SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE E un sistema complesso, che interagisce a sua volta con...

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SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE

E’ un sistema complesso, che interagisce a sua volta con altri sistemi complessi, in una società globalizzata e “mondiale”

NOTTE DEL NOI ANCHE NELLA SCUOLA

•Usura degli organi di partecipazione•Demotivazione educativa da genitori e insegnanti•Autoreferenzialità di gruppi,

componenti scolastiche, scuole

DOMANDE

Quale ‘cittadinanza’ della scuola, nel territorio, nella politica, nella cultura?

Quale rapporto e dialogo tra scuola e territorio (parrocchie, associazioni, enti locali..)Quale cittadinanza di insegnanti, genitori

e studenti nella scuola?Quale cittadino chiediamo di formare alla scuola? (elevate aspettative nei confronti della scuola

e conseguenti delusioni)

SNODI, PUNTI FERMI, PROPOSTE

a.a. l’EDUCARE ( e la necessità di l’EDUCARE ( e la necessità di educare) è un punto di incontro tra educare) è un punto di incontro tra insegnanti, fra scuola e territorioinsegnanti, fra scuola e territorio

b.b. Scegliere il DIALOGO, che non è Scegliere il DIALOGO, che non è spontaneospontaneo

uscire dai luoghi comuni uscire dai luoghi comuni semplificativi e mediaticisemplificativi e mediatici

uscire dalla logica del uscire dalla logica del capro capro espiatorio,espiatorio, della ricerca del della ricerca del colpevolecolpevole

c. Lavorare su temi concreti per la scuolac. Lavorare su temi concreti per la scuola

Piano dell’offerta formativa: quali Piano dell’offerta formativa: quali bisogni educativi?bisogni educativi?

quali criteri CONDIVISI quali criteri CONDIVISI per per definire la definire la ‘condotta’ ?‘condotta’ ?AssociazionismoAssociazionismo genitori/insegnanti genitori/insegnantiTemi concretiTemi concreti quali l’immigrazione nelle quali l’immigrazione nelle scuole, la situazione resta della famigliascuole, la situazione resta della famigliaFormazioneFormazione genitori/docenti/studenti genitori/docenti/studenti rappresentanti di classerappresentanti di classeAutonomiaAutonomia come assunzione di come assunzione di responsabilità, come palestra di confronto responsabilità, come palestra di confronto sui criteri, sulle regole, del vivere sui criteri, sulle regole, del vivere insieme, non sulle cose inutiliinsieme, non sulle cose inutili

POSSEDERE AZIONIPOSSEDERE AZIONI

PARTECIPARE IN QUANTO PARTECIPARE IN QUANTO PROPRIETARIPROPRIETARI

EVIDENZIARE EVIDENZIARE SITUAZIONI NON SITUAZIONI NON POSITIVE DELL’AZIENDAPOSITIVE DELL’AZIENDA

ESSERE ATTENTI ALLE AZIONI ESSERE ATTENTI ALLE AZIONI NON ECONOMICHENON ECONOMICHE DEI NOSTRI INVESTIMENTIDEI NOSTRI INVESTIMENTI

LE ATTIVITA’ DELLE AZIENDE HANNO RISVOLTI SOCIALI. ANCHE NOI, IN LE ATTIVITA’ DELLE AZIENDE HANNO RISVOLTI SOCIALI. ANCHE NOI, IN QUANTO PROPRIETARI, NE SIAMO RESPONSABILIQUANTO PROPRIETARI, NE SIAMO RESPONSABILI

LA LA FINANZA FINANZA DEVE RIMANERE MEZZO E DEVE RIMANERE MEZZO E NON FINE DELL’ECONOMIANON FINE DELL’ECONOMIA

NON DEMONIZZIAMO LA FINANZANON DEMONIZZIAMO LA FINANZA

LA FINANZA ETICA E’ UNA LOGICA DI LA FINANZA ETICA E’ UNA LOGICA DI MERCATO DIVERSAMERCATO DIVERSA

NON E’ SOLO CARITA’NON E’ SOLO CARITA’

NOSTRE RESPONSABILITA’NOSTRE RESPONSABILITA’

-NELLA SPESA QUOTIDIANA POSSIAMO FARE DELLE NELLA SPESA QUOTIDIANA POSSIAMO FARE DELLE SCELTESCELTE

-RICORDARE CHE IL NOSTRO RISPARMIO HA UN RICORDARE CHE IL NOSTRO RISPARMIO HA UN RISVOLTO SOCIALE (PRESTITI A CHI HA BISOGNO) E RISVOLTO SOCIALE (PRESTITI A CHI HA BISOGNO) E NON SOLO ECONOMICONON SOLO ECONOMICO

-RECUPERARE UNA CULTURA CHE VA AL DI LA’ DEL RECUPERARE UNA CULTURA CHE VA AL DI LA’ DEL PREZZO DI UNA MERCE E PER LA QUALE NON TUTTO E’ PREZZO DI UNA MERCE E PER LA QUALE NON TUTTO E’ MERCE. IL GIUSTO PREZZO NON E’ IL PREZZO MERCE. IL GIUSTO PREZZO NON E’ IL PREZZO INFERIOREINFERIORE

-INTERROGHIAMOCI DI PIU’ SU DOVE VANNO A -INTERROGHIAMOCI DI PIU’ SU DOVE VANNO A FINIRE I NOSTRI RISPARMI SENZA FERMARCI A FINIRE I NOSTRI RISPARMI SENZA FERMARCI A VALUTARE SOLO IL GUADAGNOVALUTARE SOLO IL GUADAGNO

- CHIEDERE UNA CERTIFICAZIONE OBBLIGATORIA - CHIEDERE UNA CERTIFICAZIONE OBBLIGATORIA ALLE IMPRESE SU PRODOTTO E PROCESSO, BASATA ALLE IMPRESE SU PRODOTTO E PROCESSO, BASATA SU STANDARD ETICI CONDIVISISU STANDARD ETICI CONDIVISI

……CULTURA DIVERSACULTURA DIVERSA

RI-EDUCHIAMOCI ALL’ESSENZIALERI-EDUCHIAMOCI ALL’ESSENZIALE

• NON VIVERE AL DI SOPRA DELLE NOSTRE NON VIVERE AL DI SOPRA DELLE NOSTRE POSSIBILITA’POSSIBILITA’

• COMPRIAMO QUELLO CHE SERVECOMPRIAMO QUELLO CHE SERVE

• COMPRARE MENO MA ETICOCOMPRARE MENO MA ETICO

SIAMO SIAMO COSTRETTICOSTRETTI AD AVERE AD AVERE BISOGNI BISOGNI NON FONDAMENTALINON FONDAMENTALI

CHE E’ IL CONTRARIO DI QUANTO DETTO NELLA CONFERENZA DI APERTURACHE E’ IL CONTRARIO DI QUANTO DETTO NELLA CONFERENZA DI APERTURA

COMBATTERE LA MISERIA PER COMBATTERE LA MISERIA PER SCEGLIERE LA POVERTA’SCEGLIERE LA POVERTA’

Cos’è la democrazia Cos’è la democrazia deliberativa?deliberativa?

... nella scuolanella scuola

attraverso i rappresentanti: libri di testo, calendari scolastici, viaggi di istruzione, comunicazioni...

Cos’è la democrazia Cos’è la democrazia deliberativa?deliberativa?

... nelle pubbliche amministrazioninelle pubbliche amministrazioni

attraverso i consiglieri: trasporti urbani, criminalità, servizi (ludoteche), rifiuti...

Però… c’è un peròPerò… c’è un però

Sappiamo come va il mondo. Però

C’è un però rappresentato da buone buone pratichepratiche, vicine e lontane., vicine e lontane.

Sono molte esperienze, piccole e grandi e su scala diversa. Dal quartiere alla città, fino ad ambiti dove non si può fare leva sulla prossimità.

La progettazione La progettazione partecipatapartecipataIl tema principale è l’urbanisticaurbanistica.

Interventi di riqualificazione urbana.

Non serve andare lontano. A Brescia: il caso del Villaggio ViolinoVillaggio Violino e, forse, di Campo Marte e dell’ex polveriera di Mompiano.

E gli altri ambitiE gli altri ambiti

•Politiche sanitarie

•Scelte di bilancio

•Sviluppo locale

•Capitolato per mense scolastiche

•Creazione di un marchio di qualità

•Sviluppo di stili di vita

sostenibili

È un problema di metodoÈ un problema di metodoLo strumento usato da tempo sono le assemblee pubblicheassemblee pubbliche, ma i risultati sono scarsi..

Per stimolare e gestire la partecipazione non basta la buona volontà o la scelta politica.

Ci vogliono metodologiemetodologie e un sapersaper farefare organizzativoorganizzativo.

È un problema di metodo È un problema di metodo (2)(2)Le metodologie sono tante e diverse,

usate in modo singolo o integrato..

Sportelli informativi, punti di ascolto, Sportelli informativi, punti di ascolto, interviste, forum, tavoli sociali, consulte, forum interviste, forum, tavoli sociali, consulte, forum telematici, telematici, focus group, metaplanfocus group, metaplan, camminate di , camminate di

quartiere, quartiere, Open space technology Open space technology (Ost). (Ost).

Gruppi di lavoro e Gruppi di lavoro e workshopworkshop, tavoli tecnici, , tavoli tecnici, laboratori progettuali, laboratori progettuali, Action planning, Consensus Action planning, Consensus

building,Goal oriented project planningbuilding,Goal oriented project planning..

Giurie di cittadini, Giurie di cittadini, Town meeting, Deliberative Town meeting, Deliberative polling.polling.

È un problema di metodo È un problema di metodo (3)(3)

Quello che ci interessa è il metodometodo che accomuna tutti quegli strumenti.che accomuna tutti quegli strumenti.

ALLARGARE LO ALLARGARE LO SPAZIOSPAZIO DELLA DECISIONE DELLA DECISIONE COLLETTIVA, TRASFORMANDOLA IN UN COLLETTIVA, TRASFORMANDOLA IN UN PROCESSOPROCESSO DIALOGICODIALOGICO IN CUI LE PERSONE IN CUI LE PERSONE VENGANO COINVOLTE E DIVENTINO PIÙ VENGANO COINVOLTE E DIVENTINO PIÙ CONSAPEVOLICONSAPEVOLI (EMPOWERMENT) E (EMPOWERMENT) E CORRESPONSABILICORRESPONSABILI..

Le ipotesi di lavoroLe ipotesi di lavoroÈ qui che si innesta il lavoro di

questa mattina..

Proponiamo non una tesi pre-confezionata ma solo un’ipotesi di ipotesi di lavorolavoro che chiediamo di analizzare e verificare.

L’ipotesi è duplice:

1.1. Il bene comune come processoIl bene comune come processo2. Gli ambiti dei laboratori

1.Il bene comune come 1.Il bene comune come processoprocessoIl bene comune è un principioprincipio e un

criteriocriterio.

Ma nel concreto è più un obiettivoobiettivo che un dato di partenzadato di partenza. Nessuno sa fin da principio quale sia il bene di tutti e di ciascuno. Va cercato.

Per questo il bene comune si configura come un processoprocesso ed è perseguibile insiemeinsieme agli altri.

Che è poi il metodo della democrazia Che è poi il metodo della democrazia deliberativadeliberativa

2. Un mandato per i 2. Un mandato per i laboratorilaboratoriI vantaggi del modello della democrazia democrazia

deliberativadeliberativa

•accresce la culturacultura civicacivica;•produce decisioni migliori;•consente di giungere a scelte condivisecondivise;•aumenta la legittimitàlegittimità delle decisioni, perché genera consensoconsenso;•consente di gestire costruttivamente i conflitti.

Però, senza dilatare all’infinito il processo decisionale = integrare i meccanismi della democrazia deliberativa con quelli della democrazia rappresentativa

La seconda ipotesiLa seconda ipotesi

Ecco allora la seconda ipotesi di lavoro:

VERIFICARE SE LA PRATICA, LA LOGICA, VERIFICARE SE LA PRATICA, LA LOGICA, IL METODO DELLA DEMOCRAZIA IL METODO DELLA DEMOCRAZIA DELIBERATIVA NON POSSANO ESSERE DELIBERATIVA NON POSSANO ESSERE APPLICATI ANCHE AD ALTRI AMBITI APPLICATI ANCHE AD ALTRI AMBITI ORGANIZZATIVIORGANIZZATIVI

I laboratori: 6+1I laboratori: 6+1Sono sei piste di lavoro che potrebbero diventare percorsi sperimentabili per ciascuno di noi e per le nostre associazioni:

•urbanisticaurbanistica (progettazione partecipata)•scuola•welfarewelfare•lavoro•economiaeconomia e finanzae finanza•informazione

E per concludere…E per concludere…

non può essere che la pratica deliberativa sia un modo per ridare fiato anche allo slogan del discernimento comunitariodiscernimento comunitario molto proclamato e poco praticato nella vita ecclesiale e per applicare un po’ anche al proprio interno quello che si predica all’esterno?