TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 27/02/2017 27 · 2017-03-03 · ... sviluppa il concetto che...

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Siete tra quelli che, magari consigliati dall’amica o dal collega, hanno deciso di abbandonare gli antin-fiammatori e di provare una seduta di osteopatia per quel dolore alla schie-

na che vi tormenta? Ebbene, siete in buo-na compagnia. Come gli attori Neri Mar-corè e Luisa Ranieri, sono circa 10 milioni gli italiani che ricorrono a questa discipli-na. Si va dall’osteopata soprattutto per la lombalgia, ma può essere utile in tanti altri casi, dalla cefalea ai disturbi digestivi a quelli mestruali, dai dolori al collo fino a quelli alla mascella.Ma di che cosa si tratta? «Attraverso spe-cifiche tecniche manuali, l’osteopatia agi-sce per ripristinare una corretta mobilità, stimolando il recupero di una condizione fisiologica che consenta di ristabilire lo stato di salute», spiega Paola Sciomachen, presidente del Roi, il Registro degli oste-opati d’Italia. In Europa è diffusa dalla metà del ‘900, ma la nascita risale al secolo prima, quando un medico statunitense, Andrew Taylor Still, sviluppa il concetto

che per curare la malattia bisogna stu-diare quali siano i meccanismi che man-tengono lo stato di salute, così da poter ricercare ciò che ne altera il normale fun-zionamento. L’osteopatia ha l’obiettivo di ripristinare un corretto «dialogo» fra i sistemi del corpo che regolano lo stato di salute, attraverso una valutazione clinica dell’individuo nel suo insieme. «All’ini-zio si vide che l’osteopatia aveva successo sulla lombalgia, che poteva essere causa-ta da un disequilibrio non per forza legato alla colonna vertebrale, ma per esempio ai tessuti circostanti come i muscoli o i legamenti», continua Sciomachen. «L’o-steopata, infatti, valuta tutta la persona e tratta la lombalgia andando a vedere cosa può esserci alla base di questo dolore». I disturbi su cui può intervenire l’osteopa-ta interessano dunque l’apparato musco-lo-scheletrico, circolatorio, respiratorio, nervoso e viscerale.

SI INTERVIENE SULLA DISFUNZIONE,

NON SUL SINTOMO

«L’osteopatia si occupa di molte proble-matiche disfunzionali», spiega l’esperta.

«Si lavora molto sul dolore cronico e si opera in modo integrato con i medici e i fisioterapisti. Può essere d’aiuto in tutti quei problemi di alterazione funzionale che si manifestano attraverso il dolore o la riduzione di mobilità, e che possono sottendere a qualsiasi altra cosa. L’oste-opata ricerca la disfunzione somatica e attraverso una manipolazione specifica e personalizzata rimuove questa disfun-zione, che potrebbe essere in un punto o in un sistema diverso da quello in cui si manifesta il sintomo».La prima valutazione che fa l’osteopata è capire se il problema sia di sua compe-tenza o se il paziente debba rivolgersi a un medico per un inquadramento dia-gnostico o a un altro professionista della salute. Se il problema è pertinente, l’oste-opata effettua una valutazione con test attivi e passivi di mobilità sul paziente per poi passare a un trattamento vero e proprio. Le tecniche possono essere mol-to diverse a seconda del caso: si va da pressioni leggere fatte con le dita, a ma-nipolazioni delle articolazioni, a pressio-ni profonde che arrivano ai muscoli e al

– Testo di Francesco Bianco –

La disciplina che prevede tecniche manuali è uno dei metodi più efficaci per risolvere il mal di schiena. Ma non solo

OSTEOPATIA

un sollievo per 10 milioni di italiani

IL TUO CORPO

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RF

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tessuto connettivo che contiene i visceri e gli organi interni. Uno dei compiti dell’o-steopata è quello di trovare la tecnica più appropriata. Formulata la diagnosi della disfunzione somatica, dirà quale ritiene essere la causa del problema, se può ri-solverla, come e in quanto tempo. 

ADATTA ANCHE AI BAMBINI E IN GRAVIDANZATutti possono essere sottoposti a un trat-tamento di osteopatia, dai bambini agli anziani alle donne in gravidanza, ed è la prevenzione uno degli indirizzi più importanti. «È particolarmente utile sui bambini e sugli adolescenti sia per pre-venire, ma anche per mantenere un buo-no stato di salute. Una visita o un con-trollo periodico può servire a stare bene o a capire subito se c’è qualcosa su cui intervenire», spiega Sciomachen.  «Gli interventi variano a seconda dell’età: da molto piccoli si opera ad esempio sulle plagiocefalie (deformazioni della testa), sui disturbi dello sviluppo neuroevolu-tivo, sulla postura, sulle malattie respira-torie ricorrenti e sulle coliche; negli anni successivi si lavora sui problemi di cre-scita legati principalmente alla postura e alle asimmetrie della colonna». Oltretut-to, sottoporsi al trattamento non provoca dolore, tranne un fastidio con alcune ma-novre se si è in presenza di infiammazio-ne dei tessuti.È molto utile anche per le donne incin-te. «In gravidanza si modificano i volu-mi, cambia la postura e quindi si riduce la mobilità della colonna», continua la specialista. «Le donne possono trarre un grande giovamento per affrontare l’atte-sa nel modo migliore possibile».

A chi rivolgersi

Un italiano su cinque si

è rivolto almeno una

volta all’osteopata. Il

70% dei pazienti vi ricorre

per cercare di alleviare i

dolori muscolo-scheletrici,

e il 90% si ritiene molto

soddisfatto o abbastanza

del trattamento. I dati

arrivano dall’indagine «Gli

italiani e l’osteopatia»,

condotta dall’istituto di

ricerca Eumetra Monterosa

per il Roi (Registro degli

osteopati d’Italia), che rileva

come sia il passaparola il

canale principale attraverso

cui gli italiani scelgono un

osteopata; ma uno su tre lo

ha fatto dietro consiglio del

medico, dimostrando come

l’osteopatia sia già nei fatti

una professione integrata

con le altre, benché da anni

in Italia si attenda il

riconoscimento ufficiale,

che consentirebbe di

allinearsi a Paesi come Gran

Bretagna, Stati Uniti,

Svizzera, Islanda e Malta.

Qualcosa potrebbe

cambiare grazie al Disegno

di legge Lorenzin sugli ordini

sanitari e le sperimentazioni

cliniche, che all’articolo 4

riconosce l’osteopatia

come professione

sanitaria. L’obiettivo del

decreto è quello di definire

un percorso formativo

comune istituendo un albo

degli osteopati, e

inserendoli all’interno di un

ordine professionale. In

attesa del riconoscimento

giuridico, come capire allora

se ci affidiamo a

professionisti seri? Tra gli

strumenti c’è il Roi

(registro-osteopati-italia.com) che, oltre a dare

garanzie di affidabilità dei

suoi iscritti, promuove

l’informazione e la ricerca.

NERI MARCORÉ50 anni, attore

«Ho imparato a convivere con

l’ernia del disco. La mia salvezza è

l’osteopata che periodicamente

mi riallinea la colonna in modo da

evitarmi fastidi per un po’ di tempo».

EMANUELA FOLLIERO52 anni, conduttrice tv

«Le mani di un osteopata milanese

mi hanno sistemato la colonna:

già dal quarto appuntamento ho

scoperto che riuscivo a camminare

bene e mi sentivo più leggera».

STEFANO BOLLANI 44 anni, musicista

«Un’osteopata mi ha aiutato a

risolvere un brutto episodio di

contrattura muscolare. Il sollievo è

stato pressoché immediato».

LUISA RANIERI 43 anni, attrice

«Dopo il parto mi sono rivolta

all’osteopata di mia madre: con quattro

sedute ho recuperato la mobilità

della schiena e del bacino e ho potuto

ricominciare a fare sport».

ELEONORA DANIELE

40 anni, conduttrice tv

«Fondamentale per superare il

mio mal di schiena è stato anche il

supporto di un osteopata. Attraverso

specifiche tecniche manuali, ha

operato sulle disfunzioni della colonna

vertebrale riequilibrando l’armonia

dell’organismo».

Anche loro hanno sperimentato i benefici

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w H - H

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co o p

Prof. Sergio Acampora Neurochirurgo

Dottoressa Assunta Angela "freisi Fisiatra

Dottoressa Giovanna Giuffredi Coach Life Coach Italy

Perché hai mal di schiena Quando convivi a lungo con lo stesso dolore sembra impossibile eliminarlo. Puoi riuscirci, invece, perché spesso la causa non risiede nella tua colonna vertebrale

Si t rat ta di un dolore persisten-

te, che t i fa sospettare la pre-

senza di una lesione. In realtà

la presunta lesione non esiste, ma il

dolore è solo una spia che t i avver-

te che stai usando male la colonna

vertebrale. Scopriamolo con la con-

sulenza del prof. Sergio Acampora,

neurochirurgo, e della dottoressa As-

sunta Angela Troisi, fisiatra.

Come inizia il "circuito del dolore"

• A volte il complesso sistema di so-

stegno del nostro corpo viene in

qualche modo alterato per una cat-

tiva ridistribuzione dei carichi nelle

fasi statiche e dinamiche della co-

lonna, generando, come campanello

d'allarme, il dolore. Insorge quando

fai un movimento part icolare, tal-

volta va aumentando man mano che

passano i giorni e questo genera ten-

sione e preoccupazione. T i diamo su-

bito un consiglio: quando compaiono

questi t imori è il momento in cui devi

dart i da fare perché il dolore non au-

menti, lasciando il passo al rilas-

samento muscolare.

E se c'è un'ernia?

• Altre volte si ha già

un'ernia del disco (il

cuscinetto che separa

e ammort izza le verte-

bre esce dalla sua sede

e comprime la radice di

un nervo) e si può sentire

un formicol io alle braccia,

alla gamba e al piede. Tuttavia a

volte l'ernia del disco non dà sinto-

mi, per cui non sempre il dolore ha

quest'origine. Infatti, come vedrai in

questo dossier, dietro questo dolore

persistente vi possono essere diver-

se cause. Agendo su di esse e con-

trollando i fat tor i come l'obesità e la

sedentarietà, riuscirai a non dover

convivere per forza col dolore.

Più dell'85% di chi soffre di mal di schiena migliora in poco tempo con un trattamento mirato.

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Il 50% delle donne che soffre di incontinenza urinaria ha dolore lombare. Rinforzare il pavimento pelvico è la soluzione

• ° v - v ~ 1

Il 90% delle ernie del disco non richiede necessariamente un immediato intervento chirurgico.

Dove fa male davvero

Cervicali La depressione, i disturbi del sonno e le contratture derivanti da cattive posture provocano dolore cervicale. Può irradiarsi alle braccia.

Dorsali I movimenti ripeti-tivi sono una delle cause del dolore dorsale, ma anche una mancanza di tranquillità sovrac-carica questa parte della schiena.

Lombari e gambe Lo stress, la se-dentarietà, lo stare molto tempo seduti o sollevare carichi in maniera scorretta sono le cause del dolore in tali zone.

Com'è questo dolore •È meccanico? Se insorge molte ore dopo uno sforzo potrebbe trattarsi di uno stiramento muscolare. Se è improv-viso e impedisce i movimenti forse c'è la sofferenza di un disco intervertebrale. •Si irradia? Se si irradia alle gambe, o alle braccia probabilmente c'è un'ernia.

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38TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017

COME RINFORZARE LA MUSCOLATURA

La colonna risente del grasso addominale L'addome prominente fa spostare il baricentro

con aumento della curva lombare per mantenere

l'equilibrio. La conseguenza è il mal di schiena

A volte la causa del dolore (che

compare ripetutamente in

conseguenza di uno sforzo,

come portare pesi, passare l'aspira-

polvere) è riconducibile a una ver-

tebra che si è spostata leggermente

dalla sede. Non avviene di colpo ma

col tempo. Una delle cause prima-

rie sono i chili di troppo, dai quali la

pancia non è mai risparmiata.

La relazione colonna-ventre

Se sulla pancia si accumula grasso -

che in questa zona si tende sempre

ad depositare, soprattutto nella

donna perché ci sono più recettori

di lipidi - la schiena ne risente.

• I muscoli e i legamenti che circon-

dano la colonna vertebrale vengono

sovraccaricati dato che la musco-

latura dell'addome non è allenata e

cede per fare spazio all'accumulo di

grasso: questo comporta un'altera-

zione della postura

• L'atto di piegarsi in avanti è diffi-

coltoso e limitato per l'iperlordosi

(si accentua la concavità) e l'accor-

ciamento dei muscoli posteriori.

• Per questo motivo, qualunque

sforzo richiede un lavoro maggiore

per le tue vertebre, che invece sop-

porterebbero i carichi senza dan-

neggiarsi se i tuoi muscoli addomi-

nali fossero più forti.

La posizione migliore

La postura che riduce la pancia e allevia la schiena

• Raddrizza la schiena Cerca di non incurvare

la schiena, né di flettere

il collo in avanti o lasciar

cadere le spalle in avan-

ti. La colonna deve stare

in equilibrio con l'assedi

gravità del corpo.

•Contrai l'addome Il semplice gesto di con-

trarre l'addome e por-

tare le spalle indietro ti

aiuta già a mettere la

schiena nella posizione

corretta.

• Fletti un po' le gambe Le ginocchia devono sta-

re un po' flesse e il peso

del corpo essere distri-

buito sulle gambe.

Adottare posizioni scomode può far aumentare fino a otto volte le probabilità di avere mal di schiena, secondo l'università di Sydney.

Se fai sport

Gli esercizi che causano dolore cronico • Addominali con le mac-

chine. Uno studio sta-

tunitense ha dimostrato

che molte delle macchine

delle palestre il cui obietti-

vo è quello di rinforzare gli

addominali provocano mal

di schiena, soprattutto se

queste implicano una fles-

sione del bacino.

• Addominali "crunches".

Ovvero distesa al suolo

e portando in alto la par-

te superiore del corpo.

Comportano un'aggres-

sione alla colonna. Meglio

gli addominali ipopressivi

(portare indietro l'addome

come se una corda interna

tirasse verso la testa).

• Corsa. Gli sport d'im-

patto danneggiano le gi-

nocchia e la colonna.

• Canottaggio. Se la po-

stura è scorretta può cau-

sare mal di schiena, spe-

cialmente in zona dorsale.

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Il muscolo "magico"

È il trasverso, appartiene ai musco-

li laterali addominali ed è il salva-

gente della colonna perché aiuta a

stabilizzarla. Rinforzarlo con eser-

cizi è utile per avere un ventre piat-

to e prevenire il mal di schiena.

Non un chilo di più

• Essere sovrappeso au-

menta fino al 20% il rischio di sof-

frire di mal di schiena in forma cro-

nica. Le probabilità possono tripli-

care in caso di obesità.

• Perdere solo 2 kg di peso significa

togliere alla tua schiena un carico

equivalente a quello esercitato da

un peso di otto chilogrammi.

• L'ernia del disco è p iù frequen-

te nei soggett i obesi. Non solo,

secondo vari studi sull ' influenza

dell 'obesità sul r isultato

del trattamento dell'ernia di-

scale lombare, gli obesi rispondo-

no peggio a qualunque terapia (sia

chirurgica sia conservativa).

La specialista

L'incontinenza nuoce anche alla schiena • Una mutua relazione

Se hai mal di schiena e soffri

anche di perdite di urina,

dovresti fare attenzione: si

riscontra, nella pratica, che

le due cose possano essere

correlate. Il cinquanta per

cento delle donne con pro-

blemi di incontinenza, infatti,

soffre proprio di questo tipo

di disturbi alla schiena.

• Perché ciò avviene?

Perché i muscoli del pavi-

mento pelvico, che sono

quelli responsabili dell'incon-

tinenza quando non chiudo-

no bene l'uretra e provocano

perdite di urina, sono anche

quelli implicati nella stabiliz-

zazione della zona lombare.

Per questo motivo, se tali

muscoli non sono "in forma"

possono finire per causare

dolore nella fascia lombare.

• Di quale tipo di dolori lom-

bari si tratta?

Se il dolore ha origine dall'in-

debolimento del pavimento

pelvico, generalmente si lo-

calizza nella parte bassa della

schiena, soprattutto quando

il corpo è in movimento. Se

invece si tratta di un dolore

costante o che compare a

riposo l'origine è diversa.

Dottoressa Francesca Amic i Ginecologa Roma

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40TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017

MINIGUIDA PER MUOVERTI CORRETTAMENTE

E se hai dolore solo perché cammini male? Il corpo segue una specie di asse verticale invisibile che dà stabilità. A volte camminando contrastiamo quest'asse causando danni alla schiena

E proprio il modo di appog-

giare il piede a ogni passo

ad avere una relazione

diretta con il mal di schiena. Gli

esperti di questo tipo di patolo-

gie dicono che se, non viene fatto

bene questo movimento si altera

l'allineamento della pelvi e, quin-

di, prima la tibia e poi il femore

sono costrett i a ruotare, favo-

rendo una posizione scorretta di

tutte le vertebre. Per evitare un

danno maggiore, il corpo rispon-

de con una serie di movimenti di

compenso che provocano una

maggiore tensione a tu t te le

strutture che sostengono la co-

lonna. Tutto ciò non è che l'anti-

camera del dolore lombare.

Primo passo:

correggere un passo scorretto

Si ha soprat tut to nei soggetti

che camminano girando il piede

(che sia leggermente o in ma-

niera evidente) verso l ' interno

o verso l'esterno (nel riquadro

a destra puoi vedere, col nostro

test, se succede anche a te). Ci

sono alcuni modi per corregge-

re un passo scorretto, ma uno

dei più semplici ed efficaci è an-

dare dal podologo e farsi realiz-

zare un plantare correttivo.

Secondo passo:

trovare il movimento corretto

Oltre al lato su cui appoggi il

piede, c'è un altro dettaglio che

è strettamente correlato con il

mal di schiena: le tre fasi del pas-

so. La forma e l'ordine corrett i

sono questi che t i elenchiamo.

• Prima appoggia il tallone.

• Poi tutta la pianta del piede.

• Infine tocca solo con le dita.

Tuttavia ci sono persone che

appoggiano il piede nella sua to-

talità, senza fare la mossa ante-

cedente di spingere col tallone e

senza far lavorare del tutto le 26

ossa di cui è composto il piede e

che permettono di fare questo

gioco delle tre fasi.

Terzo passo:

usare le calzature più salutari

• I tacchi. Quelli ideali sono di 3

cm perché il peso del corpo si di-

stribuisca tra la parte anteriore

e il tallone. Con un tacco alto la

colonna si inarca e aumenta la

pressione tra i dischi, provocan-

do scivolamenti e dolore lomba-

re e cervicale.

• Le scarpe. Non devono esse-

re né rigide né a punta t roppo

stretta perché altrimenti favori-

rebbero l'alluce valgo.

i à

Siamo leggermente asimmetrici • Lo sono le anche. In molte persone un la-to del bacino è più alto dell'altro. Si risolve con un plantare con un pic-colo rialzo.

• La borsa lo favorisce. Portarla da un lato favo-risce quest'asimmetria e danneggia la schiena. Meglio una tipo zainetto e caricare poco peso.

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I consigli della fisiatra

3 movimenti cheti aiutano La posizione che adott i per sederti, alzarti dal letto o prendere

pesi è fondamentale per r idurre i l carico per la schiena.

Dottoressa Assunta Angela Troisi Fisiatra

Non stare molto tempo nella stessa posizione (seduta o in piedi). Muoviti ogni 10 minuti.

Come alzarti dal letto • Dormi di lato (è la posizio-ne migliore) e, per alzarti, fai scendere prima le gambe

dal letto e poi tirati su aiu-tandoti con il braccio dello stesso lato.

Come sedersi correttamente

•Con la schiena bene appoggiata allo schiena-

le. Usa un poggiapiedi per-ché le ginocchia formino un angolo di 90° e i piedi stiano bene appoggiati.

Ilpogg d e v ' e s s e r e a t to

almenoisar)

Dormire con un cuscino tra le gambe aiuta la schiena. Il cu-scino per la te-sta deve man-tenere il collo al-lineato con la colonna.

Sedevi trasportare un peso fallo con un carrello o una valigia con le ruote. Spingerlo in avanti è meglio che trascinarlo.

Sollevare un peso senza farsi male • Piegati flettendo le ginocchia e con la schie-na diritta per prendere l'oggetto perterra. Porta questo oggetto il più vici-no possibile al tuo corpo.

à o m W a

Fai la prova

Test: cammini in modo corretto? Mettiti in piedi, scalza, su un tappeto. Con-centrati sui piedi e cerca di dise-gnare una linea immaginaria che divida ogni pianta in due.

Se il piede punta all'interno Inquestocasosidi-ce che hai il piede pronato. Di conse-guenza anche le gi-nocchia ruotano, causandone un lo-gorio che ha ripercussioni anche a livel-lo della colonna.

Se appoggi sul lato destro Se fai forza all'infuo-ri come se inclinassi la caviglia all'ester-no, si dice che il pie-de è supinato. Sforzi anche su ginocchia, bacino e schiena ed è maggiore il rischiodi distorsione.

Il passo neutro È quello ideale poi-ché distribuisce il peso in parti uguali lungo tutta la pianta del piede. Hai meno probabilità di soffri-redimaldi schiena, così come di calli o duroni.

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42TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017

• Sopporti meno il dolore. Le

s t ru t tu re nervose si att ivano

in presenza di stress. Questo

comporta la diminuzione del-

la tua soglia del dolore, ovvero

qualsiasi disturbo sarà percepi-

to con maggiore intensità.

• Inoltre stai peggio. Non è solo

una questione fisica, ma anche

psicologica. Gli espert i affer-

mano che le persone stressate

hanno un atteggiamento più

negativo nei confronti del dolo-

re. Come se vedessi tu t to nero:

t i stressi, sai che tenderai la

muscolatura, comparirà il

dolore e non potrai fare

nulla per evitarlo. Im-

parare a interrompere I

questo circolo vizioso '

con tecniche di rilassa-

mento t i aiuterà contro

10 stress e il mal di schiena.

Ansia e tabacco, una combinazione dannosa

11 fumo aumenta del 30% il ri-

schio di dolore lombare cronico:

favorisce l'osteoporosi, riduce

il flusso sanguigno e si danneg-

giano i dischi in tervertebral i

perché non vi arrivano nutrienti

a sufficienza. Anche la tosse del

fumatore danneggia la schiena.

l 80% della popolazione soff re di m a l di sch iena a l m e n o u n a volta. Spesso lo s t r ess n e è la causa p r ima .

Ogni vertebra percepisce ansia e stress

CONSIGLI PER VIVERE CON PIÙ CALMA

Il ritmo della tua vita, le tensioni di ogni giorno. Tutto si riflette sulla schiena: pensa che lo stress è una delle principali cause di dolore

\

E provato che la depressione

provoca maggiore sensibi-

lità al dolore, e una delle zo-

ne in cui si concentra solitamen-

te quando siamo depressi è la

schiena. C'è un'altra realtà quoti-

diana che dà luogo alla stessa co-

sa: la presenza costante di ansia

e stress. Quando sei tesa per una

situazione in particolare, per un

problema che non si risolve, tut-

ta la tua muscolatura si contrae.

È come se durante tu t to il gior-

no tu avessi portato una cintura

molto stretta che comprime for-

temente la colonna e le strutture

che la circondano.

Se sei stressata

la tua schiena ne risente

Numerose ragioni spiegano

sc ien t i f i camente perché lo

stress è causa di mal di schiena.

• Causa contratture. In condi-

zioni normali, gli addominali e

la muscolatura paravertebrale

si coordinano per mantenert i

nella giusta posizione, e questa

coordinazione dipende dai ri-

flessi nervosi. Lo stress, però,

può influire sul coordinamento

di questi riflessi. Risultato? La

muscolatura si tende e compa-

re una dolorosa contrattura.

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43TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017

IL TEST DEGLI ESPERTI

Scopri il tuo livello di stress 1. Quando guardi fuori dalla finestra ti godi il paesaggio? a No, perché non smetto di

pensare a quello che devo fare,

b Resisto alcuni secondi poi

torno a quello che devo fare. c Sì, ci riesco. E mi rilassa

molto.

2. Hai difficoltà a respirare? a Sì, il mio respiro è rapido e

agitato.

b Aumenta quando sono

nervosa. c II mio respiro è intervallato

da pause.

3. Avverti un nodo alla gola? a Quasi sempre, come se fossi

sempre angosciata.

b Nei periodi di molto lavoro

ho questa sensazione. c Non ho questa sensazione

di solito.

4. Ti senti spesso stanca? a Sì, a volte anche il compito

più semplice mi sembra insor-

montabile.

b A seconda dei periodi. Soprattutto se si accumulano le cose da fare. c Mi sento stanca solo se un giorno dormo poco. Sono una persona abbastanza vitale.

Risultato

5. Fai fatica ad addormentarti? a Molto. Continuo a pensare

ai problemi e ho paura di dor-

mire.

b Solo se sono più nervosa. c Mi addormento subito e mi

alzo come nuova.

6. Rispondi prima che finiscano di parlarti? a Sì, inoltre sono più irritabile

e cambio umore facilmente,

b Mi succede spesso ma

cerco di controllarmi. c No, sono sempre abbastan-

za tranquilla.

7. Mangi senza masticare, come se ingoiassi? a Sì, e mangio in meno di

5 minuti!

b Quando ho poco tempo sì,

mi accorgo che "ingoio". c Ho sempre mangiato molto

lentamente.

8. Sei spesso contratta o senti come un peso sulle spalle? a Sì, specialmente la zona

cervicale.

b Mi succede ogni tanto se

sono stressata,

e Non ho mai contratture.

A Se hai mag-gioranza di A i l tuo livello di stress è molto alto. Devi porvi rimedio perché potrebbe diventare qualcosa di più serio.

B In caso di maggioranza di B hai tendenza a stressarti facilmen-te. Devi imparare a rilassarti per evitare che peggiori.

C Se hai mag-gioranza di C sei una persona molto fortunata perché sai rilassarti, discon-netterti e mantene-re i nervi saldi.

La coach

Ridurre lo stress per limitare il dolore • Impara ad abbracciarti e ad

accarezzarti. Sappiamo che i

massaggi, grazie alla produzio-

ne di endorfine, generano be-

nessere, rilassano, migliorano

la qualità del sonno e alleviano

lo stress. Nell'antica tradizione

ayurvedica della cultura india-

na il massaggio viene praticato

quotidianamente. Iniziare la

giornata con un auto mas-

saggio è uno dei miglior modi

per proiettarci a vivere bene

una giornata intensa. Dopo la

doccia della mattina o anche

sulla pelle asciutta, dedicare

uno spazio per accarezzare la

nostra pelle, è una coccola che

tutti si possono permettere.

• Accarezza il tuo animale

domestico. Anche affondare

le dita nella pelliccia dei nostri

amici a quattro zampe è un

ottimo rimedio anti stress.

Ormai la pet therapy è più che

accreditata come metodo per

equilibrare sbalzi di umore, ten-

sione e stress, e contenere stati

d'ansia e rabbia, senza

controindicazioni.

Dottoressa Giovanna Giuffredi Coach CEO Life Coach Italy

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44TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017

Dottoressa Assunta Angela Traisi Fisiatra

La soluzione della fisiatra

Un'intolleranza può leggersi sulla schiena Quali disturbi della digestio-ne si irradiano alla schiena?

La gastrite, l'ernia iatale, l'ulcera,

la stitichezza cronica, il colon

irritabile. Anche le intolleranze

alimentari possono provocare

lombalgie, perché i nervi che

regolano l'intestinoemergono

dalle vertebre lombari.

Come sapere se il dolore è di origine digestiva?

Alterazioni della digestione non

danno mal di schiena da un

giorno all'altro: se compare, è

dovuto a un fatto cronico. Que-

sto potrebbe essere un indizio.

È necessaria, però, una visita,

perverificarlo.

In che modo può aiutarci un fisioterapista?

Anzitutto si valutano la musco-

latura dolorante, le vertebre im-

plicate egli organi dell'apparato

digerente controllati dai nervi

che emergono a livello delle

suddette vertebre. L'obiettivo

è poi quello di normalizzare la

muscolatura manualmente,

manipolare le vertebre coinvol-

te perché recuperino l'equilibrio

e migliorare il funzionamento

dell'organo interessato con

terapia specifica.

CURA LO STOMACO E PROTEGGERAI LA COLONNA

Se l'origine di tutto risiede nell'intestino Sapevi che l'acidità di stomaco

e la stitichezza possono dare

anche mal di schiena? Il tuo cervel-

lo controlla gli organi dell'appara-

to digerente attraverso nervi che

escono dalla colonna vertebrale.

Per questo se c'è un problema allo

stomaco possono far male anche i

trapezi (la zona delle spalle). Se, in-

vece, l'alterazione risiede a livello in-

testinale, puoi avere dolori lombari.

Le buone abitudini alimentari

contro il mal di schiena

Se soffri di disturbi digestivi e mal

di schiena e questi non si risolvono,

devi andare dallo specialista per ca-

pire se sei affetto da una patologia

e porvi rimedio con una terapia me-

dica adeguata, se necessario. Sono,

però, altrettanto importanti le buo-

ne abitudini a tavola. Curando il tuo

apparato digerente, infatti, terrai

lontane le alterazioni e i problemi al-

la tua colonna vertebrale.

• Non esagerare con i grassi. Spe-

cialmente quelli saturi e quelli trans.

Appesantiscono la digestione e pro-

vocano stitichezza e meteorismo.

• Riduci lo zucchero bianco. I car-

boidrati semplici come lo zucchero

o le farine raffinate provocano gon-

fiore addominale e flatulenza, se as-

sunti abitualmente.

• Mastica. Farai risparmiare lavoro

al tuo stomaco e digerirai meglio.

« m i

6 frullati "magici" per la tua digestione Sono ideali per i tuoi spunt in i perché sono preparati con f ru t ta e verdura che favoriscono i l lavoro dell 'apparato digerente.

Succo di pomodoro e sedano con gocce di limone e un pizzico di pepe nero.

Succo di carote mela e sedano. Un cocktail che ti ripulisce dall'interno.

Frullato di mango e pera con semi di sesamo e gocce di limone.

Frullato di papaya e ananas. Entrambe contengono enzimi che favoriscono la digestione.

Smoothie di lattuga, cetriolo e pera. Tre ingredienti altamente depurativi.

Smoothie di kiwi e menta. Un alleato contro la stitichezza.

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45TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 01/03/2017

M e t t ì t ì i n p r a t i c a

10 consigli antidolore che funzionano Qualunque sia la causa, alleviare 11 mal di schiena si può. Inizia oggi stesso a fare pratica

1Segui ogni giorno il metodo 4-7-8

Siediti con la schiena bene

appoggiata. Metti la punta

della lingua all'inizio del

palato. Chiudi la bocca, in-

spira dal naso e conta fino

a 4. Trattieni il respiro 7 se-

condi e rilascia l'aria per 8

secondi. Ripeti 4 volte.

2Evita il divano e cammina

Uno studio dell'Università

di Tel Aviv (Israele) dimo-

stra che camminando

eserciti la muscolatura

lombare così come se fa-

cessi esercizi mirati per

questa zona. Cammina

dai 20 ai 40 minuti 3 volte

a settimana.

3Tieni i glutei contratti

Diverse culture indigene

contraggono i glutei cam-

minando, rinforzando il

sedere e dando suppor-

to alla parte bassa della

schiena.

u s t r e m i ng

l e tensioni

4 Impara a usare le racchette

Il semplice fatto di utilizza-

re delle racchette da cam-

minata ha la conseguenza

di mantenere la schiena

in asse e far lavorare di più

spalle e braccia.

5Adotta posture giuste

In questo semplice modo

combatterai la tensione

muscolare. Ce ne sono di-

verse: in piedi, fletti legger-

mente le ginocchia, piega

il busto e lasciati cadere

in avanti; stenditi a pancia

in su e appoggia le gambe

su una sedia o piega le gi-

nocchia e portale al petto.

Mantieni questa posizione

per dieci secondi.

611 pilates dà sollievo

Questa disciplina lavora

specificatamente sulla

muscolatura che circonda

la colonna vertebrale, rin-

forzando la zona e tenen-

do lontani i dolori.

7Usa un buon materasso

Dev'essere solido ma allo

stesso tempo sufficien-

temente morbido per

adattarsi alla tua colonna.

Andrebbe scelto a com-

pressione media, né trop-

po duro, né troppo soffice.

Cambialo ogni 10 anni.

8Rilassati con un massaggio

Se hai dolore cervicale o

lombare, fai leggere pres-

sioni con le dita nel punto

esatto in cui senti il dolore

e mantieni la pressione

per alcuni secondi. Ti ac-

corgerai come il dolore va

scomparendo, come di-

sfacendo un nodo.

9 Fai attività piacevoli

Se sei allegra produci più

ormoni antidolorifici. Un

recente studio conodotto

in Giappone ha dimostra-

to come pazienti affetti da

lombalgia hanno smesso

di avere dolore visitando

un parco divertimenti.

' I p v R i d i 1 U di gusto Una bella risata rilassa la

muscolatura e libera en-

dorfine. Prova a sentire

la risata di un neonato, è

molto contagiosa!

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