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Ruolo di Memoria e Ruolo di Memoria e Motivazione Motivazione
nella Percezione Visivanella Percezione Visiva
Chiara Della LiberaDip. Scienze Neurologiche e della VisioneSezione di Fisiologia UmanaUniversità di Veronachiara.dellalibera@univr.it
Psicologia della Percezione03/03/03
1) Memoria e Visione
A) Scoprire le “regolarità”
C) Memoria a lungo termine
2) Motivazione e Visione
A) Emozioni
B) Memoria di lavoro
B) Motivazioni
• Compiti usati sono semplici dal punto di vista cognitivo ma percettivamente difficili
• Richiedono capacità di discriminazione molto fini tra stimoli molto simili
• Dopo il training (che può durare diverse settimane!) AUMENTA la capacità discriminativa del soggetto
L’apprendimento “plasma” la visione:L’apprendimento percettivo
• E’ specifico per posizione retinotopica della stimolazione
• E’ specifico per l’orientamento della tramatura sullo sfondo
• E’ specifico per l’occhio utilizzato durante il training
• E’ specifico per il compito richiesto durante la fase di addestramento
Apprendimento percettivo:Caratteristiche
• La capacità di identificare un OGGETTO migliora all’aumentare del numero di esposizioni
• Le risposte a stimoli già incontrati sono più veloci e più accurate rispetto a quelle per stimoli nuovi
• Questa FACILITAZIONE è detta PRIMING percettivo
• Il priming è reso possibile da meccanismi di memoria (inconsapevoli) in grado di tenere traccia delle esperienze percettive passate
• Gli effetti di priming sono durevoli • Il priming avviene anche per stimoli subliminali
1/A Scoprire le regolarità:Priming percettivo
Paradigma tipico: stimoli ripetuti e stimoli di controllo
Buckner et al (1998)
La risposta è facilitata
Supraliminal priming
Buckner et al (1998)
Migliora la capacità di identificazione
Subliminal priming
Bar & Biederman (1998)
• E’ specifico per l’esemplare presentato ripetutamente
• La posizione dello stimolo (quadrante del campo visivo) è critica solo per il priming subliminale
• Probabile correlato neurofisiologico è la repetition suppression
Priming percettivo:Caratteristiche I
Studi neurofisiologici: Repetition suppression
Henson & Rugg (2003)
• Coinvolge i processi di rappresentazione di oggetti complessi (“familiarità”)
• Non subisce variazioni sostanziali con l’età
• Anche pazienti con gravi deficit di memoria presentano effetti di priming percettivo
• Risulta alterato in pazienti con danni alle aree visive e con difficoltà nel riconoscimento degli oggetti
Priming percettivo:Caratteristiche II
• Memoria di lavoro: Circuiti che permettono di mantenere attivata la rappresentazione di un oggetto anche quando questo non è più disponibile (visibile)
• Gli oggetti presenti contemporaneamente in una scena visiva competono tra loro per l’accesso all’elaborazione cosciente e guidare il comportamento (attenzione)
• Anche in assenza di richieste specifiche, gli oggetti rappresentati attivamente nella memoria di lavoro tendono a vincere la competizione e a catturare l’attenzione
1/B Memoria di lavoro: Un magazzino temporaneo
t
1: Ricorda questa figura
1 sec
1,5 sec
200 ms
40 ms
2: Decisione alto/basso
100 ms
1,5 sec
3: Compito di memoria
risposta
Match trial
Mismatch trial
Downing (2000)
1/C Memoria a lungo termine:L’insieme delle conoscenze
• Memoria episodica: i ricordi degli eventi vissuti personalmente (memoria autobiografica)
• Memoria semantica: le conoscenze generali che abbiamo del mondo in cui viviamo, compreso il linguaggio e le associazioni che legano fra loro concetti diversi (conoscenze enciclopediche)
• Memoria procedurale: capacità apprese con la pratica, spesso non verbalizzabili (memoria implicita)
Organizzazione delle conoscenze
Associazioni fra concetti
Conoscenze associative e attenzione
I legami associativi tra i concetti nella memoria a lungo termine possono modulare l’orientamento dell’attenzione selettiva nell’ambiente
Moores, Laiti, Chelazzi (2003)
t
Motocicletta 1: Ricorda quest’oggetto (target)
1,5 s+
750 ms
Moores, Laiti, Chelazzi (2003): Exp 4
~ 100 ms
+
2: Oggetto presente/assente?
risposta
50
75
100
600
700
800
900
associated object control object
In assenza del target gli oggetti associati vengono trattati come “target potenziali”
Accuratezza
Latenza
t
Motocicletta 1: Ricorda quest’oggetto (target)
1,5 s +
1 s
100 ms
+
2: Oggetto presente/assente? variabile
Moores, Laiti, Chelazzi (2003): Exp 2
1 s
+
3: Quale hai già visto?+
risposta
50
75
100
target present target absent
% a
ccura
cy
associated object control object
Riconoscimento è più accurato per oggetti associati al target
Memoria a lungo termine e attenzione• Quando un target è attivato in memoria di lavoro
anche i concetti ad esso associati saranno in grado di guidare l’attenzione durante compiti visivi
• Distrattori (stimoli non-target) semanticamente associati al target hanno una maggiore probabilità di vincere la competizione per l’accesso all’elaborazione
• Le conoscenze immagazzinate in memoria a lungo termine (esperienza) possono influenzare la percezione visiva
• In this task, monkeys are required to learn that two stimuli belong together.
• They are given a sample stimulus and then choose the paired stimulus in order to receive a food reward.
sample
associatedistracter
rewarddelay choicesample
time
Visual Paired Associate Learning: Quando le associazioni fra stimoli sono arbitrarie
Erickson & Desimone (1999)
Responses are Similar to Paired Stimuli
20 Hz
Predictor
Choicepair 3 pair 4 pair 5
One neuron’s responses to pairs of stimuli
predictor choice predictor choice predictor choice
Erickson & Desimone (1999)
• Sistemi di reazione coordinati e complessi che comprendono:– risposte fisiologiche (alterazioni f. cardiaca e respiratoria…)– risposte motorie strumentali (attaccare, fuggire…)– risposte motorie espressive (alterazioni della mimica
facciale, del tono della voce…)– “vissuto”, aspetti più intimi della definizione (modificazioni
dell’umore, rappresentazioni e significati interni)
2/A Emozioni
talamo amigdala
attivazione motoria
cortecciavisiva
Un’emozione su tutte: la paura
LeDoux (2002)
Elaborazione “privilegiata” degli stimoli emotivamente rilevanti
Öhman et al (2001)
Fear irrelevant target
Fear relevant target
• Il termine motivazione in senso lato concerne il perché del comportamento: le cause, le ragioni, i motivi, i fini
• Classificazione delle motivazioni:– Bisogni primari: necessità di soddisfare le esigenze
fisiche dell’organismo come aria, acqua, cibo
– Bisogni secondari: non hanno riscontri specifici in alcun processo organico, bisogni sviluppati dall’individuo nel corso della sua esperienza interpersonale e sociale (successo, riconoscimento…)
2/B Motivazione:Il “perché” del comportamento
Murray (1958)
Fame e attivazione corticale per stimoli visivi
t
Soggetti affamati: maggiore attivazione di - amigdala- giro paraippocampale - giro fusiforme
LaBar et al (2001)
Integrazione della rappresentazione dei rinforzi primari con lo stato motivazionale dell’organismo
Sete e percezione di trasparenza
Changizi & Hall (2001)
nessuna trasparenzasuperficie trasparente
ambiguità
Definitely transparent Ambiguously transparent Definitely not transparent
Ss controllo
Ss assetati
+
1 s
Dipendenze e orientamento dell’attenzione
+
500 ms
+ *
risposta
t Ehrman et al (2002)
380
400
420
440
460
480
non smokers smokers
mean r
tssmoke related control