Le teorie microsociologiche Le teorie... · simbolico sono George Herbert Mead ed Herbert Blumer....

Post on 24-Sep-2020

2 views 0 download

Transcript of Le teorie microsociologiche Le teorie... · simbolico sono George Herbert Mead ed Herbert Blumer....

Le teorie microsociologiche

Prof. Stefano Nobile Corso di Fondamenti di scienze sociali

Le teorie microsociologiche

• Le teorie microsociologiche sono accomunate dall’intendere l’azione sociale in termini di interazioni alle quali gli attori sociali devono conferire un senso.

• Le più note sono:

– Interazionismo simbolico

– Frame analysis

– Etnometodologia

– Teoria dello scambio

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 2

Le radici intellettuali

dell’interazionismo simbolico

• La filosofia del linguaggio di Wittgenstein

• Il concetto di definizione della situazione di

Thomas

• La sociologia comprendente di Weber

• Il pragmatismo di James e Peirce

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 3

L’interazionismo simbolico

• Al centro dell’analisi si trovano i rapporti interpersonali tra gli individui.

• I soggetti contribuiscono, attraverso un’ininterrotta attività definitoria e interpretativa, a costruire il mondo sociale di cui sono parte.

• L’ordine sociale rivela una natura fluida, negoziata e costruita intersoggettivamente.

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 4

L’interazionismo simbolico

• Le due figure chiave dell’interazionismo

simbolico sono George Herbert Mead ed

Herbert Blumer.

• Per Mead, il sé è composto da due

elementi distinti: l’io (sé soggettivizzato) e

il me (sé oggettivizzato).

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 5

Le fasi di formazione del sé

Pre-play Play Game

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 6

Altro generalizzato

L’etnometodologia

• Questa corrente, sviluppatasi nel contesto americano, si

ispira alla sociologia fenomenologica. Il suo principale

esponente è Harold Garfinkel (1917-2011).

• Il termine indica lo studio dei «metodi» e delle pratiche

impiegati dai membri comuni della società («etno») per

dare significato alla vita quotidiana.

• Il sociologo è chiamato ad assumere un punto di vista

simile a quello dell’etnologo che studia una società

primitiva sconosciuta, a non dare nulla per scontato, a

interrogarsi sul significato di pratiche e rituali della vita

quotidiana.

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 7

Gli esperimenti di rottura

• Procedure di violazione delle normali aspettative dei soggetti che fanno divenire "antropologicamente strana" l'ostinata familiarità della vita quotidiana

• «le operazioni necessarie per produrre [...] un'interazione anomica e disorganizzata dovrebbero dirci qualcosa su come le strutture sociali sono ordinariamente mantenute» (Garfinkel, 1963: 187).

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 8

Gli esperimenti di rottura

(tic-tac-toe; filetto)

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 9

Gli esperimenti di rottura

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 10

La percezione delle

«vittime»

Comportamenti intelligibili Comportamenti

privi di senso

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 11

Comportamenti normali Comportamenti

devianti

La percezione delle

«vittime»

• Gli esperimenti di rottura, facendo emergere il carattere normativo del mantenimento dei presupposti dell'atteggiamento naturale, non contrapponevano quindi comportamenti intelligibili a comportamenti privi di senso, ma comportamenti normali a comportamenti devianti (e quindi, come tali, intelligibili), le cui ragioni non erano chiare ma potevano essere cercate e trovate. Detto in altri termini, qualsiasi cosa gli attori facessero all'interno dell'atteggiamento naturale non era in grado di distruggere i presupposti dell'atteggiamento naturale stesso (Giglioli, 1993: 668).

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 12

Il modello drammaturgico

della vita sociale: Goffman

• Elaborato dal sociologo canadese Erving

Goffman (La vita quotidiana come

rappresentazione, 1969), vicino

all’etnometodologia.

• Secondo Goffman, la società si regge

sulla base delle aspettative di ruolo e sulla

capacità che gli attori sociali hanno di

metterle in pratica.

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 13

Ribalta e retroscena

• Come nel teatro, la vita quotidiana è una

rappresentazione in cui gli attori

interpretano svariati ruoli e personaggi.

– La ribalta è il luogo in cui si svolge la

rappresentazione di fronte ad un pubblico.

– Il retroscena è il luogo in cui si tiene

l’armamentario necessario a organizzare e a

preparare la ribalta.

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 14

Dopo Goffman: le dimensioni del

mutamento sociale in Meyrowitz (1985)

L’eroe politico come uomo

comune

Confusione tra infanzia e maturità

Fusione tra maschile e femminile

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 15

Teoria dello scambio

• La teoria dello scambio enunciata da

George Homans (1910-1989) e ripresa

da Peter Blau (1918-2002) si concentra

sull’analisi delle microinterazioni.

• Esse vengono intese come il prodotto

dello scambio tra individui razionali, che

calcolano il rapporto tra costi e benefici

della propria azione.

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 16

Le radici intellettuali della

teoria dello scambio

Utilitarismo

Antropologia culturale

Comportamentismo

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 17

Utilità marginale decrescente

Potlach

Rinforzo

Le proposizioni della teoria

dello scambio

• Homans formula alcune proposizioni

generali sul modo in cui avviene

l’interazione sociale:

– Un individuo compirà una certa azione quanto

più è stata ricompensata in passato.

– Quanto più un ambiente è collegato a un

comportamento ricompensato, tanto più sarà

ricercato un ambiente con caratteristiche

analoghe.

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 18

Le proposizioni della teoria

dello scambio

• Quanto più è preziosa la ricompensa

per un dato comportamento, tanto più

è probabile che esso venga ripetuto.

• Quanto più spesso le esigenze o i

desideri vengono soddisfatti, tanto

meno si dà valore a ogni ulteriore

ricompensa (principio dell’utilità

marginale decrescente).

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 19

Modelli di razionalità

• La teoria della scelta razionale, di matrice economica, si diffonde in sociologia attraverso autori come James Coleman (1926-1995), Raymond Boudon (1934-2013), Jon Elster (nato nel 1940).

• Essa si focalizza sull’attore individuale e sulla sua intenzionalità, in quanto soggetto capace di scegliere consapevolmente tra alternative.

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 20

Qualità e quantità

• Ricerca quantitativa: tutte quelle ricerche che

fanno ampio uso della statistica, come la

ricerca survey, basata sulla somministrazione

di questionari standardizzati, a risposte

chiuse, e disegni di tipo sperimentale.

• Ricerca qualitativa: le varie forme di ricerca

sul campo, dall’indagine etnografica alle

analisi di comunità, fino allo studio dei piccoli

gruppi.

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 21

Caratteristiche della ricerca

quantitativa

• I concetti devono essere traducibili in operazioni di ricerca.

• È necessario usare uno strumento di rilevazione uniforme con l’obiettivo di arrivare a una matrice dati.

• Il ricercatore deve mantenere un distacco dall’oggetto della ricerca.

• L’analisi delle variabili deve essere condotta attraverso l’impiego di tecniche statistiche e matematiche.

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 22

Caratteristiche della ricerca

qualitativa

• I concetti devono essere aperti, orientativi.

• Lo strumento di rilevazione deve variare a seconda dell’interesse di ricerca in gioco (a seconda dei casi si useranno storie di vita, interviste aperte, osservazione partecipante ecc.).

• Il ricercatore tende a essere soggettivamente immerso nell’oggetto di studio.

• L’analisi dei dati è personale, va in profondità basandosi sull’interpretazione del senso soggettivo e intersoggettivo della realtà osservata.

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 23

Vantaggi e svantaggi dei

due metodi

• Con i metodi quantitativi è possibile arrivare ad ampie generalizzazioni, più estese del campione considerato, ma con un modesto livello di approfondimento dei fenomeni considerati.

• Con i metodi qualitativi i risultati non possono essere generalizzati a popolazioni più ampie del singolo caso considerato, ma la descrizione del fenomeno oggetto di studio risulta più ricca e di grana più fine.

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 24

L’integrazione tra i due

metodi

• Una posizione pragmatica, assai diffusa,

sostiene la pari dignità tra i due metodi e

auspica che l’uno o l’altro venga scelto

non su base aprioristica, ma secondo le

circostanze e l’oggetto della ricerca.

Prof. Stefano Nobile Le teorie microsociologiche 25