Comunicazione visiva 6

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Università per Stranieri di Perugia Laurea in Tecnica Pubblicitaria Anno Accademico 2006-2007 CORSO DI COMUNICAZIONE VISIVA PROF. FULVIO CALDARELLI 6_Grammatica della visione. Sul colore

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CORSO DI COMUNICAZIONE VISIVAPROF. FULVIO CALDARELLI

6_Grammatica della visione. Sul colore

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IL COLORE NELL’ARTEStrumento della mente tra figurazione ed astrazione

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4_ Grammatica della visione. Sul colore

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INTRODUZIONE ALLA VISIONE

La teoria del campo

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IL COLORE NEL’LARTETra figurazione ed astrazione

4_ Grammatica della visione. Appunti per un

approfondimento

Bisonti, grotte di Altamura, spagna 10000 - 3500 A.C.

La storia del colore nell’arte, nasce in tempi preistorici. Dai dipinti rinvenuti nelle caverne possiamo capire quali furono i primi colori utilizzati dall’uomo.Il più importante era il rosso, colore del sangue e quindi simbolo della vita. Venivano usati anche l’ocra ottenuto con la terra, e il nero con il carbone.

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I materiali antichi

I colori usati dagli uomini preistorici, come più tardi da Egizi e Romani, erano condizionati dalla limitata varietà dei materiali.  I primi pigmenti erano estratti da sostanze disponibili in natura:

Il bianco era gesso           Il rosso era ocra rossa          

Il giallo era polvere di terra gialla          Il marrone era argilla          

Il nero era legno carbonizzato

Altre tinte erano ottenute da animali o piante.Più tardi si cominciarono ad usare minerali frantumati.Per preparare la tinta venivano sciolte piccole quantità di pigmento con cera, uova, resina e grasso animale, che rendevano utilizzabile il colore e lo facevano aderire alla superficie di lavoro.

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INTRODUZIONE ALLA VISIONE

La teoria del campo

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IL COLORE NEL’LARTETra figurazione ed astrazione

4_ Grammatica della visione. Appunti per un

approfondimento

A. Lorenzetti, Annunciazione (1340) Siena

Nel Medioevo a partire dal XI sec. Comincia ad essere usato il blu ricavato dall’azzurrite e dai preziosissimi lapislazzuli.I colori attribuivano una gerarchia di devozione: oro e rosso erano associati al culto della trinità dei santi e degli apostoli, il blu a quella della  Madonna.

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Il Medioevo: il trionfo del blu

L’uso di colori diversi, nei vari periodi storici, è spesso giustificato da fatti culturali.  Ci sono colori che fino all’anno 1000, avevano dei significati simbolici:

il nero > colore del buio e dell’ignoto male.·         

il bianco > colore del bene.·       

il rosso > colore dell’intensità e del potere.·       

il blu > colore della civiltà occidentale.

Le nuove tecniche di colorazione, permettono di ottenere dei blu brillanti che hanno il pregio di essere più economici rispetto al rosso. moltissime madonne dipinte in questo periodo, sono avvolte in un grande mantello blu bordato d’oro. Il blu, si ritrova anche nelle vetrate e nelle miniature.

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La teoria del campo

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IL COLORE NEL’LARTETra figurazione ed astrazione

4_ Grammatica della visione. Appunti per un

approfondimento

Caravaggio, La vocazione di S. Matteo(1599) Roma

Caravaggio rinnova profondamente l’iconografia religiosa e utilizza la luce¥colore in modo violento sempre in contrasto con l’ombra per rilevare i colori e costruirli plasticamente.I continui contrasti di luce e ombra sono il simbolo della lotta fra il bene e il male.

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Umanesimo e Rinascimento: il colore della realtà

Con l’Umanesimo e il Rinascimento, la nuova attenzione per l’uomo investe anche il colore che perde il suo carattere soprannaturale. Non si trovano più gli sfondi dorati. Il colore descrive i cambiamenti della luce solare nell’arco del giorno e i contrasti di luce creano atmosfere. Sono messi in evidenza piccoli particolari realistici, abiti drappeggi, strutture architettoniche, piante e animali. Nell’ambiente veneziano nasce la pittura tonale: il colore non è più subordinato al disegno ed è costretto a seguire il tratto, ma è esso stesso creatore di forme. Si sviluppa una ricerca sui fenomeni naturali: la luminosità , l’indefinito, colore della nebbia.

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Il Seicento: il trionfo dell’austerità

Con l’avvento della riforma protestante, il clima austero della nuova morale impone non solo la lotta contro le immagini sacre, ma anche contro i colori: la tavolozza si riduce per di più al nero, al bianco, al grigio, ai bruni. Dagli sfondi neri si staccano le forme colpite dalla luce. Questa diventa la grande protagonista che, in assenza di una ricca varietà di colori, è in grado di dar vita ai dipinti.

Il Settecento: l’affermarsi del bianco

Verso la fine del settecento, con il Neoclassicismo, la forma e la linea hanno il sopravvento sul colore, che diventa secondario e in qualche modo si sacrifica all’armonia complessiva dell’opera; proprio in questo periodo vengono effettuati interventi di restauro sui monumenti dell’antichità, togliendo tutto il colore rimasto in ossequio alla moda per cui il bianco era  il colore della classicità.

Il Romanticismo: il colore ribaltato

Con il romanticismo, il colore viene ribaltato e diviene oggetto di ricerca. L’arte esprime prevalentemente sentimenti ed emozioni individuali, spesso drammatiche.

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La teoria del campo

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IL COLORE NEL’LARTETra figurazione ed astrazione

4_ Grammatica della visione. Appunti per un

approfondimento

A. Renoir, Le Moulin de la Galette,(1876) Parigi

Macchie d’ombra e ci luce filtrano dagli alberi unendo i personaggi.Gli impressionisti studiano in modo scientifico i colori e la luce e come riprodurli facendoli diventare l’elemento fondamentale dei dipinti.

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L’Ottocento: il colore della scienza

Finalmente nell’ottocento il colore viene studiato scientificamente, sotto vari aspetti. Tutta l’arte moderna parte da qui. Tra i più attenti studiosi del colore troviamo gli impressionisti che analizzano la luce solare e le sue modificazioni su oggetti e monumenti, e l’effetto degli agenti atmosferici sui paesaggi. Il colore diventa “macchia” e ha il deciso sopravvento sulla forma. Non la ricerca, ma trasmette un’impressione della forma stessa

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IL COLORE NEL’LARTETra figurazione ed astrazione

4_ Grammatica della visione. Appunti per un

approfondimento

E. Munch, L’urlo, (1893)

Il colore  ha sempre  meno riferimenti con la realtà, diventa mezzo espressivo per comunicare stati d’animo ed emozioni.

Questo quadro fu ispirato dall’artista da una passeggiata lungo la costa, al tramonto quando parve al pittore, malato e stanco, che la nuvola diventasse rosso sangue, e tutti  i colori della natura cominciassero ad urlare. L’effetto è ottenuto con colori  violenti e crudi, tracciati ad onde che si urtano vorticose. Il grido pare correre verso l’osservatore lungo le linee diagonali della prospettiva distorta, pervadendo i sensi  mediante contrasti vertiginosi di rossi e viola..

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Il Novecento: protagonista il colore

Gli artisti al giorno d’oggi sono sempre più in atteggiamento di ricerca, i movimenti cui danno origine sono sempre più numerosi e di durata sempre più breve. Tutto ciò anche perché nel mondo attuale le idee circolano più velocemente, e  questo favorisce lo scambio di conoscenze reciproche: è difficile trovare una corrente artistica che non senta  l’influsso delle altre. Dal punto di vista del colore è solo da circa cento anni che è avvenuta una grande rivoluzione in fatto di colore. Lo sviluppo della chimica ha permesso di ottenere migliaia di tinte, mentre, fino al secolo scorso erano conosciuti solo pochi tipi di pigmenti per lo più di origine animale o vegetale e oltretutto assai costosi.

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IL COLORE NEL’LARTETra figurazione ed astrazione

4_ Grammatica della visione. Appunti per un

approfondimento

Vassily Kandinsky.L'effetto del colore

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Se si osserva una tavolozza coperta di colori si hanno due risultati:

1. si ha un effetto puramente fisico, cioè l'occhio è affascinato dalla bellezza e dalle qualità dei colori. L'osservatore prova un senso di appagamento, di gioia come un buongustaio che gusta una squisitezza. Oppure l'occhio viene stuzzicato, come lo è il palato da un cibo piccante. O, ancora, può calmarsi e raffreddarsi, come quando un dito tocca il ghiaccio. Sono tutte sensazioni fisiche, che in quanto tali durano poco. Sensazioni superficiali, del resto, che non fanno molta impressione a chi è insensibile. Proprio come, se si tocca il ghiaccio, si prova solo una sensazione fisica di freddo, che svanisce quando il dito si scalda, così, girato lo sguardo si dimentica l'effetto fisico del colore.

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E proprio come la sensazione fisica del freddo del ghiaccio, quando è profonda, suscita altre profonde sensazioni e può provocare una intera serie di esperienze psichiche, così anche l'impressione superficiale del colore può diventare esperienza.Solo gli oggetti comuni hanno sull'uomo medio un effetto superficiale. Le cose che incontriamo per la prima volta ci fanno una profonda impressione. Così sperimenta il mondo il bambino, per il quale ogni oggetto è nuovo. Vede la luce, ne è attratto, vuole afferrarla, si scotta le dita e inizia ad aver paura e rispetto per la fiamma. Poi impara che la luce ha anche effetti positivi, oltre che negativi: dissipa il buio, allunga il giorno, può scaldare, cuocere, essere uno spettacolo piacevole da vedere. Sommate queste esperienze, la conoscenza della luce è compiuta, e le nozioni relative vengono immagazzinate nel cervello. L'interesse forte e intenso sparisce e la spettacolarità della fiamma lotta contro l'assoluta indifferenza. Così, a poco a poco, il mondo perde il suo incanto. Si sa che gli alberi danno ombra, che i cavalli corrono veloci e le automobili velocissime, che i cani mordono, che la luna è lontana, che la figura nello specchio non è vera.Solo con l'elevarsi dell'uomo si allarga la cerchia delle qualità che oggetti ed esseri hanno in sé.

“Il principio della necessità interiore”

Da Vassily kandinsky, “dello spirituale nell’arte”SE 1989, pp. 43-46)

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A uno stadio più evoluto questi oggetti e questi esseri acquistano un valore interiore e infine un suono interiore. La stessa cosa avviene per il colore, che su chi è poco sensibile ha solo un effetto superficiale, destinato a sparire con lo sparire dello stimolo. Ma anche questo semplicissimo effetto è di diversi tipi. L' occhio è attratto dai colori chiari, soprattutto dai più chiari e dai più caldi: il rosso cinabro attrae ed eccita come la fiamma, che ha sempre affascinato l'uomo. Il squillante ferisce a lungo l'occhio, come un acuto squillo di tromba ferisce l'orecchio. L'occhio diventa irrequieto, non riesce a fissarlo, e cerca profondità o riposo nel blu o nel verde.

Ma a uno stadio più evoluto questo effetto elementare ne provoca un altro, più profondo e coinvolgente. In questo caso si ha:

2. l'altro fondamentale risultato dell'osservazione del colore, cioè il suo effetto psichico. Emerge allora la forza psichica del colore, che fa emozionare l'anima. La forza fisica primaria, elementare, diventa la via del colore verso l'anima.Resta ancora da stabilire se questo secondo effetto sia realmente immediato, come sembrerebbe dalle ultime righe, o se si raggiunga per associazione. Poiché l'anima è strettamente legata al corpo, è anche possibile che una emozione mentale ne susciti per associazione una corrispondente. Ad esempio il rosso, essendo il colore della fiamma, potrebbe provocare un'emozione mentale simile alla fiamma. Il rosso fiamma ha un effetto eccitante che può perfino provocare sofferenza, forse perché assomiglia al sangue. In questo caso risveglia il ricordo di un elemento fisico che indubbiamente fa soffrire.Se fosse così, potremmo facilmente spiegare con l'associazione mentale anche gli altri effetti fisici del colore, quelli che agiscono non solo sulla vista, ma anche sugli altri sensi. Si può supporre per esempio, che il giallo chiaro, per associazione col limone, dia l'impressione di acido.Ma non è possibile sostenere a lungo queste teorie.

“Il principio della necessità interiore”

Da Vassily kandinsky, “dello spirituale nell’arte”

SE 1989, pp. 43-46)

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Proprio riguardo al sapore dei colori, si conoscono molti esempi che le smentiscono. Un medico di Dresda racconta che un suo paziente, da lui definito di "spiritualità non comune" sentiva una certa salsa sempre immancabilmente di sapore "azzurro" cioè come un colore "azzurro".(1) Si potrebbe ipotizzare una teoria analoga ma diversa, e cioè che nelle persone evolute la sensibilità è così sottile e le impressioni così immediate che l'effetto del gusto colpisce subito l'anima e si ripercuote sugli organi fisici (nel nostro caso sull'occhio). Sarebbe una specie di eco o di risonanza, come quando certi strumenti musicali, senza essere toccati, suonano all'unisono con altri strumenti che sono stati percossi direttamente. Gli uomini che hanno una profonda sensibilità sono come ottimi violini antichi che vibrano in tutte le fibre al minimo contatto con l'archetto.Questa teoria implica che la vista sia collegata non solo col gusto, ma con tutti gli altri sensi. E infatti è così. Alcuni colori hanno un aspetto ruvido, pungente, mentre altri sembrano così lisci e vellutati, che si ha voglia di accarezzarli (il blu oltremare scuro, il verde-cromo, la lacca di garanza). Anche la differenza tra toni caldi e freddi si fonda su queste sensazioni. Ci sono colori che sembrano liquidi (lacca di garanza), colori che sono sempre così compatti (verde cobalto, ossido verde-azzurro), da dare l'impressione di essicarsi appena spremuti dal tubetto.

L'espressione "colori profumati " è molto diffusa.E infine la qualità musicale dei colori è così spiccata che non c'è nessuno che abbia cercato di rendere con le note basse del pianoforte l'impressione del giallo squillante o di definire voce di soprano la lacca di garanza scura.(2)Ma questa teoria (che effettivamente nasce sempre per associazione di idee) non basta a spiegare alcuni casi importanti. Chi ha sentito parlare di cromoterapia sa che la luce colorata può avere particolari effetti sull'organismo. Più volte si è tentato di adoperare la forza del colore per curare varie malattie nervose, e si è osservato che la luce rossa ha un effetto vivificante e stimolante anche sul cuore, mentre la luce azzurra può portare a una paralisi temporanea. E poiché questo effetto si può riscontrare anche negli animali e perfino nelle piante, cade completamente la teoria fondata sull'associazione. Questi fatti dimostrano comunque che il colore ha una forza, poco studiata ma immensa, che può influenzare il corpo umano, come organismo fisico.Se la teoria associativa in questo caso non basta, non è soddisfacente nemmeno per quanto riguarda l'effetto del colore sulla mente. In generale il colore è un mezzo per influenzare direttamente l'anima. Il colore è il tasto. L'occhio è il martelletto. L'anima è un pianoforte con molte corde.L'artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l'anima.

“Il principio della necessità interiore”

Da Vassily kandinsky, “dello spirituale nell’arte”

SE 1989, pp. 43-46)

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4_ Grammatica della visione. Sul colore

“E' chiaro che l'armonia dei colori è fondata solo su un principio: l'efficace contatto con l'anima.

Questo fondamento si può definire principio della necessità interiore.”

“Il principio della necessità interiore”

Da Vassily kandinsky, “dello spirituale nell’arte”

SE 1989, pp. 43-46)