Sole24ore del27 12-09

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18 Economia e imprese Il Sole 24 OreDomenica 27 Dicembre 2009 - N. 355

BREVI

Dall’Economia

di Giuseppe Rosa

LA KERMESSE

In una strategia complessi-va indirizzata al migliora-mento delle condizioni di

contesto (il Piano del Sud an-nunciatodalGoverno),unruo-lo non secondario sarà assun-todaltemadelrilanciodegli in-vestimentiproduttivi, equindidelle modalità più idonee a so-stenere tale processo.

Recenti analisi (Banca d’Ita-lia), stimano che, escludendoeffetti di "sostituzione inter-temporale", cioè l’anticipazio-ne di investimenti già decisi, lemisure di incentivazione de-terminerebbero investimentiaddizionali che non vanno aldi là del 6% del valore degli in-centivi. Tuttavia, queste stes-se analisi, ed altre ancora(Isae, Cnel-Srm), mostranoche gli strumenti di tipo auto-matico (credito d’imposta)hanno una certa efficacia nellostimolareinvestimentiaggiun-tivi, e ciò vale in particolareperleimpresediminoridimen-sioni,quellecioèpiùdipenden-ti dalle risorse esterne, che inassenzadi formediagevolazio-nedisemplice fruizionesareb-beromaggiormentepenalizza-te nella realizzazione dei loropiani di investimento.

Questi studi suggerisconotre considerazioni. La prima:Confindustriaharipetutamen-teespressounaposizionemol-to critica sugli effetti degene-ratividell’incentivazione di ti-po tradizionale (tipicamente,il contributo in conto capita-le) fondata prevalentementesu procedure esposte ai rischidell’intermediazione politico-burocratica. Al contrario, se-guendo una linea di coerenzaecontinuità, iverticidell’orga-nizzazione hanno decisamen-te spostato l’enfasi dal soste-gno diretto degli investimential miglioramento della qualitàdel territorio e delle condizio-ni del contesto nel quale gli in-vestimenti si localizzano. Li-mitandoci alle presidenze piùrecenti, l’obiettivo strategico

è stato individuato in un au-mento della capacità di attra-zionedegli investimenti esterinel Mezzogiorno, sia valoriz-zando gli asset competitivi dicui questa parte del Paese di-spone, a cominciare dalle ri-sorse umane, sia neutralizzan-doigapcompetitivichetengo-no lontani gli investimenti(AntonioD'Amato).Ciò signi-fica fare leva sull’efficienzadella Pubblica amministrazio-ne, sulla semplificazione delleprocedure, sull’esistenza diuna rete di infrastrutture mo-derne, sulla valorizzazionedelle risorse presenti nel Sud,a cominciare dai valori dellacultura, dell’arte, del territo-

rio (Luca di Montezemolo).Questo significa anche, da unlato, rifiutare laculturadel sus-sidio e all’assistenzialismoclientelare e, dall’altro, impe-gnarsiper il pienorispettodel-le regole e lottare per la legali-tàecontro lemafieche avvele-nano il mercato e la stessa vitacivile (Emma Marcegaglia).

La seconda riflessione. Gliinterventi prioritari prima ri-chiamatisull’habitateconomi-co-sociale (infrastrutture mo-derne, qualità dei servizi, pub-blica amministrazione effi-ciente, sicurezza del territo-rio,capitale umanopiùqualifi-cato) possono coesistere construmenti di sostegno che mi-

gliorino i principali fattori dicompetitività delle imprese: ilfisco(mediantecreditid’impo-staautomatici e forme di fisca-lità differenziata); la ricerca el’innovazione; l’internaziona-lizzazione, la crescita dimen-sionale, il risparmio energeti-co e così via. È in questa logicachel’incentivazioneditipotra-dizionale perde progressiva-mentedirilevanzaperassume-re in misura crescente, e nelleforme più semplificate e auto-matiche possibili, una funzio-ne di accompagnamento deiprocessiedi indirizzodellepo-litiche industriali.

Terza considerazione. Allostatoattualenonesistonostru-menti che possano promuove-re e sostenere nuovi investi-menti produttivi nel Mezzo-giorno (cfr. MET, Imprese epolitiche in Italia, 2009).L’esaurimento di operativitàdella Legge 488, l’assegnazio-ne dell’intera disponibilità fi-nanziaria del credito d’impo-staper gli investimenti (4,5 mi-liardi fino al 2013), il supera-mento dei contratti di pro-gramma a causa di ostacoli ecomplessitàburocratico - pro-cedurali e la loro ridefinizionetuttora in corso, l’avvio troppolentodelleZoneFrancheUrba-ne,nonoffrono almomentori-ferimenti certi e affidabili ca-paci appunto di accompagna-rele iniziativedelle impresein-teressate ad investire nelle re-gioni meridionali. È quindi ur-gente intervenireperdarecer-tezze agli operatori riordinan-dola strumentazioneesempli-ficando il gran numero di regi-mi di aiuto a responsabilità re-gionale esistenti, molto fram-mentati (tra il 2003 e il 2008so-no stati censiti 1.307 interventiagevolativi, dei quali 1.216 fa-centi capo ad amministrazioniregionali) poco "finalizzati" escarsamente dotati di risorsesignificative.

L’occasione può essere datadal riordino degli incentivi inattuazione della delega previ-stadallacosiddetta"LeggeSvi-

luppo" (Legge n. 99/2009) edalla messa a punto del Pianoper il Sud al quale sta lavoran-do il ministero per lo Sviluppoeconomico. È auspicabile chetaleriordinovengaattuatosul-labasediunapprofonditocon-fronto con le rappresentanzedelle imprese e sia ispirato aprincipi di semplificazione,semplicità di accesso, certez-za di regole e risorse. Da parteimprenditoriale, la preferenzaè decisamente a favore di age-volazioni,comeilcreditod'im-posta, totalmente automati-che che consentono di fattouna attenuazione del carico fi-scale sull’impresa, premiandole imprese virtuose capaci di

generare reddito e quindi conobblighi fiscali e contributivida assolvere, e non lasciandospazioad"espedienti"pergua-dagnare posti in graduatoria asvantaggio di altre imprese.

Questatipologiadi interven-todovrebbe,pertanto,costitui-re l’incentivazione di riferi-mento,daprivilegiare perpro-getti di taglia piccola e media(non superiori ai 30-40 milionidi euro) eventualmente ridefi-nitaemigliorataal finedievita-re le principali distorsioni at-tuative: prenotazioni non se-guite da investimenti, eccessi-vadilatazionedeitempidi frui-zione,rischiodiunabassaqua-lità degli interventi, eccessivaampiezza della gamma setto-riale o della tipologia di beniagevolabili.

Ad essa si può pensare di af-fiancare uno strumento nego-ziale, come il contratto di svi-luppo(o d’impresa), per gli in-vestimenti di medio-grandidimensioni (superiori ai valo-ri di soglia prima indicati),che non possono essere soste-nuti attraverso procedure ditipo automatico. Tale stru-mento può completare l’evo-luzione dei vecchi contrattidi programma verso modalitàpiù semplificate di funziona-mento, estendendo le tipolo-gie di intervento anche ai pro-getti di sviluppo sperimenta-le e alle infrastrutture mate-riali ed immateriali funziona-li all’investimento.

Naturalmente, l’occasionedel riordino va colta anchepereffettuare una attentarico-gnizione delle risorse effetti-vamente disponibili, provve-dendo,se necessario, a rifinan-ziare il credito d’imposta perriavviare con nuove iniziativeil processo di accumulazione,ma anche per accelerare lafruizione dei crediti già auto-rizzati, per alcuni dei quali ilbeneficionon verrebbe perce-pitoprima della metàdel pros-simo decennio.

Direttore Mezzogiorno di Confindustria

g.rosa@confindustria.it

Claudio PasqualettoBELLUNO

Cosa ci fa una multinazio-nale come Electrolux con altrenove piccole, se non microaziende, in mezzo alle monta-gnebellunesi?Ricercaavanza-ta, a conferma che evidente-mente, come dimostra il mo-dello trentino con il più altorapporto in Italia fra abitanti ericercatori, l’aria di montagnafabeneallacreativitàeall’inno-vazione. Electrolux non è nep-pure la capofila del progetto,hacedutoilruoloaMda,un’im-presa che ha sede nel trevigia-no ed è guidata da Roberto DaForno,docentedicontrolloor-bitale e di assetto ad ingegne-ria spaziale all’Università diPadova. Proprio dalla Mda èpartita la sfida: creare un sofi-sticato centro di ricerca sullamultifisica nel Bellunese.Un’iniziativa pubblico-priva-ta visto che la Comunità mon-tanadelCadorehacreatoaVal-lesella di Cadore, con un inve-stimento di 2,5 milioni, la sedediMultiPhysicLabedilpooldiimprese vi conferità il megliodelle rispettive conoscenze.

«Noisiamointeressati-spie-ga Claudio Cenedese, explora-tive manager di Electrolux Ita-lia - a svilupare nuovi prodotticon nuovi materiali. Ovvia-mente abbiamo alle spallestrutture interne di ricerca maera importante confrontarcicon chi, soprattutto nell’ambi-todellamultifisica,sta facendosperimentazioni importanti. Ilnuovo laboratorio, poi, non ciconsente solo di sviluppare unconfronto teorico ma di passa-re anche, grazie appunto ai di-versisoggetticonvolti,allapro-totipazione ed alla produzionedi piccole serie. Se il prodottodovesseaveresuccessopuòov-viamente contare sulla grandemacchina di produzione, pro-mozioneecommercializzazio-

ne del nostro gruppo». «Ma èunpo’l’esigenzadituttinoi-ag-giungeClaudioDeMonte,tito-lare della padovana Faber Va-lue che si occupa di modelli dibusiness -avere unrete impor-tante di partner con cui con-frontare le diverse esperienzeperottimizzare i risultati».Nelgruppo ci sono ancora i parmi-giani di Bercel che si occupanodi materiali compositi, i bellu-nesidiFrancescon(energierin-novabili in montagna), Res(pianificazione finanziaria nelsettore energetico) e Sinteco(progettazione e produzionemeccanica ed elettronica); edancora i bergamaschi di Laser

navigation (sistemi innovatividisicurezzaetelecontrollo)edipadovanidiKynetics(roboti-ca e sistemi informativi) edM31(start up innovativi). Due iprogettidipartenza:unpropul-sore rivisitato per applicazionilegate alla combustione a bio-masse ed unsistema di utilizzoascopienergeticianchedeimi-cro salti nei corsi d’acqua dimontagna. Il tuttoconlamulti-fiscasullosfondoperaccompa-gnare sia la fase progettualeche produttiva, ma soprattuttoconl’obiettivodidareallasoffe-rente economia di montagnaprospettive nuove, basate suitalentiattrattidaun’ottimaqua-lità della vita ma anche sulleprofessionalità "abbandonate"sullastradadellacrisidaquellaocchialeria che ha proprio quilasua capitalemondiale.

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Marco AlfieriRompicapoExpo2015,trari-

scrittura necessaria del master-plandopounconceptsettembri-no eccessivamente "bucolico",risiko dei terreni su cui sorge-rannoipadiglioni,qualcheritar-doditroppo,incognitafinanzia-menti e l’ombra lunga del supercommissario Guido Bertolasosulla gestione dell’evento. Masoprattutto: una società di ge-stione operativa ormai da qual-che mese alle prese con le bizzedi una politica azionista, spessoinvadente e litigiosa, che si pre-para alle elezioni regionali dimarzo. I prossimi saranno mesicaldi per il futuro del grandeevento espositivo milanese. Unquadro decisamente magmati-codatenere insieme.

Ma andiamo con ordine. Do-po la presentazione in pompamagnadisettembre,diquellavi-sione agreste di grande parcobotanicoplanetariodaunmilio-nedimqconserreeterrenicapa-ci di riprodurre i climi del mon-do e le loro tipicità alimentari,resterà in effetti ben poco. Sicu-ramente l’idea della micropro-gettazione del paesaggio e lastruttura degli insediamenti ro-mani pensata dalla consulta de-gli architetti (Boeri, Burdett,Herzog, Mc Donalgh e Bu-squets),coniduevialiperpendi-colari del cardo e del decuma-no, il grande boulevard/tavoladove tutti i paesi ospiti potran-no condividere le loro colture ei loro prodotti. Ma dei due assiforti alla base del concept ma-sterplan – l’architettura paesag-gisticaleggeraalpostodell’anti-ca impostazione monumen-tal/fieristica degli Expo nove-centeschiel’uniformitàprecon-fezionata degli spazi per cuiogni paese, piccolo o grandeche sia, avrà a disposizione unidentico lotto di terreno per ri-produrre la propria filiera ali-mentare - nell’evoluzione delprogettoacuista lavorandoala-cremente l’ufficio di Piano

Expo2015,nonviè piùtraccia.In sostanza: nella nuova ver-

sione il regolamento edilizioprevedecheognipaesepotràco-struirsi il proprio padiglione agrandezza variabile. Addio ten-sostrutture modulari copertedatendaggioserreleggereugua-lipertutti.Tral’altropiccoleser-re preconfezionate rischiereb-bero di creare incidenti politicicon le grandi potenze, sempreattente anon sminuire la “fisici-tà”delpropriostatus,disincenti-vando imprese e multinazionalichiamateainvestiresuuneven-to che si svilupperà su cinquepercorsi tematici: Mondo; Ita-lia; i biomi; le best practice e leperformance.

Dal Bie di Parigi, in modo fel-

patomafermo,daquelcherisul-taalSole24Ore,èquestol’inputche arriva. Naturalmente al Bu-reau dopo un anno di polemi-cheefinalmentelostartupdellasocietàoperativaguidatadaLu-cio Stanca, c’è soddisfazioneper un progetto definito «inno-vativo, sostanziale erazionale».La diplomazia vive anche di pa-rolesmussateedibicchierimez-zi pieni. A patto, s’intende, chesi evolva dalla linea "bucolica"di settembre. Altrimenti il ri-schioèdicadereeccessivamen-te nella botanica, nell’orticoltu-ra, e nella dimensione della bio-diversità. Discipline che il Biesponsorizza già attraverso fieretematiche (la prossima nel 2012in Olanda). Di qui la richiesta dinon marginalizzare altri filonilegatiall’alimentazione,eattrat-tiviper la galassiadelle aziende,presenti nel dossier di candida-

tura: educazione, controlliscientifici, tecnologie, coopera-zione e acqua, sicurezza del ci-bo, fitness, dietetica e via elen-cando. Anche qui: nella nuovaversionedelmasterplanognipa-ese potrà sviluppare la potenzadel tema con la giusta flessibili-tà, ben oltre la piegatura vaga-mente slow food prevista dalconcept architettonico. Tutteincognite e rivisitazioni chestanno almeno in parte rallen-tando il progress. Per natale do-veva arrivare sulla scrivania delBie un primo scheletro di ma-sterplan da approvare poi adaprile. L’appuntamento è peròrimandatoal20gennaio. Itecni-ci di Expo 2015 hanno bisognoancora qualche settimana perdefinirloe limarlo.

Ilruolodelle imprese, invece,dopoleprotestenontroppolar-vate dei mesi scorsi, porta drittiad un altro nodo focale da scio-gliereneiprossimimesi: i finan-ziamenti. Per ora la coperturaesistesolosull’1,4miliardidifon-di statali spalmati da qui al 2015(ma solo 133 milioni sul triennio2009-2011). Mentre è buio pestosui 600 milioni di competenzadeglienti localie sui 500deipri-vati.Perquestoènecessariolan-ciare un’azione di fund raising ericorrere a meccanismi di defi-scalizzazione per incentivare leimprese ad investire, altrimentichice limette isoldi (l’approva-zione del budget 2010 della so-cietà guidata da Stanca prevedegiàcosìunrossoafineannodi 15milioni, ndr)?

Inattesadidefinireladestina-zione post evento delle areeespositive (un milione di mq vi-cine alla Fiera di Rho-Pero), al-tra spina non da poco. Visti ichiari di luna, pensano in Expo2015 Spa, acquistare e rivender-le potrebbe essere il modo di fi-nanziarelacostruzionedeipadi-glioni, nonostante un accordodi comodato d’uso già previstodal dossier di candidatura. Svi-luppo immobiliare classico,

housing sociale, un centro diproduzioneRai,ognifuturosce-narioèaperto.Dicertodelfamo-so parco botanico da lasciare ineredità alla città, annunciato asettembre, resterà ben poco. Lasocietà operativa e i proprietaridelle aree (al 70% Fondazionefieraeal30%gruppoCabassi)sivedranno dopo le vacanze percominciareanegoziare.L’accor-do si può fare ma, fanno saperefontivicinealdossier,prerequi-sitoèchenonsiconsideri ilqua-drante meramente un grandecampo agricolo. Si tratta diun’area di trasformazione, se-condo i nuovi canoni urbanisti-ci,beninfrastrutturata.Perque-sto la base di 100 milioni di eurosu cui starebbe arrivandol’Agenziadelterritorio,acuièaf-fidata la valutazione, rischia diessere troppo bassa. «Almeno130milioni», raccontachi sa.

Terreni a parte, la tabella dimarciaprevedeadaprilelapre-sentazione/registrazione delprogetto finale al Bie; dall’au-tunno 2010 fino all’estate 2011 ilmasterplan sarà oggetto di unconcorsoperlaprogettazioneepoi, dal 2011 al 2014, partirannolegared’appaltoperlarealizza-zione del sito. Anche se l’inco-gnita vera rimane la volontà omenodelgovernoitalianodiso-stenere davvero Expo 2015, do-pol’estenuantemelinadell’ulti-mo anno e mezzo. Se ne capiràdipiù dopo le Regionali di mar-zo, dal nuovo peso della Lega,dalfuturopericolantediLetiziaMorattiedalla salutepoliticadiRobertoFormigoni, titolare deltavolo Lombardia sulle infra-struttureeazionistafortediFie-ra. Non senza ombre cinesi chesi allungano un’altra voltasull’evento, da parte di chi vor-rebbe,inprimavera,GuidoBer-tolaso super commissarioExpo. Lucio Stanca lo sa, forseperquestotiradrittodavantial-lepolemicheenonmollaladop-piapoltronadiparlamentare...

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Cristina JuckerMILANO

L’Italia scala le classifichedei paesi presi più di mira almondo per le frodi nel campodigitale. Il caso di Poste italia-ne, il cui sito è stato attaccatodagli hacker nell’ottobre scor-so,èsolounodegliultimiesem-pi. Secondo un rapportodell’Ibm,afine2008ildominio«.it» è diventato il secondo inEuropa per l’invio di spam,mentre per il phishing, cioèl’uso di falsi siti per carpire in-formazioni sensibili, siamo di-ventati secondi al mondo.

Ilproblemadellefrodi toccada vicino l’Italia, paese dovedominano le piccole e medieimprese, spesso più minaccia-tedelle grandi dai danni di unatruffa. Recentemente, peresempio, in un’azienda pie-montese, dopo l’annuncio del-lacassaintegrazione,ildiretto-re commerciale se ne è andatoehaapertoun’impresaconcor-rente, portando via dati e con-tratti. In un’altra azienda, a undipendente è stato rifiutato unaumento: allora ha preso tutti iprogettistrategicielihavendu-tiallaconcorrenza.

«Per una Pmi il danno diuna frode può essere deva-stante» spiega Marianna Vin-tiadis,countrymanager inIta-lia di Kroll, il colosso Usa del-la consulenza per la gestionedeirischi,unmiliardodidolla-ridi fatturatoannuo.Eaggiun-ge: «È il conflitto d’interesseche domina su tutto. Il casopiù comune è quello del forni-tore che si rivela di proprietàdi un manager dell’aziendacliente.Poicisono letangenti,quando il buyer che si fa paga-re dal fornitore (che aumentai prezzi). Più grave quando unmanager se ne va e porta consè molti dipendenti, metten-do a repentaglio la sopravvi-venza stessa dell’azienda dacuiproveniva.Quest’annoab-biamo lavorato su due casi diPmi che hanno subito dannistimati in oltre 200 milioni dieuro. Una cifra altissima».

Pubblicata nei giorni scorsi(perlaprimavoltaancheinita-

liano), la terza edizione delrapporto globale Kroll sullefrodi rivela che nel 2009 il tas-sodi frodièrimastostabilenelmondo,conunaperditamediaper azienda di 8,8 milioni didollari. La crisi ha portato unaumentodellefrodi,mailfeno-meno è più complesso. SpiegaVintiadis: «I tagli di budgethanno avuto conseguenze ne-gative sul sistema di controlliinterni, rendendo le impresepiù vulnerabili. Nello stessotempo, però, la crisi ne ha ri-dotto l’attività e quindi anchele opportunità di frode».

InItalia, lacontraffazionere-sta «un tema molto sentito madifficiledacombattere:siaper-ché copiare è molto semplice,siaperchéunavoltaidentifica-

ta, la fabbrica di produzionevienesìchiusamailgiornodo-po riapre da un’altra parte».Quando poi si tratta di pezzi diricambio o di farmaci, la situa-zione è ancora più grave: inMessico, per esempio, nel2008 la vendita di medicinalicontraffatti ha superato 1,5 mi-liardi di dollari, il 10% del mer-cato ufficiale. Anche la globa-lizzazione aumenta i rischi,perchéicontrolliadistanzaso-nodifficili.Maprevenireidan-ni non è impossibile, suggeri-sce Vintiadis. Uno strumentoutilepuòessere«laduediligen-ce reputazionale, relativa peresempioaunpossibilepartnerall’estero. Costa poco ed evitamoltierrori».

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OPPORTUNITÀLa svolta potrebbearrivare dal Piano peril Mezzogiorno a cui stalavorando il ministerodello Sviluppo

RINNOVATA L’ORDINANZAMilano vieta l’alcolagli under 16Milanorinnova l’ordinanzachevieta l’alcolagliunder 16,adottata in viasperimentale il31 luglioscorso. Ilvicesindacoe assessoreallaSicurezzadel ComuneRiccardoDe Corato spiegache«dopo cinquemesidisperimentazione,evista lapositivitàdel provvedimento,èstatarinnovata, sine die,l’ordinanzasindacaleche hadispostomisuredicontrastoall’abusodibevandealcolichedaparte diminori di16anni».L’ordinanzafirmatadalsindacoetrasmessa allaPrefetturavieta lasomministrazioneolavenditadibevande alcolicheaunder 16, maanche l’usoo lacessione.

BOLLATECapannone a fuocoI pompieri: è dolosoDopoquasi 24orenon èancoradel tutto spentol’incendiodivampatonell’impiantodella BerettaRottamiaBollate(Milano),masecondo laPolizia localelasituazione èsottocontrollo.Nelcorso dellagiornatasi sono alternateoltre50autobottiperspegnere le fiammealtedecinedimetri.Secondoipompieri l’originedelrogosarebbedolosa.

GEOTERMIASiglata alleanzatra Toscana e SerbiaInSerbiasi potrà produrreenergiarinnovabilecopiandodalmodello toscano:unaccordodicooperazionetra ilCosvig(ConsorzioSviluppoAreegeotermiche)e la Serbiameridionaledàilviaarelazionidi scambiotra laregioneToscana eunavastaareaal confineconilKosovo.IlCosvig toscano proporràindicazionisullavalorizzazioneenergeticadellerisorse.

ESAURITALA LEGGE 488Allo stato attuale nonesistono strumenti chepossano promuoveree sostenere le nuoveiniziative produttive

INTERVENTO

RUMORSullagestione dellamanifestazionesi allungal’ombradi Guido Bertolaso:per lui si parla di un incaricodasupercommissario

I danni alle aziendeSettore industriale/importo medio perduto per frodi neiprecedenti 3 anni, in tutto il mondo. In milioni di dollari

Fonte: Kroll Global Fraud Report - Edizione annuale 2009/2010

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Viaggio, tempo liberoe trasporti

Beni di consumo

Vendita al dettaglio,all’ingrosso edistribuzione

Settore edile,meccanico e delleinfrastrutture

Sanità, farmacie biotecnologie

Risorse naturali

Industriamanifatturiera

Tecnologia, mediae telecomunicazioni

Servizi finanziari

Servizi professionali

2008 2009

INFOPHOTO

Innovazione. In cordata con nove Pmi

Electrolux avviaun polo di ricercanel Bellunese

Grandi eventi. Nella versione aggiornata i padiglioni di ciascun paese saranno a grandezza variabile

Nuovo masterplan per l’ExpoTrattativa sui terreni: i proprietari chiedono «almeno» 130 milioni

Milano Expo 2015. Lucio Stanca

Servono certezze per chi investe al SudFurti. Vintiadis (Kroll): danni devastanti per le aziende minori

In aumento il rischio frodi

1 milioneIl sitoLasuperficieespositivatotale(inmq)deipadiglionidiExpo2015

5I percorsi tematiciSonoifiloniattraversocuisisvilupperàiltemaalimentarechedailtitoloallakermesseambrosiana:Mondo,Italia,ibiomidellaterra,lebestpractice,leperformance.

133I finanziamentiIsoldistanziati(inmilionidieuro)dalgovernoitaliano,checontrollaal40%lasocietàdigestioneExpoattraversoilTesoro,neltriennio2009-2011

MULTIFISICAIl laboratorio consentirà dilegare la fasesperimentalealla produzione di piccolaserie; i primi progettinel campodell’energia