Professore Ordinario di Economia Internazionale e ... · 1 I nuovi scenari dell’economia globale:...

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I nuovi scenari dell’economia globale: quali strategie di internazionalizzazione per imprese e territori?

Fabrizio OnidaProfessore Ordinario di Economia Internazionale e Presidente CESPRI, Università Bocconi, Milano

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I nuovi scenari dell’economia mondiale: quali strategie di internazionalizzazione per

imprese e territori?

Fabrizio Onida, UniversitàBocconi

Trento, 12 settembre 2008

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1. Alcuni tratti dello scenario dell’economia mondiale a medio termine

2. Internazionalizzazione delle imprese e dei territori: alcuni suggerimenti dalle piùrecenti teoria del commercio internazionale

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1. Alcuni tratti dello scenario dell’economia mondiale a medio termine

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Slowdown and recovery

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Le “locomotive” dei mercati emergenti, con inflazione sotto controllo

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Il contributo della Triade alla crescita mondiale ridotto da due terzi negli anni

’90 a un terzo oggi

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Il commercio mondiale torna a crescere nel trend, ma gli squilibri esterni globali

tardano ad aggiustarsi…

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…con un cambio reale del dollaro che deve restare basso

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2. Quali suggerimenti dalle “nuove teorie” del commercio internazionale per le imprese e i territori che puntano verso una internazionalizzazione piena e sostenibile?

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• 1. Economie di scala nelle varietà di prodotto : - specializzazione per nicchie differenziatead alto valore aggiunto- flessibilità dei processi- adattamento (customization) al cliente per beni intermedi e strumentali- contenuto di servizi nei prodotti

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• N.B. I nuovi dati ISTAT sui valori medi unitari all’esportazione (euro per unità di peso fisico o numero di pezzi) e sui prezzi alla produzione dei prodotti industriali confermano la tesi che negli anni 2000 le imprese esportatrici hanno fatto notevoli avanzamenti quanto a qualità e mix dei prodotti esportati

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VMU comparati (ISTAT 2008)

Fonte: Eurostat - Comext Database; i dati relativi all'Italia sono di fonte Istat

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• 2. Ruolo centrale del capitale umano nella “crescita endogena”:- la sfida della produttività: non solo lavoro, anche tecnologia e organizzazione(“produttività totale dei fattori”)- scuola, istruzione, Università…

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• 3. Oltre l’export: imprese multinazionali e outsourcing :- international outsourcing (approvvigionamento da fornitori esteri)- delocalizzazione di parti e componenti per risparmio di costi (investimenti diretti all’estero di tipo “inshoring”)- investimenti diretti all’estero per conquistare e consolidare mercati

N.B. La crescita multinazionale delle imprese è un forte antidoto al protezionismo!

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• 4. Cina (e India): la specializzazione internazionale dei mercati emergenti piùdinamici evolve rapidamente verso prodotti, componenti e servizi a maggior valore aggiunto. Attrazione di investimenti dall’estero e crescenti investimenti all’estero (non solo minerario-energetici), infrastrutture, investimenti in istruzione, proiezione esportativa.

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• 5. I vantaggi competitivi non sono un’eredità immobile della storia, ma per crearne di nuovi occorrono processi di scoperta (“self discovery”) da parte delle imprese: si può forse tornare a parlare di “politiche industriali ”nettamente diverse dal passato. Co-finanziamento pubblico di progetti trasversali (non “settori”), ad alto rischio e redditivitàdifferita, che aggreghino risorse dai diversi centri di eccellenza e favoriscano “cooperazione strategica” tra imprese (disperse) e governo .

• Industria 2015?