Post on 17-Feb-2019
Lo sviluppo di competenze linguistiche ampie e sicure
è una condizione indispensabile per la crescita della
persona e per l’esercizio pieno della cittadinanza, per
l’accesso critico a tutti gli ambiti culturali e per il
raggiungimento del successo scolastico in ogni settore di
studio.
Per realizzare queste finalità estese e trasversali, è
necessario che l’apprendimento della lingua sia oggetto di
specifiche attenzioni da parte di tutti i docenti, che in questa
prospettiva coordineranno le loro attività.
TRASVERSALITA’ E CORRESPONSABILITA’
La complessità dell’educazione linguistica rende
necessario che i docenti delle diverse discipline operino
insieme e con l’insegnante di italiano per dare a tutti gli
allievi l’opportunità di inserirsi adeguatamente
nell’ambiente scolastico e nei percorsi di apprendimento,
avendo come primo obiettivo il possesso della lingua di
scolarizzazione.
TRASVERSALITA’ E CORRESPONSABILITA’
Con l’atto della certificazione si vuole richiamare l’attenzione
sul nuovo costrutto della competenza,
che impone alla scuola di ripensare il proprio modo di
procedere, suggerendo di utilizzare gli apprendimenti acquisiti
nell’ambito delle singole discipline
all’interno di un più globale processo di crescita individuale.
I singoli contenuti di apprendimento rimangono i mattoni con
cui si costruisce la competenza personale. Non ci si può
quindi accontentare di accumulare conoscenze, ma occorre
trovare il modo di stabilire relazioni tra esse e con il mondo al
fine di elaborare soluzioni ai problemi che la vita reale pone
quotidianamente.
OBBLIGO DELLA CERTIFICAZIONE
• le competenze da certificare sono quelle contenute
nel Profilo dello studente;
• le competenze devono essere promosse, rilevate e
valutate in base ai traguardi di sviluppo disciplinari
e trasversali riportati nelle Indicazioni;
• le competenze sono un costrutto complesso che si
compone di conoscenze, abilità, atteggiamenti,
emozioni, potenzialità e attitudini personali;
le competenze devono essere oggetto di
osservazione, documentazione e valutazione;
solo al termine di tale processo si può giungere alla certificazione delle
competenze, che nel corso del primo ciclo va fatta due volte, al termine
della scuola primaria e al termine della scuola secondaria di primo grado.
COS’È LA COMPETENZA?
“La competenza si acquisisce con l’esperienza: il principiante impara in situazioni di apprendimento nel fare insieme agli altri. Quando l’alunno saprà in autonomia utilizzare saperi e abilità anche fuori della scuola per risolvere i problemi della vita, vorrà dire che gli insegnanti hanno praticato una didattica per competenze.
Avere competenza significa, infatti, utilizzare anche fuori della scuola quei comportamenti colti promossi nella scuola“
( Giancarlo Cerini)
DEFINIRE LA COMPETENZA
IN GRUPPO DEFINIRE GLI ASPETTI DELLA COMPETENZA
ES. COMPETENZA COMUNICATIVA
COSTRUIRE GRIGLIE E RUBRICHE DI VALUTAZIONE CONDIVISE
OTTICA COSTRUTTIVA
Coinvolgere gli alunni :
Attività di coppia
Attività di piccolo gruppo
Attività collettive
Autovalutazione/ co-valutazione
Interagire e comunicare verbalmente in contesti di
diversa natura ABILITA’
Partecipare ad un dialogo, ad una conversazione, ad una discussione e prendere la parola.
Osservare il proprio turno di intervento.
Ascoltare e rispettare le posizioni altrui, aggiungere informazioni pertinenti.
Esprimere le proprie idee in modo chiaro e coerente.
Fornire motivazioni a supporto della propria idea.
……………………………
Interagire e comunicare verbalmente in contesti di
diversa natura CONOSCENZE
Modalità che regolano la conversazione e la
discussione.
Aspetti formali della comunicazione interpersonale
(convenzioni, forme di cortesia, registri comunicativi…).
Elementi fondamentali della struttura della frase, con particolare riferimento agli scambi comunicativi verbali.
Elementi per la pianificazione di un’esposizione orale (individuazione di parole chiave,di un ordine espositivo, di termini adeguati al contesto...)
…………………………………………………
PROVA DI COMPETENZA
L’allievo partecipa a scambi comunicativi
(dialogo, conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti
ascoltando gli interventi, rispettando il turno di parola, formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro adeguato alla situazione.
Eccellente comunicatore Buon comunicatore Pessimo comunicatore
Interviene sempre in modo pertinente Interviene in modo pertinente Interviene spesso in modo non pertinente
Rispetta sempre il turno di parola Rispetta il turno di parola Non rispetta il turno di parola
Utilizza sempre un volume di voce adeguato Utilizza un volume di voce adeguato Non utilizza un volume di voce adeguato
Utilizza sempre un registro comunicativo adeguato
Utilizza un registro comunicativo adeguato Non utilizza un registro comunicativo adeguato
Si esprime sempre in modo corretto Si esprime in modo corretto Non si esprime in modo corretto
Si esprime sempre in modo ricco ed articolato Si esprime in modo articolato Si esprime in modo essenziale
Il suo linguaggio è sempre chiaro ed efficace Il suo linguaggio è chiaro ed efficace Il suo linguaggio è spesso confuso ed impreciso
Esprime sempre idee ed opinioni personali Esprime spesso idee ed opinioni personali Esprime raramente idee ed opinioni personali
Giustifica sempre le proprie opinioni con argomenti adeguati
Giustifica le proprie opinioni Non giustifica le proprie opinioni
Chiede chiarimenti, pone domande in modo sempre adeguato e pertinente
Chiede chiarimenti, pone domande in modo adeguato e pertinente
Chiede chiarimenti, pone domande in modo poco adeguato e pertinente
Ascolta sempre gli interventi dei compagni in modo attivo
Ascolta gli interventi dei compagni in modo attivo
Non ascolta gli interventi dei compagni in modo attivo
Propone spesso ragionamenti e mediazioni Propone ragionamenti e mediazioni Spesso è conflittuale
RUBRICA DELLA COMUNICAZIONE
USARE LA RUBRICA
LA RUBRICA ORIENTA IL LAVORO
SI UTILIZZA PER LA REVISIONE E L’AUTOVALUTAZIONE
SERVE PER LA COMUNICAZIONE SCUOLA FAMIGLIA
PREDISPORRE LE ATTIVITA’
DARE AGLI ALUNNI OCCASIONI PER ESERCITARE LA COMPETENZA
USARE IL MODELLAMENTO
DARE FEEDBACK POSITIVI SU CIO’ CHE “FUNZIONA”
CONDIVIDERERE GLI APPRENDIMENTI
USARE LA METACOGNIZIONE
OSSERVIAMO E VALUTIAMO
[1] Argomento e data [2] Classe o piccolo gruppo
……………[1] IL PARLATO situazione: discussione di[2] ………….……. griglia di osservazione
alunni interviene in modo pertinente
rispetta il turno di parola
si esprime in modo corretto
si esprime in modo articolato
esprime idee ed opinioni personali
giustifica le proprie opinioni
chiede chiarimenti, pone domande
ascolta gli interventi dei compagni
propone ragionamenti e mediazioni
OSSERVIAMO E VALUTIAMO IL PARLATO situazione: discussione di ………….……. griglia per l’insegnante
………………………. SEMPRE SPESSO A VOLTE
Introduce l’argomento
Sollecita ed incoraggia gli interventi
Coordina
Stimola gli interventi
Chiede di chiarire meglio
Riformula: quindi state dicendo che…
Rinvia le domande al gruppo
Introduce ulteriori elementi di discussione
E’ accogliente e non esprime giudizi tassativi
Incoraggia l’autonomia di decisione
Invita ad una conclusione
Riformula la conclusione
Avvia e conduce la revisione sull’esperienza
Altro………………………………
………………………………………
………………………. SEMPRE SPESSO A VOLTE
OSSERVIAMO E VALUTIAMO IL PARLATO situazione: discussione di ………….……. griglia per l’insegnante
……………………….. EFFICACIA PADRONANZA PER MIGLIORARE
personale con un amico
conversazione,discussione
molto buona molto buona -------------------------
personale con un adulto familiare
conversazione,discussione
buona buona --------------------------
personale in piccolo gruppo
conversazione,discussione
discreta discreta (dipende dal tipo di gruppo)
devo avere più fiducia in me stesso
devo provare a “buttarmi” di più
personale in grande gruppo
conversazione,discussione
esposizione
scarsa, confusa insicura devo preparare con maggior cura l’intervento
devo essere più rilassato
scolastica con un compagno
conversazione,discussione
buona buona devo curare di più l’ascolto dell’altro
COMUNICAZIONE AUTOVALUTAZIONE
scolastica in piccolo gruppo
conversazione,discussione, esposizione
discreta discreta se il compito è chiaro e ben strutturato
devo cercare di intervenire di più
scolastica in grande gruppo
conversazione,discussione, esposizione
sufficiente sufficiente devo provare a dire quello che penso senza chiedermi sempre se è giusto
scolastica con l’insegnante
conversazione,discussione, esposizione
buona buona -----------------------
NOTE: Sono abbastanza soddisfatto di me stesso, una volta ero molto più timido e chiuso. Penso che riuscirò a migliorare ancora
COMUNICAZIONE AUTOVALUTAZIONE
CONDIVIDIAMO GLI STRUMENTI
LI COSTRUIAMO INSIEME con lavoro di coppia, piccolo e grande gruppo
RENDIAMO ESPLICITO LO STRUMENTO
USIAMO L’AUTOVALUTAZIONE E LA CO-VALUTAZIONE
Il solo modo con il quale possiamo giudicare
propriamente dove siamo, è legato a dove
vogliamo essere (Wiggins G., 1998).
UTILIZZO I RUOLI, i custodi di…
ARGOMENTO
ATTENZIONE
TEMPO
VOLUME VOCE
REGISTRO E TONO
PERTINENZA
TURNO DI PAROLA
CHIAREZZA
UTILIZZO I RUOLI, i custodi di…
DEL PERCHE’
DELLE DOMANDE
DELL’ASCOLTO
DEL RAGIONAMENTO
DELLA MEDIAZIONE
DELLE SOLUZIONI
DELLA MEMORIA
………………………..
SPERIMENTARE I RUOLI
I RUOLI TURNANO
MOMENTI DI RIFLESSIONE SUL RUOLO
USARE SIMBOLI E VISUALIZZAZIONI
INCORAGGIARE E GUIDARE
RIVEDERE E RIFLETTERE
DARE FEEDBACK POSITIVI CONTINUI
DISCUTIAMO GLI ESITI
ATTEGGIAMENTO FORMATIVO dell’ins.
FEEDBACK DELL’INS. E DEGLI ALUNNI
RINFORZO POSITIVO
INDIVIDUAZIONE DI STRATEGIE PER MIGLIORARE
INDIVIDUAZIONE DI PISTE DI LAVORO
V visualiziamo la meta
E esploriamo entusiasmiamo
R riflettiamo, ripensiamo
S scaviamo in profondità
O offriamo sostegno
D domandiamo
O orientiamoci verso le idee chiave
V valutiamo e verifichiamo
E esaminiamo ciò che è stato compreso
1 SPIEGAZIONE
2 INTERPRETAZIONE
3 APPLICAZIONE
4 PROSPETTIVA
5 EMPATIA
6 AUTOCONOSCENZA
EVIDENZE DI COMPRENSIONE
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Interpretare Spiegare Applicare
criticare descrivere costruire
illustrare esprimere creare
giudicare giustificare risolvere
tradurre predire realizzare
fornire metafore sintetizzare progettare
assumere il ruolo di essere cons. di analizzare
considerare realizzare arguire
immaginare rivedere comparare
riferirsi a riflettere contrastare
gioco di ruolo auto-valutarsi inferire
Empatizzare Conosapevolezza Avere
Prospettiva
Understanding by design (UbD)
Il modello UbD, di Wiggins e McTighe (1998), propone una modalità di progettazione delle unità di apprendimento e del curricolo, basati su tre stadi, che potremmo definire “al contrario”.
LE COMPRENSIONI
Un’attività preliminare alla progettazione è l’identificazione delle comprensioni durevoli o significative stabilendo delle priorità curricolari.
L’insegnante dovrebbe porsi una serie di domande,le cui risposte porteranno all’individuazione di priorità e di significatività dell’UdA, per esempio:
1. Cosa vogliamo che leggano, che ascoltino, che vedano, che ricerchino, che incontrino, gli allievi? Per definire alcuni contenuti e conoscenze, in termini di fatti, di eventi, di idee, di autori, di principi.
2. Quali sono, tra le precedenti, le conoscenze che reputo più importanti (fatti, eventi, principi, autori) e le abilità necessarie e tipiche (processi, strategie, procedure) per “fare” questa disciplina? Per raffinare la scelta su cosa sarà veramente importante affrontare nell’UdA, per definire quali potrebbero essere i prerequisiti utili per gli studenti e attraversare l’UdA. 3. Perché tutto quello che ho scelto, merita di essere affrontato/studiato/compreso?
Vengono poi progettati i tre stadi: Primo: identificare i risultati. Sono considerati gli obiettivi da raggiungere, sono esaminati e definiti i contenuti e le conoscenze riferite al curricolo, le idee cardine dell’attività. Secondo: determinare le evidenze. L’insegnante – prima della pianificazione e della realizzazione dell’attività pensa a quali documenti e forme di valutazione siano più utili per determinare l’avvenuta comprensione, e per conoscere come siano stati raggiunti gli obiettivi progettati: “Come conosceremo che gli studenti hanno raggiunto i risultati desiderati?”, “Cosa accetteremo come evidenza che lo studente ha compreso?” L’insegnante è incoraggiato a pensare lui stesso come se fosse un “valutatore esterno” della sua proposta (autovalutazione della progettazione didattica);
Terzo: pianificare. Con la chiarezza dei risultati desiderati e le evidenze per la comprensione, è possibile pensare alle attività più appropriate da realizzare in classe, guidati da domande come: “dove vogliamo andare con questa attività?”, “come aggancio l’interesse degli studenti?”, “come indagheremo i contenuti”, “come li farò riflettere sull’attività”? Ogni fase è accompagnata da documentazione essenziale delle scelte operate, che svolge
anche la funzione di pianificazione.