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Avventure nel mondo 2 | 2019 - 147 Da un Islanda 2000 Gruppo Salmoiraghi Testo di Giusy Renda Foto di Laura Salmoiraghi O gni viaggio è un sogno! Inizio a documentarmi, l’unica preoccupazione è per il clima, ma che importa il freddo e la pioggia se visiti il paese che sognavi da anni ? Si parte venerdì 22 giugno: pare sia il periodo migliore, uccelli che vanno lassù a nidificare, giornate infinite, meteo statisticamente tra i migliori e non ancora la grande folla di luglio e agosto. Arriviamo in tarda serata ma tanto non è mai buio in questo periodo, ritiriamo i due pulmini e ci dirigiamo verso il nostro ostello, a Keflavik vicino all’aeroporto. La mattinata successiva la dedichiamo ad una rapida visita della città sotto una pioggerellina leggera ed un cielo cupo. Doverosa la visita al principale edificio religioso della città che con il suo campanile alto ben 75 metri svetta su tutti gli altri edifici è una chiesa Luterana in cemento che ricorda le numerose formazioni in basalto diffuse sull’isola. La cosa curiosa è che è dedicata ad un poeta, Hallgrìmur Pètursson, che fu anche pastore luterano. All’interno c’è un magnifico organo, dotato di ben5.275 canne, il cui suono dicono sia valorizzato dalla perfetta acustica della costruzione infatti vi si tengono anche concerti. Proseguiamo per un giro nel centro città, molto più tranquilla rispetto alle altre capitali europee: ci sono case basse e colorate e locali molto carini. I palazzi più grandi e moderni sono nella zona sul lungomare, e tra tutti il più bello ed interessante è senza dubbio L’Harpa L’Harpa è l’unica “concert hall” di tutto il paese. La sua costruzione fu iniziata prima della grande crisi economica che ha colpito il paese nel 2007, poi il progetto è stato molto ridimensionato ma resta un’opera imponente, e con le sue quattro sale da concerto, è sede della Iceland Symphony Orchestra. La spettacolare struttura è ispirata alle colonne di basalto che si incontrano su tutta l’isola, ed è completamente rivestita di enormi prismi di vetro colorato che cambiano colore col cambiare della luce del sole. Il giro previsto dal nostro tour è più o meno ad anello, in senso antiorario. Lasciando la città ci colpiscono la quasi completa assenza di alberi e le pochissime case. La densità della popolazione islandese è di circa tre abitanti per chilometro quadrato, la maggior parte dei quali concentrati sulle tre principali città. Ne risulta che il resto del paese è quasi disabitato. Le campagne sono verdissime e piene di fiori, le pecore pascolano libere e non è raro che attraversino tranquillamente le strade; d’altra parte il traffico è talmente scarso che sono loro che si meravigliano se sopraggiunge un’automobile. Domenica 24: Ci portiamo nella zona dei Geyser è sorprendente come alcuni” sbuffino” ad intervalli quasi cronometrici e con spruzzi altissimi. Ovunque pozze ribollenti e fumarole il tutto circondato da immensi prati di lupini in fiore. Ne abbiamo visti ovunque, a volte interi versanti di colline di un bel viola/azzurro, fantastico. Visitiamo poi una serie di cascate una più bella e maestosa dell’altra; impossibile dire quale è la più bella: Seljalandsfoss: che ha un salto talmente poderoso da consentire di passare anche dietro ISLANDA RACCONTI DI VIAGGIO | Islanda avventu.re/0477 TRA CASCATE E VULCANI In cerca dei Puffin

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Avventure nel mondo 2 | 2019 - 147

RACCONTI DI VIAGGIO | Iran

Da un Islanda 2000 Gruppo Salmoiraghi

Testo di Giusy RendaFoto di Laura Salmoiraghi

Ogni viaggio è un sogno! Inizio a documentarmi, l’unica preoccupazione è per il clima, ma che importa il freddo e la

pioggia se visiti il paese che sognavi da anni ?Si parte venerdì 22 giugno: pare sia il periodo migliore, uccelli che vanno lassù a nidificare, giornate infinite, meteo statisticamente tra i migliori e non ancora la grande folla di luglio e agosto.Arriviamo in tarda serata ma tanto non è mai buio in questo periodo, ritiriamo i due pulmini e ci dirigiamo verso il nostro ostello, a Keflavik vicino all’aeroporto.La mattinata successiva la dedichiamo ad una rapida visita della città sotto una pioggerellina leggera ed un cielo cupo. Doverosa la visita al principale edificio religioso della città che con il suo campanile alto ben 75 metri svetta su tutti gli altri edifici è una chiesa Luterana in cemento che ricorda le numerose formazioni in basalto diffuse sull’isola. La cosa curiosa è che è dedicata ad un poeta, Hallgrìmur Pètursson, che fu anche

pastore luterano. All’interno c’è un magnifico organo, dotato di ben5.275 canne, il cui suono dicono sia valorizzato dalla perfetta acustica della costruzione infatti vi si tengono anche concerti. Proseguiamo per un giro nel centro città, molto più tranquilla rispetto alle altre capitali europee: ci sono case basse e colorate e locali molto carini. I palazzi più grandi e moderni sono nella zona sul lungomare, e tra tutti il più bello ed interessante è senza dubbio L’Harpa L’Harpa è l’unica “concert hall” di tutto il paese. La sua costruzione fu iniziata prima della grande crisi economica che ha colpito il paese nel 2007, poi il progetto è stato molto ridimensionato ma resta un’opera imponente, e con le sue quattro sale da concerto, è sede della Iceland Symphony Orchestra. La spettacolare struttura è ispirata alle colonne di basalto che si incontrano su tutta l’isola, ed è completamente rivestita di enormi prismi di vetro colorato che cambiano colore col cambiare della luce del sole. Il giro previsto dal nostro tour è più o meno ad anello, in senso antiorario. Lasciando la città ci

colpiscono la quasi completa assenza di alberi e le pochissime case. La densità della popolazione islandese è di circa tre abitanti per chilometro quadrato, la maggior parte dei quali concentrati sulle tre principali città. Ne risulta che il resto del paese è quasi disabitato. Le campagne sono verdissime e piene di fiori, le pecore pascolano libere e non è raro che attraversino tranquillamente le strade; d’altra parte il traffico è talmente scarso che sono loro che si meravigliano se sopraggiunge un’automobile.Domenica 24: Ci portiamo nella zona dei Geyser è sorprendente come alcuni” sbuffino” ad intervalli quasi cronometrici e con spruzzi altissimi. Ovunque pozze ribollenti e fumarole il tutto circondato da immensi prati di lupini in fiore. Ne abbiamo visti ovunque, a volte interi versanti di colline di un bel viola/azzurro, fantastico.Visitiamo poi una serie di cascate una più bella e maestosa dell’altra; impossibile dire quale è la più bella: Seljalandsfoss: che ha un salto talmente poderoso da consentire di passare anche dietro

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TRA CASCATE E VULCANI In cerca dei Puffin

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alla sua altissima colonna di acqua.Gljùfrafoss: ovvero la “cascata nascosta” raggiungibile solo attraverso una feritoia nella roccia e risalendo poi un piccolo torrente.Skogafoss: una meraviglia che lascia senza parole, siamo tutti bagnati ma che importa davanti a tanta bellezza e maestosità?Ci dirigiamo al promontorio di Dyrholaey ma a questo punto piove molto e c’è tanto vento, vediamo veramente poco ma in compenso ci inzuppiamo come pulcini !!!! Questa è la zona dove in teoria dovremmo vedere i Puffin ….ma naturalmente con questo tempo neanche l’ombra .Trascorriamo la serata a Vik cercando di asciugare per quanto possibile i vestiti e gli scarponi, aiutati anche dai phon e dai termosifoni , poi ci rinfranchiamo con una buona pastasciutta.Lunedì 25: Passeggiamo per un bel tratto attraverso le gole di Fjadrargljufur, e lo spettacolare canyon di Kirkjabaejakalaustur, dove ammiriamo ancora belle cascate. La tappa successiva è al ghiacciaio di Skaftafellsjokull (meraviglia), poi con un mezzo anfibio navighiamo tra iceberg maestosi dai colori che variano dal bianco a qualsiasi sfumatura d’azzurro fino al grigio ed al nero. L’intensità del colore è dovuta alla compressione del ghiaccio. Torniamo verso i nostri mezzi sotto una leggera pioggia. La serata allo Stafafell hostel merita di essere ricordata per il proprietario, il pittoresco Sigurdur tipico macho islandese con chioma fluente e barba rossiccia:, sul suo profumo...sorvoliamo. L’ostello è comodo ha una funzionale cucina ed una bella vista sul cimitero. La serata è limpida, c’è una bella luna piena e poca voglia di dormire, quindi, con alcuni compagni di viaggio, facciamo una bella passeggiata nel chiaro della notte.Martedì 26: Oggi splende un bellissimo sole, decisamente l’umore è alle stelle! Ci dirigiamo verso i fiordi orientali, che dire! È un susseguirsi di panorami mozzafiato, lupini in fiore con scorci sui fiordi con lo sfondo di montagne innevate. Fotografiamo a raffica e verso sera si gioca l’ultima partita della nazionale islandese ai mondiali. Scattiamo qualche foto e due chiacchiere con la simpatica tifoseria locale.Mercoledì 27: Oggi iniziamo con una lunga camminata fino alla famosissima cascata Dettifoss una delle più spettacolari di tutto il paese, seguita da un’altra camminata fino a Hljodhklettar parco con formazioni di basalto di ogni dimensione, formatesi dal raffreddamento di colate laviche e sorprendenti grotte sempre in basalto. Proseguiamo con un bel trek a Raudholar, un gruppo di cime di una vivace gamma di colori dovuti a vari strati di ghiaia lavica.Giovedì 28: Visitiamo la regione vulcanica /lacustre

di Mivatn anche in questa zona pozze ribollenti e fumarole sono numerosissime. Vediamo un grande impianto geotermico, tutto il paese è fornito di energia e servito di acqua termica in questo modo. Dopo aver fatto un bel trek camminando lungo il bordo di vari crateri di vulcani tra cui uno immenso che contiene un laghetto color smeraldo, ci dirigiamo alla spettacolare cascata di Godafoss che sebbene non altissima ha un fronte molto largo e una gran portata d’acqua.Nel pomeriggio ci concediamo la meritatissima sosta alla Nature Baths, terme all’aperto in immense piscine naturali di acqua geotermale che in alcuni punti raggiunge anche i 40 gradi. L’impianto è dotato di ogni confort, cabine, docce, caffè e ristorante, una goduria !!! In serata raggiungiamo Akureyri la seconda città d’Islanda, rapportata alle nostre città è piccolina ma carina.Venerdì 29: Oggi lunga tappa per portaci a Stikkysholmur , strada facendo visitiamo le famose” Turf Houses” casette in torba, un tempo diffusissime, adesso poche e adibite a museo ed alcune antiche chiesette, tutte con annesso un piccolo cimitero. Continua la ricerca delle pulcinelle ma non se ne vede neanche l’ombra in compenso svolazzano tantissime Sterne Artiche. Questa parte del paese è costellata di fattorie dove vengono allevati i bellissimi cavalli islandesi, sono numerosissimi ed è un piacere vederli pascolare liberi. Nella breve estate cavalli

e pecore sono lasciati in completa libertà e i proprietari li recuperano prima che venga il freddo.Sabato 30: La nostra ultima giornata in terra islandese inizia con un bel sole, e la dedichiamo alla splendida penisola di Snaefellsnes che comprende anche un grande parco nazionale ed il vulcano Snaeffselioekull sulle cui pendici abbiamo fatto una piacevole camminata fino al limite del ghiacciaio, uno spettacolo unico.

Ridiscesi sulla costa assistiamo da lontano alle evoluzioni di alcune balene, tra salti e sbuffi. Proseguiamo senza arrenderci nella ricerca dei “Lundi” come chiamano gli islandesi le pulcinelle di mare, ci facciamo un sacco di risate fotografandone una finta adagiata sulle rocce, che non ingannerebbe proprio nessuno. Alla fine, grazie a due gentilissimi ragazzi provvisti di binocolo riusciamo ad individuare una coppia di pulcinelle e a fare per lo meno qualche fotografia

Concludiamo questa bella giornata lungo magnifiche scogliere di lava scolpite dal vento e dalle onde in cui nidificano migliaia di uccelli, Sterne, Gabbiani, Piviere e un uccellino che assomiglia ad un piccolo pinguino. A tarda notte inizia il viaggio di rientro.Che dire alla fine di questa bella avventura,.. il gruppo è stato sempre entusiasta collaborativo e molto unito. Grazie agli abilissimi autisti Rino e Sabina, aperti e allegri sempre in ogni situazione. Grazie ai super driver Ilaria, Max,e al grande Mario

che nonostante qualche difficoltà ad una gamba si è reso disponibile come first driver, i nostri autisti hanno contribuito tutti all’ottima riuscita del viaggio collaborando tra loro con naturalezza e semplicità.Un grazie a Sara, abile ed ottima cuoca ,a Daniela, Gioconda e Gigliola per il sempre pronto aiuto in cucina e per la loro contagiosa allegria. Grazie a Liviana determinante nel sostegno morale di tutto il gruppo, in particolar modo per Marielda quando ha avuto un infortunio ad una mano, sei stata un’infermiera impagabile ed una vera amica. Marielda sei stata eroica a sopportare il dolore alla mano senza un lamento e completando il giro come da programma. Grazie a Mariella per la tua profonda dolcezza. Grazie alla giovane Romina che inonderà di suoi ritratti su sfondi islandesi le serate dei suoi cari. Grazie a Corrado per la sua pazienza e disponibilità, per le sue doti di tutor fotografico, aiuto cassiere e aiuto informatico con le mappe. Un grazie a Lamberto, arzillo e gamba più veloce di tutti noi, data da un’esperienza di anni in giro per il mondo ! Ottimo commensale e compagno di viaggio. Io, Giusy, nel mio piccolo ho collaborato nella gestione di una cassa un po complicata. Grazie infinite a Laura super coordinatrice! mi chiedo quanto tempo e pazienza richieda documentarsi per ogni viaggio, calcolare tempi e i percorsi, informarsi si tutto e prevedere ogni cosa. Alla fine del giro dell’isola abbiamo percorso in 8 giorni ben 2567 km. Grazie, ci hai permesso di condividere un’esperienza indimenticabile. . Giusy Renda

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