Teoriadellatransizionedemografica

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Il continuo variare dei tassi di natalità e mortalità ha portato gli studiosi a formulare la cosiddetta TEORIA

DELLA TRANSIZIONE DEMOGRAFICA, teoria secondo la quale esiste un regime demografico

ANTICO ed uno MODERNO, collegati tra loro da uno STADIO DI TRANSIZIONE.

Il Regime Demografico Antico è lo stadio che precede il periodo di Transizione stesso.

È caratterizzato da tassi di mortalità molto elevati (40/50 ‰), che non sono solo legati a specifiche situazioni avverse (guerre, carestie, epidemie), ma soprattutto a problemi più strutturali (malnutrizione, mancanza di igiene, di assistenza medica, ecc).

Pertanto il tasso di natalità è molto elevato, come conseguenza della mortalità infantile, per garantire la sopravvivenza di una soddisfacente quantità di discendenti, visti più come braccia utili al lavoro, che come figli.

Poiché entrambi i tassi di natalità e di mortalità sono elevati, la crescita della popolazione totale è molto bassa o pari allo zero.

Migliorano le condizioni di vita (miglioramento delle tecniche agricole, progresso della medicina e alfabetizzazione) perciò la mortalità si abbassa e la durata della vita aumenta. Allo stesso tempo la natalità resta alta.

Il risultato è un forte incremento demografico.

La maggior parte dei PAESI SUB-SAHARIANI sono attualmente in questa fase: tassi di mortalità ancora alti, ma con una drastica riduzione (20‰)

Il tasso di mortalità continua a diminuire ma diminuisce anche la natalità, a causa delle variazione della situazione sociale (maggior costo per l’educazione dei figli, diffusione dei metodi contraccettivi, inserimento della donna nel mercato del lavoro che causa il ritardo delle nascite).

Si ha così, un RALLENTAMENTO della crescita demografica.

In questa fase si trovano alcuni PAESI LATINO-AMERICANI, del SUD-EST ASIATICO e tutti quelli del MAGHREB.

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Natalità 48,3 46,67 47,39 45,62 35,59

Mortalità 21,33 19,05 19,8 16,97 12,34

Niger Mali Uganda Somalia Haiti

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Natalità 30,3 27 25,31 22,3 22,29

Mortalità 6,87 8,9 5,4 8,28 5,64

Honduras Cambogia Filippine India Marocco

Infine col Terzo Stadio, o Regime Moderno, il tasso di natalità diminuisce ancora, fino ad eguagliare quello di mortalità, raggiungendo il LIVELLO DI CRESCITA ZERO, se non

addirittura, in alcuni casi, quello NEGATIVO.

In questo Terzo Stadio abbiamo: Europa, Nord America, Canada, Russia, Australia, Nuova Zelanda e Argentina.

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Natalità 10,78 10,1 8,89 8,33

Mortalità 10,55 9,63 10,3 10,55

Regno Unito Spagna Italia Germania

…con la teoria della transizione demografica possiamo notare che con il miglioramento delle condizioni di vita, la più diffusa istruzione e le nuove scoperte mediche, si ha, sia una riduzione della mortalità che della natalità e in teoria, si dovrebbe vivere meglio, anche perché ci sarebbero molte più risorse per molte meno persone…

MA, diversi studiosi, hanno sostenuto le contraddizioni di questa teoria, ovvero:

NON E’ VERO CHE LE FAMIGLIE SONO POVERE PERCHE’ MOLTO NUMEROSE.

ANZI: ESSE SONO NUMEROSE PERCHE’ ALTRIMENTI RESTEREBBERO IN UNA CONDIZIONE DI ESTREMA POVERTA’.Un esempio eclatante che sostiene chiaramente questa teoria è dato da un’intervista fatta ad un acquaiolo in India.

Egli sostiene di esser sempre stato incoraggiato a non avere figli, o comunque ad avere una famiglia poco numerosa, vista la sua situazione economica disastrata e quindi la possibile impossibilità di mantenere molti figli.

Molto orgogliosamente, in quest’intervista, egli si vanta di aver ben 6 figli e 2 figlie che, già grandi, gli portano a casa molto denaro e gli permettono di stare, finalmente, tutto il giorno sdraiato sul divano.

…inoltre questa teoria si limita a descrivere un fenomeno senza risolverne delle contraddizioni.

Ad esempio, nel regime moderno, l’equilibro è lo stesso di quello del regime antiche, ma per motivi e risultati opposti: nel primo stadio, molti nascono e molti muoiono; nel terzo stadio, pochi nascono e pochi muoiono.

Ma allora, se in tutto il mondo si verificasse questa transizione demografica, l’inevitabile risultato, sarebbe un rapido INVECCHIAMENTO DELLA SPECIE UMANA (i giardini ospiterebbero zoppicanti vecchietti, al posto di saltellanti bambini). E ciò sarebbe il MEGLIO che potremmo aspettarci da una transizione demografica.

In realtà, possiamo ben osservare che la specie umana è divisa in due:

una parte minoritaria, che ha realizzato la “sua” transizione demografica, rimanendo costante con tendenza a diminuire;

una grandissima maggioranza, invece, non riesce a realizzare la “sua” transizione demografica, continuando ad aumentare le nascite in maniera esponenziale, ma con una mortalità leggermente diminuita.