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Regione Molise -101- Resoconti Consiliari consorzio stabile società a r.l. Via Ostiense 104/B 00154 Roma C.F./P.I. 11529431006 MOZIONE AD OGGETTO “LAVORATORI PRECARI NEL SETTORE SANITÀ”. APPROVAZIONE. PRESIDENTE Punto numero 6, mozione a firma dei consiglieri Iorio, Fusco Perrella e Cavaliere, ad oggetto “Lavoratori precari nel settore della Sanità”. Prego, il Presidente Iorio. CONSIGLIERE IORIO Grazie, Presidente. Non vedo il Presidente della Giunta, spero che sia ancora presente, anche perché abbiamo rinviato per la prima volta, ricordo, questa discussione proprio per l’assenza del Presidente e forse sarebbe opportuno che potesse ascoltare quanto ho da dire. La mozione nasce da una problematica che era molto più incombente quando è stata presentata che oggi che siamo alla scadenza dell’anno, per una questione che riguardava specificatamente i lavoratori precari nel settore della Sanità. In maniera particolare tutti i contratti di collaborazione che riguardavano l’esecuzione dei progetti di ricerca, dei progetti speciali che dovevano essere realizzati e che dovevano, quindi, meritare un’attenzione particolare sulle possibilità di una proroga che potesse, nel contempo, consentire anche a questi lavoratori di avere una proroga di contratto in attesa delle definizioni delle procedure della legge Madia. Leggo alcuni tratti solo della mozione. E poi voglio aggiungere che abbiamo consegnato questa mattina un emendamento che introduce in questa discussione anche gli aspetti legati all’ultima delibera della Giunta regionale che io pregherei di distribuire, se è possibile, così facciamo un’unica discussione. Ritenuto sostanzialmente l’articolo 20, che è definito come superamento del precariato nelle pubbliche Amministrazioni del decreto legislativo 75/2017, decreto Madia, decreto legislativo immediatamente efficace dal momento in cui è stato approvato, perché in sede di decreto legislativo, per effetto di una delega precedentemente data al Governo su questa materia, trasforma in norma giuridica un impegno politico che il Governo aveva sottoscritto con le organizzazioni sindacali nell’ambito del protocollo d’intesa del 30 novembre

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MOZIONE AD OGGETTO “LAVORATORI PRECARI NEL SETTORE SANITÀ”. APPROVAZIONE.

PRESIDENTE

Punto numero 6, mozione a firma dei consiglieri Iorio, Fusco Perrella e Cavaliere, ad oggetto “Lavoratori precari

nel settore della Sanità”. Prego, il Presidente Iorio.

CONSIGLIERE IORIO

Grazie, Presidente. Non vedo il Presidente della Giunta, spero che sia ancora presente, anche perché abbiamo

rinviato per la prima volta, ricordo, questa discussione proprio per l’assenza del Presidente e forse sarebbe

opportuno che potesse ascoltare quanto ho da dire.

La mozione nasce da una problematica che era molto più incombente quando è stata presentata che oggi che

siamo alla scadenza dell’anno, per una questione che riguardava specificatamente i lavoratori precari nel settore

della Sanità. In maniera particolare tutti i contratti di collaborazione che riguardavano l’esecuzione dei progetti

di ricerca, dei progetti speciali che dovevano essere realizzati e che dovevano, quindi, meritare un’attenzione

particolare sulle possibilità di una proroga che potesse, nel contempo, consentire anche a questi lavoratori di

avere una proroga di contratto in attesa delle definizioni delle procedure della legge Madia.

Leggo alcuni tratti solo della mozione. E poi voglio aggiungere che abbiamo consegnato questa mattina un

emendamento che introduce in questa discussione anche gli aspetti legati all’ultima delibera della Giunta

regionale che io pregherei di distribuire, se è possibile, così facciamo un’unica discussione.

Ritenuto sostanzialmente l’articolo 20, che è definito come superamento del precariato nelle pubbliche

Amministrazioni del decreto legislativo 75/2017, decreto Madia, decreto legislativo immediatamente efficace dal

momento in cui è stato approvato, perché in sede di decreto legislativo, per effetto di una delega

precedentemente data al Governo su questa materia, trasforma in norma giuridica un impegno politico che il

Governo aveva sottoscritto con le organizzazioni sindacali nell’ambito del protocollo d’intesa del 30 novembre

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2016 che al riguardo così recitava: “Il Governo s’impegna ad assicurare il rinnovo dei contratti precari con la

Pubblica Amministrazione, attualmente in essere e di prossima scadenza, in vista di una definitiva

regolamentazione da realizzarsi con la riforma del testo unico del pubblico impiego”. Cosa che poi è stata

effettivamente attuata.

Ritenuto che le recenti norme sul pubblico impiego escludono la possibilità di effettuare assunzione di personale

a tempo indeterminato senza passare attraverso un concorso, previsto dall’articolo 20 del decreto legislativo

75/2017, ha suddiviso i precari in due gruppi: quelli che per accedere al rapporto a termine hanno già dovuto

superare una procedura concorsuale - e qui si apre una discussione su che cosa sia una procedura concorsuale -

anche presso Amministrazioni diverse da quelle che provvede a stabilizzarli, e quelli che non l’hanno effettuata e

hanno intrattenuto con l’Amministrazione Pubblica, compresi gli Enti del Sistema sanitario nazionale, rapporti di

lavoro flessibili, comprendendo gli intestatari di un contratto a termine, i co.co.co., i co.co.pro., i lavoratori

socialmente utili, i contratti di formazione lavoro attivi nel settore degli Enti locali.

Nel primo caso, le Amministrazioni potranno procedere direttamente, con l’immissione in ruolo a tempo

indeterminato dei precari in servizio, entro il triennio 2018/2020, alle seguenti condizioni:

- che l’Amministrazione abbia provveduto a definire il Piano triennale dei fabbisogni di personale secondo la

procedura coniata dal rinnovato articolo 6, del decreto legislativo 165, in combinato disposto con il successivo

articolo 6-ter, introdotto dal decreto legislativo stesso, concernente le linee e l’indirizzo della funzione pubblica

alle Amministrazioni per la predisposizione dei piani stessi;

- che sia indicata la necessaria copertura finanziaria;

- che il personale interessato si trovasse in servizio, con contratto a tempo determinato, successivamente al

28/8/2015, data di entrata in vigore della 124 del 2015, presso l’Amministrazione che procede all’assunzione;

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- che alla data del 31 dicembre 2017 il personale interessato abbia maturato almeno tre anni di servizio, anche

non continuativi, negli ultimi otto anni, alle dipendenze dell’Amministrazione che procede all’assunzione.

Nel secondo caso, cioè coloro che non hanno fatto procedure concorsuali, le Amministrazioni potranno bandire,

durante il triennio 2018/2020, concorsi riservati fino ad un massimo del 50 per cento dei posti disponibili, e

purché sia stato definito il Piano triennale dei fabbisogni, con indicazione della relativa copertura finanziaria, in

favore del personale che sia stato assunto con contratto di lavoro flessibile, dopo il 28/8/2015, presso

l’Amministrazione che bandisce il concorso.

Abbia maturato, alla data del 31 dicembre 2017, almeno tre anni di contratto, negli ultimi otto anni, presso

l’Amministrazione che bandisce il concorso, che l’Amministrazione abbia provveduto a definire il Piano

triennale dei fabbisogni di personale, secondo la procedura coniata, nel rinnovato articolo 6 del decreto

legislativo 165, in combinato disposto con il successivo articolo 6 introdotto dal decreto 75/2017.

In sostanza, a ben vedere la disposizione, fermo restando le norme di contenimento della spesa di personale,

consente alle Pubbliche Amministrazioni di disporre ulteriori assunzioni con le procedure indicate solo

utilizzando, a tal fine, le risorse previste per i contratti di lavoro flessibile, debitamente certificate da un punto di

vista finanziario. Infatti, in tal caso, ogni Pubblica Amministrazione non potrà avvalersi di altri rapporti di lavoro

flessibili, secondo le chiare lettere di cui all’articolo 5. Fino al termine delle procedure, di cui ai commi 1 e 2,

cioè, le procedure del piano e tutto il resto, di cui al comma 1, è fatto divieto alle Amministrazioni interessate di

instaurare ulteriori rapporti di lavoro flessibili, di cui all’articolo 9, comma 28, del decreto legge, eccetera,

eccetera, per le professionalità interessate dalle predette procedure.

Il comma 9 bis, dell’articolo 4, del decreto legge del 31 agosto 2013, convertito, eccetera, eccetera.

Visto che nei primi giorni del mese di dicembre del corrente anno, scadranno numerosi contratti di

collaborazione continuativa presso la ASREM, stipulati a seguito di avvisi pubblici, per titoli finanziati con i

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fondi per progetti scientifici, ex articolo 1, eccetera, eccetera, per professionalità ritenute indispensabili, per la

relativa realizzazione, in quanto figure non disponibili, nell’annotazione di servizio delle strutture territoriali, in

conseguenza anche delle numerose quiescenze non sostituite a causa del blocco del turnover, ove protrattosi per

diversi anni… e poi, tutta una serie di considerazioni, di cui vi risparmio la lettura, sperando che vogliate

prestare la massima attenzione a questa problematica.

Evidenziato che è nei poteri amministrativi della Struttura commissariale, nella sua dimensione di Organo dello

Stato preposto alla realizzazione del Piano di rientro e dalla conservazione delle condizioni imprescindibili, per

dare attuazione agli obiettivi del Piano operativo regionale implicanti l’appropriata erogazione dei livelli

essenziali di assistenza, senza arrecare danno alla collettività e all’apparato organizzativo del Sistema Sanitario

regionale, effettuare una ricognizione attenta e puntuale per ridefinire i fabbisogni di personale e risolvere, al

proprio interno, la verifica delle risorse nell’ambito delle disponibilità finanziarie.

Il fabbisogno di personale nell’Azienda unica regionale è stato definito dal Direttore generale pro tempore

Pirazzoli, che si è limitato ad una ricognizione numerica riguardante solo il personale sanitario e non quello

tecnico, professionale e amministrativo, senza alcuna considerazione della effettiva dotazione funzionale

necessaria per garantire l’attuazione del proprio Piano operativo. La Regione ne ha preso atto, senza alcuna

integrazione derivante dalla programmazione e pianificazione contenuta nell’ultimo Programma operativo.

È di rilevante importanza e significato ribadire che il comma 8 dello stesso articolo consente alle

Amministrazioni di prorogare i rapporti di lavoro già in essere, con tutti coloro che partecipano alle procedure

previste dal decreto Madia, sino al termine delle stesse, e che è inoltre fatto divieto alle Pubbliche

Amministrazioni, fino al termine delle procedure per la stabilizzazione dei precari sopra descritti, di stipulare

ulteriori rapporti di lavoro flessibili per le professionalità interessate dalle predette procedure. Divieto, peraltro,

già previsto, che faceva divieto alle Pubbliche Amministrazioni di stipulare contratti di collaborazione.

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Osservato che i Presidenti di altre Regioni, Abruzzo, Campania, Lazio, Puglia, Emilia Romagna, hanno già

assunto proprie determinazioni per il rinnovo dei contratti a tempo determinato e di collaborazione continuata e

continuativa e in alcuni di essi hanno già proceduto alla immissione in servizio a tempo indeterminato,

IMPEGNA

il Presidente della Giunta regionale e il Commissario ad acta per la Sanità

- ad assumere ogni necessaria determinazione per la integrazione e modifica del decreto commissariale 60 del

2016, in attuazione delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 75;

- a disporre che si proceda alla ricognizione del fabbisogno di personale medico, sanitario, tecnico, professionale

e amministrativo per la funzionalità dell’Azienda sanitaria unica regionale, in considerazione del 34-bis della

legge 662 del ‘96, per professionalità ritenuta indispensabile per la relativa realizzazione, in quanto figure non

disponibili, nella dotazione organica delle strutture territoriali, in conseguenza anche delle numerose quiescenze

non sostituite a causa del blocco del turnover, ove protrattosi per diversi anni.

Ora, credo, sinteticamente, e bisogna dire che non risulta che nella Regione, se c’è l’emendamento... eccolo qua.

Questa è la situazione del personale sanitario che, naturalmente, va di pari passo con la situazione del personale

di tutte le altre Amministrazioni Pubbliche, comprese quelle della Regione Molise. O meglio, forse comprese

quelle del personale del sistema della Regione Molise, non solo la Regione ma anche gli Enti collegati. Per cui,

l’emendamento che abbiamo proposto, prevede di includere, in questa mozione, vista la delibera di Giunta

regionale 452 del 28/11/2007, avente ad oggetto: “Programmazione delle iniziative occupazionali”, eccetera,

eccetera, e successive modifiche, che avvia, tra l’altro, le procedure alquanto discutibili di nomina per i nuovi

Dirigenti. Questo nelle premesse.

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Nel dispositivo, aggiungere di revocare la delibera di Giunta regionale 452 del 28/11/2017, per la parte

riguardante i punti 5, 6, 7 e 8, che è la parte della dirigenza che, non serve rimarcarlo, non è oggetto di

stabilizzazione, ma riguarda le procedure ordinarie per affidare incarichi di dirigenza nella Regione Molise.

In definitiva, per quanto attiene lo spirito di questa mozione, le questioni sono di vario genere, ma possono

essere riassunte all’interno di un concetto molto ma molto semplice. All’epoca di quando l’abbiamo presentata,

esisteva una norma e anche una circolare esplicativa che dava la possibilità di stabilizzare con alcune procedure

il personale che era in possesso dei requisiti della stabilizzazione a una certa data.

Nel caso specifico, che riguarda la Sanità, tutto questo non è stato fatto per i dipendenti dei co.co.co, che sono

una cinquantina e che erano attivi nella stessa Amministrazione su progetti specifici di ricerca, che sono stati

finanziati e che ogni anno vengono finanziati all’interno del Fondo sanitario regionale.

Quindi, anche il riferimento alla disponibilità economica era un riferimento superato dal fatto che i fondi dedicati

ai progetti di ricerca potevano coprire la spesa della proroga di questi progetti, in quanto gli stessi soggetti

interessati dall’assunzione erano stati interessati dall’assunzione proprio perché mancavano quelle

professionalità, in termini di qualità, in termini di numero, all’interno della stessa ASL e, quindi, è evidente che

gli stessi soggetti potevano essere prorogati o possono, perché potrebbero ancora essere prorogati, verificate due

condizioni: quella della disponibilità economica, che è garantita dal fatto che i progetti di ricerca sono finanziati,

anche se con tipologie diverse, ma alla fine le professionalità necessarie dal punto di vista amministrativo sono le

stesse e, oltretutto, con una previsione legislativa che impedisce altre assunzioni a termine in quella stessa

materia oggetto che ha maturato il diritto alla stabilizzazione.

Quindi, non si possono più svolgere selezioni, concorsi o qualsiasi altro tipo di acquisizione di personale se

prima non si garantisce a questi soggetti, titolari di un diritto, di essere precarizzati, poi, si vedrà come, quanti,

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perché, sostituendoli con altri, che parteciperebbe ad un eventuale nuovo avviso pubblico o nuovo concorso,

perché è specificatamente vietato dalla legge.

Abbiamo, per le vie brevi, saputo dagli interessati che l’obiezione che è stata rilevata in sede di ASREM era

un’obiezione di tipo economico, con il timore che la Corte dei Conti potesse intervenire, ma la legge Madia

specifica in maniera precisa che la disponibilità economica va calcolata in base al flusso finanziario ordinario e

alla stessa tipologia di progetti che venivano eseguiti con forme flessibili di contratto e, quindi, il riferimento

andava ai progetti speciali di ricerca, che sono, ripeto, finanziabili. Per cui non si giustifica in alcun modo

qualsiasi altro recupero di personale che potrebbe introdurre, contro la legge, nuovi precari e proprio per questo

sono stati vietati. Leggendo le circolari della Madia, dice che bisogna vietare qualsiasi tipo di assunzione, se

prima non si è fatto questo esame, questo provvedimento, perché altrimenti si creano altri precari in aggiunta a

quelli che si vogliono stabilizzare e, per giunta, con il danno che, a questo punto, si creano le premesse di

ritornare alla stessa situazione di prima e di aggravare, quindi, la stessa situazione.

Ora, questo per quanto riguarda la Sanità e, quindi, mi sembra che sia un problema giuridico molto particolare,

quello che suggerisce la ASREM, cioè di fare un nuovo avviso, perché sarebbe espressamente vietato dalla legge

in questione, perché l’avviso può essere accessibile a tutti, non ha possibilità di essere limitato a nessuno e che,

quindi, potrebbe venire dall’Emilia Romagna, dalla Lombardia, dalla Sicilia, persona che con alcuni requisiti

potrebbe essere contrattualizzato a danno di chi, invece, era in servizio.

Questa situazione, naturalmente, si estende anche alla Regione che, nella delibera in questione, ha stabilizzato

alcune persone, che obiettivamente ne avevano diritto, perché avevano maturato le condizioni per essere

prorogati e, nello stesso tempo, avevano ricevuto la garanzia di un’approvazione un po’ veloce, diciamo, per

definirla tra virgolette, di un Piano occupazionale nel triennio 2019/2020 e che, quindi, poi, potranno essere

stabilizzati eventualmente sulle procedure, dopo aver previsto il piano e aver previsto i finanziamenti, possano

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essere attuate a cominciare, dice la norma, dal 1 gennaio 2018. Ma la legge è in vigore da quando è stata

pubblicata, il 2018 riguarda solo l’avvio delle procedure di stabilizzazione, dopo aver fatto, in premessa, lo

svolgimento del fabbisogno e la regolamentazione della selezione, per quelli che hanno fatto un concorso,

diretta, per quelli che non hanno fatto concorsi, solo per il 50 per cento riservati ai concorsi che verranno fatti, se

ci sarà la necessità di farli, nella Pubblica Amministrazione.

Ora, a me sembra del tutto logico che si possa procedere in maniera ordinata e l’obiezione che si fa, che la Corte

dei Conti avrebbe da ridire, non è concepibile, perché sarebbe contraria all’applicazione di una legge dello Stato

che è molto chiara e che cita anche la Sanità come estensione di questo diritto. In genere per la Sanità ci sono

legislazioni anche diverse rispetto alla Pubblica Amministrazione. In questo caso i dipendenti precari della

Sanità vengono inclusi tra quelli che devono seguire questa norma. Allora, la ASREM non ha fatto la prima

verifica dei fabbisogni, innanzitutto la prima verifica di quante persone hanno diritto. Non si sa. Non ha fatto il

Piano dei fabbisogni, quindi la previsione della pianta organica in base al Piano operativo approvato. E perché

non contrattualizza in attesa che si faccia? Fa quello che ha fatto la Regione. Che la Regione, devo dire

Presidente, ha agito bene nell’ambito proprio, perché di fronte a una situazione di precarietà ha fatto, ripeto, tra

virgolette, senza volere esasperare il concetto, un Piano occupazionale molto veloce, sintetico, comunque ha

rispettato il Piano occupazionale, ha fatto l’analisi di chi c’era e di chi aveva diritto e ha prorogato, quindi, in

attesa di iniziare le procedure di stabilizzazione nell’anno successivo.

Mi dovete spiegare perché questa cosa che ha fatto il Presidente della Giunta, non l’ha fatta il Commissario ad

acta, o quantomeno l’ASREM, perché la situazione, rispetto alla legge, è la stessa. Io credo che si potrebbe

ancora fare in tempo, visto che c’è una previsione di legge, a suggerire alla ASREM di prorogare quei contratti e

di dare a queste persone, vista la disponibilità economica che c’è, la possibilità, poi, di partecipare o non

partecipare, perché può darsi pure che il Piano occupazionale, vista la situazione di riordino, non ha necessità di

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averle queste figure e, quindi, non avranno diritto alla stabilizzazione. Ma se questa verifica non viene fatta, il

diritto alla proroga ce l’hanno ed è sacrosanto. Credo che questa questione verrà sollevata anche nelle sedi

giudiziarie amministrative, perché obiettivamente c’è una iniziativa difforme, senza parlare, poi, di altre

questioni che possono essere sollevate.

Per cui io pregherei, per quanto riguarda questo aspetto, questo primo aspetto, di avviarla questa verifica che

prevede la legge Madia, anche a livello degli altri settori regionali, di avviare la necessità di individuare le

figure, perché la prima cosa è il bacino da individuare, la seconda cosa è il fabbisogno del personale, la terza

cosa è la capacità finanziaria. Io credo che queste cose bisogna fare, non altro. Ecco perché non sono

assolutamente d’accordo con quanto è successo nella Sanità e credo che si possa e si debba ancora porvi rimedio

proprio per rispondere ad un’esigenza di correttezza e di rispetto della legge, non per fare favori a questo o

quell’altro, ma per rendere giustizia a chi in questo caso merita di avere questa opportunità.

Di diverso tenore è la nostra obiezione, ecco perché chiediamo una modifica o sostanzialmente una revoca di

parti della delibera della Giunta regionale, che riguardano la dirigenza. Qui nasce… naturalmente, se non si

troverà una soluzione, nascerà il dubbio e la perplessità che resta in capo a chi vede una delibera fatta in questo

mese, a scadenza di legislatura, di una ristrutturazione della dirigenza pesante, notevole, che individua tutta una

serie di aree di interesse e che, in qualche modo, anche potrebbe sollevare dubbi di legittimità sia finanziaria e

sia di correttezza delle procedure, non per la Madia ma perché un assetto dirigenziale della Regione così

cospicuo, come previsto dalla delibera, meriterebbe di essere fatto dalla prossima Giunta regionale. Perché è

inconcepibile che la Giunta uscente organizza i Dirigenti estranei per la Giunta. I Dirigenti sono intrinsecamente

legati. Non so se esiste, penso di no, però chiedo qualche assenso anche per le vie brevi, se esiste una norma che

lega i contratti della dirigenza anche alla validità elettorale della Giunta regionale, cioè alla scadenza del

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Governo, mi pare di no. Però, comunque, moralmente, voglio dire, se io devo riorganizzare la Regione non lo

faccio quando sto andando via ma lo faccio quando entro eventualmente o rientro, insomma.

Quindi, io credo che queste perplessità, che poi hanno sollevato una serie di perplessità ulteriori all’interno anche

del personale interessato, che sarebbe tutto il personale dei D3, che potrebbero accedere a questa opportunità,

che è una platea abbastanza vasta, in qualche modo i dubbi sono nati sia nell’individuazione delle aree e sia

nell’estensione, come appare nella delibera per quanto ne conosciamo fino a questo momento, ad una platea

interna ed esterna. Ma credo che su questo il Presidente della Giunta ci darà qualche risposta perché l’ha già

anticipata.

Ecco, fatte queste considerazioni, io non aggiungo altro, ma chiedo però con fermezza, soprattutto per la prima

parte, che questi provvedimenti vengano assunti con senso di responsabilità. Ancora abbiamo un giorno, forse,

per risolvere il problema, ma all’interno di questa procedura bisogna sicuramente dare, rispettare i diritti di 50

giovani ed ex giovani che potrebbero rimanere in servizio, perché la procedura è prevista dalla legge. A me

sembra un atto non condivisibile e spero che venga corretto nel più breve tempo possibile. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Iorio. Comunico che è pervenuto un emendamento a firma del Consigliere Iorio ed altri, ed è

stato già distribuito all’Aula. La parola al collega Petraroia. Prego.

CONSIGLIERE PETRAROIA

Presidente, ho avuto modo di seguire l’illustrazione del collega Iorio e oggettivamente la problematica che

affronta si deve scindere in due parti, entrambe estremamente complesse. La prima, che ha bene illustrato e

riferito allo specifico della Sanità, ed è chiaro che anche la mozione che era stata costruita in maniera analitica

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sui precari della Sanità e più precisa su quell’aspetto attiene alle responsabilità del Commissario ad acta ed è

ovvio che la nostra interlocuzione come Consiglio può arrivare fino ad un certo punto. È il pezzo della Sanità.

Poi, con l’integrazione che è stata presentata oggi si interviene anche sulla delibera 452 del 28 novembre del

2017 e si chiede la revoca di una parte della delibera dal punto 5 fino al punto 8. Tenuto conto che queste

problematiche sono problematiche che meriterebbero di essere istruite, analizzate con la necessaria attenzione,

come avevo avuto modo anche di proporre nella seduta del Consiglio regionale in cui, poi, si è deciso di tenere

questo approfondimento, di integrare anche la mozione sui precari della Sanità, ampliandola anche agli altri

argomenti che il collega Iorio a suo tempo aveva sollevato, ma che mancavano all’interno dell’atto, cioè nel

senso non c’era il riferimento alla 452 e alla 462.

Io prospetto all’attenzione del Presidente del Consiglio, all’attenzione della Giunta, se è d’accordo il proponente,

di provare a fare una verifica in sede tecnica su questi temi. Altrimenti, vedete, noi abbiamo un po’ una

difficoltà. Il pezzo della Sanità per gli aspetti che sono specifici, e lì dobbiamo stare attenti anche ai confini di

competenza tra Consiglio e Commissario ad acta. È chiaro però che il Commissario ad acta volendo, il Direttore

generale dell’ASREM, Direttore generale della Salute, possono interloquire anche con il Consiglio, con le

Commissioni e darci un’indicazione sulle scelte che sono state già fatte e sugli atti che dovranno ancora essere

adottati riferiti alla stabilizzazione del precariato e a come si tiene insieme l’equilibrio tra il rientro in Molise dei

vincitori di concorso che sono fuori, che si sono organizzati e hanno fatto arrivare le loro sollecitazioni

ripetutamente nel corso degli ultimi anni, con una risposta ai precari che da anni sono impegnati all’interno delle

nostre strutture sanitarie e che ne hanno garantito la funzionalità anche in condizioni di sofferenza, di difficoltà.

Io posso testimoniare, sono stato in ospedale il giorno di Natale nel reparto di medicina per fare visita a delle

persone che erano ricoverate e vi erano 25 persone, di cui 19 allettate, e 2 infermieri di turno. Tutti gli infermieri

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sono 17, i medici sono 11, quindi, mentre per quel reparto si è risolto per fortuna, anche con strumenti…con il

personale infermieristico si ha una difficoltà.

Allora, su questo argomento si può fare un approfondimento specifico e si dice: “Questi sono gli atti già adottati,

questi sono gli atti che si intendono adottare, questo è per il personale sanitario, il personale infermieristico,

questi sono quelli che possono rientrare da fuori”, facendo una sorta di sintesi, di monitoraggio anche con le

scadenze, con gli impegni e tentando di tener conto delle necessità e delle aspettative dei diversi soggetti. Perché

è chiaro, più persone fai rientrare da fuori, meno possibilità hai di stabilizzare i precari e viceversa.

Quindi, si tratta di soppesare le giuste sollecitazioni di tutti.

Altra e differente questione, invece, è la stabilizzazione dei precari con la legge Madia riferita alla Regione e agli

Enti subregionali. Cioè, questo è tutta un’altra cosa. Nel senso che noi abbiamo competenze, ci sono atti

differenti, c’è stato negli anni scorsi un ricorso a un decreto 101, che ha consentito di portare il costo del

personale da 50 milioni nel 2011 a 37 milioni del 2016. Quindi, diciamo che ci sono tutte le condizioni perché i

95 posti vacanti, oggi, sulla pianta organica - parlo solo della Regione in questo momento, non degli Enti

collegati - si tratta di comprendere in che modo, sui profili professionali che sono scoperti, e anche qui facendo

un monitoraggio per quanto riguarda le persone che hanno operato nel corso degli anni e che rientrano nei

requisiti della legge Madia, in che modo… perché chi ha maturato quei requisiti all’interno del Sistema Molise,

come lo chiama il Ministero, e cioè non direttamente con Regione, ma con un Ente subregionale che, comunque,

rientra, anche in termini normativi, nel Sistema Regione, come quelle persone possano far valere il diritto

maturato nel corso del tempo. È chiaro che bisogna verificare come si incrociano le coperture finanziarie, la

scopertura della pianta organica e come questo meccanismo possa determinare dei risultati.

Questo vale, è ovvio, anche per quanto riguarda la scelta dei posti scoperti nella dirigenza. E lì si tratta di fare

una valutazione in termini di opportunità sui costi tra il coprire i posti vacanti della dirigenza o individuare delle

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posizioni organizzative. Posizioni organizzative dove il personale non dirigente, che svolge determinate funzioni

e che ha tutte quante le caratteristiche, può avere una funzione non dirigente ma posizione organizzativa e svolge

delle funzioni similari. È chiaro che questo comporterebbe un risparmio dal punto di vista dell’organizzazione

complessiva del lavoro.

Tutta questa materia è materia che, per legge e per contratti, è demandata al confronto anche con le parti sociali.

La RSU della Regione Molise ha mandato una diffida alla Giunta regionale, dove chiede - tutta la RSU - la

revoca della 452 e la 462. Io mi limito a leggere gli atti, non li commento, nel senso che ci sono stati degli atti, a

questi atti c’è stato un riscontro, non perché c’è un’assenza di condivisione, ma perché non c’è stato un momento

di confronto. Cioè, nel senso, se il contratto demanda al confronto tra le parti il come fare, è chiaro che ci si trova

di fronte a una scelta già adottata. C’è stata quest’azione. A questo è seguito una nota del 22 dicembre della

Segreteria generale regionale della funzione pubblica della CGIL che chiede sempre la revoca della 452 e della

462. Come dire che anche questo è un atto di cui dobbiamo tener conto.

Più sommessamente io, il 5 dicembre, dopo aver visto le delibere, avevo provato a proporre in una

comunicazione indirizzata al Presidente della Giunta di capire se era possibile effettuare un monitoraggio. Cioè,

nel senso, possiamo avere una ricognizione, anche per ricondurre a serenità i rapporti con una parte di coloro che

nel corso degli anni hanno operato sia direttamente, alle dipendenze della Regione, e sia negli Enti subregionali

collegati, e vedere, sulla base di questo monitoraggio, fatto cento, quanti sono coloro che hanno i titoli, visti i

profili, verificata la disponibilità che c’è all’interno della Regione e degli altri enti collegati. Per esempio, c’è

stato in questi giorni il bando per 50 unità a tempo determinato di Molise Acque. Quello è stato fatto attraverso

un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali. Cioè, mi risulta che c’è stato prima il verbale con le

organizzazioni sindacali e, poi, si è proceduto al bando per tre anni. Poi, ci sono altri Enti subregionali dove

bisognerebbe riverificare, tra coloro che sono andati in pensione e coloro che matureranno i requisiti, quante

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sono le scoperture per capire anche lì se ci sono delle opportunità per i percorsi di stabilizzazione fissati dal

decreto Madia. Questo è il ragionamento. Abbiamo l’ARSARP, l’ARPAM, cioè i vari Enti. Quante sono le

figure professionali che termineranno o hanno già terminato andando in pensione?

Noi eravamo bloccati con i concorsi fino al 31 dicembre del 2016, perché si era fatta la scelta di consentire ai

dipendenti della Regione e ai Dirigenti con i requisiti pre-Fornero, senza danni per il calcolo della loro pensione,

di poter accedere, però per tre anni la Regione, fino al 31 dicembre 2016 non poteva bandire i concorsi.

Dal 1º gennaio 2017, se sussistono tutti gli altri requisiti previsti dalle normative in vigore, perché quello era uno

dei requisiti, e quindi l’equilibrio di Bilancio, il risparmio di costi e quant’altro, si tratta di capire i concorsi che

possono essere banditi, e quanto si può coprire con gli strumenti della mobilità da altre Amministrazioni.

È ovvio che se noi abbiamo già in carico in Regione quattro, cinque, sei unità, che è una mobilità da altre

Amministrazioni… io ho visto che l’altro ieri è stata adottata una determina e ieri è stata fatta un’altra determina

attuativa dove una figura in comando è stata ritenuta ammessa per partecipare alla mobilità volontaria nella

contabilità della Regione. E questo è un punto. Si va a risolvere una questione perché se noi abbiamo, per anni,

utilizzato in comando delle figure che provenivano da altre Amministrazioni e oggi ci sono i presupposti

normativi per fare una stabilizzazione, è giusto che questo si faccia, ma all’interno di un ragionamento di

carattere generale in cui queste cose le dobbiamo sapere.

Da ultimo, io chiedo anche al Presidente della Giunta di fare un’ultima riflessione di un minuto: nella legge

nazionale ci sono dieci comma che riguardano il passaggio dei dipendenti dalle Province alle Regioni per i

Centri dell’impiego. Allora, noi o lo recepiamo nella nostra legge finanziaria, nella nostra legge di Bilancio, sto

parlando del personale a tempo indeterminato, nel senso che i 235 milioni che sono stati appostati dal Governo e

che, in quota parte, arriveranno al Molise per assicurare la retribuzione dei dipendenti a tempo indeterminato,

questo presuppone che noi dobbiamo prevedere in entrata e in uscita, all’interno del nostro Bilancio, e con le

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leggi collegate, il passaggio dei dipendenti. Parlo di quelli a tempo indeterminato, non sto parlando delle persone

a tempo determinato, quella è un’altra problematica, ma quelli a tempo indeterminato delle Province se non

passano alla Regione, noi abbiamo il protrarsi di una situazione di incertezza, di difficoltà. Visto che adesso la

legge nazionale c’è, ed è stata pubblicata, c’è anche la copertura di spesa, proviamo a vedere. Poi, è chiaro che la

Giunta può stabilire se queste persone diventano dipendenti della Regione o dell’Agenzia Molise Lavoro, perché

la norma nazionale, dice: “Si può fare quello o quello”, però io credo che, visto che stiamo affrontando, in questi

giorni, anche l’esame della finanziaria regionale, dei collegati, almeno per il personale a tempo indeterminato, su

cui c’è al 100 per cento la copertura, almeno per quello, io dico: Facciamo in modo che togliamo di mezzo...

anche per una questione, così, di semplificazione. Le Province non c’entrano più in via definitiva con la gestione

del collocato, cioè, non c’entra proprio più nulla. Il collocamento diventa un’attività che svolge

l’Amministrazione regionale, punto. Dopodiché, è la Regione che stabilisce le sedi, gli strumenti e anche se deve

fare attività, progettualità, Area di crisi, strumenti, perché anche il reddito di inclusione, che parte il 1° gennaio,

ha bisogno che la presa in carico, si faccia al collocamento.

I nostri Piani sociali, di zona, poi, devono farsi timbrare la domanda della persona all’Ufficio di collocamento,

altrimenti le persone non percepiscono i 100, 120 euro, per il caso della persona sola, che le poste, poi... sulla

Postepay, ti fanno la ricarica tramite l’INPS. Funziona così. Però, se non c’è il timbro dell’Ufficio di

collocamento, quelli non possono prendere i soldi. Oggi noi andiamo a rincorrere, anche in termini di gerarchia...

così, di catena di comando, che devi parlare con la Provincia, che poi c’è il comando, che ha l’accordo, che la

sede la paga la Provincia, diventa veramente... e possiamo anche razionalizzare, perché laddove, ad esempio, la

Regione ha dei propri spazi, può stabilire come strutturare al meglio il personale delle Province, incardinandole.

La legge nazionale dice anche 18 milioni, però è a livello nazionale, da ripartire tra le Regioni per prorogare i

contratti a termine, questi sono troppo pochi. Nel senso che 18 milioni, in proporzione, al Molise, la quota che ci

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viene assicurata, per prorogare i contratti a termine, sono oggettivamente... è poca cosa. Anche perché, la legge

nazionale, dice che se vuoi prorogare i contratti di collaborazione continuati e continuativi, lo devi fare con i

soldi del Bilancio della Regione, cioè, nel senso che ti danno il rimborso solo per i contratti a tempo determinato,

ma non per i contratti diversi da quelli a termine.

Quindi, anche su questo pezzo, c’è necessità, a mio avviso, di ritornarci anche nelle riunioni istruttorie della

Commissione Bilancio per l’esame dei nostri provvedimenti e tentare di capire come adottiamo questo

provvedimento, perché se non lo prevediamo nella finanziaria, è chiaro che poi se ne parla tra un anno. Però tutti

gli strumenti di politiche per l’occupazione, se hai bloccato gli Uffici di collocamento, diventa oggettivamente

più complicato poterli gestire per tutto il 2018.

Quindi, se sull’insieme di queste tematiche, fosse possibile un esame istruttorio in sede di Commissione, se è

d’accordo anche il proponente, però lo dobbiamo fare, nel senso che dobbiamo programmarlo e si deve fare,

visto che il giorno 8 già è prevista la convocazione della Seconda Commissione, insieme alla Terza, si potrebbe

ipotizzare che al termine dei lavori sull’altra problematica, la Seconda Commissione prosegua i lavori per

affrontare e vedere sul piano tecnico questo aspetto, se c’è il consenso.

PRESIDENTE

Grazie, collega Petraroia. Ci sono altri interventi sulla mozione? La collega Manzo. Prego.

CONSIGLIERE MANZO

Grazie, Presidente. Sarò veramente breve, vista anche la presentazione abbastanza argomentata, della... molto

argomentata del proponente, il Consigliere Iorio e l’intervento anche del Consigliere Petraroia.

Rimango nel merito delle due delibere di Giunta, la 452 e la 462; in particolare, la 452, perché la 462, va a

rettificare la 452. È una delibera di Giunta alquanto complessa, in alcuni tratti sembrerebbe anche

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contraddittoria, poichè quanto richiamato nel documento istruttorio, non è quello che poi viene richiamato anche

nel deliberato della delibera di Giunta regionale.

La delibera di Giunta ha suscitato molta attenzione all’interno del personale dell’organico della Regione Molise,

ma soprattutto anche rispetto ai tanti precari che hanno transitato all’interno della Regione con diversi progetti.

La delibera, in alcuni punti, richiama il concetto di stabilizzazione aperto dal decreto Madia, in altri, invece, va a

riorganizzare, in qualche modo, l’assetto organizzativo della Regione, andando ad evidenziare la mancanza di

alcune figure dirigenziali, individuando alcune aree. Ed è proprio lì che non si capisce perché, non è chiaro come

mai alcune aree sì ed altre aree no, come sono state individuate le aree e soprattutto, anche come diceva chi mi

ha preceduta negli interventi, se nella valutazione del fabbisogno siano stati in qualche modo tenuti in

considerazione anche i Dirigenti delle Province, quindi, se sono stati richiamati nella pianta organica, fatte salve,

comunque, le figure che sono, in qualche modo, in comando da altri Enti pubblici.

Ma vorrei soffermarmi anche su un altro aspetto, su un altro punto che l’emendamento del Consigliere Iorio non

ha fatto salvo, in qualche modo, perché lui chiede di revocare nella delibera di Giunta regionale, i punti 5, 6, 7 e

8. Perplessità, invece, io ce le ho nel leggere la delibera, anche sugli altri punti della delibera di Giunta, e vi

spiego perché. Si definisce l’Agenzia, il Centro polifunzionale della Protezione Civile, e la Sala operativa, come

Uffici strategici per la Regione. Uffici strategici che, però, saranno, in qualche modo, occupate ulteriormente da

altre figure, sempre a tempo determinato, quando, invece, il decreto Madia parla di stabilizzazioni nel periodo

che va dal 2018 al 2020. Si parla anche di armonizzazione delle categorie, quindi, ecco, io mi chiedo come siano

state assunte, inizialmente, le figure individuate, con quale categorie professionali e, soprattutto, se non si è

tenuto in considerazione la platea di tutti i precari che hanno transitato nella Protezione Civile. Perché,

richiamando l’articolo 20 del decreto Madia, stabilisce che le Amministrazioni possono prorogare i

corrispondenti rapporti di lavoro flessibili con i soggetti che partecipano alle procedure di cui ai commi 1 e 2,

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fino alla loro conclusione. I commi 1 e 2, stabiliscono un po’ i criteri della stabilizzazione e, quindi, definiscono

anche i motivi per cui si vanno a prorogare dei contratti già a tempo determinato.

Al comma 1, sempre dell’articolo 20, il decreto cita che le Amministrazioni, al fine di superare il precariato,

quindi ridurre il ricorso ai contratti a termine e valorizzare la professionalità acquisita dal personale, con

rapporto di lavoro a tempo determinato, possono, nel triennio 2018/2020, in coerenza con il Piano triennale dei

fabbisogni, anche con l’indicazione della relativa copertura finanziaria. Quindi, ecco, magari - questo è un

aspetto richiamato anche dal Consigliere Petraroia - assumere a tempo indeterminato personale non dirigenziale,

che comunque risulta in servizio entro una certa data, che sia stato reclutato a tempo determinato, con procedure

concorsuali e che abbia maturato, al 31 dicembre 2017, alle dipendenze dell’Amministrazione, almeno tre anni

di servizio, anche non continuativi, degli ultimi otto. Quindi, io mi chiedo quante persone avevano questi

requisiti negli ultimi otto anni e che hanno svolto per tre anni consecutivi il proprio lavoro presso la Struttura

regionale?

Ma c’è anche un punto che mi lascia un po’ perplessa, perché nella delibera viene riportata una tabella, proprio

nel punto 1, dove parla di stabilizzazioni, al 2018, per 14 unità e 14 sono, poi, le persone a cui sono stati

prorogati i contratti, una mobilità nel 2019. Se poi, invece, vado a verificare la tabella, così come è stata

rettificata con la delibera 462, ci troviamo stabilizzazione al 2017, una, e poi si parla di mobilità al 2019 di 14,

quindi non più di stabilizzazione, tenendo presente che richiama una stabilizzazione nel 2017, ma il decreto

Madia parla di stabilizzazione nel triennio 2018/2020.

Questo mio intervento voleva essere in aggiunta a quanto già detto dagli altri due Consiglieri. Ovviamente la

delibera è alquanto complessa, sarebbe il caso, anch’io concordo, di un ulteriore approfondimento con la

Struttura tecnica regionale, al fine, ecco, di non assumere posizioni sulla base di opinioni fatte, così, nel leggere

questa delibera di Giunta.

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Io ho un altro aspetto anche che suscita molta perplessità, è che a un certo punto la delibera, soprattutto sulla

parte dei Dirigenti, è come se affermasse la necessità di dover accedere all’esterno per alcune figure

professionali e, poi, richiama l’articolo 19...

(Intervento fuori microfono)

CONSIGLIERE MANZO

Sì, perché l’argomento è veramente tecnico, quindi io non...

(Intervento fuori microfono)

CONSIGLIERE MANZO

Io sono nove minuti che parlo, quanto tempo ho di intervento? Sto cercando di...

(Intervento fuori microfono)

CONSIGLIERE MANZO

E poi l’argomento è veramente tecnico, perché il richiamo all’articolo 19 del 165 del 2001 è chiaro, perché

ovviamente parla di incarichi esterni, non rinvenibili, però, nei ruoli dell’Amministrazione.

Leggendo una sentenza del TAR Lazio, ovviamente del TAR Lazio, quindi non so fino a che punto può essere

recepita, può valere anche per il territorio molisano, è evidente che bisogna in qualche modo...

(Intervento fuori microfono)

CONSIGLIERE MANZO

Presidente, io sento la necessità...

(Intervento fuori microfono)

CONSIGLIERE MANZO

La 462, siccome è molto tecnico...

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(Intervento fuori microfono)

CONSIGLIERE MANZO

Quindi è un’altra?

(Intervento fuori microfono)

CONSIGLIERE MANZO

Va bene, ma io devo fare il mio intervento e devo sollevare le perplessità che sono sorte sulla 452 e sulla 462. Se

poi ieri è stata fatta un’altra delibera di Giunta, che purtroppo non vengono pubblicate contestualmente, perché

passa quel lasso di tempo, allora magari adesso c’è l’occasione per chiarire sui tanti aspetti che hanno comunque

creato tantissimi disagi rispetto alla delibera ultima, prima della delibera ultima. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, se non ci sono altri interventi sulla discussione generale, la parola al Presidente Frattura. Prego.

PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA

Grazie, Presidente. Provo a dare dei riscontri veloci ai vari punti. Per quanto riguarda stabilizzazione e mobilità

in ambito sanitario, è chiaro che senza il Piano del fabbisogno teorico 2018/2020, che poi va incrociato con la

capacità assunzionale, quindi con la copertura finanziaria, abbiamo il fabbisogno teorico, ma non abbiamo nella

sostanza la possibilità di concretizzare le stabilizzazioni.

Ho i due verbali, sottoscritti con le rappresentanze sindacali e RSU, con le quali si è condiviso il percorso riferito

alle stabilizzazioni e riferito alla mobilità, considerando anche l’equilibrio dovuto alla sostenibilità delle

stabilizzazioni per circa 260 unità lavorative, che significa tutti i precari oggi in carico in ASREM, più 140 posti

di mobilità.

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Per quanto riguarda il personale infermieristico, mi fa piacere la considerazione del Presidente Petraroia, che ha

inquadrato come per la dirigenza medica, invece, avendo avuto la possibilità di partire per tempo, mi pare di

ricordare aprile 2016, gran parte dei percorsi assunzionali, di stabilizzazione e di mobilità, si sono conclusi

rispetto alle previsioni per il 2017.

Per il personale infermieristico penso di poter dire che, considerando le coperture finanziarie previste dal POS,

riusciamo a soddisfare il fabbisogno da rinquadrare nel fabbisogno teorico, perché voglio ricordare che noi, ai

sensi del comma 543 della legge di stabilità per il 2016, avevamo previsto la stabilizzazione fino al 50 per cento

previsto dalla norma, che noi avevamo inquadrato al 50 per cento, riservando il rimanente 50 per cento a

mobilità volontaria e l’eventuale delta a concorsi per nuovi assunti. Oggi, in attuazione dell’ultima Madia,

rivedendo il piano del fabbisogno teorico, assorbiamo il 100 per cento nelle previsioni per la stabilizzazione.

Avevamo già definito una proroga dei contratti al 30 giugno, già immaginando un’ulteriore proroga al 31

dicembre 2018 per chiudere le procedure. Quindi, ASREM ha già prorogato i contratti al 30 giugno, ma è già

autorizzata un’ulteriore proroga al 31 dicembre 2018 per chiudere le procedure.

Rimane in sospeso il problema dei contratti a progetto sui progetti di piano. La Struttura commissariale non è il

datore di lavoro, quindi con tutta la buona volontà, se avessi avuto possibilità di avere una referenza o una

responsabilità contrattuale, non credo che mi sarei chiamato fuori da questa responsabilità, però oggettivamente

il datore di lavoro è l’ASREM nei confronti di tutti, sia i co.co.pro, i co.co.co e sia chiaramente i contratti a

tempo determinato, per cui non c’è nessuna possibilità di sostituire la governance dell’ASREM con la Struttura

commissariale.

Per quanto riguarda quei contratti, malgrado una serie di approfondimenti, ASREM conclude che non è possibile

prorogare quei contratti, malgrado la Struttura commissariale abbia garantito la copertura con i progetti di piano

a valere per il 2018. Un incontro con la platea dei contrattualizzati, i precari decontrattualizzati a progetto, ci ha

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portato a concludere che per figure specifiche procederemo ad una selezione per titoli così almeno da preservare

l’esperienza specifica.

(Intervento fuori microfono)

PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA

La posizione assunta dalla Struttura commissariale è evidente nei verbali e nelle comunicazioni epistolari. Il

tema è che però il datore di lavoro, né vorrei prendermi un abuso d’ufficio, a tre mesi dalla scadenza...

(Intervento fuori microfono)

PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA

Abbiamo fatto tutti gli approfondimenti possibili sul tema riferito a questa contrattualizzazione e devo dire la

posizione assunta dall’ASREM è ferma su queste considerazioni.

(Intervento fuori microfono)

PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA

Certo, ritornerò alla carica. Ieri sera ho incontrato, tra le altre cose, una delegazione delle professionalità

contrattualizzate sui progetti e abbiamo affrontato anche con loro questo ragionamento. Ribaltiamo il tutto a

inizio anno così da verificare un’eventuale apertura da parte di ASREM per le proroghe immediate.

Io penso che, ai fini anche previdenziali, in tutta onestà, ed è una valutazione personale chiaramente, convenga

anche alle professionalità contrattualizzate un contratto a tempo determinato anziché un contratto a progetto.

Però è una valutazione che faccio e che lascio al verbale della seduta.

Quindi, ASREM provvede al Piano del fabbisogno teorico del triennio 2018/2020, programmando con la

copertura finanziaria la stabilizzazione, la mobilità e, laddove dovessero rimanere posizioni scoperte, con

concorsi per nuovi assunti.

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In merito, invece, alla delibera, alle due delibere, sia la 452 che la 462, l’occasione è per chiarire una serie di

dubbi che in particolar modo il richiamo all’articolo 19, comma 6, del decreto legislativo 165 del 2001 aveva

ingenerato in merito alle figure dirigenziali previste per area, in merito alle funzioni della Protezione Civile.

Tenendo presente che a scanso di equivoci sono richiamati non solo i nominativi del personale della Protezione

Civile, ma anche l’inquadramento che ciascuno dei 14 richiamati in delibera ha ricevuto nel momento in cui è

stato contrattualizzato. Ritengo che per la selezione sia avvenuta una selezione pubblica, è una selezione

avvenuta prima della undicesima legislatura, però sono convinto che queste persone siano state contrattualizzate

con una selezione pubblica. In assenza di questa delibera che inquadra il Piano del fabbisogno, sarebbe stato

impossibile procedere ad una proroga dei contratti stessi. Quindi, spero per quanto riguarda la specificità delle 14

professionalità della Protezione Civile di aver circoscritto il riscontro così come richiesto.

In merito, poi, alle figure dirigenziali, sono riferite esclusivamente alle figure apicali oggi in assenza di un

responsabile con una presenza di, come si dice, ad interim o... non ricordo, o di reggenza, ecco, non mi veniva di

reggenza, a carico di altri Dirigenti regionali. L’intenzione della delibera era di riservare queste figure

dirigenziali esclusivamente al personale di ruolo del Sistema Molise a tempo indeterminato. Siccome

oggettivamente l’articolo 19, comma 6, del decreto legislativo 165 del 2001 fa riferimento esattamente a quel

punto, a scanso di equivoci, in merito alle due delibere, 452 e 462, ieri anche in maniera difforme rispetto al

documento istruttorio predisposto dagli Uffici, la Giunta ha deliberato di:

- dichiarare conclusa la procedura di concertazione sindacale confermando le motivazioni espresse negli atti

giuntali 452 e 462 (comprendete bene che per la concertazione sindacale partecipano le Strutture e non la parte

politica);

- di dare mandato alla competente Struttura regionale per la definizione (così da rispondere all’altro quesito

avanzato) di un nuovo Piano occupazionale triennale 2018/2020, fatte salve le iniziative già contemplate nelle

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delibere di Giunta regionale 452 e 462 in ordine al comparto d’area delle categorie per giustificare l’elemento

determinante la possibilità/opportunità delle proroghe;

- di ribadire altresì, in merito a quanto disposto con la precedente delibera 452 in ordine ai fabbisogni di figure

dirigenziali a tempo determinato, che le procedure connesse sono riservate esclusivamente ai dipendenti interni

all’Amministrazione inquadrati a tempo indeterminato nelle rispettive dotazioni organiche del ruolo della

categoria D del Sistema Molise e che la individuazione delle macro aree, ivi parimenti indicati, è suscettibile di

maggiore definizione e armonizzazione in ragione dell’evoluzione del quadro dei fabbisogni organizzativi.

Conseguentemente la richiamata delibera 452 deve intendersi integralmente modificata e integrata in tutte le

parti riferite a quanto innanzi specificato.

Quindi, ritengo che con questo deliberato abbiamo rimosso ogni dubbio che poteva scaturire dalle due precedenti

delibere. Precisando che anche l’ulteriore dubbio che scaturiva dalla descrizione dei profili dirigenziali è da

ascrivere esclusivamente alla declaratoria di quelle dirigenze. Per cui, a scanso di equivoci, anche su questo

aspetto, proprio per rimuovere ogni dubbio, mai nessuno di noi avrebbe immaginato a fine legislatura di

occupare delle caselle per le quali non scatterebbe lo spoils system. Il Responsabile del Dipartimento è una figura

spoils system, quindi entro i 90 giorni successivi all’insediamento del prossimo Governo regionale scatteranno i

termini per lo spoils system anche per le figure apicali.

Spero di aver chiarito i dubbi che le due delibere, per quanto riguarda il personale regionale, avevano ingenerato

o determinato. Spero di aver chiarito le procedure avviate per il personale ASREM. Spero di aver dato un primo

riscontro per quanto riguarda i contratti co.co.co. o co.co.pro., ora non so qual è il termine più corretto per

richiamarli, incarico ad ASREM, sapendo che il problema più importante che è comunque riferito alla copertura

finanziaria la Regione lo ha risolto.

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Voglio ricordare, però, che laddove anche il personale contrattualizzato a progetto dovesse avere i requisiti

previsti dalla Madia, va da sé che, indipendentemente dallo strumento contrattuale vigente per le varie scadenze,

dal 4 dicembre a correre, potrà evidentemente godere dell’opportunità della stabilizzazione avendo i requisiti.

Laddove dovessimo definire, così facciamo un ulteriore passo avanti, anche delle priorità per le stabilizzazioni,

abbiamo considerato che tra i vari requisiti quello che sarà preso come principale riferimento è l’anzianità, tra

virgolette, di servizio che i vari precari hanno maturato con i vari contratti presso l’Azienda sanitaria o lo stesso

Sistema Molise.

Spero con questi passaggi di aver dato riscontro alla mozione, chiedendo chiaramente ai sottoscrittori della stessa

un’eventuale rivisitazione o, addirittura, ritiro della mozione stessa.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente Frattura. Quindi sulla richiesta del Presidente Frattura di eventualmente ritirare la mozione, la

parola al Consigliere Iorio, prego.

CONSIGLIERE IORIO

No, mi pare che il Presidente proponeva la modifica della mozione.

(Intervento fuori microfono)

CONSIGLIERE IORIO

E sì, Presidente, io devo dire che apprendo con soddisfazione la questione relativa all’emendamento,

chiamiamolo così, che riguardava la delibera e i provvedimenti della Giunta regionale. Per cui l’emendamento

può essere ritirato.

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Resta la questione sostanziale non legata ai procedimenti per quanto riguarda medici, infermieri, per cui c’è stato

già il calcolo del fabbisogno, ci sono state tutte le procedure, anche prima che uscisse la legge Madia, perché era

prevista anche dalle norme precedenti.

Quello che resta da risolvere, a mio giudizio, è la questione della proroga dei rapporti flessibili delle persone

impegnate nei contratti a tempo determinato, co.co.co., lavoratori socialmente utili e quant’altro, che avendo

ascoltato - anche qui esprimo condivisione - la dichiarazione del Presidente in quanto Commissario ad acta di

aver garantito anche per queste figure la compatibilità finanziaria per la proroga, credo che la ASREM, io non è

che parlo di chissà quale ragioni, ma abbia avuto delle convinzioni sbagliate rispetto alla lettura della procedura

della legge Madia. Per cui richiederei di votare la mozione che nel dispositivo conservi almeno quest’aspetto,

cioè chiedere alla ASREM, tanto per evitare anche questioni che riguardano il Commissario ad acta, ma che il

Presidente chieda alla ASREM di disporre la proroga o di verificare la possibilità di disporre la proroga dei

rapporti di lavoro flessibili, eccetera, eccetera, quanto è previsto nel deliberato, nel dispositivo della mozione

stessa.

Io credo ci sia veramente poco da approfondire sulle altre questioni che sono state chiarite in quest’occasione,

che mi pare non sia necessario un ulteriore approfondimento da fare in Commissione o altrove. Ma insomma

questa questione andrebbe, a mio giudizio, disposta dal Consiglio regionale, con tutti i termini da correggere per

quanto riguarda impegni, imposizioni. L’importante è che noi trasmettiamo alla ASREM che il Consiglio

regionale, almeno questo è l’auspicio della mozione, ritenga che la proroga dei rapporti di lavoro flessibile sia

possibile in relazione a quanto disposto dalla Madia, e se volete aggiungere dalla disponibilità del Commissario

ad acta sulla disponibilità finanziaria.

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PRESIDENTE

Quindi, c’è la disponibilità a modificare la mozione e tutte le premesse?

(Intervento fuori microfono)

PRESIDENTE

Se però le premesse fanno riferimento anche agli punti della mozione.

(Intervento fuori microfono)

PRESIDENTE

Quindi, se ho ben capito solo il punto 3 potrebbe rimanere della mozione?

(Intervento fuori microfono)

PRESIDENTE

Sospendiamo il Consiglio per poter rivedere la mozione. Grazie.

(Il Consiglio è sospeso alle ore 19:42)

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RIPRESA DEL CONSIGLIO

- ORE 19.47 -

PRESIDENTE

L’emendamento presentato dal Consigliere Iorio ed altri è stato ritirato, come da dichiarazione del Presidente

Iorio, mentre il dispositivo della mozione viene così modificato:

“IMPEGNA

il Presidente della Giunta regionale a verificare la possibilità che ASREM proroghi i rapporti di lavoro flessibili,

contratti a tempo determinato, co.co.co., co.co.pro., lavoratori socialmente utili, contratti di formazione lavoro a

prossima scadenza, per i lavoratori appartenenti all’area sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa, che

hanno i requisiti per l’ammissione alle procedure di stabilizzazione nel processo da avviare nel rispetto delle

disposizioni, contenuto nel decreto legislativo numero 75/17 e fino alla conclusione delle stesse”.

Tutti gli altri punti vengono eliminati. Metto ai voti la mozione, così come modificata. Per dichiarazione di voto,

il Consigliere Petraroia. Prego.

CONSIGLIERE PETRAROIA

Presidente, io annuncio il voto a favore della mozione, così come è stata riformulata. Colgo questa occasione,

però, per far rimanere agli atti la necessità che sulle altre problematiche che qui sono state sollevate, ci possano

essere ulteriori momenti e approfondimenti, a partire dalla questione dei Centri per l’impiego, la stabilizzazione

e il passaggio del personale delle Province e, ovviamente, su tutto il tema dei precari della Pubblica

Amministrazione, sollecitando la Giunta a immaginare anche un confronto, di carattere generale, su questi

argomenti con le organizzazioni sindacali.

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PRESIDENTE

Prego, Presidente Frattura.

PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA

No, chiedo scusa al Presidente Petraroia, mi era sfuggito, non avendo preso appunti, mi era sfuggito il passaggio

dei Centri per l’impiego, così come previsto dalla norma nazionale. Tra le altre cose, è un onere a carico dello

Stato, quindi non abbiamo nemmeno problemi di equilibrio o di capacità assunzionali.

Il personale a tempo indeterminato in carico alle Province passerà in Regione. Il personale a tempo

indeterminato. Per quanto riguarda il passaggio nella rivisitazione della delibera, per cui si richiamava il Piano

del fabbisogno teorico del personale, che poi va comunque incrociato con la capacità assunzionale, è riferito

esclusivamente alla possibilità di stabilizzazione del personale che ha i requisiti per aver lavorato presso il

Sistema Molise, così come previsto dalla norma.

Mi era sfuggito nel dare riscontro ed è chiaramente un altro impegno che la Giunta assume non solo nel rendere

partecipe il Consiglio, ma anche per allargare la discussione nella competente Commissione.

PRESIDENTE

Bene, grazie, Presidente. Metto ai voti la mozione, così come modificata.

Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

(Il Consiglio approva all’unanimità)