le mira · piccola folla di curiosi, poi agitavano delle bandierine rosse per segnalare che, per...

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Domenica, 27 febbraio 1955 Ea Provincia

LAI VECCHIA CREMONA CHE NON ABBIAMO VISTO

Quando nel 1908, il Co--nvne decise di sopprimere rimpasta del dazio consu­mo e, dì conseguenza, di porre in congedo le. Guar­die daziarie e gli impiegati, lo jece non soltanto per al­leggerire la città da un pe­sante balzello (ine- la sta­tistica jece poi sapere che le merci non erano dimi-iiuile di un centesimo al chilogrammo, segno, dunque che non ju la cittadinan­za ad avvantaggiarsi di un tal provvedimento...) e per attuare un discutibile po­stulato politico, ma anche per svincolare la città da un peso assai grave: quello del­le mura che la circondava-no da ogni lato e le impedi­vano l'espansione.

Nel l'JOG, renne pubblicata una pianta topografica del­la città. Basta osservarla, per rendersi conto della si­tuazione cremonese. La pos-sente massa delle mura, co-' stituiva una cintura invio­labile, aperta soltanto a porta Milano, a porta Ve­nezia, a porta Romana e a porta Po. Un abitante, per esempio, di via Altobello Mellone o di via Porta Mosa che dovesse raggiungere via Giordano, doveva recarsi sul pìaz?Mle Po o sul piazzale Romana, facendo quindi un giro di uno o due chilome­tri per raggiungere una lo­calità distante venti metri in linea d'aria da casa sua.

E tutti i funerali erano costretti ad mi incredibile giro vizioso per raggiunge­re il Cimitero. Da qualsiasi parte della città muovessero dovevano far capo o a Por­ta Venezia o a Porta Mila­no per imboccare il viale del Cimitero, popolarmente detto « dei Platani» per la superba alberatura che io fiancheggiava e che venne abbattuta liei 1914. Questo nome venne consacrato uffi­cialmente pochi mesi or so­no; e non lia senso, dal momento che i platani non vi sono più.

Che le mura dovessero es­sere abbattute pare oggi tarato evidente che (almeno si ritiene) tutti l'ammette­rebbero. Allora, invece, la cosa sollevò una quantità incredibile di discussioni. I conservatori parlava.no ad­dirittura di '(profanazione». Sembrava loro che quei ba­luardi costituissero qualco­sa di intangibile, di sacro; che sj volesse, con la loro distruzione, menomare le memorie storiche di Cremo­na, che si attentasse alle sue glorie passate. I giorna­li e i settimanali del tem­po, sì fecero eco di tutte queste discussioni; che, per buona fortuna, il Consiglio Comunale non raccolse. E la decisione di abbattere que-.i muraglioni, seguì il suo corso. Dopo, bisógna ag­giungere, furono contenti tutti;- perchè tutti si resero conto che la città ne avreb­be tratto un notevole van­taggio.

L'abbattimento de'le mu­ra dzt.'.e lavoro ai muratori per oltre due -anni. .c'j trat­tava di un lavoro tutt'altro che facile. In certi punti, i muraglioni si ergevano per una altezza di cinque e per-si?io di sr- metri e avevano uno snessore variabile dal mezzo metro ai due metri. Inoltre, al momento della costruzione, avevano fatto le • cose senza economia. I mattoni erano di prima scelta, la calce era della mi­gliore (le mura dovevano costituire un formidabile baluardo contro i nemici che attentavano allo libertà citiaàine; naturale, quindi.

le mira tanta generosa attenzione quando vennero costruite) e gli scalpelli si spuntavano contro quella massa rossa­stra.

SQuando si vide che con la sola forza delle braccia sa­rebbero stati necessari lun­ghi anni di lavoro, si pensò di ricorrere alla dinamite. Le mine, venivano poste una volta al giorno, ed era stato fissato che il loro bril­lamento avvenisse alle 16,30.

Una manna per i ragazzi. Che lasciati liberi dalle le­zioni alle 16, avevano tutto il tempo sufficiente per cor­rere dove le mine dovevano essere fatte esplodere (era­no sempre tutti aggiorna­tissimi sui programmi dei lavori) ed., assistere allo' spettacolo. {.

Ad evitare incidenti, il Comune aveva pregata il Comando del quarto Reggi­mento Artiglieria, di invia­re propri artificieri. Erano loro che, aiutati dai murato­ri, preparavano i cartocci contenenti l'esplosivo, indi­cavano la posizione e la profondità dei fornelli, in­troducevano là carica e sor­vegliavano l'applicazione delle miccie, lunghi serpi biancastri che venivano te­si sino a gualche decina di metri dal luogo dello scop­pio. Poi, quando tutto era pronto, un trombettiere im­boccava il suo strumento e

Ecco una foto scattata nel 1907 da Novaresi: Porta Romana, con il suo scultoreo fastigio conservato ancora nel cortile del palazzo Ala Ponzone in Corso Vittorio Ema­

nuele. Al lati della porta, si ergono le mura

lanciava gli squilli d'allar­me. I soldati e i vigili urba­ni facevano allontanare la piccola folla di curiosi, poi agitavano delle bandierine rosse per segnalare che, per quei che li riguardava, l'ac­censione delle micce poteva avvenire. Un artificiere, munito di torcia a vento, si avvicinava ad ogni mic­cia, l'infiammava, sorveglia­va per' un istante che l'ac­censione fosse stata regola­re, rinnovava il SILO lavoro sulle altre miccie.

Poi tutti si allontanavano. Dietro i cordoni della trup­pa, i ragazzi seguivano con immenso interesse l'abbru-ciamento della miccia: un filo di fumo nerastro, indi­cava il progredire della fiamma; e questo fumo, per­corsa la strada come un ser­pentello, si inerpicava sulle mura, spariva nella 'piccola cava dove era collocata la carica. Poi un lampo, vivi­do, un rimbombo cupo, un fumo bianchiccio, che si al­zava lento e pesante. E, nel­lo stesso istante, una por­zione delle vecchie mura si abbatteva al suolo, sollevan­do un polverone nerastro. Gli scoppi si succedevano regolarmente (ed erano contati attentamente dagli artificieri che volevano es­sere certi che tutte le cari­che fossero esplose) poi i muratori comAnciavano a lavorare di piccone per ri­muovere tutto quel pietra­me sgretolato. E così, gior­no per giorno, sparivano lar­ghi tratti delle mura che, nei secoli andati, protesse­ro la città dalle orde ne­miche. : ;

Proposto che alla patente di mestiere venga attribuita una efficacia assoluta per Pesercizio dell'attività professionale

La sezione « Artigianato » della Consulta Economica Provinciale, riunita, presso la Camera di Commèrcio, sotto la Presidenza del cav. Ottorino Gallini e con ' lo intervento dell'avv. France­sco Piacentini, ha preso in attento esame il disegno di legge per la disciplina giuri­dica dell'artigianato, presen­tato dal Sen. Moro e attual­mente allo studio della IX Commissione del Senato in sede deliberante e, dopo a-ver espresso il compiacimen­to degli artigiani per l'ap­provazione della recente leg­ge sull'apprendistato, che rappresenta un reale ed effi­cace contributo alla realiz zazione d;.lla qualificazione delle maestranze, attraverso l'addestramento professiona­le, ha osservato che il pro­getto Moro, per quanto ri­guarda l'istituzione della bottega-scuola, è ormai su­perato.

La Sezione ha molto ap­prezzato la definizione det­tagliata e completa dell'im­presa artigiana, contenuta nell'art. 1 di detto progetto e l'accenno, nell'art. 24, ai-la patente di mestiere, cui bisognerebbe attribuire una efficacia assoluta per l'eser-

tiiimiiiiiiiiiiiimiiiiiiimiiiiiiiiiHiiiMiMHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiimiiiiim^ iiiiiiiiniimiiiiimiiii iiiiiniiiiiiiniiui iiuiiiiiiiimtiiiiiiiuiiiiiiiiiii inmiiiiiiiiiiiitiiiimim»

Oltre 367.000 metri cubici di metano perduti nell'ultimo bimestre in seguito a tughe I Gli utenti cremonesi aumentano ogni giorno: sopprimere la

distribuzione sarebbe un provvedimento assurdo ed impopolare

Cizio dell'attività artigiana, Organizzazione Mondiale della efficacia che nel progetto Sanità. sembra limitata solo a de­terminati casi.

A conclusione dei suoi la­vori la Sezione ha fatto voti perchè: il progetto Moro sia riformato alla luce dei prin­cipi stabiliti con la legge sul-l'apprendistatò, ferme re­stando la definizione deua impresa artigiana e l'istitu­zione della patente di me­stiere in senso più assoluto; il regolamento di cui all'ar­ticolo 30 della legge sull'ap­prendistato non alteri io spi­rito informatore della legge stessa e che le eventuali com­missioni provinciali da isti­tuire, in relazione ai compi­ti di carattere locale, abbia­no sede presso le Camere di Commercio che sono li più qualificate per imprimere ai-

Esse sono semplici e se inse­gnanti e genitori le terranno presenti per farle applicare a: giovani, ne avremo un giova­mento non indifferente.

1. - Dopo tutti i Dasti. ma par­ticolarmente dopo quello serale, togliere dai denti zucchero e fa­rinacei. Ciò si ottiene terminan­do il pasto con alimenti fibrosi (mele per esempio) che determi­nano un'autonunzia masticatoria, pulendosi sistematicamente i denti o risciacauandosi la bocca.

2. - L'ingestione dello zucchero e dei farinacei tra un pasto e l'altro deve essere ridotta al mi­nimo. Nei primi anni di vita so­no sconsigliabili le tettarelle di gomma dolcificate con miele e zucchero; inoltre si deve toglie­re la cattiva abitudine di far ad­dormentare i bambini con dol­ciumi.

3. - Aumentare la' resistenza dei denti alla carie con la fluo-razione dell'acqua o con l'appli­cazione locale di fluoro <que»ra

RINGRAZIAMENTO Ringrazio vivaglieli'e i Chiaris-i

simi dottori Bontardelii e Ghiz-j zoni ™er u duplice intervento fe­licemente riuscire, i Fratelli d:

• S. Camillo, in particolare modo il Fratello Cecchin per le amo-revo'.i' cure prestale.

LUIGI CADENAZZI

MACARIO in

TUTTE

DONNE MENO Ì0

Sono confermate per do­mani lunedì 28 febbraio e martedì 1° marzo, alle ore 21,15, le due recite straordinarie di Macario e della sua grande Compa­gnia, al « Politeama » di Piacenza. Verrà presenta­ta la elegante rivista fem­minile a grande spetta­colo : « Tutte donne meno io», di Scarnicci e Tara­busi, mus:che di Lelio Luttazzi. Oltre a Macario, recitano, cantano e dan­zano nella bella rivista: Maria Palumbo, Fulvia Colombo, Mercedes Mo­zart, il « Cherley Ballet » del Latin Quartier di New York, Mimma Rizzo, An­namaria Moreno, e, e. ecc. ed uno stuolo di belle fi­gliole, in un vertiginoso alternarsi di scene sugge­stive e di attrazioni inter­nazionali.

Prenotazioni alia bi­glietteria del « Politeama» - Piacenza - Telef. 25-40.

l ' apprendis ta to la n a t u r a di recente inquisizione richiede al-s t r u m e n t o di specializzaz.0- tre osservazioni e studi). ne e qualificazione in un settore di attività; propria di tali istituti.

Norme per combattere la carie dentarla

4. - li redime alimentare deve essere razionale specialmente du­rante la gravidanza, l'allattamene

! to e la prima infanzia, cioè de-; ve essere ricco di proteina, sali

minerali e vitamine e conve­nientemente bilanciato.

G. MARIANI Uff. Sanitario

Il numero degli u t en t i del Nel luglio 1952, gli u t e n t i gennaio . Nel 1953, infa t t i , si bieri Rina 500 metano, è sempre hi a u m é n t o . j d e l gas eran Questa cons ta taz ióne bas ta dello scorso d a ' s e l a a provare come que- ro si era qu sto servizio sia; t o rna to gra- 11.761 con u n increménto d i to a l l a c i t t ad inanza , come ?lrietìfb "jdi un cent ina io di erano giuste le n o s t r e , ins i - nuovi a l lacc iament i al mese, slenze quando facevamo pres- ^Naturalmente , al maggior n u . sioni affinchè il Comune si mero degli u ten t i , s i è vér i -decidesse a s t r ingere il con- ficato un po tenz iamen to dei t ra t to con l 'Ente che gestisce consumi . Mentre nel novem-il servizio, come sarebbe ant i - bre 1952 erano s ta t i u sa t i popolare un provvedimento 199.218 met r i cubi di me tano , (vent i la to dal l ' assessore ai nello stesso mese del 1953 ne lavori pubbl ici s ia ih" Consi- sono s ta t i consumat i 1 mil io-gl io v. Comunale , sia nel corso n e . e 101.522 me. e in quel lo di u n a r iun ione dei Comuni 1954 il consumo è s ta to d i interessat i ) che soppr imesse mè t r i cubici 1.432.614. Nello j ne l l 'o t tobre - novembre la d i s t r ibuz ione del me tano u l t imo b iennio , però, il mese per i servizi domest ic i . d i " p u n t a è s ta to quel lo di

Comune di Ri-1 sci 17 a Brescia, una Mostra

so gennaio per me. 2.048.272 con un lieve scarto in meno in confronto al periodo pre­cedente.

Sul prezzo al pubblico del metano, grava anche, e note­volmente, la voce «fughe». Infatti, malgrado tutti gli accorgimenti della Direzione dell'officina di via Massaia, molto gas va ancora perduto; ma ormai pare che si sia giun­ti al minimo possibile. Mentre

1952 le fughe corrispondevano a una percentuale di oltre il 2(j per cento sul prelievo, (e nell'agosto-settembre 1953 si è giunti alla punta massima del 30 per cento) oggi, attra­verso uiminuzioni alternate a notevoli aumenti, si è giun­ti a una cifra del 9.13 per cen­to, sempre corrispondente, però, a una massa notevolis­sima di metano, che per il bimestre dicembre 1954-gen-

gnazzi, di anni 50, abitante a di 32 anni, abitante in via naio 1955 è costituito da ben

iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiliii

Urtato da un'auto un ciclista in via Mantova

Il contadino Antonio Do- to il fonditore Mario Manetti,

Pessina Cremonese, mentre "Ossalengo "2, rimasto vittima ieri percorreva in bicicletta tu an infortunio sul lavoro, lo stradale di Mantova, giuri- Il Manetti stava provveden­te nei pressi di S. Antonio do pEsasó io st^bximèh-to veniva investito da una mac- OCRIivl alla .fusione del bron-china di passaggio, che era zo quando metteva inawerti-sopraagiunta alle sue spalle, taraente un piede su di una e gettato a terra. Il Dognaz- sbarra di ferro che, rimbal­zi, soccorso dall'investitore, zando, lo colpiva alla faccia veniva trasportato al nostro causandogli una ferita lacero ospedale ove è stato ricovera- contusa allo zigomo destro. to per aver riportato una, fé- • "rita all'avambraccio sinistro, una contusione alla regione parietale desti a g* abrasioni varie. j

— Sono pure stati ricove­rati l'operaio Sante Balestre- r e a to in Agraria a Milano ri, di 32 anni, abitante ad An-nicco per aver ingerito, men- FRANCO FORNARI di Cor-tre lavorava da Menga, un n&sz'o di spillo che teneva fra te de' Frati, i denti e Mario Galli, di 53 » * * anni, abitante a Persico Do-simo che presentava una va- Presso .l'Università Capoli­sta ferita al dorso della ma- ca di Milano si è laureata in ne -..estra con probabile re- Lettere moderne-la.signorina cisione dei tendine per esse- ANNA MANFREDINi della re caduto dalla bicicletta. nostra città.

— E' stato, invece, medica- Felicitazioni ed auguri.

iiiiMiiiiiiiuiiiiiiiii iniiiiiiiiiiTit!iini]initiiiiiiiiiiitiiiiii!iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii<iriii{iiiiiJiit)MiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiJiiiii)iiiiiniiimi<ii titilli uiiiintiiiiniitriiiiiiiiii:

367.423 metri cùbici.

Lauree A peni voti legali si è lau-

TEMPERATURA

RTihinia Media Massima

1951 - 3,2 4-0,9 +- 5,4

il 955 -I- 1,8 + 4,3 + 6

Domani scade il termine per le denuncie 1.6. L Il Ministero delle Finanze

avverte che domani è il termi­ne per la presentazione agli Uffici del Registro delle de­nunzie ai' fini del pagamento dell'Imposta Generane sulla Entrata in abbonaimenifco ~ in base a canoni ragguagliati al volume degli affari (vendite al dettaglio, pubblici esercizi, prestazioni al dettaglio, pro-lessionitsti, ecc.).

Detto termine non sarà per nessun motivo prorogato, per cui a carico degli inadem-riieh'ti saranno sroplàcaite le penalità previste dalla; legge.

solino 2000, Melina- Anita ìooo, Pezzani si è poi dedicato alla Davidi Giovanni ideo, Perotti Er- ! scultura, partecipando a nu-nesto ìooo, Moliriari Ettore 2000, rrierose. Mostre ed esponendo Grossi Don Ubaldo 30C0, Bram-billaschi Calisto 600, Cremonesi Achille 900, Brambillaschi Sera­fino ÌOOO, Dipendenti S. À. Pi­relli 125.944; Ditta Antoniazzi e C. 30.500. Totale L. 12.263.001.

alla Biennale di Venezia. So­lo recentemente si è lanciato nell'arte figurativa ottenendo risultati molto lusinghieri. La Mostra, che resterà aperta si­no al 10 marzo, sarà inaugu-

«i. » •• . „ rata con una prolusione del Si Inaugura a BreSCia ; poeta milanese Luigi Medici,

.... ~..(.. J.I „ „ D«„»»; l che recentemente ha decla-una mostra del soncinese Pezzani } m a t 0 a l c u n e s u e c r e a z i o n e i n Per iniziativa della Asso- ! una riunione di poeti dialet-

ciazione Artistica Bresciana tali all'Adafa. Sono esposte

Le persone con denti cariati sono più di dieci milioni in Ita­lia ed oltre un miliardo nel mon­do. Non si tratta solo di un'al­terazione estetica e di una le­sione locale senza conseguenze per l'oreanismo. I danni della carie dentaria sono enormi sia per la deficiente masticazione J dei cibi, sia per le conseguenze i del focolaio - infettivo, frequente j causa di infezioni di altri orga­ni : cuore, articolazioni, rene, ecc. I

La prevenzione della carie è ; uno dei più importanti problemi : di medicina sociale, anche per­chè la sua soluzione richiede studi e ricerche con la collabo­razione di numerosi specialisti. E' nell'età della scuola che si può intervenire con maggiori probabilità di riuscita, sia con un attento controllo della den­tizione, sia facendo seeuire ai r-'.'razzi alcune norme profilat­tiche.

Il nostro servizio medico-scola­stico è particolarmente attivo nel campo odontoiatrico. E-so segnala ai genitori ed ai medici curanti i bambini bisognosi di cure locali o generali ed assiste direttamente i meno abbienti. Inoltre sta attuando, in collabo­razione con la sezione chimica del laboratorio di igiene e profi­lassi, uno studio ner stabilire i rapporti tra composizione chimi­ca dell'acaua potabile (special­mente fluoro) e la carie. I rilievi statistici sulle ortodanzie. po­tranno consentire precoci e ra­zionali interventi per la loro cor­rezione.

Questa breve comunicazione ha lo scopo di far conoscere al­cune norme per prevenire il ma­nifestarsi della carie, in gran parte dettate dagli esperti della

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E' morta "mamma Erchilde,, la più generosa donatrice di sangue

« c e la Scuola di Istituite ah une nuove borse di studio

' Dopo una breviss ima va- tesor i del loro sapere in di-canza carnevalesca, sono s ta - s o p i r n e e s t r è m a m e n t e a r d u e té riprese regola rmente le le - ed i l p i ù del le vol te ancor zioni della Scuola di Paleo- pr ive di u n a loro definita si-S'.';\na Musicale della Univer- s temazione scientifica. , sua di Parma che funziona '• Numerose borse di s tud io :1 (.remona da orma i c inque fac i l i tano la f requenza degli ?n5j'- s tuden t i in non agia te condi -

«li studenti sono in con- z ioni economiche. " n u o aumento. Ben t r e n t a - ! In ques t i u l t i m i g iorn i se quattro sono le « mat r ico le » , ' n e sono agg iun te due di L. 50 provenienti da tu t t a I t a l i a P m i l a c a d a u n a . Una è s t a t a anche dall'estero. Ma mol t i offerta da l la Cassa d i R i spa r -sono anche gli iscr i t i del mio delle Provincie Lombar-;

o nuove borse da L.-25.000 c iascuna cost i tu i t i da l la quo­ta non versa ta ne l lo decorso a n n o accademico agli s tu ­dent i che non h a n n o t empe­s t ivamente supera t i gli esa­m i s tab i l i t i . "Anche l 'Ammin i s t r az ione

Provincia le di Brescia h a cre­du to di ve r sa re ' u n con t r ibu-to a l la .Scuola , p a r t i c o l a r m e n ­te significativo non pe r l 'en­t i t à della s o m m a , q u a n t o per jj}f[ comprens ione che dimo-

la via Dante... Ja Tessilblòch

Per iniziativa di un giova­ne, figlio di un ben noto com­merciante tessile, che già da parecchi anni collaborava col padre, rivelando quel note­vole intuito commerciale, è stato inaugurato un nuovo negozio (magazzino) con lo­cali ampi e nello stesso tem­po modesti. Questo negozio ha i caratteri tipici del gran­de magazzino, nel quale im­pera il trinòmio: qualità, prezzo, varietà. A questi pre­gi necessari per la vita del negozio, bisogna aggiungere le tradizionali- doti del pa­dre di questo giovane: one­stà, serietà e correttezza. La denominazione dei negozio è: Tessilblock di Silvio Pol­lastri e. la sua Sede in vis Dante 164-166, nella casa Po­sto, vicino al nuovo garage Lancia. La stima in cui è

che onora oltre che la Sài, e. l'università che" le

anno dato vita, la stessa Nazióne italiana.

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accordata dalla vecchia e nuova clientela. '.

A ouesta nuova azienda nascènte formuliamo buon lavoro e buona fortuna.

s o ? n ( n S T \ / U { K.{xt?r'\cor;. d c ' d a destinarsi ad,un g.io:|||ra ad una iniziativa dì a l - ; £ £ } £ " l a D i t t a"dagn Stessi studi mni • ' S e " ? t a d / g l 1 vaHe n^at,°, ' ? ^moardiav ^ i m a ^ quahhcazione cultu- f o r n i t o r i ^ j ^ ^ l è S Ì 2 siucii molti giovani preferì- laura dalla Amministrazioni « - * »*» «„,.».. .,«,.., „w, i„ scono impiegare un tempo he del quotidiano cremonese ' superiore al previsto per me- «La. Provincia». Cosi esse' glio acquistare quel forte nu. "devono essere aggiunte alle' mero di cognizioni che la altre di pari importo offer-' scuola imparte e che sono te dalla Banca Popolare, dal-"idispensabili per un paleo- l'Ente del Turismo, e dalla ' grafo musicale. Camera di Commercio, la

Il corpo accademico, costi- quale,; sempre generosa, ha tuito da-docenti universitari: voluto, metterne a disposizio-di chiara fama, onora vera- ne due. niente la Scuola e la città. . La Scuola funziona con_ £• il successo della iniziativa molta regolarità é con altret1,';-si deve in grande parte ai tanta severità. Per cui sono." professori ihe profondono i .disponibili anche dei - sussidi

Pro seccore* lo venale S1 Riscossioni precedenti L. 11 mi­

lioni K0.»3ff; Dipendenti "Comu­ne di Voltìdo «120; Operai e Im-

si inaugura oggi in yia Gram- 14 sculture e 40 quaddri

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I pagamenti del canoni per radio e televisione

Il Ministero delle Finanze comunica che «li abbonati alle radioaudizioni per uso privato i quaii, non avendo corrisposto il canone di ab­bonamento e la relativa tassa di concessione governativa entro il 31 gennaio provve­dano tuttavia a mettersi in regola entro e non oltre il 2 marzo, beneficeranno sia della applicazione in misura riaotta della sopratassa per il t'ardivo pagamento del ca­none di abbonamento alle ra_ dioaudizioni sia della appli­cazione, in luogo della pena pecuniaria, della sopratassa del 10 per cento per il ritar­dato pagamento della tassa di concessione governativa, che complessivamente am­montano a L. 190.

Trascorso tale termine, gli abbonati incorreranno nella sopratassa radio per tardivo pagamento nella misura di L. 210 e nella pena pecunia­ria per mancato pagamento della tassa di concessione go­vernativa da L. 1.700 a lire 5.100, per un importo nel massimo di L. 5.310. II Mi­nistero delle Finanze avver­te che per gli abbonamenti per uso privato- il versamen­to del canone e della tassa deve essere effettuato conte­stualmente presso un qual­siasi Ufficio Postale a mezzo di un unico modulo stacca­to dal libretto di iscrizione.

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E! morta all'età di 54 anni, la signora Erchilde Gobbi, attivissima donatrice di sangue della Sezione di Cremona.

La signora Gobbi dal marzo 1944 al giugno 1954 — data della sua ultima prestazione — donò il suo sangue in ben 166 trasfusioni per un totale di oltre 45 litri di preziosa linfa. Era molto conosciuta e amata negli ambienti del-rA.VJ.S. e non solo della nostra provincia in quanto le signora Gobbi deteneva un record forse il più patetico del mondo: quello di aver donato in soli dieci anni la pii irande quantità di sangue di ogni altra donna.

« Mamma Erchilde » — cosi ero affettuosamente chia­mata dai Volontari del sangue la signora Gobbi — con ; suoi interventi di generosità ha salvato da sicura morte iecine e decine di persone. Durante l'ultimo anno di guer­ra rispose ad appelli urgenti incurante del pericolo dei bombàidaménti; sempre pronta a correre dove necessitava il suo sangue. Molte mamme, colpite da forti emorragie di parto riebbero la forza di vincere la morte dal sangue d:

t Mamma Erchilde ». . La signora Gobbi, era insignita di Medaglia, d'Oro del­l'A.VJ.S. e. quest'anno avrebbe ricevuto il Distintivo d'Oro che è la massima ricompensa avisina ed i cui insigniti, in Italia, si possono contare sulle dita di una mano.

I funerali détta signora Erchilde Gobbi avranno luogo domani alle ore 9 partendo dalla Casa di Cura delle Àn-

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