Post on 08-Jul-2015
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 1/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE1
I II I I II I I II I n nn n n nn n n nn n q qq q q qq q q qq q u uu u u uu u u uu u e ee e e ee e e ee e s ss s s ss s s ss s t tt t t tt t t tt t o oo o o oo o o oo o n nn n n nn n n nn n u uu u u uu u u uu u m mm m m mm m m mm m e ee e e ee e e ee e r rr r r rr r r rr r o oo o o oo o o oo o
E EE E E EE E E EE E d dd d d dd d d dd d i ii i i ii i i ii i t tt t t tt t t tt t o oo o o oo o o oo o r rr r r rr r r rr r i ii i i ii i i ii i a aa a a aa a a aa a l ll l l ll l l ll l e ee e e ee e e ee e aaa cccuuurrraaa dddeeellllll’’’IIIllllll...mmmooo eee VVVeeennn...mmmooo GGGrrraaannn MMMaaaeeessstttrrrooo
LLLEEE RRRUUUBBBRRRIIICCCHHHEEE
INOLTRE
LA RUBRICA CURATA DAL GRAN MAESTRO SUL SETTIMANALE
DAL MONDO …...massonicoDAL MONDO …...massonicoDAL MONDO …...massonicoDAL MONDO …...massonico
ConConConConcetti filosofici in Friedrich Hegelcetti filosofici in Friedrich Hegelcetti filosofici in Friedrich Hegelcetti filosofici in Friedrich Hegel
Ludovico AriostoLudovico AriostoLudovico AriostoLudovico Ariosto ---- l’Orlando furiosol’Orlando furiosol’Orlando furiosol’Orlando furioso
Il Ternario Alchemico
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 2/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE2
E pluribus unumE pluribus unumE pluribus unumE pluribus unum !!!!
E giunge l’estate, nell’avvicendarsi eternamente ciclico della natura.
Quella medesima natura che noi come iniziati ai suoi misteri, dobbiamo osservare
e trarne profitto per noi stessi e per gli altri.
Per i più, invero la stagione calda appare essere un momento di ludicità , di
ricreazione e riposo, mentre per l’iniziato è la stagione del fermo “biologico”, con
l’avvento del trascorso solstizio estivo, inizia il declino della luce solare, ed inizia il
percorso iniziatico che culminerà nella grande grotta, ove il ricercatore latomistico
rinverrà la “luce della mezzanotte”…….
Ma questi sono altri argomenti che semmai affronteremo in avanti, in questo numero, porgiamo un saluto a chi
arriva, ed un requiem a chi parte!
Diamo Incipit, alla Gran Loggia Tradizionale d Gran Loggia Tradizionale d Gran Loggia Tradizionale d Gran Loggia Tradizionale d’ ’’ ’Italia Italia Italia Italia, governata dal carissimo Fr.Fr.Fr.Fr. Marco Brunelli Marco Brunelli Marco Brunelli Marco Brunelli, che bontà
sua ci ha voluto quali consacratori al suo nuovo progetto, al quale invero arridiamo, quale segno di vivacità del
panorama massonico nostrano.
La GLUM, riconoscendone la bontà del progetto, ha intrapreso un fraterno dialogo proficuo.
Prima facie, sembrerebbe un bel gruppo animato da buone intenzioni, e noi ce ne compiaciamo, auspichiamo
di averli presto anche in UMSOI, e ci adopereremo per ché ciò accada , in caso diverso, comunque auguriamo
loro un prospero cammino.“ ““ “Veritas filia temporis Veritas filia temporis Veritas filia temporis Veritas filia temporis” ”” ” soleva dire Aulo Gelio, ed è quanto mai vero!
Di contro, nel ciclico avvicendarsi delle stagioni, vi è chi invece parte, avendo compiuto l’alchemica, estrema,
trasmutazione della materia, ed è per questo che salutiamo, rendendo loro onori, i carissimi FFrr. G GG Gaetano aetano aetano aetano
Musicò Musicò Musicò Musicò, Gran Maestro della Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana, passato all’Oriente Eterno, nel
precorso mese di giugno, e Spartaco Mennini Spartaco Mennini Spartaco Mennini Spartaco Mennini, del Grande Oriente d’Italia, architrave storico della massoneria
degli ultimi quarantenni, che anch’esso è stato chiamato dal GADU, a rendere conto della sua opera.
Ai FFrr. di quelle due famiglie massoniche, porgiamo il nostro affetto Fraterno, ed ai familiari, un sincero voto
di cordoglio, per aver perso due colonne della loro esistenza familiare, affinché sappiano che possono essere
orgogliosi di averli avuti accanto.
A chi viene, dunque vada il nostro benvenuto, ed a chi và, giunga il nostro saluto ed augurio di un buon
viaggio, mentre a voi tutti che pazientemente ci leggete, auguriamo una serena estate tra i vostri cari affetti ed
interessi, affinché a settembre , riposati e freschi i lavori possano riprendere con forza e vigore più che pria !!
Ill.mo e Ven.mo Fr. Santo Mancuso
Gran Maestro
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 3/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE3
Davide Arecco, Storie dell'Arte Reale. Mondo Massonico e ""nuova scienza"" dall'Europa al Piemonte.
Capitoli di storia della cultura massonica e scientifica.
Sono queste le "Storie dell'Arte Reale"contenute nel libro di Davide Arecco.
L'Autore si concentra, in particolare, sull'età dei lumi, vista qui come fenomeno storicodi lunga durata. Tra XVII e XVIII secolo, gli spazi dell'iniziazione esoterica incrociaronola vita intellettuale europea più volte.
Dall'Inghilterra all'Olanda, dalla Francia all'Italia, i Liberi Muratori e gli uomini della"Rivoluzione scientifica" condivisero esperienze e utopie, ansie di rinnovamento emomenti di crisi.
Un'eredità storica che oggi è anche patrimonio della storiografia.
Reggello, Firenze Libri
Edizione 2006,
pagg. 160
Collana .Massonica
EAN: 9788876220357
Prezzo di Vendita: 12,50 €
Buona L Buona L Buona L Buona Lettura e Buon ettura e Buon ettura e Buon ettura e Buone Vacanze e Vacanze e Vacanze e Vacanze
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 4/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE4
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 5/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE5
GLOSSARIOGLOSSARIOGLOSSARIOGLOSSARIO
massonicomassonicomassonicomassonico
( A c u r a d e l l ’ I l l . m o e V e n . m o f r ( A c u r a d e l l ’ I l l . m o e V e n . m o f r ( A c u r a d e l l ’ I l l . m o e V e n . m o f r ( A c u r a d e l l ’ I l l . m o e V e n . m o f r ∴∴∴∴
Santo Mancuso Gran Maestro) Santo Mancuso Gran Maestro) Santo Mancuso Gran Maestro) Santo Mancuso Gran Maestro)
_xààxÜx TUTU
Tavola . Termine che deriva da "tavola da disegno" sulla quale venivano tracciatischizzi e progett i per costruire. In massoneria speculat iva indica i l testo di unintervento o i l verbale di una riunione di loggia ( tavola architettonica)
Tavola d’accusa . Denuncia al t r ibunale massonico.
Tegolatura. Indica i l modo per r iconoscere un massone e per verif icare la legit t imitàdel grado di un Visitatore. Quindi, simbolicamente, è la protezione del tempio daun'eventuale infi l t razione di profani : quando ciò avviene, s i grida «Piove» e al lora s i
r inserrano le tegole.
Tempio . quel lo di ant ica struttura — con vest ibolo, colonne, pi lastr i , t r iangol i , ara,pavimento a mosaico, volte stellate e i corridoi dei «passi perduti», dove si riflette oci s i scambia idee - ormai r iv ive solo nel quadro che i l maestro cerimonierepredispone con un'oggettist ica miniaturizzata prima di aprire una tenuta di Loggia. Iquadri s i r i fanno al le i l lustrazioni dei manual i d i s imbologia massonica o a reperi id'arte sul cui modello qualche Loggia americana ha dato vita a vere e proprie parodie.In Ital ia esistono però parecchie strutture real izzale nel formale r ispettodel l 'architettura Templare, come a Bologna, per esempio, dove furono iniziat i GiosuèCarducci , Giovanni Pascol i e (pare) Giuseppe Verdi . I l tempio i ta l iano più bel lo è
forse quel lo affrescato a caval lo del Settecento da Antonio Landini , detto i lMargott ino, e ornato con i grandi stucchi del Portogal l i . È i l più grande dei seir icavat i nei saloni del quattrocentesco Palazzo Altovit i in Borgo degl i Albizzi , piùnoto ai f iorent ini come i l «Palazzo dei v isacci» per via dei quindici bust i ( tra cui quel l i di Dante. Petrarca, Boccacc io, di Vespucci e del Magnif ico) dispost i a mezzo ri l ievo su trefi le, una per piano. Per le riunioni di Loggia, ad ogni modo, va bene qualsiasi locale,specie se — con l ' ingresso a Occidente — conserva i l carattere di un ideale corridoioche conduce a Oriente, dove, come i l sole, sorge la «vera luce». La tradizionalestruttura esoterica viene tuttavia rievocata con oggetti simbolici , che specie i Corpiri tual i non si stancano di raccomandare per arginare la «disinvoltura profana» deiLiberi Muratori dei nostri tempi. In questo modo si r iafferma i l principio secondo cui
«i l Tempio ideale deve essere sempre un sistema coerente di simboli in quantol 'antropologia massonica è immutabi le , a differenza del le sue manifestazionicontingenti, che seguono invece i l divenire della storia».
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 6/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE6
Quello che caratterizza una riunione non è comunque i l tempio, ma la Loggia che,per essere completa, deve comprendere gl i Uffic ia l i : i l Maestro venerabi le , i l Primo eil Secondo sorvegliante, i l Segretario, l 'Esperto (dello anche i l «Grande terribile»perché vigil ia sulla sicurezza massonica e gestisce i rituali) , i l Tesoriere. l 'Oratore(che rappresenta la Legge ed è i l solo che può interrompere o richiamare un Maestro
venerabile che non si att iene scrupolosamente alla prassi) e infine i l Copritore armatodi spada. Gli Ufficia l i hanno f unzioni diverse e complementari e nel tempio siedonoin modo da formare la stel la a sei punte che rappresenta i l bibl ico Sigi l lo di reSalomone. un simbolo forte come i l Trinomio che impose «Libertà, Fratel lanza eUguagl ianza» mollo prima che gl i i l luminist i francesi iniziat i a l la massoneria nefacessero un' idea forza del la r ivoluzione del 1789.
Tempio . Locale dove vengono svolte le cerimonie r i tual i massoniche.
Tenuta. Riunione ri tuale di massoni in un tempio. Se la r iunione è aperta ai profanisi d ice bianca e i membri del la loggia non indossano nessun paramento massonico.
Tesoriere . Dignitario responsabi le del le f inanze di una loggia autorizzato araccogl iere le capitazioni .
Terzo grado. Grado di Maestro.
Toccamento . è un segno di riconoscimento e perciò varia secondo i rit i e i l grado.Il sistema più usato nelle Logge prevede che l 'Apprendista prema … volte i l P……D….. sul l 'I….. di colui dal quale vuoi farsi r iconoscere e i l Compagno ….. volte i lM…. il Maestro invece stringe la M…. ad «A…….» con l 'I….. e i l M... . (s imboli del la re l ig ione e del la f i losof ia) che premono i l P…. nel punto in cui , secondo gl i ant ichi
greci, si trovano le l inee della salute, della fortuna e della felicità. Tutti , comunque,in segno di amicizia , s i scambiano un Tr…. Ab…. , preceduto da … colpi del la D.. . . .sulla S….. S.. . . . . . . È una versione del «bacio della pace» che San Paolo raccomanda aicrist iani nell 'ult imo versetto della prima Epistola come impegno di carità, di pace edi fratellanza.
Tornata . Riunione di una loggia. Può essere rituale se si svolge all ’ interno di un Tempio massonico; bianca se svolta non ritualmente e fuori dal Tempio.
Triangolo . Gruppo di massoni che non può trasformarsi in loggia perché formato dameno di sette fratell i . Struttura massonica riconosc iuta da una obbedienza e
part icolarmente diffusa nei piccol i centri .
Tronco della vedova . Sacco che viene fatto circolare tra le colonne al termine di unatornata r i tuale e serve per raccogl iere offerte in denaro da dest inare in beneficenza.
Ufficiali . Incarichi minori a l l ’ interno di una loggia (C.I. ed E., M.d.C., 1^.D. e 2^.D.,Elem., e tc .)
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 7/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE7
LA RUBRICA CURATA DAL GRAN MAESTRO SUL SETTIMANALESeguite gli aggiornanti sul sito: www.granloggiaunitameridionale .it
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 8/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE8
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 9/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE9
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 10/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE10
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 11/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE11
DAL MONDO ……...massonicoDAL MONDO ……...massonicoDAL MONDO ……...massonicoDAL MONDO ……...massonico
Nasce la
GRAN LOGGIA TRADIZIONALE D’ITALIA
Il 18 giugno scorso è stata consacrataall’Oriente di Roma;ad essa ed al suo Gran Maestro, esprimiamo il
più vivo apprezzamento ed augurio di prosperità,nel segno tangibile di un lungocammino insieme.
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 12/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE12
ÈÈÈÈ stato Nominatostato Nominatostato Nominatostato NominatoGran Maestro AGran Maestro AGran Maestro AGran Maestro Aggiuntoggiuntoggiuntoggiunto dell' U.M.S.O.I.dell' U.M.S.O.I.dell' U.M.S.O.I.dell' U.M.S.O.I.ilililil PotPotPotPot∴momomomo Fr Fr Fr Fr ∴∴∴∴ Massimo InnocenziMassimo InnocenziMassimo InnocenziMassimo Innocenzi 33333333,,,,
ad esso va il nostro plauso e l’augurioad esso va il nostro plauso e l’augurioad esso va il nostro plauso e l’augurioad esso va il nostro plauso e l’augurio
per il suo cammino massonico, per il suo cammino massonico, per il suo cammino massonico, per il suo cammino massonico,garagaragaragarantendogli tutta la nostrantendogli tutta la nostrantendogli tutta la nostrantendogli tutta la nostra
collaborazione ed il nostro appoggiocollaborazione ed il nostro appoggiocollaborazione ed il nostro appoggiocollaborazione ed il nostro appoggio per lo svolgimento del suo mandato per lo svolgimento del suo mandato per lo svolgimento del suo mandato per lo svolgimento del suo mandato ....
_________________________________________________________
E’ morto Spartaco Mennini, uno dei grandi della massoneria italiana del secolo scorso. Per anni segretario del Grande
Oriente d’Italia con il Gran Maestro Salvini dal 1976, confermato con il gran Maestro Battelli. Mennini era nato ottanta anni
fa a Foiano ma riesedeva da anni a Cortona, dove era nata una grande amicizia con il presidente francese François Mitterand
in occasione del gemellaggio tra Cortona e Chateau Chinoni, di cui Mitterand era sindaco. Storico ed esoterista, segretario
della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo, Mennini venne creato Massone nel 1964. Dopo lo scandalo della P2 a lui venneaffidato il delicatissimo compito di far chiarezza tramite un’inchiesta interna: il coraggio, la fermezza e il rigore da lui
dimostrati in quelle difficili circostanze gli valsero le unanimi simpatie della massoneria internazionale. Fu subito dopo chepassò alla massoneria francese di cui era tuttora il massimo rappresentante in Italia. Tra le sue grandi passioni, oltre allastoria e alla politica - militò a lungo nel partito socialista - anche l’agricoltura. Una passione coltivata fino ai suoi ultimi
giorni. La salma di Mennini, esposta nella camera ardente della Croce Bianca di Arezzo, verrà cremata lunedì. Alla moglie
Loretta e ai figli, Bernardo, amico e presidente dell’Aci di Arezzo, e Valerio amico e collega, le condoglianze di Arezzo Notizie.. Fonte : Arezzo Notizie
Ai due Pot∴ mi FFrr∴
che hanno completatola loro trasmutazione
passando allÊOriente Eterno,
porgiamo il nostro pensieroFraterno, ed esprimiamola nostra vicinanza alle famiglie.
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 13/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE13
Concetti filosofici inConcetti filosofici inConcetti filosofici inConcetti filosofici inFriedrich HegelFriedrich HegelFriedrich HegelFriedrich Hegel
GGGGeorg Wilhelm Friedrich Hegel nato a
Stoccarda, 27
agosto 1770 fu
un filosofo,
considerato il
rappresentante
più significativo
dell’idealismo
sviluppatosi in
Germania. È
autore di una
delle linee di
pensiero più
profonde e complesse della tradizione occidentale.
Partendo dal lavoro dei suoi predecessori
nell’idealismo; Fichte e Schelling, e con influenze
e suggestioni di altre passate teorie, sviluppò unafilosofia nuova in sé, completamente innovativa e
rivoluzionaria. La sua visione storicista e idealista
della realtà nel suo complesso ha rivoluzionato il
pensiero europeo al punto da renderlo un
importante precursore della filosofia continentale
e del Marxismo.
Hegel sviluppò un quadro teorico completo, un
“sistema” (idealismo assoluto), intensificando il
rapporto tra mente e natura, soggetto e oggetto
della conoscenza e della psicologia; e tenendo
conto nella sua prospettiva dello stato, della
storia, dell’arte, della religione e della filosofia. In
particolare, ha sviluppato un concetto di mente o
spirito, manifestatasi in una serie di
contraddizioni e di opposizioni e in ultima analisi
integrata ed unita, senza eliminare o ridurre le
une né le altre. Esempi di tali contraddizioni sono
quelli tra natura e libertà o tra immanenza e
trascendenza. Le pagine che ricercano tali
soluzioni sono spesso di una complessità tale da
lasciare incerti sull’interpretazione più corretta.
L’influenza di Hegel fu pressoché assoluta. Attirò
a sé un immenso numero di ammiratori (Bauer,
Feuerbach, Green, Marx, Bradley, Dewey, Sartre,
Küng, Kojève, Žižek, Brandom) e una altrettanto
larga fila di critici (Schelling, Kierkegaard, Schopenhauer, Marx, Nietzsche, Peirce, Popper,
Russell, Heidegger). Le sue concezioni di logica
speculativa o “dialettica”, di “idealismo assoluto”,
di “Spirito”, di “negatività”, di “sublimazione”
(Aufhebung in tedesco), la dialettica del
“Signore/Servo”, la “ethical life” e l’importanza
della storia; influirono a tal punto che gran parte
della filosofia successiva procedette
sostanzialmente sotto forma di critica a Hegel.
Con la morte di Hegel, il mondo intellettuale e
soprattutto filosofico della Germania di allora
ebbe la netta impressione che una parabola si era
compiuta: la linea del razionalismo iniziata con
Cartesio e passata per Kant si era conclusa con
Hegel, senza soluzione di continuità.
L’opposizione dell’ultimo Schelling era parsa a
tutti assai inconsistente.
Hegel morì nel 1831, ma il periodo che va dal 1815
al 1840 va considerato come sottoposto
all’egemonia assoluta del pensiero hegeliano. Lo
stesso re Federico Guglielmo III aveva
praticamente accettato che tutte le università
fossero sotto il dominio degli hegeliani. A ciò
contribuì senza dubbio la restaurazione vittoriosa,
che aveva riportato la Germania alle condizioni di
vita tradizionali, anche senza che fossero soffocatedel tutto le istanze e i fermenti liberali.
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 14/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE14
Ma a partire dal 1840 l’industrializzazione crebbe
rapidamente e con essa la formazione di due
nuove classi: la borghesia capitalistica e il
proletariato. La borghesia sentiva con urgenza
l’esigenza di una maggiore libertà d’iniziativa, e in
questo credeva d’essere favorita dall’ascesa al
trono prussiano di Federico Guglielmo IV, che in
un primo tempo sembrava non del tutto alieno al
programma liberale. Il modello della borghesia
tedesca in ascesa era quella francese degli anni
‘30, ostile alla restaurazione, anche se più disposta
ai compromessi con monarchia, aristocrazia e
clero, pur di poter controllare le rivendicazioni
popolari delle classi meno abbienti.. In Germania
le richieste della borghesia venivano avanzate con
gli strumenti della mera critica, della filosofia e
della letteratura; è così infatti che si cominciano a
configurare le strutture tipiche dello Stato
liberale: la libertà di commercio, la libertà di
stampa e di espressione, di coscienza e di
religione, ecc.
In pochi anni, tuttavia, quello che era sembrato un
periodo di tranquillità si trasforma in un periodo
di tumultuosa trasformazione sociale, politica e
culturale, che sfocia nelle rivoluzioni del 1848.
Sull’onda di analoghe rivolte accadute negli altri
paesi europei (Francia, Polonia, Grecia, ecc.),
anche in Germania si cominciano a formare le
prime rivolte piccolo-borghesi e operaie. Fu
soprattutto la rivoluzione parigina del 1830 a
provocare il risveglio del movimento sociale
tedesco. Moti rivoluzionari si verificarono in
Sassonia e Baviera e in altre parti della
Confederazione. La prima manifestazione
tipicamente operaia della Germania fu
l’insurrezione dei tessitori della Slesia nel 1844.
Essa non avanzò richieste politiche ma solo
economiche: ciò tuttavia non impedì al governo di
reprimerla brutalmente. La dispersione delle forze
rivoluzionarie, dovuta alla mancanza di un centro
politico unitario e alla divisione del paese in
numerosi Stati, nonché la debolezza e la paura
della maggioranza dei liberali borghesi tedeschi,
facilitarono la reazione del governo.
Mentre però in Germania aveva luogo questa
esperienza tipicamente liberale, dalla Franciacominciavano ad arrivare i primi echi della
letteratura non solo saint-simoniana ma
addirittura socialista, di Fourier, Proudhon, ecc.
Le prime organizzazioni operaie tedesche furono
fondate all’inizio degli anni ‘30 dagli emigrati
tedeschi in Francia e in Inghilterra. Il più noto
esponente del socialismo utopistico tedesco degli
anni ‘30 e ‘40 fu W. Weitling, sarto di professione,
trasferitosi in Francia per sfuggire allepersecuzioni. Egli criticò il sistema capitalistico
emergente in Germania, immaginando una
transizione al socialismo frutto di una sommossa
spontanea delle masse impoverite. Negli anni ‘40
si sviluppò una corrente piccolo-borghese
chiamata “Vero socialismo” (K. Grün, O.
Lüning…) che chiedeva al governo di appoggiare
l’artigianato libero per evitare lo sviluppo del
capitalismo.
La scuola filosofica tedesca che fu protagonista nel
decennio 1835-45 di questo clima intellettuale,
dove esplodono contemporaneamente i temi
liberali della critica allo Stato assolutistico e le
critiche socialiste alla società borghese, è
certamente quella dei giovani hegeliani, ovvero
della “sinistra hegeliana” -stando alla definizione
di Strauss. “Come in Francia nel sec. XVIII, così in
Germania nel sec. XIX -dirà Engels- la rivoluzionefilosofica aprì la strada al crollo politico”.
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 15/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE15
Nel modo di farlo una differenza però c’era. “I
francesi -dice ancora Engels in L. Feuerbach e il
punto d’approdo della filosofia classica tedesca-
furono in lotta aperta con tutta la scienza ufficiale,
con la chiesa e spesso anche con lo Stato; i
tedeschi invece, professori, maestri della gioventù
insediati dallo Stato; i loro scritti accolti come testi
scolastici… il sistema hegeliano elevato persino in
certo qual modo al grado di regia filosofia di Stato
prussiana!”.
Engels fa capire bene in che modo una filosofia
come quella hegeliana poteva essere utilizzata, allo
stesso tempo, in maniera conservatrice dallo Stato
prussiano e in maniera rivoluzionaria dai filosofi
progressisti. La famosa tesi di Hegel: “tutto ciò che
è reale è razionale e tutto ciò che è razionale è
reale”, se da un lato consacrava filosoficamente il
dispotismo dello Stato di polizia di Federico
Guglielmo III, dall’altro poteva essere usata
contro questo stesso Stato, che agli occhi dei
filosofi progressisti se appariva “reale” non
appariva certo “razionale”, cioè “necessario”,
corrispondente alla ragione. Hegel aveva detto
chiaramente che nel corso dell’evoluzione ciò che
prima era “reale” diventa col tempo “irreale”, cioè
perde la propria necessità, e ad esso subentra una
nuova realtà, più necessaria perché più razionale,
più vera.
In altre parole, se il sistema hegeliano sanzionava
in modo evidente lo status quo della Prussia
assolutistica, la dialettica hegeliana offriva
l’opportunità per contraddirlo. Hegel aveva capito
le leggi del movimento o dello sviluppo della
natura, della società, della storia e della
conoscenza, ma il suo sistema ne aveva posto
arbitrariamente un limite insuperabile: quello
dello stesso Stato prussiano e della stessa filosofia
hegeliana. In questi due campi l’idea aveva
raggiunto -secondo Hegel- il suo stadio supremo.
Se infatti il metodo dialettico riconosceva
l’universalità delle contraddizioni, il sistema
invece ne richiedeva la soluzione, ovvero la
necessità di uno Stato ideale, non contraddittorio.
Il metodo richiedeva che il movimento delpensiero corrispondesse effettivamente alla realtà,
ma il sistema costruiva nessi artificiali in cui far
rientrare tutta la realtà. Hegel insomma era
rimasto prigioniero del proprio sistema, privando
il suo metodo dialettico delle ulteriori
realizzazioni pratiche: esso infatti era stato
applicato solo al passato, quale metodo di
conoscenza di ciò che già era stato compiuto.
La sinistra hegeliana accentuò appunto l’interesse
per la dialettica hegeliana, contro il suo sistema,
quella dialettica per la quale non vi è nulla di
definito, di assoluto, di sacro, in quanto tutto è
destinato a evolversi, a trasformarsi, passando da
stati inferiori a stati superiori di complessità e
perfezione.
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 16/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE16
Dalla metà degli anni ‘40 il movimento
democratico-rivoluzionario tedesco prese a
rafforzarsi, chiedendo con insistenza la
Costituzione. La maggioranza dei liberali borghesi
continuavano a sperare che sarebbero riusciti ad
attuare il loro programma con mezzi pacifici,
attraverso un accordo con la monarchia e la
nobiltà. La moderazione politica della borghesia
aveva le sue radici nella arretratezza economica
della Germania.
La sinistra hegeliana iniziò ad attaccare
apertamente, con le armi della filosofia, lo Stato
prussiano di Federico Gugliemo IV e la
tradizionale religione, quando D.F. Strausspubblicò la Vita di Gesù nel 1835. La lotta
principale fu rivolta contro la religione anziché
contro la politica per avere maggiori possibilità di
continuarla: un attacco frontale al governo
sarebbe durato pochissimo. D’altra parte la
polemica antireligiosa indirettamente diventava
un critica politica, in quanto la religione era uno
dei pilastri del regime conservatore.
Strauss considerava il cristianesimo evangelico
come intessuto di miti che rispecchiano reali
esigenze temporali e culturali della comunità
primitiva, costituite dalle aspettative messianiche
e dall’impressione suscitata dalla figura storica del
Cristo. Il vangelo dunque non è storia ma mito,
senza per questo essere leggenda. Strauss, in
pratica, aveva formulato la tesi che ancora oggi
tiene impegnata la scienza neotestamentaria,
quella cioè della fondamentale differenza tra il
“Gesù della storia” e il “Cristo della fede” (tra il
Gesù reale e quello mitizzato dalla comunità
primitiva). Egli non voleva tanto negare la
“divinità”, quanto mettere in luce l’autentica verità
filosofica del cristianesimo, depurata dalle sue
incrostazioni mitologiche.
Strauss formulerà anche una tesi, ripresa poi da
Feuerbach, secondo cui l’idea della “divino-umanità” che la chiesa applicò arbitrariamente al
Cristo, in realtà va applicata all’intero “genere
umano”, che supera i limiti del singolo individuo.
La cristologia cioè andrebbe trasformata in
antropologia e al posto di Dio andrebbe messa
l’umanità. Naturalmente a causa di queste idee
anche Strauss si pregiudicò completamente la
carriera universitaria.
Alla tesi di Strauss si oppose, sempre nell’ambito
della sinistra hegeliana, Bruno Bauer, il quale
arrivò a dire che gran parte delle narrazioni
evangeliche erano state inventate dagli stessi
autori dei vangeli, per cui questi erano anche
leggenda, senza alcun fondamento storico. Sul
piano filosofico, Bauer era convinto che ogni
forma di progresso derivasse dall’autocoscienza(analoga all’ IO fichtiano), cioè dall’attività
spirituale, di fronte alla quale la “sostanza”, cioè il
mondo esterno, aveva una funzione negativa che
andava superata. Tutto insomma, incluso il
progresso storico-sociale, veniva da lui ricondotto
al pensiero soggettivo. Strumento di tale
progresso era la critica delle istituzioni esistenti, la
quale avrebbe permesso di modificare la realtà.
Bauer fu quello che più di ogni altro nella Sinistrahegeliana cercò di collegare, seppure in maniera
ancora molto approssimata, la critica della
religione (e della filosofia hegeliana) con la critica
del sistema politico tedesco. Assai importante, in
tal senso, è la sua polemica con Marx sulla
questione ebraica, all’interno della quale questi
fece capire a quello sia che da una semplice
emancipazione ateistica non si poteva arrivare, in
modo automatico, a un’emancipazione di tipo
politico, sia che con l’emancipazione politica e con
l’emancipazione dalla religione gli ebrei non
avrebbero ancora raggiunto l’emancipazione
umana, che è possibile solo quando i rapporti
sociali ed economici si modificano in senso
antiborghese.
Bauer si preoccupò anche di difendere i giovani
hegeliani dall’attacco della cultura universitaria
statale (i teisti speculativi e i seguaci di Schleiermacher), mostrando che i temi ateistici,
rimproverati alla sinistra hegeliana, erano in
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 17/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE17
realtà la diretta applicazione della filosofia di
Hegel. Hegel infatti aveva sì sostenuto che
religione e filosofia hanno lo stesso contenuto
(benché la prima lo esprima nella forma della
rappresentazione e la seconda nella forma del
concetto), ma aveva anche sostenuto che il
contenuto della religione doveva essere ripreso
dalla filosofia, trasformato in concetto e
diventare ragione filosofica. E così, mentre la
destra hegeliana interpretava il pensiero di Hegel
come compatibile con i dogmi del cristianesimo e
come lo sforzo più adeguato per rendere la fede
cristiana accettabile al pensiero moderno
(religione superata positivamente, cioè
conservata nella filosofia); la Sinistra invece voleva sostituire completamente la religione con la
filosofia, sostenendo l’inconciliabilità di hegelismo
e cristianesimo e negando a quest’ultimo qualsiasi
elemento di trascendenza (religione superata
negativamente, cioè dissolta nella filosofia). Il
collegamento della Sinistra col materialismo e
coll’ateismo anglo-francese era evidente.
Oltre a Strauss e a Bauer, vi erano anche A. Ruge e
T. Echtermeyer che dirigevano la rivista Annali
tedeschi (1838-43), ove interverranno Feuerbach,
Marx, Bauer… Marx, in qualità di redattore-capo
del giornale liberal-radicale di Colonia, Gazzetta
renana, si rese protagonista di due battaglie
giornalistiche: l’una per la libertà di stampa (come
forma necessaria per la libertà di coscienza) e
l’altra sui “furti di legna”, dove difese il diritto
consuetudinario che consentiva alla “massa
povera” il taglio della legna contro un’applicazione
rigida del diritto di proprietà dei proprietari dei
boschi.
L’opera più significativa della sinistra hegeliana fu
L’essenza del cristianesimo di Feuerbach, che uscì
nel 1841. Qui l’ateismo raggiunge una notevole
coerenza interna, appoggiandosi su basi
materialistiche. Rivalutata quella natura che il
sistema hegeliano aveva considerato elemento
derivato dell’idea, Feuerbach la pone addirittura a
fondamento della stessa filosofia, facendo degli
uomini dei prodotti della natura, mentre l’idea di
Dio altro non sarebbe che il tentativo di risolvere
nell’aldilà quelle contraddizioni che essi nonriescono a risolvere nell’ambito della natura
(teoria della proiezione o del riflesso fantastico).
Il potere politico cercherà di rispondere alla critica
della religione con una filosofia (quella dell’ultimo
Schelling) che pur apparendo, formalmente,
antitetica all’hegelismo, di fatto cercava, come
l’hegelismo, di conciliare filosofia e religione: la
differenza stava nel fatto che per l’ultimo Schelling
era la filosofia a doversi piegare alle esigenze della
religione. Come noto, i corsi di Schelling non
ebbero alcun successo.
Tuttavia la parabola della sinistra hegeliana aveva
raggiunto con Feuerbach l’apice e l’inizio del
declino. Alla constatazione che la critica filosofica
della religione, della filosofia hegeliana non aveva
corrisposto alcun cambiamento sociale e politico
di rilievo, subentrerà presto sfiducia erassegnazione.
Le direzioni che la Sinistra hegeliana prese
saranno abbastanza diverse: Strauss e Bauer
proseguiranno la critica della filosofia hegeliana
della religione (se Strauss può essere considerato
un anticipatore della demitizzazione nell’esegesi
neotestamentaria, Bauer è il capostipite
dell’interpretazione positivistica dei vangeli).Feuerbach, sul cui materialismo naturalistico
s’innesterà il socialismo utopico di K. Grün,
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 18/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE18
continuerà a criticare la filosofia hegeliana
estraniandosi dalle vicende politiche del ‘48.
Stirner giungerà alla negazione assoluta dello
Stato politico. Marx ed Engels, oltre a questo,
approfondiranno il concetto di società civile e la
dialettica hegeliana in direzione del socialismo
scientifico.
Fino a Feuerbach la Sinistra hegeliana era
convinta dell’opportunità di contrapporre allo
Stato hegeliano uno Stato di diritto, capace di
risolvere meglio le contraddizioni, mettendosi
dalla parte dei ceti emergenti. Ma l’impossibilità
di superare lo Stato prussiano e la filosofia
hegeliana limitandosi a criticarli, fece nascere indue esponenti della sinistra hegeliana (Marx e
Stirner) due posizioni antistataliste fra loro
opposte.
Stirner, pubblicando nel 1845 L’unico e la sua
proprietà, aveva individuato il limite idealistico
della sinistra hegeliana nei concetti astratti di
“autocoscienza” (Bauer) di “amore” e di “umanità”
(Feuerbach), per cui affermò l’individuo singolo
che pensa solo a salvaguardare se stesso, la
propria esistenza, negando la filosofia come tale,
senza cioè preoccuparsi di volerne realizzare una,
restando in perenne conflitto con le istituzioni
statali (da questa posizione nascerà l’anarchismo
di Bakunin e l’irrazionalismo di Nietzsche). Marx
invece riteneva che lo Stato andasse superato
puntando l’attenzione sul rinnovamento della
società civile, la quale era soprattutto
caratterizzata da una lotta di interessi economici
contrapposti. Già nella Gazzetta renana egli era
arrivato alla conclusione che il governo prussiano
difendeva gli interessi dei ceti privilegiati del cleroe della nobiltà. Egli se ne andò dalla Germania
appena la Gazzetta venne soppressa dalla censura
(1843). Per Marx la filosofia di Hegel poteva
essere superata solo politicamente, facendo una
rivoluzione sociale.-
CURIOSITÀCURIOSITÀCURIOSITÀCURIOSITÀ
“bussanti” e “candidati” sono coloro che chiedono di essere iniziati ai misteri della Libera
Muratorìa;
“profani o muratori senza la parola” sono sinonimi per indicare chi massone non è;
“tra squadra e compasso” è un'espressione che indica un'informazione data da un Fratello ad un
altro e legata ad un particolare vincolo di riservatezza;
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 19/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE19
Ludovico AriostoLudovico AriostoLudovico AriostoLudovico Ariosto
l’Orlando furiosol’Orlando furiosol’Orlando furiosol’Orlando furioso
1)-Ludovico Ariosto- breve biografia 2)-Sintesi dell’Orlando il furioso
Ludovico
Ariosto nacque a
Reggio Emilia
l’8 settembre del
1474, primo didieci tra fratelli
e sorelle. Suo
padre Niccolò,
di nobile fami-
glia, faceva par-
te della corte del
duca Ercole I
d’Este ed era comandante del presidio militare
degli Estensi a Reggio Emilia.
La madre, Daria Malaguzzi Valeri, era unanobildonna di Reggio. Ludovico dapprima
intraprese, per volontà del padre, degli studi
di legge a Ferrara, che abbandonò dopo poco
tempo per concentrarsi pienamente sugli studi
umanistici sotto la guida del monaco
agostiniano Gregorio Da Spoleto.
Ariosto seguì nel frattempo studi di filosofia
presso l’Università di Ferrara,
appassionandosi così anche alla poesia in
volgare. Divenuto amico di Pietro Bembo,
condivise con lui l’entusiasmo e la passione
per le opere di Petrarca.
Alla morte improvvisa del padre, nel 1500,
Ludovico si ritrovò a dover badare alla
famiglia; di conseguenza si vide “costretto”
ad accettare l’incarico di capitano della rocca
presso Canossa. Successivamente, rientrato a
Ferrara, venne assunto dal cardinale Ippolito
d’Este (figlio di Ercole), per ottenere alcunibenefici ecclesiastici, facendosi poi chierico.
Nel 1506 fu investito del beneficio della ricca
parrocchiale di
Montericco (ora
frazione di
Albinea in
provincia di
Reggio Emilia).
Questa condizione
gli spiacque
molto: Ippolito era
uomo avaro,ignorante e gretto;
Ariosto stesso era divenuto un umile
cortigiano, un ambasciatore, un “cavallaro”.
In questo periodo, quindi, a causa delle
faccende diplomatiche e politiche di cui
doveva occuparsi, non ebbe tempo di
dedicarsi alla letteratura. Nel 1513, dopo la
morte del papa Giulio II della Rovere, venne
eletto papa Leone X (Giovanni dei Medici),
che aveva spesso manifestato stima e amicizia
nei confronti dell’Ariosto.
Il poeta considerava Roma il centro culturale
italiano per eccellenza e decise così di recarsi
alla curia papale con la speranza di
trasferirvisi dopo aver ottenuto un incarico,
ma nessun incarico gli fu offerto.
Intanto a Firenze Ariosto si innamorò di una
donna, Alessandra Benucci, moglie delmercante Tito Strozzi, che frequentava la
corte estense per affari. Successivamente,
dopo essere rimasta vedova nel 1515, la
donna si trasferì a Ferrara, iniziando una
relazione con lo scrittore.
L’Ariosto era stato sempre restio al
matrimonio; pertanto si sposò solo dopo anni,
in gran segreto per la paura di perdere i
benefici ecclesiastici che gli erano stati
concessi e con lo scopo di evitare che alladonna venisse revocata l’eredità del marito.
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 20/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE20
(Precedentemente Ariosto aveva avuto due
figli da due donne diverse).
Nel 1516 pubblicò la prima edizionedell’Orlando Furioso, poema diviso in 40
canti, la cui stesura era iniziata 11 anni primadella pubblicazione. Lo dedicò al suo signore,
il quale non lo apprezzò affatto. Quando nel
1517 Ippolito d’Este divenne vescovo di
Agria (ora Eger, in Ungheria), Ludovico si
rifiutò di seguirlo, adducendo motivi di salute.
In realtà le cause sono da ricercare nell’astio
verso il cardinale, nell’amore per la sua
Ferrara e in quello per la sua donna. Passò
quindi al servizio di Alfonso. Egli era meno
ignorante e gretto del fratello Ippolito ma
comunque “sia l’una che l’altra soma”, ci dicel’Ariosto, erano gravi.
Nel 1522 Alfonso gli affidò l’arduo compito
di governatore della Garfagnana, appena
annessa al Ducato, regione turbolenta,
infestata da banditi, in cui l’ordine doveva
essere mantenuto con la forza. In questa
occasione Ariosto dimostrò abilità politiche e
pratiche. Pure queste attività gli erano invise
perché gli impedivano di dedicarsi agli studi e
alla poesia. Dal 1525 tornò a Ferrara e passò i
suoi ultimi anni tranquillamente, dedicandosi
alla scrittura e alla messa in scena di alcune
commedie e all’ampliamento dell’Orlando
Furioso. Rifiutò l’incarico di ambasciatore
papale, spiegando che desiderava occuparsi
delle sue
opere e del-
la famiglia.
Nel 1532
Ariostoaccompa-
gnò Alfonso
all’incontro
a Mantova
con l’impe-
ratore Carlo
V; al rientro
a Ferrara, si
ammalò di
enterite e
morì, dopo alcuni mesi di malattia, il 6 luglio1533.
Ludovico fu sepolto dapprima nella chiesa di
S. Benedetto a Ferrara e successivamente
venne tumulato con grandi onori a Palazzo
Paradiso.
L’Orlando furioso - poema cavallerescopubblicato nella sua edizione definitiva nel
1532.
Il poema, composto da 46 canti in ottave
(38.736 versi in totale), ruota attorno al
personaggio di Orlando, L’opera, riprendendo
la tradizione del ciclo carolingio e in parte del
ciclo bretone, si pone a continuazione
dell’Orlando innamorato di Matteo Maria
Boiardo.
Caratteristica fondamentale dell’opera è il
continuo intrecciarsi delle vicende dei diversi
personaggi che vanno a costituire molteplici
fili narrativi, tutti armonicamente tessuti
insieme. La trama ruota intorno a tre vicende
principali: l’aspetto epico è dato dalla guerra
tra pagani (musulmani) e cristiani che fa da
sfondo all’intera narrazione e si conclude con
la vittoria cristiana in seguito allo scontro tra
gli eroi avversari.
La vicenda amorosa si incentra invece sulla
bellissima Angelica, in fuga da numerosi
spasimanti, tra i quali è protagonista per
l’Ariosto il paladino Orlando; tuttavia
Angelica incontrerà il pagano Medoro e lo
sposerà felicemente, causando l’ira e la
conseguente follia di Orlando (risanata solo
in conclusione).
Il terzo motivo, quello celebrativo, consistenel difficile amore tra Ruggero, guerriero
pagano, e Bradamante, guerriera cristiana, che
riusciranno a congiungersi solo dopo la
conversione di Ruggero, al termine della
guerra: da questa unione discenderà infatti la
Casa d’Este.
2)-Sintesi del poema-ispirazione.
L’argomento del poema che potremo
chiamare un romanzo in ottava rima diavventure di guerra e di amore,è tutto
dominato dalla legge della cavalleria e dalla
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 21/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE21
fervida impareggiabile fantasia del poeta. In
quanto alla materia,essa si ispira ai due cicli
maggiori di re Carlo e di re Artù.
L’Ariosto riesce a raggiungere nell’Orlando i
massimi risultati, poiché riesce a fondere idiversi sentimenti che ispirate dalle leggende
cavalleresche, ne fa un vero e proprio
stupendo mondo poetico.
Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
le cortesie, l’audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l’ire e i giovenil furori
d’Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano sopra re Carlo imperator romano.
La storia o meglio la trama.
Alla vigi-
lia della
battaglia
tra i Mori
che asse-
diano Pa-
rigi ed i
cristiani,
Carlo
Magno
affida Angelica al vecchio Namo di Baviera,
per evitare la contesa tra Orlando e Rinaldo
che ne sono entrambi innamorati, e la
promette a chi si dimostrerà più valoroso in
battaglia.
I cristiani sono messi in rotta e Angelica neapprofitta per fuggire ancora ed incontra un
vecchio eremita. Durante il viaggio, il perfido
Pinabello scopre che Bradamante appartiene
alla casata dei Chiaramontesi, nemica di
quelli di Maganza, a cui egli appartiene: allora
a tradimento getta la fanciulla in una profonda
caverna.
Qui però Bradamante è salvata dalla maga
Melissa, che la guida alla tomba di Merlino,
dove la guerriera viene a conoscere tutta lasua illustre discendenza, la casata estense.
Melissa informa Bradamante che, per poter
liberare Ruggero, dovrà impadronirsi
dell’anello magico di Angelica, ora in
possesso del nano Brunello; l’anello infatti ha
un doppio potere: portandolo al dito dissolve
gli incantesimi, mettendolo in bocca rende
invisibili o tramortiti.
Orlando, in seguito a un sogno, parte da
Parigi alla ricerca di Angelica, seguito dal
fedele amico Brandimarte. A sua volta la
sposa di questo, dopo un mese, parte alla sua
ricerca. Orlando salva Olimpia dagli intrighi
di Cimosco, re della Frigia, e libera il suo
promesso sposo, Bireno. L’uomo però si
innamora della figlia di Cimosco, sua
prigioniera, e abbandona Olimpia su una
spiaggia deserta.
Intanto Ruggero, che ha appreso da Logistilla
a mettere le redini all’ippogrifo, giunge in
Occidente, salva Angelica dall’orca ed è
affascinato dalla sua bellezza; ma la fanciulla,
che è tornata in possesso del suo anello fatato,
si dilegua.
Orlando giunge anch’egli all’isola di Ebuda e
salva Olimpia da una sorte analoga a quella di
Angelica. Proseguendo nella ricerca della
donna amata, resta prigioniero in un palazzo
fatato di Atlante, insieme a Ruggero,
Gradasso, Ferraù, Brandimarte. Vi giunge
anche Angelica, che libera Sacripante per
farsi da lui scortare, ma per errore anche
Orlando e Ferraù la inseguono.
Mentre questi combattono, Angelica si
dilegua portando via l’elmo di Orlando. Il
paladino libera la pagana Isabella, che,
innamorata del cristiano Zerbino, è statarapita dai briganti mentre cercava di
raggiungerlo. Nel palazzo fatato di Atlante
cade prigioniera anche Bradamante, sempre
alla ricerca di Ruggero. Intanto i Mori
scatenano l’assalto a Parigi, e il re saraceno
Rodomonte riesce a penetrare nella città,
compiendo imprese straordinarie.
In soccorso a Parigi è giunto Rinaldo con le
truppe inglesi e scozzesi, e con l’aiuto
dell’arcangelo Michele. Il paladino uccide ilre Dardinello; nella notte due suoi fedeli,
Cloridano e Medoro, cercano sul campo di
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 22/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE22
battaglia il corpo del loro sovrano, ma
vengono sorpresi dai cristiani; Cloridano
viene ucciso e Medoro resta gravemente ferito
sul terreno. Viene trovato da Angelica, che si
innamora di lui, anche se è un umile fante; i
due si uniscono in matrimonio e partono perraggiungere il Catai.
Orlando intanto ricongiunge Isabella a
Zerbino e insegue il re tartaro Mandricardo.
Per caso capita sul luogo degli amori di
Angelica e Medoro e vede incisi i loro nomi
ovunque. Dal pastore che li aveva ospitati
apprende la loro storia d’amore, e per il
dolore diviene pazzo. Trasformatosi in una
sorta di essere bestiale, compie folli imprese
distruttive. Per difendere le armi che Orlandoha disperso, Zerbino si batte con Mandricardo
e viene ucciso. A Parigi i cristiani sono di
nuovo sconfitti in battaglia. Ma l’arcangelo
Michele scatena la discordia nel campo
pagano e i vari guerrieri entrano in contesa fra
di loro.
Rodomonte apprende che la sua promessa
sposa, Doralice, gli ha preferito Mandricardo
e, quasi folle, lascia il campo saraceno,
proclamando il suo disprezzo per tutte le
donne. Invece, incontrata Isabella, si
innamora di lei. La fanciulla, per serbarsi
fedele alla memoria di Zerbino e per sottrarsi
alla violenza del pagano, si fa uccidere da lui
con un inganno.
Vi giunge Orlando folle, che ingaggia una
lotta con Rodomonte. Poi sempre fuori di sè,
passa a nuoto fino in Africa. I Saraceni sono
di nuovo sconfitti, e devono ripiegare nel Suddella Francia,
ad Arles.
Astolfo, venuto
in possesso
dell’ippogrifo,
vaga per varie
regioni, giunge
in Etiopia,
dove libera il re
Senapo dalla
persecuzione delle Arpie, discende
nell’Inferno, sale al paradiso terrestre, poi
sulla Luna dove recupera il senno perduto da
Orlando. Bradamante cade in preda ad una
folle gelosia, perché crede che Ruggiero ami
Marfisa.
Interpretazioni dell’Orlando.
Prima grande opera della letteratura moderna
a essere pensata per la stampa, l’Orlando
Furioso ebbe immediatamente un grande
successo e fu tradotta nello stesso
Cinquecento e nei secoli successivi in
numerose lingue. Ha poi affascinato e
divertito intere generazioni, poiché la storia
trasporta in un mondo irreale e si può leggereanche come una grande fiaba.
Per diversi secoli l’Orlando Furioso fu letto
come opera prevalentemente di evasione.Dobbiamo a Hegel, nell’Ottocento,
l’interpretazione del Furioso in chiave dicritica dei valori della cavalleria, come
opera perciò che segna l’analisi e la
consapevolezza della fine di un’epocastorica, il Medioevo, con tutto ciò che esso
significava.
In questo secolo il filosofo e criticoBenedetto Croce ne ha dato una lettura
nuova, rifiutando anche lui l’idea di un
poema d’evasione e sottolineando la suafunzione di grande affresco di un’epoca,
vista nei suoi aspetti positivi e negativi.
L’ultimo grande omaggio all’Orlando
Furioso lo si deve a Italo Calvino, che nonsolo ne curò una versione da lui in parte
sintetizzata, ma che ai temi e alle vicendedegli eroi di Ariosto rese indirettamente
omaggio nel ciclo di romanzi dedicati ai “I
nostri antenati”.-
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 23/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE23
Riceviamo e pubblichiamo
Il
Ternario
AlchemicoOriente di Milano 30 aprile 2011 EV∴
Fr∴lli tutti Car∴mi nei vostri gradi e nelle vostre dignità vi giunga il mio sereno e fraterno saluto .
Il sale, lo zolfo e il mercurioIl sale e lo zolfo non sono, propriamente parlando,corpi chimici come il sale marino o lo zolfo che si sparge sulle vigne; ilmercurio non è quella del termometro.Si tratta di tre principi ermetici,puramente simbolici.Lo zolfo è simbolo dello spirito, il mercurio dell’anima, il sale è simbolo della sapienza e del sapere. Essi sono disposti in
una coppa , essa stessa simbolo ideografico della discesa al centro, tronco di cono rovesciato; è in fondo alla coppa che sideposita il sedimento.Questo ternario alchemico sale, zolfo , mercurio ,presente nel Gabinetto di riflessione , non parla immediatamente alrecipiendario , il quale ignora che esso è patrimonio di tutte le conoscenze ermetiche. Secondo l’ermetismo ( che inrapporto con la grande opera e con la trasmutazione dei metalli ) , ogni cosa è composta da zolfo,mercurio e sale; questitre principi sono posti in relazione :Con l’energia espansiva inerente a ogni individualitàCon questa stessa energia proveniente dalle influenze ambientali che si concentrano sull’individualità;con la sfera di equilibrio che risulta dalla neutralizzazione dell’azione sulfurea centrifuga ( che tende a fuggire versol’esterno ) e della reazione mercuriale centripeta ( che tende a dirigersi verso il centro ) penetrante e compressiva.Il ternario alchemico di zolfo,mercurio e sale può essere messo in corrispondenza con quello di spirito,anima e corpo.Lo zolfo viene costantemente considerato come un principio attivo e maschile, e il mercurio come il principio passivo efemminile. Il sale è definito come neutro in rapporto allo zolfo e al mercurio , e in esso si riequilibrano le tendenze opposteinerenti alla loro rispettiva natura.
L passività del mercurio, correlativa all’attività dello zolfo, lo fa considerare come un principio umido , reattivo rispettoall’esterno, il sale è insieme il tipo della forma cristallina e un simbolo di stabilità.Sviluppando il senso di questo ternario alchemico, Guènon osserva che l’individualità nella sua interezza corrisponde alsale: lo zolfo è il principio interno dell’essere e il mercurio l’ambiente sottile di una certa modalità o di un certo stato diesistenza.Lo zolfo è paragonabile al raggio luminoso, il mercurio al suo piano di riflessione, il sale è il risultato dell’incontro delprimo con il secondo.
Fr∴ Massimo Innocenzi∴
5/9/2018 La Voce Dell'Apprendista Estate 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-dellapprendista-estate-2011 24/24
La Voce dell’ Apprendista nr. 04-2011 SPECIALE ESTATE24
Numero chiuso in redazione, il giorno 5 luglio 2011
info@granloggiaunitameridionale.it indirizzo skype: glumgm
Non destinato alla vendita ,
distribuzione tra gli iscritti alla Comunione ed a simpatizzanti, in forma gratuita.
Può esserne richiesta la ricezione iscrivendosi alla mailist,
inviando richiesta alla casella: info@granloggiaunitameridionale.it
Ogni elaborato, fotografia o disegno o quant’ altro materiale inviato alla redazione e non pubblicato non verrà
restituito, ma conservato presso gli archivi della stessa.
Tutti gli autori sono responsabili di quanto scrivono, senza che questi impegnino direttamente la G.L.U.M.
Visita il sito della GRAN LOGGIA UNITA MERIDIONALE
www.granloggiaunitameridionale.it