici, spazi e servizi pubblici, dellacommissione scuola per colmare il deficit degli operatori scolastici.La CPD-Biella fa parte della Commissione Barriere del Comune di Biella, delprogetto Ability-Biella quale sportello informativo della disabilità del biellese,del progetto Piemonte per Tutti per Torino 2006.

Sede per la Provincia di Biellac/o CSV via Tripoli, 24 - 13900 - BIELLAtel. 0158497377 – fax 0158470383cell. 3356836852 – e.mail: [email protected]

Orari: lun. 14-18, ven. 10-13 e su appuntamento

CONSULTA PER LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ

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Cos’è un Centro di Servizio per il VolontariatoÈ una funzione giuridica - prevista dalla Legge Quadro sul volontariato (266/91)- assegnata ad un ente costituito da organizzazioni di volontariato o con lapresenza maggioritaria di esse, a cui è affidato il compito di sostenere,promuovere e qualificare l’attività del volontariato organizzato.

CSV BiellaIl Centro di Servizio di Biella offre servizi gratuiti alle organizzazioni divolontariato iscritte e non iscritte ai registri provinciali, al fine disostenerne, promuoverne e qualificarne l’attività.

A.CSVI Centri di Servizio di Novara, di Biella e di Vercelli, sono uniti nell’A.CSV -Associazione dei Centri di Servizio per il Volontariato - al fine di condividereattrezzature, risorse umane e competenze degli operatori che vi lavorano, epoter così offrire alle organizzazioni dei tre territori una più ampia gamma dipossibilità e servizi, realizzando vantaggiose economie di scala.

Le aree dei nostri servizi• Servizi di base• Consulenze• Formazione• Progettazione / Fund raising• Comunicazione• Scuola e volontariato• Europa• Servizio civile• Orientamento al volontariato• Reti locali

Per saperne di più visita il nostro sito, all’indirizzo:

www.acsv.it

oppure mettiti in contatto con i nostri ufficiCSV BiellaVia Tripoli 24 - 13900 BiellaTel. 015.8497377 - Fax 015.8470383Mail: [email protected]

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INDICE

Introduzioni: Fulvio Pirali p. 3Diego Presa p. 4Paolo Osiride Ferrero p. 4Piergiuseppe Cadoni p. 5

Schema dei percorsi p. 6

Legenda simboli e colori p. 7

Percorso A - La via dell’acqua e della fede p. 9Un simbolo di Biella: dalla fontana dell’Orsa… p. 10Giardini Zumaglini 1 p. 11Fonts Vitae 3 p. 12Via Italia 21 p. 12Centro storico p. 13Duomo 5 p. 14Affreschi del Duomo risalenti al XV secolo 5 p. 15Battistero 4 p. 16Fontana del Mosè 5 p. 16Seminario 7 p. 17Chiesa della SS.Trinità 6 p. 17Chiesa di San Filippo 8 p. 18Il Teatro Sociale p. 19Monumento a Quintino Sella 10 p. 20Belletti Bona 11 p. 20Teatro Sociale Villani 9 p. 21Biella Riva p. 22Chiesa di San Cassiano 12 p. 23Piazza del Monte 13 p. 23Salita di Riva 14 p. 24Oratorio di San Rocco di Riva 23 p. 24Sacello di San Giuseppe 23 p. 25Gorgo Moro 23 p. 25Arte e fede nello scrigno rinascimentale di San Sebastiano p. 26Via De Fango 16 p. 27Ex lanificio scuola “Felice Piacenza” 16 p. 27Chiesa di San Sebastiano 15 p. 29

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Percorso B - Al borgo storico del Piazzo p. 29Al Piazzo p. 30Funicolare 1 p. 31Casa degli Antoniani 2 p. 31Chiesa di S. Anna 2 p. 32Casa di Amedeo Avogadro 3 p. 32Oratorio di San Rocco della Torrazza 4 p. 33Porta della Torrazza 4 p. 33Bottalino 5 p. 34Edificio delle Opere Parrocchiali 3 p. 34Casa detta Vercellone 3 p. 35Palazzo Scaglia 6 p. 35Casa su Travi di Legno 6 p. 36Casa Vialardi detta “Casa della Redenta” 7 p. 36Palazzo Cisterna 8 p. 37Casa Teccio 20 p. 37Ex Palazzo del Comune 9 p. 38Casa Aventura 9 p. 38Chiesa di S. Giacomo 10 p. 39Palazzo Gromo di Ternengo 10 p. 40Casa detta del “Giardiniere” 19 p. 41Casa di Carlo Antonio Coda 11 p. 41Sinagoga 18 p. 42Palazzo La Marmora 12 p. 43Chiesa del San Sudario 14 p. 44Palazzo Ferrero 15 p. 44Resti del Convento di San Domenico 9 p. 45Monastero di Santa Caterina 16 p. 45Chiesa di San Rocco dell’Ollera 17 p. 46Palazzo Gromo Losa 13 p. 46

Indice di accessibilità p. 48

Silvia Ferrari p. 59

La CPD p. 60

Centro di Servizio per il Volontariato di Biella p. 61

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