CARTA DEI SERVIZI GERIATRIA

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CARTA DEI SERVIZI Struttura Complessa GERIATRIA

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CARTA DEI SERVIZI Struttura Complessa

GERIATRIA

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Struttura Complessa GERIATRIA

Ospedale Maggiore II° piano lato Via Gatteri

www.asuits.sanita.fvg.it Piazza Ospitale.1 34134 Trieste

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Questo opuscolo al paziente ricoverato in Geriatria alcune notizie utili a conoscerne le caratteristiche, gli orari e le modalità di lavoro. Il suo significato è anche quello di aiutare i pazienti e i loro parenti a conoscere la Geriatria come specialità medica perché sia più facile utilizzare pienamente le sue potenzialità operative. Gentile signora/e, nell’intento di rendere più semplice ed agevole la Sua degenza, Le esponiamo in questo opuscolo alcune delle caratteristiche del Reparto di Geriatria. Contiamo che queste semplici pagine, - che integrano la possibilità sempre presente di dialogare con tutto il personale, di esporre problemi o disagi, di ricevere spiegazioni personalizzate sull’iter diagnostico e sulla terapia - possano aiutare ad alleviare la Sua sofferenza e le Sue preoccupazioni. Contiamo anche sull’aiuto che ci possono dare i Suoi familiari: la loro presenza, nei limiti suggeriti dalla struttura ospedaliera e dalla presenza di altri ricoverati, è preziosa sia sul piano psicologico, sia sul piano operativo: confidiamo, infatti, sulla loro collaborazione per alcuni atti assistenziali (somministrazione dei pasti, deambulazione, riattivazione psicologica, lettura di libri o di giornali,...). Noi tutti siamo convinti che la nostra assistenza durante questo periodo che trascorrete in Ospedale debba essere sempre rivolta non solo verso un singolo disturbo o malattia, ma verso la persona nel suo insieme, con il suo carattere, con la sua dignità, con la sua sensibilità. All’interno di questa visione complessiva sarà guidato il percorso diagnostico e proposta la terapia della Sua malattia. Noi lavoriamo tutti uniti sforzandoci di formare un team:i medici, gli infermieri, i fisiatri, i fisioterapisti gli operatori socio-assistenziali, e tutto il personale di supporto sanno che le persone di cui si occupano sono malate (perciò esplicitamente più fragili degli adulti e dei giovani) Con questo medesimo spirito prestano la loro azione generosa anche i Volontari Ospedalieri e vengono formati gli studenti e gli specializzandi che frequentano il Reparto.

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DIPARTIMENTO AD ATTIVITA’ INTEGRATA DI MEDICINE SPECIALISTICHE

Prof. Roberto Luzzat i

Struttura Complessa GERIATRIA

Dott. Giuliano Ceschia - f.f.: Direttore Tel. 040 – 399 2787; fax 040 – 399 2767 e-mail:[email protected]

Responsabile Infermieristico: Cesarina Listuzzi Tel: 040 – 399 2741; fax 040 – 399 2767 e-mail: [email protected]

NUMERI UTILI TELEFONO FAX SEGRETERIA

040-399 2768

040-399 2767

II° PIANO

DEGENZA

040-399 2765

II° PIANO

DEGENZA

040-399 2766

II° PIANO

STAFF MEDICO

Sandra Casagraqnde Emanuele Concollato Maria Ada Corich Paolo De Colle Elisabetta Ferretti Cinzia Omiciuolo Stefano Parrino Lorenzo Pascazio

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I COLORI DELLE NOSTRE DIVISE

bianco

medici, biologi, chimici, fisici, farmacisti, dirigenti infermieristici

verde con colletto

verde scuro

responsabili infermieristici

verde

infermieri

giallo

infermieri generici

azzurro con il

colletto bianco

operatori socio sanitari (OSS)

azzurro

ausiliari/barellieri

celeste con il

colletto bianco

Responsabili tecnici

celeste con il

colletto blu

fisioterapisti, logopedisti, ortottisti, terapisti occupazionali

celeste

tecnici di radiologia e laboratorio

bianco con profilo

sulla tasca arancio

personale amministrativo

Non tutto il Personale che opera presso la struttura dipende dal reparto:

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la riabilitazione è effettuata da f isioterapist i (divisa celeste) il t rasporto dei malat i ai vari Servizi viene effettuato dal

personale dalla Squadra Accompagnamento Degenti dipendente da una cooperat iva privata (pantaloni bordeaux e casacca bianca)

le pulizie sono effettuate da un’ impresa privata (divisa con pantaloni bianchi e casacca a righe sott ili bianche e ciclamino)

i past i sono fornit i da un’altra impresa privata (divisa bianca)

personale in formazione, studenti del corso di laurea in Medicina ed Scienze infermierist iche (divisa bianca)

In corsia potrete vedere dei volontari riconoscibili perché indossano un camice bianco con apposta una targhetta con il loro nominativo e quello dell’Associazione a cui appartengono (in prevalenza Associazione Volontari Ospedalieri)

“ Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti O che non hanno mai inciampato. A loro non è stata svelata la bellezza della vita.”

B. Pasternak

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La Stuttura Complessa. di Geriatria dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste, attualmente situata all’Ospedale Maggiore ha cambiato sede numerose volte nel corso degli anni: dagli ambient i degli Ospedali del Comprensorio della Maddalena, dell’Ospedale Sanatorio Santorio, dell’Ospedale di Catt inara Ora, la S.C. di Geriatria si compone di una sezione per acut i (25 lett i) e di una per post -acut i chirurgici (5 lett i). La Struttura Complessa .ricovera pazient i che provengono direttamente dal Pronto Soccorso, in regime di urgenza o di elezione, oppure per trasferimento da altri Repart i, in part icolar modo dalla Medicina d’Urgenza, dalle Medicine Specialist iche e dalle Chirurgie (sezione di Post -acuzie in part icolare). I pazient i sono ospitat i in camere da due o quattro let t i.

Le caratteristiche dei pazienti sono peculiari: essi sono ricoverati, oltre che per la malattia principale intercorrente, anche per la loro “fragilità” caratterizzata da una serie di altri aspetti, che spesso si associano all’età avanzata: la presenza di altre patologie concomitanti (comorbidità), di deficit cognitivi, di depressione, di malnutrizione, di incontinenza, del rischio di cadute, e della particolare sensibilità agli effetti dei farmaci. Un’altra caratteristica fondamentale è quella che in questi pazienti è ancora possibile evitare, attraverso protocolli specifici d’intervento, le possibili conseguenze del ricovero ospedaliero (disorientamento cognitivo, delirium, cadute, lesioni da decubito, infezioni nosocomiali, sindrome da immobilizzazione, ecc), cognitivi, di depressione, di malnutrizione, di incontinenza, del rischio di cadute, e della particolare esposizione agli effetti dei farmaci. Un’altra caratteristica fondamentale è quella che in questi pazienti è ancora possibile evitare, attraverso protocolli specifici di intervento, le possibili conseguenze del ricovero ospedaliero (disorientamento cognitivo, delirium, cadute, lesioni da decubito, infezioni nosocomiali, sindrome da immobilizzazione, ecc).

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“La musica lava via dall’anima La polvere della vita di ogni giorno.”

B. Auerbach

Le linee di trattamento comprendono la cura dell’evento acuto (con una particolare attenzione alla peculiarità dell’anziano) e un contemporaneo intervento curativo e/o preventivo delle complicanze sopracitate. In accordo alle Linee Guida delle Società Scientifiche nazionali vengono applicati costantemente i protocolli di Valutazione e di Intervento Multidimensionale. La letteratura internazionale è concorde nell’ attribuire a questa metodologia la dimostrata superiorità della geriatria nel trattamento anche dei pazienti in fase di acuzie rispetto ad altri reparti non geriatrici. La Struttura Complessa è dotata di una palestra situata al piano, con la presenza nei giorni feriali di fisiatri e fisioterapisti. E’ presente un’attività di riattivazione cognitiva (ROT), per la prevenzione dei deficit cognitivi, in particolare quelli di rapida insorgenza sviluppati durante il ricovero. La Struttura Complessa svolge anche un’attività di valutazione metabolica e nutrizionale, usando la calorimetria di base e sotto sforzo, (per la valutazione del dispendio energetico), dinamometri per la misurazione anche informatizzata della forza muscolare, pedane stabilometriche per la valutazione dell’equilibrio e della postura. E’ nostra caratteristica la particolare attenzione relativa alla continuità delle cure: sono perciò routinari e molto precoci i contatti con le strutture dei Distretti, per la prosecuzione della degenza in Residenze Sanitarie Assistite o per l’attivazione della Assistenza Domiciliare

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Integrata. Molti pazienti sono peraltro affidati direttamente alle cure del Medico di Medicina Generale, in strutture protette o al loro domicilio. Quest’ultima soluzione è sempre vista con favore dal reparto, se ne sussistono i presupposti clinici e organizzativi. All’Ospedale Maggiore è situata una sezione del Reparto, che esegue Ecocolordoppler arteriosi e venosi e valutazione Holter dei valori della pressione arteriosa nelle 24 ore. La Struttura Complessa. di Geriatria è Reparto Ospedaliero a Direzione Universitaria, perciò ha anche compiti didattici: vi afferiscono sia il Corso Integrato di Geriatria della Laurea in Medicina dell’Università di Trieste, sia la Scuola di Specializzazione in Geriatria. Il Reparto è perciò frequentato da studenti di Medicina la cui presenza è saltuaria ma sempre guidata da un tutore Medico di ruolo o da Specializzandi, che garantiscono il loro apprendimento congruo alla deontologia medica e alle norme sulla Privacy. Anche gli Studenti della Scuola di Specializzazione in Geriatria svolgono il loro lavoro clinico con il tutoraggio del Direttore della Struttura e della Scuola di Specializzazione e dei Medici di ruolo, con la finalità di giungere a un’approfondita conoscenza della Geriatria e ad una progressiva autonomia diagnostica e terapeutica sul paziente, che permette -dopo 5 anni di studio- l’acquisizione del Diploma di Specialista in Geriatria.

“Anima mia resta seduta come un paziente spettatore. Non giudicare la commedia prima che sia finita, nella trama ci sono molti cambiamenti; ogni giorno parla una nuova scena: l’ultimo atto corona la commedia.”

F. Quarles

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GESTIONE DEL DOLORE

Nell’ambito della personalizzazione e umanizzazione delle cure nell’arco della degenza la presenza di dolore viene costantemente ricercata e valutata sia dai medici sia dal personale infermieristico. Usiamo una scala analogica mista che è facilmente compresa dal paziente (0: assenza di dolore; 10 dolore intollerabile). Da questa valutazione il medico riceve indicazioni a prescrivere una terapia e/o a richiedere una consulenza specialistica.

GESTIONE DELLO STATO DI NUTRIZIONE Al fine di prevenire o curare la presenza di uno stato di malnutrizione viene routinariamernte eseguita una semplice, ma sensibile valutazione dello stato di nutrizione: la presenza di malnutrizione suggerisce un’applicazione di misure di terapia nutrizionale, e se necessaria una consulenza dietetico-nutrizionale

RELIGIONE A ciascun Paziente ricoverato è garantito il rispetto della propria fede religiosa. E' possibile ricevere i ministri del proprio culto. E’ garantita la presenza quotidiana di un sacerdote di culto cattolico.

MEDIAZIONE CULTURALE

Il mediatore culturale è un professionista che, utilizzando la lingua di origine del paziente straniero, lo aiuta a comprendere quanto gli è richiesto, prescritto o proposto dal medico, dagli operatori sanitari e dai professionisti dell’Ospedale.

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Il mediatore culturale interviene ove necessario al fine di consentire all’utente straniero la corretta comprensione:

del problema sanitario; delle necessità urgenti: del modo in cui vengono eseguiti e del significato degli esami

clinici, delle procedure diagnostiche e dei conseguenti consensi richiesti;

della diagnosi: del significato del Consenso Informato; delle indicazioni terapeutiche da seguire alla dimissione.

SICUREZZA DEL PAZIENTE Sono routinariamente applicate alcune procedure per diminuire il rischio clinico per il paziente: esse derivano in larga parte dal procedimento di accreditamento aziendale alle indicazioni della Joint Commission International. Esse si propongono ad esempio di:

ridurre il rischio di infezioni associate all’assistenza sanitaria con impiego di guanti e lavaggio frequente delle mani;

ridurre il rischio di danno al paziente in seguito a caduta valutando il rischio soggettivo del paziente;

prevenire gli errori medici ed analizzare gli eventi sentinella “incident reporting”, doppia firma di controllo su prescrizioni di farmaci, firma di controllo sulla somministrazione di farmaci;

identificare accuratamente i pazienti (bracciale di identificazione, uso rigoroso, doppia identificazione[nome, cognome, numero della Cartella Clinica];

presidiare accuratamente la terapia della Malnutrizione e del Dolore

comunicare efficacemente con i pazienti ed i familiari (privacy, mediazione culturale,)

garantire la sicurezza delle apparecchiature elettromedicali (controlli iniziali e ripetuti di adeguatezza alle norme europee,..)

CONSENSO INFORMATO L’utente ha diritto a essere compiutamente informato sullo stato di avanzamento dei piani diagnostico-terapeutici e ad esprimere o negare il proprio consenso alle terapie proposte o alle procedure. Durante la permanenza in Ospedale sarà richiesto routinariamente un consenso generico o (meno frequentemente) uno specifico, come

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previsto dalla normativa vigente, per le procedure di carattere invasivo e/o più complesse. Gli atti e le procedure che più frequentemente richiedono un consenso informato sono i seguenti:

Trattamento dei dati personali (routinario ed obbligatorio). Consenso generico a indagini diagnostiche e a terapie semplici e

con effetti collaterali o complicanze lievi (routinario); Consenso a indagini diagnostiche o a terapie, anche invasive,

(comprese quelle chirurgiche) che presentano qualche grado di disagio o di rischio per il paziente) (relativamente frequente)

Sperimentazioni cliniche (rare, devono essere preliminarmente approvate dal comitato etico).

Il Consenso prevede più fasi, si giova dell’ausilio di materiale informativo periodicamente aggiornato e può essere ritirato dal

DURANTE LA DEGENZA L’attività dei Medici e del Personale di assistenza sui Pazienti è particolarmente intensa il mattino: è per questo che non devono essere effettuate fuori orario visite di parenti o amici ai ricoverati. In ogni caso, a difesa della riservatezza e della “Privacy” dei pazienti, il personale di assistenza può richiedere ai visitatori di uscire dalle stanze. Nel caso sia necessario visitare o procedere a qualsiasi atto medico o infermieristico, per le norme sulla “Privacy” i visitatori sono tenuti ad uscire dalla stanza di degenza. I ricoverati hanno bisogno di tranquillità: si prega perciò di parlare a bassa voce; è preferibile che non sia presente più di un visitatore per ogni degente. Radio e televisione possono essere ascoltate solamente con l’auricolare. Si raccomanda di tenere con sé solo oggetti strettamente necessari. Non tenete nel comodino o nell’armadio oggetti di valore o somme di denaro elevate. La terapia prescritta dal medico viene, di regola, distribuita dal persone infermieristico; deve essere assunta all’ora prescritta, secondo le modalità indicate. Nessun altro farmaco (neppure da banco o omeopatico deve essere assunto): potrebbe essere inutile, dannoso o persino pericoloso. Se avete dei dubbi, parlatene con il medico.

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Il Paziente non può allontanarsi dal reparto, se non con autorizzazione da parte del Personale di assistenza. Se decidete di lasciare l’ospedale contro il parere dei sanitari che Vi curano, Vi verrà richiesto di firmare una liberatoria.

Trilussa

La Segreteria, sita al II° piano dell’ Ospedale Maggiore, è aperta al pubblico dalle 9 alle 13, da lunedì a venerdì. Se si desidera contattare telefonicamente un Medico, è opportuno evitare di farlo durante le ore della visita ai ricoverati (di regola tra le ore 9 e le 12.30). Il Direttore del Reparto è a disposizioni, oltre che per fornire le notizie sullo stato di salute dei pazienti, anche per ricevere proposte di miglioramento, segnalazioni, eventuali chiarimenti.

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INFORMAZIONI SULLA SALUTE DEI RICOVERATI Le informazioni sono fornite ai Parenti, se autorizzati dal Paziente, tutti i Martedì e Venerdì, alle ore 12.30, dal medico che ha in cura il Paziente; è opportuno farne richiesta alla segreteria almeno un’ora prima. Per motivi di tutela della privacy non possono essere fornite informazioni telefoniche sulle condizioni cliniche dei degenti. Nei casi di effettiva gravità le informazioni sono date dal medico curante anche al di fuori da questi orari.

“Chi salva una sola vita salva il mondo intero”.

Talmud

COSA PORTARE IN OSPEDALE AL MOMENTO DEL

RICOVERO Documenti Personali PER I CITTADINI RESIDENTI NELLA COMUNITÀ EUROPEA:

Documento d’identità Tessera sanitaria rilasciata dall’ASL di appartenenza Codice Fiscale Proposta di Ricovero

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PER I CITTADINI STRANIERI NON ISCRITTI AL S.S.N. E NON RESIDENTI IN ITALIA:

passaporto e/o carta d’identità, modulo ISI e/o permesso di soggiorno

Documentazione Clinica:

Eventuali esami diagnostici, cartelle cliniche, documentazione sanitaria precedente e la terapia in atto

Nel caso che i farmaci da Lei assunti a domicilio non fossero disponibili in reparto, L

e potrà essere chiesto di farsi portare e di consegnare i farmaci in uso a domicilio al personale medico ed infermieristico che provvederà a verificarne integrità e scadenza e successivamente a somministrarglieli secondo le indicazioni del medico. secondo l’abituale schema domiciliare.

Effetti Personali:

Biancheria personale, vestaglie, pantofole, asciugamani Necessario per l’igiene quotidiana.

PASTI. BEVANDE. FUMO. FIORI. La prima colazione è servita dopo le 8.30, il pranzo dopo le 12.30 e la cena dopo le 18.30. C’è la possibilità di fare, il giorno precedente, delle scelte tra differenti portate o menù. A numerosi pazienti è prescritta una terapia dietetica, che ha finalità terapeutiche ben definite: se avete dei dubbi, parlatene con il personale di assistenza. Se si desidera ricevere alcuni alimenti da casa dovete parlarne preliminarmente con il medico. Il consumo di alcolici non è permesso durante la degenza. Essi potrebbero essere controindicati dallo stato clinico del paziente e possono essere responsabili di reazioni con i farmaci prescritti. Il fumo di sigaretta, pipa o sigaro è proibito da leggi, con valenza penale anche per la Dirigenza del reparto (parametro J.C.). Come in tutti gli Enti pubblici, il fumatore è sanzionato con una pena pecuniaria. Evitate di farvi portare dei fiori: la loro gestione è difficile in Ospedale. Inoltre altri pazienti potrebbero essere allergici ai fiori e/o non sopportarne il profumo.

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“ La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare”.

A.Schopenhauer

Per sicurezza i telefoni cellulari devono essere spenti: possono interferire con gli strumenti elettronici di uso medico, con pericolo anche per altri ricoverati .

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TERAPIA La terapia deve essere assunta all’ora prescritta, secondo le modalità indicate. Non assumere farmaci (neanche “omeopatici”) portati da casa senza aver prima ottenuto il permesso dal Medico.

NON SI DEVE PORTARE CIBO O BEVANDE

AI MALATI SENZA PREVENTIVA APPROVAZIONE MEDICA.

Gli alcolici ed il fumo non fanno bene neanche

ai sani: per i malati sono certamente controindicati. Come in tutti gli Enti pubblici, il fumatore è sanzionato con una pena pecuniaria.

Alcuni ricoverati sono allergici e potrebbero

essere disturbati dai fiori: non fateli portare.

N.B.: PER MOTIVI DI TUTELA DELLA PRIVACY, NON VENGONO FORNITE INFORMAZIONI TELEFONICHE SULLE CONDIZIONI CLINICHE DEI DEGENTI. VI PREGHIAMO CORTESEMENTE DI NON INSISTERE.

NORME DI COMPORTAMENTO Se siete ricoverati in Geriatria, per la Vostra sicurezza, non dovete allontanarvi dal reparto, salvo espressa autorizzazione da parte del Personale di assistenza. Se decidete di lasciare l’ospedale contro il parere dei sanitari che Vi curano Vi verrà richiesto di firmare una liberatoria di responsabilità. Per qualunque dubbio il personale è a vostra disposizione.

CERTIFICATO DI DEGENZA Il certificato di ricovero, necessario per giustificare l'assenza da lavoro, studio o per l'assicurazione, viene rilasciato dall’ufficio Accettazione Amministrativa situato nel sotterraneo, ingresso via della Pietà n° 2 a destra con il seguente orario , dal lunedì al sabato dalle ore 07.00 alle ore 13.00, domenica e festivi chiuso.

NO!!

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RICORDATEVI CHE TUTTE LE INFORMAZIONI CHE FORNITE DURANTE IL VOSTRO RICOVERO SONO TRATTATE IN MANIERA DEL TUTTO CONFIDENZIALE E NEL RISPETTO DELLA VOSTRA PRIVACY.

“ la mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere Perché s’infuochi il gusto della ricerca e l’amore elle verità

Plutarco

ALLA DIMISSIONE

Il paziente riceverà una lettera, destinata al Medico Curante, comprendente la diagnosi, i consigli terapeutici e i referti dei principali accertamenti eseguiti. Una particolare attenzione per l’attuazione di un’adeguata continuità delle cure è caratteristica della Geriatria (vedi pagg 6-7).

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Qualora il Paziente ricoverato desideri la copia della cartella, potrà farne richiesta ai servizi amministrativi dell’Ospedale fin dal momento della dimissione; per questo servizio dovrà pagare un corrispettivo Qualora il Paziente al momento della dimissione avesse necessità di essere accompagnato a casa con ambulanza, dovrà segnalarlo per tempo al personale infermieristico, e sarà tenuto al pagamento all’Azienda di un contributo per il trasporto (a meno che non sia stato affidato all’assistenza territoriale o si tratti di paziente disabile).

DAY HOSPITAL Tale modalità di ricovero serve per eseguire accertamenti complessi senza il disagio, per il paziente, di restare degente in ospedale. Può essere eseguito per molte patologie di competenza geriatrica; norme regionali specificano le modalità ed i limiti di fattibilità di questo tipo di ricovero. Il ricovero va concordato con un Medico del reparto.

AMBULATORI

Il reparto gestisce i seguenti ambulatori:

Laboratorio di Ultrasonologia diagnostica non invasiva: esecuzione di Ecocolordoppler arteriosi e venosi

Ambulatorio per esecuzione di Holter cardiaco e pressorio

Laboratorio di Nutrizione Clinica e Metabolismo: valutazione

dello stato di nutrizione e del consumo energetico Per prenotare una visita ambulatoriale ci si deve normalmente rivolgere, con la richiesta del Medico Curante, al Centro Unif icato di Prenotazione (CUP) che ha sedi all’Ospedale Maggiore, in quello di Catt inara e nei Distrett i dell’Azienda Sanitaria, o contattando la Segreteria allo 040 – 399 2768 Anche le visite in regime libero professionale vanno di regola prenotate attraverso il CUP. La Segreteria vi potrà fornire informazioni al riguardo.

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Come paziente

dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste

Lei ha il diritto a: FIDUCIA Ogni utente dell’Azienda ha il diritto di essere trattato come un soggetto degno di fiducia. QUALITA’ L’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata ha come scopo lo svolgimento unitario e coordinato delle funzioni di assistenza, didattica e ricerca, in modo da migliorare il servizio pubblico di tutela della salute, accrescere la qualità dei processi formativi, sviluppare le conoscenze biomediche e l’innovazione tecnologica, nella paritaria valorizzazione delle funzioni e delle attività del personale ospedaliero e del personale universitario. L’Azienda presta l’assistenza sanitaria con continuità, professionalità, attenzione alla persona, garantendo l’integrazione organizzativa e multidisciplinare, nonché la comprensione ed il rispetto delle persone assistite e dei loro familiari. SICUREZZA Ogni utente ha il diritto alle prestazioni necessarie a tutela della sua salute, senza subire danni ulteriori dovuti al malfunzionamento delle strutture o dei servizi. Al fine di garantire questo diritto, l’Azienda si impegna a monitorare continuamente i fattori di rischio e a provvedere

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alla manutenzione continua delle strutture e dei dispositivi sanitari aziendali. Inoltre l’Azienda si impegna a provvedere alla formazione continua degli operatori sanitari (Legge 23 Dicembre 2000, n. 338). PROTEZIONE Ogni utente, che per le sue condizioni di salute si trovi in una situazione di debolezza, ha diritto ad essere protetto ed assistito. Tale diritto di speciale protezione riguarda anche i bambini, che necessitano di ricovero presso il nostro Ospedale. Gli Uffici preposti dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata custodiscono, con carattere di eccezionalità, solamente i beni dei pazienti ricoverati d’urgenza e di quelli incapaci di assumersene la custodia. Si raccomanda agli utenti di non portare alcun tipo di valore (denaro, oggetti in oro, gioielli) durante il periodo di ricovero. NORMALITA’ Ogni utente ha il diritto ad essere curato nelle strutture dell’Azienda, senza che vengano alterate, oltre il necessario, le sue abitudini e le sue relazioni sociali e familiari. CERTEZZA Ogni utente ha il diritto alla certezza del trattamento sanitario senza essere vittima di conflitti professionali od organizzativi o di favoritismi derivanti dalla sua condizione economica e sociale. L’Azienda ha il dovere di fissare i tempi di attesa entro i quali determinati servizi devono essere erogati, sulla base di specifici standard ed in relazione al grado di urgenza del caso. Ogni utente che lo richiede ha il diritto di consultare le liste di attesa, nei limiti del rispetto della privacy. PARTECIPAZIONE Ogni utente, la sua famiglia, gli organi di tutela e di volontariato possono collaborare al miglioramento della qualità delle prestazioni sanitarie e alle attività dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata attraverso:

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le indagini di Audit Civico le rilevazioni della qualità percepita i gruppi misti di lavoro su problematiche specifiche le segnalazioni ed i reclami.

La partecipazione al processo di cura comprende anche il diritto del paziente a conoscere il proprio referente delle cure e a riconoscere la qualifica degli operatori che partecipano al suo processo di cura DIFFERENZA Ogni utente ha diritto a ricevere trattamenti differenziati secondo le proprie esigenze, al rispetto della propria individualità, senza alcuna discriminazione legata all’età, al sesso, alla nazionalità, alla razza, alla lingua, alle opinioni politiche, al credo professato, alla cultura. L’Azienda si impegna a soddisfare, per quanto possibile, le richieste di assistenza religiosa o spirituale, provvedendo a contattare i diversi ministri di culto. TEMPO Ogni utente ha diritto al rispetto del suo tempo. Nel caso in cui i tempi concordati non possano essere rispettati, egli deve essere informato dell’entità e dei motivi del ritardo. Nel caso in cui l’Azienda non sia in grado di fornire i servizi nel tempo massimo predeterminato, deve garantire la possibilità di usufruire di servizi alternativi di qualità compatibile. RISERVATEZZA E CONFIDENZIALITA’ Ogni utente ha il diritto alla confidenzialità delle informazioni di carattere personale, incluse quelle che riguardano il suo stato di salute e le possibili procedure diagnostiche e/o terapeutiche a cui deve essere sottoposto, così come al diritto alla protezione della sua privacy durante l’esecuzione di esami diagnostici, visite specialistiche e trattamenti medico - chirurgici in generale. I professionisti dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata si impegnano a fornire ai pazienti ed i loro familiari, salvo in caso di manifesto dissenso, comunicazioni sia del ricovero che delle condizioni di salute. Le informazioni aggiornate verranno fornite durante tutto il processo di cura e di ciò verrà data evidenza nella cartella clinica. La copia della documentazione clinica può essere richiesta dal titolare della cartella o da altra persona munita di

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documento del delegante (o copia) o autocertificazione. La domanda per avere copia della cartella clinica può essere presentata: al momento della dimissione o nei giorni immediatamente successivi, (prima dell'invio della cartella all'archivio), va richiesta agli sportelli del CUP degli ospedali Maggiore e Cattinara Dal 1/6/2005 le richieste di copia delle cartelle cliniche fatte al CUP potranno essere evase solo dietro pagamento anticipato della tariffa minima di € 5.00. L'utente al momento del ritiro, pagherà la differenza dovuta. Si ricorda che il personale dell'Archivio Cartelle Cliniche è in servizio dal lunedì al venerdì dalle ore 7.00 alle ore 14.00 e può essere contattato al numero telefonico 040 - 399 4031 per qualunque informazione, specialmente se relativa alle cartelle cliniche antecedenti al 1977.

DIGNITA’ Ogni utente, anche se portatore di malattie non guaribili, ha il diritto al rispetto della dignità personale, soffrendo il meno possibile e ricevendo tutta l’assistenza necessaria. L’Ospedale riconosce e rispetta i bisogni del malato terminale con il trattamento dei sintomi primari e secondari, con la gestione del dolore, con la risposta ai problemi emotivi, religiosi, culturali del paziente e dei suoi familiari.

IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE ED AL CONSENSO Ogni utente ha il diritto ad avere informazioni esaurienti, in tempi congrui, sulla sua diagnosi, terapia e prognosi, soprattutto nel caso di interventi rischiosi che richiedono il suo esplicito consenso. L’utente ha diritto ad esprimere o negare il proprio consenso alle terapie proposte o alle analisi. Durante la permanenza in Ospedale gli viene richiesto un consenso generale ed uno specifico, come previsto dalla normativa vigente, per le procedure di carattere invasivo e/o più complesse. In assenza della sottoscrizione del consenso informato, il medico non può intraprendere alcuna attività di diagnosi e cura, tranne nei casi previsti dalla legge e per le situazioni di necessità ed urgenza, in cui l’utente si trovi in imminente pericolo di vita. L’utente riceve un’informazione chiara e completa sulle sperimentazioni cliniche e vi può partecipare solo dopo aver firmato il relativo consenso informato.

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INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE SANITARIA. I medici e gli operatori sanitari garantiscono un informazione chiara, semplice, essenziale, completa e comprensibile alla persona assistita. L’utente ha diritto a partecipare all’elaborazione del piano di cura, ad essere informato su come la malattia potrà incidere sulla qualità della sua vita e sui rimedi terapeutici ed assistenziali atti ad eliminare o almeno a ridurre gli eventuali stati di sofferenza e dolore. Ha il diritto di visionare la sua cartella clinica e di richiederne copia. La Cartella Clinica dovrà essere chiara, leggibile e completa di tutte le informazioni riguardanti diagnosi, trattamenti ed interventi eseguiti. Ha il diritto a ricevere una lettera di dimissione alla fine del ricovero. Nel caso in cui la diagnosi non sia completa, il paziente ha diritto ad avere una lettera di dimissioni con le conclusioni provvisorie. Ad ogni utente è consentito interrompere la cura in qualsiasi fase del processo clinico-assistenziale o rifiutare un determinato trattamento. I sanitari hanno l’obbligo di informare il paziente sulle possibili conseguenze di questo comportamento. RIPARAZIONE DEI TORTI Ogni utente può presentare all’Ufficio Relazioni con il Pubblico reclami per fatti che violino i suoi diritti. L’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata ha il dovere di rispondere in merito all’oggetto del reclamo. Gli utenti e i loro familiari possono esercitare tale diritto attraverso un colloquio diretto o un colloquio telefonico nelle fasce orarie di apertura dell’ufficio oppure attraverso lettera, fax, e-mail oppure attraverso l’apposito modulo reperibile nei punti informativi e presso le apposite cassette per la raccolta reclami. Per i disservizi facilmente risolvibili l’URP garantisce una risposta in tempo reale o, al massimo, entro 15 giorni. Per i casi più complessi, che necessitano di istruttoria, la risposta è assicurata entro 30 giorni. Il paziente ha, tuttavia, la facoltà di adire le vie legali per il risarcimento dei danni subiti. DONAZIONE ORGANI L’utente può manifestare la decisione di donare gli organi mediante una dichiarazione di volontà, prevista dalla Legge 91/99, recandosi presso il Punto Informativo dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Ospedale di Cattinara. Gli operatori di tale ufficio sono a disposizione per ulteriori informazioni e specificazioni sull’argomento.

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Come paziente

dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste

Lei ha il dovere di:

Osservare le scadenze e gli orari stabiliti al fine di rispettare il normale svolgimento dell'attività e tutelare i diritti degli altri utenti Rispettare il lavoro e la professionalità degli operatori sanitari quale condizione indispensabile per attuare un corretto programma terapeutico e assistenziale Avere un comportamento responsabile e rispettoso nei confronti degli altri utenti e dei sanitari Avere cura degli ambienti, delle attrezzature, degli arredi e dei presidi sanitari presenti nelle Strutture Ospedaliere Non fumare in qualsiasi ambiente della Struttura Ospedaliera Non utilizzare i telefoni cellulari i quali possono interferire con la funzionalità delle apparecchiature elettromedicali (pompe di infusione, respiratori automatici, ecc.) E’ consentito l’accesso ai cani guida per non vedenti previo accordo col personale aziendale Limitare l’ingresso dei minori nei reparti di degenza al fine di tutelarne la salute. in casi particolari le deroghe devono essere concordate con il personale del reparto di degenza

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FORMAZIONE E PROMOZIONE CONTINUA DELLA QUALITÀ

La Geriatria ha contribuito al programma aziendale di diAccreditamento Internazionale alla Qualità, controllato dalla più qualificata Agenzia certificatrice che opera a livello mondiale, la Joint Commission International. Le Aziende Sanitarie certificate sono molto rare (4 anni fa, al tempo della certificazione iniziale della nostra Azienda Ospedaliero-Universitaria esse erano in Italia solamente quattro). Questo procedimento ha prodotto un miglioramento e un consolidamento di alcune caratteristiche che pongono gli Ospedali di Trieste (e di conseguenza anche la Geriatria) nel novero delle più prestigiose strutture sanitarie in Italia.

ATTIVITA’ DI RICERCA E SCIENTIFICA

LA MEDAGLIA DI ANCHISE Un’iniziativa di alcuni anni fa, promossa dall’attuale dirigenza del reparto, è stata l’ideazione e il conio di una medaglia che rappresentasse il simbolo dello spirito che anima il reparto di Geriatria e, più in generale, del mondo geriatrico. L’idea era che alcuni aspetti del ispetto per i vecchi, della cura della loro salute e della difesa dei loro diritti meritassero un “monumentum aere perennius - monumento più perenne del bronzo ((Orazio Odi, III, 30, 1), rappresentato da una medaglia di bronzo (vedi figura), che trasmetta sentimenti di orgoglio e di consapevolezza di un lavoro da intendere come missione professionale. Qui sotto sono riportate l’immagine e la sintesi, in poche righe, del suo significato che l’accompagna. Sinora essa è stata destinata a tutti i Presidenti della Società Italiana di Geriatria degli ultimi 10 anni, a tutti gli specializzati della Scuola di Geriatria di Trieste, a personalità, a fondazioni, ad amici e benefattori della Geriatria. Questa medaglia vuole essere testimonianza di stima da parte di un gruppo di Geriatri attivi a Trieste, e fondatori dell’Associazione “Anchise”, che lavora a favore della promozione delle conoscenze sull’anziano sano ed ammalato.

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Essa pertanto viene donata a chi sia stato Benefattore con atti e con animo buono nei confronti del Reparto di Geriatria di Trieste e a chi, individuo o istituzione, si sia distinto per la sua azione sapiente, giusta ed amorevole verso i vecchi . Essa inoltre accompagnerà nella loro professione tutti i medici che diventeranno specialisti in Geriatria a Trieste nei prossimi anni, ricordando loro i principi clinici, ma anche quelli etici che ne hanno ispirato la scelta professionale e guidato la preparazione dottrinale. La medaglia è stata ideata con tratti semplici e volutamente non perfetti:

a ricordarci che la Vecchiaia non ci lascia intatti, ma può lasciarci ancora belli;

a sottolineare che la Geriatria, cioè la medicina indirizzata all’anziano, è ancora imperfetta nei principi e nelle conoscenze;

a indicare che la Vecchiaia è circondata da amore, ma anche da incomprensioni. La medaglia indica inequivocabilmente Trieste, con il suo monumento più sacro, con il ritratto di un suo grande poeta, con il suo mare quotidianamente sfidato da vele gonfie di vento. Vuole descriverne il sacro e il profano, lo spirito acceso ed audace, ma anche malinconico e rassegnato, espresso dalle parole del poeta. Per noi geriatri vuole riassumere l’attenzione partecipe per i più grandi e per i più fragili vecchi di questo paese, l’orgoglio di essere medici dell’anziano, la consapevolezza che la vecchiaia va rispettata, ma anche amata con il cuore e con i gesti di ogni giorno, ben sapendo che né il sorriso, né il perdono sono sufficienti a risolvere alcuno dei bisogni dell’età avanzata.

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Desideriamo infine ricordare che la Geriatria, nella sua natura di reparto clinico e universitario, con le proprie “anime” assistenziale, clinica e di ricerca scientifica si è preoccupata di ribadire in numerose occasioni l’importanza di affrontare le esigenze peculiari dell’assistenza agli anziani anche nella fasi acute delle loro malattie. Ha tra l’altro quindi organizzato numerosi congressi di valenza divulgativa locale, ma anche nazionale. I geriatri che lavorano in Geriatria hanno partecipato, con comunicazioni o con moderazioni, a innumerevoli incontri di argomento clinico, scientifico, socio-assistenziale, o più semplicemente culturale relativi alla vecchiezza. Nelle presentazioni di tali incontri, -alcune scritte da miei maestri amici- sono state spesso indicate le vie che abbiamo voluto seguire nella conduzione del reparto e nella nostra azione qui a Trieste. Ne riportiamo alcuni brani, cui attribuiamo valenza speciale, quasi una testimonianza delle nostre convinzioni, che possono accompagnare e rassicurare i pazienti che affidano alle nostre cure i loro corpi e anche un tratto dei loro pensieri e delle loro anime.

Trieste, 24 MARZO 2001 «L’ANZIANO FRAGILE»

ATTI DELLA GIORNATA DI STUDIO E DI FORMAZIONESULLE PROBLEMATICHE

DELL’ANZIANO OSPEDALIZZATO A cura di Gabriele Toigo e di Rocco Sceusa

Tutti insieme abbiamo vissuto con i pazienti importanti momenti di gioia e di tristezza, nel costante tentativo di allargare la comprensione

«La vecchiezza deve avere i suoi dèi, così come l’infanzia e la giovinezza hanno i loro protettori a ispirare le prodezze del primo amore e una spericolata avventurosità… Scoperte e promesse non appartengono soltanto alla giovinezza; la vecchiaia non è esclusa dalla rivelazione» J. Hillmann, La forza del carattere, 1999

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dei problemi geriatrici, gerontologici e geragogici alla popolazione, agli studenti, agli operatori geriatrici. L’albero della Geriatria -a Trieste- ha avuto difficoltà a crescere, a fiorire e a dare frutti abbondanti, almeno pari a quelle incontrate a livello nazionale. Esso ha ancora bisogno di essere protetto, rinforzato e ben coltivato, perché diventi presto nota a tutti la sua enorme utilità.

I Geriatri avranno bisogno a Trieste di alleati: devono cercarli e trovarli, oltre che nella popolazione, anche tra gli amministratori cittadini e delle Aziende sanitarie, tra i responsabili della Facoltà di Medicina, tra i colleghi medici dei nosocomi e del territorio, tra i professionisti del Comparto infermieristico: saranno i pazienti i giudici dei risultati.

Il lavoro richiesto a chi affronti le responsabilità della Geriatria sarà quindi molto complesso… La scienza geriatrica deve proporsi con forza e con sapienza, per non restare nascosta nelle aule accademiche, ma proporsi verso tutti i medici, gli infermieri, gli studenti e la popolazione. Gli entusiasmanti risultati talora raccolti, ma ancora poco conosciuti, mi convincono fortemente che debba essere costantemente proposta all’attenzione della città. Al prof. GabrieleToigo, entusiasta sostenitore dei problemi geriatrici, giunga il mio incoraggiamento. Per quanto ancora mi verrà richiesto, gli sarò ovviamente accanto: il cammino non sarà facile e comincia anche per lui quasi come una sfida, ma sono sicuro che i risultati, se troveranno la disponibilità universitaria, regionale ed ospedaliera, saranno presto molto concreti. Trieste, marzo 2001 Prof. Guido Curri Professore Ordinario di Geriatria

La Facoltà di Medicina e l’allora Azienda Ospedaliera di Trieste hanno creduto con forza che la Geriatria, uno degli insegnamenti qualificanti della Facoltà, dovesse continuare a mantenere - accanto all’insegnamento accademico e alla Scuola di Specializzazione - anche la Direzione del Reparto Geriatrico per acuti. Questa sinergia era l’unica possibile per continuare a produrre l’ottimo insegnamento delle scienze geriatriche portato avanti da molti anni sotto la guida del Prof. Guido Curri. Per questo, di fronte alla necessità, affrettata da un atto legislativo da molti giudicato intempestivo, di sostituire la figura apicale, la Facoltà ha fortemente auspicato la continuità della Direzione Universitaria del Reparto e proposto a ricoprirla il Prof. Gabriele Toigo.

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A chi dirige questo reparto è richiesto un atteggiamento particolare, che sia in grado di unire alle conoscenze cliniche una spiccata curiosità scientifica e la passione per l’attività didattica. E’ altresì necessario in questa fase la capacità di collegare tra loro le diverse competenze, una più clinica, l’altra più accademica che coesistono da tempo in questo reparto, a ponte tra l’Ospedale e l’Università forse più di quanto siano altri reparti universitari. La creazione del Dipartimento Geriatrico promossa dalla Direzione Generale dell’Azienda costituisce un ulteriore importante stimolo organizzativo e di proposte operative. E’ certo che un Reparto di Geriatria ben funzionante può essere molto utile alla Facoltà di Medicina, alla Sanità cittadina e soprattutto ai cittadini di Trieste, città che per le sue caratteristiche epidemiologiche si propone come laboratorio in ambito geriatrico. Trieste, marzo 2002 Prof. Gianfranco Guarnieri, Professore Ordinario di Medicina Interna

Lo scopo fondamentale della Geriatria è…quello di operare per una migliore qualità della vita dell’anziano fragile con polipatologia, attraverso una visione multidimensionale globale e non settoriale di questo paziente. Per ottenere ciò deve sensibilizzare gli amministratori ed i sanitari affinché si convincano della possibilità di ottenere un recupero importante , anche in questi anziani, attraverso un approccio spesso complesso e impegnativo, orientato alla continuità delle cure dalla fase acuta alla fase di lungodegenza postacuzie e a quella assistenziale sul Territorio. L’organizzazione delle cure e dell’assistenza e la compartecipazione alla didattica e alla ricerca in campo geriatrico dovrebbero trovare una valida via operativa nel Dipartimento, anche per il fatto che questo Dipartimento, ospedaliero, ha una sua connotazione particolare per il collegamento con la Cattedra e la Scuola di Specializzazione di Geriatria della Facoltà di Medicina di Trieste. Le componenti ospedaliera e universitaria hanno certamente obblighi ed interessi non sempre coincidenti, ma la loro collaborazione, con il riconoscimento paritetico della importanza e della necessità sia della assistenza che della didattica e della ricerca, potrà portare reciproci vantaggi ed essere uno stimolo per il miglioramento delle cure al malato geriatrico. Dott. Guido Mian Direttore del Dipartimento di Medicina ad orientamento geriatrico. Sono raccolti in questo volume gli Atti del Convegno organizzato a Trieste il 24 Marzo 2001 dalla Scuola Geriatrica di Trieste. Il Convegno, che si è poi configurato come giornata di studio e di formazione, ha voluto indicare, sia nei contenuti, sia in molti tratti organizzativi, alcuni degli aspetti fondamentali, che fanno della geriatria una scienza specialistica di pressante attualità.

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Si è voluto porre l’accento sulla multidisciplinarietà della Geriatria, invitando al convegno specialisti di differente estrazione: l’Internista, sia con stretta “vocazione” metabolica che endocrinologica, il Cardiologo e lo Psichiatra. Alla presentazione di quest’ultimo è stata in particolare riservata una posizione di rilievo, per evidenziare l’importanza pivotale che l’aspetto neuropsichiatrico riveste nella cura del paziente anziano. A sottolineare l’utilità di un coordinamento e di una sinergia delle competenze cliniche di tutta la Regione Friuli-Venezia Giulia sono stati invitati a presentare il loro contributo scientifico i colleghi della Geriatria udinese con il Patrocinio della Sezione Regionale della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia. Consideriamo inoltre che uno degli aspetti più qualificanti della Giornata sia stato il coinvolgimento diretto, a livello di contributo scientifico personale e di qualificata moderazione, di una delle componenti fondamentali dell’assistenza geriatrica, quella infermieristica: le relazioni degli Infermieri Professionali hanno coinvolto tutti gli ascoltatori ed introdotto il grande valore sanitario di un nursing ottimale e le prospettive certe della ricerca infermieristica. Va sottolineata inoltre la partecipazione di tutti i colleghi, coinvolti nel lavoro all’interno dell’Unità Operativa di Geriatria presso l’Ospedale Maggiore di Trieste, all’organizzazione del Convegno, alla presentazione dei contributi e alla stesura degli Atti.

Un ringraziamento ai Direttori delle Scuole di Specializzazione in Geriatria, Medicina Interna e Cardiologia (che hanno segnalato i preziosi contenuti del Convegno agli Specializzandi), ai colleghi della Clinica Medica per l’incoraggiamento e il sostegno, all’Azienda Sanitaria per l’interesse dimostrato e per il supporto concreto, all’Industria il cui contributo ha abbellito il Convegno e reso possibile la pubblicazione di questi Atti.

Ci auguriamo che lo spirito collaborativo e l’entusiasmo di tutti possano aiutare a produrre ancora altre giornate di cultura gerontologia e geriatria. Trieste, marzo 2002 Prof. Gabriele Toigo Associato di Geriatria

Il pensiero politico della nostra società non può dimenticare che pochi, troppo pochi, progressi sono stati ottenuti sul piano di una migliore cura e valorizzazione delle età avanzate, sia di quelle che ancora possono essere produttive sul piano economico e di pensiero, sia di quelle che non lo possono più essere e che invece precedono il tramonto. L’acquisizione di nuova serenità, di nuovi progetti, di nuovi orizzonti e di suprema (non solo buona) qualità di vita anche per i più vecchi e fragili tra i vecchi, deve essere tra gli scopi di uno Stato moderno e civile.

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Trieste, 19 novembre 2010 Un autunno luminoso per gli anziani

La progressione demografica ci invita a non perdere tempo. Quando leggiamo le proiezioni statistiche ed epidemiologiche relative alla popolazione, ci vengono in mente le parole di Demostene ai governanti di Atene di fronte a un grosso pericolo per la città: “Non è più tempo di dichiarare “io farò”, ma di avere fatto” (II Filippica). Il pericolo di riservare ai nostri padri, e tra qualche anno anche a noi stessi, un triste autunno della vita è già incombente. La nostra capacità di rimediare al tempo perduto verrà valutata anche attraverso i risultati che noi stessi otterremo nel saper donare, a qualsiasi livello, un’autunno radioso alla popolazione anziana.

Trieste, Gennaio, Febbraio Marzo, Aprile 2010

Corso di Geriatria DARE LUCE AI LATI OSCURI DELLA GERIATRIA Il titolo vuole indicare che la specialità di Geriatria è tormentata da molti “lati oscuri”, da cui derivano alcune delle difficoltà cliniche e gestionali dei pazienti anziani. La Geriatria è una pagina della Medicina di lettura davvero difficile. Le dichiarate certezze sul valore degli anziani e delle risorse contenute nelle età avanzate dell’uomo sembrano ovvie e la loro fruibilità altrettanto evidente

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Ma la necessità e la volontà di venire incontro ai bisogni reali degli anziani si devono confrontare con i limiti delle risorse e anche forse con una sottovalutazione del problema. Ma è soprattutto quando si manifesta la malattia -nelle forme peculiari proprie dell’anziano- che affiorano talora pareri severi che dimenticano l’esistenza di evidenze sperimentali e certezze inequivocabili sul fatto che la cura dell’anziano anche acutamente malato, se condotta con specifici criteri, produce straordinari risultati in termine di guarigione e di qualità di vita. “Lati oscuri“ affliggono la Geriatria anche per l’elevata incidenza di patologie in qualche modo "difficili", che rendono questa specialità piuttosto scomoda o poco “amabile”, o di approccio complicato o “antipatico”. Parlare di fragilità dell’anziano vuol dire introdurre un panorama clinico complesso, costituito da malattie convenzionali, ma anche da altri elementi di fragilità, quali le piaghe, il dolore, la deprivazione sensoriale, la caduta, la frattura, i tremori senza fine, la solitudine, la povertà, le perdite (dei propri cari, della casa, della memoria, del denaro, del libro, del cibo materiale e spirituale), la depressione, la demenza, l’immobilità. Queste parole evocano "oscurità" perché individuano situazioni scomode, sgradevoli, difficili, costose, complesse e perciò complicate, incomprensibili, o ancora trascurate, con scomode rilevanze etiche. “Oscuro” è altresì il mondo della demenza, la sua incerta e difficile terapia, “oscuro” è per antonomasia il male della depressione, sottovalutata e sotto-diagnosticata,. E così anche le piaghe, il dimenticato dolore, la negligenza della prevenzione del circolo vizioso osteoporosi, caduta, frattura, argomenti specifici del Convegno. Oscuri sono i muri che separano visioni divergenti quali il valore e il limite dell’ospedale, il valore di professionalità differenti, il significato del terzo settore, la comprensione per la demenza e i farmaci per la sua cura, l’integrazione virtuosa delle cure, l’istituzionalizzazione, la morale e l’etica degli ultimi più difficili momenti della vita. Luminosa è di riflesso la ricerca di ponti che uniscano visioni e strategie differenti. Questo convegno si propone di aprire una riflessione su alcuni di questi angoli bui per creare illuminanti punti di luce, di cultura e di fiducia tra gli operatori sanitari e dell’assistenza e tra i responsabili delle scelte politiche ed organizzative della salute pubblica. Prof. Gabriele Toigo

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“ A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare ? Totò

La maggior parte delle immagini fotograf iche riprodotte in queste pagine ci sono state offerte con animo munif ico da una benefattrice. Esse adornano le paret i del Reparto, oltre che con l’ intento di alleggerirne la valenza clinica, anche con l’ intento di riat t ivare con immagini colorate, vivaci, ricche di contenuti ed anche di ironia le giornate spesso trist i dei pazient i e dei loro congiunt i. Tali immagini, protette da copyright, possono essere rintracciate anche sul sito w eb: w w w .buba.it

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NOTA Questo opuscolo riporta le informazioni valide al momento della stampa e viene periodicamente aggiornato. Tra un’edizione e l’altra potrebbero però intervenire modifiche nell’operatività.

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Redatto, dall’Ufficio Comunicazione In collaborazione con l’Ufficio Relazioni

con il Pubblico su testi ed immagini forniti dalla Struttura Complessa Geriatria, tel. 040 – 399 6300; - 040 – 399 6301 e-mail: [email protected] Strada di Fiume 447 – 34 149 Trieste

Revisione14 – settembre 2017