Ruolo e organizzazione C.R.I. -...

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Marco Serraglini - Croce Rossa Italiana Delegato Provinciale Area III

Comitato Locale di Firenze

Firenze, 14 Gennaio 2014

Ruolo e organizzazione C.R.I. Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza

Ruolo e Organizzazione CRI

Obiettivi della lezione:

• Definire le figure chiave previste dalla normativa CRI nelle Attività in Emergenza;

• Conoscere il ruolo di ciascuna figura e dei compiti assegnati;

• Fornire il dettaglio dei protocolli previsti per le attività di Protezione Civile.

Ruolo e Organizzazione CRI

Argomenti della lezione: • Normativa CRI del settore emergenze;

• Organizzazione e compiti della CRI nel settore emergenze;

• Il Delegato Attività in Emergenza CRI;

• Strutture e coordinamento CRI nazionali;

• Strutture e coordinamento CRI territoriali;

• Gli strumenti di risposta internazionale CR;

• Protocollo CRI/DPC;

• Protocollo CRI/VF;

• Direttiva PCM 3 Dicembre 2008 - Compiti della CRI;

• La formazione del settore emergenza CRI;

• Le Attività Speciali della CRI.

Ruolo e Organizzazione CRI

Documenti e Normativa:

• DPCM 6 Maggio 2005 n.° 97 - Statuto CRI;

• OC n.° 135 del 07 Maggio 2013 - Regolamento di organizzazione delle attività

del settore emergenza;

• Strategia 2020 e Obiettivi strategici CRI;

• Direttiva PCM 3 Dicembre 2008:

• Protocollo CRI/DPC (2003);

• Protocollo CRI/VF (2004).

3’ Obiettivo Strategico

Prepariamo le comunità e diamo risposta a emergenze e disastri

1. Salvare vite e fornire assistenza immediata alle comunità colpite da

disastro;

2. Ridurre il livello di vulnerabilità alle comunità di fronte ai disastri;

3. Assicurare una risposta efficace e tempestiva ai disastri ed alle emergenze

nazionali e internazionali;

4. Ristabilire e migliorare il funzionamento delle comunità a seguito di

disastri.

Settore AE – organizzazione nazionale

Dipartimento Nazionale di Protezione Civile

Regioni e Provincie Autonome

Provincie e Comuni

Settore AE – organizzazione internazionale:

Comitato Internazionale di Croce Rossa

Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa

Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa

Ministero Affari Esteri - MAE

Organizzazione Croce Rossa Italiana

Livello Periferico con attivazione a carattere territoriale.

Livello Centrale con attivazione a carattere nazionale, basata sul principio di SUSSIDIARIETA’ al territorio, o con attivazione a livello internazionale.

Concetto di «doppia organizzazione»:

Organizzazione Croce Rossa Italiana

Compiti: • Primo soccorso e trasporto infermi;

• Sgombero feriti ed evacuazione della popolazione;

• Censimento delle vittime;

• Allestimento e gestione strutture di accoglienza;

• Restoring family link;

• Allestimento e gestione ospedali da campo e posti medici;

• Raccolta e distribuzione di donazioni materiali;

• Attività socio assistenziali;

• Assistenza psicologica a vittime e soccorritori;

• Diffusione nozioni di primo soccorso, educazione sanitaria e protezione civile.

Organizzazione Croce Rossa Italiana

Gli attori del Settore Emergenze: • Delegato CRI Area III;

• Servizio 12° - Attività in Emergenza ed Operazioni Internazionali;

• CIE – Centri Intervento di Emergenza;

• Unità di Crisi Centrale e territoriali;

• Sala Operativa Nazionale e Sale Operative territoriali;

• Team di valutazione e coordinamento;

• Nuclei di intervento.

Organizzazione Croce Rossa Italiana

Il Delegato Area III (ex DAE):

• Coordina il Settore Emergenza ai diversi livelli;

• Viene nominato dal Presidente dell’Unità CRI (rapporto fiduciario);

• Viene scelto tra i soci attivi o personale dipendente di ruolo, nell’ambito dell’Unità CRI, che hanno i titoli previsti dai Regolamenti vigenti;

• Può proporre la nomina di un Delegato Vicario;

• Rappresenta la CRI nella funzione di Struttura Operativa Nazionale.

Il Delegato Area III

I Compiti:

Struttura Centrale CRI

STRUTTURA

CENTRALE

Unità di Crisi

Team di valutazione e

coordinamento

Disaster Management

Support Service

Commissione Nazionale Attività in

Emergenza

Centri Interventi di Emergenza

(C.I.E.)

Sala Operativa Nazionale

Postazione Sala Italia

Livelli di stato

Situazione ordinaria - S0

Allerta - S1

Allarme - S2

Emergenza/intervento in atto - S3

Livelli di coordinamento in Emergenza

Unità Locale CRI

Delegato Locale Area III

Più Unità Locali CRI stessa Provincia

Delegato Provinciale III

Più Comitati Provinciali CRI stessa Regione

Delegato Regionale III

In tutti gli altri casi

Delegato Nazionale III

Emergenze internazionali

Gli strumenti di risposta:

possibilità di ricorrere agli strumenti di risposta internazionale della IFRC quali:

• Disaster Relief Emergency Found (DREF);

• Emergency Appeals;

• Regional Disaster Response Team (RDRT);

• Field Assessment and Coordination Team (FACT);

• Emergency Response Unit (ERU).

Esempi di operatività

Esempi di operatività

Umbria-Marche 1997

Esempi di operatività

Kavaje e Kukes – Albania 1999

Esempi di operatività

Badgad 2003

Esempi di operatività

Sry Lanka 2005

Esempi di operatività

Abruzzo 2009

Haiti 2010

Esempi di operatività

23

Emilia Romagna 2012

Esempi di operatività

24

Protocollo d’intesa DPC/CRI (2003)

La CRI, entro 5 ore dall’evento, garantisce:

• Rete radio nazionale;

• Posti Medici Avanzati;

• Unità NBCR;

• Unità attività socio assistenziali;

• Ospedale da campo;

• Mezzi speciali, natanti e camera iperbarica mobile.

DPCM 03 Dicembre 2008 «indirizzi operativi per la gestione delle emergenze»

Azioni immediate: 1. Fornisce informazioni dettagliate riguardo

vittime, feriti e necessità della popolazione;

2. Fornisce dati riguardo le diverse risorse

presenti e impiegabili sul territorio;

3. Assicura il soccorso e l’assistenza sanitaria dei

feriti.

DPCM 03 Dicembre 2008

Azioni entro 12 ore:

1. Assicura la rappresentanza nei centri operativi e di coordinamento attivati ai vari livelli;

2. Garantisce l’allestimento e la gestione dei campi base e delle aree di ricovero;

3. Assicura le attività socio assistenziali alla popolazione e di supporto psicologico (con particolare attenzione alle fasce più deboli!)

4. Attiva le unità speciali;

5. Garantisce il ricongiungimento familiare.

DPCM 03 Dicembre 2008

Azioni entro 24 ore:

1. Assicura i servizi di produzione e distribuzione pasti;

2. Assicura la dislocazione e la gestione di potabilizzatori, macchine

imbustatrici e distribuzione acqua.

Formazione del Settore Attività di Emergenza

Istruttori di Protezione Civile

Formatori di Protezione Civile

Emergency Manager

Viene svolta sia all’interno della C.R.I., sia alla popolazione

e ad altri Enti / Associazioni da:

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. Corso Coordinamento Locale

Emergenza - Primo Livello Corso Coordinamento Prov.le Emergenza – Secondo Livello

Corso Coordinamento Reg.le Emergenza – Terzo Livello

Corso Operatore Sala Operativa CRI

Cartografia, orientamento e Sistemi GPS

Camp Management

Operatore di supporto alla ristorazione in emergenza

Logistica

Censimento esigenze della popolazione in emergenza

HACCP

Operatore telecomunicazioni in emergenza

Corso Istruttore PC

Specialista dei sistemi di telecomunicazione

Operatore media team in emergenza

Operatore addetto all’assistenza animali domestici in emergenza

Operatore NBCR 1° livello

Team building

Operatore Spec. NBCR 2° Liv.: D.P.I.

Coordinatore NBCR 3° Livello

Operatore Spec. NBCR 2° Liv.: sanitario

Operatore Spec. NBCR Livello avanzato

Docente NBCR Docente Esperto NBCR Docente Esperto NBCR del Centro Nazionale

Alta Formazione del Settore AE:

Emergency Response Unit

Regional Disaster Response Team

Emergency Manager

Specialista Sistemi TLC

Trattamento acqua e igiene (WASH)

Camp Management

Attività in Emergenza Attività Speciali

• Comprendono particolari attività tecniche e specialistiche, svolte da personale C.R.I., che ha frequentato specifici corsi.

• In emergenza sono coordinate dal Delegato C.R.I. Area III, attraverso le Sale Operative ai vari livelli

Domande?

Marco Serraglini Delegato Provinciale Area III

Croce Rossa Italiana - Comitato Provinciale di Firenze mail: marco.serraglini@toscana.cri.it

Grazie per l’attenzione