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27TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 27/02/2017
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25/02/2017Pag. 31 Ed. Agrigento
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30TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 27/02/2017
26/02/2017Pag. 20 Ed. Cosenza
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26/02/2017Pag. 20 Ed. Cosenza
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17TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 27/02/2017
27/02/2017Pag. 15
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14TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 27/02/2017
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27/02/2017Pag. 10 N.3 - marzo 2017
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40TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 27/02/2017
60 marzo 2017
Siete tra quelli che, magari consigliati dall’amica o dal collega, hanno deciso di abbandonare gli antin-fiammatori e di provare una seduta di osteopatia per quel dolore alla schie-
na che vi tormenta? Ebbene, siete in buo-na compagnia. Come gli attori Neri Mar-corè e Luisa Ranieri, sono circa 10 milioni gli italiani che ricorrono a questa discipli-na. Si va dall’osteopata soprattutto per la lombalgia, ma può essere utile in tanti altri casi, dalla cefalea ai disturbi digestivi a quelli mestruali, dai dolori al collo fino a quelli alla mascella.Ma di che cosa si tratta? «Attraverso spe-cifiche tecniche manuali, l’osteopatia agi-sce per ripristinare una corretta mobilità, stimolando il recupero di una condizione fisiologica che consenta di ristabilire lo stato di salute», spiega Paola Sciomachen, presidente del Roi, il Registro degli oste-opati d’Italia. In Europa è diffusa dalla metà del ‘900, ma la nascita risale al secolo prima, quando un medico statunitense, Andrew Taylor Still, sviluppa il concetto
che per curare la malattia bisogna stu-diare quali siano i meccanismi che man-tengono lo stato di salute, così da poter ricercare ciò che ne altera il normale fun-zionamento. L’osteopatia ha l’obiettivo di ripristinare un corretto «dialogo» fra i sistemi del corpo che regolano lo stato di salute, attraverso una valutazione clinica dell’individuo nel suo insieme. «All’ini-zio si vide che l’osteopatia aveva successo sulla lombalgia, che poteva essere causa-ta da un disequilibrio non per forza legato alla colonna vertebrale, ma per esempio ai tessuti circostanti come i muscoli o i legamenti», continua Sciomachen. «L’o-steopata, infatti, valuta tutta la persona e tratta la lombalgia andando a vedere cosa può esserci alla base di questo dolore». I disturbi su cui può intervenire l’osteopa-ta interessano dunque l’apparato musco-lo-scheletrico, circolatorio, respiratorio, nervoso e viscerale.
SI INTERVIENE SULLA DISFUNZIONE,
NON SUL SINTOMO
«L’osteopatia si occupa di molte proble-matiche disfunzionali», spiega l’esperta.
«Si lavora molto sul dolore cronico e si opera in modo integrato con i medici e i fisioterapisti. Può essere d’aiuto in tutti quei problemi di alterazione funzionale che si manifestano attraverso il dolore o la riduzione di mobilità, e che possono sottendere a qualsiasi altra cosa. L’oste-opata ricerca la disfunzione somatica e attraverso una manipolazione specifica e personalizzata rimuove questa disfun-zione, che potrebbe essere in un punto o in un sistema diverso da quello in cui si manifesta il sintomo».La prima valutazione che fa l’osteopata è capire se il problema sia di sua compe-tenza o se il paziente debba rivolgersi a un medico per un inquadramento dia-gnostico o a un altro professionista della salute. Se il problema è pertinente, l’oste-opata effettua una valutazione con test attivi e passivi di mobilità sul paziente per poi passare a un trattamento vero e proprio. Le tecniche possono essere mol-to diverse a seconda del caso: si va da pressioni leggere fatte con le dita, a ma-nipolazioni delle articolazioni, a pressio-ni profonde che arrivano ai muscoli e al
– Testo di Francesco Bianco –
La disciplina che prevede tecniche manuali è uno dei metodi più efficaci per risolvere il mal di schiena. Ma non solo
OSTEOPATIA
un sollievo per 10 milioni di italiani
IL TUO CORPO
123
RF
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27/02/2017Pag. 60 N.3 - marzo 2017
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mese 2017
tessuto connettivo che contiene i visceri e gli organi interni. Uno dei compiti dell’o-steopata è quello di trovare la tecnica più appropriata. Formulata la diagnosi della disfunzione somatica, dirà quale ritiene essere la causa del problema, se può ri-solverla, come e in quanto tempo.
ADATTA ANCHE AI BAMBINI E IN GRAVIDANZATutti possono essere sottoposti a un trat-tamento di osteopatia, dai bambini agli anziani alle donne in gravidanza, ed è la prevenzione uno degli indirizzi più importanti. «È particolarmente utile sui bambini e sugli adolescenti sia per pre-venire, ma anche per mantenere un buo-no stato di salute. Una visita o un con-trollo periodico può servire a stare bene o a capire subito se c’è qualcosa su cui intervenire», spiega Sciomachen. «Gli interventi variano a seconda dell’età: da molto piccoli si opera ad esempio sulle plagiocefalie (deformazioni della testa), sui disturbi dello sviluppo neuroevolu-tivo, sulla postura, sulle malattie respira-torie ricorrenti e sulle coliche; negli anni successivi si lavora sui problemi di cre-scita legati principalmente alla postura e alle asimmetrie della colonna». Oltretut-to, sottoporsi al trattamento non provoca dolore, tranne un fastidio con alcune ma-novre se si è in presenza di infiammazio-ne dei tessuti.È molto utile anche per le donne incin-te. «In gravidanza si modificano i volu-mi, cambia la postura e quindi si riduce la mobilità della colonna», continua la specialista. «Le donne possono trarre un grande giovamento per affrontare l’atte-sa nel modo migliore possibile».
A chi rivolgersi
Un italiano su cinque si
è rivolto almeno una
volta all’osteopata. Il
70% dei pazienti vi ricorre
per cercare di alleviare i
dolori muscolo-scheletrici,
e il 90% si ritiene molto
soddisfatto o abbastanza
del trattamento. I dati
arrivano dall’indagine «Gli
italiani e l’osteopatia»,
condotta dall’istituto di
ricerca Eumetra Monterosa
per il Roi (Registro degli
osteopati d’Italia), che rileva
come sia il passaparola il
canale principale attraverso
cui gli italiani scelgono un
osteopata; ma uno su tre lo
ha fatto dietro consiglio del
medico, dimostrando come
l’osteopatia sia già nei fatti
una professione integrata
con le altre, benché da anni
in Italia si attenda il
riconoscimento ufficiale,
che consentirebbe di
allinearsi a Paesi come Gran
Bretagna, Stati Uniti,
Svizzera, Islanda e Malta.
Qualcosa potrebbe
cambiare grazie al Disegno
di legge Lorenzin sugli ordini
sanitari e le sperimentazioni
cliniche, che all’articolo 4
riconosce l’osteopatia
come professione
sanitaria. L’obiettivo del
decreto è quello di definire
un percorso formativo
comune istituendo un albo
degli osteopati, e
inserendoli all’interno di un
ordine professionale. In
attesa del riconoscimento
giuridico, come capire allora
se ci affidiamo a
professionisti seri? Tra gli
strumenti c’è il Roi
(registro-osteopati-italia.com) che, oltre a dare
garanzie di affidabilità dei
suoi iscritti, promuove
l’informazione e la ricerca.
NERI MARCORÉ50 anni, attore
«Ho imparato a convivere con
l’ernia del disco. La mia salvezza è
l’osteopata che periodicamente
mi riallinea la colonna in modo da
evitarmi fastidi per un po’ di tempo».
EMANUELA FOLLIERO52 anni, conduttrice tv
«Le mani di un osteopata milanese
mi hanno sistemato la colonna:
già dal quarto appuntamento ho
scoperto che riuscivo a camminare
bene e mi sentivo più leggera».
STEFANO BOLLANI 44 anni, musicista
«Un’osteopata mi ha aiutato a
risolvere un brutto episodio di
contrattura muscolare. Il sollievo è
stato pressoché immediato».
LUISA RANIERI 43 anni, attrice
«Dopo il parto mi sono rivolta
all’osteopata di mia madre: con quattro
sedute ho recuperato la mobilità
della schiena e del bacino e ho potuto
ricominciare a fare sport».
ELEONORA DANIELE
40 anni, conduttrice tv
«Fondamentale per superare il
mio mal di schiena è stato anche il
supporto di un osteopata. Attraverso
specifiche tecniche manuali, ha
operato sulle disfunzioni della colonna
vertebrale riequilibrando l’armonia
dell’organismo».
Anche loro hanno sperimentato i benefici
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28/02/2017Pag. 4
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24TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017
w H - H
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co o p
Prof. Sergio Acampora Neurochirurgo
Dottoressa Assunta Angela "freisi Fisiatra
Dottoressa Giovanna Giuffredi Coach Life Coach Italy
Perché hai mal di schiena Quando convivi a lungo con lo stesso dolore sembra impossibile eliminarlo. Puoi riuscirci, invece, perché spesso la causa non risiede nella tua colonna vertebrale
Si t rat ta di un dolore persisten-
te, che t i fa sospettare la pre-
senza di una lesione. In realtà
la presunta lesione non esiste, ma il
dolore è solo una spia che t i avver-
te che stai usando male la colonna
vertebrale. Scopriamolo con la con-
sulenza del prof. Sergio Acampora,
neurochirurgo, e della dottoressa As-
sunta Angela Troisi, fisiatra.
Come inizia il "circuito del dolore"
• A volte il complesso sistema di so-
stegno del nostro corpo viene in
qualche modo alterato per una cat-
tiva ridistribuzione dei carichi nelle
fasi statiche e dinamiche della co-
lonna, generando, come campanello
d'allarme, il dolore. Insorge quando
fai un movimento part icolare, tal-
volta va aumentando man mano che
passano i giorni e questo genera ten-
sione e preoccupazione. T i diamo su-
bito un consiglio: quando compaiono
questi t imori è il momento in cui devi
dart i da fare perché il dolore non au-
menti, lasciando il passo al rilas-
samento muscolare.
E se c'è un'ernia?
• Altre volte si ha già
un'ernia del disco (il
cuscinetto che separa
e ammort izza le verte-
bre esce dalla sua sede
e comprime la radice di
un nervo) e si può sentire
un formicol io alle braccia,
alla gamba e al piede. Tuttavia a
volte l'ernia del disco non dà sinto-
mi, per cui non sempre il dolore ha
quest'origine. Infatti, come vedrai in
questo dossier, dietro questo dolore
persistente vi possono essere diver-
se cause. Agendo su di esse e con-
trollando i fat tor i come l'obesità e la
sedentarietà, riuscirai a non dover
convivere per forza col dolore.
Più dell'85% di chi soffre di mal di schiena migliora in poco tempo con un trattamento mirato.
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01/03/2017Pag. 36 N.61 - 27 febbraio 2017
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37TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017
Il 50% delle donne che soffre di incontinenza urinaria ha dolore lombare. Rinforzare il pavimento pelvico è la soluzione
• ° v - v ~ 1
Il 90% delle ernie del disco non richiede necessariamente un immediato intervento chirurgico.
Dove fa male davvero
Cervicali La depressione, i disturbi del sonno e le contratture derivanti da cattive posture provocano dolore cervicale. Può irradiarsi alle braccia.
Dorsali I movimenti ripeti-tivi sono una delle cause del dolore dorsale, ma anche una mancanza di tranquillità sovrac-carica questa parte della schiena.
Lombari e gambe Lo stress, la se-dentarietà, lo stare molto tempo seduti o sollevare carichi in maniera scorretta sono le cause del dolore in tali zone.
Com'è questo dolore •È meccanico? Se insorge molte ore dopo uno sforzo potrebbe trattarsi di uno stiramento muscolare. Se è improv-viso e impedisce i movimenti forse c'è la sofferenza di un disco intervertebrale. •Si irradia? Se si irradia alle gambe, o alle braccia probabilmente c'è un'ernia.
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01/03/2017Pag. 36 N.61 - 27 febbraio 2017
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38TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017
COME RINFORZARE LA MUSCOLATURA
La colonna risente del grasso addominale L'addome prominente fa spostare il baricentro
con aumento della curva lombare per mantenere
l'equilibrio. La conseguenza è il mal di schiena
A volte la causa del dolore (che
compare ripetutamente in
conseguenza di uno sforzo,
come portare pesi, passare l'aspira-
polvere) è riconducibile a una ver-
tebra che si è spostata leggermente
dalla sede. Non avviene di colpo ma
col tempo. Una delle cause prima-
rie sono i chili di troppo, dai quali la
pancia non è mai risparmiata.
La relazione colonna-ventre
Se sulla pancia si accumula grasso -
che in questa zona si tende sempre
ad depositare, soprattutto nella
donna perché ci sono più recettori
di lipidi - la schiena ne risente.
• I muscoli e i legamenti che circon-
dano la colonna vertebrale vengono
sovraccaricati dato che la musco-
latura dell'addome non è allenata e
cede per fare spazio all'accumulo di
grasso: questo comporta un'altera-
zione della postura
• L'atto di piegarsi in avanti è diffi-
coltoso e limitato per l'iperlordosi
(si accentua la concavità) e l'accor-
ciamento dei muscoli posteriori.
• Per questo motivo, qualunque
sforzo richiede un lavoro maggiore
per le tue vertebre, che invece sop-
porterebbero i carichi senza dan-
neggiarsi se i tuoi muscoli addomi-
nali fossero più forti.
La posizione migliore
La postura che riduce la pancia e allevia la schiena
• Raddrizza la schiena Cerca di non incurvare
la schiena, né di flettere
il collo in avanti o lasciar
cadere le spalle in avan-
ti. La colonna deve stare
in equilibrio con l'assedi
gravità del corpo.
•Contrai l'addome Il semplice gesto di con-
trarre l'addome e por-
tare le spalle indietro ti
aiuta già a mettere la
schiena nella posizione
corretta.
• Fletti un po' le gambe Le ginocchia devono sta-
re un po' flesse e il peso
del corpo essere distri-
buito sulle gambe.
Adottare posizioni scomode può far aumentare fino a otto volte le probabilità di avere mal di schiena, secondo l'università di Sydney.
Se fai sport
Gli esercizi che causano dolore cronico • Addominali con le mac-
chine. Uno studio sta-
tunitense ha dimostrato
che molte delle macchine
delle palestre il cui obietti-
vo è quello di rinforzare gli
addominali provocano mal
di schiena, soprattutto se
queste implicano una fles-
sione del bacino.
• Addominali "crunches".
Ovvero distesa al suolo
e portando in alto la par-
te superiore del corpo.
Comportano un'aggres-
sione alla colonna. Meglio
gli addominali ipopressivi
(portare indietro l'addome
come se una corda interna
tirasse verso la testa).
• Corsa. Gli sport d'im-
patto danneggiano le gi-
nocchia e la colonna.
• Canottaggio. Se la po-
stura è scorretta può cau-
sare mal di schiena, spe-
cialmente in zona dorsale.
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01/03/2017Pag. 36 N.61 - 27 febbraio 2017
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39TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017
Il muscolo "magico"
È il trasverso, appartiene ai musco-
li laterali addominali ed è il salva-
gente della colonna perché aiuta a
stabilizzarla. Rinforzarlo con eser-
cizi è utile per avere un ventre piat-
to e prevenire il mal di schiena.
Non un chilo di più
• Essere sovrappeso au-
menta fino al 20% il rischio di sof-
frire di mal di schiena in forma cro-
nica. Le probabilità possono tripli-
care in caso di obesità.
• Perdere solo 2 kg di peso significa
togliere alla tua schiena un carico
equivalente a quello esercitato da
un peso di otto chilogrammi.
• L'ernia del disco è p iù frequen-
te nei soggett i obesi. Non solo,
secondo vari studi sull ' influenza
dell 'obesità sul r isultato
del trattamento dell'ernia di-
scale lombare, gli obesi rispondo-
no peggio a qualunque terapia (sia
chirurgica sia conservativa).
La specialista
L'incontinenza nuoce anche alla schiena • Una mutua relazione
Se hai mal di schiena e soffri
anche di perdite di urina,
dovresti fare attenzione: si
riscontra, nella pratica, che
le due cose possano essere
correlate. Il cinquanta per
cento delle donne con pro-
blemi di incontinenza, infatti,
soffre proprio di questo tipo
di disturbi alla schiena.
• Perché ciò avviene?
Perché i muscoli del pavi-
mento pelvico, che sono
quelli responsabili dell'incon-
tinenza quando non chiudo-
no bene l'uretra e provocano
perdite di urina, sono anche
quelli implicati nella stabiliz-
zazione della zona lombare.
Per questo motivo, se tali
muscoli non sono "in forma"
possono finire per causare
dolore nella fascia lombare.
• Di quale tipo di dolori lom-
bari si tratta?
Se il dolore ha origine dall'in-
debolimento del pavimento
pelvico, generalmente si lo-
calizza nella parte bassa della
schiena, soprattutto quando
il corpo è in movimento. Se
invece si tratta di un dolore
costante o che compare a
riposo l'origine è diversa.
Dottoressa Francesca Amic i Ginecologa Roma
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01/03/2017Pag. 36 N.61 - 27 febbraio 2017
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40TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017
MINIGUIDA PER MUOVERTI CORRETTAMENTE
E se hai dolore solo perché cammini male? Il corpo segue una specie di asse verticale invisibile che dà stabilità. A volte camminando contrastiamo quest'asse causando danni alla schiena
E proprio il modo di appog-
giare il piede a ogni passo
ad avere una relazione
diretta con il mal di schiena. Gli
esperti di questo tipo di patolo-
gie dicono che se, non viene fatto
bene questo movimento si altera
l'allineamento della pelvi e, quin-
di, prima la tibia e poi il femore
sono costrett i a ruotare, favo-
rendo una posizione scorretta di
tutte le vertebre. Per evitare un
danno maggiore, il corpo rispon-
de con una serie di movimenti di
compenso che provocano una
maggiore tensione a tu t te le
strutture che sostengono la co-
lonna. Tutto ciò non è che l'anti-
camera del dolore lombare.
Primo passo:
correggere un passo scorretto
Si ha soprat tut to nei soggetti
che camminano girando il piede
(che sia leggermente o in ma-
niera evidente) verso l ' interno
o verso l'esterno (nel riquadro
a destra puoi vedere, col nostro
test, se succede anche a te). Ci
sono alcuni modi per corregge-
re un passo scorretto, ma uno
dei più semplici ed efficaci è an-
dare dal podologo e farsi realiz-
zare un plantare correttivo.
Secondo passo:
trovare il movimento corretto
Oltre al lato su cui appoggi il
piede, c'è un altro dettaglio che
è strettamente correlato con il
mal di schiena: le tre fasi del pas-
so. La forma e l'ordine corrett i
sono questi che t i elenchiamo.
• Prima appoggia il tallone.
• Poi tutta la pianta del piede.
• Infine tocca solo con le dita.
Tuttavia ci sono persone che
appoggiano il piede nella sua to-
talità, senza fare la mossa ante-
cedente di spingere col tallone e
senza far lavorare del tutto le 26
ossa di cui è composto il piede e
che permettono di fare questo
gioco delle tre fasi.
Terzo passo:
usare le calzature più salutari
• I tacchi. Quelli ideali sono di 3
cm perché il peso del corpo si di-
stribuisca tra la parte anteriore
e il tallone. Con un tacco alto la
colonna si inarca e aumenta la
pressione tra i dischi, provocan-
do scivolamenti e dolore lomba-
re e cervicale.
• Le scarpe. Non devono esse-
re né rigide né a punta t roppo
stretta perché altrimenti favori-
rebbero l'alluce valgo.
i à
Siamo leggermente asimmetrici • Lo sono le anche. In molte persone un la-to del bacino è più alto dell'altro. Si risolve con un plantare con un pic-colo rialzo.
• La borsa lo favorisce. Portarla da un lato favo-risce quest'asimmetria e danneggia la schiena. Meglio una tipo zainetto e caricare poco peso.
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I consigli della fisiatra
3 movimenti cheti aiutano La posizione che adott i per sederti, alzarti dal letto o prendere
pesi è fondamentale per r idurre i l carico per la schiena.
Dottoressa Assunta Angela Troisi Fisiatra
Non stare molto tempo nella stessa posizione (seduta o in piedi). Muoviti ogni 10 minuti.
Come alzarti dal letto • Dormi di lato (è la posizio-ne migliore) e, per alzarti, fai scendere prima le gambe
dal letto e poi tirati su aiu-tandoti con il braccio dello stesso lato.
Come sedersi correttamente
•Con la schiena bene appoggiata allo schiena-
le. Usa un poggiapiedi per-ché le ginocchia formino un angolo di 90° e i piedi stiano bene appoggiati.
Ilpogg d e v ' e s s e r e a t to
almenoisar)
Dormire con un cuscino tra le gambe aiuta la schiena. Il cu-scino per la te-sta deve man-tenere il collo al-lineato con la colonna.
Sedevi trasportare un peso fallo con un carrello o una valigia con le ruote. Spingerlo in avanti è meglio che trascinarlo.
Sollevare un peso senza farsi male • Piegati flettendo le ginocchia e con la schie-na diritta per prendere l'oggetto perterra. Porta questo oggetto il più vici-no possibile al tuo corpo.
à o m W a
Fai la prova
Test: cammini in modo corretto? Mettiti in piedi, scalza, su un tappeto. Con-centrati sui piedi e cerca di dise-gnare una linea immaginaria che divida ogni pianta in due.
Se il piede punta all'interno Inquestocasosidi-ce che hai il piede pronato. Di conse-guenza anche le gi-nocchia ruotano, causandone un lo-gorio che ha ripercussioni anche a livel-lo della colonna.
Se appoggi sul lato destro Se fai forza all'infuo-ri come se inclinassi la caviglia all'ester-no, si dice che il pie-de è supinato. Sforzi anche su ginocchia, bacino e schiena ed è maggiore il rischiodi distorsione.
Il passo neutro È quello ideale poi-ché distribuisce il peso in parti uguali lungo tutta la pianta del piede. Hai meno probabilità di soffri-redimaldi schiena, così come di calli o duroni.
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42TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017
• Sopporti meno il dolore. Le
s t ru t tu re nervose si att ivano
in presenza di stress. Questo
comporta la diminuzione del-
la tua soglia del dolore, ovvero
qualsiasi disturbo sarà percepi-
to con maggiore intensità.
• Inoltre stai peggio. Non è solo
una questione fisica, ma anche
psicologica. Gli espert i affer-
mano che le persone stressate
hanno un atteggiamento più
negativo nei confronti del dolo-
re. Come se vedessi tu t to nero:
t i stressi, sai che tenderai la
muscolatura, comparirà il
dolore e non potrai fare
nulla per evitarlo. Im-
parare a interrompere I
questo circolo vizioso '
con tecniche di rilassa-
mento t i aiuterà contro
10 stress e il mal di schiena.
Ansia e tabacco, una combinazione dannosa
11 fumo aumenta del 30% il ri-
schio di dolore lombare cronico:
favorisce l'osteoporosi, riduce
il flusso sanguigno e si danneg-
giano i dischi in tervertebral i
perché non vi arrivano nutrienti
a sufficienza. Anche la tosse del
fumatore danneggia la schiena.
l 80% della popolazione soff re di m a l di sch iena a l m e n o u n a volta. Spesso lo s t r ess n e è la causa p r ima .
Ogni vertebra percepisce ansia e stress
CONSIGLI PER VIVERE CON PIÙ CALMA
Il ritmo della tua vita, le tensioni di ogni giorno. Tutto si riflette sulla schiena: pensa che lo stress è una delle principali cause di dolore
\
E provato che la depressione
provoca maggiore sensibi-
lità al dolore, e una delle zo-
ne in cui si concentra solitamen-
te quando siamo depressi è la
schiena. C'è un'altra realtà quoti-
diana che dà luogo alla stessa co-
sa: la presenza costante di ansia
e stress. Quando sei tesa per una
situazione in particolare, per un
problema che non si risolve, tut-
ta la tua muscolatura si contrae.
È come se durante tu t to il gior-
no tu avessi portato una cintura
molto stretta che comprime for-
temente la colonna e le strutture
che la circondano.
Se sei stressata
la tua schiena ne risente
Numerose ragioni spiegano
sc ien t i f i camente perché lo
stress è causa di mal di schiena.
• Causa contratture. In condi-
zioni normali, gli addominali e
la muscolatura paravertebrale
si coordinano per mantenert i
nella giusta posizione, e questa
coordinazione dipende dai ri-
flessi nervosi. Lo stress, però,
può influire sul coordinamento
di questi riflessi. Risultato? La
muscolatura si tende e compa-
re una dolorosa contrattura.
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43TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017
IL TEST DEGLI ESPERTI
Scopri il tuo livello di stress 1. Quando guardi fuori dalla finestra ti godi il paesaggio? a No, perché non smetto di
pensare a quello che devo fare,
b Resisto alcuni secondi poi
torno a quello che devo fare. c Sì, ci riesco. E mi rilassa
molto.
2. Hai difficoltà a respirare? a Sì, il mio respiro è rapido e
agitato.
b Aumenta quando sono
nervosa. c II mio respiro è intervallato
da pause.
3. Avverti un nodo alla gola? a Quasi sempre, come se fossi
sempre angosciata.
b Nei periodi di molto lavoro
ho questa sensazione. c Non ho questa sensazione
di solito.
4. Ti senti spesso stanca? a Sì, a volte anche il compito
più semplice mi sembra insor-
montabile.
b A seconda dei periodi. Soprattutto se si accumulano le cose da fare. c Mi sento stanca solo se un giorno dormo poco. Sono una persona abbastanza vitale.
Risultato
5. Fai fatica ad addormentarti? a Molto. Continuo a pensare
ai problemi e ho paura di dor-
mire.
b Solo se sono più nervosa. c Mi addormento subito e mi
alzo come nuova.
6. Rispondi prima che finiscano di parlarti? a Sì, inoltre sono più irritabile
e cambio umore facilmente,
b Mi succede spesso ma
cerco di controllarmi. c No, sono sempre abbastan-
za tranquilla.
7. Mangi senza masticare, come se ingoiassi? a Sì, e mangio in meno di
5 minuti!
b Quando ho poco tempo sì,
mi accorgo che "ingoio". c Ho sempre mangiato molto
lentamente.
8. Sei spesso contratta o senti come un peso sulle spalle? a Sì, specialmente la zona
cervicale.
b Mi succede ogni tanto se
sono stressata,
e Non ho mai contratture.
A Se hai mag-gioranza di A i l tuo livello di stress è molto alto. Devi porvi rimedio perché potrebbe diventare qualcosa di più serio.
B In caso di maggioranza di B hai tendenza a stressarti facilmen-te. Devi imparare a rilassarti per evitare che peggiori.
C Se hai mag-gioranza di C sei una persona molto fortunata perché sai rilassarti, discon-netterti e mantene-re i nervi saldi.
La coach
Ridurre lo stress per limitare il dolore • Impara ad abbracciarti e ad
accarezzarti. Sappiamo che i
massaggi, grazie alla produzio-
ne di endorfine, generano be-
nessere, rilassano, migliorano
la qualità del sonno e alleviano
lo stress. Nell'antica tradizione
ayurvedica della cultura india-
na il massaggio viene praticato
quotidianamente. Iniziare la
giornata con un auto mas-
saggio è uno dei miglior modi
per proiettarci a vivere bene
una giornata intensa. Dopo la
doccia della mattina o anche
sulla pelle asciutta, dedicare
uno spazio per accarezzare la
nostra pelle, è una coccola che
tutti si possono permettere.
• Accarezza il tuo animale
domestico. Anche affondare
le dita nella pelliccia dei nostri
amici a quattro zampe è un
ottimo rimedio anti stress.
Ormai la pet therapy è più che
accreditata come metodo per
equilibrare sbalzi di umore, ten-
sione e stress, e contenere stati
d'ansia e rabbia, senza
controindicazioni.
Dottoressa Giovanna Giuffredi Coach CEO Life Coach Italy
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44TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017
Dottoressa Assunta Angela Traisi Fisiatra
La soluzione della fisiatra
Un'intolleranza può leggersi sulla schiena Quali disturbi della digestio-ne si irradiano alla schiena?
La gastrite, l'ernia iatale, l'ulcera,
la stitichezza cronica, il colon
irritabile. Anche le intolleranze
alimentari possono provocare
lombalgie, perché i nervi che
regolano l'intestinoemergono
dalle vertebre lombari.
Come sapere se il dolore è di origine digestiva?
Alterazioni della digestione non
danno mal di schiena da un
giorno all'altro: se compare, è
dovuto a un fatto cronico. Que-
sto potrebbe essere un indizio.
È necessaria, però, una visita,
perverificarlo.
In che modo può aiutarci un fisioterapista?
Anzitutto si valutano la musco-
latura dolorante, le vertebre im-
plicate egli organi dell'apparato
digerente controllati dai nervi
che emergono a livello delle
suddette vertebre. L'obiettivo
è poi quello di normalizzare la
muscolatura manualmente,
manipolare le vertebre coinvol-
te perché recuperino l'equilibrio
e migliorare il funzionamento
dell'organo interessato con
terapia specifica.
CURA LO STOMACO E PROTEGGERAI LA COLONNA
Se l'origine di tutto risiede nell'intestino Sapevi che l'acidità di stomaco
e la stitichezza possono dare
anche mal di schiena? Il tuo cervel-
lo controlla gli organi dell'appara-
to digerente attraverso nervi che
escono dalla colonna vertebrale.
Per questo se c'è un problema allo
stomaco possono far male anche i
trapezi (la zona delle spalle). Se, in-
vece, l'alterazione risiede a livello in-
testinale, puoi avere dolori lombari.
Le buone abitudini alimentari
contro il mal di schiena
Se soffri di disturbi digestivi e mal
di schiena e questi non si risolvono,
devi andare dallo specialista per ca-
pire se sei affetto da una patologia
e porvi rimedio con una terapia me-
dica adeguata, se necessario. Sono,
però, altrettanto importanti le buo-
ne abitudini a tavola. Curando il tuo
apparato digerente, infatti, terrai
lontane le alterazioni e i problemi al-
la tua colonna vertebrale.
• Non esagerare con i grassi. Spe-
cialmente quelli saturi e quelli trans.
Appesantiscono la digestione e pro-
vocano stitichezza e meteorismo.
• Riduci lo zucchero bianco. I car-
boidrati semplici come lo zucchero
o le farine raffinate provocano gon-
fiore addominale e flatulenza, se as-
sunti abitualmente.
• Mastica. Farai risparmiare lavoro
al tuo stomaco e digerirai meglio.
« m i
6 frullati "magici" per la tua digestione Sono ideali per i tuoi spunt in i perché sono preparati con f ru t ta e verdura che favoriscono i l lavoro dell 'apparato digerente.
Succo di pomodoro e sedano con gocce di limone e un pizzico di pepe nero.
Succo di carote mela e sedano. Un cocktail che ti ripulisce dall'interno.
Frullato di mango e pera con semi di sesamo e gocce di limone.
Frullato di papaya e ananas. Entrambe contengono enzimi che favoriscono la digestione.
Smoothie di lattuga, cetriolo e pera. Tre ingredienti altamente depurativi.
Smoothie di kiwi e menta. Un alleato contro la stitichezza.
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45TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017
M e t t ì t ì i n p r a t i c a
10 consigli antidolore che funzionano Qualunque sia la causa, alleviare 11 mal di schiena si può. Inizia oggi stesso a fare pratica
1Segui ogni giorno il metodo 4-7-8
Siediti con la schiena bene
appoggiata. Metti la punta
della lingua all'inizio del
palato. Chiudi la bocca, in-
spira dal naso e conta fino
a 4. Trattieni il respiro 7 se-
condi e rilascia l'aria per 8
secondi. Ripeti 4 volte.
2Evita il divano e cammina
Uno studio dell'Università
di Tel Aviv (Israele) dimo-
stra che camminando
eserciti la muscolatura
lombare così come se fa-
cessi esercizi mirati per
questa zona. Cammina
dai 20 ai 40 minuti 3 volte
a settimana.
3Tieni i glutei contratti
Diverse culture indigene
contraggono i glutei cam-
minando, rinforzando il
sedere e dando suppor-
to alla parte bassa della
schiena.
u s t r e m i ng
l e tensioni
4 Impara a usare le racchette
Il semplice fatto di utilizza-
re delle racchette da cam-
minata ha la conseguenza
di mantenere la schiena
in asse e far lavorare di più
spalle e braccia.
5Adotta posture giuste
In questo semplice modo
combatterai la tensione
muscolare. Ce ne sono di-
verse: in piedi, fletti legger-
mente le ginocchia, piega
il busto e lasciati cadere
in avanti; stenditi a pancia
in su e appoggia le gambe
su una sedia o piega le gi-
nocchia e portale al petto.
Mantieni questa posizione
per dieci secondi.
611 pilates dà sollievo
Questa disciplina lavora
specificatamente sulla
muscolatura che circonda
la colonna vertebrale, rin-
forzando la zona e tenen-
do lontani i dolori.
7Usa un buon materasso
Dev'essere solido ma allo
stesso tempo sufficien-
temente morbido per
adattarsi alla tua colonna.
Andrebbe scelto a com-
pressione media, né trop-
po duro, né troppo soffice.
Cambialo ogni 10 anni.
8Rilassati con un massaggio
Se hai dolore cervicale o
lombare, fai leggere pres-
sioni con le dita nel punto
esatto in cui senti il dolore
e mantieni la pressione
per alcuni secondi. Ti ac-
corgerai come il dolore va
scomparendo, come di-
sfacendo un nodo.
9 Fai attività piacevoli
Se sei allegra produci più
ormoni antidolorifici. Un
recente studio conodotto
in Giappone ha dimostra-
to come pazienti affetti da
lombalgia hanno smesso
di avere dolore visitando
un parco divertimenti.
' I p v R i d i 1 U di gusto Una bella risata rilassa la
muscolatura e libera en-
dorfine. Prova a sentire
la risata di un neonato, è
molto contagiosa!
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46TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017
02/03/2017Pag. 10
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9TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 02/03/2017