[NAZIONALE - 16] GIORN/INTERNI/PAG25 07/09/08 · sticciaccio brutto di Cogne. Ogni anno esegue...

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Cronache16 il Giornale � Domenica 7 settembre 2008

STEFANO LORENZETTO

«Da medico io dico cheAnnamaria Franzoninon è un’assassina.

Non ha ucciso Samuele. Però pro-vi perun attimo amettersi nei pan-ni di una madre che s’è sempreproclamata innocente e rispondaa questa domanda: condannatosenza prove per aver ammazzatoun figlioletto di 3 anni e rinchiusoingalera, lei si batterebbe per otte-nere un nuovo processo, col ri-schio di beccare l’ergastolo, oppu-re si rassegnerebbe a scontare 16anni teorici, già scesia 13 pereffet-to dell’indulto e ulteriormente ri-ducibili a 6 o 7 con la buona con-dotta e gli altri sconti di pena?».

Il dottor Giovanni Migliaccio, 60anni compiuti pochi giorni fa, diri-gente dell’unità operativa di neu-rochirurgia all’ospedale Fatebene-fratelli di Milano, lascia che le pa-role svaniscano fra le volute di fu-mo della quarta sigaretta. Non siaspetta risposta. Sa già qual è larisposta che chiunque sia provvi-sto di sano realismo darebbe aquesta domanda.

È stato lui a ispirare il libro Co-gne. Un enigma svelato di MariaGrazia Torri, la giornalista-scrit-trice sopraffatta dal cancro dopouna solitaria battaglia a favore del-la Franzoni, ed è quindi a lui chebisogna tornare per capire il pa-sticciaccio brutto di Cogne. Ognianno esegue personalmente dai200 ai 250 interventi al cranio ealla colonna vertebrale. Dopoaver letto il referto dell’esame ne-croscopico compiuto dal professorFrancesco Viglino e gli atti dei treprocessi che hanno condannatoAnnamaria Franzoni, il dottor Mi-gliaccio s’è persuaso che il piccoloSamuele sia morto per cause natu-rali. «Purtroppo anche nell’ultimasentenza della Cassazione leggosoltanto che “la possibilità del-l’azione di un estraneo è stataesclusa al di là di ogni ragionevoledubbio”. I giudiciperseverano nell’er-rore di fondo: quelloche si dovesse co-munque ricercareun colpevole. Men-tre in questo caso ilcolpevole non c’era.L’ipotesi della mortenaturale non è stataneppure considera-ta. Nessuno - investi-gatore, perito medi-co o magistrato chefosse - s’è preso labriga di vagliarla».

Il neurochirurgova ripetendo da anniquestecose,ma l’uni-ca che ha sposato lasuatesi è stata laTor-ri. «Abitava a 500metri da qui, per me-si ha frequentato ca-sa mia. Le ho messoa disposizione docu-menti clinici, carteprocessuali, tutto ciòche sapevo. Se ne èservita con qualche imprecisione.Ma scrivere non è il mio mestiere,né la medicina era il suo. Io spera-vo solo che un libro smuovesse leacque, ero convinto che qualcunosi sarebbe deciso a valutare la pos-sibilitàdi unmadornaleerrore giu-diziario. Stiamo parlando di unapresunta innocente, la quale, do-po aver perso il suo bimbo in quelmodo terribile, viene strappataagli affetti che le rimangono, almarito Stefano, ai figli Davide eGioele, e incarcerata. E inveceniente, non è successo niente».La famiglia Lorenzi è stata la pri-ma a non cavalcare la sua tesi.Un po’ strano, non trova?«Qualche giorno fa ho parlato colpadre di Stefano Lorenzi, maritodi Annamaria, e mi sono convinto

che la famiglia, già scottata da in-dagini lacunose e sentenze ingiu-ste, abbia scelto sia pure a malin-cuore il male minore per evitarealla condannata una pena ancorapiù pesante».La testa che «esplode» era unateoria difficile da sostenere ingiudizio.«Mettiamo subito in chiaro una co-sa: non è esplosa nessuna testa.Questasemplificazioneverbale na-sce dalle parole concitate che laFranzoni pronunciò la mattina del30 gennaio 2002, quando telefonòalla dottoressa Ada Satragni, suomedico curante e vicina di casa,urlandole che Samuele perdevasangue dalla bocca e che gli era“scoppiato il cervello”. Diciamoche con intuito materno s’era avvi-cinata alla verità».E qual è la verità?«Primo: nel cervello del bimbo sirompe un aneurisma, cioè l’ano-mala dilatazione congenita diun’arteria. Secondo: si produce

un versamento ematico; il sanguefinisce negli spazi subaracnoidei,cioè fra le pieghe dell’encefalo, enei ventricoli cerebrali, che sonole cavità naturali in cui è contenu-to il liquor cerebrospinale. Terzo:l’aumento della pressione endo-cranica, provocato dal versamen-to ematico, scatena una crisi epi-lettica. Quarto: il cervello in soffe-renza si gonfia rapidamente. Quin-to: poiché la scatola cranica non èespansibile, l’aumento di volumedell’encefalo crea inevitabilmenteuna compressione del tronco cere-brale, ciò che irrita il centro delvomito. Sesto: la crisi epilettica dàluogo a contrazioni violente del ca-po e degli arti; la testa e le bracciasubiscono brusche flessioni inavanti, all’indietro e di lato, vannoa sbattere contro la spalliera del

letto e contro il comodino, il chespiega le fratture del cranio e lecontusioni al secondo e terzo ditodella mano sinistra».Com’è arrivato a queste conclu-sioni?«Leggendo la perizia necroscopi-ca e guardando le foto dell’autop-sia che mi sono state messe a di-sposizione dal suocero della Fran-zoni. Il professor Viglino descrivecome “fortemente appiattite” lecirconvoluzioni dell’encefalo, par-la di “solchi ripieni di materialeematico per la diffusa emorragiasubaracnoidea” e accerta l’inon-damento dei ventricoli cerebrali.Tutte situazioni tipiche del sangui-namento da aneurisma».Può citarmi casi simili riportatinella letteratura scientifica?«Casi così paradigmatici non neconosco. Però questo non significanulla. È possibile che non sianostati esaminati a fondo oppure cheli abbiano archiviati erroneamen-te sotto altre cause. Esempio: un

muratore precipitadall’impalcatura del-l’ottavo piano e muo-re; gli inquirenti siconcentrano sullamancanza delle mi-sure di sicurezza,nessuno va a control-lare se il poverettoha perso l’equilibrioper la rottura di unaneurisma cerebra-le».Perché s’è preso labriga di contattare iLorenzi?«Lo chiami impulsocivico, lo chiamicoin-volgimentoprofessio-nale ed emotivo, lochiami come vuole.Una sera, vedendoper caso Porta a por-ta, ho sentito un giu-dice che parlava dei17 colpi con cui erastato massacrato Sa-muele e si portava lamano alla fronte per

dare più forza al racconto.Ho subi-to pensato: e chi li ha contati 17colpi sul cranio di un bimbo di 3anni? Sul torace, sulla schiena sipossono contare i colpi. Ma su unovoide no. Faccia lei stesso la pro-va:picchipiù volte conuncucchiai-no su un uovo sodo e poi contiquanti colpi ha dato. Impossibilestabilirlo».Idem su una testa fracassata.«La gente immagina che il bimboavesse la testa ridotta in poltiglia.Sbagliato. Solo due ferite, le piùampie, erano lunghe 5 centimetri.Le altre misuravano da circa uncentimetro a 5-6 millimetri, la piùpiccola 2-3 millimetri di larghezzae 2 di profondità. Lesioni quasipuntiformi, insomma. L’assassinoavrebbe dovuto usare due diversi

oggetti contundenti, tipo un mar-tello e un punteruolo. Addiritturauna frattura a mappamondo nellaregione parieto-occipitale, senzalesionedella cute equindi compati-bile con un violento colpo contro latestiera del letto durante la crisiepilettica, fu scoperta all’obitoriosolo dopo la rasatura del cuoio ca-pelluto. Appare un po’ assurdoche la madre sia riuscita a percuo-tere una zona vicino alla nuca sela testa era adagiata sul cuscino,le pare?».Com’è possibile che il sangue siaschizzato sino al soffitto da feritedi appena 2 millimetri?«Sto ancora aspettando che qual-cuno me lo spieghi. Dal mio puntodi vista è dipeso dal vomito a getto,che può arrivare fino a 6 metri didistanza. Il sangue essiccato im-brattava il volto di Samuele, lo at-testa la perizia autoptica. Quindipresumo che un potente getto divomito abbia proiettato sul soffittoparte di quel sangue che colavadalla fronte fino a ba-gnare la bocca. Inve-ce laCassazioneattri-buisce le macchie “albrandeggio dell’ar-ma, munita di mani-co di una certa lun-ghezza”. Perbacco,avrebbe dovuto esse-re un pennello intin-to in una bacinella!Ma un pennello nonsfonda la teca crani-ca. Qui non siamonel Macbeth, non c’èalcun effetto pozzan-gherache possaspie-gare quegli schizzi.Solo il vomito a gettopuò spiegarli».Come fa a essernecosì sicuro?«È lo stesso profes-sor Viglino nella suaperizia a dichiarar-lo: “È ben difficileche stante la loro di-slocazione si sianopotuti produrrespruzzi con proiezione di sangue adistanza se non di qualche centi-metro a seguito della lesione arte-riosa”. Più chiaro di così! E poiqualcuno mi deve anche spiegarecome sia stato possibile che la ma-dre, in preda alla furia omicida de-rivante da uno stato psichico alte-rato, abbia inferto i colpi solo allatesta. Qualche fendente su altreparti del corpo le sarebbe dovutoscappareper sbaglio.Hanno soste-nuto che le lesioni alle dita di Sa-muele si sono prodotte mentre ilbimbo cercava di difendersi por-tando la mano sinistra al volto.Ma, dico io, avete mai visto qualcu-no ripararsi istintivamente da unagragnuola di mazzate con una ma-no sola anziché con due?».Il pigiama indossato dalla madre

era insanguinato.«È francamente arduo pensareche la Franzoni lo abbia lasciatosul letto dopoaver ucciso. Fa spari-re l’arma del delitto ma non il pi-giama che la inchioda? Andiamo!E poi, quand’anche lo avesse in-dossato, nel toglierselo le formedelle macchie di sangue si sareb-bero modificate. Ancora: possibileche neppure una goccia di quelsangue arrivato finoal soffitto l’ab-bia raggiunta al volto? Oppure haavuto il tempo di farsi la doccia easciugarsi i capelli perfettamentein pochi minuti? L’infallibile lumi-nol usato dai Ris non funziona sulcuoio capelluto, sul viso, sui lavan-dini, nella doccia? Ma v’è un’altralacuna sconcertante nella perizianecroscopica».Quale?«Poiché fu ventilata l’ipotesi che ildelitto fosse stato compiuto da unmaniaco, mi sarei atteso che il pro-fessor Viglino ispezionasse anchela regione genitale e perianale per

escludere la violenza sessuale.Con mia grande sorpresa ho inve-ce constatato che la sezione cada-verica è stata eseguita soltanto su-gli organidel collo, del troncoedel-l’addome. Hanno controllato ilcuore, i polmoni, lo stomaco, i vi-sceri, ma non il resto. Basterebbegià questo a invalidare l’esamemedico-legale».Ha provato a confrontarsi con Vi-glino?«Con lui no. Ho scritto al professorCarlo Torre, perito di parte dellafamiglia Lorenzi. Mi ha rispostocon una mail laconica che dicevapressappoco: “Ho ricevuto le tueconsiderazioni però il bambinonon è morto per cause naturali”».A quel punto la sua battaglia eragià persa in partenza. Perchécombatterla, allora?

«Ho ritenuto mio dovere instillareil dubbio. Andai a Monteacuto Val-lese a parlare per tre ore col mari-toe col suocerodi Annamaria.Era-no scettici anche loro. Li scongiu-rai di raccomandare agli avvocatidi sollevare le mie obiezioni. Nonlo fecero. Dopo la sentenza gli hoscritto che un po’ se l’erano volu-ta. Mi ha risposto Stefano Lorenzi,dicendo che la mia tesi era “imper-corribile”. Non sbagliata, non cer-vellotica. La strada c’era, ma nonhanno voluto percorrerla. Possocapirli. Si saranno convinti chemai e poi mai la magistraturaavrebbe riconosciuto l’errore giu-diziario. Sarebbe stata una sconfit-ta storica. Eppure io penso che ildubbio albergasse anche neigiudi-ci».Che cosa glielo fa credere?«In primo grado il pubblico mini-stero chiede e ottiene 30 anni direclusione per omicidio volonta-rio. Inappello l’imputata è condan-nata a 16. Che riduzione di pena!Ma il Pm non presenta ricorso, glista bene così: si vede che nemme-no lui era convinto fino in fondodella colpevolezza. Dopodiché silascia che la Franzoni viva a casapropria sino al verdetto definitivodella Cassazione e alla conseguen-te carcerazione. Mi domando: lalegge non prevede l’arresto perevitare la reiterazione del reato?E allora perché hanno lasciato li-bera una pazza che avrebbe potu-to ammazzare anche gli altri duefigli?Ricordo che nel2002 psichia-tri alla Crepet e criminologi allaBruno dicevanoche, tempo un me-se, sarebbe crollata, avrebbe con-fessato. Invece questa donna nel2003 ha fatto un altro figlio, ha ac-cudito il primogenito e il fratellinoper sei anni, senza mai dare unsegno di cedimento o di squilibriopsichico, psicologico o comporta-mentale, nonostante la tragediavissuta. Possibile che un’assassi-na mantenga una tale lucidità do-po aver massacrato un figlio?».Perché nessun medico ha solida-rizzato con lei?«Non è così. Ho avuto molte atte-stazioni private di solidarietà. Peresempio il professor Luigi Bruni,docente nella clinica dermosifilo-patica dell’Università di Pavia, miha scritto: “Concordo pienamentecon l’idea che la rottura di unaneurisma fu determinante nelprodurre la diffusione a distanzadi sangue e di materia cerebrale.Lesioni provocate dall’esterno peril trauma inferto da corpi contun-

denti di qualsiasi ti-po non possono asso-lutamente portare auna simile diffusionedi frammenti”».Misfugge qualepos-sa essere la compe-tenza neurochirur-gica di un medico,Bruni, che si occupadi malattie sessual-mente trasmissibili.«Ha ragione. Ma, ve-de, è il luminare chenel 1989 fece scagio-nare LanfrancoSchillaci, lo stimatodocentedimatemati-ca residente a Lim-biate, nel Milanese,sbattuto in prima pa-gina come un mostrocon l’accusa d’averviolentato la figliaMi-riam di due anni. Ilmedico dimostrò in-vece che il paraceta-molo somministratoalla bimba per una

febbre persistente, causata da untumore che sarebbe stato scoper-to di lì a poco, aveva provocato nel-la zona genito-anale un eritemafisso da medicamento, la cui pecu-liaritàè di assomigliare aun’ecchi-mosi e di sembrare frutto di unacontusione.Di qui l’abbaglio giudi-ziario e l’accusa infamante control’incolpevole genitore. “Come ve-de, noi medici possiamo fare tantobene ma anche tanto male”, ha ag-giunto il professor Bruni nella sualettera. “Cerchiamo con le nostrepossibilità di fare tanto bene, an-che smentendo il parere di colle-ghi che, forse,hanno peccato di su-perficialità e di presunzione”. Èquello che ho cercato di fare».

(421. Continua)stefano.lorenzetto@ilgiornale.it

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AnnamariaFranzoni, oggiin carcerea Bologna, colmarito StefanoLorenzi. «Luimi ha spiegatoche la mia tesi èimpercorribile,non sbagliata»,dice Migliaccio

TIPI ITALIANI

Sul cranio ferite di soli 2-3 millimetriLa madre avrebbe dovuto usareprima un martello, poi un punteruolo.Gli schizzi di sangue sul soffittosi spiegano o con un pennello intintoin una bacinella o col vomito a getto.Parlando col marito ho capito che...

Il letto nellavilletta di Cognecol materassomacchiatodi sangue.SecondoMigliaccio, ilbimbo avrebbebattuto il capocontro testierae comodino

Samuele è morto per cause naturaliHa sbattuto il capo per una crisiepilettica provocata dalla rotturadi un aneurisma. Se c’era l’ipotesidel maniaco, perché la zona genitalenon è stata esaminata? Basterebbegià questo a invalidare l’autopsia

È il neurochirurgo che ha ispirato il libro«Cogne. Un enigma svelato». Non parladi testa scoppiata. Però si dice convinto cheanche la Cassazione sia andata in cercaa tutti i costi di un colpevole. Che non c’è...

GIOVANNI MIGLIACCIO

«Annamaria Franzoni è innocenteEcco tutte le lacune della perizia»

TOGHE DI MANICA LARGAIl dottor Giovanni Migliaccio,

dirigente dell’unitàoperativa di neurochirurgia

al Fatebenefratelli diMilano. «La legge prevede

l’arresto per evitare laripetizione del reato. Allora

perché i giudici hannolasciato libera per anni unapazza che poteva uccidere

gli altri due figli? Si vedeche non erano così sicuri»