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Progetto Performance PA
BAIA DI TRENTOVA (Comune di Agropoli ‐ SA)
Valutazioni di prefattibilità per lo sviluppo di una rete dei servizi ricettivi a servizio dell’area di Trentova‐Tresino e l’eventuale
finanziamento a valere sulla programmazione dei fondi europei 2014‐2020
Ing. Roberto Formato
Consulente progetto “Performance PA”
3 luglio 2014
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INDICE
1. Premessa .................................................................................................................. pag. 3
2. Gli strumenti di regolazione presenti ........................................................................ pag. 3
3. Il quadro tendenziale di sviluppo. La strategia programmate, emergenti ed attuate . pag. 4
3.1 Le azioni programmate .............................................................................................pag. 4
3.2 Gli stakeholder .......................................................................................................... pag. 5
3.3 Le strategie emergenti ed attuate ............................................................................ pag. 7
4. I progetti attualmente in campo ................................................................................. pag. 8
4.1 Il Progetto di Intervento Unitario (PIU) in attuazione del Piano del Parco ............. pag. 8
4.2 Il Progetto Preliminare per la valorizzazione integrata della Baia di Trentova
finalizzato all’attuazione della procedura di esproprio ......................................... pag. 10
5. Le opzioni per la valorizzazione della rete dei servizi ricettivi. .................................. pag. 14
5.1 Il problema ............................................................................................................. pag. 14
5.2 Opzione A ‐ La rete di piccole strutture ricettive (“Welcome to Trentova”) ........ pag. 16
5.3 Opzione B ‐ La rete di servizi turistico‐ricreativi (“Enjoy Trentova”) ..................... pag. 17
6. Comparazione delle opzioni. ..................................................................................... pag. 18
6.1 Obiettivi e criteri di valutazione ............................................................................. pag. 18
6.2 Valutazione delle opzioni rispetto agli obiettivi .................................................... pag. 19
6.3 Analisi dei risultati .................................................................................................. pag. 19
7. Conclusioni ............................................................................................................... pag. 22
Allegato 1: Schede degli edifici destinati alla rete dei servizi ricettivi (tratte dal Progetto Preliminare)
Allegato 2: Report della simulazione dell’analisi multicriteria realizzata con il programma Hiview3
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1. Premessa
Il presente studio è finalizzato a formulare ipotesi di sviluppo della rete dei servizi ricettivi a servizio dell’area di Trentova‐Tresino, situata nel Comune di Agropoli al confine con il Comune di Castellabate, e a prospettare eventuali possibilità di finanziamento a valere sui fondi europei del ciclo di programmazione 2014‐2020.
Come descritto di seguito, si tratta di un’area di grande pregio naturalistico oltre che archeologico, le cui risorse, unite al mite clima cilentano, la rendono particolarmente vocata sotto il profilo delle potenzialità turistiche. Le ipotesi di valorizzazione formulate nel corso degli anni si sono tuttavia scontrate a lungo con i pesanti vincoli normativi presenti, oltre che con un quadro delle proprietà che ha visto il Comune di Agropoli giocare, sino a poco tempo fa, un ruolo forzatamente secondario.
Oggi tale ruolo, grazie al comodato d’uso ottenuto sull’area e al processo di esproprio in corso, si è profondamente modificato e l’amministrazione comunale è chiamata ad effettuare scelte importanti sul destino dei fabbricati presenti, al fine di assicurarne un uso che ne consenta la valorizzazione e favorisca ricadute positive sotto il profilo economico e sociale per la comunità locale. Le scelte non sono tuttavia univoche, né i documenti sin qui prodotti connotano esattamente le funzioni cui gli stessi andrebbero destinati.
Per questa ragione nel presente studio, successivamente alla comprensione dei vincoli esistenti e delle strategie emergenti, vengono proposte e comparate due possibili modalità di valorizzazione, che guardano a diversi segmenti della domanda turistica. Viene inoltre simulato un processo decisionale che, benché debba essere completato attraverso un esaustivo confronto all’interno dell’amministrazione e con gli stakeholder di riferimento, fornisce alcune indicazioni che paiono fondamentali per la discussione.
2. Gli strumenti di regolazione presenti
La Baia di Tentova è una delle aree di maggior valore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, all’interno dei cui confini essa ricade quasi interamente, comprendendo tra l’altro parte delle aree Natura 2000 “Monte Tresino e dintorni” (SIC IT8050032, 1.338 ha) e “Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (ZPS IT8050048, 2.840 ha). Molti sono anche i motivi di interesse sotto il profilo archeologico, con ritrovamenti1 e scoperte che si susseguono tuttora, come quelle recenti che relative a insediamenti risalenti a circa 3.000 anni fa, nella c.d. Età del Bronzo2. Nell’epoca pre‐romana il promontorio Tresino‐Trentova fu inoltre parte integrante del territorio di Paestum e Velia, come testimoniano i resti del tempio greco sulla collina dove sorge il Castello di Agropoli e il pianoro costiero del Sauco, dove si trovano le mura perimetrali di una villa romana e una tomba bisoma risalenti al III secolo a.C.
Tali motivi di interesse naturalistico‐archeologico vincolano tuttavia le possibilità di valorizzazione che devono confrontarsi con un complesso sistema di strumenti di regolazione, che comprende:
il Piano Paesaggistico Regionale della Campania (approvato nel 2008 con l’integrazione delle Linee Guida per il paesaggio), il quale regola la disciplina del paesaggio in maniera vincolante rispetto al qualsiasi altro piano, compresi i piani delle aree protette, come affermato dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D. Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii.);
1 Rinaldi (non datato) 2 http://www.infoagropoli.it/notizie/Scoperti‐ad‐Agropoli‐due‐Tesori‐Archeologici‐di‐rilevanza Internazionale_17515.html
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il Piano del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, costituito nel 1993, che definisce una zonizzazione del territorio coerentemente con quanto previsto dalla Legge quadro 394/91 (sette tipologie di zone: dalle “A1” a riserva naturale integrale alle “D”, di promozione economica e sociale, suscettibili di ospitare attività e servizi finalizzati alla valorizzazione). Per l’attuazione del Piano è prevista la realizzazione dei c.d. Progetti di Intervento Unitario (PIU), tra cui uno riguarda proprio la zona Trentova‐Tresino;
il Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Salerno, approvato il 30.3.2012 a conclusione di un iter avviato nel 1995, che aveva portato ad una prima approvazione da parte del Consiglio Regionale nel 2001, ed alla successiva revisione in seguito alla formazione nel 2006 del Piano Territoriale Regionale. Questo comprende, tra l’altro, il Piano Territoriale Paesistico del Cilento Costiero, che ribadisce l’importanza della valorizzazione dell’area Trentova‐Tresino in funzione di una più ampia valorizzazione territoriale;
lo strumento urbanistico del Comune di Agropoli, coincidente tuttora con il Piano di Fabbricazione del 1972. Del nuovo strumento previsto dalla norma regionale (il Piano Urbanistico Comunale) è stato avviato nel 2012 il processo di elaborazione, il quale prevede l’attuazione di uno specifico progetto per la valorizzazione dell’area Tresino‐Trentova.
il Piano di gestione delle Zone di protezione speciale e dei Siti di interesse comunitario (Progetto Life Natura Life06nat/IT/00053).
All’interno di questo scenario il Comune di Agropoli ha attuato sull’area di Trentova‐Tresino due ulteriori strumenti di progettazione territoriale di natura integrata, ovvero:
il sopra citato Progetto d’Intervento Unitario (PIU) Trentova‐Tresino, in attuazione del Piano del Parco. Il rapporto finale del progetto è stato prodotto nel novembre 2012 e successivamente aggiornato nel novembre 2013 per tenere conto delle indicazioni provenienti dal processo di pianificazione comunale in corso;
il progetto preliminare Valorizzazione Integrata della Baia di Trentova, prodotto nel gennaio 2014 e finalizzato all’esproprio dei terreni ora posseduti da Invitalia, che fa riferimento al presentente PIU, ma limitandosi ad un’area più ristretta e del tutto contenuta nel territorio comunale di Agropoli.
Gli obiettivi e i contenuti di tali piani vanno inquadrati, come si è detto, nel più ampio scenario di azioni avviate dall’amministrazione comunale per giungere ad una piena valorizzazione turistica della Baia di Trentova.
3. Il quadro tendenziale di sviluppo turistico. La programmazione, gli attori e le strategie emergenti
3.1. Le azioni programmate
Come si intuisce dal quadro sopra descritto, la strategia in atto da parte del Comune di Agropoli, come accade di sovente, è solo in parte il risultato di un processo di pianificazione razionale, ma rappresenta piuttosto il risultato dell’azione di diversi soggetti che detengono (o detenevano) un potere autorizzatorio, o importanti diritti di proprietà sui luoghi, oltre naturalmente che delle volontà manifestate dalla comunità locale.
Nel caso specifico tale dinamica si evince chiaramente ripercorrendo i principali passi che, dal 2008 in poi hanno determinato l’attuale stato della programmazione. E’ utile partire dal 2008 perché all’inizio di quell’anno Italia Turismo Spa (del gruppo Invitalia), proprietaria di gran parte dell’area di Trentova, avviò – d’intesa con il Comune di Agropoli – un concorso di idee per il suo sviluppo turistico e naturalistico.
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Tav. 1 ‐ Fatti recenti salienti connessi allo sviluppo turistico della Baia di Trentova
Data Soggetti coinvolti Evento
Gennaio 2008
Comune di Agropoli e Italia Turismo Spa
Pubblicazione da parte di Italia Turismo del concorso di idee per la lo sviluppo turistico e naturalistico della Baia di Trentova3
21 settembre 2011
Comune di Agropoli, Comune di Castellabate e Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
Sottoscrizione del protocollo d’intesa “La promozione dello sviluppo sostenibile dell’area di Punta Tresino e dintorni”, per la redazione del Progetto Integrato Unitario (PIU) in attuazione del Piano del Parco
11 giugno 2012
Comune di Agropoli Ricezione del Progetto Integrato Unitario (PIU), che traccia la cornice nella quale attivare le azioni di valorizzazione per la fruizione turistica sostenibile
13 giugno 2012
Regione Campania Pre‐ammissione a finanziamento dei progetti proposti a finanziamento nell’ambito del Progetto Integrato Rurale per le Aree Protette (PIRAP) del Parco del Ciento e Vallo di Diano, tra cui N. 5 progetti presentati dal Comune di Agropoli relativi alla valorizzazione turistica della Baia di Trentova
15 novembre 2012
Comune di Agropoli e Italia Turismo Spa
Sottoscrizione del comodato d’uso gratuito, relativo all’area di Trentova di proprietà di Italia Turismo Spa, per attività di promozione, valorizzazione e tutela
3 dicembre 2013
Comune di Agropoli Ricezione della versione aggiornata del Progetto Integrato Unitario (PIU), che tiene conto delle prime indicazioni provenienti dal processo di pianificazione comunale in corso, in particolare per l’area di Trentova
8 marzo 2013
Comune di Agropoli Approvazione delle delibere n. 55, 56, 58, 59, 60 relative all’approvazione di N. 5 progetti esecutivi inseriti nel PIRAP, per un valore complessivo di 400.000 €, relativi al sentiero naturalistico “Tresino‐Trentova‐Lago S. Maria” e al progetto promozionale e di eventi “Agropoli tra sport e natura”
23 maggio 2013
Italia Turismo Spa Comunicazione al Comune di Agropoli circa l’avvio del programma di dismissioni del proprio patrimonio immobiliare, tra cui l’area di Trentova, costituita da 72 ha di proprietà
24 maggio 2013
Comune di Agropoli Approvazione della D.G.C. n. 155 di avvio della trattativa per l’eventuale acquisizione, da parte del Comune di Agropoli, della proprietà dell’area di Trentova
7 luglio 2013
Comune di Agropoli Inaugurazione del percorso di trekking “Scoglio del Sale – Cala Pastena”, in collaborazione con l’associazione Trekking Cilento
5 settembre
Comune di Agropoli Approvazione della versione preliminare del P.U.C. attraverso la D.G.C. n° 273
3 dicembre Comune di Agropoli Ricezione della versione aggiornata del Progetto Integrato Unitario (PIU), che tiene conto delle indicazioni provenienti dalla versione preliminare del P.U.C.
26 marzo 2014
Comune di Agropoli Approvazione della D.G.C. n. 82 di presa d’atto del progetto preliminare “Progetto di valorizzazione della Baia di Trentova. Azioni integrate per la fruizione sostenibile dei beni e dell’area
3 Il concorso riguardava un’area di oltre 119 ha con all’interno 14 casolari da riqualificare per un totale di circa mq. 1.800 ricadenti interamente nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, di cui 60ha nella zona di protezione C2, 9 ha nella zona A2 (riserva integrale di interesse storico culturale) e 50 ha nella zona A1 (riserva integrale naturale). Era previsto lo sviluppo di quattro temi correlati tra loro: 1) Riqualificazione dell’area per il miglioramento della fruizione della stessa; 2) Valorizzazione e rinascimento arenile; 3) Valorizzazione servizi e collegamenti con la Città; 4) Sviluppo ricettività turistica
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naturale Patrimonio dell’Unesco” e di espletamento degli atti necessari all’esproprio della Baia di Trentova
18‐19 maggio 2014
Comune di Agropoli Inaugurazione del centro visite “Trentova‐Tresino”, nell’ambito dell’evento “Agropoli fra sport e natura”
Fonte: ricerche dell’autore da fonti varie
3.2. Gli stakeholder
Gli attori principali del processo in corso:
la società Italia Turismo, del gruppo Invitalia, che, a partire dal gennaio 2008 con il lancio del concorso di idee, sino al maggio 2013 con l’annuncio del programma di dismissioni, ha innescato un sistema di “reazioni” a livello locale, che si sono consolidare nell’elaborazione della progettualità sull’area e nella decisione, da parte del Comune di Agropoli, di avviare le procedure per l’eventuale acquisizione dell’area;
il Comune di Agropoli, che da mero “spettatore” delle attività che si svolgevano presso la Baia di Trentova, gestendo unicamente le attività di concessione dei due stabilimenti balneari presenti (Trentova e Jamaica), ha assunto un ruolo man mano più rilevante e propositivo, sino a farsi promotore di una progettualità specifica per l’area, dando seguito non solo alle attività di pianificazione territoriale ad esso delegate (il PIU del Parco, il PUC) ma anche a progettazione complementare (il progetto preliminare “Progetto di valorizzazione della Baia di Trentova. Azioni integrate per la fruizione sostenibile dei beni e dell’area naturale Patrimonio dell’Unesco”) e all’ottenimento di finanziamenti a valere sulle linee di programmazione europee del Parco (i fondi del Progetto Integrato Rurale per le Aree Protette ‐ PIRAP);
l’Ente Parco del Cilento e Vallo di Diano, che ha dapprima indirizzato la pianificazione nell’area attraverso il Piano del Parco ed ha poi assecondato le linee di sviluppo comunali, sottoscrivendo il protocollo d’intesa relativo alla Promozione dello sviluppo sostenibile dell’area di Punta Tresino e dintorni”, per la redazione del Progetto Integrato Unitario (PIU).
Meno rilevante, sinora, è stato il ruolo esercitato dall’Amministrazione regionale della Campania e da quella provinciale di Salerno, anche se la prima è destinata a rivestire una funzione fondamentale, come si vedrà più avanti, nell’ambito della programmazione degli investimenti del bilancio europeo 2014‐2020.
Oltre a tali soggetti, che detengono un potere giuridicamente legittimato (dalla Costituzione, dal diritto di proprietà), va tenuto conto, nel configurare il quadro tendenziale e soprattutto nel disegnare il sistema dei potenziali impatti delle scelte di valorizzazione, della presenza di altri “stakeholder”, la cui influenza è sicuramente cresciuta negli anni. Essi comprendono4:
i residenti, per i quali gli stabilimenti balneari costituiscono un normale sbocco per i bagni a mare e la villeggiatura “domestica” nel periodo estivo. La vocazione “sociale” dell’area di Trentova (con particolare riferimento alla c.d. “conca centrale”) è stata peraltro ribadita dal PIU, che ha previsto alternative d’uso comprendenti attività di commercializzazione di prodotti “a km 0” ovvero l’utilizzo come “parco urbano”, per usi ricreativi e base di partenza per le escursioni a mare e lungo i percorsi boschivi. Proprio tale vocazione “sociale” si può ritenere che sia tra le cause scatenanti la reazione che si è avuta da più parti circa l’ipotesi (contemplata nel PIU) di realizzazione di un campo da golf5;
4 Oltre a quanto citato dall’analisi dei notiziari on‐line abbiamo riscontrato che esiste anche un contenzioso sull’area di Trentova avviato nei confronti del Comune di Agropoli e di Italia Turismo da parte di un coltivatore diretto locale che sostiene di avere in fitto l’area dal 1997 [Lacittadisalerno.it, 2013] 5 Franco C. (2012). “La baia di Trentova ora è salva ma è scontro sul campo da golf”. laRepubblica.it, 10 gennaio
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le associazioni culturali e ambientaliste, che oltre a opporsi a soluzioni discriminanti sul piano della domanda (tipo quella del campo da golf) sollecitano il miglioramento delle possibilità di accesso ai diversi siti dell’area, tra cui il sentiero che conduce al sito archeologico del Sauco6.
Ai precedenti si aggiungono, infine, le aspettative derivanti dai soggetti “esterni” all’area, in particolare turisti e potenziali investitori.
Con riferimento al turismo, è oramai fenomeno consolidato il fatto che la domanda vada sempre più parcellizzandosi, con la crescita di nicchie legate al turismo di pregio (anche balneare) oltre che naturalistico, archeologico, etc. Si tratta di una domanda che può trovare sbocco anche nella Baia di Trentova, ma per ospitare la quale – data l’esiguità degli spazi disponibili – andrebbe comunque affrontato il problema della contrapposizione con l’uso del litorale da parte dei residenti e dei gitanti del week‐end.
Per quanto riguarda i potenziali investitori (ed anche eventuali gestori delle strutture di ospitalità che si andassero a realizzare), la loro presenza o meno può chiaramente fare la differenza rispetto alla percorribilità, o meno, di talune soluzioni progettuali7.
Ad ogni modo, il grafico ricostruisce il sistema degli stakeholder attuali, utilizzando allo scopo il modello Potere‐Dipendenza‐Urgenza [Mitchell. Agle e Wood, 1997], attraverso il quale si evince il grado di influenza attuale e quello futuro, dunque gli attori più rilevanti per il processo di sviluppo dell’area.
Fig. 1 ‐ Mappa degli stakeholder per l’area della Baia di Trentova
6 Colopi G. (2013). “Baia di Trentova e di Punta Tresino – Lettera di tutela area del Vallone”. Cilentonotizie.it, 31 luglio 7 A tale proposito, nel corso dei sopralluoghi di progetto, è stata segnalato, dal Comune di Agropoli, il potenziale interessamento dei gestori dei San Domenico Hotels che hanno sede in Puglia
POTERELEGITTIMITA’
URGENZA
Regione Campania
Ente ParcoNuova domanda
turisticaResidenti
Associazioni ambientaliste e culturali
Provincia di Salerno
Giornalisti
Investitori Italia Turismo
POTERELEGITTIMITA’
URGENZA
Regione Campania
Ente ParcoNuova domanda
turisticaResidenti
Associazioni ambientaliste e culturali
Provincia di Salerno
Giornalisti
Investitori Italia Turismo
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3.3. Le strategie emergenti ed attuate
E’ utile anche schematizzare il percorso strategico, che mostra come la strategia inizialmente programmata (l’idea di valorizzare/dismettere da parte di Italia Turismo) sia stata progressivamente influenzata e modificata dalle istanze provenienti dai diversi attori territoriali, sino a configurare la strategia attuale.
Questa si esprime attraverso i documenti progettuali attuali del PIU e del Progetto Preliminare relativo alla “Valorizzazione integrata della Baia di Trentova – Utilizzo da parte della collettività di beni e terreni in località Trentova”, esaminati nel dettaglio nella sezione successiva.
Fig. 2 ‐ Strategie emergenti, deliberate ed attuate per la Baia di Trentova
Fonte: adattato da Allegro I. e Formato R. (2014)
4. I progetti attualmente in campo
4.1. Il Progetto di Intervento Unitario (PIU) in attuazione del Piano del Parco
Come anticipato sopra, il Comune di Agropoli, in attuazione di quanto previsto dal Piano del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, si è fatto promotore di un protocollo d'intesa con l’Ente Parco e con il Comune di Castellabate.
Tale protocollo è stato sottoscritto il 21 novembre 2011 ed è volto all’elaborazione del Progetto di Intervento Unitario (PIU) per la Valorizzazione Integrata della Fascia Costiera tra Porto e Baia di Trentova. Obiettivo specifico è individuare le azioni per la valorizzazione integrata dell'ampio territorio compreso tra il porto di Agropoli e la zona Lago di Castellabate, coincidente con il promontorio di Tresino e le sue propaggini nord‐occidentali.
Strategie programmate
(Valorizzazione/dismissione)
Strategie attuate(Progetto Preliminare,
azioni PIRAP)
Strategie deliberate
(Protocollo d’intesa)
Strategie emergenti(PIU, PUC: uso sociale‐ricreativo della
conca, accesso ai sentieri, sport & natura)
Strategienon realizzate
(Turismo esclusivo ‐Campo di Golf)
Strategie programmate
(Valorizzazione/dismissione)
Strategie attuate(Progetto Preliminare,
azioni PIRAP)
Strategie deliberate
(Protocollo d’intesa)
Strategie emergenti(PIU, PUC: uso sociale‐ricreativo della
conca, accesso ai sentieri, sport & natura)
Strategienon realizzate
(Turismo esclusivo ‐Campo di Golf)
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Tav. 2 – Direttrici di intervento, obiettivi ed interventi previsti nel Progetto di Intervento Unitario (PIU) riferite al territorio di Agropoli
Direttrici di intervento
Direttiva A ‐ Promozione e riqualificazione della funzionalità e fruibilità naturalistica della fascia costiera
Direttiva B ‐ Riqualificazione urbanistica e paesistica del contesto territoriale
Direttiva C ‐ Alternative di utilizzazione della conca centrale
Obiettivi Promuovere i valori del Parco Migliorare la fruibilità delle risorse naturali e culturali; consolidare l'attrazione turistica; migliorare la qualità ambientale e paesistica del contesto di vita dei residenti; mitigare criticità, rischi e degrado
Condividere l’uso sociale della “conca” pianeggiante
Interventi Linea A1: Interventi diffusi di miglioramento della matrice ecologica, con copertura vegetale
Linea B1: Riorganizzazione dell'accessibilità e mobilità
Linea C1: Realizzazione di un “parco urbano” su parte della conca centrale, attrezzato per gioco, ricreazione e sport, lezioni all’aperto, con caute sistemazioni del suolo e impianti ed attrezzature non invasive
Linea A2: Manutenzione e riqualificazione dei sentieri, percorsi e strade campestri, con riqualificazione e realizzazione di punti di sosta e aree di fruizione naturalistica e culturale
Linea C2: Realizzazione di un “campo pratica Golf” su parte della conca centrale
Linea A3: Recupero e rifunzionalizzazione delle case rurali abbandonate, dei ruderi e delle altre preesistenze, per fruizione naturalistica, educativa escursionistica, anche per decongestionare le altre aree in periodi di afflusso eccessivo
Linea A4: Realizzazione del parco e Laboratorio eco‐archeologico con recupero delle strutture rurali preesistenti (Eco‐archeo‐lab)
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Il progetto, la cui versione definitiva è stata consegnata il 3 dicembre 2013, articola un quadro strategico con una pluralità di linee d’azione, che tiene conto delle indicazioni provenienti dal processo di pianificazione comunale in corso, che prevede la realizzazione di “progetti di luoghi" e “progetti di rete”. Si ricorda che tra i progetti di luoghi previsti dal P.U.C. è ricompreso il progetto di valorizzazione Tresino‐Trentova. Con riferimento alla medesima area il Comune ha nel frattempo avviato un ulteriore progetto preliminare finalizzato all’attuazione della procedura di esproprio dell’area. Tale progetto è descritto nel paragrafo che segue.
4.2. Il Progetto Preliminare per la valorizzazione integrata della Baia di Trentova finalizzato all’attuazione della procedura di esproprio
Come si è detto, il Comune di Agropoli, nel maggio 2013 e successivamente alla comunicazione da parte di Italia Turismo Spa dell’avvio del proprio programma di dismissioni, ha avviato le procedure per l’acquisizione tramite esproprio dell’area. Poiché la procedura di esproprio presuppone l’esistenza di un progetto finalizzato, il Comune ha dato incarico ai propri uffici di sviluppare un progetto preliminare. Di tale progetto ‐ denominato “Valorizzazione Integrata della Baia di Trentova – Utilizzo da parte della collettività di beni e terreni in località Trentova”, approvato dalla Giunta Comunale il 26 marzo 2014, abbiamo utilizzato la bozza definitiva (“bozza 2”), aggiornata al gennaio 2014.
Rispetto al PIU, tale progetto è circoscritto ad un'area più ristretta e ovviamente contenuta nei confini del territorio comunale di Agropoli. Si tratta dell’area che ricade a ridosso della concavità della Baia di Trentova, dallo scoglio omonimo alla sua estremità occidentale, risalendo lungo le prime propaggini collinari e spingendosi all'interno seguendo la sella che domina la stessa baia, fino alla strada carrabile che unisce la città al Muoio Alto.
Fig. 3 ‐ La Baia di Trentova oggetto del progetto preliminare
All'interno dell'area di intervento si identificano quattro tipologie di “luoghi”, che sono presi a riferimento per la progettazione successiva:
‐ il bosco: la fascia di bosco e macchia mediterranea che occupa la fascia più occidentale dell'area, a ridosso della costa, per il quale si prevedono interventi di qualificazione sotto il profilo ecologico e fruitivo, attraverso il recupero e la rifunzionalizzazione delle reti dei percorsi e dei sistemi di casali abbandonati;
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‐ le fasce fluviali: i corsi d’acqua discendenti dal M. Tresino, di cui è prevista la tutela e valorizzazione in chiave paesistica e fruitiva;
‐ la zona costiera: in particolare la spiaggia di Trentova e le scogliere che la delimitano a nord e ovest, per le quali è prevista la tutela e qualificazione attraverso accessibilità e percorribilità;
‐ la c.d. “conca”: la zona in località S. Croce coincidente con l'insellatura che, in direzione NE‐SO, congiunge il M. Tresino e la collina della Selva, e sull'asse NO‐SE il mare alla valle del Muoio, nei cui confronti è prevista la valorizzazione attraverso fruizione, quale “zona cuscinetto” nei confronti dell'area boschiva.
Sulla base di tali aree si sono articolate tre direttrici di progetto, coincidenti con quelle previste dal PIU e riportate nella tabella precedente, con riferimento alle quali il progetto preliminare elaborato nel gennaio 2014 ha previsto la realizzazione dei seguenti interventi, per un costo complessivo di 7.978.670 €.
a) Infrastruttura verde. Prevede il potenziamento delle fasce vegetate sulle sponde delle linee d'acqua che incidono la "conca", sviluppandosi per complessivi 2,3 km. L’investimento previsto vale ca. 46.000 €.
b) Rete di fruizione. Prevede la sistemazione dei sentieri e strade campestri esistenti per favorire la fruizione “sostenibile” (a piedi, a cavallo, in bicicletta) valorizzando l’accesso all’area attraverso la c.d. “Porta di Trentova”, che costituisce uno dei due principali accessi al Parco di Tresino8, dove si verranno collocati una serie di servizi e funzioni complementari. Fanno parte della rete di fruizione i seguenti percorsi:
La “strada verde” di Tresino, coincidente con l’asse veicolare che unisce il Lido di Trentova al margine meridionale dell’area di intervento (ca. 1,5 km). Qui è prevista la realizzazione di una pista ciclo‐pedonale parallela al tracciato carrabile, la doppia alberatura e la realizzazione di piccole aree di sosta (costo di 1.015.000 €).
Il percorso naturalistico della costa, che va dalla spiaggia di Trentova all’area archeologica del Sauco, per continuare verso la zona del Lago di Castellabate (per ca. 1,7 nel tratto comunale di Agropoli). E’ prevista la riqualificazione del percorso e la sistemazione di N. 5 discese a mare, che servono in parte per l’accesso ad alcune delle case rurali di cui è previsto il recupero (costo di 316.000 €).
Il percorso naturalistico all’interno della macchia. Dal percorso precedente e dalla “strada verde” di Tresino consente di raggiungere il c.d. “Sentiero del Principe”, che incrocia i ruderi di antiche masserie, giungendo sino al nucleo di San Giovanni, per complessivi ca. 12 km, di cui 2,8 previsti per la riqualificazione all’interno del progetto preliminare (costo di 60.600 €).
c) Rete dei servizi ricettivi. L’intenzione è quella di recuperare N. 5 fabbricati rurali storici ubicati nella “conca”, per destinarli ad attività ricettiva di qualità, connessa a forme di turismo differenti da quella balneare, ovvero rurale‐naturalistico‐didattico, collegato alla fruizione dei percorsi in bici o a cavallo. Gli edifici (tranne il primo) sono allo stato di rudere. Si ritiene possibile la realizzazione di 50 posti letto, per un investimento complessivo di 1.606.370 € (da derivante da una incidenza di 55 €/mq per il primo edificio e 90 €/mq per i restanti quattro)9.
d) Centro Servizi di Tresino. Sarà costituito da un casolare, che svolgerà funzioni di reception, punto informativo e direzionale, oltre che da un insieme di strutture soprattutto all’aperto, con funzioni destinate alla ricreazione, sport e tempo libero. L’area interessata è a ridosso
8 L’altro è in località Lago nel comune di Castellabate 9 La masseria coincidente con il primo edificio (il cui costo di ristrutturazione era stimato pari a 251.000 €) ha già ottenuto un finanziamento nell’ambito del PIRAP ed è in corso di allestimento quale centro di accoglienza corredato da aule didattiche. Il costo complessivo dell’intervento per i servizi ricettivi si riduce dunque a 1.355.370 €
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della “strada verde” di Tresino e si estende sino alle pendici della Selva, per una superficie totale di ca. 5 ha. Il costo complessivo previsto è pari a 3.750.000 €.
e) Laboratorio di eco‐archeologia. Ne è prevista la realizzazione riconvertendo N. 3 edifici storici in località Pastena, per complessivi 500 mq in uno spazio pertinenziale di ca. 2000 mq. L’obiettivo è favorire la realizzazione di iniziative archeologiche sul campo nell’area del Sauco e nei siti meno esplorati di Tresino. Il costo complessivo previsto è pari a 799.700 €.
Le tabelle che seguono riepilogano il quadro economico di progetto e il quadro economico complessivo
Tav. 3 – Quadro economico del Progetto Preliminare
Interventi sottocategorie importi parziali
Sottocategorie Importi parziali (€)
Importi totali (€)
Infrastruttura verde ‐ ‐ 46.000
Rete di fruizione Strada verde di Tresino 1.015.000 1.391.600
Percorso naturalistico della costa 316.000
Percorso naturalistico nella macchia 60.600
Rete dei servizi ricettivi Edificio a1 251.000 1.606.370
Edificio a2 362.600
Edificio a3 482.470
Edificio a4 221.300
Edificio a5 289.000
Centro Servizi di Tresino Formazione di prati 60.000 4.135.000
Area attrezzata per lo sport, la cultura e il tempo libero
3.750.000
Parcheggio a basso impatto 325.000
Laboratorio di eco‐archeologia Edificio e1 632.500 799.700
Edificio e2 66.000
Edificio e3 101.200
Totale 7.978.670
Tav. 4 – Quadro economico riepilogativo del Progetto Preliminare
Importi parziali (€) Importi totali (€)
Spese a base d’appalto 7.978.670
Somme a disposizione dell’amministrazione
IVA su opere (10%) 797.867 3.164.879
Spese tecniche e generali (12%) 957.440
Iva su spese (22%) 210.637
Per imprevisti (5%) 398.933
Per acquisizione/espropri 800.001
Totale 11.143.549
13
Fig. 4 – Planimetria interventi previsti nel Progetto Preliminare
14
In conclusione, si può affermare che il quadro della progettualità sopra descritto delinea un set di potenziali interventi caratterizzato, come accade normalmente, da un orientamento c.d. “supply side”, ovvero orientato agli aspetti tecnico‐territoriali di riqualificazione, sviluppo e valorizzazione dell’offerta esistente, nell’assunto che esista comunque una domanda per i servizi che si andranno a realizzare e, inoltre, la disponibilità di operatori preparati ad assumerne correttamente la gestione.
Tale approccio è tipico del settore pubblico, tuttavia il successo di iniziative che si rivolgono al mercato presuppone che vi sia altrettanta attenzione per gli aspetti c.d. “market oriented”, che sono alla base della sostenibilità finanziaria e gestionale. Tali aspetti sono esaminati di seguito, distinguendo tra due possibili “opzioni” per la valorizzazione dei servizi ricettivi.
5. Le opzioni per la valorizzazione della rete dei servizi ricettivi
5.1. Il problema
Come si è visto, il Progetto Preliminare sopra descritto identifica quale “categoria” di progetto la c.d. “rete dei servizi ricettivi” destinando a tale funzione un insieme di cinque fabbricati rurali, le cui relative schede, tratte dallo stesso Progetto, sono riportate per comodità in allegato.
La tabelle che segue ne riporta comunque alcune delle caratteristiche principali.
Tav. 5 – Alcune caratteristiche degli edifici identificati per la rete dei servizi ricettivi
Caratteristiche Edificio
Edificio “a1” Edificio “a2” Edificio “a3” Edificio “a4” Edificio “a5”
Superficie disponibile (mq)
280 140 330 70 100
Volume (mc) 1.100 500 1.180 190 2.150 (crollati)
Numero livelli 2 2 3 corpi di fabbrica su 2 livelli (il
minore ne ha 1)
1 1
Distanza da Agropoli (km)
2,5 2,5 3,1 3,6 3,7
Ubicazione Incrocio strada carrabile Trentova‐
Muoio. Ottima visibilità da
viabilità principale
Non distante dal centro
servizi lungo altri circuiti ippo‐ciclo‐pedonali
In prossimità strada verde di Tresino. Lungo
percorso naturalistico della
macchia
Lungo sentiero a 200 mt da
strada carrabile Tresino‐
Muoio Alto
Vicino ad edifico “a4”
Lungo sentiero a 250 mt da
strada carrabile Tresino‐Muoio
Alto
Accessibiità Mediante veicoli
Viabilità rurale Veicolare, previi modesti
adeguamenti sentiero esistente
Ippovia, viabilità
pedonale
Ippovia, viabilità
pedonale
Costo parametrico (€/mq)
50 90 90 90 90
Costo complessivo (€)
251.000 362.600 482.470 221.300 289.000
Fonte: elaborazione dal Progetto Preliminare per la Valorizzazione Integrata della Baia di Trentova
15
Sebbene all’interno del Progetto si parli talvolta di “albergo diffuso”, rimandando dunque a una tipologia ricettiva che ha assunto oramai una connotazione abbastanza precisa (che tuttavia non si riscontra nel nostro caso)10, in realtà le funzioni da assegnare risultano ancora piuttosto indefinite, poiché si fa menzione a: “…possibilità di accattivare l’attenzione di un’utenza di livello medio‐alto, con le relative offerte di turismo rurale‐naturalistico‐culturale e didattico, con circuiti in bici o a cavallo, e in genere riferibile alle forme di turismo meno dipendenti dalle risorse balneari…” [Progetto Preliminare, pag. 6].
Al di là delle dichiarazioni di principio, le questioni aperte rimangono dunque molte, per esempio:
a. Che tipo di servizi ricettivi realizzare attraverso il recupero dei cinque fabbricati storici destinati ad ospitare una cinquantina di posti letto? Per esempio sorta di “country house” indipendenti oppure una rete di strutture collegate dislocate su cinque unità?
b. Una cinquantina di posti letto costituiscono un potenziamento dell’offerta attuale, ma corrispondono complessivamente alla dimensione di un albergo di media‐piccola dimensione. Il raggiungimento del “break‐even” (punto di pareggio) può dunque non essere agevole, anche perché la gestione di piccole strutture separate comporta diseconomie di scala. Questo induce a considerare, nel caso di servizi ricettivi eventualmente gravati da una quota di costi fissi, un posizionamento “premium price” nella fascia alta del mercato oltre che soluzioni che tendano a ridurre la stagionalità della domanda.
c. Tale posizionamento può tuttavia richiedere (per esempio nel caso delle “country house” o similari) la realizzazione di servizi complementari (quali una piscina) che non sono contemplati e sono difficilmente attuabili a causa dei vincoli esistenti. In alternativa, occorrerebbe riservare una sezione dei lidi ovvero una caletta alla fruizione degli ospiti delle strutture ricettive. Questa scelta orienterebbe però l’offerta fortemente verso la domanda balneare, che è fortemente stagionale, incidendo ulteriormente e negativamente su quanto descritto al precedente punto “b”.
d. Nel caso di attuazione di tale soluzione quali interventi “di contorno” sarebbe più urgente attuare? I percorsi naturalistici? Il laboratorio di eco‐archeologia? Quanto vale realmente la domanda per questi servizi?
e. Inoltre, tale soluzione richiederebbe l’organizzazione di un centro servizi unificato. Questo può trovare una risposta nel previsto “Centro Servizi di Tresino”, corrispondente all’edificio “a1”, tuttavia andrebbe gestita la sovrapposizione tra due target diversi di utenza: quella “pregiata” dei servizi ricettivi e quella giornaliera, più massificata della Baia, anche applicando opportune tecniche di “visitor management”.
f. Abbiamo accennato a soluzioni ricettive tipo alberghi diffusi o “country house” ma quali sono realmente quelle realizzabili alla luce delle norme disposte dalla Regione Campania che, un po’ incautamente, tendono a limitarne l’attuazione nei comuni di piccola e piccolissima dimensione)
g. Ancora, esistono operatori in possesso delle necessarie capacità gestionali? Un soggetto esterno (San Domenico Hotels) ha dimostrato un certo interesse verso l’area. A che condizioni sarebbe disponibile a investire? O forse è solo interessato alla gestione? E’
10 Per albergo diffuso si intende normalmente “…una proposta concepita per offrire agli ospiti l’esperienza di vita di un centro storico di una città o di un paese, potendo contare su tutti i servizi alberghieri, cioè su accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi comuni per gli ospiti, alloggiando in case e camere che distano non oltre 200 metri dal “cuore” dell’albergo diffuso: lo stabile nel quale sono situati la reception, gli ambienti comuni, l’area ristoro…”. [dal sito http://www.albergodiffuso.com/]. Chiave dell’albergo diffuso è dunque la collocazione dell’albergo all’interno di un contesto abitato, condizione chiaramente differente da quella che si riscontra nella baia di Trentova. Peraltro la Legge Regionale della Campania n. 4 del 15.3.2011, nel riconoscere la tipologia dell’Albergo Diffuso, ne limita la realizzazione ai Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, condizione anche quest’ultima estranea al Comune di Agropoli, che supera i 20mila
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concreto il suo interesse e vi sono altri operatori potenziali? In ogni caso l’eventuale soggetto gestore andrebbe coinvolto da subito nella progettazione dei servizi ricettivi, per evitare la fin troppo frequente frattura tra il momento della costruzione e quello della gestione, che sovente determina oneri operativi non più recuperabili.
h. L’implementazione di servizi ricettivi “di pregio”, se sostenibile, costituisce una risposta all’istanza di valorizzazione dell’area, ma i benefici economici associati a tale soluzione ricadrebbero solo in parte nel territorio comunale, perché sarebbero introitati soprattutto dal gestore. Si è disponibili ad accettare tale risultato in luogo di altri che potrebbero derivare da un processo di valorizzazione più orientato al territorio?
i. In definitiva, quale è l’obiettivo che il Comune intende perseguire attraverso il recupero degli edifici rurali: la mera (ma encomiabile) riqualificazione territoriale? L’offerta di servizi di alta fascia che aiutino ad elevare l’immagine dell’area di Trentova? La creazione di servizi di cui possa fruire anzitutto la comunità locale? La massimizzazione delle ricadute economiche e occupazionali a livello locale?
Il processo decisionale dunque non è semplice, perché l’utilizzo degli edifici rurali per realizzare un “albergo diffuso”, ovvero una rete di servizi ricettivi, come citato dal progetto preliminare, presenta presumibili vincoli di sostenibilità finanziaria e gestionale, il cui superamento non può essere dato per scontato.
Per giungere a comprendere meglio quale può essere la connotazione di tali edifici abbiamo dunque deciso di mettere a confronto due alternative modalità di valorizzazione, distinguendo tra le seguenti opzioni
Opzione “A”: Rete di piccole strutture ricettive di pregio (che abbiamo per semplicità denominato “Welcome to Trentova”)
Opzione “B”: Rete di strutture di accoglienza da adibire a servizio dei percorsi sportivi‐naturalistici‐culturali (per noi, “Enjoy Trentova”)
Entrambe le opzioni presentano un progetto c.d. “invariante”, ovvero il Centro Servizi di Tresino, per il quale è stata già avviata una riconversione quale struttura polifunzionale adibita a centro servizi, funzioni di reception, punto informativo e centro direzionale, nei ridossi del quale trovano sede attrezzature sportive a basso impatto e strutture per il tempo libero ed il gioco.
5.2. Opzione “A” – La rete di piccole strutture ricettive (“Welcome to Trentova”)
Nell’opzione “A”, che abbiamo denominato “Welcome to Trentova”, dal Centro Servizi dipendono quattro piccole strutture ricettive, organizzate secondo la normativa della Regione Campania11, in accordo alla formula ricettiva delle “case e appartamenti per vacanze”.
Tali strutture sono gestite in maniera unitaria, ma comprendono diverse unità dislocate negli edifici rurali oltre che, potenzialmente, al piano superiore dello stesso centro servizi. Si tratta di sistemazioni di pregio, all’interno delle quali è tuttavia necessario garantire una permanenza minima di tre notti (e massima di novanta)12.
Le case e appartamenti sono dotate di una minima attrezzature per il self‐catering, così da consentire agli ospiti di potere provvedere autonomamente a semplici esigenze di ristoro. Sono tuttavia convenzionate con una struttura di ristorazione o agriturismo operante nell’area della baia, specializzata nella Dieta Mediterranea, che potrebbe trovare collocazione nell’edificio del centro servizi.
11 Ci si riferisce all’art. 3 della Legge Regionale n. 17 del 24.11.2001 – Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere. Tale legge non consente peraltro nel Comune di Agropoli la realizzazione delle c.d. “country house” (o attività ricettiva in case rurali) perché essa ne limita l’attuazione ai Comuni con popolazione inferiore ai 10mila abitanti 12 A meno di optare per la soluzione ricettiva di tipo alberghiero ed escludendo la sopra citata normativa regionale della Campania relativa alle strutture ricettive extralberghiere non offre altre soluzioni adatte al nostro caso
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Le strutture si rivolgono ad un’utenza con capacità di spesa medio‐alta, proveniente anche da fuori Italia, cui viene offerta l’esperienza di soggiornare in uno dei luoghi più belli d’Italia, nei pressi delle località che ispirarono Ancel Keys, il fisiologo americano “profeta” della dieta mediterranea. La motivazione principale di visita è il relax, per periodi di soggiorni di durata medio‐breve (da 3 notti a una settimana), collegati alla possibilità di fare passeggiate lungo i sentieri del Trentova‐Tresino, seguire corsi di archeologia presso il laboratorio di Eco‐Archeologia, visitare autonomamente altre località del Cilento e, nel periodo estivo, trascorrere anche delle giornate di villeggiatura presso i lidi di Trentova.
5.3. Opzione “B” – La rete di servizi turistico‐ricreativi (“Enjoy Trentova”)
L’opzione “B” si distingue dalla “A” perché non si incentra solo sul pernottamento, ma destina i fabbricati rurali a servizio della fruibilità sportivo‐naturalisitica‐culturale dei diversi percorsi (la strada verde di Tresino, i percorsi naturalistici della macchia, quelli costieri) così da promuovere l’offerta di servizi a favore dell’ippoturismo, trekking, mountain bike. L’intento è inoltre quello di agevolare la fruizione del laboratorio di eco‐archeologia. E’ comunque conservata la connotazione legata alla “Dieta Mediterranea”, che si esprime nelle ricadute “salutistiche” e nell’offerta di ristorazione a servizio dei percorsi.
Date le caratteristiche di questa opzione, si suggerisce che le funzioni cui destinare i diversi edifici vengano comunque definite in seguito ad una attività di animazione locale, così da consentire di sensibilizzare e coinvolgere gli imprenditori, le associazioni e i giovani appartenenti alla comunità di Agropoli e dell’Unione dei Comuni dell’Alto Cilento. Ciò perché questa seconda opzione si basa fortemente, più della prima (che teoricamente potrebbe essere soddisfatta da un imprenditore anche esterno al territorio), sul c.d. “bottom‐up”, ovvero sulla mobilitazione delle energie, capacità e competenze generate dalla comunità locale.
Il punto fermo è che vengano sviluppati servizi poliedrici che coprano l’intera catena dei servizi turistici (ricettività, ristorazione, informazione, assistenza) rivolti ad uno specifico segmento turistico, nel nostro caso in particolare quello naturalistico‐sportivo‐ecoturistico. Questa scelta di posizionamento non deriva solamente da una esigenza di continuità con le attività attualmente in corso da parte del Comune di Agropoli (cfr. progetti “Sport e Natura” di cui alla precedente Tav. 1), ma dall’evidenza che tali segmenti presentano un interessante potenziale di sviluppo nel settore turistico, poiché si legano alla più ampia tendenza verso le vacanze c.d. “esperienziali”13 e verso modelli di fruizione del tempo libero che vedano le persone come protagoniste attive14.
Ad ogni modo a scopo esemplificativo, ipotizziamo che vengano erogati i seguenti servizi:
un servizio di ospitalità ricettiva per escursionisti, basato sulla possibilità di potere soggiornare anche per periodi brevi (per esempio solo una notte). Dati i sopra citati vincoli normativi regionali, la scelta si riduce al modello dell’affittacamere (che consente però un massimo di sei camere per dodici posti letto) oppure dell’ostello per la gioventù (“per esempio un “Ostello della Dieta Mediterranea”). Questa seconda tipologia, seppure in Italia sia connotata soprattutto con riferimento alle città medio‐grandi, ha il vantaggio di non prevedere limiti alla capacità ricettiva. Può dunque consentire l’ospitalità di gruppi organizzati, quali scout e associazioni, oltre che ricercatori e studenti in visita al laboratorio di eco‐archeologia. Può inoltre risultare gradita nei confronti dei turisti stranieri che, soprattutto nel nord‐Europa risultano piuttosto familiari con tale formula ricettiva. Il servizio potrebbe trovare una collocazione nell’edificio “a3”, poiché è quello dotato della maggiore capacità ricettiva potenziale, disponendo di una superficie di 330mq;
un ulteriore servizio di ospitalità, rivolto però specificamente agli sportivi, poiché costituiscono il nostro target principale di riferimento e consente di connotare l’offerta di
13 Pine e Gilmore (1999). The Expèerience Economy. Boston: Harward Business School Press 14 Stebbins (2008). Serious Leisure. New Brunswick: Transaction Publishers
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“Enjoy Trentova”. Ipotizziamo dunque di realizzare una sorta di “diet, walking & bike hotel” (attraverso la formula dell’affittacamere) nell’edificio “a2”. La struttura ricettiva risulta ovviamente fruibile anche da altre “categorie” di turisti, ma offre dei servizi che la rendono particolarmente adatta ad ospitare i turisti sportivi, poiché dispone di piccoli accorgimenti graditi da questa categoria di visitatori15;
un attrattore ricreativo polifunzionale. A servizio ed integrazione dei percorsi potrebbe trovare spazio un nuovo attrattore, tarato soprattutto sulle esigenze di famiglie con bambini e degli sportivi, oltre a servizio degli ospiti dell’ostello. Questa potrebbe collocarsi presso l’edificio “a4”, da attrezzare con sale ricreative, giochi e attrezzature per lo sport. Qui, oppure nell’edificio”a3” destinato alla ristorazione possono trovare spazio anche offerte esperienziali legate a corsi di cucina o laboratori sul tema della Dieta Mediterranea;
un servizio di ristorazione anche leggera, connotato come si è detto sul tema della Dieta Mediterranea (“diet, walking & bike grill”), a supporto della ricettività e della fruizione dei percorsi. Tale servizio potrebbe collocarsi nell’edificio “a5”. Per caratterizzarlo ulteriormente, possiamo ipotizzare che oltre alle colazioni per gli ospiti dell’ostello vengano erogati servizi a favore degli escursionisti, a cavallo, a piedi o in bicicletta. Il modello è un po’ quelli dei c.d. “bici grill”, strutture specializzate, attraverso piccoli accorgimenti (per esempio nei menù, nell’ambientazione) nei confronti di specifici target di mercato.
Fig. 5 – Concept associati alle due opzioni
15 Ci riferiamo, per esempio, per i servizi rivolti ai cicloturisti, alla disponibilità di una rastrelliera o locale sicuro per la bicicletta, una ciclofficina o fornitura di attrezzi per riparare le bici, un servizio veloce anche autonomo di lavanderia, la disponibilità di mappe degli itinerari cicloturistici del Cilento, la possibilità di accedere (attraverso il Centro Servizi) al noleggio biciclette e a servizi di accompagnamento per cicloescursioni guidate, la possibilità di fruire, di una cena e colazione “rinforzata” (eventualmente presso lo stesso Centro Servizi o in ristorante convenzionato). Analoga è la connotazione sotto il profilo dei “trekkers”, ovvero la possibilità di fruire di una biblioteca con mappe e percorsi, l’offerta di escursioni e accompagnamento, etc.
Opzione “A”WELCOME TO TRENTOVA
Residenza “a2”
Residenza “a3”
Residenza “a5”
Residenza “a4”
Opzione “B”ENJOY TRENTOVA
Diet, walking& bike hotel
Ostello della Dieta
Mediterranea
Diet, walking& bike grill
Rete di piccole strutture ricettive
di pregioCentro
ricreativo, laboratorialee sportivo
Rete di servizi per il turismo naturalistico‐
sportivo
Opzione “A”WELCOME TO TRENTOVA
Residenza “a2”
Residenza “a3”
Residenza “a5”
Residenza “a4”
Opzione “B”ENJOY TRENTOVA
Diet, walking& bike hotel
Ostello della Dieta
Mediterranea
Diet, walking& bike grill
Rete di piccole strutture ricettive
di pregioCentro
ricreativo, laboratorialee sportivo
Rete di servizi per il turismo naturalistico‐
sportivo
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6. Comparazione delle opzioni
6.1. Obiettivi e criteri di valutazione
Quali obiettivi comuni delle due opzioni “Welcome to Trentova” ed “Enjoy Trentova” abbiamo identificato i seguenti:
Incrementare le ricadute economiche e occupazionali a livello locale (utilità economica)
Favorire la fruibilità dell’area di Trentova da parte della comunità locale (utilità sociale)
Favorire la riqualificazione dell’area di Trentova (utilità ambientale)
Massimizzare le probabilità di successo degli interventi (riduzione del rischio)
Dagli obiettivi discende direttamente il sistema dei criteri (e sottocriteri) di valutazione, specificati in tabella.
Tav. 6 – Criteri di valutazione
Vantaggi (benefici) Svantaggi
A: Economici: ricadute economico e occupazionali a livello locale
B: Sociali: livello di fruibilità dell’area di Trentova da parte della comunità locale
C: Ambientali: grado di riqualificazione dell’area di Trentova
R: Probabilità di insuccesso (rischio)
Grado di coinvolgimento di giovani e imprese locali
Possibilità per i residenti di fruire della Baia di Trentova attraverso servizi ad essi rivolti
Qualità della riqualificazione effettuata
Rischio che l’iniziativa non riesca ad incontrare successo in un arco di 5 anni
A1: Numero di imprese locali create
B1: Numero di servizi rivolti ai residenti
C1: Valore estetico‐paesaggistico delle riqualificazioni effettuate
R1: Rischio di gestione
A2: Numero di occupati diretti e indiretti
B2: Possibilità per i residenti di accedere ai servizi destinati ai turisti
C2: Impatto della fruizione turistica sulle risorse ambientali
R2: Rischio di redditività
A3: Ritorno fiscale per l’amministrazione di Agropoli
B3: Livello di fruizione nel corso dell’anno
R3: Rischio di mercato
6.2. Valutazione delle opzioni rispetto agli obiettivi
Avendo definito il sistema degli obiettivi e i criteri di valutazione, è possibile avviare la comparazione circa quale delle due opzioni (“Welcome to Trentova” e “Enjoy Trentova”) appare meglio posizionata per ottenere i migliori ritorni rispetto all’investimento previsto di 11,1 Meuro.
A tal fine, abbiamo è stato utilizzato il programma “Hiview” di Catalyze per impostare una analisi multicriteria16, una cui simulazione completa di elaborazione è riportata in allegato. Ai fini di tale elaborazione abbiamo assegnato arbitrariamente:
dei valori di ponderazione relativa tra i vari obiettivi (massimizzazione vantaggi vs. riduzione dei rischi), criteri (massimizzazione vantaggi economici vs. sociali vs. ambientali) e sotto‐criteri (A1 vs. A2 vs. A3; B1 vs. B2 vs. B3; C1 vs. C2), per un totale di valori pari a 100 per ciascuna ponderazione;
16 Phillips L. (2001). “Multiple‐criteria decision analysis”. In: Dogson J. ,Spackman M., Pearman A. e Phillips L. (a cura di). DTLR multi‐criteria analysis manual. Chapter 6
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dei valori di preferenza a ciascun sottocriterio rispetto ad una scala 0‐100.
Come si è detto, si tratta di una simulazione, poiché l’analisi andrebbe correttamente applicata all’interno di una c.d. “Conferenza Decisionale”, all’interno della quale i diversi stakeholder sono chiamati a decidere e condividere i valori di ponderazione e di preferenza17.
6.3. Analisi del risultati
Come si vede dalla figura (Fig. 6), la nostra simulazione determina una preferenza abbastanza chiara per l’opzione “B”, ovvero quella associata all’utilizzo dei fabbricati rurali per la realizzazione di una filiera di servizi rivolti alla domanda naturalistica e sportiva, che totalizza – nella scala di valori costruita attraverso il modello Hiview ‐ 94 punti contro 34.
Fig. 6 – Comparazione complessiva delle due opzioni
Tale risultato è la conseguenza combinata di:
un peso prevalente assegnato agli obiettivi di natura “sociale” (fruibilità della Baia, accessibilità ai servizi, destagionalizzazione) rispetto agli obiettivi “economici”. I secondi premiano la rete di ricettività di pregio, in grado di generare un valore aggiunto probabilmente superiore, i primi favoriscono un uso meno esclusivo (fig. 7 e 8);
le probabilità di successo decisamente più alte che abbiamo associato all’attuazione della rete dei servizi naturalistici‐sportivi, poiché la soluzione ricettiva comporta un rischio gestionale, di mercato e di redditività apparentemente molto più elevato (fig. 9).
17 Phillips L. D. (2007). “Decision Conferencing. Advances in Decision Analysis”. In: Edwards W., Miles J.R.F. e D. v. Winterfeldt. Advances in Decision Analysis: From Foundations of Applications. Cambridge: Cambridge University Press
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Fig. 7 – L e due opzioni comparate rispetto ai vantaggi di tipo economico
Fig. 8 – L e due opzioni comparate rispetto ai vantaggi di tipo sociale
Fig. 9 – L e due opzioni comparate rispetto alle probabilità di successo
7. Conclusioni ed attività successive
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Il quadro delle valutazioni specifiche che inducono a preferire l’opzione “B” alla “A” è riportato nella seguente figura, dove si evincono chiaramente i punti di debolezza della prima alternativa (la criticità gestionale, il coinvolgimento della comunità locale) che, se risolti, potrebbero tuttavia portare anche ad una inversione della valutazione complessiva.
Fig. 10 – Differenza dell’opzione “A” rispetto alla “B” in rapporto a ciascun criterio
7. Conclusioni
La valorizzazione degli edifici rurali ubicati nella c.d. “conca” della Baia di Trentova si apre a diverse opzioni, la cui sostenibilità va valutata alla luce dei vincoli presenti sull’area oltre che delle azioni sin qui realizzate e delle strategie che ne derivano. Poiché le strategie che emergono dai documenti si qui realizzati destinano tali edifici a generiche funzioni di ricettività, senza tuttavia connotarne precisamente l’uso, abbiamo individuato e messo a confronto due possibili opzioni alternative.
La prima consiste nella realizzazione di una rete di piccole strutture ricettive di pregio, che per semplicità abbiamo denominato “Welcome to Trentova”. Tale rete si rivolge a una domanda anche di livello internazionale, cui vengono offerti soggiorni di breve durata (da 3 a 7 notti) all’insegna del relax e delle passeggiate. Ne è parte integrante l’offerta di ristorazione (da erogare nell’ambito della Baia, eventualmente presso il Centro servizi) connotata sotto il profilo della Dieta Mediterranea, che costituisce uno dei fattori‐chiave di attrazione. Inoltre, condizione essenziale di successo, è il coinvolgimento di un gestore con le necessaria competenza e capacità di operare sui mercati di riferimento.
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La seconda opzione si distingue dalla precedente perché prefigura un utilizzo delle strutture a servizio di una diversa tipologia di domanda, ovvero quella del turismo naturalistico‐sportivo, pur conservando la connotazione legata alla Dieta Mediterranea. L’abbiamo denominata “Enjoy Trentova” perché prefigura una fruizione più attiva del territorio. L’offerta di pernottamento è difatti ancora presente, ma tarata meno sulle esigenze di una domanda “pregiata” e di più su quelle di giovani e famiglie, con un’attenzione particolare a trekkers e bikers e in generale al turismo esperienziale. Sotto il profilo finanziario, il valore aggiunto per singolo visitatore è inferiore a quello che si ottiene dalla prima opzione, tuttavia si configura una fruizione meno stagionale e che determina un maggiore coinvolgimento della comunità locale. Peraltro, il processo di definizione delle funzioni e dei servizi cui destinare i singoli edifici è immaginato che avvenga in maniera “bottom‐up”, per raccogliere e valorizzare le proposte di giovani, imprese, associazioni che saranno chiamati a gestire l’offerta.
Definite e caratterizzate le due opzioni, abbiamo simulato un processo decisionale applicando una analisi multicriteria che tiene conto dei conflittuali obiettivi, di natura economica, sociale, ambientale, associati a ciascuna di esse, applicando coerenti criteri di valutazione e inglobando i possibili rischi gestionali, finanziari, di mercato. Si tratta di un esercizio assai interessante, che si suggerisce comunque di approfondire e ritarare all’interno di una Conferenza Decisionale estesa ai principali stakeholder, a partire dall’amministrazione comunale, mediante la quale ponderare gli obiettivi e i criteri.
Ad ogni modo, la nostra autonoma e arbitraria comparazione fornisce risultati significativi, che sembrerebbero premiare la seconda opzione, quella più connotata sotto il profilo naturalistico‐sportivo rispetto alla modalità di valorizzazione esclusivamente ricettiva. Tale risultato si spiega essenzialmente con due ragioni. La prima è legata al rischio gestionale, ovvero alla necessità di individuare un operatore affidabile e capace di farsi carico della valorizzazione degli edifici. L’eventuale presenza di tale operatore, che non può essere data per scontata, costituisce un aspetto assolutamente critico per il successo di questa alternativa. La seconda ragione è legata al grado di coinvolgimento della comunità locale, non solo sotto l’aspetto della gestione diretta degli edifici, ma anche e soprattutto dal punto di vista della fruibilità e accessibilità da parte dei residenti. Una soluzione che guardasse prioritariamente a una domanda turistico‐ricettiva “pregiata” tenderebbe naturalmente a sfavorire la fruibilità dei beni da parte della comunità locale.
Non è peraltro indifferente, nelle nostre considerazioni, il fatto che nei documenti sin qui prodotti, emerga più o meno consapevolmente una preferenza per un uso “sociale” della conca nella quale sono ubicati gli edifici rurali. Tale uso si sposa sicuramente di più con una destinazione degli edifici a supporto di attività sportive, ricreative e del tempo libero, la quale non nega la possibilità di sviluppare anche capacità ricettiva, ma la integra con gli altri usi a completamento di una filiera di offerta che si rivolga a segmenti della domanda, quella sportivo‐naturalistico e ricreativa‐familiare che pur non escludendo l’attrazione di domanda turistica “esogena” non esclude dalla fruizione la comunità locale.