Post on 01-May-2015
L’uso degli antibiotici in un’Unità Operativa di Geriatria
Roberto Scotto, Carmen Vedele, Jlenia Manfredini, Chiara Mussi.Cattedra di Geriatria e Gerontologia
Università di Modena e Reggio Emilia
53° Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria
Firenze 26-29 novembre 2008
Alcune regole fondamentali…Un utilizzo inappropriato e/o ritardato della terapia antibiotica ha un impatto sfavorevole sulla morbilità e mortalitàGli antibiotici devono essere utilizzati solo quando l’indicazione clinica è chiara o fortemente sospettabileDevono essere utilizzati ad una corretta posologiaIl loro corretto utilizzo prevede la conoscenza della farmacocinetica e farmacodinamica delle molecole impiegate
I tempi di una corretta terapia
• … la più breve possibile per ottenere l’effetto terapeutico,
• ma sufficiente ad evitare l’insorgenza di resistenze
...esempi:
• polmonite da Gram - → 21 die
• polmonite da pneumococco → 3 giorni oltre la defervescenza
Antibiotici ed anziani
•negli anziani l’uso degli antibiotici deve essere cauto ed oculato perché può causare effetti collaterali
•interazioni con altri farmaci
Antibiotici ed antibioticoresistenza (1)
•Dal 2000 ad oggi la percentuale di antibioticoresistenza in Europa è aumentata significativamente per molti batteri e verso molti antibiotici
•L’Italia è uno dei Paesi che contribuisce maggiormente a questo trend di resistenze in Europa
Antibiotici ed antibioticoresistenza (2)
Consumo di antibiotici in Europa
Scopo dello studio.....
Valutare:L’appropriatezza della prescrizione di antibiotici nei pazienti ricoverati presso un’UO di Geriatria per acuti
L’associazione dell’uso di antibiotici con i principali outcome clinici.
Materiali e metodi
•Studio retrospettivo, tre mesi invernali
•171 pazienti
•106 (62%) prescrizione di antibiotici durante il ricovero
•Età media 84,77,0, 64,2% femmine
Risultati
DIAGNOSI (scheda SDO)
32,8
16
3229,2
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
Criteri di sepsi all’ingresso:
82,5%
Risultati (2)
Classi di antibiotici utilizzati nelle diverse infezioni
88
59
74
2924
32
181826
3538
55
1297
181519
6
1823
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Polmonite (N=31) Infezionelocalizzata
(N=34)
Sepsi (N=17)
PenicillineCefalosporineMacrolidiChinoloniciSulfamidiciGlicopeptidiCarbapenemi
Tempo di latenza tra ingresso in reparto e prescrizione di antibiotici
10,6+10,4
7,9+9,9
12,2+10,6
6,4+5,96,4+4,3
4,7+6,5
2,0+3,7
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
Gio
rniRisultati (3)
Risultati (4)
Associazione tra indagini microbilogiche ed antibiotici
100100
88,683,3
78,876,6
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Risultati (5)
Indagini microbiologiche
53
4742
12
19
82
71
1824
12
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Emocoltura
Espettorato
Urinocoltura
Coprocoltura
Tampone daulcera
21 pazienti assumono antibiotici
senza essere stati sottoposti ad esami
colturali
Risultati (6)
Positività indagini microbiologiche
56
3131
50
33
43
63
100100
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Polmonite Infez.local. Sepsi
EmocolturaEspettoratoUrinocolturaCoprocolturaTampone da ulcera
Relazione tra mortalità ed uso di antibiotici
•Mortalità intraospedaliera: 18,8%
•NESSUNA correlazione con il tipo di antibiotico utilizzato
•Fattori di rischio indipendente: comorbilità, malnutrizione, funzionalità renale compromessa.
Conclusioni (1)
• Le penicilline sono gli antibiotici maggiormente prescritti nella casistica studiata, seguono i chinolonici e le cefalosporine di terza generazione
• Frequente è la prescrizione di antibiotici in assenza di indicazioni laboratoristiche: spesso la motivazione clinica è “per copertura”
• L’indagine microbiologica sembra sottovalutata, in particolare nelle infezioni dell’apparato respiratorio e nella sepsi.
• L’Outcome principale (mortalità) non sembra influenzato dal tipo di antibiotico usato, ma piuttosto dalle caratteristiche cliniche del paziente anziano e dalla sua comorbilità.
Conclusioni (2)
La tempestività della terapia antibiotica è migliorabile se sarà iniziata già all’accettazione ospedaliera in base alle caratteristiche cliniche del paziente anziano e alla sua comorbilità
Grazie per l’attenzione