PREVENIRE I DISTURBI DELLA GRAFIA: L’INSEGNAMENTO...

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PREVENIRE I DISTURBI DELLA GRAFIA: L’INSEGNAMENTO TEMPESTIVO E

CORRETTO DEL CORSIVO Itala Riccardi Ripamonti

7 aprile 2016

•   Scrivere e leggere: due processi differenti •   Prevenire le difficoltà di scrittura •   Ricadute delle difficoltà di scrittura sull’ortografia e sugli

apprendimenti •   Perché la scrittura va insegnata •   La scelta del carattere con cui insegnare la scrittura •   Confronto tra corsivo, stampato maiuscolo e minuscolo (script) •   Perché il carattere corsivo •   Come insegnare la scrittura in corsivo •   Verifica dell’ efficacia dell’insegnamento precoce del corsivo

sugli apprendimenti

Struttura del webinar

Prevenire le difficoltà di scrittura

•   dotazione cognitiva •   condizione emotiva non patologica •   capacità a livello di motricità fine •   adeguato schema corporeo (consapevolezza di sé e delle

posture) •   buona organizzazione spazio/temporale e lateralizzazione

definita (organizzazione dello spazio foglio, orientamento della scrittura sin/dx)

•   sviluppo visuo-percettivo sufficiente (riconoscere i diversi grafemi ed i loro tratti distintivi)

•   buona coordinazione oculo-manuale •   buone capacità di ascolto e di attenzione •   ritmo ed tono corporeo armoniosi

Prerequisiti alla scrittura

Nell’atto di scrittura, è investito tutto il corpo, infatti la qualità e la velocità della produzione grafica risentono: •   del livello tonico e della sua modulabilità •   della postura del corpo •   dell’impugnatura •   della motilità e tonicità del braccio e della mano •   della coordinazione del movimento spalla, gomito,polso •   della coordinazione oculo-manuale •   della motricità fine •   dell’orientamento del movimento grafico

Attenzione al gesto grafico

La scrittura va insegnata

La figura è un esempio evidente, anche se limite, di quello che un bambino, lasciato a sé stesso, può produrre;

inoltre, il punto di domanda dell’insegnate, a fianco del primo scritto dell’alunno, mette in risalto come egli non abbia compreso che il bambino aveva copiato partendo dal basso verso l’alto e, a volte, specularmente.

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La scelta del carattere con cui impostare la scrittura

La modalità di presentare, contemporaneamente, i diversi allografi, è assolutamente controproducente:

•   più caratteri vengono presentati nello stesso tempo e più è difficile,

•   memorizzarli a livello visivo ed eseguirli a livello motorio, •   tener ben differenziati tra loro gli insiemi di lettere che

fanno capo ad uno stesso carattere.

Ciò ingenera grande confusione nel bambino, e lo impegna, eccessivamente, a livello mnemonico ed esecutivo. Per questo ci troviamo, a volte, di fronte a scritti in cui i caratteri sono tra loro mescolati.

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La scelta del carattere

Esempio di testo scritto con mescolanza di caratteri, fine 2^ primaria

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Nella gran parte delle scuole, in Italia, i bambini vengono avviati primariamente alla scrittura

dello stampato maiuscolo,

quindi dello stampatello minuscolo (script) e, infine, del corsivo (quest’ultimo, a volte, in seconda primaria, quando, addirittura, non venga demandato ai genitori durante le vacanze estive).

Fino a circa 30 anni fa si iniziava con il corsivo, insegnato tratto per tratto, quindi si passava agli altri caratteri, che, per lo più, i bambini acquisivano con facilità.

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La realtà nelle scuole italiane

Corsivo, stampato maiuscolo e minuscolo

Lo stampato maiuscolo è più semplice: si articolata su una sola banda spaziale delimitata da due sole linee, quindi le lettere hanno la medesima altezza, le sagome delle lettere sono assolutamente regolari: non è previsto un alto e basso, un sopra e sotto il rigo ecc. utilizza tratti molto semplici: barre verticali, orizzontali, oblique, tondi per i quali il nostro sistema visivo è già predisposto geneticamente per il riconoscimento di immagini.

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Lo stampato maiuscolo

non presenta il tratto “simmetria”, che nello stampatello minuscolo è il

tratto distintivo tra “b” e “d”, “q” e “p”, e mette in serie difficoltà il neo-lettore

Infatti noi possediamo un sistema nervoso simmetrico che ci permette di riconoscere le proprietà degli oggetti indipendentemente dal loro orientamento sinistra-destra,

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Lo stampato maiuscolo

Solitamente nelle scuola, subito dopo lo stampato maiuscolo si insegna lo stampatello minuscolo (script) Questo carattere presenta delle sagome molto diversificate, inoltre viene chiesto al bambino di “disimparare” la simmetria speculare - che ci permette di riconoscere un oggetto in qualsiasi posizione ci venga presentato – per riconoscere come differenti due lettere secondo il loro orientamento, ad esempio: Questo è un apprendimento che può richiedere molti mesi, ma che nelle scuola viene introdotto presto con l’uso dello script prima dell’insegnamento del corsivo.

Controindicazioni all’inserimento precoce della scrittura in stampato minuscolo (script)

Il corsivo è un passaggio facilitante alla lettura dello script, in quanto presenta le stesse sagome (altezza-direzione etc.) ma non il tratto simmetria.

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Corsivo e script

Il corsivo rinforza l’individuazione di alcuni tratti distintivi delle lettere (che si ritrovano anche nello script) quali: lungo/corto (m/n), alto basso (a/d), sopra sotto il rigo (g/h) Inoltre l’apprendimento motorio dei contorni delle diverse lettere mette in evidenza le caratteristiche peculiari di ciascuna. Ad esempio: il movimento da sinistra verso destra, che va verso l’alto per ritornare, dopo aver fatto l’occhiello, sotto il rigo

viene associato al suono f (ed è ben diverso dal movimento

richiesto per tracciare una v).

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Corsivo

Nel momento in cui il bambino acquisisce l’atto motorio relativo ad un grafema e lo associa al fonema relativo si realizza un rinforzo tra uditivo, visivo, propriocettivo e motorio. Questo perché, agli inizi dell’apprendimento della scrittura, il bambino è particolarmente concentrato sul gesto grafico e lo rallenta molto in quanto ha difficoltà a padroneggiarlo. La forma visiva delle lettere viene associata sia al suono corrispondente che al movimento che la mano compie per scriverla. Tutto ciò rende più stabilmente agganciata, e quindi più rapidamente recuperabile, l’associazione lettera/suono (automatizzazione del processo).

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Corsivo

Si aggiunga a ciò che, con l’apprendimento della scrittura in corsivo, il bambino riceve l’ “imprinting” su una coordinazione di movimenti fluidi e armoniosi che favorirà l’acquisizione di una grafia scorrevole e precisa il che gli consentirà di concentrare tutte le energie sull’ortografia. Naturalmente sempre che non siano presenti gravi difficoltà disprassiche.

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Imprinting

Perché la scelta del corsivo

L’insegnamento del carattere corsivo, dunque, è il passaggio intermedio per far arrivare il bambino a leggere lo script, infatti: •   concorre a rendere stabile, e di rapido recupero, la corrispondenza tra

grafema e fonema grazie all’associazione di diverse stimolazioni: visive, motorie, tattili, propriocettive, uditive

•   l’apprendimento motorio dei contorni delle diverse lettere mette in evidenza i tratti distintivi che le caratterizzano, ciò

•   rinforza l’individuazione delle differenze tra lettera e lettera (molto più evidenti nel corsivo rispetto allo script)

•   permette di aggirare la difficoltà della simmetria (che non è un tratto distintivo fondamentale nel corsivo).

TUTTI ELEMENTI CHE FACILITERANNO L’ACQUISIZIONE DELLA LETTURA

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Corsivo

Come insegnare la scrittura in corsivo

Spezzare la lettera nei singoli movimenti

aa1 OSSERVA COME SI FORMA LA LETTERA a DI aÌ=.

POI RIPASSA LA LETTERA CON IL DITO.

a

e dare indicazioni circa la direzione del movimento

Proporre prima il quadrettato da 1 cm.

a a a a a a a2 RIPASSA LA LETTERA a : INIZIA DAL PUNTINO E SEGUI LA DIREZIONE

INDICATA DALLA FRECCIA. POI SCRIVI LA LETTERA a .

a

Attenersi allo schema

L’utilizzo dalla riga multipla (8mm.) 3 SCRIVI LA LETTERA a .

aa

a

L’utilizzo dalla riga unica va rimandato a quando il bambino abbia raggiunto la padronanza della scrittura.

Eliminazione del «filetto»

Perché eliminare il filetto prima della lettera?

Mettere il filetto davanti alle lettere, oltre ad essere un elemento in più da ricordare e da riprodurre, diventa la causa di: incertezze ed errori nel legare tra loro le lettere

Oppure può causare collegamenti interrotti tra le stesse

Verifica dell’ efficacia dell’insegnamento precoce del corsivo sugli apprendimenti

•  L’insegnamento del corsivo sin dai primissimi mesi di scuola - preceduto da attività di pre-grafismo – ha ricadute significative sia sulla grafia che sulla correttezza e sulla rapidità di lettura. •  I valori relativi alla lettura, registrati alla fine della seconda, era pienamente in norma.

Un solo soggetto, su tre classi, evidenziava un profilo di probabile D.S.A. Mentre, quattro bambini venivano segnalati come da monitorare in quanto, pur rientrando nei limiti della norma per la letto-scrittura, avevano una diagnosi di Disturbo Specifico del Linguaggio.

La ricerca

A fine seconda il gruppo di studio è stato confrontato con un gruppo di controllo che aveva seguito il percorso di apprendimento iniziando con lo stampato maiuscolo, per poi passare allo script e, solo tardivamente, al corsivo. Il dato emerso ha rilevato, nel gruppo di studio, un 20% in più di bambini che presentavano un tratto grafico migliore della media (cioè al di sopra delle 0 d.s.), rispetto al gruppo di controllo. Inoltre: solo 4 soggetti su 127 evidenziavano difficoltà evidenti, mentre nel campione di controllo erano ben 4 su 64. Anche i bambini con difficoltà lievi erano, percentualmente, la metà nel gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo.

Il tratto grafico

Una differenza significativa si riscontrava nel numero di errori di copiatura commessi: i bambini del progetto di studio erano nettamente più corretti: 16 su 127, contro 19 su 64 del gruppo di controllo.

Errori di copiatura

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